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premio san giorgio a ondina lusa

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L’EREDITÀ TARTINIANA A PIRANO (quarta parte)di Elio MusizzaUn cenno alla Villa Tartini diStrugnano. Venne fatta costruiredal padre di G.Tartini intorno al1700 con pietra bianca istriana.Giuseppe vi trascorse gli anni piùbelli della sua fanciullezza.Oltre alla villa, il complessocomprendeva la chiesetta di S.Basso, la casa dell’ amministratore,la casa colonica, dei magazzini ela stalla.Dalle foto s’intravvedeva unpiccolo molo, una scalinata inpietra verso la citata chiesetta, unalto muro di cinta verso il mare ela villa.La tenuta dei Tartini s’allargavaverso l’interno e verso nord finoalla Croce di Strugnano, compresidei terreni coltivati per lo più adoliveti e la peschiera.I giardini circostanti la villa, ancoraoggi testimoniano la ricchezzadella flora mediterranea.Nel 1801 il complesso di VillaTartini passò alla famiglia Vatta,dopo il 1900 ad altri proprietari.Nel 1956 la villa vennerimodernata dal Governo slovenoe completamente trasformata inluogo di villeggiatura, riservata apersonalità politiche e di riguardo,anche ai noti ospiti stranieri.D O C U M E N T A Z I O N ETARTINIANA AL MUSEO EALL’ARCHIVIO DI PIRANOIl Museo del mare “SergejMašera« di Pirano ebbe particolareattenzione a custodire e curareil lascito dei Tartini. Una stanzadel Museo era dedicata al grandeviolinista piranese, tanto cheancora oggi vi si trova una stanzamatrimoniale dei Tartini che finoal 1955 veniva esposta nella VillaTartini di Strugnano. Nel Museovi si trovano vari libri riguardantila vita e l’opera del »Nostro« i deiTartini in generale.Con la ristrutturazione di CasaTartini nell’omonima piazzacittadina e dopo il restauro edapertura della Stanza ricordo-Stanza Tartini il Museo vi trasferìi cimeli più importanti (violino,maschera…)ALL’ARCHIVIO DI PIRANODopo la morte di Tartini, granparte dell’archivio venne aPirano, una parte andò al governodella Repubblica di Venezia, edun’altra parte ancora venne presadai suoi alunni e sparsa per tuttal’Europa.Qualcosa rimase nella Basilicadi S. Antonio a Padova, doveTartini suonò quale primo violinoper diversi anni. E’ interes<strong>san</strong>teil fatto che a Pirano non giunseromonoscritti delle sue numerosesonate.Quindi, in genere, se escludiamoqualche nota musicale contenutanella lettera a MaddalenaLombardini, nell’ archiviotartiniano a Pirano si trovano benpoche note musicali con testooriginale. Comunque a Pirano sitrova una buona documentazioneper scoprire nel Tartini il grandepensatore e scienziato.Tartini ebbe nella sua città degliammiratori entusiasti che volevanocompletare il suo archivio, sì datrascrivere le sue opere nellaBasilica di S. Antonio. Tra questiil più assiduo fu l’abate D.G.A.Colombo, che si mise in lucepiù degli altri nelle trascrizionidi opere tartiniane. Il Colomboscrisse pure dei commentari sulleopere tartiniane e qualcosa dei suoiscritti si conserva nell’archiviopiranese.Inoltre si dedicarono a Tartinianche i conti Attilio Stefani eStefano Rota, che cercaronoin particolare lettere inedite edaltri manoscritti. Importante pertali ricerche l’archivio del conteStefano Rota, che a parere degliaddetti all’Archivio di Pirano,sembra si trovi conservato aLubiana presso la famigliaBenedetti – Kerzic.Dopo il 1945 diverse opere dimatematica e fisica entraronoin proprietà della Bibliotecacittadina di Pirano e nel 1954 alMuseo di Pirano. Una parte delladocumentazione tartiniana venneconsegnata al Museo di Piranoda due cittadini piranesi LiberoMaraspin e G.Venier, dietroautorizzazione della famigliaVatta che mantenne anche neldopoguerra l’eredità dei Tartini.Appena ultimamente gran partedella documentazione tartinianapassò all’ Archivio di Pirano chemantiene registrate 500 voci.Molti sono gli scritti originalidi studi musicali, matematici,geometrici, lettere e documentivari. Tanti sono ancora gli scrittiinediti riportati pure dal libro suTartini di Antonio Carpi nellaCollana »I grandi musicistiitaliani e stranieri« della Casaed. Garzanti (anno 1945). Nell’Archivio piranese si trovano circa150 manoscritti di Tartini, ed unadecina di documenti di dubbiaprovenienza, forse copiati da testioriginali oppure di altri autori.Importanti sono le lettere tra lequali la già citata a MaddalenaLombardini datata 5.3.1760, che èda meravigliarsi come sia giuntaa Pirano. Tale lettera è una veralezione di violino, che contienetutti gli elementi di approccioall’ arco e la tecnica iniziale delviolino.Si deve pure citare, qualeimportante documento, la letterada Praga al fratello Domenico e alnipote Pietro. Dalle lettere si puòdedurre come i parenti chiedevanospesso denaro, anche perchè lafamiglia Tartini s’imbattè spessoin gravi ristrettezze economiche.Tartini prometteva, ma non potèmai inviare denaro perchè nepossedeva ben poco; comunquedimostrava l’indole di un uomocomprensivo e sensibile. Di taletono anche la lettera di Tartini

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