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La pastorale: dottrinale o narrativa? - Centri di Preparazione al ...

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11.Temi pastor<strong>al</strong>i 4/2009 – Una <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> o <strong>narrativa</strong>? – Luis Binellotemi pastor<strong>al</strong>i 11_______________________________________________________________________________Una <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> o <strong>narrativa</strong>?LUIS BINELLO*Frinco – Asti___________________________________________________________● <strong>La</strong> <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> “<strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong>”(sapere chi è Dio, Gesù, lo Spirito…) èfondament<strong>al</strong>e, ma non può essere <strong>di</strong>sgiunta da quella “<strong>narrativa</strong>” che ci aiuta ascoprire e a interiorizzare “le gran<strong>di</strong> opere <strong>di</strong> Dio” ● Questo ci ha insegnato Gesùnel corso della sua missione ● Portando le persone a partecipare <strong>al</strong>la progressivascoperta della verità._________________________________________________________________________<strong>La</strong> <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> nella comunità cristianaserve <strong>al</strong>la crescita nella “conoscenza del Figlio <strong>di</strong>Dio, <strong>al</strong>lo stato <strong>di</strong> uomo perfetto, nella misura checonviene <strong>al</strong>la piena maturità <strong>di</strong> Cristo”. (Efesini4,13). Possiamo ipotizzare due pastor<strong>al</strong>i: una<strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> e l’<strong>al</strong>tra <strong>narrativa</strong>, ma esse sono incontinuità l’una dell’<strong>al</strong>tra e non si possonoscambiare impunemente tra <strong>di</strong> loro.Si può e si deve partire d<strong>al</strong>la <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong><strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> (il sapere chi è Dio, Gesù, lo SpiritoSanto, e la persona umana – uomo e donna –, suacreatura), come ci ricorda il catechismo dellaChiesa Cattolica. 1* Parroco in Diocesi <strong>di</strong> Asti. Responsabiledell’Ufficio Missionario Diocesano - Asti1 Solo <strong>al</strong>cuni esempi, tratti d<strong>al</strong> Compen<strong>di</strong>o delCatechismo della Chiesa Cattolica, Cap. 3, <strong>La</strong> rispostadell’uomo a Dio):27. Che cosa significa per l'uomo credere inDio? Significa aderire a Dio stesso, affidandosi a Lui edando l'assenso a tutte le verità da Lui rivelate, perchéDio è la Verità. Significa credere in un solo Dio in trePersone: Padre, Figlio e Spirito Santo,28. Qu<strong>al</strong>i sono le caratteristiche della fede? <strong>La</strong>fede, dono gratuito <strong>di</strong> Dio e accessibile a quanti lachiedono umilmente, è la virtù soprannatur<strong>al</strong>enecessaria per essere s<strong>al</strong>vati, L'atto <strong>di</strong> fede è un attoumano, cioè un atto dell'intelligenza dell'uomo che,sotto la spinta della volontà mossa da Dio, dàliberamente il proprio consenso <strong>al</strong>la verità <strong>di</strong>vina. <strong>La</strong>fede, inoltre, è certa, perché fondata sulla Parola <strong>di</strong>Dio; è operosa « per mezzo della carità» (G<strong>al</strong> 5,6); è incontinua crescita, grazie <strong>al</strong>l'ascolto della Parola <strong>di</strong> Dioe <strong>al</strong>la preghiera, Essa fin d'ora ci fa pregustare la gioiaceleste.Questa conoscenza è certamenteimportante, ma è solo la base della <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong><strong>narrativa</strong>, che parte d<strong>al</strong>le certezze della fede perfarci scoprire le gran<strong>di</strong> cose che il Signore re<strong>al</strong>izzaper tutti noi. Una giovane ragazza <strong>di</strong> Nazaretcanta così il suo scoprirsi donna felice «L'animamia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta inDio, mio s<strong>al</strong>vatore, perché ha guardato l'umiltàdella sua serva. ... Gran<strong>di</strong> cose ha fatto in mel'Onnipotente e Santo è il suo nome…» (Lc 1, 46-55).<strong>La</strong> <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> è buona perché mirassicura su Dio, ma io ho bisogno <strong>di</strong>entusiasmarmi per lui, fino <strong>al</strong> punto <strong>di</strong> giocaretutta la mia vita sul suo progetto <strong>di</strong> Regno <strong>di</strong> Dio 2 .<strong>La</strong> <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>narrativa</strong> <strong>di</strong> Gesù: per insegnareil latino a Pierino, non basta conoscere il latino,bisogna conoscere bene anche Pierino!________________________________________L’azione <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>di</strong> Gesù ci fa pensareper la bontà e la tenerezza con la qu<strong>al</strong>e egliaccoglieva il popolo, soprattutto i poveri 3 . Dio sifaceva presente in questo atteggiamento <strong>di</strong>tenerezza accogliente. Gesù non solo parlava <strong>di</strong>Dio, ma lo rivelava anche. Comunicava qu<strong>al</strong>cosa<strong>di</strong> quel che lui stesso viveva e sperimentava. <strong>La</strong>sua “<strong>pastor<strong>al</strong>e</strong>” (da: “pastore”) v<strong>al</strong>orizzava lepersone e le stimolava ad appoggiarsi con forza aDio e ad avere fiducia in sé stesse. Ecco la<strong>di</strong>fferenza tra <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> e <strong>narrativa</strong>: la2Mt 13,44-46.3 Mc 6,34; 8,2; 10,14; Mt 11,28-29.1


11.Temi pastor<strong>al</strong>i 4/2009 – Una <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> o <strong>narrativa</strong>? – Luis Binello<strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> mi serve, ma non necessariamente miconduce a sentire l’amore <strong>di</strong> Dio per me, anzi,proprio per le sue esigenze <strong>di</strong> comprensioneteorica, potrebbe <strong>al</strong>lontanarmi, se io fossi in quelmomento particolare della mia vita in unasituazione <strong>di</strong> sensibilità esasperata, o <strong>di</strong>strutto, otravolto da qu<strong>al</strong>che situazione mia person<strong>al</strong>e. <strong>La</strong><strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>narrativa</strong>, invece, senza negarel’esigente chiamata del Signore Gesù, la rendepossibile a me qui e ora 4 .Gesù non insegnava le cose d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>to inbasso perché il popolo le ascoltasse e le imparassea memoria, ma portava le persone a partecipare<strong>al</strong>la scoperta della verità.Una parabola porta la persona a rifletteresulla propria esperienza e fa in modo che questaesperienza la porti a scoprire la presenza <strong>di</strong> Dionelle cose della vita: s<strong>al</strong>e, candela, luce, seme,bambini, commercio, <strong>di</strong>soccupazione, corruzione,aggressione, passerotto, erba ecc. ecc. <strong>La</strong> parabolacambia lo sguardo, fa della personaun’osservatrice della re<strong>al</strong>tà. Rende la re<strong>al</strong>tàtrasparente. Era questo il modo <strong>di</strong> Gesù <strong>di</strong>insegnare <strong>al</strong> popolo le cose <strong>di</strong> Dio.Egli non solo parlava del Regno. Eglistesso era un segno, un testimone vivente delRegno. In lui appariva quello che succede quandoun essere umano lascia Dio regnare, lascia cheDio si impadronisca della sua vita, poiché quelche v<strong>al</strong>e davvero non sono le parole, ma latestimonianza, il gesto concreto.In Gesù la <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> erapresente, perché Dio agiva in lui, 5 ma subito sitrasformava in <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>narrativa</strong>, perché questotrasforma veramente la vita delle persone.<strong>La</strong> <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>narrativa</strong> del Concilio VaticanoII: chi è Pierino oggi?________________________________________Tutti sappiamo che il Concilio Vaticano IIsi è preoccupato più della sua natura <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> chenon <strong>di</strong> quella <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong>. Proviamo a percorrerequ<strong>al</strong>che elemento <strong>di</strong> questo meraviglioso dono che4 Mc 12, 34; Mc 5,36; Mc 5,34; Mc 10,49-52;Mc 9,23-24; Lc 7,36-50; Mc 12,41-44; Mc 1,34; Mt4,23.5 Gesù riven<strong>di</strong>ca la sua <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong>proprio nel contesto <strong>di</strong> un miracolo re<strong>al</strong>izzato a favore<strong>di</strong> un uomo m<strong>al</strong>ato da 38 anni, <strong>al</strong> qu<strong>al</strong>e il sistemareligioso-sacr<strong>al</strong>e dell’epoca non aveva saputo darerisposte concrete. Allo stesso tempo la sua <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> sitrasforma da <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> in <strong>narrativa</strong>.lo Spirito Santo ha fatto <strong>al</strong>la Chiesa nel mondocontemporaneo, per cogliere il rapporto tra la<strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> e quella <strong>narrativa</strong>.<strong>La</strong> Chiesa si è <strong>di</strong>chiarata Popolo <strong>di</strong> Dioche è “per sua natura” 6 missionario. Fin d<strong>al</strong>battesimo, i cristiani partecipano <strong>di</strong> questa naturamissionaria come “adepti del cammino” (At 9,2) eseguaci <strong>di</strong> Gesù Cristo. Egli è il primomissionario, inviato da Dio Padre-Madre <strong>al</strong>mondo (cfr Gv 5,36s). Egli è il Cammino.Il cammino “missionario”________________________________________1. D<strong>al</strong>la missione ad gentes <strong>al</strong>la missioneinter gentes<strong>La</strong> “missione ad gentes”, nel suosignificato tra<strong>di</strong>zion<strong>al</strong>e, oggi, <strong>di</strong> fatto, è “missioneinter gentes”, missione tra popoli e continenti, traChiese loc<strong>al</strong>i e comunità. Il para<strong>di</strong>gma della“missione inter gentes” è sorto nel contesto delplur<strong>al</strong>ismo religioso dell’Asia, dove vive più del60% dell’umanità. È un contesto <strong>di</strong> <strong>di</strong><strong>al</strong>ogo con lereligioni, le culture e i poveri.Il para<strong>di</strong>gma della “missione inter gentes”corrisponde <strong>al</strong>lo spirito del Vaticano II: prende inconsiderazione la situazione del plur<strong>al</strong>ismoreligioso e della <strong>di</strong>aspora crescente della Chiesanel mondo <strong>di</strong> oggi; enfatizza la responsabilitàdella Chiesa loc<strong>al</strong>e per la missione; rompe ilmonopolio <strong>di</strong> una Chiesa che invia missionari e <strong>di</strong>una Chiesa che li riceve; ammette la reciprocità ela conversione mutua tra agenti e destinatari dellamissione e della Chiesa nei sei continenti ev<strong>al</strong>orizza il <strong>di</strong><strong>al</strong>ogo intercultur<strong>al</strong>e e interreligioso.<strong>La</strong> missione “ad gentes” significa seguireGesù, convocare i suoi destinatari preferenzi<strong>al</strong>i, ipoveri, e inviarli come protagonisti del suoRegno. Nei suoi <strong>di</strong>scorsi portanti della Sinagoga<strong>di</strong> Nazareth (Luca 4), delle Beatitu<strong>di</strong>ni (Matteo 5)e del Giu<strong>di</strong>zio Fin<strong>al</strong>e (Matteo 25), Gesù <strong>di</strong>Nazareth è molto chiaro. I protagonisti del suoprogetto, che è il Regno, sono le vittime (poveri,prigionieri, ciechi, affamati, oppressi, stranieri,m<strong>al</strong>ati).Riconoscere l’<strong>al</strong>tro-povero nella sua<strong>di</strong>gnità e <strong>al</strong>terità significa inclusione epartecipazione. Alimentare pratiche significative<strong>di</strong> partecipazione del popolo <strong>di</strong> Dio èun’espressione coerente della natura missionariadella Chiesa. <strong>La</strong> con<strong>di</strong>visione fraterna dei servizi eAd Gentes 2; 6.6 Decreto sull’attività missionaria della Chiesa2


11.Temi pastor<strong>al</strong>i 4/2009 – Una <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> o <strong>narrativa</strong>? – Luis Binellodei poteri dà <strong>di</strong>namicità <strong>al</strong>l’opzione per i poveriattraverso un’opzione con i poveri, che sono unaporta per la Vita. Essi sono i protagonisti e idestinatari del progetto missionario, ma sonoanche i rappresentanti <strong>di</strong> Dio nel mondo. Comemissionari della missione univers<strong>al</strong>e inter gentesin<strong>di</strong>cano un <strong>al</strong>tro mondo che è necessario,possibile e re<strong>al</strong>e.2. D<strong>al</strong>la creazione d<strong>al</strong> niente (ex nihilo)<strong>al</strong>la continuità con rotture<strong>La</strong> <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>narrativa</strong> ci svelacontinuamente che facciamo parte <strong>di</strong> un cammino<strong>di</strong> Dio con noi (storia <strong>di</strong> s<strong>al</strong>vezza) e <strong>di</strong> uncammino della Chiesa univers<strong>al</strong>e e europea.I contributi <strong>di</strong> questo cammino sonoimperativi che emergono d<strong>al</strong> Vangelo:l’assunzione della re<strong>al</strong>tà, compresa come segno <strong>di</strong>Dio nel tempo, deve <strong>di</strong>ventare nuovamente punto<strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> qu<strong>al</strong>unque riflessione teologica eazione <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong>; l’opzione per i poveri, che puòessere approfon<strong>di</strong>ta in due <strong>di</strong>rezioni: comeopzione per la persona <strong>di</strong> Gesù Cristo, che siidentifica con i poveri (Mt 25) e come opzione peri poveri e con i poveri, rispettando la lorosoggettività e il loro protagonismo nellacostruzione del Regno; il riconoscimentoteologico-<strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> della Chiesa loc<strong>al</strong>e;l’ampliamento, il decentramento e laristrutturazione dei ministeri perché nella pratica<strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> possano rispondere <strong>al</strong>la <strong>di</strong>versitàsociocultur<strong>al</strong>e, <strong>al</strong>la <strong>di</strong>spersione geografica e <strong>al</strong>lanecessità spiritu<strong>al</strong>e del popolo <strong>di</strong> Dio; lapartecipazione qu<strong>al</strong>itativa e <strong>di</strong>fferenziata dei laici,soprattutto delle donne, nella Chiesa; lacorresponsabilità significativa del popolo <strong>di</strong> Dionella scelta dei propri pastori, con regole <strong>di</strong>partecipazione stabilite; la formazione deglioperatori pastor<strong>al</strong>i (<strong>di</strong>aconi, futuri preti, laici) <strong>al</strong>servizio e nella vicinanza <strong>al</strong> popolo semplice epovero; continuità e approfon<strong>di</strong>mento del <strong>di</strong><strong>al</strong>ogoecumenico e interreligioso.<strong>La</strong> Chiesa “evangelizza se stessa” 7attraverso la denuncia e la rottura con il sistemache crea vittime e l’annuncio della Buona Novella<strong>di</strong> un <strong>al</strong>tro mondo che si sta generando in mezzo anoi.3. D<strong>al</strong>l’ecclesiocentrismo <strong>al</strong>la centr<strong>al</strong>itàdel Regno<strong>La</strong> Chiesa Popolo <strong>di</strong> Dio è una rete <strong>di</strong>comunità che vivono la propria missione nella7 Esortazione apostolica <strong>di</strong> S.S. Paolo VIEvangelii Nuntian<strong>di</strong> 15.lotta per la vita a partire d<strong>al</strong>la propria fede. Questamissione non è una fra le tante attività dellaChiesa. Essa <strong>di</strong>scende d<strong>al</strong>la sua “natura”, che ha lasua origine nell’invio del Figlio e nella missionedello Spirito Santo, secondo il progetto <strong>di</strong> DioPadre 8 .Per il fatto <strong>di</strong> essere essenzi<strong>al</strong>mentemissionaria, la Chiesa non vive per sé. Essa non èné si colloca <strong>al</strong> centro. Essa vive a servizio delRegno. Questo Regno è centr<strong>al</strong>e per tutte le sueattività e riflessioni. <strong>La</strong> meta della Chiesa è ilRegno <strong>di</strong> Dio. 9 Essa è serva e testimone delRegno. Nello Spirito Santo, è inviata perarticolare univers<strong>al</strong>mente i popoli in una grande“rete” (cfr Gv 21,11) <strong>di</strong> solidarietà. D<strong>al</strong>l’invionascono comunità pasqu<strong>al</strong>i che tentano <strong>di</strong>contestu<strong>al</strong>izzare l’utopia del primo giorno dellanuova creazione.<strong>La</strong> missione, con i suoi due movimenti, lasistole dell’invio <strong>al</strong>la periferia del mondo e la<strong>di</strong>astole che convoca, a partire da questa periferia,<strong>al</strong>la liberazione del centro, è il cuore della Chiesa.Sotto il segno del Regno, propone un mondosenza periferia e senza centro. Convertirsi <strong>al</strong>Regno è compito quoti<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> questa ChiesaPopolo <strong>di</strong> Dio. Le sue re<strong>al</strong>izzazioni storiche hannobisogno permanentemente della “purificazione”,“ispirazione” e “animazione” dello Spirito Santo,che è il padre dei poveri. Questa Chiesa non hapatria né cultura, e neppure è padrona <strong>di</strong> verità.Essa è serva, pellegrina, ospite, strumento, segno.Ma essa ha una <strong>di</strong>rezione, che le viene appuntod<strong>al</strong>la <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>narrativa</strong>.<strong>La</strong> missione della Chiesa si re<strong>al</strong>izza conurgenza escatologica. L’annuncio del Regnoattraverso la re<strong>al</strong>izzazione del “nuovocomandamento” è una questione urgente, <strong>di</strong> vita o<strong>di</strong> morte. <strong>La</strong> missione non può aspettare domaniperché la vita non può aspettare. “<strong>La</strong> carità <strong>di</strong>Cristo ci spinge” 10 (2Cor 5,14) a <strong>di</strong>struggere leAd Gentes 2.Gentium 9.8 Decreto sull’attività missionaria della Chiesa9 Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen10 <strong>La</strong> definitiva vocazione fu svelata a SanGiuseppe Benedetto Cottolengo da un pietoso episo<strong>di</strong>onel settembre 1827, quando la famiglia Gonet, con trebambini, transitante da Milano a Lione, aveva trovatoristoro in un’osteria della parrocchia del CorpusDomini a Torino. <strong>La</strong> moglie si <strong>di</strong>sponeva già aripartire, quando, colta da grave m<strong>al</strong>ore, morì assistitad<strong>al</strong> “Canonico buono” dopo essere stata respintad<strong>al</strong>l’osped<strong>al</strong>e dei tubercolotici poiché incinta ed<strong>al</strong>l’ospizio <strong>di</strong> maternità in quanto m<strong>al</strong>ata. Il santo3


11.Temi pastor<strong>al</strong>i 4/2009 – Una <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> o <strong>narrativa</strong>? – Luis Binellostrutture della morte. <strong>La</strong> vita è sempre per oggi. Isegni <strong>di</strong> giustizia sono adesso. L’annuncio dellasperanza è adesso.4. D<strong>al</strong>la supervisione <strong>al</strong>l’inculturazioneNella logica del Regno, “i piccoli”, quelliche vivono nel lato oscuro del mondo, sonocammini <strong>di</strong> verità e porta <strong>di</strong> vita. Per loro, lacomunità missionaria riserva sempre il meglio: iltempo migliore, il vestito migliore, lo spaziomigliore. Le vittime dell’anti-regno non sono soloi protagonisti e i destinatari del progetto <strong>di</strong> Dio;sono luogo dell’epifania <strong>di</strong> Dio, per eccellenza. <strong>La</strong>questione soci<strong>al</strong>e è strettamente vincolata <strong>al</strong>laquestione dell’ortodossia. Peccato significain<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> fronte <strong>al</strong>lo sfruttamento dei poverie <strong>al</strong> <strong>di</strong>sprezzo <strong>di</strong> cui soffrono. In essi, la Chiesariconosce “l’immagine del suo Fondatore povero esofferente” 11 . Nel cristianesimo, questa povertàdello stesso Dio ha molti nomi: incarnazione,croce ed eucaristia. <strong>La</strong> povertà è la veraapparizione <strong>di</strong>vina della verità, la povertà vissutadai poveri e dai <strong>di</strong>versi, da quelli che soffrono edai migranti. Soprattutto i migranti <strong>di</strong> oggirappresentano Gesù Cristo nel suo ra<strong>di</strong>c<strong>al</strong>espogliarsi. Essi sono portatori del Vangelo delcammino. Una Chiesa in cammino è una Chiesasemplice, trasparente e pasqu<strong>al</strong>e.L’efficacia della nostra <strong>pastor<strong>al</strong>e</strong> non stanel f<strong>al</strong>so <strong>di</strong>lemma tra <strong>dottrin<strong>al</strong>e</strong> e <strong>narrativa</strong>, perchénon sta negli strumenti utilizzati né nell<strong>al</strong>eadership nelle “nostre opere”, ma si <strong>al</strong>imentadella coerenza tra il messaggio del Regno e la suacontestu<strong>al</strong>izzazione, anche attraverso il nostrostile <strong>di</strong> vita. È questo che la ristrutturazione deiministeri deve prendere in considerazione.Tra tutti i mezzi non deve mai mancare lacon<strong>di</strong>visione simbolicamente celebrata nellaEucaristia. Nel con<strong>di</strong>videre il pane, i <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong>Emmaus hanno riconosciuto Gesù resuscitato.Solo il pane con<strong>di</strong>viso sazierà la fame del popolo.Nella mistica della militanza missionariacerchiamo, a partire da gesti <strong>al</strong>ternativi, <strong>di</strong>spezzare la logica del sistema: contro l’esclusioneproponiamo la partecipazione, control’accumulazione la con<strong>di</strong>visione, e contro losfruttamento la gratuità.Non ci basta sapere <strong>di</strong> sapere, vogliamoche il nostro sapere <strong>di</strong>venti risposta generosa <strong>al</strong>lachiamata del Signore Gesù! Nella gratuità siconcretizza la nostra resistenza. <strong>La</strong> Chiesa Popolo<strong>di</strong> Dio è nata nella festa dello Spirito Santo(Pentecoste) che è Dio nel gesto del Dono. <strong>La</strong>gratuità in<strong>di</strong>ca la possibilità <strong>di</strong> un mondo per tutti.Nella Pentecoste, la comunità missionaria è statainviata <strong>al</strong> mondo plur<strong>al</strong>e nella gratuità e nell’unitàplur<strong>al</strong>e dello Spirito Santo.■Padre Luis Binelloirmuni@<strong>al</strong>ice.itpensò <strong>al</strong>lora <strong>di</strong> istituire un ricovero che potessesp<strong>al</strong>ancare le porte ad ogni sorta <strong>di</strong> infelici. L’operaprese il via il 17 gennaio 1828 con quattro letti in<strong>al</strong>cune stanze affittate nella casa detta della VoltaRossa. Non mancò <strong>di</strong> trovare forte opposizione tra iconfratelli ed i parenti.Gentium 8.11 Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen4

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