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catalogo mostra - Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina

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La <strong>mostra</strong> “Omaggio alle vittime <strong>di</strong> Fukushima” <strong>di</strong> Eugenio Bolley proponedue temi che ritengo particolarmente importanti nella società attuale:il primo è quello della solidarietà, il secondo è quello artistico-sociale delconfronto con l’altro, con ciò che socialmente e culturalmente è lontano dalmodello dominante.In questa bella esposizione delle opere, che il maestro Bolley ha realizzatoin parte durante il suo soggiorno in Giappone, troviamo molte rappresentazionidel Fuji, che evocano in modo nuovo gli antichi “kami“, cioè le mitiche<strong>di</strong>vinità nipponiche e gli spiriti ancestrali, e costringono lo spettatore a confrontarsicon il <strong>di</strong>verso e con un modo nuovo <strong>di</strong> concepire la realtà e l’arte.La parte più copsicua delle opere è però incentrata sull’evento “Tzunaminucleare”, che ha causato 24.000 vittime e 160.000 sinistrati.Le tematiche <strong>di</strong> questi lavori hanno lo scopo <strong>di</strong> valutare criticamente le, nonsempre con<strong>di</strong>visibili, scelte operate dai nuovi “appren<strong>di</strong>sti stregoni“, che <strong>di</strong>fronte all’impreve<strong>di</strong>bile non sanno poi come <strong>di</strong>stricarsi se non affidandosi all’azioneeroica <strong>di</strong> qualche centinaio <strong>di</strong> volontari come Masao Yoshida, <strong>di</strong>rettoredell’ impianto nucleare, deceduto per cancro all’esofago il 9 Luglio scorso.Il libro <strong>di</strong> Pio D’Emilia “I trenta giorni che sconvolsero il Giappone”, de<strong>di</strong>catoa Fukushima, e la ricca documentazione fotografica che illustrano insequenza il <strong>di</strong>sastro, sono serviti a Bolley, come già con “Il Mangianuvole”,a denunciare e far conoscere a chi <strong>di</strong> “nulla si accorge” che certe sceltevanno testate, con<strong>di</strong>vise e, se e` il caso, rifiutate.Il singolare percorso che possiamo intraprendere attraverso le “visioni” <strong>di</strong>Bolley ci coinvolge in nuovi meccanismi <strong>di</strong> emozioni e conoscenza <strong>di</strong> unestremo oriente che se da una parte ci affascina e stupisce, spingendoci alconfronto con l’impalpabile assonanza della tra<strong>di</strong>zione giapponese che inmodo lieve unisce guerrieri e asceti, artisti e giar<strong>di</strong>nieri, dall’altra ci sconvolgecon la drammaticità degli eventi contemporanei.È quin<strong>di</strong> su questo terreno che l’arte <strong>di</strong>venta uno strumento per crescere,conoscersi e avere una visione più allargata della vita.Nella convinzione che la cultura e la conoscenza siano i migliori strumentiper sconfiggere i pregiu<strong>di</strong>zi e il “rischio dell’in<strong>di</strong>fferenza” <strong>di</strong> fronte alle gran<strong>di</strong>trage<strong>di</strong>e del mondo, il Comune <strong>di</strong> Bardonecchia ha sostenuto e patrocinatoquesta iniziativa a cui augura il successo che merita.”Roberto BorgisSindaco <strong>di</strong> Bardonecchia5

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