STAGIONE TEATRALE 2009OTTO SPETTACOLI A SANTA CATERINACamillo Milli ed Elisabetta Pozzi fra gli interpreti che calcheranno il palcoscenico. In programmaanche musica jazz e teatro per ragazzi. Primo appuntamento il 16 gennaio10Prenderà il via il 16 gennaio lastagione teatrale organizzatadall’Assessorato alla cultura del<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong> e dalTeatro Garage <strong>di</strong> Genova, nell’ambitodel circuito provinciale“La Riviera dei Teatri”. In programmaall’Au<strong>di</strong>torium <strong>di</strong> SantaCaterina otto spettacoli <strong>di</strong> teatrocontemporaneo. Ad inaugurarela rassegna sarà Mojo, comme<strong>di</strong>a-thrillerambientata nel sottobosco<strong>di</strong> Soho nel 1958 e<strong>di</strong>nterpretata da Marco Pieralisi,Diego Savastano, AlessandroMarini, Michele Di Siena,Vincenzo Zampa e Pier LuigiPasino. Scritta dal venticinquenneJez Butterworth, è stata rappresentataper la prima voltanel 1995 ed ha subito vinto unodei più prestigiosi riconoscimentiinglesi per la drammaturgia. Il6 febbraio sarà la volta <strong>di</strong>Lettere da lontano - Parole emusica del <strong>di</strong>stacco, allestimentoche unisce <strong>di</strong>verse formeespressive - parola, musica,immagine – per raccontarel’emigrazione, con un occhio <strong>di</strong>riguardo a quella dei liguri, maanche a quella contemporanea,a coloro che sono arrivati e continuanoad arrivare in Liguria.Lo spettacolo è scritto, <strong>di</strong>retto einterpretato da Lorenzo Costa,che sarà in scena con l’attriceFederica Ruggero e i musicistiAlberto De Benedetti, DavideSerini e Danilo Paro<strong>di</strong>.Luigi Maio, Silvia Pavonessa e ilTrio Hyperion saranno gli interpreti<strong>di</strong> un’originale ri-scritturadell’opera buffa La cameramagica <strong>di</strong> Don Giovanni (21febbraio), tratta dal DonGiovanni <strong>di</strong> Mozart e Da Ponte.Non sarà il ribelle Don GiovanniElisabetta PozziCamillo Milliad apparire sul palcoscenicodurante la rappresentazione,ma un ormai anziano e bizzosoGiacomo Casanova.Il 7 marzo, Elisabetta Pozzisarà la protagonista del recitalAnime Affannate de<strong>di</strong>cato aPaolo e Francesca, anime travoltedalla bufera infernale e adaltri personaggi tormentati.Il 13 marzo, Camillo Milli presenteràLo Sca valcamontagne,pièce teatrale con cui l’attoremilanese festeggia l’oltremezzo secolo <strong>di</strong> carriera.Camillo Milli racconterà, preparandodegli spaghetti all’amatriciana,la carriera <strong>di</strong> un attoreaccostatosi al teatro quasi percaso, ignaro <strong>di</strong> scuole <strong>di</strong> recitazione,e <strong>di</strong>ventato professionistacon la tenacia <strong>di</strong> un auto<strong>di</strong>datta.In sostanza la sua biografia.La stagione teatrale <strong>di</strong> <strong>Finale</strong><strong>Ligure</strong> ospiterà poi Parti oscure(21 marzo), doppio monologoscritto e <strong>di</strong>retto da MarcoGhelar<strong>di</strong> ed interpretato daSimona Guarino e MariellaSperanza. Lo spettacolo racconterà“I Promessi Sposi” <strong>di</strong>Alessandro Manzoni dal punto<strong>di</strong> vista <strong>di</strong> Marta, servadell’Innominato.Il 3 aprile i riflettori si accenderannosu Novecento <strong>di</strong>Alessandro Baricco, nella trascrizioneteatrale e nell’interpretazione<strong>di</strong> Corrado d’Elia. Il ritmodello spettacolo è quello, gradevolmentedenso, <strong>di</strong> quando leparole e la musica si incontranoe si scambiano i ruoli: le parole<strong>di</strong>ventano musica e le note racconto,fino a comporre una partituraoriginale, unica.La stagione si chiuderà conl’incen<strong>di</strong>ario spettacolo ThePluck Show (17 aprile).Protagonisti saranno i Pluck,un gruppo composto da treallegri musicisti che mette inri<strong>di</strong>colo, persuade e seduce inmodo originale ogni tipo <strong>di</strong>musica, da Bach ai Beatles.Inizio spettacoli ore 21.Preven<strong>di</strong>ta biglietti e abbonamenti:Libreria Centofiori (tel.019.69.23.19, intero 14 euro,ridotto 11).Lucia CampanaTornano anche quest’annoall’Angelicum <strong>di</strong> Pia gli appuntamenticon la “Riviera dei Teatri deiRagazzi”, rassegna <strong>di</strong> spettacoli <strong>di</strong>teatro d’attore, <strong>di</strong> figura, <strong>di</strong> narrazionee <strong>di</strong> animazione rivolti alpubblico delle famiglie. La rassegnatoccherà sette Comuni dellaprovincia, fra i quali <strong>Finale</strong>.All’Angelicum sarà presentato ilprimo febbraio lo spettacolo“Fiabe selvatiche”, <strong>di</strong> e conPaola Serafini, tratto dalle “FiabeItaliane” <strong>di</strong> Italo Calvino, mentreLa battaglia <strong>di</strong> EmmaTEATRO RAGAZZIMUSICA JAZZNasce, nell’ambito de LaRiviera dei Teatri un nuovocircuito <strong>di</strong> promozione che haper oggetto la musica jazz.La nuova proposta culturale<strong>di</strong>segna un itinerario alla scoperta<strong>di</strong> un genere musicaleche sul territorio provincialeannovera numerosi appassionati.I concerti della stagione2008/2009 sono cinque etracciano un viaggio, tra stili elinguaggi <strong>di</strong>fferenti, condottoda artisti <strong>di</strong> primo piano dellascena musicale nazionale e<strong>di</strong>nternazionale.A <strong>Finale</strong> la Riviera dei TeatriJazz farà tappa il 13 febbraio,all’Au<strong>di</strong>torium <strong>di</strong> Santa Caterina, con Eliot ZigmundQuartet from Bill Evans toMichel Pe trucciani (ore 21).l’otto marzo Monica Mattioli eMonica Parmigiani porteranno inscena “La battaglia <strong>di</strong> Emma”(inizio rappresentazioni ore 16).Entrambi gli spettacoli sono organizzatidalla Compagnia deiCuriosi e dall’Assessorato alla culturadel <strong>Comune</strong> (biglietto unico 5euro, bambini sotto i tre anni gratis,ingressi agevolati famiglie dueadulti + 1 bambini 10 euro, 2adulti + 2 bambini 15 euro).Biglietti in ven<strong>di</strong>ta dalle 15 al botteghinodel teatro.
1118 GIUGNO 1954QUANDO IL P 136-L PIAGGIO VOLÒ DALL’ITALIA ALL’EGITTOQuel record al femminile che portò lavoro nel comprensorio <strong>Finale</strong>se a mille famiglie<strong>di</strong> Gianni NariAl termine del secondo conflittomon<strong>di</strong>ale per la classe impren<strong>di</strong>torialeligure, similmente a tutti i titolari<strong>di</strong> industrie italiane, scattò l’oradelle gran<strong>di</strong> decisioni. Molti industriali,demoralizzati, con le propriefabbriche <strong>di</strong>strutte, i capitali ridottilingua e la realtà commerciale american.In accordo con l’ingegnerPiaggio decise la progettazione <strong>di</strong> unpiccolo aereo per uomini d’affari,capace <strong>di</strong> trasportare fino a 5 persone,con bagaglio, su una tratta <strong>di</strong>mille chilometri. Si optò per la soluzioneal minimo dalla svalutazione,<strong>di</strong> un aereo anfibio (cioè capa-abbandonarono le attività produttive;ovunque la <strong>di</strong>soccupazione raggiunsepercentuali elevatissime. A<strong>Finale</strong> <strong>Ligure</strong>, l’unica industria <strong>di</strong>alta tecnologia, la Piaggio A eronautica,era stata bombardata più volte,gli aeroplani ancora integri eranoquelli nascosti n elle gallerie <strong>di</strong>Caprazoppa, ma essendo aerei dabombardamento o da caccia, a nullaservivano sul nascente mercato civile.In quel momento al timone dellace <strong>di</strong> operare sia da terra, sia dall’acqua,in modo da ampliare lagamma dei possibili acquirenti.L’obiettivo era il mercato americanoe per questo l’aeroplano fu equipaggiatocon due motori <strong>di</strong> produzioneUsa. Nel 1946 la Piaggio <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>aveva riassunto poco più <strong>di</strong> 200 personefra cui i migliori <strong>di</strong>segnatoriprogettisti ed i migliori tecnici. Inpoco più <strong>di</strong> due anni fu progettato ecostruito il P 136-L, che decollò laSocietà vi era l’ing. Armando prima volta, dal mare <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>, il 15Piaggio, figlio del fondatore, Sen.Rinaldo (morto nel 1938) il quale,con notevole coraggio, decise <strong>di</strong>proseguire nell’attività aeronautica,potendo contare su due fattori fondamentali:il primo era rappresentatodalle alte capacità <strong>di</strong> progettazionedell’ufficio tecnico, che fra l’altropoteva <strong>di</strong>sporre della Galleria delVento e della Vasca idro<strong>di</strong>namica, ilseconda era l’appoggio finanziariodei una banca ligure che, nel tempo,aveva sempre creduto nell’aziendaaeronautica. Il capo progettista eral’ing. Giovanni Casiraghi, genovese,che <strong>di</strong>resse l’ufficio progetti dal1936 al 1970. Casiraghi era ingegnerenavale (laurea conseguita aGenova nel 1927) ; recatosi subitonegli Usa si era laureato in ingegneriaaeronautica presso il Mit <strong>di</strong>aprile 1949. Come sempre accadenella messa a punto <strong>di</strong> un prototipo,oltre alle mo<strong>di</strong>fiche aero<strong>di</strong>namicheed idoro<strong>di</strong>namiche per un anfibio,furono installati vari tipi <strong>di</strong> motori evari tipi <strong>di</strong> eliche, queste ultime <strong>di</strong>progettazione Piaggio. Nel 1953,con motori Lycoming, eliche Piaggio(P 1033-G3-S), il P 136 ottenne lacertificazione italiana Rai e l’aeronauticamilitare ne or<strong>di</strong>nò ottoesemplari, una vera e propria boccatad’ossigeno, Nello stesso annodue esemplari furono presentatiall’estero: Usa e Gran Bretagna. Eranecessario far conoscere il velivolo ele sue capacità operative. Nacquel’idea <strong>di</strong> tentare il record mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong><strong>di</strong>stanza per aerei <strong>di</strong> questa categoria,“Anfibio classe C3”. “Bisognavastupire gli americani con una grandeBoston. Aveva lavorato quattro anni impresa – <strong>di</strong>sse allora l’ing.alla Boeing e negli Usa si era anchesposato. Quin<strong>di</strong> conosceva bene laCasiraghi – meglio se l’equipaggiosarà femminile”.Il P 136-L mentre flotta sullo specchio acqueo antistante lo scoglio del MombrinoLa storia <strong>di</strong> un recordIl prototipo del P 136 venne mo<strong>di</strong>ficatocon l’installazione <strong>di</strong> un grandeserbatoio, nella zona dell’or<strong>di</strong>nata <strong>di</strong>forza, capace <strong>di</strong> contenere 2360 litri(1700 chili) <strong>di</strong> “benzina avio” e l’aggiunta<strong>di</strong> un serbatoio olio capace <strong>di</strong>80 litri. Il gruppo <strong>di</strong> progetto perl’aereo del record era guidato dall’ing.Alberto Faraboschi, il reparto“Sperimentale”, dove fu realizzato,dall’ing. Pietro Ruggeri. Il P 136 cosìallestito pesava 3780 chilogrammi aldecollo, bel 1060 chili in più delmassimo peso certificato. Per cui èfacile capire che l’ala e tutti gli“organi” <strong>di</strong> quel prototipo sarebberostati sottoposti a carichi e sollecitazionifuori da ogni norma <strong>di</strong> progetto.Si scelse l’aeroporto <strong>di</strong> Ghe<strong>di</strong>(Brescia), base militare con unapista lunga 4 mila metri onde poterlanciare un così piccolo aeroplanocarico oltre ogni previsione. Dopovarie richieste, la Piaggio ottenne ilpermesso per occupare un’aeroviasulla tratta Italia-Egitto. Il permessofu accordato ma per un volo notturno,in modo da non intralciare lerotte commerciali, allora prevalentemente<strong>di</strong>urne. A Ghe<strong>di</strong> si trasferironol’ing. Piaggio, l’ing. Casiraghi, el’equipaggio femminile, anch’essogenovese: Carina Negrone (pilota),e Ada Marchelli (co-pilota). Eraanche presente il capo motoristaEmanuele Cordone con i tecnici:Chiozzi, Boncardo e Garelli ed ilresponsabile delle eliche, Luigi Nari.Compiute le minuziose prove motorie prove eliche, l’aereo fu rifornito<strong>di</strong> carburante con il pieno. La torre<strong>di</strong> controllo dell’aeroporto <strong>di</strong> Ghe<strong>di</strong><strong>di</strong>ede il via libera. Erano le ore 16,30del 18 giugno 1954. Con un cennodella mano la Negrone salutò, portandocontemporaneamente le“manette” sulla potenza massima <strong>di</strong>decollo, pari a 2 x 340, 680 cavalli.Il P 136-L iniziò la propria rincorsa erullò sulla pista lombarda a lungo(“sembrava non terminasse mai”, miraccontò mio padre Luigi Nari),coprendo oltre 3 mila metri, finché,come previsto, fu richiamato moltodolcemente per iniziare la salita finoalla quota <strong>di</strong> crociera. E’ bene ricordareche questa operazione era trale più delicate perché prove precedenti,svolte sull’aeroporto <strong>di</strong>Malpensa, nel 1953, si erano interrottedopo una rovinosa “imbardata”del velivolo che per fortuna era statocaricato con “bilette” in acciaio paria 1700 chili.Dopo il decollo, Piaggio e Casiraghitornarono a Genova ed il gruppo deitecnici tornò a <strong>Finale</strong>. Iniziò così lalunga notte del record. <strong>Finale</strong> hasempre vissuto in simbiosi con il“suo stabilimento” e la popolazionesi <strong>di</strong>mostrò ancora una volta all’altezzadella tra<strong>di</strong>zione. In <strong>di</strong>tta rimaseroi <strong>di</strong>rigenti. I tecnici, gli operai,ma anche i pescatori (era tempodelle acciughe ma nessuno quellanotte salpò per la pesca alla “lampara”),la gente comune, si riversarononei “carùggi” prendendo d’assaltole panetterie (rimaste apertetutta la notte per sfornare focaccia)ed i bar e le osterie per il “nostralino”e le varie bevande. Quello cheaccadde in quella notte nelle viecentrali <strong>di</strong> Marina lo lascio immaginarea voi lettori.Aeroporto <strong>di</strong> Villanova d’Albenga, estate1953. Una pausa durante gli allenamentiper preparare il volo dei recor Da sin.:Carina Negrone (pilota), Ada Marchelli (copilota,<strong>di</strong> spalle), l’ingegner Fieschi (al centro),<strong>di</strong>rettore dello stabilimento <strong>di</strong> <strong>Finale</strong>, eil pilota collaudatore Piaggio Col. Gasperi.Alle ore 6,10 del 19 giugno 1954 il P136, orami <strong>di</strong>venuto leggero (tutto ilcarburante era stato consumato), siposò dolcemente sulle acque calmesegue