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Opuscolo - Valle Camonica Distretto Culturale

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La Guida Alpina Angelo Pasquale Cauzzi e il suo tempo 27Angelo Pasquale Cauzzie Paolo PrudenziniOggi noi percorriamo con sicurezza il Passo del Gatto che collega ilBaitone col Miller. A quel tempo, il 29 giugno 1889 il transito erasbarrato da un lastrone a picco. Ci pensò Angelo Pasquale Cauzzi che forzò ilPasso con una brillante traversata in roccia. Così si espresse Paolo Prudenzini,fra le quindici attestazioni che si leggono sul primo libretto “... in due voltel’energia ed il coraggio del Cauzzi si fecero conoscere lasciando con la corda calareil sottoscritto e poi seguire da solo”. Ma questa è soltanto una delle citazioni cheil Prudenzini lascia scritte parte sui libretti della guida di Pasquale Cauzzi, eparte si leggono sulla monografia del Baitone, la zona che più delle altre venneesplorata congiuntamente dalla cordata da tempo molto affiatata.L’esplorazione e la conoscenza del Gruppo del Baitone fu senz’altro meritodella cordata P. Cauzzi - P. Prudenzini che per primi affrontarono percorsiancora ignoti, con capacità e determinazione.Lo racconta lo stesso P. Prudenzini in un suo saggio relativo a due ascensionicompiute nel 1891 al Corno delle Granate (3.111 m).La più ardua di queste fu condotta il 19 settembre dal paese di Rino (649 m),salita in val Rabbia, vetta del Corno, discesa alla cima bassa, conca del Baitone,Rino, Edolo. Ore venti di marcia nominale, sedici di effettiva. Un’impresa mairipetuta.Altre testimonianze ci parlano della guida di Rino di Sonico. La piùsignificativa, durante gli anni 1892-1893 con il topografo Francesco Ugaziodurante i rilievi per l’aggiornamento catastale dell’Adamello, dove si avvaledell’esperienza del Cauzzi. Della sua guida, il topografo scrive... “Per il lungotempo passato con lui, nessuno meglio di me potrebbe essere esatto nel giudicaresia la bontà d’animo che l’abilità della guida suddetta, ed è per questo che,rilasciandogli questo attestato di buon servizio, intendo far fede sull’integrità delsuo carattere e della perfetta conoscenza e pratica sia di strada e sentieri che dipassi attraverso le frastagliate creste...” Per questo servizio, unico fra le guidealpine, gli venne rilasciato un certificato di “Guida catastale”.Anche fra la corrispondenza intercorsa tra Paolo Prudenzini e PasqualeCauzzi così si legge: “Caro Cauzzi, se avete pronta la piccozza domani seraportatemela ad Edolo da Federici, ove arriverò alle sette con la corriera.”Da questo si deduce che il Cauzzi, di professione “chiodarolo” fu anche capacedi forgiare attrezzi alpinistici per chi a lui ricorreva. Un segno di stima e difiducia.Alla morte del Cauzzi, l’amico Paolo Prudenzini così lo commentò... “perlo speciale entusiasmo che dimostrava per la montagna e per la buona volontàdi apprendere ogni cognizione adatta ad una guida rispettabile. Delle catenemontuose camune conosceva a perfezione la complicata configurazione, il che glifu facile accedere a vette inesplorate...”Angelo Pasquale Cauzzi

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