46GlossarioParola di farmacistaClassi di farmaci A comprende tutti i farmaci gratu<strong>it</strong>i, a totale carico delServizio san<strong>it</strong>ario nazionale, venduti al c<strong>it</strong>tadino mediante presentazionedella prescrizione medica. Nella C sono compresi i medicinali atotale carico dei c<strong>it</strong>tadini. Tre le categorie: etici, farmaci che richiedonola ricetta medica per essere acquistati; Sop, senza obbligo di prescrizione,che non possono essere pubblicizzati; Otc ossia i farmacida banco. Cancellata la B che comprendeva i farmaci r<strong>it</strong>enuti utili, manon essenziali. H è la classe che comprende quei farmaci gratu<strong>it</strong>i solose utilizzati o forn<strong>it</strong>i da strutture san<strong>it</strong>arie.Farmaco da banco Si tratta di medicinali che si acquistano senza bisognodella ricetta medica. Non per questo privi di rischi, occorre utilizzarli conprudenza. Solo per questa categoria in Italia è possibile la pubblic<strong>it</strong>à rivoltaal pubblico in televisione, su giornali e riviste.Farmaco generico Identico per funzione, principio attivo ed efficacia allaspecial<strong>it</strong>à medicinale corrispondente, non ha un nome di fantasia (ilmarchio registrato), ma quello comune del principio attivo. È sottopostoagli stessi controlli di qual<strong>it</strong>à da parte del Ministero della Salute. Ilvantaggio è che costa meno perché non è più coperto da brevetto.Principio attivo Il componente attivo del farmaco, responsabiledell’azione curativa per la quale lo assumiamo.www.ministerosalute.<strong>it</strong>c<strong>it</strong>tadinanzattiva.<strong>it</strong>movimentoconsumatori.<strong>it</strong>adiconsum.<strong>it</strong>federconsumatori.<strong>it</strong>agenziafarmaco.<strong>it</strong>assogenerici.orgmercato le farmacie detengono il 91,8per cento, lasciando alle parafarmacieil 4,7 per cento e ai Coop Salute dellaGrande Distribuzione il 3,5 per cento.Dall’indagine La distribuzione dei farmaciin Italia: difesa della salute o difesadelle rend<strong>it</strong>e?, commissionata daCoop Liguria alla Facoltà di Economiadell’Univers<strong>it</strong>à di Genova, viene fuori unmercato protetto, privo di concorrenzaesterna, perché sui prodotti a caricodel consumatore gli sconti nascono sostanzialmentesolo da una competizioneinterna tra farmacie alquanto debole.«L’obiezione ricorrente – spiega GianniCozzi, uno degli autori delle ricerca – èche la farmacia è un canale in cui operanofarmacisti la cui deontologia professionaleè garant<strong>it</strong>a dall’iscrizione all’albo.Ma anche nelle parafarmacie e neiCoop Salute della Grande Distribuzioneè obbligatoria la presenza continua diun farmacista». Dunque se i vincoli ele garanzie sono le stesse, perché nonconsentire le stesse opportun<strong>it</strong>à? La domandaè tutt’altro che retorica.Farmaco… logico«L’unica apertura nei confronti dei canalialternativi alla farmacia nell’amb<strong>it</strong>odell’ultima, cosiddetta liberalizzazione,quella del Governo Monti, è stata la possibil<strong>it</strong>àdi vendere farmaci veterinari epreparati galenici (quelli allest<strong>it</strong>i in farmaciadal farmacista, ndr) – rispondeVincenzo Santaniello, direttore Sviluppo& Innovazione di Coop Italia – la cuiquota di mercato è talmente bassa chenon è neppure misurabile.Poi c’è stato ildeclassamento di alcunifarmaci di fasciaC che, a differenzadegli altri, si potrannovendere anchenei canali alternativi.Ma stiamo parlandodi 400 prodotti, cioèuna quota di mercatosul totale dal 4 al6 per cento, ovvero200 milioni di euro.Per Coop parliamodi 2 milioni e mezzoal massimo. Si trattaquindi di una misuramarginale, soprattuttoper i c<strong>it</strong>tadini che nonvedranno un ampliamentosignificativodi farmaci su cui poter risparmiare».Invece la prima liberalizzazione (il decretoBersani del 2006 che consentivadi creare spazi dedicati nella Grande Distribuzioneper la vend<strong>it</strong>a dei farmaci dabanco, alla presenza di un farmacista) aguardare i numeri un po’ di risparmiol’ha portato. «La maggiore concorrenzaha generato un abbassamento del livellodei prezzi del farmaco in generale, main particolare – conferma Santaniello – iCoop Salute hanno prodotto un risparmiodi circa 11 milioni di euro rispettoall’acquisto degli stessi prodotti pressouna farmacia, visto che la differenza diprezzo medio tra Coop Salute e farmaciaè del 25 per cento». E si tratta solo disconti sul prodotto finale. «Infatti con losviluppo del farmaco generico a marchioCoop – acido acetilsalicilico e paracetamolo– abbiamo dimostrato soprattuttoche sarebbe il cambiamento strutturaledel mercato a far risparmiare il consumatoree nello stesso tempo a renderecomunque possibili alti margini di guadagno– afferma Santaniello –. Qualchecifra? Aver prefer<strong>it</strong>o al farmaco di marcail generico a marchio Coop ha permessoal consumatore un risparmio di circa500mila euro, solo considerando i prezzidegli equivalenti di marca in Coop Salute.Questo dato aumenterebbe notevolmentese considerassimo i prezzi deglistessi prodotti venduti in farmacia».Una strada che, se percorsa fino in fondo,potrebbe portare a una spesa piùleggera per i c<strong>it</strong>tadini. Perché il farmaconon è una merce come le altre. ❚
La ricetta di Coop......aspettando un’effettiva liberalizzazione delmercato del farmaco. A cominciare da nuovimedicinali a marchio in arrivo quest’anno.n R<strong>it</strong>aNannelliDopo l’acido acetilsalicilicoe il paracetamolo in arrivoquest’anno nuovi farmacia marchio Coop. «Stiamolavorando su altri principi attivi perestendere la gamma dei nostri generici– spiega Vincenzo Santaniello,direttore Sviluppo & Innovazione diCoop Italia – che usciranno nel corsonel <strong>2013</strong>. Un ulteriore risparmio persoci e consumatori perché è stato propriosui prodotti a marchio che siamoriusc<strong>it</strong>i a intervenire nella strutturastessa del mercato, a razionalizzaresensibilmente i costi della filiera produttivae distributiva: è questa la baseche ci ha consent<strong>it</strong>o una fortissima riduzionedei prezzi di vend<strong>it</strong>a per darei maggiori vantaggi a chi ha prefer<strong>it</strong>oil nostro generico ad altri». Quantoai farmaci in vend<strong>it</strong>a nei Coop Salute,di recente l’Aifa (Agenzia <strong>it</strong>alianadel farmaco) ha aggiornato la lista diquelli che da ricetta passano a Otc/Sop: ad oggi ci sono oltre 400 prodotti“declassati” dalla fascia C. In sostanzaquesti farmaci si potranno acquistaresenza ricetta anche nei canali alternativialla farmacia, nelle parafarmaciee nei Coop Salute. «Visto che il costodi questi farmaci era e rimane a totalecarico dei c<strong>it</strong>tadini, anche qui potremogenerare dei risparmi sul prezzodi vend<strong>it</strong>a intorno al 20 per cento»,commenta Santaniello. La lista comprendefarmaci come antimicoticivaginali a base di econazol, antiviraliper uso topico a base di aciclovir,antimicotici locali a base di ciclopirox,prodotti a base di diosmina peri problemi di circolazione, antinfiammatoriper uso topico e colliri antiallergici.Medicinali che si aggiungonoai farmaci veterinari con ricetta e aipreparati galenici che Coop ha deciso,però, per il momento di non produrre.«Un aumento del numero di farmaci– che Coop ha iniziato a mettere invend<strong>it</strong>a a partire da dicembre scorso –con cui il Governo ha mantenuto fedeall’impegno di ampliare la lista, mache di fatto non consente un reale aumentodella concorrenza, visto che laquota di mercato di queste medicineè residuale – sottolinea Santaniello –.In ogni caso stiamo predisponendomateriali informativi sia sui farmaciveterinari che sugli ex farmaci difascia C, con cartelli all’ingresso delpunto vend<strong>it</strong>a e anche all’interno delCoop Salute». Ma il giudizio di CoopItalia sulla liberalizzazione attuatadal Governo Monti è sostanzialmentenegativo: «Siamo uguali alla farmaciaper la struttura dell’esercizio, lavoranoda noi farmacisti laureati e abil<strong>it</strong>atialla professione – dicono da Coop –,ma non possiamo fornire lo stessoservizio. Oltre a essere paradossale,tutto questo va nella direzione contrariaa quanto significa liberalizzare,cioè aprire mercati chiusi generandovantaggi per i consumatori e maggioreefficienza per le imprese. Prendiamoatto che questo Governo non è statoin grado di agire al meglio sul versanteliberalizzazioni. Da parte nostracontinueremo ad impegnarci perchéquanto è stato realizzato finora possaavere ulteriori sviluppi». E infatti afine 2012 i Coop Salute hanno toccatoquota 108: 92 Iper e 16 Supermercaticon oltre 300 farmacisti.«Coop valuterà nuove aperture qualoravenissero aperti nuovi ipermercati.Anche perché – precisa Santaniello – ilCoop Salute, per le sue caratteristiche,deve avere una dimensione compresatra i 20 e i 50 metri quadrati. Dunquesolo all’interno di un ipermercato o diun grande supermercato, mentre inuno di piccole dimensioni saremmocostretti a togliere altre merci per farespazio alla parafarmacia». ❚47