MOSTRA«I VELIERI»di Kristjan Knez»Il mare non è soltanto una riservaalimentare, costituisce anche,e soprattutto, una «superficiedi trasporto»: una superficieutile, se non perfetta. La nave,la rotta marittima, il porto prestoattrezzato e la città mercantilesono strumenti al servizio deicentri urbani, degli stati, delleeconomie mediterranee: strumentidi scambio, e conseguentementedi ricchezza.Prima di diventare un legame,evidentemente, il mare harappresentato per molto tempo unostacolo. Una navigazione degnadi questo nome non ha avutoprima della seconda metà delterzo millennio, con le traversatedegli egizi in direzione di Biblo,o meglio ancora con lo sviluppo,nel secondo millennio, dei velieridelle Cicladi muniti di vele, remi,uno sperone e soprattutto unachiglia che in qualche modo liincunea tra i flutti (contrariamentealle imbarcazioni a fondo piattoche seguivano la costa tra Biblo el’Egitto).Per molto tempo la navigazionesi è mantenuta prudente,collegando punti vicini tra loro,tanto che la meta da raggiungereera visibile sin dalla partenza.Ci si teneva vicini alla riva,filo conduttore per eccellenza,e all’inizio ci si avventurava inmare soltanto di giorno, facendola spola tra due spiagge vicine; disera, poi, l’imbarcazione venivatirata in secca sulla sabbia«. (F.Braudel, Il mare, in F. Braudel, IlMediterraneo. Lo spazio la storiagli uomini le tradizioni, Milano1999, pp. 37-38).Per la presentazione di questamostra ho voluto citare un passodi Fernand Braudel, insignestorico francese, che dedicò granparte dei suoi lavori di ricercaproprio al mare, e in particolarmodo al Mediterraneo, »specchiod’acqua« circondato da trecontinenti, incrocio di popoli,e di lingue, vettore di culturae civiltà. Nel passato, quandole strade terrestri costituivanoun’insidia per i viaggiatori, persecoli il mare ha rappresentatola via di comunicazioneprivilegiata per il trasporto dellemerci e delle persone. Anchequi gli agguati non mancavano,la pirateria aveva conosciutouna crescita esponenziale, espesso rappresentava un’attivitàredditizia per quelle popolazioniche annoveravano economiepovere ed abitavano in regionidai terreni sterili o quasi. E aproposito di ruberie non possiamonon menzionare gli arditi assaltidegli Uscocchi che resero difficilela navigazione alle navi dellaSerenissima lungo l’Adriatico. Icorsari non infestarono soltantole acque dei Caraibi o del Sudestasiatico, figure più comunial grande pubblico in quantosoggetti di film o romanzi, basticitare quelli di Emilio Salgari.La pirateria fu un fenomeno cheinteressò anche le acque dei nostrimari e nel corso dell’età modernaqueste azioni contraddistinserola storia di questo spazio siaa ponente sia a levante, sia ameridione sia a settentrione e gliartefici non si differenziavanoné per provenienza né per federeligiosa: cristiani e musulmani sicontesero quella dimensione sinoai primi decenni dell’Ottocento.Assalti, uccisioni, saccheggi,distruzione delle imbarcazioni,imprese militari caratterizzaronolo scenario di quei secoli.Abbiamo ricordato la Repubblicadi Venezia, la regina dei mari, ilcui stato è sorto e si è sviluppatograzie ai commerci via mare.Le nostre cittadine, per secoliappartenenti alla Dominante edinserite nel sistema commercialedella città lagunare, continuarono,e, anzi, svilupparono, la vocazionemarinara anche dopo il tramontodella Repubblica. Le imbarcazionitrasportavano i prodotti dellePag. 6campagne istriane a Trieste, chequotidianamente giungevano sulmercato del capoluogo giuliano.Le imbarcazioni non furonoutilizzate solo per il trasportodelle merci, oppure soltantonegli scontri armati, di cui alcunebattaglie sono rimaste scolpitenella memoria storica (da quelladi Azio del 31 a.C. tra Antonioe Cleopatra da una parte edOttaviamo dall’altra, a Lepantonel 1571 tra le forze della LegaSanta e quelle della mezzaluna, daTrafalgar (1805) ove l’ammiraglioNelson sconfisse i Francesi, agliscontri tra nipponici e americaninel Pacifico, la battaglia aereonavaledelle Midway nel 1942o il combattimento di Leyte,nell’arcipelago delle Filippine,avvenuto nell’autunno 1944). Sitratta di fatti d’armi che alteraronoil corso della storia. Ma nonostantegli eventi cruenti che si svolseroproprio in mare in scontri tranavi, è doveroso sottolineareche sulle imbarcazioni viaggiavaanche la cultura, il sapere e l’arte.Nell’Adriatico orientale, grazie aisuoi intrecci e collegamenti con lasponda opposta, si è verificata unaosmosi i cui risultati sono tuttorapercettibili lungo questi lidi:l’arte, l’architettura, il patrimoniostorico-culturale, la lingua equant’altro testimoniano questiintensi rapporti.Questa sera abbiamo ilpiacere di presentare la mostradi velieri di Aldo Alessio,un’esposizione di modellini diottima fattura, riproduzioni inscala di imbarcazioni utilizzateda popoli diversi in epochestoriche altrettanto differenti. DaiBIBLIOTECA“Diego de Castro”ORARIOLunedì - 10-12Martedì - 10-12Mercoledì - 16-18Giovedì - 16-18Venerdì - 10-12
mezzi navali degli antichi Feniciarriviamo alle navi del XVIIIsecolo, e ci spingiamo anche piùin avanti.L’interesse di Aldo Alessio perle navi affonda le radici neglianni della sua gioventù, e non miriferisco soltanto alla passioneper il modellismo. Terminatala scuola dell’obbligo ha fattol’apprendistato come carpentierenell’ex cantiere di San Bernardino.Successivamente ha cambiatomestiere e di conseguenza non haavuto più il tempo per dedicarsi aquesta attività. Con la pensione,ed una maggiore disponibilitàdi tempo libero, Alessio haripreso a dedicarsi a questo suohobby, e da una dozzina d’anni sidedica, con evidenti risultati, allarealizzazione di modelli navali,suo grande interesse, che alternacon un’altra passione ossia ilsuono del mandolino, che lo vedeimpegnato musicalmente assiemeagli altri componenti del gruppomandolinistico »Serenate« dellanostra Comunità. Alessio dasempre è attratto dalle navi;dedicarsi al modellismo è statoil modo migliore per coltivarequesta passione. Le imbarcazioniin scala sono il risultato di unlungo e minuzioso lavoro, il fruttodi ore di paziente preparazione diogni singolo pezzo e di indubbiaabilità manuale che porta allarealizzazione del modello stesso,Aldo AlessioInformiamo i gentili lettori cheil nostro mensile Il TRILLO puòvenir letto in forma elettronicasul sito della Comunità,all’indirizzo:www.unione-italiana.org/piranocurato in ogni dettaglio, anche ilmeno appariscente.La mia digressione storica haun senso perché Aldo Alessio,oltre a realizzare i suoi modelli,si interessa anche dal punto divista storico della nave, quindivuole anche contestualizzare ilperiodo in cui venne costruitauna determinata imbarcazione,cogliendo la sua importanza e lasua funzione.Questa mostra, per certi aspetti,chiude una sorta di cerchio inerentele attività legate al mare. Negliultimi anni la nostra Comunitàha ospitato alcune esposizioni diindubbio interesse come quelladi Nini Rossi sul cantiere diPirano e quella di Davide Filipassul giovane carpentiere, un’artericca di storia e di tradizioni cheinesorabilmente sta scomparendo.Oggi presentiamo le navi, natee costruite proprio negli squerie negli arsenali. Imbarcazioniche giovarono all’economia diuna località o di una regione,che collegavano contesti lontanie nei cui scontri determinavanola grandezza o la miseria di unanazione.Pag. 7SAN GIORGIO2006I servizi suifesteggiamenti delpatronoSan Giorgiosarannopubblicati sulprossimo numeroIMPORTANTERICONOSCIMENTOPER LA COMUNITÀDEGLI ITALIANI DIPIRANOdi Monika BertokUn importante riconoscimentoè stato consegnato mercoledìsera alla Comunità degli Italianidi Pirano. La Croce Rossa dellaSlovenia ha infatti premiato laGiuseppe Tartini per il suo impegnonel campo sociale. La targa è stataconsegnata dal segretario generaledella Croce Rossa, SrečkoZajc, alla presidente, FulviaZudič, nel corso della cerimoniad’inaugurazione della mostra deilavori del gruppo di ceramicaall’albergo Bor dello stabilimentodi cura giovanile Punta Grossa diAncarano. I lavori, che rimarrannoesposti sino a giugno, sarannoinfatti devoluti in beneficenza .Il ricavato delle opere vendutecontribuirà all’acquisto di undefibrillatore per i bambini chesi curano e soggiornano nellostabilmento di Punta Grossa.Gran parte dei lavori è il fruttodi un laboratorio svolto alcunimesi fa in questo stabilimentodal gruppo di ceramica guidatoda Apolonija Krejačič. Lo scorsoanno un’analoga iniziativa avevacoinvolto il gruppo di pittura della