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s e r v i z i t e c n i c o n a u t i c i - angopi

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Azioni da ‘solisti’ in moltiinterventi di assistenzae di soccorso, dove si evidenzianole appropriate peculiaritàdella propria professionemarinaresca e le attitudinidei mezzi nautici in loro dotazione, l’apporto degli ormeggiatoririsalta anche quando il copione delle emergenze gli assegna ilruolo di co-protagonisti di un essenziale lavoro di squadra. Sempresfogliando il ricco ‘giornale di bordo’ del Gruppo di Marinadi Carrara ci si imbatte in due casi dove uomini e motobarchehanno formato un complesso assai efficace assieme ad altre forze,coordinate dalla Capitaneria di porto. Il caso ha poi voluto cheinframmezzati ad emergenze diportistiche questi due interventifossero destinati a lavoratori del mare, portando ‘in famiglia’l’attiva solidarietà verso colleghi in pericolo.Nella prima azione corale era avvenuto che un marittimofosse stato colpito da ictus a bordo della motonave ucraina‘Ustjuzhna’ appena salpata da Marina di Carrara, il cui portoera stato chiuso al traffico dopo quest’ultima partenza, a causadel mare in tempesta. Avvertita del grave stato del marittimo econstata l’impossibilità di trasbordarlo in mare aperto su altrimezzi nautici, la Capitaneria ordinava il rientro della nave. Diconseguenza, predisponeva l’opera dei servizi tecnico nautici delporto per assistere e facilitare un ritorno che si preannunciavaparticolarmente difficile, laborioso e pericoloso, anche perchéavveniva in ore notturne. L’azione coordinatadi piloti, rimorchiatori e ormeggiatori si rivelavaancora una volta professionalmente impeccabile,talché la nave poteva raggiungere il centro delporto marinello e posta al vento per consentire aun medico di salire a bordo, effettuare un primosoccorso al marittimo che, poi sbarcato e caricatosu ambulanza, vaniva trasportato tempestivamenteall’ospedale di Carrara.La seconda azione si è svolta anch’essa pocodistante dalla costa, ma in condimeteo tranquille.Era avvenuto che improvvisamente il motopeschereccio‘Titti’ imbarcasse acqua e iniziasse adaffondare abbastanza celermente, facendo correregravi rischi all’unico pescatore presente a bordo. Per fortuna,indossato il salvagente e prima di tuffarsi in mare con stivaloni eindumenti da lavoro, l’uomo riusciva ad avvertire la Capitaneria,che subito faceva salpare la propria motovedetta nonché la giàmenzionata motobarca ‘Alfatut’ e la veloce ‘Alfamooring 2’ degliormeggiatori. Nel frattempo, il Comando elicotteri della GuardiaCostiera faceva alzare il ‘Koala’ da Sarzana. Decisiva la rapiditàd’intervento per la salvezza del pescatore, recuperato dalla motovedettapochi attimi prima che il peschereccio s’inabissasse, colnaufrago abbarbicato alla prua ancora emersa del ‘Titti’, subitodopo affondato. Tutto sommato, vicenda a lieto fine: il pescatorevittima di un passeggero shock e rincuorato dalla immediata,concreta solidarietà dei colleghi; il peschereccio riportato a galla lostesso giorno dai sommozzatori e rimorchiato dagli ormeggiatorimarinelli presso il cantiere nautico che lo rimetteva in sesto perfargli riprendere il lavoro, magari più in sicurezza.P o r t is e r v i z i t e c n i c o n a u t i c i17

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