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“Fenomeno” di Brugada intermittente - Giornale Italiano di ...

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Un GIAC caso • Volume <strong>di</strong> “fenomeno” 5 • Numero <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> 3 • Settembre <strong>intermittente</strong> 2002LAVORO ORIGINALE“Fenomeno” <strong>di</strong><strong>Brugada</strong><strong>intermittente</strong>: una“trappola”elettrocar<strong>di</strong>ograficasimulantesofferenzamiocar<strong>di</strong>ca acutaBiagio Sassone, Roberto Vandelli,Giuseppe Di PasqualeG Ital Aritmol Car<strong>di</strong>ostim 2002;3:117-121Unità Operativa <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologia, Ospedale <strong>di</strong>Bentivoglio, BolognaRIASSUNTOIn questo articolo viene descritto il caso clinico <strong>di</strong> un pazienteportatore <strong>di</strong> un “fenomeno” <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> misconosciuto a causadell’intermittenza nel tempo delle caratteristiche alterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche(blocco <strong>di</strong> branca destro <strong>di</strong> grado variabile associatoa sopraslivellamento del tratto ST in V1-V3).Il paziente, presentatosi in Pronto Soccorso per una precor<strong>di</strong>algiapersistente associata a un sopraslivellamento del trattoST in sede anterosettale, non presente a un tracciato elettrocar<strong>di</strong>ograficoprecedente, viene considerato come affetto da infartomiocar<strong>di</strong>co acuto. Il successivo decorso clinico ha, invece, permesso<strong>di</strong> escludere la presenza <strong>di</strong> una patologia coronarica comecausa della sintomatologia, mentre lo stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico e itest farmacologici (con inibitori dei canali del so<strong>di</strong>o o con modulatoridella bilancia neurovegetativa) hanno messo in evidenzaalterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche tipiche dei pazienti affetti da sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>. Poiché il nostro paziente presentava un bassoprofilo <strong>di</strong> rischio per morte improvvisa, si è scelto <strong>di</strong> non impiantareun ICD in prevenzione primaria.IntroduzioneNel 1992 <strong>Brugada</strong> e <strong>Brugada</strong> definiscono una nuovasindrome clinica ed elettrocar<strong>di</strong>ografica caratterizzatada sincope o morte improvvisa dovuta a fibrillazioneventricolare in soggetti con sopraslivellamento del trattoST nelle derivazioni V1-V3 e blocco <strong>di</strong> branca destro inassenza <strong>di</strong> car<strong>di</strong>opatia strutturale. 1 Questa sindromesembra essere legata a un <strong>di</strong>sturbo elettrico primitivodel cuore causato da una mutazione sul gene SCN5Aper la co<strong>di</strong>fica dei canali car<strong>di</strong>aci del so<strong>di</strong>o. Le caratteristichealterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche costituisconoancora oggi uno dei principali criteri per la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>; purtroppo la loro instabilità neltempo, caratterizzata da perio<strong>di</strong>che attenuazioni delfenomeno fino alla completa normalizzazione dell’ECG,rappresenta uno dei principali problemi <strong>di</strong>agnostici. 2-4Attualmente non sappiamo se la normalizzazione transitoriadell’ECG durante il follow-up <strong>di</strong> un pazientefornisca informazioni prognostiche, 5 sebbene alcuni dati117


GIAC • Volume 5 • Numero 3 • Settembre 2002ad eccezione <strong>di</strong> un’ipertrigliceridemia ben controllatadalla terapia con fibrati. A una prima valutazione clinicail paziente appariva fortemente addolorato al precor<strong>di</strong>oe al dorso, non erano presenti segni <strong>di</strong> scompensoemo<strong>di</strong>namico, i polsi arteriosi periferici erano isonormosfigmici,la pressione arteriosa 130/60 mmHg.L’ECG a 12 derivazioni in corso <strong>di</strong> ritmo sinusale a 83bpm mostrava un sopraslivellamento <strong>di</strong> 0,4 mV del trattoST-T in V1-V2, caratterizzato da una prominente deflessionepositiva del tratto terminale del QRS (onda J)seguita da un tratto ST sopraslivellato a convessità superioree decorso <strong>di</strong>scendente che terminava con un’ondaT tendenzialmente negativa; era, inoltre, presenteun lieve <strong>di</strong>sturbo della conduzione intraventricolaredestra; la durata del QRS e del QTc erano rispettivamente100 msec e 418 msec (Figura 1). Il paziente, nelleore successive al ricovero, aveva fornito un ECG standardeseguito nel 1997 in pieno benessere e in corso <strong>di</strong>ritmo sinusale a 88 bpm che mostrava la preesistenza<strong>di</strong> un blocco <strong>di</strong> branca destro incompleto associato aun lieve sopraslivellamento del tratto ST-T con aspettoa tipo ripolarizzazione precoce che venne interpretatocome variante normale (Figura 2). Visto il persisteredel quadro clinico anche dopo infusione e.v. <strong>di</strong> nitroglicerina,si è proceduto alla terapia fibrinolitica conrtPA per il trattamento dell’infarto miocar<strong>di</strong>co acuto.Al termine dei 90 minuti <strong>di</strong> trattamento fibrinolitico,era ancora presente un lieve dolore precor<strong>di</strong>ale mentrel’ECG mostrava un sopraslivellamento del tratto ST-Ta concavità superiore e onda T positiva, sovrapponibilialle alterazioni osservate nell’ECG eseguito nel 1997.Nelle ore successive il paziente ha accusato altre crisi<strong>di</strong> dolore precor<strong>di</strong>ale irra<strong>di</strong>ato al dorso in assenza <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>fiche elettrocar<strong>di</strong>ografiche, insensibili alla somministrazione<strong>di</strong> nitrato sublinguale. Nei giorni seguentiil paziente è rimasto asintomatico. Il dosaggio seriatodegli enzimi <strong>di</strong> citonecrosi miocar<strong>di</strong>ca è sempre rimastonel range <strong>di</strong> normalità, così come i restanti parametriematochimici. Abbiamo escluso l’ipotesi <strong>di</strong> un’emboliapolmonare per la normalità dell’emogasanalisi edei fattori <strong>di</strong> degradazione del fibrinogeno. L’Rx deltorace non ha evidenziato lesioni a carico del parenchimapolmonare. Un esame eco-Doppler car<strong>di</strong>aco transtoracicoe transesofageo ha escluso patologie strutturalia carico del cuore e dell’aorta toracica. Abbiamoritenuto ragionevole escludere l’origine coronarica delinletteratura mostrino che il rischio <strong>di</strong> un arresto car<strong>di</strong>acoè simile fra pazienti con forma stabile e forma<strong>intermittente</strong> del fenomeno elettrocar<strong>di</strong>ografico <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>.6 I pazienti con sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> asintomaticicostituiscono, quin<strong>di</strong>, un problema <strong>di</strong>agnostico cruciale.Da qui l’importanza dei test farmacologici con agentibloccanti i canali del so<strong>di</strong>o per in<strong>di</strong>viduare le forme“nascoste” della malattia. 7Descriviamo il caso <strong>di</strong> un paziente con riscontro occasionale<strong>di</strong> fenomeno <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> in corso <strong>di</strong> ricoveroper una precor<strong>di</strong>algia suggestiva per dolore coronarico.Caso clinicoUn uomo <strong>di</strong> 50 anni nel settembre del 1999 è statoricoverato presso la nostra Unità Coronarica con il sospetto<strong>di</strong> infarto miocar<strong>di</strong>co acuto a sede anterosettale.Il paziente da circa 1 ora accusava un forte dolore precor<strong>di</strong>aleoppressivo irra<strong>di</strong>ato in sede infrascapolare eal giugulo, associato a profusa sudorazione algida. Frai fattori <strong>di</strong> rischio car<strong>di</strong>ovascolare venivano riferiti unapassata abitu<strong>di</strong>ne al tabagismo e una familiarità percar<strong>di</strong>opatia ischemica. Nella sua storia clinica non emergevaalcuna patologia internistica né car<strong>di</strong>ovascolareFIGURA 1Elettrocar<strong>di</strong>ogramma eseguitoal momento del ricovero in corso<strong>di</strong> dolore toracico.118


Un caso <strong>di</strong> “fenomeno” <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> <strong>intermittente</strong>FIGURA 2Elettrocar<strong>di</strong>ogramma eseguitoin pieno benessere due anniprima del ricovero attuale.la sintomatologia sulla base dei risultati <strong>di</strong> normalità<strong>di</strong> un treadmill test massimale e una scintigrafia miocar<strong>di</strong>cada sforzo eseguiti in assenza <strong>di</strong> terapia coronaroattiva.L’ipotesi <strong>di</strong> un’origine <strong>di</strong>speptica del quadroclinico non è stata confermata da un’indagine EGDS.Lo stu<strong>di</strong>o del me<strong>di</strong>astino me<strong>di</strong>ante RMN, per escluderecausa meccanica delle alterazioni ECGgrafiche e dellasintomatologia dolorosa, è risultato nella norma.Negativa è risultata la ricerca dei potenziali tar<strong>di</strong>vi. Unesame Holter ha documentato una spora<strong>di</strong>ca aritmiaextrasistolica ventricolare, non complessa. Lo stu<strong>di</strong>oelettrofisiologico (SEF) ha mostrato normali valori degliintervalli basali ad eccezione <strong>di</strong> un lieve allungamentodell’HV a 77 msec. Il tempo <strong>di</strong> recupero del nododel seno e la funzione del nodo atrioventricolare sonorisultati normali. L’infusione e.v. <strong>di</strong> ajmalina (1 mg/kg)ha provocato la comparsa <strong>di</strong> una marcata onda J e lanegativizzazione dell’onda T, mentre l’infusione e.v. <strong>di</strong>isoproterenolo (0,02 µg/ml/min) ha normalizzato completamenteil quadro elettrocar<strong>di</strong>ografico (Figura 3). Lastimolazione ventricolare programmata, eseguita inapice e nel tratto <strong>di</strong> efflusso del ventricolo destro fino atriplice extrastimolo con accoppiamento minimo a 200msec, su drive con ciclo <strong>di</strong> 600, 500 e 430 msec, ha indottobrevissimi runs <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>a ventricolare polimorfa.Vista l’assenza <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ache, internistiche eneurologiche, abbiamo concluso che si trattasse <strong>di</strong> unfenomeno <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> con manifestazioni elettrocar<strong>di</strong>ograficheintermittenti. Il paziente non è stato sottopostoa impianto <strong>di</strong> AICD per l’assenza <strong>di</strong> sintomi, familiaritàper morte improvvisa e induzione <strong>di</strong> tachicar<strong>di</strong>aventricolare polimorfa sostenuta o fibrillazione ventricolareallo stu<strong>di</strong>o elettrofisiologico. È stato pianificatoun perio<strong>di</strong>co controllo ambulatoriale; inoltre le personea più stretto contatto con il paziente sono state inseritein un programma <strong>di</strong> addestramento alle procedure<strong>di</strong> primo intervento per la rianimazione car<strong>di</strong>orespiratoria.Attualmente è in corso lo stu<strong>di</strong>o molecolare perla ricerca <strong>di</strong> mutazione sui geni che controllano i canalidel so<strong>di</strong>o.DiscussioneNel 1992 <strong>Brugada</strong> et al. definiscono i criteri per l’identificazione<strong>di</strong> una nuova sindrome clinica ed elettrocar<strong>di</strong>ograficache già era stata intuita nel 1989 da Martiniet al. con la descrizione <strong>di</strong> 6 casi <strong>di</strong> fibrillazione ventricolarein soggetti a cuore apparentemente sano. 8 La sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> è definita dalla comparsa <strong>di</strong> episo<strong>di</strong>sincopali o morte improvvisa in pazienti senza car<strong>di</strong>opatiastrutturale, con un ECG caratterizzato da un ritardo<strong>di</strong> conduzione intraventricolare destro <strong>di</strong> gradovariabile e sopraslivellamento del tratto ST (onda J) inV1-V3. 1 Nel 1998 Chen et al. rafforzano l’ipotesi <strong>di</strong> un<strong>di</strong>sturbo elettrico primitivo del cuore identificando unamutazione del gene SCN5A per la co<strong>di</strong>fica dei canalicar<strong>di</strong>aci del so<strong>di</strong>o in un gruppo <strong>di</strong> pazienti con sindrome<strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>. 9 Una per<strong>di</strong>ta della funzione <strong>di</strong> questicanali produrrebbe un’inibizione della corrente depolarizzante<strong>di</strong> so<strong>di</strong>o su alcune aree epicar<strong>di</strong>che del ventricolodestro, responsabile <strong>di</strong> un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> voltaggiotransmurale tra epicar<strong>di</strong>o ed endocar<strong>di</strong>o che determinala comparsa all’ECG dell’onda J nelle derivazioniprecor<strong>di</strong>ali destre e, provocando una <strong>di</strong>spersione dellaripolarizzazione, fornirebbe un eccellente substrato funzionaleper l’innesco <strong>di</strong> aritmie da rientro. 10Tutte le manifestazioni cliniche della sindrome <strong>di</strong><strong>Brugada</strong> sono la conseguenza <strong>di</strong> tachiaritmie ventricolarimaligne più comunemente rappresentate dalla ta-119


GIAC • Volume 5 • Numero 3 • Settembre 2002chicar<strong>di</strong>a ventricolare polimorfa e dalla fibrillazioneventricolare. L’innesco <strong>di</strong> queste aritmie è tipicamentein<strong>di</strong>pendente dallo stress fisico e mentale, con esor<strong>di</strong>ofrequente durante il riposo notturno. La morte improvvisanon è infrequente come sintomo d’esor<strong>di</strong>o e l’etàme<strong>di</strong>a dei soggetti sintomatici è tra la terza e la quartadecade <strong>di</strong> vita, ma già nella prima infanzia sono descrittieventi fatali. 11 Poiché attualmente l’unica terapiain grado <strong>di</strong> prevenire i sintomi è l’impianto <strong>di</strong> unAICD, 1,12-14 appare <strong>di</strong> vitale importanza una <strong>di</strong>agnosipreclinica dei pazienti asintomatici da sottoporre a stratificazionedel rischio per la prevenzione primaria dellamorte improvvisa.Il mezzo più appropriato per la conferma <strong>di</strong>agnosticaè ancora oggi l’ECG che può mostrare, in soggettisenza car<strong>di</strong>opatia strutturale, le alterazioni tipiche dellasindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> (elevazione del tratto terminaleFIGURA 3IIIIIIaVLaVFV1V2V3V5V6base ajmalina isoproterenoloTest farmacologici: accentuazionedelle alterazioni del tratto ST duranteinfusione <strong>di</strong> ajmalina e normalizzazionedel quadro elettrocar<strong>di</strong>ograficodurante infusione <strong>di</strong> isoproterenolo.del complesso QRS, sopraslivellamento <strong>di</strong>scendente aconvessità superiore del tratto ST, onda T negativa) siain con<strong>di</strong>zioni basali sia dopo somministrazione <strong>di</strong> farmaciche bloccano i canali del so<strong>di</strong>o (ajmalina, flecainide,procainamide, propafenone) o che agiscono sull’equilibriodel tono neurovegetativo (β-bloccanti, stimolantiα-adrenergici, stimolanti i recettori muscarinici). Purtroppo,le alterazioni elettrocar<strong>di</strong>ografiche che caratterizzanola sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> sono soggette a variazioninel corso del tempo, e sono frequenti le fasi <strong>di</strong>transitoria normalizzazione dell’ECG, che rendono estremamente<strong>di</strong>fficile la stima della reale incidenza <strong>di</strong> questamalattia nella popolazione generale. 15,16 Il nostro casoclinico descrive il riscontro occasionale <strong>di</strong> un fenomenoelettrocar<strong>di</strong>ografico <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> legato all’esecuzione <strong>di</strong>un ECG eseguito per dolore toracico. La concomitanza<strong>di</strong> un sopraslivellamento del tratto ST, non presente aun ECG precedente, e <strong>di</strong> una precor<strong>di</strong>algia persistenteha rappresentato una “trappola” nell’iter <strong>di</strong>agnosticodel nostro paziente che ha portato inizialmente a considerarel’ipotesi <strong>di</strong> un infarto miocar<strong>di</strong>co acuto a sedeanterosettale. In questo caso è probabile che le caratteristichealterazioni dell’ECG siano state esacerbate dall’iperventilazionelegata alla forte sintomatologia dolorosaaccusata dal paziente al momento del ricovero. Laconferma <strong>di</strong>agnostica è venuta dai test farmacologicieseguiti durante il SEF, dove la somministrazione <strong>di</strong>ajmalina ha esacerbato le alterazioni del tratto ST mentrel’isoproterenolo le ha fatte regre<strong>di</strong>re.Quando il nostro paziente venne ricoverato, i criteriper la stratificazione del rischio erano quelli propostidallo schema <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> et al. che prevedeva una sud<strong>di</strong>visionedei pazienti in 4 classi, sulla base <strong>di</strong> caratteristichecliniche e sull’inducibilità al SEF <strong>di</strong> aritmie ventricolarimaligne. 17,18 Secondo questo schema il nostropaziente è stato inquadrato nella categoria D (asintomatico,anamnesi familiare negativa, non inducibilitàal SEF) e quin<strong>di</strong> non è stata posta in<strong>di</strong>cazione all’impianto<strong>di</strong> AICD, ma al controllo clinico perio<strong>di</strong>co pervalutare la comparsa <strong>di</strong> sintomi (in particolare la sincope)legati ad aritmie.La gestione terapeutica <strong>di</strong> questi pazienti costituisceun importante nodo decisionale, soprattutto allaluce <strong>di</strong> alcuni dati che segnalavano in soggetti asintomaticiun elevato rischio (oltre il 30%) <strong>di</strong> sviluppareun arresto car<strong>di</strong>aco nei 2 anni successivi alla <strong>di</strong>agnosi120


Un caso <strong>di</strong> “fenomeno” <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> <strong>intermittente</strong>elettrocar<strong>di</strong>ografica <strong>di</strong> fenomeno <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>. 6 In realtà,Priori et al. hanno recentemente condotto uno stu<strong>di</strong>osu 200 pazienti con sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>, la piùvasta popolazione <strong>di</strong>sponibile in letteratura, che ri<strong>di</strong>mensionail rischio <strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>aco in pazientidefiniti fenotipicamente negativi, cioè portatori <strong>di</strong> mutazionesul gene SCN5A in assenza <strong>di</strong> sintomi e <strong>di</strong>alterazioni tipiche basali elettrocar<strong>di</strong>ografiche, attestandosisu un’incidenza del 5% in 4 deca<strong>di</strong> <strong>di</strong> follow-up.19 Gli autori, inoltre, analizzano il ruolo, ancoraconflittuale, 20,21 del SEF come mezzo <strong>di</strong> stratificazioneprognostica, confermando precedentiosservazioni sul valore scarsamente pre<strong>di</strong>ttivo del SEF;in questo stu<strong>di</strong>o, infatti, i pazienti risultati inducibilial SEF non hanno mostrato un incremento del rischio<strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>aco rispetto ai pazienti non inducibili.Viene invece evidenziato il forte peso pre<strong>di</strong>ttivo dellapresenza simultanea <strong>di</strong> sincope nella storia clinica e<strong>di</strong> alterazioni <strong>di</strong>agnostiche all’ECG basale. La combinazione<strong>di</strong> queste 2 variabili cliniche ha in<strong>di</strong>viduatoun gruppo <strong>di</strong> pazienti con un’incidenza <strong>di</strong> arresto car<strong>di</strong>acodel 44%.Anche alla luce <strong>di</strong> questi recentissimi dati sulla storianaturale della sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong>, il nostro pazientepuò essere considerato a basso profilo <strong>di</strong> rischioper morte car<strong>di</strong>aca e non can<strong>di</strong>dato all’impianto <strong>di</strong> unAICD. Diventa, invece, sempre più <strong>di</strong>scutibile la decisione<strong>di</strong> sottoporre a un SEF per induzione <strong>di</strong> aritmieun paziente con sindrome <strong>di</strong> <strong>Brugada</strong> asintomatico.Bibliografia1. <strong>Brugada</strong> P, <strong>Brugada</strong> J. Right bundle branch block, persistentST segment elevation and sudden car<strong>di</strong>ac death: a <strong>di</strong>stinct clinicaland electrocar<strong>di</strong>ographic syndrome. J Am Coll Car<strong>di</strong>ol1992;20:1391-1396.2. Nakazawa K, Matsumoto N, Takenobu H, et al. Characteristicsof i<strong>di</strong>opathic ventricular fibrillation: with reference to electrocar<strong>di</strong>ographicmorphology of RBBB and ST elevation. Heart(Jpn) 1994;26:26-31.3. Nakazawa K, Murayama M. The significance of autonomic nervoustone with i<strong>di</strong>opathic ventricular fibrillation in patients withright bundle branch block with ST elevation on ECG. Heart(Jpn) 1995;27:364-373.4. <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> P. Right bundle branch block, ST segmentelevation and sudden car<strong>di</strong>ac death. Symptomatic, asymptomaticand intermittent forms. (Abstr). J Am Coll Car<strong>di</strong>ol1995;93:719-716.5. <strong>Brugada</strong> P, <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> R. The <strong>Brugada</strong> syndrome. AnnNoninvasive Electrocar<strong>di</strong>ol 2000;5:88-91.6. <strong>Brugada</strong> R, <strong>Brugada</strong> J, Antzelevitch C, et al. So<strong>di</strong>um channelblockers identify risk for sudden death in patients with STsegmentelevation and right bundle branch block but structurallynormal hearts. Circulation 2000;8:510-515.7. Antzelevitch C, Nesterenko VV, Yan JX. Ionic processes underlingthe action potential. In: Liebman J, e<strong>di</strong>tor, Electrogar<strong>di</strong>ology’96: From the Cell to the Body Surface. Singapore: WorldScientific Publishing Co. Pte. Ltd 1996:219-229.8. Martini B, Nava A, Thiene G, et al. Ventricular fibrillationwithout apparent heart <strong>di</strong>sease. Description of six cases. AmHeart J 1989;118:1203-1209.9. Chen Q, Kirsch GE, Zhang D, et al. Genetic basis and molecularmechanism for i<strong>di</strong>opathic ventricular fibrillation. Nature1998;392:293-296.10. Barry DM, Nerbonne JM. Myocar<strong>di</strong>al channels: electrophysiologicaland molecular density. Annu Rev Physiol 1996;58:363-394.11. Priori SG, Napolitano C, Giordano U, et al. <strong>Brugada</strong> syndromeand sudden car<strong>di</strong>ac death in children. Lancet 2000;355:808-809.12. Kasanuki H, Ohnishi S, Ohtuka M, et al. I<strong>di</strong>opathic ventricularfibrillation induced with vagal activity in patients without obviousheart <strong>di</strong>sease. Circulation 1997;95:2277-2285.13. <strong>Brugada</strong> J, <strong>Brugada</strong> R, <strong>Brugada</strong> P. Right bundle-branch blockand ST-segment elevation in leads V1 through V3. A marker forsudden death in patients without demonstrable structural heart<strong>di</strong>sease. Circulation 1998;97:457-460.14. Osher HL, Wolff L. 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Natural history of<strong>Brugada</strong> syndrome: insights for risk stratification and management.Circulation 2002;105:1342-1347.20. Priori SG. Foretelling the future in <strong>Brugada</strong> syndrome: do wehave the crystal ball? J Car<strong>di</strong>ovasc Electrophysiol 2001;12:1008-1009.21. <strong>Brugada</strong> P, Geelen P, <strong>Brugada</strong> R, et al. Prognostic value ofelectrophysiologic investigations in <strong>Brugada</strong> syndrome. J Car<strong>di</strong>ovascElectrophysiol 2001;12:1004-1007.In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenzaBiagio SassoneOspedale <strong>di</strong> BentivoglioU.O. <strong>di</strong> Car<strong>di</strong>ologiaVia Marconi, 3540010 Bentivoglio (BO)Tel.: 051/6644128Fax: 051/6644587e-mail: biagio64@libero.it121

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