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Notiziario dei Frati Cappuccini (aprile 2013) - go to site

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NoTIzIARIoDeI FRATI4<strong>2013</strong>SoMMARIoDALLA SANTA SeDeMessa di Papa Francesco per l’inizio del Ministero PetrinoDALLA CeIPapa Francesco:Intervista a Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEIIntervista a P. Pietro Messa oFM Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali eFrancescani della Pontificia Università An<strong>to</strong>nianum di Roma.Intervista a P. Raniero Cantalamessa oFMCap. Predica<strong>to</strong>re della Casa PontificiaMons. Peri Calogero, Vescovo di Caltagirone. Papa Francesco: “Cambiamen<strong>to</strong> spirituale epas<strong>to</strong>rale”DALLA CURIA GeNeRALeLettera del Ministro generale a Papa Francesco in occasione della sua elezioneDALLA CIMP CAPPapa Francesco. Intervista a p. An<strong>to</strong>nio Tofanelli, Ministro Provinciale della provincia <strong>dei</strong>frati cappuccini dell’ UmbriaAPPUNTI DI CRoNACA50. Chivasso (To). “Oltre il cristianesimo <strong>dei</strong> luoghi comuni”51. Bologna. Notizie52. Genova-Santa Caterina. Mostra sul dono nella cultura <strong>dei</strong> <strong>Cappuccini</strong>53. Lore<strong>to</strong> (AN). XXXVII Assemblea Unione Famiglie Francescane54. Manzano (UD). Missione popolare55. olbia (oT). Concorso per la chiesa di S. Ignazio da Laconi56. Reggio emilia. Un pomeriggio al Museo57. Santissima Annunciata (BS). Il confessionale del bea<strong>to</strong> Innocenzo da Berzo58. Thiene (VI). Assemblea Interprovinciale <strong>Frati</strong> cappuccini di Tren<strong>to</strong> e VeneziaNoMINe e oNoRIFICeNzeSeGNALAzIoNIBICI, N. 262INFoCAP N. 4/13Mensile informativo - Conferenza italiana Ministri Provinciali <strong>Cappuccini</strong> - associazione C.i.M.P. Cap.Anno XIX, n. 4, Aprile <strong>2013</strong>Nel si<strong>to</strong> www.fraticappuccini.it si può consultare – oltre i numeri del nFC - la Rassegna stampa quotidiana sui <strong>Cappuccini</strong>italiani e l’agenda settimanale.diret<strong>to</strong>re responsabile: Cordovani rinaldo. redat<strong>to</strong>ri: Cordovani rinaldo, Berbenni gianfranco.direzione, redazione e amministrazione: Via Cardinal Massaia, 26 – 00044 Frascati (rM) – tel. 06 94010899 Fax 06 9417471.www.fraticappuccini.it - E-mail: notiziario@fraticappuccini.it - ricordo32@virgilio.itregistrazione al tribunale Civile di roma n. 00288/95 del 05106/95.Poste italiane Spa - Spedizione in abbonamen<strong>to</strong> postale - 70% dCB roma.abbonamen<strong>to</strong> annuale <strong>2013</strong>: italia € 22; Estero € 28. ccp n° 91277376 intesta<strong>to</strong> a «CiMP Cap associazione».tipografia: Scuola tipografica S. Pio X - Via degli Etruschi, 7 - 00185 roma - tel. 06 490919 - tipografia.spiox@murialdo.orgFini<strong>to</strong> di stampare nel mese di <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>.


38mura e tut<strong>to</strong> l’amore ogni momen<strong>to</strong>. È accan<strong>to</strong> a Maria sua sposa nei momenti sereni e in quellidifficili della vita, nel viaggio a Betlemme per il censimen<strong>to</strong> e nelle ore trepidanti e gioiose delpar<strong>to</strong>; nel momen<strong>to</strong> drammatico della fuga in Egit<strong>to</strong> e nella ricerca affannosa del figlio al Tempio;e poi nella quotidianità della casa di Nazaret, nel labora<strong>to</strong>rio dove ha insegna<strong>to</strong> il mestiere aGesù.Come vive Giuseppe la sua vocazione di cus<strong>to</strong>de di Maria, di Gesù, della Chiesa? Nellacostante attenzione a Dio, aper<strong>to</strong> ai suoi segni, disponibile al suo proget<strong>to</strong>, non tan<strong>to</strong> al proprio;ed è quello che Dio chiede a Davide, come abbiamo ascolta<strong>to</strong> nella prima Lettura: Dio non desiderauna casa costruita dall’uomo, ma desidera la fedeltà alla sua Parola, al suo disegno; ed è Diostesso che costruisce la casa, ma di pietre vive segnate dal suo Spiri<strong>to</strong>. E Giuseppe è “cus<strong>to</strong>de”,perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per ques<strong>to</strong> è ancora più sensibilealle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è atten<strong>to</strong> a ciòche lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge. In lui, cari amici, vediamo come si rispondealla vocazione di Dio, con disponibilità, con prontezza, ma vediamo anche qual è il centrodella vocazione cristiana: Cris<strong>to</strong>! Cus<strong>to</strong>diamo Cris<strong>to</strong> nella nostra vita, per cus<strong>to</strong>dire gli altri, percus<strong>to</strong>dire il crea<strong>to</strong>!La vocazione del cus<strong>to</strong>dire, però, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensioneche precede e che è semplicemente umana, riguarda tutti. È il cus<strong>to</strong>dire l’intero crea<strong>to</strong>, la bellezzadel crea<strong>to</strong>, come ci viene det<strong>to</strong> nel Libro della Genesi e come ci ha mostra<strong>to</strong> san Francescod’Assisi: è l’avere rispet<strong>to</strong> per ogni creatura di Dio e per l’ambiente in cui viviamo. È il cus<strong>to</strong>direla gente, l’aver cura di tutti, di ogni persona, con amore, specialmente <strong>dei</strong> bambini, <strong>dei</strong> vecchi,di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. È l’aver cural’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si cus<strong>to</strong>discono reciprocamente, poi come geni<strong>to</strong>ri siprendono cura <strong>dei</strong> figli, e col tempo anche i figli diventano cus<strong>to</strong>di <strong>dei</strong> geni<strong>to</strong>ri. È il vivere consincerità le amicizie, che sono un reciproco cus<strong>to</strong>dirsi nella confidenza, nel rispet<strong>to</strong> e nel bene.In fondo, tut<strong>to</strong> è affida<strong>to</strong> alla cus<strong>to</strong>dia dell’uomo, ed è una responsabilità che ci riguarda tutti.Siate cus<strong>to</strong>di <strong>dei</strong> doni di Dio!E quando l’uomo viene meno a questa responsabilità di cus<strong>to</strong>dire, quando non ci prendiamocura del crea<strong>to</strong> e <strong>dei</strong> fratelli, allora trova spazio la distruzione e il cuore inaridisce. In ogniepoca della s<strong>to</strong>ria, purtroppo, ci sono degli “Erode” che tramano disegni di morte, distrug<strong>go</strong>no edeturpano il vol<strong>to</strong> dell’uomo e della donna.Vorrei chiedere, per favore, a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità in ambi<strong>to</strong> economico,politico o sociale, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo “cus<strong>to</strong>di” dellacreazione, del disegno di Dio iscrit<strong>to</strong> nella natura, cus<strong>to</strong>di dell’altro, dell’ambiente; non lasciamoche segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di ques<strong>to</strong> nostro mondo! Ma per“cus<strong>to</strong>dire” dobbiamo anche avere cura di noi stessi! Ricordiamo che l’odio, l’invidia, la superbiasporcano la vita! Cus<strong>to</strong>dire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore,perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelleche distrug<strong>go</strong>no! Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!E qui aggiun<strong>go</strong>, allora, un’ulteriore annotazione: il prendersi cura, il cus<strong>to</strong>dire chiede bontà,chiede di essere vissu<strong>to</strong> con tenerezza. Nei Vangeli, san Giuseppe appare come un uomo forte,coraggioso, lavora<strong>to</strong>re, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù deldebole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di veraapertura all’altro, capacità di amore. Non dobbiamo avere timore della bontà, della tenerezza!Oggi, insieme con la festa di san Giuseppe, celebriamo l’inizio del ministero del nuovoVescovo di Roma, Successore di Pietro, che comporta anche un potere. Cer<strong>to</strong>, Gesù Cris<strong>to</strong> hada<strong>to</strong> un potere a Pietro, ma di quale potere si tratta? Alla triplice domanda di Gesù a Pietro sull’amore,segue il triplice invi<strong>to</strong>: pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle. Non dimentichiamomai che il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare semprepiù in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guardare al servizioumile, concre<strong>to</strong>, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per cus<strong>to</strong>dire tut<strong>to</strong> il


Popolo di Dio e accogliere con affet<strong>to</strong> e tenerezza l’intera umanità, specie i più poveri, i più deboli,i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, chiè straniero, nudo, mala<strong>to</strong>, in carcere (cfr Mt 25,31-46). Solo chi serve con amore sa cus<strong>to</strong>dire!Nella seconda Lettura, san Paolo parla di Abramo, il quale«credette, saldo nella speranzacontro ogni speranza»(Rm 4,18). Saldo nella speranza, contro ogni speranza! Anche oggi davantia tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bisogno di vedere la luce della speranza e di dare noi stessila speranza. Cus<strong>to</strong>dire il crea<strong>to</strong>, ogni uomo ed ogni donna, con uno sguardo di tenerezza eamore, è aprire l’orizzonte della speranza, è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi, èportare il calore della speranza! E per il credente, per noi cristiani, come Abramo, come sanGiuseppe, la speranza che portiamo ha l’orizzonte di Dio che ci è sta<strong>to</strong> aper<strong>to</strong> in Cris<strong>to</strong>, è fondatasulla roccia che è Dio.Cus<strong>to</strong>dire Gesù con Maria, cus<strong>to</strong>dire l’intera creazione, cus<strong>to</strong>dire ogni persona, specie la piùpovera, cus<strong>to</strong>dire noi stessi: ecco un servizio che il Vescovo di Roma è chiama<strong>to</strong> a compiere, maa cui tutti siamo chiamati per far risplendere la stella della speranza: Cus<strong>to</strong>diamo con amore ciòche Dio ci ha dona<strong>to</strong>!Chiedo l’intercessione della Vergine Maria, di san Giuseppe, <strong>dei</strong> santi Pietro e Paolo, di sanFrancesco, affinché lo Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> accompagni il mio ministero, e a voi tutti dico: pregate perme! Amen. (Santa Sede, Sala Stampa Vaticana, Bollettino, 19 marzo <strong>2013</strong>, www.vatican.va).Dalla CeI1. Intervista a Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CeIIl mondo è arriva<strong>to</strong> a casa nostraIl segretario generale della Cei: “L’elezione di Papa Francesco ci ricorda che ques<strong>to</strong>nostro Occidente e questa nostra Italia rischiano di perdere vitalità”. E ancora: “C’è una perifericitàspirituale, una perifericità morale, una perifericità esistenziale”. Sulla fase politica:“Attraverso di noi, giunga alle classi dirigenti e al Paese tut<strong>to</strong> l’esigenza di smetterla con i giuochidi ruolo. Ognuno si sforzi di cercare il bene di tutti”VINCENzO CORRADO“Con ques<strong>to</strong> Papa tut<strong>to</strong> il mondo è arriva<strong>to</strong> a casa nostra; il mondo intero, con le sue periferie,irrompe nella nostra esistenza e ci dice che non è più tempo di tardare, di crogiolarsi. Ètempo di svegliarsi”. Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Conferenza episcopaleitaliana, legge con il Sir l’invi<strong>to</strong> del Papa a raggiungere le “periferie”, non solo quellegeografiche ma anche quelle esistenziali. Italia compresa. Con l’auspicio, fra l’altro, di trovareuna soluzione, “provvisoria per quan<strong>to</strong> si voglia”, allo stallo politico e sociale, per “far uscire ilPaese dalle secche e dai pericoli che stiamo vivendo”.Monsignor Crociata, ci sono due parole - povertà e periferie - che, forse più di altre,stanno caratterizzando l’inizio del Pontifica<strong>to</strong> di Papa Francesco. Ieri nell’omelia dellaMessa Crismale, rivolgendosi ai sacerdoti, ha det<strong>to</strong> tra l’altro: “l’olio prezioso che unge ilcapo di aronne non si limita a profumare la sua persona, ma si sparge e raggiunge ‘le periferie’”.In che modo c’interpellano queste parole?“I due termini sono strettamente collegati e hanno una precisa valenza sociale. Ma la lororadice, il loro significa<strong>to</strong> più profondo, va cerca<strong>to</strong> oltre, per porre le questioni nel loro gius<strong>to</strong> ordine.Intan<strong>to</strong> i due termini c’interpellano perché risvegliano un interesse che la Chiesa in Italia coltivada tempo. Penso all’insistente richiamo alla conversione missionaria presente, sin dagli anni39


Ottanta e Novanta, nella nostra pas<strong>to</strong>rale. Senza trascurare lo slancio all’evangelizzazione accan<strong>to</strong>alla sacramentalizzazione, all’indomani del Concilio Vaticano II. Ricordiamo che, già nel2004, vide la luce il documen<strong>to</strong> sul vol<strong>to</strong> missionario delle parrocchie in un mondo che cambia.Registriamo ora una novità, segnata dal fat<strong>to</strong> che l’enunciazione, l’intendimen<strong>to</strong> e il proget<strong>to</strong> avevanobisogno di un risveglio che poteva venire solo, o in una misura senza confron<strong>to</strong> con altri,da chi viene dalla periferia del mondo. Papa Francesco parla di questi temi non in termini astratti,ma portando l’esperienza, il significa<strong>to</strong>, la realtà viva e drammatica di chi ha vissu<strong>to</strong> nella periferiadel mondo”.C’è dunque una corrispondenza diretta tra periferia e povertà?“La corrispondenza è evidente, perché le periferie sono luo<strong>go</strong> di povertà: dovunque c’èpovertà, c’è marginalità. In ques<strong>to</strong>, c’è una dimensione strettamente sociale ed economica da considerare,per non evadere verso un facile spiritualismo. E d’altra parte, il binomio periferia-povertànon si esaurisce nemmeno in una dimensione puramente materiale. Perché qui si evidenzia anchela necessità di andare alle radici <strong>dei</strong> problemi e si vede come la proposta cristiana abbia la capacitàdi raggiungere tut<strong>to</strong> l’uomo, di farsi carico dell’uomo in tutta la sua interezza. Il Papa, peresempio, nell’omelia della Messa Crismale lo ha det<strong>to</strong> mol<strong>to</strong> chiaramente. Di fat<strong>to</strong> avviene ques<strong>to</strong>:quando si è in una condizione di miseria e di lontananza da un’esistenza digni<strong>to</strong>sa, l’appellodella dimensione culturale e spirituale viene più difficilmente avverti<strong>to</strong> e anche l’annuncio cristianonon può essere accol<strong>to</strong> adeguatamente. È doveroso, dunque, portare a soluzione i problemidi sopravvivenza, di prima necessità. Quei problemi che, assorbendo così tan<strong>to</strong> coloro che ne sonoafflitti, impediscono loro di trovare l’attenzione necessaria per aprirsi ad altro”.Una grande sfida…“Esat<strong>to</strong>. Direi che è essenziale cogliere la povertà e la perifericità nella loro complessità,nella loro interezza, perché la povertà porta con sé sempre un’afflizione spirituale e la propostacristiana ha appun<strong>to</strong> bisogno di raggiungere tut<strong>to</strong> l’uomo e di elevarlo. Il primo programma diorientamen<strong>to</strong> pas<strong>to</strong>rale della Chiesa italiana dopo il Concilio, non a caso, era inti<strong>to</strong>la<strong>to</strong>‘Evangelizzazione e promozione umana’. Occorre promuovere tut<strong>to</strong> l’uomo per riuscire a fargiungere il Vangelo. Il Papa, in questi giorni, ha det<strong>to</strong> anche un’altra cosa importante: non possiamoportare la vicinanza dell’amore di Dio senza prenderci cura della condizione concreta deglialtri. D’altra parte, non possiamo prenderci cura veramente del prossimo se ci dimentichiamo diDio e che Egli è l’ultima vera risposta alla domanda dell’uomo. C’è poi un’altra attenzione chequesta riscoperta della periferia e della povertà ci costringe a mettere in evidenza”.Di cosa si tratta?“È un’attenzione che riguarda noi stessi, nel senso che la nostra fede, il patrimonio cheabbiamo, l’esperienza ecclesiale, ci sono per essere comunicati e non per essere semplicementeconsumati. Per essere comunicati in una condivisione che si allarga fino a raggiungere i più lontani.Per stare all’immagine che il Papa ha utilizza<strong>to</strong> nella Messa Crismale: l’olio scende fino aibordi della realtà e, quindi, fino alla periferia. Ma forse dovremmo preoccuparci fin dall’iniziodella periferia. Il rischio è che noi siamo sempre più occupati a guardare a noi stessi, a quelli cheabbiamo at<strong>to</strong>rno - cosa che peraltro non dobbiamo trascurare - perdendo di vista orizzonti piùvasti. E da ques<strong>to</strong> pun<strong>to</strong> di vista faccio un accostamen<strong>to</strong> che può sembrare improprio: un segnaledella difficoltà pas<strong>to</strong>rale e spirituale, che stiamo vivendo, è la riduzione dell’attenzione missionaria‘ad gentes’. Diminuisce il numero di coloro che preti, religiosi o laici, par<strong>to</strong>no per i Paesilontani, là dove c’è bisogno di conoscere per la prima volta o di più e meglio Cris<strong>to</strong>. C’è sempreuna correlazione tra la tensione missionaria nelle parrocchie e nelle nostre comunità, con la capacitàdi pensare ai lontani. Quando diminuisce la capacità di pensare ai lontani, diminuisce l’attenzionemissionaria in loco. Il Papa, al fondo, ci richiama a una tensione rinnovata a portareovunque il Vangelo. È come se ci dicesse: ma non vi accorgete che la fiamma si sta spegnendo?Non vi accorgete che c’è bisogno di risvegliare qualcosa di sorgivo, di essenziale? Non vi accorgeteche è la fede che va ravvivata in tutte le sue dimensioni? Ed è provvidenziale - e lo ha richia-40


ma<strong>to</strong> anche Papa Francesco - la scelta fatta da Papa Benedet<strong>to</strong> d’indire un Anno della fede. Ilrichiamo di Papa Francesco esplicita il senso profondo di un Anno della fede che chiede ques<strong>to</strong>risveglio, questa rianimazione profonda”.Un’osservazione che vale anche per la Chiesa italiana?“L’elezione di Papa Francesco ci ricorda che ques<strong>to</strong> nostro Occidente, questa nostra Italia(pur ancora popolarmente cat<strong>to</strong>lica), rischiano di perdere vitalità e fervore. Il Papa che viene dallaperiferia del mondo ci riporta al bisogno di ravvivare la fede. Allora, lasciamoci risvegliare dalleperiferie a una fede fervorosa per portare il Vangelo fino ai confini del mondo”.Il Papa parla anche di “periferie esistenziali”…“Il tema delle periferie esistenziali permette di approfondire quella povertà e perifericità chenon ha solo un carattere economico e che troviamo particolarmente nel nostro Occidente, nelnostro Paese. C’è una perifericità spirituale, una perifericità morale, una perifericità appun<strong>to</strong> esistenzialenel senso della perdita del senso, dell’orientamen<strong>to</strong>, della capacità di relazione. La perifericitàdi chi si chiude in se stesso. Questa è un’attenzione specifica che noi non dobbiamo perderedi vista, sempre con quello spiri<strong>to</strong> di fede vivo che si apre agli altri, che non si chiude in sestesso, ma che tende a condividere, a portare agli altri quel tesoro che possediamo e che possiamotrasmettere solo se è vivo dentro di noi. Il convegno di Verona ci ha fat<strong>to</strong> scoprire quan<strong>to</strong> siaimportante, nell’azione pas<strong>to</strong>rale, prestare attenzione alla persona e agli ambiti di vita, che comprendonoanche la domanda sul senso dell’esistenza, il bisogno di Dio che vive nel fondo del cuoredell’uomo, la capacità o il bisogno di aprirsi agli altri, di coltivare amicizie... Pensiamo alla vita ditante famiglie prese dalle preoccupazioni di ogni giorno che non trovano tempo per fermarsi a parlare,a condividere la quotidianità, i progetti: così la famiglia finisce per perdere l’anima”.Con quale stile e con quali linguaggi “comunicare” nelle “periferie esistenziali”?“Lo stile deve essere detta<strong>to</strong> dal calore della fede. Non nasce da formule esteriori, ma ècome l’irradiazione di una forza viva che ciascuno cus<strong>to</strong>disce dentro di sé. È il Signore ‘coltiva<strong>to</strong>’dentro di noi che ci suggerisce il cammino. Lo propone il Papa, con i gesti prima che con leparole. È l’essenzialità, il non farsi sovraccaricare dal superfluo. Inoltre ci suggerisce lo stile dellarelazione, della cordialità, dell’incontro, della capacità di stabilire rappor<strong>to</strong> e comunicazionenella condivisione, nel dono e nell’accoglienza. Queste caratteristiche nascono dalla vitalità interioree ci chiedono di guardare alla persona prima che alla dimensione sociale”.Guardando all’Italia, “periferie esistenziali” si riscontrano anche in tutte quelle situazioniaggravate dalla crisi: famiglia, giovani, lavoro, disoccupazione...“I problemi che l’Italia vive in ques<strong>to</strong> momen<strong>to</strong> assumono un carattere drammatico e ques<strong>to</strong>sguardo al nostro Paese ci permette di coniugare in maniera ulteriore la formidabile cate<strong>go</strong>riadella periferia. Pensiamo a coloro che perdono il lavoro o l’hanno vis<strong>to</strong> notevolmente ridot<strong>to</strong>:persone di mezza età, che intravedono il rischio di un fallimen<strong>to</strong> della propria vita, senza possibilitào, comunque, con scarsa possibilità di rientrare nel mondo del lavoro. Pensiamo anche alnumero incalcolabile di giovani che ritardano l’ingresso nel ciclo produttivo o lo vedono comeun miraggio irraggiungibile. Queste condizioni periferiche hanno un carattere profondamentedrammatico che interpella tutti e, dunque, anche la comunità ecclesiale, cui spetta il compi<strong>to</strong> distimolare la società e le istituzioni. Ques<strong>to</strong> momen<strong>to</strong> politico è veramente cruciale e si rischia dinon rispondere a esigenze pressanti ed essenziali per la vita <strong>dei</strong> cittadini a motivo di beghe tra leforze politiche. C’è da dire anche che il risulta<strong>to</strong> elet<strong>to</strong>rale ha reso veramente arduo il compi<strong>to</strong>, eques<strong>to</strong> deve far riflettere tutti. Ma adesso le forze politiche hanno il compi<strong>to</strong> di trovare una rispostaperché queste periferie non diventino luoghi di drammi umani, in qualche caso già in at<strong>to</strong> eche rischiano di aggravarsi sempre più”.Papa Benedet<strong>to</strong> denunciava il relativismo, Papa Francesco parla di periferie. C’è unapreoccupazione di fondo che li accomuna? Quale?“Papa Francesco ha cita<strong>to</strong> in uno degli interventi di questi giorni la ‘dittatura del relativismo’di cui ha parla<strong>to</strong> più volte Benedet<strong>to</strong> XVI. La preoccupazione è la stessa. Benedet<strong>to</strong> XVI41


l’ha afferma<strong>to</strong> ripetutamente: ques<strong>to</strong> Occidente si sta ripiegando su di sé, è in at<strong>to</strong> una crisi difede, che costituisce una grande minaccia. Papa Francesco ci dice che non possiamo più guardarea tale dramma restando chiusi solo nel nostro mondo occidentale o europeo: per capire l’entitàdel problema e per affrontarlo in modo adegua<strong>to</strong> abbiamo bisogno di collocarlo su scala mondiale,guardando ad esempio al Sud del mondo, con le grandi sue potenzialità e con i suoi drammispirituali e sociali. Abbiamo bisogno di ques<strong>to</strong> grande orizzonte. Direi che con ques<strong>to</strong> Papatut<strong>to</strong> il mondo è arriva<strong>to</strong> a casa nostra; il mondo intero, con le sue periferie, irrompe nella nostraesistenza e ci dice che non è più tempo di tardare, di crogiolarsi. È tempo di svegliarsi. Dobbiamorisvegliarci, andando verso gli altri, accogliendo il loro dono e le loro potenzialità”.l’Italia sta vivendo ore di assoluta incertezza dal pun<strong>to</strong> di vista politico e sociale. Qualè il suo augurio, ma anche il suo appello, per la Pasqua?“L’augurio è che noi, come Chiesa, innanzitut<strong>to</strong> prendiamo coscienza e raccogliamo congratitudine lo scossone, l’invi<strong>to</strong> al risveglio, che ci viene da ques<strong>to</strong> nuovo Pontifica<strong>to</strong>. E, attraversodi noi, giunga alle classi dirigenti e al Paese tut<strong>to</strong> l’esigenza di smetterla con i giuochi diruolo. Ognuno - secondo il proprio interesse e il proprio pun<strong>to</strong> di vista - si sforzi, soprattut<strong>to</strong> inques<strong>to</strong> momen<strong>to</strong>, di cercare il bene di tutti. Perché non succeda che, per difendere l’interesse diuna parte, la nave vada a picco o, comunque, incontri ulteriori e gravissime difficoltà. Bisognafra l’altro trovare una soluzione politica - provvisoria per quan<strong>to</strong> si voglia - capace di far uscireil Paese dalle secche e dai pericoli che stiamo vivendo. L’augurio è ques<strong>to</strong>”. (Agenzia SIR,venerdì san<strong>to</strong> 29 marzo <strong>2013</strong>, www.agensir.it).2. Intervista a P. Pietro Messa OFM Preside della Scuola Superiore di Studi Medievali eFrancescani della Pontificia Università An<strong>to</strong>nianum di Roma.In che modo San Francesco rispose alla chiamata del Signore di riparare la Chiesa?.Quali erano i problemi più seri da risolvere ai tempi di San Francesco e quali quelli di oggi?Padre Messa: Gli agiografi narrano che mentre un giorno san Francesco stava nella chiesadi San Damiano cadente l’immagine di Gesù crocifisso lo chiamò a riparare la chiesa che andavain rovina. Tuttavia se noi leggiamo i suoi scritti non appare mai il tema della riforma dellaChiesa. Centrale invece è vivere secondo la forma del san<strong>to</strong> Vangelo, seguendo le orme delSignore Gesù Cris<strong>to</strong> mediante un’osservanza spiritualmente letterale della Scrittura. Ques<strong>to</strong> fu lascelta sua e <strong>dei</strong> frati Minori; vivendo in ques<strong>to</strong> modo possiamo dire, forse in modo un poco grossolano,che come effet<strong>to</strong> collaterale avvenne la riforma della Chiesa. Benedet<strong>to</strong> XVI parlava diun bisogno di essenzializzazione, ossia andare all’essenza e ques<strong>to</strong> lo esplicitò con i suoi tre librisu Gesù; egli ebbe a dire che una Chiesa che parla sempre di sé non interessa a nessuno. PapaFrancesco richiama un’immagine cara anche al suo Predecessore, ossia il mistero della Chiesaluna per cui come la luna fa brillare nella notte la luce riflessa del sole, così la Chiesa è chiamataa far riflettere nella s<strong>to</strong>ria la luce di Cris<strong>to</strong>.Che cosa intendeva san Francesco per una Chiesa povera e che cosa intende PapaFrancesco, quando chiede una Chiesa povera aperta ai poveri? C’è affinità o sono duerichieste differenti?Padre Messa: Francesco d’Assisi non parla mai di una Chiesa povera e neppure che debbaessere aperta ai poveri; nella sua essenzialità per lui la Chiesa è il luo<strong>go</strong> della Parola edell’Eucaristia. Mentre per se e per i frati chiede di vivere secondo la forma del Vangelo, ai sacerdotichiede di celebrare secondo la forma della Chiesa! Piccole cose, ma che mostrano una grandechiarezza. Circa papa Francesco non saprei rispondere perché gli elementi a mia conoscenzasono ancora pochi, ma certamente sarebbe interessante conoscere come l’elemen<strong>to</strong> francescanoè entra<strong>to</strong> a far parte del suo pensiero e spiritualità, quali letture ha fat<strong>to</strong> in meri<strong>to</strong>, che immagineha del San<strong>to</strong> d’Assisi.42


Che differenza c’è tra la pratica dell’umiltà e della carità tra Gesuiti e Francescani?Padre Messa: Gesuiti e Francescani sono termini talmente generici che possono andare beneper motivi scolastici: infatti tra gli stessi membri di ciascun ordine vi sono differenze a seconda<strong>dei</strong> tempi e <strong>dei</strong> terri<strong>to</strong>ri! Si può dire che attualmente entrambi, dopo aver vissu<strong>to</strong> l’invi<strong>to</strong> del concilioVaticano II a riscoprire il carisma <strong>dei</strong> fonda<strong>to</strong>ri, hanno approfondi<strong>to</strong> la vicenda delle rispettiveorigini cogliendone la forte connotazione evangelica e di conseguenza non meraviglia vederefrati Minori frequentare ritiri ignaziani oppure Gesuiti affascinati da Francesco d’Assisi.Sembra che la conversione di Sant’Ignazio sia nata leggendo la s<strong>to</strong>ria <strong>dei</strong> santi. IlFonda<strong>to</strong>re <strong>dei</strong> Gesuiti sembra che rimase particolarmente colpi<strong>to</strong> dalla s<strong>to</strong>ria di SanFrancesco. Che affinità ci sono tra Sant’Ignazio e San Francesco?Padre Messa: Ogni san<strong>to</strong> è una sintesi tra il Vangelo e il contes<strong>to</strong> s<strong>to</strong>rico in cui si è trova<strong>to</strong>;così i tempi in cui vissero Francesco d’Assisi e Ignazio di Loyola sono diversi e hanno di conseguenzatenta<strong>to</strong> sintesi differenti. Certamente in entrambi vi è l’aneli<strong>to</strong> a guardare all’essenza dellafede cristiana, ossia l’affezione a Gesù. Così si comprende come entrambi si diressero versol’Oriente, la Terra di Gesù, cercarono di sollecitare la meditazione dell’umanità di Gesù, di trovaremezzi per fare memoria della sua presenza nella s<strong>to</strong>ria.non è paradossale che fu un Papa <strong>dei</strong> <strong>Frati</strong> Minori conventuali Clemente XIV adecidere lo scioglimen<strong>to</strong> dell’Ordine <strong>dei</strong> Gesuiti? Cosa si può dire a proposi<strong>to</strong>?Padre Messa: La s<strong>to</strong>ria è complessa e anche contraddit<strong>to</strong>ria, tan<strong>to</strong> che a volte risulta assurda.Si comprende il bisogno umano di semplificazione, ma se ques<strong>to</strong> significa una menomazionedella realtà non è proprio un gran risulta<strong>to</strong>! I tempi di Clemente XIV videro un confron<strong>to</strong>/scontrocontinuo tra la Chiesa e poteri civili con esiti diversi tra cui anche lo scioglimen<strong>to</strong> <strong>dei</strong> Gesuiti.Il popolo è entusiasta del nuovo Papa, mentre in alcuni ambienti ecclesiastici si notanotimori circa un’attenzione esagerata all’aspet<strong>to</strong> umano che andrebbe a scapi<strong>to</strong> della partesacrale. Qual è il suo parere in meri<strong>to</strong>?Padre Messa: Che esistano timori è comprensibile; la tentazione di assolutizzare un aspet<strong>to</strong>della realtà è sempre presente, e non solo ora. Dei gesti o parole di una determinata persona <strong>site</strong>nde sempre a prendere ciò che più aggrada: molti ricordano le beatitudini evangeliche, ma visono anche le esortazioni a non peccare più e una serie di “guai a voi”! Similmente vi sono inpapa Francesco le sue parole cordiali, ma anche il richiamo rivol<strong>to</strong> al corpo diplomatico al pericolodella “dittatura del relativismo” e l’affermazione secondo cui non vi è vera pace senzaverità! Spesso avviene che ad un estremo per reazione si risponde enfatizzando l’aspet<strong>to</strong> oppos<strong>to</strong>!‘tali assolutizzazioni del particolare conducono all’integralismo e il migliore antido<strong>to</strong>ad esso è una fede integrale’ in cui veramente in Gesù umanità e divinità, terra e cielo, preghierae carità, si incontrano.Perché finora nessun Pontefice aveva scel<strong>to</strong> di chiamarsi Francesco? e quali sono itratti francescani che lei coglie nel nuovo Pontefice?Padre Messa: Realmente Francesco è un nome pontificale nuovo: lo stesso Giovanni Paolo,usa<strong>to</strong> per la prima volta dal cardinal Albino Luciani nel 1978, è in realtà la somma <strong>dei</strong> nomi <strong>dei</strong>pontefici precedenti, Giovanni XXIII e Paolo VI. Era dal 913, con papa Landone, che nessunoassumeva un nome nuovo e ques<strong>to</strong> non meraviglia perché la consuetudine è quella di riprenderenomi precedenti indicando un modello di esercizio del ministero petrino. Circa papa Francescoc’è un richiamo alla solidarietà, sobrietà, letizia ma aggiungerei la capacità di coniugare, perusare le parole di san Francesco, “fede diritta, speranza certa e carità perfetta”. Ma sarà la s<strong>to</strong>riaa parlare. Ora è da augurarsi che il comprensibile grande coinvolgimen<strong>to</strong> emotivo diventi desideriodi una maggior conoscenza di Francesco d’Assisi: sarebbe proprio un cattivo servizio se ilsan<strong>to</strong> d’Assisi diventasse un secondo Santa Claus/Babbo Natale! A ques<strong>to</strong> proposi<strong>to</strong> per unapprofondimen<strong>to</strong>, prima di affrontare direttamente la raccolta di testi delle Fonti Francescane edelle Fonti Clariane, è consigliabile la lettura di una introduzione quale: Paolo Martinelli,43


“Dammi fede diritta. Con Francesco d’Assisi per ricominciare a credere” (Assisi 2012).(Agenzia zenit, 27 marzo <strong>2013</strong>, www.zenit.org).3. Intervista a P. Raniero Cantalamessa OFMCap. Predica<strong>to</strong>re della Casa Pontificia.Padre Cantalamessa conosce bene il cardinale Ber<strong>go</strong>glio. Lo ha incontra<strong>to</strong> anche recentemente,a Buenos Aires, per una settimana di ritiro con il clero. Per ques<strong>to</strong> non ha dubbi nel sot<strong>to</strong>lineareche “l’impressione, che il mondo ha avu<strong>to</strong> vedendolo per la prima volta e sentendo lesue prime parole, corrisponde alla realtà della persona. Quello è davvero e da sempre l’uomo cheè divenu<strong>to</strong> Papa Francesco”.Padre Cantalamessa, sono trascorsi alcuni giorni dall’elezione di Papa Francesco,come ha accol<strong>to</strong> la notizia della scelta <strong>dei</strong> cardinali? Quali le sue impressioni, sentimenti esensazioni?“In me l’emozione di tutti, in quel momen<strong>to</strong>, è stata accresciuta dal fat<strong>to</strong> che nell’ot<strong>to</strong>brescorso avevo avu<strong>to</strong> l’occasione, per la seconda volta, di trascorrere una settimana di ritiro con ilcardinale Ber<strong>go</strong>glio e il suo clero a Buenos Aires ed ero rimas<strong>to</strong> profondamente colpi<strong>to</strong> dall’umiltà,semplicità e profondità spirituale di ques<strong>to</strong> pas<strong>to</strong>re. L’impressione, che il mondo ha avu<strong>to</strong>vedendolo per la prima volta e sentendo le sue prime parole, corrisponde alla realtà della persona.Quello è davvero e da sempre l’uomo che è divenu<strong>to</strong> Papa Francesco”.Come commentare la scelta di chiamarsi Francesco? In tanti hanno sintetizza<strong>to</strong>:“nomen est omen”… Quale messaggio giunge dal nome del Papa?“Il nuovo vescovo di Roma, come ama definirsi lui, ha spiega<strong>to</strong> lui stesso nell’omelia tenutaai cardinali come è nata nel suo cuore l’ispirazione di chiamarsi Francesco. In ques<strong>to</strong> caso piùche ‘un augurio’ o un ‘destino’ (omen) il nome è un programma, un’aspirazione: quello di portarenel mondo sconvol<strong>to</strong> di oggi i valori di cui il Poverello è diventa<strong>to</strong> l’emblema e l’icona universale,ossia la fratellanza, la pace, la povertà”.C’è un da<strong>to</strong> che va sot<strong>to</strong>linea<strong>to</strong>: il cardinale Ber<strong>go</strong>glio è un gesuita e ha scel<strong>to</strong> un nomefrancescano…“Se a scegliere quel nome fosse sta<strong>to</strong> un francescano si poteva pensare a un elemen<strong>to</strong> di campanilismo;assun<strong>to</strong> da lui, gesuita, è doppiamente significativo. Noi francescani siamo ben consapevoliche Francesco non è monopolio nostro né di nessuno; appartiene a tutta la Chiesa e anzi atut<strong>to</strong> il mondo. Lo ha dimostra<strong>to</strong> il fat<strong>to</strong> che quando si è volu<strong>to</strong> scegliere un luo<strong>go</strong> per incontri didialo<strong>go</strong> e di riconciliazione tra i popoli e le religioni si sia scel<strong>to</strong> proprio Assisi. Come francescanonon posso che dire ‘grazie!’ a Papa Francesco per aver scel<strong>to</strong> ques<strong>to</strong> e di averci richiamati, noifrancescani per primi, a seguire il suo esempio e farlo rivivere nel mondo d’oggi”.Con Francesco è collega<strong>to</strong> lo “spiri<strong>to</strong> di assisi” e quell’apertura ai popoli e alle religioniimpegnate per la pace. Ci saranno ulteriori sviluppi nel dialo<strong>go</strong> ecumenico e interreligioso?“Una delle cose di cui sono più convin<strong>to</strong> è che con ques<strong>to</strong> Papa il dialo<strong>go</strong> ecumenico tra cristianie anche tra le religioni sarà una delle priorità. È sta<strong>to</strong> uno <strong>dei</strong> primi in America Latina asostituire alla lotta tra cat<strong>to</strong>lici ed evangelici il dialo<strong>go</strong> e a organizzare attività comuni con quelli,tra di essi, che sono aperti al dialo<strong>go</strong>. Mi sono trova<strong>to</strong> anche con lui all’Università Cat<strong>to</strong>lica diBuenos Aires in ot<strong>to</strong>bre mentre assisteva al conferimen<strong>to</strong> di una laurea honoris causa al rabbinocapo della capitale argentina”.È possibile parlare di una sintesi profonda in Papa Francesco tra la spiritualità ignazianae il carisma francescano?“La sintesi tra le due spiritualità è a monte, non è da realizzare, ma semplicemente da accoglieredal comune Signore. Francescani, gesuiti e tutti gli altri ordini religiosi non fanno che44


Papa FrancescoPdi Massimo Rosina ofmcapapa Francesco un pas<strong>to</strong>re che è entra<strong>to</strong>subi<strong>to</strong> nel cuore, nella simpatia e nelsentire di tanti, preti e laici. Siamo stati tutticolpiti dai piccoli gesti da lui compiuti: ilchiamarsi vescovo di Roma, il pensare subi<strong>to</strong>al suo predecessore,il segnale rivol<strong>to</strong>, secondoil linguaggio delconcilio Vaticano II, alprima<strong>to</strong> del popolo san<strong>to</strong>di Dio, che si esprimenelle chiese locali. Averprega<strong>to</strong> insieme, averchies<strong>to</strong> la benedizioneal suo popolo raduna<strong>to</strong>ad accoglierlo e la suabenedizione, che diventaquasi una risposta difede e di preghiera, dàil senso di una comunanzaforte tra pas<strong>to</strong>ree popolo. L’iniziodel pontifica<strong>to</strong> di PapaFrancesco è sta<strong>to</strong> denso di gesti e paroleche hanno sapu<strong>to</strong> far breccia nei cuori <strong>dei</strong>milioni di persone. Un’immagine si è impostasu tutte le altre, ed è quella di unaBeatissimo Padre,Pace e Bene!Con il salu<strong>to</strong> popolare e semplice della tradizionefrancescana desidero indirizzarmi alla Sua Personaper porgerLe il salu<strong>to</strong> di ogni fratello dell’Ordine<strong>dei</strong> <strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> per la sua elezione aSommo Pontefi ce e assicurarLe fi n da ora la nostrapreghiera. Nel suo primo incontro con la Chiesa cheè in Roma, affacciandosi dalla loggia della BasilicaVaticana ieri sera, ci ha invitati a camminare insiemee a pregare gli uni per gli altri così da essere segnoN° 262APRILE <strong>2013</strong>chiesa povera. Non solo: di una chiesa poverae per i poveri. E’ un invi<strong>to</strong> che <strong>to</strong>cca,accan<strong>to</strong> all’istituzione, ciascuno di noi: l’usoche facciamo del denaro, la semplicità ela sobrietà del nostro stile di vita, la generosacondivisione con i più poveri. Col suorichiamarsi a S. Francesco d’Assisi «l’uomodella povertà, l’uomo dellapace, l’uomo che amae cus<strong>to</strong>disce il crea<strong>to</strong>», ciprovoca a riflettere sulnostro modello di sviluppoe su quan<strong>to</strong> il benessere<strong>dei</strong> paesi occidentalipesi sul pianeta in terminidi squilibri ambientali edi conflitti ingenerati dagliinteressi economici.Dall’altro, ci ricorda constraordinaria efficaciaquan<strong>to</strong> l’esempio personalesignifichi in terminidi capacità di trasmettereal mondo la Buona notizia.Ed è questa la missionea cui, in ultima analisi, siamo chiamati:comunicare Cris<strong>to</strong>, ovvero «la verità, labontà e la bellezza “in persona”».01020304INDICEPapa FrancescoLettera del Ministro generaleal Papa FrancescoRiunione del Defini<strong>to</strong>rio generale“Quando Dio ci manda i poveri,allora egli si prende anche cura diloro”Arrivi e partenzeOrdine in cifreUnificazione di Tren<strong>to</strong> e Veneziasempre più vicinaNotizie dal CentrafricaTi invi<strong>to</strong> come cappuccinoAssemblea <strong>dei</strong> Ministri Provincialidelle quattro Famiglie Francescaned’ItaliaQuattro Cardinali francescani alConclavePreghiere per i cristianiLettera delMinistro generaleal Papa Francescodi fratellanza, amore e di fi ducia.Grazie San<strong>to</strong> Padre per ques<strong>to</strong> invi<strong>to</strong> che accogliamoe poniamo come impegno della nostra fraternità di<strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> per essere segno di quellafraternità che Cris<strong>to</strong> ci ha insegna<strong>to</strong> con il lavare ipiedi gli uni agli altri.San Francesco d’Assisi nel cantico di frate Sole ciaiuta a pregare per la realizzazione di questa grandefraternità facendoci cantare nell’ultima strofa «Laudatee benedicite mi Signore e ringraziate e servitelicun grande umilitate». Dove la lode gradita al Signoreè il grazie per il suo amore manifesta<strong>to</strong> nella Croceuni<strong>to</strong> al servizio umile all’uomo e alle donne di ognitempo e di ogni luo<strong>go</strong>.San<strong>to</strong> Padre, assicurandoLe la nostra fi liale obbedienzae la nostra quotidiana preghiera al SignoreLe chiedo di benedire i <strong>Frati</strong> <strong>Cappuccini</strong>.Riunione del Defini<strong>to</strong>rio generale... (continua a p. 3)ROMA - La riunione delDefini<strong>to</strong>rio generale èiniziata lunedì 11 marzo ed ècontinuata fino a mercoledì 20marzo. Dopo aver condiviso alcuneinformazioni sulle proprieattività svolte dopo la riunionedi gennaio, il Defini<strong>to</strong>rio haconcentra<strong>to</strong> la sua attenzione suun’ampia varietà di ar<strong>go</strong>menti.I punti all’ordine del giornosono stati molti, evidentementedi varia portata e complessità.Ad essi si devono poi aggiungerealtri temi e problemi fuoriprogramma. Queste le decisionipiù notevoli:Circoscrizioni:• Provincia di Maranhão-Pará-Amapá, a partire dal 1° giugno<strong>2013</strong>, assumerà la responsabilitàper la Delegazione di Cuba,• E’ stata fissata al 9 maggio2014 la data dell’unificazionedelle Province di Alessandria eBuona Pasqua!del Piemonte.Nomine del personale dellaCuria generale e delle caseche dipendono dal Ministrogenerale:• fr. Dariusz Mazur, Prov. diCracovia, e fr. Manuel de GamaSan<strong>to</strong>s, Prov. di Bahia-Sergipe,dal 1° <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong> ven<strong>go</strong>no aRoma per il servizio fraternonella Curia generale,• fr. Ravi Rosario Irudayanathan,Prov. Tamil Nadu Nord,nomina<strong>to</strong> Economo della casadi Gerusalemme, dal 1° <strong>aprile</strong><strong>2013</strong>.• fr. Benedict Ayodi, Viceprov.del Kenya, dal 1° luglio <strong>2013</strong>sarà il nuovo Segretario


IN EVIDENZA“CHIESA POVERA E PER I POVERI”02Uno sguardo dalle candele davantialla Madonna nel cortile internodi “Nostra Signora”(Liebfrauen) verso laporta di entrata dell’“Incontro di Francesco”.L’Avven<strong>to</strong> èsempre attuale: la portaviene aperta ognigiorno feriale e vienepure aperta i giornifestivi. E per noi fratie per i nostri collabora<strong>to</strong>rinell’”Incontro”sempre arriva ancheDio, meravigliandocispesso a causa di ospiti iriconoscenti, che nellapovertà sanno mantenere la loro dignità.Ogni giorno è come Natale: Nella chiesadi Nostra Signora coloro che ricevonodiven<strong>go</strong>no poi persone che donano, benefat<strong>to</strong>ridell’”Incontro di Francesco”. Nelcentro di Francoforte c’è ques<strong>to</strong> piccolo“alber<strong>go</strong>”, nel quale i nostri fratelli poverie senzatet<strong>to</strong> sono i benvenuti. Giornalmentene ven<strong>go</strong>no circa160.Quest’anno siamo particolarmentelieti: con iltempo di Avven<strong>to</strong> e diNatale 2012 “Nostra Signora”inizia il giubileodi 20 anni dell’”Incontrodi Francesco”. Fr.Wendelin, mor<strong>to</strong> nel 2010,circa l’inizio della sua operascrisse: Dopo un breve periododi tirocinio a Stuttgartcominciai a realizzare il mioimpegno il 24 novembre1992.Senza l’energia del fonda<strong>to</strong>renoi non avremmo oraques<strong>to</strong> luo<strong>go</strong> di accoglienzaimpronta<strong>to</strong> alla fiduciaper persone povere e senzatet<strong>to</strong>,che ven<strong>go</strong>no allachiesa di Nostra Signorain cerca di cibo e di aiu<strong>to</strong> concre<strong>to</strong>. Tuttii giorni facciamo esperienza di ciò che fr.Wendelin disse una volta: Quando Dio cimanda i poveri, allora egli si prende anchecura di loro.Trasmettere i doni di DioFr. Wendelin considerava “NostraSignora” come un luo<strong>go</strong> della beneficenzadi Dio. Aveva scel<strong>to</strong> la vita <strong>dei</strong>cappuccini per non avere mai qualcosaper sé, ma per vivere soltan<strong>to</strong> per Dio eper i suoi figli. La sua preghiera quotidianain chiesa lo legava a coloro chegiorno per giorno venivano a “NostraSignora” per trovare “pace sulla terra”nella “tenda” di Dio, lontani dal chiassodi Paulus Terwitte ofmcapDiret<strong>to</strong>re dell’”Incontro di Francesco”“Quando Dio ci mandai poveri, allora egli si prendeanche cura di loro”20 anni fa fr. Wendelin fondò l’”Incontro di Francesco”<strong>dei</strong> “campi” dell’attività della città. Percui per fr. Wendelin e per noi cappuccinifino ad oggi costituisce un miracolodi ogni giorno il fat<strong>to</strong> che sia possibilepreparare quotidianamente la mensa perle persone povere e senzatet<strong>to</strong>.Un luo<strong>go</strong> che dà speranzaL’ “Incontro diFrancesco” è uno<strong>dei</strong> molti luoghi chedanno speranza. Noicappuccini insieme acirca 1700 benefattricie benefat<strong>to</strong>ri intessiamodi nuovo la vesteconsunta della fiduciadi coloro che ven<strong>go</strong>no danoi. Chi trova la strada perla porta accogliente di frontealla grotta di Lourdes diMaria, che ha conosciu<strong>to</strong>Dio nella povertà e nellafuga, non deve dirci ilsuo nome. Non gli sidomanda la sua s<strong>to</strong>ria.Invece: caffè caldo oprofuma<strong>to</strong> cacao, panefresco. Spesso anchemarmellata o dolce, cheper i nostri ospiti ci ven<strong>go</strong>noportati da intraprendentisostenitrici direttamente dalfocolare domestico. Gentili collaboratricie collabora<strong>to</strong>ri in economia domesticae digni<strong>to</strong>si aiutanti,donne e uomini, cheservono a mensa: quiven<strong>go</strong>no di nuovo allaluce belle esperienzeda tempo dimenticate.Almeno per unmomen<strong>to</strong> vogliamodi nuovo riannodarei fili smagliati dellafiducia. All’ “Incontrodi Francesco” ciò succedesenza alcuna pressione. Ad ognunoviene da<strong>to</strong> il suo tempo. E con la fedeltàdelle benefattrici e<strong>dei</strong> benefat<strong>to</strong>ri noivogliamo offrire untale spazio di crescitaalla fiducia. Così ilpane da<strong>to</strong> liberamentee senza alcun obbli<strong>go</strong>porta non pochia tentare di fareun nuovo passo peruscire dalle difficoltà.Il fat<strong>to</strong> che tutti inostri ospiti debbanopagare 50 centesimisecondo noi fa partedi questa libertà: talepiccolo contribu<strong>to</strong> dice ai nostri ospitiche essi sono effettivamente ospiti e chela loro dignità è rispettata.Benedet<strong>to</strong> chi condivideIl 21 giugno <strong>2013</strong> a “Nostra Signora”celebriamo la festa esterna del “20moanno dell’ “Incontro di Francesco”.Siamo lieti che il vescovo Franz-Peterha promesso di essere presente in quelgiorno. Nelle settimane precedentiquattro importanti conferenze che <strong>site</strong>rranno a “Nostra Signora” metterannoin luce la forza e l’impegno dell’amorecristiano verso il prossimo. Allostesso tempo noi cappuccini prepariamouna fondazione con la quale insieme avoi vogliamo dare continuità all’opera difr. Wendelin presso la chiesa di NostraSignora dopo20 anni dellasua esistenza.I poveri e isenzatet<strong>to</strong> cheven<strong>go</strong>no da noidevono trovarequi sempre unaporta apertae una tavolaapparecchiata.Perché Dio hacura di loro.


ROMA, Italia - Nel mese di marzoun nuovo fratello si è aggiun<strong>to</strong>alla fraternità della Curia generale: fr.Francisco Lopes De Sousa Ne<strong>to</strong>, dellaProvincia di Ceará e Piauí. Sostituiscefr. Hermínio Bezerra, della stessaProvincia, nel compi<strong>to</strong> del Segretariodella lingua por<strong>to</strong>ghese. Durante gliultimi anni è sta<strong>to</strong> studente nel nostro oCollegio Internazionale specializzandosiin Teologia della Comunicazionealla Pontificia Università Lateranense.Fr. Hermínio, il 20 marzo scorso,ha lascia<strong>to</strong> Roma per far ri<strong>to</strong>rno inBrasile.Ordine in cifreArrivi e partenzeROMA, Italia - Dalla statistica ricaviamo alcuni dati riguardo alla Fraternità<strong>dei</strong> <strong>Frati</strong> <strong>Cappuccini</strong>. Al 31 dicembre 2012 i <strong>Frati</strong> <strong>Cappuccini</strong>sono 10.286 (rispet<strong>to</strong> al 2011, meno 78). Qualche dettaglio: Postulanti,625; Novizi, 367; Professi temporanei, 1.490; Professi perpetui, 8.796. Inostri Fratelli Cardinali (1) e Arcivescovi/Vescovi (90) sono 91. I <strong>Frati</strong>defunti sono stati 208. I <strong>Frati</strong> <strong>Cappuccini</strong>, presenti in 108 Paesi, sonocosì distribuiti nelle varie aree geografiche: Africa 1357; America Latina1657; America settentrionale 664; Asia-Oceania 2339; Europa occidentale3500; Europa orientale 769; La Fraternità universale è strutturata in81 Province, 9 Viceprovince generali, 17 Viceprovince provinciali, 17Cus<strong>to</strong>die, 8 Delegazioni, 24 Domus Praesentiae, 13 Conferenze <strong>dei</strong> Ministriprovinciali. Anche il linguaggio <strong>dei</strong> numeri va ascolta<strong>to</strong>, per capireil momen<strong>to</strong> s<strong>to</strong>rico che sta vivendo il nostro Ordine, soprattut<strong>to</strong>, perpromuovere con audacia la cultura della collaborazione e per ricercarecon lucidità i percorsi che ci permettano di qualificare in profondità lanostra vita.Unificazione di Tren<strong>to</strong> e Veneziasempre più vicinaHIENE, Italia - Circa 200 frati,T in due distinte giornate, 21 e 22marzo <strong>2013</strong>, hanno partecipa<strong>to</strong> allaterza Assemblea interprovinciale delVene<strong>to</strong> e del Trentino. Ha presiedu<strong>to</strong>l’incontro il Ministro generale, fr.Mauro Jöhri, presenti i Ministri provinciali, Modes<strong>to</strong> Sar<strong>to</strong>ri e Rober<strong>to</strong>Genuin, e il Defini<strong>to</strong>re generale per l’Italia, fr. Raffaele Della Torre. Dopola preghiera iniziale, fr. Massimo Lorandini, presidente della Commissioneper l’unione delle Province, ha presenta<strong>to</strong> il lavoro finora svol<strong>to</strong> riguardantei vari aspetti della vita delle due Circoscrizioni. Fr. An<strong>to</strong>nino Butterini efr. Flaviano G. Gusella, rispettivamente il 21 e il 22 marzo, hanno presenta<strong>to</strong>i valori dell’unificazione e fr. Rober<strong>to</strong> Tadiello il cammino fat<strong>to</strong> nellaformazione iniziale e permanente, sia in relazione alle Province di Tren<strong>to</strong>e Venezia, come anche alla Provincia di Milano e delle altre Province delNord Italia. Fr. Dario Zardo ha illustra<strong>to</strong>, a grandi linee, il percorso s<strong>to</strong>ricodelle rispettive Province, accennando agli aspetti amministrativi e giuridiciper arrivare alla proclamazione della nuova Provincia nel 2014. Le relazionisono terminate con la presentazione di fr. Rober<strong>to</strong> Donà e fr. Guido Felicettidell’ambi<strong>to</strong> missionario delle due Province, mettendo in evidenza ciòche si è fat<strong>to</strong> e i progetti per il futuro. Dopo la pausa, fr. Matteo Ghisini,Ministro provinciale, e fra Adriano Parenti, Economo provinciale dellaProvincia dell’Emilia Romagna, rispettivamente il 21 e il 22, hanno offer<strong>to</strong>la loro testimonianza sulla riunificazione delle Province di Bologna e diParma. Il pomeriggio è sta<strong>to</strong> occupa<strong>to</strong> dalla relazione del Ministro generalee dal dialo<strong>go</strong> con l’Assemblea.CURIA GENERALEPRESENZA CAPPUCCINA... Riunione del Defini<strong>to</strong>rio generaledell’Ufficio Giustizia, Pace, Ecologia.• fr. Umber<strong>to</strong> Losacco, Prov. Genova, dal 1° maggio<strong>2013</strong> sarà il nuovo Segretario per la lingua italiana.• fr. José Carlos Gubert, Prov. Paraná-Santa Catarina,è sta<strong>to</strong> nomina<strong>to</strong> a partire dal 1° <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>Vice-economo generale ed Economo della fraternitàdella Curia.Consiglio generale della Formazione. Nominatii membri del nuovo Consiglio Internazionale dellaFormazione: fr. Eduard Rey i Puiggros (PR Catalogna- CIC), fr. Christi Francis V. (PR San Tommaso-Kerala - CCMSI), fr. Evandro Aparecido de Souza(PR Paraná-Santa Catarina - CCB), fr. GuadenceAikaruwa Shayo (PR Tanzania - EACC), fr. Juanpablo Lobos Mendoza (VG Guatemala-Honduras-Salvador - CONCAM), fr. Giampiero Cognigni(PR Picena – CIMPCap), fr. William R. Hu<strong>go</strong> (PR.Calvary - NAPCC), fr. Kilian Ngitir (CU Camerun- CONCAO), fr. Clarence Hayat (VP Pakistan -ASMEN), fr. Andrzej Baran (PR Varsavia - CE-COC), fr. Richard Sinaga (PR Pontianak - PACC),fr. Adrian Curran (PR Irlanda - CENOC), CCA - sirinvia la nomina al momen<strong>to</strong> della comunicazione<strong>dei</strong> candidati.Ristrutturazione della Curia. Confermati i membridella commissione per la ristrutturazione dellaCuria generale, ad eccezione di fr. Sidney DamasioMachado e fr. Ephrem Bucher. Sarà affiancata daun’altra commissione responsabile per la ristrutturazionedella cappella della Curia, formata da : fr. PioMurat, fr. Domenico Donatelli e fr. Marek Przeczewski.Commissione economica. Sono stati nominati iseguenti fratelli: fr. Mark Schenk, fr. Luis EduardoRubiano, fr. Giampiero Gambaro, fr. Gianmaria DiGiorgio e fr. Piero Vivoli.Gruppo per la “nuova Progettazione”. Costitui<strong>to</strong>un gruppo di riflessione per studiare le prospettivefuture delle case dipendenti dal Ministro generale: fr.Chris<strong>to</strong>phorus Goedereis, fr. Alejandro Núñez, fr.Francesco Colacelli.Casa di Gerusalemme. Fissata la data della Consacrazionedella chiesa della casa di Gerusalemme:il 2 febbraio 2014; il Patriarca di Gerusalemmepresiederà la celebrazione. La festa della casa è statafissata per il 26 giugno, memoria del Bea<strong>to</strong> Giacomoda Ghazzir.Costituzioni e Ordinazioni. E’ sta<strong>to</strong> compiu<strong>to</strong> illavoro sul tes<strong>to</strong> delle Costituzioni considerando isuggerimenti delle commissioni giuridica e redazionale.A breve il tes<strong>to</strong> sarà trasmesso alla CongregazioneCIVCSVA.Notizie dal Centrafrica...GOFO, R. Centrafricana - La situazione sociopolitica,soprattut<strong>to</strong> nella zona di Gofo, si fa semprepiù preoccupante, al pun<strong>to</strong> da non rendere sicurala permanenza <strong>dei</strong> nostri missionari. Una parte <strong>dei</strong>ribelli, infatti, non ha accetta<strong>to</strong> di rispettare i pattie quindi si sta organizzando per continuare la sua03


04PRESENZA CAPPUCCINANOTIZIE VARIE...Notizie dal Centrafricaazione violenta. Nelle ultime tre settimane già duevolte la missione di Gofo è stata visitata di nottedai ribelli. Ecco quan<strong>to</strong> ci scrive fr. Serge Mbremandij,Viceprovinciale del Ciad-Africa:Pace e Bene, fratelliCome sapete attraverso i media, il paese va male. Si èau<strong>to</strong>proclama<strong>to</strong> il nuovo uomo forte, ma c’è ancora mol<strong>to</strong>cammino da fare. Da ogni parte, disgraziatamente,ven<strong>go</strong>no segnalati misfatti: saccheggi, rapimenti, caccie allestreghe . Ci sono stati molti danni materiali. Il paese, giàin terra, si ritrova ora sot<strong>to</strong> terra. Per ciò che riguardai frati, è specialmente la fraternità di Gofo che è statala più colpita, i frati sono stati “visitati” a più riprese.Durante queste “vi<strong>site</strong>”: sono state rubate tre macchine,due computer portatili, una somma di 2.000.000 CFA.I frati sono terrorizzati, affaticati, stressati… Il PadreDamiano, della Provincia di Emilia-Romagna, che haavu<strong>to</strong> la prima “visita” mentre noi eravamo in capi<strong>to</strong>lo,è venu<strong>to</strong> per una settimana a Bangui prima dell’ultimoassal<strong>to</strong> del 14 marzo, ora si trova in Italia. Attualmenteabbiamo ancora quattro frati a Gofo: Valentino Vallarino,An<strong>to</strong>nio Triani ( due italiani), Rolland Bawene(centroafricano) e Valentin Mbatmegue (ciadiano). Isacerdoti di Batangafo ( a dieci km da Gofo ) li hannoraggiunti e ora sono insieme per testimoniare la loro vicinanzaalla popolazione che sta vivendo queste sofferenze.Le altre missioni sono tranquille. La fraternità di Bangui(Bimbo) per il momen<strong>to</strong> non è stata ancora “visitata”.Altre comunità di sacerdoti e di suore hanno ricevu<strong>to</strong>“vi<strong>site</strong>” da parte della gente di SELEKA. Sono al loropos<strong>to</strong> i nostri tre frati Chris<strong>to</strong>phe, Aristide e Martial esiamo continuamente in contat<strong>to</strong> con loro. A Bouar, moltirumori hanno fat<strong>to</strong> capire che ci può essere un eventualearrivo della SELEKA. Ma fi no ad ora non si è vis<strong>to</strong>niente. Ad ogni modo, le informazioni hanno fat<strong>to</strong> pauraalle suore del centro di Bouar, che domenica sera sonovenute da noi a St. Laurent: le clarisse, le suore dellacarità, le suore polacche del Centro di accoglienza. Quic’è calma, anche se la paura si legge ancora sui volti. Lenostre fraternità di Bocaranga, Ndim, Ngaoundaye sonotranquille. Ecco, fratelli, in maniera sintetica la situazionenella quale viviamo in continuazione in ques<strong>to</strong> paese. Vichiediamo di tenerci presenti nella vostra preghiera affi nchéin ques<strong>to</strong> paese ci sia una vera pace.Preghiere per i cristianiPAKISTAN - Fr. Clarence Hayat, Viceprovinciale<strong>dei</strong> <strong>Cappuccini</strong> in Pakistan, ci ha chies<strong>to</strong> dipregare per i cristiani nel suo paese, che nei giorniscorsi hanno subi<strong>to</strong> numerosi atti di violenza. Aquesti fatti sono seguite manifestazioni di protestaper chiedere al <strong>go</strong>verno del Pakistan giustizia epace per le minoranze religiose.Ti invi<strong>to</strong> come cappuccinoMESSICO - Prendendo comestrumen<strong>to</strong> di evangelizzazionele reti sociali, il fratello Nés<strong>to</strong>r Wer,della Viceprovincia messicana <strong>dei</strong><strong>Frati</strong> <strong>Cappuccini</strong>,ha lancia<strong>to</strong>l’iniziativa a“T’invi<strong>to</strong> comeCappuccino”,che vuole essereuna presenzafrancescananel continentedigitale, unmodo di interazionefrareligiosi e laici,che favorisca l’unità, uno spazio perconoscere la vita di alcuni frati cappuccini,che porti alla comunione, eAssemblea <strong>dei</strong> Ministri Provincialidelle quattro Famiglie Francescane d’ItaliaLORETO, Italia - Si è tenu<strong>to</strong> a Lore<strong>to</strong>dal 25 febbraio al 2 marzola XXXVII Assemblea<strong>dei</strong> Ministri Provincialidelle quattro FamiglieFrancescane d’Italia (19Minori, 13 Conventuali,21 <strong>Cappuccini</strong>, 2 TOR).L’incontro sul tema dellanuova evangelizzazionein occasione nell’Annodella Fede “Con Francesco...cat<strong>to</strong>lici e apos<strong>to</strong>lici:una sfida per noi,oggi”; è sta<strong>to</strong> tratta<strong>to</strong>da due rela<strong>to</strong>ri. Nelle 5giornate, i ministri si sono confrontaticon i rela<strong>to</strong>ri e nello scambioesperienziale sono stati approfonditii contenuti e le tematiche proposte.Durante l’incontro si è tenuta unauna maniera di diffondere il carismafrancescano-cappuccino come autenticaespressione del Vangelo.Per mezzo di una serie d’intervistesi vuole creare undialo<strong>go</strong> che conducaalla verità eagli autentici valoridella nostra Chiesacat<strong>to</strong>lica partendodalla testimonianzadi ognuno <strong>dei</strong> <strong>Frati</strong><strong>Cappuccini</strong> invitati.I frati riflet<strong>to</strong>no lapluralità del carismafrancescano-cappuccino.Per vedere le interviste visita:http://ofm-cap.blogspot.mxliturgia mariana nella Santa Casa epresieduta dall’Arcivescovo di Lore<strong>to</strong>Giovanni Tonucci. L’assemblea haconferma<strong>to</strong> per altri tre anni il Segretariouscente e nell’ultimo giorno si ètenuta l’assemblea generale del Movimen<strong>to</strong>Francescano Italiano.Quattro Cardinali francescani al ConclaveCITTA’ DEL VATICANO – Tresono stati i frati minori Cardinalielet<strong>to</strong>ri presenti al recente conclave:Claudio Hummes, Carlos Ami<strong>go</strong> Vallejo,e il sudafricano Wilfred Fox Napier.Accan<strong>to</strong> a loro un altro francescano, macappuccino, Sean Patrick O’Malley, personaggiodi rilievo nell’episcopa<strong>to</strong> degliStati Uniti.edi<strong>to</strong>re Curia Generale <strong>dei</strong> <strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> responsabile Luciano Pas<strong>to</strong>rello OFMCapcollabora<strong>to</strong>ri Tutti i segretari della Curia generale impaginazione e grafi ca Marek Przeczewski OFMCapedizioni italiano francese inglese polacco spagnolo tedesco indonesiano por<strong>to</strong>ghese croa<strong>to</strong> cecoCuria Generale OFMCap C.P. 18382 00163 ROMA ItaliaTel. +39.06660521 Fax 0039.064828267 bici@ofmcap.org


iflettere, come tanti lati di un prisma, i colori diversi di una stessa fonte di luce. Sono sicuro che,prima che gesuita, Papa Ber<strong>go</strong>glio si sente un cristiano, come anch’io prima che francescano misen<strong>to</strong> un discepolo di Gesù”.Mol<strong>to</strong> spesso si parla di semplicità francescana, senza però comprenderne il significa<strong>to</strong>pieno. Qual è la portata di questa semplicità? Cosa significa, per i francescani, esseresemplici?“Bisognerebbe rileggere ‘I Fioretti’ di san Francesco per cogliere dal vivo il senso dellasemplicità francescana. Se si prova a definirla, cessa subi<strong>to</strong> di essere tale e diventa ideologia. Lasemplicità di Francesco, come pure la sua povertà, non era una virtù, ma una persona: Gesù. Lasua Re<strong>go</strong>la comincia con queste parole: ‘La Re<strong>go</strong>la e vita <strong>dei</strong> frati minori è questa, cioè osservareil San<strong>to</strong> Vangelo del Signore nostro Gesù Cris<strong>to</strong>’. La semplicità di Francesco comincia con larinuncia ai ti<strong>to</strong>li di onore. Presso di lui non esis<strong>to</strong>no ‘superiori’, ma solo ‘ministri’, cioè servi”.Cosa l’ha maggiormente colpi<strong>to</strong> dai discorsi pronunciati in questi giorni?“Nulla mi ha colpi<strong>to</strong>, nel senso di stupirmi, perché era lo stile del cardinale Ber<strong>go</strong>glio checonoscevo. Ciò che è rimas<strong>to</strong> nella memoria collettiva dell’apparizione sul balcone di GiovanniPaolo II e di Benedet<strong>to</strong> XVI furono delle frasi pronunciate in quel momen<strong>to</strong>: ‘Se mi sbaglio, micorrigerete’, oppure ‘Sono un umile servi<strong>to</strong>re nella vigna del Signore’. Quello che resterà di PapaFrancesco non sarà probabilmente una parola, ma un ges<strong>to</strong>: inchinarsi verso la piazza e chiedereai fedeli di pregare per lui e benedirlo prima che lui benedicesse loro. Ma anche ques<strong>to</strong> ges<strong>to</strong> nonera suggeri<strong>to</strong> da considerazione del momen<strong>to</strong>; gli era già familiare, è coerente con il suo modo diessere pas<strong>to</strong>re”.“non cediamo mai al pessimismo - ha det<strong>to</strong> Papa Francesco al collegio cardinalizio - aquell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno. non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamen<strong>to</strong>:abbiamo la ferma certezza che lo Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> dona alla Chiesa, con il suosoffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi me<strong>to</strong>di di evangelizzazione,per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra”. Un invi<strong>to</strong> che sa anche dirinnova<strong>to</strong> impegno pas<strong>to</strong>rale...“Dio sa quan<strong>to</strong> c’è bisogno di ques<strong>to</strong> richiamo a non cedere al pessimismo. Per un cristianoil pessimismo denota sempre un calo di fede. ‘Non abbiate paura, io ho vin<strong>to</strong> il mondo’, hadet<strong>to</strong> Gesù; e ancora, prima di salire al cielo: ‘Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine delmondo’. L’ottimismo del cristiano non è velleitarismo e frut<strong>to</strong> solo di temperamen<strong>to</strong> positivo.‘Perché avete paura, uomini di poca fede?’. Queste parole rivolte da Gesù ai discepoli spaventatidalla tempesta risuonano sempre attuali e vere. Lui è risor<strong>to</strong> ed è ancora nella barca di Pietro.Plutarco racconta che attraversando l’Adriatico durante una tempesta, al nocchiero che era spaventa<strong>to</strong>,Cesare disse: ‘Non temere: tu porti Cesare e la sua fortuna’. Che dovrebbe dire un cristianoe un pas<strong>to</strong>re che sa di portare il Signore risor<strong>to</strong> sulla propria barca?”. (Agenzia SIR, 18marzo <strong>2013</strong>, www.agensir.it).4. Mons. Peri Calogero. Papa Francesco: “Cambiamen<strong>to</strong> spirituale e pas<strong>to</strong>rale”L’elezione di papa Francesco è stata salutata con gioia anche da mons. Calogero Peri, vescovodi Caltagirone. “Lo Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> - commenta il presule calatino - ha opera<strong>to</strong> ancora una voltanella vita della Chiesa, scompaginando i piani e le attese che si erano prospettati in un primotempo”. “Siamo di fronte a un vero cambiamen<strong>to</strong> spirituale e pas<strong>to</strong>rale. Come Gesù, che è entra<strong>to</strong>nella s<strong>to</strong>ria dalla periferia della povera campagna di Betlemme, papa Francesco viene dal Suddel mondo portando con sé la s<strong>to</strong>ria di una Chiesa e di popoli che vivono nella marginalità, nellapovertà, nel bisogno”. “Anche la scelta del nome - continua mons. Peri - se da un la<strong>to</strong> prospettaimmediatamente il luo<strong>go</strong> di una sintesi nella vita, nel messaggio e nella santità del poverellod’Assisi, dall’altro rinvia immediatamente alla lunga s<strong>to</strong>ria di santità della Chiesa”. “Il messaggiodel nuovo Papa - conclude il vescovo di Caltagirone - ha allarga<strong>to</strong> il cuore di ognuno e impeg-45


na tutti ad un prota<strong>go</strong>nismo nuovo, ad una responsabilità verso la Chiesa e verso il mondo chenon ha più deroghe, dispense, eccezioni. Il Papa ci chiede, in ascol<strong>to</strong> dello Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong>, d’essereprota<strong>go</strong>nisti di questa s<strong>to</strong>ria, d’essere membra vive di ques<strong>to</strong> corpo vivo che è la Chiesa”.(Agenzia SIR, venerdì 15 marzo <strong>2013</strong>, www.agensir.it ).Dalla CURIa GeneRalelettera del Ministro generale al Papa Francesco in occasione della sua elezioneBeatissimo Padre,Pace e BeneCon il salu<strong>to</strong> popolare e semplice della tradizione francescana desidero indirizzarmi alla SuaPersona per porgerLe il salu<strong>to</strong> di ogni fratello dell’Ordine <strong>dei</strong> <strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> per la suaelezione a Sommo Pontefice e assicurarLe fin da ora la nostra preghiera.Nel suo primo incontro con la Chiesa che è in Roma, affacciandosi dalla loggia dellaBasilica Vaticana ieri sera, ci ha invitati a camminare insieme e a pregare gli uni per gli altri cosìda essere segno di fratellanza, amore e di fiducia.Grazie San<strong>to</strong> Padre per ques<strong>to</strong> invi<strong>to</strong> che accogliamo e poniamo come impegno della nostrafraternità di <strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> per essere segno di quella fraternità che Cris<strong>to</strong> ci ha insegna<strong>to</strong>con il lavare i piedi gli uni agli altri.San Francesco d’Assisi nel cantico di frate Sole ci aiuta a pregare per la realizzazione diquesta grande fraternità facendoci cantare nell’ultima strofa «Laudate e benedicite mi Signore eringraziate e serviteli cun grande umilitate». Dove la lode gradita al Signore è il grazie per il suoamore manifesta<strong>to</strong> nella Croce uni<strong>to</strong> al servizio umile all’uomo e alle donne di ogni tempo e diogni luo<strong>go</strong>.San<strong>to</strong> Padre, assicurandoLe la nostra filiale obbedienza e la nostra quotidiana preghiera alSignore Le chiedo di benedire i frati cappuccini.Roma, 15 marzo <strong>2013</strong>Fr. Mauro Jöhri, Ministro generale OFMCapIl nuovo papa, Jorge Mario Ber<strong>go</strong>glio, finora Arcivescovo di Buenos Aires in Argentina, hapreso il nome di Francesco. Ieri sera, 13 febbraio, all’annuncio dell’elezione, dalla piazza di SanPietro si è leva<strong>to</strong> una vera ovazione carica di entusiasmo. Papa Francesco, fin dal primo salu<strong>to</strong>,semplice e famigliare “buona sera”, ha afferra<strong>to</strong> i cuori <strong>dei</strong> presenti. Si è presenta<strong>to</strong> come il“vescovo di Roma, trova<strong>to</strong> quasi alla fine del mondo” ed ha ringrazia<strong>to</strong> la “sua Diocesi per l’accoglienza”sperando, allo stesso tempo, in una fruttuosa collaborazione specialmente nell’operadi evangelizzazione di “questa bella Città”. Ha chies<strong>to</strong> anche di pregare Dio perché il mondodiventi più fraterno. Ancor più ha <strong>to</strong>cca<strong>to</strong> il cuore <strong>dei</strong> fedeli quando, prima di impartire la benedizioneUrbi et Orbi, ha chies<strong>to</strong> di pregare Dio perché benedicesse il loro nuovo vescovo. Lìinchina<strong>to</strong>, tutta la piazza gremita da migliaia <strong>dei</strong> fedeli, è rimasta in uno stupefacente silenzio,obbedendo alla sua umile richiesta pregando con il cuore. Anche il nome scel<strong>to</strong>, nuovo nell’albo<strong>dei</strong> vescovi di Roma, è sta<strong>to</strong> accol<strong>to</strong> con benevolenza, specialmente dagli italiani che hanno subi<strong>to</strong>comincia<strong>to</strong> a scandire: Fran-ces-co, Fran-ces-co…Qualcuno si aspettava già ques<strong>to</strong> nome, in piazza si potevano infatti vedere <strong>dei</strong> cartelli conla scritta “Francesco”, ma forse era pensa<strong>to</strong> per un altro “candida<strong>to</strong>” pubblica<strong>to</strong> con insistenza suigiornali. Qualcuno si aspettava una scelta diversa, secondo le proprie preferenze, tuttavia non puònon stupire quan<strong>to</strong> ha det<strong>to</strong> una signora a un nostro confratello prima dell’annuncio: “non aspet-46


tiamo la scelta di taluno o tal altro, aspettiamo semplicemente il Papa”. Il sensus fi<strong>dei</strong> del popolodi Dio fiducioso nella guida dello Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> è sta<strong>to</strong> conferma<strong>to</strong> dalla gioia, dall’entusiasmoe dagli applausi quando alla loggia della basilica è apparso Papa Francesco.(www.ofmcap.org 15 marzo <strong>2013</strong>).Dalla CIMP CaPIl Papa Francesco. Intervista a p. an<strong>to</strong>nio M. <strong>to</strong>fanelli, Ministro Provinciale della provincia<strong>dei</strong> frati cappuccini dell’ Umbria“Ero a 500 metri da Piazza San Pietro. In casa, da solo, nel silenzio più assolu<strong>to</strong>. Solo la tvaccesa. Non volevo perdermi nemmeno una sillaba dell’annuncio. Se ero emoziona<strong>to</strong>? Sì, èovvio”. Ieri era a Roma, in convalescenza, dopo un delica<strong>to</strong> interven<strong>to</strong>. “Fossi sta<strong>to</strong> in forma,sarei sceso in piazza, senza dubbio”.- Il primo papa gesuita, il primo sudamericano, che ha scel<strong>to</strong>, per primo, il nome di“Francesco”. Che effet<strong>to</strong> le fa?“Se un Papa scegliesse di chiamarsi Clemente nessuno si aspetterebbe che facesse dellabontà il suo unico sigillo, ma se sceglie di chiamarsi Francesco, allora no, decide di dare un segnoinequivocabile e indica con chiarezza in quale direzione andrà”.- Da francescano, secondo lei, quali saranno quindi le linee guida di un pontifica<strong>to</strong> chenasce sot<strong>to</strong> l’egida di Francesco d’assisi?“Dialo<strong>go</strong>, semplicità, letizia, prima<strong>to</strong> <strong>dei</strong> poveri”.- Una rivoluzione. “Di più. Qui siamo di fronte alla struttura spirituale gesuita che si fondecon lo stile di vita francescano. È esplosivo!”.- la voce di Padre <strong>to</strong>fanelli tradisce l’emozione. Siamo di fronte a un altro momen<strong>to</strong>s<strong>to</strong>rico, dopo le dimissione di Benedet<strong>to</strong> XVI.“Sono felice, or<strong>go</strong>glioso di avere un Papa con la s<strong>to</strong>ria di Ber<strong>go</strong>glio. Ha avu<strong>to</strong> coraggio ascegliere il nome di Francesco, mi creda. Sta rischiando a viso aper<strong>to</strong>. Ma come si dice a Roma?“Chi non risica, non rosica”. Tut<strong>to</strong> il suo pontifica<strong>to</strong> verrà let<strong>to</strong> alla luce di questa scelta iniziale.E, sono cer<strong>to</strong>, non deluderà le attese”.- e delle sue prime parole da Francesco I, cosa l’ha colpita?“L’invi<strong>to</strong> alla fiducia reciproca. C’è bisogno di uscire dal clima cupo di sospet<strong>to</strong> nel qualeviviamo. Papa Ber<strong>go</strong>glio ci ha da<strong>to</strong> una prima indicazione. Fidiamoci l’uno dell’altro”.(http://vaticaninsider.lastampa.it 15 marzo <strong>2013</strong>).aPPUntI DI CROnaCanFC 50/<strong>2013</strong>. Chivasso (tO). “Oltre il cristianesimo <strong>dei</strong> luoghi comuni”. Per l’annodella fede le quattro parrocchie di Chivasso si sono accordate per un programma unitariod’incontri sul tema della fede. Lo scopo è di coinvolgere la gente anche al di fuoridegli steccati chiesastici: per ques<strong>to</strong> gli incontri non hanno luo<strong>go</strong> nelle rispettive parrocchie,ma in ambienti accessibili a ogni tipo di pubblico: nel teatrino comunale e nel recupera<strong>to</strong>teatro ora<strong>to</strong>rio del duomo. Gli incontri programmati lun<strong>go</strong> l’anno sono sei e hannocome cornice il tema: “Oltre il cristianesimo <strong>dei</strong> luoghi comuni”.47


nFC 51/<strong>2013</strong>. Bologna. notizie. Il 14 marzo, il gruppo Pax Christi e l’OFS, in occasione<strong>dei</strong> 20 anni della morte di Mons. Tonino Bello e <strong>dei</strong> 50 anni dell’enciclica “Pacem interris”, hanno organizza<strong>to</strong> una veglia di preghiera presso la Basilica di San Francesco, sultema: “ La ricerca della pace: un nostro impegno permanente”. Il 18 marzo il polo culturale<strong>dei</strong> cappuccini in collaborazione con l’OFS e il Segretaria<strong>to</strong> per le attività ecumeniche,ha promosso una visita alla Sina<strong>go</strong>ga del centro cittadino. L’iniziativa rientra nell’ambi<strong>to</strong>del ciclo di conferenze “Un’ora con san Francesco nello spiri<strong>to</strong> del ConcilioVaticano II”. Nella parrocchia conventuale di San Giuseppe, per la serie di incontri“S<strong>to</strong>rie di popoli, fedi, guerre vicine e lontane”, il prof. Lorenzo Nannetti ha tenu<strong>to</strong> unaconferenza sulla situazione <strong>dei</strong> cristiani in Medio Oriente.nFC 52/<strong>2013</strong>. Genova-Santa Caterina. Mostra sul dono nella cultura <strong>dei</strong><strong>Cappuccini</strong>. Il 23 marzo nel Museo <strong>dei</strong> Beni Culturali <strong>dei</strong> <strong>Cappuccini</strong> è stata inauguratala “Mostra sul dono nella cultura <strong>dei</strong> <strong>Cappuccini</strong>”. È una proposta di riflessione sulvalore e il significa<strong>to</strong> della questua, sulle tracce della Re<strong>go</strong>la francescana che raccomandache i frati “Vadano per l’elemosina confidentemente”. Antiche borracce, sporte in vimini,tabacchiere ed elemosiniere provenienti da diversi Paesi e realizzate nei conventi sonoesposte con dipinti, sculture, stampe e incisioni raffiguranti Santi e Beati dell’Ordine. IlMinistro provinciale <strong>dei</strong> cappuccini di Genova ha così motiva<strong>to</strong> la mostra: “Tra l’assistenzialismoe il capitalismo esiste una via di mezzo, che ha più “anima” <strong>dei</strong> due precedenti:è la cultura del dono, di cui i frati cappuccini - che forse in ques<strong>to</strong> secolo difficilepossono umilmente definirsi come nani su spalle di giganti – sono sempre stati comunque,adesso come allora, attenti testimoni. È aperta dal 23 marzo al 7 luglio <strong>2013</strong>. Perinformazioni: Tel. / Fax ufficio: 010.8592759 email ufficio: info@bccgenova.orghttp://www.bccgenova.it/contatti.htmlnFC 53/<strong>2013</strong>. lore<strong>to</strong> (an). XXXVII assemblea Unione Famiglie Francescane. Dal25 febbraio al 2 marzo i Ministri provinciali francescani hanno vissu<strong>to</strong> insieme unaintensa settimana in unione con la Chiesa, nell’Anno della Fede e stimolati a vivere ilnostro carisma con uno stile aper<strong>to</strong> alla Nuova Evangelizzazione. Il temadell’Assemblea è sta<strong>to</strong> “Con Francesco... cat<strong>to</strong>lici e apos<strong>to</strong>lici: una sfida per noi, oggi”.I rela<strong>to</strong>ri sono stati: Fratel Enzo Biemmi, della Congregazione della Sacra Famiglia,“Per una evangelizzazione davvero nuova” e fr. U<strong>go</strong> Sar<strong>to</strong>rio, OfmConv “Educare allafede alla luce del Concilio”. Le prime due giornate sono state vissute in forma assembleare;nella mattinata del 27 si sono tenuti <strong>dei</strong> labora<strong>to</strong>ri divisi per aree geografiche suidue temi: risonanze sulle relazioni e scambio esperienziale tra i Ministri; nel pomeriggioe nei successivi giorni si sono svolti gli incontri per le sin<strong>go</strong>le conferenze. La seradel 27 febbraio i Ministri provinciali cappuccini si sono recati a cena al conven<strong>to</strong> diCamerino. Il 1° marzo fra Pietro Maranesi ha presenta<strong>to</strong> il volume “La Re<strong>go</strong>la di FrateFrancesco. Eredità e sfide”. Sull’home page del si<strong>to</strong> internet di “Avvenire”è visibile laclip prodotta da NOVA-T sull’Assemblea dell’Unione delle Famiglie Francescane.http://www.youtube.com/watch?v=0xEYAey30-QnFC 54/<strong>2013</strong>. Manzano (UD). Missione popolare. È partita dall’unità pas<strong>to</strong>rale diManzano, nel Friuli, la proposta delle missioni parrocchiali di quest’anno. Il tema scel<strong>to</strong>:“Talità kum!” (Mc 5,41). Preparata per un anno dai confratelli incaricati del serviziodell’“Annuncio della parola”, la missione ha coinvol<strong>to</strong> una quindicina di confratelli cappuccini,alcuni impegnati solo per una settimana o solo nei centri di ascol<strong>to</strong>, e diversi48


laici legati al set<strong>to</strong>re per l’evangelizzazione. Quindici giorni di attività, dal 3 al 17 marzo.L’apertura si è tenuta nella suggestiva cornice dell’abbazia di Corno di Rosazzo, con lapartecipazione dell’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzoca<strong>to</strong>. Innumerevoli le proposte,oltre a quelle tradizionali. Sono stati visitati i luoghi della produzione industriale(la zona è famosa per le sedie); in piazza a Manzano, fr. Gianni Bordin, con un’altra artistae i geni<strong>to</strong>ri di fr. Luca zampieri, sono stati impegnati nella realizzazione di opere, enell’incontro con le persone: ques<strong>to</strong> è diventa<strong>to</strong> occasione, nella seconda settimana, divere e proprie “feste in piazza”. Due i momenti musicali, con fra Cesare Bonizzi, al terminedella prima settimana, e con il gruppo “Effatà”, come momen<strong>to</strong> conclusivo: entrambidi grande impat<strong>to</strong>. Per concludere, è stata coinvolgente la proposta dell’adorazionedella Croce di venerdì 15 marzo. Splendida l’accoglienza del parroco e <strong>dei</strong> suoi collabora<strong>to</strong>ri.C’è stata una buona risposta della gente, sia quella “di chiesa” sia degli altri, invario modo tutti coinvolti nelle proposte, e nell’impat<strong>to</strong> con un gruppo di frati e laici chesorridendo hanno propos<strong>to</strong> il Vangelo. Prossimo appuntamen<strong>to</strong>: Rosegaferro (VR) eTamai (PN), in maggio.nFC 55/<strong>2013</strong>. Olbia (Ot). Concorso per la chiesa di S. Ignazio da laconi. Le nuovechiese italiane saranno in mostra al Maxxi di Roma dal 30 <strong>aprile</strong> al 2 giugno. Tra questeuna ha il marchio vicentino di tre ancor giovani architetti vinci<strong>to</strong>ri del ses<strong>to</strong> concorso perprogetti pilota voluti dalla Cei, la Conferenza <strong>dei</strong> vescovi italiani. Di giorno sarà unanobile capanna in grani<strong>to</strong> sardo e legno chiaro che si erge lun<strong>go</strong> la tangenziale di Olbia;di notte somiglierà ad un faro-rifugio, dove la luce si espanderà grazie ad un taglio progettualein vetro sull’abside. Di cer<strong>to</strong> è che si tratta di un edificio fortemente simbolicoin ogni dettaglio, dal portale stella<strong>to</strong> in ceramica al corridoio d’ingresso, dagli arrediessenziali di eco medievale fino agli affreschi alle pareti dove non figurano né volti nécorpi ma solo parole, geometrie e oggetti che rinviano al cammino biblico. Tut<strong>to</strong> ques<strong>to</strong>ha fat<strong>to</strong> centro sulla commissione giudicatrice pronunciatasi in ot<strong>to</strong>bre, coordinata damons. Giuseppe Russo, responsabile Cei per l’edilizia di cul<strong>to</strong> e ancor più sul vescovo diTempio-Ampurias, Sebastiano Sanguinetti, committente finale dell’opera. A fine 2011 èsta<strong>to</strong> indet<strong>to</strong> un concorso ad invi<strong>to</strong>: 21 gli studi partecipanti per tre chiese, una al nord,una al centro e una al sud d’Italia. La richiesta: una chiesa che fosse un proget<strong>to</strong> culturale,non solo un’architettura. Tre i luoghi individuati con precisi parametri progettuali: perla parrocchia di S. Giacomo apos<strong>to</strong>lo a Ferrara ha vin<strong>to</strong> l’architet<strong>to</strong> Benedetta Tagliabuecon il liturgista don Vincenzo Gatti e l’artista Enzo Cucchi; per la chiesa di S. MariaGoretti a Mormanno, Cosenza, ha vin<strong>to</strong> l’architet<strong>to</strong> Mario Cucinella col liturgista donAmilcare zuggi e l’artista Giuseppe Manariello; per la chiesa di S. Ignazio da Laconi aOlbia ha vin<strong>to</strong> il gruppo vicentino guida<strong>to</strong> da Francesca Le<strong>to</strong> con i colleghi architettiMichele Battistella e Daniele Ber<strong>to</strong>ldo, il liturgista don Gaetano Comiati e gli artistiMauro zocchetta, Alber<strong>to</strong> Secchi monaco a Bose, Sara Mara<strong>go</strong>t<strong>to</strong> e Caterina Gabelli. Tratante archistar, il gruppo berico ha sorprendentemente svetta<strong>to</strong>: perché ha lavora<strong>to</strong> in unastraordinaria sinergia sin dal primo giorno, dando anima ad un lot<strong>to</strong> periferico di terraprivo di vocazione, avvolgendo i fedeli in un edificio innovativo ma riconoscibile. Unachiesa-chiesa, col campanile a tre campane, con at<strong>to</strong>rno un ora<strong>to</strong>rio e una casa per i padricappuccini che la prenderanno in consegna. Un’ecoarchitettura con ventilazione naturalegeotermica, impian<strong>to</strong> fo<strong>to</strong>voltaico e solare termico. Oltre che la laurea allo Iuav diVenezia, Francesca Le<strong>to</strong> ha in curriculum una licenza in Teologia con specializzazione inpas<strong>to</strong>rale liturgica e sta ultimando un dot<strong>to</strong>ra<strong>to</strong>: una carta vincente come testimonia l’esperienzarecente di “riarredo” della chiesa di S. Bertilla a Vicenza. «Al Maxxi i proget-49


ti saranno illustrati non da tavole ma da video, così come li ha visti in forma anonima lacommissione Cei - spiegano Battistella e Ber<strong>to</strong>ldo - È sta<strong>to</strong> importante però l’incontrodiret<strong>to</strong> con noi perché molti passaggi sono stati chiariti al pari delle simbologie e di alcunescelte progettuali». Tempo tre anni e la chiesa - già finanziata dalla Cei - dovrebbeessere realizzata: «Sarà un luo<strong>go</strong> di cul<strong>to</strong> - aggiunge l’arch. Le<strong>to</strong> - ma anche un simboloper una zona in espansione, senza vol<strong>to</strong> e con criticità urbanistiche». Oggi la parrocchiadi S. Ignazio è un garage. (Il Giornale di Vicenza, 31 marzo <strong>2013</strong>).nFC 56/<strong>2013</strong>. Reggio emilia. Un pomeriggio al Museo. All’interno della mostra“Tradizione e Innovazione” dedicata ai 150 anni della presenza nella scuola cat<strong>to</strong>lica SanVincenzo de’ Paoli a Reggio Emilia, fr. An<strong>to</strong>nello Ferretti ha dedica<strong>to</strong> un pomeriggio adun intrattenimen<strong>to</strong> per bambini e adulti. L’intratenimen<strong>to</strong>, sot<strong>to</strong> il ti<strong>to</strong>lo “C’era unavolta”, è sta<strong>to</strong> partecipa<strong>to</strong> da una settantina di persone, coinvolte in narrazioni, labora<strong>to</strong>riespressivi e... merenda.nFC 57/<strong>2013</strong>. Santissima annunciata (BS). Il confessionale del bea<strong>to</strong> Innocenzo daBerzo. Il giorno 19 febbraio il confessionale del bea<strong>to</strong> Innocenzo da Berzo è ri<strong>to</strong>rna<strong>to</strong>nella sua chiesa all’ Annunciata. Il fat<strong>to</strong> eccezionale è conferma<strong>to</strong> dalla sua straordinarias<strong>to</strong>ria. Il confessionale, <strong>dei</strong> primi del ‘700, venne vendu<strong>to</strong> negli anni ’60 per poter racimolarefondi da destinarsi al restauro della chiesa e per la costruzione della strada cheporta al conven<strong>to</strong>. Il proprietario, non volendo che finisse brucia<strong>to</strong> negli anni ’80 lorivendette ad un restaura<strong>to</strong>re, che sapendo che era del bea<strong>to</strong>, lo tenne con cura non sapendose metterlo in casa propria oppure ridarlo al conven<strong>to</strong> … e gli anni passarono. L’annoscorso lo stesso restaura<strong>to</strong>re, decide di contattare i frati del santuario per sapere se eranointeressati al suo ri<strong>to</strong>rno in chiesa. Dopo alcuni mesi di restauro, il confessionale eraparecchio rovina<strong>to</strong> e smonta<strong>to</strong>, il confessionale è ri<strong>to</strong>rna<strong>to</strong> in chiesa, verrà messa una targhettache indica la preziosa reliquia e in alcuni momenti dell’anno sarà anche usa<strong>to</strong> perle confessioni. Chissà quante anime che il bea<strong>to</strong> avrà ascolta<strong>to</strong> in ques<strong>to</strong> confessionale equante persone avranno potu<strong>to</strong> sperimentare il dono della Scrutatio Cordis, che tantitestimoni al processo di beatificazione hanno det<strong>to</strong> di aver nota<strong>to</strong> proprio durante la confessione.Rendiamo Grazie a Dio del ri<strong>to</strong>rno e speriamo di poter recuperare anche altrepreziose reliquie che sappiamo in giro. Il confessionale è sta<strong>to</strong> pos<strong>to</strong> nell’altare dellaReposizione dalla Croce. La memoria del Bea<strong>to</strong> Innocenzo è ancora mol<strong>to</strong> viva in ValleCamonica (BS) il giorno 2 marzo più di 3.000 persone hanno partecipa<strong>to</strong> alla fiaccolatain suo onore e il 25 <strong>aprile</strong> si terrà il Primo Festival <strong>dei</strong> Giovani dal ti<strong>to</strong>lo: ”Con il Bea<strong>to</strong>verso il cielo”.nFC 58/<strong>2013</strong>. thiene (VI). assemblea Interprovinciale <strong>Frati</strong> cappuccini di tren<strong>to</strong> eVenezia. Circa 200 frati, in due distinte giornate, 21 e 22 marzo <strong>2013</strong>, hanno partecipa<strong>to</strong>alla terza Assemblea interprovinciale del Vene<strong>to</strong> e del Trentino. Ha presiedu<strong>to</strong> l’incontro,il Ministro generale, fra Mauro Jöhri, presenti i Ministri provinciali, ff. Modes<strong>to</strong>Sar<strong>to</strong>ri e Rober<strong>to</strong> Genuin, e il Defini<strong>to</strong>re generale per l’Italia, fra Raffaele Della Torre.Dopo la preghiera iniziale, fra Massimo Lorandini, presidente della Commissione perl’unione delle Province, ha presenta<strong>to</strong> il lavoro finora svol<strong>to</strong> dai fratelli dellaCommissione riguardante i vari aspetti della vita delle due Circoscrizioni. Fra An<strong>to</strong>ninoButterini e fra Flaviano G. Gusella, rispettivamente il 21 e il 22 marzo, hanno presenta<strong>to</strong>i valori dell’unificazione e fra Rober<strong>to</strong> Tadiello il cammino fat<strong>to</strong> nella formazione inizialee permanente, sia in relazione alle Province di Tren<strong>to</strong> e Venezia, come anche alla50


Provincia di Milano e delle altre Province del Nord Italia. Fra Dario zardo ha illustra<strong>to</strong>,a grandi linee, il percorso s<strong>to</strong>rico delle rispettive Province, accennando agli aspetti amministrativie giuridici per arrivare alla proclamazione della nuova Provincia nel 2014. Lerelazioni sono terminate con la presentazione di fra Rober<strong>to</strong> Donà e fra Guido Felicettidell’ambi<strong>to</strong> missionario delle due Province, mettendo in evidenza ciò che si è fat<strong>to</strong> e iprogetti per il futuro. Dopo la pausa, i due fratelli della Provincia dell’Emilia Romagnafra Matteo Ghisini, Ministro provinciale, e fra Adriano Parenti, Economo provinciale,rispettivamente il 21 e il 22, hanno offer<strong>to</strong> la loro testimonianza sulla riunificazione delleProvince di Bologna e di Parma. La mattinata è terminata con la celebrazionedell’Eucaristia nel santuario della Madonna dell’Olmo: ha presiedu<strong>to</strong> il Ministro generale,che all’omelia ha sot<strong>to</strong>linea<strong>to</strong> come la Chiesa sta prendendo sempre più coscienzadella centralità di Cris<strong>to</strong>, così ancor più nella nostra vita fraterna il Signore Gesù deveessere pos<strong>to</strong> al centro. Il pomeriggio è sta<strong>to</strong> occupa<strong>to</strong> dalla relazione del Ministro generalee dal dialo<strong>go</strong> con l’Assemblea, per concludersi con la preghiera mariana nella cappelladel Seminario e il rinnovo del nostro “sì” a Dio, sull’esempio della Vergine Santa.nOMIne e RICOnOSCIMentIIn data 11 marzo <strong>2013</strong> il prof. Pierre Van Hecke (Università di Louvain-la-Neuve) ha accetta<strong>to</strong>la candidatura di fr. Gianluigi Pasquale a membro Ordinario della AETC (Associazione Europeaper la Teologia Cat<strong>to</strong>lica). Il primo impegno del nuovo incarico è fissa<strong>to</strong> a Bressanone (Bz) dal29 a<strong>go</strong>s<strong>to</strong> al 1° settembre.Con lettera del 25 marzo <strong>2013</strong>, il Ministro Generale ha comunica<strong>to</strong> la nomina di fr. GiampieroMaria Cognigni quale membro del Consiglio internazionale della formazione.Il Centro Culturale “Il Porticciolo” e la Giuria del Concorso di Letteratura “Città di Pontremoli”hanno assegna<strong>to</strong> il trofeo città di Pontremoli a Padre Oriano Granella per il libro S<strong>to</strong>ria dellasalvezza e liturgia.Il 2 marzo, il sindaco di Fidenza ha scoper<strong>to</strong> la targa dedica<strong>to</strong>ria di una via inti<strong>to</strong>lata a fr.edoardo Spissens, ricordandone i valori di solidarietà e fraternità da lui testimoniati e promossi.Fr. Daniele Cavagna ha commemora<strong>to</strong> il confratello citando le testimonianze raccolte da confratellie parrocchiani.Fr. Umber<strong>to</strong> losacco, Prov. Genova, dal 1° maggio <strong>2013</strong> sarà il nuovo Segretario Generale perla lingua italiana.SeGnalazIOnIDa “Informandoci”, marzo <strong>2013</strong>:alimonti Guglielmo. I miei giorni con Padre Pio. Perché non scrivere prima queste memorie? Avevo lasensazione che, pur così importanti per me, potessero non avere interesse per gli altri. La Chiesaprima o poi definisce la vita del Santi, perché nessuno più di essi onora il Vangelo e la santità dellaChiesa stessa. Infatti, Padre Pio ha ricevu<strong>to</strong> l’onore degli altari dall’au<strong>to</strong>rità infallibile della Chiesa.Io avrei continua<strong>to</strong> a tenere questi ricordi nel segre<strong>to</strong> del cuore, perché mi piace vivere intimamenteciò che appartiene al mio intimo. Solo alcuni di questi episodi li ho citati nella collana “Voce dell’anima”.Ora però non potevo dire di no all’esortazione amorevole di Sua Ecc. Mons. Michele Cas<strong>to</strong>ro,vescovo di San Giovanni Ro<strong>to</strong>ndo, Vieste e Manfredonia. La sua attività di Pas<strong>to</strong>re e la sua dedizionealla Casa di Sollievo e ai Gruppi di Preghiera è attenta e amorevole. Pertan<strong>to</strong> della mia piccola51


fatica, oltre che al mio caro Padre Pio, faccio dono a lui. Spero di far cosa gradita ai figli e devoti diPadre Pio e a chiunque ama la verità.alimonti Guglielmo, Ven<strong>to</strong> impetuoso. Io, Giovanni, vidi una moltitudine immensa, che nessuno potevacontare, di ogni razza, popolo, lingua” (Ap 7,9). “Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, sitrovavano tutti insieme nello stesso luo<strong>go</strong>. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di ven<strong>to</strong>che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa” (At 2,1-2). Questi due brani della Parola mi sonorisuonati nel cuore quando ho preso tra le mani i sette volumi che compon<strong>go</strong>no l’Opera di padreGuglielmo Alimonti: Ven<strong>to</strong> impetuoso. La scelta del ti<strong>to</strong>lo è pregnante. ... Quel ven<strong>to</strong> di Pentecosteche è lo stesso ven<strong>to</strong> che aveva spira<strong>to</strong> per creare il mondo, lo stesso che aveva aper<strong>to</strong> il mare dellalibertà agli Ebrei e fat<strong>to</strong> ro<strong>to</strong>lare la pietra <strong>to</strong>mbale di Gesù di Nazareth nella Pasqua della nuova creazione.Ogni uomo che è (sta<strong>to</strong>) testimone di Dio è (sta<strong>to</strong>) spin<strong>to</strong> da ques<strong>to</strong> ven<strong>to</strong>. E l’Apocalisse -dicevamo - ci dice di un numero infini<strong>to</strong> <strong>dei</strong> testimoni spinti da esso. Come l’Au<strong>to</strong>re dell’Apocalisse,si resta senza parole di fronte alla moltitudine di testimoni della fede (più di settecen<strong>to</strong>cinquanta) chepadre Guglielmo Alimonti presenta e ...canta. ... Ma Ven<strong>to</strong> impetuoso non è solo un’opera enorme,un resocon<strong>to</strong> s<strong>to</strong>rico appassiona<strong>to</strong>, il can<strong>to</strong> di un mistico: è anche una rilettura della s<strong>to</strong>ria della salvezzanel modo cer<strong>to</strong> più concre<strong>to</strong> (francescano) possibile, ovvero dentro il cuore e la vita <strong>dei</strong> testimoni... è come uno sfogliare un album di famiglia e scoprire con gioia tanti fratelli e sorelle che nonconoscevamo né ne ammiravamo la bellezza e l’originalità. (Dalla Presentazione di Giovanni Salonia).D’a<strong>go</strong>stino Orante Elio. La Fede nei Manoscritti di San Giuseppe da Leonesa. Quest’opuscolo, mol<strong>to</strong>semplice ma non meno prezioso, segue quello pubblica<strong>to</strong> lo scorso anno nel IV centenario dellamorte del nostro San<strong>to</strong>, cuore tut<strong>to</strong> sacerdotale ed eucaristico, e nasce dalla consapevolezza di celebrare,quest’anno <strong>2013</strong>, la Novena e la festa di San Giuseppe da Leonessa in sin<strong>to</strong>nia con le grandiaspirazioni della Chiesa in quest’anno della fede. Leggerle, meditarle attentamente nei loro contenuti,rappresenta per noi un segno di amore ma anche un grande privilegio perché la nostra devozioneci consente di attingere l’acqua della fede direttamente dalle sorgenti che continuano a dare acqua divita eterna già da quattro secoli senza mai esaurire!Di Clemente Raffaele. Scintille d’amore. Ti ringrazio, Trinità Santissima, e spero nella tua misericordia diringraziarti per sempre quando mi accoglierai nella tua gloria; perché nella tua bontà e nella tua munificenzanon mi hai crea<strong>to</strong> perché scomparissi nella terra di cui sono forma<strong>to</strong>, ma per salire fino a te,nella gloria che hai da<strong>to</strong> a Gesù, che siede alla tua destra, in un coro perfet<strong>to</strong> con Maria, Madre diDio e con tutti gli angeli e SantiDa “la Fraternità In-forma”, marzo <strong>2013</strong>:Bruscagin Emilio, Non siamo della notte. I sette salmi penitenziali, Tipografia Lendinarese (Rovi<strong>go</strong>)<strong>2013</strong>, 42 pp. [Meditazioni con i sette salmi penitenziali con una icona accan<strong>to</strong> al tes<strong>to</strong> dello stessoau<strong>to</strong>re].Garibaldi Luciano, Vienna 1683, la salvezza dell’Europa, in Studi cat<strong>to</strong>lici 623 (<strong>2013</strong>) 62-64 [si tratta diun colloquio tra il giornalista Luciano G. regista Renzo Martinelli in occasione del lancio del nuovofilm September 11 (11 settembre 1683), dedica<strong>to</strong> alla s<strong>to</strong>rica battaglia di Vienna del 1683 che posefine all’assal<strong>to</strong> delle armate mussulmane dirette alla conquista dell’Europa).longhin Andrea Giacin<strong>to</strong> et alii, Breve biografia del bea<strong>to</strong> Marco d’Aviano, missionario evangelizza<strong>to</strong>re,a cura di mons. Lino Cusina<strong>to</strong>, (Fonti della Chiesa di Treviso. Documenti), Editrice S. Liberale,Treviso 2012, 232 pp., ill.Pasquale Gianluigi, Il contribu<strong>to</strong> della vita consacrata durante la s<strong>to</strong>ria nel passaggio da una culturaall’altra, in Religiosi in Italia 18 (<strong>2013</strong>/1) 97-106.Id. Gesù Cris<strong>to</strong> in persona è la pienezza della Rivelazione. La rivelazione nella “s<strong>to</strong>ria della salvezza”:mezzo secolo dopo il suo primo conio, in Itinerarium 20 (<strong>2013</strong>/1) 27-49.tadiello Rober<strong>to</strong> - Bennati Marco, L’itineranza di Abramo nella difficile strada della rielaborazione dellut<strong>to</strong>. Psicologia e Bibbia in dialo<strong>go</strong>, (Vivae Voces), Lateran University Press, Città del Vaticano<strong>2013</strong>, 118 pp.52


C. I. M. P. CaP. — assoCIazIone dI ProMozIone soCIale e Culturale dI assIstenza e BenefICenzaSede: Via C. Massaia, 26 - 00044 Frascati (RM) - Segreteria: Tel. e Fax 06 94010899 - 06 9417471E-mail: cimpcap@ofmcap.org – cimpcap.segretario@fraticappuccini.it Si<strong>to</strong> web: www.fraticappuccini.itI N F O C A PInformazioni <strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> Italiani – Anno XVII (<strong>2013</strong>/4) – n. 4AgendA per i Ministri provinciali e per i Segretariati nazionaliIn rilievo:• 29-30 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong> –Incontro del Consigliodi PresidenzaCIMP Cap con i Segretariatinazionali(Frascati).• 9-13 giugno <strong>2013</strong> -128ª Assemblea CIMPCap (Frascati).• 13-25 ot<strong>to</strong>bre <strong>2013</strong> –Pellegrinaggio in Ter -ra Santa e 129ª AssembleaCIMP Cap.21 settembre <strong>2013</strong>(Bergamo)Beatificazione delVenerabileTommaso da OleraOFM Capwww.fra<strong>to</strong>mmaso.euAppuntamentiCIMP Cap8-1 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>. (Vari<strong>go</strong>tti)– Capi<strong>to</strong>lo interprovincialedelle Province del NordItalia. info fr. M. Sirotel. 06 94286640-39cell. 349 5002938; fr. F. Colacellicell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.org29-30 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>. (Fra-SCati) – Incontro del Consigliodi Presidenza CIMPCap con i Segretariati nazionali.info fr. M. Sirotel. 06 94286640-39cell. 349 5002938; fr. F. Colacellicell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.org20-23 maggio <strong>2013</strong>. (roMa)- Segretaria<strong>to</strong> ComunioneFrancescana. Convegno sultema: La fede in Gesù. Larisposta francescana. info fr.L. Pasquini tel. 0575 22296cell. 338 4708076fralopas@hotmail.it24-31 maggio <strong>2013</strong>. (tur-Chia) - Segretaria<strong>to</strong> Evangelizzazione.Pellegrinaggio inturchia: Un arricchente approfondimen<strong>to</strong>delle fondamentadella nostra fede.aper<strong>to</strong> a frati e collabora<strong>to</strong>rilaici. info fr. M. Fucàcell. 347 7274740mariofuca@libero.it28-29 maggio <strong>2013</strong>. (roMa,Via CairoLi) – Consiglio nazionale– Segretaria<strong>to</strong> dellaFraternità. info fr. F. Carollotel. 0432 731094cell. 349 6184747fracarollo@virgilio.it9-13 giugno <strong>2013</strong>. (Fra-SCati) – CXXVIII AssembleaCIMP Cap. info fr. M.Siro tel. 06 94286640-39cell. 349 5002938; fr. F. Colacellicell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.org26-27 settembre <strong>2013</strong>. (CagLiari)– Consiglio nazionale– Segretaria<strong>to</strong> dellaFraternità. info fr. F. Carollotel. 0432 731094cell. 349 6184747fracarollo@virgilio.it13-25 ot<strong>to</strong>bre <strong>2013</strong>. (gEru-SaLEMME) – Pellegrinaggioin Terra Santa e CXXIXAssemblea CIMP Cap infofr. M. Siro tel. 06 94286640-39 cell. 349 5002938; fr. F.Colacelli cell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.org17-22 marzo 2014. (SangioVanni ro<strong>to</strong>ndo) –CXXX Assemblea CIMPCap info fr. M. Sirotel. 06 94286640-39cell. 349 5002938; fr. F. Colacellicell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.org15-19 giugno 2014. (Fra-SCati) –CXXXI AssembleaCIMP Cap info fr. M. Sirotel. 06 94286640-39cell. 349 5002938; fr. F. Colacellicell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.org19-23 ot<strong>to</strong>bre 2014. (Fra-SCati)–CXXXII AssembleaCIMP Cap info fr. M. Sirotel. 06 94286640-39cell. 349 5002938; fr. F. Colacellicell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.orgCapi<strong>to</strong>li provinciali2-6 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>. Provinciadi napoli.2-6 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>. Provinciadi Palermo.8-13 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>. Provinciadi Messina.15-19 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>. Provinciadelle Marche.22-26 <strong>aprile</strong> <strong>2013</strong>. Provinciadella Sardegna.6-11 maggio <strong>2013</strong>. Provinciadi Foggia.27-29 maggio <strong>2013</strong>. Provinciadi Siracusa.1-5 luglio <strong>2013</strong>. Provinciaumbra.Capi<strong>to</strong>li provincialiProvincia Romana - Eletti:6 febbraio <strong>2013</strong>. MP: gianfrancoPalmisani, VP: an<strong>to</strong>nioMatalone, 2d: Enricod’artibale, 3d: Marco gaballo,4d: Mario Cucca.Luo<strong>go</strong>: Frascati. Presidente:fr. Mauro Jöhri, Ministro generaleProvincia d’Abruzzo -Eletti: 28 febbraio <strong>2013</strong>. MP:Carmine ranieri, VP: FrancoBerti, 2d: nicola galasso,3d: Simone Calvarese, 4d:Luciano an<strong>to</strong>nelli. Luo<strong>go</strong>:Montesilvano. Presidente: fr.raffaele della <strong>to</strong>rre, defini<strong>to</strong>regeneraleAppuntamentiInterfrancescani17-22 marzo 2014. (SangioVanni ro<strong>to</strong>ndo) –XXXVIII Assemblea Unio -ne Famiglie Francescaned’Italia. – CXXX AssembleaCIMP Capinfo fr. Matteo Sirotel. 06 94286640-39cell. 349 5002938;fr. Francesco Colacellicell. 335 6868232cimpcap@ofmcap.orgLaus Deo!

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