LE INTERVISTEIl progetto in presa diretta: le opinioni ed i punti di vista di alcuni partecipanti dalle aree protetteMaricetta AgatiSettore ComunicazioneAgenzia Regionale per i ParchiIn che modo il corso di formazione ha influito sultuo <strong>la</strong>voro?Sicuramente ha dato un apporto al<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong>progettazione. Nell’ambito del programma “GiorniVerdi 2009”, programma di visite guidate nellearee protette, è stato stipu<strong>la</strong>to un contratto conuna ditta di pullman che prevedeva espressamente<strong>la</strong> possibilità di avere a disposizione mezziaccessibili a eventuali visitatori su sedia a ruote.Per <strong>la</strong> prima volta nel<strong>la</strong> gara di appalto è statarichiesta l’accessibilità dei pullman, per garantire<strong>la</strong> salita a tutti. Da lì siamo partiti per affrontareil discorso in maniera più complessa e totale,cercando di <strong>la</strong>vorare il più possibile in coordinamentocon le aree protette. Mi ha colpito neicorsi di formazione il considerare l’accessibilità inmaniera generale. Se il parco decide di realizzareun sentiero o di predisporre delle attività di fruizioneo di modificare dei servizi, lo farà non so<strong>la</strong>mentepensando a una persona con una determinatadisabilità, ma anche tenendo conto di altresituazioni diverse tra loro (anziani, bambini).Credo che dal punto di vista organizzativo siamoancora molto indietro, però stiamo riuscendo adincidere sull’aspetto culturale, che credo sia importante,anche se ha meno riscontri a breve termine.Credo che il programma dell’accessibilitàdebba essere curato con costanza e i responsabilidei parchi hanno bisogno di sapere che l’agenziae che il nostro progetto in questo è pronto adintervenire, e ad offrir loro un aiuto per <strong>la</strong> realizzazionedel progetto. Nel programma “Giorni Verdi”possiamo fare dei passi avanti, cercando diunire le varie cose. In questo momento vorremmoimplementare le attività per i bambini, potrebbeessere una buona occasione per affrontareil tema del<strong>la</strong> “progettazione inclusiva”.Le barriere che osservi sono di naturastrutturale, culturale o entrambe?Barriere culturali vere e proprie non ne vedo, iocredo che una sensibilità comune già ci sia. Sonodell’opinione che questo progetto abbia fattomolto a livello culturale per i parchi che hanno partecipatoin modo organico. Trovo dei limiti ancorastrutturali di servizi, di sentieristica, di organizzazionegenerale.Cosa ha impedito fino ad ora di considerarel’accessibilità e l’inclusione come attività disistema?Non credo che ci siano stati degli impedimenticulturali o dei preconcetti, credo più a problemidi ordine pratico, organizzativo.Quanto ha inciso secondo te nei tempi e neicosti prevedere l’accessibilità?I tempi del<strong>la</strong> progettazione sono stati del tuttocontenuti. Abbiamo poi chiesto alle aree protette,che via via ci segna<strong>la</strong>no le attività da inserirenel catalogo Giorni Verdi, di darci indicazioni sulgrado di accessibilità, facendo loro presente chesaremmo anche stati disponibili a partecipare allespese sostenute per migliorare l’accessibilitàdelle iniziative.Cos’è un “parco accessibile”?È un’area dove è possibile per una persona cheha delle disabilità, sia fisiche che mentali, cogliere<strong>la</strong> bellezza dell’area protetta in questione (naturalistica,archeologica), accedere a tutti i serviziche sono a disposizione e poter tornare a casasapendo di aver visitato l’area come tutti. Credosarà un cammino lungo, però in altre parti d’Europaè già stato fatto, quindi so che è possibile.Un parco accessibile è anche quello che dà le informazionigiuste a tutte le persone che le richiedono.Quant’è l’importanza del mezzo dicomunicazione sul<strong>la</strong> conoscenza econsapevolezza di un’area protetta?Fondamentale. Spesso viene sottovalutato perchési pensa che una persona che abbia delle disabilitàpreferisca raccogliere informazioni utilizzandomezzi tradizionali piuttosto difficili ormai dareperire. La comunicazione deve essere integratae multimediale sia per coloro che devono dif-70
IL PROGETTO Accessibile?...Naturalmente!fonder<strong>la</strong> (il Parco), sia per coloro che ne usufruiscono.Ben vengano quindi i corsi o i seminaricome quelli realizzati ultimamente, che arricchiscono<strong>la</strong> conoscenza e l’attualità dei mezzi di informazionemultimediale.La promozione delle attività, pensi che sia unostrumento importante?Si, assolutamente. In un anno abbiamo aumentatodi circa 100 punti <strong>la</strong> distribuzione degli opuscoliGiorni Verdi, raggiungendo tutta una serie divisitatori e turisti. Siamo assolutamente disponibiliad aumentare ancora, per abbracciare un pubblicopiù vasto. Nell’elenco di distribuzione abbiamoaggiunto anche una serie di associazionicome <strong>la</strong> Fish, l’Unione Italiana Ciechi. Sono stateacquistate pagine pubblicitarie su quotidiani emensili , anche sul web e presto ci sarà un sitoonline dedicato al programma Giorni Verdi con <strong>la</strong>possibilità di iscriversi al<strong>la</strong> newsletter e riceveredirettamente sul<strong>la</strong> propria e mail tutti gli aggiornamentisulle attività e i servizi.Cosa si potrebbe fare per avere una maggioresensibilità sul concetto di accessibilità nei parchi?Organizzare occasioni di incontro:seminari neiparchi, giornate aperte ai cittadini, incontri di formazionecon le associazioni e le cooperative che<strong>la</strong>vorano nei parchi, attività di educazione ambientaleper operatori, ragazzi e bambini. L’attivitàdi sensibilizzazione riguarda anche tutti coloroche <strong>la</strong>vorano nel<strong>la</strong> realtà dei parchi: gestori di strutturericettive, centri visite, operatori. Credo chepar<strong>la</strong>re con tutti i soggetti, incontrarli e andare sulposto, non tra<strong>la</strong>sciare certi aspetti che per noipossono apparire scontati, sia fondamentale comestrategia per capire effettivamente quali sianoi limiti di un progetto e credo potrà cambiarecompletamente il modo di “fare comunicazione”e promozione per un’Area Protetta .71