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Opuscolo - Valle Camonica Distretto Culturale

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La Guida Alpina Angelo Pasquale Cauzzi e il suo tempo 21Nella sua famiglia si ricordano tre figlie: Francesca, Emma e Maria.Per quest’ultima, si rammenta un episodio significativo. Di ritorno da unaescursione al Pian della Regina, il 7 luglio 1896, ebbe la gioia di udire il piantodella figlioletta alla quale, a ricordo della escursione diede, appunto, il nome diMaria Piano Regina (al secolo Regina).Possiamo desumere l’attività dei tre Cauzzi guida leggendo quanto descrittodai rispettivi libretti, nonché dalle citazioni riferite dal P. Prudenzini, dal D.Prina e da quanti ebbero con lui rapporti di stima ed amicizia.Angelo Pasquale Cauzzi fu uomo di profonda religiosità. Di lui si scrissenel libro dei Morti della Parrocchia: “ uomo di eccezionale forza, alpino pereccellenza”.Fu uno dei primi componenti della Tredicesima Compagnia Alpina di stanzaad Edolo ove militò dal 1876 al 1879 quale “zappatore” nella 13ª e 26ª Comp.comandata dal mitico Cap.no Giovanni Battista Adami che aveva pronosticatoper i suoi soldati alpini...“che sortiranno dalla Compagnia Alpina, potrannoessere delle ottime guide, poiché hanno superato sotto i nostri occhi difficoltàstraordinarie...”. Come infatti avvenne!. Una delle imprese alpinistiche che siricorda nella letteratura alpina fu quella, narrata dall’Adami stesso: la traversatadel 26 e 27 luglio 1877, da Cedegolo a Temù salendo dalla valle Adamè,Adamello, Passo 13ª, Venerocolo, Temù. Un itinerario allora sconosciuto, mairipetuto a tutt’oggi.Per meriti conseguiti, Angelo Pasquale Cauzzi venne segnalato al CAIbresciano che lo nominò guida alpina sin dal 15 giugno 1889 con un primoattestato di guida, valido per le zone Aviolo, Baitone, Miller e limitrofe delgruppo Adamello. Su questo primo libretto, che utilizzò fino al 1895 si leggonocinquanta attestazioni che si riferiscono all’Adamello, Lobbia Alta e Miller.Scalò più volte la Cima del Baitone, il Badile camuno, la Cima Tosa in Brenta;in questo primo libretto una quindicina di attestazioni recano la firma di P.Prudenzini di Breno.Nel periodo 1896-1900 il secondo libretto andò smarrito, ma in questoci viene in aiuto la bella monografia di Democrito Prina con una curiosacorrispondenza dalla quale si apprende che a Rino visse un Giuseppe Madeo(1889-1940) anch’egli di Rino che, come portatore, si accompagnava difrequente al Cauzzi nelle sue escursioni.Nel 1901 Angelo Pasquale Cauzzi riceve il terzo libretto di guida che riportaventicinque attestazioni, con una decina di ascensioni in Adamello, ma le suecime preferite furono il Cevedale e la Presanella.Dalla prima pagina del libretto appare, unico nel suo genere, un documentodella Direzione Compartimentale del Catasto che gli riconosce il titolo di “guidaalpina catastale”, l’unico rilasciato a quel tempo. Le ultime attestazioni del terzolibretto risalgono al 1905, quando la sua forte fibra dette segni di cedimento.Mancò l’anno seguente all’età di cinquanta anni.L’attività alpinistica della guida Angelo Pasquale Cauzzi è raccoltanegli scritti “ufficiali” a noi pervenuti, come sono i libretti di guida. Oltreai libretti personali, le numerose citazioni lasciate sul libro della CapannaBaitone hanno contribuito ad allargare il quadro d’insieme. Anche nellacorrispondenza intercorsa fra il Prudenzini, il Prina e la loro guida, sifa riferimento al progetto di future salite e si leggono programmi darealizzare.Altre note personali, quali una raccolta di nomi e indirizzi, stanno adindicare il rapporto che il Cauzzi stringeva con i suoi clienti; certo eranouniti da amicizia e stima, ma anche dalla consapevolezza di poter dividerefatica e soddisfazione.In tutti questi documenti, non appare alcun accenno alle difficoltàsuperate nel raggiungere le sue mete. Solo la “Guida dei monti d’Italia”di Saglio-Laeng classifica le salite con indicazioni più precise quali facile,difficile, molto difficile. A quel tempo non esisteva una scala definita didifficoltà; tutto era lasciato all’ardire personale e alla prestanza fisica.Negli scritti a noi giunti, si ricordano le ascensioni più significativecondotte da Pasquale Cauzzi con alpinisti bresciani, soprattutto quelleindicate come “prime”. In particolare, la conquista delle guglie dei Campanilidelle Granate e continuando, le cime poste su quella catena che scorre dalComo Baitone (3.331 m) fino alla Punta di Val Rossa (2.743 m). In questoluogo selvaggio, dal panorama di rara bellezza, dalle creste affilate poste nelcuore dell’Adamello, si svolge gran parte dell’attività del Cauzzi, forse la piùardita.Si tratta di salite faticose e nella maggior parte, non più ripetute ancor oggi.Le vogliamo ricordare, così come si leggono, sfogliando la guida “Adamello”:• 6/8/1890 - Corno Baitone (3.331 m), cresta sud-ovest,P. Cauzzi e P. Prudenzini;• 19/8/1890 - Punta Val Rossa (2.743 m), cresta nord, P. Cauzzi e altri;• 18/8/1891 - Cima Granate (3.162 m), fianco sud-ovest, P. Cauzzi;• 18/8/1891 - Corno Granate (3.108 m), P. Cauzzi e P. Prudenzini;• 19/7/1891 - Roccia Baitone (3.263 m), P. Cauzzi, P. Prudenzini e altri;

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