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N. 38 - OTTOBRE 2010 - Bollettini AIOM

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N . 3 8<br />

Ottobre <strong>2010</strong><br />

N<br />

Fig. 5 Esempio dell’andamento della pressione e dell’energia turbolenta per la barriera emersa con<br />

accropodi disposti regolarmente.<br />

I<br />

N<br />

Fig. 6 Esempio dell’andamento della pressione e dell’energia turbolenta per la barriera emersa con<br />

accropodi random.<br />

modello di turbolenza RNG<br />

sono riassunti nelle immagini<br />

seguenti.<br />

N<br />

elle figure 4, 5 e 6 è<br />

rappresentato l’andamento<br />

della pressione e<br />

dell’energia turbolenta lungo<br />

una sezione bidimensionale<br />

del dominio 3D<br />

rispettivamente per una<br />

barriera sommersa e per<br />

quella emersa con accropodi<br />

disposti regolarmente e in<br />

modo random; è possibile<br />

notare, sia per la barriera<br />

emersa che per quella<br />

sommersa, come la griglia di<br />

discretizzazione numerica<br />

utilizzata permetta di stimare<br />

in maniera adeguata la<br />

variazione delle grandezze<br />

idrodinamiche, sia nei meati<br />

che lungo il contorno solido<br />

dei singoli elementi della<br />

mantellata.<br />

10<br />

T<br />

ale condizione è<br />

maggiormente visibile nella<br />

ricostruzione 3D della superficie<br />

libera (figg. 7, 8 e 9) dove<br />

possono essere visualizzati con<br />

maggior dettaglio gli effetti di<br />

interazione del moto ondoso<br />

sull’opera (frangimento, risalita).<br />

CONCLUSIONI<br />

N<br />

el lavoro qui presentato è<br />

stata illustrata una nuova<br />

metodologia di impiego delle<br />

tecniche fluidodinamiche<br />

numeriche (CFD) per la<br />

simulazione delle interazioni tra<br />

il moto ondoso ed un’opera<br />

marittima a gettata sia emersa<br />

che sommersa. Come si evince<br />

dai risultati ottenuti la procedura<br />

basata sul’impiego di tecnica<br />

cad e numeriche, nel caso<br />

specifico software<br />

fluidodinamico che utilizza la<br />

I<br />

N<br />

tecnica VOF (FLOW-3D ® ),<br />

consente di valutare in maniera<br />

adeguata il moto di filtrazione<br />

che si verifica all’interno dei<br />

meati della struttura.<br />

I<br />

n queste prima applicazioni,<br />

l’interesse è stato rivolto<br />

soltanto a ciò che accade<br />

all’interno della mantellata,<br />

definendo delle barriere di tipo<br />

semplificato. Però, non esistono<br />

limitazioni circa la possibilità di<br />

costruire la struttura sia essa<br />

sommersa che emersa<br />

considerando tutte le sue parti<br />

caratteristiche (filtro, protezione<br />

al piede). Inoltre, attraverso il<br />

modello GMO implementato nel<br />

software, sarà possibile<br />

analizzare il movimento dei<br />

singoli massi sottoposti<br />

all'azione del moto ondoso,<br />

valutandone così la stabilità<br />

come accade per le<br />

sperimentazioni fisiche.

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