Si tratta <strong>di</strong> un intervento che hascatenato il <strong>di</strong>battito e <strong>di</strong>viso gli operatori.E che ora i giu<strong>di</strong>ci si preparano adapplicare.«Dobbiamo essere molto pragmatici– afferma il presidente della Corted'appello <strong>di</strong> Milano, Giovanni Canzio – esperimentare la norma: questa settimanaconvocherò una riunione con i presidenti <strong>di</strong>sezione per in<strong>di</strong>viduare le linee guida daseguire, che poi con<strong>di</strong>videremo con tutti iconsiglieri e <strong>com</strong>unicheremo all'avvocatura».Perché, secondo Canzio, quella delfiltro in appello «è una normaimportantissima: allinea le norme italiane aquelle del Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura civiletedesco, permettendo <strong>di</strong> bloccarel'impugnazione sulla base <strong>di</strong> una prognosi<strong>di</strong> insuccesso. E la procedura restagarantista: in Germania l'or<strong>di</strong>nanza <strong>di</strong>inammissibilità non è appellabile inCassazione, da noi sì».È più cauto il presidente della Corted'appello <strong>di</strong> Torino, Mario Barbuto: «Ingenerale – ragiona – il filtro, vale a <strong>di</strong>reuna sorta <strong>di</strong> controllo preventivo deiricorsi, non è inopportuno: due gra<strong>di</strong> <strong>di</strong>giu<strong>di</strong>zio più la Cassazione, in Italia, sonoun lusso ipergarantista che non cipossiamo più permettere.Ora vedremo <strong>com</strong>e funzionerannoqueste norme specifiche». Si aspetta«effetti positivi ma anche un aggravio dellavoro» Michele Perriera, presidente dellasezione unica civile della Corte d'appello <strong>di</strong>Caltanissetta: «Il filtro può essere unostrumento utile per ridurre i carichi eaggre<strong>di</strong>re l'arretrato. Però noi oggiabbiamo dato la precedenza ad alcuniricorsi, a partire da quelli con istanza <strong>di</strong>sospensione dell'esecuzione della sentenzaimpugnata.Ora invece dovremo vagliare tutti gliappelli, senza <strong>di</strong>stinzioni: dobbiamoriorganizzarci».Chi teme gli effetti tranchant dellenuove norme è l'avvocatura: «Ancora nonsappiamo – <strong>di</strong>ce Andrea Pasqualin,consigliere del Cnf – quale uso faranno igiu<strong>di</strong>ci del filtro. Ma è probabile che nefaranno un uso decimatorio. Siamo moltopreoccupati, anche perché è stato deciso <strong>di</strong>far <strong>di</strong>ventare operative queste <strong>di</strong>sposizionidopo un periodo transitorio breve, aridosso dell'estate. Io, per non fare lacavia, ho accelerato la presentazione <strong>di</strong> unricorso che mi pareva a rischio per evitarel'esame preventivo». In generale, secondoPasqualin, «il filtro chiede un grandesacrificio delle garanzie per ottenere,paradossalmente, risultati scarsi o nulli:anzi, il sistema potrebbe rallentare perchéi giu<strong>di</strong>ci dovranno esaminare tutti iricorsi».Con l'applicazione i no<strong>di</strong> verranno alpettine e si capirà quanto siano fondatiquesti timori, insieme con quelli sul«probabile aumento del carico per laCassazione, per le impugnazioni delleor<strong>di</strong>nanze» e «l'applicazione <strong>di</strong>fforme daCorte e Corte della norma, troppogenerica» avanzati da Remo Caponi,docente <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto processuale civile aFirenze.Ma non c'è solo il filtro <strong>di</strong>ammissibilità. A incidere sul l'attività delleCorti d'appello c'è la riforma della leggePinto per l'indennizzo per i processilumaca.Di fatto, l'iter viene snellito.Inoltre, vengono fissati "paletti" allamisura del risarcimento, che potrà essereliquidato dal giu<strong>di</strong>ce tra 500 e 1.500 europer ogni anno che sfora il termine <strong>di</strong>ragionevole durata dei processi. Unintervento, quest'ultimo, bocciato daBarbuto perché «utile alle casse delloStato ma che penalizza i citta<strong>di</strong>ni».Infine, arrivano alla prova nelle aule anchegli interventi sulla legge fallimentare:dall'anticipazione degli effetti delconcordato preventivo al nuovo concordatocon continuità aziendale, dovrebberofornire nuovi strumenti per <strong>com</strong>porre lecrisi. Da domani si vedrà se sarannoefficaci per superare le aggressioni dellacongiuntura.Il Sole 24 oreIssue 1PageEffettoTre 15 settembre 2012 Anno VI - n.ro 60 Pagina 41 <strong>di</strong> 75
Registro revisori, partenza al buio11 settembre 2012Il registro dei revisori parte nel caos. Dallamezzanotte <strong>di</strong> oggi la tenuta del registro deirevisori è passata <strong>di</strong> mano dal ministero dellaGiustizia, tramite la gestione affidata ai dottori<strong>com</strong>mercialisti, al ministero dell’Economia,tramite l’ispettorato <strong>di</strong> finanza generale(<strong>di</strong>ramazione della ragioneria generale dellostato). Il passaggio, in realtà, però è rimastosolo nei desiderata della <strong>com</strong>unicazione dellaRagioneria dell’11/9/2012 pubblicata sulproprio sito. I dottori <strong>com</strong>mercialisti deciderannooggi in un consiglio straor<strong>di</strong>nario il dafarsi e al momento la consegna fisica delregistro, richiesta ufficialmente dal ministerodella giustizia, non è avvenuta. Non solo, lasocietà che gestisce il registro porterà oggi inconsiglio, tramite il suo amministratoredelegato Giovanni Marano, una lettera con larichiesta <strong>di</strong> <strong>com</strong>e <strong>com</strong>portarsi e sul da farsi deiprossimi giorni. Il consiglio nazionale da partesua è in attesa <strong>di</strong> conoscere i propri doveri maanche <strong>di</strong>ritti e scegliere una strategia <strong>di</strong>condotta. Nel mezzo circa 150mila revisori cherischiano <strong>di</strong> essere sbattuti da una parteall’altra Clau<strong>di</strong>o Siciliotti, presidente delconsiglio nazionale dei dottori <strong>com</strong>mercialisti,spiega a ItaliaOggi: «Sono consapevole che larichiesta arriva dal ministero che ci ha affidatol’incarico <strong>di</strong> tenuta del registro, il ministerodella Giustizia e questo per noi ha il suo peso.Inoltre torno a ripetere che non è una cosascandalosa che un ministero gestisca unpubblico registro. Nella nostra vicenda mi sareiaspettato che si risolvessero altre questionimaggiormente spinose e non portandoconfusione dove c’era serenità».Siciliotti questo passaggio <strong>di</strong> testimone loimmaginava <strong>di</strong>verso: «Avrei sperato si fossedata la precedenza sulle questioni spinose edopo avrei ricevuto la richiesta <strong>di</strong> restituzionedel registro con una cerimonia <strong>di</strong> passaggio <strong>di</strong>consegne tra ministeri con il riconoscimento anoi per il lavoro svolto». La realtà invece èabbastanza <strong>di</strong>versa. Dalla data <strong>di</strong> pubblicazionein Gazzetta Ufficiale dei tre decreti su <strong>di</strong>versiaspetti relativi la tenuta del registro traRagioneria e consiglio nazionale non èintercorsa nessuna <strong>com</strong>unicazione, nessuncontatto. I no<strong>di</strong> sul tappeto da sciogliere nonsono pochi dai contenuti da inserire sul sitoattuale del registro (bisogna ancora tenerel’in<strong>di</strong>cazione o eliminarla), all’apertura dellacorrispondenza, alle informazioni da dare agliiscritti o al destino <strong>di</strong> 17 <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> unasocietà che, stando al <strong>com</strong>unicato dellaragioneria, da oggi non ha più motivo <strong>di</strong>esistere. L’11 settembre il primo <strong>com</strong>unicatoufficiale della Ragioneria (dopo i chiarimentiforniti a ItaliaOggi l’8 settembre 2012). Un<strong>com</strong>unicato che Siciliotti considera «assertivo»:«Sono categorici», spiega il numero uno deidottori <strong>com</strong>mercialisti, «ma non chiari nelpercorso da <strong>com</strong>piere, questa situazione sipoteva gestire molto meglio invece <strong>di</strong> creareuna invasione <strong>di</strong> domande», prevede Siciliotti.Nella nota la Ragioneria, per la prima voltadall’emanazione dei decreti, prende unaposizione netta sul destino del registro: «iregolamenti attuativi», scrivono dal<strong>di</strong>partimento guidato dal ragioniere generaledello stato Mario Canzio, «entrano in vigore il13 settembre 2012, data a decorrere dallaquale cessano <strong>di</strong> essere applicate le<strong>di</strong>sposizioni legislative e regolamentari con glistessi in<strong>com</strong>patibili». Inoltre precisano che «irevisori e i tirocinanti che presenterannorichiesta <strong>di</strong> iscrizione nei rispettivi registri afar data dal 13 settembre 2012 sarannointeramente assoggettati alla nuova <strong>di</strong>sciplina.A decorrere da tale data, per la presentazione<strong>di</strong> istanze o <strong>di</strong> <strong>com</strong>unicazioni al ministerodell’economia e delle finanze si dovrà utilizzareesclusivamente la nuova modulistica che saràmessa a <strong>di</strong>sposizione degli iscritti in appositasezione del sito internet della Ragioneriagenerale dello Stato. La precedente modulisticanon potrà, dunque, essere utilizzata inquanto non più coerente con la legislazionevigente. Ulteriori istruzioni, unitamente allarinnovata modulistica e alle modalità <strong>di</strong>trasmissione delle istanze, saranno rese<strong>di</strong>sponibili nei prossimi giorni... per le quali siconfida nella massima collaborazione degliorganismi coinvolti».Ieri è arrivata anche la protesta dell’Associazionenazionale <strong>com</strong>mercialisti che riconoscendol’operato del consiglio nazionaleauspicano «che l’attenzione sui revisori sifocalizzasse non tanto sulla contesa dellatitolarità <strong>di</strong> tenuta del registro, ma soprattuttosulle <strong>di</strong>fficoltà che aumentano <strong>di</strong> giorno ingiorno per il professionista revisore».(Di Cristina Bartelli - www.italiaoggi.it)Issue 1PageEffettoTre 15 settembre 2012 Anno VI - n.ro 60 Pagina 42 <strong>di</strong> 75