Forze speciali italianeil 17° stormoIntervista a un Ufficiale Incursore dell'<strong>Aeronautica</strong> <strong>Militare</strong>Nel numero di questo mese abbiamo intervistato un Ufficiale del 17° Stormo Incursoridi Furbara, l’Unità di ForzeSpeciali dell’<strong>Aeronautica</strong> <strong>Militare</strong>; per ragioni collegate al ruolo che svolge non se ne può rivelare il nome”Come è strutturata la giornata diun incursore del 17° Stormo.Ci sono tante giornate tipo di un incursore:quella dell’addestramentoin poligono, quella dei lanci con paracadute,quelle in mare e in montagna,o quelle in operazioni.La giornata in poligono inizia generalmentealle 08:00, con un briefingdi tutta la squadra. Poi ci si dividein 2 gruppi: uno composto dai piùgiovani e che raccoglie tutto il materiale,le armi, le munizioni, e l’altro,composto dai più esperti, chestabilisce gli esercizi e gli obiettivida raggiungere. Ognuno riceve ilproprio materiale, ossia armi, ottiche,giubbetti antiproiettile ecc.,lo indossa e lo controlla. Fondamentaleè il briefing sulla sicurezzanella gestione dell’arma. Tra i variaddestramenti, c’è il Close QuarterBattle (combattimento in ambientiristretti), anche noto come liberazioneostaggi. Qui si deve essereveloci, precisi, tempestivi e si deveagire di sorpresa, il perché è chiaro.Cominciamo con gli ingressi nellestanze in cui un altro incursore hasistemato le sagome e gli ostaggiall’insaputa degli altri. Tutto si svolgein una manciata di secondi pervasida un gran rumore. Debriefingdell’azione, controllo dei bersagli eci si prepara per un altro giro. Si vaavanti così fino al break per pranzo.A mensa gli argomenti più gettonatisono l’addestramento del giorno eil prossimo distaccamento operativoche sarà impiegato “fuori area”:da vari anni siamo in Afghanistan,all’interno della Task Force 45, contutti gli operatori di Forze Specialiitaliane. Subito dopo pranzo, si passaun po’ di tempo a commentare7gli esercizi del mattino, a prepararsiper le attività notturne e a fare unpo’ di allenamento in palestra/piscina.E’ notte e siamo di nuovo in lineadi tiro. Questa volta, rispettoal mattino, abbiamo in più i visorinotturni, puntatori laser e cyalumi(nd.a. un cyalume è un bastoncinofosforescente). L’esercizio impegnatutto il team; ci si dispone infila accostati al punto d’ingresso, ilbreacher (n.d.a. l’esperto in esplosividella squadra) predispone lacarica sulla porta; bisogna esserepronti a distogliere lo sguardo pernon rimanere abbagliati dall’esplosione.3-2-1, la porta è saltata, sonosull’uscio, ingaggio la prima sagomae mi accingo ad un secondo ingaggioma l’arma si inceppa (è unacosa voluta, randomicamente devesuccedere a tutti), nel mentre vedo2 colpi arrivare sul mio bersaglio,Giap mi ha salvato. Si continua, orasono tutti all’interno di una stanza.Dopo la solita manciata di secondi,in radio inizio a sentire , , è il mio turno: e così via. Il capoteam chiama . Debriefing e la giornatavolge al termine. Le giornatesono tutte diverse l’una dall’altra,non fanno altro che completare lanostra preparazione.Cosa l’ha spinta a diventare un incursore,quali difficoltà ha incontratodurante il corso da incursoree come le ha superate?Motivazione è la parola chiave perquesto mestiere. Ne devi avere unache affonda le sue radici dentro testesso, tanto quanto l’affetto verso ituoi cari. Solo così puoi superare ledifficoltà fisiche, la paura e sentiredi dover fare tu in prima personaquello che la maggior parte dellepersone preferisce delegare ad altri.Posso affermare che un tratto motivazionalecomune in tutti noi è ilgusto di mettersi in discussione, diprovare a vedere se si è all’altezza.Lo sprezzo del pericolo, il voler sfidaretutto e tutti ad ogni costo invecenon ci appartiene. Le difficoltàincontrate durante il corso sono statecollegate al forte stress psico-fisi-
"... addestrati per portare a termine missioni altamente rischiose ..."8co che si subisce durante una selezione lunga unanno, piena di prove e di nozioni da apprenderee mettere subito in pratica. Ma, per tornareal punto iniziale, credo che la “motivazione” sial’unica leva che ti permette di superare i limiti .Che incarico le piacerebbe ricoprire in futuro?Per ora, sto facendo esattamente quello che desideravo.In aeronautica le Forze Speciali sonotutte e solamente presso il 17° Stormo Incursori;va da sé che, dopo aver terminato la vita “operativa”,e raggiunta una certa maturità ed anzianità,ritengo che ciascuno di noi sarà comunque chiamatoa prestare le professionalità acquisite nelsettore dell’addestramento o nell’organizzazione,che avviene prevalentemente presso il ComandoInterforze per le Operazioni delle Forze Speciali,quindi spero di rimanere nel settore.Quale esperienza, tra le tante effettuate comeincursore, ricorda con maggiore emozione?Ti sembrerà strano ma il momento emotivamentepiù provante per me è vedere quando unasquadra parte ed io no. Li vedo tranquilli, determinati,calmi, senza paura per le difficoltà e i pericoliche dovranno superare e provo un intensosentimento di ammirazione e di orgoglio peressere uno di loro. In operazione invece, sono lasofferenza, la paura e la disperazione che vedinegli occhi delle persone che incontriamo, o lafelicità di quelle che siamo riusciti ad affrancare.Spesso, al ritorno in base da un’operazione riuscita,uno strano silenzio regna nella squadra.Con l’esperienza, ho capito che in quel momentociascuno di noi sta fissando nella sua mentele immagini positive o negative dell’ operazione,immagini che rimarranno solo nella nostra testae che non condivideremo con nessun altro chenon sia un incursore, perché con le parole nonsi riesce a trasmetterle a chi non le ha vissute inprima persona. “SUFFICIT ANIMUS”All. Federico LagrastaINTERVISTE