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401 - Dipartimento di Economia e Statistica - Università della Calabria

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338Esempio:Se si sono verificati 4 infortuni sul lavoro per un totale <strong>di</strong> 250 operai, l’incidenza sarà: (4/250)=(0.016/1)=(16/1000) cioè 16 incidentiogni mille operai. Il presupposto è che il tasso <strong>di</strong> infortuni sia lo stesso a 250 e a 1’000 operai e questo non è affatto scontato: glistabilimenti più gran<strong>di</strong> hanno forse maggiori controlli, maggiore sindacalizzazione ovvero occasioni più numerose <strong>di</strong> stress il cui effettocongiunto non ha alcun motivo -insieme agli altri fattori- <strong>di</strong> essere bilanciato per tenere costante il rapporto. D’altra parte non è neanchedetto che esista uno stabilimento con mille <strong>di</strong>pendenti. L’estensione del rapporto a basi <strong>di</strong>verse da quella <strong>di</strong> calcolo dovrebbe soloservire a rendere più chiaro il risultato numerico riportandolo ad un sistema più familiare, ma senza la pretesa <strong>di</strong> generalizzare.Esericio_AE05: la responsabile dell’ufficio sinistri ha notato che il 70% dei periti liquidatori che riescono a fareaccettare la prima proposta <strong>di</strong> transazione è <strong>di</strong> genere femminile. Vale la pena <strong>di</strong> affidare tutti gli incarichi alledonne?Il rapporto è una variabile singola anche se si ottiene fondendo informazioni relative a due o più variabili <strong>di</strong>verseed è usato come variabile autonoma rispetto a quelle costituenti; autonoma nel senso <strong>di</strong> separata o <strong>di</strong> decentrata,ma non nel senso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendente e cioè non è corretto utilizzare la variabile rapporto e le variabili costituentiin contesti in cui è presupposta l’assenza <strong>di</strong> legami o <strong>di</strong> un certo tipo <strong>di</strong> legami tra tutte le variabili coinvolte.Esempio:Confronto <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>catori rilevanti tra Italia e CEE (settori che si trovano nella con<strong>di</strong>zione).In<strong>di</strong>catori> me<strong>di</strong>a me<strong>di</strong>a < me<strong>di</strong>aAddetti per impresa 1 1 17Fatturato per impresa 3 1 15Fatturato per addetto 17 2 0Costo del lavoro per addetto 9 9 1Valore Aggiunto/fatturato 3 2 5Marg. Oper. Lordo 11 3 7Fatt.Serv.Ind./Fatturato 10 2 7Costo Serv.Industr./Fatt. 19 0 0Costo Altri Serv./Fatt. 13 4 2Investimenti/Fatturato 9 2 8Il costo del lavoro per addetto in Italia è quasi sempre maggiore o uguale <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a CEE ed è inferiore il fatturato per impresa. Inentrambi i casi la connotazione è negativa.Esercizio_AE06: per il monitoraggio dei fenomeni naturali si confronta la manifestazione accidentale conquella “normale” o benchmark (letteralmente, segno o punto <strong>di</strong> riferimento) in modo da stabilire le <strong>di</strong>verse tappe<strong>della</strong> progressione. Vi sembra che tra questi due aspetti vi sia un nesso logico tale da giustificare un rapporto?In caso affermativo, proponete una situazione <strong>di</strong> utilizzo.Esercizio_AE07: prezzo al litro <strong>della</strong> benzina.Paese Prezzo TasseItaliaOlandaGermaniaBelgio15441361117311651157964840794PaeseFranciaAustriaGran Bret.Svizzeraa) Calcolate la quota tasse sul prezzo complessivo;b) Dove incidono <strong>di</strong> più le tasse?c) In quale Paese la benzina costa meno al netto delle tasse?Prezzo Tasse1195 9141140 735925 7771208 561Caratteristiche dei rapporti statisticiLe proprietà dei rapporti sono evidenti, ma vale la pena ricordarle:⎧1) Ri = 1 se e solo se Yi = Xi⎪2) Ri < 1 se e solo se Yi < Xi⎪⎨3) Ri> 1 se e solo se Y X4) R = aYi >⎪i⎪ i per ogni a ≠ 0⎩ aXiParticolare rilevanza ha l’ultima perché consente <strong>di</strong> non preoccuparsi troppo dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza dellevariabili componenti.


339Esempio:Disoccupazione in Italia nel mese <strong>di</strong> aprile 1997 con <strong>di</strong>stinzione per sesso e per ripartizione geografica.MaschiRipartizioni Unità %Nord 324 4.91Centro 180 6.62Sud 793 16.46Italia 1297 9.17Femmine TotaleUnità % Unità %433 9.94 757 6.90235 13.94 415 9.42647 27.66 1440 20.101315 15.68 2612 11.59I rapporti consentono un’analisi veloce: è subito evidente quale sia la combinazione più <strong>di</strong>ffusa: 27.66% cioè donna e meri<strong>di</strong>onale (e<strong>di</strong>soccupata).Ragioni per usare i rapportiL’uso dei rapporti statistici per costruire variabili ha <strong>di</strong>verse motivazioni.1) Il dato su <strong>di</strong> un rapporto è spesso più accessibile come tale che non attraverso i dati che lo compongono: infondo si tratta <strong>di</strong> procurarsi un’informazione invece <strong>di</strong> due.Esempio:In certe analisi statistiche non è facile specificare il costo C(b|a) dell’errata classificazione <strong>di</strong> una unità nella categoria “a” appartenenteinvece alla categoria “b”; altrettanto <strong>di</strong>fficile è specificare il costo dell’errata classificazione C(a|b) <strong>di</strong> una unità “a” nella “b”. E’ spessopiù semplice specificare il quoziente C(a|b)/C(b|a).2) Il rapporto è adoperato come approssimazione o in sostituzione <strong>di</strong> quantità altrimenti non osservabili oppure<strong>di</strong>fficili a calcolarsi.Esempio:In generale, se “y” è una funzione <strong>di</strong> “x”, ∆x un incremento in “x” e ∆y= y(x+∆x)-y(x) allora:Lim ∆y∆x→0 ∆x = dydxesprime il tasso istantaneo <strong>di</strong> variazione nel punto “x” e misura il cambiamento che subisce la “y” a causa <strong>di</strong> un incremento o decrementounitario nella “x”. La quantità ∆y/∆x può essere intesa come tasso <strong>di</strong> variazione nell’intervallo (x, x+∆x). Di solito dy/dx non è osservabilee, nella teoria microeconomica, può essere stimato con il tasso me<strong>di</strong>o cui si uguaglia in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ottimo:Produttività me<strong>di</strong>a del capitale nel periodo (t -1,t) =I tP t − P t−1⇒ ∆K t∆P t= Produttività marginale del capitaledove I tsono gli investimenti fissi lor<strong>di</strong> e P tè il prodotto lordo al costo dei fattori e “t” è il tempo.3) Se numeratore e denominatore fossero viziati da uno stesso errore proporzionale, il loro rapporto non nerisentirebbe.Esempio:Se X 1e X 2sono i dati veri da rilevare ed invece Y 1e Y 2sono quelli rilevati con un errore percentuale comune, si avrà:⎧ Y1 = X1 + aX1 = ( 1 + a)X1Y1( 1 + aX ) 1 X1⎨⇒ = =⎩Y2 = X2 + aX2 = ( 1 + a)X2Y2( 1 + aX ) 2 X2per cui l’incidenza <strong>di</strong> una variazione proporzionale è nulla in un rapporto. Ci si attende lo stesso effetto correttivo nel caso gli erroriproporzionali fossero <strong>di</strong>versi, ma abbastanza prossimi.Esercizio_AE08: pericolo da tumore per residui <strong>di</strong> pestici<strong>di</strong> negli alimenti.ConsumoAlimento gr/gLatte 270Vino 170Carne 162Pane 133Pomodori 107Rishio % Rischio %su to t. per Kg/g1.07 0.1722.84 5.960.64 0.178.14 2.719.92 4.04Calcolare il rapporto:a) Rischio su totale/Rischio per kg/giorno; b) Consumo/Rischio su totale;c) Come si interpretano tali rapporti?


340Esercizio_AE09: c’è crisi nel trasporto merci per via aerea? Ecco alcuni dati relativi ai maggiori vettori europeiper il biennio 1991-1992.Compagnie 1991British Airways 12925Lufthansa 13006Air France 10376KLM 6767Alitalia 4539Iberia 4673Swissair 3907SAS 3074Capacità/kmCosti operativi1992 199114636 769914469 922412036 63047999 34405216 36294951 33294357 33913180 3391199279289977813113723828363035443746a) Calcolare il rapporto 1992/1991 per capacità e costi.b) E’ valido il confronto dei due rapporti o vi sembrano espressi in unità non comparabili?L’informazione fornita dai rapporti statistici è molto grezza ed il loro uso è giustificato in occasioni particolario in mancanza <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong>rette. Di solito in<strong>di</strong>cano standard da raggiungere o soglie da cui rifuggire, altrevolte sono in<strong>di</strong>cazioni provvisorie su cui ritornare con maggiori informazioni e tecniche più sofisticate; spessosi limitano ad orientare la valutazione del problema verso questioni pratiche se non proprio oggettive. Per coprirela complessità delle situazioni (in demografia, nelle analisi <strong>di</strong> bilancio, nelle <strong>di</strong>agnosi cliniche, nelle valutazionisulla qualità <strong>della</strong> vita, nel cre<strong>di</strong>to al consumo, nel finanziamento <strong>di</strong> Paesi esteri) si è costretti a ricorrere ad unavasta batteria <strong>di</strong> rapporti per in<strong>di</strong>viduare aspetti interessanti.Esempi:a) Nella tabella è riassunta la situazione degli strumenti <strong>di</strong> pagamento bancari in Italia nel 1990 al fine <strong>di</strong> valutare il peso <strong>della</strong> automazione(assegni e <strong>di</strong>sposizioni automatizzate <strong>di</strong> pagamento e <strong>di</strong> incasso).NumeroImportoMigliaia Comp. 89/'88 90/'91 Migliaia Comp. 89/'88 90/'91Assegni bancari 443338 46.6 1.5 6.9 1301978 20.2 8.8 13.5Assegni circolari 211376 22.2 2.9 -2.4 484864 7.5 -0.2 8.8Bonifici DAP 295949 31.2 9.8 12.1 4654861 72.3 21.3 27.3Bonifici DAI 36553 3.8 939 12.1 75575 1.2 17.6 26.1Esteri71578 7.5 24.8 25.5 159593 2.5 55.8 32.3TOTALE 950663 100 4.1 6.2 6441703 100 16.3 22.7Per facilitare la lettura sono state calcolate le quote parti sia del numero che degli importi, nonché le variazioni percentuali nel periodo1989-1991 per entrambe le rilevazioni. La situazione è complessa, ma i rapporti la semplificano notevolmente.b) Nell’ultimo decennio la popolazione del comune <strong>di</strong> Roccasecca è passata da 18’000 a 35’000 e quella del comune <strong>di</strong> Cajaniello è scesada 110’000 a 79’000. Nel contempo i delitti capitali sono passati da 25 a 31 nel primo comune e da 246 a 199 nel secondo. Si puòconcludere che nel comune <strong>di</strong> Roccasecca i delitti sono aumentati e <strong>di</strong>minuiti nel comune <strong>di</strong> Cajaniello? Il tasso <strong>di</strong> delittuosità inizialeè 25/18’000 =1.39 per mille a Roccasecca e 2.24 per mille a Cajaniello; alla fine del periodo si verifica che a Roccasecca è lo 0.89 permille e a Cajaniello 2.52 con una conclusione ribaltata rispetto ai valori assoluti.La semplicità dei rapporti statistici non deve però ingannare: con essi si possono saggiare, magari fermandosialle prime increspature, fenomeni articolati e non facilmente abbordabili per altre vie. Con prudenza: il lorocontenuto pragmatico è talvolta fondato anche su esperienze acritiche e su esigenze <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione chedanno una connotazione <strong>di</strong> classicità, continuità, eternità e magia che bisogna contestare prima <strong>di</strong> fidarsene deltutto. Quante volte il livello “ottimo” del rapporto è corrisposto ad una situazione realmente sod<strong>di</strong>sfacente?Quante volte è stato smentito? In che modo un errore commesso nel rapporto incide sulla soluzione del problema?In fondo i rapporti in<strong>di</strong>cano non implicano, sono una definizione operativa del fenomeno, non la sua spiegazione.Esempi:a) Boldrini (1968, p. 1148-149) cita la densità ecumenica ottenuta dal quoziente tra popolazione residente in un’area ed estensione<strong>della</strong> superficie, ma solo quella abitabile. Il comune <strong>di</strong> Roccacannuccia ha 9’457 residenti per 125 Kmq <strong>di</strong> cui però 32 Kmq destinatiad un’oasi naturale protetta non antropizzata. La densità territoriale (popolazione e superficie totale) e la densità ecumenica sono:9457/125=75.656 e 9457/(125-32)=101.688. La valutazione è <strong>di</strong>versa a seconda del denominatore utilizzato.b) Ripreso da Loether e McTavish (1988 pp. 64-65). L’istituto federale <strong>di</strong> statistica degli Stati Uniti riportava un persistente aumentodel tasso <strong>di</strong> criminalità. Stu<strong>di</strong> più attenti <strong>di</strong>mostrano invece il contrario. Come è possibile? E’ noto che le aree rurali hanno un tasso<strong>di</strong> criminalità inferiore rispetto a quelle urbane. Ecco un esempio <strong>di</strong> cosa potrebbe succedere:


341Anno_1Anno_2Residenti Delitti Del./Res. Residenti Delitti Del./Res.Zone rurali 800000 32000 40 Zone rurali 100000 3000 30Zone urbane 200000 24000 120 Zone urbane 900000 63000 70Totale 1000000 56000 56 Totale 1000000 66000 66Il tasso <strong>di</strong> criminalità è <strong>di</strong>minuito sia nelle zone rurali che in quelle urbane, ma nel complesso è aumentato a causa del fenomeno <strong>di</strong>inurbamento che porta a calcolare su si un numero più elevato il tasso maggiore. A saperli leggere, i rapporti statistici sono una miniera<strong>di</strong> informazioni; letti superficialmente possono provocare “bufale” colossali.Esercizio_AE10: l’esempio precedente è noto in <strong>Statistica</strong> come paradosso <strong>di</strong> Simpson. In verità, il paradossoscompare se si analizzano correttamente i dati aggregati. DeGroot (1986, pp.548-549) propone il seguente casorelativo al sesso ed all’esito <strong>di</strong> una nuovo protocollo terapico.Totale Uomini DonneMiglior. Stabili Miglior. Stabili Miglior. StabiliNuovo 20 20 40 Nuovo 12 18 30 Nuovo 8 2 10Standard 24 16 40 Standard 3 7 10 Standard 21 9 3044 36 15 25 40 29 11 40a) In che cosa consiste il paradosso? b) E’ un caso speciale oppure è da ritenersi usuale?Esercizio_AE11: per misurare i <strong>di</strong>fferenziali tra i salari percepiti dai maschi (Y) e quelli percepiti dalle femmine(X) si può utilizzare (Gastwirth, 1975) il rapporto tra le me<strong>di</strong>ane delle due variabili: M e(X)/M e(Y).a) Qual’è il livello ideale del rapporto? b) Quali in<strong>di</strong>cazioni sbagliate può dare?Le tipologie <strong>di</strong> rapporti statistici più ricorrenti sono:A) Rapporti <strong>di</strong> composizione;B) Rapporti <strong>di</strong> densità;C) Rapporti causa-effetto (o <strong>di</strong> derivazione);D) Rapporti <strong>di</strong> coesistenza;E) Rapporti <strong>di</strong> durata e <strong>di</strong> rotazione.Spesso, dei rapporti sono date delle classificazioni. Ad esempio è nota la <strong>di</strong>stinzione, proposta da R. Benini, trarapporti che si semplificano (che generano un concetto analogo a quello espresso dal numeratore: A, B, C e D);e rapporti che si risolvono (che danno luogo ad un concetto nuovo, in particolare i rapporti tipo E). Questaclassificazione, ed altre su cui non ci soffermiamo (ad esempio quelle proposte da G. Mortara, da Boldrini o daWinkler, 1973), aiutano l’interpretazione dei rapporti ed a suggerire la categoria più appropriata. Possono peròappesantire l’esposizione per cui è preferibile richiamare <strong>di</strong> volta in volta gli elementi caratterizzanti delle varietipologie ed evidenziarne il significato più generale.5.1.2 Rapporti che si semplificanoSono definizioni operative che correggono e integrano una variabile che da sola non sarebbe agevolmentecollegabile al fenomeno misurato, ma senza creare informazioni nuove o <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>verso <strong>di</strong> quella posta alnumeratore del rapporto che viene reso più leggibile e meglio comparabile.Rapporti <strong>di</strong> composizioneCon queste variabili si confronta una parte al tutto per determinare l’importanza relativa <strong>di</strong> una data componente.Le modalità <strong>della</strong> rapporto sono ottenute <strong>di</strong>videndo le modalità <strong>di</strong> quella originaria per il totale:Y X ii= ; i = 1,2, … n; con T = ∑ XT i=1Il rapporto esprime la quota parte <strong>di</strong> pertinenza <strong>della</strong> unità i-esima. E’ d’uso moltiplicare i rapporti per 100 (oaltra potenza del <strong>di</strong>eci).ni


342Esempi:a) Buone notizie per i pedoni. Come è cambiata la composizione degli incidenti tra veicoli in marcia in vent’anni.Incidente 1977 1997 Q.77 Q.97Scontro frontale 11'<strong>401</strong> 14'402 8.7% 9.1%Scontro frontale-laterale 55'127 69'760 42.0% 43.9%Scontro laterale 12'776 19'084 9.7% 12.0%Tamponamento 20'472 33'218 15.6% 20.9%Veicolo in fermata o arresto 3'170 7'483 2.4% 4.7%Investimento pedone 28'275 15'096 21.5% 9.5%TOTALE 131'221 159'043 100.0% 100.0%La circolazione aumentata ha visto ridurre drasticamente gli investimenti <strong>di</strong> pedoni, ma salire gli scontri ed i tamponamenti (5%).b) Il rapporto <strong>di</strong> composizione può anche essere calcolato per una stessa unità relativamente a più variabili. Patrimonio mobiliare eimmobiliare nelle Casse <strong>di</strong> previdenza nel 1997 (miliar<strong>di</strong>).Cassa Mobiliare Immobiliare M/Tot C Im/Tot.C (M+Im)/TOT C M/CRagioieri 357 <strong>401</strong> 10.1% 22.9% 14.3% 47.1%Dott. Comm. 1066 446 30.1% 25.5% 28.6% 70.5%Cons. Lavoro 154 174 4.3% 9.9% 6.2% 47.0%Ing.-Arch. 1968 729 55.5% 41.7% 50.9% 73.0%3545 1750 100.0% 100.0% 100.0% 66.9%E’ netta la prevalenza <strong>della</strong> Cassa degli ingegneri ed architetti rispetto alle altre: 55% e 41% separatamente e 51% nel complesso. Lacomposizione interna (ultima colonna) espressa già come percentuale consente <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare due gruppi: ragionieri e consulenti <strong>della</strong>voro che pre<strong>di</strong>ligono moderatamente l’immobiliare; ingegneri-architetti e dottori commercialisti sono sbilanciati verso gli investimentimobiliari. Il rapporto <strong>di</strong> composizione può essere prudentemente generalizzato come ogni rapporto. Ad esempio, se la Cassa deiconsulenti del lavoro riceve 100 miliar<strong>di</strong> in entrata ne investirà, a parità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni, 47 in titoli mobiliari ed il resto (53) in titoliimmobiliari.Nella categoria dei rapporti <strong>di</strong> composizione rientrano a buon <strong>di</strong>ritto sia i rapporti tra un conteggio ed il totaledei conteggi che tra una misura ed il totale delle misure senza che si mo<strong>di</strong>fichi la loro interpretazione.Esempi:a) Ozone Mixing ratio = Molecole <strong>di</strong> O 3 ; D. F.B .=VolumeDebiti finanziari a breveTotale debiti finanziari; In<strong>di</strong>ce scelico =Statura sedutaStaturaIl rapporto <strong>di</strong> composizione elimina il riferimento <strong>di</strong>mensionale favorendo comparazioni corrette, basate su dati più semplici.b) Immatricolazioni <strong>di</strong> auto per segmenti in Italia.Segmento 1996 1997 %'96 %'97Superutilitarie 114'164 223'861 6.6% 9.3%Utilitarie 740'428 1'099'432 43.0% 45.9%Me<strong>di</strong>o-Inf. 419'254 549'020 24.3% 22.9%Me<strong>di</strong>e 228'018 289'692 13.2% 12.1%Superiori 111'850 93'553 6.5% 3.9%Lusso 5'046 4'852Sportive 41'701 53'318Fuoristrada 32'513 40'783Monovolumi 28'357 29'626Alti 363 8'191Totale 1'723'690 2'394'3250.3% 0.2%2.4% 2.2%1.9% 1.7%1.6% 1.2%0.0% 0.0%I rapporti <strong>di</strong> composizione (segmenti su totale auto) sono <strong>di</strong> più agevole lettura ed evitano errori banali <strong>di</strong> commento: sulle monovolumiil valore assoluto del 1997 è in aumento rispetto al 1996, ma in percentuale è in <strong>di</strong>minuzione; le superutilitarie sembrano raddoppiaretra i due anni; questo è però dovuto ad un fattore generale che influenza tutti i segmenti ed infatti il peso percentuale delle superutilitarierimane invariato.Esercizio_AE12: composizione al 1° settembre 1994 dell’Accordo Falck.Azionista azioni Cap. Soc.Vallemeria S.p.A. 933912 1059991Montrefini S.p.A. 5250715 33499Refin S.r.l. 53197 345Edera fin. S.r.l. 75000 6825G.E. Falck 194215 45835G. Falk Devoto 102611 1282Altri 585633 416971Totale 7195283 1564748a) Calcolare il rapporto <strong>di</strong> composizione rispetto alle azioni e al capitale sociale;b) Valutate e commentate eventuali <strong>di</strong>fformità nelle due composizioni.Esercizio_AE13: ripreso da D. Huff (1954, p. 110). Un quoti<strong>di</strong>ano riportò la notizia che un prodotto comportavamirabolanti profitti del 3’800 per cento. Ciò in base alla considerazione <strong>di</strong> un costo <strong>di</strong> 17’500 e <strong>di</strong> un ricavo <strong>di</strong>400’000 lire. Ora, se il profitto è commisurato al costo, il margine <strong>di</strong> profitto è del 2’185 per cento e se ècommisurato al ricavo è del 95.6 per cento. In che modo il giornale ha ricavato quella cifra?


343Grafico ternarioSe gli elementi del riparto sono solo tre: x+y+z=100 il <strong>di</strong>agramma a torta, classico per questo tipo <strong>di</strong> dati, puòessere sostituito da un <strong>di</strong>agramma suggestivo e un po’ misterioso: il grafico ternario (o <strong>di</strong>agramma trilineare).Il <strong>di</strong>agramma sfrutta una proprietà del triangolo equilatero: la somma delle <strong>di</strong>stanze perpen<strong>di</strong>colari dai tre lati<strong>di</strong> un punto "p" interno al triangolo è costante e coincide con l'altezza del triangolo stesso (cfr. Lombardo, 1984,pp. 109-110 per una spiegazione efficace).Per la sua costruzione Vajani (1997) suggerisce <strong>di</strong> creare un reticolo interno al triangolo con un sistema <strong>di</strong>parallele spaziate <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci in <strong>di</strong>eci (o <strong>di</strong> venti in venti).Esempi:a) Se l’altezza è unitaria, la lunghezza del lato è 2/√3. I vertici del triangolo posizionato all’origine sono: (0,0), (1/√3,1); (2/√3,0). Poichéz=1-x-y, il punto sarà collocato in posizione: [(2x+y)/√3,y). Nel grafico seguente si è adottata una griglia con sud<strong>di</strong>visioni del 20%.A.O.(x)0.200.80y0.400.60z0.600.400.800.150.20A.O.(z)0.35 0.500.20 0.40 0.60 0.80xA.O.(y)Le linee corrono parallele all’asse <strong>di</strong>partendosi verso l’angolo opposto. Le etichette <strong>di</strong> valore sono collocate ai margini per non affollarel’area del grafico. Il punto “A” ha coor<strong>di</strong>nate: X=15 salendo dalla base verso il vertice: A.O.(x); Y=35 spostandosi da sinistra versoA.O.(y) e Z=50 (movimento da destra a sinistra). Loether e McTavish (1998, p.123) presentano un <strong>di</strong>agramma ternario con spaziaturadel 5% e tasselli riportati all’interno del grafico: la ricostruzione dei valori è così più semplice, ma il grafico risulta troppo carico.b) Ripartizione <strong>della</strong> spesa nelle regioni del Mezzogiorno per voci economiche.Anno 1993.Regione SpesecorrentiIn contocapitaleOnerifinanziariAbruzzo 30.2 51.9 17.9Molise 24.0 31.2 44.8Campania 31.0 64.9 4.1Puglia 30.8 14.6 54.6Basilicata 25.1 58.5 16.4<strong>Calabria</strong> 18.5 50.8 30.7Sicilia 40.1 25.4 34.5Sardegna 39.3 45.9 14.8In questo caso la scelta prevede: x=oneri finanziari, y=spese correnti,z=spese in conto capitale. Il grafico pone in rilievo la Campania e laPuglia che hanno delle composizione sbilanciate (sebbene in modo<strong>di</strong>verso).0.80.40.6<strong>Calabria</strong>J0.20.8PugliaJJ MoliseJSiciliaAbruzzoBasilicata JJJCampaniaSardegnaJ0.60.40.2 0.4 0.6 0.80.2


344Il grafico ternario può essere costruito basandosi <strong>di</strong>rettamente sulle percentuali; anzi, bastano le prime due datoche la terza si ricava per complemento. La posizione dei lati può essere scambiata cercando, tra le do<strong>di</strong>ci possibili(sei or<strong>di</strong>namenti ognuno con orientamento orario o antiorario) la configurazione più informativa.Esercizio_AE14: addetti extragricoli nelle aree metropolitane nel censimento 1991. Dati in migliaia <strong>di</strong> unità;Aree Metrop. Industria Commercio Altre att.Napoli 217.8 216.2 438.6Bari 54.9 49.8 91.2Catania 31.4 41.0 74.4Palermo 26.2 47.5 100.3Pescara 26.2 19.6 46.4Foggia 7.7 9.7 26.3Cosenza 5.7 8.2 25.5Messina 10.0 15.1 41.0Cagliari 17.7 22.9 58.8Mezzogiorno 1090.9 1084.3 2115.3Centro Nord 5264.2 3005.7 5140.0Italia 6335.1 4090.0 7255.3a) Trasformare le tre serie in rapporti <strong>di</strong> composizione;b) Realizzare il <strong>di</strong>agramma ternario;c) Qual'è il ruolo delle unità fittizie "Mezzogiorno", "Centro Nord" e Italia?L'analisi del <strong>di</strong>agramma ternario non è <strong>di</strong>fficile soprattutto tenendo presente il significato dei casi estremi: adesempio l'unità che ha tre quote uguali sarà collocata al centro del triangolo; se uno dei valori è nullo il punto sitroverà sul lato mancante; sarà collocato su <strong>di</strong> un vertice se sono nulli due valori (il 100% è attribuito alla terzamodalità).L'utilità del <strong>di</strong>agramma è però limitata se le unità hanno composizione percentuale molto simile finendo conl’affollare una zona e sovrapponendosi.Esempio:Caratteristiche che meglio identificano un mezzo <strong>di</strong> informazione (dati campionari).Caratteristica Quoti<strong>di</strong>ani Perio<strong>di</strong>ci TelevisioneAggiornamento 37.2 30.6 32.2Utilità 36.7 27.9 35.4Superficialità 28.7 29.0 42.3Comprensibilità 37.8 34.4 27.8Atten<strong>di</strong>bilità 33.5 32.7 33.9Sensazionalismo 26.4 32.0 41.6Completezza 25.7 41.6 32.6Faticosità 42.4 30.9 26.70.250.750.25Perio<strong>di</strong>ciQuoti<strong>di</strong>ani0.50Sensazionalismo● ●SuperficialitàAggiornamento● ●● ● UtilitàAtten<strong>di</strong>bilità CompletezzaComprensibilità●● FaticositàTelevisione0.75 0.50 0.250.500.75Sebbene le caratteristiche si addensino in una zona ristretta non è <strong>di</strong>fficile notare che quelle negative (sensazionalismo e superficialità) sono<strong>di</strong>scoste rispetto alle altre e chi conosce il settore non mancherà <strong>di</strong> trarre dal grafico altre utili in<strong>di</strong>cazioni. Da non trascurare la scelta <strong>di</strong> uncorpo molto piccolo per le etichette delle unità che non si sovrappongono ai dati nascondendoli o confondendoli; a questo fine contribuisceanche una loro collocazione <strong>di</strong>staccata rispetto al simbolo.Esercizio_AE15: voti per le rappresentanze sindacali.Comparto CGIL CISL UILSanità 107'573 91'532 64'467Ministeri 38'722 41'139 32'834Enti 6'214 9'946 5'550Aziende 7'684 7'339 4'694Università 11'873 9'981 5'211Ricerca 3'464 2'275 1'793Enti locali 58'249 46'550 34'885a) Realizzate il grafico ternario usando come coor<strong>di</strong>nate le percentuali delle organizzazioni;b) Interpretate il risultato.Rapporti <strong>di</strong> densitàL’esempio “veicoli/rete stradale” che ha introdotto i rapporti statistici rientra nella categoria dei rapporti <strong>di</strong>densità con cui si confrontano le ripetizioni <strong>di</strong> un fenomeno ad un in<strong>di</strong>catore <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione. In questo modosi ottiene una misura in<strong>di</strong>retta, ma efficace del grado <strong>di</strong> addensamento nell’ambito considerato.


345Esempi:a) Nella tabella è riportato l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento delle abitazioni dato dal rapporto tra popolazione residente e vani occupati.Capoluogo In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Aff.Catanzaro 2.30Cosenza 2.18Crotone 2.47Reggio <strong>Calabria</strong> 2.20Vibo Valentia 2.18Se la popolazione usasse uniformemente le abitazioni in quanti si ritroverebbero nella stessa stanza: 2.47 a Crotone e 2.18 a Cosenza.b) Un in<strong>di</strong>ce noto nelle analisi <strong>di</strong> bilancio è il ROE che in<strong>di</strong>ca quanto si è incassato da ogni lira <strong>di</strong> capitale (trascurando i fattoristraor<strong>di</strong>nari).ROE =Risultato nettoCapitale nettoAnno ROE Anno ROE1982 9.04 1987 20.121983 9.72 1988 20.501984 14.65 1989 18.211985 17.89 1990 11.691986 20.82 1991 10.36Per il periodo considerato si può notare una red<strong>di</strong>tività in calo (i dati sono riferiti alle imprese manifatturiere in Italia).Della stessa natura sono le produzioni unitarie ottenute <strong>di</strong>videndo la produzione complessiva <strong>di</strong> grano, olive,cotone, etc. per gli ettari <strong>di</strong> superficie a<strong>di</strong>bite alla coltivazione.Esempio:Nelle prime quattro colonne sono riportati dei dati relativi alla produzione <strong>di</strong> Chianti.Superficie Produzione uva Produzione vino Ven<strong>di</strong>te(ettari) (quintali) (ettolitri) (ettolitri) Prod.Unit. Resa Unit. Vend.Unit.Annate {1} {2} {3} {4} {2}/{1} ({3}/{2})*100 {4}/{1}1989 23542 1390754 854717 858093 59.08 61.46 36.451990 23380 1342125 838838 874191 57.40 62.50 37.391991 23433 1210546 754199 833241 51.66 62.30 35.56ll primo rapporto è la produzione unitaria per ettaro (che mostra una decisa tendenza alla <strong>di</strong>minuzione), laddove la resa (secondorapporto) rimane stazionaria. Diminuisce il terzo rapporto che in<strong>di</strong>ca quanti ettolitri si sono venduti per ogni ettaro messo a coltura.Esercizio_AE16: in base al prospetto riassuntivo dell’attività dei Nas nel 1991.CittàNumero <strong>di</strong> Controlli Persone Sequestriinfrazioni eseguiti denunciate (mln)Cremona 1671 671 354 1058Parma 2692 2580 1867 8830Bari 2365 2749 1112 5641Bologna 2067 1781 637 30139Latina 1830 1899 814 3325Padova 1786 1567 636 25352Firenze 1687 2174 492 3003Roma 1496 2034 869 3321a) Calcolare il rapporti aventi come denominatore la prima colonna e come numeratore, a turno, le altre tre.b) In quale città i controlli sono più efficaci.I rapporti <strong>di</strong> densità hanno insito un concetto intuitivo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a o <strong>di</strong> bilanciamento tra parti <strong>di</strong>verse ed è per questoche la parola “me<strong>di</strong>a” ricorre tanto spesso nelle interpretazioni <strong>di</strong> tali in<strong>di</strong>catori.Esempio:Frosini (1995, pp. 62-63) chiarisce efficacemente i rischi <strong>di</strong> interpretazione erronea dei rapporti <strong>di</strong> densità: ad esempio in <strong>Calabria</strong>risultano circolanti 32 autovetture ogni cento abitanti; questo però è vero per tutta la regione e non può essere copiato a livello comunaleo a livello <strong>di</strong> un condominio. Nel Lazio si riscontrano due abitanti per ogni autovettura: in qualche comune sarà anche vero, ma in altrisaranno cinque o sei per compensare l’affollamento delle strade <strong>di</strong> Roma.Esercizio_AE17: per valutare la familiarità con il cre<strong>di</strong>to si è deciso <strong>di</strong> confrontare le <strong>di</strong>verse regioni italianeutilizzando i rapporti:1) “depositi/residenti nella regione”;2) “sportelli/superficie regionale;Quali <strong>di</strong>fetti o lacune riscontrate nei due in<strong>di</strong>catori?L’utilità dei rapporti <strong>di</strong> densità si apprezza quando manchino informazioni esplicite su certi aspetti del problema,oppure sia incompleta la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> dati sulle variabili che il problema sembra suggerire naturalmente.


346I rapporti <strong>di</strong> densità sono infatti uno strumento empirico-speculativo che, se usato con accortezza, limitandosia situazioni “tipiche” o standar<strong>di</strong>zzabili” e senza troppe aspettative, può molto contribuire a chiarire i probleminella valutazione <strong>di</strong> un’impresa, <strong>di</strong> una amministrazione pubblica, del rischio-paese in una transazione conl’estero, nella definizione delle potenzialità <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> un’area.Esempio:L. Vasapollo (1995) illustra <strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>catori <strong>della</strong> red<strong>di</strong>tività del lavoro utilizzato dalle imprese. In particolare sono rilevanti i rapporti <strong>di</strong>densità che collegano il fattore lavoro (numero <strong>di</strong> occupati e ore lavorate) al prodotto <strong>di</strong> esercizio ed al valore aggiunto:1.Prod. Es.N. Occ.Val. Agg.; 2. ; 3.N. Occ.Prod. Es.Ore Lav. ;Val. Agg.4.Ore Lav.La “1” e la “2” esprimono il contributo me<strong>di</strong>o, al prodotto <strong>di</strong> esercizio e al valore aggiunto, che deriva da ogni occupato o da ogni oralavorata. La “3” e la “4” danno in<strong>di</strong>cazioni sulla produttività del lavoro (in termini <strong>di</strong> unità occupate e <strong>di</strong> ore lavorate). Si tratta comunque<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori che hanno assunto un notevole, ma controverso rilievo in politica economica.Esercizio_AE18: nella tabella sono riportate alcune informazioni relative ai principali <strong>di</strong>stretti industriali.Distretto Prodotto N.Aziende N.addetti FatturatoBrenta Calzature 890 1000 450Montebelluna Calzature 70 8200 123Macerata Calzature 2434 2430 2547Arzignano Concia 60 7100 308S.Croce Concia 88 10000 250Solofra Concia 150 350 900Pesaro Mobili 1000 1000 1600Brianza Mobili 9100 3000 5000Prato Tessile 1185 48000 515Biella Tessile 2300 2900 6000Carpi Tessile 2630 1310 1740a) Calcolare il rapporto addetti/aziende e fatturato/addetti per ogni <strong>di</strong>stretto.b) Calcolare il rapporto fatturato/aziende per le quattro tipologie <strong>di</strong> prodotto aggregando opportunamente i<strong>di</strong>stretti.L’esigenza maggiormente avvertita nei sistemi informativi aziendali e negli enti pubblici è la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>in<strong>di</strong>catori <strong>della</strong> qualità dei prodotti e servizi offerti a clienti ed utenti e soprattutto e le sue variazioni (cfr. Bryman,1992). Per ottenere parametri valutativi utili si devono spesso impiegare sia variabili <strong>di</strong>rettamente rilevabili nelprocesso <strong>di</strong> produzione che derivate incrociando variabili <strong>di</strong> base al fine <strong>di</strong> creare nuove metriche. In questo sensorispondono molto bene i rapporti <strong>di</strong> densità.Esempi:a) Per quantificare l’efficienza <strong>di</strong> un ente pubblico si potrebbe utilizzare il rapporto <strong>di</strong> densità: tempo produttivo in ore/ore lavorate incui il numeratore esprime il tempo necessario per svolgere le attività istituzionali. L’utilità dei rapporti <strong>di</strong> densità emerge infattiattraverso la creazione <strong>di</strong> variabili fittizie da utilizzare come base <strong>di</strong> ragguaglio <strong>di</strong> caratteristiche altrimenti non comparabili e talvoltaneanche osservabili o nascoste in vere e proprie sciarade informative quali i dati contabili <strong>di</strong> molti enti e società.b)Posti in asili nido superficie al pubblico km <strong>di</strong> rete elettrificata; ; ;Bambini ( 03 , ) anni personale in servizio 2km <strong>di</strong> superficie2m isole pedonaliabitantiIl 1° riflette la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> servizi all’infanzia ed al lavoro. Per confrontare i punti ven<strong>di</strong>ta si utilizza il 2° rapporto che misura il “servizio”<strong>di</strong> cui un cliente può usufruire; il 3° potrebbe servire per valutare la interconnessione ferroviaria <strong>di</strong> una zona. Per il 4° rapporto, ad esempio,a Firenze vale 75 cioè ogni fiorentino ha a <strong>di</strong>sposizione 75 m 2 <strong>di</strong> spazio libero dalle automobili; a Bari il rapporto è solo <strong>di</strong> 1 m 2 .c) Il calo degli scolari.1992/93 1995/96Alunni Classi Al/Cl cl/Al Alunni Classi Al/Cl cl/AlMaterna 833'133 36'660 22.7 44.0 863'400 37'157 23.2 43.0Elementare 2'689'818 161'999 16.6 60.2 2'551'900 145'203 17.6 56.9Me<strong>di</strong>a 1'955'683 101'586 19.3 51.9 1'806'800 89'136 20.3 49.3Superiore 2'560'113 121'299 21.1 47.4 2'389'100 107'149 22.3 44.8TOTALE 8'038'747 421'544 19.1 52.4 7'611'200 378'645 20.1 49.7Nel periodo considerato si nota un leggero incremento del numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> alunni per classe che nel complesso delle varie scuoleaumenta <strong>di</strong> una unità, ma con un aumento maggiore nella scuola superiore. Il rapporto (classi/alunni)*1000 in<strong>di</strong>ca quante classi sono<strong>di</strong>sponibili ogni mille alunni: anche in questo caso si nota un calo evidente visto che risultano soppresse più <strong>di</strong> tre classi delle superiorie delle elementari.


347Esercizio_AE19: stazioni <strong>della</strong> metropolitana e popolazione <strong>di</strong> alcune città europee.Città Popolazione StazioniAmburgo 2400 82Amsterdam 750 20Londra 9000 273Madrid 4000 135Milano 4300 81Mosca 10200 143Parigi 10000 351Roma 2800 33Stoccolma 1600 99Vienna 2300 39Misurare il grado <strong>di</strong> servizio inventando una variabile che coinvolga popolazioni e stazioni ed in<strong>di</strong>cate qualecittà si trova in migliore posizione rispetto all’in<strong>di</strong>catore da voi trovato.Esercizio_AE20: per le regioni del Mezzogiorno si <strong>di</strong>spone dei dati sul numero <strong>di</strong> imprese e <strong>di</strong> abitanti.Regioni Imprese AbitantiAbruzzo 53 1215136Campania 328 5408298Molise 6 324741Puglia 125 3849598Basilicata 26 603959<strong>Calabria</strong> 59 2030505Sicilia 239 4803567a) Calcolare il rapporto imprese/abitanti; b) Che cosa potrebbe misurare tale variabile?In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> nebulosità <strong>di</strong> un testoUn uso ar<strong>di</strong>to dei rapporti <strong>di</strong> densità è la misura <strong>della</strong> leggibilità <strong>di</strong> un testo che rientra a buon <strong>di</strong>ritto tra i concettisoft <strong>di</strong> R. Curatolo. E’ noto ad esempio il cosiddetto gunning fog index (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> nebulosità) <strong>di</strong>scusso da Bairde Stull (1983, pp. 105-107) che tende a misurare il livello <strong>di</strong> scolarità necessario per comprendere una comunicazionescritta. Le variabili che confluiscono nell’in<strong>di</strong>ce sono:N = Numero <strong>di</strong> parole; N = Numero <strong>di</strong> frasipNpL = =Nflunghezza me<strong>di</strong>a frasef⎧Le frasi semplici contano per uno⎨⎩Le frasi complesse contano per dueLa linea <strong>di</strong> demarcazione tra semplici e complesse <strong>di</strong>pende dal numero <strong>di</strong> parole, dalla presenza <strong>di</strong> avversativi,<strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nate, etc. La lunghezza me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> frase è già un in<strong>di</strong>catore <strong>della</strong> sua scarsa intellegibilità, ma puòessere integrata da un ulteriore elemento: la presenza me<strong>di</strong>a -per frase- delle parole <strong>di</strong>fficili. In<strong>di</strong>chiamo con N <strong>di</strong>l numero <strong>di</strong> parole con quattro o più sillabe che non siano scontate: nazionalità (americano) professioni (dottoressa)e le parole delle lingue straniere (latino incluso). Dalle parole <strong>di</strong>fficili sono escluse: i nomi propri(Bassanini, Inghilterra); i numeri (trecentocinquanta, quarantasei, <strong>di</strong>ciassettesimo); abbinamenti <strong>di</strong> due parolefacili (portalettere vicequestore); le forme verbali che raggiungono la quarta sillaba con il gerun<strong>di</strong>o, con ilparticipio o con il futuro (evidenziando, partecipante, finiranno). Il rapporto che misura l’incidenza delle parole<strong>di</strong>fficili è: D=(N d/N f)10. In definitiva, l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> comprensibilità è dato da:L NdC = + ⎛ ⎞⎝ ⎜ N⎟ 410 ⎠che è espresso in anni <strong>di</strong> scolarità necessari per intendere il testo.fEsempio:Comunicazione commerciale: “... si <strong>di</strong>stingue in ufficio o in casa non solo per il suo design avvincente ed esclusivo, ma anche perchéè assolutamente semplice e piacevole da utilizzare, questo grazie alla gestione guidata <strong>di</strong> tutte le funzioni attraverso il semplice toccodello schermo”. N p =41, N f =1+1+2=4, N d = 7; ne consegue: L=41/4=10.25, D=17.07, C=(10.25+17.07)*0.8=11. Il brano risulta comprensibileper chi ha frequentato almeno il 3° anno <strong>della</strong> scuola superiore.Esercizio_AE21: calcolare l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> nebulosità per il seguente comunicato“... Via libera definitivo <strong>della</strong>commissione Finanze del Senato al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge sulla cartolarizzazione dei cre<strong>di</strong>ti. Il provve<strong>di</strong>mento renderàpossibile il compimento <strong>di</strong> operazioni <strong>di</strong> securitization, regolate in tutte le loro fasi dal <strong>di</strong>ritto italiano, attraversola cessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti a società-veicolo che emettono titoli, a fronte delle attività che le sono state cedute e licollocano sul mercato.”


348In<strong>di</strong>catori socialiI rapporti <strong>di</strong> densità si ritrovano spesso tra gli “in<strong>di</strong>catori sociali” o “in<strong>di</strong>catori <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita” “.Esempio:A. Tatarelli Murer (1990) rileva: “Per in<strong>di</strong>catori sociali, nel senso più lato, si può intendere una serie <strong>di</strong> rapporti statistici che presentanovalore informativo in quanto entrano come componenti in un modello <strong>di</strong>i sistema sociale. Una delle maggiori <strong>di</strong>fficoltà consiste neltrovarne la giusta collocazione a causa <strong>della</strong> mancanza <strong>di</strong> un preciso quadro <strong>di</strong> riferimento. A ciò si aggiunge la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> perveniread una comune unità <strong>di</strong> misura che permetta sia confronti tre le intensità assunte dagli in<strong>di</strong>catori, sia eventuali sintesi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catoriesprimenti fenomeni <strong>di</strong>versi”.Come annota Giusti (1989, pp. 191-196) essi nacquero intorno al 1960 come tentativo <strong>di</strong> risposta al senso <strong>di</strong>insod<strong>di</strong>sfazione per le con<strong>di</strong>zioni <strong>della</strong> società e per le mutate caratteristiche dell’ambiente naturale e culturale(si veda ad esempio Edwards, 1974 e Corrado, 1990, cap.2); gli in<strong>di</strong>catori benesseriali ebbero (ed hanno) vitaassai <strong>di</strong>fficile per la necessaria e pericolosa contiguità con le decisioni politiche.Esempi:a) Zayczyk (1997, p.41): In definitiva, dopo una fase caratterizzata da entusiasmo e forse aspettative, si è transitati attraverso unperiodo, potremmo <strong>di</strong>re, <strong>di</strong> ricorso acritico agli in<strong>di</strong>catori sociali. Il “movimento degli in<strong>di</strong>catori sociali” <strong>di</strong> utilizzo degli stessi ai fini <strong>di</strong>rettidelle decisioni politiche e, in particolare, <strong>della</strong> programmazione sociale, si è ri<strong>di</strong>mensionato nel tempo fino ad attribuire a questistrumenti statistici una funzione sostanzialmente conoscitiva. Infatti, benché si sia continuato a credere alla capacità degli in<strong>di</strong>catori<strong>di</strong> rendere più efficaci i processi decisionali dei policy makers, in realtà, dopo anni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerche, questa relazione non è affatto<strong>di</strong>mostrata.b) La presenza <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> all’interno <strong>di</strong> una città è un in<strong>di</strong>scutibile elemento <strong>di</strong> qualità <strong>della</strong> vita. L’ISTAT utilizza come in<strong>di</strong>catori: metriquadri per abitanti, superficie a verde su superficie comunale, addetti al verde/superficie a verde.Lo scopo <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>catori è <strong>di</strong> costituire variabili hard cioè rilevabili che agiscano da proxy per degli aspettisoft non <strong>di</strong>rettamente censibili o rilevabili con troppi errori e relativi alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> benessere e <strong>della</strong> qualità<strong>di</strong> vita <strong>della</strong> popolazione. In pratica, essi agioscono come sensori delle con<strong>di</strong>zioni generali.Esempi:1) Numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> componente per famiglia; 2) Suici<strong>di</strong> per 100 mila abitanti; 3) Nuzialità (matrimoni ogni 1000 abitanti);4) Me<strong>di</strong>ci ogni 1000 abitanti; 5) Posti letto ogni 100 mila abitanti; 6) Telefoni cellulari ogni 100 abitanti;7) Biglietti venduti ogni 1000 abitanti; 8) Morti da alcool ogni 100 mila abitanti; 9) Temperatura me<strong>di</strong>a;10) Red<strong>di</strong>to pro capite; 11) Vetture superiori ai 2000 CC per 100 vetture; 12) Tasso <strong>di</strong> analfabetismo.Per ognuno degli in<strong>di</strong>catori benesseriali si definisce la base-line al <strong>di</strong> sotto <strong>della</strong> quale una società civile nondovrebbe mai scendere ed il cui approssimarsi dovrebbe far scattare meccanismi automatici <strong>di</strong> interventopubblico o a base volontaria che ne frenino e invertano la tendenza. La <strong>Statistica</strong> ha un ruolo determinante nellafissazione <strong>di</strong> queste soglie o <strong>di</strong> altre (ad esempio il livello “normale”).Esercizio_AE22: a) Quale ritenete sia il ruolo <strong>della</strong> statistica rispetto agli in<strong>di</strong>catori benesseriali: privilegiarein<strong>di</strong>catori sintetici oppure batterie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori?b) Quali errori sono possibili nella transizione da in<strong>di</strong>catore reale a preoccupazione sociale che ne ha motivatola rilevazione (ad esempio, sono sempre usati per misurare quello per cui sono stati costruiti?)c) Si mormora che <strong>di</strong>versi leader politici adoperano gli in<strong>di</strong>catori come generica imbottitura dei loro <strong>di</strong>scorsi.Cosa potrebbe indurre ad un loro uso più efficace?Rapporti causa-effettoRientrano in questa tipologia i quozienti in cui il denominatore abbia un legame <strong>di</strong> causalità (antecedenza,presupposto, premessa) più o meno <strong>di</strong>retto, con il numeratore (si parla anche <strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong> derivazione).Esempi:a) Il rapporto “valore produzione/ricavi netti” è adoperato dagli economisti d’impresa per valutare la capacità <strong>di</strong> un’azienda <strong>di</strong> mantenereun rapporto equilibrato e profittevole tra costi e ricavi. Di norma, il valore dell’in<strong>di</strong>ce è superiore all’unità dato che non tutta la produzioneviene venduta (una parte finisce nelle scorte) ed una parte <strong>della</strong> produzione non è destinata alla ven<strong>di</strong>ta. Tuttavia, un valorecostantemente sopra l’unità è un segnale <strong>di</strong> inefficienza.b) Un noto in<strong>di</strong>catore dello sviluppo dei Paesi è quello <strong>della</strong> mortalità infantileMorti nel primo anno <strong>di</strong> vitaMortalità infantile:Nati viviRiuscire a ridurre tale in<strong>di</strong>catore ai livelli più bassi possibili è compito <strong>di</strong> ogni società civile.


349L’essenza <strong>di</strong> questi rapporti è il legame che intercorre tra le variabili coinvolte: quella al denominatorerappresenta il numero <strong>di</strong> unità su cui un evento si può verificare ed al numeratore è posta la variabile che rilevale unità in cui si verifica. Ad esempio, gli iscritti ad una università possono essere considerati il presupposto <strong>di</strong>vari in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> efficienza: il numero <strong>di</strong> laureati, il numero <strong>di</strong> fuori corso, il numero <strong>di</strong> esami.Esempio:Confronto tra istanze presentate dall’attività <strong>di</strong> prosa e accolte dal Fondo unico per lo spettacolo.Pervenute{1}Accolte{2}({2}/{1})*100EnteEnti pubblici 4 4 100.00Istituti pubbl. e priv. naz. 2 2 100.00Teatri stabili pubblici 15 15 100.00Teatri stabili privati 13 10 76.92Teatri per l'infanzia 31 27 87.10Imprese <strong>di</strong> produzione <strong>401</strong> 275 68.58Progetti speciali 23 5 21.74Circuiti 13 13 100.00Organismi <strong>di</strong> promozione 106 66 62.26Imprese <strong>di</strong> esercizio 88 65 73.86Teatri universitari 13 9 69.23Rassegne 54 43 79.63TOTALE 763 534 69.99Il rapporto “accolte/pervenute” mostra che, per alcuni anni, c’è piena sod<strong>di</strong>sfazione, laddove emerge una forte penalizzazione deiprogetti speciali poiché solo il 21.74% delle istanze risulta accolto.Esercizio_AE23: nella tabella sono riportate, per marca e per due anni, le auto rubate e rinvenute.1991 1992Marca Rubate Rinvenute Rubate RinvenuteAlfa Romeo 4690 1<strong>401</strong> 4714 1<strong>401</strong>BMW 2167 631 1798 414Fiat 3467 1628 3281 1312Lancia 3536 1421 3260 1104Mercedes 5596 1486 4985 1130Mitsubishi 554 141 483 93Volvo 1190 200 920 144a) Definite opportunamente il “tasso <strong>di</strong> recupero”; b) Calcolatelo per le due annate; c) C’è un tasso me<strong>di</strong>o?Il carnet <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> rapporti è molto ricco e <strong>di</strong>versificato. Negli esempi ed esercizi che seguono ne vedremo<strong>di</strong>verse applicazioni.Esempi:DivorziDivorzialità : Sinistri; Emigrazione : Emigrati Rischio incidenteMatrimoniResidenti; : Autoveicoli circolantiI rapporti causa-effetto o <strong>di</strong> derivazione mirano a cogliere gli aspetti <strong>di</strong> un problema che possono ragionevolmentericondursi ad una causa scatenante principale. Servono perciò a standar<strong>di</strong>zzare i confronti eliminando un riferimento<strong>di</strong>fferenziante che potrebbe alterare la comparazione. Da notare che un in<strong>di</strong>catore può rientrare in più<strong>di</strong> una categoria <strong>di</strong> rapporti; nessuna <strong>di</strong>fficoltà, solo che cambia il tipo <strong>di</strong> significato attribuito.Esempio:Evasi durante la fruizione <strong>di</strong> un permesso premio.L’andamento è oscillatorio con variazioni tra il 7 e l’11 per mille rivelando una sostanzialestabilità. Il rapporto è <strong>di</strong> derivazione perché per evadere da un permesso premio occorreprima fruirne, ma si può interpretare anche come rapporto <strong>di</strong> composizione: quanti neevadono, “in me<strong>di</strong>a”, per ogni mille permessi premio.Anno Fruitori Evasi (Ev./Fr.)100094 14'755 132 8.995 13'540 143 10.696 13'042 122 9.497 13'663 99 7.298 12'541 141 11.2Esercizio_AE24: fra i vari marker <strong>di</strong> produttività del lavoro ve ne sono alcuni che rapportano ai <strong>di</strong>pendenti iricavi netti e gli investimenti netti (grado <strong>di</strong> meccanizzazione).Società Ricavi netti Dipendenti InvestimentiFiat Auto 28886 124421 3853Iveco 7850 37341 420New Holland 4541 19590 73Texsic 1160 9631 108Magneti Marelli 2871 21658 225CEAC 1057 6206 40Gilar<strong>di</strong>ni 2538 8643 93FiatAvio 1243 4706 75Snia BPD 2068 10334 165Fiat Impresit 2550 8384 47a) Calcolate tali in<strong>di</strong>catori per le imprese del gruppo FIAT;b) Interpretate il risultato in<strong>di</strong>viduando la società in con<strong>di</strong>zioni migliori.


350Quozienti specifici e quozienti genericiSe il denominatore è solo in<strong>di</strong>rettamente riferito al numeratore si parla <strong>di</strong> rapporti generici; se invece il legame è esplicitosi parla <strong>di</strong> rapporti specifici perché dai loro denominatori si sono scorporati quegli elementi che non concorrono<strong>di</strong>rettamente alla successiva formazione del numeratore.Esempi:Red<strong>di</strong>ti prodottiCrimini commessi su minoria) Efficacia prestiti : ; Disagio minorile : ;Fi<strong>di</strong> concessiNumero <strong>di</strong> minorib) Violazione delle <strong>di</strong>rettive in alcuni Paesi <strong>della</strong> Unione Europea. Calcolo <strong>di</strong> due rapporti <strong>di</strong> derivazione.Messa in Parere DeferimentoPaese mora motivato alla Corte (P/M)100 (D/P)100Belgio 90 35 18 38.89 51.43Germania 121 35 19 28.93 54.29Francia 154 52 15 33.77 28.85Portogallo 117 35 14 29.91 40.00Italia 122 35 20 28.69 57.14Spagna 107 25 7 23.36 28.00Lussemburgo 75 16 6 21.33 37.50Rispetto al 1° sono il Belgio e la Francia a risultare più in<strong>di</strong>etro nelle applicazioni <strong>della</strong> normativa europea. Rispetto al 2° è l’Italia che arrivaall’ultimo sta<strong>di</strong>o <strong>della</strong> procedura.c) Il confronto me<strong>di</strong>ante tassi generici è utile in quanto basato su valori a<strong>di</strong>mensionali comparabili almeno a livello superficiale. Possonoperò risultare imprecisi e <strong>di</strong>storti in alcune circostanze. Blangiardo (1987, p. 59) riporta i seguenti calcoli relativi ai tassi generici <strong>di</strong>mortalità in provincia <strong>di</strong> Brescia e <strong>di</strong> Mantova:⎛⎝MP1' 000⎞ 9' 502=⎠ BS 978' 808 1' 000 = 9.71; ⎛ M1' 000⎞=⎝ P ⎠ MN4' 6911' 000 = 12.39378' 592I due valori non sono però confrontabili in quanto influenzati in modo sensibile dalla <strong>di</strong>versa struttura per età delle due popolazioni. Sesi circoscrive l’attenzione alle fasce d’età superiori ai 60 anni (tasso <strong>di</strong> mortalità specifico per questa fascia) si ottiene:⎛⎝MPcon risultati opposti a quelli precedenti.1' 000⎞ 7' 212=⎠ BS 146' 069 1' 000 = 49.37; ⎛ M1' 000⎞=⎝ P ⎠ MN3' 8681' 000 = 48.5979' 602I rapporti specifici sono quelli più utili per la loro pertinenza, ma anche quelli su cui è più <strong>di</strong>fficile ottenereinformazioni per cui sono spesso sostituiti da quelli generici.Esercizio_AE25: in<strong>di</strong>catori del controllo parlamentare sul governo.Sede Interrogazioni RisposteCamera-Risposta scritta-Aula 31750 14710Camera-Risposta scritta-Comm. 3517 1203Senato-Risposta scritta-Aula7806 3816Senato-Risposta scritta-Comm. 1275 182Camera-Risposta orale-Aula3547 1194Senato-Risposta orale-Aula511 383TOTALE 48406 214881) Calcolare il rapporto “risposte/interrogazioni”;2) In<strong>di</strong>viduare le situazioni <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>sponibilità del governo.Esercizio_AE26: l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sofferenza bancaria è un in<strong>di</strong>catore <strong>della</strong> salute delle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to. Ecco deidati relativi aSofferenza :per due campioni <strong>di</strong> istituti del Nord Est e del MezzogiornoFi<strong>di</strong> non rientratiFi<strong>di</strong> concessiMezzogiorno 18.9 12.8 16.1 24.9 15.8 19.4 17.1 11.3 11.0 29.9 17.2 30.0 15.1 16.7 19.2 28.616.3 15.2 12.2 14.7 19.8 25.9 21.9 27.8 15.8 16.6 26.5 17.8 18.0 18.6Nord Est 12.1 8.7 10.7 14.9 10.5 12.3 11.2 7.6 7.5 21.3 11.2 16.9 10.1 11.0 12.2 16.410.8 10.2 8.3 9.9 12.5 15.3 13.5 17.3 10.5 10.9 15.5 11.6 11.6 12.0a) Re<strong>di</strong>gere il poligono <strong>di</strong> frequenza;b) Che tipo <strong>di</strong> lettura si può fare dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sofferenza?


351Rapporti <strong>di</strong> coesistenzaQueste variabili si ottengono da informazioni su aspetti <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> uno stesso problema, ma che è <strong>di</strong> interessevalutare congiuntamente o perché hanno le stesse ra<strong>di</strong>ci oppure perché concause <strong>di</strong> un altro fenomeno. Lo scopoè <strong>di</strong> evidenziare il comportamento <strong>di</strong> ciò che i due dati costitutivi hanno in comune e che si ritiene sia rappresentatodal loro rapporto portando in primo piano squilibri o sbilanciamento. I rapporti <strong>di</strong> coesistenza entranospesso nei sistemi <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> imprese, <strong>di</strong> enti e <strong>di</strong> persone (<strong>di</strong>rigenti pubblici e manager privati) impostatisu parametri rigorosamente oggettivi che vadano oltre il grezzo: “obiettivi/risultato” la cui vaghezza lascia spazioa giu<strong>di</strong>zi arbitrari e parziali sull’operato dei responsabili <strong>della</strong> gestione.Esempi:a)Red<strong>di</strong>toConsumi ;Impiegati; Funzionalità chip :OperaiFrequenza in HzSuperficie chip ;b) Una misura dell’intelligenza <strong>di</strong> una specie è il rapporto <strong>di</strong> coesistenza “massa cerebrale/massa corporea”. E’ stato però osservato cheil confronto dovrebbe avvenire per volume <strong>della</strong> scatola cranica e del corpo piuttosto che per superfici; in tal senso la superficie cerebraleapprossima bene il suo volume, per quella corporea è necessaria una correzione per cui il rapporto <strong>di</strong> coesistenza appropriato è:Massa cerebrale[ Massa corporea] 2 3Su questa metrica Homo sapiens è in testa subito seguito dal delfino e con Homo abilis (un antenato <strong>di</strong>retto dell’uomo moderno) interza posizione (Cleveland 1994, pp.12-13).Esercizio_AE27: prezzi in dollari dei me<strong>di</strong>cinali per 100 pastiglie-1991).a) Calcolare il rapporto <strong>di</strong> coesistenza Prezzi USA/Prezzi Canada;b) Che significato si può attribuire a questo rapporto ed al suo reciproco?Me<strong>di</strong>cinale USA CanadaAtivan 49.43 6.16Ceclor 134.18 84.14Couma<strong>di</strong>n 36.70 19.59Dilantin 15.03 4.67Feldene 167.54 123.61Halcion 47.69 16.09Lopressor 37.51 15.80Naprosyn 72.36 42.64Pepcid 103.74 76.22Premarin 26.47 10.10Il rapporto <strong>di</strong> coesistenza assume particolare rilevanza se le informazioni componenti sono relative ad aspetti fraloro complementari cioè tali che una delle due caratteristiche deve necessariamente essere presente in ogni unitàquale la composizione hardware/software in un sistema informativo. In questo caso la nuova variabile chescaturisce dal rapporto misura la prominenza <strong>di</strong> uno degli aspetti rispetto all’altro. Se il rapporto è superioreall’unità vuol <strong>di</strong>re che si è verificato uno scompenso a favore del numeratore che è cresciuto a danno deldenominatore. E’ vero il contrario se il rapporto risulta inferiore ad uno.Esempi:a) La liqui<strong>di</strong>tà è uno dei fattori da tenere sotto controllo nel valutare l’assetto economico globale <strong>di</strong> un’azienda perché misura la capacità<strong>di</strong> riuscire a fare fronte ai debiti con mezzi propri o con l’indebitamento. Un in<strong>di</strong>ce adatto allo scopo è il rapporto <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà primaria:Liqui<strong>di</strong>tà imme<strong>di</strong>ate + Liqui<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>fferitePassività correntiil valore ideale dell’in<strong>di</strong>ce è uno. Se rimane superiore ad uno per troppo tempo è segno che c’è liqui<strong>di</strong>tà non investita; se l’in<strong>di</strong>ce persisteal <strong>di</strong> sotto del valore unitario l’azienda è prossima ad incagliarsi.b) E’ noto che il guadagno principale delle banche è costituito dal<strong>di</strong>fferenziale tra i tassi attivi ed i tassi passivi. Ma questo è lo stesso intutta Italia? Ecco dei dati per il secondo trimestre 1991.Il rapporto <strong>di</strong> coesistenza in<strong>di</strong>ca che il <strong>di</strong>vario tra tassi attivi e passivi<strong>di</strong>minuisce nel passare da comparti a minore sviluppo a quelli amaggiore sviluppo.CompartoTassi attivi sui c/c{1}Tassi passivime<strong>di</strong> presunti{2}{2}/{1}Nord ovest 7.71 14.42 1.87Nord Est 7.84 14.59 1.86Centro 7.65 15.20 1.99Sud 7.44 16.21 2.18Isole 7.98 16.21 2.03Esercizio_AE28: presenze <strong>di</strong> ospiti italiani e stranieri nei complessi ricettivi all’aria aperta (dati in migliaia).Anno Italiani Stranieri1982 25377 163121983 24098 144761984 24236 134901985 24994 139831986 26483 15066a) Calcolare il rapporto “stranieri/italiani” nei vari anni;b) Descrivere l’andamento temporale del rapporto.1987 26717 166941988 26748 164471989 26161 143371990 28219 137541991 30264 15079


352Diagramma <strong>di</strong> complementarietàIl rapporto <strong>di</strong> coesistenza si presta ad una utile rappresentazione grafica (<strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> complementarietà) basatasul fatto che i dati a rapporto sono componenti antitetiche <strong>di</strong> un fenomeno unitario. Noto il dato al numeratoresi ricava, per complemento al totale, il dato al denominatore (o viceversa).Per ogni unità si costruiscono le due nuove variabili:XDato al numeratore= ; X =Totale1 2Dato al denominatoreTotaleche costituiscono le coor<strong>di</strong>nate. I punti si troveranno tutti <strong>di</strong>sposti lungo la retta: X 1=1-X 2. L’inserimento <strong>della</strong>bisettrice del primo quadrante (X 1=X 2) fornisce inoltre un ausilio <strong>di</strong> lettura per i valori inferiori e superioriall’unità. Per ottenere poi il rapporto <strong>di</strong> coesistenza basterà <strong>di</strong>videre X 1per X 2Esempi:a) Nella tabella che segue sono riportati alcuni dati del bilancio consolidato 1991 delle aziende del gruppo IRI.Gruppi principali D.F.N M.P. X2 X1Stet 19506 . 19470 0.50 0.50Ilva 6338 2973 0.68 0.32Finmeccanica 4862 2364 0.67 0.33Iritecna 8819 4557 0.66 0.34Alitalia 1167 1386 0.46 0.54SmeRai166164813633630.110.820.890.18Fincantiere 764 703 0.52 0.48Finmare 1818 405 0.82 0.18Finsiel 99 251 0.28 0.72Totale IRI 63330 22248 0.74 0.260,90,80,70,60,50,40,30,20,1oSmeX 1FinsieloAlitaliaoStet o FincantieriIlvaFinmeccanica IIritecnaoooTOTALE IRIoFinmareRai oX 200 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9Proviamo a rappresentare il rapporto “debiti finanziari netti/mezzi propri”. Poniamo X 1=mezzi propri/totale e X 2=debiti finanziari netti/totale. La società che è in migliore posizione è la Sme che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> 8 lire <strong>di</strong> mezzi propri per ogni lira <strong>di</strong> debiti finanziari netti. Anchela Finsiel non è in cattiva luce dato che i mezzi propri sono in rapporto <strong>di</strong> tre ad uno con i debiti finanziari. Le imprese che si presentanoin sofferenza sono la RAI e la Finmare le quali, a fronte <strong>di</strong> una lira <strong>di</strong> mezzi propri, hanno quattro lire <strong>di</strong> debiti finanziari netti.b) Variazione <strong>della</strong> pressione fiscale nettain alcuni Paesi occidentali.Il grafico segnala che la Svizzera èl’unico Paese in cui la pressione fiscale<strong>di</strong>minuisce nel quinquennio. inoltre, levariazioni sono tutte <strong>della</strong> stessa entitàper cui i punti si collocano nella fascia55%-65%.Paese 1990 1995Irlanda 4.1 7.3Olanda 14.2 24.2Canada 6.8 11.2Svezia 15.5 25.3Norvegia 13.4 21.7Regno Unito 10.1 15.7Italia 10.8 16.1Danimarca 11.5 16.6Finlan<strong>di</strong>a 10.6 15.3Belgio 12.2 17.6USA 12.0 16.5Francia 14.1 19.1Svizzera 14.4 13.5Austria 14.5 18.5Giappone 5.9 7.5Germania 14.8 18.70.65 IrlandaE Olanda0.63 E CanadaE 0.61 Svezia NorvegiaE Regno UnitoEItalia0.59 BelgioEDanimarca Finlan<strong>di</strong>aUSAE Francia0.57AustriaGiapponeEGermania0.550.530.510.49E Svizzera0.470.450.35 0.37 0.39 0.41 0.43 0.45 0.47 0.49 0.51 0.53 0.55Esercizio_AE29: nel prospetto è in<strong>di</strong>cato, per sesso, il personale dei ministeri al 1986.Ministero Totale FemminePubblica Istruzione 1118894 731262Finanze 69277 27274Difesa 52859 10841Giustizia 40883 15940Interno 16957 8354Beni culturali 23877 8167Lavoro 15665 6291Tesoro 15029 6374Altri 32863 16267Rappresentate graficamente il rapporto <strong>di</strong> coesistenza: femmine/maschi.


3535.1.3 Rapporti che si risolvonoMolte variabili utili ed interessanti si ottengono rapportando un valore <strong>di</strong> stock: la consistenza (in numero o inquantità) <strong>di</strong> un fenomeno in un certo istante e un valore <strong>di</strong> flusso: l'ammontare o il numero interessato damovimenti in entrata o in uscita nell’intervallo <strong>di</strong> tempo: ora, giorno, mese cui è riferita la rilevazione. Supponiamoche il fenomeno sia stazionario cioè che per ogni unità che esce ne entra un’altra. Tale fenomeno può essereconsiderato come formato da un certo numero <strong>di</strong> posti fissi (consistenza) che in<strong>di</strong>chiamo con Co iche sonosuccessivamente occupati dalle <strong>di</strong>verse unità che si immettono (E i) ed in cui rimangono posti vuoti lasciati liberidalle unità che fuoriescono (U i). Il rapporto tra la parte complessivamente rinnovata nell’unità <strong>di</strong> tempo (Nu i)ed il numero <strong>di</strong> posti (Co i) esprime la frequenza, il rinnovo o la rotazione -per la data unità <strong>di</strong> tempo- dellesostituzioni in ciascun posto:R i = Nu iCo i, i = 1, 2,…, nIl reciproco del rapporto misura l'intervallo me<strong>di</strong>o fra due successive sostituzioni <strong>di</strong> unità nel medesimo postoovvero la durata del tempo trascorso dal momento in cui una unità entrando nello stock viene ad occupare unposto, a quello in cui, essendo fuoriuscita, lo lascia libero. 1/R iin<strong>di</strong>ca perciò la permanenza o durata:D i = Co iNu i, i = 1, 2,…, nEsempio:Landenna (1994, p. 266) rileva: “... Qualora si pongano a confronto due grandezze stock riferite a due <strong>di</strong>versi istanti oppure duegrandezze flusso relative a due <strong>di</strong>versi intervalli, l’elemento che varia si identifica con il tempo; invece, se le grandezze confrontatesono uno stock ed un flusso, legati dal fatto che l’istante <strong>di</strong> rilevazione del primo appartiene ad un intervallo nel quale viene osservatoil secondo, l’elemento che <strong>di</strong>fferenzia le due situazioni poste a confronto è il fenomeno”.Poiché nel dato arco <strong>di</strong> tempo si potrebbero rilevare infiniti valori <strong>della</strong> consistenza (uno per ogni "istante" delperiodo) il valore che entra nei rapporti è approssimativo e sintetico. Di questi valori ne ve<strong>di</strong>amo solo uno. Comeinterpretarlo? Se ipotizziamo che i rapporti siano stabili nel periodo <strong>di</strong> rilevazione allora quello osservato nellafase centrale può valere come “me<strong>di</strong>a” e più breve è il periodo, migliore sarà l'approssimazione.Esempio:Operazioni al 29-2-1992 <strong>della</strong> Cassa depositi e prestiti per alcuni anni e per alcune aree.Nuove domande Pratiche trattate Rotazione DurataAnni Numero Importo Numero Importo Numero Importo Numero Importo1989 4'181 3'860'563 25'382 4'248'891 0.16 0.91 6.07 1.101990 3'314 1'981'344 8'589 1'921'814 0.39 1.03 2.59 0.971991 1'330 749'427 12'589 8'597'813 0.11 0.09 9.47 11.471989 4'310 4'113'585 15'359 1'984'623 0.28 2.07 3.56 0.481990 1'547 797'725 4'408 1'062'784 0.35 0.75 2.85 1.331991 822 346'027 6'293 3'577'340 0.13 0.10 7.66 10.341989 8'941 7'974'148 40'741 4'904'939 0.22 1.63 4.56 0.621990 4'861 2'779'059 12'997 3'089'718 0.37 0.90 2.67 1.111991 2'152 1'095'454 18'882 1'841'639 0.11 0.59 8.77 1.68I rapporti <strong>di</strong> durata rivelano che la permanenza è maggiore per gli importi che per il numero; inoltre, le pratiche relative al Mezzogiornosono smaltite più lentamente. L'efficienza <strong>della</strong> Cassa, misurata con il coefficiente <strong>di</strong> rotazione che -a gran<strong>di</strong> linee- potrebbe misurarela velocità dell'iter <strong>di</strong> perfezionamento delle pratiche, è maggiore per l'importo solo nel 1991 che risulta un anno <strong>di</strong> attività particolarmenteintensa. Sulle pratiche relative alle richieste del Mezzogiorno la velocità è sempre inferiore rispetto a quella del Centro-Nord.Le riserve sull'uso dei rapporti si pongono anche per quelli che si risolvono. Innanzitutto non bisogna trascurareche anche i fenomeni più semplici sono alimentati da una molteplicità <strong>di</strong> cause e che i rapporti -per loro naturaspingonoa circoscrivere l’attenzione a quella più rilevante determinando così la scarsa generalità del rapporto.Peraltro, si ipotizza che il fenomeno sia stabile ovvero poco variabile, come regolari e misurabili dovrebberoessere il flusso in entrata ed in uscita; tutti presupposti raramente verificati (ad esempio, applicate agli studentiuniversitari significa che il flusso delle matricole è in proporzione costante con il flusso dei laureati); infine, leinformazioni mancanti sono spesso stimate con approssimazioni fantasiose e soggettive, accettabili solo per lefinalità esplorative <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>catori.


354Esercizio_AE30: imprese per ramo <strong>di</strong> attività. Valori assoluti secondo semestre 1994.Ramo <strong>di</strong> attività Registrate Iscritte CancellateAgricoltura 1368 36 27Energia-Gas 119 2 5Industrie estrattive 1433 14 33Industrie lav. metalli 7272 132 135Industrie alimentari 10161 287 284Costruzioni 15614 484 372Comm.Pubbl. Esercizi 60933 1548 1696Trasporti e comunicazioni 7875 202 225Cre<strong>di</strong>to e assicurazioni 12469 370 271Sevizi pubblici 10200 236 221Imprese non classificate 4098 634 105TOTALE 131542 3945 3374a) Proporre e calcolare: 1) Un rapporto flusso/consistenza; 2) Un rapporto consistenza/flusso;b) Quali concetti tendono a misurare?c) Come si interpretano i rapporti del punto a) relativamente alla unità fittizia “TOTALE”?Rapporti <strong>di</strong> durataScaturiscono dal rapporto tra la consistenza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un fenomeno (numeratore) con quella sua parte che in undato periodo <strong>di</strong> tempo me<strong>di</strong>amente si rinnova (denominatore). Ogni sua modalità fornisce un’in<strong>di</strong>cazionein<strong>di</strong>retta sul tempo <strong>di</strong> permanenza ovvero del tempo necessario a che il flusso si estingua qualora sia interrottala corrente <strong>di</strong> entrata o del tempo che precede la tracimazione qualora si interrompa la corrente <strong>di</strong> uscita.Esempi:a) Un tino <strong>di</strong> Rapitalà (eccellente bianco siciliano) <strong>della</strong> capacità <strong>di</strong> 3.5 ettolitri viene svuotato al ritmo <strong>di</strong> 5 litri al minuto. In quanto tempoil tino sarà prosciugato? Basta porre a rapporto la capacità del tino e la portata del rubinetto: T=350/5=70 pari ad un’ora e <strong>di</strong>eci minuti.b) In un Paese europeo gli immigrati clandestini sono 150’000. Ne sono regolarizzati 2’000 la settimana (giorni festivi inclusi).Supponendo che nessuno entri più illegalmente, quanto tempo ci vorrà per normalizzare completamente la situazione?T=150’000/2’000 =75 settimane pari ad un anno, cinque mesi e tre settimane. Per quanto tempo un immigrato si troverà in posizioneillegittima: da una a 75 settimane, in me<strong>di</strong>a (1+75)/2= 36 settimane, cioè nove mesi.c) Un corso immatricola 200 studenti ogni anno accademico. Inoltre, ogni anno si <strong>di</strong>plomano 50 studenti e gli iscritti sono 550. Quantotempo rimarrà iscritto uno studente? Stimando a (200+50)/2=125 gli studenti interessati da un movimento (o <strong>di</strong> entrata o <strong>di</strong> uscita)potremmo <strong>di</strong>re che lo studente permarrà nel corso per 550/125=4.4 cioè quattro anni accademici, 4 mesi e 24 giorni: [0.4*12] e [0.8*30].Le <strong>di</strong>fficoltà maggiori, come si sarà intuito dagli esempi, nascono dalla misura <strong>di</strong> consistenza e <strong>di</strong> flussi datala preve<strong>di</strong>bile carenza <strong>di</strong> rilevazioni <strong>di</strong>rette. Ad esempio, nel caso <strong>della</strong> permanenza nel corso <strong>di</strong> un <strong>di</strong>plomauniversitario si dovrebbe conoscere la carriera accademica <strong>di</strong> ogni studente e tenere conto dei <strong>di</strong>versi flussi <strong>di</strong>uscita: abbandono stu<strong>di</strong>, barriere <strong>di</strong> esami, <strong>di</strong>ploma finale e dei flussi <strong>di</strong> entrata: immatricolazioni, provenienzada altri corsi <strong>di</strong> laurea o <strong>di</strong>ploma. In mancanza <strong>di</strong> informazioni specifiche si procede con valori presunti.La parte che si rinnova è stimata con il valor me<strong>di</strong>o tra entrate ed uscite:Nu i = E i + U i2, i = 1, 2,…, nche presuppone la regolarità dei due flussi rispetto al tempo e la loro omogeneità. Per il calcolo <strong>della</strong> consistenzame<strong>di</strong>a si adopera la semisomma <strong>della</strong> consistenza all’inizio del periodo A ied alla fine Z i:Co i = A i + Z i2, i = 1, 2,…, n D i = Co iNu i=A i + Z i2E i + U i2= A i + Z iE i + U i, i = 1, 2,…, nIl rapporto è espresso nell'unità <strong>di</strong> tempo (e frazioni) a cui sono riferite le entrate, le uscite e la consistenza me<strong>di</strong>a.Esempi:Pazienti1 / 1 + Pazienti31/12Degenza me<strong>di</strong>a : * 365;Dimessi + AccettatiRimanenze1 / 1 + Rimanenze31/12Giacenza me<strong>di</strong>a : * 365Acquisti + Ven<strong>di</strong>teL’unità <strong>di</strong> misura per entrambi i rapporti è il giorno e cioè una giacenza me<strong>di</strong>a pari a 3.2 informa che il prodotto è rimasto in magazzinoper tre giorni ed il 20% <strong>di</strong> un giorno (più <strong>di</strong> 4 ore).


355Esercizio_AE31: finanziamenti alla giustizia. Dati 1994.a) Calcolate la durata me<strong>di</strong>a in mesi dell’iter;b) Qual’è quella in cui c’è la migliore gestione?Regione Presentati Finanziati In esame all'1.1 In esame al 31.12Sardegna 17 5 13 11Sicilia 16 8 19 28<strong>Calabria</strong> 37 6 38 45Campania 37 10 16 33Puglia 40 13 53 30Può succedere che o per il rinnovo o per la consistenza o per entrambe si abbiano misure <strong>di</strong>rette o desunte da altrefonti atten<strong>di</strong>bili. Tali informazioni -come principio generale- debbono essere utilizzate per calcolare i rapportisenza perciò ricorrere alle formule <strong>di</strong> approssimazione.Esempio:Consideriamo le seguenti informazioni sulle giacenze <strong>di</strong> magazzino e sulle ven<strong>di</strong>te <strong>della</strong> “General Cosmetics Ltd” e calcoliamo ladurata <strong>della</strong> giacenza me<strong>di</strong>a per i vari anni.Anno Rim.Iniziali Rim.Finali Totale Ven<strong>di</strong>ta me<strong>di</strong>a Giac.me<strong>di</strong>a-mesiven<strong>di</strong>te1976 21688 12628 162500 13542 1.26701977 12628 11314 198700 16558 0.72301978 11314 10210 241800 20150 0.53411979 10210 9736 292900 24408 0.40861980 9736 5277 363600 30300 0.24771981 5277 3828 471900 39325 0.11581982 3828 3734 530100 44175 0.08561983 3734 4155 570100 47508 0.0830Si nota un costante aumento delle ven<strong>di</strong>te particolarmente evidente nell’incremento <strong>della</strong> ven<strong>di</strong>ta me<strong>di</strong>a mensile. A questo aumentatovolume <strong>di</strong> attività fa riscontro una progressiva riduzione <strong>della</strong> giacenza me<strong>di</strong>a in magazzino che nell’ultimo anno arriva all’8.3% <strong>di</strong> unmese cioè 2.5 giorni.Potrebbe inoltre essere noto che il fattore <strong>di</strong> eliminazione sia <strong>di</strong>verso da quello <strong>di</strong> rimpiazzo cosicché la parterinnovantesi può essere stimata con una me<strong>di</strong>a ponderata delle immissioni ed emissioni:α E UNui= 1 i + α2i , α1, α2 ≥ 0; α1 ≠ α2,; i = 1, 2, …,nα1 + α2Analoghe informazioni potrebbero essere <strong>di</strong>sponibili per la consistenza ed anche in tal caso <strong>di</strong> potrà optare peruna stima meno grezza.Esempio:Permanenza <strong>di</strong> un computer nelle abitazioni.Anno Disponibilità Acquistati Rottamati Rinnovo Durata1994 1458 598 350 432.67 3.371995 1507 615 466 515.67 2.921996 1694 713 591 631.67 2.681997 1814 858 627 704.00 2.581998 2067 986 775 845.33 2.45La consistenza è stimata con interviste nel luglio <strong>di</strong> ogni anno; il rinnovo è stimato ipotizzando un ritmo <strong>di</strong> rottamazione doppio <strong>di</strong> quello<strong>di</strong> acquisto. Dalla permanenza <strong>di</strong> 3 anni e 0.37*12=4 mesi del 1994 si passa a 2 anni e 5 mesi nel 1998.Esercizio_AE32: dati relativi all’acqua (migliaia <strong>di</strong> metri cubi) nelle varie regioni per l’anno 1987.Regioni Immessa Erogata Portata Me<strong>di</strong>aPiemonte 559426 468516 293336Valle d'Aosta 18372 16238 12060Lombar<strong>di</strong>a 1263787 1089708 668297Trentino AA 176492 153804 118559Veneto 539276 415015 293934Friuli 179481 140917 97159Liguria 296665 241446 159939Emilia R. 412955 330404 217742Toscana 419053 321970 230831Umbria 86475 67688 47816Marche 152505 124803 89154Lazio 849674 609645 438243Abruzzo 202922 142701 107849Molise 43875 27326 25320Campania 605928 480094 312663Puglia 406327 313654 237128Basilicata 84579 66708 49743<strong>Calabria</strong> 305462 238634 170082Sicilia 525862 381343 272236Sardegna 178402 144318 120711a) Calcolare, per ogni regione, il tempo me<strong>di</strong>o in anni <strong>di</strong> autonomia qualora si fermasse l’immissione;b) Che cosa in<strong>di</strong>ca il reciproco <strong>di</strong> tale rapporto?


356Rapporti <strong>di</strong> rotazioneSe si inverte il rapporto <strong>di</strong> durata si ottiene una variabile le cui modalità misurano, ammesso che ciò abbia senso,il numero me<strong>di</strong>o delle volte che, in un periodo <strong>di</strong> tempo prefissato, la stessa unità torna a far parte del fenomeno(tasso <strong>di</strong> ripetizione, rotazione o rinnovo). Tali rapporti si costruiscono ponendo al numeratore la variabile chemisura i rinnovi (eventualmente approssimati) ed al denominatore la consistenza me<strong>di</strong>a.RiNuiEi+ Ui= = , i = 12 , ,…,nCo A + ZiiPer ogni rapporto <strong>di</strong> durata esiste un corrispondente rapporto <strong>di</strong> rotazione e viceversa. Essi però hanno un lorosignificato autonomo e sono usati in<strong>di</strong>pendentemente l’uno dall’altro e talvolta nella stessa analisi.iEsempi:Efficienza bancaria:Depositi + ImpieghiConsistenza depositi ; Rinnovo popolazione: Nati + MortiPopolazione me<strong>di</strong>aEsercizio_AE33: comuni calabresi che rispetto all’ultimo censimento hannosubito un forte spopolamento.a) Determinare ed interpretare un rapporto <strong>di</strong> rotazione che coinvolga ilmovimento migratorio;b) Come si legge tale rapporto?Anno Pop.Res. Emigrati Immigrati1972 159896 2921 17781973 156361 2885 16241974 154206 2946 14001975 152597 2786 14571976 150044 3108 13661977 147024 3466 12861978 142489 3927 1187I rapporti <strong>di</strong> rotazione servono a colmare, pur con i soliti limiti, eventuali lacune <strong>di</strong> informazioni oppure a darele prime impressioni in svariate situazioni senza complicate (e forse sbagliate) e/o costose rilevazioni.Esempi:a) La velocità <strong>di</strong> circolazione <strong>della</strong> moneta. E’ importante conoscere quante volte un biglietto <strong>di</strong> banca viene scambiato in una certa unità<strong>di</strong> tempo: più è alta la velocità, minore è la quantità <strong>di</strong> biglietti monetari <strong>di</strong> cui un’economia ha bisogno per funzionare. La definizione piùusata misura la velocità con il rapporto tra il controvalore monetario dell’insieme delle transazioni verificatisi in un anno e la massamonetaria esistente in quell’anno: “valore delle transazioni/quantità <strong>di</strong> moneta”. Dal 1979 al 1992 la velocità <strong>di</strong> circolazione <strong>della</strong> monetaè passata da 1.8 a 3.1: mentre nel 1979 una lire poteva finanziare 1.8 lire <strong>di</strong> beni e servizi nel 1992 ne sostiene 3.1.b) Un rapporto importante per misurare l’efficienza aziendale è l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rotazione del magazzino:Acquisti + Esistenze iniziali + Rimanenze finaliEsistenze iniziali + Rimanenze finali2il calcolo può essere riferito ad intervalli <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> lunghezza convenzionale (ma uguale per tutte le unità): settimana, mese, trimestre,Quanto più il valore dell’in<strong>di</strong>ce è vicino ad uno, tanto più è lento il rinnovo delle scorte; se l’in<strong>di</strong>ce è pari ad uno allora il volume degli acquistieffettuati nel dato arco <strong>di</strong> tempo è equivalente alle rimanenze.c) Il flushing rate <strong>di</strong> un lago, bacino, <strong>di</strong>ga, è definito come “volume immesso annualmente/volume a metà anno” e misura il numero <strong>di</strong>volte, nell’anno, che l’acqua è rinnovata e, in<strong>di</strong>rettamente, la capacità <strong>di</strong> autodepurazione.Le analisi <strong>di</strong> bilancio sembrano nutrire grande fiducia nell’immagine dell’impresa che si forma attraverso irapporti statistici e sulla capacità <strong>di</strong> questi <strong>di</strong> fungere da sintomi dell’andamento gestionale. L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rotazionedelle scorte, l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rotazione dei cre<strong>di</strong>ti (fatturato/cre<strong>di</strong>ti verso clienti) e dei debiti (acquisti/debiti versofornitori) possono però dare solo suggestioni, molto approssimative e grossolane. Utili, certo, ma non meritevoli<strong>di</strong> fiducia ieratica.Esercizio_AE34: l’Università <strong>della</strong> <strong>Calabria</strong> consente una sola reiscrizione:cioè, dopo la laurea è possibile iscriversi <strong>di</strong> nuovo solo un’altravolta. Nel prospetto ci sono alcuni dati per un corso <strong>di</strong> laurea.a) Calcolare il rapporto:5 Immatricolati t-4 + Laureatit52∑ Iscritti t −+ i 1i=1b) Qual’è la logica alla base del rapporto?c) Cosa potrebbe misurare il reciproco <strong>di</strong> tale rapporto?A.A. Iscritti Immatricolati Laureati1978/79 903 306 681979/80 908 349 761980/81 1001 349 861981/82 1137 354 901982/83 1205 359 1071983/84 1245 313 1061984/85 1340 312 1001985/86 1323 362 1041986/87 1479 427 109


3575.1.4 Rapporti <strong>di</strong> rapportiTalvolta si rende necessario costruire nuove variabili a partire da due altri rapporti (rapporti <strong>di</strong> 2° livello). La lorointerpretazione si complica leggermente, ma le possibilità operative sono stimolanti:R i=YiXiZiWiYiWiYiW= ⎛ i⎝ ⎜ ⎞ ⎛ ⎞⎟ ⎜ ⎟ = ⎛ Xi⎠ ⎝ Zi⎠ ⎝ ⎜⎞ ⎛ ⎞* ⎟ * ⎜ ⎟Zi⎠ ⎝ Xi⎠A questi rapporti si fa ricorso nel confronto <strong>di</strong> serie storiche deflazionate (illustrate in un prossimo paragrafo)o destagionalizzate (al netto delle variazioni attribuibili alla perio<strong>di</strong>cità <strong>di</strong> rilevazione).Esempio:Deutsch K.W. in (Taylor ed al. 1968, p. 35) suggerisce <strong>di</strong> valutare la stabilità <strong>di</strong> un Paese in base all’in<strong>di</strong>ce:S =PVL ; dove:Y 10Y⎧P = settore pubblico / totale economia⎪L = perc.Analfabeti⎪⎨Y 10 = Ammontare <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to del 10% più ricco⎪Y = Red<strong>di</strong>to totale⎪⎩⎪V = percentuale <strong>di</strong> votantiL’in<strong>di</strong>ce S è fascinoso, ma anche complesso in quanto coinvolge sia variabili singole che altri rapporti.Le proprietà dei rapporti <strong>di</strong> primo livello si estendono a quelli del secondo anche se le possibilità <strong>di</strong> interpretazionesi riducono drasticamente. I rapporti <strong>di</strong> rapporti sono evocati quando l’influenza <strong>di</strong> un fenomeno A su <strong>di</strong>un altro fenomeno B sia stata ricondotta ad un rapporto statistico e questo abbia un comportamento noto (o moltopreve<strong>di</strong>bile) tale da consentire la semplificazione dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> B eliminando il contributo <strong>di</strong> A. Come si è giàdetto più volte, gli in<strong>di</strong>ci aiutano a formulare un giu<strong>di</strong>zio, ma non sono dei giu<strong>di</strong>zi così come la misura <strong>della</strong> febbreaiuta la <strong>di</strong>agnosi, ma non si sostituisce alla <strong>di</strong>agnosi.Esempi:a) D'Angelo (1995) riporta molti in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> interesse per l'economia regionale. In particolare (pp. 20-21) illustra l'in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Fuchs per valutarei ritmi <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> una regione rispetto a quello nazionale. Per l'occupazione L il relativo in<strong>di</strong>ce è dato da:FL ( ) = f L j − i L j *sf L ; conj⎧ f L j : occupazione nella regione j- esima a fine periodo⎪⎨ i L j : occupazione nella regione j- esima ad inizio periodo⎪⎩s: saggio <strong>di</strong> variazione nazionale dell' occupazione nel periodoL'in<strong>di</strong>ce esprime il guadagno o la per<strong>di</strong>ta dell'occupazione reale <strong>di</strong> una regione rispetto all'occupazione teorica che avrebbe avuto se il saggio<strong>di</strong> crescita <strong>della</strong> sua occupazione fosse stato pari a quello nazionale.b) Il calcolo <strong>della</strong> sanzione pecuniaria che la Corte <strong>di</strong> giustizia europea può infliggere ad uno Stato membro si basa anche sulla capacitàfinanziaria <strong>di</strong> quest’ultimo. Tale capacità è misurata dalla ra<strong>di</strong>ce quadrata <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> 2° livello:⎧PILp= Prod. Int. lordo paese " p"PILpVotip ⎪PILmin= PIL minimo tra gli Stati membriCF = * ; dove ⎨PILminVotimin⎪Votip= Voti in Commissione dello Stato " p"⎩⎪Votimin= numero minimo <strong>di</strong> voti in CommissioneIl coefficiente varia tra 1 (Lussemburgo) e 26.4 (Germania). L’Italia ha un <strong>di</strong> CF=17.7.x ∆yEsercizio_AE35: l'elasticità <strong>di</strong> una funzione y=f(x) rispetto alla variabile "x" è definita da: Eyx ( , )= *y ∆xdove ∆y esprime l'incremento in "y" e ∆x l’incremento in “x”. Verificare che si tratti <strong>di</strong> un rapporto <strong>di</strong> rapporti.Esercizio_AE36: spesa procapite e in percentuale rispetto al PIL nel settore deltrattamento dati.a) Costruite un rapporto <strong>di</strong> rapporti;b) Valutate la posizione dell'Italia.Paese Spesa P.C. Spesa/PILUSA 909.0 3.1Giappone 741.0 1.8G. Bretagna 523.0 2.8Germania 512.0 1.9Francia 489.0 2.0Italia 253.0 1.4Spagna 173.0 1.3


3585.1.5 Variazioni relativeIl correlato empirico <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi costrutti che più o meno in<strong>di</strong>rettamente sono riferiti al mutamento è ottenuto dallaseguente impostazione: le unità sono esaminate rispetto ad una variabile in una data occasione; la stessa operazioneè ripetuta in una occasione <strong>di</strong>versa e ci si chiede quale sia la variabile che possa esprimere i cambiamentiintervenuti tra le due circostanze.Esempio:Avvisi per gare pubblicati sulla "Gazzetta Ufficiale" nel periodo gennaio-giugno 1993 (importi in miliar<strong>di</strong>).Regione 1991 1992 {2}-{1} ({2}/{1})*100 ({1}/{2})*100Piemonte 481.6 1856.0 1374.4 385.38 25.95Lombar<strong>di</strong>a 782.6 818.1 35.5 104.54 95.66Veneto 539.2 466.4 -72.8 86.50 115.61Emilia Romagna 341.2 765.8 424.6 224.44 44.55Lazio 1024.0 498.9 -525.1 48.72 205.25Campania 860.7 804.3 -56.4 93.45 107.01<strong>Calabria</strong> 261.5 567.4 305.9 216.98 46.09Nella terza colonna è riportata la <strong>di</strong>fferenza assoluta nei due perio<strong>di</strong>. A parte il segno, questi importi non producono confrontisignificativi: una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> 100 miliar<strong>di</strong> può essere poco o può essere molto secondo il valore iniziale: se nella prima occasioneera 100 e nella seconda passa a 200 si verifica un aumento del 100%; se invece era già a 1’000 e passa a 1’100, l'aumento sarà solodel 10%. I rapporti <strong>di</strong> coesistenza calcolati nella quarta e quinta colonna (detti numeri in<strong>di</strong>ce, <strong>di</strong>scussi più avanti) danno un'in<strong>di</strong>cazionein<strong>di</strong>retta: ad esempio, per il Piemonte il primo rapporto <strong>di</strong>ce che nel 1992 gli importi sono pari il 385% <strong>di</strong> quelli del 1991 ovvero chequesti sono il 26% <strong>di</strong> quelli del 1992.I rapporti <strong>di</strong> coesistenza non rappresentano bene l'incremento o il decremento tra le due occasioni come ciriescono le variazioni assolute; queste però trascurano il livello <strong>di</strong> partenza. Per arrivare ad una variabile significativaè necessario coinvolgere sia le <strong>di</strong>fferenze che i rapporti in quelle che si chiamano "variazioni relative".Se in<strong>di</strong>chiamo con H(X i,Y i) il rapporto tra le due variabili componenti, si <strong>di</strong>rà che H(.) misura la variazionerelativa se gode delle seguenti proprietà:( )= = ( )<


359Esempio:Prima <strong>di</strong> una svalutazione, il cambio Lira/Marco era 900:1 cioè erano necessarie 900 lire per acquistare un marco. Dopo la svalutazioneil cambio è <strong>di</strong>venuto 1125:1 e quin<strong>di</strong> la Lira si è svalutata del 20%, ma il Marco si è rivalutato del 25%. Come è possibile? Dipendedal termine a cui si riferiscono le <strong>di</strong>fferenze assolute. Infatti, usando le prime due formule (con esponente a=1) si ha:⎡⎛⎢⎜⎣⎝1125900⎞ ⎤⎟ − 1⎠ ⎥⎦*100 = 25%; ⎡⎛900 ⎞ ⎤⎢⎜⎟ − 1⎣⎝1125 ⎠ ⎥ *100 = -20%;⎦L'incongruenza (apparente) sparisce se si usa una formula emisimmetrica quale la “3”:⎛⎞⎜ 1125 − 900 ⎟1125 + 900*100 = 22.22%;⎜⎟⎝ 2 ⎠⎛⎞⎜ 900 − 1125 ⎟1125 + 900*100 =−22.22%⎜⎟⎝ 2 ⎠Le formule tipo "3" hanno però un <strong>di</strong>fetto: raffrontano la <strong>di</strong>fferenza assoluta ad un valore <strong>di</strong> compromesso, ma fittizio il cui ruolo nonè <strong>di</strong> comprensione imme<strong>di</strong>ata. La formula “4" è più interessante e la <strong>di</strong>scuteremo separatamente.Esercizio_AE38: si definisca: variazione assoluta: ∆ i=(Y i-Y i-1) e variazione relativa: Vi=∆ i/Y i-1.a) Si <strong>di</strong>ce che la prima quantifica l’incremento <strong>della</strong> serie e la seconda il ritmo <strong>di</strong> incremento. Che cosa si intende?b) Che cosa misurano, rispettivamente, i rapporti:n∑ ∆i2 1 ni=∆1. ; 2.⎛ ⎞n ⎝ n⎠ ∑ YEsercizio_AE39: organico <strong>di</strong>pendenti Telecom 1996-97.ii=2 i−1Anno 1° sem. '96 1° sem '97Dirigenti 1'280 1'279Quadri 7'691 6'399Impiegati 63'874 61'620Operai 16'470 14'818Totale 89'315 84'116a) Calcolare le variazioni relative con le formule “1” e “2” per α=1; b) Qual’è il loro <strong>di</strong>verso significato?La premessa insita nell’uso delle variazioni relative è che i valori facciano parte <strong>di</strong> un processo unitario, sianocioè inseriti in una comune tendenza. Solo se si pensa ad un trend ha senso il confronto dei valori puntuali <strong>di</strong> unaserie storica che sarebbe altrimenti irrazionale e fuorviante. Quando i valori sono rilevati su fenomeni <strong>di</strong>versiovvero <strong>di</strong>scendono da un <strong>di</strong>verso sistema <strong>di</strong> rilevazione oppure hanno subito mo<strong>di</strong>fiche importanti nella definizione,cade il legame logico tra gli elementi che è invece un requisito essenziale per l’uso del rapporto.Esempio:Apporti dello stato ai bilanci dell’INPS.Anno 1989 1990 1991 1992 1993 1994Importo 51'119 54'112 58'334 64'444 62'000*72'000 *∆% 5.85 7.80 10.47 -3.79 16.13* stimeLa comparabilità tra i valori <strong>della</strong> serie storica è assicurata per l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza, ma l’omogeneità è questionabile: non si possonoproporre valutazioni puntuali che coinvolgono il 1993 o il 1994 in quanto si tratta <strong>di</strong> valori presunti non del tutto assimilabili a quelliosservati dei primi anni.Esercizio_AE40: Olson (1987, p. 606) riporta il seguente episo<strong>di</strong>o: uno studente legge su <strong>di</strong> un libro che i<strong>di</strong>nosauri si sono estinti da 65 milioni <strong>di</strong> anni. Poiché il testo che riporta il dato è stato pubblicato 13 anni prima,lo studente afferma che i <strong>di</strong>nosauri erano scomparsi da 65’000’013 anni. Come giu<strong>di</strong>cate tale conclusione?Variazioni relative sempliciIl modo più elementare <strong>di</strong> valutare la <strong>di</strong>fferenza relativa tra due occasioni è <strong>di</strong> rapportare la loro <strong>di</strong>fferenzaassoluta ad un in<strong>di</strong>catore dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza del confronto. Ciascuna delle prime tre formule (per α=1)potrebbe essere utilizzata a questo fine:1) r i = Y i − X iX i; 2) r i = X i − Y iY i; 3) r i = 2 Y i − X i ( )Y i + X i;


360Esempio:I posti per il dottorato <strong>di</strong> ricerca, secondo il bando 1992 sono 85 e passano e 337 per l’anno 1993. Valutiamo la variazione relativa:1) r i =337 − 8585= 2.96; 2) r i =85 − 337337=−0.75; 3) r i =2 ( 337 − 85 )337 + 85 = 1.19;Il 1992 ha un numero <strong>di</strong> posti che è del 74.78% inferiore <strong>di</strong> quelli del 1993 e che, in quest’ultimo anno sono stati ban<strong>di</strong>ti posti che sonodel 296.47% superiori a quelli del 1992. La terza formula in<strong>di</strong>ca un tasso <strong>di</strong> variazione del 119.43% che è un valore neutro rispettoai perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> rilevazione, ma meno informativo.La <strong>di</strong>fferenza relativa tipo "1" genera una nuova variabile R iche misura il tasso <strong>di</strong> variazione tra le due occasioninell’ipotesi che il fenomeno rimanga immobile nell’unità <strong>di</strong> tempo (schema <strong>della</strong> capitalizzazione semplice).Questo serve ad esempio all’investitore per valutare il tasso <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>mento annuale a prescindere dalle inevitabili,ma non sempre interessanti oscillazioni mensili; serve ai biologi per quantificare l’accrescimento <strong>di</strong> una colturatrascurando le fasi <strong>di</strong> fermo/riparti che talvolta <strong>di</strong> verificano nel corso <strong>di</strong> un esperimento.Esempi:a) Neter ed al. (1973, p. 549) rilevano che è importante <strong>di</strong>stinguere tra variazione percentuale e punti percentuali <strong>di</strong> variazione datoche spesso entrano entrambe nei commenti sull’andamento <strong>di</strong> una serie storica. Se il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione giovanile in <strong>Calabria</strong>passa dal 38.7% al 41.7% aumenta <strong>di</strong> 3 punti in percentuale, ma non aumenta del 3%; in effetti la variazione percentuale è più alta:⎛ 41.7 − 38.7⎝ 38.7⎞*100 = 7.75%⎠b) Deficit accumulato dai partiti politici nel biennio 1987-1988. Importi in milioni <strong>di</strong> lire.Partito 1987 1988 V.R.PCI -29'663 -30'568 3.1%PSI -19'760 -21'845 10.6%DC -18'550 -16'654 -10.2%PSDI -9'107 -10'619 16.6%PLI -4'667 -5'783 23.9%DP -2'249 -2'462 9.5%PRI -456 -2'144 370.2%MSI -1'016 -1'044 2.8%PR -1'799 -609 -66.1%Ver<strong>di</strong> 134 2'457 1733.6%La presenza <strong>di</strong> valori negativi non pregiu<strong>di</strong>ca il calcolo, ma impone maggiore attenzione ai segni. La DC rimane in deficit, ma lo riducedel 10%; il PRI aumenta moltissimo il deficit: 370%c) Popolazione residente nella città <strong>di</strong> Cosenza al 31/12. Variazioni relative tra perio<strong>di</strong> successivi.Anni Pop.Res. Var.Rel1968 93077.1969 94800 1.851970 96515 1.811971 102086 5.771972 102287 0.201973 102153 -0.131.85 =94800 − 93077*1009307796515− 948001.81 = *10094800La nuova variabile mostra la crescita regolare fino al 1971 dove si realizza una impennata notevole, forse a causa <strong>della</strong> rilevazionepiù completa del censimento. Dal 1971 in poi comincia il rallentamento <strong>della</strong> crescita e nel 1973 inizia la <strong>di</strong>minuzione. La nuovavariabile non è definita per il 1968; la per<strong>di</strong>ta, tuttavia, è compensata dalla maggiore leggibilità delle variazioni relative.Supponiamo <strong>di</strong> porre a confronto i valori <strong>di</strong> una serie storica in un’occasione iniziale Y aed in un’occasione finaleY z. La variazione relativa semplice tra i due perio<strong>di</strong> è: r=(Y z-Y a)/Y aeventualmente moltiplicata per cento. Laformula implica: Y z=Y a+rY a= (1+r)Y ae quin<strong>di</strong> “r” e l’incremento relativo che subisce la variabile nel passaredalla “a” alla “z” (processo <strong>di</strong> capitalizzazione). In alternativa si può porre:Y z r = Y a − Y z ⇒ Y a =1( 1 + r) Y zed “r” <strong>di</strong>venta il decremento relativo che da applicare per riportare il valore dalla “z” alla “a” ( attualizzazione).Esempi:a) Denunce <strong>di</strong> bancarotta fraudolenta. Calcolo dei tassi <strong>di</strong> attualizzazione.2184 − 23022302 − 2745− 510 . =; − 16.14 =23022745Anno Reato <strong>di</strong> b.r.f. Tasso <strong>di</strong> att.1990 2184 -5.131991 2302 -16.141992 2745 -2.071993 2803 -18.301994 3431 -13.561995 3969 -6.331996 4237 9.881997 3856 -5.021998 4060


361b) Rientra in questa tipologia anche il tasso <strong>di</strong> sconto commerciale che ha la familiare formula:C* i*tr =36000dove C è l’ammontare da scontare, “i” è il tasso (intero) <strong>di</strong> sconto concordato tra le parti e “t” sono i giorni mancanti alla scadenza.Se si concorda un tasso del 6% per un titolo <strong>di</strong> 1000 euri incassabile tra 90 giorni i deve dare alla parte scontante: 1000*6*90/36000=15.Esercizio_AE41: per l’andamento delle importazioni <strong>di</strong> caffè in Italia.Anno 1975 1977 1979 1981 1983Importo 2'014 1'815 2'253 2'255 2'462a) Calcolare le variazioni relative semplici rispetto al 1975; b) Quale aspetto misurano?Variazioni relative me<strong>di</strong>eLa rilevazione <strong>di</strong> una serie storica avviene per unità che sono idealmente frazionabili in sottounità: il quinquennioin anni, l’anno in semestri o trimestri o mesi, il mese in settimane e così via; può perciò insorgere l’esigenza <strong>di</strong>misurare la variazione relativa attribuibile a ciascun sottoperiodo. In generale, se y(t) in<strong>di</strong>ca il livello raggiuntodal fenomeno nel tempo “t”, la variazione relativa me<strong>di</strong>a al tempo “t+∆t” è misurata da:yt ( + ∆t)− yt ()r tt = ∆yt ()=yt ( + ∆t)− yt ()yt () ∆tLa y(t) è incognita ed occorre desumere le sue variazioni dai dati osservati. Non solo, poiché solitamente non si<strong>di</strong>spone <strong>di</strong> dati specifici per le sottounità <strong>di</strong> tempo, si deve ricorrere ad una me<strong>di</strong>a grossolana. In pratica ci si limitaa <strong>di</strong>videre la variazione relativa tra i due perio<strong>di</strong> per il numero <strong>di</strong> sottounità.⎡ Yz− Ya⎤r = ⎢⎣( z−a)Y⎥;a ⎦dove⎧a periodo iniziale⎨⎩z periodo finalee Y z= y t+∆te ∆t=(z-a). La nuova variabile esprime la variazione relativa presupponendo che ogni sottoperiodoabbia dato il medesimo contributo alla variazione relativa del periodo intero e che tra un sottoperiodo e l’altronon si siano verificate accumulazioni (alcune tecniche più sofisticate sono <strong>di</strong>scusse in Seigel, 1975).Esempi:a) C’è da ritenere che i contratti per la compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> immobili in Italia siano in crescita? Utilizziamocome proxy le variazioni relative me<strong>di</strong>e:⎛ 462' 656 − 428' 864 ⎞⎝ 1* 428' 864 ⎠ *100 = 7.88; ⎛ 462' 648 − 428' 864 ⎞*100 = 3.94;⎝ 2 * 428' 864 ⎠riuscendo così a tenere conto <strong>della</strong> <strong>di</strong>versa lunghezza del periodo <strong>di</strong> calcolo.Anno Contratti Var.Perc.Me<strong>di</strong>a1985 428864 0.00%1986 462656 7.88%1987 462648 3.94%1988 492816 4.97%1989 474570 2.66%1990 517025 4.11%1991 540383 4.33%b) Pressat (1978, pp. 120-121) descrive il tasso <strong>di</strong> accrescimento <strong>di</strong> una popolazione in due anni successivi, t=0 e t=1, come:r = P 1 − P 0P 1 + P 02⇒ P 1 = P⎡2 + r ⎤ 0⎣⎢ 2 − r ⎦⎥in cui la variazione assoluta è rapportata alla consistenza me<strong>di</strong>a annuale <strong>della</strong> popolazione nei due perio<strong>di</strong>. La formula è <strong>di</strong>versa daquella vista in precedenza: P 1 =P 0 (1+r) anche se si ottengono risultati simili.Esercizio_AE42: andamento del numero <strong>di</strong> società alla borsa valori <strong>di</strong> Milano.Anno Società1984 1431985 1471986 1841987 2041988 211AnnoSocietà1989 2171990 2201991 2311992 229a) Calcolare le variazioni relative me<strong>di</strong>e rispetto al 1984 per il numero <strong>di</strong> società;b) In che cosa è migliorata, se è migliorata, la misura del cambiamento tra i due perio<strong>di</strong>?


362La formula <strong>della</strong> variazione relativa me<strong>di</strong>a implica:Y z = [ 1 + ( z − a)r]Y ae quin<strong>di</strong> la nuova variabile è l’incremento (o il decremento, se negativo) che me<strong>di</strong>amente -per periodo- subisceY aper portarsi al valore finale.Esercizio_AE43: serie secolare sulla popolazione (in migliaia) residente in Italia.Censimento MASCHI FEMMINE31.12.1861 13'399 12'98931.12.1871 14'316 13'83531.12.1881 15'134 14'65710.2.1901 16'990 16'78810.6.1911 18'608 18'3131.12.1921 18'814 19'04221.4.1931 20'181 20'86221.4.1936 20'826 21'5734.11.1951 23'259 24'25715.10.1961 24'784 25'84024.10.1971 26'476 27'66125.10.1881 27'506 29'05120.10.1991 27'405 29'006a) Calcolare le variazioni relative me<strong>di</strong>e tra due censimenti successivi;b) Quali tendenze emergono?Me<strong>di</strong>a delle variazioni relativeSe fossero <strong>di</strong>sponibili i dati per i sottoperio<strong>di</strong> (ad esempio valori mensili da presentare per anno, valori annualida accorpare in quinquenni) converrebbe coinvolgere i dati <strong>di</strong> dettaglio nella me<strong>di</strong>a delle variazioni relative:1 zV z,a =⎛ ⎞⎛ Y j − Y j−1 ⎞⎝ z − a⎠∑ ⎜⎝ Y⎟j=a+1 j−1 ⎠Ogni periodo contribuisce per quanto <strong>di</strong> sua competenza alla variazione complessiva cioè si calcola la me<strong>di</strong>aaritmetica semplice delle variazioni relative.Esempi:a) Ven<strong>di</strong>te italiane all’estero <strong>di</strong> apparecchi per illuminazione (in miliar<strong>di</strong>).Paese 1988 1989 1990 1991 V.R.M. V.R. '88-'91Germania 171.0 201.4 251.6 308.5 21.8% 26.8%Francia 210.0 216.4 208.2 215.2 0.9% 0.8%Regno Unito 73.8 86.0 75.1 70.6 -0.7% -1.4%Svizzera 54.8 58.5 65.9 65.1 6.1% 6.3%USA 55.3 64.6 54.7 37.7 -9.9% -10.6%Anni Pop.Res. Var.Rel1968 93077.1969 94800 1.851970 96515 1.811971 102086 5.771972 102287 0.201973 102153 -0.131.85 =1.81 =94800 − 93077*1009307796515− 94800*10094800Le variazioni me<strong>di</strong>e relative basate sul secondo metodo sono più informative e, presumibilmente, più affidabili, anche se ciò <strong>di</strong>penderàpoi dalla qualità dei dati interme<strong>di</strong> <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone.Esercizio_AE44: andamento del sistema bancario italiano.Anno Depositi Provvista estera Impieghi Titoli Sofferenze Patrimonio1988 571'564 122'999 351'417 208'701 24'944 77'7<strong>401</strong>989 625'348 152'955 427'183 200'395 26'166 87'4681990 686'279 158'081 495'922 191'061 28'267 95'6951991 748'800 187'942 569'693 196'716 32'613 126'4991992 775'946 253'805 637'814 211'787 37'431 153'534a) Calcolare la variazione relativa me<strong>di</strong>a 1988-1992 per ogni voce;b) Calcolare la me<strong>di</strong>a delle variazioni relative;c) In quali casi sono preferibili le due formule?Spesso conviene riferire la variazione relativa me<strong>di</strong>a non al valore precedente, ma ad un valore interme<strong>di</strong>o, adesempio quello centrale:*V z,a2 z=⎛ ⎞ ⎛ Y j − Y j−1 ⎞∑⎝ z − a⎠⎜⎝ Y j + Y⎟j=a+1 j−1 ⎠


363Esempio:Ingressi a pagamento nei 13 enti lirici italiani (dati 1997). Calcolo <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a delle variazioni relative riferite alla me<strong>di</strong>a dei due perio<strong>di</strong>.V * 2 0 033997 , 91 =⎛ * . ⎞* 100 = 1.13⎝1997 − 1991⎠Anno Ingressi (Yi -Yi-1) (Yi +Yi-1) 3ª/4ª1991 2231.7 -2.3 4461.1 -0.00051992 2229.4 -63.6 4395.2 -0.01451993 2165.8 -6.7 4324.9 -0.00151994 2159.1 89.3 4407.5 0.02031995 2248.4 114.8 4611.6 0.02491996 2363.2 25.3 4751.7 0.00531997 2388.5156.8 26952 0.0339Esercizio_AE45: fabbisogno del settore pubblico allargato. Anni 1983-1992. Dati in mld <strong>di</strong> lire.Anno 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992FSPA 92'932 104'130 120'308 110'227 115'475 125'542 135'913 147'257 163'556 168'637Calcolare la variazione relativa me<strong>di</strong>a del periodo riferendo le singole variazioni alla me<strong>di</strong>a dei due perio<strong>di</strong>.Variazioni relative composteIl meccanismo <strong>della</strong> capitalizzazione semplice, alla base <strong>della</strong> formula <strong>della</strong> variazione relativa me<strong>di</strong>a, è spessopoco realistico nel tipo <strong>di</strong> applicazione che stiamo analizzando. Nelle serie storiche c’è quasi sempre un effetto<strong>di</strong> accumulazione, una memoria -nel valore presente- dei valori passati che rende opportuno l’uso <strong>di</strong> formulealternative per mettere a punto definizioni operative che inglobino le variazioni interme<strong>di</strong>e. Il periodo si consideracostituito da tanti sottoperio<strong>di</strong>, ognuno pari all'unità <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> rilevazione: alla fine del primo sottoperiodoil valore iniziale è incrementato <strong>di</strong> modo che il valore iniziale e l'incremento costituiscano il punto <strong>di</strong> partenzaper il secondo sottoperiodo. Al termine <strong>di</strong> quest'ultimo si rifà confluire l'incremento in un nuovo valore inizialee così via fino all'ultimo sottoperiodo:Y a (1+r 1 ) Y a (1+r 1 )(1+ r 2 ) Y a (1+r 1 )(1+ r 2 )…( 1+ r k )Y aY zSe il tasso <strong>di</strong> accumulazione “r*” è lo stesso per ogni sottoperiodo si ha lo schema <strong>di</strong> capitalizzazione composta:Y z = Y a ( 1 + r *) z −adove Y zè il valore finale ed Y al’iniziale. Il tasso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> variazione, r*, è dato da:r * ⎛= ⎜⎝Y zY a1⎛⎝Ln Y z Y a⎞ z −a⎟ − 1 = e( z −a)⎠⎞⎠− 1Esempi:a) Superfici forestate <strong>di</strong>strutte da incen<strong>di</strong>. La serie storica ha tendenzeabbastanza nette.9000075000OOOAnno Incen<strong>di</strong> (ha) Var.Rel.Com.1980 462211981 86655 87.48%1982 48615 2.56%1983 89988 24.87%1984 34131 -7.30%1985 75806 10.40%1986 26694 -8.74%1987 48484 0.69%600004500030000OOOOE' subito evidente l'andamento oscillatorio: negli anni <strong>di</strong>spari cresce e decrescenegli anni pari (sarebbe interessante scoprire il perché). Inoltre, leoscillazioni sembrano smorzarsi con il passare degli anni.1500001980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987


364b) I prezzi sono cresciuti ad un ritmo poco variabile nel corso degli ultimi quattro anni. Se l’accrescimento è avvenuto al tasso del 2.5%annuo, qual’è il tasso <strong>di</strong> crescita complessivo del quadriennio? La formula si ricava invertendo i termini in quella del tasso compostoed il tasso complessivo è TC=(1+r) n -1 che, nel caso in esempio, implica: (1+0.025) 4 -1=10.38%c)Il tasso <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività (TR) per i CTZ (certificati <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to del tesoro, zero-coupon) è calcolato sulla <strong>di</strong>fferenza tra prezzo <strong>di</strong> acquisto(PA) e <strong>di</strong> realizzo (PR) tenuto conto dei giorni (D) mancanti alla scadenza del titolo (anno <strong>di</strong> 365 giorni). La ritenuta fiscale (RF) del12.5% è posticipata e viene operata in un’unica soluzione alla scadenza, ma si calcola con il tasso semplice:⎡ 365 ⎤⎢ PRTR =⎛ ⎞ 365−D ⎥⎢− 1⎝ PA ⎠ ⎥ *100; RF = ( PR − PA)* 0.125*⎛ 365 ⎞⎝ 365 − D⎠⎢⎥⎣⎦Se PR=105, PA=96 e la ven<strong>di</strong>ta avviene a 60 giorni dalla scadenza, si avrà TR=9.95%; RF=1.2.Esercizio_AE46: sofferenze bancarie (valori in miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire).Anno 1991 1992 1993 1994 1995Importo 7'133 8'156 9'956 13'574 19'652a) Calcolare le variazioni relative composte rispetto al 1991;b) Quanti tassi <strong>di</strong> variazione composta è possibile calcolare per la serie? Ha senso calcolarli tutti?Matrice dei tassi <strong>di</strong> crescitaPer come si è impostata la formula, tutti i valori sono riferiti a quello iniziale in analogia a ciò che si è fatto conle variazioni relative me<strong>di</strong>e; il fatto nuovo è che ora si tiene conto dell'influenza <strong>di</strong> una occasione non solo suquella successiva, ma su tutte le altre a seguire. Nulla vieterebbe -se tornasse utile- <strong>di</strong> determinare i tassi tramodalità <strong>di</strong>stanziate da un numero <strong>di</strong> perio<strong>di</strong> qualsiasi (matrice delle variazioni relative).Esempio:Rapporto capitale/lavoro (K/L) rilevato in Italia nel periodo 1975-1979.Anno K/L1975 6.251976 6.371977 6.641978 6.681979 6.867Anni 1976 1977 1978 1979 6.81975 1.92% 3.07% 2.24% 2.36%6.61976 4.24% 2.40% 2.50%1977 0.60% 1.64% 6.41978 2.69% 6.2O6OOOO1975 1976 1977 1978 1979La serie è <strong>di</strong>sarticolata in una serie <strong>di</strong> tassi <strong>di</strong> variazione composta nella speranza <strong>di</strong> cogliere i tratti salienti del suo comportamento. Ilpassaggio più brusco è tra il 1978 ed il 1979; se si guarda la colonna intestata 1979 si può anche avvertire il calo negli incrementi <strong>della</strong> serie.Lo schema delle variazioni relative composte è semplificato ed ignora incrementi e decrementi che si verificanonei sottoperio<strong>di</strong> (infatti, presuppone variazioni <strong>di</strong> segno costante escludendo perciò oscillazioni interme<strong>di</strong>e) edè insensibile anche alla sequenza con cui si realizzano gli incrementi o i decrementi. Le sue in<strong>di</strong>cazioni, cometutte quelle provenienti dai rapporti statistici, non debbono essere adoperate da sole, ma integrate da altre (inquesto senso i grafici sono un ausilio eccellente).Esercizio_AE47: gettito fiscale italiano nel periodo 1981-1987.Anno 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987Gettito 38'894 51'693 59'213 73'039 87'673 94'806 103'9251) Stu<strong>di</strong>are la serie con la matrice dei tassi <strong>di</strong> variazione composta;2) Quale senso concreto potrebbe avere il calcolo dei tassi per la parte inferiore <strong>della</strong> matrice?Esercizio_AE48: Vianelli e Ingrassia (1986, pp. 206-207) annoverano tra i rapportistatistici anche (Y 2- Y 1)/(t 2- t 1) che misura la variazione nella variabile “Y” osservatain un certo arco <strong>di</strong> tempo (t 1,t 2). Applicate la formula ai dati sulle quote <strong>di</strong>mercato dei gruppi automobilistici.Gruppo 1994 1991Wolkswagen 15.9 17.5General motors 15.9 17.5Peugeot 12.9 12.5Fiat 11.8 12.2Ford 11.7 11.5


365Proiezione <strong>di</strong> una serie storicaUn uso costruttivo <strong>della</strong> variazione relativa composta è la proiezione nel futuro dei valori <strong>di</strong> una serie storica dove,pur con il solito carattere spiccio e destrutturato tipico dei rapporti statistici, si possono ottenere risultati decorosi.Nell’ipotesi che il fenomeno segua un tasso <strong>di</strong> crescita o decrescita costante la proiezione è:Y z−ak+ z−a zYk+z = Ya( + r) con r = ⎛ ⎝ ⎜ ⎞1 ;⎟ − 1Y ⎠Esempi:a) La ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> benzina senza piombo era a 2’457 migliaia <strong>di</strong> tonnellate nel 1992 ed arrivò a 7’060 nel 1995. In base alla proiezionecon variazione composta per il 1996 avrebbe dovuto essere:17' 060r* =⎛ ⎞⎝ 2' 457⎠si ebbe invece Y 1996 =7’958 con un errore <strong>di</strong> previsione del 20%.95−92 − 1 = 42.16% ⇒ Y1996 = 2' 457( 1 + 0.4216) 4 = 10' 035b) L’IRI, nel 1988, aveva smobilitato per 1’180 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire e nel 1992 gli smobilizzi hanno raggiunto un importo <strong>di</strong> lire 2’100 miliar<strong>di</strong>.Che importo sarà smobilitato nel 1993?1r* = ⎛ 2100⎞1992−19885− 1 = 15. 5% ⇒ Y = 1180( 1 + 0.155) = 2426⎝ 1180 ⎠1993Il dato reale fu <strong>di</strong> 1’268 in chiara inversione <strong>di</strong> tendenza. Informalmente, abbiamo incontrato un problema tipico <strong>di</strong> molte indagini statistiche:si analizza il presente, il passato recente e quello remoto per ricostruire un’idea del fenomeno esten<strong>di</strong>bile anche al futuro. Talvolta il tentativoè coronato da successo; molto spesso il fenomeno è così instabile che i suoi trascorsi sono inutilizzabili per fare previsioni.c) La catena alberghiera per cui lavorate ha avuto 320’000 pernottamenti nel 1997 e cresce al ritmo del 3% annuo. Se il tasso simantiene costante ed opera con il meccanismo del tasso composto, quanti pernottamenti ci si potranno aspettare nel 2002? TC=(1+0.03) 5 -1=15.92%. A questo punto la proiezione è facile: Y 2002 =Y 1997 (1+0.1592)=370’944.a1Esercizio_AE49: la {Y t} ha un limite <strong>di</strong> saturazione B al <strong>di</strong> sopra del quale non può andare. Dopo aver acquisito“z” valori, una previsione naive del valore futuro dopo “n” perio<strong>di</strong> a partire da “z” si può avere con la formula:Y = B − B −Y r ; dove rn+zz+n( z) =1 z ⎛ B−Yj⎞∑z⎜j=⎝ B−Y⎟1 ⎠a) Proponete un esempio <strong>di</strong> fenomeno che abbia questo comportamento; b) Spiegate la formula per“ r”.j−1Variazioni relative continueIn precedenza si è ipotizzato che la capitalizzazione avvenga una sola volta nell’unità <strong>di</strong> tempo: se al valoreiniziale <strong>di</strong> 1’000 è sommato il 4% annuo con capitalizzazione composta si avrà:Alla fine del 1° anno: 1000 + 40 = 1040 = 1000*(1+0.04)Alla fine del 2° anno: 1040+41.6 = 1081.6 = 1000*(1+0.04) 2Supponiamo ora che la capitalizzazione avvenga due volte nello stesso anno: il 2% è cumulato alla fine del 1°semestre ed il rimanente 2% alla fine del 2°:1° semestre/1° anno 1000 + 20 = 1020 =1000*(1+0.02) 12° semestre/1° anno 1020 + 20.4 = 1040.4 =1000*(1+0.02) 21° semestre/2° anno 1040.4 + 20.81 = 1061.21 =1000*(1+0.02) 32° semestre/2° anno 1061.81+ 21.22 = 1083.03 =1000*(1+0.02) 4In generale, se la capitalizzazione avviene “h” volte in una fissata unità <strong>di</strong> tempo, l’ammontare finale dopo "k"perio<strong>di</strong> sarà:Y z = Y a 1 +r h* ( z −a)⎡ ⎛ ⎞ ⎤⎣⎢ ⎝ h⎠⎦⎥Se il numero <strong>di</strong> capitalizzazioni tende ad infinito ovvero tende a zero il tempo intercorrente tra due capitalizzazionisuccessive si otterrà:


366Yz*( )*( )h*a hh z ah z arrr= LimYa+ ⎛ −⎡ ⎞⎤Ya LimY Limh ⎣⎢ ⎝ h⎠⎦⎥= + ⎛ −⎡ ⎞⎤⎧⎪⎡h ⎣⎢ ⎝ h⎠⎦⎥= + ⎛ ⎞⎤1 1 ⎨⎣⎢1⎝ h⎠⎦⎥→∞→∞→∞⎩⎪⎫⎪⎬⎭⎪( z−a)= Yearz ( −a)La variazione relativa continua è quin<strong>di</strong>: r = 100( z − a) Ln ⎛ Y z⎜⎝E’ questo il risultato sottinteso alla rappresentazione in scala logaritmica (scarto tra or<strong>di</strong>nate come rapporto). Danotare che in questa formula compaiono esplicitamente i logaritmi naturali dato che la definizione del tassoistantaneo scaturisce proprio dalla natura del numero “e” e quin<strong>di</strong> ogni altra base sarebbe fuori luogo ancorchéla <strong>di</strong>fferenza sia solo un fattore costante <strong>di</strong> proporzionalità.Y a⎞⎟⎠Esempi:a) Spese per la ricerca delle amministrazioni pubbliche. Calcolo delle variazionirelative continue.Anno Spese Tassi (Cap. Con.)1973 3730131974 409685 9.381975 517395 16.361976 612267 16.521977 781809 18.501978 843834 16.331979 952898 15.631980 1186777 16.531981 1769214 19.461982 2125382 19.331983 2586011 19.361984 3194698 19.521985 3392014 18.<strong>401</strong>986 4243482 18.701987 5006146 18.55Le modalità sono proporzionali alla <strong>di</strong>fferenza tra i logaritmi delle modalitàoriginarie. La serie mostra un evidente crescita esponenziale che, dopo unimponente salto iniziale, <strong>di</strong>venta regolare.6000000500000040000003000000200000010000000J J J J J J J J JJJJ J J197319741975197619771978197919801981198219831984198519861987Jb) Presenza globale <strong>di</strong> clorofluorocarburi (milioni <strong>di</strong> Kg)Anno Presenza Tasso1971 4615.11973 5900.5 12.291975 7355.7 11.021977 8737.9 8.611979 9963.8 6.561981 11136.1 5.561983 12309.1 5.011985 13558.9 4.841400012000100008000600040002000JJJJJJJ10000010000100010010JJJ J J J J01971 1973 1975 1977 1979 1981 1983 19851971 1973 1975 1977 1979 1981 1983 1985La serie mostra un trend crescente piuttosto netto. La natura del trend non è però esponenziale dato che il ritmo <strong>di</strong> accrescimento<strong>di</strong>minuisce nel tempo come mostrano i tassi <strong>di</strong> capitalizzazione continua. Nel grafico in scala logaritmica la tendenza <strong>di</strong>venta lineare(sebbene molto più attenuata) segno che la presenza dei gas serra aumenta, ma non con incrementi vertiginosi.Törnqvist ed al. (1985) partendo dalla comune ra<strong>di</strong>ce “logos” tra logaritmo e logica affermano che la <strong>di</strong>fferenzalogaritmica è il modo logico <strong>di</strong> misurare le <strong>di</strong>fferenze relative. In realtà, come si è potuto verificare, è ben applicatasolo se si può ritenere che, in ogni istante, la variazione nel fenomeno sia proporzionale al livello già raggiunto.Tuttavia, la capitalizzazione non può mai avvenire in modo continuo e deve essere considerata una approssimazioneper i casi in cui gli accumuli siano molto frequenti.Esercizio_AE50: emissione <strong>di</strong> anidride solforosa nei Paesi OCSE.Anno 1970 1975 1980 1985 1990Emissione 64'600 57'900 53'000 42'200 39'900a) Calcolare le variazioni relative continue rispetto al 1970;b) Si supponga che il tasso <strong>di</strong> variazione non sia costante, ma aumenti istantaneamente come la serie a cui siapplica. Dove può arrivare un fenomeno che si comporti così?Esercizio_AE51: <strong>di</strong>mostrare che il tasso continua è, al più, pari al tasso <strong>di</strong> capitalizzazione composta:⎡⎢⎛Yz⎞⎢⎜⎟⎝ Ya⎠⎣⎢1k⎤− 1⎥⎥⎦⎥k Ln Y z≥ ⎛ 1⎞⎛ ⎞⎝ ⎠ ⎜ ⎟⎝ Y ⎠a


5.2 Numeri in<strong>di</strong>ciLa complessità delle relazioni economiche e l'integrazione delle attività a livello planetario rende necessario effettuaredei confronti corretti relativamente al prodotto interno lordo, a livello dei prezzi, alla qualità <strong>della</strong> vita, ai salari. Le seriestoriche e territoriali suscitano interesse statistico se subiscono cambiamenti in risposta a variazioni <strong>di</strong> fattorialmeno in parte riconoscibili: sarebbe poco produttivo lo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> serie annuale dei deputati eletti alla Camera- a partire dal 1963- dato che è costante (630, a meno <strong>di</strong> variazioni minime <strong>di</strong> uno o due parlamentari <strong>di</strong>messi odeceduti, peraltro quasi sempre sostituiti nell’anno). Neanche troppo attraente risulterebbe l’evoluzione delprimo estratto <strong>di</strong> una ruota del lotto poiché l’esito <strong>di</strong>pende dalla sorte e non ha in sé alcun processo <strong>di</strong> sviluppo.In questo paragrafo stu<strong>di</strong>eremo la tecnica dei numeri in<strong>di</strong>ci per analizzare le variazioni relative nelle rilevazionitemporali e in quelle territoriali e avremo un primo, superficiale contatto con l’analisi multivariata nel misurarei fenomeni aggregati sfruttando la conoscenza dei fenomeni componenti ed il concetto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a.3675.2.1 Numeri in<strong>di</strong>ci elementariLa tecnica dei numeri in<strong>di</strong>ci è molto <strong>di</strong>ffusa perché rende agevole il confronto <strong>di</strong> uno stesso fenomeno osservato inoccasioni <strong>di</strong>fferenti (nel tempo e/o nello spazio) ovvero tra fenomeni espressi in unità <strong>di</strong> misura eterogenee o aventior<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> grandezza <strong>di</strong>fferenti. In effetti, tale tecnica è insorta naturalmente nel paragrafo de<strong>di</strong>cato alle variazioni relativee nelle rappresentazioni grafiche quale utile accorgimento per eliminare la <strong>di</strong>fferenze tra i livelli me<strong>di</strong> che nascondevanoimportanti aspetti dei fenomeni.Il numero in<strong>di</strong>ce elementare si costruisce come rapporto tra i valori <strong>di</strong> una variabile metrica effettivamenteosservati ed un valore -reale o fittizio- <strong>di</strong> riferimento ed il risultato moltiplicato per cento. Se il riferimento è mantenutocostante per tutti i valori <strong>della</strong> serie si parla <strong>di</strong> numero in<strong>di</strong>ce a base fissa, se invece cambia <strong>di</strong> volta in volta si parla<strong>di</strong> numero in<strong>di</strong>ce a base mobile ammesso che tra le occasioni sia possibile istituire un or<strong>di</strong>namento secondo il qualeseguire l’evoluzione dei rapporti.Esempi:a) Prezzo <strong>di</strong> listino per la “Au<strong>di</strong> 80 1.8 E” in cinque Paesi europei.Paesi Prezzo B. Fissa B. MobileItalia 24531850 100.00 100.00Germania 21837400 89.02 89.02Belgio 21280000 86.75 97.45Francia 19734000 80.44 92.73Spagna 32388000 132.02 164.12La notazione Italia=100 significa che il prezzo praticato in Italia è scelto come valore <strong>di</strong> riferimento per tutti gli altri, inclusa l’Italia, ma qui ilrapporto vale 100. La lettura dei valori risulta semplificata e le comparazioni più imme<strong>di</strong>ate perché l’attenzione è circoscritta alla solavariazione senza coinvolgere i livelli assoluti: per la Francia si sono prodotte le voci 80.44 (che in<strong>di</strong>ca come qui il prezzo sia inferiore del19.66% rispetto all'Italia) e 92.73 (che significa una riduzione del 7.27% rispetto al prezzo vigente in Belgio). La colonna intestata “B. Fissa”fornisce i numeri in<strong>di</strong>ce a base fissa dei prezzi in riferimento al prezzo praticato in Italia; la colonna intestata “B. Mobile” riporta i numeri in<strong>di</strong>cea base mobile: prezzo Germania su prezzo Italia, prezzo del Belgio su prezzo <strong>della</strong> Germania e così via.b) Il turismo d’affari sta assumendo sempre più un ruolo predominante per il Principato<strong>di</strong> Monaco. Un rapido sguardo alle statistiche storiche relative a questo segmento evidenziacon chiarezza lo slancio <strong>della</strong> crescita: Il livello dei partecipanti del 1993 è soloil 43% <strong>di</strong> quelli del 1998; a parte la flessione del 1996, il ritmo <strong>di</strong> aumento si è mantenutoalto.Anno Partecipanti Base fissa Base mobile1993 38700 43.73 -1994 78200 88.36 202.071995 81600 92.20 104.351996 62500 70.62 76.591997 82300 92.99 131.681998 88500 100.00 107.53Simbologia e definizioniIn<strong>di</strong>chiamo con Y tla variabile che rappresenta il fenomeno osservato in una determinata successione (in<strong>di</strong>catada "t") <strong>di</strong> intensità o frequenze: Y 0, Y 1, Y 2, ..., Y t, ...,Y n; denoteremo i numeri in<strong>di</strong>ci a base fissa con:txIt= ⎛ Y* 100; t 0, 1, 2, , n; Yx⎝ ⎜ ⎞⎟ = … ≠ 0Y x ⎠


368che si legge: numero in<strong>di</strong>ce base "x" per l’occasione “t” dove Y xè il termine <strong>di</strong> paragone con cui sono confrontatigli altri valori. E’ ovvio che il “100” usato nell’esempio è una convenzione: ogni altra costante potrebbe esserela base <strong>di</strong> riferimento: il <strong>di</strong>eci, il mille, il sessanta ed il cento<strong>di</strong>eci. Tuttavia, la base percentuale è ormai tanto<strong>di</strong>ffusa che conviene sfruttarne la popolarità piuttosto che cercare riferimenti <strong>di</strong>versi.I numeri in<strong>di</strong>ci a base mobile (o concatenati) a partire dalla intensità “t” hanno formula:t-1 I t = ⎛ Y t ⎞⎜ ⎟ *100; t =1,2,…,⎝ Y t-1 ⎠con il presupposto che nessuno dei termini <strong>della</strong> serie si annulli.Esempi:a) Data la serie (Y 1 =7, Y 2 =9, Y 3 =11, Y 4 =15, Y 5 =8), si determini la serie a base fissa “3” e a base mobile.Serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci a base fissaSerie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci a base mobileNum. Ind Formula Calcolo Valori Num. Ind Formula Calcolo Valori3 I 1 Y 1Y 3*1003 I 2 Y 2Y 3*1003 I 3 Y 3Y 3*1003 I 4 Y 4Y 3*1003 I 5 Y 5Y 3*100711 *100 63.64 - - - -911 *100 81.821 I Y 2 92 *100Y 1 7 *100 128.571111 *100 100.002 I Y 3 113 *100Y 2 9 *100 122.221511 *100 136.363 I Y 4 154 *100Y 3 11 *100 136.36811 *100 72.724 I 5Y 5Y 4*1008*100 53.2315Il calcolo è agevole e, come tutti i rapporti statistici, particolarmente adatto ad essere realizzato con il foglio elettronico dato loschematismo delle formule che si ripetono <strong>di</strong> riga in riga allo stesso modo per ogni colonna. L’unica incertezza si incontra nel definireil numero in<strong>di</strong>ce relativamente al valore <strong>di</strong> riferimento che varrà convenzionalmente 100 per il numero in<strong>di</strong>ce a base fissa; ma rimaneindeterminato per l’in<strong>di</strong>ce a base mobile (a meno che non si possa ritenere che Y 0 =Y 1 e quin<strong>di</strong> 0 I 1 =100).b) Raccolta lorda (in miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari) e numero <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> monetari negli USA.Anno Raccolta Fon<strong>di</strong> NI(Racc) NI(Fon<strong>di</strong>)1985 730.1 348 100.00 100.001986 792.3 360 108.52 103.451987 869.1 389 119.04 111.781988 903.4 432 123.74 124.141989 1134.6 463 155.40 133.051990 1211.8 509 165.98 146.261701601501<strong>401</strong>30RaccoltaFon<strong>di</strong>1201101001985 1986 1987 1988 1989 1990Data la loro caratteristica <strong>di</strong> rapporti è possibile rappresentare in uno stesso grafico serie espresse in unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong>verse. Da notareche con i numeri in<strong>di</strong>ce si perde però il dato usato come riferimento che <strong>di</strong>venta il punto <strong>di</strong> intersezione dei profili. Non è necessarioche la base fissa sia coeva per tutte le serie, ma è opportuno per aiutare la lettura del grafico.Esercizio_AE52: pagamenti delle sovvenzioni all'export dell'Italia (dati in mld).Anno Sovven. Anno Sovven.1980 5441 1985 65871981 4926 1986 72391982 4750 1987 90521983 5525 1988 97861984 6202 1989 9386a) Calcolare i numeri in<strong>di</strong>ci a fase fissa 1985 e a base mobile;b) Vi sembra che la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> una informazione sia compensata da una maggiore leggibilità dei numeri in<strong>di</strong>ci?La trasformazione in numero in<strong>di</strong>ce a base fissa è un utile strumento <strong>di</strong> statica comparata: esiste una occasione<strong>di</strong> riferimento a cui si ragguagliano le altre, ma senza un confronto <strong>di</strong>retto. Per le serie territoriali ha significatoanalogo. I numeri in<strong>di</strong>ci a base mobile hanno natura <strong>di</strong>namica: il dato al numeratore in un periodo passa aldenominatore in quello successivo: da ogni valore si può raggiungere un altro passando per quelli interme<strong>di</strong>.


369La stessa interpretazione però non può essere estesa alle serie territoriali. L’inter<strong>di</strong>pendenza dei valori nelloschema a base fissa è in<strong>di</strong>retta e questo consente <strong>di</strong> porne in risalto l’andamento globale. I numeri in<strong>di</strong>ci a basemobile sono legati fra <strong>di</strong> loro per costruzione dato che ogni valore è concatenato a tutti gli altri; tali rapporti sonoperciò più idonei a descrivere i ritmi <strong>di</strong> accrescimento.Esempio:Consumo me<strong>di</strong>o annuo <strong>di</strong> vino.1201101009080Base fissa 1984Base mobileAnni Vino (litri) B. fissa '84 B.mobile1980 9'060 112.55 100.001981 8'620 107.08 95.141982 8'190 101.74 95.011983 8'240 102.36 100.611984 8'050 100.00 97.691985 7'440 92.42 92.421986 6'830 84.84 91.801987 6'590 81.86 96.491988 6'300 78.26 95.601980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988I numeri in<strong>di</strong>ci a base fissa esprimono le variazioni percentuali nella serie storica rispetto al 1984 (vedremo nel prosieguo come la sceltadel riferimento sia una fase essenziale <strong>della</strong> costruzione dei numeri in<strong>di</strong>ci). La serie a base mobile presenta la sequenza dellevariazioni percentuali dal secondo periodo in poi. La serie a base fissa denota una netta e persistente tendenza alla <strong>di</strong>minuzione laddovequella a base mobile si mantiene stazionaria o scende lentamente. Questo è un comportamento tipico dei fenomeni a declino frenato checioè decadono in maniera poco percettibile da periodo a periodo, ma con effetto cumulativo.Esercizio_AE53: fatturato <strong>della</strong> Bracco, la società genovese <strong>di</strong> apparecchiature biome<strong>di</strong>cali.Anno 1990 1991 1992 1993 1994 1995Fatturato 736 839 888 1'019 1'142 1'615a) Calcolare i numeri in<strong>di</strong>ci a base fissa (1992=100) e quelli a base mobile;b) Che cosa si può <strong>di</strong>re sull’andamento dell’azienda?La trasformazione in numero in<strong>di</strong>ce può rendere evidente la <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> andamento tra le serie ed è uno strumentoconoscitivo particolarmente utile nei grafici.Esempio:Settore <strong>della</strong> comunicazione d’impresa e Data Marketing Italia, s.r.l. Calcolo dei numeri in<strong>di</strong>ci 1994=100.EAnno Settore DMI N.I.S. N.I.DMI1990 14252 124 84.46 94.661991 15031 127 89.08 96.951992 15280 128 90.55 97.711993 16109 129 95.47 98.471994 16874 131 100.00 100.001995 17423 136 103.25 103.821996 18322 142 108.58 108.<strong>401</strong>997 19507 144 115.60 109.92* EEDEDEEEEFino al 1993 risultano confermate le variazioni maggiori (sebbene ad un ritmo più lento) <strong>della</strong> DMI rispetto all’intero settore. Negli ultimianni la <strong>di</strong>namica <strong>della</strong> DMI sembra rallentare rispetto alle variazioni che complessivamente sembrano profilarsi nel settore.Esercizio_AE54: biglietti venduti (passeggeri imbarcati) nelle stazioni <strong>di</strong> una linea metropolitana.Stazioni Biglietti vendutiQuartiere_1 960Piazza_1 1120Centro Dir. 1380Quartiere_2 970Centro comm. 2645Piazza_2 1150Ateneo 780Quartiere_3 620Zona ind. 430a) Calcolate i numeri in<strong>di</strong>ci usando come base la me<strong>di</strong>a aritmetica dei valori;b) Calcolate i numeri in<strong>di</strong>ci a base mobile;c) Rappresentate graficamente le due serie e commentate sinteticamente i risultati.


370Legami con le variazioni relativeIl numero in<strong>di</strong>ce ha una relazione stretta con la variazione percentuale rispetto alla base; basta infatti sottrarre100 al corrispondente numero in<strong>di</strong>ce per ottenerla:⎛xI t − 100 = x I t − x I x =Y t ⎞ ⎛⎜ ⎟ *100 −Y x ⎞ ⎛⎜ ⎟ *100 = ⎜⎝ Y x ⎠ ⎝ Y x ⎠ ⎝Y t − Y xY x⎞⎟ *100 ;⎠non c’è quin<strong>di</strong> uno scarto informativo tra numero in<strong>di</strong>ce e variazioni relativa. L'unica <strong>di</strong>versità è che la trasformazionein numero in<strong>di</strong>ce è più rapida (perché non richiede la sottrazione) ed è meno minacciosa perché evita i segni negativi.L’incremento del numero in<strong>di</strong>ce misura la variazione relativa -intervenuta nella variabile- rispetto al valorenell’occasione <strong>di</strong> riferimento:⎛xI t − x I s =Y t − Y s ⎞ ⎛⎜ ⎟ *100 = ⎜⎝ Y x Y x ⎠ ⎝Y t − Y sY x⎞⎟ *100⎠cosicché se un numero in<strong>di</strong>ce è 226.3 in un’occasione ed è 235.2 in un’altra, l’incremento assoluto del numeroin<strong>di</strong>ce è 235.2-226.3=8.9. Questo vuol <strong>di</strong>re che l’aumento subito dalla variabile -tra le due occasioni- è pariall’8.9% del valore realizzatosi nell’occasione <strong>di</strong> riferimento; sarebbe sbagliato sostenere che tra l’occasione “s”e l’occasione “t” si sia verificato un aumento dell’8.9% <strong>della</strong> variabile in quanto la <strong>di</strong>fferenza assoluta tra i duenumeri in<strong>di</strong>ce non mette a confronto <strong>di</strong>retto i valori originari. Resta però da chiedersi che cosa misuri la variazionerelativa semplice del numero in<strong>di</strong>ce. Ve<strong>di</strong>amo i dettagli:⎛⎜⎝x I t − x I sxI t⎛⎞ ⎜⎟ *100 = ⎜⎠⎜⎝Y tY x− Y sY xY tY x⎞ ⎛⎟ ⎜⎟ *100 = ⎜⎟ ⎜⎠ ⎝Y t − Y sY xY tY x⎞⎟ ⎛⎟ *100 = Y t − Y s ⎞⎜ ⎟ *100Y⎟⎝ t ⎠⎠La variazione percentuale dell’in<strong>di</strong>ce coincide con la variazione relativa dei valori originali (pari a 3.93%nell’esempio). Solo in questo caso la variazione relativa del numero in<strong>di</strong>ce si può leggere come variazionerelativa nella variabile (nota bene: ottenuta ignorando i valori originari); lo stesso risultano non sarebbe possibileper la variazione assoluta.Esercizio_AE55: una serie storica è trasformata in numero in<strong>di</strong>ce a base fissa. Disponendo solo <strong>di</strong> questa sivuole ricavare la variazione relativa composta <strong>della</strong> variabile per “k” sottoperio<strong>di</strong>. E’ possibile?5.2.2 Proprietà dei numeri in<strong>di</strong>ci elementariI valori trasformati in numero in<strong>di</strong>ce godono <strong>di</strong> varie proprietà che poggiano sulla loro natura <strong>di</strong> rapporti e sullapossibilità <strong>di</strong> passare più o meno agevolmente dalla base fissa alla mobile e viceversa.Invarianza rispetto ai cambiamenti <strong>di</strong> scalaSe si moltiplica ogni dato per la medesima costante, la serie dei numeri in<strong>di</strong>ci rimane invariata. Sia {Y t, t=1,2,…,n}la serie originaria e sia {W t=aY t, t=1,2,…,n; a ≠ 0} una nuova serie ottenuta dalla prima moltiplicandone ogni termineper la costante non nulla "a". I numeri in<strong>di</strong>ci calcolati sulla nuova serie sono identici a quelli <strong>della</strong> serie originale:( )= = x taY * 100 = Y= I ( Y)ttxItW W W * 100 aYxxtY * 100x


371Esempio:Spesa sanitaria (parte corrente) in Italia. Unità <strong>di</strong> conto in miliar<strong>di</strong> ed in milioni. Calcolo dei numeri in<strong>di</strong>ci in base 1984.Spesa N.I.Spesa N.I.Anni In miliar<strong>di</strong> 1984=100 In milioni 1984=1001980 18034.14 53.04 1803414 53.041981 21869.21 64.32 2186921 64.321982 25710.36 75.62 2571036 75.621983 28500.87 83.83 2850087 83.821984 34000.47 100.00 3400047 100.001985 42969.59 126.38 4296959 126.381986 43974.25 129.34 4397425 129.331987 46585.38 137.02 4658538 137.011988 47983.64 141.13 4798364 141.131989 55870.05 164.32 5587005 164.321990 61233.52 180.10 6123352 180.10I risultati non cambiano e rimangono gli stessi per qualsiasi trasformazione proporzionale. E’ per questo che i numeri in<strong>di</strong>ci, come tantialtri rapporti statistici, sono detti “numeri puri” anche se non bisogna prendere troppo alla lettera la denominazione dato che derivasolo dall’invarianza alle trasformazioni proporzionali.Esercizio_AE56: prezzo me<strong>di</strong>o dei farmaci nei Paesi UE in lire ed in ECUPaesiPrezzo in Lit. Prezzo in ECUItalia 10167 9.27Germania 18142 16.54Regno Unito 13740 12.52Belgio 10671 9.73Olanda 19521 17.79Me<strong>di</strong>a Cee 10422 9.50Usa 28512 25.99Giappone 74816 68.19a) Calcolate i numeri in<strong>di</strong>ci base fissa Italia=100 e base me<strong>di</strong>ana UE=100;b) E’ necessario ripetere i calcoli per la serie in Ecu?La reversibilità delle basiPoiché non c’è una ragione formale per preferire il confronto base “x” per l’occasione “t” visto che la stessainformazione è data dal confronto base “t” per l’occasione “x” si ritiene opportuno richiedere che i numeri in<strong>di</strong>cimostrino la stessa variazione relativa a prescindere da quale delle due occasioni agisce da base:x I t * t I x =⎡⎛Y t ⎞ ⎤ ⎡⎛Y⎢⎜⎟ *100⎥ * x ⎞ ⎤⎢⎜⎟ *100⎥ =⎣⎝Y x ⎠ ⎦ ⎣⎝Y t ⎠ ⎦Y t * Y x *100 2 = 100 ⇒ x I t = 1002Y x Y t t I xEsempio:Se x I t =400 questo vuol <strong>di</strong>re che tra l’occasione base “x” e l’occasione corrente “t” il fenomeno si è quadruplicato; ma tra l’occasionecorrente “x” e quella base “t” il fenomeno si è ridotto ad un quarto: t I x =25; infatti, 25*400=10’000=100 2 .La reversibilità delle basi dà inoltre la possibilità <strong>di</strong> passare dalla base fissa alla base mobile anche ignorando ivalori osservati <strong>della</strong> serie. Se { xI t; t=0,1,2, ...,} è la serie a base fissa, la corrispondente serie a base mobile siotterrà <strong>di</strong>videndo ciascun termine per il precedente e moltiplicando per 100 il risultato:t−1 I t =Y tY t−1*100 =⎡ ⎛ Y t ⎞ ⎤⎢ ⎜ ⎟ *100 ⎥⎢ ⎝ Y x ⎠ ⎥ *100 = xI t⎢⎛Y t−1 ⎞ ⎥ x⎢⎜⎟ *100⎥I *100t−1⎣⎝Y x ⎠ ⎦Esempio:Data la serie 1983-1987 delle importazioni <strong>di</strong> cacao (in migliaia <strong>di</strong>quintali) si ottiene la serie in numeri in<strong>di</strong>ce a base fissa 1984 perpoi da questa ottenere la serie a base mobile. Quin<strong>di</strong>, se si ignorala serie originaria, ma si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> una sua trasformata in basefissa, è possibile ottenere la trasformazione in base mobile.Anno Viagg. Base Fissa Operazione Base Mobile1983 14759 100.00 100.001984 15528 105.21 (105.21/100.00)*100.00 105.211985 16376 110.96 (110.96/105.21)*100.00 105.471986 16838 114.09 (114.09/110.96)*100.00 102.821987 18724 126.87 (126.87/114.09)*100.00 111.211988 19867 134.61 (134.61/126.87)*100.00 106.10Esercizio_AE57: valore aggiunto al costo dei fattori e numeri in<strong>di</strong>ce in base fissa 1980.Passare ai numeri in<strong>di</strong>ce a base mobile.Anno Val.Agg. N.I.-B.F.1980 381644 100.001981 458517 120.141982 536861 140.671983 620648 162.621984 712824 186.781985 797313 208.921986 879396 230.421987 951341 249.271998 1040094 272.53


372La circolaritàLa proprietà <strong>della</strong> circolarità si concreta nel fatto che due numeri in<strong>di</strong>ci qualsiasi <strong>di</strong> una stessa serie possono esserecollegati transitando per tutti gli altri che si trovano in posizioni interme<strong>di</strong>e tra quelli considerati. Ritorniamo aiprezzi <strong>della</strong> Au<strong>di</strong> 80 1.8E <strong>di</strong>scusso nel paragrafo precedente ed in particolare alla colonna intestata “B.Mobile”.Posto pari a 100 il prezzo "Italia", quello "Germania" risulta 89.02; ora, fatto 100 quest’ultimo, il prezzo delBelgio risulta 97.45. del Belgio rispetto all’Italia non solo dal calcolo <strong>di</strong>retto (86.75), ma anche usando il numeroin<strong>di</strong>ce interme<strong>di</strong>o <strong>della</strong> Germania: 0.8902*0.9745*100=86.75.La circolarità (o transitività) dei numeri in<strong>di</strong>ce elementari permette <strong>di</strong> passare da una serie a base mobile aduna a base fissa. Infatti è possibile esprimere xI tcome la produttoria <strong>di</strong> una successione a base mobile:t−1∏Ij j+1j=xt−x−1100=I * I *…* I * I100x x+ 1 x+ 1 x+ 2 t−2 t−1 t−1 tt−x−1⎛ Y⎜⎝=⎛⎞x+ 1⎞x 2t 1* 100 Y +* 100 * * Y −⎟ ⎜ ⎟ … ⎛ Yx⎠ ⎝ Yx+1⎠⎝ ⎜ ⎞⎟Yt−2⎠t−x−1100⎛ Yt⎞* 100 * ⎜ ⎟⎝ Y ⎠t−1⎛ Yt⎞⎜ ⎟⎝ Y ⎠* 100 tx=t−x−1100− x= ⎛ ⎝ ⎜ Yt⎞⎟ =Y ⎠* 100 x I txche è valida per t>x. Se invece t


373Scelta e cambiamento <strong>della</strong> baseConviene assumere come occasione base quella in cui il fenomeno stu<strong>di</strong>ato presenti un valore “normale (pensandoall'andamento <strong>di</strong> una serie storica, non un valore <strong>di</strong> picco né un valore <strong>di</strong> valle). Se la base è un valore troppoalto i numeri in<strong>di</strong>ci sembreranno mostrare una depressione cronica del fenomeno; se il valore è troppo basso siprofilerà un’espansione sistematica altrettanto ingannevole. Inoltre, se si vuole che i confronti rimangano inseritiin un contesto omogeneo, la scelta deve essere recente e quin<strong>di</strong> legata alla <strong>di</strong>namica del fenomeno: se molto rapidasi dovrà ravvicinare il riferimento che potrà essere più remoto per le serie lente e stabili.Esempio:Giusti e Vitali (1996, p. 11) osservano: ‘Indubbiamente il concetto <strong>di</strong> “normalità” è piuttosto vago ed elastico, e non raramentecorrisponde ad una sorta <strong>di</strong> illusione psicologica; talora, invece <strong>di</strong> assumere come base un anno determinato, che può essereinfluenzato da fattori ed avvenimenti accidentali o eccezionali, si preferisce assumere come base un periodo pluriennale’. Non sempreè possibile seguire questo suggerimento: se la serie considerata è inserita in un gruppo <strong>di</strong> altre, la como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporle su <strong>di</strong> una basecomune potrebbe portare ad una scelta inadatta per qualcuna <strong>di</strong> esse.La base non può essere mantenuta troppo a lungo: occorre tenere conto <strong>di</strong> eventi eccezionali esterni alcontesto <strong>della</strong> serie oppure <strong>di</strong> esasperazioni interne al fenomeno che possono cambiarne profondamente lecon<strong>di</strong>zioni: iperinflazione, catastrofi naturali, mo<strong>di</strong>fiche legislative, armonizzazione a livello internazionale.Quando l’arco <strong>di</strong> rilevazione comincia ad estendersi troppo, il cambiamento <strong>di</strong> base <strong>di</strong>venta un atto dovuto peraggiornare l’in<strong>di</strong>catore e se non si vuole ridurre il numero in<strong>di</strong>ce ad una mera trasformazione proporzionale deivalori <strong>della</strong> serie.Nei numeri in<strong>di</strong>ci elementari il cambio <strong>di</strong> base è imme<strong>di</strong>ato. Se si parte dalla serie in base “x” e si vuolepassare alla trasformazione in numero in<strong>di</strong>ce in base “w” cioè:x I t = Y tY x*100;w I t = Y tY w*100;è sufficiente moltiplicare la serie <strong>di</strong> partenza per il rapporto tra i valori Y xe Y w:xI t * Y xY w= Y tY x*100 * Y xY w= Y tY w*100= w I tIl rapporto: C(x,w)=Y x/Y w=100/ xI wcostituisce il coefficiente <strong>di</strong> raccordo tra le due serie.Esempio:Contributi I.N.P.S. recuperati dal 1990 al 1995. Dati in miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire. Dalla serie base 1990 si passa alla serie base 1993 moltiplicandola prima per il coefficiente <strong>di</strong> raccordo.Yx* 100Y Ycxw x x 100( , )= = =Y Yw w * 100 xItYx100= = 0.7459134.07Anno Contributi 1990=100 1993=1001990 1403 100.00 74.591991 1329 94.73 70.651992 2211 157.59 117.541993 1881 134.07 100.001994 2313 164.86 122.971995 1450 103.35 77.091801601<strong>401</strong>20100806040200EEEJJEEJEJJJ1990 1991 1992 1993 1994 1995Se i valori originari <strong>della</strong> serie non sono noti occorre agire in<strong>di</strong>rettamente. Per il cambiamento <strong>di</strong> base, basta considerare il reciproco(rispetto a 100) del numero in<strong>di</strong>ce in vecchia base dell’occasione che si vuole come nuova base. Il profilo <strong>della</strong> serie storica dei numeriin<strong>di</strong>ci subisce una mera traslazione sull’asse delle or<strong>di</strong>nate e picchi e valli rimangono gli stessi: le variazioni assolute dell’in<strong>di</strong>cecambiano, ma non quelle relative. Se l’occasione per la nuova base non rientra tra quelle <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>spone il numero in<strong>di</strong>ce, ilcoefficiente <strong>di</strong> raccordo <strong>di</strong>venta in<strong>di</strong>spensabile.Esercizio_AE60: sia data la serie in numero in<strong>di</strong>ce base 1967.Trasformare la serie in base 1972.1966 97.2 1967 100.0 1968 104.21969 109.8 1970 116.3 1971 121.31972 125.3 1973 147.7 1974 161.2


374Esercizio_AE61: traffico passeggeri nel Friuli-Venezia-Giulia. Serie in numero in<strong>di</strong>ce base fissa 1994=100.Anno N.I. Pass. Anno N.I. Pass.1988 70.0 1993 96.91989 75.2 1994 100.01990 87.6 1995 94.81991 88.9 1996 107.21992 97.4 1997 117.5Effettuate il cambiamento in base 1988 con coefficiente <strong>di</strong> raccordo pari a 1.43 .Raccordo <strong>di</strong> serie storicheLe serie storiche molto lunghe creano <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>fficoltà per la scelta del periodo base. La scelta come base delvalore più piccolo <strong>della</strong> serie esaspera le oscillazioni ed il valore massimo le smorza; il valore me<strong>di</strong>o come basenon sembra una soluzione valida.Esempio:Delitti denunciati alle preture e alle procure dal 1896 al 1987. Il profilo lineare <strong>della</strong>serie non si mo<strong>di</strong>fica nella sostanza, ma la sua chiave interpretativa si mo<strong>di</strong>fica aseconda <strong>della</strong> base scelta; in particolare l’impennata che si nota nell’ultimo trattoè in netta evidenza se si sceglie come base il valore minimo ed è oscurata se sisceglie il massimo. Per meglio leggere la serie sarebbe forse opportuno standar<strong>di</strong>zzarlarapportando i delitti alla popolazione residente.400350300250200150100500minimome<strong>di</strong>amassimo1896190119061911191619211926193119361941194619511956196119661971197619811986Il collegamento tra serie espresse in basi <strong>di</strong>verse può essere ricondotto al cambiamento <strong>di</strong> base; c’è però bisogno<strong>di</strong> un termine comune tra le <strong>di</strong>verse serie.Esempio:E’ nota la serie dei numeri in<strong>di</strong>ci <strong>della</strong> carta per fotocopiatrici (base 1975). Per lo stesso prodotto è noto l’in<strong>di</strong>ce dei prezzi base 1983.Anni 1975=100 1983=100 1983=1001973 95.5267.561974 98.7569.851975 100.0070.731976 110.8278.381977 120.28 85.07 85.071978 123.56 87.39 87.391979 125.72 88.92 88.921980 127.06 89.86 89.861981 128.21 90.68 90.681982 135.00 95.48 95.481983 141.39 100.00 100.001984 98.27 98.271985 92.54 92.541986 95.38 95.38Proviamo a raccordare le due serie in una sola in base 1983. Per effettuare l’ operazione c’è bisogno <strong>di</strong> un ponte che colleghi le dueserie. In questo esempio il collegamento è fornito dal termine comune nel 1983 che produce il coefficiente <strong>di</strong> raccordo:100cxw ( , )= = 0.7073141.39Se il coefficiente è corretto i valori raccordati coincideranno con quelli già espressi nella nuova base per le parti comuni delle serie.Il raccordo <strong>di</strong> serie storiche in numero in<strong>di</strong>ce aventi <strong>di</strong>versa base fissa non sembra creare alcun problema: bastaavere un termine comune e tutto si risolve. Il fatto è che, spesso, il termine comune non è noto oppure è noto uncoefficiente <strong>di</strong> raccordo <strong>di</strong> un’altra serie in cui quella considerata è compresa ovvero ha un comportamentosimile. In questi casi la serie raccordata è solo un’approssimazione <strong>della</strong> serie in nuova base e l’applicazione cuiè rivolta deve essere compatibile con tale errore.Esercizio_AE62: spese sostenute dall'agricoltura per l’acquisto <strong>di</strong> beni eservizi da altri settori. Da una serie inizialmente a base 1970 si è passati aduna serie prima a base 1976 e poi a base 1980. Per ragioni <strong>di</strong> confronto conaltri dati è necessario riportare tutta la serie a base 1976; svolgete i relativicalcoli usando come coefficienti: c(70,76)=1.2345; e c(80;76)=1.1108).Anno Spese Spese Spese70=100 76=100 80=1001974 96.32 ------ ------1975 97.74 ------ ------1976 102.13 100.00 ------1977 101.03 ------1978 103.21 ------1979 98.23 ------1980 100.06 100.001981 104.921982 106.48


3755.2.3 Numeri in<strong>di</strong>ci sinteticiI fenomeni reali ben raramente possono essere analizzati limitando l’attenzione ad una sola variabile. Spessissimosi manifestano in forma complessa che impone rilevazioni ed analisi multivariate: il livello dei prezzi, laproduzione industriale, l’andamento delle retribuzioni, la composizione <strong>della</strong> forza lavoro, la criminalità, ilconfronto economico tra nazioni. D’altra parte, un fenomeno potrebbe risultare osservabile in<strong>di</strong>rettamente omagari solo attraverso l’accostamento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori eterogenei: ad esempio la valutazione delle capacità impren<strong>di</strong>toriale<strong>di</strong> una certa area richiederebbe la conoscenza dei red<strong>di</strong>ti me<strong>di</strong> <strong>della</strong> zona, dei livelli <strong>di</strong> scolarità, delleinfrastrutture, dei mercati, delle aziende già presenti, delle capacità <strong>di</strong> aggiornamento, del sistema cre<strong>di</strong>tizio,<strong>della</strong> sicurezza sociale. In tali occasioni è possibile stu<strong>di</strong>are il fenomeno riunendo vari in<strong>di</strong>ci semplici. In questoparagrafo ci occuperemo <strong>della</strong> costruzione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci sintetici applicati a selezioni (“panieri”) <strong>di</strong> beni e servizi.Esempi:a) Consideriamo le quotazioni <strong>di</strong> alcuni titoli in una settimana borsistica ed esclu<strong>di</strong>amo, peril periodo considerato, operazioni tecniche sul capitale delle società quotate (cfr. Giusti eVitali,1996 per un approfon<strong>di</strong>mento del problema).Per avere un’idea dell’andamento dei titoli si potrebbe determinare, per ogni chiusura, iltotale delle quotazioni oppure la loro me<strong>di</strong>a aritmetica per poi calcolare su queste i numeriin<strong>di</strong>ce.Data 15/4 16/4 17/4 18/4 19/4Totali 2'647 2'687 2'647 2'628 2'588B.F. 15/4 100.0 101.5 100.0 99.3 97.8Questa idea fu applicata da G. R. Carli nel 1764 al fine <strong>di</strong> comparare il livello dei prezzi del1500 e del 1750 usando come paniere il grano, il vino e l’olio (cfr. Martini, 1991).Giorno Titolo Valore Azioni15/4/85 SELM 3400 93500SELM Risp. 3740 1000Tecnomasio 800 5000016/4/85 SELM 3280 98400SELM Risp. 3970 758Tecnomasio 810 5540017/4/85 SELM 3120 99200SELM Risp. 4000 793Tecnomasio 820 5460018/4/85 SELM 3150 96700SELM Risp. 3928 850Tecnomasio 805 5300019/4/85 SELM 3170 95000SELM Risp. 3804 890Tecnomasio 790 60900b) Giusti e Vitali (1996, pp. 44-45) osservano: ...in ciascuna seduta <strong>di</strong> Borsa, la contrattazione è, infatti, continua, ciò dà luogo a variprezzi e a <strong>di</strong>verse quantità trattate in corrispondenza <strong>di</strong> essi. Se si vuol costruire un in<strong>di</strong>ce giornaliero delle quotazioni, generalmentesi assume come prezzo quello <strong>di</strong> “chiusura”, nel caso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci a cadenza settimanale, si può far riferimento al corso <strong>di</strong> chiusura <strong>di</strong> finesettimana oppure del corso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> chiusura ottenuto attraverso una me<strong>di</strong>a aritmetica dei corsi <strong>di</strong> chiusura giornalieri, ponderati conle rispettive quantità trattate”.La me<strong>di</strong>a aritmetica semplice ha lo svantaggio <strong>di</strong> attribuire ad ogni azione la stessa importanza: la quotazionedelle SELM <strong>di</strong> risparmio conta come quella delle SELM or<strong>di</strong>narie che invece hanno più grande rilevanza.Assegnare a ciascuna voce lo stesso peso è ancora meno ragionevole se i prodotti sono <strong>di</strong>somogenei nell’unità<strong>di</strong> misura o nell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza. In questo caso sarebbe la metrologia a stabilire l’incidenza <strong>di</strong> un prodottoin un numero in<strong>di</strong>ce delle quantità (ad esempio un bene espresso in chilogrammi conterebbe <strong>di</strong> più se fosseespresso in grammi) e basterebbe alterare le scale <strong>di</strong> misurazione per ottenere risultati <strong>di</strong>versi (cfr. Alvaro, 1995).Esempio:Supponiamo <strong>di</strong> aver rilevato, in ogni anno il prezzo unitario <strong>di</strong> alcune merci per una quantità standard e <strong>di</strong> una tipologia comparabileacquistati in una fissata categoria <strong>di</strong> negozio, <strong>di</strong>rettamente in ven<strong>di</strong>ta e non dai compratori (questo sarebbe più ragionevole, ma moltopiù oneroso da rilevare)Merce Carne Uova Acqua Miner. Vino Stoffe Totale Prezzo NumeroAnno Misura Kg Dozzine Bottiglie Litri m 2 Prezzi Me<strong>di</strong>o in<strong>di</strong>ce1978 11.5 4.9 0.8 3.1 31.2 51.5 10.30 100.001979 12.4 5.1 0.7 3.2 32.7 54.1 10.82 105.051980 12.5 5.1 0.7 3.4 33.4 55.1 11.02 106.991981 12.3 5.2 0.6 3.6 34.5 56.2 11.24 109.13Nell’ultima colonna è riportato il numero in<strong>di</strong>ce semplice (base 1978=100) del prezzo me<strong>di</strong>o (ovvero del totale prezzi):xIt=nn∑ PitnPi⎛ 1∑= 1⎞it∑ itini n P= 1⎝ ⎠* 100 = * 100 = = 1 * 100nnn∑ Pix∑ P⎛ 1⎞ix ∑ ixiii ⎝ n⎠P= 1= 1= 1nP it in<strong>di</strong>ca il valore unitario del bene i-esimo all’epoca “t”. L’in<strong>di</strong>ce basato sulla me<strong>di</strong>a aritmetica semplice dei prezzi <strong>di</strong> ogni anno èdominato dai cambiamenti nei prodotti numericamente più importanti: le stoffe e la carne e questo è illogico. D’altra parte, chesignificato dare ad esempio al valore 10.3 attribuito al 1978: esso è un prezzo me<strong>di</strong>o delle merci nel 1978 per le pezzature considerate,ma <strong>di</strong> quale bene in particolare? Non certo uno reale, ma fittizio. Qual’è l’ipotetico prodotto che è la sintesi <strong>di</strong> un chilogrammo <strong>di</strong> carne,<strong>di</strong> una dozzina <strong>di</strong> uova, <strong>di</strong> una bottiglia <strong>di</strong> acqua minerale, <strong>di</strong> un litro <strong>di</strong> vino e <strong>di</strong> un metro quadro <strong>di</strong> stoffa? Esiste un modo per riassumerein modo plausibile merci così eterogenee?


376Per aggirare domande dalla non facile risposta, si potrebbero calcolare dei numeri in<strong>di</strong>ce per ciascun prodottoe solo successivamente calcolarne la me<strong>di</strong>a aritmetica che potrebbe così agire da in<strong>di</strong>catore sintetico:x I t U =n⎛ 1⎞∑⎝ n⎠ x I iti=1dove l’esponente in<strong>di</strong>ca il sistema dei pesi adottato (in questo caso uniforme) per gli in<strong>di</strong>ci elementari identificaticon tre pe<strong>di</strong>ci: uno per la base, uno per l’occasione corrente ed uno per il bene o servizio considerato.Esempi:a) Ecco i calcoli per le merci dell’esempio precedente.Anno Carne Uova Acqua Miner. Vino Stoffe N.I.1978 100.00 100.00 100.00 100.00 100.00 100.001979 107.83 104.08 87.50 103.23 104.81 101.491980 108.70 104.08 87.50 109.68 107.05 103.<strong>401</strong>981 106.96 106.12 75.00 116.13 110.58 102.96I due proce<strong>di</strong>menti hanno portato a risultati <strong>di</strong>ssimili ed infatti sussiste tra <strong>di</strong> loro una <strong>di</strong>fferenza notevole: il primo è un rapporto tradue me<strong>di</strong>e ovvero la me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un’occasione ragguagliata alla me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> un’altra; il secondo è una me<strong>di</strong>a ponderata <strong>di</strong> rapporti. Con laprima formula appren<strong>di</strong>amo quale sia la variazione nella me<strong>di</strong>a delle valutazioni, con la seconda appren<strong>di</strong>amo quale sia stata lavariazione me<strong>di</strong>a delle valutazioni. Quest’ultima ha maggiore rilevanza, dato che la prima coinvolge la somma <strong>di</strong> entità espresse inunità fisiche non commisurabili ed a cui non è facile attribuire un significato logico. Carruthers ed al. (1980) sostengono, tuttavia, chei risultati non sono mai troppo <strong>di</strong>scosti e che in genere la me<strong>di</strong>a dei numeri in<strong>di</strong>ci è tendenzialmente superiore al numero in<strong>di</strong>ce <strong>della</strong>me<strong>di</strong>a.b) La me<strong>di</strong>a degli in<strong>di</strong>ci elementari introduce un problema non banale: quale me<strong>di</strong>a? Ad esempio, se la <strong>di</strong>stribuzione delle variazioni <strong>di</strong> prezzoè asimmetrica a sinistra, la sintesi dovrebbe essere data dalla me<strong>di</strong>a geometrica (o la me<strong>di</strong>a armonica se l’asimmetria è a destra); la me<strong>di</strong>ageometrica tuttavia si annulla se anche uno solo dei fattori è zero (la me<strong>di</strong>a armonica non sarebbe nemmeno calcolabile). La me<strong>di</strong>anapotrebbe superare i problemi connessi ai valori remoti, ma non utilizza tutte le informazioni <strong>di</strong>sponibile.Anno Min Max µ Me G H σ γ11979 87.5 107.83 101.49 104.08 101.22 100.93 8.01 -1.961980 87.5 109.68 103.40 107.05 103.05 102.68 9.14 -1.951981 75.0 116.13 102.96 106.96 101.80 100.48 16.12 -1.89Gli anni 1979 e 1980 hanno una <strong>di</strong>stribuzione simile per variabilità e asimmetria però <strong>di</strong>versa dal 1981 in cui la variabilità è maggiore.L’asimmetria è negativa per cui la sintesi dovrebbe essere realizzata con la me<strong>di</strong>a armonica degli in<strong>di</strong>ci elementari o con la me<strong>di</strong>ana.c) La me<strong>di</strong>a aritmetica degli in<strong>di</strong>ci elementari non verifica la proprietà <strong>di</strong> reversibilità delle basi:[ ][ ] = ∑x t U t u U ⎡ x P it ⎤⎡x Pix⎤ x x2 PitPI Iit⎢ ⎥⎢∑ ⎥ =⎡ ⎤⎢ ∑ ⎥ ⎡ ⎤ 2100 100 100 ⎢ ∑ ⎥ ≠ 100⎣ i= 1Pix⎦⎣i= 1Pit⎦ ⎣i= 1Pix⎦⎣i=1Pix⎦Occorre anche <strong>di</strong>re che tale proprietà è ritenuta utile, ma non essenziale.d) La me<strong>di</strong>a geometrica presenta un’ulteriore peculiarità:n1 ⎡ ⎤∏ Pnitn n i=Gt⎥ = ⎡ 1n⎦ ⎣ ⎢ ⎤ ⎢ ⎥1100⎥ = [ 100 ] ⎢ ⎥ = 100⎦ ⎢ GPx∏⎥ix⎣⎢i=⎦⎥11⎡nx t i ⎤ n nPit⎢∏I ∏i= 1i=1 Pix⎣La me<strong>di</strong>a geometrica dei numeri in<strong>di</strong>ci coincide con il numero in<strong>di</strong>ce delle me<strong>di</strong>e geometriche.1nEsercizio_AE63: calcolate il numero in<strong>di</strong>ce sintetico a pesi uniformi per le azioni e confrontatelo con il numeroin<strong>di</strong>ce elementare sulla me<strong>di</strong>a giornaliera delle azioni. Che <strong>di</strong>fferenze si notano?Il numero in<strong>di</strong>ce sintetico con pesi uniformi (ammesso <strong>di</strong> aver superato l’ostacolo <strong>della</strong> scelta <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a) risolve ilproblema <strong>della</strong> comparabilità delle unità <strong>di</strong> misura dei beni e dei servizi grazie alla tipica proprietà dei rapporti <strong>di</strong> essereinvarianti rispetto a mo<strong>di</strong>fiche moltiplicative; ha però il <strong>di</strong>fetto, già notato, <strong>di</strong> dare la stessa importanza alle variazioni<strong>di</strong> tutti i soggetti dell’in<strong>di</strong>ce. Se applicato all’esempio <strong>della</strong> settimana borsistica non farebbe <strong>di</strong>stinzione alcuna tra leSELM or<strong>di</strong>narie e le SELM a risparmio che, nonostante l’enorme <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> importanza negli scambi, finiscono coldare lo stesso contributo all’in<strong>di</strong>ce sintetico. L’andamento <strong>di</strong> tale in<strong>di</strong>ce è determinato proprio dalle SELM a risparmiole cui maggiori oscillazioni più si riflettono nell’in<strong>di</strong>ce sintetico se la formula si basa sulla me<strong>di</strong>a aritmetica.


377Un’altra considerazione riguarda l’ inter<strong>di</strong>pendenza tra le valutazioni dei beni: un aumento delle quotazioni <strong>di</strong>un’azione non può essere ritenuto insensibile ai cambiamenti <strong>di</strong> quotazioni in un’altra; anzi, sono proprio lericadute a cascata tra le <strong>di</strong>verse attività che costituiscono l’essenza del mercato. In definitiva, è da abbandonarel’illusione che possa esistere una me<strong>di</strong>a semplice che <strong>di</strong>a pieno conto delle variazioni del livello generale.Esempi:a) Boldrini (1968, p. 1174) annota: “... Fra le varie merci esistono numerosi legami che, in<strong>di</strong>pendentemente dalle con<strong>di</strong>zioni generali,rendono solidali i prezzi: stagionalità <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> consumo, succedaneità, complementarità dei beni, costi congiunti, legge <strong>di</strong>ripartizione del red<strong>di</strong>to dei consumatori, etc”.b) La me<strong>di</strong>a semplice dei numeri in<strong>di</strong>ci elementari deriva dal cosiddetto approccio stocastico che vede la rilevazione dei prezzi comeun campione <strong>di</strong> quelli osservabili il che rende superflua la ponderazione o una ponderazione basata sulle quantità trattate dei benie servizi finiti nel campione. (Allen, 1975, p.12).Occorre inserire le variazioni delle entità che entrano nel livello generale, ma queste debbono entrare in misuracoerente con la effettiva importanza nel “paniere” <strong>di</strong> entità.La presenza <strong>di</strong> beni con minore o peggiore qualità può far variare i prezzi senza incidere sulle quantitàacquistate. Gli elementi <strong>di</strong> qualità dei beni dovrebbero essere scorporati e gestiti separatamente perché il benea confronto dovrebbe avere sempre la stessa tipologia. Solo così si evita la <strong>di</strong>storsione insita nell’ottenere -conlo stesso prezzo- un prodotto <strong>di</strong> qualità migliore. Con alcuni beni <strong>di</strong> consumo tra<strong>di</strong>zionali questo è possibile, macon beni derivanti da tecnologie in evoluzione questo è <strong>di</strong>fficile (si pensi ad esempio alla memoria <strong>di</strong> massa deicomputer che a parità <strong>di</strong> prezzo quasi raddoppia ogni due anni). Inoltre, nei beni e nei servizi a rapida evoluzionesi sperimenta sempre più spesso il fenomeno <strong>della</strong> deflazione cioè la riduzione <strong>di</strong>ffusa dei prezzi dovuta acambiamenti tecnologici. Talvolta, basta l’annuncio <strong>di</strong> un nuovo computer, <strong>di</strong> un nuovo cellulare o <strong>di</strong> un un nuovoservizio per abbassare i prezzi <strong>di</strong> quelli esistenti anche se le novità saranno sul mercato solo molto tempo dopoe alcune <strong>di</strong> loro non lo vedranno mai. Peraltro, sono noti alcuni casi <strong>di</strong> nuovi beni ed innovazioni <strong>di</strong> beni giàesistenti non immessi sul mercato fintanto che quelli che avrebbero dovuto sostituire non avessero prodotto iren<strong>di</strong>menti voluti.Definizione <strong>di</strong> livello generale delle valutazioniIl livello <strong>di</strong> un qualsiasi sistema <strong>di</strong> valutazioni <strong>di</strong> “n” entità nell’occasione “t” è una variabile multi<strong>di</strong>mensionalenon osservabile e non misurabile <strong>di</strong>rettamente ed occorre darne una definizione operativa perché si possaproporne poi la misura in modo in<strong>di</strong>retto. Innanzitutto, introduciamo un insieme <strong>di</strong> pesi con i quali semplificareil raggruppamento delle valutazioni <strong>di</strong> entità <strong>di</strong>somogenee. Definiamo livello generale una funzione L(.) dellevalutazioni delle entità e dei pesi relativamente all’occasione “t”. Ipotizziamo che le valutazioni -espresse tuttenella medesima unità <strong>di</strong> conto- abbiano valori non negativi e che i pesi verifichino le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> non negativitàe <strong>di</strong> somma unitaria:witn≥ 0,∑ w = 1Ne consegue che la L(.) ha come codominio l’insieme dei numeri reali positivi e dominio R + :i=1itLp ( 1 ,p 2 ,…,p n ;w 1 ,w 2 ,…,w n ):( R +) n ⊗ [ 0,1] n → R +Requisiti per il livello generaleAlla funzione sono poste alcune restrizioni finalizzate alla possibilità <strong>di</strong> realizzare confronti corretti tra le <strong>di</strong>verseoccasioni (cfr. Biggeri, 1986).Identità. Se in due <strong>di</strong>verse occasioni: la “x” e la “t” , si riscontrano le stesse valutazioni e gli stessi pesi non devecambiare il livello generale.P ix = P it per ogni "i", allora LP ( x ,W )= LP ( t ,W )Omogeneità <strong>di</strong> grado zero. Se, fermi restando i pesi, cambia proporzionalmente l’unità <strong>di</strong> conto delle valutazioniallora il livello generale non deve cambiare:


378* *it it t tP aP per ogni "" i con a 0 allora L P , W L P , W= > ( )= ( )Se le valutazioni cambiassero da euro a lire, il livello generale rimarrebbe invariato (cfr. Biggeri e Ferrari, 1991).Monotonicità crescente. Se da una occasione “x” si passa ad una occasione “t” in cui almeno una valutazione èaumentata e le altre rimaste uguali, allora il livello generale deve aumentare:P ix < P it per almeno un "i" allora LP ( x ,W )< LP ( t ,W )Ogni incremento <strong>di</strong> una o più valutazioni, per quanto piccolo e marginale, deve riflettersi in una crescita del livellogenerale (a pesi invariati e riferiti allo stesso insieme <strong>di</strong> entità). D’altra parte, ogni aumento del livello generaleavvertirà che una o più valutazioni singole si sono incrementate ed altre potrebbero essersi decrementate. Il livellogenerale nell’occasione “x” è certamente più elevato che nella “t” se P ix≥P itper ogni i=1,2,…,n e P it>P ixperalmeno un “i”. Tale con<strong>di</strong>zione però non si verificherà mai in pratica ed è necessario ricorrere a panieri più ristrettie contentarsi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zi più approssimati e vaghi.Esempi:a) Se le valutazioni aumentano tutte del 2% allora anche il livello generale aumenterà del 2%, ma se il livello generale è aumentatodel 2% nulla si può <strong>di</strong>re sulle singole valutazioni se non che, fra <strong>di</strong> loro, è prevalso il segno positivo.b) L’inflazione è un fenomeno che si concreta in un aumento generalizzato dei prezzi rispetto ad una situazione <strong>di</strong> riferimento. Tuttavia,la sua definizione operativa non è semplice né univoca e non esiste un singolo in<strong>di</strong>catore che goda <strong>di</strong> consenso sufficiente e suscitireazioni standard. In genere, tali calcoli sono appannaggio degli istituti centrali <strong>di</strong> statistica, ma esistono <strong>di</strong>verse altre proxy proposteda organizzazioni private. Anche voi potrete crearvi il vostro personale in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> inflazione. Ad esempio, il prezzo <strong>di</strong> copertina del Texn.15 nella collana gigante pubblicato nel maggio 1965 costava 350 lire; l’albo <strong>della</strong> stessa collana pubblicato nell’aprile 2001 costava3800. In 36 anni c’è stata un’inflazione del 1085% cioè i prezzi si sono moltiplicati per 11.Esercizio_AE64: Predetti (1999, pp. 50-51) espone i criteri con cui giu<strong>di</strong>care la bontà <strong>di</strong> un numero in<strong>di</strong>cesintetico inserendo la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> determinatezza e cioè: l’in<strong>di</strong>ce non deve mai annullarsi né <strong>di</strong>ventare infinitose uno dei suoi componenti si annulla o tende all’infinito. Perché tale requisito? E’ sempre applicabile?Tra le possibili funzioni rispondenti alle tre con<strong>di</strong>zioni precedenti si considera una formula già nota:nLPW ( t, t,r)= ⎡ Pw it r ⎤⎢ ∑ it ⎥⎣i=1⎦dove “r” è un intero non negativo. Di solito r=1 (me<strong>di</strong>a aritmetica ponderata) oppure “r” è tendente a zero (me<strong>di</strong>ageometrica ponderata):1rnnwt t it itt t iti= 1 i=1( )= ( )=LPW , , 1 ∑ Pw; LPW , , 0 ∏ PIl senso <strong>di</strong> queste formule è che sia possibile misurare il livello generale delle valutazioni con una me<strong>di</strong>a dellevalutazioni dei singoli elementi del paniere. Inoltre, il peso w iesprime l’entità <strong>della</strong> variazione dovuta all’aumento(o alla <strong>di</strong>minuzione) <strong>di</strong> una unità dell’in<strong>di</strong>ce elementare a parità degli altri in<strong>di</strong>ci.itEsempi:a) Bettuzzi (1995, p. 156) annota: “L’impiego <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>a al posto <strong>di</strong> un’altra è <strong>di</strong>rettamente con<strong>di</strong>zionato dagli obiettivi particolariche si vogliono conseguire me<strong>di</strong>ante la costruzione del numero in<strong>di</strong>ce. La me<strong>di</strong>a aritmetica, tuttavia, si fa preferire, oltre che per lasemplicità <strong>di</strong> calcolo, anche per il più chiaro significato economico attribuibile al numero in<strong>di</strong>ce che ne risulta”.b) L’unione nazionale consumatori ha affermato: l’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo non ha senso. Il tasso <strong>di</strong> inflazione non significa nullaper quanto riguarda la spesa quoti<strong>di</strong>ana: è una me<strong>di</strong>a delle me<strong>di</strong>e che del tutto casualmente può corrispondere a quanto effettivamenteuscito in più dalle tasche del consumatore. Dipende da quanto e che cosa consuma, da dove abita, in quale punto ven<strong>di</strong>ta ha comprato,dai servizi che ha usato, da ciò che possiede, dalla marca che ha scelto. Insomma, ogni consumatore ha un tasso <strong>di</strong> inflazionepersonale, anche in rapporto al red<strong>di</strong>to. Se un consumatore ricco entra in un negozio <strong>di</strong> alta moda per acquistare un pullover <strong>di</strong> vigognae scopre che è passato da 300 a 309 mila lire: sopporterà un tasso <strong>di</strong> inflazione del 3%. Un consumatore meno ricco entrando in unmagazzino per comprare un pullover <strong>di</strong> lana che è aumentato da 30 a 36 mila lire sosterrà un tasso <strong>di</strong> inflazione del 20% che è quasisette volte più alto del consumatore più benestante.


379Esercizio_AE65: Consideriamo le seguenti rilevazioni ipotetiche:Prodotto ComoPadova Latina Taranto PalermoTe 800 900 850 950 900Caffè 700 750 800 850 900Calcoliamo un in<strong>di</strong>ce sintetico dei prezzi Latina=100 secondo i seguenti schemi:a) In<strong>di</strong>ce sintetico come in<strong>di</strong>ce elementare <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a aritmetica dei prezzi;b) In<strong>di</strong>ce sintetico costruito dando pesi uguali agli in<strong>di</strong>ci elementari due prodotti;c) In<strong>di</strong>ce sintetico con peso 0.7 al caffè; d) Che tipo <strong>di</strong> conclusione vi sentite <strong>di</strong> trarre?Resta da stabilire lo schema delle aggregazioni degli in<strong>di</strong>ci elementari che partendo dalla singola spesa delconsumatore finale arrivi al livello nazionale per l’intero paniere rispondendo comunque ai requisiti <strong>di</strong> identità,omogeneità e monotonicità.Esempio:il sistema dei pesi può derivare da una sequenza gerarchica <strong>di</strong> sottosistemi <strong>di</strong> ponderazione derivati dalla composizione merceologica,dalla sud<strong>di</strong>visione territoriale, dalla tipologia del punto ven<strong>di</strong>ta, etc.In particolare, il peso del bene o servizio BAX11 nell’in<strong>di</strong>ce generale è: 0.15*0.2*0.4=0.012Esercizio_AE66: la me<strong>di</strong>a geometrica ha un vantaggio rispetto alla me<strong>di</strong>a aritmetica: è possibile ottenere uname<strong>di</strong>a geometrica ponderata degli in<strong>di</strong>ci elementari senza prima calcolare i singoli numeri in<strong>di</strong>ci elementari.a) Dimostrate come questo sia impossibile in generale per la me<strong>di</strong>a aritmetica; b) Dimostrare che l’in<strong>di</strong>cesintetico ottenuto come me<strong>di</strong>a geometrica degli in<strong>di</strong>ci elementari verifica la proprietà <strong>di</strong> reversibilità delle basi;c) Quale ulteriore vantaggio ne deriva per il cambiamento <strong>della</strong> base?Il livello generale è una nozione “relativa” cioè piuttosto che riferirsi al fatto che tale livello è alto o basso, hamaggiore senso pratico l’idea <strong>di</strong> un livello generale che in una situazione sia più alto o più basso rispetto adun’altra: comparazioni più che asserzioni e questo non deve mai essere perso <strong>di</strong> vista. L’approccio aggregatoattenua <strong>di</strong>verse obiezioni e riserve sugli in<strong>di</strong>ci sintetici dei prezzi al consumo: la tipologia <strong>di</strong> confezione: sfusa,singola, doppia; il luogo d’acquisto: ipermercato, chiosco all’angolo, da catalogo, allo spaccio o in mensa;pagamenti: contanti, carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, rateale; prossimità alla scadenza <strong>della</strong> data <strong>di</strong> consumazione. I numeri in<strong>di</strong>cesintetici dei prezzi non sono in grado <strong>di</strong> stabilire che i prezzi sono più alti a Milano che a Cosenza, nei capoluoghi<strong>di</strong> provincia più che nei comuni montani, in centro rispetto alla periferia, per gli industriali che per le famiglie<strong>di</strong> pensionati, per i lavoratori <strong>di</strong>pendenti più che per quelli autonomi, per i <strong>di</strong>soccupati <strong>di</strong>versamente che per glioccupati, per gli adulti che non per i giovani. Quello che si può ragionevolmente richiedere è che siano in grado<strong>di</strong> <strong>di</strong>re se il livello dei prezzi aumenta <strong>di</strong> più o <strong>di</strong> meno per qualcuna delle categorie in<strong>di</strong>cate.Gli in<strong>di</strong>ci sintetici si costruiscono come me<strong>di</strong>a ponderata <strong>di</strong> un numero prefissato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci elementari:n( t t)= i ( x t i)i=1LPW , ∑ w IIl caso <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a aritmetica semplice ricade nella formula con w i=1/n per ogni “i”. Il sistema <strong>di</strong> pesi riporta -proporzionalmente- la variazione intervenuta in ciascuna entità (è ovvio che, per il principio <strong>della</strong> internalità, ilvalore dell’in<strong>di</strong>ce sintetico sarà compreso tra il valore del più piccolo e più grande <strong>di</strong> quelli elementari).


380L’idea <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a richiama alla mente l’importanza delle variabilità dei numeri in<strong>di</strong>ci elementari ai fini <strong>della</strong>rappresentatività <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a stessa, ma l’informazione sulla variabilità non è in genere fornita.Esercizio_AE67: le valutazioni sono riferite ad una pezzatura standard <strong>di</strong> ognuna delle entità. Supponete adessoche si mo<strong>di</strong>fichi la pezzatura usando delle sue frazioni. 1) Quali conseguenze possono aversi sul livello generale?2) Che ruolo ha l’unità <strong>di</strong> conto con cui si rileva un prezzo o una quotazione?Esercizio_AE68: se non c’è un modo unico <strong>di</strong> definire l’inflazione c’è un generale accordo nel considerarla unfattore negativo che dovrebbe essere eliminato dal sistema economico. E’ sempre così? Quali categorie, beneficianoo sono danneggiate da un aumento inaspettato del tasso <strong>di</strong> inflazione?La formula del valoreLa scelta dei pesi deve riflettere le finalità che si intendono perseguire a mezzo del livello generale ed il ruolodelle entità all’interno dell’insieme delle valutazioni da aggregare. Poiché i pesi si configurano come l’esito delriparto, tra un numero limitato <strong>di</strong> entità, <strong>di</strong> un ammontare definito <strong>di</strong> una qualche grandezza dobbiamo determinareuna variabile non negativa che misuri il rilievo da dare ad ogni entità. Le grandezze che si propongononaturalmente per questo compito sono le quantità trattate o scambiate <strong>di</strong> ogni bene e servizio nel paniere. Questoperò ci riporta al problema <strong>della</strong> comparabilità tra quantità espresse in unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong>verse: come sommaremetri con litri o con etti? C’è bisogno <strong>di</strong> un denominatore comune che renda ragguagliabili le quantità.Supponiamo che nell’occasione “t” siano state scambiate le quantità fisiche convenzionali Q it<strong>della</strong> entità“i”. Se le Q itsono moltiplicate per la relativa valutazione unitaria: P it, il risultato V it=P it*Q itrappresenterà il“valore” <strong>di</strong> pertinenza dell’entità “i”. Ripetiamo l’operazione per tutte le altre “n” entità: P 1tQ 1t, P 2tQ 2t,…,P ntQ nt.I “valori” sono comparabili: 3 lattine <strong>di</strong> cola non sono commisurabili a 4 caffè, ma se ogni lattina costa -al tempodel confronto- 1’500 lire e per ogni caffè si paga 1’000 lire, i valori 3*1’500=4’500 e 4*1’000=4’000 sonocomparabili: il primo è maggiore del secondo e lo è del 12.5%. Il ruolo unificante <strong>della</strong> valutazione (in questocaso il prezzo) rende i valori sommabili: la spesa complessiva per 3 lattine <strong>di</strong> cola e 4 caffè è 4’500+4’000=8’500.A questo punto definiamo la valutazione complessiva per l’insieme delle “n” entità come:nV t = ∑ P it * Q iti=1V tha il pregio <strong>di</strong> trasformare una variabile multi<strong>di</strong>mensionale in un dato univariato consentendo <strong>di</strong> costruire il numeroin<strong>di</strong>ce sintetico con lo stesso schema degli in<strong>di</strong>ci elementari.n∑ P it * Q itBase fissa: x I V t =i=1n*100; Base mobile: t−1 I V t =∑ P ix * Q ixi=1n∑ P it * Q iti=1n*100;∑ P it−1 * Q it−1che esprimono la variazione relativa tra il valore totale <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> entità in una data occasione rispetto alvalore delle stesse entità in una occasione <strong>di</strong> riferimento fissa o mobile che sia.i=1Esempio:Consideriamo i dati sui prezzi unitari e sui beni principali limitatamente alle esigenze <strong>di</strong> un ristorante per la confezione <strong>di</strong> dessert.Beni1995P.U. Q.1996P.U. Q.1997P.U. Q.Zucchero 1750 380 1800 390 1900 400Farina 800 1400 950 1350 1000 1410Latte 1500 600 1650 650 1800 630Uova 250 1950 270 1900 300 1920Lievito 160 210 150 215 150 220Anno Valore Totale Base fissa Base mobile1995 3'206'100 100.00 -1996 3'602'250 112.36 112.361997 3'913'000 122.05 108.63E’ facile accorgersi che, dopo l’aggregazione, il calcolo dell’in<strong>di</strong>ce sintetico è uguale al calcolo dell’in<strong>di</strong>ce elementare. Da notare chein questa formula possono anche essere inclusi flussi <strong>di</strong> spesa originati da meri trasferimenti monetari.Verifichiamo, comunque, che si tratti <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>a ponderata <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci elementari cercando <strong>di</strong> far rientrare nellaformula i numeri in<strong>di</strong>ci semplici dei singoli beni e servizi:


381n∑ Px t V it itI =i=1n∑ Pixi=1* Q* Qixn Pix∑ it iti P P * Q= 1* 100 =ixn* 100 =∑ P * Qixi=1ixn P∑Pi=1itixn* 100P* Q∑ Pixi=1ix* Qixitn P= ∑P⎛⎜ Pix* Qit* 100⎜n⎜ ∑ Pix* Q⎝⎞⎟ n⎟ = ∑⎟i⎠itx t ii= 1 ix= 1ixi=1IwiLa formula del valore è una combinazione lineare degli in<strong>di</strong>ci elementari con pesi:w i =P ix * Q itn; i = 1, 2,…,n∑ P ix * Q ixi=1Gli {w i} sono non negativi, ma la loro somma non è necessariamente pari ad uno dato che le quantità dell’occasione“x” non coincidono -<strong>di</strong> norma- con quelle <strong>della</strong> “t”. Così non è garantito che la valutazione complessiva sia una me<strong>di</strong>a(rispetto <strong>della</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> internalità). Inoltre, poiché il peso w itnon è un rapporto <strong>di</strong> composizione (al numeratorec’è una grandezza non omogenea rispetto al denominatore) risulta oscuro in che modo possa riflettere l’importanzadell’entità i-esima. Il problema più serio però è che le due circostanze, “x” e “t”, hanno in comune solo tipo e numero<strong>di</strong> entità ed il confronto è <strong>di</strong> scarso ausilio. Infatti, le variazioni potrebbero essere dovute tanto a cambiamenti nellequantità quanto a cambiamenti nelle valutazioni ovvero un aumento dell’in<strong>di</strong>ce può derivare sia da un aumento dellevalutazioni (con quantità ridotte) che ad una loro <strong>di</strong>minuzione (con quantità aumentate). Cade dunque il requisito <strong>di</strong>monotonicità crescente, essenziale per l’interpretazione univoca dell’in<strong>di</strong>ce sintetico.Esempio:Ripren<strong>di</strong>amo la settimana borsistica per i tre titoli elettrici e applichiamo la formula del valore.In<strong>di</strong>ci elementari Pesi NumeroSelm Selm R. Tecnomasio Selm Selm R. Tecnomasio In<strong>di</strong>ce15-apr 108.97 93.50 97.56 0.82 0.011 0.11 101.1716-apr 105.13 99.25 98.78 0.86 0.008 0.13 103.7817-apr 100.00 100.00 100.00 0.87 0.009 0.13 100.0018-apr 100.96 98.20 98.17 0.84 0.010 0.12 98.0919-apr 101.60 95.10 96.34 0.83 0.010 0.14 98.66Come si vede la somma dei pesi non è pari ad uno per nessuna seduta, ma la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> internalità <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a non è stata violatagrazie al campo <strong>di</strong> variazione piuttosto ampio degli in<strong>di</strong>ci elementari.Esercizio_AE69: dati sugli imballaggi; P in<strong>di</strong>ca il fatturato in mld eQ le quantità in mgl <strong>di</strong> tonnellate. Costruire, con la formula del valore,il numero in<strong>di</strong>ce base 1991 del fatturato.Legno Acciaio PlasticaAnno P Q P Q P Q1991 2630 4250 1600 555 8240 19001992 2690 4300 1400 560 8120 19501993 2750 4310 1300 570 8000 2010Valori reali e virtualiOltre ai valori effettivi nelle occasioni a confronto, si possono calcolare due valori figurativi interessanti:ValutazioniQuantità" x" " t"[ ]" x"PQ PQx x x t[ ]"" t PQ PQt x t t∑P xQ t. =valore all’occasione “t” se fossero in vigore le valutazioni dell’occasione “x”:∑P tQ x.= valore all’occasione “t” se con le valutazioni <strong>di</strong> questa si fossero trattate le quantità <strong>della</strong> “x”.Sulla <strong>di</strong>agonale principale si trovano le quantità reali (valutazioni e quantità rilevate nella stessa circostanza)nell’altra <strong>di</strong>agonale si trovano valori figurativi ritenuti utili ai fini dell’interpretazioni dei cambiamenti nel livellodelle valutazioni. Adoperando un valore reale ed uno fittizio in uno stesso rapporto nonché la me<strong>di</strong>a aritmeticaponderata degli in<strong>di</strong>ci elementari si possono formulare due schemi molto noti (De Meo, 1975, p.59).


382Formula <strong>di</strong> LaspeyresQuesta impostazione è stata proposta da Laspeyres nel 1864:n∑ P it Q ix ∑ * P ix Q ixxI L nt =i=1n*100 =i=1P ix in*100 = ∑ w ix I t ; dove: w i = P ix Q ixn∑ P ix Q ix ∑ P ix Qi=1ix∑ P ix Q ixi=1nP iti=1Si confronta il valore <strong>di</strong> un aggregato nell’occasione base “x” con il valore che lo stesso avrebbe avuto se lequantità <strong>della</strong> “x” fossero espresse con le valutazioni <strong>della</strong> “t”. I pesi, determinati nell’occasione base, sono parial rapporto tra la valutazione del prodotto i-esimo e la valutazione totale degli “n” prodotti. Ogni peso esprimela quota parte <strong>di</strong> valutazione con cui ciascuna entità ha contribuito al valore complessivo nell’occasione base.i=1Esempio:Informazioni relative ad una zona agrumicola in cui sono rilevati quantità raccolte e prezzi sull’albero.Arance Limoni MandariniAnno P Q P Q P Q1992 120 625 140 350 210 10651993 125 630 145 355 205 12151994 125 650 150 360 205 14501995 130 670 155 350 215 1150Anno Valori In<strong>di</strong>ce1992 293'750 100.0%1993 299'250 101.9%1994 312'000 106.2%1995 335'000 114.4%Il livello aggregato dei prezzi base 1992 è aumentato del 14% tra il 1992 ed il 1995 anche se questo non implica che tutti i numeri in<strong>di</strong>cielementari siano aumentati. Un in<strong>di</strong>ce maggiore <strong>di</strong> 100 in<strong>di</strong>ca un aumento me<strong>di</strong>o nelle componenti la cui rappresentatività è sempre ecomunque legata alla variabilità dei numeri in<strong>di</strong>ci elementari.Formula <strong>di</strong> PaascheFu proposta da Paasche nel 1874. Confronta il valore <strong>di</strong> un aggregato rilevato nell’occasione “t” con il valoreche lo stesso avrebbe avuto se le quantità <strong>della</strong> “t” fossero espresse con le valutazioni “x”.x I t P =n∑ P it Q iti =1n∑ P ix Q iti =1nP it∑ * P ix Q iti*100 ==1P ixn∑ P ix Q iti =1ni*100 = ∑ w i xI t ; dove : w i = P ix Q iti =1n∑ P ix Q iti =1La formula <strong>di</strong> Paasche si basa su pesi derivati dalle valutazioni nella “x” e quantità <strong>della</strong> “t” che si mo<strong>di</strong>ficano<strong>di</strong> occasione in occasione risultando più prossimi ai cambiamenti a causa <strong>della</strong> concomitanza <strong>di</strong> rilevazione. Laformula , a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Laspeyres che ha una struttura costante, ha pesi variabili pur rimanendo espressicome quote <strong>di</strong> ripartizione (ma <strong>di</strong> un valore fittizio e non reale). Questo crea un nuovo tipo <strong>di</strong> numero in<strong>di</strong>ce: oltrea quelli in base fissa e base mobile, esiste il numero in<strong>di</strong>ce in base variabile.Esempio:Ecco alcuni dati relativi all’interscambio <strong>di</strong> metalli (prezzo me<strong>di</strong>o annuale in dollari per lotto. Quantità in tonnellate). Calcoliamo ilnumero in<strong>di</strong>ce 1993=100 con la formula <strong>di</strong> Paasche.Rame Stagno Piombo Nichel ZingoAnno P Q P Q P Q P Q P Q1993 1'268 25421 4'968 5368 458 27843 3'654 4026 907 190781994 1'327 23117 5'031 4768 461 27102 3'678 4127 916 199001995 1'426 22894 5'126 4892 472 28569 3'715 4368 918 201471996 1'563 22107 5'515 4913 478 29147 3'850 4459 925 20874Anno Elemento Num. Ind.1993 Num. 103'668'896 100.00Den. 103'668'8961994 100'565'595 102.0598'541'8541995 105'929'870 105.24100'651'6511996 112'056'302 110.93101'014'690Il calcolo <strong>della</strong> formula è <strong>di</strong> impostazione più complessa rispetto alla formula <strong>di</strong> Laspeyres dato che, per ogni occasione, occorreottenere sia il numeratore che il denominatore. Il livello generale dell’esempio aumenta in modo persistente nel quadriennio e con unritmo che andrebbe monitorato.Con la formula <strong>di</strong> Laspeyres si misura la variazione <strong>della</strong> spesa per un paniere riferito all’occasione base; quella <strong>di</strong>Paasche misura l’analoga variazione per un paniere riferito all’occasione corrente. In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> questo tipo sono impiegatiper valutare la variazione del potere <strong>di</strong> acquisto dei red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> specifici gruppi <strong>di</strong> famiglie (da non confondere con gliin<strong>di</strong>ci del benessere o del costo <strong>della</strong> vita che -allo stato attuale delle conoscenze metodologiche, tecnologiche,


383economiche- non sono calcolabili) oppure per misurare la variazione del valore monetario <strong>di</strong> beni oggetto <strong>di</strong> uncontratto a termine (ad esempio gli affitti).Esercizio_AE70: per i quattro beni e per i quattro perio<strong>di</strong> seguenti:Anno_1 Anno_2 Anno_3 Anno_4Bene P Q P Q P Q P Q"A" 25 129 27 126 30 124 35 118"B" 30 118 31 117 29 122 28 120"C" 40 106 42 101 44 94 43 98"D" 35 117 36 119 38 113 37 115calcolare un numero in<strong>di</strong>ce sintetico basato sulle formule del valore, <strong>di</strong> Laspeyres e <strong>di</strong> Paasche in base “Anno_2”.Esercizio_AE71: consumo <strong>di</strong> carta per fotocopiatori in un importante ente pubblico."A4" "B5" Lettera Legale "A3"Anno P Q P Q P Q P Q P Q1985 5'200 46224 2'800 14510 5'800 6265 6'100 2158 9'870 7801990 5'500 48128 2'950 15188 6'400 7128 6'400 2297 10'160 6901995 6'000 51053 3'150 16873 6'950 7059 6'900 2325 11'540 730a) Calcolate il numero in<strong>di</strong>ce Base 1985 con le formule <strong>di</strong> Laspeyres e Paasche;b) Quali problemi comporta un tempo così lungo per l’interpretazione dei numeri in<strong>di</strong>ci?Proprietà delle formule <strong>di</strong> Laspeyres e PaaschePer come sono costruite le formule verificano la proprietà <strong>di</strong> monotonicità crescente. In particolare, l’incremento<strong>di</strong>fferenziale nel livello generale dovuto ad un incremento unitario nell’i-esimo in<strong>di</strong>ce fermi restando gli altri è:∂∂ I( I )=PQ;∂∂ I( I )=PQL ix ixP ix iti x t ni x t nx t ∑ PQx tix ix∑ PQix iti= 1 i=1Nella formula <strong>di</strong> Laspeyres l’effetto è preve<strong>di</strong>bile a priori in quanto il peso è prefissato; ciò che succede allaformula <strong>di</strong> Paasche <strong>di</strong>pende invece dal livello raggiunto dalle quantità dell’occasione attuale e non può quin<strong>di</strong>essere prestabilito, ma deve essere appurato <strong>di</strong> volta in volta.La proprietà dell’identità si riflette nel fatto che il numero in<strong>di</strong>ce sintetico deve essere uguale a 100 se, nelpassare dall’occasione “x” alla “t” (o viceversa), le valutazioni non subiscono nessuna mo<strong>di</strong>fica. Sia la formula<strong>di</strong> Laspeyres che quella <strong>di</strong> Paasche verificano tale con<strong>di</strong>zione. Infatti:xxIILxPxn∑ PQ ixi=1=n∑ PQi=1ni=1ixixixix∑ PQ ixi=1=n∑ PQixix∑ PQ it itL i=1* 100 = 1* 100 = 100; tIt=n* 100 = 1* 100 = 100;∑ PQni=1∑ PQ itP i=1* 100 = 1* 100 = 100;tIt=n∑ Pni=1ititititQ it* 100 = 1* 100 = 100;Le due formule verificano anche la proprietà <strong>di</strong> omogeneità lineare. Infatti, posto P’ it=aP itcon a≠ 0 si ha:xxLtIPtIni=1ni=1'ix∑ PQi=1=n∑ PQ'ix'it∑ PQi=1=n∑ PQ'itixixixixn∑ aPixQixPQ ix ixia i=n= ⎛ ∑= 1⎞ = 1* 100 * 100⎝n* 100=∑ aP Q a⎠∑ PQ*i=1ni=1100 =nix∑ aP Qi=1ititixit∑ aP Qixni=1nit it1100⎞ i=n100ixiti=1ixixPQa= ⎛ ∑* *⎝ a⎠∑ PQ=LxItPxIt


384e quin<strong>di</strong> le due formule portano allo stesso risultato quando tutte le valutazione subiscono una mo<strong>di</strong>fica moltiplicativa(questo equivale a <strong>di</strong>re che le valutazioni del livello generale del fenomeno sono misurate su scalaproporzionale). L’aggiunta <strong>di</strong> una costante invece altera i rapporti:xILtIPt tn∑( Pit+ )i=1na Q=∑( P + a)Qi=1ixn∑( Pit+ )i=1ni=1ixixixa Q=∑( P + a)Qititi=1n∑ PQit ixi=1=nn∑ PQ + a∑Qi=1ix ix ixi=1n∑ PQit iti=1=nn∑ PQ + a∑Qix it iyi=1i=1na∑Qixi=1+nn;∑ PQ + a∑Qi=1ix ix ixi=1a∑Qiti=1+nn∑ PQ + a∑Qnix it iti=1L’effetto sulle due formule non ha un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza preve<strong>di</strong>bile rispetto a tale trasformazione.I numeri in<strong>di</strong>ci sintetici basati sulla formula Laspeyres o <strong>di</strong> Paasche non godono, in generale, <strong>della</strong> proprietà<strong>della</strong> reversibilità delle basi. Infatti, si vede subito che:Innn∑ PQit ix ∑ PQ⎛ix it∑ PQiti=1i=12 i* I =n* *n* = ⎜ = 1100 100 100n∑ PQix ix ∑ PQit it⎜ ∑ PQit⎝L Lx t t xIP Px t t xi=1i=1i=1i=1i=1nnn∑ PQit it ∑ PQ⎛ix ix∑ PQiti=1i=12 i* I =n* *n* = ⎜ = 1100 100 100n∑ PQix it ∑ PQit ix⎜ ∑ PQit⎝i=1ixitn⎞⎛∑ PQ ⎞ix it⎟⎜i=1 ⎟n⎟⎜ PQix ix⎠⎝∑ ⎟⎠itixi=1n⎞⎛∑ PQ ⎞ix ix⎟⎜i=1 ⎟n⎟⎜ PQix it⎠⎝∑ ⎟⎠i=1I due quozienti finali sono pari ad uno in due soli casi: per n=1 (ma si parlerebbe <strong>di</strong> numeri in<strong>di</strong>ci elementari)e se le quantità sono nella stessa proporzione dell’occasione base, cioè Q it=aQ ixper ogni “i” e per ogni “t”:I* IL Lx t t xnnn⎛∑ PQ ⎞⎛it ix ∑ Pix( aQix)⎞ ⎛∑ PQit ix2 iii= ⎜ = 1 ⎟⎜= 1 ⎟2nn= ⎜ = 1100 100n⎜ ∑ Pit( aQix ) ⎟⎜ PQix ixa PQit⎝ ⎠⎝∑ ⎟⎜⎠ ⎝∑ni=1ixi=1( )∑ P aQixi=1nit ixix ixit ixP P i=1i=12 i=ixIttIx=nn= ⎜ 1* * 100 * * 100 100 ⎟⎜= 1n( )∑ P aQ∑ PQ∑ PQi=1itixi=1i=1ixn⎞⎛a∑PixQ⎞ix⎟⎜i=1 ⎟n= 100⎟⎜ PixQix⎠⎝∑ ⎟⎠i=1nn⎛ a∑PQ ⎞⎛∑ PQ ⎞ix ix⎟n= 100⎜ a∑PixQix⎟⎜⎝ ⎠⎝∑ PQit ix⎟⎠i=122Non ci sono però ragioni per aspettarsi tale relazione <strong>di</strong> proporzionalità. I numeri in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Laspeyres e Paaschenon godono neanche <strong>della</strong> proprietà <strong>della</strong> circolarità. E’ facile controllare che l’uguaglianza:x I Lx +2= xI Lx +1L* x +1 I x +2100si verifica, come nel caso <strong>della</strong> reversibilità delle basi, solo se n=1 oppure se le quantità variano proporzionalmenteda un periodo all’altro. Letto in chiave economica <strong>di</strong>venterebbe un paradosso: se fosse vero significherebbeche i prezzi non esercitano alcuna influenza sugli acquisti, ma allora perché misurarne il livello?Esercizio_AE72: Predetti (1999, p. 51) segnala il <strong>di</strong>verso comportamento <strong>della</strong> formula <strong>di</strong> Laspeyres e Paascheallorché si provi a costruire un in<strong>di</strong>ce elementare usando la serie dei numeri in<strong>di</strong>ci sintetici aventi la stessa base:II100 1 2 100 100 1 2 100LPx tx t; t = , ,… ;L xL0= ;xPt= ; t = , ,… ;PxP0=xIt−1xIt−1che significato si può dare alle due nuove espressioni?


385Confronto Laspeyres/PaascheConviene a questo punto riassumere prospetticamente il confronto tra le due formule supponendo che i soggettipossano agire su <strong>di</strong> un numero fisso <strong>di</strong> entità e variando le quantità in ragione <strong>di</strong> cambiamenti delle valutazioni.Laspeyres1) La struttura dei pesi è fissa per cui è meglio applicabile in situazioni in cui le variazioni delle quantità sono moderate.2) Per aggiornarlo è necessario acquisire solo le nuove valutazioni. Le quantità sono rilevate nell’occasione base.3) Man mano che ci si allontana dall’anno base il significato del numero in<strong>di</strong>ce sintetico si altera a causa delle mo<strong>di</strong>ficheintervenienti sui termini <strong>di</strong> ponderazione e può <strong>di</strong>ventare inutilizzabile se non si cambia base.4) In fase <strong>di</strong> aumento delle valutazioni dà valori più alti <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> Paasche; dà invece valori più bassi in fase <strong>di</strong> calo.5) Tende a sovrastimare gli aumenti delle valutazioni: se queste <strong>di</strong>ventano più alte, le quantità al numeratore dovrebbero<strong>di</strong>minuire per compensare, almeno in parte, l’aumento delle valutazioni, e invece sono fisse; quin<strong>di</strong>, al numeratore c’èun valore che è maggiore del dovuto: più alto il numeratore, più alto è l’in<strong>di</strong>ce. Questa è la tendenziosità positiva <strong>della</strong>formula <strong>di</strong> Laspeyres.Paasche1) Per la variabilità nella struttura dei pesi è bene impiegarlo in situazioni in cui le quantità cambiano rapidamente.2) Per aggiornarlo è necessario rilevare in ogni occasione sia le valutazioni che le quantità.3) Il cambiamento <strong>di</strong> base dà risultati approssimativi in quanto, come la formula <strong>di</strong> Laspeyres, quella <strong>di</strong> Paaschenon verifica la proprietà <strong>di</strong> reversibilità delle basi.4) In fase <strong>di</strong> aumento delle valutazioni la formula <strong>di</strong> Paasche dà valori più bassi <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Laspeyres; dà invecevalori più alti in fase <strong>di</strong> calo.5) Tende a sottostimare le riduzioni delle valutazioni: se queste <strong>di</strong>ventano più basse il denominatore dovrebbeaumentare per l’aumento delle quantità non compensato dalla riduzione delle valutazioni che sono fisse. Quin<strong>di</strong>,al denominatore c’è un valore che è maggiore del dovuto: più alto il denominatore, più basso è l’in<strong>di</strong>ce. Questaè la tendenziosità negativa <strong>della</strong> formula <strong>di</strong> Paasche.Esempio:Sviluppiamo le due formule per l’occasione “1” in base occasione “2”.∑ P i1 Q i1 = 2685; ∑ P i2 Q i2 = 2770;2 I 1 L = 88.63∑ P i2 Q i1 = 3040; ∑ P i1 Q i2 = 2455;2 I 1 P = 108.32Beni Occasione 1 Occasione 2Quantità Prezzo Quantità PrezzoAB4080101535751216CD202773515251040Nel passare dall’occasione “2” alla “1” si riscontra una <strong>di</strong>minuzione del valore complessivo (da 2’770 a 2’685) che è dovuta soprattuttoad una <strong>di</strong>minuzione dei prezzi (le quantità all’occasione 2 sono costate 2’770 con i prezzi correnti e 2’455 se fossero state acquistatecon i prezzi dell’occasione “1”).Esercizio_AE73: i numeri in<strong>di</strong>ce sintetici sono articolati a base fissa. Quali problemi ci sono nel definire degliin<strong>di</strong>ci concatenati per la formula <strong>di</strong> Laspeyres e Paasche?Esercizio_AE74: in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> accelerazione verso l’alto del livello generale dei prezzi si tende ad acquistare<strong>di</strong> più per il timore che i prezzi aumentino ulteriormente in futuro. Quale delle formule: valore, Laspeyres,Paasche riesce a tenere maggiormente conto <strong>di</strong> questo comportamento.Altre formule per i numeri in<strong>di</strong>ce sinteticiSono note <strong>di</strong>verse altre formule per i numeri in<strong>di</strong>ce sintetici. Ad esempio le formule <strong>di</strong> Laspeyres e Paaschegenerano a loro volta altri schemi che sono però meno usati:[ ] =1Fisher : I = I * I ; Sidgwick = I + I ; MEB :2∑ P ( Q + Q )i=1n=∑ P Q + Qx t F x t L x t P x t L x t P it it ixn( )ix it ixi=1I * V + I * VV + Vx t L x x t P txtcioè me<strong>di</strong>a geometrica, aritmetica semplice e ponderata <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> Paasche e <strong>di</strong> Laspeyres per cui da esse ci siattendono valori interme<strong>di</strong> tra quelle componenti. L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Fisher fu definito “ideale” perché verifica alcune


386proprietà formali importanti tra le quali la reversibilità delle basi e la compensazione delle opposte tendenziositàdei due in<strong>di</strong>ci componenti. Tuttavia, a causa delle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> aggiornamento, non ha avuto applicazioni estensive.L’in<strong>di</strong>ce MEB (Marshall-Edgeworth-Bowley) tiene conto delle quantità sia del periodo base che del periodocorrente e ciò può rivelarsi utile se i cambiamenti tra le due situazioni sono drastici.Esempio.La settimana borsistica.Epoca Vt=∑PitQit ∑PixQit ∑PitQix Laspeyres Paasche Fisher E.M.B.15-04-1985 361'640.0 339'699.0 375'048.6 106.35 106.46 106.40 106.<strong>401</strong>6-04-1985 370'746.3 358'577.4 364'462.3 103.35 103.39 103.37 103.3617-04-1985 357'448.0 360'614.6 347'498.0 98.54 99.33 98.93 99.9318-04-1985 350'734.8 351'642.4 351'769.4 99.75 99.74 99.74 99.7519-04-1985 352'646.6 352'646.6 352'646.6 100.00 100.00 100.00 100.00Non esistono <strong>di</strong>fferenze apprezzabili tra le varie formule e questo è un segno <strong>della</strong> stabilità dello scambio nel periodo stu<strong>di</strong>ato.Esercizio_AE75: consumo e prezzi <strong>di</strong> alcuni beni.P1988Q P1989Q P1990QBene 1 1'400 178572 1'450 178585 1'550 178587Bene 2 21'300 54981 21'100 54994 20'700 55024Bene 3 101'500 1297 105'900 1312 104'300 1320Bene 4 600 1145631 650 1145697 700 1145758a) Applicare le nuove formule dei numeri in<strong>di</strong>ci sintetici;b) Che cosa cambia se invece <strong>di</strong> consumi globali si inseriscono consumi procapite?Metodo dell’occasione tipicaNella stessa impostazione <strong>della</strong> formula MEB si colloca il metodo dell’occasione tipica o <strong>di</strong> Lowe che confrontail livello generale delle valutazioni con pesi derivati da quantità fittizie:xn∑Sitit= = 1n∑ixi=1IPQPQisis* 100; Q is =t∑ Q ijj=x; i = 1, 2,…,nt − x + 1dove le Q issono delle quantità standard ad esempio ottenute come me<strong>di</strong>a estesa a tutte le occasioni. L’in<strong>di</strong>ce MEBè un caso particolare <strong>della</strong> formula <strong>di</strong> Lowe in cui le quantità standard sono ottenute dalla semisomma dellequantità base e quantità correnti.Esempio:Di seguito si riporta la tabella su prezzi e quantità <strong>di</strong> alcuni cereali in tre perio<strong>di</strong> significativi. Proviamo a calcolare il numero in<strong>di</strong>ce deiprezzi con il metodo dell’occasione tipica:Anno 1986 Anno 1987 Anno 1988Cereali Prezzi Quantità Prezzi Quantità Prezzi QuantitàGrano 2.00 1019 2.18 935 2.25 900Orzo 1.32 21 1.06 28 0.95 35Riso 5.09 39 4.80 56 4.50 60Avena 1.11 40 1.17 35 1.15 36Sorgo 1.05 234 1.00 230 1.10 22055Lowe : ∑ P i86 Q is = 2486.11; ∑ P i87 Q is = 2625.93;i=1i=15∑ P i88 Q is = 2695.95; 86 I 87S = 105.62; 86 I S 88 = 108.44i=1CerealiGranoOrz oRisoAvenaSorgoP. 1986 P. 1987 P. 19 88 Quantità standard2.00 2.18 2.25 1019+935+900=95231.32 1.06 0.95 21+28+35=3285.09 4.80 4.50 39+56+60=3521.11 1.17 1.15 40+35+36=3371.05 1.00 1.10 234+230+220=2283Esercizio_AE76: andamento del mercato delle videocassette.Calcolate l’in<strong>di</strong>ce dell’occasione tipica in base 1989.Anno 1988 Anno 1989 Anno 1990Tempi Prezzi Quantità Prezzi Quantità Prezzi Quantità30 ' 2800 32 3500 40 3900 4560' 3000 150 4000 195 4500 18490' 3200 120 4300 130 4700 1<strong>401</strong>20' 3500 25 3800 27 4200 31


387Esercizio_AE77: uno dei requisiti richiesto all’in<strong>di</strong>ce sintetico è la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> proporzionalità e cioè se tuttii prezzi variano <strong>di</strong> una stessa percentuale rispetto ai prezzi dell’occasione base anche l’in<strong>di</strong>ce deve variare <strong>di</strong>quella percentuale. Verificate tale proprietà per la formula <strong>di</strong> Laspeyres, Paasche e Lowe.Cambiamento <strong>di</strong> baseIl cambiamento <strong>di</strong> base è spesso suggerito/imposto dalla comparsa sul mercato <strong>di</strong> nuovi prodotti. In generale,questi nuovi entrati hanno inizialmente prezzi più elevati <strong>di</strong> quanto non avvenga successivamente inducendoprima un aumento e poi una riduzione che però sono storie “speciali” rispetto agli altri beni. E’ forse per questoche i nuovi prodotti dovrebbero entrare nell’in<strong>di</strong>ce generale solo dopo un sufficiente periodo <strong>di</strong> rodaggio e <strong>di</strong>stabilizzazione del loro mercato.Nei numeri in<strong>di</strong>ci sintetici il cambiamento <strong>di</strong> base è una procedura più complessa rispetto agli in<strong>di</strong>ci elementariin quanto comporta la ridefinizione del sistema dei pesi. Consideriamo il passaggio:nxI G it = ∑ w ix x I t a yI G it = ∑ w iy y I ti=1dove “G” = generico e il doppio pe<strong>di</strong>ce nei pesi sottolinea la <strong>di</strong>pendenza anche dall’epoca <strong>di</strong> riferimento. L’esecuzionesi effettua applicando ad ogni in<strong>di</strong>ce elementare uno specifico coefficiente <strong>di</strong> raccordo, <strong>di</strong>ciamo {c i(x;y); i=1,2, ..., n}ni=1y I i t = c i ( x,y) xI i t ; i = 1, 2,…,nAd esempio, il cambio <strong>di</strong> base nella formula <strong>di</strong> Laspeyres implica:n( )∑ w xi xI i t * c i x,yi=1* w yiw xi= y I tLOccorre cioè armonizzare ogni numero in<strong>di</strong>ce elementare moltiplicandolo per il corrispondente rapporto tra i pesinelle due basi. Se i pesi rimanessero costanti il cambiamento potrebbe essere realizzato mo<strong>di</strong>ficando la base neisingoli in<strong>di</strong>ci elementari; ma se i pesi fossero costanti il cambiamento <strong>di</strong> base sarebbe inutile. Variare la baseimplica la revisione del sistema <strong>di</strong> pesi e ciò vale pure per la formula <strong>di</strong> Paasche anche se qui le conseguenze sullastruttura dei pesi sono meno avvertite dato che i coefficienti <strong>di</strong> ponderazione già si alterano ad ogni occasione.Esempio:Analizziamo i dati seguenti per passare dal numeri in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Paasche base “1” alla base “3”.ABCBeniOccasione 1Quantità Prezzo121 11022 770874 430Occasione 2Quantità Prezzo128 12027 760927 440Occasione 3Quantità Prezzo125 11531 780966 410Nel caso dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Paasche, note sia le valutazioni che le quantità, i coefficienti <strong>di</strong> raccordo si possono derivare dal rapporto trai valori fittizi delle quantità correnti rispetto alle valutazioni nelle due basi:n∑ P jx Q jtj=1c i ( x, y)=n∑ P jy Q jt, i = 1, 2,…, nj=1∑PitQit ∑Pi1Qit Paasche ∑Pi3Qit Raccordo PaascheOcc.Base "1"Base "3"1 406 070 406 070 100.00 389 415 1.0428 104.282 443 760 433 480 102.37 415 850 1.0424 106.713 436 615 453 000 95.94 434 615 1.0423 100.00Con il cambio <strong>di</strong> base si mo<strong>di</strong>fica il livello <strong>della</strong> serie, ma non si produce alcuna variazione sostanziale nel suo andamento.Esercizio_AE78: un <strong>di</strong>amante è per sempre. Valore me<strong>di</strong>o in dollari per carato riferito a pietre corredate dacertificazione <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà internazionale tagliate a “brillante”, <strong>di</strong> buone proporzioni <strong>di</strong> taglio ed esenti daparticolarità naturali indesiderate.Londra New York AmsterdamColore Valore Quantità Valore Quantità Valore QuantitàBianco extra eccezionale 11300 275 11100 250 10800 397Bianco extra plus 5200 783 5300 801 5100 1536Bianco extra 7000 4628 6750 6900 7360 3298Bianco sfumato 5800 12394 5400 13961 6125 10302w iy =w 2 ixn2∑ w ixa) Calcolate l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Laspeyres con Londra=100;b) Cambiate la base in New York=100 ipotizzando che i pesi “New York” siano quelli riportati in tabella.i=1


388Scelte strategiche per i numeri in<strong>di</strong>ciLo scopo dei numeri in<strong>di</strong>ci sintetici è <strong>di</strong> cogliere il segno almeno se non l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza delle variazionirelative che intervengono da un periodo ad un altro, da una sede ad un’altra nel livello generale. La costruzionedei numeri in<strong>di</strong>ci sintetici dei prezzi affronta <strong>di</strong>verse questioni delicate ed ancora parzialmente irrisolte.Il paniereGli in<strong>di</strong>ci sintetici comprendono numerosi tipi <strong>di</strong> beni e <strong>di</strong> servizi che presuppongono uno scambio bene/monetaattraverso un canale <strong>di</strong>stributivo autorizzato. Per ovvie ragioni <strong>di</strong> praticità non si possono includere tutti. Sonocomunque escluse le transazioni su beni <strong>di</strong> contrabbando, provenienza furtiva oppure venduti o erogati daesercizi abusivi; sono anche esclusi i beni destinati all’autoconsumo e le <strong>di</strong>stribuzioni gratuite.Esempi:a) Carruthers ed al. (1980) registrano circa 800 prezzi <strong>di</strong>versi per lo zucchero in cubetti nel Regno Unito rilevabili in <strong>di</strong>verse tipologie<strong>di</strong> negozi e zone geografiche. Il problema è sia come combinare queste rilevazioni per ottenere un in<strong>di</strong>ce elementare dello zuccheroin cubetti, ma anche il peso con cui tale in<strong>di</strong>ce entra nel livello generale.b) La selezione dei prodotti senza basi probabilistiche non costituisce un problema; potrebbe però esserlo la scelta del punto <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione in cui la in<strong>di</strong>viduazione ragionata può circoscrivere la tipologia dei negozi e la loro <strong>di</strong>slocazione geografica, ma la sceltadei particolari punti ven<strong>di</strong>ta dovrebbe avere la struttura del campione casuale. (Allen, 1975, p. 342).Ci si può limitare, ed è questa la prassi corrente, ad una selezione (detta paniere) ragionata <strong>di</strong> prodotti leader nellemarche e nelle confezioni più <strong>di</strong>ffuse, cioè scelti tra quelli le cui variazioni <strong>di</strong>ano una chiara in<strong>di</strong>cazione sul sensoe sulla grandezza delle variazioni subite da prodotti dello stesso genere. E’ inoltre necessario che i prodotti sianofacilmente in<strong>di</strong>viduabili, <strong>di</strong>sponibili per il consumo e presentino caratteristiche merceologiche e commercialiuniformi nel tempo e nello spazio.Esempio:Prodotto 30.8 30.9 Prodotto 30.8 30.9Barilla spaghetti g. 500 979 973 Mulino bianco biscotti macine gr. 350 2'227 2'158Parmalat latte fr.int. brick; Lt. 1 2'033 2'044 Gran Pavesi crackers g. <strong>401</strong>-600 2'741 2'669Cirio pelati gr. 400 1'099 1'086 Toccoli parm. reg. gr. 300 7'148 7'163Coca-cola bott. plas. lt. 1.5 2'825 2'709 Vera acqua min. nat. plas. lt. 1.5 897 928Findus sofficini gr. 200 2'423 2'432 J & B whisky cl. 70 17'098 17'276Dixan det. lavatrice gr. 600 2'766 2'755 Yomo yogurt bianco gr. 500 2'901 2'897Lavazza q. oro caffé pacc. gr. 250 8'793 8'532 Caviro Tavernetto vino trebbiano lt. 1 2'336 2'329Riso Gallo arboreo sottovuoto scat. Kg. 1 3'935 3'684 Neutro Roberts bagno schiuma ml 500 5'510 5'540Mentadent P dentifricio ml. 100 3'911 3'916 Scottex carta igienica 2 veli bianca 10 rotoli 49'889 5'010P & G Pantene shampoo+balsamo ml. 300 4'725 4'586 Finish det. Lavastoviglie polver kg. 3 17'305 17'408“Italia Oggi” ha scelto un paniere <strong>di</strong> n=20 prodotti <strong>di</strong> largo consumo ed ha incaricato la società AcNielsen <strong>di</strong> rilevare il prezzo me<strong>di</strong>omensile (includendo sconti e/o offerte promozionali <strong>di</strong> produttori e <strong>di</strong>stributori) in supermercati ed ipermercati italiani (con esclusione<strong>della</strong> Sardegna). La variazione relativa totale è poi calcolata pesando i prodotti in modo uniforme.Come si può intuire, la rappresentatività è uno degli aspetti essenziali per la composizione del paniere soprattuttoai fini dell’accertamento <strong>di</strong> un <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> impatto sulle famiglie o categorie sociali <strong>di</strong>verse ovvero in <strong>di</strong>verse zonedello stesso Paese.Esempi:a) Il paniere dell’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo per le famiglie <strong>di</strong> operai ed impiegati dell’ISTAT costituisce <strong>di</strong> fatto la principale misuradell’inflazione. Poco tempo fa furono escluse dal paniere le sigarette Nazionali, ma nessuno si lamentò perché tanto economiche nel tariffarioe nel paniere, quanto introvabili nelle tabaccherie.b) Qual’è l’effetto sulle famiglie monored<strong>di</strong>to <strong>di</strong> una riduzione nel listino nell’arredamento? In alcune categorie è più sentito l’aumentodei prezzi nei farmaci da banco. Come gioca la composizione familiare e le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> consumo <strong>di</strong>fferenziate tra Nord e Sud, nei centripiccoli (la maggioranza nel nostro Paese) ed in quelli gran<strong>di</strong>?Esercizio_AE79: l’antica idea G.R. Carli sopravvive in alcuneapplicazioni. Tra queste si può citare il Clewi (Cost of living extremelywell index) cioè l’in<strong>di</strong>ce dei prezzi dei miliardari. Ecco uncampione dei beni e dei relativi prezzi.a) Applicare la formula <strong>di</strong> Carli con base 1976;b) Che tipo <strong>di</strong> andamento vi aspettate rispetto ad un numero in<strong>di</strong>cesintetico per l’intero Paese?Prodotto 1976 1996Pelliccia <strong>di</strong> zibellino russo naturale 60'000 292'000Orologio Patek Philippe per uomo in oro 3'700 16'220Un anno <strong>di</strong> università ad Harvard 88'000 433'000Champagne Dom Perignon (1 cassa) 450 1'700Consulenza legale (parcella <strong>di</strong> un'ora) 120 675Un giorno in ospedale da VIP 490 1'400Face lift 6'000 13'500Conversazione New York Londra (10') 18 17Cena (catering per 40 persone) 3'300 6'300Suite albergo 5 stelle New York 500 1'300Rolls-Royce Silver Spur 176'000 265'000Motor yacht Hatteras 60 347 2'500


389Il progresso tecnico che elimina dal mercato prodotti obsoleti e ne introduce <strong>di</strong> nuovi porta spesso a rivedere lacomposizione del paniere. Tali variazioni sono in<strong>di</strong>spensabili per tenere <strong>di</strong>etro all’evolversi, sempre più rapido,dei gusti e quin<strong>di</strong> dei consumi che non si riflettono in una variazione <strong>di</strong> prezzo. L’aspetto cruciale nella scelta èl’inclusione <strong>di</strong> beni suscettibili <strong>di</strong> una <strong>di</strong>namica molto lenta (soggetti a tariffazione controllata o in via <strong>di</strong>estinzione come camomilla e vermut, sottovesti e fichi secchi) o che ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>minuiranno (liberalizzazionedel mercato come per l’energia elettrica e le telecomunicazioni, i biglietti ferroviari, maggiore penetrazione comeper i forni a microonde) in sostituzione <strong>di</strong> beni i cui prezzi sicuramente tenderanno ad aumentare: servizipersonali, affitti, combustibili e lubrificanti). Le polemiche su queste scelte sono sempre all’or<strong>di</strong>ne del giorno.Esempio:Interrogazione dell’On. Pietro Armani (An). Come mai, nel ricalcolare il peso dei vari beni e servizi nel paniere dell’in<strong>di</strong>ce del costo<strong>della</strong> vita nel ‘1995, l’ISTAT ha privilegiato le voci che hanno registrato minori incrementi nel prezzo? Non è stato un tentativo peraccrescere artificiosamente il calo dell’inflazione interna per avvicinarla a quella richiesta per l’adesione all’Euro?Risponde Sergio Zoppi, sottosegretario alla funzione pubblica. L’ISTAT non ha privilegiato alcun bene particolare, ma ha registratoil comportamento dei consumatori che hanno aumentato i consumi <strong>di</strong> quei prodotti con minori incrementi <strong>di</strong> prezzo. Vista la grandequantità <strong>di</strong> prodotti osservati , le mo<strong>di</strong>fiche dei coefficienti <strong>di</strong> ponderazione dei singoli prodotti non sono in grado <strong>di</strong> produrre da soleeffetti rilevanti sull’in<strong>di</strong>ce generale. Inoltre, le decisioni <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica del paniere si assumono prima <strong>della</strong> rilevazione dei prezzi, quandoè <strong>di</strong>fficile prevederne la <strong>di</strong>namica economica.Coefficienti <strong>di</strong> ponderazioneI pesi degli in<strong>di</strong>ci elementari devono essere proporzionali all’incidenza dei singoli prodotti nel bilancio dellefamiglie, <strong>di</strong> enti ed imprese, ma anche essere gestibili. La rilevazione delle quantità è complessa perché occorremonitorare tutti gli acquisti ed i prezzi unitari (per sterilizzare la <strong>di</strong>versità delle confezioni poste in ven<strong>di</strong>ta) equesto per milioni <strong>di</strong> soggetti e svariati canali <strong>di</strong>stributivi (ad esempio non è senza controversia il modo in cuiconteggiare imposte quali l’IRAP) nonché <strong>di</strong>versi passaggi <strong>di</strong> aggregazione territoriale e settoriale. Anche lapolitica dei prezzi attuata dalle imprese (sconti fedeltà, prezzi <strong>di</strong>scriminatori tra acquirenti, scremature delmercato, <strong>di</strong>fferenziazioni artificiose tra prodotti) ha un suo rilievo così come debbono essere ponderate levalutazioni connesse a reti e strutture non facilmente duplicabili quali i network <strong>di</strong> trasmissione, i ponti, i portied altre infrastrutture che agiscono sul prezzo finale al consumatore.Non è possibile pensare a pesi che si mo<strong>di</strong>ficano <strong>di</strong> volta in volta (se non per panieri molto ristretti relativia segmenti specifici e limitati <strong>della</strong> popolazione). La revisione <strong>di</strong>stanziata dei pesi è ragionevole a meno che la<strong>di</strong>namica del fenomeno non subisca forti mo<strong>di</strong>fiche nel periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà. Ad esempio, per gli in<strong>di</strong>ci dei prezzibasterebbe una revisione decennale, ma in perio<strong>di</strong> meno stabili il riallineamento quinquennale o triennalepotrebbe risolvere non pochi dubbi sulla atten<strong>di</strong>bilità dei valori pubblicati.Esercizio_AE80: spesa per alcuni tipi <strong>di</strong> spettacolo.a) Calcolare l’in<strong>di</strong>ce Laspeyres e Paasche base 1988;b) Quali problemi comporta il cambio in base 1990?c) Come si interpreta l’esito Laspeyres= Paasche?1988Costo Biglietti1989Costo Biglietti1990Costo BigliettiTeatro 25 284'576 24 290'879 23 307'330Cinema 10 1'147'565 13 1'187'166 12 1'229'655Sport 8 2'478'942 9 2'619'040 10 2'773'716Vari 40 355'078 44 355'625 46 374'205Numeri in<strong>di</strong>ci delle quantità.Nei paragrafi precedenti ci siamo occupati dei numeri in<strong>di</strong>ci relativi alle valutazioni (prezzi, quotazioni); nonmeno importanti sono quelli incentrati sulle quantità, utili ad esempio per misurare i cambiamenti nella produzioneindustriale, del volume delle esportazioni ed importazioni. Tuttavia, per <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> questi numeri in<strong>di</strong>ci,non sono necessarie categorie nuove: è sufficiente scambiare il ruolo delle valutazioni con quello delle quantità.Ad esempio, le formule <strong>di</strong> Paasche e Laspeyres <strong>di</strong>ventano:n∑ PQ∑ PQPQ it ix* 100 = ∑ J wi; wi= ; * 100 = ∑ J wi;wi=n∑ PQx t L ix itni=1J =n x t LPQi=1∑ ix ixi=1nix ixn x t P it itPQni=1J =n x t PPQiix ix PQ= 1∑∑ it ixi=1i=1iti=1ix


390Nella formula <strong>di</strong> Laspeyres, la <strong>di</strong>fferenza rispetto al numero in<strong>di</strong>ce delle valutazioni è nel numeratore che oracambia per le quantità al variare delle occasioni, ma i pesi rimangono gli stessi (anche rispetto alla formula perle valutazioni). Nella formula <strong>di</strong> Paasche cambia il denominatore e cambiano anche i pesi.Esempio:L’in<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> produzione industriale misura la variazione nel tempo del volume fisico <strong>della</strong> produzione industriale e mineraria. Laformula utilizzata è quella <strong>di</strong> Laspeyres:x PI t =nx J t Li=1∑ w i ; w i = V ixn∑ V ixi=1dove V ix in<strong>di</strong>ca il valore aggiunto <strong>della</strong> produzione industriale al tempo base “x” per il settore i-esimo. Proviamo a calcolarlo per iseguenti dati ipotetici (i pesi <strong>della</strong> base sono noti).78PI 79 = 0.1851*110 + 0.2539 *125 + 0.5556 * 80 = 97.2278PI 80 = 0.1851*120 + 0.2539 *140 + 0.5556 * 60 = 91.85Prodotto Qx Q79 Q80 Wix Q79/Qx Q80/QxSe<strong>di</strong>e 50 55 60 0.1851 110 120Tavoli 20 25 28 0.2593 125 140Arma<strong>di</strong> 30 24 18 0.5556 80 60Esercizio_AE81: per le formule dei numeri in<strong>di</strong>ci elementari vale la relazione:x t i x t i itI * J Pix100P Q* 100 * * 100Q= = * 100 = i = 1, 2, …,n100itix PQ it itPQ ix ixSe un numero in<strong>di</strong>ce sintetico si comporta in questo modo verifica la proprietà <strong>della</strong> reversibilità delle basi.a) Quale delle formule in<strong>di</strong>cate nel nostro testo gode <strong>di</strong> tale proprietà?b) Che significato le si può attribuire?Deflazione delle serie monetarieI numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi possono essere adoperati per seguire l’evoluzione dei valori <strong>di</strong> un prodotto con riferimentoalle sole variazioni fisiche delle quantità trattate escludendo quin<strong>di</strong> gli effetti dovuti all’inflazione. Ad esempio, gliaggregati economici più importanti sono spesso misurati “in termini reali”, “a prezzi costanti”, “deflazionati”. Questelocuzioni in<strong>di</strong>cano tutte lo stesso processo: i beni e servizi scambiati sono considerati in base ai prezzi <strong>di</strong> un unicoperiodo <strong>di</strong> riferimento ed i valori così ottenuti si ritengono depurati dall’inflazione.Esempi:a) Incassi in una paninoteca. Tra il 1985 ed il 1995 si sono quasi triplicati, ma i prezzi correnti sono raddoppiati. Quanta parte dell’accrescimentodegli incassi è dovuta ad un aumento effettivo delle ven<strong>di</strong>te?Anno Quantità Prezzo Panino Incasso P.Cor. N.I.P. 1985=100 Incasso P.Cos.1985 7000 700 4'900'000100 4'900'0001990 8200 1050 8'610'000 150 5'740'0001995 9500 1400 13'300'000 200 6'650'000Per rispondere si deve eliminare l'influenza dei prezzi ovvero valutare le quantità allo stesso prezzo, ad esempio quello del 1985oppure uno degli altri due. Nell'ultima colonna sono stati inseriti i valori a prezzi costanti 1985. Il livello complessivo dei prezzi èraddoppiato nel quinquennio 1985-1990 ovvero, il potere <strong>di</strong> acquisto reale <strong>della</strong> lira si è <strong>di</strong>mezzato; ne consegue che, per valutarecorrettamente il potere <strong>di</strong> acquisto nel 1990, occorre <strong>di</strong>videre per due i prezzi “correnti” del 1990 ottenendo i “prezzi costanti 1985".b) In uno stu<strong>di</strong>o sulla situazione economica regionale comparivano i seguenti valori per il PIL <strong>di</strong> una regione meri<strong>di</strong>onale.1998 1999 98I99A prezzi correnti 66936 70629 105.52A prezzi costanti 62053 63637 102.55Il PIL reale è aumentato, ma solo <strong>della</strong> metà rispetto a quanto non in<strong>di</strong>chi la variazione del PIL nominale; il resto è illusorio e dovutosolo alla <strong>di</strong>namica dei prezzi.Consideriamo la serie a valutazioni correnti V t= P t*Q t. Per passare alla serie con valutazioni costanti D t(cioècon valutazioni mantenute fisse da un’occasione all’altra) occorre <strong>di</strong>videre V tper il corrispondente numeroin<strong>di</strong>ce dei prezzi ed eliminare il fattore <strong>di</strong> scala 100:DtVtPx= * 100 = PQ t t * 100 * = PQ x tIP * 100xtt


391Il rapporto [100/ xI t] è il cosiddetto coefficiente <strong>di</strong> deflazione o deflattore <strong>della</strong> serie V tche elimina da questagli effetti dei cambiamenti nelle valutazioni.Esempio:Andamento delle ven<strong>di</strong>te. Per visualizzare l’effetto <strong>della</strong> deflazione i valori sono stati riportati con due profili.Anno P.Cor. N.I. Pr.C. P.Cos.1988 1'228 104.3 1'1771989 1'374 106.6 1'2891990 1'501 109.8 1'3671991 1'635 115.3 1'4181992 1'691 112.1 1'5081993 1'794 109.2 1'6431994 1'896 103.7 1'82820001800160014001200EJEJEJP. Cor.EEEJJJP. Cos.EJ10001988 1989 1990 1991 1992 1993 1994Come illustra la figura, l’inflazione deforma l’andamento <strong>della</strong> serie: da una concavità rivolta verso l’alto si passa ad una concavitàverso il basso che ha una <strong>di</strong>versa interpretazione.Per le serie aggregate la deflazione è più <strong>di</strong>fficile. Se D tè il valore <strong>di</strong> un aggregato dell’epoca “t” espresso coni prezzi dell’epoca “x” e V tè il valore dello stesso aggregato con valutazioni dell’epoca “t” si ha:Dt= Vn⎡PQ⎞ ⎢∑i=1PQn⎠ ⎢⎢ ∑ PQ ix⎣ i=1( JLx t ) n ix itt V it it( xIt) = ⎛ ⎝∑i=1ixn⎤⎡⎥⎢∑ PQ ixi=1⎥⎢⎥⎢∑ PQ it⎦⎣i=1ixit⎤⎥ n⎥ = ∑ PQi=1⎥⎦n ix itIn questo caso il deflattore corrisponde all’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Laspeyres delle quantità rapportato all’in<strong>di</strong>ce del valore. Sefosse <strong>di</strong>sponibile l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Paasche per i prezzi la deflazione <strong>di</strong> un aggregato non presenterebbe <strong>di</strong>fficoltà:DtVtIxn⎡PQ⎞ ⎢∑i=1PQ⎠ ⎢⎢ ∑ PQ it⎣ i=1⎤⎥ n⎥ = ∑ PQi=1⎥⎦⎛ n ix itP it it n ix it⎝t i=1it= ( ) = ∑Solo se Laspeyres=Paasche è legittimo utilizzare il primo come deflattore. Per realizzare la deflazione non ènecessario -come sembrerebbe- <strong>di</strong>sporre dei dati sulle quantità correnti che compaiono nel deflattore, ma bastaapplicare i prezzi correnti alle quantità dell’epoca base .Esempio:Servizio_A Servizio_B Servizio_CAnno P Q P Q P Q V. correnti V. P.96 V. P.97 V. P.981996 1000 3457 2000 2718 1500 5703 17'447'500 17'447'500 17'196'200 17'803'4501997 1100 3342 2200 2511 1300 5811 16'754'700 17'080'500 16'754'700 17'377'3501998 1150 3294 2150 2570 1400 5789 17'418'200 17'117'500 16'803'100 17'418'200L’esito <strong>della</strong> deflazione varia però in ragione dell’anno a cui si riferiscono i prezzi costanti.Per quei flussi finanziari (pensioni, ren<strong>di</strong>te, plusvalenze, trasferimenti monetari) non riconducibili alla moltiplicazione<strong>di</strong> prezzi per quantità, la deflazione avviene in via approssimata definendo operativamente il potered’acquisto <strong>della</strong> moneta come il reciproco <strong>di</strong> un appropriato numero in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo.Il rapporto tra la serie a prezzi correnti e quella a prezzi costanti genere il “deflattore implicito” <strong>della</strong> serie:VtDtn∑ PQ it iti=1=n= xIt∑ PQi=1ixitPche corrisponde all’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Paasche delle valutazioni.


392Esempio:Serie storica dei depositi presso la Banca Privata <strong>di</strong> Arcavacata (CS).Anno Dep. Nom. N.I Prezzi Dep. Reali Var. perc. Var. perc.1993 20'615'815 98.15 21'004'3961994 26'216'540 100.00 26'216'540 27.17 24.811995 33'675'215 104.27 32'296'168 28.45 23.191996 43'414'500 109.15 39'775'080 28.92 23.161997 52'145'685 110.63 47'135'211 20.11 18.501998 59'682'110 112.16 53'211'581 14.45 12.8960000000500000004000000030000000Dep. Nom.Dep. Reali200000001993 1994 1995 1996 1997 1998La scelta dell’in<strong>di</strong>ce dei prezzi è dettata dalla <strong>di</strong>sponibilità dei numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi: il deflattore più valido sarebbe un in<strong>di</strong>ce a forticomponenti locali; in mancanza, si adopera l’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale cercando <strong>di</strong> non esasperarnel’interpretazione. L’ammontare dei depositi bella B.P.A. è meno ottimistico <strong>di</strong> quanto non sembri in<strong>di</strong>care la serie nominale, mal’andamento reale non può essere tutto nella serie deflazionata con un numero in<strong>di</strong>ce così generale. L’atten<strong>di</strong>bilità <strong>della</strong> deflazionerisulta infatti strettamente legata alla vicinanza, almeno dal punto <strong>di</strong> vista numerico, tra in<strong>di</strong>ce deflattore ed in<strong>di</strong>ce dei prezzi e dallacapacità del primo <strong>di</strong> riprodurre le variazioni del secondo senza aggiungere niente <strong>di</strong> proprio.Esercizio_AE82: spesa in ricerca e sviluppo nel settore delle imprese in Italia (valori in mld <strong>di</strong> lire).Anno Spesa P.Cor.Spesa P.Cos.1980=1001980 1710 17101981 2286 19161982 2790 20091983 3441 21811984 4128 23551985 5201 27321986 5946 29861987 6690 32021988 7742 34831989 8337 3501a) Ricavare il deflattore <strong>della</strong> spesa;b) Che raggio d’azione si può attribuire al risultato?c) C’è <strong>di</strong>fferenza tra variazioni percentuali calcolate sulla serie originaria e variazioni percentuali calcolatesulla serie deflazionata?Esercizio_AE83: è noto che alcuni beni e servizi inclusi nel “paniere” in base al quale si calcolano i numeriin<strong>di</strong>ci dei prezzi al consumo in Italia sono soggetti a controllo pubblico: sale, tabacchi, me<strong>di</strong>cinali, servizipostali, telefonici, trasporti, gas, acqua, energia elettrica, etc. per i quali è possibile quantificare l’impatto sullevariazioni dell’in<strong>di</strong>ce dei prezzi. Esprimete almeno una ragione ed almeno una contro l’intervento dello Statonel sistema dei prezzi.Rivalutazione <strong>di</strong> prestitiUn altro uso importante dei numeri in<strong>di</strong>ci è la rivalutazione monetaria richiesta ai debitori <strong>di</strong> denaro per evitareai cre<strong>di</strong>tori il pregiu<strong>di</strong>zio derivante dal <strong>di</strong>minuito potere d’acquisto <strong>della</strong> moneta. Tra i vari in<strong>di</strong>ci che l’ISTATè tenuto a produrre c’è l’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo per le famiglie <strong>di</strong> operai ed impiegati calcolato su basemensile e costruito in base alla formula <strong>di</strong> Laspeyres applicata ad un paniere <strong>di</strong> 345 beni: alimentazione, affitti,energia, abbigliamento, spese varie. Tale in<strong>di</strong>ce è comunemente inteso come in<strong>di</strong>ce del costo <strong>della</strong> vita, ma si tratta <strong>di</strong>una generalizzazione non corretta: il costo <strong>della</strong> vita <strong>di</strong>pende da tanti fattori che solo parzialmente possono affiorarein un in<strong>di</strong>ce basato su <strong>di</strong> una struttura fissa <strong>di</strong> consumi. Rispetto a questo numero in<strong>di</strong>ce si leggono e sentono <strong>di</strong>verseinformazioni riferite a cadenze mensili: variazione rispetto al mese precedente, tasso tendenziale <strong>di</strong> inflazione (variazionerispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e tasso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> inflazione (variazione dell’in<strong>di</strong>ce rispetto allame<strong>di</strong>a calcolata sui mesi precedenti).⎛ CVP t = t,m⎞⎜ − 1⎝ C⎟t,m −1 ⎠*100 ; TTE t = ⎛ C t,m⎞⎜ − 1⎝ C⎟t−1,m ⎠*100; TME t = ⎛ C t,m⎞⎜ − 1⎝ µ⎟t,m ⎠*100dove C t,mè il valore dell’in<strong>di</strong>ce al mese “m” dell’anno “t” e µ t,min<strong>di</strong>ca la me<strong>di</strong>a aritmetica semplice degli ultimi(12 o 24) valori dell’in<strong>di</strong>ce. Sia la variazione percentuale che il tasso tendenziale risentono degli effetti stagionali,ma anche <strong>di</strong> shock occasionali che possono variare molto da un mese all’altro e essere sfasati solo <strong>di</strong> pochi giorni


393da un anno all’altro compromettendo l’accuratezza <strong>di</strong> questi dati. Il tasso me<strong>di</strong>o, basato su un periodo abbastanzalungo, è poco sensibile alle oscillazioni <strong>di</strong> breve periodo o a fattori congiunturali, ma ha un grado <strong>di</strong> aggiornamentopiù lento.Esempio:Si supponga <strong>di</strong> aver ottenuto un prestito nel febbraio 1986 <strong>di</strong> 5 milioni <strong>di</strong> lire, da restituire, a capacità d’acquisto inalterata, nel settembre1992. Per definire l’importo da pagare occorre conoscere l’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo. Se questo fosse <strong>di</strong>sponibile in base 1986il calcolo sarebbe imme<strong>di</strong>ato:⎡86 I92PC ⎤D = 5'000'000⎢⎥⎣ 100 ⎦questo perché dobbiamo esprimere l’importo “a prezzi 1992" e quin<strong>di</strong> usiamo il reciproco del numero in<strong>di</strong>ce dei prezzi. In mancanza<strong>di</strong> tale informazione il calcolo è ancora possibile, ma necessariamente approssimato. Si supponga che l’in<strong>di</strong>ce sia dato in base 1980e che, in questa base, l’in<strong>di</strong>ce per il 1986 sia 105.28 e per il 1992 sia 119.61. Innanzitutto, otteniamo il raccordo tra la base 1980 ee la base 1986:Pc80 I92100 Pc100* ≅ 86 I92= 119. 61*= 113.61105.28Pc80 I86Ne consegue che, per estinguere il debito, a parità <strong>di</strong> potere d’acquisto, occorre versare:Pc80 I92113.61D = 5' 000' 000 * = 5' 000' 000 * = 5'680'500Pc80 I86100Esercizio_AE84: Predetti (1999, pp. 123-124) introduce i seguenti in<strong>di</strong>ci:⎡Ctm, −1⎤Tasso d' inflazione ere<strong>di</strong>tata : εt= ⎢ − 1⎥* 100;⎣ µ tm , ⎦⎡Ctm,⎤Tasso d' inflazione lasciato in ere<strong>di</strong>tà : ηt= ⎢ − 1⎥* 100;⎣ µ tm , ⎦Qual’è il significato <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>catori e quale utilità possono avere?∑ C+ ∑Crm , rm , −1− 1 r=1 r=+t 1µ tm , =La sismicità degli andamenti monetari italiani non consente grande fiducia in calcoli <strong>di</strong> questo genere: il potered’acquisto attualizzato non è (e non può essere) del tutto rispondente a quello fruibile all’epoca del prestito oall’epoca del rimborso. Ne consegue che la rivalutazione andrà accompagnata da negoziazioni integrative.t1212EsempioAdeguamento degli affitti in base alla legge dell’equo canone. Si supponga che, nel 1988, si debba adeguare all’aumento del costo<strong>della</strong> vita un canone <strong>di</strong> 420’000 lire dell’agosto 1987. Per ottenere il nuovo canone bisogna recuperare gli in<strong>di</strong>ci per i due anni esupponiamo che siano <strong>di</strong>sponibili ancora in base 1980:PCPC80 I92 = 112. 2; 80 I88= 116.7Per costruire l’in<strong>di</strong>ce base 1988 per 1987, necessario per deflazionare, si deve effettuare il cambio <strong>di</strong> base⎡⎣100PC PC88 I87 ≅80 I87⎢ PC80 I88⎤ 100⎥ = 112 . 2 * ⎡ ⎤95 2916⎦ ⎣⎢ 116.7⎦⎥ = . .Il potere <strong>di</strong> acquisto tra il 1987 e il 1988 si è ridotto del 4.71%. La legge dell’equo canone riconosce il <strong>di</strong>ritto a recuperare fino al 75%cioè per una percentuale non superiore a 0.75*0.0471=3.75% per cui, optando per la quota <strong>di</strong> aggiornamento massima consentita,l’affitto sarà: 1.0375*420000=435’750.Esercizio_AE85: a partire dai dati in tabella:Mese 1988 1989 Mese 1988 1989Gennaio 165.2 181.7 Luglio 165.4 167.8Febbraio 163.3 200.0 Agosto 161.6 182.8Marzo 167.5 179.8 Settembre 157.9 192.4Aprile 162.8 186.5 Ottobre 167.7 172.1Maggio 167.3 168.3 Novembre 164.1 167.0Giugno 160.1 187.8 Dicembre 158.8 187.4a) Calcolare il tasso tendenziale <strong>di</strong> inflazione ed il tasso me<strong>di</strong>o (12 perio<strong>di</strong>) per ogni mese del 1989;b) Disegnare i profili e commentarne l’andamento.


3945.3 La concentrazioneL’analisi <strong>della</strong> concentrazione <strong>di</strong> una variabile considera il modo in cui il suo totale si ripartisce fra le unità chepartecipano alla spartizione. Si ha più (meno) concentrazione o ineguaglianza quanto maggiore (minore) è lafrazione del totale che spetta alle unità che lo possiedono in misura superiore (inferiore) alla me<strong>di</strong>a comunquequesta sia misurata.DiminuisceMinoreconcentrazioneFrazione che spetta, nel complesso,a coloro che ne possiedono-singolarmente- più <strong>della</strong> me<strong>di</strong>aAumentaMaggioreconcentrazioneAd ogni modalità rilevazione: {(X i, n i), i=1,2,…,k} corrisponde un certo ammontare <strong>di</strong> variabile:ka X ki iassoluto : ai = Xini; i = 12 , ,…, k ⇒ ∑ ai= nµ; relativo : gi= = f i; i = 12 , ,…,k ⇒ ∑ g i = 1n µ µi= 1 i=1Per semplificare l’esposizione presupporremo, se non altrimenti specificato, che le modalità siano non negative:X i≥0. Inoltre, definiamo un ulteriore calcolo relativo all’ammontare:iassoluto cumulato : A = ∑ X n ; A = nµ ; relativo cumulato : q = ∑ g ; i = 12 , ,…, k;q = 0i j j k i jj= 1 j=1i0Esempi:a) Studenti stranieri per regione.Regione X n a A g qBasilicata 0 1 0 0 0.0000 0.0000Molise 0 1 0 0 0.0000 0.0000<strong>Calabria</strong> 39 1 39 39 0.0015 0.0015Trentino AA 45 1 45 84 0.0017 0.0032Sardegna 221 1 221 305 0.0084 0.0116Liguria 406 1 406 711 0.0154 0.0269Abruzzi 537 1 537 1248 0.0203 0.0473Friuli VG 714 1 714 1962 0.0271 0.0743Piemonte 754 1 754 2716 0.0286 0.1029Puglia 765 1 765 3481 0.0290 0.1319Regione X n a A g qSicilia 853 1 853 4334 0.0323 0.1642Campania 1015 1 1015 5349 0.0385 0.2027Marche 1029 1 1029 6378 0.0390 0.2417Toscana 1534 1 1534 7912 0.0581 0.2998Veneto 1799 1 1799 9711 0.0682 0.3680Emilia R. 2067 1 2067 11778 0.0783 0.4463Lombar<strong>di</strong>a 2778 1 2778 14556 0.1053 0.5515Lazio 4675 1 4675 19231 0.1771 0.7287Umbria 7161 1 7161 26392 0.2713 1.0000Le g i danno conto <strong>della</strong> quota parte <strong>di</strong> studenti stranieri pertinenti la singola regione; le q i in<strong>di</strong>cano invece la quota progressiva spettantealle unità che singolarmente non ne possiedono più <strong>di</strong> un ammontare x i .b) Punti ven<strong>di</strong>ta per numero <strong>di</strong> commessi.Commessi/e Punti µ f (µi)f q1 9 4 3.52 0.1026 0.36 0.019310 14 6 11.86 0.1538 1.83 0.117015 19 13 16.52 0.3333 5.51 0.411620 24 9 21.99 0.2308 5.07 0.683125 35 5 29.91 0.1282 3.83 0.888236 50 2 42.39 0.0513 2.17 1.000039 18.78Le me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe evitano il calcolo approssimato con i valori centrali. La classe 15-19 è quella che assorbe il maggior numero <strong>di</strong> puntiven<strong>di</strong>ta, laddove la classe 36-50, pur impiegando singolarmente un numero elevato <strong>di</strong> commessi/e, assorbe solo una quota del 12%.Gli ammontari relativi cumulati risultano sempre inferiori o uguali alle corrispondenti frequenze relative cumulate(denotate p i). Infatti, tenuto conto che le modalità sono or<strong>di</strong>nate in senso ascendente, vale la relazione:ii−1⎛ i−1i−1⎞ii−1Ni− 1 ∑ X( j)nj= Ni− 1 ∑ X( j)nj+ ni ⎜ ∑ X() inj − ∑ X( j)nj⎟ ⇒ Ni− 1 ∑ X( j)nj≥ N ∑ X( ) n⎝⎠j=1j=1j=1j=1i j jj=1 j=1


395dove N i=n 1+n 2+…+n i. Ne consegue che la me<strong>di</strong>a delle prime (i-1) modalità è inferiore o uguale alla me<strong>di</strong>a delleprime “i” e quin<strong>di</strong> <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a delle “k” modalità complessivamente osservate:i∑ X( j)nii i Xj n i( ) j nj≤µ⇒ ∑ X( ) n ≤µ∑ nj⇒ ∑ ≤ ∑ ⇒qi≤ piµ n njj=1i j jnj= 1∑ jj=1j=1 j= 1 j=1La logica <strong>della</strong> relazione q i ≤ p i è chiara: al 10% delle unità più piccole non può competere più del 10% <strong>della</strong>variabile perché altrimenti nel restante 90% si troverebbero incluse unità con ammontare inferiore a qualcuna<strong>di</strong> quelle già inserite nel primo 10% e questo è in contrad<strong>di</strong>zione con l’or<strong>di</strong>namento crescente delle modalità.Le ripartizioni dell’ammontare totale sono inquadrabili tra due situazioni estreme:Equi<strong>di</strong>stribuzioneTutte le unità hanno la stessa modalità: X 1= X 2= ... =X k=µ:giXi= * fi = µ fi = fi; i = 12 , ,…, k ⇒ qi = pi; i = 12 , ,…,kµ µQuesto significa che il primo 15% <strong>di</strong> unità possiede il 15% <strong>di</strong> variabile, il primo 45% possiede il 45% e così via. Laconcentrazione nulla è un caso limite che non ha in sé alcuna caratteristica ideale. Ad esempio, nello stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong>concentrazione industriale in cui si misura l’ampiezza degli stabilimenti in base agli addetti, l’equa <strong>di</strong>stribuzioneimporrebbe lo stesso numero <strong>di</strong> addetti in tutti gli stabilimenti laddove la teoria economica suggerisce che la <strong>di</strong>stribuzionedegli addetti sia guidata dalla tendenza all’uguaglianza <strong>della</strong> produttività marginale del lavoro. Nella misura<strong>della</strong> <strong>di</strong>versità biologica l’uguaglianza è un estremo più temuto che desiderato.Concentrazione massimaTutte le unità, tranne una, sono nulle: X 1=X 2=... =X k-1=0 e X k= nµ. Pertanto:⎧gi= 0; i = 12 , ,…,k −1⎨;⎩gk= 1⎧0 se i = 12 , ,…,k −1⇒ qi= ⎨⎩1se i = kAnche questo è un caso limite a cui non si riconosce nessuna valenza particolare. Come esempi <strong>di</strong> questasituazione abbiamo: il monopolio <strong>di</strong> certe produzioni strategiche, il latifondo come forma <strong>di</strong> possesso dei terreni,gli stati satelliti (come il Lesotho) che, durante l’apartheid avevano rapporti <strong>di</strong> scambio solo con il Sud Africa.Esempio:Popolazione residente nei comuni del comprensorio <strong>di</strong> Thuria.Comune Abitanti QuotaRondena 6741 7.92%Righino 4287 5.04%Fontanelle 4833 5.68%Bosco Mez. 2774 3.26%Andrano 15749 18.50%Sornieto 5111 6.00%Cozzo D'Este 4793 5.63%Santa Bruna 5015 5.89%Pascino 1971 2.32%Lago d'Ora 11244 13.21%Torniella 11366 13.35%Centrano 4532 5.32%S. Maclo<strong>di</strong>o 4222 4.96%Selluzzi 2493 2.93%85131 100.00%20181614121086420RondenaRighinoFontanelleBosco Mez.AndranoSornietoCozzo D'EsteSanta BrunaPascinoLago d'OraTorniellaCentranoEqui<strong>di</strong>stribuzioneS. Maclo<strong>di</strong>oSelluzziSe ogni comune avesse lo stesso numero <strong>di</strong> abitanti ad ognuno andrebbe una quota del 100/14=7.1%. Per la verità, buona parte delleamministrazioni del comprensorio si avvicinano a questa soglia, ma la presenza <strong>di</strong> Andrano con circa 16 mila abitanti porta la<strong>di</strong>stribuzione ad allontanarsi dalla presenza paritaria.


396Esercizio_AE86: personale <strong>di</strong>pendenti delle imprese inserite in una hol<strong>di</strong>ng internazionale.Impresa Dipendenti QuotaLa Pavese 2517 11.7Lebart 1906 8.9Hannover 4107 19.2Molinos 1244 5.8Oxcam 1873 8.7Sentex 9794 45.7a) A quale estremo è più vicina al <strong>di</strong>stribuzione dei <strong>di</strong>pendenti?b) Quale valore avrebbero le quote in caso <strong>di</strong> massima e minima concentrazione?Stima delle me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classeSe le me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe µ inon sono note occorre stimarle. L’uso dei loro valori centrali è legittimo solo se si puòritenere simmetrica la <strong>di</strong>stribuzione all’interno <strong>della</strong> classe; non è appropriato se il poligono <strong>di</strong> frequenza èmonotono oppure se la classe degenera in una modalità <strong>di</strong>versa dal valore centrale. Se la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong>frequenza è unimodale è possibile migliorare la stima delle µ icon le formule <strong>di</strong> Aigner (1968):µ = c +1 1( )( )( U1 − L1)Uk− Lk⎛ fi+1 − fi⎞Ui− Li; µ k = ck− ; µ i = ci+ ⎜ ⎟ * ; i = 23 , ,…,k −16 6 ⎝ f ⎠ 24che presuppongono un andamento del poligono <strong>di</strong> frequenza crescente nelle prime classi e decrescente nelleultime. Inoltre, i limiti delle classi estreme debbono essere noti e finiti.iEsempio:Distribuzione in classi <strong>di</strong> cui sono già note le me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe (colonna µ i ).Red<strong>di</strong>ti Percettori µ f c µ ^0.5 2.0 712 1.413 0.0469 1.250 1.5002.0 3.0 1146 2.536 0.0756 2.500 2.5163.0 4.0 1586 3.250 0.1046 3.500 3.5034.0 5.0 1694 4.488 0.1117 4.500 4.5425.0 7.5 3398 6.171 0.2241 6.250 6.2157.5 10.0 2256 8.665 0.1488 8.750 8.71010.0 12.5 1383 11.158 0.0912 11.250 11.21012.5 15.0 852 13.659 0.0562 13.750 13.76815.0 20.0 999 17.122 0.0659 17.500 17.43520.0 30.0 688 24.046 0.0454 25.000 24.85730.0 90.0 452 48.964 0.0298 60.000 50.00015166 1.0000Ve<strong>di</strong>amo come si comportano le formule <strong>di</strong> Aigner. C’è un miglioramento rispetto ai valori centrali, ma non è uniforme e nelle classiestreme non è sod<strong>di</strong>sfacente. Da notare che la stima <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a globale è <strong>di</strong>versa con i due meto<strong>di</strong>.Esercizio_AE87: spesa giornaliera (in migliaia <strong>di</strong> lire) per albergo da parte dei visitatori <strong>della</strong> Fiera <strong>di</strong> Milano.Spesa Clienti0 50 39150 100 138100 250 196250 500 158500 750 65750 1000 141000 2000 381000Calcolare le q iconfrontando il metodo dei valori centrali con la tecnica <strong>di</strong> Aigner.Esercizio_AE88: Needleman (1978) propone <strong>di</strong> stimare le me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe con una parabola passante per treintervalli contigui.2⎧ 11d1 d13n2⎪L1+ + per i = 1⎪24 48n1d22⎪ 11<strong>di</strong><strong>di</strong>⎡3ni+ 1 ni−1⎤Li+ + ⎢ − ⎥ per i = 12 , ,…,k −1⎪ 24 48niµ =⎣ <strong>di</strong>+1 <strong>di</strong>−1⎦i ⎨2⎪11dk−1 dk−1nk−2Lk−1+ −per i = k −1e Ukindeter.⎪ 24 48nk−1dk−2⎪[ ( + )⎪α Ln nk nk nk−1]Lk; α =per i = k⎩⎪α − 1 Ln( LkLk−1)d = U − Li i iL U n0.595 0.750 13850.750 1.000 23141.000 1.500 45681.500 2.000 45192.000 2.500 32842.500 3.000 19693.000 5.000 18155.000 8.000 3038.000 15.000 13315.000 35.000 2920319a) Applicate la tecnica alla <strong>di</strong>stribuzione dei red<strong>di</strong>ti -prima <strong>della</strong> tassazione- per il Regno Unito nel 1972-1973.b) E’ <strong>di</strong>fficile ottenere una stima accurata <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a nell’ultima classe. Perché?


3975.3.1 Diagramma <strong>di</strong> LorenzLo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> concentrazione <strong>di</strong>venta più semplice se ci si avvale <strong>di</strong> una rappresentazione grafica, il <strong>di</strong>agramma<strong>di</strong> Lorenz, costituito da un triangolo rettangolo isoscele sulle cui or<strong>di</strong>nate sono riportate le q ie sulle ascisse lep i. I vertici (0,0) e (1,1) sono collegati dalla retta q=p.I cateti BN e NE hanno lunghezza uno, l’ipotenusa BE ha lunghezza √2; l’area complessiva del triangolo BNEè 0.5. I punti (p i,q i) rappresentano la relazione -detta funzione <strong>di</strong> concentrazione- tra la frequenza relativa <strong>di</strong> unitàcon modalità inferiori ad una data soglia e la corrispondente quota relativa cumulata <strong>di</strong> variabile. Poiché p icostituisce il limite massimo ai valori possibili <strong>di</strong> q ii punti si collocano sempre al <strong>di</strong> sotto <strong>della</strong> retta q=p. I puntidel <strong>di</strong>agramma corrispondenti alle coppie (p i, q i) sono raccordati con dei segmenti <strong>di</strong> retta formanti una poligonaleconvessa verso l’asse delle ascisse nota come spezzata <strong>di</strong> Lorenz. La scelta <strong>di</strong> tale tipo <strong>di</strong> giunzione non èneutra ed implica, come vedremo, una precisa ipotesi sulla <strong>di</strong>stribuzione delle modalità. Se i punti sono moltonumerosi ovvero si <strong>di</strong>spongono secondo una struttura riconoscibile, la spezzata <strong>di</strong> Lorenz è sostituita con unacurva continua detta curva <strong>di</strong> Lorenz che costituisce il modello matematico <strong>della</strong> relazione tra p ie q i.La funzione <strong>di</strong> concentrazioneSia X una variabile con dominio (o,∞) con me<strong>di</strong>a finita µ e funzione <strong>di</strong> ripartizione F(x) (il dominio infinito nondeve preoccupare dato che è l’astrazione <strong>di</strong> un fenomeno in continua espansione). La funzione <strong>di</strong> graduazione,come si visto nel capitolo 2, è:{ } < ≤F − 1 ⎧Min x F( x)≥p se 0 p 1( p)= Xp= g( p)=⎨⎩0 se p = 0La g(.) è, per costruzione, non decrescente e continua a sinistra per 0


398Esempi:a) Per la funzione <strong>di</strong> graduazione logaritmica si ha:g( p)= a −bLn( 1 − p);1 pbLp ( )= ∫ a −bLn( −t)dt ppLn pa +[ 1 ] = +⎛ ⎞( 1−) ( 1−)b⎝ a+b⎠0In figura sono rappresentati due casi per a=1 e b=2 e 6.b) Funzione <strong>di</strong> concentrazione per modalità <strong>di</strong>stinte. Supponiamo che la rilevazione abbia prodotto le “n” modalità {X i , i=1,2,…,n}:( )⎧0per x < a⎪X()i − aFx ( )= ⎨pi per X() i ≤ x < X( i+1); i = 12 , ,…, n −1; Lp ( )= pi−1 + ( p−pi−1) ; p∈( pi−1, pi] ; i = 12 , ,…,n⎪µ1 per x ≥ X⎩( n)In caso <strong>di</strong> concentrazione nulla, la spezzata coincide con la retta q=p. La caratteristica più appariscente <strong>della</strong> funzione <strong>di</strong> concentrazioneè la convessità che -in questo caso- può essere illustrata a partire dall’inclinazione dei segmenti che congiungono due suoi punticonsecutivi. Infatti, l’inclinazione è (X (i) /µ) che, a causa dell’or<strong>di</strong>namento delle modalità, è positiva se X (i) >0 e crescente.c) Rilevazione dell’apporto <strong>di</strong> sali minerali in una <strong>di</strong>eta per ognuno degli alimenti ammessi.i xi fi pi xifi gi qi1 0.000 0.0625 0.0625 0.0000 0.0002 0.00022 0.017 0.0625 0.1250 0.0011 0.0081 0.00833 0.028 0.0625 0.1875 0.0017 0.0130 0.02124 0.029 0.0625 0.2500 0.0018 0.0134 0.03465 0.034 0.0625 0.3125 0.0021 0.0159 0.05056 0.048 0.0625 0.3750 0.0030 0.0225 0.07307 0.103 0.0625 0.4375 0.0064 0.0482 0.12128 0.106 0.0625 0.5000 0.0066 0.0498 0.17109 0.121 0.0625 0.5625 0.0075 0.0565 0.227610 0.128 0.0625 0.6250 0.0080 0.0600 0.287511 0.130 0.0625 0.6875 0.0081 0.0608 0.348312 0.144 0.0625 0.7500 0.0090 0.0672 0.415513 0.202 0.0625 0.8125 0.0126 0.0945 0.510014 0.275 0.0625 0.8750 0.0172 0.1287 0.638715 0.316 0.0625 0.9375 0.0198 0.1482 0.786916 0.456 0.0625 1.0000 0.0285 0.2131 1.00000.1335 1.00000 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 110.90.80.70.60.50.40.30.20.10Nel caso <strong>di</strong> rilevazioni in classi si utilizza lo stesso schema dell’esempio precedente sostituendo alle modalità or<strong>di</strong>nate X (i) le me<strong>di</strong>e<strong>di</strong> classe µ i qualora siano note oppure una loro ragionevole stima.( )µ () i −aLp ( )= pi−1 + ( p−pi−1) ; p∈( pi−1, pi] ; i = 12 , ,…, k0µLa concentrazione non è eccessiva: l’immissione <strong>di</strong> sali minerali è ben ripartita tra i cibi <strong>della</strong> <strong>di</strong>eta.Esercizio_AE89: assunzioni <strong>di</strong> lavoratori <strong>di</strong> pubblica utilità in zone ad alto tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione giovanile.i 1 2 3 4 5 6 7 8 9X i 28 41 79 113 294 503 928 1231 3438 6655a) Rappresentare la curva <strong>di</strong> Lorenz;b) Valutate, a livello or<strong>di</strong>nale, la concentrazione <strong>della</strong> variabile.Consideriamo ora il caso <strong>di</strong> una funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione in classi {(L i,U i),f i, i=1,2,…,k}. Siano (p i-1, q i-1) lequote relative cumulate <strong>di</strong> unità e <strong>di</strong> variabile attribuibili alle unità che singolarmente presentano una modalitàinferiore a L ie (p i, q i) le stesse quote per modalità inferiori o al massimo uguali all’estremo superiore <strong>della</strong> classe:U i. Poiché si ignora il comportamento <strong>della</strong> variabile nelle classi è necessario fare delle ipotesi per definire lafunzione <strong>di</strong> concentrazione. Per semplificare, supponiamo che la <strong>di</strong>stribuzione all’interno delle classi si concentrinei due estremi con le frequenze <strong>della</strong> seguente tabella:


399Modalità Frequenzaαβiλifi( 1 − λ ) fi i isoggette ai vincoli :L≤ α < β ≤Ui i i i( ) =µαλf+ β 1 −λfi i i i i i iSolitamente la curva <strong>di</strong> Lorenz è costruita presumendo l’assenza <strong>di</strong>variabilità all’interno <strong>della</strong> classe cioè α i=β i=µ iil che porta la curva acoincidere con il tratto RT del grafico.Poiché la curva è convessa, la spezzata rifletterà un livello <strong>di</strong> concentrazioneapprossimato per <strong>di</strong>fetto rispetto a quello reale. All’aumentaredel <strong>di</strong>vario tra i due livelli interni alla classe: (β i-α i) ed al variaredelle loro frequenze relative, la spezzata <strong>di</strong> Lorenz descrive tutte leposizioni contemplate nel triangolo RST; fra queste, l’ipotesi: α i=L icon frequenza λ if i= f i-1/n e β i=U icon (1−λ i)f i= 1/n, rappresenta ilmassimo <strong>di</strong> concentrazione compatibile con la <strong>di</strong>stribuzione in classie la spezzata correrebbe parallela all’asse delle “p” nell’intervallo [p i-1 ,p i) passante per il segmento RS del grafico per poi salire bruscamenteal valore successivo. Soluzioni interme<strong>di</strong>e ne esistono tantissime: adesempio i due tratti RV e VT aventi come snodo il punto <strong>di</strong> intersezionedelle due tangenti; altre soluzione sono proposte in Gastwirth (1972)e Mehran (1975); una panoramica del problema si può trovare a esempioin Nygård e Sandström (1981).θ i-1tg( )=µ /µθ i-1 i-1Concentrazioneminim aRp i-1θ iVTSMassimaconcentrazionep iEsempio:Utenze industriali <strong>di</strong> energia elettrica classificati per ammontare dei consumi.1.0•0.8Consumi Utenti c i f i (Xi)f i p i g i Q i0 5 34 2.50 0.113 0.283 0.113 0.011 0.0115 10 38 7.50 0.127 0.950 0.240 0.036 0.04715 20 29 17.50 0.097 1.692 0.337 0.065 0.11220 25 36 22.50 0.120 2.700 0.457 0.104 0.21625 30 47 27.50 0.157 4.308 0.613 0.165 0.38130 40 69 35.00 0.230 8.050 0.843 0.309 0.69040 50 29 45.00 0.097 4.350 0.940 0.167 0.85650 75 18 62.50 0.060 3.750 1.000 0.144 1.000300 1.000 26.083••0.60.4•0.2••• 0.00.0 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0Le quote evidenziano la classe “30-40” come livello <strong>di</strong> maggiore concentrazione locale e infatti il 31% dei consumi ricade in tale classe.Di contro, solo l’1% spetta ai 34 utenti <strong>della</strong> classe “0-5”. La situazione perciò sembra piuttosto ineguale.Esercizio_AE90: sportelli bancari per province.Sportelli Province1 50 4 201 250 1951 100 12 251 300 13101 150 19 351 400 6151 200 26 <strong>401</strong> 500 4103a) Disegnare la curva <strong>di</strong> Lorenz;b) Che livello <strong>di</strong> ineguaglianza (alto, me<strong>di</strong>o, basso) presenta la <strong>di</strong>stribuzione?Esercizio_AE91: determinare l’or<strong>di</strong>nata <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz costruita con i segmenti RV e VT che si intersecanonel punto V <strong>di</strong> ascissa:(p * i = µ i p i −µ i−1 p i−1)−µ ( Q i−1 − Q i−2 ); i = 2, 3,…kµ i −µ i−1


400Modelli per la funzione <strong>di</strong> concentrazioneIl legame fra la curva <strong>di</strong> Lorenz e la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> frequenza è molto stretto per cui lo stu<strong>di</strong>o delle curve <strong>di</strong>Lorenz non può essere considerato alternativo allo stu<strong>di</strong>o dei modelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione. Tuttavia, come osservavaGini (1932): “... Il loro esame può essere più fruttuoso e la loro rappresentazione analitica più facile a darsi <strong>di</strong>quanto non avvenga per le rispettive curve <strong>di</strong> frequenza...”. Kakwani e Podder (1973) hanno il merito <strong>della</strong>riscoperta <strong>di</strong> questo argomento che già Gini, nel 1932, aveva stu<strong>di</strong>ato ed impostato (cfr. Pietra,1941, Kimelman,1944). Kakwani (1980, p.109) ritiene che interpolare la funzione <strong>di</strong> concentrazione consenta il calcolo <strong>di</strong> qualsiasipercentile <strong>di</strong> ammontare cosa che non sarebbe in genere possibile interpolando la funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Maddala e Singh (1977) hanno espresso forti riserve sulla interpolazione <strong>di</strong>retta <strong>della</strong> spezzata a causa deitroncamenti -non sempre plausibili- del campo <strong>di</strong> variazione per i per i quantili X pottenuti a partire dalle curve<strong>di</strong> Lorenz. Anche Dagum (1982) è critico su questo approccio giu<strong>di</strong>candolo privo <strong>di</strong> una base teorica ed empirica.D’altra parte, le <strong>di</strong>fficoltà oggettive <strong>di</strong> adattare una espressione matematica alla funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione haspinto <strong>di</strong>versi autori ad escogitare funzioni specifiche per la funzione <strong>di</strong> concentrazione.Requisiti per la funzione <strong>di</strong> concentrazioneVe<strong>di</strong>amo le con<strong>di</strong>zioni da richiedere al modello L(p;d), dove d=(d 1,d 2,…,d m) sono dei parametri, per rappresentareuna funzione <strong>di</strong> concentrazione.1) Deve essere continua nei due vertici:( )= ( )=Lim Lpd ; 0; Lim Lpd ; 1p→ 0+p→1−2) Deve essere monotona non decrescente. Se 0


<strong>401</strong>Esempi:b a1. Lp ( )= p( 2−p) ; b≥ ab , + a=1;Pietra (1941)a −b 1 p2. Lp pe( − )( )= ; a≥ 1,a+ b>a Kakwani e Podder (1973)[ ] >cb3. L( p)=− abp + ( 1 − a + ab) p + a 1 −( 1 − p); a, b, c 0; Maddala e Singh ( 1977)[ ]a4.Lp ( ) = 1−( 1−p)b; Raasche, Gaffney, Koo,Obst (1980)2( 1 − a)p5. Lp ( )=; 0< a < 1; Aggarwal,Singh (1984)2( 1+a) − 4ap[ ]p−16. L( p)= pA ; A > 1 Gupta (1984)p[ 1+ ( a−1)p]7.L( p) =; > − + >1+ ( a−1) p+b 1−p a , b 0; b a 1 0; Arnold ( 1986).b −( )= [ ] 1 p≥( )8. Lp ap( ); ab , 0Le con<strong>di</strong>zioni presentate sono semplici da verificare ed hanno vali<strong>di</strong>tà effettiva perché il loro mancato sod<strong>di</strong>sfacimentopuò portare la curva al <strong>di</strong> fuori del <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> concentrazione ed avere conseguenze bizzarre sullafunzione <strong>di</strong> frequenza cui si perviene partendo dalla curva <strong>di</strong> Lorenz.Esempi:a) La derivata prima <strong>della</strong> funzione <strong>di</strong> concentrazione è:( )( )L' ( p)= gpµ = F−1 pµTenuto conto che la curva <strong>di</strong> Lorenz nei punti estremi tende ad assumere l’inclinazione dei cateti del <strong>di</strong>agramma si ha:Nel caso <strong>della</strong> curva proposta da Pietra questo implica:Lim L' p 0, Lim L'pp→ 0+p→1−xmax( )= ( )= µ⎡L p L p b a ⎤'( ) = ( ) ⎢ − x b a⎣ p − p⎥⎦⇒ 02≤ ≤( − )per cui tale funzione <strong>di</strong> concentrazione è esclusa per la rappresentazione <strong>di</strong> un fenomeno che si espande sistematicamente.b) Controlliamo che la espressione seguente sia una funzione <strong>di</strong> concentrazione:( )( )Ln 1 − βpLp ( )= ;Ln 1 − βSi vede subito che L(0)=0 e L(1)=1. Per la convessità si ha:0< β < 1e quin<strong>di</strong> rispetta i requisiti per essere una curva <strong>di</strong> Lorenz.⎡ − ⎤L' ( p)=⎢ ⎥ ; L"p⎣ Ln( − ) ⎦ ( − p) > ( )= ⎡ 2β 1−β⎤ β0 ⎢ ⎥ > 01 β 1 β⎣⎢Ln( 1 − β2) ⎦⎥( 1 − βp)Esercizio_AE92: si consideri l’espressione:L(p)=βp/(β+1-p), β>0Può considerarsi una curva <strong>di</strong> Lorenz?Tarsitano (1986) ha aggiunto una con<strong>di</strong>zione operativa importante perché una funzione generica possa fungereda modello per la curva <strong>di</strong> Lorenz: l’unicità per l’equi<strong>di</strong>stribuzione. Si richiede cioè che esista una ed una solacombinazione <strong>di</strong> parametri “d” tale che: L(p;d)=p per ogni p∈[0,1]. Il modello L(p;d) deve generare la retta<strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione per una unica combinazione <strong>di</strong> parametri <strong>di</strong> modo che l’avvicinarsi a queste soglie siain<strong>di</strong>catore univoco <strong>di</strong> tendenza verso l’equi<strong>di</strong>stribuzione. Si tratta <strong>di</strong> un requisito essenziale per interpretare lasituazione <strong>di</strong>stributiva descritta dalla curva. Analogo requisito non sembra necessario per la curva <strong>di</strong> massimaconcentrazione.


402Esempi:a) Consideriamo la seguente funzione <strong>di</strong> concentrazioneproposta da Tarsitano (1988b):1d⎛ ⎞ 2dLp;d ( 1 ,d 2 )= 1 − ⎜1 − p 1 ⎟ 0 < d 1 , d 2 ≤ 1⎜ ⎟⎝ ⎠che è monotona, convessa su (0,1) e genera la retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione se e solo sed 1 =d 2 =1. Essa ha però un <strong>di</strong>fetto, comune a <strong>di</strong>verse altri modelli: non è agevole ladeterminazione dei parametri ed occorrono procedure <strong>di</strong> calcolo specifiche.Fatturato Imprese f g p q0 4 48 0.224 0.035 0.224 0.0354 10 42 0.196 0.060 0.421 0.09510 20 38 0.178 0.095 0.598 0.19020 30 26 0.121 0.080 0.720 0.27030 50 21 0.098 0.075 0.818 0.34550 80 16 0.075 0.130 0.893 0.47580 120 23 0.107 0.525 1.000 1.000214 1.000b) Fatturato (in miliar<strong>di</strong>) <strong>di</strong> alcune imprese. Proviamo ad interpolare le seguenti funzioni <strong>di</strong> concentrazione:1. Q = p b ; b ≥ 1; 2. Q = p( 2 − p) −b ; b ≥ 0Per stimare i parametri si usa una tecnica (quella dei minimi quadrati) che è prematuro <strong>di</strong>scutere qui. L’esito <strong>di</strong> tale procedure è6∑b 1 = i=16∑ Ln p ii=1Ln( Q i )( )= −10.485−3.519 = 2.98; b 2 =7∑i=17∑ Ln 2 − p ii=1Ln( p i Q i )( )= 6.9671.886 = 3.69I due modelli riproducono abbastanza bene la spezzata <strong>di</strong> Lorenz nel primo tratto. L’adattamento peggiora nelle classi centrali perrecuperare leggermente nelle ultime classi. La seconda curva è più prossima a quella osservata anche se, nel complesso, larappresentazione è insod<strong>di</strong>sfacente. Questo non sorprende se si tiene conto che i modelli hanno un solo parametro ed è <strong>di</strong>fficileseguire fenomeni complessi come la concentrazione con così poca flessibilità.Esercizio_AE93: accertare che le due espressioni seguenti possano rappresentare funzioni <strong>di</strong> concentrazioneaccertando per quale combinazioni dei parametri raggiungono l’equi<strong>di</strong>stribuzione:a) Doppio esponenziale: L( p;d 1 ,d 2 )= 0.5 p d 1+ p d 2[ ]; d 1 ,d 2 ≥ 1;b) Quadratico: L( p;d 1 ,d 2 )= d 1 p + ( 1 − d 1 )p 2[ ] d2 ; 0 ≤ d 1 ≤ 1; d 2 ≥ 1Esercizio_AE94: destinazione delle risorse per opere finanziate dal bilancio dello Stato.a) Verificare che il modello lineare-esponenziale sia una curva <strong>di</strong> Lorenz per b=1:2a( 1−p)−bLp ( )= pe2ab , ≥1b) Stimare “a” con la formulaa =k −1∑ zwi ii=1k −1;2∑ wi=1i( )= ( )2⎧⎪wi= 1 − pi⎨⎩⎪ zi 2Ln pi qiImporto Opere0 6 18136 12 94212 20 32820 30 11630 50 7650 100 41100 200 24200 500 133353Il sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> GiniLo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> funzione <strong>di</strong> concentrazione può risultare talvolta più semplice se è espressa nel sistema <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>nate proposto da Gini nel 1932 e poi ripreso, su suggerimento <strong>di</strong> A. Zellner, da Kakwani e Podder (1976)e da altri autori:w = p + q con 0≤ w ≤ 2;z = p −q con 0≤ z ≤1i i i i i i i i√√


403Il nuovo <strong>di</strong>agramma si ottiene osservando il vecchio riflesso in uno specchio collocato sulla retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione.La stessa trasformazione è stata proposta da Tukey per il grafico somma/<strong>di</strong>fferenza per ottenere graficirelazionali più esplicativi (cfr. Cleveland, 1994, pp. 120-132). Considerata sotto questa angolatura, la funzione<strong>di</strong> concentrazione z=L(w) somiglia ad un poligono <strong>di</strong> frequenza unimodale sull’intervallo limitato [0,2].Esempio:Red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile delle famiglie giapponesi (entrate monetarie+red<strong>di</strong>ti in natura) al lordo delle tasse ed inclusivo dei trasferimentiStatali). Decili <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to (ammontare relativo <strong>di</strong> pertinenza dei decili successivi <strong>della</strong> popolazione delle famiglie).Decile 1956 1959 1962 1965 1968 1971I 2.9 2.4 1.7 1.4 1 0.5II 4.3 3.7 3.8 3.8 3.6 3.3III 5.9 5.3 5.1 5.1 5 4.8IV 6.9 6.2 6.3 6.3 6.3 6.1V 7.8 7.9 7.5 7.6 7.7 7.5VI 9.5 9.2 8.5 8.8 9.1 8.8VII 10.6 10.6 10.3 10.5 10.4 10.2VIII 12.5 12.2 12.2 12.3 13 12.6IX 15.1 15.5 15.8 16.5 15.6 15.5X 24.5 27 28.8 27.7 28.3 30.7100 100 100 100 100 100La curva <strong>di</strong> Lorenz mostra uno spostamento progressivo verso la curva <strong>di</strong> massima concentrazione segno inequivoco che le ineguaglianze<strong>di</strong>stributive sono aumentate.Le caratteristiche <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz nel nuovo sistema <strong>di</strong>ventano:xL( 0)= L( 2)= 0; L' ( w)= µ− ; L" ( w)< 0; Lim L' ( w)= 1; Lim L'( w)=−1µ+ xw→ 0+w→2−dove “x” è la variabile <strong>di</strong> cui si esamina la concentrazione e µ la sua me<strong>di</strong>a (ipotizzata finita e positiva). Lecon<strong>di</strong>zioni sulle derivate prevengono debordamenti dal triangolo <strong>di</strong> massima concentrazione.Nonostante l’alto patrocinio dello stesso Gini, il nuovo sistema non ha avuto fortuna. L’unica a godere <strong>di</strong>qualche notorietà è la curva <strong>di</strong> Kakwani e Podder (1976):Lw ( )= aw α ( 2 − w) β ; 0 ≤ a,α,β ≤ 1;che ha però un <strong>di</strong>fetto: le derivate prime non sod<strong>di</strong>sfano le con<strong>di</strong>zioni richieste perché tendono all’infinito. Questo<strong>di</strong>fetto non è sempre considerato rilevante (Rossi, 1985).Lw ( ) Lw ( )L' ( w)=α − β ; ⇒ Lim L' ( w)→∞ ; Lim L'( w)→∞w ( 2 − w) w→ 0 +w→ 2 −Esempio:Una proposta <strong>di</strong> Gini (1932) è la funzione:⎧ 1⎡ 1 ⎤−⎪ 1− w 1a 0< w < 1Lw ( )= a⎢1− 1−wa⎥ ; 0< a< 1 L'( w)=⎨ 1⎣ ⎦⎪ −⎩−w−1 1a 1≤ w < 2che rispetta le con<strong>di</strong>zioni richieste. Peraltro la curva è molto facile da identificare dato che l’unico parametro “a” corrisponde all’ascissaw=1 ottenuta in corrispondenza <strong>di</strong> x=µ.Esercizio_AE95: per quali con<strong>di</strong>zioni sui parametri “a” e “b” si ottiene una funzione <strong>di</strong> concentrazione nelsistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> Gini?Lw ( )= w a ⎡1 − ⎛ w ⎞⎢ ⎝ 2 ⎠⎣b⎤⎥⎦


4045.3.2 La misura <strong>della</strong> concentrazioneSin dal suo primo apparire (1905) la curva <strong>di</strong> Lorenz si è <strong>di</strong>mostrata uno strumento utile e docile per lo stu<strong>di</strong>o<strong>della</strong> <strong>di</strong>suguaglianza dei red<strong>di</strong>ti, nella valutazione <strong>della</strong> progressività <strong>della</strong> tassazione e del livello <strong>di</strong> benesserein una società. Il <strong>di</strong>agramma fornisce una base grafica semplice ed efficace per lo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> concentrazione(spesso, è presentato come un quadrato, ma è superfluo visto che la parte superiore non è mai usata). Lorenz iniziacosì il suo famoso articolo sulla curva omonima: “Ci può essere molta <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> opinioni su cosa si intendaper <strong>di</strong>stribuzione <strong>della</strong> ricchezza ineguale, ma tutti concordano sull’importanza <strong>di</strong> sapere se l’attuale <strong>di</strong>stribuzionestia <strong>di</strong>ventando più o meno ineguale”.La <strong>di</strong>scussione sulla curva <strong>di</strong> Lorenz ha messo in luce la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> stabilire quale sia la <strong>di</strong>stribuzione piùconcentrata (o più ineguale). C’è perciò bisogno <strong>di</strong> uno o più in<strong>di</strong>ci C(x 1,x 2,…,x n) che assegnino ad ogni<strong>di</strong>stribuzione <strong>della</strong> variabile X un numero che consenta <strong>di</strong> riconoscere la situazione <strong>di</strong>stributiva. Nel prosieguo<strong>di</strong>scuteremo gli in<strong>di</strong>ci proposti per misurare la concentrazione, o meglio, per misurare i vari aspetti in cui ilconcetto può essere scomposto perché non esiste un unico in<strong>di</strong>ce, ma ne esistono tanti quante sono le definizionialternative <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione concentrata. Sen (1997, p. 47) definisce “completa” una misura <strong>di</strong> concentrazionetale che il confronto <strong>di</strong> due <strong>di</strong>stribuzioni {x 1,x 2,…,x n} e {y 1,y 2,…,y n} è sempre conclusivo: C(x)>C(y) o viceversaoppure C(x)=C(y). Tuttavia, la <strong>di</strong>stribuzione concentrata o ineguale non ha una proprietà connaturata <strong>di</strong> completezza:sebbene non si sia liberi <strong>di</strong> definirla in modo arbitrario, sono tante le sfaccettature del concetto che fanno emergere un<strong>di</strong>verso or<strong>di</strong>namento sistematico delle <strong>di</strong>stribuzioni. E’ inevitabile che, in ogni or<strong>di</strong>namento perseguito con una solamisura <strong>di</strong> concentrazione si riscontrino situazioni assurde a causa <strong>della</strong> forzatura che implicitamente l’in<strong>di</strong>ce imponeall’idea <strong>di</strong> ineguaglianza.Idealmente, la definizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione ineguale dovrebbe portare alla scelta dell’in<strong>di</strong>ce che poi dovrebbedeterminare la collocazione <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione su <strong>di</strong> una scala graduata dalla minima alla massima concentrazione.Diciamo subito che questo non è possibile. Ogni in<strong>di</strong>ce sintetico non può che essere un riassunto <strong>della</strong><strong>di</strong>stribuzione e per questa sua natura si potrà verificare il caso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci uguali in situazioni <strong>di</strong>verse: come è giàsuccesso per centralità, variabilità, asimmetria e come sempre succede quando si cerca <strong>di</strong> condensare in un soloparametro aspetti complessi e variegati. Ci sono però requisiti che è comunque opportuno siano sod<strong>di</strong>sfatti dagliin<strong>di</strong>ci chiamati a misurare la concentrazione e che nel corso del tempo si sono mostrati anche necessari per unamisurazione corretta del fenomeno.Esempio:Chipman (1985) rileva che una proprietà importante, ma scontata <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz è l’opacità rispetto alle unità che detengonoun certo ammontare <strong>di</strong> variabile: se si parla <strong>di</strong> red<strong>di</strong>ti il fatto che il barbone che chiede la carità ed il cavalier Berlusconi si scambiano<strong>di</strong> posto non ha alcuna rilevanza per la curva, anche se la situazione sarebbe molto, ma molto apprezzata dal barbone (e non solo).NormalizzazioneSi richiede all’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> variare nell’intervallo unitario ed in particolare <strong>di</strong> assumere valore zero nel caso <strong>di</strong> modalitàuguali e valore uno se una sola modalità è positiva:0 ≤ C(x 1,x 2,…,x n) ≤ 1, C[concentrazione nulla] =0; C[concentrazione massima]=1.Questo requisito esclude gli in<strong>di</strong>ci i cui valori estremi <strong>di</strong>pendano dalla numerosità <strong>della</strong> rilevazione. Ad esempio, ilcoefficiente <strong>di</strong> variazione, pur avendo altre caratteristiche appropriate, sarebbe scartato perché il suo valore massimoè √(n-1) che <strong>di</strong>pende da “n”.Esempio:L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Emlen (Marshall e Olkin, 1979, p.410) sviluppato in ambito ecologico è:Cx ( 1 , x 2 ,…, x n )=1n∑ g i e −g ii=1L’in<strong>di</strong>ce ha valori nell’intervallo [e -1/n ,e] per cui deve essere escluso come misura <strong>di</strong> concentrazione anche se descrive con valoricrescenti l’aumento <strong>della</strong> <strong>di</strong>suguaglianza.La normalizzazione non è un requisito essenziale, ma un comodo artificio per confrontare variabili con unità <strong>di</strong>misura <strong>di</strong>verse. Attenzione! Non tutti vedono un aspetto negativo nella <strong>di</strong>pendenza <strong>della</strong> massima concentrazionedalla numerosità: c’è <strong>di</strong>fferenza tra un sistema basato su due imprese che si bipartiscono il mercato ed un mercatoin cui 1000 imprese controllano ciascuna quota pari a 1/1000 del mercato stesso.


405Standar<strong>di</strong>zzazione.Se si alterano proporzionalmente le modalità l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> concentrazione non deve cambiare:C(ax 1,ax 2,…,ax n) = C(x 1,x 2,…,x n) per ogni a>0.Se, ad esempio, si misura la <strong>di</strong>suguaglianza nella <strong>di</strong>stribuzione dei red<strong>di</strong>ti questa deve risultare la stessa sia con red<strong>di</strong>tiespressi in lire che con valori in euro o altra unità <strong>di</strong> conto. L’idea implicita -innocua matematicamente, ma che ha unnotevole portato normativo- è che le unità che partecipano alla spartizione valutino la <strong>di</strong>suguaglianza badando alrapporto tra le modalità e non alla loro <strong>di</strong>fferenza assoluta. Su questo esistono pareri contrari che <strong>di</strong>scendono daconsiderazioni altrettanto valide <strong>di</strong> quelle che motivano la richiesta <strong>di</strong> invarianza. Ad esempio, all’aumentare delle<strong>di</strong>mensioni <strong>della</strong> torta è vero che aumentano proporzionalmente tutte le fette, ma l’ampiezza raggiunta dalla fetta piùpiccola può sod<strong>di</strong>sfare completamente le unità che la possiedono al punto che queste non pensano più a confrontarsicon le altre.Esempio:L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Simson per la bio<strong>di</strong>versità (Marshall e Olkin, 1979, p.410) ha formula:Cx ( 1 , x 2 ,…, x n )= T 2 − T; T = nµn∑ x 2 i − Ti=1Se si analizza la formula ci si accorge che l’in<strong>di</strong>ce è standar<strong>di</strong>zzato, ma non normalizzato.La standar<strong>di</strong>zzazione ha comunque un inconveniente: le unità per le quali si abbia X=0, non partecipano allanuova spartizione come non partecipavano alla precedente e dal loro punto <strong>di</strong> vista la <strong>di</strong>suguaglianza è certamenteaumentata se a>1 ed è <strong>di</strong>minuita se a


406La sensibilità ai trasferimenti è la proprietà più qualificante degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> concentrazione e poggia sul cosiddettoprincipio <strong>di</strong> Pigou-Dalton secondo il quale ogni in<strong>di</strong>ce meritevole <strong>di</strong> uso dovrebbe <strong>di</strong>minuire qualora una dellemodalità <strong>di</strong>minuisca ed aumenti dello stesso ammontare un’altra modalità prima più piccola fermo restando cheil trasferimento non abbia alterato la graduatoria originaria (trasferimento neutrale o order preserving).Date le due <strong>di</strong>stribuzioni: {x 1, x 2, ... , x n} e {y 1, y 2, ... , y n} in cui la seconda è ottenuta dalla prima trasferendouna parte <strong>di</strong> variabile dalla unità “r” alla unità “s” con X r≥ X spari restando le altre modalità:Y i = X i ; i ≠ r,s; Y r = X r − δ; Y s = X s + δ con 0< δ < Min{ ( X s+1 − X s ),( X r − X r−1 )}Per verificare il principio <strong>di</strong> Pigou-Dalton l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> concentrazione deve essere tale che C(y)0.La sensibilità ai trasferimenti riguarda l’intero arco dei valori in quanto ci si aspetta una riduzione per unitàcollocate in posizioni qualsiasi nella graduatoria, ma niente è stabilito sull’entità <strong>della</strong> riduzione che <strong>di</strong>penderàdall’in<strong>di</strong>ce particolare prescelto e dal contesto applicativo. Se, ad esempio, alla variabile può essere applicatoil principio <strong>della</strong> utilità marginale decrescente ben noto nel corso <strong>di</strong> microeconomia, allora un trasferimento dauna unità “ricca” ad una “povera” dovrebbe <strong>di</strong>minuire la concentrazione più <strong>di</strong> quanto non faccia un trasferimentotra due unità “ricche” <strong>di</strong> cui una leggermente meno ricca (l’effetto sarebbe quin<strong>di</strong> massimo per un trasferimentotra la prima e l’ultima in graduatoria). In altre circostanze, quali la <strong>di</strong>stribuzione delle città per numero <strong>di</strong> abitanti,la <strong>di</strong>minuzione potrebbe non essere influenzata dalle posizioni delle unità coinvolte nel trasferimento.Esercizio_AE96: la misura <strong>della</strong> concentrazione dovrebbe risentire solo dei valori delle modalità e non del lorocriterio organizzativo. Tale requisito è dato per scontato nel testo. In quali occasioni potrebbe essere <strong>di</strong>fficile dasod<strong>di</strong>sfare?In<strong>di</strong>ci derivati da scarti tra quoteDiversi in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> concentrazione possono essere derivati dalla <strong>di</strong>stanza (p - q) tra la curva <strong>di</strong> concentrazione e la retta<strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione misurata su punti strategici: (p m- q m). Questo corrisponde ad una idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>suguaglianza comedeviazione me<strong>di</strong>a degli ammontari rispetto allo standard x m. Illustriamo il ragionamento con una <strong>di</strong>stribuzionearticolata in modalità singole e trasformiamo linearmente le modalità moltiplicandole per il rapporto tra lamodalità <strong>di</strong> riferimento x me la me<strong>di</strong>a aritmetica µ.yi⎛ xm⎞k k ⎛ xm⎞= ⎜ ⎟ xi ⇒µ y = ∑ yifi= ∑ ⎜ ⎟ xf i i = x⎝ µ ⎠i= 1 i=1⎝µ ⎠mk∑ y()i − xm fii=12xm⎡⎤ ⎡1= ⎢ ∑ ( y() i − xm) fi + ∑ ( xm − y() i ) fi⎥y() i f xm pm y i fi() ixm⎢x x x x⎥ = 1⎛⎞x∑i mi mm ⎜ x i x ⎟ − ( ⎛ ⎞ ⎤⎢1 − )−∑xmpm2 > ≤2m x⎣ () ()⎦ ⎝ () > ⎜⎠⎝ () i ≤x⎟ + ⎥⎢m⎣⎠⎥⎦⎡⎛y ⎞iyx x mii= ∑ fpmfx x mii pm qm pm q⎜m⎝x ⎟ −(⎛⎞ ⎤1⎢ () − )− ∑ ()⎜ x ⎟ + ⎥⎢i m ⎠⎝ i m⎣⎠⎥ = 11[ ( − )−( 2− )−() > () ≤2 1 1 + pm]= pm −qm⎦Gli in<strong>di</strong>ci così ottenuti sono nulli se e solo se la curva <strong>di</strong> Lorenz coincide con la retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione;aumentano se si allontana da q=p fino a raggiungere il valore massimo allorché la curva si identifica con i duecateti. La x mè una modalità -fittizia o reale- che <strong>di</strong>vide le unità in due sottopopolazioni: quelle con ammontareinferiore o uguale ad x me quelle che tale ammontare lo superano. La concentrazione <strong>di</strong>minuisce se gli scartirelativi dalla modalità x m, sono, in me<strong>di</strong>a, più piccoli e (p m- q m) è la frazione <strong>di</strong> variabile che deve essere trasferitadalle unità che ne possiedono più <strong>di</strong> x ma quelle che ne possiedono meno affinché si abbia l’equi<strong>di</strong>stribuzione.


407Una grave carenze <strong>di</strong> D m, peraltro con<strong>di</strong>visa da tutti gli altri in<strong>di</strong>ci sintetici <strong>di</strong> concentrazione, è la mancanza <strong>di</strong>univocità: due curve possono avere uno stesso D med essere per il resto <strong>di</strong>versissime. Infine, D mnon risente <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>fiche proporzionali delle modalità. Rispetto a variazioni ad<strong>di</strong>tive le quote relative cumulate <strong>di</strong> unità rimanganoinvariate e quelle <strong>di</strong> variabile <strong>di</strong>ventano:qx ( + λ)=mx + λ µ x λ Q pfxf xfm∑ = ∑ + ∑ x = µ + λµ+ λ µ+ λ µ µ+ λ µ+ λx≤xm x≤xm x≤xmqmpmqx ( m + )− pm= µ + λµµλ− p = [ q − p ]= Dµ+ λ µ+ λ µ+ λm m m mper cui D m è decrescente se λ>0. I D msono sensibili a trasferimenti neutrali tra unità purché collocate una primaed una dopo la modalità x m; se invece le unità precedono entrambe o entrambe seguono la soglia <strong>di</strong> bipartizione gliin<strong>di</strong>ci non si accorgeranno del trasferimento. Consideriamo le due rilevazioni {X i, i=1,2,…, n} e {Y i, i=1,2,…,n}<strong>di</strong>stinte per il solo fatto che y r=x r-d; y s=x s+d, d>0 e con r > s; inoltre, supponiamo che x red x ssiano entrambe inferiorialla modalità x me che tutte le posizioni <strong>di</strong> graduatoria rimangano inalterate dopo il trasferimento. L’incrementodell’in<strong>di</strong>ce D massociato alla nuova <strong>di</strong>stribuzione è:m⎡Dm( w)− Dm( x)=⎢ ∑⎢w⎣w( j) ⎤ ⎡ x j w r w s x r x s x r d x s d x r x s⎥ pmpmµ ⎥ − − ⎢( )⎤∑ ⎥⎢xµ ⎥ + = ( )µ + ( )µ − ( )µ − ( )µ = ( ) − ( ) + ( ) ( )+ − − = 0µ µ µ µ⎦ ⎣ ≤ ⎦( j) ≤X m ( j)x mperché risponda ad un trasferimento è necessario che le due modalità si collochino ognuna in un lato <strong>di</strong>verso rispettoalla soglia x mperché solo in questo caso la somma delle modalità ad essa inferiori (o superiori) si mo<strong>di</strong>fica dopo iltrasferimento. Poiché la sensibilità ai trasferimenti è fondamentale, l’uso <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>ci è inappropriato.Esercizio_AE97: un requisito degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> concentrazione, implicito nella sensibilità ai trasferimenti è che,date due variabili “y” ed “x” tali che:L ( p)≤ L ( p) per ogni p ∈[ 01 , ]⇒ C( y)≤ C( x)yxcioè l’in<strong>di</strong>ce associato alla curva <strong>di</strong> concentrazione più interna deve essere inferiore o uguale rispetto a quello<strong>della</strong> curva più esterna. Dimostrate che tutti gli in<strong>di</strong>ci derivati da scarti tra quote verificano questa proprietà.La quota <strong>di</strong>visoriaProposto da Gini (1932, p.23). E’ la <strong>di</strong>stanza MD tra la retta q=p e la curva <strong>di</strong> Lorenz, misurata sulla <strong>di</strong>agonaleq=1-p (si potrebbe anche scegliere la <strong>di</strong>stanza DN).Eq=1-pCMq hDBq h-1p h-1 H p NhI segmenti MC e MD sono uguali per cui la <strong>di</strong>stanza MD è proporzionale alla <strong>di</strong>stanza CD cioè: MD=CD/√2 percui l’uno vale l’altro; tuttavia, il segmento CD=CH-DH si misura facilmente con: D2=pd-qd caratterizzate dallarelazione: p d+q d=1 che implica: D 1=2p d-1 con p ddeterminato dalla modalità M d, detta me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>visoria, alla qualecorrisponde l’ammontare cumulato <strong>di</strong> variabile pari alla frequenza relativa retrocumulata <strong>di</strong> unità.


408Il calcolo <strong>di</strong> D 1può avvenire <strong>di</strong>rettamente in termini delle coor<strong>di</strong>nate del <strong>di</strong>agramma <strong>di</strong> Lorenz trovando quelledell’intersezione (p D,q D) tra la curva e la contro<strong>di</strong>agonale q=1-p. Se p h-1≤ p d≤ p hallora:dove: (q h+p h)=min{(q i+ p i)≥1}qxh⎡ xh⎤ xp ph p pd qhph+ −hµ( )= − ⇒ = ⎢( − )+⎣ µ ⎦⎥ ⎛+ ⎞1 1 ⎜1⎟⎝ µ ⎠h−1 −1 −1 −1Esempi:a) Struttura lavorativa <strong>della</strong> Germania. Addetti per settori e sesso nel 1990. La <strong>di</strong>stribuzione delle donne si conferma più concentrataovvero le donne, più degli uomini, tendono a privilegiare alcuni settori lavorativi rispetto ad altri.Uomini p Q p+Q Donne Q p +Q28 0.067 0.000 0.067 4 0.000 0.067101 0.133 0.001 0.135 19 0.001 0.134362 0.200 0.005 0.205 34 0.002 0.202923 0.267 0.014 0.281 55 0.005 0.2711346 0.333 0.028 0.361 94 0.009 0.3421636 0.400 0.044 0.444 114 0.014 0.4141723 0.467 0.061 0.528 171 0.021 0.4874703 0.533 0.108 0.642 334 0.035 0.5684930 0.600 0.158 0.758 357 0.050 0.6505409 0.667 0.212 0.879 717 0.080 0.7476502 0.733 0.277 1.011 785 0.114 0.8476564 0.800 0.343 1.143 982 0.155 0.95513555 0.867 0.479 1.346 2503 0.261 1.12816934 0.933 0.649 1.582 4403 0.448 1.38135039 1.000 1.000 2.000 13051 1.000 2.00099755 2362365021 − 0.212 + .pd( u)=6550.33 0 667= 0. 728;65021 +6550.33D1( u)=0. 456;25031 − 0.155 + .pd( d)=1574.87 08= 0. 817;25031 + .1574.87 08D1( d)=0.63410.80.60.4UominiDonne 0.20 0.2 0.4 0.6 0.8 1b) Nel caso <strong>di</strong> modalità in classi il calcolo del punto <strong>di</strong>visorio richiede la soluzione <strong>di</strong> un’equazione lineare. Applichiamo la proceduraalla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> imprese per classi <strong>di</strong> addetti.⎡pd= −q hh ph( )+ µ ⎤⎢h⎣µ ⎦⎥ ⎛+ µ ⎞1 −1 −1⎜1⎝ µ ⎟⎠⎡ 33.891−002. −⎤= ⎣⎢ 225.66⎦⎥= 0.833⎛ 33.891 +⎞⎝ 225.66⎠Addetti Imprese µ f g p q p + q0 10 18 6.66 0.10 0.00 0.10 0.00 0.111 50 23 33.89 0.13 0.02 0.24 0.02 0.265 99 71 76.13 0.42 0.14 0.67 0.16 0.8310 499 36 286.15 0.21 0.26 0.88 0.43 1.3150 999 14 731.59 0.08 0.26 0.97 0.69 1.661000 5000 5 2333.33 0.03 0.30 1.00 1.00 2.00167 225.66 1.00D 1 =2p d -1=0.673; il valore elevato dell’in<strong>di</strong>ce segnala una forte concentrazione nelle poche imprese più gran<strong>di</strong>.Se la curva <strong>di</strong> Lorenz è data come espressione analitica il calcolo <strong>della</strong> quota <strong>di</strong>visoria prevede la soluzionedell’equazione: d(p)=L(p)+p-1=0.Esempi:a) Curva <strong>di</strong> Lorenz quadratica:( ) = ( ) = + − = ⇒ = = =2 2d d d dLp p; dp p p 1 0 p 0. 618, q 0. 382; D 0.236b) Il calcolo iterativo <strong>della</strong> ra<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> un’equazione si basa <strong>di</strong> solito sulla determinazione <strong>di</strong> due ascisse: p a e p b per le quali il segno<strong>di</strong> d(p) sia opposto cosicché, data la continuità, la soluzione si troverà nell’intervallo (p a , p b ). Il metodo Newton-Raphson parte da unaapprossimazione iniziale p (0) che nel nostro caso potrebbe essere il punto <strong>di</strong> mezzo dell’intervallo (0.5,1) per poi cercare <strong>di</strong> migliorarla:[() i]( i ) ( )d = −dpdp+ 1 i d( 0)pd; i = 12 , ,…;p =() id'p[ ]La curva <strong>di</strong> Lorenz è tale che lo schema converge rapidamente, cioè:( i+1) ( i)pd− pd


409In<strong>di</strong>ce Pietra-RicciE’ dato dalla <strong>di</strong>stanza massima, presa in parallelo alla <strong>di</strong>agonale q=1-p, tra la retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione e la curva<strong>di</strong> Lorenz e che si raggiunge allorché la tangente a L(p) <strong>di</strong>venta parallela alla retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione cioè x m=µ.Come per la quota <strong>di</strong>visoria i segmenti GD e CD sono uguali per cui la prima è proporzionale alla seconda cioèGD=CD/√2. Il segmento CD è pari allo scarto D 2= p µ- q µassociato alla me<strong>di</strong>a aritmetica <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Una particolarità geometrica <strong>di</strong> CD è che questo segmento è pari al doppio dell’area del triangolo BDE cioè deltriangolo <strong>di</strong> area massima interno alla curva <strong>di</strong> Lorenz:area BDE =BE * GD2=12 * 2CD= CD 2 2CEL’in<strong>di</strong>ce Pietra-Ricci è analogo alla quota <strong>di</strong>visoria, ma la soglia tra unità“povere” e “ricche” è ora una quantità più esplicita: la me<strong>di</strong>a aritmetica.Per calcolare D 2occorre determinare il massimo <strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza (p - q).Per le funzioni <strong>di</strong> concentrazione continue si usa il calcolo <strong>di</strong>fferenzialecercando il punto “p” tale che L’(p)=1. Una particolarità geometrica <strong>di</strong>CD è che questo segmento è pari al doppio dell’area del triangolo BDEcioè del triangolo <strong>di</strong> area massima interno alla curva <strong>di</strong> concentrazione.BQ=1-pMπ/4Gp µDQ µNEsempi:a) Classificazione <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> comuni per <strong>di</strong>pendenti.Dipendenti Comuni µ f g p q p -q0 50 43 33.333 0.137 0.021 0.137 0.021 0.11641 100 46 72.745 0.147 0.049 0.284 0.070 0.214101 200 88 149.844 0.281 0.194 0.565 0.264 0.302201 300 74 248.326 0.236 0.270 0.802 0.534 0.268301 400 35 347.671 0.112 0.179 0.914 0.713 0.201<strong>401</strong> 500 11 449.750 0.035 0.073 0.949 0.785 0.163501 750 9 620.889 0.029 0.082 0.978 0.868 0.110751 1000 5 869.275 0.016 0.064 0.994 0.931 0.0621001 5000 2 2334.000 0.006 0.069 1.000 1.000 0.000313 1.000 1.000Per il calcolo basta esaminare la colonna (p-q) ed in<strong>di</strong>viduare l’entrata più grande. Nell’esempio è 0.302 relativo alla classe 101-200.b) Calcolo per la curva <strong>di</strong> Lorenz quadratica.23Lpa ( ; ) = ap+ ( 1−ap ) ; L' ( pa ; ) − 1= 0⇒ a+ 2( 1−ap ) − 1= 0⇒ p= 05 . e D2; = ( −a)4 1L’in<strong>di</strong>ce Pietra-Ricci coincide con la deviazione relativa me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> variabile. Questo chiarisce il concetto <strong>di</strong>ineguaglianza retrostante D 2 : una <strong>di</strong>stribuzione è meno concentrata <strong>di</strong> un’altra se gli scarti relativi dalla me<strong>di</strong>aaritmetica sono, in me<strong>di</strong>a, più piccoli.Esercizio_AE98: ogni tanto la letteratura su D 2conosce qualche intervento mo<strong>di</strong>ficativo e integrativo. Adesempio Lee (1979) propone <strong>di</strong> misurare la concentrazione adoperando l’in<strong>di</strong>ce:D2+ pµqµD2x= = pµ−2 2a) Verificare che l’in<strong>di</strong>ce abbia valori in [0,1] per gli appropriati casi estremi.b) Quale in<strong>di</strong>cazione aggiuntiva fornisce D 2x?c) Sono possibili due curve <strong>di</strong> concentrazione che hanno lo stesso D 2, ma un <strong>di</strong>verso D 2x?Maggioranza minimaUna popolazione è costituita da “ k” gruppi <strong>di</strong> elettori (unità amministrative, partiti politici, raggruppamenticategoriali, millesimi condominiali, etc.) che deve costituire un’assemblea ed ogni sottogruppo può controllareun numero <strong>di</strong> seggi X i; se i sottogruppi sono or<strong>di</strong>nati per numero <strong>di</strong> seggi controllati e si costruisce la curva <strong>di</strong>Lorenz ponendo sulle ascisse le frequenze relative cumulate <strong>di</strong> elettori e sulle or<strong>di</strong>nate le frequenze relativecumulate dei seggi, ne possono risultare interessanti in<strong>di</strong>cazioni. In caso <strong>di</strong> concentrazione nulla ogni sottogruppodetiene lo stesso numero <strong>di</strong> seggi; se c’è concentrazione massima, l’assemblea è appannaggio <strong>di</strong> un sologruppo. La maggioranza minima misura la “democraticità” <strong>della</strong> rappresentanza assembleare ed è data dalla frazioneminima <strong>di</strong> elettori “deboli” che deve riunirsi per costituire la maggioranza relativa nell’assemblea (Alker e Russett,1964).


410EGqCH0.5BpKqD 0.50.5 P0.5Essa è in<strong>di</strong>viduata dal segmento GH che è pari alla <strong>di</strong>stanza tra la quota cumulata <strong>di</strong> unità corrispondente a q=0.5e l’or<strong>di</strong>nata 0.5 quin<strong>di</strong> D 3= P 0.5- 0.5 che sarà nullo quando q=p e cioè ogni percentile <strong>di</strong> elettori contribuisceallo stesso modo ai percentili <strong>di</strong> seggi; avrà valore massimo 0.5 se la metà dei seggi è <strong>di</strong> pertinenza del gruppoelettorale più potente. Da notare che l’in<strong>di</strong>ce trascura quello che succede per la ripartizione dei seggi <strong>di</strong> pertinenzadelle unità più forti. L’area del triangolo BDE corrisponde allo scarto assoluto me<strong>di</strong>ano ed è sempre inferiore ouguale all’area del triangolo BKE corrispondente alla deviazione me<strong>di</strong>a per la proprietà <strong>di</strong> minimo <strong>della</strong> me<strong>di</strong>anarispetto alla somma degli scarti assoluti.La quota me<strong>di</strong>anaLa quota me<strong>di</strong>ana è l’ammontare relativo cumulato in possesso <strong>di</strong> unità che singolarmente ne possiedono meno<strong>della</strong> me<strong>di</strong>ana. Graficamente corrisponde al segmento CD: D 4=0.5 - q 0.5cioè lo scarto tra quote che hanno comeriferimento la me<strong>di</strong>ana. L’in<strong>di</strong>ce è nullo in caso <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione perché ora la quota coincide con la metà deipossessori; è massimo: 0.5, se alle unità con modalità inferiore alla me<strong>di</strong>ana non è dato alcunché. In questo senso,D 4è un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> povertà. La quota me<strong>di</strong>ana ignora ciò che succede nella parte superiore (cioè, oltre la me<strong>di</strong>ana)<strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Esempio:Tarsitano (1986) ha proposto la seguente formula per la funzione <strong>di</strong> concentrazione.1d21d11d2⎛ ⎞⎛ − ⎞ ⎛ − ⎞ddLpd ; , d p ; d, d ; D ; Dd11 2 1 110 1 2 1 3 1 22( )= −⎜− ⎟ < ≤ = ⎜ − ⎟4 = 1− 1−2⎜ ⎟⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎝ ⎠⎝ ⎠ ⎝ ⎠Il calcolo degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>venta molto semplice se i parametri <strong>della</strong> curva sono noti.Se la funzione <strong>di</strong> concentrazione è data solo in “k” punti (spezzata <strong>di</strong> Lorenz), il calcolo <strong>della</strong> maggioranzaminima e <strong>della</strong> quota me<strong>di</strong>ana avviene con formule approssimate:Dxh= ( pk−05)+ µ ( )− . ( 05 . − qk− ); qk− ≤05 . ≤ qk; D = ( 05 . −qh−)+ 05−p p 05 pxµ( . − ); − ≤ . ≤3 1 1 1 4 1 h 1 h 1h( k)con sostituzione <strong>di</strong> x (i)con la i-esima me<strong>di</strong>a parziale se la <strong>di</strong>stribuzione è articolata in classi.Esempio:Fatturato <strong>di</strong> alcuni produttori <strong>di</strong> auto. Calcolo <strong>di</strong> maggioranza minima e quota me<strong>di</strong>anaper la spezzata <strong>di</strong> Lorenz.31942D3= ( 0. 7647 −0. 5)+ ( 0. 5 −0. 4665)=0. 294;3683024362D4= ( 0. 5 −0. 1832)+ ( 0. 5 −0. 4706)=0.339231942Per omogeneità con le altre misure si potrebbe raddoppiare il valore degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> modoche il loro campo <strong>di</strong> variazione sia l’intervallo unitario: D 3 = 2P 0.5 - 1 e D 4 =1 - 2q 0.5 cheper l’esempio varrebbero D 3 =0.588 e D 4 =0.678.Società Fatturato Società FatturatoPaccard 3267Suzuki 6284 Volkswagen 29677BMW 9172 FIAT 30737Mazda 13993 Nissan 33600Mitsubishi 14021 Chrysler 35473Volvo 14416 Daimler-Benz 36830Renault 17661 Toyota 50386Peugeot 20438 Ford 92500Honda 24362 General Motors 110000542817


411Esercizio_AE99: Italia 1984. Distribuzione delle famiglie per classi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to. Calcolare D 1, D 2, D 3, D 4.Red<strong>di</strong>ti Unità µ f g0 400 20 266.667 0.020 0.003400 600 70 533.333 0.070 0.022600 800 72 733.333 0.072 0.031800 1000 118 933.333 0.118 0.0651000 1200 114 1133.333 0.114 0.0761200 1400 106 1333.333 0.106 0.0831400 1600 88 1533.333 0.088 0.0801600 1800 79 1733.333 0.079 0.0811800 2000 77 1933.333 0.077 0.0882000 2200 44 2133.333 0.044 0.0552200 2400 47 2333.333 0.047 0.0652400 2600 43 2533.333 0.043 0.0642600 2800 24 2733.333 0.024 0.0392800 3000 21 2933.333 0.021 0.0363000 5500 77 4666.667 0.077 0.2121000 1695.966 1.000 1.000Esercizio_AE100: si consideri la seguente curva <strong>di</strong> Lorenz data in forma analitica:pLp ( ; , ) ⎡ ⎤αβ = ⎢ ⎥p; β≥1 , 0≤α≤1;α⎣⎢( 2 − ) ⎦⎥a) Verificare che si tratti <strong>di</strong> una funzione <strong>di</strong> concentrazione; b) Calcolare D 1, D 2, D 3, D 4con α=0.5 e β=2.Esercizio_AE101: si sarà notato che se la curva <strong>di</strong> Lorenz non ha un’espressione analitica unica per tutte leclassi il calcolo degli in<strong>di</strong>ci basati su scarti avviene con l’interpolazione lineare. Come si riflette la convessità<strong>della</strong> curva sul valore dei D 1, D 2, D 3, D 4?βIn<strong>di</strong>ci lineari <strong>di</strong> concentrazioneRientrano in questo gruppo gli in<strong>di</strong>ci espressi come me<strong>di</strong>e ponderate delle <strong>di</strong>fferenze tra quote:Cnk∑ Ji=1=n⎛ i ⎞X⎝ n + 1⎠nµ() ik iJ⎛ ⎞∑ nC L p w p dp w p⎝ n + ⎠ = = 1∫ ( ) ( ) 1; 0; ∫ ( ∞ ' ;1)= 0i=1 00Dove w(p) è la funzione <strong>di</strong> pesi che caratterizza la particolare misura. La formula generale risale a Giaccar<strong>di</strong>(1950), Piesch (1975, p.130) e Mehran (1976).Rapporto <strong>di</strong> concentrazione (in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini)L’in<strong>di</strong>ce forse più noto e più <strong>di</strong>scusso <strong>di</strong> concentrazione si basa sull’area compresa tra la retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzionee la curva <strong>di</strong> Lorenz.R =Area AArea A + Area B = Area A = 2Area A1 2L’area è nulla se la curva <strong>di</strong> Lorenz si sovrappone alla retta q=p ed è pari a 0.5quando c’è massima concentrazione. Ne consegue che R è un in<strong>di</strong>ce normalizzato.Nel caso la rilevazione sia espressa con una curva analitica, la determinazione<strong>di</strong> R è agevolata dal calcolo integrale.1∫ ( ) = − ( )R = L'( p) 2p − 1 dp 1 2∫L p dp0Esempio:Calcoliamo l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini per la seguente curva <strong>di</strong> Lorenz:dLpd ; 1, d2 dp 1 1 d p2( )= + ( − 1) ; 0≤ d1 ≤1;d2≥111ddR Area B d p d p dp d pd p dd d1 11 2 11 11= 2⎛ 1 −⎞1 2 1 1 2 1 1 1 2 1 2 2⎝ 2 ⎠ = − ∫ + ( − )− +−= − −= − −00 1 + 21 + d0210( )( )( 1 − d1)= 1+ d2−2( 1 + d2)( )


412Esercizio_AE102: <strong>di</strong>mostrare che:Lp;d ( )= 1 − ( 1 − p) d ; 0 < d ≤ 1 ⇒ R = ( 1 − d) ( 1 + d)Per rilevazioni sintetizzate in serie e seriazioni sono <strong>di</strong>sponibili <strong>di</strong>verse formule <strong>di</strong> calcolo. Innanzitutto, partendodalla spezzata <strong>di</strong> concentrazione, si osserva che i segmenti formano un trapezio (un triangolo nei punti estremi)con le frequenze relative cumulate <strong>di</strong> unità. Pertanto:( )( + )pi pi qi qiArea = Altezza⎛ Base minore + Base maggiore⎞Areaii n⎝⎠ ⇒ = − −1 −1* ; = 12 , ,…,2 2⎡ n⎤ nR= − ( pi − pi )( qi + qi) fi qi qi⎣⎢i⎦⎥ = − ⎡1 ∑ −1 −11 ∑⎣⎢+= 1i=1( )−1⎤⎦⎥Poiché la curva <strong>di</strong> Lorenz è convessa, l’uso <strong>della</strong> formula dei trapezi porta ad approssimare per eccesso l’areaB (e quin<strong>di</strong> per <strong>di</strong>fetto l’area A) ed il valore <strong>di</strong> R è inferiore a quello ottenibile e quin<strong>di</strong> nella <strong>di</strong>stribuzione c’èpiù ineguaglianza <strong>di</strong> quanto non ne sia espressa da R. E’ chiaro che aumentando i punti e riducendosi l’ampiezzadei trapezi, l’approssimazione migliora. Alla stessa formula si arriva sommando l’area dei triangoli formati dallerette che congiungono l’origine con i no<strong>di</strong> <strong>della</strong> spezzata <strong>di</strong> Lorenz. Infatti:Areaip q pqni−1 i i i−1⎡ pi−qi pq i i= − ; i = 12 , ,…, n e quin<strong>di</strong> R = 2 ∑ −2 2⎣⎢i=1 2 21 −1⎤⎦⎥ =n∑ p q − pqi=1i−1 i i i−1E’ possibile usare un <strong>di</strong>verso schema <strong>di</strong> approssimazione dell’area che porta ad una formula più facile daanalizzare. Se si costruiscono due serie <strong>di</strong> rettangoli <strong>di</strong> base 1/n ed altezze rispettivamente pari a p ie q iè possibiledefinire:n∑ piiA = ;nn∑ qiiB =n= 1 = 1La prima è una approssimazione dell’area <strong>di</strong> massima concentrazione (rettangoli bianchi) laddove l’altra approssimal’area complementare (rettangoli punteggiati). La loro <strong>di</strong>fferenza relativa dà una misura approssimata dell’area <strong>di</strong>concentrazione:R =n∑ pn∑ qii−nii= 1 = 1k∑ pi=1ninnn∑ pi− ∑ qii=1 i=1=n∑ pi=1in∑( pi− qi)i=1=n∑ pi=1in ⎛ pi− qi⎞∑⎜⎟ pii=1⎝pi⎠=n∑ pi=1i


413All’aumentare <strong>di</strong> “n” (ed alla corrispondente riduzione <strong>della</strong> comune base dei rettangoli) le due approssimazionimigliorano tendendo a coincidere. Poiché questa formula si basa su <strong>di</strong> uno schema <strong>di</strong>verso rispetto all’approssimazionecon i trapezi i risultati possono <strong>di</strong>fferire.Esempi:a) Mercato italiano auto per settori. Immatricolazioni nel 1995.Paese Auto pi q p - q p q - p qi i i i-1 i i i-1Cabrio e spider 12'277 0.17 0.007 0.16 0.0000Monovolume 14'909 0.33 0.016 0.32 0.0003Fuoristrada 24'135 0.50 0.030 0.47 0.0021Coupè 34'051 0.67 0.051 0.62 0.0050Station wagon 229'889 0.83 0.187 0.65 0.0824Berline 1'372'721 1.00 1.000 0.00 0.64663.50 2.21 0.7363La prima formula dà: R=0.7363 e la seconda R=0.6314. Il <strong>di</strong>vario è notevole, ma è da attribuire al ridotto numero <strong>di</strong> entità considerate.b) Ripartizione del capitale sociale nella Cementir SpA.1ª: R = 0.2312ª: R =5.461 − 4.5495.461= 0.167Azioni Possessori nµ f g p q0 50 935 19868 0.014 0.002 0.014 0.00251 100 3380 216911 0.051 0.021 0.065 0.023101 125 41880 4467549 0.633 0.442 0.699 0.466126 200 7963 1187880 0.120 0.118 0.819 0.584201 300 6522 1388696 0.099 0.138 0.918 0.721301 500 2770 1116517 0.042 0.111 0.960 0.832501 700 1742 902486 0.026 0.089 0.986 0.921501 1000 924 797481 0.014 0.079 1.000 1.00066116 10097388 1.000 1.000 5.461 4.549Lo scarto tra le due formule è consistente.Esercizio_AE103: il popolo <strong>della</strong> partita IVA. E’ noto lo scarso pesofiscale <strong>di</strong> molte micro-imprese e lavoratori autonomi che risultano sottopostia vincoli esagerati. Ecco i dati relativi ai red<strong>di</strong>ti 1996 .a) Calcolare il rapporto <strong>di</strong> concentrazione con le due formule e verificarele eventuali <strong>di</strong>fferenze.b) Interpretate il risultato nel contesto applicativo proposto.Classe delTotalevol. d'affari Contribuenti vol. d'affari10000 35'830 4'448'381'7955'156'711 5'822'973'479Dati “n” punti (p i, q i) derivati da una <strong>di</strong>stribuzione in classi esistono infinite curve <strong>di</strong> Lorenz che passano per tuttigli “n” punti e quin<strong>di</strong> si possono calcolare infiniti rapporti <strong>di</strong> concentrazione. Gastwirth (1972) considera l’esitodell’interpolazione lineare il limite inferiore <strong>di</strong> R laddove il limite superiore è dato da:kk1R = R + ∑ γ ; R = 1 − ∑ p − p q q ; γ = p − p µu l ii=1( )( + )l i i−1 i i−1i=1( )2i i i−1( )( )⎡ µ i − Li⎢⎣ Ui− Li( )( )⎤⎡Ui−µ i⎤⎥⎢⎥⎦⎣Ui− Li⎦(cfr. Kakwani, 1980, p. 101, Grassini 1986) dove i “γ i” sono fattori <strong>di</strong> correzione che riducono l’effetto del raggruppamentoin classi. Le correzioni <strong>di</strong>pendono dall’ampiezza delle classi, ma anche dalla scelta dei loro estremi chedovrebbe essere orientata alla minimizzazione dell’errore globale <strong>di</strong> approssimazione.Esempio:Ripren<strong>di</strong>amo i dati pubblicati da Gastwirth (1972). Se i limiti delle classiestreme sono indeterminati Gastwirth propone:( ) = ( µ − )γ1 1 2 2= f µ 1 U1 −µ 1 U1;γ k fk k LkI calcoli portano all’intervallo [0.3883, 0.<strong>401</strong>6]. Il risultato è già ottimo (ilvalore vero è intorno a 0.<strong>401</strong>4). Tuttavia, Gastwirht e Mehran (1975) aggiungonodelle correzioni ancora più stringenti, ma legate a particolariipotesi sulla funzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione che si nasconde sotto la rilevazione.Li Ui f i µ i pi q i RL γ0 1 0.0482 0.54140 0.0482 0.00323 0.0002 0.00001 2 0.0825 1.46363 0.1308 0.01815 0.0018 0.00012 3 0.0722 2.44572 0.2029 0.03994 0.0042 0.00013 4 0.0690 3.43890 0.2719 0.06925 0.0075 0.00024 5 0.0662 4.43732 0.3381 0.10550 0.0116 0.00035 6 0.0760 5.<strong>401</strong>18 0.4141 0.15618 0.0199 0.00066 7 0.0785 6.39292 0.4925 0.21813 0.0294 0.00097 10 0.2140 8.30454 0.7066 0.43763 0.1404 0.011810 15 0.1911 11.90433 0.8977 0.71857 0.2210 0.018615 0.1024 22.26150 1.0001 1.00011 0.1760 0.07621.0001 µ=8.10.6118 0.10890.3882 0.01340.<strong>401</strong>6


414Il rapporto <strong>di</strong> concentrazione si collega in modo <strong>di</strong>retto alla <strong>di</strong>fferenza semplice me<strong>di</strong>a.n−1nn i2∑∑ xi− xj2∑ ∑[ x() i − x( j)]= =+= =2 n ⎡ i ⎤ n1 11 1⎡ i x∆=== ∑ ⎢ − ∑ ⎥ = µ⎣ ⎦µ − 1 ⎛ ii j ii j() ix( j)⎞⎤22 2ix() i x( j)2 ∑ ⎢ ⎜ ∑ ⎟⎥nn n i= 1 j=1i=1⎣nn n⎝j=1nµ⎠⎦n[ i i i−1 i i−1i]= 2µ ∑ p ( q −q )−( p − p ) q = 2µ q p − p q dove pi=1e pertanto: R=∆/2µ.in1n q q xn() i[ i i−1 i i−1] i = ; pi − pi−1 = ; i − i−1= µEsempio:Numero <strong>di</strong> fornitori per categoria <strong>di</strong> prodotti considerati da una cooperativad’acquisto. Il calcolo <strong>di</strong> R coi i due approcci coincide fino alla 3ªcifra decimale.L’in<strong>di</strong>ce R è standar<strong>di</strong>zzato poiché la variazione proporzionaleha lo stesso effetto su numeratore e denominatore.Anche per variazioni ad<strong>di</strong>tive l’in<strong>di</strong>ce risponde ai requisitirichiesti; infatti, se tutte le modalità sono incrementate <strong>della</strong>costante positiva “a” il nuovo rapporto <strong>di</strong> concentrazionesarà:RX+ ( a)= µµ+a RX ( )e tenderà a zero all’aumentare <strong>di</strong> “a” .Prodotto Fornitori wi wix i fi gi qi fi(qi+qi-1)1 12 -0.095 -1.140 0.05 0.007 0.007 0.0002 15 -0.085 -1.275 0.05 0.009 0.016 0.0013 28 -0.075 -2.100 0.05 0.017 0.032 0.0024 32 -0.065 -2.080 0.05 0.019 0.051 0.0045 47 -0.055 -2.585 0.05 0.028 0.079 0.0076 54 -0.045 -2.430 0.05 0.032 0.111 0.0097 69 -0.035 -2.415 0.05 0.041 0.152 0.0138 75 -0.025 -1.875 0.05 0.044 0.196 0.0179 77 -0.015 -1.155 0.05 0.045 0.241 0.02210 81 -0.005 -0.405 0.05 0.048 0.289 0.02711 86 0.005 0.430 0.05 0.051 0.340 0.03112 93 0.015 1.395 0.05 0.055 0.394 0.03713 98 0.025 2.450 0.05 0.058 0.452 0.04214 103 0.035 3.605 0.05 0.061 0.513 0.04815 119 0.045 5.355 0.05 0.070 0.583 0.05516 131 0.055 7.205 0.05 0.077 0.660 0.06217 134 0.065 8.710 0.05 0.079 0.739 0.07018 137 0.075 10.275 0.05 0.081 0.820 0.07819 144 0.085 12.240 0.05 0.085 0.905 0.08620 161 0.095 15.295 0.05 0.095 1.000 0.0951696 0 49.500 0.708µ=84.8 R= 0.292 0.292Esempi:a) Castellano (1933) interpreta R come la quantità <strong>di</strong> variabile che deve essere trasferita da ciascuna unità all’unità che la precedenella graduatoria crescente delle modalità per ottenere l’equi<strong>di</strong>stribuzione.b) Sen (1997, p.33) espone <strong>di</strong>verse interpretazioni <strong>di</strong> R tra cui la seguente: in ogni confronto binario l’unità con red<strong>di</strong>to inferiore patisceil <strong>di</strong>sappunto <strong>di</strong> scoprirsi più povera rispetto all’altra unità. Se l’effetto del <strong>di</strong>sappunto è proporzionale allo scarto tra le modalità, lasomma <strong>di</strong> tutte le depressioni dovute alle per<strong>di</strong>ta nei confronti <strong>di</strong>retti porta al rapporto <strong>di</strong> concentrazione. In una società ideale nonci sono depressioni e quin<strong>di</strong> R=0.Per valutare la sensibilità ai trasferimenti basta analizzare la dazione <strong>di</strong> un ammontare “d” dalla X ialla X jconX i>X jnell’ipotesi che il trasferimento sia neutrale. L’effetto sull’in<strong>di</strong>ce è:∆R d 2d i j= wi− w⎛ − ⎞j µ( )=− µ ⎝ n ⎠che <strong>di</strong>pende dall’ammontare trasferito “d”, dal totale (nµ), dal numero <strong>di</strong> unità rilevate (n) e dallo scarto (i-j) trale posizioni delle unità implicate nel trasferimento, ma non <strong>di</strong>pende dal livello delle due modalità X i e X j . Fissatala quota da trasferire (d/nµ) e fissato pure “n”, l’effetto del trasferimento <strong>di</strong>pende solo dal numero <strong>di</strong> posizionitra la X j ed X i . I trasferimenti tra modalità collocate intorno ad una moda avranno più effetto che non quelli traunità lontane dalle mode perché qui sarà maggiore (j-i). Se ad esempio in una classe <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to 10’000-11’000euro ci sono 20 unità e nella classe 50’000-51’000 ce ne sono 10, l’effetto del trasferimento <strong>di</strong> 100 euri dall’estremosuperiore all’estremo inferiore avrà maggiore impatto sul Gini nel primo che non nel secondo caso.Esercizio_AE104: Pietra (1941) pone a confronto le due seguenti espressioni:L 1 ( p)= 1 − 1 − p; L 2 ( p)= p 2a) Rappresentare graficamente le curve; b) Verificare che abbiano lo stesso rapporto <strong>di</strong> concentrazione;c) In quali livelli <strong>di</strong> ammontare si riscontrano <strong>di</strong>fferenze ed analogie?


415Altri in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> concentrazione lineariDopo aver stu<strong>di</strong>ato il caso particolare più conosciuto ripren<strong>di</strong>amo ad illustrare gli in<strong>di</strong>ci lineari <strong>di</strong> concentrazione.Nella tabella che segue ne sono presentati alcuni tra i più interessanti:In<strong>di</strong>ce Pesi per n →∞ Modalità raggruppate Modalità singoleBonferroni Log( p)+11 k −1⎛p qxi − i⎞1 nn() i ⎛ 1⎞∑⎜⎟∑ ⎜1− ∑ ⎟k i=1⎝pi⎠n i=1 µ ⎝ j=ij⎠De Vergottinik −1⎛pi− qi⎞n∑⎡⎜ ⎟⎛ 1 ⎞i=1⎝1 − pi⎠x 1n ⎢i j i( n− j + ) − 1⎤1⎥() = 1Log⎜⎟ − 1∑ ⎢⎝1− p⎠kn ⎥−1⎛pi⎞n i=1 µ ⎢1∑⎜⎟∑ ⎥1 − pji ⎝ji ⎠⎣⎢⎦⎥= 1= 1Piesch2p −k2 23 1x i i n( qi − q⎛ 3 2 1i ) pi−⎞ 1 n()⎡3⎛⎞∑i ⎝ ⎠ n µ ⎝ n⎠ ⎛ 2 + 3n+ 1⎞⎤−1∑ ⎢ ⎜ 2 ⎟⎥2= 1 2 2i=1 ⎣2⎝ 4n⎠⎦Mehrankn x i⎡2222 1 () ⎛ 2n − 3n+1⎞i− ( − p) ∑( qi − qi )[ − ( − pi)] ⎜⎟ −⎛−⎞ ⎤1 31 −11 31 ∑ ⎢ 231in i µ ⎝ n ⎠ ⎝ n⎠⎥= 1= 1 ⎣ 2⎦Gini2p− 1k −1∑(pii=1k −1∑ p− qii=1i)1 n x()i ⎡2i−n−1⎤∑n i=1 µ ⎣⎢ n ⎦⎥(Cfr. Bonferroni,1940-41; De Vergottini ,1940; Piesch, 1975). Le misure <strong>di</strong> questa classe sod<strong>di</strong>sfano il principiodei trasferimenti Pigou-Dalton se la funzione dei pesi è strettamente crescente (Mehran, 1976). Inoltre, se siritiene che l’effetto del trasferimento debba essere più intenso in ragione <strong>della</strong> posizione più estrema dell’unitàricevente si potrà optare per un in<strong>di</strong>ce i cui pesi <strong>di</strong>minuiscano a ritmo decrescente cioè: w’(p)>0 e w’’(p)


416La struttura dei pesi chiarisce il comportamento degli in<strong>di</strong>ci. Quelli delGini e del Piesch hanno un andamento parabolico per cui i pesi sonopiù piccoli per le modalità centrali; il De Vergottini assegna pesi crescentisolo alle modalità più gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziandosi poco per quellepiccole e me<strong>di</strong>o-piccole; il Mehran è quello che attribuisce i pesimaggiori alle modalità me<strong>di</strong>o-gran<strong>di</strong> e nel Bonferroni le modalità minorihanno maggiore rilevanza. Nell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Piesch le modalitàinterme<strong>di</strong>e contribuiscono meno alla <strong>di</strong>suguaglianza.xi ni pi gi qi Bon DeV Pie Meh Gini90 1 0.048 0.005 0.005 -0.015 0.000 -0.003 -0.010 -0.005100 1 0.095 0.006 0.012 -0.010 0.000 -0.003 -0.009 -0.005127 1 0.143 0.008 0.019 -0.009 0.000 -0.004 -0.010 -0.006149 1 0.190 0.009 0.028 -0.007 0.001 -0.004 -0.009 -0.006193 1 0.238 0.012 0.040 -0.007 0.001 -0.005 -0.010 -0.007240 1 0.286 0.015 0.055 -0.005 0.001 -0.006 -0.009 -0.007353 1 0.333 0.022 0.076 -0.004 0.002 -0.008 -0.009 -0.008452 1 0.381 0.028 0.104 -0.001 0.004 -0.009 -0.006 -0.008516 1 0.429 0.032 0.136 0.002 0.005 -0.008 -0.002 -0.006563 1 0.476 0.034 0.170 0.006 0.006 -0.007 0.004 -0.003579 1 0.524 0.035 0.205 0.010 0.007 -0.004 0.009 0.000713 1 0.571 0.044 0.249 0.016 0.010 -0.002 0.016 0.004981 1 0.619 0.060 0.309 0.027 0.015 0.002 0.030 0.0111014 1 0.667 0.062 0.371 0.033 0.018 0.008 0.037 0.0181150 1 0.714 0.070 0.441 0.043 0.023 0.016 0.048 0.0271206 1 0.762 0.074 0.515 0.050 0.028 0.025 0.056 0.0351341 1 0.810 0.082 0.597 0.060 0.035 0.037 0.067 0.0471366 1 0.857 0.083 0.680 0.066 0.041 0.047 0.072 0.0561384 1 0.905 0.085 0.765 0.072 0.050 0.058 0.076 0.0641395 1 0.952 0.085 0.850 0.077 0.062 0.070 0.079 0.0732457 1 1.000 0.150 1.000 0.143 0.150 0.145 0.140 0.14316369 21 11.000 1.000 0.547 0.458 0.344 0.561 0.416Esercizio_AE105: <strong>di</strong>mostrare che la funzione <strong>di</strong> punteggio:⎧−p se p < 0.5wp ( )= ⎨⎩p se p ≥ 0.5porta alla quota <strong>di</strong>visoria D 1. Cosa si può <strong>di</strong>re rispetto alla sensibilità ai trasferimenti?Tutti gli in<strong>di</strong>ci lineari <strong>di</strong> concentrazione sono normalizzati cioè variano in un intervallo limitato (0,1). Assumonoil valore nullo quando la variabile è <strong>di</strong>stribuita equamente tra le unità; il valore massimo uno è ottenuto se una solamodalità è positiva e le altre nulle. Sono inoltre standar<strong>di</strong>zzati, ma risentono <strong>di</strong> traslazioni ad<strong>di</strong>tive: si mo<strong>di</strong>ficano sel’origine è spostata <strong>di</strong> una costante ed in particolare <strong>di</strong>minuiscono se la costante è positiva. Il Bonferroni e il DeVergottini sono sensibili ai trasferimenti, ma in modo <strong>di</strong>verso; l’effetto <strong>di</strong> un trasferimento neutrale <strong>di</strong> un ammontare“d” tra le unità che detengono X ie X jè:djdj∆B=∆V( n−)µ ∑ −11r ir= −1⎛ 1* ;⎞∑1 =( n−1)µ r=i⎝n−r⎠La sensibilità del Bonferroni aumenta se il trasferimento è <strong>di</strong>retto a modalità sempre più piccole laddove l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>De Vergottini è più sensibile ai trasferimenti man mano che questi provengono da modalità sempre più gran<strong>di</strong>. Il B puòessere interpretato come la frazione che si dovrebbe trasferire per passare allo stato <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione nell’ipotesiche questo passaggio avvenga gradualmente per equalizzazioni successive, dal minimo al massimo. Il V è l’ammontareche deve essere trasferito in un processo <strong>di</strong> equalizzazione termine a termine, a partire dalla modalità maggiore.3d∆P=2nµ( j−i) ( j + i) ; ∆M=3dn µ3 3[ ]( j−i) 2n− ( j + i)L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Mehran assegna maggiore peso alle modalità piccole ritenendo che l’ineguaglianza sia dovuta alla presenza<strong>di</strong> modalità molto inferiori alle altre. L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Piesch dà peso maggiore alle modalità elevate ritenendo che l’ineguaglianzasia causata dalla presenza <strong>di</strong> modalità molto superiori alle altre.Esempi:a) Calcoliamo l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Piesch e Mehran per la <strong>di</strong>stribuzione dei fornitori adoperata per il Il Gini.i 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20xi 12 15 28 32 47 54 69 75 77 81 86 93 98 103 119 131 134 137 144 161 1696wi -0.534 -0.523 -0.504 -0.478 -0.444 -0.403 -0.354 -0.298 -0.234 -0.163 -0.084 0.002 0.096 0.197 0.306 0.422 0.546 0.677 0.816 0.962P0.000wixi -0.004 -0.005 -0.008 -0.009 -0.012 -0.013 -0.014 -0.013 -0.011 -0.008 -0.004 0.000 0.006 0.012 0.021 0.033 0.043 0.055 0.069 0.091 0.229Mwi -1.781 -1.504 -1.241 -0.994 -0.761 -0.544 -0.341 -0.154 0.019 0.176 0.319 0.446 0.559 0.656 0.739 0.806 0.859 0.896 0.919 0.926 0.000wixi -0.013 -0.013 -0.020 -0.019 -0.021 -0.017 -0.014 -0.007 0.001 0.008 0.016 0.024 0.032 0.040 0.052 0.062 0.068 0.072 0.078 0.088 0.418L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Piesch segnala minore concentrazione rispetto al Mehran ovvero l’aspetto curato dal primo è meno concentrato <strong>di</strong> quellocurato dal secondo.


417b) Dichiarazioni ICIAP 1989. Numero <strong>di</strong> contribuenti per superficie del negozio.3.205B = = 0. 321;1057.723V = = 0.106543.219Superficie Negozi µ f g p q (p-q)/p (p-q)/(1-p) p/(1-p)0 25 481 16.67 0.497 0.138 0.497 0.138 0.723 0.714 0.98826 50 244 37.52 0.252 0.157 0.749 0.295 0.606 1.808 2.98451 100 127 74.04 0.131 0.162 0.880 0.457 0.481 3.533 7.345101 150 36 124.76 0.037 0.077 0.917 0.534 0.418 4.639 11.100151 200 23 175.06 0.024 0.069 0.941 0.603 0.359 5.739 15.982201 300 18 251.19 0.019 0.078 0.960 0.681 0.291 6.921 23.821301 400 21 348.14 0.022 0.126 0.981 0.807 0.178 9.404 52.778400 600 9 497.22 0.009 0.077 0.991 0.883 0.108 11.534 106.556601 800 6 696.35 0.006 0.072 0.997 0.955 0.042 13.431 321.667801 1000 3 867.33 0.003 0.045 1.000 1.000 0.000968 60.10 1.000 1.000 3.205 57.723 543.219Da notare che è sempre: B≥V a meno che le approssimazioni all’interno delle classi non la alterino.Esercizio_AE106: popolazione per un campione <strong>di</strong> comuni.Abitanti Comuni µ f g p q500 750 77 666.67 0.080 0.019 0.080 0.019751 1000 122 880.09 0.127 0.040 0.208 0.0581001 1500 243 1233.82 0.254 0.111 0.462 0.1691501 3000 268 2192.00 0.280 0.217 0.742 0.3863001 5000 176 3920.05 0.184 0.254 0.926 0.6405001 10000 48 11445.02 0.050 0.202 0.976 0.84210001 20000 17 14583.88 0.018 0.091 0.994 0.93420001 50000 6 30000.67 0.006 0.066 1.000 1.000957 2385.11 1.000 1.000a) Calcolare gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Bonferroni, De Vergottini, Mehran e Piesch;b) Se un’ondata <strong>di</strong> mobilità interna portasse tutti i comuni <strong>della</strong> 1ª classe nella 2ª, cosa succederebbe agli in<strong>di</strong>ci?Gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Gastwirth-KakwaniGastwirth (1975b) riprende <strong>di</strong>versi risultati sparsi nella letteratura economico-statistica sul significato e sullamisura <strong>della</strong> concentrazione proponendo una classe <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci flessibile e adeguata in molte circostanze. Kakwani(1980, p. 67-68) ne dà una riformulazione più semplice:GK ∑r x fk= ( )r i ii=1dove r(.) è una funzione convessa e omogenea <strong>di</strong> grado zero cioè tale che r(ax)=r(x) in modo da assicurare lastandar<strong>di</strong>zzazione e r(µ)=0 cosicché, in caso <strong>di</strong> modalità costanti, gli in<strong>di</strong>ci Gastwirth-Kakwani siano nulli; laconvessità garantisce la verifica del principio <strong>di</strong> Pigou-Dalton sui trasferimenti (Kakwani,1980, pp. 67-68).L’elasticità ad un trasferimento neutrale <strong>di</strong> ammontare positivo “d” da una unità con modalità “x” ad un’altra conmodalità inferiore è data da:t( x)= r'( x)−r'( x−d)che misura l’effetto degli spostamenti delle unità tra i vari livelli <strong>della</strong> variabile. La r(x) deve anche essereinvariante a mo<strong>di</strong>fiche proporzionali per cui si baserà su quote relative: x/µ rendendo tali in<strong>di</strong>ci insensibili acambiamenti proporzionali dell’unità <strong>di</strong> conto con cui sono misurate le variabili.Esempi:a) Consideriamo la funzione lineare r(x)=|x-µ|/µ che implica GK=D 2 (la deviazione me<strong>di</strong>a). La sensibilità ad un trasferimento neutraletra unità sullo stesso lato <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a è t(x)=(1 - 1)=0 se xµ ovvero la reazione è costante.b) L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini è molto vicino a questa categoria. Infatti, se si pone r(x)=(2x/µ)[F(x)-0.5]-2[F(µ)-0.5] si definisce un in<strong>di</strong>ce <strong>della</strong> classeGK legato al Gini: GK=R-[1-2F(µ)]. Il fattore correttivo si annulla se la me<strong>di</strong>a aritmetica coincide con la me<strong>di</strong>ana. Per la sensibilità aitrasferimenti si ottiene:tx ( )= 2 [µ Fx ( )− 0.5]− 2 [µ Fx− ( d )− 0.5]= 2 [ µ Fx ( )− Fx− ( d )]tenendo conto che F(x) non cambia per un trasferimento neutrale. L’effetto <strong>di</strong> un trasferimento nel rapporto <strong>di</strong> concentrazione <strong>di</strong>pendedalla prossimità ad una moda dell’unità cedente.


418Lunghezza <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> LorenzFra gli aspetti <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz che sono stati coinvolti nella misura <strong>della</strong> concentrazione merita un doverosorichiamo la lunghezza <strong>della</strong> curva ben nota nella letteratura (cfr. ad esempio Taguchi,1968 e Lombardo, 1969),ma che è stata riscoperta da Kakwani (1980, pp. 83-85) senza che però siano risolte le <strong>di</strong>fficoltà analitiche chene avevano indotto l’accantonamento.Se consideriamo i punti: B, m 1, m 2,…, m i,…,E sulla curva <strong>di</strong> Lorenz e tracciamo le corde: Bm 1,m 1m 2,m 2m 3,…,m n-1E ed in<strong>di</strong>chiamo le lunghezze con λ ila <strong>di</strong>stensione totale <strong>della</strong> poligonale è:En 1 n ⎛ x()i ⎞λn= ∑ λi= ∑ 1 + ⎜ ⎟i= 1 n i=1 ⎝ µ ⎠2Bm i+1p i-1m i∆pip ip i+1qqi+1iq i-1NLa lunghezza <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz è il limite al quale tende la lunghezza <strong>della</strong> poligonale inscritta quando lalunghezza <strong>della</strong> sua corda maggiore tende a zero:λ = ⎛ n⎞Lim ∑λi⎝ ⎠maxLi→ 0 i=1La lunghezza λ non può essere minore <strong>di</strong> √2 (segmento BE) e deve essere inferiore o uguale a 2(BN + NE). Nonsolo, ma muovendo da √2 a 2 l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>spone secondo un livello <strong>di</strong> concentrazione crescente le curve su cui ècalcolato ovvero a valori crescenti dell’in<strong>di</strong>ce corrisponde una curva che si allontana dalla retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione.Se la funzione <strong>di</strong> concentrazione è nota solo attraverso le coor<strong>di</strong>nate (p i,q i) la formula per la lunghezza è:1 n⎛ q − q ⎞ n ⎛λ = ∑ ( − ) + ⎜ ⎟ = + ⎜µ i i−1() i ⎞pi pi−11 ∑ f 1ii ⎟n i= 1⎝ p − p ⎠ i=1 ⎝ µ ⎠ii−122Esempio:Soltow (1965, pp. 10-11) effettua un confronto <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei red<strong>di</strong>ti con i salari <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> lavoro maschili nella città <strong>di</strong> Moss.11960 1875µi f i λi µ i fi λ i3333.33 0.110 0.113 33.33 0.023 0.0237843.42 0.142 0.162 84.13 0.045 0.04812572.70 0.344 0.458 127.97 0.220 0.25717283.73 0.262 0.410 174.44 0.359 0.46421830.63 0.072 0.132 219.37 0.123 0.17727433.72 0.030 0.064 274.74 0.026 0.04241062.95 0.040 0.120 410.63 0.204 0.44214371.11 1.000 1.458 213.22 1.000 1.4540.80.61960 18750.40.200 0.2 0.4 0.6 0.8 1Il grafico ed i dati in tabella sono stati ottenuti stimando le me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe con la tecnica <strong>di</strong> Aigner. La lunghezza cambia pochissimo(solo 4 millesimi) ignorando mo<strong>di</strong>fiche strutturali importanti: la riduzione <strong>della</strong> ineguaglianza per le quote più elevate e l’aumento perquelle più basse.


419Esercizio_AE107: giovani adulti (18-32) consumatori abituali <strong>di</strong> droga per tipo <strong>di</strong> droga.Droghe Consumatori gi q i piEroina 47 0.0157 0.0150 0.0909Inalanti 92 0.0307 0.0456 0.1818Tranquillanti 100 0.0333 0.0789 0.2727Analgesici 121 0.0403 0.1193 0.3636Cocaina 127 0.0423 0.1616 0.4545Sedativi 150 0.0500 0.2115 0.5455Allucinogeni 166 0.0553 0.2668 0.6364anfetamine 170 0.0567 0.3235 0.7273Marijuana 527 0.1757 0.4990 0.8182Tabacco 686 0.2287 0.7282 0.9091Alcool 814 0.2713 1.0000 1.00003000 1.0000a) Calcolare la lunghezza <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz associata alla <strong>di</strong>stribuzione;b) Calcolare la lunghezza normalizzata <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz.Se la funzione <strong>di</strong> concentrazione è continua e dotata <strong>di</strong> derivata prima continua il limite nella espressione <strong>della</strong>lunghezza esiste e vale:1[ ]λ = + ' ( )∫ 102L p dpEsempio:1112 22 1 ⎧ 2 1Lp ( )= p L( p)= p⇒ = ∫ + p dp + cx dx= x + cx + Ln⎡2cx + c( + cx⎤⎫; ' 2 λ 1 4 ; ∫ 1⎨ 12 2 1 ) ⎬ ⇒ λ = 1.4789002 ⎩c ⎣⎢⎦⎥⎭ 0Esercizio_AE108: Taguchi (1968) stabilisce la <strong>di</strong>suguaglianza: R≤2(λ 2 /π)-1. Verificate il risultato per la curvaL(p)=p 2 .Scopriamo le peculiarità dell’in<strong>di</strong>ce λ con la formula Gastwirth-Kakwani:( ) ≥( ) − ( ) = +µ ≥ ≥ ( ) =µ +µ2 2 2 2 2 2 3rx ( ) = 1+ xµ2; ; r' x x x 0 se x 0; r''x x 0Per la sensibilità ai trasferimenti si può notare che la funzione r(x) è convessa. Il loro impatto è misurato da:( ) − [ − ]⎛ µ ⎞ ⎧ 2 2 ⎫t' ( x) = ⎜ ⎟ x +µ ( x d) +µ⎝ ⎠⎨1 3 2 21 3⎬2 ⎩⎭ ≤ 0che è negativa per ogni “x” e quin<strong>di</strong> l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> concentrazione λ reagisce a tutti i trasferimenti, ma con sensibilitàdecrescente all’aumentare <strong>della</strong> “x” ovvero l’effetto è meno rilevante quando la “x” è elevata.L’in<strong>di</strong>ce quadratico <strong>di</strong> BonferroniBonferroni (1942) ha proposto un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> concentrazione ottenuto come:Minx min ≤A ≤x maxn⎧∑( x i − A ) 2 ⎫⎪ i=1 ⎪⎨ n ⎬ ⇒ B 2 =2∑ x i ⎩⎪i=1 ⎭⎪n∑( x i −µ ) 2i=1n2∑ x ii=1= σ 22µ = µ 2 2 −µ 22= 1 − µ222 µ 2 µ 2detto rapporto quadratico <strong>di</strong> concentrazione perché ha una struttura analoga all’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini (cfr. Buscemi,1986). Infatti:


4202( ∆ R ) 2 = 2σ 2 ⎡⇒ B 2 = 2 ∆ 2R⎢⎤⎥⎣2µ 2 ⎦2B 2ha come valore minimo lo zero ottenuto in caso <strong>di</strong> modalità tutte uguali; all’estremo superiore si perviene incaso <strong>di</strong> massima concentrazione con B 2=(n-1)/n.Esempi:a) Andamento complessivo delle importazioni nel biennio 1992-1994. Per ottenere il Bonferroni quadratico bisogna calcolare la me<strong>di</strong>aaritmetica e quella quadratica:2 2B 2 ( 1994)= 1 − ( 26' 020 10 93' 026' 382 10 = 0.27 Metalmeccanici 4'746 5'083 22'524'516 25'836'889Mezzi <strong>di</strong> trasporto 1'573 1'597 2'474'329 2'550'409Alimentari-tab. 806 841 649'636 707'281Macro-branche Imp. 1992 Imp. 1994 X 1992 X 1994Agricoltura-pesca 1'784 1'838 3'182'656 3'378'24424' 596 10B 2 ( 1992)= 1 − Energetici 5'196 5'677 26'998'416 32'228'329)281' 591' 788 10 = 0.26 Minerali ferrosi e no 2'795 3'062 7'812'025 9'375'844Min. e prod. non metal. 409 441 167'281 194'481Chimici 2'202 2'237 4'848'804 5'004'169Tessile-abbigliamento 2'490 2'600 6'200'100 6'760'000Altri 2'595 2'644 6'734'025 6'990'73624'596 26'020 81'591'788 93'026'382Nel 1994 l’in<strong>di</strong>ce è leggermente aumentato in<strong>di</strong>cando che qualche branca si è appropriata <strong>di</strong> quote altrui.b) Imprese per classi <strong>di</strong> capitale versato. Poiché le modalità sono in classi si profila un calcolo approssimato. L’approssimazione ècontenuta grazie alle me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe note:Xi n i f i µ i µ i µ 2 f i i f i0 1 81 0.162 0.87 0.141 0.1231 2 148 0.296 1.47 0.435 0.640⎛ n22 5 93 0.186 3.41 0.634 2.163⎞5 10 88 0.176 7.32 1.288 9.431⎜ ∑ µ i f i ⎟⎝ i=1 ⎠B 2 = 1 − = 1 − 9.2162n∑ µ 2 427.880 = 0.8015 10 20 46 0.092 14.63 1.346 19.69120 40 27 0.054 44.6 2.408 107.415i f 40 100 12 0.024 67.9 1.630 110.650ii=1100 200 5 0.010 133.33 1.333 177.769500 1.000 9.216 427.880Il valore è elevato e non congruo con le in<strong>di</strong>cazioni che provengono dalla centralità (peso eccessivo ai valori alti).L’aggancio con la classe <strong>di</strong> Gastwirth-Kakwani è dato dalla funzione: r(x)=[(x-µ)/µ2]2 che è convessa assicurandocosì la sensibilità ai trasferimenti; il loro effetto è: t(x)=r’(x)-r’(x-d)=2d/(µ 2) 2 che è costante per cuil’effetto stesso è invariante rispetto alla posizione dell’unità ricevente.Esercizio_AE109: imprese agrarie per ampiezza degli appezzamenti. Italia, 1930.Area in ettari Imprese0.01 0.5 909'7820.51 1 581'2991.01 3 1'272'5903.01 5 532'8275.01 10 492'20910.01 20 253'95920.01 50 106'96150.01 100 25'575100.01 500 17'559500.01 e sup. 3'5054'196'266a) Calcolare l’in<strong>di</strong>ce quadratico <strong>di</strong> Bonferroni ipotizzando (U k=(7/3)L k);b) Qual’è l’effetto dell’approssimazione delle me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe con i valori centrali?L’in<strong>di</strong>ce entropico <strong>di</strong> TheilLa concentrazione industriale a <strong>di</strong>versi livelli <strong>di</strong> aggregazione settoriale e territoriale è collegata alle varie forme<strong>di</strong> mercato: monopolio, oligopolio, concorrenza perfetta ed è interessante la ricerca <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori che esprimonoil grado <strong>di</strong> controllo che le imprese sono in grado <strong>di</strong> esercitare, le loro reazioni a nuove <strong>di</strong>sposizioni fiscali ovveroil grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> una attività nel territorio, degli addetti tra le imprese <strong>di</strong> un settore. Lo stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong>concentrazione industriale e finanziaria in<strong>di</strong>vidua una variabile che definisce operativamente il concetto <strong>di</strong>“ampiezza” e ne stu<strong>di</strong>a la ripartizione fra le unità. L’ ampiezza può essere espressa in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti, <strong>di</strong>profitti, <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te, <strong>di</strong> fatturato, quotazioni azionarie. L’ entropia -già incontrata nello stu<strong>di</strong>o <strong>della</strong> mutabilità- èstata formulata nella termo<strong>di</strong>namica e poi usata nella scienza delle comunicazioni. La sua estensione alla <strong>Statistica</strong>è stata tar<strong>di</strong>va, ma ha dato luogo a misure famose tra cui l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Theil (1967, pp. 125-127):


421n ⎡⎛µH = f i ⎞ ⎛i ⎜ ⎟ Ln µ i ⎞ ⎤ k ⎛∑ ⎢ ⎜ ⎟ ⎥ = g i Ln g i⎞ k∑ ⎜ ⎟ = ∑g i Ln( g i )− Ln f ii=1 ⎣⎝µ ⎠ ⎝ µ ⎠ ⎦ i=1 ⎝ f i ⎠ i=1[ ( )]H, detto anche me<strong>di</strong>a entropica, è nullo se le modalità sono tutte uguali poiché, in questo caso, le g icoincidonocon le frequenze relative f irendendo nulli tutti gli adden<strong>di</strong>. L’in<strong>di</strong>ce non potrebbe comunque essere calcolatose qualcuna delle me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> classe fosse nulla; è però possibile considerare zero il fattore g iLn(g i) ricordando chexLn(x) tende a zero al tendere <strong>di</strong> “x” a zero. Ciò premesso, il valore massimo dell’in<strong>di</strong>ce è H=Ln(n) ottenutoqualora una sola unità detenga il totale <strong>della</strong> variabile.Esempi:a) Costo del lavoro dei <strong>di</strong>pendenti pubblici. Dati 1992. La formula non presenta <strong>di</strong>fficoltà se eseguita su foglio elettronico.Settore Dipendenti Costo totale f g gLn(g/f)Ministeri 284'501 11'434 0.088 0.083 -0.0045Università 103'552 5'907 0.032 0.043 0.0128Scuola 1'156'598 43'228 0.358 0.316 -0.0398Aziende autonome 282'659 11'232 0.088 0.082 -0.0053Enti locali 674'038 23'648 0.209 0.173 -0.0327Ricerca 16'827 1'093 0.005 0.008 0.0034Parastato 72'940 4'284 0.023 0.031 0.0102Sanità 638'682 36'113 0.198 0.264 0.07593'229'797 136'939 1.000 1.000 0.0200Secondo l’in<strong>di</strong>ce, il costo dei <strong>di</strong>pendenti pubblici non mostra segni <strong>di</strong> concentrazione in settori particolari e questo si presta a molteinterpretazioni.b) Superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dei supermercati in Liguria.Superficie Supermercati µ i f i g i g i*Ln(µ i/µ)0 200 41 133.33 0.118 0.051 -0.043200 300 159 246.28 0.458 0.363 -0.084300 350 74 323.17 0.213 0.222 0.009350 400 38 373.30 0.110 0.132 0.024400 500 17 446.32 0.049 0.070 0.025500 750 9 1016.20 0.026 0.085 0.100750 1000 7 864.58 0.020 0.056 0.0571000 1500 2 1166.67 0.006 0.022 0.029347 310.79 1.000 1.000 0.117L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Theil, H=0.117 deve essere comparato con il suo massimo in rilevazioni <strong>di</strong> questa ampiezza: Ln(347)=5.85. Ne consegueche, in Liguria, sussiste una situazione <strong>di</strong> sostanziale equità <strong>di</strong> ripartizione <strong>della</strong> superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta tra i supermercati.L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Theil rientra nella categoria Gastwirth-Kakwani con la funzione convessa: r(x)=(x/µ)Ln(x/µ). Neconsegue che l’effetto <strong>di</strong> un trasferimento neutrale è misurato da: t(x)=µ -2 Ln[x/(x-d)] che è monotonicamentedecrescente all’aumentare <strong>della</strong> “x” ovvero l’impatto su quest’in<strong>di</strong>ce è maggiore se il trasferimento avviene versoi livelli bassi <strong>della</strong> “x”.Esercizio_AE110: valore del <strong>di</strong>ritto pluriennale dell’utilizzo dei calciatori. Calcolare l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Theil.Società Importo Società Importo Società ImportoBari 20564 Genoa 13045 Padova 12144Brescia 13131 Inter 90137 Parma 82042Cagiari 9544 Juventus 81346 Reggiana 10106Cremonese 5164 Lazio 88155 Roma 49814Fiorentina 40300 Milan 80732 Sampdoria 22788Foggia 5859 Napoli 21292 Torino 39305Esercizio_AE111: appartamenti per classi <strong>di</strong> valori.Valore Appartamenti< 75'000 1975'000-100'000 73100'000- 150'000 42150'000- 250'000 50> 250'000 16200Calcolare l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Theil usando L 1=(2/3)U 1e (U k=(7/3)L k).


4225.3.3 L’asimmetria <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> LorenzLe misure <strong>della</strong> concentrazione si configurano come in<strong>di</strong>catori sintetici <strong>della</strong> situazione <strong>di</strong>stributiva quantificandonelo scarto dalla equi<strong>di</strong>stribuzione. Tuttavia, come per tante altri in<strong>di</strong>ci, la loro natura <strong>di</strong> “me<strong>di</strong>e” rende vanol’obiettivo <strong>di</strong> sintesi.Ad esempio, le due curve B e C nel grafico includono la stessa area <strong>di</strong> concentrazione e quin<strong>di</strong> hanno lo stessoin<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini, ma esprimono due situazione <strong>di</strong>stinte. La curva B è destrorsa e rappresenta una ripartizione incui vi è un ristretto numero <strong>di</strong> unità più “abbienti” che detiene la maggioranza <strong>della</strong> variabile e numerose unità“povere” che quasi si equi<strong>di</strong>stribuiscono il resto dell’ammontare. La curva C è sinistrorsa e descrive la presenza<strong>di</strong> un folto gruppo <strong>di</strong> “poveri” cui compete gran parte <strong>della</strong> variabile e poche unità “ricche” che si ripartisconoin modo uniforme l’ammontare non assegnato alle altre. In una interpretazione <strong>di</strong>namica, se la <strong>di</strong>stribuzione passadalla curva A alla B questo sarà da attribuire al fatto che le intensità basse e me<strong>di</strong>e hanno migliorato la loroposizione a danno <strong>di</strong> quelle me<strong>di</strong>o-alte; queste, peraltro, hanno pure dovuto cedere quote alle classi estremesuperiori. Un simile passaggio, nell’ambito <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei red<strong>di</strong>ti, significherebbe vedere progressivamenteridurre la presenza delle classi me<strong>di</strong>e in favore <strong>di</strong> una bipolarizzazione tra classi povere e classi ricche.Se invece la <strong>di</strong>rezione è verso la curva C si delinea un processo in cui le intensità basse e me<strong>di</strong>e perdono a favore<strong>di</strong> quelle me<strong>di</strong>o-alte che a loro volta riescono ad erodere quote anche ai livelli estremi superiori. Nella <strong>di</strong>stribuzionedei red<strong>di</strong>ti questo potrebbe implicare la crescita delle classi me<strong>di</strong>e soprattutto ri<strong>di</strong>stribuendo a queste partedelle quote delle classi più ricche senza necessariamente coinvolgere i meno abbienti. E’ evidente che si tratta<strong>di</strong> evoluzioni <strong>di</strong>ssimili ed è altrettanto evidente come le tre curve possano risultare identiche dal punto <strong>di</strong> vistadel rapporto <strong>di</strong> concentrazione. Il problema peraltro non è limitato al rapporto <strong>di</strong> concentrazione: è facile costruirealtri casi <strong>di</strong> ripartizioni coincidenti rispetto al tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>suguaglianza colta da un qualche in<strong>di</strong>ce, ma che siano<strong>di</strong>verse per altre importanti caratteristiche. Poiché ogni in<strong>di</strong>ce vede un aspetto <strong>della</strong> <strong>di</strong>stribuzione, sembrerebbenaturale identificare la curva <strong>di</strong> Lorenz con una batteria <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> concentrazione. Una semplice considerazionefa subito intendere che non si tratta <strong>di</strong> una soluzione pratica perché i concetti che stanno <strong>di</strong>etro agli in<strong>di</strong>ci più notisono interconnessi ed è <strong>di</strong>fficile che ad esempio l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Pietra-Ricci o <strong>di</strong> Bonferroni aggiungano, singolarmenteconsiderati, molta conoscenza in più rispetto all’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini. D’altra parte usare molti in<strong>di</strong>ci è pococoerente con il ruolo <strong>di</strong> sintesi che si è inteso loro attribuire.Esempio:Sia data <strong>di</strong>stribuzione (x i ,f i ) per i=1,2,…,n con x i ≠0. Gini (1932) definisce antiserie la <strong>di</strong>stribuzione (1/x i ,f i x i ) per i=1,2,…,n. L’antiseriegenera una curva <strong>di</strong> concentrazione che ha lo stesso rapporto <strong>di</strong> concentrazione, la stessa lunghezza, lo stesso Pietra-Ricci e la stessaquota <strong>di</strong>visoria <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> concentrazione <strong>della</strong> rilevazione originale. Per cui la stessa sequenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci caratterizza la <strong>di</strong>stribuzionecon or<strong>di</strong>namento inverso delle modalità, sia pure ponderate in modo inconsueto.La curva <strong>di</strong> concentrazione inizia e finisce negli stessi punti <strong>della</strong> retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione e si sovrappone ad essaquando tutte le unità hanno lo stesso ammontare <strong>di</strong> variabile. Ogni scostamento da questa posizione implica concentrazionee più la curva si allontana da L(p)=p, più la variabile risulta concentrata. La <strong>di</strong>screpanza non può però andareoltre la configurazione <strong>di</strong> concentrazione massima allorché la curva si <strong>di</strong>spone sui due cateti del <strong>di</strong>agramma. Tuttavia,la curva non può servire a valutare la minore o maggiore concentrazione se non in casi particolari.Confronto <strong>di</strong> curve <strong>di</strong> concentrazioneLa curva <strong>di</strong> concentrazione inizia e finisce negli stessi punti <strong>della</strong> retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione: Q=p e si sovrappone adessa quando tutte le unità hanno lo stesso ammontare <strong>di</strong> variabile. Ogni scostamento da questa posizione implica


423concentrazione e più la curva si allontana dalla retta Q=p, più la variabile risulta concentrata. La <strong>di</strong>screpanza non puòperò andare oltre la concentrazione massima allorché la curva si <strong>di</strong>spone sui due cateti del <strong>di</strong>agramma.Nonostante i buoni propositi del suo inventore la curva <strong>di</strong> Lorenz non può valutare la minore o maggiore concentrazionese non in casi particolari.Infatti, se una curva è totalmente inclusa in un’altra ( la curva “A” rispetto alla “C” o alla “B”) allora una è sicuramentemeno ineguale dell’altra. Se le curve si intersechano -in uno o in un numero arbitrario (comunquefinito) <strong>di</strong> punti- nonsarà possibile raggiungere una conclusione univoca: se si dà più importanza ai livelli minori allora è la “C” che è piùineguale, se invece pesano <strong>di</strong> più i livelli maggiori risulterà la “B”. Nella figura a destra il confronto dà esito univocosolo ragionando per zone separate: (0, p 1), (p 1,p 2) e (p 2, 1). Nel primo e nel terzo è meno concentrata la “A”; inquella centrale è meno concentrata la “B”. Schutz (1951) ricorda <strong>di</strong> non trascurare che sono in gioco quotecumulate e che le modalità caratterizzanti unità in posizione migliore secondo una curva rispetto ad un’altra nonnecessariamente cominciano o finiscono nel loro punto <strong>di</strong> intersezione. Nel caso <strong>di</strong> curve empiriche, come siè visto, esistono infinite curve <strong>di</strong> Lorenz che si intersecano nei punti osservati (p i, Q i), i=1,2,…,k ed il confrontosarebbe proponibile sono per questi specifici punti.Curva <strong>di</strong> Lorenz per trasformate <strong>della</strong> variabileLa curva <strong>di</strong> Lorenz non cambia se tutte le modalità subiscono una variazione proporzionale dato che la suadefinizione coinvolge solo quantità relative: se invece <strong>di</strong> considerare le modalità x isi utilizzano le trasformatey i=ax icon a>0 le inclinazioni dei segmenti <strong>della</strong> spezzata rimangono le stesse: L(y)=L(ax)=L(x).Esempio:Disponibilità <strong>di</strong> riserve (oro escluso) in miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti speciali <strong>di</strong> prelievo presso il Fondo monetario internazionale.Paese DSP p q Lire qItalia 24.3 0.1 0.059 40'143.6 0.059Singapore 26.1 0.2 0.063 43'117.2 0.063Regno Unito 29.8 0.3 0.072 49'229.6 0.072Cina 33.8 0.4 0.082 55'837.6 0.082Germania 44.8 0.5 0.109 74'009.6 0.109Usa 46.1 0.6 0.112 76'157.2 0.112Francia 47.6 0.7 0.115 78'635.2 0.115Giappone 49.3 0.8 0.120 81'443.6 0.120Spagna 50.3 0.9 0.122 83'095.6 0.122Taiwan 60.4 1.0 0.146 99'780.8 0.146Se le riserve sono valutate in lire invece che in DSP (adoperando il coefficiente <strong>di</strong> conversione coevo <strong>della</strong> rilevazione), gli elementiper tracciare la curva <strong>di</strong> Lorenz restano invariati.Fellman (1976) ha <strong>di</strong>mostrato che se due variabili sono legate da y=t(x) allora:L y ( p)≥ L x pL y ( p)≤ L x pL y ( p)= L x p( ) per 0≤ p ≤ 1 se tx ( )( ) per 0≤ p ≤ 1 se tx ( )( ) per 0≤ p ≤ 1 se tx ( )xxx= monotona decrescente;= monotona crescente= costante;(cfr. anche De Simoni, 1966). Ne consegue, ad esempio, una politica <strong>di</strong> tassazione progressiva (con t(x)/x è monotonacrescente), ottiene minore ineguaglianza a tutti i livelli.


424Esempio:Ipotizziamo che in una zona ci siano “n” centri abitati la cui <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> abitanti sia descritta dalla curva <strong>di</strong> concentrazione L x (p).Un gruppo <strong>di</strong> sfollati è ripartito uniformemente tra tutti i centri abitati <strong>di</strong> modo che ad ogni centro tocchi lo stesso numero <strong>di</strong> rifugiati:y i =a+x i . La nuova <strong>di</strong>stribuzione sarà meno ineguale perché y i /x i = 1+a/x i è monotona decrescente per ogni “a”.Esercizio_AE112: per la <strong>di</strong>stribuzione in tabella e connessa curva <strong>di</strong> Lorenz triangolare:⎧apse p < r⎪ µL( p)=⎨; µ=ra +ar + b( p − r)( 1 − r)b⎪se p ≥ r⎩⎪µa) Se y=x α per quali valori <strong>di</strong> α si riduce o aumenta la concentrazione?b) Rappresentare due curve con minore e con maggiore concentrazione ipotizzando a=4, b=16, r=0.5.x iabf ir1 − r1Definizione <strong>di</strong> asimmetria <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> LorenzIl problema del <strong>di</strong>verso significato attribuibile alla concentrazione nel caso <strong>di</strong> curve sinistrorse e destrorse ha unasua prima <strong>di</strong>scussione compiuta in Panizzon (1955) cui danno poi seguito Panizzon (1959) e Zanar<strong>di</strong> (1965).Taguchi nel (1968) ha affrontato il problema <strong>di</strong> specificare curve <strong>di</strong> concentrazione aventi forma <strong>di</strong> verse, mianaloghi livelli <strong>di</strong> concentrazione suggerendo <strong>di</strong> considerare la curva <strong>di</strong> Lorenz come una qualsiasi curva <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione e <strong>di</strong> questa stu<strong>di</strong>arne poi le varie caratteristiche: centralità, variabilità, asimmetria (in questo èparticolarmente in<strong>di</strong>cato il sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> Gini). Per la centralità Taguchi ha pensato agli in<strong>di</strong>ci basatisulle <strong>di</strong>stanze tra curva <strong>di</strong> Lorenz e retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione: ad esempio D 2=p µ-q µche corrisponde alla “moda”<strong>della</strong> curva. Per la variabilità, Taguchi non ha dubbi: l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini, ma ogni altro in<strong>di</strong>ce basato sulla me<strong>di</strong>a delle<strong>di</strong>fferenze tra quote <strong>di</strong> variabile e <strong>di</strong> unità andrebbe bene. Quin<strong>di</strong> se <strong>di</strong> una <strong>di</strong>stribuzione conosciamo l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>Pietra-Ricci e l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini ci troveremmo, grosso modo, ad aver coperto la “centralità” e la “variabilità”.Focalizziamo l’attenzione alla asimmetria <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> concentrazione.Per stu<strong>di</strong>are l’asimmetria <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz si debbono considerare tratti <strong>della</strong> curva uguali e che siottengono considerando intervalli uguali non sull’asse delle ascisse o delle or<strong>di</strong>nate, ma sulla retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione.La curva <strong>di</strong> Lorenz è considerata simmetrica se la <strong>di</strong>stanza (misurata in parallelo alla contro<strong>di</strong>agonaleq=1-p, detto polo <strong>di</strong> simmetria) tra la curva e la retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione è uguale per punti collocati a <strong>di</strong>stanzauguale dal punto <strong>di</strong> mezzo: p= q =1/2, cioè A 1M=MB 1; ciò implica che:{ }L( p + p)− p = L( p − p)+ p per 0≤ p ≤ min p , 1−pD D D DTenuto conto che :AAAA 2 3 BB 2 3= BB ⇒ = ⇒ AA = BB2 21 2 1 23 2 3 2Esempio:Aggarwal (1984) afferma che è simmetrica la sua proposta <strong>di</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz:2( 1 − a)pLp ( )=;2( 1+a )− 4ap0 < a < 1In realtà è asimmetrica (sebbene in modo molto lieve): per a=0.75 si ha p D =0.875 e la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> simmetria non è rispettata.Esercizio_AE113: <strong>di</strong>mostrare che, se la curva <strong>di</strong> Lorenz • simmetrica, allora la <strong>di</strong>stanza massima tra curva eretta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione p µ-L(p µ) giace sul polo <strong>di</strong> simmetria.Esercizio_AE114: quali sono le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> simmetria <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> Lorenz nel sistema <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> Gini?Come si interpretano nelle coor<strong>di</strong>nate (p,q)?Kakwani e Podder (1986) e Kakwani (1980, pp. 44-45) partono dal fatto che, in una curva <strong>di</strong> Lorenz simmetricasi ha L(p µ)+p µ=1 e definiscono curve sinistrorse cioè con gobba vicino al punto (0,0) le curve per le qualiL(p µ)+p µ>1 e curve destrorse, cioè con gobba vicino il punto (1,1) se L(p µ)+p µ


425Le curve che raggiungono il massimo lungo il polo <strong>di</strong> simmetria q+p=1sono curve centrate (Gini, 1932 parlava <strong>di</strong> curve culminanti) e possonoessere simmetriche come la curva A e asimmetriche destrorse come laB o asimmetriche sinistrorse come la curva C. Le curve non centrate (equin<strong>di</strong> asimmetriche) sono sinistrorse se L(p µ)+p µ1 come per la E. Pertanto, la con<strong>di</strong>zioneL(p µ)+p µ=1 non può essere adottata come in<strong>di</strong>catore univoco<strong>di</strong> simmetria, ma <strong>di</strong> centramento; la sua violazione è invece con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> asimmetria.Esercizio_AE115: se la curva <strong>di</strong> Lorenz è simmetrica <strong>di</strong>mostrare che:maggioranza minima=1-quota me<strong>di</strong>ana.Misura <strong>della</strong> asimmetria <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> LorenzIl polo <strong>di</strong> simmetria q=1-p interseca la funzione <strong>di</strong> concentrazioneq=L(p) nel punto <strong>di</strong>visorio D <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate (p D,q D) corrispondentealla me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>visoria e la retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzione q=p nel punto M <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>nate (0.5,0.5). Per definizione, le coor<strong>di</strong>nate del punto <strong>di</strong>visorioverificano la relazione p D=1-q De quin<strong>di</strong> i segmenti HN e KN sonouguali e l’area del quadrato KDHN è pari a p D(1-q Dp D). L’area deltriangolo BDM=S Lè data dalla base BM pari a 1/√2 moltiplicata perl’altezza MD (cioè CD/√2) <strong>di</strong>viso due;SL=⎛⎝1 ⎞⎛pD− qD⎞2⎠⎝2 ⎠ pD− q =2 4DPer costruzione, tale area è la stessa del triangolo EDM cioè S U. Zanar<strong>di</strong> (1965) definisce statisticamentesimmetrica una curva per la quale si abbia A L= A Uod anche T L=T Uvisto che A Le A Uhanno una parte che è<strong>di</strong> valore coincidente. Questo non implica la simmetria vera e propria dato che T Le T Upossono provenire dacurve <strong>di</strong>verse e non implica nemmeno il centramento che è una con<strong>di</strong>zione sulla <strong>di</strong>stanza p-L(p), necessaria, manon sufficiente per la simmetria.Per misurare l’asimmetria Panizzon (1955) ha proposto l’in<strong>di</strong>ce:⎛A Log T U⎞⎛Ln T U⎞R = 3⎜⎟ = 0.91024 ⎜ ⎟ con −1≤ AR≤⎝ T ⎠⎝ T ⎠LLche assume il valore nullo se la curva è simmetrica; tende all’unità in caso<strong>di</strong> curva con asimmetria sinistrorsa e tende a -1 in caso <strong>di</strong> asimmetriadestrorsa. Il limite superiore tende ad essere ottenuto per una curva chegradualmente si <strong>di</strong>spone nella forma BRE (modalità uguali o nulle) cherappresenta una <strong>di</strong>stribuzione in cui l’R% possiede ammontare zero (R èil rapporto <strong>di</strong> Gini) e le altre unità si ripartiscono equamente il totale. Illimite inferiore è raggiunto per una curva <strong>di</strong>sposta nella forma BEG (tutteuguali tranne una che è maggiore <strong>di</strong> tutte).Giurovich (1959) ha proposto:Destrorse: T UT L;Sinistrorse: T LT U;Tali rapporti, istituiti in modo che il numeratore sia sempre maggiore del denominatore hanno valore uno in caso<strong>di</strong> curva simmetrica ed aumentano all’infinito fintanto che l’area al denominatore tende ad annullarsi.


426Patimo (1977 e 1978) ha stu<strong>di</strong>ato l’in<strong>di</strong>ce:A'D⎛ TU− TL⎞= 2⎜⎟,−1≤ AD≤1⎝ pQ ⎠DDSe la curva <strong>di</strong> Lorenz è simmetrica A D=0. Valori dell’in<strong>di</strong>ce tendenti a -1 segnalano una <strong>di</strong>stribuzione che sisposta verso la massima asimmetria destrorsa cioè la curva BEG “tutte uguali tranne una” ; all’aumentare delGini e con A Dtendente a +1 la <strong>di</strong>stribuzione converge verso la curva BRE “uguali o nulle”Zanar<strong>di</strong> (1965) basa pure la misura <strong>della</strong> asimmetria sulla <strong>di</strong>fferenza tra i rapporti <strong>di</strong> concentrazione nelle duesotto<strong>di</strong>stribuzioni generate dalla me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>visoria, ma la normalizzazione avviene con l’R totale:(Z = T U − T L )R 4Z varia tra -1 ed 1 nello spostarsi <strong>della</strong> curva dalla massima asimmetria de sinistrorsa alla massima asimmetriadestrorsa. Osserva Zanar<strong>di</strong>: “.. se la concentrazione è elevata la curva non può mutare molto la sua forma e, quin<strong>di</strong>,la sua asimmetria non può che essere limitata: per R=1 allora Z si annulla. Quando invece la concentrazione è bassala curva è più libera e si può adeguare a destra o a sinistra a seconda del modo con cui il carattere si <strong>di</strong>stribuisce”.L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Zanar<strong>di</strong> sembra perciò meglio aderire all’esigenza <strong>di</strong> affiancare all’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Gini un valore specificativo<strong>di</strong> ciò che succede ai due lati <strong>della</strong> me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>visoria (cfr. Tarsitano, 1988; Gagliani e Tarsitano, 1987; Gagliani, 1992).Il calcolo <strong>di</strong> Z e degli altri in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> asimmetria richiede la determinazione del punto <strong>di</strong>visorio (p D,q D).Esempio:Consideriamo la curva <strong>di</strong> Lorenz1L(p) = 1 − (1 − p) δ con δ =αα − 1Posto L(p d )=1-p d si ottiene δ=Ln(1-p d )/Ln(p d ). Noto il parametro δ, la soluzione necessita <strong>di</strong> un calcolo iterativo ad esempio con il metodoNewton-Raphson oppure la scansione dell’intervallo (0,1). Per α=2.5 (δ=1.91) ed una partizione dell’intervallo unitario in 100 puntirealizzata con il foglio elettronico si trova 0.61 ≤p d ≤0.62; pertanto, posto p D =0.615 si ottiene Q D =0.385.La conoscenza delle coor<strong>di</strong>nate <strong>di</strong> D consente <strong>di</strong> calcolare le aree T Le T U:TTLUpp qDδ + 1D DpDqDδ ⎡⎤∫ Lpdp − pD− ( − pD) −2 2 + 1⎢⎣1 δ 1 ⎥0δ⎦pDq1 δ + 1D 2pDqD⎡ δ⎤qD∫ L p dp= −⎢q − ( − p ) q2 p2 ⎣ δ + 1 1 δ⎥⎦+= − ( ) == + − ( )D2D D DEsempio:Per la curva dell’esempio precedente abbiamo: T L =0.0153 e T U = 0.0472 ed ecco i valori per i vari in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> asimmetria (per lo Zanar<strong>di</strong>serve anche ricordare che, per questa curva, R=(δ-1)/(δ+1).( ) +TGiurovich U 0.0472'⎡Panizzon A Ln p D − Q D / 4 T U ⎤: = = 3. 085; : R = 0.91024 ⎢⎥ . ;TL.⎣⎢( pD − QD) / + TL⎦⎥ = 0 2140 01534' ⎛ T TPatimo : A U − L⎞. .D = ⎜ ⎟ .⎝ pDQD⎠= 2( 0 0472 − 0 0153) 2=( TU− TL) ( 0. 0472 − 0.0153) 0 270; Zanar<strong>di</strong> : Z = = = 0.3600. 615 * 0.385R0.354844Tutti gli in<strong>di</strong>ci segnalano l’asimmetria sinistrorsa <strong>della</strong> curva <strong>di</strong> concentrazione.Ipotizziamo che <strong>della</strong> curva siano noti solo le coor<strong>di</strong>nate (p i,q i) per i =1,2,…,k. L’in<strong>di</strong>viduazione del punto<strong>di</strong>visorio richiede la localizzazione del tratto <strong>di</strong> spezzata che interseca il polo <strong>di</strong> simmetria.p , q tali che p + q = Max p,q p + q ≤1m m m m1≤i≤k{ i i i i }


427Il segmento che passa per i punti (p m, q m) e (p m+1,q m+1) incrocerà ilpolo <strong>di</strong> simmetria nel punto <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate:µ ⎡pD= − qm+ µ ⎤P q pµ+µ⎢1 m ⎣ µ⎥ ; = 1−⎦mm D Dovviamente: p D≥0.5. Per trovare T Le T Uusiamo la regola deitrapezi:TTLUpDqD1 ⎡m= − ∑( p − p )( q + q )+( p − p ) q + q⎣⎢−1 −12 2 i=1( )i i i i D m D mpDqD1 ⎧ k⎡⎤= − ⎨ ∑( − pi − pi )( qi − qi)p p q q⎣⎢2i m⎦⎥ + ( − − ) − 1 + 1 22 2 ⎩−= + 1m D D mL’approssimazione migliora all’aumentare del numero <strong>di</strong> punti, ma se i punti sono acquisiti in modo sbilanciatoper i vari tratti <strong>della</strong> curva (ad esempio più per le prime o per le ultime classi) le misure <strong>di</strong> asimmetria potrebberorisultare <strong>di</strong>storte.⎤⎦⎥( )⎫⎬⎭Esempio:Ripren<strong>di</strong>amo alcuni dati del censimento generale dell’agricoltura del 1961 già utilizzati da Patimo (1977) per le aziende agricole in affittoin zona “pianura”.Classi Aziende Superf. p q p + qi i i i Trapezi500 19 14'947 1.0000 1.0000 0.0002189'241 1'206'421 0.273810.80.60.40.200 0.2 0.4 0.6 0.8 1m = 6; p6 = 0. 752, Q m = 0. 1781; p m = 0. 752, p D = 0. 7876, Q D = 0. 2124; R = 0.7262T L = 0. 0378; T U = 0.0377Giurovich : T L T U = 1. 0029; Panizzon : A'R = − 0. 0005; Patimo : A'D = − 0. 0013; Zanar<strong>di</strong> : Z = −0.0006La curva risulta simmetrica anche se appare leggermente destrorsa e quin<strong>di</strong> i valori dovrebbero essere negativi. Tuttavia, l’elevataconcentrazione rende incerte le valutazioni sul segno <strong>della</strong> asimmetria.b) Per i dati <strong>di</strong> Soltow (1965) già utilizzati per illustrare la lunghezza <strong>della</strong> spezzata <strong>di</strong> concentrazione si riscontrano le combinazioni(Gini, Zanar<strong>di</strong>): L 1875 (0.261,0.081) e L 1960 (0.272, -0.078) cosicché la curva <strong>di</strong> Lorenz si è allontanata dalla retta <strong>di</strong> equi<strong>di</strong>stribuzioneed ha anche cambiato asimmetria.Esercizio_AE116: red<strong>di</strong>ti in dollari. Australia 1966-67.Classi f i µ i

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