andrea pazienza protagonista del fumetto negli anni ... - San Severo
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TESI<br />
“ANDREA PAZIENZA – Protagonista <strong>del</strong> <strong>fumetto</strong> <strong>negli</strong> <strong>anni</strong> settanta-ottanta”<br />
Dott. Antonello Vigliaroli<br />
a cura <strong>del</strong>l’Associazione Culturale “RHYMERS’ CLUB”<br />
9.9 ANTONIO TANCREDI<br />
Antonio Tancredi, attore, performer e regista. Incontra il teatro tardi, dopo il servizio di leva e gli<br />
esami di Giurisprudenza. Segue stage e laboratori vari con esponenti <strong>del</strong> teatro di ricerca e <strong>del</strong>la<br />
danza italiani e europei (Marco Martinelli, Cesare Ronconi, Zigmuth Molik, Claudio Morganti,<br />
Michele di Stefano, Living Theatre, Zero Teatro….). Nel ’96 inizia la sua collaborazione come<br />
assistente di Giorgio Gallione con il Teatro <strong>del</strong>l’Archivolto. Nel 1997 fonda con Alessandra<br />
Lagomarsini Le ZeRBe. E’ attore e regista in Libertango, Cani Sciolti, De...Lear, Sakurambo, Nel<br />
Segno di Paz. Nel 2001 entra nel Teatro <strong>del</strong> Piccione e collabora agli spettacoli Liberi Tutti, Tuffo e<br />
come co-regista e attore a Piccolo Nemo. Partecipa a Tempesta e Sogno, di Attilio Caffarena, e a<br />
Passaggi per la regia di D. Abbado, 2002. E’ appassionato di fumetti da sempre, per questo li<br />
utilizza come materiale e fonte per spettacoli e performance. La plasticità, la fisicità e<br />
immediatezza <strong>del</strong>le storie disegnate ispira la sua azione teatrale.<br />
Avevo diciott’<strong>anni</strong>, era la primavera <strong>del</strong> 1984. Tergiversavo davanti alla vetrina <strong>del</strong><br />
negozio dove andavo spesso a comprare i vestiti e altri accessori. Avevo bisogno di<br />
un costume per l’estate quando vidi un paio di boxer, un paio di mutande a forma di<br />
pantaloncino che da lì a pochi <strong>anni</strong> sarebbero diventati di moda. Sopra erano<br />
disegnate <strong>del</strong>le donnine, in campo bianco, con gambe lunghe e affusolate, un<br />
pantaloncino di jeans cortissimo che scopriva centimetri di preziosissime fette di<br />
natiche e una gran cespuglio di capelli che non lasciava intravedere il viso. Quel<br />
disegno stampato su un paio di mutande di cotone fu l’oggetto epifanico, il tramite<br />
che mi mise in contatto con Andrea Pazienza. Come facevo a sapere che era lui?<br />
C’era la sua firma dappertutto, arrotondata, dolce, come il suo tratto. Anche senza<br />
quell’occasione probabilmente avrei conosciuto Andrea, sono sempre stato<br />
appassionato dei racconti disegnati, e da piccolo il disegno era il modo in cui mi<br />
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