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Duino inverno 2009/2010 - Eventi e sagre

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Comune di <strong>Duino</strong> Aursina - Area Servizi Alla Collettività - Servizio Turismo, Istruzione, Cultura, Sport e Tempo libero - Aurisina Centro 103 – 34011 Aurisina (TS) - Tel +39 040 2017372 - Fax +39 040201307CARTA TURISTICA DELLE CAVE DEL COMUNE DI DUINO AURISINAL’inizio dell’attività estrattiva nel territorio del comune di <strong>Duino</strong> Aurisina è riferita altempo dei romani, lungo la parte a mare si snodano delle polle del fiume Timavo chedopo decine di chilometri di corso sotterraneo ha dapprima perdite sotto l’attualelivello del mare e poi sfocia presso San Giovanni di <strong>Duino</strong>. La presenza di acquadolce in un territorio senza corsi d’acqua superficiali ha sicuramente avuto la sua importanzanella vita di questi luoghi. Si ricorda ancora come pastori di ovini portasserole bestie all’abbeverata di acqua marina e salmastra prima di affrontare latransumanza stagionale verso le quote del monte Nanos in estate e verso il Friuli in<strong>inverno</strong>. La presenza dell’uomo sul Carso è strettamente legata alla pietra ed allaroccia. Dopo essersi rifugiato nelle caverne ha costruito gli imponenti castellieri, villaggifortificati in muratura a secco, ha poi estratto il calcare, ha vissuto in un ambientecondiviso tra la pesca (zoppolo – čupa), la poca agricoltura ricavabile dalIL PERCORSO DI VISITALa giacitura geologica degli strati di roccia e le diverse situazioni di fatturazione corronoparallelamente alla linea di costa. È così idealmente possibile proporre quattroallineamenti di cave. Verso mare per l’estrazione di pietrisco, nella zona della lineaferroviaria per blocchi e lastre, nell’area di Slivia per la breccia e a San Pelagio perla produzione della calce. Partendo dal lato di Sistiana è possibile imboccare lanuova strada asfaltata che affianca la curva della ferrovia. Al suo bordo ci sono giàcave a pozzo e a galleria, con un lato ricoperto da scarti di lavorazione a lastra, pocopiù avanti una comoda carrareccia porta alla torre piezometrica dell’acquedotto dadove è possibile ammirare un’ampia panoramica sul mare, che comprende anche alcunipunti di imbarco delle rocce escavate lungo il percorso della strada costiera osul crinale da dove scendevano lungo solchi e gronde. Subito accanto i resti di unacasa romana, conferma dell’antichissima presenza e dell’attività estrattiva. Ritornatial tracciato originario (strada asfaltata) altre due cave affiancano la strada e conservanostrutture a fosse e principi di scavo in galleria, ultimi preziosi esempi di antichelavorazioni a mano con le righe inclinate sulla parte alta della parete. Prima delpiccolo ponte sotto la ferrovia si lascia sulla destra la vecchia carrareccia che scendevaal mare (non esisteva la strada costiera, realizzata nei prima anni ‘309) perl’abbeverata delle pecore.Passando sotto la linea ferroviaria ci si trova dinanzi aduno dei due principali bacini di estrazione di blocchi e lastre. L’inclinazione deglifondo delle doline, l’attività di pascolo soprattutto di ovini e dell’estrazione dellerocce. Un limite a tale ultima attività fu sempre il trasporto del materiale estratto. Trastoria e leggenda si collocano l’esistenza di una galleria dai bacini estrattivi verso ilmare e di un scivolo lastricato in piombo per favorire la discesa dei blocchi verso Sistiana,finoalla costruzione della ferrovia e allo sviluppo delle rete stradale.Nellemappature le diciture più antiche dei bacini di estrazione sono sempre riportatecome cave romane. Cava Romana è la denominazione dell’industria estrattiva più conosciutain zona.La proposta di questo percorso, con visita effettuabile con diversi mezzi (in bici, apiedi, ecc.) non può unire tutti i bacini più vecchi, né ricordare i nomi di tutti quantiin varia forma hanno lavorato fino a realizzare un modo oggi fatto di bianche paretie fosse di volumi impensabili, anfiteatri di roccia, fornaci per la cottura della pietra.strati è ad Aurisina verso Sistiana e vede un’alternanza di diversi tipi di calcare, lafiorita, la romana, il granitello. Interessante anche la visione dall’altro lato.Curioso ricordareche sotto al fondo del bacino si sviluppa la grotta Doljankin (26624884 VG)con una lunghezza di oltre 30 metri, un dislivello di 92 metri e che arriva a soli duemetri sul livello del mare. Contiene molta sabbia delle lavorazioni della cava soprastante,una strada tagli perpendicolarmente il giacimento e lo divide dall’enormebacino estrattivo della Cava Romana. Non lontano dal municipio un’altra cava a galleria,in posizione molto interessante, praticamente dietro la piazza.Dopo un brevepercorso in strada asfaltata in direzione di Slivia si affiancano altre cave abbandonateda tempo fino a raggiungere, dopo aver superato l’autostrada, alla vecchia via(a destra) che porta alle due cave di breccia carsica o Napoleon. Di particolare effettole pareti di questo tipo di deposito e nella cava più verso Slivia i monoliti usaticome delimitazione.Dal paesino di Slivia si passa a San Pelagio, e qui tornando versoAurisina sulla destra di una dolina si trova la prima coppia di fornaci per la produzionedella calce con la piccola cava alle spalle. Poco più avanti è ben evidente nonlontano dalla strada la fornace della famiglia Kakes, e da lì si vede la più recente fornaceZaccaria, entrambe con le ampie cave ad anfiteatro che hanno dato anche pietriscoper la massicciate ferroviarie.

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