iflettere, come tanti lati di un prisma, i colori diversi di una stessa fonte di luce. Sono sicuro che,prima che gesuita, Papa Ber<strong>go</strong>glio si sente un cristiano, come anch’io prima che francescano misen<strong>to</strong> un discepolo di Gesù”.Mol<strong>to</strong> spesso si parla di semplicità francescana, senza però comprenderne il significa<strong>to</strong>pieno. Qual è la portata di questa semplicità? Cosa significa, per i francescani, esseresemplici?“Bisognerebbe rileggere ‘I Fioretti’ di san Francesco per cogliere dal vivo il senso dellasemplicità francescana. Se si prova a definirla, cessa subi<strong>to</strong> di essere tale e diventa ideologia. Lasemplicità di Francesco, come pure la sua povertà, non era una virtù, ma una persona: Gesù. Lasua Re<strong>go</strong>la comincia con queste parole: ‘La Re<strong>go</strong>la e vita <strong>dei</strong> frati minori è questa, cioè osservareil San<strong>to</strong> Vangelo del Signore nostro Gesù Cris<strong>to</strong>’. La semplicità di Francesco comincia con larinuncia ai ti<strong>to</strong>li di onore. Presso di lui non esis<strong>to</strong>no ‘superiori’, ma solo ‘ministri’, cioè servi”.Cosa l’ha maggiormente colpi<strong>to</strong> dai discorsi pronunciati in questi giorni?“Nulla mi ha colpi<strong>to</strong>, nel senso di stupirmi, perché era lo stile del cardinale Ber<strong>go</strong>glio checonoscevo. Ciò che è rimas<strong>to</strong> nella memoria collettiva dell’apparizione sul balcone di GiovanniPaolo II e di Benedet<strong>to</strong> XVI furono delle frasi pronunciate in quel momen<strong>to</strong>: ‘Se mi sbaglio, micorrigerete’, oppure ‘Sono un umile servi<strong>to</strong>re nella vigna del Signore’. Quello che resterà di PapaFrancesco non sarà probabilmente una parola, ma un ges<strong>to</strong>: inchinarsi verso la piazza e chiedereai fedeli di pregare per lui e benedirlo prima che lui benedicesse loro. Ma anche ques<strong>to</strong> ges<strong>to</strong> nonera suggeri<strong>to</strong> da considerazione del momen<strong>to</strong>; gli era già familiare, è coerente con il suo modo diessere pas<strong>to</strong>re”.“non cediamo mai al pessimismo - ha det<strong>to</strong> Papa Francesco al collegio cardinalizio - aquell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno. non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamen<strong>to</strong>:abbiamo la ferma certezza che lo Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> dona alla Chiesa, con il suosoffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi me<strong>to</strong>di di evangelizzazione,per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra”. Un invi<strong>to</strong> che sa anche dirinnova<strong>to</strong> impegno pas<strong>to</strong>rale...“Dio sa quan<strong>to</strong> c’è bisogno di ques<strong>to</strong> richiamo a non cedere al pessimismo. Per un cristianoil pessimismo denota sempre un calo di fede. ‘Non abbiate paura, io ho vin<strong>to</strong> il mondo’, hadet<strong>to</strong> Gesù; e ancora, prima di salire al cielo: ‘Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine delmondo’. L’ottimismo del cristiano non è velleitarismo e frut<strong>to</strong> solo di temperamen<strong>to</strong> positivo.‘Perché avete paura, uomini di poca fede?’. Queste parole rivolte da Gesù ai discepoli spaventatidalla tempesta risuonano sempre attuali e vere. Lui è risor<strong>to</strong> ed è ancora nella barca di Pietro.Plutarco racconta che attraversando l’Adriatico durante una tempesta, al nocchiero che era spaventa<strong>to</strong>,Cesare disse: ‘Non temere: tu porti Cesare e la sua fortuna’. Che dovrebbe dire un cristianoe un pas<strong>to</strong>re che sa di portare il Signore risor<strong>to</strong> sulla propria barca?”. (Agenzia SIR, 18marzo <strong>2013</strong>, www.agensir.it).4. Mons. Peri Calogero. Papa Francesco: “Cambiamen<strong>to</strong> spirituale e pas<strong>to</strong>rale”L’elezione di papa Francesco è stata salutata con gioia anche da mons. Calogero Peri, vescovodi Caltagirone. “Lo Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> - commenta il presule calatino - ha opera<strong>to</strong> ancora una voltanella vita della Chiesa, scompaginando i piani e le attese che si erano prospettati in un primotempo”. “Siamo di fronte a un vero cambiamen<strong>to</strong> spirituale e pas<strong>to</strong>rale. Come Gesù, che è entra<strong>to</strong>nella s<strong>to</strong>ria dalla periferia della povera campagna di Betlemme, papa Francesco viene dal Suddel mondo portando con sé la s<strong>to</strong>ria di una Chiesa e di popoli che vivono nella marginalità, nellapovertà, nel bisogno”. “Anche la scelta del nome - continua mons. Peri - se da un la<strong>to</strong> prospettaimmediatamente il luo<strong>go</strong> di una sintesi nella vita, nel messaggio e nella santità del poverellod’Assisi, dall’altro rinvia immediatamente alla lunga s<strong>to</strong>ria di santità della Chiesa”. “Il messaggiodel nuovo Papa - conclude il vescovo di Caltagirone - ha allarga<strong>to</strong> il cuore di ognuno e impeg-45
na tutti ad un prota<strong>go</strong>nismo nuovo, ad una responsabilità verso la Chiesa e verso il mondo chenon ha più deroghe, dispense, eccezioni. Il Papa ci chiede, in ascol<strong>to</strong> dello Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong>, d’essereprota<strong>go</strong>nisti di questa s<strong>to</strong>ria, d’essere membra vive di ques<strong>to</strong> corpo vivo che è la Chiesa”.(Agenzia SIR, venerdì 15 marzo <strong>2013</strong>, www.agensir.it ).Dalla CURIa GeneRalelettera del Ministro generale al Papa Francesco in occasione della sua elezioneBeatissimo Padre,Pace e BeneCon il salu<strong>to</strong> popolare e semplice della tradizione francescana desidero indirizzarmi alla SuaPersona per porgerLe il salu<strong>to</strong> di ogni fratello dell’Ordine <strong>dei</strong> <strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> per la suaelezione a Sommo Pontefice e assicurarLe fin da ora la nostra preghiera.Nel suo primo incontro con la Chiesa che è in Roma, affacciandosi dalla loggia dellaBasilica Vaticana ieri sera, ci ha invitati a camminare insieme e a pregare gli uni per gli altri cosìda essere segno di fratellanza, amore e di fiducia.Grazie San<strong>to</strong> Padre per ques<strong>to</strong> invi<strong>to</strong> che accogliamo e poniamo come impegno della nostrafraternità di <strong>Frati</strong> Minori <strong>Cappuccini</strong> per essere segno di quella fraternità che Cris<strong>to</strong> ci ha insegna<strong>to</strong>con il lavare i piedi gli uni agli altri.San Francesco d’Assisi nel cantico di frate Sole ci aiuta a pregare per la realizzazione diquesta grande fraternità facendoci cantare nell’ultima strofa «Laudate e benedicite mi Signore eringraziate e serviteli cun grande umilitate». Dove la lode gradita al Signore è il grazie per il suoamore manifesta<strong>to</strong> nella Croce uni<strong>to</strong> al servizio umile all’uomo e alle donne di ogni tempo e diogni luo<strong>go</strong>.San<strong>to</strong> Padre, assicurandoLe la nostra filiale obbedienza e la nostra quotidiana preghiera alSignore Le chiedo di benedire i frati cappuccini.Roma, 15 marzo <strong>2013</strong>Fr. Mauro Jöhri, Ministro generale OFMCapIl nuovo papa, Jorge Mario Ber<strong>go</strong>glio, finora Arcivescovo di Buenos Aires in Argentina, hapreso il nome di Francesco. Ieri sera, 13 febbraio, all’annuncio dell’elezione, dalla piazza di SanPietro si è leva<strong>to</strong> una vera ovazione carica di entusiasmo. Papa Francesco, fin dal primo salu<strong>to</strong>,semplice e famigliare “buona sera”, ha afferra<strong>to</strong> i cuori <strong>dei</strong> presenti. Si è presenta<strong>to</strong> come il“vescovo di Roma, trova<strong>to</strong> quasi alla fine del mondo” ed ha ringrazia<strong>to</strong> la “sua Diocesi per l’accoglienza”sperando, allo stesso tempo, in una fruttuosa collaborazione specialmente nell’operadi evangelizzazione di “questa bella Città”. Ha chies<strong>to</strong> anche di pregare Dio perché il mondodiventi più fraterno. Ancor più ha <strong>to</strong>cca<strong>to</strong> il cuore <strong>dei</strong> fedeli quando, prima di impartire la benedizioneUrbi et Orbi, ha chies<strong>to</strong> di pregare Dio perché benedicesse il loro nuovo vescovo. Lìinchina<strong>to</strong>, tutta la piazza gremita da migliaia <strong>dei</strong> fedeli, è rimasta in uno stupefacente silenzio,obbedendo alla sua umile richiesta pregando con il cuore. Anche il nome scel<strong>to</strong>, nuovo nell’albo<strong>dei</strong> vescovi di Roma, è sta<strong>to</strong> accol<strong>to</strong> con benevolenza, specialmente dagli italiani che hanno subi<strong>to</strong>comincia<strong>to</strong> a scandire: Fran-ces-co, Fran-ces-co…Qualcuno si aspettava già ques<strong>to</strong> nome, in piazza si potevano infatti vedere <strong>dei</strong> cartelli conla scritta “Francesco”, ma forse era pensa<strong>to</strong> per un altro “candida<strong>to</strong>” pubblica<strong>to</strong> con insistenza suigiornali. Qualcuno si aspettava una scelta diversa, secondo le proprie preferenze, tuttavia non puònon stupire quan<strong>to</strong> ha det<strong>to</strong> una signora a un nostro confratello prima dell’annuncio: “non aspet-46