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Analisi e sfruttamento didattico di un testo - DITALS

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<strong>DITALS</strong> I LIVELLOSezione B - <strong>Analisi</strong> e <strong>sfruttamento</strong> <strong><strong>di</strong>dattico</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>testo</strong><strong>DITALS</strong> I LIVELLO 23/02/2009nome_________________cognome___________________Profilo: “Insegnamento dell’italiano a adulti ”Sezione B - <strong>Analisi</strong> e <strong>sfruttamento</strong> <strong><strong>di</strong>dattico</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>testo</strong>Tempo: 1 ora e 30 minuti1) ANALISIAnalizzi il <strong>testo</strong> che Le abbiamo fornito (tratto da: Scalfari E., L’uomo che non credeva inDio, Einau<strong>di</strong>, Torino, 2008, pp.26-27) e completi la scheda seguente in base ai parametriin<strong>di</strong>cati nella colonna a sinistra.P A R A M E T R IA N A L I S ICOMPLESSITÀ LINGUISTICAValuti brevemente il <strong>testo</strong> in base a:- varietà sociolinguistiche presenti (italianostandard, italiani regionali, registri formali einformali ecc.)- lessico (lingua com<strong>un</strong>e, linguaggispecialistici, italiano colloquiale, gerghi ecc.)- struttura sintattica (frasi l<strong>un</strong>ghe con <strong>di</strong>versesubor<strong>di</strong>nate, negazione multipla, ambiguità<strong>di</strong> scopo ecc.)TIPOLOGIA TESTUALESelezioni il tipo e il genere testuale a cuiappartiene il <strong>testo</strong> presentato1. TIPONarrativo Descrittivo Argomentativo Regolativo 2. GENERERomanzo Testo giornalistico Poesia Canzone Fumetto Racconto XImmagine Diario Lezione Lettera Pubblicità Ricetta Ann<strong>un</strong>cio Messaggio Favola Istruzioni Filastrocca Altro ______________________________STRUTTURA DEL DISCORSOValuti brevemente il <strong>testo</strong> in base a:- linearità e chiarezza del <strong>di</strong>scorso- coerenza e coesione testuale,- organizzazione del ragionamento1/4


<strong>DITALS</strong> I LIVELLOSezione B - <strong>Analisi</strong> e <strong>sfruttamento</strong> <strong><strong>di</strong>dattico</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>testo</strong>2) CONTESTO DIDATTICOFacendo riferimento ai parametri elencati nella colonna a sinistra, in<strong>di</strong>chi i destinatari a cuiproporrebbe il <strong>testo</strong> analizzato al p<strong>un</strong>to 1.ETÀ DEI DESTINATARILIVELLO DI COMPETENZA LINGUISTICA DEIDESTINATARICONTESTO IN CUI PENSA CHE POTREBBEESSERE USATO A SCOPO DIDATTICO:- in Italia / all'estero;- all'interno dell'orario scolastico / inlaboratori ad hoc;- in corsi intensivi / in incontri brevi e<strong>di</strong>stanziati;- in corsi strutturati in classi chiuse/ in corsi"aperti" con fluttuazione <strong>di</strong> studenti;- corsi <strong>di</strong> grammatica; corsi <strong>di</strong>conversazione; …- altro …RILEVANZA PER L’APPRENDENTEIn<strong>di</strong>chi perché la tipologia <strong>di</strong> <strong>testo</strong> proposta èadeguata al tipo <strong>di</strong> destinatario prescelto3) SFRUTTAMENTO DIDATTICO3 a) COORDINATE DI RIFERIMENTOSempre tenendo presente il tipo <strong>di</strong> destinatario e la situazione <strong>di</strong>dattica da Lei in<strong>di</strong>viduati nelp<strong>un</strong>to 2, osservi <strong>di</strong> nuovo il <strong>testo</strong> analizzato e costruisca <strong>un</strong>’attività (<strong>un</strong>a soltanto, da realizzareutilizzando la scheda <strong>di</strong> lavoro) seguendo le in<strong>di</strong>cazioni date nelle seguenti tabelle.FASE DELL’UNITÀABILITÀ E /O COMPETENZALINGUISTICA, SOCIOLINGUISTICAO PRAGMATICA DA SVILUPPARETECNICA DIDATTICA3 b) DESCRIZIONE DELLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀIn<strong>di</strong>chi schematicamente il modo in cui proporrebbe l’attività che ha progettato (eventualepreparazione preliminare, tempi <strong>di</strong> svolgimento, modalità <strong>di</strong> esecuzione dell’attività…)2/4


<strong>DITALS</strong> I LIVELLOSezione B - <strong>Analisi</strong> e <strong>sfruttamento</strong> <strong><strong>di</strong>dattico</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>testo</strong>3 c) REALIZZAZIONEHa a <strong>di</strong>sposizione questa pagina per creare <strong>un</strong>a SCHEDA DI LAVORO da fornire agli studenti perla realizzazione dell'attività progettata al p<strong>un</strong>to precedente. Non <strong>di</strong>mentichi <strong>di</strong> fornire le istruzionisullo svolgimento del compito e completi la scheda con tutto quello che serve allo studente persvolgere l'attività (<strong>testo</strong> o immagini).ISTRUZIONI:(scriva esattamente le consegne che darebbe agli studenti per lo svolgimento dell’attività)ATTIVITÀ:(prepari il <strong>testo</strong> che fornirà agli studenti inserendo tutto quello che è utile per svolgere l’attività prevista:domande, griglie, tabelle, immagini o altro)Profilo adulti:3/4


<strong>DITALS</strong> I LIVELLOSezione B - <strong>Analisi</strong> e <strong>sfruttamento</strong> <strong><strong>di</strong>dattico</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>testo</strong>“La mia adolescenza cominciò che avevo quin<strong>di</strong>ci anni a Sanremo. Prima classe <strong>di</strong> liceo. La banda,come subito la battezzammo, si formò dopo il primo trimestre <strong>di</strong> scuola. Da allora si mantennecompatta, con qualche nuova entrata negli anni successivi e ness<strong>un</strong>a uscita. Eravamo <strong>un</strong>a dozzina.Quasi tutti sanremesi, <strong>un</strong> paio <strong>di</strong> Torino, l’<strong>un</strong>ico meri<strong>di</strong>onale (Roma per loro era <strong>un</strong>a città del Sud)ero io che infatti – prima che la banda si formasse ed io entrassi a farne parte - venivo chiamatoNapoli.Le nostre giornate erano scan<strong>di</strong>te dai compiti, che facevamo nel pomeriggio, dal passeggio su e giùper il corso tra le cinque e le sei, dalla sala da biliardo fino alle otto.In classe eravamo <strong>un</strong>a trentina. Le ragazze erano poche e facevano <strong>un</strong> mondo a parte. Alc<strong>un</strong>i <strong>di</strong> noierano più versati nelle scienze, <strong>un</strong>o in particolare era bravissimo in matematica e in trigonometria, ilseno e il coseno, dei quali ricordo a stento i nomi ma assolutamente nulla del loro astrusosignificato. A tutti – parlo della nostra banda – piacevano la poesia, la storia e la filosofia. Insommale idee. E la fisica teorica, che in quegli anni fu <strong>un</strong>o degli argomenti delle nostre <strong>di</strong>scussioni serali.Ne <strong>di</strong>menticavo <strong>un</strong> altro, <strong>di</strong> tema ricorrente tra noi: i miti, gli dei e il loro significato.Parlavamo anche <strong>di</strong> ragazze. Alc<strong>un</strong>e tra quelle che come noi passeggiavano su e giù per il corso trapiazza Colombo e l’imbocco <strong>di</strong> viale Imperatrice ci piacevano ed ogn<strong>un</strong>o aveva scelto la propria. Lascelta però era del tutto platonica. Ci scambiavamo sguar<strong>di</strong> ed era tutto: ness<strong>un</strong>o <strong>di</strong> noi conoscevaancora la donna, le prime esperienze vennero l’anno dopo, passarono attraverso il noviziatodell’epoca che si faceva al bordello. Noviziato che fu all’inizio <strong>di</strong>sastroso, ma ci tolse almeno <strong>un</strong>po’ della timidezza. L’anno dopo infatti con le ragazze del corso passammo dagli sguar<strong>di</strong>all’approccio <strong>di</strong>retto. Qualche volta le portammo al cinema, d’estate ci si vedeva in spiaggia e dopocena a prendere il gelato. Carezze e baci, per l’epoca era già molto. Ma accoglierle nella banda no,il gruppo era rigorosamente maschile e tale rimase fino alla fine…”(tratto da: Scalfari E., L’uomo che non credeva in Dio, Einau<strong>di</strong>, Torino, 2008, pp.26-27)4/4

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