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TECNICAUna sfida al dente naturale- I colori ed oltre -Tutto quello che c’è da sapere sulla presa del colore:tecniche che permettono un restauro esteticamente perfettoDenti naturali e protesi, lavori di studio e di laboratorio, bisogni del paziente: la realtà e la fantasia. Gliodontotecnici sono sempre sul punto di sbagliarsi, lavorando sul sottile confine tra realtà e idealizzazionedella realtà. La presa del colore è una tecnica che può colmare il divario tra il reale e l’ideale. Lemodalità con cui l’odontotecnico approccia il paziente ed il dentista e il numero di informazioni – quantopiù accurate possibile – che riesce ad ottenere da loro sono i pilastri fondamentali del processo di creazionedella protesi. La presa del colore è il punto di partenza necessario per l’estetica della protesi eil relativo lavoro di laboratorio. La serie di articoli di Naoki Hayashi sugli ultimi sviluppi della tecnologiadigitale relativa alla presa del colore è datata inizio 2008. Il signor Hayashi vive negli Stati Uniti e lavorasia in Giappone che in EuropaNaoki Hayashi - Ultimate Styles Dental Laboratory/California, U.S.A. (Tokushinkai Group)Questo articolo viene pubblicato nelle seguenti riviste partner di The International Journal of Dental Technology:• Dental Dialogue, (Pubblicato da Teamwork Media in Italia e in Germania)• Spectrum Dialogue, (Pubblicato negli Stati Uniti e in Canada)Parte I : La presa del colore: condizioni ed attrezzaturaUn nuovo approccio orientato al pazienteParte II: La fotografia digitale aumenta la precisione dichiusurawww.teamwork-media.com anno XV 1/200849


TECNICAPer prima cosa vorrei esprimere la mia riconoscenza al Dott. Rodger K.Uchizono, al Dott. James M. Kahal ed al Dott. Christian W. Hahn, che hannodavvero compreso la mia filosofia di lavoro che applico quotidianamentenel mio laboratorio e sono stati miei grandi partners.Questo articolo è stato ispirato in gran parte dal rapporto sincero e direttocon i pazienti che aspirano a risultati eccellenti dai trattamenti protesici.Vorrei estendere la mia gratitudine più sentita anche a tutti i colleghidell’Ultimate Styles Dental Laboratory e del WORLD LAB U.S.A., che mihanno sostenuto durante le prove e gli impegni affrontati ogni giorno. Siacome odontotecnico che come persona, vorrei cogliere l’occasione peresprimere il mio sincero riconoscimento al Sig. Kiyoko Saka, presidenteNoritake Dental Supply Co., Ltd., per i suoi consigli, la sua comprensionee cooperazione. Infine, vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamentoal Sig. Hiroshi Matsumura, presidente Tokushinkai Group, per la posizioneche mi ha riconosciuto. È davvero un piacere far parte di un team cosìprestigioso.PROLOGOCiò che l’occhio percepisce è vero o falso? Le nostre percezioni sono basateinteramente sulla realtà? Queste possono essere domande astratte oteoriche, ma dare loro risposta può essere una sfida molto affascinante. Leinformazioni che percepisce l’occhio umano sono trasmesse al cervello, ilquale determina che cosa, tra le numerose possibilità, abbiamo effettivamentedavanti a noi. In ogni caso, il cervello ha una tendenza a modificarele informazioni sulla base delle tante esperienze avute in passato.Di solito ciò è molto vantaggioso, ma talvolta le esperienze passate possonodistorcere l’attuale percezione del reale. Ci sono molti modi di vederee percepire le cose. Dal momento che gli uomini tendono ad interpretareil reale, è necessario stabilire degli standard per valutare correttamente leinformazioni che gli occhi ci trasmettono.Il sistema più semplice sembrerebbe quello di utilizzare un metodo di misurazionescientifico, ma tale sistema spesso non funziona quando si haa che fare con fenomeni naturali. “Vedere con i propri occhi” è ciò chefondamentalmente fanno i dentisti e gli odontotecnici. In ogni caso, ciòche vediamo è una combinazione di cose che possono essere misuratecon strumenti meccanici oppure no. L’odontoiatria è uno di quei campi chenegli ultimi anni ha beneficiato enormemente del progresso tecnologico incampo informatico. Ciononostante, la mano e l’occhio dell’uomo sono ancoranecessari per ricostruire colore e forma del dente nel modo più similealla condizione naturale. Nel 2008 non è più accettabile avere delle ricostruzioniestetiche con colori sbagliati o forme che non siano di gradimentodel paziente. L’odontotecnico svolge un ruolo complesso nella costruzionedella protesi e uno degli aspetti più importanti è l’uso del colore. Questoarticolo tratta il tema della presa del colore dei denti, che è il punto di partenzadi tutti i lavori del laboratorio quando si esegue una protesi.anno XV 1/200850www.teamwork-media.com


TECNICAOgni errore di tonalità è inaccettabile. Dal momento che la scelta dellatonalità del colore è il punto di partenza di tutti i lavori, un errore in questafase viene necessariamente portato avanti generando ulteriori errori.Oggi come oggi, le tonalità corrette si ottengono con un processo di “trialand error”, facendo prove su prove, usando vari metodi e varie attrezzaturenei diversi contesti. La corretta scelta del colore e i metodi susseguentidi comunicazione sono differenti a seconda di come il dentista o l’odontotecnicoeseguono la presa e dipende dall’ambiente nel quale essa vieneeseguita. Il colore che una persona percepisce è reale o immaginario? Ecosa deve essere preso in considerazione per dire qual è la vera tonalitàdi un colore?In questo articolo tratterò soltanto un aspetto di tutti i possibili metodi perla presa del colore ma approfondirò i metodi, i passaggi e l’approccio cheio uso per ottenere risultati esteticamente perfetti.APPROCCIOAlcuni pazienti hanno delle aspettative molto precise quando visitano unostudio dentistico o un laboratorio odontotecnico. Inevitabilmente il pazientedice che desidera un magnifico dente nuovo. Il paziente naturalmenteparla in termini generici, ma il professionista deve ascoltare attentamentei desideri del paziente e analizzarli per emettere una diagnosi. A questopunto il professionista deve fare ogni sforzo possibile per soddisfare i desideridel paziente e deve organizzarsi nel migliore dei modi per renderlipossibili.Devo aggiungere che ciò deve avvenire operando in un ambito medico(questo vale non solo per la presa del colore, ma si applica specialmentealle occlusioni e agli allineamenti).In altre parole, non bisogna cominciare subito con la presa del colore,quando un paziente si presenta in uno studio o in un laboratorio.Può darsi che il paziente dovrà sottoporsi a sbiancamento o debba sottoporsia trattamenti ortodontitici o di protesi su un altro dente in un prossimofuturo. Oltretutto fattori economici o problemi di tempo possono orientarela scelta, così come molti altri fattori non prevedibili a priori.In ogni caso, il primo passaggio della presa del colore consiste in un dialogoapprofondito con il paziente, allo scopo di comprendere pienamentele sue esigenze e cominciare il lavoro di conseguenza.Nella mia esperienza, ogniqualvolta questa comunicazione tra professionistae paziente funziona al meglio, il lavoro procede senza stress. Attraversola comunicazione, è più semplice ottenere la cooperazione delpaziente necessaria per tutti i passaggi successivi di laboratorio e la suacomprensione nel caso improbabile che sorgano problemi post operatori.www.teamwork-media.com anno XV 1/200851


TECNICAFig. 10 La lampada per sfumareusata dall’autore, la DIALITE CO-LOR SHADE TAKING LIGHT). Laluminosità richiesta di 5500 K°può essere ottenuta facilmentenell’area di lavoroFig. 9 L’indice di resa dei colori è la gradazione secondola quale una sorgente luminosa può riprodurre accuratamentei colori, comparati con una fonte di luce ideale (Ra=100). Le lampade fluorescenti con un valore di Ra di 90o più sono chiamate “lampade fluorescenti ad alta resa dicolore”. Idealmente, la cosa migliore è che una sorgenteluminosa standard sia presente sia in studio che in laboratorio.Lo scopo è quello di diminuire la possibilità di interpretazionierrate dovute alla luce ambiente quando sivaluta il colore dei denti del paziente, la scala colori, diapositivee immagini digitali visualizzate sul PCFig. 11 Colore preso sul paziente. Come si vede in questafoto, non ci sono ombre nella regione illuminata della boccaperché il colore è preso accuratamente e la quantità diluce è sufficienteFig. 12 Il colore preso con illuminazione provenientedall’apparecchiatura visibile in figura 10. Questa foto abbraccial’intero campo visivo del professionista. La lampadafornisce una piacevole luce naturale senza riflessibluastri o rossicci. E’ preferibile puntare la luce dal davantiquando si prende il coloreFig. 13 Il colore preso usando una luce da banco. Nonbisogna preoccuparsi troppo della temperatura del coloredella sorgente luminosa, purchè la presa del colore e lesuccessive valutazioni siano fatte nelle stesse condizionidi luce. Bisogna scegliere una lampada che emetta unaluce sufficientemente forte da non avere interferenze conla luce esterna dell’ ambienteanno XV 1/200858www.teamwork-media.com


TECNICAIL MOMENTO MIGLIORE PER LA PRESA DEL COLORELe figure 14 e 15 sono foto della cavità orale dello stesso paziente. Laprima figura è un restauro in PFM che ho eseguito qualche tempo fa. Lacorona che ho realizzato sembra scura. Invece, un’analisi più approfonditarivela che è il dente naturale più brillante, piuttosto che la corona più scura.Comunque, se si osserva la figura 15, si capisce subito che la corona e ildente naturale hanno praticamente la stessa brillantezza e traslucenza. Lafotografia della figura 14 fu scattata intorno alle 8.30 del mattino, mentre ioho preso il colore sul paziente attorno alle 17.00. Ho pertanto dovuto farenotevoli sforzi per ricostruire il colore esatto, rivisto alle 17,00. La figura 15è una foto scattata nello stesso momento nel quale è stato preso il colore.Tutto ciò ci dimostra che il dente del paziente era asciutto alle 8,30,quando la foto 14 è stata scattata. La gente frequentemente dorme con labocca aperta e respira attraverso la bocca; è facile immaginare che questoè proprio il caso del nostro paziente. Di conseguenza, il dente del pazientealle 8,30 era asciutto, quindi molto brillante e presentava delle striaturebiancastre molto visibili. Tutto ciò ha fatto sembrare la corona più scura omeno luminosa.Sono necessarie circa 4 o 5 ore di contatto con la saliva affinché il denteriprenda il suo grado naturale di umidità. Con quella luce, è meglio prendereil colore nel pomeriggio, come regola generale. Ogni cosa che puòasciugare il dente, anche involontariamente, dovrebbe essere evitata primadi prendere il colore. Se bisogna eseguire altri interventi quando il pazienteè nello studio dentistico, il colore deve essere preso come prima cosa.Fig. 14 La luminosità della corona in ceramica è più bassa di quella del dente naturale. Questo fenomeno accade perchéla luminosità del dente naturale è più alta di quella del colore preso, a causa dell’essiccazionewww.teamwork-media.com anno XV 1/200859


TECNICAInoltre l’umidità deve essere mantenuta sui denti naturali pertutto il tempo della presa del colore e il colore deve essere presorapidamente prima che il dente si asciughi (Fig. 16). Alcunipazienti hanno una differenza di un livello o un livello e mezzosulla scala colori a seconda che il dente sia umidificato oppureno. Bisogna inoltre tenere presente che i pazienti che hanno subitouno sbiancamento hanno particolari variazioni molto rapidenella scala colori.LE ILLUSIONINelle precedenti sezioni ho accennato che l’occhio umano hala caratteristica di eseguire “correzioni automatiche”. Un altromodo di esprimere lo stesso concetto: ciò che le persone vedononon è esattamente ciò che l’occhio vede. Quando l’occhiocerca di percepire un colore esattamente, la capacità dicorrezione automatica può indurre in errore. Se si presta attenzionerispetto all’illusione generata dalla correzione automatica,si evitano illusioni create da quello che l’occhio vede effettivamente.Le illusioni ottiche non sono limitate ai colori ma possonoestendersi anche alle forme e alle dimensioni. Però questoarticolo si focalizza sui colori e quindi tratteremo le altre illusioniottiche in altra sede.Fig 16 Il dente naturale del pazienteè normalmente umettato durante ilgiorno, e mantiene il suo colorito belloe vitale. Per fabbricare una protesibella e vitale, bisogna evitare che ildente di riferimento si asciughi quandosi prende il colore, cosicché mantengala sua bellissima apparenza.Fig. 15 Un’altra fotografia scattata nello stesso periodo della giornata nel quale l’autore ha preso il colore. L’umidità deldente naturale è tornata ai livelli originali, e dunque approssimativamente il dente naturale e la corona in PMF hanno lastessa brillantezzaanno XV 1/200860www.teamwork-media.com


TECNICAFig. 17 Notate il colore grigio. Alla prima occhiata,il colore grigio sulla sinistra e sulladestra sembrano differenti, invece sono esattamentegli stessi. Il grigio sembra diverso perchéle strisce nere sono sistemate in manieradifferenti sulla sinistra e sulla destra (sulla partesinistra le barre nere coprono il grigio). Questodimostra come le illusioni ottiche siano causateda variazioni nell’ambiente circostanteFigg. 18 e 19 Il dente 18 è costruito con PFM. Numerose particolarità possono essere osservate nello smalto del dente naturale18, come striature bianche, scalfitture, colorazioni ambrate. Se il colore desiderato della dentina è mascherato con altro colorel’illusione ottica porterà facilmente a sbagliare nella scelta della tonalità. Comunque, tenendo presenti i fenomeni illustrati nellafigura 17 durante la scelta del colore, si riduce il margine di erroreOsservate il colore grigio di figura 17. Ad una prima osservazione la lucentezzadel colore grigio sulla parte sinistra e destra sembrano differenti.Invece il colore grigio sulla parte destra e sinistra sono uguali. Sulla partesinistra della foto il colore grigio è coperto da barre nere, così che una semplicedifferenza nello schema del colore o nelle posizioni crea per l’occhioumano una illusione o lo portano a fare correzioni automatiche. Prestandoattenzione a questo effetto si può evitare di essere tratti in errore dal coloredello smalto che copre lo strato superficiale quando si prende il colore delladentina nell’interno del dente durante il processo di presa colre.Le figure 18 e 19 presentano un caso in cui questa illusione è prominente.In questo caso il dente 18 è stato restaurato con PFM. Quando si incontranotali casi, le condizioni dello smalto della superficie possono essereestremamente svianti. Ci sono parecchie striature bianche sulla superficiedella corona, e si possono anche osservare striature bianche e fenditureche procedono verticalmente; inoltre lo smalto vicino all’incisivo è di colorewww.teamwork-media.com anno XV 1/200861


TECNICAambrato. Questi elementi possono portare a errori quando si determina ilcolore della dentina che è il colore base della corona. Tenendo presenteche illusioni come quelle riportate in figura 17 possono colpire all’occhioumano, ciò metterà in grado il professionista di abbassare il tono del coloree di scegliere il colore base della dentina in maniera più accurata, cosìcome quando si sceglie la tonalità di un caso come quello riportato nellefigure 18 e 19.LA PRESA DEL COLOREIn che modo bisognerebbe procedere per eseguire la presa del colore? Nelcaso presentato si dovrebbe pensare alla struttura del dente (Fig. 20) comealla pelle e procedere come se sfogliassero via via individualmente i suoivari strati. Io procedo osservando con chiarezza la tonalità di uno strato, poiselezionando una tonalità per confronto con la scala colore; infine passoallo strato successivo. In base a questa descrizione, il procedimento puòsembrare molto complicato; in realtà è alquanto semplice. Questo perchéil dente naturale ha solo due strati. Quando crei un dente in ceramica si sovrappongononumerosi strati per imitare la forma del dente naturale. Questoprocedimento viene applicato solamente alla fase di costruzione. Nellapresa del colore si devono indicare solo due tonalità: quella della dentinae quella dello smalto. Naturalmente, quando ci sono delle striature moltosottili, esse sono solo caratteristiche della regione incisale del dente e noncostituiscono il colore del dente stesso. La cosa più importante è percepireil colore della dentina, lo spessore e il colore dello smalto.Per prima cosa si osserva lo smalto, lo strato più superficiale del dente(Fig. 21); poi si identifica quanto è spesso. Si può vedere lo spessore generaledello smalto per differenza tra la parte visibile e quella non visibiledella dentina che attraversa lo smalto. Quello che vogliamo risaltare sono icambiamenti nello spessore dello smalto nei suoi vari punti in rapporto allamorfologia del dente. Nel caso del margine labiale mostrato nella figura 22lo spessore dello smalto è completamente differente nei punti alti e bassiFig. 20 Foto della sezione trasversale di un dente naturale;notare la struttura del dente naturale, specialmenteche si può osservare il bilanciamento dello smalto e delladentinaFig. 21 Foto del solo smalto di un dente naturale. Quandosi sceglie la tonalità è importante distinguere tra la condizionee il colore dello smalto; è anche importante identificareil colore della dentina che è sotto lo smalto senzaessere sviati dalla varie caratterizzazioni che lo smalto puòavereanno XV 1/200862www.teamwork-media.com


TECNICAFig. 22 Dente naturale con bordilabiali marcati. Ci sono differenzenella bianchezza e nellatraslucenza di questo tipo dismalto a causa delle grosse differenzenello spessore. Si dovrebbericordare ciò durante lapresa del coloreFig. 23 Dente naturale quasiprivo di bordi. Non ci sono molticambiamenti nel colore dovutialla differenza nello spessoredello smalto. Quando si osservaun tale dente, dovremmo focalizzarcisulla tonalità di tutto losmalto. Si dovrebbe anche tenerepresente quanto lo smaltoabbia potere riflettenteFig. 24 Foto prima della protesi. Per questo paziente è stataprogettata una faccetta esteticaFig. 25 Esecuzione della sfumatura. Si ha solo la necessitàdi identificare le due tonalità nella strutture del dente:quelle dello smalto e quelle della dentina. Prima bisognascegliere le tonalità dello smalto, poi si seleziona la tonalitàdella dentina. Quando i valori della scala colore nonrientrano nel formulario, si possono scrivere su un fogliodi cartawww.teamwork-media.com anno XV 1/200863


TECNICAdel margine. Queste differenze influiranno sul colore. Quando lo smaltoè spesso, si avranno alti livelli di luminosità e la tonalità virerà verso toniazzurrini; al contrario, si avrà una forte tendenza all’ aumento dell’ armoniaquando lo smalto è sottile e traspare il colore della dentina. Naturalmentesi può ottenere la tonalità uguale a quella creata dalle differenze nello spessoredello smalto del dente naturale, dando vita, durante la costruzionedella protesi, alla stessa morfologia della dentina del dente naturale e deibordi dello smalto. Tuttavia i metodi usati per ricreare la tonalità non hannopiù motivo di sussistere nella sfera della esecuzione protesica. Abbiamonecessità di ottenere una tonalità che si rifaccia al colore del dente naturale.Quando i bordi labiali non sono pronunciati e la morfologia del dente èpiatta come si vede nella figura 23, si può presumere che ci sia poca differenzanella tonalità dovuta a differenze nello spessore dello smalto. Questoè un procedimento che ci permette di valutare come la tonalità dello smaltocambi sull’intera corona naturale. Quando si osserva il dente molto da vicinoci si deve chiedere: qual’è il livello di traslucenza? Qual’è la percentualedi traslucenza al di sopra o al di sotto della scala colore? Va osservatoanche molto attentamente se lo smalto tende al blu o al rosso. Dopo chesi è definita la scelta della tonalità dello smalto, si deve scegliere la tonalitàdella dentina. Identificate il colore sotto la pelle dello smalto così che nonsia sviato dallo stato dello smalto. Per fare questo osservate l’area che vadal centro della corona verso l’area cervicale. Si determina il colore delladentina che si intravvede attraverso lo strato più esterno dello smalto persottrazione della tonalità dello smalto ricavata nel precedente passaggio,dalla tonalità del dente che al momento state guardando (il colore determinatousando la scala colore). Questo vi mette in grado di stabilire il coloredella dentina che è il colore base della tonalità del dente (Fig. 25). Una voltaindividuate queste due tonalità, cioè le tonalità dello smalto e della dentina,si è determinato il colore del dente. Se si fa una protesi con solo queste informazioninon ci discostiamo dalla tonalità del dente naturale che si vuoleottenere. Se si ha necessità di riprodurre il colore in dettaglio, è necessarioosservare le rimanenti caratterizzazioni. Si tratta semplicemente di osservarei mammelloni con le striature, le fenditure e le altre caratteristiche dellaregione incisale (Fig. 26). Naturalmente è difficile riprodurre le tonalità e lecaratterizzazioni descritte con la ceramica, ma l’operazione di presa è diper sé stessa semplice. Raccomando di non confondere la parte relativaalla presa e la successiva costruzione della protesi. Quando si esegue unaprotesi interamente in ceramica non bisogna dimenticarsi di selezionare lacolorazione della radice. La tonalità della radice fa parte della tonalità totaledalla protesi applicata nella bocca del paziente e che colpisce l’occhiodell’osservatore. Tuttavia l’effetto che la tonalità totale esercita è regolatosolo dallo spessore della protesi e dal colore della radice. Perciò non ènecessario preoccuparsi quando si sceglie la tonalità della corona, poichépotrebbe essere considerato il colore più nascosto all’interno della protesi.Consiglio di utilizzare una scala colore monocromatica per cogliere latonalità più vicina, nelle stesse condizioni in cui si è scelta la tonalità delladentina (Figg. 27 e 28). Tratteggerò semplici disegni che includono tuttequeste informazioni a questo stadio del lavoro per applicarle nel lavoroseguente. La cosa più saggia da fare è raccogliere queste informazioniin uno schedario dopo che il trattamento è stato completato (Fig. 31). Seanno XV 1/200864www.teamwork-media.com


TECNICAFig. 26 Primo piano del dente da restaurare.Dopo aver selezionato le tonalità dellosmalto, della dentina e i colori base, vannoosservate le caratteristiche del dente(la forma e la robustezza della strutturainterna, le striature bianche, le fenditure,le parti translucide, le tessiture e i luster).Si ritiene che queste siano “opzioni” chefuoriescono con la tonalità baseFigg. 27 e 28 Conferma della tonalità del moncone per un restauro tutto in ceramica. E’ essenziale un controllo totale delcolore che includa anche la colorazione del moncone per ottenere la tonalità definitiva in un restauro completamente in ceramica.E’ necessario quando si costruisce una ceramica fare molte aggiunte e sottrazioni del colore; tuttavia è necessariofare attenzione a determinare semplicemente ed accuratamente il colore reale che si presenta all’occhio, prima della presadel colore. L’informazione così ottenuta è importantissima per tutte le operazioni seguentil’odontotecnico prende il colore direttamente dal paziente, è consigliabileche prenda degli appunti sulla costruzione della ceramica. La memoriaumana infatti non è molto affidabile, dato che, col passare del tempo siaffievolisce. La preparazione di uno schema per la costruzione in porcellanadopo la presa porta a migliori risultati. Quando preparo questo schema,astraggo la mia mente dalla presa colore, penso che sono un esecutore diprotesi e chiedo a me stesso come dovrò usare la porcellana per ricreareuna certa tonalità. Inoltre la realizzazione di uno schema di costruzione conil paziente presente, permette di controllare il lavoro un’ultima volta nellabocca del paziente.www.teamwork-media.com anno XV 1/200865


TECNICAFigg. 29 e 30 Tre mesi dopo l’applicazionedi una faccetta estetica. E’ fotografatauna faccetta estetica preparatagrazie alle informazioni ottenute da unaaccurata presa del colore secondo ilmetodo qui riportato. La rilevazione delcolore è una procedura molto semplice.Il mio obiettivo è semplicemente quellodi avere le informazioni che derivano dallerispettive tonalità dello smalto, delladentina e del monconeFig. 31 Vari schemi preparatidurante la visita dei pazienti.La presa del colore sarà piùefficace se gli schemi sul tipodi ceramica, configurazionedegli strati, e su come questidati debbano essere usati duranteil processo di lavorazione,sono disegnate immediatamentedopo la presaanno XV 1/200866www.teamwork-media.com


TECNICAA CACCIA DEL COLORELettura del colore dalle fotografieIn questa sezione parlerò del colore preso dal dentista e che può essereinterpretato dalle foto. Questa trattazione si basa su tre premesse: che siastata usata una esposizione opportuna, che il bilanciamento del bianco siaottimale e che la fotografia sia a fuoco. Queste condizioni si applicano ineguale maniera alla pellicola, alle foto e alle immagini digitali visualizzatesul monitor di un computer.Qui de seguito farò riferimento a due casi. Ho eseguito le protesi seguendounicamente le foto scattate dal dentista. Ho eseguito ciascuna protesisolamente una volta (ma questo riguarda tutti i miei casi). I casi 1 e 2 provenivanoda differenti dentisti. Entrambi hanno usato le modalità di presadel colore e i metodi fotografici che io avevo raccomandato. Vale a direche io non avevo alcun dubbio circa le foto. Inoltre gli schemi che avevanodisegnato erano affidabili, perché era stata stabilita una “sorgente di lucestandard”, la stessa sorgente di luce che utilizzo io quando prendo il colore;inoltre i criteri di valutazione del colore sono stati gli stessi. Comunqueio non mi aspetto che il colore nelle foto sia perfetto, ci sono sempre delledivergenze più o meno accentuate tra il colore dell’oggetto attuale e il coloredella fotografia.Ora sono in commercio diversi tipi di apparecchi digitali per uso dentisticoFig. 32 Parte pre-operativa. Foto dimostrativadella condizione del denteoriginale (colore, forma, posizione)Fig. 33 Foto che mostra i punti di restauroe le aree periferiche dopo averpreparato i monconi. Questo mette ingrado l’odontotecnico di avere unaidea generale dell’interno della bocca(il lavoro per questo paziente prevedevauna corona in ceramica sul 18, euna faccetta estetica sul 17)www.teamwork-media.com anno XV 1/200867


TECNICAe sebbene i colori della foto siano molto vicini al colore del dente naturalee a quelli delle scale colore, la macchina fotografica non fornisce ancorauna perfetta uguaglianza e ciò costituisce il maggior problema che si poneoggi alla moderna tecnologia.Alla luce dello stato dell’arte, l’odontotecnico deve avere nelle sue maniuna scala colore reale che è la stessa di quella inclusa nella foto mandatadal dentista e deve compararle dal punto di vista visivo per ottenere unavalutazione del colore affidabile. In altre parole l’odontotecnico deve leggereil colore reale dalla foto. E’ un approccio improntato alla analogia, ma iopenso che si debba lavorare con lo stato dell’arte della tecnologia di oggi.Il primo passo nella lettura del colore è la selezione della luminosità. Bisognacomparare lo stesso numero della scala colore con la scala coloredella fotografia e determinare se quella nella foto appare luminosa o scurae con quale intensità. Ipotizziamo che la scala colore nella fotografia sembriil 20% più scura della scala colore che si ha in mano. Tenendo contodi questo, noi possiamo ovviamente stabilire che il dente naturale sia circail 20% più scuro nella fotografia di quello che è realmente. In altre parole,noi non prendiamo la luminosità del dente naturale che viene riprodottoin maniera più scura nella fotografia così com’è, ma lo leggiamo come seesso fosse veramente almeno il 20% più luminoso di quello in fotografia(questo confronto è stato espresso in percentuale, perciò stiamo usandomoltiplicazioni e divisioni – non addizioni e sottrazioni).Calcolando matematicamente e confrontando la luminosità dell’oggettovero, quando c’è un 20% di riduzione di luminosità nella fotografia, la scuritànella fotografia è uguale a 80.Fig. 34 La foto indica i denti oggetto della studio per la realizzazione della colorazionee le scale colore nella posizione relativa ai denti in questione. Il tecnico puòcosì comparare la scala colori e il dente quando si determina la colorazione. Sipossono anche ottenere immagini più chiare scattando ulteriori foto da diverseangolazioni (scrivere i valori guida su un foglio di carta separato quando questi nonrientrano nello schema)anno XV 1/200868www.teamwork-media.com


TECNICAFig. 35 Primo piano del dente di riferimento. Questa foto deve contenere le varie caratterizzazioni come la struttura interna,inclusa la forma della dentina e lo stato dello smaltoFig. 36 In caso di restauri totalmente in ceramica è necessaria una foto che mostrila scala colore (colorazione del moncone). Una guida colore monocromatica èspesso più opportuna che una scala colore standard (che indica la costruzione didentina e smalto)www.teamwork-media.com anno XV 1/200869


TECNICAFig. 37 Foto di un moncone diriferimento. Si può apprezzarela condizione della parte cheserve come parte centrale dellaprotesi in ceramica. L’odontotecnicopuò distinguere lacolorazione se ha 5 foto comequelle delle figure da 32 a 36Figg. 38 e 39 La corona 18 inceramica e la faccetta esteticasul 17 che hanno soddisfattoin maniera completa il paziente,sono state eseguite seguendole sei foto di cui sopraanno XV 1/200870www.teamwork-media.com


TECNICAFigg. 40 e 41 Un gran numero di scale colore sono oggi disponibili. Ogni aziendaha il suo concetto di “colore”. Io amo avere parecchi tipi di scale colore a disposizione,perché è estremamente difficile raggiungere la tonalità del dente naturalecon solo un tipo di scala. E’ anche necessario per l’apprendista capire il significatodelle rispettive scale colorePer tornare alla luminosità originale, il calcolo è 100/80 =1,25.La protesi deve essere eseguita un 25% più luminosa, come mostrato infigura A.E’ anche necessario confrontare la scheda colore e il dente naturale nellafotografia e determinare per quale estensione il dente naturale è più o menoluminoso che la scheda colore. Comunque ciò è fattibile solo comparandoil dente naturale e la scheda colore nella fotografia. Perciò dobbiamo confrontarela colorazione vera con la scala colore nella foto per determinarela luminosità attuale. Valutiamo poi il cromatismo della scala colore nellawww.teamwork-media.com anno XV 1/200871


TECNICAfoto, controlliamo la differenza nella scurità del colore nella scala colorenella fotografia e nella scala colore vera. Come per la lucentezza, noivalutiamo se il colore della scala colore che abbiamo in mano è piùscura o più luminosa. Per fare un esempio, se la scala colore sembraavere un più forte colore arancione nella foto, come nel nostro caso(questa è una tendenza vista frequentemente), ciò significa che il colorearancione del dente naturale nella fotografia è più intenso che il colorearancione del dente naturale stesso (fare attenzione a non confondervicon gli effetti dovuti a scurità o luminosità).Si aggiusterà ora il colore arancione riprodotto nella ceramica così chenon sia così denso come l’arancione del dente naturale nella foto. Inquesta operazione noi adotteremo uno standard di percentuali o puntiper densità o luminosità (se esprimiamo le differenze in tonalità e inluminosità come punti, possiamo usare l’addizione e la sottrazione).In ultimo ci occupiamo del colore. In origine il colore veniva consideratodopo la lucentezza; ma il colore delle immagini digitali (foto) dipendefortemente dal bilanciamento del bianco. Nella fotografia digitaleè usato quasi sempre il flash; tuttavia sembra che un corretto posizionamentodel bilanciamento del bianco delle più moderne macchinedigitali renda quest’ultimo superfluo. Naturalmente il lettore attento hagià realizzato che con le immagini digitali si può usare un software diediting delle immagini, come photoshop, per convertire un’immagine incui il colore è sbagliato in uno più simile al colore nella cavità orale. Sinecessita ancora di confrontare la scheda colore nella foto con la scalacolori che si ha in mano.Inoltre anche se si possono eliminare le differenze regolando il coloredell’immagine digitale, è praticamente impossibile ottenere una perfettauguaglianza. Così un’operazione analoga è ancora necessaria sesi confronta la scala colore e l’immagine digitale (foto). Questo è unmetodo vantaggioso per affinare la abilità sensoriale discussa prima.Inoltre al giorno d’oggi tutte le ditte produttrici di ceramica fornisconole loro proprie guide colore e hanno concetti propri sul colore. E’ raroche la colorazione dei denti naturali raggiunga esattamente la colorazionedi una scala colore. Inoltre è estremamente difficile raggiungerela colorazione di un dente naturale solo con un tipo di scala colore. C’èda aggiungere inoltre che quando il dentista prende il colore non puòessere stabilito uno standard se l’odontotecnico non usa lo stesso tipodi scale colore del dentista.Alla luce di tutto, è opportuno che l’odontotecnico abbia tipi diversi discale colori in laboratorio.Fig. A Selezione della lucentezzaanno XV 1/200872www.teamwork-media.com


TECNICACASO 1In quest’esempio il dente 18 è stato restauratocon una corona PFM. Il dentista ha preso il coloree ha mandato circa 20 foto. Le uniche cheho usato per eseguire la corona PMF sono quellevisibili nelle fotografie 42 e 44. Se osserviamo ledue fotografie 42 e 43 con differenti lunghezze focali,partendo dalla sinistra delle foto, vediamo lescale colore: A1 (Vivodent PE: Ivoclar, Vivadent),A1, e NP1,5 (Scala colore Noritake). Questa informazioneè stata annotata su un foglio di carta.Per l’esecuzione del lavoro dapprima confronto lascala colore e il dente naturale visibile nelle foto(eseguo questa operazione sul monitor del miocomputer con una taratura sRGB).La luminosità del dente naturale 18 appare maggiorerispetto a quella di ciascuna delle tre scalecolore. Le numerose, deboli e fini striature biancheosservate nello smalto del dente naturale neaumentano la luminosità. Posso così valutare cheA1 nella zona centrale è troppo luminoso a causadella intensità luminosa della dentina che fornisceil colore base e che NP 1,5 sul lato destro ètroppo scuro. Perciò uso la scala colore 1A sullasinistra per regolare per sottrazione la luminosità.Confronto la scala colore attuale presa in esamecon quella della foto. Confrontando le luminositàverifico che la scala colore nella foto è più scuradell’altra. Per questo sembra che il vero dente na-Figg. 42 e 43 L’autore ha selezionato foto con differenti lunghezze focali tra le circa 20 ricevute dal dentista. Abbiamo sottrattoluminosità, cromatismo e tinta e abbiamo deciso il colore base confrontando la scala colore e il dente naturale delle fotografiee confrontando le scale colori reali con quelle delle fotografieFig. 44 Istantanea deldente selezionato. Daquesta foto vediamoil colore, le caratterizzazionie altri aspettidello smaltowww.teamwork-media.com anno XV 1/200873


TECNICAturale 18 appaia più luminoso di quello in fotografiae che la dentina sia leggermente più luminosadella scala colore 1A sul lato sinistro della foto.E’ possibile osservare la saturazione del colore ela tinta del dente naturale 18. Nella foto sembrache il colore sia ambrato, dalla zona cervicale finoal bordo marginale, nonostante possieda una traslucenza.Questa zona sembra avere un colorevicino all’aranciato della scala colore 1A sul latosinistro della foto. La scala colore 1A è al momentoleggermente più luminosa e la tinta è piùgialla che arancio. Ho pertanto deciso di conferireun colore arancio-giallino più leggero alla partedel dente naturale. La figura 44 è un primo piano.Qui si possono osservare alcune particolarità.Le caratteristiche più evidenti sono le numerosee sottili striature bianche. Osservando la loro lunghezza,la spaziatura, la scurità si può vedere unpiccolo strato opaco arancione nell’area incisalepiù interna. Dovrebbe essere corretto considerarequesto colore leggermente meno denso rispettoal colore della foto. Osserviamo le figure 40 e41. La sfumatura dello smalto è ambrata (con unleggero spostamento verso il giallo nella regionedistale). Le fenditure dello smalto possono esserevisualizzate come opalescenze nell’angolo distale.Basandomi su tutte le informazioni precedentiho usato le polveri di ceramica, AAA della Noritake.Figg. 45 e 46 Restauro PFM sul 18. Questa foto fu scattata durante il mio primo incontro con il paziente. Sono rimasto colpitodal sorriso estremamente soddisfatto del pazienteFig. B Costruzione dello schema per questo caso usando Noritake AAAanno XV 1/200874www.teamwork-media.com


TECNICACASO 2Nel caso 2, il dente 17 è stato restaurato usandouna cappetta del Katana di Noritake. La protesiè stata eseguita seguendo le indicazione ricavateda parecchie foto spedite per e-mail dal dentista.Mancavano foto della tonalità del moncone,ma nella prescrizione era indicata una sfumaturaST-3 (Ivoclar Vivadent). Erano anche allegate fotografiedel viso e degli occhi del paziente perconfermare il colore dell’occhio e della pelle (Fig.47). Tali foto non hanno senso in una ricostruzioneche coinvolge una singola corona, mentrerisultano un’utile informazione nel restauro protesicodi sei denti anteriori o più denti. Non era statopossibile utilizzare il bilanciamento del bianconelle foto, per cui era alquanto difficile ricavareinformazioni. Tuttavia si riuscì a comunicare informazionisufficienti sul 17. Queste foto sonoprobabilmente al limite della qualità per trasmettereinformazioni correttamente. Osservando lafigura 48, riteniamo che il tempo di esposizionenon è stato sufficiente e che il bilanciamento delbianco è stato escluso, perché c’è una deboleFig. 47 Foto dell’occhio del paziente. Questa permetteall’odontotecnico di confermare il colore dell’occhio delpaziente e la sua carnagione. Il colore dei capelli e l’aspettopossono essere determinati da una foto del viso. Taleinformazione è una sorgente di dati per selezionare le sfumaturedelle protesi quando si fanno restauri protesiciFig. 48 Fotografie del colore mandate dal dentista. Poichél’esposizione e il bilanciamento del bianco nella foto nonsono corretti, si userà per correggerli entrambi i software dimodifica immagineFig. 49 Modifiche apportate con l’esposizione aumentataEV 0,5 e con la correzione del bilanciamento del bianco. Èstata eliminata la parte verde. Ho poi confrontato la scalacolore e il dente naturale per determinare la tonalità dellacorona che deve essere eseguita (ho condotto questavalutazione sullo schermi del mio PC. La taratura delloschermo era posta a sRGB)Fig. 50 Correzione della tonalità condotta con il softwaredi correzione immagine come riportato in figura 48. Primopiano del dente in questione. Può essere confermatala tonalità e la condizione dello smalto, la forma, l’areadella struttura interna ecc.www.teamwork-media.com anno XV 1/200875


TECNICAFig. C Lo schema di costruzione di questo caso usando Noritake CZRFigg. 51 e 52 Katana con corona CZRcollocata nella cavità orale. Ho incontratoil paziente per la prima voltaquando ho scattato la foto. Il pazienteaveva perduto il dente in un incidentee fu molto felice del risultato ottenutoanno XV 1/200876www.teamwork-media.com


TECNICAtinta bluastra sull’intera fotografia. Dal confrontodi una scala colori dello stesso valore di quellodella scala colore della foto, veniva rivelato untempo di esposizione insufficiente e un’alta temperaturadi colore (tinta bluastra). Ho usato il softwaredi correzione immagini per ottenere unafoto pronta da leggere (Fig. 49), correggendo unasottoesposizione fino a EV 0,5 e la temperaturadel colore della foto sopprimendo il verde. Lostesso tipo di correzione fu condotta in figura 50.Se osserviamo la figura 49 nella quale il colore èstato corretto, la scala colore presenta dalla sinistraW2 (Matsukaze), 020 (Ivoclar Vivadent) e NW0,5 Scala Colori Noritake.La comparazione fotografica della scala colorecon il dente naturale rivela che lo smalto naturaleè molto più traslucido rispetto a quello della scalacolore. In particolare noi possiamo vedere che ildente naturale, dente di riferimento, è anche piùtraslucente e leggermente tinto in blu. In un casocome questo è necessario bilanciare la dentinadella porcellana e il traslucente. E’ necessarioincrementare l’abbassamento della dentina e incrementarelo strato traslucente. In questo casoio uso la ceramica per dentina che è più luminosa,così da evitare la riduzione della luminosità.Verifico poi l’intensità luminosa del dente naturale.Quando compariamo il dente naturale 17 e lascala colore nella fotografia, la scala colore 020posizionata centralmente sembra la più luminosa.NW 0,5 sulla destra è alquanto luminosa, manon così luminosa come la 0,20. La scala coloreW2 sulla sinistra ha la luminosità che si accostadi più, ma la traslucenza è molto diversa. Considerandoquesti fattori ho deciso di usare NW0,5 che ha una luminosità leggermente alta comebase per la ceramica della dentina.Possiamo vedere anche dalla foto che la partecervicale oltre ad essere altamente traslucenteha un forte cromatismo.La densità dell’area cervicale sulla scala colorenella foto e la stessa resa nella scala coloreattuale possono essere comparabili. Da questopossiamo concludere che la cromaticità dell’areacervicale del dente naturale 17 è confrontabilecon quella della fotografia. E’ possibile gestirlacon un internal stain. La colorazione è stata correttadurante la modificazione del bilanciamentodel bianco nella foto (temperatura del colore).Nella foto in primo piano (Fig. 50) lo smalto mostra,oltre ad un’alta traslucenza, una macchiabianca nel lato mediano e una debole opalescenzaoltre ad effetti di alone.La superficie è liscia e non si osservano differenzenella traslucenza o nel colore dovute alla differenzadi spessore dello smalto.Ovviamente le operazioni qui presentate nonsono limitate a paragoni prima della esecuzionedelle protesi. Procedendo in questo modo ogniqual volta sia necessario durante il processo diesecuzione della protesi, avremo la certezza diuna tonalità accurata.Nel prossimo articolo tratterò gli accorgimentiper scattare le foto nella cavità orale usando unamacchina digitale facendo riferimento alle informazionidel presente articolo.BIBLIOGRAFIA PRESSO L’AUTORERingraziamentiLa redazione teamwork media srl ringrazia la Ishiyaku Publishers, Inc per la pubblicazionedell’articolo, articolo pubblicato in “The International Journal of Dental Technology”www.teamwork-media.com anno XV 1/200877

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