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Rassegna Bibliografica 3/2001 - Minoritoscana.it

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L’adozioneAnna Genni Miliottiesperta di adozione internazionaleL’attual<strong>it</strong>à della tematicaDue nuove leggi, in soli tre anni, hannoprofondamente modificato il sistemadell’adozione nazionale e internazionalein Italia: la legge n. 476 del 31 dicembre1998 – entrata però in vigore solo dal 16novembre del 2000 – e la legge in materiadi adozione e di affido, n. 149 del 28marzo <strong>2001</strong> che modifica la precedentelegge n. 184 del 4 maggio 1983.L’attenzione dei media, ma anche deglistudiosi, di conseguneza si è concentratanuovamente sul tema e sul fenomeno dell’adozione,anche per il lungo dibatt<strong>it</strong>o,dai toni spesso molto accesi, che ha precedutoe accompagnato il varo delle duenuove leggi. Ricordiamo l’importante ediscusso tema della ricerca delle originiper gli adottati, o la questione dell’innalzamentodell’età dei gen<strong>it</strong>ori adottivi, ol’estensione della possibil<strong>it</strong>à di adottareanche alle coppie di fatto, per le quali ègià previsto l’affido. Su questi temi si èletteralmente diviso il Parlamento, oltreche l’opinione pubblica, facendo sl<strong>it</strong>tarenel tempo l’approvazione del nuovo testodi legge (giunto al traguardo al terminedella XIII legislatura) ma dimostrando allafine che su questo, come su altri temisociali, è possibile trovare consonanzepol<strong>it</strong>iche anche trasversali, quando si trattadi lavorare nell’interesse dichiarato deiminori. Grazie al nuovo impianto legislativo,il minore risulta oggi maggiormentetutelato nel processo di adozione internazionale,sottoposto interamente, comevuole la Convenzione de L’Aja, al controllodell’autor<strong>it</strong>à centrale (in Italia, laCommissione per le adozioni internazionali).Nelle procedure, inoltre, sia in Italiache all’estero, si è introdotto uno snellimentodei tempi, oltre che il riconoscimentopiù pieno della par<strong>it</strong>à tra gen<strong>it</strong>orial<strong>it</strong>àadottiva e naturale in fatto di congedie aspettative dal lavoro.Il nuovo sistema impone una rivoluzionecopernicana: si parla del «dir<strong>it</strong>to delminore a una famiglia», e non più di una«disciplina dell’adozione e dell’affidamentodei minori». Partendo dal riconoscimentodel minore come soggetto di dir<strong>it</strong>to– una delle grandi nov<strong>it</strong>à di questianni in tema di principi e di dir<strong>it</strong>to internazionale– la legge sottolinea quello cheè, forse, il primo di tutti i dir<strong>it</strong>ti: il dir<strong>it</strong>todi ogni minore ad avere una famiglia chesi prenda cura di lui che dovrà essere inprimo luogo la “sua” famiglia originale,poiché: il «minore ha dir<strong>it</strong>to di crescereed essere educato nell’amb<strong>it</strong>o della propriafamiglia» (art. 1, c. 3, legge 149/01).La nuova impostazione, che scaturisceda un lungo dibatt<strong>it</strong>o culturale interna-<strong>Rassegna</strong> bibliografica 3/<strong>2001</strong>3

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