12.07.2015 Views

Argomenti di - Acta Otorhinolaryngologica Italica

Argomenti di - Acta Otorhinolaryngologica Italica

Argomenti di - Acta Otorhinolaryngologica Italica

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Raccomandazioni cliniche sulla gestione delle epistassiPochi e chiari sono i criteri che possono determinare la sceltaterapeutica fra l’embolizzazione e la chirurgia (Fig. 10):a. allergia ai mezzi <strong>di</strong> contrasto iodati: rappresenta unacontroin<strong>di</strong>cazione all’angiografia e quin<strong>di</strong> alla embolizzazione;b. l’alto rischio anestesiologico può rappresentare unbuon motivo per richiedere l’angiografia e la contestualeembolizzazione qualora possibile (Figg. 5, 8);c. la sede della epistassi:1. qualora nota, porta a privilegiare il trattamento chirurgico(Figg. 4-6);2. se ignota rende possibili sia il trattamento chirurgicoche la embolizzazione (Fig. 8).Occorre avere ben chiaro il fatto che avviare il pazienteallo stu<strong>di</strong>o angiografico non costituisce garanzia <strong>di</strong> trattamentome<strong>di</strong>ante embolizzazione, poiché questo <strong>di</strong>pendeda numerosi fattori sintetizzati nella Figura 11:1. l’ostruzione pressoché completa della ACE (arteriacarotide esterna) rende ineseguibile la progressionedel catetere così come l’arteriosclerosi avanzata rendeconsistente il pericolo <strong>di</strong> malattia embolica da <strong>di</strong>stacco<strong>di</strong> placche ateromasiche;2. l’embolizzazione delle arterie etmoidali è gravata darischi oculari e cerebrali, pertanto i sanguinamenti dai<strong>di</strong>stretti etmoidali non possono essere embolizzati;3. occorre escludere la presenza <strong>di</strong> anastomosi fra ACE eACI ed in particolare escludere che l’arteria oftalmicaorigini dall’ACE;4. esclusi i punti 1, 2 e 3 si può procede alla embolizzazione,che sarà ipsilaterale in caso <strong>di</strong> certezza sullato ed assenza <strong>di</strong> anastomosi fra i 2 lati, mentre dovràessere bilaterale nel caso opposto.Al termine della procedura <strong>di</strong> embolizzazione, l’ulterioreangiografia permetterà <strong>di</strong> valutare i risultati ottenuti.L’arteria che più frequentemente viene embolizzata è l’arteriamascellare, in maniera isolata ma spesso anche in associazionead altre arterie. Ciò è giustificato dal fatto che nonsempre è possibile identificare il punto <strong>di</strong> sanguinamento,soprattutto se il paziente è già tamponato o se è già statosottoposto a trattamenti chirurgici <strong>di</strong> sintesi vascolare.Infine, per decidere quando avviare il paziente ad embolizzazioneoccorre conoscerne (e far conoscere al paziente) irisultati in termini <strong>di</strong> successo e complicanze.La percentuale <strong>di</strong> successi va dal 79 al 96% entro la primasettimana, ma questi valori <strong>di</strong>minuiscono con il passaredel tempo verosimilmente a causa della formazione <strong>di</strong> circolicollaterali che possono rendere ragione <strong>di</strong> eventualiulteriori episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> epistassi.Le complicanze <strong>di</strong> questo trattamento sono <strong>di</strong>verse e possonoessere classificate in maggiori (in circa il 6% dei casi)e minori (in circa il 21% dei casi): ve<strong>di</strong> Tabella X.8. Epistassi e alterazioni del sistemaemocoagulativoCirca l’80% delle epistassi è considerato i<strong>di</strong>opatico o essenziale,ma vari Autori, analizzando più dettagliatamente casiclassificati i<strong>di</strong>opatici, hanno <strong>di</strong>mostrato nel 46% dei casi unaconcomitante alterazione dell’emostasi primaria 33 oppureun’alterazione del profilo coagulativo nel 48% dei casi 34 .D’altra parte il sempre più crescente impiego <strong>di</strong> anticoagulantiorali o <strong>di</strong> antiaggreganti piastrinici ha mo<strong>di</strong>ficatoe mo<strong>di</strong>fica il problema delle epistassi.Sembra che la frequenza del sanguinamento nasale nonsia significativamente superiore tra soggetti trattati conwarfarin rispetto al gruppo <strong>di</strong> controllo, mentre maggioreappaiono sia la <strong>di</strong>fficoltà nell’arrestare il sanguinamentosia il numero <strong>di</strong> giornate <strong>di</strong> degenza 5 .Altrettanto noto l’effetto dei farmaci antinfiammatori nonsteroidei (FANS): i consumatori in cronico <strong>di</strong> FANS presentanouna ridotta aggregazione piastrinica e sembranopresentare una maggiore insorgenza <strong>di</strong> epistassi rispetto algruppo <strong>di</strong> controllo 35 .L’emostasi (Tab. XI) è il risultato <strong>di</strong> 4 meccanismi che agisconoin termini sequenziali (fasi) che si attivano in seguitoad una soluzione <strong>di</strong> continuo <strong>di</strong> un vaso ed ha lo scopo<strong>di</strong> arrestare l’emorragia e ripristinare l’integrità vasale.Nella Tabella XII sono in<strong>di</strong>cate le patologie ed i meccanismipatogenetici dei principali <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni emocoagulativi.In questo tipo <strong>di</strong> patologie l’epistassi è un epifenomenoche rientra in un quadro più ampio <strong>di</strong> malattia. I trattamenti,tranne l’arresto della epistassi in atto, sono pertantolegati alla patologia <strong>di</strong> base e l’approccio dovrà essere necessariamentemulti<strong>di</strong>sciplinare.L’anamnesi, dal PS alla consulenza ORL, riveste un ruolofondamentale e definisce le scelte operative: ve<strong>di</strong> Figura12.Lo screening <strong>di</strong> routine <strong>di</strong> tutti i pazienti con epistassi rivesteuno scarso significato ed aggiunge solo un inappropriatoaumento <strong>di</strong> costi. Pochi e mirati esami sono invecenecessari in caso <strong>di</strong>:a. coagulopatia o piastrinopenia nota: trattandosi <strong>di</strong> patologiecongenite o croniche, spesso il paziente oppurei suoi familiari sono già in grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care la terapiaantiemorragica necessaria (specialmente i pazienti affettida emofilia A e B e malattia <strong>di</strong> Von Willebrand);17Tab. X. Possibili complicanze della embolizzazione per epistassi.–––––––MaggioriAccidenti cerebrovascolariCecitàOftalmoplegiaNecrosi dei tessuti molli (ala del naso, palato, setto)Paralisi faccialeAnafilassi al mdcDissezione della carotide interna––––––––––Dolore faccialeDolore alle man<strong>di</strong>boleCefaleaParestesie/ipo-anestesieTrismaPerforazione settaleOtiteSinusiteDolore inguinaleEmatoma inguinaleMinori

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!