12.07.2015 Views

Rassegna Bibliografica 3/2001 - Minoritoscana.it

Rassegna Bibliografica 3/2001 - Minoritoscana.it

Rassegna Bibliografica 3/2001 - Minoritoscana.it

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Percorso di letturavo, Ilaria Petenà Adozione e attaccamento.Studio dei modelli di attaccamento in adolescentiadottati, in: «Psichiatria dell’infanzia edell’adolescenza », 1999, n. 6. Si tratta diuna ricerca compiuta dagli autori su undiciadolescenti adottivi, di cui si conosce lastoria evolutiva, e sui loro rispettivi gen<strong>it</strong>ori,utilizzando l’Adult Attachment Interview.I dati, messi poi a confronto con un’analogaricerca condotta su adolescenti nonadottati, mostrano un quadro di attaccamentoabbastanza simile. Importante sirileva il rapporto tra l’attaccamento dellamadre adottiva, la sua sicurezza e quelladel figlio adottivo per il quale agisce comeun sistema protettivo.Certo ogni bambino vorrebbe unamamma sola cui attaccarsi, che lo abbia generatoe poi cresciuto ma questo non sempreè possibile nell’adozione, dove ognibambino si trova sub<strong>it</strong>o a dover affrontarela difficoltà di appartenere a due mamme.Qual è allora la pancia da cui si è nati? CosìMasal Pas Bagdadi Sono stato nella tuapancia? Come affrontare con intelligenza e creativ<strong>it</strong>àle difficoltà tra gen<strong>it</strong>ori e figli adottivi,Napoli, Edizioni scientifiche <strong>it</strong>aliane, 1997,entra nello specifico, con una raccolta diesperienze nel campo dell’adozione. Ognibambino pone questa domanda – che l’autriceanalizza nelle sue profonde radicipsicologiche – e le risposte saranno diversein ragione della fase evolutiva chesta attraversando. Raccontando ancheesperienze vissute da gen<strong>it</strong>ori adottivi, vengonoforn<strong>it</strong>e indicazioni per approfondire,e affrontare quindi con maggior sensibil<strong>it</strong>à,la richiesta del bambino in modo daaiutarlo a recuperare la sua ident<strong>it</strong>à senzacedere al desiderio di rimozione di un passatospesso doloroso.Veramente infin<strong>it</strong>e sono le problematichedell’adozione e una delle prime psicologhea studiarle, in Italia, è stata AnnaMaria Dell’Antonio di cui c<strong>it</strong>iamo alcunilavori:Le prospettive psicologiche dell’adozione nazionalee internazionale, Milano, Giuffré,1986, di analisi psicologica;Bambini di colore in affido e in adozione,Milano, Raffaello Cortina, 1994, sullo specificodell’adozione internazionale interrazziale;Adozione internazionale e Convenzionede L’Aja, Milano, Franco Angeli, 1996,sulle nov<strong>it</strong>à introdotte dalla Convenzionede L’Aja in materia di adozione internazionale;Adozione. Teoria e pratica dell’interventopsicologico, Milano, Franco Angeli, 1996,con riflessioni sul lavoro psicologico daparte degli operatori dei servizi assistenzialiper l’adozione.In particolare, in Bambini di colore inaffido e in adozione, viene esaminata la problematicarelativa all’adozione e all’affidointerrazziale che, come abbiamo visto, èsempre più diffuso nel nostro Paese. Moltisono i risvolti psicologici relativi all’inserimentofamiliare e sociale del bambinodi colore che possono essere superati solose l’ingresso nella nuova cultura avvienenell’integrazione con quella di origine.Come dimostrano i dati di alcune ricerchesvolte dall’autrice su un campione digen<strong>it</strong>ori adottivi, è fondamentale il rispettodel patrimonio culturale ed etnico delbambino che deve essere pienamente accettatoprima di tutto dai gen<strong>it</strong>ori stessi,affidatari e adottivi.L’adozione è spesso un’esperienza chesi dimostra difficile e, quando fallisce, il<strong>Rassegna</strong> bibliografica 3/<strong>2001</strong>16

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!