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Notiziario dei Frati Cappuccini (aprile 2013) - go to site

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iflettere, come tanti lati di un prisma, i colori diversi di una stessa fonte di luce. Sono sicuro che,prima che gesuita, Papa Ber<strong>go</strong>glio si sente un cristiano, come anch’io prima che francescano misen<strong>to</strong> un discepolo di Gesù”.Mol<strong>to</strong> spesso si parla di semplicità francescana, senza però comprenderne il significa<strong>to</strong>pieno. Qual è la portata di questa semplicità? Cosa significa, per i francescani, esseresemplici?“Bisognerebbe rileggere ‘I Fioretti’ di san Francesco per cogliere dal vivo il senso dellasemplicità francescana. Se si prova a definirla, cessa subi<strong>to</strong> di essere tale e diventa ideologia. Lasemplicità di Francesco, come pure la sua povertà, non era una virtù, ma una persona: Gesù. Lasua Re<strong>go</strong>la comincia con queste parole: ‘La Re<strong>go</strong>la e vita <strong>dei</strong> frati minori è questa, cioè osservareil San<strong>to</strong> Vangelo del Signore nostro Gesù Cris<strong>to</strong>’. La semplicità di Francesco comincia con larinuncia ai ti<strong>to</strong>li di onore. Presso di lui non esis<strong>to</strong>no ‘superiori’, ma solo ‘ministri’, cioè servi”.Cosa l’ha maggiormente colpi<strong>to</strong> dai discorsi pronunciati in questi giorni?“Nulla mi ha colpi<strong>to</strong>, nel senso di stupirmi, perché era lo stile del cardinale Ber<strong>go</strong>glio checonoscevo. Ciò che è rimas<strong>to</strong> nella memoria collettiva dell’apparizione sul balcone di GiovanniPaolo II e di Benedet<strong>to</strong> XVI furono delle frasi pronunciate in quel momen<strong>to</strong>: ‘Se mi sbaglio, micorrigerete’, oppure ‘Sono un umile servi<strong>to</strong>re nella vigna del Signore’. Quello che resterà di PapaFrancesco non sarà probabilmente una parola, ma un ges<strong>to</strong>: inchinarsi verso la piazza e chiedereai fedeli di pregare per lui e benedirlo prima che lui benedicesse loro. Ma anche ques<strong>to</strong> ges<strong>to</strong> nonera suggeri<strong>to</strong> da considerazione del momen<strong>to</strong>; gli era già familiare, è coerente con il suo modo diessere pas<strong>to</strong>re”.“non cediamo mai al pessimismo - ha det<strong>to</strong> Papa Francesco al collegio cardinalizio - aquell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno. non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamen<strong>to</strong>:abbiamo la ferma certezza che lo Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> dona alla Chiesa, con il suosoffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi me<strong>to</strong>di di evangelizzazione,per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra”. Un invi<strong>to</strong> che sa anche dirinnova<strong>to</strong> impegno pas<strong>to</strong>rale...“Dio sa quan<strong>to</strong> c’è bisogno di ques<strong>to</strong> richiamo a non cedere al pessimismo. Per un cristianoil pessimismo denota sempre un calo di fede. ‘Non abbiate paura, io ho vin<strong>to</strong> il mondo’, hadet<strong>to</strong> Gesù; e ancora, prima di salire al cielo: ‘Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine delmondo’. L’ottimismo del cristiano non è velleitarismo e frut<strong>to</strong> solo di temperamen<strong>to</strong> positivo.‘Perché avete paura, uomini di poca fede?’. Queste parole rivolte da Gesù ai discepoli spaventatidalla tempesta risuonano sempre attuali e vere. Lui è risor<strong>to</strong> ed è ancora nella barca di Pietro.Plutarco racconta che attraversando l’Adriatico durante una tempesta, al nocchiero che era spaventa<strong>to</strong>,Cesare disse: ‘Non temere: tu porti Cesare e la sua fortuna’. Che dovrebbe dire un cristianoe un pas<strong>to</strong>re che sa di portare il Signore risor<strong>to</strong> sulla propria barca?”. (Agenzia SIR, 18marzo <strong>2013</strong>, www.agensir.it).4. Mons. Peri Calogero. Papa Francesco: “Cambiamen<strong>to</strong> spirituale e pas<strong>to</strong>rale”L’elezione di papa Francesco è stata salutata con gioia anche da mons. Calogero Peri, vescovodi Caltagirone. “Lo Spiri<strong>to</strong> San<strong>to</strong> - commenta il presule calatino - ha opera<strong>to</strong> ancora una voltanella vita della Chiesa, scompaginando i piani e le attese che si erano prospettati in un primotempo”. “Siamo di fronte a un vero cambiamen<strong>to</strong> spirituale e pas<strong>to</strong>rale. Come Gesù, che è entra<strong>to</strong>nella s<strong>to</strong>ria dalla periferia della povera campagna di Betlemme, papa Francesco viene dal Suddel mondo portando con sé la s<strong>to</strong>ria di una Chiesa e di popoli che vivono nella marginalità, nellapovertà, nel bisogno”. “Anche la scelta del nome - continua mons. Peri - se da un la<strong>to</strong> prospettaimmediatamente il luo<strong>go</strong> di una sintesi nella vita, nel messaggio e nella santità del poverellod’Assisi, dall’altro rinvia immediatamente alla lunga s<strong>to</strong>ria di santità della Chiesa”. “Il messaggiodel nuovo Papa - conclude il vescovo di Caltagirone - ha allarga<strong>to</strong> il cuore di ognuno e impeg-45

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