numero 3 anno 2013 - CCIAA di Catanzaro - Camera di Commercio

dal documento pubblico indirizzatoagli enti bilaterali. Inpoche parole si “sburocratizza”il processo. «E poi abbiamo lacomunicazione dell’importodei lavori da parte di un committentepubblico-privato enon da parte dell’impresa -spiega ancora - questo significaci saranno dei valori più fedeliall’operato sul cantiere».Nella sua relazione in occasionedella tavola rotonda per i festeggiamentidei cinquant’annidella tavola rotonda, il presidentedella Cassa edile, GiovanniForte, ha parlato delledifficoltà del settore, rimarcandodi essere consapevole delladimensione globale della crisi edella pesante recessione in cuiversa l’Italia, così come tuttoil mondo politico non esita arappresentare negli interventipubblici. Severini, infatti, parladi una flessione a due cifre. «Ilrischio è che anche quest’annosubirà una flessione importanterispetto all’anno precedente.Possiamo prendere comeriferimento il mese di giugnodi ogni anno degli ultimi cinque- spiega ancora il direttore- che è per il settore dell’ediliziaè solitamente molto redditizioe c’è una bassa influenza dellacassa integrazione per pioggia.Se compariamo giugno 2012allo stesso mese del 2008 vediamoche il numero delle impreseiscritte in cassa è del -23%, chedal punto di vista dei lavoratorisignifica -38%. Indicativo èinvece il fenomeno della massasalari, quindi delle retribuzionidel settore: sempre nello stessoperiodo abbiamo -28%».Ancora più drammatico è incisivopuò essere un solo anno direcessione, come emerge dallacomparazione tra il 2011 e il2012: solo nell’ultimo anno ilnumero dei lavoratori è diminuitodel 18%.«La causa - spiega ancora Severini- è determinata anchedal venir meno dei lavoripubblici come ad esempio larealizzazione di alcuni lottidell’autostrada e della stradastatale 106». In questa fase didrammatica recessione, la Cassaedile non ha tanto un ruoloeconomico quanto di servizio.«Su questo la lotta è in terminidi battaglia per l’emersione dellavoro sommerso e su questoci sentiamo di dire che siamosoli - afferma senza giri di paroleil direttore - sembra che leistituzioni si siano ritirate daun’attività di contrasto del lavorosommerso: non abbiamosupporto. Le attività ispettivenon vengono rilanciate alivello nazionale, le direzionidel lavoro hanno difficoltà afar girare i propri ispettori nelterritorio, c’è poca sinergia tragli enti. Per cui ci proporremoal più presto di avanzare la richiestadi attivare un tavolo diconcertazione per far dialogarele parti del processo”.28 - OC