andrea pazienza protagonista del fumetto negli anni ... - San Severo
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TESI<br />
“ANDREA PAZIENZA – Protagonista <strong>del</strong> <strong>fumetto</strong> <strong>negli</strong> <strong>anni</strong> settanta-ottanta”<br />
Dott. Antonello Vigliaroli<br />
a cura <strong>del</strong>l’Associazione Culturale “RHYMERS’ CLUB”<br />
9.13 FRANCO BERARDI<br />
Franco Berardi, conosciuto come "Bifo", partecipa al movimento <strong>del</strong> '68 nella Facoltà di Lettere e<br />
Filosofia <strong>del</strong>l'Università di Bologna, dove si laurea in Estetica. Nel 1970 pubblica con Feltrinelli il<br />
primo libro, intitolato Contro il lavoro. Nel 1975 fonda la rivista A/traverso, mentre nel '76<br />
partecipa alla redazione di Radio Alice. Nel 1977 fugge da Bologna dove la polizia lo cerca per<br />
istigazione all'odio di classe a mezzo radio, e va a Parigi, dove pubblica da Seuil Enfin le ciel est<br />
tombè sur la terre. Rientrato in Italia pubblica La barca <strong>del</strong>l'amore si è spezzata, e poi si trasferisce<br />
a New York, dove collabora alla rivista Semiotexte, e da dove manda articoli per la rivista milanese<br />
Musica 80. Viaggia a lungo in India, Messico, Nepal, Cina. Ritornato in Italia nel 1985, con alcuni<br />
amici apre Topia, centro per l'ecologia mentale. In quegli <strong>anni</strong> comincia ad occuparsi <strong>del</strong> fenomeno<br />
<strong>del</strong>la rete telematica, pubblica sulla rivista Alfabeta l'articolo Tecnologie comunicative che<br />
preconizza l'esplosione <strong>del</strong>la rete come fenomeno sociale e culturale decisivo. Nel 1989, dopo un<br />
periodo di studio in California pubblica l'opuscolo Cyberpunk con l'editore Synergon. Segue Piu'<br />
cyber che punk, Cancel, Politiche <strong>del</strong>la mutazione e Mutazione e cyberpunk. Nel 1991 partecipa<br />
come attore e come sceneggiatore al film Il Trasloco di Renato De Maria. Nel 1994 organizza, con<br />
il consorzio università città di Bologna il convegno internazionale Cibernauti, che viene pubblicato<br />
in quattro volumi da Castelvecchi. Pubblica Come si cura il nazi, Neuromagma, e recentemente<br />
Exit, il nostro contributo all'estinzione <strong>del</strong>la civiltà. Attualmente è impegnato nella creazione di un<br />
museo virtuale tra le nove città <strong>del</strong>la cultura europea <strong>del</strong> 2000, e nel lancio <strong>del</strong> libro La nefasta<br />
utopia di Potere operaio.<br />
Quando ho conosciuto Andrea? Mi par di ricordare che me lo presentò l’editore<br />
milanese Dario Fiori, che a quell’epoca pubblicava la collana Squilibri, ed era grande<br />
amico di quel giovanotto sprezzante e timido arrivato da <strong>San</strong> <strong>Severo</strong> che disegnava<br />
benissimo. Tra il ’78 e i primi <strong>anni</strong> ottanta Paz frequentava la casa in cui abitavo a<br />
l’epoque, una specie di casa collettiva che si trovava nel centro di Bologna, in Via<br />
Marsili. L’argomento preferito erano le droghe. Andrea camminava a grandi passi nel<br />
salone, si arrampicava sui tavoli e sui letti, faceva sempre un grande casino. Nel 1981<br />
litigammo. Non ricordo più bene la ragione. Lui mi aspettò seduto sulla sua grossa<br />
moto Kawasaki. Io sbucai fuori sul mio Solex, lui si parò davanti tagliandomi la<br />
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