L i n e a r o s s aGli avvocati Baldassare Lauria e Pardo Cellini, difensori dell’alcamese Giuseppe Gulotta, condannatoall'ergastolo nell'amb<strong>it</strong>o delle indagini sulla strage di Alcamo Marina, chiedono la revoca della sentenza“Chiediamo un nuovo processo”anno 4 - numero 3716Giuseppe Gulotta oggiGiuseppe Gulotta ieriGiuseppe VescoQuel giovane era certamentecolpevole.Aveva partecipato all'uccisionedi due carabinieri.Doveva confessare. Dovevadire tutto ciò che sapeva. Ilcolonnello Giuseppe Russone era convinto. Scelse gli uominipiù duri. Mil<strong>it</strong>ari pronti atutto. A usare, se necessario,anche metodi violenti. GiuseppeVesco fu picchiato e seviziatoe costretto a confessare.Ad accusare quattro personeinnocenti. Trentadue annidopo, emergono nuovi particolariraccapriccianti. La richiestadi revisione del processo,avanzata dagli avvocatiBaldassare Lauria e PardoCellini, difensori di GiuseppeGulotta, condannato all'ergastolonell'amb<strong>it</strong>o delle indaginisulla morte dell'appuntatoSalvatore Falcetta ed il carabiniereCarmine Apuzzo, rappresentaun vero e proprio attod'accusa. Il caso è stato riaperto,otto mesi fa, a segu<strong>it</strong>odelle rivelazioni di un ex brigadieredei carabinieri chepartecipò all'interrogatorio diGiuseppe Vesco. L'ex sottufficialeha rivelato che il giovanefu torturato e seviziato ecostretto a confessare. "Il colonnelloGiuseppe Russo, comandantedel nucleo investigativodi Palermo, che coordinavale indagini - scrivonogli avvocati Baldassare Lauriae Pardo Cellini - chiamòintorno a sé alcuni ufficialidel reparto di sua fiducia permettere su una squadra chesvolgesse un interrogatorioparticolarmente duro". L'exbrigadiere ha raccontato che,dopo il fermo, Giuseppe Vescofu incappucciato e caricatosu un furgone e trasfer<strong>it</strong>opresso la caserma di Sirignano,nelle campagne di Alcamo,all'epoca sede di unasquadriglia. Fu condotto inuna stanza. Alcuni mil<strong>it</strong>ariportarono all'interno due cassee girando la manovella deltelefono da campo generaronoscariche elettriche sul corpodel giovane. Giuseppe Vescosobbalzò. Era soltantol'inizio di una notte di terrore."In una sorta di esecuzione,che per le modal<strong>it</strong>à e i ruoliposti in essere è apparsa sorprendente- scrivono gli avvocatiBaldassare Lauria e PardoCellini - i carabinieri portaronoun secchio d'acqua nelquale sciolsero grosse quant<strong>it</strong>àdi sale. Il colonnello Russoinv<strong>it</strong>ava con fare intimidatorioGiuseppe Vesco a parlare,facendogli intendere che lì apoco si sarebbe passati allemaniere forti. Nonostante taliesplic<strong>it</strong>e minacce, GiuseppeVesco, secondo il narrato deltestimone, riferiva di esserestato incaricato di consegnarele armi a soggetti terzi dicui non voleva fare i nomi e sidichiarava estraneo all'eccidiononostante la detenzionedelle armi. Dopo una brevepausa, nonostante il brigadiererappresentava al colonnelloRusso la sua contrarietà aimetodi utilizzati, quest'ultimorientrò nella stanza un<strong>it</strong>amentea due carabinieri incappucciati.Vesco venne coricatosulle casse con mani epiedi legati e fu costretto adingerire quant<strong>it</strong>à di acqua esale con il naso tappato e conl'utilizzo di un imbuto. All'incredibileed inqualificabileazione dei carabinieri assistevail medico del nucleo di Palermo,anch'egli incappucciato,con il comp<strong>it</strong>o di mon<strong>it</strong>orarele condizioni di salute delgiovane. Il Vesco naturalmentefinì con l'indicare il luogoove si nascondevano le armiche poi vennero successivamenterinvenute a segu<strong>it</strong>o dellaimmediata perquisizione.L'interrogatorio, del qualenon fu redatto alcun verbale,continuò ad opera degli altrimil<strong>it</strong>ari che continuarono asomministrare al Vesco acquae sale e scariche elettriche,finché il giovane, stremato,non iniziò a fare i nomi deisuoi complici". Giuseppe Gulotta,giovane muratore di diciottoanni, rintracciato daicarabinieri, ammise, nel corsodi un interrogatorio, di averepartecipato all'agguato. Riferìdi essere entrato nella casermainsieme con un altro giovanee di avere sparato controi due carabinieri. La versionecontenuta nel verbale, spieganogli avvocati BaldassareLauria e Pardo Cellini, è peròincompatibile con le conclusionidel medico legale e delper<strong>it</strong>o balistico. Giuseppe Gulottadichiarò di avere sparatoad entrambe le v<strong>it</strong>time dallasoglia della porta. Il primo amorire era stato l'appuntatoSalvatore Falcetta che, dopoessersi svegliato rizzandosisul letto, aveva tentato di impugnarela propria pistola. Sub<strong>it</strong>odopo era stata la volta delcarabiniere Carmine Apuzzoche, nonostante il rumore deicolpi, non si era svegliatocontinuando a dormire. Secondoil medico legale ed ilper<strong>it</strong>o balistico, sottolineanogli avvocati Baldassare Lauriae Pardo Cellini, invece, ilprimo a morire era stato ilgiovane carabiniere, fulminatonel sonno. Poi era stata lavolta dell'appuntato SalvatoreFalcetta. Il sicario aveva sparatoin rapida successionementre procedeva verso lev<strong>it</strong>time. Gli ultimi colpi eranostati esplosi a bruciapelo. Unadifform<strong>it</strong>à che aveva indotto igiudici della Corte d'Assise diTrapani, al termine del processodi primo grado, ad assolvereGiuseppe Gulotta. Allacorte era sfugg<strong>it</strong>o però unulteriore importante dettaglioche oggi, dopo le rivelazionidell'ex brigadiere, assume unaparticolare rilevanza. La versionecontenuta nel verbalecombacia con la ricostruzioneipotizzata dai carabinieri inuno dei primi rapporti. Dopol'iniziale confessione, GiuseppeGulotta r<strong>it</strong>rattò e dichiaròdi essere stato picchiato e seviziatoe costretto a confessare.Gli ufficiali ed i mil<strong>it</strong>arinegarono però di avere sottopostoil giovane e gli altri indagatiad ogni sorta di maltrattamenti,sostenendo che lelesioni da loro riportate eranoda addeb<strong>it</strong>are probabilmenteal tentativo di linciaggio postoin essere dalla popolazione all'usc<strong>it</strong>adei fermati dalla casermadei carabinieri. "GiuseppeGulotta - puntualizzanogli avvocati Baldassare Lauriae Pardo Cellini - riferì,contrariamente a quanto indicatonel verbale di fermato, diessere stato prelevato dallasua ab<strong>it</strong>azione intorno alleventidue e di essere stato picchiato".Dopo il fermo, il giovanesarebbe stato interrogato.Seviziato e picchiato e costrettoa confessare. Negli atti
L i n e a r o s s adell'inchiesta non c'è però alcunatraccia di quell'interrogatorio.Secondo gli inquirenti,Giuseppe Gulotta fu prelevatodalla sua ab<strong>it</strong>azione allecinque della notte, sette oredopo l'orario indicato dal giovanemuratore. Una circostanzasment<strong>it</strong>a da alcuni nuov<strong>it</strong>estimoni individuati, dopola riapertura del caso, dagliavvocati Baldassare Lauria ePardo Cellini. L'ex difensoredi Giuseppe Gulotta, rintracciatodai due legali, ha rifer<strong>it</strong>odi essere stato informato nellanotte dai familiari del giovanemuratore. La mattina successivasi era recato presso la casermadei carabinieri e avevaparlato con il colonnello GiuseppeRusso. L'ufficiale loaveva rassicurato. Gli avevadetto che il giovane non era instato di arresto. Che si stavaprocedendo all'accertamentoper un'auto rubata e che quindinon era necessaria la suapresenza. Quando, alcune oredopo, il legale era tornatopresso la caserma aveva scoperto,con grande sorpresa,che Giuseppe Gulotta era statoarrestato e che già era statosvolto l'interrogatorio. "Il teste,r<strong>it</strong>enendo scorretto il comportamentodei carabinierisotto il profilo della violazionedel dir<strong>it</strong>to della difesa - scrivonogli avvocati BaldassareLauria e Pardo Cellini - dopoqualche giorno chiese udienzaal tenente Russo al quale manifestòil proprio disappunto:quest'ultimo, in evidente statodi imbarazzo, riferì di esserestato obbligato dalle circostanzee dalla delicatezza delleindagini. Giuseppe Gulotta,in un colloquio con il propriodifensore, riferì a quest'ultimodi aver confessato perché erastato picchiato e legato a untermosifone". Secondo i legali,l'uccisione di Salvatore Falcettae Carmine Apuzzo potrebbeessere maturata in uncontesto diverso da quello individuatodai carabinieri. Unpent<strong>it</strong>o, Leonardo Messina,sent<strong>it</strong>o il 29 maggio del 1999nell'amb<strong>it</strong>o di un'indagine dimafia, riferì di avere appresoda Luigi Calì che alcuni amicidella famiglia di Alcamo sierano messi nei guai. L'uomogli aveva raccontato che alcunianni prima era stato programmatoun attacco a variesedi delle ist<strong>it</strong>uzioni in Sicilia.Poco tempo prima della datafissata per l'esecuzione delpiano era giunto un contrordine.La notizia non era perògiunta in tempo ad Alcamo. Isicari avevano fatto irruzionenella caserma uccidendo duecarabinieri. "La dichiarazionedi Leonardo Messina - scrivonogli avvocati BaldassareLauria e Pardo Cellini - assumeora un significativo valoreprobatorio, non solo circa laillogic<strong>it</strong>à dell'assenza di unmovente specifico degli autori,in direzione opposta aquella r<strong>it</strong>enuta, di certo incompatibilecon la tesi dellacondanna. I dubbi sulla causaledell'efferato del<strong>it</strong>to, sollevatidalla Corte di Cassazionenella prima sentenza diannullamento, e r<strong>it</strong>enuta dalgiudice del rinvio priva di significatoprocessuale, divieneora alla luce delle nuoveemergenze manifestate incoerenteed illogica".Maurizio Macalusomaurizio.macaluso@libero.<strong>it</strong>Carmine ApuzzoSalvatore FalcettaIl caso è stato riaperto a segu<strong>it</strong>o delle rivelazioni diun ex brigadiere. Secondo i difensori, ledichiarazioni dell'ex sottufficiale confermanoche tutti gli indagati furono picchiati e seviziatiAd Alcamo ènotte fondaI telespettatori sono rimasti delusi. Carlo Lucarellisi è occupato, domenica scorsa, di alcuni episodi dicronaca accaduti in provincia di Messina. La puntatadedicata alla strage di Alcamo Marina è statarinviata a data da destinarsi. Sarà trasmessa nelmese di novembre o, forse, in primavera. Dalla redazionedella trasmissione "Blu Notte" non vieneforn<strong>it</strong>a alcuna spiegazione. "La puntata è ancora in Carlo Lucarelliproduzione", spiega una redattrice al telefono. Ilcaso di Alcamo Marina era tra quelli annunciati dal conduttore Carlo Lucarelli allavigilia dell'avvio della nuova serie. Sei puntate dedicate a casi controversi dellastoria <strong>it</strong>aliana. La troupe aveva incontrato, nel corso dell'estate, tutti i protagonistidella vicenda. Era stato assicurato che la trasmissione sarebbe andata in ondail 5 ottobre. All’ultimo momento è arrivato invece il contrordine.Baldassare LauriaSecondo un pent<strong>it</strong>o, nel 1976 era stato programmatoun attacco a sedi delle ist<strong>it</strong>uzioni in Sicilia. Poco tempoprima della data fissata era giunto un contrordine.La notizia non era però giunta in tempo ad AlcamoProgetto InnocentiLa storia di Giuseppe Gulotta figura nell'elenco dei casi di cui si occupa Progetto Innocenti,organizzazione non governativa dedicata alla tutela dei dir<strong>it</strong>ti del detenuto. L'attiv<strong>it</strong>àdell'Ente è orientata fondamentalmente alla rivis<strong>it</strong>azione dei casi giudiziari controversi,in cui vi è stata condanna alla pena della reclusione o dell'ergastolo, per reatigravi che hanno determinato o stanno determinando la carcerazione di persone ingiustamentecondannate. L'organizzazione fornisce il supporto legale per la proposizionedelle richieste di revisione delle relative sentenze di condanna, nonché il supportotecnico-scientifico per la ricerca delle prove nuove utili al detto giudizio. Progetto Innocentiè dedicata ist<strong>it</strong>uzionalmente anche alla tutela effettiva dei dir<strong>it</strong>ti umani e civilidel c<strong>it</strong>tadino e alla tutela dei dir<strong>it</strong>ti dei detenuti. Il Com<strong>it</strong>ato scientifico è coordinatodall’avvocato Baldassare Lauria.anno 4 - numero 3717