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Modello analitico per lo studio della propagazione di fasci laser ...

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yxp‡wovu{nno¨ ¦¡¥©§¡¤¤© ¡¥£¦©¤§¤¥¨ ¡!¨§© ©©©¥£¦ ¢ ©¢¡¤£¦¥¨§©§¡¦¦§¨Rossella ZoliDipartimento <strong>di</strong> Elettronica, Informatica e Sistemistica, Università <strong>di</strong> Bo<strong>lo</strong>gnaViale Risorgimento 2, I 40136 Bo<strong>lo</strong>gna, Italyrzoli@deis.unibo.it"#$ % & ')( %*,+,-.¤/0 /1 2/ 2 1 . 1 3)4.50)30)3)0)674-8 0)6¤9¦:);)1 6¤4:1 < 0)6=>0)41@?):)4+4+)1@6:)3 A-4=>;,-3)0)6¤0)3);4+)142 0)3>. < 1 2 . 0)6©-3)41 3>. -475;,-. 42 -?,=>4-:)3>.¤:BC?)1 0)9.¤1 9-441 ;D? 7560>. 1 2¤;,-:);)1 . E B>:)8 = . 1 ;D? 750F4+,-361 3>.C0)3);;,-BB 2 0)8 41 ;? 708 -2 8 =>60>2C0 /1 2 4= 2 1D:B0>2 ?,-42 0>27¢2 0);,-= . G¦*,+,-.C9¦:);)1 6+):)6;>.B>:>2. 7,. 41 9.C8 +)0>2 0)8 41 2 -H 1 ;@? 70>2 ?,-42 0>27¢I2 1 . 3)1 6¦3,=>9¦?)1 2 . E-G1 G-38 :)3);,-4-:)3>.J2 0)3 A-3 A¤B 2 :)9. 42 :)3 A@4:FK1 0)LC;,-BB 2 0)8 4-:)3)GMN /1 2 -9¦1 3)40)6©2 1 . =>64.O0>2 1C0)6. :F. =>8 8 1 . .B)=>667@8 :)9/0>2 1 ;FK¦-4+:>2 1 4-8 0)6,:)3)1 .©8 :)3B)-2 9-3 A!4+)1< -0)?,-6-47!:B4+)1¨0 /)/ 2 :)0)8 +¤-3¤0)3 7!;,-BB 2 0)8 4-:)3¦2 1 A-9¦1 G4+)1ST©UV¤W¦X¦Y©R VSZ P>QRLo <strong>stu<strong>di</strong>o</strong> <strong>della</strong> <strong>propagazione</strong> <strong>di</strong> <strong>fasci</strong> <strong>laser</strong> è importante in molte applicazioni, comead esempio la progettazione <strong>di</strong> sistemi ottici complessi od il telerilevamento. I primistu<strong>di</strong> sul tema risalgono ai primi anni ’80, quando Born e Wolf risolvono analiticamentel’integrale <strong>di</strong> Fresnel, calcolando la <strong>di</strong>stribuzione dell’intensità, nella regione focale, <strong>di</strong>un’onda piana uniforme focalizzata da una lente e <strong>di</strong>ffratta da un’iride circolare [1].Successivamente il model<strong>lo</strong> è stato esteso considerando un <strong>fasci</strong>o gaussianocircolare [2-5] e giungendo ad espressioni analitiche dell’intensità del <strong>fasci</strong>o sull’asse<strong>lo</strong>ngitu<strong>di</strong>nale. Questi risultati possono non bastare in molte applicazioni, quali, adesempio, i lettori <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci a barre. In questo caso, infatti, so<strong>lo</strong> conoscendo l’andamentotrasversale completo dell’intensità si possono prevedere e risolvere i problemi <strong>di</strong> lettura,derivanti dalla defocalizzazione del <strong>fasci</strong>o o dalla sua forma ellittica.Lo scopo <strong>di</strong> questo lavoro è quel<strong>lo</strong> <strong>di</strong> estendere la formulazione analitica utilizzatain [3-5], <strong>per</strong> descrivere le caratteristiche trasversali <strong>di</strong> un <strong>fasci</strong>o <strong>laser</strong> focalizzato e<strong>di</strong>aframmato, considerando anche proprietà del <strong>di</strong>odo <strong>laser</strong> quali l’astigmatismo e la<strong>di</strong>vergenza, non previste nei modelli fin qui citati.I sistemi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nate utilizzati sono schematizzati nella figura 1. Sul piano ( η)e¦^ [\]¢^¤_¦`¨a©a^b¨`¨^¤c¦d, ξfdove si trova l’iride <strong>di</strong> g raggio , il campo incidente è supposto gaussiano circolare efocalizzato h in . i Se è la su<strong>per</strong>ficie dell’a<strong>per</strong>tura, il j campo in un generico k puntovale:( )= −λ∫∫⎛ ⎜ −⎝[ ]l>m ( )−{ ρ ⎞⎟⎠r s t r s t p>q{ z| dove è il fattore <strong>di</strong> } ampiezza, ~€)~ ‚ƒ „ <strong>lo</strong> del … <strong>fasci</strong>o, il raggio <strong>di</strong> curvatura del<strong>fasci</strong>o prima dell’a<strong>per</strong>tura,ˆ= λ il numero d’onda e ρ la coor<strong>di</strong>nata ra<strong>di</strong>aleπ†normalizzata rispetto al raggio dell’a<strong>per</strong>tura. La presenza dell’a<strong>per</strong>tura causa il‰>Š)‹ Œ)Ž ,‰>‘ cosiddetto , cioè uno spostamento verso la fen<strong>di</strong>tura stessa <strong>della</strong> sezione <strong>di</strong>focalizzazione rispetto al caso <strong>di</strong> assenza <strong>della</strong> fen<strong>di</strong>tura stessa [5]. Nell’ipotesi chesiano valide le approssimazioni <strong>di</strong> Fresnel, si può estendere l’approccio utilizzato in [1],risolvendo l’integrale (1) tramite serie <strong>di</strong> Lommel. Si ottiene così l’espressione del(1)


¢¡»ºÐ ËÛ Ø Ô © A¨ß×ÿ¥Ö©: > 8 @C ?ϨÊΩ! &6¤²Ç È Á É ÆÌ Í Ê©% , 5 1 -+¤¨¤¨Õ©8BŤÛצ §£BÄ£Õ¤ §£7ÚÂÕ(§ÁÃÙ¤Bզؤ §¤¤×½7Ö0 Á(N¦¤£!,1½ãÀ¾½å í é æ ä(¨¦¤¤G K E M OL©0)£½ ½©0¤(¦¢¤*/GF¡¥¨(OE¨Òž¤â).O(-œé嚟œ¦ §£D,â¤èDOQâ­ç§¬â˜¤P«æ¦å—ä–” •– •campo elettrico ’ in e daquest’ultimo si ricava l’intensitàtrasversale, <strong>per</strong> un <strong>fasci</strong>oincidente gaussiano circolarefocalizzato e <strong>di</strong>aframmato. A talescopo, conviene in<strong>di</strong>viduare il“ punto tramite due variabili”a<strong>di</strong>mensionali = π+›e = π ed introdurre+il numero <strong>di</strong> Fresnel= TVU λWXZY , []\_^il§©¨parametro <strong>di</strong>troncamento α° )ªSchema <strong>di</strong> riferimento= ( ed ilcoefficiente δ = .Seguendo il proce<strong>di</strong>mento utilizzato in [1,3-5],® α¯conviene risolvere l’integrale (1)µseparatamente, <strong>per</strong> < (regione focale) e > ±(regione d’ombra).¹ ¼Per < si trova:essendo ( )Êπ[ ]⎟Å ⎛ ⎞ ⎛ ⎞= ⎜ − ⎟ ⎜ +π ⎠ ⎝ ⎠À⎝¿= λ l’intensità nel fuoco geometrico Ñ (= = ), eÓ(2)³ ´· ¸ï conPer⎛⎜⎝⎞⎟⎠⎛ ⎞⎜ ⎟îα .⎝ ⎠( ) ∑ ∞ −àα ⋅, ( ) ∑ ∞ − ⋅==Ô Ü Ý Þ== ò , = o, õ se> , si ha:ð ñó ôá ê ë ì== + δ .≥ ÷ ÷ ø ÷ ø ù ù ú: = δ−−−û û ü û ü ý þ ý,−−ö⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎧= ⎜ − ⎟ ⎜ ⎟ ⎨ + + + +⎝ π ⎠ ⎝ ⎠ ⎡ ⎛⎞⎤ + ⎢£⎜ +⎟⎥⎢ ⎜⎟⎥⎣ ⎝ δ + ⎠⎦⎣ ⎝ δ + ⎠⎦essendo⎡ ⎛⎞⎤⎪⎫[ − ] + ⎜ + ⎟ [ + ] ⎬ ⎪⎭∑ ∞ ++ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞α ⎜ ⎟ ⎜ ⎟,+=δ +( − ) ⋅ ( − )" # $== ') +2 3 4; < =H I J( ) ∑ ∞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞−α⋅ ( − ) ⎜ ⎟ ⎜ ⎟= ⎝ ⎠ ⎝ δ + ⎠+⎛ δ ⎞ δ⎛ δ ⎞:=⎜−⎟ , 9D=⎝ δ + ⎠ δ +⎜−⎟ .⎝ δ + ⎠ δ +Queste formule si semplificano ad esempio nel fuoco geometrico ( = ) , dove la(2) si riduce alla formula <strong>di</strong> Airy [1] o lungo R Sl’asse <strong>lo</strong>ngitu<strong>di</strong>nale, dove, ponendo =nella (3), si ritrova l’andamento dell’intensità <strong>lo</strong>ngitu<strong>di</strong>nale già ricavato da Li [5].⎝⎠⎝⎠+(3)


ž¡¦©Il model<strong>lo</strong> matematico sviluppato si riferisce, come detto, ad un <strong>fasci</strong>o con unasimmetria circolare e non vale quin<strong>di</strong> <strong>per</strong> un <strong>fasci</strong>o a simmetria ellittica. In tal caso, lavalutazione analitica dell’espressione del campo <strong>di</strong>venta estremamente complicata.Spesso, <strong>per</strong>ò, è sufficiente conoscere so<strong>lo</strong> la <strong>di</strong>stribuzione dell’intensità lungo le dueprincipali <strong>di</strong>rezioni trasversali, ovvero lungo gli assi ` e a <strong>di</strong> figura 1. Ipotizzando quin<strong>di</strong>lecita la separazione delle variabili, si può spezzare il problema in due parti, applicandoin<strong>di</strong>pendentemente il proce<strong>di</strong>mento sui piani b c d e f e g h_i j k , assumendo la <strong>di</strong>mensionemaggiore del<strong>lo</strong> strato attivo <strong>di</strong> un <strong>di</strong>odo <strong>laser</strong> parallela all’asse l . Le formule fin quitrovate vanno riscritte con pe<strong>di</strong>ci m o n , a seconda <strong>della</strong> <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> <strong>propagazione</strong>analizzataowrxvy{z{|}z{u{wr~V€svu prqtsvu ‚{ƒ}z„|}y€uPer verificare s<strong>per</strong>imentalmente il model<strong>lo</strong> si è utilizzato†‡‰ˆun <strong>di</strong>odo <strong>laser</strong>commerciale, ( λ = ), un sistema ottico anastigmatico conŠ ‹‰Œ ‰Ž‰vlunghezza focale …v…<strong>di</strong>e <strong>di</strong>aframmi circolari opportuni. Con una telecamera a CCD si è misuratal’intensità del <strong>fasci</strong>o <strong>laser</strong> in <strong>di</strong>fferenti posizioni <strong>lo</strong>ngitu<strong>di</strong>nali. I dati s<strong>per</strong>imentaliriportati nel seguito sono stati ottenuti in un sistema caratterizzato da raggi <strong>di</strong> curvatura‘‰’‰“ ›–œ”–•ž ˜_‰šŸ‰= , = e waist v¢t£¦ §r¨¤ pari a ¥v¥ª¬«­ = , = . —v—I risultativteorici sono stati confrontati con quelli s<strong>per</strong>imentali in con<strong>di</strong>zioni variabili dalla debolealla forte <strong>di</strong>ffrazione e l’accordo è sempre stato ottimo, come mostrato, ad esempio, inuna situazione <strong>di</strong> forte <strong>di</strong>ffrazione (®Z¯±° ² ³µ´v´ ), dalle figure 2 e 3 che riportanol’andamento trasversale dell’intensità a <strong>di</strong>stanze <strong>di</strong> ·r¸ ¹v¹ (minimo assialedell’intensità) e º‰»r¼ ½v½ (<strong>fasci</strong>o focalizzato) dal piano <strong>della</strong> lente. Nella parte (a) si vedeil ¾ ¿‰À‰Á ¿_ ÄĄŠ¿‰Á del <strong>fasci</strong>o, acquisito dalla telecamera. Nelle parti (b) e (c) delle figuresono riportate le intensità del campo, rispettivamente lungo gli assi Æ e Ç , misurate (lineatratteggiata) e simulate (linea continua). Ogni grafico è normalizzato rispetto al suomassimo.Ì}Í}ÓÈ_ÉËÊvÌ}ÍÎÊÐÏ€Ñ}ÒrÓE’ stato elaborato e confermato s<strong>per</strong>imentalmente un model<strong>lo</strong> <strong>analitico</strong> <strong>per</strong> valutarela <strong>di</strong>stribuzione trasversale dell’intensità <strong>di</strong> un <strong>fasci</strong>o <strong>laser</strong> focalizzato e <strong>di</strong>aframmatoconsiderando anche l’astigmatismo e la <strong>di</strong>vergenza dei <strong>di</strong>o<strong>di</strong> utilizzati come sorgenti.Tale model<strong>lo</strong> generalizza quel<strong>lo</strong> <strong>di</strong> Li, capace <strong>per</strong>ò <strong>di</strong> valutare so<strong>lo</strong> le caratteristiche<strong>lo</strong>ngitu<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> un <strong>fasci</strong>o gaussiano circolare focalizzato e <strong>di</strong>aframmato [3-5].Questi risultati si sono <strong>di</strong>mostrati utili <strong>per</strong> la progettazione <strong>di</strong> lettori <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci abarre, ma è ragionevole pensare che possano trovare applicazione in altri casi nei qualisia richiesta la conoscenza delle caratteristiche <strong>di</strong> <strong>propagazione</strong> <strong>di</strong> un <strong>fasci</strong>o <strong>laser</strong>.ÖÎ×}ÔvØ}Ù{Õ ØÎÚ‚Û„Ö}Ü€ÕÔvÕL’autrice ringrazia DataLogic SpA <strong>per</strong> il supporto economico, gli ing. G. Oliva e R.Zocca <strong>della</strong> DataLogic ed i prof. P. Bassi e G. Tartarini del DEIS <strong>per</strong> le utili <strong>di</strong>scussioni.Ý€ß{Þ ã à]á}âÐã}äVÞ Ý€Þè‰é çê„ë ì ïÎðrê„ñ é ç í{î í å±æ çõ þ–÷ ö€÷ ú‰øö ø–ùú‰û ó‰ü‰ý ò}ó‰ô õÿ¢¡£¥¤1. M. Born, E. Wolf, , Pergamon, Oxford, 1980.2. J. J. Stamnes, , Institute of Physics Publishing, 1986.3. E. Wolf, Y.Li, J. Opt. Soc. Am. A , 801-808 (1984).4. Y. Li, F. T. S. Yu, Optics Communications , 1-7 (1989).5. Y. Li, Optical Engineering , 774-780 (1993).


(a)(a)(b)(b)(c)(c)¦ § ¨ © Caso <strong>di</strong> forte <strong>di</strong>ffrazione= > ? @ A B C DCaso <strong>di</strong> forte <strong>di</strong>ffrazione ) a . ! " # : $ %¥&¥' %( )(+% ' rilevato dalla telecamera a CCD (1*=,¢-¢. -¢/ µ021 pixel ; risultati s<strong>per</strong>imentali(linea tratteggiata) e teorici (lineacontinua): 354 67 sezione , 8:9 ; < sezione .H IJJ ) a KLM¥NOPP . Q R S : T U¥V¥W UX Y(EFG[U W rilevato dalla telecamera a CCD (1Z=\¢]¢^ ]¢_ µ`2a pixel ; risultati s<strong>per</strong>imentali(linea tratteggiata) e teorici (lineacontinua): b5c de sezione , f:g h i sezione .

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