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ancora la nostra, costituisce elemento critico <strong>per</strong>l’ulteriore crescita del nostro export.La risposta è <strong>nel</strong>la spinta a un ulteriore e piùevoluto processo di internazionalizzazione dellenostre imprese mediante l’ut<strong>il</strong>izzo ottimale deglistrumenti finanziari, tecnici e giuridici <strong>per</strong>rafforzare la loro presenza all’estero, la costituzionedi alleanze e di partnership con imprese eistituzioni estere, la costituzione di reti di f<strong>il</strong>ieracon altre aziende locali <strong>per</strong> su<strong>per</strong>are i limiti diridotte dimensioni o processi e prodotti troppospecialistici, l’a<strong>per</strong>tura del proprio capitale aterzi <strong>per</strong> sostenere la crescita e l’attuazione diqueste strategie.Un secondo tema è legato alla smaterializzazionedella produzione e all’affermarsi di logiche dibrand che consentono di aumentare in misuraconsiderevole <strong>il</strong> valore del singolo prodotto, nonpiù <strong>per</strong>cepito <strong>nel</strong>la sua mera natura materiale,bensì arricchito della dimensione immaterialedell’innovazione, della creatività e del marketing.Le nostre imprese, anche se in gran parte rivolteal mondo del business to business, devono sa<strong>per</strong>eut<strong>il</strong>izzare al meglio una strategia di branding edi comunicazione che, basandosi sulla qualitàdel prodotto, sappia valorizzare le specificità delnostro territorio, la loro tradizione di eccellenza ela capacità di innovazione dei loro imprenditori.Il terzo tema riguarda l’identificazione di nuovisettori di sv<strong>il</strong>uppo. La crisi del tess<strong>il</strong>e, dell’oreficeria,della concia è solo un esempio dellemutazioni in atto <strong>nel</strong> nostro sistema imprenditorialeed economico. È necessario trovare conrapidità un’alternativa e rivitalizzare tutti gli altrisettori economici.Una grande potenzialità risiede <strong>nel</strong> turismo, cheva tuttavia declinato in una dimensione economicae imprenditoriale più strutturata. Persua natura questo settore è capace di trainaremolti altri settori, da quello enogastronomicoa quello agricolo di qualità e dei prodotti conmarchio d’origine, dall’artigianato di tradizionee artistico al made in Italy dei settori del mob<strong>il</strong>earredo,delle calzature e dell’abbigliamento, dalsettore ed<strong>il</strong>e a quello dei servizi alla <strong>per</strong>sona, daitrasporti ai sistemi logistici e residenziali.Commercio, industria, artigianato e agricolturatraggono grandi benefici da un turismo di qualitàche sappia valorizzare l’intero territorio. Bisognaprendere consapevolezza che questo settore vagestito e sv<strong>il</strong>uppato alla stregua di vero e propriosettore imprenditoriale, con strategie, contenuti,strumenti e competenze adeguate.Un altro settore da sv<strong>il</strong>uppare riguarda l’«economiadella conoscenza». Si tratta di valorizzaretutte le attività legate alla ricerca, che indaga ecodifica la conoscenza, e alla formazione, chediffonde la conoscenza. Nella ricerca <strong>il</strong> nostroterritorio è dotato di molte imprese che o<strong>per</strong>anoin settori differenti, impegnate da anni <strong>nel</strong>lo sv<strong>il</strong>uppodi nuovi prodotti e di nuove tecnologie eche si basano sia su una ricerca interna, sia in collegamentocon strutture ed enti di ricerca esterni,nazionali ed esteri. È un patrimonio importanteche va investigato e censito con <strong>il</strong> fine di trarneindicazioni e stimoli <strong>per</strong> attirare, insediare e sv<strong>il</strong>uppare<strong>nel</strong> nostro territorio altre attività di ricercaconnesse e ut<strong>il</strong>i al nostro sistema imprenditoriale.A questa ricerca aziendale è da aggiungere quellasvolta negli ultimi anni dal polo universitario diVicenza, collegato agli atenei di Padova e diVerona. Ricerca aziendale e ricerca universitariainsieme sono in grado di generare un fattore diinnovazione di grande valore strategico. La vicinaprovincia di Trento ha definito <strong>il</strong> suo progetto disv<strong>il</strong>uppo futuro proprio su questi temi.Nella formazione <strong>il</strong> nostro territorio possiede unsolido sistema tecnico e professionale di grandetradizione e qualità. È adeguato anche <strong>il</strong> sistemapiù ampio di istruzione inferiore e su<strong>per</strong>iore, conpunte di eccellenza negli studi tecnici. Sono damenzionare la formazione universitaria del polovicentino e i diversi enti formativi delle Associazionidi categoria, industriali, artigiane, del commercioe dell’agricoltura. La loro attività è ampiae copre i bisogni di formazione e aggiornamentodei quadri tecnici e professionali.Una nota a parte meritano la Fondazione GiacomoRumor - Centro Produttività Veneto e laFondazione CUOA. Entrambe costituite negli anniCinquanta, o<strong>per</strong>ano <strong>nel</strong>la formazione dei quadri,dei dirigenti e degli imprenditori delle nostreaziende. Sono un patrimonio di valore che va sostenutoe incentivato, <strong>per</strong>ché attraverso di esse siforma, si sv<strong>il</strong>uppa e si aggiorna la classe dirigentedi cui le nostre imprese, le nostre istituzioni e <strong>il</strong>nostro Paese hanno bisogno.La formazione, infine, è fondamentale <strong>per</strong> dotaretutto <strong>il</strong> nostro territorio di quelle competenzenecessarie ad agire correttamente e adeguatamentelungo le linee di sv<strong>il</strong>uppo indicate. Senzauna adeguata formazione non vi è prospettivaIn ordine dall’alto: Ferron Benito Vittorio,Pellicchero Alessandro (ritira la sorella Amelia),Piazzon Tullio (ritira nipote Franco Piazzon),Rigon Fortunato Renato8 | numero 1.<strong>2013</strong>

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