12.07.2015 Views

Rassegna Bibliografica 3/2001 - Minoritoscana.it

Rassegna Bibliografica 3/2001 - Minoritoscana.it

Rassegna Bibliografica 3/2001 - Minoritoscana.it

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Percorso di letturanaudi, 1990); altri sono il racconto autobiograficodell’abbandono e della v<strong>it</strong>a all’internodi un ist<strong>it</strong>uto come I quasi adatti,il libro di Peter Høeg (Milano, A.Mondadori, 1996).A questo potremmo accompagnare lalettura di alcuni dei libri autobiograficidi Torey L. Hayden come Figli di nessuno(Milano, Il Corbaccio, 1997), o Una bambina(Milano, Il Corbaccio 1993), in cuil’autrice racconta attraverso la sua esperienzadi educatrice, l’incontro e la storiavera di ragazzi “difficili”, alla ricerca diuna nuova famiglia, e di un futuro serenoche non sempre è facile trovare.Per finire, due t<strong>it</strong>oli che, partendo dastorie di attual<strong>it</strong>à, ci aiutano ad intravederela realtà dell’abbandono dell’infanzianei Paesi stranieri devastati dallaguerra, o da una profonda crisi economica.Il libro di Giuseppe Magno Peramore di Alì, Casale Monferrato, Piemme,1998, che narra la storia vera di un’adozionelegata alle vicende della guerrain Afghanistan e il reportage di Padre RenatoChiera dal Brasile, Paese dove 6 milionidi bambini vivono nelle strade, sottola quotidiana legge della violenza,Meninos de rua, Casale Monferrato,Piemme, 1999.Possiamo passare quindi ai libri cheraccontano proprio le storie di adozione,nei quali l’identificazione del lettore conil narratore è utile perché permette d<strong>it</strong>occare temi spesso complessi, quasi senzaaccorgersene.Testimonianze di gen<strong>it</strong>ori adottiviCominciamo con i libri scr<strong>it</strong>ti da gen<strong>it</strong>oriadottivi, che raccontano la propriastoria, e che sono la maggioranza, nellanostra produzione letteraria.Rosangela Percoco in Nato da unaquilone bianco, Firenze, Salani, 1995,racconta la sua esperienza di madreadottiva di Emanuele, un bambino conmolti handicap, che trova nell’affetto enella sensibil<strong>it</strong>à di una famiglia il terrenoadatto a un miracoloso sviluppo.Di una storia di adozione internazionaleci narra Anna Genni Miliotti, nelsuo Una famiglia un po’ diversa, Verona,Pos<strong>it</strong>ive Press, 1999, in cui vengono descr<strong>it</strong>til’attesa, l’incontro e i primi annidi v<strong>it</strong>a insieme con i due figli russi. Conessi viene cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a questa nuova famiglia,un po’ diversa dalle altre, perché sifonda sull’integrazione di storie diverse,un<strong>it</strong>e dall’amore insieme al rispetto perle varie ident<strong>it</strong>à.E non mancano i padri adottivi,molto presenti in tutto il percorso dell’adozione,tanto da far parlare di unmodello di patern<strong>it</strong>à più consapevole epartecipe rispetto a quella biologica.È il caso di Marco Scarpati e PiergiorgioPaterlini, Adottare un figlio, Milano,Mondadori, 2000, che contiene lastoria dell’adozione di una bambinavietnam<strong>it</strong>a, insieme ad altre esperienzedi adozioni raccontate dai protagonisti.Come pure in Storie di padri adottivi, Milano,Ancora, 2000, nel quale sette padriadottivi raccontano le loro diverse vicendedi adozione di bambini <strong>it</strong>aliani,romeni, colombiani, russi e libanesi. Inesse emerge il vissuto di una speciale patern<strong>it</strong>à,un nuovo ruolo scoperto a fiancodella madre e sul quale viene fattauna breve analisi psicologica a chiusuradel libro.<strong>Rassegna</strong> bibliografica 3/<strong>2001</strong>20

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!