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CRITERI e INDIRIZZI per la TUTELA del PAESAGGIO - Regione ...

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REGIONE PIEMONTEASSESSORATO ai BENI AMBIENTALIDirezione Pianificazione e Gestione UrbanisticaDirettore Arch. Franco FERREROSettore Gestione Beni AmbientaliResponsabile Arch. Margherita BIANCOProgetto e realizzazione:Arch. Margherita BIANCOArch. Elisa OLIVEROHanno col<strong>la</strong>borato al<strong>la</strong> stesura i funzionari <strong>del</strong> Settore Gestione Beni AmbientaliNOTAIl presente manuale viene proposto al pubblico come occasione di dialogo <strong>per</strong> unapprofondimento <strong>del</strong>le tematiche ambientali e paesistiche. Si invitano i lettori a proporreintegrazioni e precisazioni, a richiedere chiarimenti o esprimere apprezzamenti ai seguentiindirizzi:e-mail: beni.ambientali@regione.piemonte.itC.so Regina Margherita, 304 - 10144 Torino tel. 011/4321378 fax. 011/4323819Tali contributi saranno preziosi <strong>per</strong> le successive edizioni <strong>del</strong> manualeI testi <strong>del</strong>le norme citate ed i mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong>le istanze sono disponibili presso il seguente indirizzo:sito web: http://www.regione.piemonte.it/sit/argomenti/pianifica/beniamb/home.htm2


6.3. Procedimento 3 - Pareri <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale..............................................1167. MODELLI PER LA PRESENTAZIONE DELLE ISTANZE...........................................1257.1. Facsimili procedimento 1.............................................................................................1257.2. Facsimile procedimento 2............................................................................................1287.3. Facsimili procedimento 3.............................................................................................1308. MODELLI PER LE AUTORIZZAZIONI IN SUBDELEGA.........................................1358.1. Facsimile lettera di trasmissione <strong>del</strong> Comune.............................................................1368.2. Facsimile lettera di trasmissione <strong>del</strong> Comune (cave)..................................................1378.3. Facsimile autorizzazione comunale in sub<strong>del</strong>ega........................................................1388.4. Facsimile Scheda <strong>del</strong> Paesaggio..................................................................................140BIBLIOGRAFIA.............................................................................................................................1424


PREMESSAQuesta pubblicazione nasce dal<strong>la</strong> necessità, più volte manifestata dagli o<strong>per</strong>atori <strong>del</strong> settore, difornire chiarimenti e indicazioni in materia di tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio; inoltre è una prima risposta <strong>del</strong><strong>la</strong><strong>Regione</strong> Piemonte alle indicazioni <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio (Firenze, 20 ottobre2000), in base al<strong>la</strong> quale gli stati firmatari (tra cui anche l’Italia) si sono impegnati a promuovere:“[...] <strong>la</strong> formazione di specialisti nel settore <strong>del</strong><strong>la</strong> conoscenza e <strong>del</strong>l’intervento suipaesaggi; programmi pluridisciplinari di formazione sul<strong>la</strong> politica, <strong>la</strong> salvaguardia e <strong>la</strong>gestione e <strong>la</strong> pianificazione <strong>del</strong> paesaggio [...]” 1 .Lo studio evidenzia PROBLEMATICITÀ e CRITICITA’ che si possono incontrare al momento<strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione e <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione di interventi in aree soggette a tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale,sia in presenza che in assenza di piani a sca<strong>la</strong> vasta, quali i Piani Paesistici o i Piani TerritorialiO<strong>per</strong>ativi.Fornisce, inoltre, INDICAZIONI OPERATIVE finalizzate al migliore inserimento e ad unamaggiore compatibilità <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e con il contesto paesaggistico ed ambientale interessato.Queste attenzioni sono da ritenersi valide ogni qualvolta si interviene attuando progetti chemodificano lo stato di fatto dei luoghi, sia nelle sue forme eccellenti sia in quelle ordinarie e quindinon solo in zone soggette a vincolo di tute<strong>la</strong> ambientale e paesaggistica.L’esame di alcune tipologie di intervento qui proposte e <strong>del</strong>le loro criticità dal punto di vistapaesistico, è esemplificativo di una metodologia progettuale che si prefigge di aiutare gli o<strong>per</strong>atori, avario titolo, <strong>per</strong>ché privilegino il corretto inserimento <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e nel paesaggio e, come tale, ha unafunzione di supporto e di indirizzo generale <strong>per</strong>:• il progettista, che deve e<strong>la</strong>borare una proposta progettuale re<strong>la</strong>tiva ad un’o<strong>per</strong>a da eseguirsiall’interno di un’area soggetta a tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale;• l’ente pubblico, che è preposto ad esprimere una valutazione in merito al<strong>la</strong> compabilitàambientale e paesistica di un intervento;• i cittadini, coinvolti a diverso titolo nei processi di trasformazione <strong>del</strong> territorio e nelleproblematiche di tute<strong>la</strong> e di salvaguardia dei suoi valori.1art. 6 lettera e) ed f) <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio5


Gli elementi evidenziati non hanno alcuna pretesa di esaustività, ma vogliono sottolineare <strong>la</strong>necessità di:• un’approfondita conoscenza <strong>del</strong> paesaggio, <strong>del</strong><strong>la</strong> sua sensibilità e <strong>del</strong>le sue qualità, comepremessa ad ogni azione di tute<strong>la</strong> paesistica;• un’analisi puntuale <strong>del</strong>le peculiarità dei luoghi dove si interviene, <strong>per</strong> contestualizzareindicazioni che altrimenti resterebbero estremamente generiche;• un approccio interdisciplinare, che prenda in considerazione le diverse componenti ed accezioni<strong>del</strong> paesaggio;• procedere ad ulteriori approfondimenti legati alle specificità <strong>del</strong>l’intervento da realizzare.Il <strong>per</strong>corso indicato evidenzia come sia importante rapportarsi ad una concezione <strong>del</strong> paesaggioampia <strong>per</strong> spessore tematico e <strong>per</strong> complessità <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>zioni; in quest’ottica <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggionon deve attuarsi unicamente con <strong>la</strong> salvaguardia e <strong>la</strong> qualificazione <strong>del</strong>l’elemento paesistico in sé,ma anche con <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> suo contesto, inteso come spazio necessario al<strong>la</strong> sua sopravvivenza,leggibilità ed identificabilità.Inoltre, vista <strong>la</strong> complessità <strong>del</strong><strong>la</strong> materia e <strong>la</strong> necessità di confrontarsi con le specificità deiluoghi in cui si interviene, preme sottolineare come lo studio non pretenda di indicare mo<strong>del</strong>liprecisi da seguire né intenda e<strong>la</strong>borare una strumentazione manualistica tecnica; si propone invecedi:• fornire alcuni elementi di valutazione degli interventi, indicazioni e riferimenti che costituiscanouna base comune su cui poter o<strong>per</strong>are;• accrescere l’attenzione e <strong>la</strong> sensibilità nei confronti <strong>del</strong>le problematiche ambientali e paesistiche;• sottolineare l’importanza di una progettazione qualificata e attenta nei confronti <strong>del</strong>l’inserimentodi o<strong>per</strong>e nel paesaggio.6


Lo studio è artico<strong>la</strong>to in quattro parti principali:PARTE I - La normativaQuesta prima parte, di carattere generale, si propone di:• presentare un quadro sintetico dei principali riferimenti normativi in materia di tute<strong>la</strong> sia alivello europeo, sia in ambito nazionale e regionale;• tratteggiare sinteticamente le possibili motivazioni <strong>del</strong> vincolo di tute<strong>la</strong>, <strong>per</strong> facilitare <strong>la</strong> correttainterpretazione e applicazione dei disposti normativi.PARTE II - La tute<strong>la</strong> paesaggistico-ambientaleIn questa seconda parte si vuole:• fornire alcune definizioni di riferimento e chiarire gli obiettivi <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio;• evidenziare le criticità e le principali problematiche re<strong>la</strong>tive agli aspetti caratterizzanti ilpaesaggio.PARTE III - Inserimento degli interventi nel paesaggioVengono fornite alcune indicazioni di carattere generale re<strong>la</strong>tive ai criteri di progettazione e divalutazione degli interventi.In partico<strong>la</strong>re sono state approfondite alcune tipologie di intervento attraverso <strong>la</strong> predisposizionedi schede tematiche, <strong>per</strong> facilitare <strong>la</strong> consultazione e i riferimenti al<strong>la</strong> parte introduttiva all’analisi.PARTE IV - Procedure e modulisticaNell’ultima parte <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro si danno alcune indicazioni <strong>per</strong> agevo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong>ledomande di autorizzazione, distinguendo i differenti procedimenti, specificando in linea di massimai contenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione progettuale e allegando i mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong>le istanze.In partico<strong>la</strong>re, si propone uno schema indicativo da seguire nel<strong>la</strong> predisposizione <strong>del</strong><strong>la</strong> re<strong>la</strong>zionetecnica e paesaggistico-ambientale che riprende i contenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong>Paesaggio e <strong>del</strong>l’Accordo Stato-Regioni.7


PARTE I – LA NORMATIVA1. LA NORMATIVA EUROPEA1.1. La Convenzione Europea <strong>del</strong> PaesaggioLa Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio è stata adottata dal Comitato dei Ministri <strong>del</strong> Consigliod’Europa il 19 luglio 2000 ed è stata ratificata a Firenze il 20 ottobre <strong>del</strong> medesimo anno daiMinistri competenti <strong>per</strong> il paesaggio di Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Fin<strong>la</strong>ndia, Francia,Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Moldavia, Norvegia, Portogallo, Romania, San Marino,Spagna, Svizzera e Turchia. Il 13 dicembre 2000 <strong>la</strong> Convenzione è stata firmata dal<strong>la</strong> Grecia ed il 7marzo 2001 dal<strong>la</strong> Slovenia.La Convenzione si pone l’obiettivo di promuovere presso le autorità pubbliche l’adozione, alivello locale, regionale, nazionale ed internazionale, di politiche di salvaguardia, di gestione e dipianificazione dei paesaggi europei compatibili con lo sviluppo sostenibile, capaci di conciliare ibisogni sociali, le attività economiche e <strong>la</strong> protezione <strong>del</strong>l’ambiente.La Convenzione si applica:“[…] a tutto il territorio <strong>del</strong>le Parti e riguarda gli spazi naturali, rurali, urbani e<strong>per</strong>iurbani. Essa comprende i paesaggi terrestri, le acque interne e marine. Concernesia i paesaggi che possono essere considerati eccezionali, che i paesaggi <strong>del</strong><strong>la</strong> vitaquotidiana e degradati”. 2La tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio è una questione d’interesse <strong>del</strong><strong>la</strong> collettività e può costituire un’occasionedi sviluppo socio-economico; rispondere alle richieste di “qualità <strong>del</strong> paesaggio” diventa, in talsenso, un diritto ed una responsabilità <strong>per</strong> ognuno.Il testo prevede un approccio o<strong>per</strong>ativo artico<strong>la</strong>to in re<strong>la</strong>zione ai diversi paesaggi.2 art. 2 <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio8


Le specifiche caratteristiche di ogni luogo richiedono differenti tipi di azioni che vanno dal<strong>la</strong> piùrigorosa conservazione, al<strong>la</strong> salvaguardia, riqualificazione, gestione, fino a prevedere <strong>la</strong>progettazione di nuovi paesaggi contemporanei di qualità.La Convenzione segna<strong>la</strong> "misure specifiche" volte al<strong>la</strong> sensibilizzazione, formazione,educazione, identificazione e valutazione dei paesaggi; al contempo, sottolinea l’esigenza distabilire obiettivi di qualità paesaggistica condivisi dalle popo<strong>la</strong>zioni locali.Propone misure giuridiche volte al<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione di "politiche <strong>del</strong> paesaggio" e ad incoraggiare<strong>la</strong> coo<strong>per</strong>azione tra autorità locali e nazionali e a livello internazionale.Infine istituisce il “Premio <strong>del</strong> Paesaggio <strong>del</strong> Consiglio d’Europa” che potrà essere assegnato:“[…] alle collettività locali, regionali e ai loro consorzi che hanno attuato una politicao preso dei provvedimenti volti al<strong>la</strong> salvaguardi, al<strong>la</strong> gestione, e/o al<strong>la</strong> pianificazionesostenibile dei loro paesaggi che dimostrino una efficacia durevole e possano in talmodo servire da mo<strong>del</strong>lo <strong>per</strong> le altre collettività territoriali europee”. 3La Convenzione 4 consta di quattro capitoli che riguardano rispettivamente:• Cap. I – Aspetti generali – Individuazione <strong>del</strong>le definizioni, dei caratteri degli ambiti spaziali, edegli obiettivi, <strong>per</strong> l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione.• Cap. II – Provvedimenti a carico <strong>del</strong>le singole Nazioni – Elenco <strong>del</strong>le azioni <strong>per</strong> l’attuazione <strong>del</strong>nuovo strumento che ogni singolo Stato dovrà assumere.• Cap. III – Coo<strong>per</strong>azione a livello europeo – Individuazione <strong>del</strong>le azioni da concertare tra i variStati.• Cap. IV – C<strong>la</strong>usole finali – Definizione <strong>del</strong>le procedure applicative.3 art. 11 <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio4 Il testo completo é scaricabile dal sito internet <strong>del</strong> Ministero <strong>per</strong> i Beni e le Attività Culturali: http://www.ambiente.beniculturali.it/o consultabile all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> pubblicazione:REGIONE PIEMONTE – DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA – SETTORE GESTIONE BENIAMBIENTALI, “Tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio e gestione <strong>del</strong> territorio”, dicembre 20019


occasione <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazione di nuovi valori paesistici;• individuare misure di incentivazione e di sostegno;• favorire <strong>la</strong> concertazione e <strong>la</strong> partecipazione nei processi di pianificazione.Per quanto riguarda il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong>le autorizzazioni paesistiche e <strong>la</strong> verifica di compatibilità degliinterventi proposti, gli Enti preposti devono 6 :• individuare “<strong>la</strong> congruità <strong>del</strong>l’intervento proposto con i valori riconosciuti dal vincolo”;• verificare “<strong>la</strong> coerenza <strong>del</strong>l’intervento proposto con gli obiettivi di qualità paesistica”;• verificare “<strong>la</strong> conformità <strong>del</strong>l’intervento proposto con le prescrizioni contenute nei piani”.Le domande di autorizzazione dovranno precisare lo stato attuale <strong>del</strong>l’area che viene interessatadal<strong>la</strong> trasformazione, i suoi valori paesistici, gli eventuali impatti e misure di mitigazionecompensazione.Alle Regioni si attribuiscono poteri di vigi<strong>la</strong>nza sull’osservanza <strong>del</strong> presente accordo esull’esercizio <strong>del</strong>le competenze in materia da parte degli enti sub<strong>del</strong>egati.6 art. 9 <strong>del</strong>l’Accordo Stato-Regioni 19 aprile 200111


2. LA NORMATIVA NAZIONALE eREGIONALE2.1. I principali disposti normativi in ItaliaIn base al<strong>la</strong> Costituzione, <strong>la</strong> Repubblica Italiana:“Tute<strong>la</strong> il paesaggio e il patrimonio storicoartistico <strong>del</strong><strong>la</strong> Nazione” (art. 9 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica Italiana).Il principale testo normativo a livello nazionale sul quale trova fondamento <strong>la</strong> tute<strong>la</strong>paesaggistica-ambientale è:• Decreto legis<strong>la</strong>tivo 29 ottobre 1999, n. 490 “Testo unico <strong>del</strong>le disposizioni legis<strong>la</strong>tive in materiadi beni culturali e ambientali” (Titolo II, Beni paesaggistici e ambientali).Vige inoltre il seguente rego<strong>la</strong>mento applicativo:• Rego<strong>la</strong>mento 3 giugno 1940, n. 1357 <strong>per</strong> l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong> protezione <strong>del</strong>lebellezze naturali e panoramicheIl D.Lgs. 490/99 raccoglie e coordina in un unico testo le prescrizioni normative già contenutenelle seguenti leggi precedentemente in vigore:• Legge 29 giugno 1939, n. 1497 “Protezione <strong>del</strong>le bellezze naturali e panoramiche”• Legge 8 agosto 1985, n. 431/1985 “Conversione in legge, con modificazioni, <strong>del</strong> Decreto-legge27 giugno 1985, n. 312, recante disposizioni urgenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le zone di partico<strong>la</strong>reinteresse ambientale” (conosciuta come “legge Ga<strong>la</strong>sso”) che affianca e integra <strong>la</strong> Legge n.1497/39 senza sostituirsi ad essa.Dal<strong>la</strong> ex Legge n. 1497/39 emergeva una concezione <strong>del</strong> paesaggio basata sui criteri che qui diseguito si riassumono in parte:• <strong>per</strong>cettivi, in quanto il paesaggio è strettamente interre<strong>la</strong>to con il dato visuale, con l’aspetto <strong>del</strong>territorio;• estetico-culturali: si par<strong>la</strong> infatti di “bellezze”, distinguendo tra bellezze individue (tute<strong>la</strong>te <strong>per</strong><strong>la</strong> loro eccezionalità e <strong>la</strong> loro non comune qualità estetica) e bellezze d’insieme, intendendo conquest’ultime il comporsi e il configurarsi dei singoli elementi in forme che caratterizzano ilpaesaggio e sono rappresentative <strong>del</strong>l’identità di una comunità;• l’assoggettamento <strong>del</strong> bene al vincolo di tute<strong>la</strong> richiede un provvedimento di individuazione12


(con Decreto Ministeriale, ora anche con Deliberazione <strong>del</strong><strong>la</strong> Giunta Regionale, a seguito <strong>del</strong>Decreto Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, art. 82);-Questa concezione è stata integrata ed ampliata con <strong>la</strong> promulgazione <strong>del</strong><strong>la</strong> legge Ga<strong>la</strong>sso che haintrodotto diversi aspetti innovativi:• <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> è estesa a intere categorie “geografico-morfologiche” a contenuto prevalentementenaturalistico (ad eccezione <strong>del</strong>le zone archeologiche e degli usi civici): viene così ad estendersinotevolmente il campo d’azione <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> che non interessa esclusivamente ambiti circoscrittie mirati (un monumento, un contesto partico<strong>la</strong>re), ma le linee fisionomiche <strong>del</strong> paesaggio stesso;• muta il significato che si attribuisce al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong>: essa assume un valore dinamico e gestionale,indicando quale strumento principale <strong>la</strong> pianificazione paesistica;• infine l’assoggettamento <strong>del</strong> bene al vincolo di tute<strong>la</strong> avviene direttamente in forza di legge enon richiede alcun provvedimento di individuazione come in precedenza con <strong>la</strong> legge 1497/39.2.2. La normativa regionaleLa <strong>Regione</strong> Piemonte, nell’esercizio <strong>del</strong>le funzioni trasferite dallo Stato (in base al D.P.R. n.616/77, art. 82), “adotta le misure necessarie a conservare e difendere l’ambiente naturale” e“tute<strong>la</strong> il paesaggio” (art. 5, Titolo I <strong>del</strong>lo Statuto Regionale <strong>del</strong> Piemonte); ed ha approvato leseguenti normative regionali 7 :• Legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 “Tute<strong>la</strong> ed uso <strong>del</strong> suolo” (e successive modifiche edintegrazioni), con <strong>la</strong> quale si propone “<strong>la</strong> salvaguardia e <strong>la</strong> valorizzazione <strong>del</strong> patrimonionaturale in genere e, in partico<strong>la</strong>r modo, dei beni ambientali e culturali” (art. 1 comma 3, l.r. n.56/77);• Legge regionale 3 aprile 1989, n. 20 “Norme in materia di tute<strong>la</strong> di beni culturali, ambientali epaesistici” e s.m.i., attraverso <strong>la</strong> quale “[…] esercita <strong>la</strong> salvaguardia e promuove <strong>la</strong>valorizzazione dei beni culturali e paesistici”, “[…] al fine di conoscere e difendere ilpaesaggio e l’ambiente quali obiettivi primari <strong>del</strong><strong>la</strong> propria politica territoriale” (art. 1, l.r. n.20/89)7 I testi di legge regionali sono re<strong>per</strong>ibili integralmente sul sito internet <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong> Piemonte: http://www.regione.piemonte.it/attraverso <strong>la</strong> consultazione di “Arianna – Banca Dati <strong>del</strong>le Leggi Regionali”.13


2.3. Motivazioni <strong>del</strong> vincolo di tute<strong>la</strong>In base al D. Lgs. n. 490/99 si è in regime di vincolo di tute<strong>la</strong>, e <strong>per</strong>tanto è necessario richiedereautorizzazione <strong>per</strong> l’esecuzione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e che si intendono realizzare, qualora gli interventidebbano:• essere eseguiti su immobili o in località compresi negli elenchi 8 di cui all’ art. 140, Titolo II <strong>del</strong>D. Lgs. 490/99, ex art. 2 L. 1497/39; gli immobili e le località incluse all’interno di tali elenchisono individuati/<strong>per</strong>imetrati in quanto riconosciuti appartenenti ad una <strong>del</strong>le seguenti categoriedi beni (art. 139, Titolo II <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99):− cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale o singo<strong>la</strong>rità geologica (lett.a)− ville giardini e parchi che si distinguono <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro non comune bellezza (lett. b)− complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico etradizionale (lett.c)− bellezze panoramiche considerate come quadri, punti di vista e/o di belvedere dai quali si goda lospettacolo di quelle bellezze (lett.d)• essere realizzati in zone sottoposte a vincolo di tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale in virtù dei DD.MM. 1 agosto 1985 emanati ai sensi <strong>del</strong>l’art. 2 <strong>del</strong> D.M. 21 settembre 1984, ora art. 139 <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99 e seguenti;• essere eseguiti all’interno <strong>del</strong>le zone 9 di cui al comma 1, art. 146 <strong>del</strong> D. Lsg. 490/99, ex art. 1 L.431/85 (legge Ga<strong>la</strong>sso):− territori costieri compresi in una fascia <strong>del</strong><strong>la</strong> profondità di 300 metri dal<strong>la</strong> linea di battigia, anche<strong>per</strong> i terreni elevati sul mare (lett. a)− i territori contermini ai <strong>la</strong>ghi compresi in una fascia <strong>del</strong><strong>la</strong> profondità di 300 metri dal<strong>la</strong> linea dibattigia anche <strong>per</strong> i territori elevati sui <strong>la</strong>ghi (lett. b)− fiumi, torrenti e corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico <strong>del</strong>le disposizioni dilegge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775,e le re<strong>la</strong>tive sponde o piede degli argini <strong>per</strong> una fascia di 150 metri ciascuna (lett. c)− le montagne <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte eccedente i 1600 metri sul livello <strong>del</strong> mare <strong>per</strong> <strong>la</strong> catena alpina e i 1200metri sul livello <strong>del</strong> mare <strong>per</strong> <strong>la</strong> catena appenninica e le isole (lett. d)− i ghiacciai e i circhi g<strong>la</strong>ciali (lett. e)− i parchi e le riserve naturali e regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi (lett. f)− i territori co<strong>per</strong>ti da foreste e da boschi, ancorché <strong>per</strong>corsi o danneggiati dal fuoco, e quellisottoposti a vincolo di rimboschimento (lett. g)− le aree assegnate alle Università agrarie e le zone gravate da usi civici (lett. h)− le zone umide incluse nell’elenco di cui al decreto <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica 13 marzo1976, n. 448 (lett. i)− i vulcani (lett. l)− le zone di interesse archeologico (lett. m).8 L’elenco completo dei beni vinco<strong>la</strong>ti di cui all’art. 140 comma 1 <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99, ex art. 2 <strong>del</strong><strong>la</strong> L. 1497/39 è consultabile daisoggetti interessati presso <strong>la</strong> Soprintendenza <strong>per</strong> i Beni Architettonici e <strong>per</strong> il Paesaggio <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>Regione</strong> Piemonte o pressol’Assessorato ai Beni Ambientali- Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica – Settore Gestione Beni Ambientali; <strong>per</strong>altrore<strong>la</strong>tivamente al territorio di propria competenza, il Comune è ha conoscenza di tutti i vincoli esistenti e <strong>per</strong>tanto è il riferimentoprincipale <strong>per</strong> chiunque voglia essere informato. Alcuni dati e riferimenti cartografici sono re<strong>per</strong>ibili sul sito <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong> Piemonte(htpp://www.regione.piemonte.it/sit).9 Per venire a conoscenza <strong>del</strong>le zone vinco<strong>la</strong>te in base all’art. 146 <strong>del</strong> D. Lsg 490/99, ex art. 1 <strong>del</strong><strong>la</strong> L. 431/85, oltre alle informazioniricavabili dal sito <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong> Piemonte, si consiglia <strong>la</strong> consultazione <strong>del</strong> sito <strong>del</strong> Ministero dei Beni Ambientali e Culturali(htpp://www.ambiente.beniculturali.it) che ne consente <strong>la</strong> consultazione <strong>per</strong> tutto il territorio nazionale; anche in questo caso ilComune è il riferimento principale <strong>per</strong> <strong>la</strong> conoscenza dei vincoli.14


Gli ambiti territoriali di cui all’art. 146 <strong>del</strong> D. Lsg 490/99, non sono sottoposti a vincolo di tute<strong>la</strong>nel caso in cui, ai sensi <strong>del</strong> comma 2 <strong>del</strong>l’art. 146 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 e <strong>del</strong>l’art. 11, l.r. 20/89 e s.m.i.,gli interventi da eseguirsi ricadano in aree che al<strong>la</strong> data <strong>del</strong> 6 settembre 1985 erano comprese:• nelle zone A e B nei Comuni dotati di strumento urbanistico approvato dopo l’entrata in vigore<strong>del</strong> D.M. n. 1444/1968;• nei centri abitati <strong>per</strong>imetrati ai sensi <strong>del</strong>l’art. 18 <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge 22 ottobre 1971, n. 865, nei Comunisprovvisti di strumento urbanistico o dotati di strumento urbanistico approvato prima<strong>del</strong>l’entrata in vigore <strong>del</strong> D.M. 2 aprile 1968, n. 1444.15


2.4. Interventi che non richiedono autorizzazioneLa <strong>Regione</strong>, attraverso <strong>la</strong> legge regionale 20/89, definisce le tipologie di intervento che nonrichiedono autorizzazione di cui all’art. 151 – D. Lgs. 490/99; si tratta in generale di o<strong>per</strong>e che nonmodificano lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici.Di seguito viene riportato l’elenco di tali interventi.INTERVENTI CHE NON RICHIEDONO AUTORIZZAZIONEin base al comma 1, art. 12 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 20/89 e s.m.i.• manutenzione ordinaria, straordinaria, consolidamento statico, restauro ed risanamentoconservativo qualora non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici – (lett. a)• o<strong>per</strong>azioni selvicolturali previste dalle Prescrizioni di Massima e di Polizia forestale, anche neiterreni non assoggettati al vincolo idrogeologico 10 (fatta eccezione <strong>per</strong> il taglio a raso nei boschid’alto fusto <strong>per</strong> qualsiasi su<strong>per</strong>ficie, <strong>per</strong> boschi cedui <strong>per</strong> su<strong>per</strong>fici maggiori di 10 ettari), quali:− rimboschimenti, arboricoltura da legno, o<strong>per</strong>azioni di fronda e di potatura necessarie <strong>per</strong> le attivitàagricole, o<strong>per</strong>e antincendio, ivi incluse le piste tagliafuoco,− <strong>la</strong>vori di difesa <strong>del</strong> patrimonio forestale e quelli connessi di regimazione di corsi d’acqua finalizzatial<strong>la</strong> difesa <strong>del</strong> bosco,− interventi di sistemazione idrogeologica <strong>del</strong>le pendici, di conservazione <strong>del</strong> suolo e di drenaggio <strong>del</strong>leacque sotterranee e re<strong>la</strong>tiva bonifica <strong>per</strong> ovviare a fenomeni erosivi o di instabilità <strong>del</strong>le pendiciboscate - (lett. b)• le attività agricole e pastorali che non comportino modificazioni <strong>per</strong>manenti <strong>del</strong>lo stato deiluoghi con costruzioni edilizie e o<strong>per</strong>e civili e sempre che si tratti di attività ed o<strong>per</strong>e che nonalterino l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> territorio – (lett. c)• <strong>la</strong> posa di cavi e tubazioni interrate <strong>per</strong> le reti di distribuzione dei servizi di pubblico interesseivi comprese le o<strong>per</strong>e igienico sanitarie che non comportino il taglio o il danneggiamento dialberature o il taglio di boschi, <strong>la</strong> modifica <strong>per</strong>manente <strong>del</strong><strong>la</strong> morfologia dei terreni attraversatiné <strong>la</strong> realizzazione di o<strong>per</strong>e civili ed edilizie fuori terra – (lett. d)• gli interventi previsti nei Piani di Assestamento forestale e nei Piani Naturalistici dei Parchi eRiserve naturali diretti al<strong>la</strong> conservazione, al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e al ripristino <strong>del</strong><strong>la</strong> flora e <strong>del</strong><strong>la</strong> fauna -(lett. e)10 R.D. 30 dicembre 1923, n. 326716


2.5. Autorità competente al ri<strong>la</strong>scio<strong>del</strong>l’autorizzazioneLa <strong>Regione</strong> Piemonte è l’autorità competente preposta al ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong><strong>la</strong> preventiva autorizzazionepaesaggistico-ambientale, ai sensi <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 citato, sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>del</strong>ega stabilita dall’art.82, D.P.R. 24 luglio 1997, n. 616.Lo Stato, al<strong>la</strong> luce <strong>del</strong>le disposizioni impartite dal<strong>la</strong> L. 431/85, si è riservato un potere dicontrollo successivo sulle autorizzazioni ri<strong>la</strong>sciate dal<strong>la</strong> <strong>Regione</strong>, esercitato dalle Soprintendenze<strong>per</strong> i Beni Architettonici e <strong>per</strong> il Paesaggio competenti sul territorio; tale controllo può essere attuatonel termine di 60 giorni dall’acquisizione <strong>del</strong> provvedimento regionale. Il provvedimento <strong>del</strong><strong>la</strong>Soprintendenza annul<strong>la</strong> quello regionale e può comportare un nuovo procedimento di autorizzazione(sul<strong>la</strong> base di un nuovo progetto) secondo le eventuali indicazioni contenute nel medesimoprovvedimento di annul<strong>la</strong>mento.In linea generale, a titolo esemplificativo, <strong>la</strong> <strong>Regione</strong> ha competenza <strong>per</strong> quanto riguarda:• gli interventi che comportano modificazione <strong>del</strong>lo stato dei luoghi e <strong>del</strong>l’aspetto esteriore degliedifici, ad eccezione di quanto richiamato agli artt. 13 e 13 bis <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 20/89 e s.m.i. esuccessivamente esposto;• gli interventi da eseguirsi nel territorio di un Parco o di una Riserva naturale, regionale o statalenon esplicitamente previsti e/o normati nei rispettivi strumenti pianificatori (Piani d’area, PianiPaesistici, Piani di Intervento, Piani Naturalistici, Piani di Assestamento Forestale);• gli interventi sul patrimonio boschivo che ne comportino un’alterazione quantitativamenteriduttiva e una compromissione <strong>del</strong>l’aspetto esteriore (ad esempio il taglio a raso);• gli interventi da eseguirsi all’interno <strong>del</strong>le fasce spondali di 150 m di fiumi, torrenti e corsid’acqua inseriti negli elenchi di cui al Testo unico approvato con R.D. n. 1775 <strong>del</strong> 1933, enominalmente individuati nell’Allegato A ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. n. 23/96 integrante <strong>la</strong> l. r. n. 20/89;• qualunque istanza <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione di o<strong>per</strong>e già eseguite in assenza di preventivaautorizzazione di cui all’art. 151 <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99, o in difformità da autorizzazionepaesaggistica acquisita;• ogni intervento modificativo <strong>del</strong>lo stato dei luoghi o <strong>del</strong>l’aspetto esteriore degli edifici, <strong>per</strong> ilquale sia stata presentata al Comune competente domanda di condono ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> L.n. 47/85 es.m.i.Con <strong>la</strong> l. r. 20/89 e s.m.i. <strong>la</strong> <strong>Regione</strong> ha individuato una serie di interventi e di zone territoriali<strong>per</strong> i quali ha indicato nei Comuni 11 i soggetti competenti a ri<strong>la</strong>sciare le re<strong>la</strong>tive autorizzazioni11 I Comuni devono essere dotati di Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale approvato ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> legge regionale 56/77 e successive modificheed integrazioni.17


paesaggistico-ambientali (sub<strong>del</strong>ega ai Comuni <strong>del</strong>le competenze autorizzative in materiapaesaggistico-ambientale ai sensi degli artt. 13 e 13-bis <strong>del</strong><strong>la</strong> legge regionale citata).La <strong>Regione</strong> esercita un’attività di verifica sul<strong>la</strong> sub<strong>del</strong>ega ai Comuni nel termine di 60 giornidal<strong>la</strong> data di ricevimento <strong>del</strong> provvedimento comunale.Esiste, comunque, entro gli stessi 60 giorni, <strong>la</strong> possibilità di annul<strong>la</strong>mento diretto da parte <strong>del</strong><strong>la</strong>Soprintendenza <strong>del</strong> medesimo provvedimento comunale.Di conseguenza, il Comune è tenuto a trasmettere, <strong>per</strong> competenza, contestualmente ilprovvedimento adottato in sub<strong>del</strong>ega, unitamente al<strong>la</strong> documentazione progettuale, sia al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong>sia al<strong>la</strong> Soprintendenza, al fine di <strong>per</strong>fezionare il procedimento intrapreso.Si elencano di seguito gli interventi e gli ambiti territoriali nei quali <strong>la</strong> competenza autorizzativaè sub<strong>del</strong>egata ai comuni in base agli artt. 13 e 13 bis <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n. 20 /89 e s.m.i.INTERVENTI da autorizzarsi in base all’art. 151 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 e all’art. 10 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 20/89SUBDELEGATI al Comune (se dotato di Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale approvato ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong>legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i),in base all’ART. 13, COMMA 1 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 20/89 e s.m.i.• o<strong>per</strong>e di manutenzione ordinaria e straordinaria ivi comprese quelle re<strong>la</strong>tive ad impiantitecnologici esistenti e connesse strutture e volumi tecnici – (lett. a)• o<strong>per</strong>e di restauro e risanamento conservativo, ristrutturazioni edilizie anche con demolizioni distrutture edilizie e loro <strong>per</strong>tinenze quando non comportino l’abbattimento totale <strong>del</strong> manufatto– (lett.b)• impianti tecnici re<strong>la</strong>tivi ad edifici esistenti – (lett. c)• interventi ed o<strong>per</strong>e costituenti lotti esecutivi di progetti generali già autorizzati dal<strong>la</strong> GiuntaRegionale, salvo esplicita riserva in contrario contenuta nell’autorizzazione regionale – (lett. d)• occupazione temporanea di suolo pubblico o privato, con depositi, serre, relitti e rottami,attrezzature mobili, esposizione a cielo libero di veicoli o merci in genere, co<strong>per</strong>ture pressostatiche <strong>per</strong> attrezzature sportive, baracche e tettoie temporanee destinate ad usi diversidall’abitazione, purché non comportino movimenti di terra – (lett. e)• trivel<strong>la</strong>mento di pozzi <strong>per</strong> lo sfruttamento di falde acquifere escluse quelle minerali e termali,nonchè <strong>la</strong> ristrutturazione ed ammodernamento dei canali irrigui – (lett.f)• monumenti ed edicole funerarie nei limiti <strong>del</strong>le zone cimiteriali – (lett. g)• ogni altro tipo di intervento normato da Piani Paesistici, Piani <strong>del</strong>l’Area e dai Piani di Interventodi Parchi e Riserve Naturali istituiti ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> L.r. 43/75 e successive modifiche edintegrazioni, dai Piani <strong>del</strong>l’Area di Parchi nazionali, dai Piani Naturalistici e dai Piani diAssestamento Forestale – (lett.h)• ri<strong>la</strong>scio di autorizzazione, limitatamente ad una so<strong>la</strong> volta, <strong>per</strong> attività estrattiva di pietre18


ornamentali, ai fini <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione di un progetto di coltivazione in precedenza autorizzatoai sensi <strong>del</strong>l’art. 82 <strong>del</strong> D.P.R 616/77 – (lett. h ter) 12• interventi re<strong>la</strong>tivi ai fiumi, torrenti e corsi d’acqua inseriti negli elenchi di cui al Testo unicoapprovato con R.D. n. 1775 <strong>del</strong> 1933, ad eccezione dei corpi idrici nominalmente individuatinell’Allegato A ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge regionale 23/96 integrante <strong>la</strong> l. r. 20/89 – (lett. h bis<strong>del</strong>l’art. 13 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89 e s.m.i.)INTERVENTI da autorizzarsi in base all’art. 151 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 e all’art. 10 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 20/89SUBDELEGATI al Comune (se dotato di Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale adottato o approvato aisensi <strong>del</strong><strong>la</strong> legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 e s.m.i.),in base all’ ART. 13, COMMA 2 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 20/89 e s.m.i.• posa in o<strong>per</strong>e di cartelli, insegne o altri mezzi pubblicitari – (lett. a)• o<strong>per</strong>e complementari quali cancel<strong>la</strong>te, muri di recinzione, muri di contenimento <strong>del</strong> verdeprivato, o<strong>per</strong>e di arredo e di illuminazione urbane - (lett. b)• tinteggiature e ritinteggiature <strong>del</strong>le fronti di immobili esistenti o parti di essi – (lett. d)SUBDELEGA TERRITORIALE al Comune, <strong>per</strong> zone comprese nelle categorie di beni di cuiall’art. 146 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 ove non sussistano vincoli imposti con atti amministrativi statalio regionali di cui all’art. 140 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 e/o non sussistano altre categorie di beni di cuiall’art. 146 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99)• interventi di modifica <strong>del</strong>l’aspetto dei luoghi da eseguirsi nei centri edificati, nei nuclei minori,nelle aree sia residenziali che produttive a capacità insediativa esaurita o residua e nelle aree dicompletamento così definiti dagli stessi strumenti urbanistici comunali (in base all’art. 13 bis,l.r. 20/89 e s.m.i.)Costituiscono un ulteriore riferimento normativo in materia, le seguenti circo<strong>la</strong>ri e provvedimentiregionali:• CPGR 22/08/89, n. 18/PET – “Circo<strong>la</strong>re esplicativa sull’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> L.R. n. 20 <strong>del</strong> 03/04/89” (B.U.R. n. 35 <strong>del</strong> 30/08/89);• CPGR 04/01/95, n. 1/PET - “Chiarificazione in ordine all’interpretazione <strong>del</strong>l’art. 13, comma 1,lettera h, <strong>del</strong><strong>la</strong> L.R. n. 20 <strong>del</strong> 03 /04/89” (B.U.R. n. 2 <strong>del</strong>l’11/01/95);• CPGR 15/05/96, n. 8/EDE – “Chiarificazione in ordine alle tipologie d’intervento dimanutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua non soggette ad autorizzazione a sensi<strong>del</strong>l’art. 82 <strong>del</strong> DPR n. 616/77 in quanto tali da non comportare alterazione <strong>per</strong>manente <strong>del</strong>lostato dei luoghi” (B.U.R. n. 21 <strong>del</strong> 22/05/96);• DGR n. 44-5084 <strong>del</strong> 14.01.02 – “Criteri e procedure <strong>per</strong> l’attuazione degli interventi dimanutenzione dei corsi d’acqua di competenza regionale che comportano l’estrazione el’asportazione di materiali litoidi”;12 Tale disposto si applica nel caso di rinnovo temporale <strong>del</strong><strong>la</strong> autorizzazione già ri<strong>la</strong>sciata, nel caso in cui non siano previstemodifiche agli interventi autorizzati in precedenza.19


• DGR N. 38-7278 DEL 07/10/02 – “DM 21 settembre 1984, art. 2 – Delimitazione arre dirilevante interesse paesaggistico e ambientale. Disposizioni”;• COMUNICATO <strong>del</strong>l’Assessorato ai Beni Ambientali <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong> Piemonte <strong>del</strong> 24 ottobre2002, prot. n. 1421/2002 uc, “Informativa in merito ai Decreti Ministeriali 1 agosto 1985”;• CPGR 3 febbraio 2003 n. 2/FEM - “Legge regionale 3 aprile 1989, n. 20 – ‘Norme in materia dibeni culturali, ambientali e paesistici’– e successive modifiche ed integrazioni – Vigi<strong>la</strong>nza eSanzioni – Sub <strong>del</strong>ega ai Comuni”.20


Tute<strong>la</strong> derivante dall’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> legge regionale n.56/1977 e s.m.i.La necessità di tute<strong>la</strong> può anche derivare da normativa rego<strong>la</strong>mentare di pianificazioneurbanistica, sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong><strong>la</strong> legge regionale n. 56/1977.Ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. n. 56/1977, il Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale è tenuto ad individuare“sull’intero territorio comunale, i beni ambientali da salvaguardare anche se non individuati evinco<strong>la</strong>ti in base alle leggi vigenti”;vengono compresi tra questi:• gli insediamenti urbani aventi carattere storico-artistico e/o ambientale e le aree esterne diinteresse storico e paesaggistico ad essi <strong>per</strong>tinenti;• i nuclei minori, i monumenti iso<strong>la</strong>ti e i singoli edifici o civili o rurali ed i manufatti aventevalore storico artistico e/o ambientale e documentario;• le aree di interesse paesistico ambientale di cui all’art. 13, 7° comma, lett. a <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n. 56/77(aree da salvaguardare <strong>per</strong> il loro pregio paesistico o naturalistico o di interesse storico,ambientale, etnologico ed archeologico).Per gli interventi da eseguirsi nelle zone così definite, il provvedimento edilizio comunale 13 deveessere preceduto dal parere vinco<strong>la</strong>nte <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong>valorizzazione dei beni culturali ed ambientali 14 .Si riporta di seguito l’elenco degli interventi <strong>per</strong> i quali è richiesto il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong> parere <strong>del</strong><strong>la</strong>Commissione regionale.13 Confrontare <strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Giunta Regionale 5/SG/URB <strong>del</strong> 27 aprile 1984.14 Confrontare l’art. 8 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n. 20/89, ed artt. 40, 41 bis, 49 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n. 56/77.21


Interventi sottoposti al parere vinco<strong>la</strong>nte <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong>Valorizzazione dei Beni Culturali ed AmbientaliCOMMISSIONE CENTRALE• Piani partico<strong>la</strong>reggiati che comprendano immobili individuati dal P.R.G. ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong>l.r. 56/77 (v. art. 40, comma 8, <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77)• Piani di recu<strong>per</strong>o che comprendano immobili individuati dal P.R.G. ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r.56/77 ovvero vinco<strong>la</strong>ti ai sensi <strong>del</strong>le LL. 1089/39 o 1497/39 – ora D. Lgs. 490/99 (v. art. 41 bis,comma 6, l.r. 56/77)• Programmi integrati di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale (l.r. 18/96), checomprendano immobili inclusi negli insediamenti urbani e nuclei minori individuati dal P.R.G. aisensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77, comma 1 e 2• Tutti gli interventi soggetti a concessione od autorizzazione edilizia (v. art. 49, comma 15, l.r. 56/77e Circ. Reg. 5/SG/URB <strong>del</strong> 27.4.1984, pag.12) su immobili definiti dal P.R.G. di interesse storicoartisticoai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 56/77, ove non sussistano vincoli ai sensi <strong>del</strong>le L. 1089/39 e1497/39 (ora D. Lgs. 490/99), eseguiti in assenza di preventivo parere e/o provvedimento edilizio.COMMISSIONI PROVINCIALI• Interventi soggetti a concessione od autorizzazione edilizia (v. art. 49, comma 15 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77 eCirc. Reg. 5/SG/URB <strong>del</strong> 27/04/1984) su immobili definiti dal P.R.G. di interesse storico-artisticoai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77, ove non sussistano vincoli ai sensi <strong>del</strong>le LL. 1089/39 e 1497/39(ora D. Lgs. 490/99)22


2.6. Tute<strong>la</strong> degli alberi monumentali ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong>legge regionale n. 50/1995Il tema degli alberi monumentali riveste partico<strong>la</strong>re importanza nel<strong>la</strong> storia <strong>del</strong> nostro territorio e<strong>del</strong> paesaggio; <strong>la</strong> <strong>Regione</strong> ha voluto evidenziare e richiamare il valore degli alberi e fi<strong>la</strong>rimonumentali storici, con <strong>la</strong> promulgazione <strong>del</strong><strong>la</strong> legge regionale 3 aprile 1995, n. 50, “Tute<strong>la</strong> evalorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico <strong>del</strong> Piemonte”Attraverso <strong>la</strong> legge regionale 15 si intende sottolineare l’importanza di questi elementi <strong>del</strong>paesaggio con l’attuazione di attività di promozione e di col<strong>la</strong>borazione, promuovendo ilcensimento <strong>del</strong> patrimonio arboreo ed erogando contributi <strong>per</strong> <strong>la</strong> valorizzazione degli esemp<strong>la</strong>rimonumentali individuati in apposito elenco.Vengono tute<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong> legge (in base all’art. 2) gli alberi, i fi<strong>la</strong>ri e le alberate monumentali che:• <strong>per</strong> età o <strong>per</strong> dimensioni possono essere considerati come rari esempi di maestosità e longevità;• hanno un preciso riferimento a eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico o culturale;• rivestono partico<strong>la</strong>re pregio paesaggistico, monumentale, storico-culturale.In questi casi è <strong>la</strong> <strong>Regione</strong> (Assessorato ai Beni Ambientali), sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>le segna<strong>la</strong>zioni dicittadini, Organi ed Enti Pubblici o Associazioni, che si occupa di predisporre il censimento deglialberi e fi<strong>la</strong>ri da tute<strong>la</strong>re; sentito il parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Tecnica appositamente istituita (art. 4,l. r. 50/95), <strong>la</strong> Giunta Regionale predispone ed aggiorna <strong>per</strong>iodicamente gli elenchi degli alberi(comma 4, art. 3, l. r. 50/95) <strong>per</strong> i quali è necessario ado<strong>per</strong>arsi <strong>per</strong> <strong>la</strong> valorizzazione e <strong>la</strong>conservazione, evitando interventi che ne possano inficiare le qualità paesistiche.L’inclusione di alberi fi<strong>la</strong>ri e alberate nell’elenco di cui sopra comporta l’istituzione <strong>del</strong> vincolodi cui all’art. 140 <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99 (ex. L. n. 1497/39).PARTE II – LA <strong>TUTELA</strong> PAESAGGISTICAED AMBIENTALE15 Per maggiori approfondimenti sul tema si rimanda ai seguenti siti internet:http://www.regione.piemonte.it/sit/argomenti/pianifica/beniamb/procedure/home.htmdove è possibile consultare il testo <strong>del</strong><strong>la</strong> legge e dove si possono avere riferimenti più precisi a modulistica e procedure <strong>per</strong> lesegna<strong>la</strong>zioni23


3. <strong>PAESAGGIO</strong> E <strong>TUTELA</strong>3.1. Definizione di paesaggio 16Paesaggio: con questo termine si“designa una determinata parte di territorio, così come è <strong>per</strong>cepita dalle popo<strong>la</strong>zioni, ilcui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle lorointerre<strong>la</strong>zioni” 17 .Da tale definizione discende:• l’importanza <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione <strong>del</strong> paesaggio da parte degli abitanti <strong>del</strong> luogo e da parte dei suoifruitori;• i caratteri identificativi <strong>del</strong> luogo sono determinati da fattori naturali e/o culturali, ossiaantropici: il paesaggio è visto in evoluzione nel tempo, <strong>per</strong> effetto di forze naturali e/o <strong>per</strong>l’azione <strong>del</strong>l’uomo;• il paesaggio forma un insieme unico interre<strong>la</strong>to di elementi naturali e culturali, che vannoconsiderati simultaneamente.16 L’obiettivo di fornire con questa pubblicazione un agevole strumento di riferimento <strong>per</strong> tecnici, progettisti e privati cittadini,presuppone <strong>la</strong> <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong> campo di azione <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e una definizione di paesaggio al<strong>la</strong> quale riferirsi all’interno <strong>del</strong>lenumerosissime interpretazioni e distinguo fatti dal<strong>la</strong> letteratura in materia. L’interpretazione data dal<strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong>Paesaggio, che viene assunta come principale riferimento, si distingue <strong>per</strong> chiarezza e importanza dei contenuti oltreché <strong>per</strong> il valorenormativo attribuitole.17 Vedi art. 1, comma a) <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio, Firenze, 20 ottobre 200024


3.2. La tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggioLa tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio si propone di:• conservare e valorizzare “gli aspetti significativi o caratteristici di un paesaggio giustificati dalsuo valore di patrimonio derivante dal<strong>la</strong> sua configurazione naturale e/o dal tipo d’interventoumano” 18 ;• “accompagnare i cambiamenti futuri riconoscendo <strong>la</strong> grande diversità e <strong>la</strong> qualità dei paesaggiche abbiamo ereditato dal passato, sforzandosi di preservare, o ancor meglio arricchire talediversità, e tale qualità, invece di <strong>la</strong>sciar<strong>la</strong> andare in rovina” 19 ;• promuovere uno sviluppo sostenibile, inteso come “lo sviluppo che deve soddisfare i bisogni <strong>del</strong>presente senza compromettere <strong>la</strong> capacità <strong>del</strong>le generazioni future di soddisfare i propri” 20 .Da tali considerazioni discende <strong>per</strong>tanto l’opportunità di:• riconoscere che da sempre “[...] i paesaggi hanno subito mutamenti e continueranno amodificarsi, sia <strong>per</strong> effetto di processi naturali e sia <strong>per</strong> l’azione <strong>del</strong>l’uomo”; di conseguenza èimpossibile “preservare/conge<strong>la</strong>re il paesaggio ad un determinato stadio <strong>del</strong><strong>la</strong> suaevoluzione” 21 ;• salvaguardare il carattere e <strong>la</strong> qualità di un determinato paesaggio ai quali le popo<strong>la</strong>zioniriconoscono valore, sia <strong>per</strong> motivi naturali che culturali. Tale salvaguardia deve essere “attiva”,cioè deve consentire trasformazioni dei luoghi che non ne compromettano <strong>la</strong> conservazione equalora necessario, deve essere accompagnata da misure di conservazione tali da mantenere“[...] inalterati gli aspetti significativi di un paesaggio” 22 ;• disciplinare gli interventi ammissibili, armonizzando le esigenze economiche con quelle socialie ambientali che mirano a: “[…] garantire <strong>la</strong> cura costante dei paesaggi e <strong>la</strong> loro evoluzionearmoniosa, allo scopo di migliorare <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita in funzione <strong>del</strong>le aspirazioni <strong>del</strong>lepopo<strong>la</strong>zioni” 23 .3.3. La complessità <strong>del</strong> paesaggioEmerge chiaramente l’estrema complessità <strong>del</strong> paesaggio, che deve essere letto come unioneinscindibile di molteplici aspetti: naturali, antropico-culturali, <strong>per</strong>cettivi:“La caratterizzazione di un paesaggio è determinata oltre che dagli elementi in sé(climatico-fisici-morfologici, biologici, storico-formali) dal<strong>la</strong> loro reciprocacorre<strong>la</strong>zione nel tempo e nello spazio, ossia dal fattore ecologico. Il paesaggio risulta18 art. 1 comma d <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio19 art. 1, comma 42 <strong>del</strong><strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione esplicativa <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio20 Rapporto Brundt<strong>la</strong>nd, 198721 art. 1, comma 42 <strong>del</strong><strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione esplicativa <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio22 art. 1 comma 40 <strong>del</strong><strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione esplicativa <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio23 art. 1, comma 42 <strong>del</strong><strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione esplicativa <strong>del</strong><strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio25


quindi dal<strong>la</strong> interazione tra fattori fisico-biologici e attività umane, viste come parteintegrante <strong>del</strong> processo di costruzione storica <strong>del</strong>l’ambiente e può essere definito <strong>la</strong>complessa combinazione di oggetti e fenomeni legati tra loro da mutui rapportifunzionali, oltre che da posizioni, sì da costituire un’unità organica” 24L’accezione ecologica compendia tutti questi aspetti: il paesaggio è visto come l’insieme di tuttigli elementi presenti nell’ecosfera, considerati un tutt’uno <strong>per</strong> le re<strong>la</strong>zioni che li legano e lidefiniscono come un complesso organico di ecosistemi, comprensivo sia <strong>del</strong>l’uomo che <strong>del</strong>le sueattività.Tra gli indicatori di effettivo funzionamento <strong>del</strong> paesaggio inteso come “sistema di ecosistemi” 25 ,e tra gli elementi che <strong>la</strong> progettazione deve tenere in considerazione <strong>per</strong> integrare le istanzeambientali e paesaggistiche ai processi di trasformazione <strong>del</strong> territorio, troviamo:• <strong>la</strong> biodiversità: diversità e varietà di elementi e specie che compongono gli ecosistemi; l’uomotende a cercare <strong>la</strong> massima produttività nello sfruttamento <strong>del</strong>le risorse naturali creando sistemielementari poco diversificati, fragili e vulnerabili, mentre al contrario indici di qualitàambientale sono <strong>la</strong> ricchezza, <strong>la</strong> varietà di componenti e <strong>la</strong> diversità dei paesaggi;• <strong>la</strong> stabilità e l’equilibrio: organizzazione stabile che nel complesso <strong>per</strong>mette un più vasto campodi esistenza <strong>del</strong> paesaggio in grado di incorporare eventi esterni di disturbo (naturali e antropici)tornando in tempi più o meno rapidi alle condizioni iniziali;• l’introduzione di elementi di naturalità e di connessioni ecologiche che consentano passaggi espostamenti di materia ed energia 26 .3.4. Le componenti <strong>del</strong> paesaggio e le loro criticitàOccupandosi di interventi di modificazione <strong>del</strong> paesaggio, si ritiene utile evidenziare i diversiapprocci attraverso i quali viene letto ed interpretato. L’esame <strong>del</strong>le sue componenti <strong>per</strong>mette dicomprendere in maniera più completa le necessità di tute<strong>la</strong> e salvaguardia.24 Vittoria Calzo<strong>la</strong>ri (1969)25 La disciplina che si occupa di studiare il paesaggio definendolo “sistema di ecosistemi interagenti che si ripete con una strutturariconoscibile in un intorno definito” (Forman e Godron, 1986), è propriamente l’ecologia <strong>del</strong> paesaggio (<strong>la</strong>ndscape ecology), nata inEuropa al<strong>la</strong> fine degli anni Sessanta e diffusa in Italia a partire dagli anni Ottanta: essa, in base al<strong>la</strong> definizione di Vittorio Ingegnolisi “occupa <strong>del</strong>lo studio dei sistemi di ecosistemi come specifico livello di organizzazione biologica successivo all’ecosistema [e] deifenomeni ecologici in rapporto ai cambiamenti di sca<strong>la</strong> e di configurazione multidimensionale e gerarchica degli ecosistemi”.26 L’Unione Europea ha individuato tra i temi prioritari <strong>del</strong>le proprie politiche, azioni che <strong>per</strong>seguano <strong>la</strong> formazioni di“reti ecologiche”(intese come infrastrutture naturali e ambientali che consentono di interre<strong>la</strong>zionare e di connettereambiti territoriali dotati di naturalità) dove si o<strong>per</strong>i <strong>per</strong> <strong>la</strong> valorizzazione e lo sviluppo dei valori naturali e culturali alfine di tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> biodiversità esistente e <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>l’ambiente nel suo complesso.26


Le analisi e le indagini, volte ad approfondire il valore degli elementi caratterizzanti il paesaggioe ad individuarne i punti di debolezza e di forza, diventano necessari presupposti <strong>per</strong> unaprogettazione maggiormente consapevole e qualificata.Di seguito si schematizzano le componenti fondative <strong>del</strong> paesaggio, dandone una sinteticadefinizione ed evidenziandone le criticità:paesaggioCOMPONENTENATURALE:COMPONENTEANTROPICO-CULTURALECOMPONENTEPERCETTIVA• idrologica• geomorfologica• vegetazionale• faunistica• socio-culturale-testimoniale• storico-architettonica• visuale• formale-semiologica• estetica27


COMPONENTE NATURALEcomponente idrologicadefinizione:il nostro territorio può essere considerato come l’insieme di bacini idrografici, così come definiti dal<strong>la</strong>normativa vigente sul<strong>la</strong> difesa <strong>del</strong> suolo: “territorio dal quale le acque pluviali o di fusione <strong>del</strong>le nevi edei ghiacciai, defluendo in su<strong>per</strong>ficie, si raccolgono in un determinato corso d’acqua direttamente o amezzo di affluenti, nonché il territorio che può essere al<strong>la</strong>gato dalle acque <strong>del</strong> medesimo corso d’acqua,ivi compresi i suoi rami terminali con le foci in mare ed il litorale marino prospicente” (art. 1,comma2.d, L.183/89).In tale ottica <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio comporta l’adozione di modalità di intervento <strong>per</strong> <strong>la</strong> salvaguardia, <strong>la</strong>difesa e <strong>la</strong> sistemazione e rego<strong>la</strong>zione dei corsi d’acqua con risultati di basso impatto ambientale epaesaggistico, quali ad esempio gli interventi di ingegneria naturalistica affiancati da progetti direcu<strong>per</strong>o ambientale, riducendo al minimo le interferenze con <strong>la</strong> dinamica evolutiva <strong>del</strong> fiume e degliecosistemi fluviali e introducendo o<strong>per</strong>e di mitigazione <strong>la</strong>ddove indicazioni tecniche comportinorealizzazioni di o<strong>per</strong>e di maggior impatto.criticità:• tute<strong>la</strong> degli aspetti ambientali connessi al patrimonio idrico e al<strong>la</strong> regimazione <strong>del</strong> corso d’acqua:tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le caratteristiche ambientali e naturali degli alvei e <strong>del</strong>le sponde fluviali-<strong>la</strong>custri.studi ed indagini:• studi di idraulica ed idrologia rivolti al<strong>la</strong> conoscenza <strong>del</strong>le caratteristiche e <strong>del</strong> comportamento idrogeologico<strong>del</strong> territorio;• studio <strong>del</strong> rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di piena e alluvionali;• studio degli ecosistemi fluviali e <strong>del</strong> rapporto dinamico tra corso d’acqua e territorio.componente geomorfologicadefinizione:il paesaggio, sotto questo punto di vista è il risultato di processi meccanici e fisico-chimici legati al<strong>la</strong>trasformazione <strong>del</strong><strong>la</strong> crosta terrestre, che hanno determinato <strong>la</strong> “forma” <strong>del</strong><strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie stessa.criticità:• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> configurazione geomorfologica <strong>del</strong> territorio;• tute<strong>la</strong> di elementi naturali di partico<strong>la</strong>re singo<strong>la</strong>rità morfologica e/o geologica.studi ed indagini:• <strong>per</strong> approfondire <strong>la</strong> conoscenza <strong>del</strong> paesaggio considerato in questa accezione è indispensabile ilcontributo di discipline specifiche quali <strong>la</strong> geomorfologia, <strong>la</strong> geologia, <strong>la</strong> pedogenesi;• potrebbe essere utile realizzare inventari <strong>del</strong>le “forme <strong>del</strong> terreno”: ad esempio rilevandoconfigurazioni geo-morfologiche, c<strong>la</strong>ssi di pendenza dei versanti, curvature <strong>del</strong>le forme naturali,composizione geologica <strong>del</strong> suolo, singo<strong>la</strong>rità ed anomalie geologiche.28


componente vegetazionaledefinizione:<strong>la</strong> vegetazione è il risultato <strong>del</strong>l’azione di fattori sia naturali che antropici e caratterizza il paesaggionon solo dal punto di vista formale ed estetico ma anche e soprattutto sotto il profilo ecologico; inassenza di interventi antropici o di eventi traumatici naturali, <strong>la</strong> vegetazione tende ad evolversi sinoad uno stato di equilibrio tra energia incidente ed energia dissipata (stato climax).criticità:• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione, protezione <strong>del</strong>le specie autoctone, di boschi e foreste, di formazioniresiduali quali ad esempio <strong>la</strong> vegetazione <strong>del</strong><strong>la</strong> baraggia 27 ;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le formazioni minori, quali ad esempio alberi iso<strong>la</strong>ti e in gruppo, formazioni vegetali aiconfini di proprietà, siepi, macchie di campo.studi ed indagini:• <strong>per</strong> approfondire gli aspetti sopra evidenziati, sarebbero utili studi ed analisi specialistiche sul<strong>la</strong>vegetazione esistente e sul<strong>la</strong> vegetazione autoctona 28 ;• analogamente quando si tratta di reinserire <strong>la</strong> vegetazione negli ambiti e paesaggi in cui si èintervenuti, in partico<strong>la</strong>r modo nei casi di ripristino o di rinaturalizzazione di aree degradate, ènecessario conoscere <strong>la</strong> vegetazione autoctona al fine di inserire nel paesaggio elementipreesistenti ed in grado di evolversi naturalmente.componente faunisticadefinizione:<strong>la</strong> componente faunistica può essere elemento di forte connotazione dei luoghi (pensiamo ad esempioalle zone umide che costituiscono habitat <strong>per</strong> <strong>la</strong> sosta e <strong>la</strong> nidificazione degli uccelli acquatici); inquest’ottica il paesaggio è il luogo dove vivono e si riproducono specie animali <strong>la</strong> cui sopravvivenzaè importante <strong>per</strong> il mantenimento di un globale equilibrio ecologico. Talvolta gli habitat naturalivengono trasformati dall’uomo con pesanti ricadute sulle possibilità di riproduzione/sopravvivenza<strong>del</strong>le specie che li occupavano; <strong>per</strong> molte specie di fauna selvatica, il <strong>per</strong>icolo maggiore è costituitodal<strong>la</strong> suddivisione e dall’iso<strong>la</strong>mento degli habitat, causato soprattutto da grandi <strong>la</strong>vori di infrastrutturee dall’instal<strong>la</strong>zione di cavi <strong>del</strong>l’alta tensione.criticità:• tute<strong>la</strong> degli habitat e <strong>del</strong>le specie animali in <strong>per</strong>icolo di estinzione e di quelle più esigenti e cherichiedono ambienti di vita diversificati;studi ed indagini:• è consigliabile uno studio di uno zoologo sugli habitat, <strong>per</strong> individuare le principali specieanimali presenti nel<strong>la</strong> zona ed eventuali specie a rischio di estinzione;• studi di ecologia <strong>del</strong> paesaggio possono aiutare a capire quali interventi sul territorio possanofacilitare <strong>la</strong> reintroduzione <strong>del</strong>le specie animali idonee.27 Con il termine “baraggia” si indica una zona boscosa con esemp<strong>la</strong>ri più o meno radi di querce, betulle, carpini, con sottobosco dibrugo, che si estendeva un tempo sui terrazzi marginali <strong>del</strong><strong>la</strong> pianura piemontese da Biel<strong>la</strong> fino al Ticino. Le riserve esistenti tute<strong>la</strong>noalcuni nuclei <strong>del</strong><strong>la</strong> baraggia originaria, in passato molto estesa e oggi ridotta ad alcune “isole” a causa <strong>del</strong>l’intesa o<strong>per</strong>a di bonificache ha favorito <strong>la</strong> risicoltura.28 Per quanto riguarda il Piemonte si faccia riferimento ai “Tipi Forestali <strong>del</strong> Piemonte”, edito da. <strong>Regione</strong> Piemonte – AssessoratoEconomia montana e foreste- settembre 1997.29


componente socio-culturale-testimonialeCOMPONENTE ANTROPICO-UMANISTICAdefinizione:<strong>per</strong>cezione sociale <strong>del</strong> paesaggio, senso di appartenenza e radicamento, identificabilità ericonoscibilità dei luoghi; paesaggio inteso come testimonianza di una cultura, di un modo di vita;memoria collettiva, tradizioni, usi e costumi.criticità:• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> identificabilità e riconoscibilità dei luoghi;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> senso di appartenenza ai luoghi da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> comunità.studi ed indagini:• individuazione dei valori sociali tradizionali, <strong>del</strong> senso di appartenenza ai luoghi e al<strong>la</strong> comunità;• studi sull’evoluzione <strong>del</strong><strong>la</strong> concezione <strong>del</strong> paesaggio nel corso <strong>del</strong> tempo all’interno <strong>del</strong>l’ambitostudiato;• indagine sulle modalità di <strong>per</strong>cezione <strong>del</strong> paesaggio, definizione <strong>del</strong> concetto di natura e dipaesaggio <strong>del</strong>le comunità locali, in base alle tradizioni storiche e al contesto socio-culturale.componente storico-architettonicadefinizione:il territorio italiano si presenta nel suo complesso fortemente antropizzato: viene trasformatoattraverso l’attività <strong>del</strong>l’uomo, che genericamente possiamo definire “architettura”, intendendo conquesto termine ogni attività di umanizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> natura.Il paesaggio può <strong>per</strong>tanto essere visto come prodotto <strong>del</strong>le trasformazioni umane, come “processo diuna viva e <strong>per</strong>enne e<strong>la</strong>borazione storica” 29 ; <strong>per</strong>tanto è importante tute<strong>la</strong>re le trame infrastrutturalistoriche, così come il sistema insediativo urbano e rurale ed il sistema dei <strong>per</strong>corsi; si “tratta di segni,strutture, configurazioni artificiali, sovrapposti in vario modo a quelli naturali che, se correttamenteletti ed interpretati, aiutano a stabilire l’origine storica <strong>del</strong>le forme assunte nel tempo dal paesaggio,<strong>per</strong>mettono di cogliere il tessuto di re<strong>la</strong>zioni che lega i vari ingredienti <strong>del</strong> paesaggio tra loro e diprogrammare trasformazioni ed assetti futuri” 30criticità:• conservazione e tute<strong>la</strong> di testimonianze storiche <strong>del</strong> paesaggio naturale, agrario ed urbano, cherendono possibile il riconoscimento e l’interpretazione <strong>del</strong>le trasformazioni e <strong>del</strong>l’evoluzionestorica <strong>del</strong> territorio;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>l’assetto agrario storicizzato, caratterizzato dall’insieme <strong>del</strong>l’organizzazione poderale,<strong>del</strong><strong>la</strong> rete di <strong>per</strong>corsi, <strong>del</strong><strong>la</strong> rete irrigua, da fi<strong>la</strong>ri e siepi di confine interpoderale, ecc., che, purcostituendo il frutto di una seco<strong>la</strong>re o<strong>per</strong>a di trasformazione antropica <strong>del</strong>l’ecosistema originario,si è consolidato nel<strong>la</strong> memoria collettiva tanto da essere considerato quasi naturale; esso deveessere <strong>per</strong>tanto inteso come un elemento da valorizzare e proteggere da trasformazioni che nefacciano scomparire i tratti costitutivi.• <strong>per</strong> tute<strong>la</strong>re un paesaggio fortemente antropizzato risulta fondamentale coinvolgere le popo<strong>la</strong>zioni29 E. Sereni (1961)30 A. Calcagno Maniglio (1998)30


che vi si riconoscono e che l’hanno trasformato nel tempo; con l’uso e con <strong>la</strong> loro azione dipresidio esse contribuiscono a fermare il degrado derivante dall’abbandono (il paesaggio simantiene grazie all’uomo che lo vive);• necessità di conservazione di manufatti e di elementi di partico<strong>la</strong>re valore architettonico (ancheo<strong>per</strong>e minori, ad esempio fontane, muretti in pietra di terrazzamenti, o<strong>per</strong>e di canalizzazioneidraulica, ecc..) in quanto, spesso, proprio queste hanno un grande valore paesistico edambientale;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le aree e componenti di verde storico, progettate e costruite a fini estetici, storicoculturali,sociali.studi e indagini:La continua evoluzione dei paesaggi necessita di uno studio <strong>per</strong> soglie storiche, attraverso l’esame<strong>del</strong>le diverse fasi di trasformazione passate, <strong>per</strong> capire i processi che hanno portato al<strong>la</strong>configurazione attuale e <strong>per</strong> ipotizzare le evoluzioni future. E’ quindi opportuno procedere a:• individuazione <strong>del</strong>l’assetto <strong>del</strong> paesaggio attraverso l’esame di diverse soglie storicherappresentative che <strong>per</strong>mettano di ricostruire l’evoluzione, le principali trasformazioni e lecostanti <strong>del</strong> paesaggio nel corso <strong>del</strong> tempo;• individuazione e descrizione <strong>del</strong> paesaggio attraverso fonti storiche;• individuazione di emergenze architettoniche, di insiemi paesistici, urbanistici ed architettonici(sistema di torri, fortificazioni, cappelle, oratori, ville e giardini storici, terrazzamenti, canalisistemi di irrigazione ecc..);• individuazione degli elementi <strong>del</strong> paesaggio legati alle attività produttive tradizionali.componente visualeCOMPONENTE PERCETTIVAdefinizione:il paesaggio è connesso con il dato visuale e con l’aspetto <strong>del</strong> territorio. Viene posto l’accento sulprocesso visivo, su come il paesaggio si manifesta all’osservatore: viene definito come ciò chel’occhio umano può abbracciare, come l’insieme degli aspetti esteriori e visibili, <strong>del</strong>le fattezzesensibili di un territorio.La <strong>per</strong>cezione <strong>del</strong> paesaggio dipende da molteplici fattori, che vanno presi in considerazione:profondità, ampiezza <strong>del</strong><strong>la</strong> veduta, illuminazione, esposizione, posizione <strong>del</strong>l’osservatore; a seconda<strong>del</strong><strong>la</strong> profondità <strong>del</strong><strong>la</strong> visione possiamo distinguere tra primo, secondo piano e piano di sfondo,l’osservazione dei quali contribuisce in maniera differente al<strong>la</strong> comprensione degli elementi <strong>del</strong>paesaggio.La qualità visiva di un paesaggio dipende dall’integrità, rarità <strong>del</strong>l’ambiente fisico e biologico,dall’espressività e leggibilità dei valori storici e figurativi, e dall’armonia che lega l’uso al<strong>la</strong> forma<strong>del</strong> suolo.criticità:• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le qualità visive <strong>del</strong> paesaggio e <strong>del</strong>l’immagine;• conservazione <strong>del</strong>le vedute e dei panorami;• salvaguardia <strong>del</strong>le visuali prossime e lontane, <strong>del</strong> profilo <strong>del</strong>le alture e degli abitati esistenti.studi ed indagini:31


• studi sul<strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione <strong>del</strong> paesaggio: dall’analisi visiva si possono cogliere i caratteriidentificativi dei luoghi, i principali elementi connotanti il paesaggio, il rapporto tra morfologiaed insediamenti;• vanno condotte analisi dai principali punti di vista, notevoli <strong>per</strong> panoramicità e frequentazione;• definizione <strong>del</strong>lo “skiline” che connota i luoghi;• identificazione dei principali “bacini visivi” (zone da cui l’intervento è visibile) e “corridoivisivi” (visioni che si hanno <strong>per</strong>correndo gli assi stradali);• identificazione di elementi di partico<strong>la</strong>re significato visivo <strong>per</strong> integrità, rappresentatività, rarità,valore produttivo, valore storico-culturale;• studio <strong>del</strong><strong>la</strong> vulnerabilità <strong>del</strong>l’ambiente visivo, cioè <strong>del</strong><strong>la</strong> sua capacità di accogliere letrasformazioni proposte mantenendo inalterate le sue qualità visuali.componente formale-semiologicadefinizione:non si considera solo <strong>la</strong> pregevolezza intrinseca degli elementi costitutivi <strong>del</strong> paesaggio, ma anche illoro comporsi in una “forma” che rende riconoscibili e caratterizza i diversi paesaggi.Il paesaggio può essere visto anche come “insieme strutturato di segni”; vengono sottolineati i valoridi leggibilità <strong>del</strong> paesaggio, <strong>la</strong> sua identità e <strong>la</strong> sua capacità a favorire nel fruitore chiarezza e senso diorientamento.criticità:• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le forme strutturanti il territorio, <strong>del</strong><strong>la</strong> loro concatenazione logica, <strong>del</strong>l’omogeneità<strong>del</strong>l’insieme;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le zone caratterizzate da espressività ed elevato valore segnico.studi ed indagini:• analisi dei tratti identificativi <strong>del</strong> paesaggio, valutazione <strong>del</strong><strong>la</strong> “preferenza” manifestata da gruppidi individui nei loro confronti: questa indagine è utile <strong>per</strong> cogliere l’importanza di un determinatopaesaggio, considerato nel suo insieme e nelle sue componenti fondamentali;• individuazione degli elementi caratterizzanti il paesaggio, dei “segni” che <strong>per</strong>mettono <strong>la</strong> suaidentificabilità, e <strong>la</strong> sua riconoscibilità.componente esteticadefinizione:in questo approccio sono ricomprese sia <strong>la</strong> concezione <strong>del</strong> paesaggio inteso come “bellezzapanoramica, quadro naturale”, sia l’interpretazione che lo identifica come “espressione visibile,aspetto esteriore, fattezza sensibile <strong>del</strong><strong>la</strong> natura”: il paesaggio provoca sensazioni legate al “giudiziosul bello”.Tali aspetti fanno riferimento all’apprezzamento <strong>del</strong> bello nel<strong>la</strong> natura, al<strong>la</strong> capacità di distinguere ilbello come patrimonio di tutti, sentimento immediato e inconscio <strong>del</strong> singolo e <strong>del</strong><strong>la</strong> collettività.Un ulteriore orientamento interpreta il paesaggio come “identità estetica dei luoghi”, intendendo conquesta espressione il carattere <strong>per</strong>manente e distintivo che contribuisce al<strong>la</strong> sua fisionomia especificità dei luoghi e andando così a legare <strong>la</strong> concezione estetica <strong>del</strong> paesaggio con l’identitàstorico-culturale <strong>del</strong> territorio.criticità:32


• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le bellezze naturali con carattere di partico<strong>la</strong>re eccezionalità;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio inteso come bellezza panoramica, quadro naturale;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio visto come armonica composizione di forme, spazi, pieni e vuoti;• tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio intesa come salvaguardia <strong>del</strong>l’identità estetica dei luoghi.studi ed indagini:• identificazione degli elementi di partico<strong>la</strong>re bellezza naturale e/o panoramica (anche attraversointerviste e questionari distribuiti al<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione), loro collocazione e connotazione.33


PARTE III -INSERIMENTO degli INTERVENTI nel<strong>PAESAGGIO</strong>4. <strong>CRITERI</strong> GENERALI4.1. La progettazione degli interventiL’importanza e <strong>la</strong> rapidità dei cambiamenti che l’azione <strong>del</strong>l’uomo produce sul paesaggio, cosìdiverse nei tempi e nelle modalità dall’o<strong>per</strong>ato <strong>del</strong><strong>la</strong> natura, portano necessariamente a doverintervenire sul territorio rispettando maggiormente il naturale equilibrio <strong>del</strong>l’ambiente, tenendoconto che il “paesaggio è una te<strong>la</strong> senza cuciture” 31 <strong>per</strong> cui ogni nostra azione “è destinata ari<strong>per</strong>cuotersi altrove, nel tempo e nello spazio” 32 con conseguenze anche negative che non sempresono subito manifeste; il paesaggio deve essere salvaguardato <strong>per</strong> il valore estetico-<strong>per</strong>cettivo,storico-culturale e in quanto <strong>la</strong> sua tute<strong>la</strong> e conservazione costituiscono il presupposto <strong>per</strong> <strong>la</strong> vita<strong>del</strong>l’uomo, degli animali e <strong>del</strong>le piante.Tute<strong>la</strong>re non significa impedire ogni tipo di cambiamento: gli interventi di mo<strong>del</strong><strong>la</strong>zione etrasformazione <strong>del</strong> paesaggio dovranno essere conciliati con <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong><strong>la</strong> biodiversità econ il naturale dinamismo <strong>del</strong> paesaggio.Ruolo <strong>del</strong>l’amministratore pubblico è quello di assicurare una corretta gestione <strong>del</strong> paesaggio chetenga conto, oltre che dei fabbisogni economici e sociali, anche <strong>del</strong>le caratteristiche che lepopo<strong>la</strong>zioni locali aspirano a veder riconosciute <strong>per</strong> il loro ambiente di vita.Per un primo approccio ad una progettazione così intesa, vengono di seguito riportati i criterigenerali di riferimento.31 Yan McHarg, 196932 Boca e Oneto, 198634


ADEGUATA CONOSCENZA degli ELEMENTI CARATTERIZZANTI il <strong>PAESAGGIO</strong>E’ indispensabile un’approfondita conoscenza e lettura <strong>del</strong> contesto e <strong>del</strong>le caratteristichepaesaggistiche specifiche dei luoghi interessati dall’intervento, attraverso le differenti componentifisico-naturali, storico-culturali, umane, <strong>per</strong>cettive; un’esaustiva interpretazione <strong>del</strong> paesaggio<strong>per</strong>mette di individuare gli elementi di valore, vulnerabilità e rischio e di valutare in manieracorretta le trasformazioni conseguenti al<strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>l’intervento.INTERDISCIPLINARIETA’ e TRANSDISCIPLINARIETA’Ogni intervento sul paesaggio necessita <strong>del</strong>l’apporto di figure professionali differenti (ingegneriarchitetti, urbanisti, paesaggisti, geometri, geologi, agronomi, forestali, geografi, botanici, ecc…),che nel<strong>la</strong> specificità <strong>del</strong>le rispettive competenze, <strong>per</strong>mettano una visione e una lettura globale difenomeni e contesto: l’interdisciplinarietà e <strong>la</strong> transdisciplinarietà discendono direttamente dal<strong>la</strong>forte complessità implicita nel<strong>la</strong> definizione di paesaggio 33 .UTILIZZO SOSTENIBILE <strong>del</strong>le RISORSE DISPONIBILILe risorse energetiche, i materiali, il territorio sono risorse non rinnovabili, <strong>del</strong>le quali si è fattonel tempo un uso indiscriminato: <strong>per</strong>tanto, nell’ottica di una politica di tute<strong>la</strong> che promuova unosviluppo sostenibile, è necessario contenerne il più possibile il consumo eccessivo e nongiustificato, ad esempio limitando gli interventi sul territorio dal punto di vista dimensionale epromuovendo le o<strong>per</strong>azioni di recu<strong>per</strong>o di manufatti già esistenti, sfruttando al meglio lepotenzialità abitative <strong>del</strong>le aree edificate.RISPETTO <strong>del</strong>le CARATTERISTICHE OROGRAFICHE e MORFOLOGICHEOgni intervento sul paesaggio deve corre<strong>la</strong>rsi ed integrarsi in maniera armonica con lecaratteristiche orografiche e morfologiche dei luoghi: <strong>la</strong> realizzazione di manufatti non dovrebbecomportare eccessivi movimenti di terra e modifiche <strong>del</strong> naturale andamento <strong>del</strong> terreno; le o<strong>per</strong>e diviabilità dovrebbero adattare il loro tracciato ai principali caratteri ambientali e al<strong>la</strong> giacitura dei sitie dovrebbe essere altresì salvaguardato, nel<strong>la</strong> sua naturalità, l’andamento dei corsi d’acqua.COMPATIBILITA’ ECOLOGICAGli interventi dovrebbero essere realizzati in modo da non compromettere in manierairreversibile l’ambiente e l’equilibrio degli ecosistemi; bisognerà <strong>per</strong>tanto tener conto <strong>del</strong>leinfluenze <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a sui meccanismi di funzionamento di questi ultimi, salvaguardare le33 Cfr. Parte II – cap. 3.1 - Definizione di paesaggio35


caratteristiche di naturalità esistenti 34 , promuovere <strong>la</strong> conservazione <strong>del</strong><strong>la</strong> biodiversità e compensaresituazioni di degrado; a tal fine si dovrà promuovere l’introduzione di elementi di naturalità eprivilegiare l’utilizzo di tecniche e materiali di basso impatto ambientale e paesaggistico.34 Ad esempio introducendo vegetazione autoctona o indigena: con questi termini si intende le specie facenti parte <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazionenaturale <strong>del</strong> luogo, in contrapposizione alle specie alloctone o esotiche provenienti da zone diverse da quelle prese in considerazione.36


COMPATIBILITA’ VISUALELe o<strong>per</strong>e dovrebbero avere una bassa incidenza rispetto alle visuali apprezzabili dalle principali<strong>per</strong>correnze e rispetto ai punti di osservazione più significativi e dovranno tener tenendo conto <strong>del</strong>lenuove visuali che vengono a crearsi a seguito <strong>del</strong>l’intervento. In partico<strong>la</strong>re dovranno essereprivilegiate soluzioni progettuali che <strong>per</strong>mettano di preservare e contribuiscano a valorizzare <strong>la</strong><strong>per</strong>cezione visiva degli elementi più significativi e connotanti il paesaggio.LOCALIZZAZIONI ALTERNATIVEE’ necessario valutare diverse alternative prima di definire l’ubicazione <strong>del</strong>l’intervento, <strong>per</strong>ottenere un miglior inserimento <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a rispetto al contesto circostante; lo studio di compatibilitàtra insediamento e paesaggio <strong>per</strong>mette di identificare le zone che subirebbero un danno inferiore inseguito al<strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a e che <strong>per</strong>tanto, nel bi<strong>la</strong>ncio complessivo tra costi e benefici,possono essere considerate siti preferenziali <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione; nel caso di localizzazioni checomprometterebbero l’esistenza stessa di ambiti di partico<strong>la</strong>re valore ecologico o storico-culturalearchitettonicodeve essere valutata l’opzione “zero” <strong>del</strong> non intervento.RISPETTO DI ELEMENTI, TECNICHE, MATERIALI TRADIZIONALIIn genere, <strong>la</strong> progettazione deve rispettare, in contesti storicamente antropizzati, critericongruenti con il sito d’intervento, impiegando tipologie, tecnologie costruttive e materiali <strong>del</strong><strong>la</strong>tradizione o comunque di provenienza locale, nell’ottica <strong>del</strong><strong>la</strong> semplicità e linearità <strong>del</strong>le scelte.L’aspetto formale degli edifici e dei manufatti dovrà essere coerente con il contesto, evitando inogni caso scelte di pura imitazione <strong>del</strong>le tipologie tradizionali presenti o meno all’interno<strong>del</strong>l’ambito considerato al fine di non determinare <strong>la</strong> compresenza di elementi appartenenti atradizioni differenti.INTEGRAZIONE NEL CONTESTOConsiderato che ogni intervento sul territorio può produrre una certa discontinuità con leimmediate vicinanze, <strong>la</strong> progettazione deve prevedere opportuni accorgimenti ed interventi(rinaturalizzazione, mitigazione, compensazione, ecc.) affinché si realizzi l’integrazione <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>acon il contesto. Pertanto deve essere considerata parte integrante <strong>del</strong> progetto l’area ad essoadiacente, al<strong>la</strong> quale dovranno essere dedicate le medesime attenzioni progettuali. È semprepreferibile, in contesti naturali o seminaturali, privilegiare l’impiego di tecniche di ingegnerianaturalistica, integrare l’intervento con l’utilizzo di vegetazione autoctona, evitando il ricorso adeccessive geometricità e ricercando soluzioni cromaticamente compatibili.37


COMPENSAZIONEOgni trasformazione che interferisce con <strong>la</strong> qualità ambientale e paesaggistica <strong>del</strong>l’intornodovrebbe essere adeguatamente compensata con interventi complementari di entità commisurataall’intervento da eseguirsi, che possano apportare un miglioramento al<strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>l’intorno (adesempio attraverso l’introduzione di nuovi elementi di qualità naturalistica).CONCORSI DI IDEEQualora gli interventi da realizzarsi, in partico<strong>la</strong>re se o<strong>per</strong>e pubbliche di rilievo, coinvolganocontesti di partico<strong>la</strong>re e riconosciuta rilevanza ambientale e paesaggistica, si ritiene auspicabile ilricorso a concorsi di idee e di progettazione, allo scopo di garantire una più selezionata qualitàprogettuale e una maggiore attenzione nei confronti <strong>del</strong>l’inserimento di o<strong>per</strong>e in un contestopartico<strong>la</strong>rmente sensibile e degno di attenzione sotto il profilo <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong> valorizzazione.4.2. La valutazione <strong>del</strong>l’inserimento paesaggisticodegli interventiLa verifica di compatibilità degli interventi proposti da parte <strong>del</strong>le amministrazioni competenti alri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong>le autorizzazioni paesaggistiche, in base a quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni<strong>del</strong> 19 aprile 2001 (art. 9, Controllo sugli interventi) dovrà basarsi sull’accertamento di:• congruità <strong>del</strong>l’intervento proposto con i valori riconosciuti dal vincolo• coerenza <strong>del</strong>l’intervento proposto con gli obiettivi di qualità paesistica così di seguito elencati:− mantenimento <strong>del</strong>le caratteristiche, dei valori costitutivi e <strong>del</strong>le morfologie, tenendo conto anche<strong>del</strong>le tipologie architettoniche, nonché <strong>del</strong>le tecniche e dei materiali costruttivi tradizionali;− previsione di linee di sviluppo compatibili con i diversi valori riconosciuti e tali da non diminuireil pregio paesistico <strong>del</strong> territorio, con partico<strong>la</strong>re attenzione al<strong>la</strong> salvaguardia <strong>del</strong>le aree agricole;− riqualificazione <strong>del</strong>le parti compromesse o degradate <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o dei valori preesistentiovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazione di nuovi valori paesistici coerenti ed integrati.• conformità <strong>del</strong>l’intervento proposto con le prescrizioni contenute nei pianiSul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>le disposizioni <strong>del</strong>l’Accordo Stato Regioni <strong>del</strong> 19 aprile 2001, che <strong>del</strong>inea i criteri<strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione degli interventi edilizi di modificazione <strong>del</strong> paesaggio, <strong>del</strong>le riflessioni formu<strong>la</strong>tenei capitoli precedenti nei confronti dei valori <strong>del</strong> paesaggio stesso e <strong>del</strong><strong>la</strong> necessità di affrontare <strong>la</strong>progettazione con maggiore conoscenza <strong>del</strong>le caratteristiche dei luoghi interessati dai nuoviinterventi, si propongono alcuni spunti di riflessione utili <strong>per</strong> un <strong>per</strong>corso progettuale piùconsapevole da parte dei professionisti e <strong>per</strong> l’attenta valutazione <strong>del</strong>le proposte progettualisottoposte all’esame <strong>del</strong>le amministrazioni pubbliche competenti in materia, allo scopo di verificare<strong>la</strong> congruità <strong>del</strong>le scelte effettuate nei confronti di un’efficace tute<strong>la</strong> e valorizzazione <strong>del</strong> paesaggio.38


TRACCE DI RIFLESSIONE• l’intervento è compatibile con <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei valori riconosciuti dal vincolo e/o emersidall’indagine come caratterizzanti l’ambito in esame [valutare <strong>per</strong> ognuno dei valori identificati<strong>la</strong> legittimità <strong>del</strong>le scelte progettuali]• l’intervento è coerente con le linee di sviluppo compatibili con i diversi livelli di valoririconosciuti, identificati <strong>per</strong> il territorio in esame da strumenti di pianificazione [verificare <strong>la</strong>coerenza <strong>del</strong>le scelte progettuali con gli indirizzi e le linee d’azione d’interesse generale previsteda strumenti di pianificazione territoriale e paesistica in vigore o da altri strumenti di tute<strong>la</strong>]• l’intervento rispetta le caratteristiche orografiche e morfologiche dei luoghi [valutare sel’intervento comporta movimenti di terra e variazioni <strong>del</strong> naturale andamento dei rilevati e inche misura si conforma ai caratteri ambientali naturali dei siti]• l’intervento è compatibile sotto l’aspetto ecologico ed ambientale [verificare l’esistenza dicriticità ambientali ed ecologiche prodotte dall’intervento]• l’intervento prevede un uso consapevole e attento <strong>del</strong>le risorse disponibili, con attenzione a nonpregiudicarne l’esistenza e gli utilizzi futuri e tale da non diminuire il pregio paesistico <strong>del</strong>territorio [evidenziare <strong>la</strong> previsione di interventi reversibili, di o<strong>per</strong>azioni di recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>patrimonio esistente, di utilizzo di tecniche e materiali costruttivi sostenibili e di compensazioneambientale, quali elementi favorevoli di valutazione]• l’intervento prevede un’idonea localizzazione, compatibile con le esigenze di tute<strong>la</strong> esalvaguardia dei luoghi [valutare l’idoneità <strong>del</strong><strong>la</strong> localizzazione anche in funzione dilocalizzazioni alternative prese in esame]• l’intervento ha una bassa incidenza visiva e/o prevede partico<strong>la</strong>ri accorgimenti <strong>per</strong>migliorare/minimizzare l’impatto visivo nel contesto• il progetto è dotato di coerenza formale [valutare che le forme e le dimensioni dei manufattisiano rapportate alle funzioni attribuite e dialoghino positivamente con preesistenze ecaratteristiche storico-architettoniche <strong>del</strong>l’ambito di riferimento]• l’intervento prevede, <strong>la</strong>ddove produce un impatto sull’ ambiente e sul paesaggio, adeguate formedi compensazione ambientale e un adeguato progetto di mitigazione degli impatti• il progetto introduce elementi di miglioramento che possono in qualche modo influenzare <strong>la</strong>qualità complessiva <strong>del</strong> paesaggio (ambientale, paesaggistica e di vita) contribuendo albenessere e al<strong>la</strong> soddisfazione <strong>del</strong>le popo<strong>la</strong>zioni• l’intervento valorizza e non pregiudica identità e <strong>per</strong>cezione sociale dei luoghi [l’interventoriconosce che il paesaggio costituisce una componente fondamentale <strong>del</strong> patrimonio culturale edidentitario <strong>del</strong>le popo<strong>la</strong>zioni e ne preserva gli elementi caratterizzanti]39


5. ANALISI DEGLI INTERVENTI5.1. Categorie d’intervento prese in esameSi è scelto di prendere in considerazione alcune categorie di intervento maggiormentesignificative tra quelle abitualmente oggetto di valutazione in base al<strong>la</strong> normativa in materia di beniambientali.All’interno <strong>del</strong>le categorie esaminate sono stati ricompresi tipi di intervento, assimi<strong>la</strong>bili <strong>per</strong> leproblematiche e le criticità <strong>del</strong> loro inserimento nel paesaggio.Le schede predisposte si propongono di fornire indicazioni generali e di carattere metodologicosu interventi riconosciuti maggiormente rappresentativi, rimandando a successivi approfondimentidi natura tecnica e specialistica, l’esame degli aspetti puntuali e <strong>la</strong> trattazione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e non presein considerazione nel presente <strong>la</strong>voro.I criteri di approccio proposti dovrebbero costituire un ideale punto di partenza <strong>per</strong> unaprogettazione più consapevole dal punto di vista <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> paesistica-ambientale e, <strong>per</strong>tanto, leindicazioni che vengono date dovranno essere adattate alle specificità dei paesaggi piemontesi.Si sottolinea come le attenzioni suggerite, in linea generale, nei confronti <strong>del</strong> paesaggio nondovrebbero essere limitate solo alle emergenze e alle eccezionalità, ma estese a tutto il territorio;in quest’ottica si riterrebbe auspicabile che le indicazioni fornite fossero riferibili all’intero territoriopiemontese: <strong>la</strong> valorizzazione <strong>del</strong> paesaggio infatti deve costituire base e presupposto di qualunquerealizzazione ed intervento sul territorio e non solo <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e ricadenti in aree soggette a vincolo ditute<strong>la</strong>.Inoltre preme sottolineare come l’azione di tute<strong>la</strong> e salvaguardia <strong>del</strong> paesaggio, che di seguitoviene concretizzata in indicazioni di generale validità, da graduare e verificare in funzione <strong>del</strong>lespecificità dei luoghi, non escluda a priori interventi innovativi di architettura <strong>per</strong> privilegiaresoluzioni di riferimento tipologico e formale a mo<strong>del</strong>li desunti dal<strong>la</strong> tradizione.Ogni azione di trasformazione <strong>del</strong>lo stato dei luoghi determina indubbiamente <strong>la</strong> creazione di“nuovi paesaggi”; l’integrazione e le peculiarità dei siti comportano necessariamente una40


gradualità di interventi che, da soluzioni di maggior integrazione e mimesi all’interno <strong>del</strong> paesaggio,possano, invece, configurarsi esse stesse come elementi ordinatori e di valorizzazione <strong>del</strong>l’interocontesto di appartenenza.Le finalità <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> sono, in ogni caso, fortemente legate al<strong>la</strong> promozione di una progettazionedi qualità che articoli le proprie azioni in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> diversità dei paesaggi stessi, promuovendouna progettazione sostenibile <strong>del</strong> paesaggio.Individuare il valore e i limiti di trasformabilità <strong>del</strong> paesaggio attraverso specifici studi ed analisi,<strong>per</strong>mette di identificare, nel modo più corretto, <strong>la</strong> coerenza <strong>del</strong><strong>la</strong> proposta progettuale con i valoririconosciuti, <strong>per</strong>mettendo di instaurare uno stretto legame tra paesaggio ed architettura evalorizzandone gli aspetti salienti riconosciuti come di pregio. Al contempo, il progetto diarchitettura può configurarsi come importante occasione di riscatto e riqualificazione di paesaggidegradati. In entrambi i casi, anche soluzioni progettuali e utilizzo di materiali innovativi possonoapportare importanti elementi di qualità e di valore attraverso l’adozione di soluzioni mirate epartico<strong>la</strong>rmente studiate <strong>per</strong> rispondere alle specificità dei luoghi.Fermo restando quanto premesso, di seguito si riportano alcune schede, redatte a carattereesemplificativo, che forniscono indicazioni valide nel<strong>la</strong> generalità dei casi e comunque stimo<strong>la</strong>no ariflessioni che possono divenire sorgente di ispirazione creativa e utile riferimento all’interno <strong>del</strong><strong>per</strong>corso progettuale ideativo.41


Sono state redatte le seguenti schede:• SCHEDA 1 (5.2.1) EDIFICI DI CIVILE ABITAZIONE− interventi edilizi di nuova costruzione− interventi sul patrimonio edilizio esistente• SCHEDA 2 (5.2.2) STRUTTURE PER LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE− industria, commercio, produzione agraria, vivaistica, ecc…• SCHEDA 3 (5.2.3) DISCARICHE− discarica rifiuti− deposito di materiali <strong>per</strong>manente o temporaneo• SCHEDA 4 (5.2.4) PATRIMONIO ARBOREO− selvicoltura, utilizzazioni forestali, espianto di bosco e nuovi impianti− arboricoltura da legno− piste di esbosco, viali taglia-fuoco attivi e passivi, cantieri− interventi su siepi, alberature e fi<strong>la</strong>ri• SCHEDA 5 (5.2.5) <strong>PAESAGGIO</strong> AGRARIO− interventi di riordino fondiario e trasformazione colturali, ecc…• SCHEDA 6 (5.2.6) CAVA− coltivazione di cava di pianura− coltivazione di cava di versante• SCHEDA 7 (5.2.7) SISTEMA IRRIGUO− interventi sul<strong>la</strong> rete di derivazione irrigua (canali, tubazioni, fontanili, ecc…)− a<strong>per</strong>tura di pozzi e vasche di raccolta• SCHEDA 8 (5.2.8) OPERE STRADALI− realizzazione di strada o al<strong>la</strong>rgamento di sede stradale esistente− realizzazione di o<strong>per</strong>e di attraversamento quali ponti e viadotti• SCHEDA 9 (5.2.9) IMPIANTI di RISALITA− realizzazione, ampliamento di impianti di risalita− piste <strong>per</strong> lo sci− impianti d’innevamento artificiale• SCHEDA 10 (5.2.10) LINEE AEREE− instal<strong>la</strong>zione linee aeree elettriche− instal<strong>la</strong>zione linee telefoniche• SCHEDA 11 (5.2.11) IMPIANTI PER TELECOMUNICAZIONI− instal<strong>la</strong>zione antenne di trasmissione, ripetitori (telefonia cellu<strong>la</strong>re, trasmissioni radiotelevisive,ecc…)• SCHEDA 12 (5.3.1) SISTEMAZIONI FLUVIALI E OPERE IDRAULICHE− interventi di sistemazioni idraulico forestali in alveo destinati a rego<strong>la</strong>re il deflusso <strong>del</strong>le acqueed i re<strong>la</strong>tivi fenomeni di erosione e/o deposito• SCHEDA 13 (5.3.2) SISTEMAZIONE IDROGEOLOGICA DEI VERSANTI LUNGO ICORSI D’ACQUA− interventi atti a stabilizzare i versanti coinvolti in fenomeni di degrado conseguenti ad alterazioni<strong>del</strong>l’asta torrentiziaPer quanto riguarda gli interventi re<strong>la</strong>tivi alle sistemazioni fluviali e sistemazioni dei versanti(schede 5.3.1 e 5.3.2), comportando questi l’interazione con diverse competenze in ordine al<strong>la</strong>42


sicurezza idraulica ed agli aspetti di carattere più propriamente ambientale, è sembrato opportunofar precedere le re<strong>la</strong>tive schede tematiche da alcune considerazioni di carattere generale qualepremessa al<strong>la</strong> trattazione specifica.In generale, gli interventi sono stati c<strong>la</strong>ssificati a seconda <strong>del</strong><strong>la</strong> loro estensione e sviluppo e deglieffetti prodotti sul paesaggio, in due grandi gruppi:interventi di tipo puntualeinterventi di tipo lineareGli interventi puntuali sono circoscrivibili in un punto e/o area precisa e possono essere più omeno estesi a seconda <strong>del</strong>le dimensioni <strong>del</strong>l’intervento e <strong>del</strong> territorio interessato.Gli interventi lineari sono caratterizzati da uno sviluppo esteso prevalentemente in lunghezza,che segue linee e direzioni privilegiate. Questi interventi producono effetti differenti nel paesaggio:creazione di pieni, di volumi aggiuntivi: pensiamo ad esempio al<strong>la</strong>costruzione di un qualunque manufatto o al<strong>la</strong> realizzazione di una discaricache crea rilievi che modificano <strong>la</strong> morfologia <strong>del</strong> territorio: un pienomodifica <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione che abbiamo dei luoghi e può impedire <strong>la</strong> vista e ilgodimento di elementi connotanti il paesaggio;nuovo assetto: alcuni tipi d’intervento vanno a modificare l’organizzazione<strong>del</strong> paesaggio, senza aggiungere nuovi volumi ma variando <strong>la</strong> dislocazionedegli elementi; è importante in quanto si rischia di comprometterel’equilibrio ambientale dei luoghi creando assetti semplificati conconseguente <strong>per</strong>dità di biodiversità;creazioni di vuoti: alcuni interventi creano nel paesaggio vere e propriemancanze; pensiamo ad esempio all’a<strong>per</strong>tura e coltivazione di una cava o adun’o<strong>per</strong>a di viabilità che interrompe bruscamente <strong>la</strong> continuità <strong>del</strong> paesaggiocreando una forte cesura.Nel<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> seguente si mettono in re<strong>la</strong>zione gli interventi presi in considerazione, suddivisi trapuntuali e lineari, con gli effetti che produce <strong>la</strong> loro realizzazione sul paesaggio a seconda che sitratti di: creazione di pieni, nuovo assetto, vuoti.43


All’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione riportata, <strong>per</strong> ogni intervento indicato si riporta il riferimentonumerico al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva scheda di approfondimento:TIPI diINTERVENTONUOVIPAESAGGIPIENONUOVOASSETTOVUOTOPUNTUALE• singoli interventi edilizi di nuovacostruzione - 5.2.1• strutture <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione(industria, commercio, produzioneagraria, ecc.) - 5.2.2• discarica o depositi di materiali -5.2.3• interventi sul patrimonio arboreo(impianto di bosco) -5.2.4• interventi sul patrimonio esistente(edilizia rurale, giardini e villestoriche, ecc...) - 5.2.1• interventi sul paesaggio agrario -5.2.5• interventi sui versanti – 5.3.2• interventi sul patrimonio arboreo(espianto di bosco) -5.2.4• coltivazione di cava - 5.2.6LINEARE• impianto di viali, alberate, siepi -5.2.4• sistema irriguo 35 - 5.2.7• instal<strong>la</strong>zione linee aeree - 5.2.10• instal<strong>la</strong>zione di impianti <strong>per</strong> letelecomunicazioni - 5.2.11• interventi su viali, alberate esistenti -5.2.4• sistemazioni fluviali - 5.3.1• espianto di viali, alberate, siepi -5.2.4• o<strong>per</strong>e stradali 36 - 5.2.8• impianti di risalita - 5.2.9• instal<strong>la</strong>zione linee aeree - 5.2.10• instal<strong>la</strong>zione di impianti <strong>per</strong> <strong>la</strong>telecomunicazione - 5.2.1135 La realizzazione di canalizzazioni irrigue comporta <strong>la</strong> costruzione di manufatti artificiali <strong>per</strong> il trasporto e <strong>la</strong> distribuzione di acquache vanno a sovrapporsi al paesaggio esistente e <strong>per</strong>tanto possono essere considerati volumetrie aggiuntive.36 Le o<strong>per</strong>e stradali così come le o<strong>per</strong>e ferroviarie, gli impianti di risalita, l’instal<strong>la</strong>zione di linee aere elettriche e di trasmissione,creano dei tagli che rappresentano vuoti nel<strong>la</strong> continuità <strong>del</strong> paesaggio.44


5.2. Compi<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>le schedePer ogni categoria di o<strong>per</strong>a in esame è stata e<strong>la</strong>borata una scheda, organizzata <strong>per</strong> voci, <strong>per</strong>ognuna <strong>del</strong>le quali si forniscono alcune indicazioni sulle modalità che sono state seguite <strong>per</strong> <strong>la</strong> lorocompi<strong>la</strong>zione:INTESTAZIONE ALLA SCHEDAL’intestazione <strong>del</strong><strong>la</strong> scheda richiama <strong>la</strong> distinzione tra interventi puntuali () e interventilineari () e il tipo d’intervento in oggetto.TIPI D’INTERVENTOVengono meglio specificati gli interventi analizzati nel<strong>la</strong> scheda in oggetto, l’elencazione non èesaustiva, ma vuole avere carattere esemplificativo.CARATTERISTICHE <strong>del</strong>l’ INTERVENTOVengono tratteggiate le principali caratteristiche e gli aspetti degli interventi che vannodirettamente ad interagire con le componenti ambientali e paesistiche dei luoghi.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONISi definiscono le principali linee progettuali da seguire <strong>per</strong> un corretto inserimento ambientale epaesistico degli interventi e si danno alcuni suggerimenti <strong>per</strong> eventuali o<strong>per</strong>e di mitigazione nelcontesto in cui si interviene; <strong>la</strong> trattazione non è esaustiva, ma fornisce spunti <strong>per</strong> ulterioriapprofondimenti. In partico<strong>la</strong>re vengono elencate le criticità e le problematicità che l’intervento puòcomportare: le voci vengono raggruppate in base alle componenti <strong>per</strong>cettiva, antropico-culturale enaturale <strong>del</strong> paesaggio, che sono state <strong>del</strong>ineate in precedenza (cfr. paragrafo 3.4).Di seguito vengono riportate le schede degli interventi:45


5.2.1. Edifici di civile abitazioneTIPI D’INTERVENTOLa scheda si riferisce ad edifici di civile abitazione: nuova edificazione, manutenzione, restauro,risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia <strong>del</strong> patrimonio esistente, ampliamento,sopraelevazione di edificio, recu<strong>per</strong>o di sottotetto, realizzazione di box auto o autorimessa interrata,fino ad interventi di adeguamento tecnologico e quant’altro di <strong>per</strong>tinenza <strong>del</strong>l’edificio.Vanno considerate, congiuntamente a questa categoria di interventi, tutte le o<strong>per</strong>e re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong>sistemazione <strong>del</strong>le aree di <strong>per</strong>tinenza.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOParte di questi interventi interagiscono direttamente con <strong>la</strong> conservazione e tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le componentiambientali e paesaggistiche dei luoghi in quanto possono comportare:• eliminazione di alberi e di vegetazione preesistente;• movimenti di terra e scavi di fondazione;• realizzazione di struttura portante, tamponamento;• predisposizione di strade ed accessi carrabili all’area;• instal<strong>la</strong>zione d’impianti tecnici necessari al corretto funzionamento <strong>del</strong>l’edificio, che possono,comportare <strong>la</strong> realizzazione di volumi esterni;• al<strong>la</strong>cciamento al pubblico acquedotto, alle fognature e al<strong>la</strong> rete di distribuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> correnteelettrica: posa in o<strong>per</strong>a di condutture interrate.Per quanto riguarda gli interventi di ampliamento e sopraelevazione, questi possono determinare:• aumento di volumetria edificata a scapito <strong>del</strong><strong>la</strong> su<strong>per</strong>ficie a verde;• variazione <strong>del</strong>lo skiline esistente.Infine gli interventi di restauro sul patrimonio edilizio esistente possono comportare:• modificazione <strong>del</strong>le facciate e <strong>del</strong>le co<strong>per</strong>ture con conseguente variazione dei caratteri tipologicipresenti (uso di materiali non sempre coerenti con l’edilizia storica, variazioni di colorazioni etinteggiature, inserimento di a<strong>per</strong>ture non congruenti, ecc...) e <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione dei manufatti.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI E MITIGAZIONIIn linea di massima si ritiene che gli edifici debbano coerentemente inserirsi nel contesto ambientaleesistente e che a tal fine si debba tener conto di una concordanza di linee compositive, co<strong>per</strong>ture,materiali costruttivi e tinteggiature, ferma restando l’opportunità di richiamarsi, soprattutto nel caso dinuove costruzioni, agli edifici preesistenti tipologicamente più rappresentativi di una modalitàcostruttiva locale storicamente e culturalmente definita.Si potranno altresì ammettere soluzioni architettoniche moderne ed innovative in un contestotradizionalmente connotato, purché si tenga presente <strong>la</strong> necessità di stabilire coerenza e congruità tral’elemento antropico e <strong>la</strong> naturalità <strong>del</strong> sito.COMPONENTE PERCETTIVA DEL<strong>PAESAGGIO</strong>Visibilità <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a:• l’ampliamento e <strong>la</strong> sopraelevazione di edificiesistenti e <strong>la</strong> nuova costruzione di un edificio,soprattutto in zone collinari e in zone montane,possono comportare il cambiamento <strong>del</strong>lo“skyline" esistente; <strong>per</strong>tanto <strong>la</strong> progettazionedeve tener conto <strong>del</strong>le visuali che si hannosull’edificio da punti privilegiati di osservazione46


Figura 1Figura 2COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE DEL <strong>PAESAGGIO</strong>(analizzando <strong>la</strong> <strong>per</strong>cepibilità <strong>del</strong>l’intervento daiprincipali punti di vista e punti panoramici). Imanufatti dovranno essere preferibilmentelocalizzati in posizioni e quote di limitata<strong>per</strong>cezione visiva (Figura 1 e Figura 2) e lealtezze degli edifici dovranno essere limitate enon eccedere quelle dei manufatti circostanti;• l’intervento dovrà essere progettato adottandotutti gli accorgimenti necessari affinché possaessere minimizzato; qualora appaia suscettibiledi partico<strong>la</strong>re incidenza nel contesto ambientaleesistente, si raccomanda l’utilizzo di barrierevisive arboree o arbustive, verde pensile, che nemigliorino l’inserimento nel contestoambientale;• sarà opportuno evitare <strong>la</strong> formazione di muricontroterra limitandone comunque le altezzequalora si rendesse necessari• nelle aree extraurbane le nuove edificazionidovranno preferibilmente collocarsi vicino allestrade esistenti <strong>per</strong> limitare l’a<strong>per</strong>tura di nuovestrade di servizio agli edifici;• l’impiego di co<strong>per</strong>ture piane, fermo restandol’opportunità <strong>del</strong> ricorso a tale tipologia,necessita di un’attenta definizione dei materiali e<strong>del</strong>le finiture al pari <strong>del</strong>le facciate <strong>del</strong> manufatto;• eventuali volumi provvisori, funzionali alle esigenzedi cantiere, dovrebbero essere collocati in posizionidi scarsa interferenza con le principali visuali erealizzati preferibilmente in legno o <strong>la</strong>mieratinteggiata con colori che si armonizzino con ilcontesto ambientale nel quale dovranno essereinseriti.E’ necessario preservare e valorizzare elementi, trame eassetti storici dei luoghi; <strong>per</strong>tanto:• gli interventi sull’esistente dovranno salvaguardarele strutture preesistenti di valore storico o costituentielementi consolidati <strong>del</strong> paesaggio,• le nuove costruzioni in contesti storicizzatidovranno armonizzarsi con i caratteri più ricorrenti etipici <strong>del</strong>l’edilizia tradizionale-storica <strong>del</strong>le areecircostanti, senza <strong>per</strong> altro ricadere in forme di puraimitazione.• l’orientamento <strong>del</strong>l’edificio deve tener conto <strong>del</strong><strong>la</strong>migliore esposizione rispetto ai punti cardinali e lefalde <strong>del</strong><strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura dovranno fare riferimento al<strong>la</strong>47


Figura 3Figura 4Figura 5COMPONENTE NATURALE DEL<strong>PAESAGGIO</strong>disposizione <strong>del</strong>le co<strong>per</strong>ture dei manufatticircostanti: in contesti storico-tradizionali saràpreferibile mantenere <strong>la</strong> disposizione <strong>del</strong><strong>la</strong> co<strong>per</strong>turaa due falde con <strong>la</strong> linea di colmo dispostaparalle<strong>la</strong>mente o <strong>per</strong>pendico<strong>la</strong>rmente all’assestradale mentre l’inclinazione <strong>del</strong>le falde dico<strong>per</strong>tura dovrà adeguarsi in linea di massima aquel<strong>la</strong> che contraddistingue <strong>la</strong> zona d’intervento(Figura 3);• gli ampliamenti dovranno integrarsi con i volumi<strong>del</strong>le preesistenze e adottare soluzioni congruenticon le caratteristiche compositivo-architettonichedei manufatti esistenti (Figura 4)• l’inserimento di volumi di ridotte dimensioni,destinati ad impianti tecnici, dovrà legarsi inmaniera organica con l’edificio principale evitandodi assumere l’aspetto di su<strong>per</strong>fetazione 37 ;• tipo e materiali dei paramenti esterni e <strong>del</strong>ledecorazioni degli edifici, finiture, coloriture deifabbricati ed o<strong>per</strong>e esterne, dovranno essere scelti inmaniera consona ed integrata al contesto nel quale siinseriscono;• in su<strong>per</strong>fici limitate (ad esempio sul<strong>la</strong> stessafacciata), è da evitare l’utilizzo di materiali e finiturediversi, come anche l’utilizzo di abbaini, aggetti,travature, cornicioni di dimensioni sproporzionaterispetto alle dimensioni e forme dei fabbricaticircostanti e/o tipici dei luoghi (Figura 5);• è necessario tener conto <strong>del</strong> rapporto <strong>del</strong> manufattocon i tracciati e le aree sco<strong>per</strong>te e gli edificiconfinanti.L’intervento edilizio può essere l’occasione <strong>per</strong>:• ricucire il tessuto edilizio e completare l’impiantotipologico originario, partendo dall’analisi <strong>del</strong>rapporto tra edificato, orografia e morfologia <strong>del</strong>luogo;• eliminare strutture non compatibili, corpi estranei esu<strong>per</strong>fetazioni che non <strong>per</strong>mettono <strong>la</strong> leggibilità<strong>del</strong>l’insieme.Per quanto riguarda <strong>la</strong> componente naturale <strong>del</strong>paesaggio:• gli interventi di dimensioni significative, che37 Si riconoscono quali “su<strong>per</strong>fetazioni” gli elementi estranei rispetto alle caratteristiche tipologiche e formali <strong>del</strong> manufatto, aggiuntiin seguito ad interventi eseguiti in tempi successivi e non coordinati tra loro, quali ad esempio l’inserimento di verande ditamponamento di logge e balconi.48


Figura 6Figura 7comportano un forte impatto sul contestopasaggistico-ambientale e una conseguentediminuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> naturalità, è opportuno chevengano compensati da adeguati interventi dimiglioramento ambientale che potranno interessareanche ambiti degradati in aree limitrofe;• l’insediamento non deve essere in contrasto conl’andamento morfologico e orografico dei luoghi ecomportare eccessivi movimenti di terra, scavi,riporti e terrapieni;• è sempre opportuno che il ripristino dei luoghiavvenga all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> considerazione di quelleche sono le peculiarità ambientali e paesaggistiche<strong>del</strong><strong>la</strong> zona d’intervento, e sia volto a ricostruire nel<strong>la</strong>maniera più opportuna <strong>la</strong> situazione di partenza o amigliorar<strong>la</strong> con interventi mirati (Figura 6 e Figura7);• eventuali alberature, fi<strong>la</strong>ri, macchie dovranno, se divalore storico-testimoniale e/o di qualità oimportanza ecologica, diventare parte integrante <strong>del</strong>progetto di trasformazione.Grande attenzione dovrà essere prestata al<strong>la</strong> definizionedegli spazi a<strong>per</strong>ti di <strong>per</strong>tinenza degli edifici che possonorappresentare un valido collegamento tra l’edificato e ilpaesaggio circostante; essi dovranno diventare parteintegrante <strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione:• <strong>la</strong> progettazione degli spazi verdi deve tener conto<strong>del</strong><strong>la</strong> dimensione “temporale”, in quanto <strong>la</strong>vegetazione varia a seconda <strong>del</strong>le stagioni ecresce/de<strong>per</strong>isce nell’arco degli anni;• lo studio di volumi e masse di vegetazione di altezzee consistenza differenti aumenta <strong>la</strong> varietà el’artico<strong>la</strong>zione degli spazi di <strong>per</strong>tinenza<strong>del</strong>l’edificio;• <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>le aree verdi si potràprevedere l’utilizzo di specie sia autoctone siaornamentali; inoltre l’utilizzo di vegetazione localein contesti extra-urbani crea un collegamento (ideale38 La cementificazione rende il suolo im<strong>per</strong>meabile e impedisce lo svolgersi di importanti funzioni che garantiscono l’equilibrioecologico: si hanno effetti negativi sul clima, sul<strong>la</strong> vegetazione (diminuiscono le su<strong>per</strong>fici vegetate) e sul ciclo <strong>del</strong>l’acqua (l’acquanon potendo infiltrarsi in profondità aumenta il rischio di <strong>per</strong>icolosi fenomeni di inondazione).39 Una siepe mista ha una valenza ecologica in quanto costituisce un rifugio <strong>per</strong> numerose specie <strong>del</strong><strong>la</strong> fauna selvatica, migliora lecondizioni pedologiche, favorisce lo sviluppo di difese naturali da <strong>la</strong>rve ed insetti dannosi, attrae le specie animali.40 L’uso di tetti e terrazze verdi riveste valenze psicologiche, estetiche, ecologiche ed ambientali: si ha un miglioramento esteticodegli edifici e un aumento generalizzato <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>del</strong><strong>la</strong> vita; <strong>la</strong> vegetazione che si sviluppa al di sopra degli edifici crea vere eproprie aree verdi che assorbono l’anidride carbonica, fissano le polveri e lo smog e producono ossigeno che va ad arricchirel’atmosfera (anche se <strong>per</strong> avere effetti migliorativi evidenti occorre che vi siano forti concentrazioni di masse verdi e che <strong>la</strong> scelta deitetti verdi sia generalizzata e molto estesa); infine <strong>la</strong> presenza di vegetazione riduce notevolmente gli sbalzi termici, crea un maggioriso<strong>la</strong>mento, minori di<strong>la</strong>tazioni e contrazioni di materiali iso<strong>la</strong>nti e conseguente maggior durata <strong>del</strong> manto di im<strong>per</strong>meabilizzazione.49


Figura 8e <strong>per</strong>cettivo ed ecologico) con <strong>la</strong> campagnacircostante;• le piante utilizzate come barriera verde lungo ilconfine <strong>del</strong><strong>la</strong> proprietà dovranno essere integratecon le piante interne ed esterne al lotto;• <strong>per</strong> i <strong>per</strong>corsi si dovrà privilegiare in contestistorico-tradizionali l’utilizzo di materiali conformial<strong>la</strong> tradizione costruttiva locale; <strong>la</strong> scelta dovràessere in ogni caso congruente con i caratteritipologici e costruttivi <strong>del</strong>l’edificio; in ogni caso èsempre preferibile <strong>la</strong> realizzazione di su<strong>per</strong>ficidrenanti (ad esempio prato armato, ghiaia, asfaltiecologici, terra stabilizzata, ecc…) 38 rispetto apavimentazioni im<strong>per</strong>meabili;• le recinzioni dovranno essere tipologicamentecoerenti con le caratteristiche degli edifici (Figura8), evitando l’introduzione di elementi estranei edaltezze eccessive e dovranno seguire l’andamento<strong>del</strong> terreno in modo tale da favorire l’integrazione<strong>del</strong>l’edificio e <strong>del</strong>le sue <strong>per</strong>tinenze con il contesto diappartenenza 39 ;• un’accorta progettazione <strong>del</strong><strong>la</strong> recinzione dovrà<strong>per</strong>mettere visuali verso l’esterno inquadrandole esottolineandole e al contempo contribuirà amascherare/occultare eventuali elementidequalificanti;• può essere consigliabile l’utilizzo di verde pensile 40soprattutto nei centri abitati, come risposta al<strong>la</strong>carenza di aree verdi; ad esempio, nel<strong>la</strong>realizzazione di co<strong>per</strong>ture di box auto e parcheggiinterrati, contribuendo a migliorare l’aspetto deglispazi di <strong>per</strong>tinenza <strong>del</strong>l’abitazione e a diminuirel’impatto visivo degli interventi (Figura 9).Figura 9 – Utilizzo di verde pensile <strong>per</strong> leco<strong>per</strong>ture piane50


5.2.2. Edifici <strong>per</strong> le attività produttiveTIPI D’INTERVENTOIn questa scheda si danno indicazioni re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> realizzazione di manufatti da destinarsi al<strong>la</strong>produzione agrico<strong>la</strong> e zootecnica (capannoni, fienili, stalle <strong>per</strong> l’allevamento, ecc…), al<strong>la</strong> produzionefloro-vivaistica (serre e capannoni), al<strong>la</strong> produzione industriale in generale, al commercio (centricommerciali, magazzini di stoccaggio, ecc…) e ad altre categorie d’intervento caratterizzatedall’impiego di elementi costruttivi prefabbricati e standardizzati, di dimensioni fuori sca<strong>la</strong> e di forteimpatto sul paesaggio.Vanno considerate congiuntamente a questa categoria di intervento tutte le o<strong>per</strong>e re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong>sistemazione <strong>del</strong>le aree di <strong>per</strong>tinenza e servizio (ad esempio le aree a parcheggio, le zone destinate alcarico e allo scarico di materiali e prodotti) e degli spazi a<strong>per</strong>ti adiacenti esistenti.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOQuesti interventi interagiscono direttamente con <strong>la</strong> conservazione e tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le componentiambientali e paesistiche dei luoghi in quanto possono comportare:• eliminazione di alberi e vegetazione preesistente;• movimenti di terra;• scavi di fondazione;• realizzazione di struttura portante, tamponamento, finiture e quant’altro previsto nel progetto;• instal<strong>la</strong>zione di impianti produttivi e tecnici necessari al corretto funzionamento <strong>del</strong> manufatto;• al<strong>la</strong>cciamento al pubblico acquedotto, al<strong>la</strong> fognatura e al<strong>la</strong> rete di distribuzione <strong>del</strong>l’energiaelettrica: posa in o<strong>per</strong>a di condutture interrate;• predisposizione di accessi carrabili all’area;• predisposizione di aree di manovra <strong>per</strong> gli automezzi adibiti al carico e allo scarico <strong>del</strong>le merci;• parcheggi <strong>per</strong> automezzi di servizio o <strong>per</strong> autovetture;• <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong><strong>la</strong> proprietà attraverso <strong>la</strong> predisposizione di sistemi di chiusura rispettoall’esterno.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONIL’inserimento nel contesto risulta in molti casi estremamente difficoltoso e <strong>del</strong>icato: <strong>per</strong>tantodovrebbe essere evitata o comunque limitata l’ubicazione di tali attività in zone di partico<strong>la</strong>reinteresse paesistico-ambientale, prendendo in considerazione “l’opzione zero” <strong>del</strong> non intervento;diventa quindi di estrema importanza individuare già in fase di pianificazione territoriale e comunalele localizzazioni di minor impatto e incidenza paesistica, indirizzando <strong>la</strong> progettazione verso soluzionidi partico<strong>la</strong>re qualità progettuale e coerenza con il contesto.Gli interventi di mitigazione e le attenzioni richieste andranno valutate e definite tenendo conto <strong>del</strong>tipo di attività svolta (agrico<strong>la</strong>, produttivo-artigianale, commerciale, ecc.), <strong>del</strong>le dimensioni<strong>del</strong>l’intervento e <strong>del</strong>l’eventuale <strong>per</strong>icolosità <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione.In ogni caso <strong>per</strong> progettare i manufatti in maniera coerente con il sito è necessario tener conto <strong>del</strong><strong>la</strong>morfologia, <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione esistente, <strong>del</strong>l’orientamento, dei venti dominanti e <strong>del</strong><strong>la</strong> conformazione<strong>del</strong> lotto; <strong>la</strong> valutazione <strong>del</strong> corretto inserimento paesistico dei singoli interventi dovrà essereinquadrata e rapportata al<strong>la</strong> valutazione <strong>del</strong>l’intero piano d’insediamento produttivo, qualora previsto<strong>per</strong> l’area oggetto d’intervento.Più nello specifico si esaminano quelle che possono essere le attenzioni da rivolgere alle principalicomponenti <strong>del</strong> paesaggio.51


COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 10Figura 11Figura 12Visibilità <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a: l’intervento deve essere progettatoadottando tutti gli accorgimenti necessari affinché possaessere integrato nel contesto; <strong>per</strong>tanto:• è necessario contenere l’altezza e <strong>la</strong> volumetria deimanufatti che altrimenti risulterebberoeccessivamente impattanti e <strong>la</strong> cui realizzazione,soprattutto in zone collinari e zone di montagna, puòmodificare lo skiline esistente; è opportunoprivilegiare posizioni defi<strong>la</strong>te rispetto alle principalivisuali, evitando le cime e i crinali dei rilievi escegliendo quando possibile localizzazioni di minorimpatto visivo;• dovrà essere limitata il più possibile <strong>la</strong> realizzazionedi muri di sostegno <strong>del</strong>le terre o quantomeno limitatal’altezza;• è preferibile realizzare un impianto unitario deimanufatti <strong>per</strong> evitare l’eccessiva dis<strong>per</strong>sione difabbricati sul territorio (ad esempio è preferibile che imanufatti di servizio, ricoveri attrezzi, depositi,tettoie mantengano un rapporto diretto visivo e<strong>per</strong>cettivo con gli edifici di <strong>per</strong>tinenza);• in insediamenti industriali con sviluppoprevalentemente di tipo lineare lungo le infrastruttureviarie, <strong>per</strong> evitare <strong>la</strong> creazione di estesi frontimonotoni si dovrà avere l’accortezza di <strong>la</strong>sciarelibere alcune visuali che dal<strong>la</strong> strada consentano <strong>la</strong><strong>per</strong>cezione dei paesaggi retrostanti (Figura 10);• si dovranno prevedere misure di mascheramento erealizzare barriere visive con l’impiego di specierampicanti, arboree o arbustive in continuità con <strong>la</strong>vegetazione esistente o con l’utilizzo di verde pensilein modo da garantire l’integrazione con il paesaggiocircostante (Figura 11);• l’utilizzo e <strong>la</strong> realizzazione di macchie e boschettidall’andamento maggiormente spontaneo si devepreferire in aree di maggior naturalità ad alberature epiantumazioni eseguite con allineamenti continui chesottolineano l’importanza <strong>del</strong>l’edificio;• in prossimità di elementi <strong>del</strong> paesaggio quali adesempio corsi d’acqua o canalizzazioni può essereinvece maggiormente opportuno l’impiego di fi<strong>la</strong>ri ealberature con sesto d’impianto rego<strong>la</strong>re 41 atti asottolinearne l’andamento (Figura 12);• si raccomanda di ado<strong>per</strong>are coloriture e materiali difinitura che migliorino l’inserimento nel contesto; in41 Sesto d’impianto: distanze tra un albero e l’altro utilizzate nel<strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> piantagione.52


Figura 13 – Parcheggio alberato ed inerbitopartico<strong>la</strong>re l’utilizzo di coloriture chiare non siintegra con le tonalità naturalmente intense <strong>del</strong>paesaggio.• partico<strong>la</strong>re cura dovrà essere prestata ai materiali ealle coloriture <strong>del</strong>le co<strong>per</strong>ture, in quantogeneralmente di notevole estensione e in molti casivisibili dall’alto.• Partico<strong>la</strong>re importanza riveste l’integrazionepaesistica <strong>del</strong>le aree di <strong>per</strong>tinenza dei grandiinsediamenti (parcheggi, aree di sosta, aree di caricoe scarico, ecc.) con il contesto di appartenenza.Pertanto sarà necessaria <strong>la</strong> progettazione di interventidi riqualificazione con materiali di pavimentazioneadeguati e <strong>la</strong> previsione di un arredo a verde (messa adimora di alberature, siepi, <strong>per</strong>go<strong>la</strong>ti, su<strong>per</strong>fici aprato calpestabile, ecc.) atta a mitigare l’impatto <strong>del</strong>costruito nel contesto esistente e a stabilire un idealecontinuità con le componenti più significative<strong>del</strong>l’intorno (Figura 13).COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>COMPONENTE NATURALE <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Pur trattandosi <strong>per</strong> lo più di tipologie prefabbricate, ciònon toglie che il loro impiego debba essere pensato inrapporto alle caratteristiche <strong>del</strong>l’edificato presente nel<strong>la</strong>zona;• partico<strong>la</strong>re attenzione dovrà essere prestata al<strong>la</strong>realizzazione di complessi produttivi in prossimità dicentri storici o di elementi di partico<strong>la</strong>re valore esignificato paesaggistico;• in questi casi dovrà essere curata in partico<strong>la</strong>r modo<strong>la</strong> qualità architettonica dei manufatti, definendo unrapporto di sca<strong>la</strong> corretto e giuste proporzioni con glielementi caratterizzanti il paesaggio; si potrà ipotizzaredi utilizzare in zone collinari, <strong>per</strong> tipologie diintervento che lo consentano, edifici parzialmenteinterrati che sfruttino il naturale andamento <strong>del</strong>terreno e <strong>la</strong>scino solo un <strong>la</strong>to al<strong>la</strong> vista;• in ogni caso devono essere valutate alternative dicollocazione compresa l’opzione “zero” <strong>del</strong> nonintervento in un dato sito;• le recinzioni devono essere realizzate con <strong>la</strong> massimasemplicità possibile ed integrate attraverso <strong>la</strong> messa adimora di vegetazione arbustiva.L’intervento non deve andare ad incidere negativamentesulle componenti naturali <strong>del</strong> paesaggio. Pertanto:• l’insediamento non dovrà essere in contrasto conl’andamento morfologico e orografico dei luoghi e53


comportare eccessivi movimenti di terra (scavi,riporti e terrapieni), fatti salvi i casi <strong>per</strong> i quali saràpreferibile il parziale interramento;• <strong>la</strong> vegetazione da mettere a dimora dovràprevalentemente appartenere alle specie autoctone, inmodo tale da consentire di ricreare il legameinterrottosi tra insediamento e contesto circostante emigliorare <strong>la</strong> qualità ambientale complessiva; <strong>la</strong>facilità di manutenzione <strong>del</strong> verde <strong>per</strong>metteràd’altronde anche un migliore risultato esteticoglobale;• partico<strong>la</strong>re attenzione dovrà essere prestata al<strong>la</strong> sceltadei materiali di pavimentazione, evitando l’asfalto<strong>la</strong>ddove non richiesto <strong>per</strong> motivi tecnici eprivilegiando i materiali drenanti <strong>per</strong> ridurre <strong>la</strong>su<strong>per</strong>ficie di suolo im<strong>per</strong>meabile.54


555.2.3. DiscaricheTIPI D’INTERVENTOIn questa scheda sono contenute indicazioni generali ugualmente valide <strong>per</strong> discariche destinate al<strong>la</strong>raccolta e allo smaltimento di rifiuti urbani, vegetali e rifiuti speciali 42 .Vanno considerate congiuntamente a questa categoria d’intervento tutte le o<strong>per</strong>e re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong>sistemazione <strong>del</strong>le aree di <strong>per</strong>tinenza e di servizio, e degli spazi a<strong>per</strong>ti adiacenti.Inoltre viene ricompreso in questa scheda anche il deposito temporaneo di materiali di svariata specie,dovuto generalmente all’impianto <strong>del</strong> cantiere e ad esigenze di servizio.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOLa realizzazione di discariche interagisce direttamente con <strong>la</strong> conservazione e tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le componentiambientali e paesistiche dei luoghi in quanto produce <strong>la</strong> dequalificazione di grandi spazi e necessita diforti interventi <strong>per</strong> <strong>la</strong> ripresa degli ecosistemi naturali; generalmente comporta:• eliminazione <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione esistente;• asportazione di terreno vegetale;• scavi, movimenti di terra e livel<strong>la</strong>menti in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> pendenza prevista;• im<strong>per</strong>meabilizzazione <strong>del</strong> fondo e <strong>del</strong>le scarpate con materiali naturali o artificiali;• preparazione <strong>del</strong> fondo <strong>del</strong><strong>la</strong> discarica con materiali di adeguato spessore, in cui vengonoposizionati i tubi collettori <strong>del</strong> <strong>per</strong>co<strong>la</strong>to; <strong>la</strong> rete si attesta in un pozzetto ove si convoglia il<strong>per</strong>co<strong>la</strong>to che verrà inviato ad un impianto di depurazione;• drenaggio <strong>del</strong>le acque su<strong>per</strong>ficiali;• predisposizione di meccanismi <strong>per</strong> lo smaltimento <strong>del</strong> biogas all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> massa dei rifiuti;• o<strong>per</strong>e di drenaggio e captazione <strong>del</strong> <strong>per</strong>co<strong>la</strong>to;• realizzazione di o<strong>per</strong>e esterne ed accessorie al<strong>la</strong> discarica: strade di collegamento tra <strong>la</strong> discarica eil sistema viario principale, realizzazione di recinzione intorno alle discariche <strong>per</strong> evitare l’accessosia alle <strong>per</strong>sone sia agli animali;• realizzazione di fabbricati da adibire a servizi ed uffici, depositi, officine.Il deposito temporaneo di materiali comporta generalmente:• occupazione di suolo;• danneggiamento e l’asportazione <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione esistente a causa <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>azioni di carico escarico.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONILa realizzazione di una discarica porta ad una degradazione diffusa <strong>del</strong> paesaggio in quanto determinauna diminuzione di valore paesaggistico non solo <strong>del</strong>le aree su cui viene realizzata, ma anche <strong>del</strong>learee contigue. La rilevanza degli interventi e l’inevitabile coinvolgimento <strong>del</strong>le popo<strong>la</strong>zioniinteressate, impongono, <strong>per</strong>tanto, <strong>la</strong> redazione di progetti di elevata qualità <strong>per</strong> l’integrazione <strong>del</strong> sitoesaurito <strong>del</strong><strong>la</strong> discarica nel paesaggio, completati dalle necessarie o<strong>per</strong>e di compensazione e di messain sicurezza <strong>del</strong>l’area.Il recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>l’area di discarica può <strong>per</strong>tanto diventare occasione <strong>per</strong> una generale ricostruzione <strong>del</strong>paesaggio. Per impedire che le aree, dopo il recu<strong>per</strong>o, siano poi <strong>la</strong>sciate a se stesse è necessarioreinserirle stabilmente all’interno <strong>del</strong> territorio attribuendo loro una precisa destinazione (sociale,economica, culturale, naturalistica); in prossimità di aree urbanizzate, può essere preferibile <strong>la</strong>creazione di aree attrezzate a verde pubblico o di osservazione faunistica; in ambiti degradati, dove sievidenzi <strong>la</strong> carenza di su<strong>per</strong>fici boscate di un certo rilievo, il recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong> sito può fornire l’occasione<strong>per</strong> ricostituire aree di bosco con funzioni naturalistiche o ricreative.42 In base all’art. 7 <strong>del</strong> D. Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22, i rifiuti si distinguono, a seconda <strong>del</strong>l’origine, in rifiuti urbani e speciali e aseconda <strong>del</strong>le caratteristiche di <strong>per</strong>icolosità, in rifiuti <strong>per</strong>icolosi e non <strong>per</strong>icolosi; le discariche avranno caratteristiche diverse aseconda <strong>del</strong> materiale da smaltire. Per le definizioni complete confrontare il testo <strong>del</strong><strong>la</strong> legge.


Più nello specifico si esaminano quelle che possono essere le necessarie attenzioni rispetto alleprincipali componenti <strong>del</strong> paesaggio.COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong>Per quanto riguarda <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le qualità visive <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>paesaggio è opportuno:• studiare collocazioni alternative <strong>del</strong> sito di discarica,<strong>per</strong> poter valutare <strong>la</strong> situazione di minore ricadutapaesaggistica;Figura 14COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE DEL <strong>PAESAGGIO</strong>• predisporre un’analisi d’impatto visivo, con studiodei principali bacini e corridoi visuali <strong>per</strong> capire <strong>la</strong><strong>per</strong>cepibilità <strong>del</strong>l’intervento dall’esterno e <strong>per</strong>verificarne <strong>la</strong> coerenza con il disegno <strong>del</strong> paesaggioe il contesto ambientale;• progettare l’intervento adottando gli accorgimentinecessari affinché il sito possa essere, al termine<strong>del</strong>le sue funzioni, reintegrato nel contestocircostante nel miglior modo possibile, studiandoo<strong>per</strong>e di compensazione e minimizzazione esternaal<strong>la</strong> discarica;• partico<strong>la</strong>re attenzione dovrà essere prestata al<strong>la</strong>definizione dei <strong>per</strong>corsi di accesso al<strong>la</strong> discarica,prevedendo se necessario scarpate rinverdite obarriere di vegetazione;• mentre <strong>la</strong> discarica è in funzione, realizzare barrieredi terra con messa a dimora di alberi ed arbusti <strong>per</strong>mascherare il sito di discarica (Figura 14) eschermare con opportune barriere vegetali anche learee di manovra e di parcheggio, necessarieall’ordinario esercizio <strong>del</strong> cantiere;• iniziare gli interventi di recu<strong>per</strong>o ambientale giàprima <strong>del</strong>l’entrata in regime <strong>del</strong><strong>la</strong> discarica,intervenendo <strong>per</strong> lotti successivi, <strong>per</strong> minimizzarel’impatto visivo <strong>del</strong>l’intervento.E’ opportuno:• valutare con attenzione <strong>la</strong> localizzazione <strong>del</strong> sito didiscarica <strong>per</strong> evitare l’occultamento e/o <strong>la</strong>manomissione di emergenze significative <strong>del</strong>paesaggio (Figura 15);• nel caso in cui siano interessati dall’interventoelementi di valore storico e testimoniale si consideril’ipotesi di collocazioni alternative tali da nonarrecare pregiudizio e compromissione.Figura 1556


COMPONENTE NATURALE <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 16 –Integrazione dei rilevati con <strong>la</strong>morfologia dei luoghi e con <strong>la</strong> vegetazionecircostanteLa preparazione <strong>del</strong> sito comporta ingenti movimenti diterra, che causano <strong>la</strong> distruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazioneesistente e l’allontanamento <strong>del</strong><strong>la</strong> fauna locale; <strong>per</strong>tanto:• i movimenti di terra e <strong>la</strong> creazione di rilevatidovranno integrarsi nel contesto attraversoun’accurata progettazione <strong>del</strong>le zone di raccordo, darimo<strong>del</strong><strong>la</strong>re <strong>per</strong> garantire un miglior legame con ilcontesto (Figura 16);• eventuali o<strong>per</strong>e di consolidamento, sostegno econtenimento dovranno essere realizzate contecniche di ingegneria naturalistica a basso impattopaesistico-ambientale.La vegetazione dovrà essere reintegrata <strong>per</strong> migliorarele condizioni ambientali e diminuire l’erosione <strong>del</strong>suolo; a tal fine è consigliabile:• realizzare nelle prime fasi di riqualificazione<strong>del</strong>l’area una semina con specie erbacee che, oltre arispondere in breve tempo a requisiti di tipo esteticoe visivo, contribuisce al<strong>la</strong> difesa <strong>del</strong> suolodall’erosione;• privilegiare l’utilizzo di specie appartenenti al<strong>la</strong>vegetazione autoctona e/o compatibili con <strong>la</strong>vegetazione preesistente <strong>per</strong> garantire l’integrazionepaesaggistica ed ambientale-ecologica <strong>del</strong><strong>la</strong>discarica con l’ambiente circostante, valutando caso<strong>per</strong> caso le specificità <strong>del</strong>l’inserimento.57


5.2.4. Patrimonio arboreoTIPI D’INTERVENTOQuesta scheda da alcune indicazioni sui principali tipi di interventi sul patrimonio boschivo che inmisura diversa hanno conseguenze sull’aspetto esteriore e sulle valenze ecologiche <strong>del</strong> soprassuoloboscato, andando quindi ad interferire sia con il territorio nel suo aspetto paesaggistico-visivo sia inquello ecosistemico.Genericamente si distinguono:• interventi di trasformazione di bosco in altra destinazione d’uso;• utilizzazioni forestali (ad es. tagli raso nei boschi d’alto fusto, taglio a raso o matricinato nel casodi boschi cedui, ecc.) 43 ;• a<strong>per</strong>ture di strade, piste forestali e di esbosco, sentieri, ecc. ;• cure colturali (o<strong>per</strong>azioni silvo-colturali previste nelle prescrizioni di massima e di PoliziaForestale ). 44Innanzi tutto è opportuno chiarire cosa <strong>la</strong> normativa nazionale 45 intende <strong>per</strong> foresta o bosco 46 :“si considerano bosco i terreni co<strong>per</strong>ti da vegetazione forestale arborea associata omeno a quel<strong>la</strong> arbustiva di origine naturale o artificiale in qualsiasi stadio di sviluppo, icastagneti, le sugherete e <strong>la</strong> macchia mediterranea, ed esclusi i giardini pubblici eprivati, le alberature stradali, i castagneti da frutto in attualità di coltura e gli impianti difrutticoltura e d’arboricoltura da legno[…]. Le suddette formazioni vegetali e i terreni sucui essi sorgono devono avere estensione non inferiore a 2000 metri quadrati e <strong>la</strong>rghezzamedia non inferiore a 20 metri e co<strong>per</strong>tura non inferiore al 20 <strong>per</strong> cento”,sono inoltre assimi<strong>la</strong>ti a bosco 47 :“i fondi gravati dall’obbligo di rimboschimento <strong>per</strong> le finalità di difesa idrogeologica <strong>del</strong>territorio, qualità <strong>del</strong>l’aria; le aree forestali temporaneamente prive di co<strong>per</strong>turaarborea e arbustiva a causa di utilizzazioni forestali, avversità biotiche o abiotiche,eventi accidentali, incendi; le radure e tutte le altre su<strong>per</strong>fici d’estensione inferiore a2000 metri quadrati che interrompono <strong>la</strong> continuità <strong>del</strong> bosco” 48 .In termini ecologici il bosco è un ecosistema costituito dall’insieme di organismi viventi (pianteerbacee, arbustive ed arboree, animali, microrganismi come funghi, alghe, batteri, ecc..), di fattorifisici (tem<strong>per</strong>atura, precipitazioni, umidità, quota, esposizione, pendenza, substrato roccioso e quindi43 In linea di massima <strong>per</strong> i tagli definitivi o a raso tipici <strong>del</strong>le fustaie coetanee (il piano dominante è formato da soggetti aventi tuttipiù o meno <strong>la</strong> stessa età) è sempre richiesta specifica autorizzazione paesaggistica; il taglio a raso nel ceduo (senza quindi il ri<strong>la</strong>sciodi matricine che vanno a sostituire le ceppaie esaurite o de<strong>per</strong>ienti) è soggetto ad autorizzazione di cui al Titolo II <strong>del</strong> D. Lgs 490/99quando il bosco ceduo su<strong>per</strong>a l’estensione di 10 ha (Circo<strong>la</strong>re regionale n° 18/PET <strong>del</strong> 22 agosto 1989).44 In base al<strong>la</strong> normativa vigente in Piemonte (cfr. cap. 1.2 e <strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re regionale n° 18/PET <strong>del</strong> 22 agosto 1989, esplicativasull’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> l r. n. 20/89) tutte le o<strong>per</strong>azioni finalizzate al mantenimento, al<strong>la</strong> conservazione ed al miglioramento <strong>del</strong>patrimonio boschivo, che non ne comportano l’alterazione qualitativamente riduttiva, né compromettono l’aspetto esteriore <strong>del</strong> bosco,in aree soggette a vincolo paesistico-ambientale, non richiedono autorizzazione regionale (quindi non richiedono autorizzazioneinterventi silvocolturali previsti dalle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale, eseguiti in conformità con esse).45 Cfr. art. 2, comma 6 <strong>del</strong> D. Lgs. 18 maggio 2001, n. 227, “Orientamento e modernizzazione <strong>del</strong> settore forestale a norma<strong>del</strong>l’articolo 7 <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 5 marzo 2001, n. 57”46 Termini equiparabili47 Al comma 3 <strong>del</strong> medesimo articolo 2 <strong>del</strong> D. Lgs. 227/0148 Il medesimo art. 2, al comma 6, specifica in termini di su<strong>per</strong>fici, <strong>la</strong>rghezza media e co<strong>per</strong>tura i limiti entro i quali si può par<strong>la</strong>re dibosco, <strong>la</strong>sciando alle Regioni, in base a comma 2 <strong>del</strong>l’art. 2, <strong>la</strong> possibilità legis<strong>la</strong>tiva di meglio definirne i parametri <strong>per</strong> i territori dipropria competenza.58


tipo di suolo), nonché le re<strong>la</strong>zioni tra di essi.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOGli interventi sul patrimonio boschivo interagiscono direttamente con <strong>la</strong> conservazione e tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>lecomponenti ambientali e paesistiche dei luoghi in quanto possono comportare:• intervento selvicolturale, taglio <strong>del</strong>lo strato arboreo, eliminazione più o meno completa <strong>del</strong><strong>la</strong>vegetazione <strong>del</strong> sottobosco, ecc.;• trasformazioni d’uso (asportazione <strong>del</strong>le ceppaie, <strong>la</strong>vorazioni <strong>del</strong> terreno <strong>per</strong> scopi agricoli,impianto di coltura differente, eventuale costruzione di manufatti, ecc.);• interventi di rimboschimento/imboschimento;• a<strong>per</strong>ture o al<strong>la</strong>rgamento <strong>del</strong><strong>la</strong> sede di piste forestali, sentieri e <strong>per</strong>corsi di accesso al bosco;• realizzazione d’interventi edilizi e realizzazioni di nuove infrastrutture a discapito <strong>del</strong> bosco.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONIBoschi e foreste vengono <strong>per</strong>cepiti come elementi di forte naturalità e il loro grado di conservazioneviene identificato con lo stato di salute <strong>del</strong> territorio; hanno quindi una importante valenzanaturalistica ed estetico-<strong>per</strong>cettiva e <strong>per</strong>tanto gli interventi di modificazione possono avere un forteimpatto sul paesaggio.Prima di procedere a qualunque intervento sul patrimonio boschivo, è importante verificare <strong>la</strong>coerenza degli interventi con <strong>la</strong> specifica pianificazione forestale che <strong>per</strong>mette di inquadrare lesingole o<strong>per</strong>azioni di trasformazione all’interno di scelte di ampia sca<strong>la</strong> e dà indicazioni complessive<strong>per</strong> il più funzionale e corretto utilizzo <strong>del</strong> bosco.In linea generale, <strong>la</strong> valutazione degli interventi sui boschi, <strong>per</strong> quanto concerne gli aspettid’inserimento paesaggistico-ambientale, deve verificare il valore <strong>del</strong> bosco dal punto di vista naturaleed ecologico e dal punto di vista <strong>per</strong>cettivo.Nel caso di boschi d’origine naturale, tradizionalmente presenti sul territorio, generalmente si ritienepoco opportuna <strong>la</strong> loro eliminazione e sostituzione con altre colture o con destinazioni edilizie oproduttive. Si tratta di boschi di antico impianto, connotanti l’ambito considerato, ai quali vieneattribuito valore di patrimonio collettivo e di identità dei luoghi, <strong>la</strong> cui presenza storica è spessodovuta all’azione di protezione svolta sugli abitati sottostanti (come nel caso <strong>del</strong>le “bandite” 49 ) o,conservata soprattutto entro riserve e parchi nel caso di relitti <strong>del</strong><strong>la</strong> antica vegetazione p<strong>la</strong>niziale.Un bosco ad alto fusto di antica formazione, oggetto nel tempo di cure costanti ed equilibrate edormai parte <strong>del</strong> paesaggio come storicamente <strong>per</strong>cepito, avrà un valore ecologico-ambientale epaesistico maggiore e <strong>per</strong>tanto le misure di tute<strong>la</strong> e conservazione dovranno essere più severe. In ognicaso gli interventi di trasformazione dovranno essere attentamente valutati all’interno <strong>del</strong>le generaliscelte pianificatorie.Nel caso di boschi a prevalente funzione produttiva o di nuova formazione, <strong>per</strong> i quali <strong>la</strong> valenzapaesistica-ambientale può essere minore, le trasformazioni di coltura, se consentite, dovrannocomunque essere accompagnate da interventi compensativi e/o di riqualificazione degli ambiticircostanti.A tal fine è utile studiare <strong>la</strong> “dinamica <strong>del</strong> bosco” <strong>per</strong> capire le modificazioni pregresse, i più rilevantifattori limitanti e quali sono le tendenze evolutive.Sul<strong>la</strong> base di questi studi si devono inserire gli interventi di compensazione e di mitigazione chepossono essere previsti re<strong>la</strong>tivamente alle principali componenti <strong>del</strong> paesaggio nel caso in cui sianecessario eseguire <strong>del</strong>le trasformazioni o modificazioni. Si esaminano di seguito i criteri <strong>per</strong>l’esecuzione di tali o<strong>per</strong>e.49 Bandita: si definiscono bandite quei boschi ad alto fusto che <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro funzione di difesa degli abitati sottostanti, non potevanoessere utilizzate (uso bandito)59


COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 17 - Conservazione di parti di bosco <strong>per</strong>mitigare l’impatto visivo degli interventi diespiantoCOMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>Per quanto riguarda <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le qualità visive <strong>del</strong>paesaggio indubbiamente il taglio a raso, sia <strong>per</strong> i ceduiche <strong>per</strong> le fustaie, ha un forte impatto sul<strong>la</strong> componentevisivo-<strong>per</strong>cettiva <strong>del</strong> paesaggio e sul<strong>la</strong> riconoscibilitàdei luoghi e <strong>per</strong>tanto dovrebbe essere attentamentevalutatoPertanto è opportuno:• in generale, <strong>per</strong> zone boscate di partico<strong>la</strong>re valorepaesaggistico, si eviti il taglio a raso, privilegiandoaltri metodi colturali che mantengano <strong>la</strong> costanza<strong>del</strong><strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura <strong>del</strong> bosco e non modifichinol’aspetto complessivo;• intervenire a rotazione su lotti non contigui didimensioni contenute;• conservare parti di bosco <strong>per</strong> preservare visualiprossime e lontane e mitigare il forte impatto visivoche il taglio può causare (Figura 17);• nel caso dei cedui 50 , si valuti <strong>la</strong> possibilità diconservare alcune matricine, al fine, non solo disostituire le ceppaie esaurite o de<strong>per</strong>ienti e garantire<strong>la</strong> protezione <strong>del</strong> suolo, ma anche con lo scopo dimitigare l’impatto <strong>per</strong>cettivo <strong>del</strong><strong>la</strong> ceduazione. Ariguardo <strong>la</strong> scelta <strong>del</strong>le matricine deve rispondere acriteri selvicolturali corretti (alberi ben sviluppati,ben conformati e stabili da ri<strong>la</strong>sciare a gruppi) e nonal mero rispetto <strong>del</strong> numero minimo imposto dallePrescrizioni di Massima e di Polizia Forestale;• considerare i cedui invecchiati 51 come formazioniavviate a fustaia e <strong>per</strong>tanto soggette alle medesimecure colturali.Il bosco viene considerato un elemento diidentificazione e riconoscibilità dei luoghi; <strong>per</strong>tanto:• è utile evidenziarne il rapporto con <strong>la</strong> morfologia deiluoghi ed eventuali insediamenti esistenti, comeanche tener conto <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione che ne hanno lepopo<strong>la</strong>zioni locali;• nel caso di trasformazione <strong>del</strong> bosco e sostituzionecon una diversa coltura, è necessario tener conto deicaratteri tradizionali <strong>del</strong>le colture agro-forestali <strong>del</strong><strong>la</strong>50 Si definiscono “cedui” i boschi nei quali <strong>la</strong> rinnovazione avviene tramite l’emissione di polloni (nuovi germogli) da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> base<strong>del</strong> fusto tagliato (colletto) o da parte <strong>del</strong>le radici, come nel caso ad esempio <strong>del</strong><strong>la</strong> robinia.51 In base all’art. 53 <strong>del</strong>l’allegato al<strong>la</strong> DGR 66-884 <strong>del</strong> 18/09/00: “Per tutte le specie, anche non espressamente indicate, adesclusione di castagno, robinia e nocciolo, l’età massima oltre <strong>la</strong> quale il bosco non può essere più considerato ceduo è fissato in 35anni”60


Figura 18 – Arboricoltura da legnoCOMPONENTE NATURALEFigura 19zona e dei loro rapporti con il contesto paesistico.L’arboricoltura da legno 52 , pur non essendo soggetta anormativa di tute<strong>la</strong>, può costituire un elementofortemente connotativo <strong>del</strong> paesaggio agrario(Figura18).Pensiamo ad esempio all’impianto rigidamente ordinatodei pioppeti nelle zone di pianura, che è indicativo<strong>del</strong>l’intervento antropico sul territorio e costituisce unsegno identificativo <strong>del</strong> luogo; <strong>per</strong>tanto ilmantenimento/introduzione di tali colture può diventareun importante elemento di diversificazione <strong>del</strong>paesaggio.Inoltre <strong>la</strong> rapidità di accrescimento di alcune specie dacoltura legnosa è utilizzabile, in contesti antropizzati enei quali i boschi colturali sono elementi connotanti ilpaesaggio, <strong>per</strong> interventi di miglioramento ambientale, edi mitigazione degli impatti <strong>del</strong> costruito (ad esempio<strong>per</strong> realizzare barriere verdi con funzione dimascheramento, protezione, iso<strong>la</strong>mento dai rumori,ecc.).E’ necessario:• che ogni intervento colturale sia coerente con gliindirizzi e gli strumenti di pianificazione di settoreesistenti;• eseguire, nelle trasformazioni, uno specifico studiodi mitigazione volto ad assicurare <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza<strong>del</strong>le caratteristiche <strong>per</strong>cettive tradizionali dei luoghie il mantenimento di corridoi ecologici efficienti cheassicurino l’interconnessione <strong>del</strong>le aree a più elevatanaturalità;• prevedere interventi di compensazione <strong>del</strong>patrimonio boschivo <strong>per</strong>duto che <strong>per</strong>mettano ilmantenimento di un equilibrio ecologico all’interno<strong>del</strong>l’area considerata, ed impediscano il formarsi diisole di vegetazione non più in continuità con iltessuto naturale circostante, al fine di mantenereconnessi gli elementi di naturalità esistenti (fasce divegetazione di collegamento tra le aree boschive),<strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere lo spostamento <strong>del</strong><strong>la</strong> fauna (Figura19);• far precedere <strong>la</strong> scelta <strong>del</strong>le specie da utilizzare nelrimboschimento da opportuni studi sul<strong>la</strong>vegetazione autoctona; questi studi dovranno esserecondotti da tecnici competenti;52 “Per arboricoltura da legno si intende <strong>la</strong> coltivazione di alberi, in terreni non boscati, finalizzata esclusivamente al<strong>la</strong> produzionedi legno e biomassa. La coltivazione é reversibile al termine <strong>del</strong> ciclo colturale” (Cfr. art. 2, comma 5 <strong>del</strong> D.lgs 299/01)61


• quando possibile, tute<strong>la</strong>re i pioppeti invecchiati inaree golenali in prossimità di corsi d’acqua inquanto possono rappresentare fasi evolutive versoformazioni di bosco p<strong>la</strong>niziale con l’inserimento dispecie autoctone e <strong>per</strong>tanto assumere un’importantevalenza ambientale ed ecologica. Considerate lepossibili problematiche legate al<strong>la</strong> conservazione deipioppeti invecchiati (problemi di stabilità, possibilicrolli in alveo, ecc.), sarà comunque necessariovalutare gli interventi in funzione di approfonditeanalisi specialistiche.La viabilità silvopastorale è un’infrastrutturaindispensabile <strong>per</strong> poter esercitare una razionale edeconomica gestione dei beni forestali e pastorali. Neisoprassuoli forestali, in carenza o assenza di viabilità,vengono a mancare i necessari presupposti <strong>per</strong> potereseguire, con sufficienti livelli di razionalità edeconomicità, gli interventi selvicolturali sia diutilizzazione che di miglioramento necessari <strong>per</strong> <strong>la</strong>gestione attiva <strong>del</strong><strong>la</strong> stabilità dei popo<strong>la</strong>menti.Contemporaneamente <strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> viabilitàall’interno <strong>del</strong> bosco costituisce un elemento di cesurache può avere un forte impatto dal punto di vistapaesistico oltre che ricadute sul<strong>la</strong> flora e <strong>la</strong> faunapresenti nel<strong>la</strong> zona; <strong>per</strong>tanto:• <strong>la</strong> viabilità forestale dovrebbe essere limitata aquel<strong>la</strong> strettamente funzionale all’uso e al<strong>la</strong><strong>per</strong>correnza <strong>del</strong> bosco;• <strong>per</strong> consentire il migliore inserimento paesaggisticoin un contesto ad elevata naturalità, lepavimentazioni dei <strong>per</strong>corsi dovranno essererealizzate con tecniche a basso impatto, evitando, dinorma l’utilizzo di asfaltature e privilegiandol’impiego di materiali naturalmente drenanti (terrastabilizzata, calcestre, ecc..);• <strong>la</strong> sezione trasversale dovrà essere adeguata alleeffettive necessità di <strong>per</strong>correnza e passaggio deimezzi <strong>per</strong> <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> bosco;• i movimenti terra dovranno essere limitati allostretto indispensabile al fine di minimizzarel’impatto ambientale e paesaggistico;• nell’esecuzione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e, si dovrà porrepartico<strong>la</strong>re cura ed attenzione nel<strong>la</strong> scelta edimpiego dei materiali, con speciale riguardo aimetodi di <strong>la</strong>vorazione, tenendo conto <strong>del</strong>lecaratteristiche tipiche <strong>del</strong><strong>la</strong> zona;• le su<strong>per</strong>fici rappresentate da terreno smosso, nonché62


le aree circostanti oggetto di sistemazione dovrannoessere opportunamente profi<strong>la</strong>te, ragguagliate econsolidate nel più breve tempo possibile;• le scarpate dovranno essere inerbite artificialmenteal momento <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione, anche con ilreimpiego <strong>del</strong> manto vegetale asportato, al fine dimantenere <strong>la</strong> composizione floristica locale e diminimizzare i tempi di esposizione <strong>del</strong> terrenoall’azione erosiva degli agenti atmosferici;• in molti casi è opportuno che il tratto centrale <strong>del</strong><strong>la</strong>pista sia inerbito artificialmente al termine <strong>del</strong>leo<strong>per</strong>azioni di utilizzazione boschiva;• partico<strong>la</strong>re cura dovrà essere prestata al<strong>la</strong>salvaguardia <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione esistente, sia almomento <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione sia durante le fasi diutilizzazione dei lotti boschivi, limitando gliinterventi sul soprassuolo arboreo allo strettonecessario e realizzando i tagli a <strong>per</strong>fetta rego<strong>la</strong>d’arte, secondo le buone norme selvicolturali;• i tratti di pista in prossimità <strong>del</strong>le linee di crestadovranno comunque essere dotati di unaschermatura da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione arboreaesistente;• <strong>per</strong> l’eventuale realizzazione di o<strong>per</strong>e di sostegno siprivilegi l’adozione di tecniche di ingegnerianaturalistica;• nel caso in cui sia necessaria <strong>la</strong> realizzazione di muridi contenimento, questi vengano realizzati in pietra,in continuità con eventuali manufatti presenti inzona; qualora debbano essere realizzati in cls,vengano rivestiti in pietra privilegiando materiali <strong>del</strong>posto, in modo da armonizzare forme e colori <strong>del</strong>manufatto con quelli <strong>del</strong>l’ambiente circostante;• dovranno essere preservate il più possibile lecaratteristiche <strong>per</strong>cettive <strong>del</strong><strong>la</strong> viabilità preesistentee dei manufatti rurali caratteristici interessati dal<strong>la</strong>costruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> pista.La gestione di un nuovo bosco è opportuno siarealizzata secondo i criteri <strong>del</strong><strong>la</strong> selvicolturanaturalistica: si tratta di interventi rispettosi <strong>del</strong>ledinamiche naturali e <strong>del</strong><strong>la</strong> diversità degli ambienti e deipopo<strong>la</strong>menti, che mirano ad una “gestione forestalesostenibile” e <strong>per</strong>mettono nel contempo una gestione <strong>del</strong>bosco rispettosa <strong>del</strong> contesto paesistico.63


5.2.5. Paesaggio agrarioTIPI D’INTERVENTOIl paesaggio agrario è “quel<strong>la</strong> forma che l’uomo, nel corso ed ai fini <strong>del</strong>le sue attività produttiveagricole, imprime al paesaggio naturale” 53 ; come tale esprime <strong>la</strong> mediazione tra esigenze umane edambiente naturale.Nel<strong>la</strong> scheda vengono ricompresi gli interventi che vanno ad interessare in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong>configurazione fisico-morfologica e strutturale <strong>del</strong> paesaggio agrario: impianti di colturespecializzate, sistemazione agraria, miglioramento fondiario, impianti di coltivazioni vivaistiche.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOGli interventi che vanno a modificare <strong>la</strong> configurazione <strong>del</strong> paesaggio agrario, possono comportare:• movimenti di terra e livel<strong>la</strong>mento <strong>del</strong> terreno;• interventi di preparazione e miglioramento <strong>del</strong> suolo;• a<strong>per</strong>tura di <strong>per</strong>corsi <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere l’accesso ai campi da parte dei mezzi meccanici;• realizzazione di impianti di irrigazione e canalizzazione <strong>del</strong>le acque;• realizzazione di sistemi di smaltimento <strong>del</strong>le acque;• realizzazione di nuovi manufatti;• impianti e coltivazione in piena terra o in serra o sotto telo (nel caso di produzioni vivaistiche) dispecie erbacee arboree o arbustive;<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONILa tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio agrario dovrebbe necessariamente tener conto <strong>del</strong><strong>la</strong> salvaguardia <strong>del</strong>lecomponenti antropiche ad esso connesse. Mentre in passato esisteva infatti una sorta di osmosi ocomunque una forte integrazione armonica tra i due elementi, l’introduzione di tecniche moderne dicoltivazione e l’adozione di colture mono-specifiche hanno di fatto ridotto l’equilibrio di talerapporto. Si tratta dunque di recu<strong>per</strong>are tale prospettiva traducendo<strong>la</strong> in una diversa attenzione allecomponenti <strong>del</strong> paesaggio in modo tale da conciliare <strong>la</strong> modernità di alcune scelte tipologichecostruttive con <strong>la</strong> naturalità <strong>del</strong> paesaggio che si <strong>del</strong>inea all’intorno, salvaguardando tuttavia, <strong>per</strong>quanto possibile nel<strong>la</strong> loro immediata leggibilità, l’impianto distributivo, le tipologie edilizie irapporti dimensionali e i materiali costruttivi caratteristici degli insediamenti rurali preesistenti.Più nello specifico si esaminano quelle che possono essere le attenzioni rispetto alle principalicomponenti <strong>del</strong> paesaggio.COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong>Le coltivazioni agrarie hanno una forte connotazione<strong>PAESAGGIO</strong>visivo-<strong>per</strong>cettiva; <strong>per</strong> quanto riguarda <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>lequalità visive <strong>del</strong> paesaggio è <strong>per</strong>tanto necessario:• tute<strong>la</strong>re in modo partico<strong>la</strong>re gli elementi chedall’analisi visuale risultano costituire fattori di“riconoscibilità” (sistema irriguo, <strong>per</strong>corsiintrapoderali, elementi di naturalità diffusa) chepossono essere stati occultati da forme improprie ditrasformazione e dall’eccessiva edificazione;53 E. Sereni, 196164


Figura 20COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>Figura 21• evitare l’eccessiva uniformità <strong>del</strong> paesaggio dovutaal<strong>la</strong> diffusione <strong>del</strong>le colture di tipo estensivointroducendo elementi di naturalità quali siepi emacchie boschive e alberature, allo scopo di stabilireun equilibrio <strong>del</strong>le componenti (Figura 20);• evitare consistenti movimenti di terra e <strong>la</strong>realizzazione di muri di contenimento di altezzaeccessiva;• partico<strong>la</strong>re attenzione va posta nel<strong>la</strong> realizzazione dicolture sotto serra o sotto telo p<strong>la</strong>stico al fine diintegrare le strutture all’interno <strong>del</strong> contesto. Dettestrutture non devono di norma essere realizzate inambiti caratterizzati da vegetazione boschiva enemmeno su porzioni di territorio che presentinoforti sensibilità sotto il profilo paesistico-ambientale,derivanti dal<strong>la</strong> conformazione morfologica (adesempio crinali e dorsali montuose, radure e/oconche vallive prive di insediamenti, ecc...) e daspiccata visibilità da punti o <strong>per</strong>corsi di interessepanoramico.Il paesaggio coltivato fa parte <strong>del</strong>l’immaginariocollettivo e <strong>del</strong>l’identificabilità di molti luoghi; <strong>per</strong>tantoè necessario, prima di intervenire sul territorio,approfondire le re<strong>la</strong>zioni esistenti tra il tipo di uso deiterreni agricoli e i caratteri paesistici, individuare letipologie di mo<strong>del</strong><strong>la</strong>mento <strong>del</strong> terreno in uso <strong>per</strong> lecoltivazioni (terrazzamenti, ciglioni, ritocchino,girapoggio, cavalcapoggio, ecc…) e <strong>la</strong> rete dei <strong>per</strong>corsidi appoderamento.In ogni caso si ritiene di evidenziare l’opportunità di:• salvaguardare gli elementi storicamente connotantiil paesaggio quali fi<strong>la</strong>ri dei viali d’ingresso aipoderi, siepi di chiusura, orti, <strong>la</strong> rete stradale ruraleecc. (Figura 21), riproponendo, se possibile, glistessi elementi all’interno di un progettocomplessivo di rivalorizzazione (distinguendo lespecie arboree ornamentali e di rapidoaccrescimento spesso impropriamente utilizzate,dalle piante che invece rappresentano un effettivosegno storico nel paesaggio agricolo);• nel momento in cui si realizza l’impianto di nuovecolture, occorre tener presente le specificità<strong>del</strong>l’impianto insediativo e colturale qualora ancorariconoscibile;• creare nuovi <strong>per</strong>corsi interpoderali tenendo conto deitracciati storicamente esistenti, evitando <strong>la</strong>realizzazione di nuovi tracciati qualora non65


COMPONENTE NATURALEstrettamente necessari; l’utilizzo di asfalti obitumature dovrà essere limitato in ragione <strong>del</strong>leeffettive funzioni <strong>del</strong><strong>la</strong> strada interpoderale e dinecessità comprovate.Gli interventi sul paesaggio agrario possono fornirel’occasione <strong>per</strong> intervenire in aree degradate con finalitàdi riequilibrio ambientale ed ecologico. È importante:• è importante <strong>per</strong> quanto possibile evitare, sopratuttoin zone acclivi, eccessivi movimenti di terra;• ripristinare <strong>la</strong> varietà e l’artico<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> paesaggiorurale (ripristino dei sistemi di scolo, siepi,vegetazione ripariale, ecc..), promuovendo <strong>la</strong>conservazione <strong>del</strong><strong>la</strong> complessità e <strong>del</strong><strong>la</strong>diversificazione all’interno <strong>del</strong> paesaggio agrario;• salvaguardare <strong>la</strong> presenza di elementi minori divegetazione che dal punto di vista ambientalecontribuiscono a mantenere <strong>la</strong> stabilità agroecosistemica(o introdurli se assenti): ad esempioalberi iso<strong>la</strong>ti, piccoli gruppi di alberi, alberature efi<strong>la</strong>ri, siepi, fasce boscate, macchie, boscaglie edarbusteti;• introdurre quando possibile siepi e fasce boscate suiconfini poderali in quanto contribuiscono almiglioramento <strong>del</strong>le condizioni climatiche edimpediscono l’erosione dei suoli, migliorano lecaratteristiche <strong>del</strong> suolo e svolgono funzionibiologiche di arricchimento floristico e faunistico; lesiepi dovrebbero essere il più possibile estese esenza interruzioni <strong>per</strong> assumere un’effettiva valenzaecologica.66


5.2.6. CaveTIPI D’INTERVENTOIn questa scheda vengono compresi gli interventi di coltivazione di cava a cielo a<strong>per</strong>to distinguendo:• intervento estrattivo in zona montana;• intervento estrattivo in zona di pianura;• interventi di recu<strong>per</strong>o di cave già esaurite.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOLa coltivazione di una cava incide fortemente sull’assetto <strong>del</strong> paesaggio in quanto comporta:• abbattimento <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione preesistente, con distruzione <strong>del</strong>le componenti biotiche<strong>del</strong>l’ambiente;• modificazioni <strong>del</strong> profilo morfologico <strong>del</strong> sito e forti movimenti di terra;• compattazione <strong>del</strong> terreno ad o<strong>per</strong>a di mezzi meccanici;• realizzazione di strade di accesso;• predisposizione di mezzi funzionali al metodo di coltivazione adottato;• realizzazione di manufatti di servizio ed o<strong>per</strong>e edili;• realizzazione di impianti di cantiere: al<strong>la</strong>cciamenti al<strong>la</strong> rete fognaria e all’acquedotto, adduzionecorrente elettrica;• recinzioni;• aree di stazionamento e manovra degli automezzi;• realizzazione di edifici di servizio ed instal<strong>la</strong>zione di macchinari;• realizzazione di eventuali aree di discarica dei materiali di scarto <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONIL’attività estrattiva di cava presuppone l’impiego di competenze altamente specialistiche e ilcoordinamento all’attività di programmazione e pianificazione a livello regionale e provinciale al<strong>la</strong>quale si rimanda 54 .La coltivazione di una cava, pur essendo un intervento di tipo puntuale e circoscritto, comporta,un’immediata compromissione <strong>del</strong> valore ambientale e paesistico: i luoghi <strong>per</strong>dono d’identità e si54 L’attività estrattiva di cava viene programmata e pianificata a livello regionale e provinciale <strong>per</strong> conciliare le esigenze di tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>territorio e <strong>del</strong>l’ambiente con quelle socio-economiche <strong>del</strong><strong>la</strong> produzione di materie prime minerarie.La <strong>Regione</strong> Piemonte ha redatto il “Documento di Programmazione <strong>del</strong>le Attività Estrattive” (DPAE) che ha il compito di dettarelinee guida vinco<strong>la</strong>nti <strong>per</strong> <strong>la</strong> redazione dei Piani <strong>per</strong> le attività estrattive provinciali (PAEP) che costituiscono <strong>la</strong> base di unaprogettazione ambientalmente compatibile: forniscono un quadro complessivo <strong>del</strong><strong>la</strong> compatibilità idrogeologica (acque sotterranee),idraulica (acque su<strong>per</strong>ficiali) e paesistica <strong>del</strong>le attività estrattive.Si consiglia di confrontare <strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente n. 9366/via/B7 <strong>del</strong> 18 dicembre 1992 e <strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re PresidenteGiunta Regionale <strong>del</strong> 18 settembre 1995, n. 21/LAP, esplicativa sugli adempimenti <strong>per</strong> l’attività estrattiva di cava in ordine alleprocedure previste dalle LL.RR. n. 69/78, n. 45/89 e 431/85, come riferimento esaustivo <strong>per</strong> <strong>la</strong> documentazione progettuale daallegare alle istanze in base alle finalità <strong>del</strong>le singole leggi.Le attività estrattive, tranne alcune eccezioni rego<strong>la</strong>mentate, devono essere sottoposte alle procedure di VIA di cui al<strong>la</strong> leggeregionale 40/98; <strong>per</strong> i riferimenti ai principali dispositivi normativi si consiglia di consultare <strong>la</strong> sezione tematica AMBIENTE oINDUSTRIA <strong>del</strong> sito internet: http://www.regione.piemonte.it./67


costituiscono ferite difficilmente rimarginabili nel contesto circostante; <strong>per</strong>tanto è indispensabileprogrammare l’attività estrattiva, tenendo conto di:• compatibilità ambientale <strong>del</strong>l’intervento nel sito;• interventi di minimizzazione d’impatto durante tutto il ciclo <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione;• progetto di destinazione finale <strong>del</strong>le aree stesse.Nel momento in cui si è stabilito che l’intervento nel<strong>la</strong> collocazione prevista non provoca <strong>la</strong> <strong>per</strong>ditadefinitiva di elementi di valore storico, socio-culturale e paesaggistico, e che non danneggia in modoirreversibile gli equilibri ecologici, all’interno <strong>del</strong> progetto di coltivazione bisognerà tener conto <strong>del</strong><strong>la</strong>mitigazione degli effetti che l’intervento provoca sulle principali componenti <strong>del</strong> paesaggio.Più nello specifico si elencano alcune attenzioni rispetto alle principali componenti <strong>del</strong> paesaggio.COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 22 – Visibilità dei siti di cavaFigura 23La possibilità <strong>del</strong><strong>la</strong> cava di essere visibile da punti adessa esterni, è <strong>per</strong>cepibile come una forte intrusione nelpaesaggio circostante in quanto modifica i rapporti disca<strong>la</strong> tra le grandezze esistenti e pregiudica il valorepanoramico <strong>del</strong> sito (Figura 22). Pertanto:• <strong>per</strong> quanto riguarda in partico<strong>la</strong>r modo le cave amezza costa, è opportuno studiare modalità esoluzioni di coltivazione che producano il minoreimpatto sul paesaggio e <strong>per</strong>mettano il recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>sito, mantenendo il più possibile simile <strong>la</strong>conformazione dei versanti interessati al<strong>la</strong>conformazione originaria;• <strong>per</strong> le su<strong>per</strong>fici verticali di forte impatto visivo ebril<strong>la</strong>ntezza, in alcuni casi da valutare attentamente,può essere consigliabile l’impiego di tecniche di“invecchiamento” naturale tramite l’irrorazione apressione di una misce<strong>la</strong> di acqua, coloranti naturali,sementi, fertilizzanti, terriccio;• in tutti i casi si studino con partico<strong>la</strong>re attenzione,all’interno <strong>del</strong> progetto di recu<strong>per</strong>o, le zone di“margine” <strong>del</strong> sito di cava al fine di <strong>per</strong>metterne <strong>la</strong>corretta integrazione con le aree adiacenti;• nel caso in cui si vogliano recu<strong>per</strong>are dei siti di cavain zone pianeggianti realizzando aree umide, saràopportuno mo<strong>del</strong><strong>la</strong>re le sponde realizzando profilisinuosi ed evitando l’eccessiva rego<strong>la</strong>rità <strong>per</strong><strong>per</strong>mettere un migliore inserimento <strong>del</strong>lo specchiod’acqua nel contesto naturale (Figura 23);• dovranno essere utilizzati <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione deimanufatti di servizio materiali e colorazionicompatibili con i caratteri <strong>del</strong> luogo e che<strong>per</strong>mettano di stabilire comunque una continuità conle situazioni <strong>del</strong> contesto circostante; si consigliaanche <strong>la</strong> creazione di schermi vegetali, di barrierevisive e quinte prospettiche;• partico<strong>la</strong>re attenzione dovrà essere prestata al<strong>la</strong>definizione dei tracciati dei <strong>per</strong>corsi di accesso al68


COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE DEL <strong>PAESAGGIO</strong>COMPONENTE NATURALE DEL<strong>PAESAGGIO</strong>Figura 24 - Interventi di ingegneria naturalisticasito di cava, prevedendo se necessario scarpaterinverdite o barriere di vegetazione.• La <strong>per</strong>cezione sociale <strong>del</strong> sito viene fortementemodificata dall’intervento estrattivo; infatti <strong>la</strong>coltivazione di una cava crea un nuovo paesaggiocon caratteri marcatamente differenti dalpreesistente, in partico<strong>la</strong>r modo in zone di montagnae non sempre è possibile ricreare <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione chesi aveva dei luoghi prima <strong>del</strong>l’intervento.• Nonostante ciò è possibile adottare misure dimitigazione che rendano questa differenza menotraumatica; in tale ottica è necessario prevedere unprogetto di coltivazione <strong>per</strong> lotti successivi, conimmediato inizio <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e di recu<strong>per</strong>o ambientale,se possibile, all’esaurimento <strong>del</strong> primo lotto dicoltivazione; bisogna garantire che il sito, cessatal’attività estrattiva, possa essere reinserito nelsistema territoriale e nel contesto paesisticoesistente.• I bacini estrattivi d’importanza storica, che ormaisono diventati elementi connotanti il paesaggio,dovranno essere valorizzati nei loro tratti distintivi,attraverso interventi di riqualificazione degli edificidi servizio e degli impianti, tramite <strong>la</strong> sistemazionedei <strong>per</strong>corsi, degli accessi e <strong>del</strong>le zone di margine econtatto tra il sito di cava e le aree limitrofe.• Si dovrà prestare partico<strong>la</strong>re attenzioneall’interruzione/compromissione di elementi storicoculturali,di trame e assetti storici dei luoghi nellevicinanze <strong>del</strong> sito <strong>del</strong><strong>la</strong> cava, evitando il piùpossibile interferenze tra essi, <strong>la</strong> cava e le<strong>per</strong>correnze di servizio funzionali al<strong>la</strong> coltivazione.Il recu<strong>per</strong>o ambientale nei siti di cava rivestefondamentale importanza anche <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong><strong>la</strong>qualità estetico-paesaggistica dei luoghi.Pertanto è opportuno:• nel caso di cave in zone montane su substratirocciosi, ridurre il più possibile <strong>la</strong> pendenza e <strong>la</strong>continuità <strong>del</strong> fronte di cava cercando di ricavarenicchie, piazzole e gradoni che consentano, altermine <strong>del</strong><strong>la</strong> coltivazione di trattenere uno strato disuolo che <strong>per</strong>metta l’attecchimento <strong>del</strong><strong>la</strong>vegetazione (Figura 24), valutando, in paesaggicaratterizzati da rocce affioranti, <strong>la</strong> possibilità dialternare zone vegetate e s<strong>per</strong>oni rocciosi;• inserire vegetazione autoctona, adatta allecondizioni climatiche e alle caratteristichepedologiche <strong>del</strong> suolo (si consiglia l’utilizzo di un69


alto numero di specie con caratteristiche diverse <strong>per</strong>portamento, velocità di crescita, apparato radicale,fioritura, fruttificazione, rusticità, esigenzecolturali);• nel caso in cui debbano essere previste o<strong>per</strong>e disostegno, costipamento e contenimento <strong>del</strong><strong>la</strong> terradovrà essere data preferenza a tecniche di ingegnerianaturalistica che garantiscono un minor impattopaesaggistico.70


5.2.7. Sistema irriguoTIPI D’INTERVENTOQuesta scheda prende in considerazione gli interventi eseguiti sul sistema irriguo: navigli, canalistorici, fontanili, roggie e sul complesso di o<strong>per</strong>e accessorie al sistema di canalizzazione (ad esempioponti, parapetti, spallette, chiuse, conche, <strong>la</strong>vatoi, molini, ecc.).Si tratta di o<strong>per</strong>e di antropizzazione <strong>del</strong> territorio a sviluppo prevalentemente lineare, che hannocontribuito a creare nuovi paesaggi.Gli interventi sul<strong>la</strong> rete irrigua possono prevederne <strong>la</strong> manutenzione, l’ammodernamento, il ripristinoe l’adeguamento funzionale, come anche <strong>la</strong> realizzazione ex-novo.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOGli interventi presi in considerazione generalmente comportano:• movimenti di terra (scavi <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione di canalizzazioni e trivel<strong>la</strong>zioni <strong>per</strong> l’a<strong>per</strong>tura dipozzi, posa di tubature interrate, ecc…);• realizzazione di manufatti funzionali al sistema di irrigazione (arginatura, ponti, parapetti, ecc…);• interventi sul<strong>la</strong> vegetazione spondale.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONILa rete irrigua storica è ormai parte <strong>del</strong><strong>la</strong> memoria collettiva dei luoghi; e nonostante sia stata unatrasformazione <strong>del</strong><strong>la</strong> naturalità originaria <strong>del</strong> territorio, in molti casi è <strong>per</strong>cepita come preziosatestimonianza di valori paesistici storici e culturali <strong>del</strong> territorio; inoltre i canali, se concepiti comeveri e propri corsi d’acqua, possono essere considerati come elementi naturali, e come tali parte<strong>del</strong>l’ecosistema fluviale.COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 25Figura 26Per quanto riguarda in partico<strong>la</strong>r modo <strong>la</strong> componente<strong>per</strong>cettiva e le qualità visuali <strong>del</strong> paesaggio è opportuno:• evitare, <strong>la</strong>ddove non sussistano impedimenti tecnicidi varia natura, interventi di recu<strong>per</strong>o eseguitiattraverso rettifiche di tracciati e rifacimentispondali in calcestruzzo cementizio armato <strong>per</strong>chécreano un maggior impatto visivo <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a nelcontesto e ne diminuiscono <strong>la</strong> naturalità: sono dapreferire interventi di rinaturalizzazione da attuaresecondo una gestione selvicolturale naturalistica el’impiego di tecniche <strong>del</strong>l’ingegneria naturalisticanel caso di interventi di consolidamento <strong>del</strong>lesponde (Figura 25 e Figura 26);• Preservare e tute<strong>la</strong>re gli elementi verticali divegetazione che tradizionalmente accompagnano <strong>la</strong>rete irrigua storica e connotano il paesaggio <strong>del</strong><strong>la</strong>pianura agrico<strong>la</strong>.71


COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>Figura 27 – Mantenimento dei rapporti esistentifra l’edificato e gli elementi di definizione <strong>del</strong>paesaggioCOMPONENTE NATURALE <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Per quanto riguarda più propriamente gli aspetti storicoculturaliè importante:• salvaguardare i manufatti d’ingegneria idraulicacome testimonianze storiche e culturali, promuovendoil recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong><strong>la</strong> loro continuità, <strong>per</strong>cepibilitàe funzionalità;• evitare, <strong>per</strong> quanto possibile, l’interramento difontanili, cavi, rogge ed altri elementi <strong>del</strong><strong>la</strong> reteirrigua;• mantenere il rapporto tra i manufatti <strong>del</strong><strong>la</strong> reteirrigua e gli agglomerati rurali <strong>la</strong>ddove ancorariscontrabile e/o documentabile in base atestimonianze storiche (Figura 27);• utilizzare <strong>per</strong> le nuove realizzazioni materialiadeguati al contesto nel quale si inseriscono,evitando l’introduzione di elementi estranei edequalificanti.Le infrastrutture irrigue hanno poi una funzioneecologica che deve essere tute<strong>la</strong>ta; <strong>per</strong>tanto:• dovrà essere conservata e tute<strong>la</strong>ta <strong>la</strong> vegetazioneautoctona che cresce spontanea lungo i canaliirrigui, attraverso una gestione selvicolturalenaturalistica; così facendo possono esserevalorizzate e migliorate le connessioni con elementio aree di interesse ambientale, accrescendo <strong>la</strong>biodiversità vegetazionale e faunistica;• qualora gli interventi comportino <strong>la</strong> <strong>per</strong>dita dielementi naturali di partico<strong>la</strong>re valore ambientale edecologico, dovranno essere compensati da opportuniinterventi migliorativi <strong>del</strong>l’immediato contesto;• in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> realizzazione di nuovecanalizzazioni dovrà essere accompagnata daprogetti organici che vadano ad interessare l’interaarea e <strong>per</strong>mettano, qualora esistenti, <strong>la</strong>riqualificazione di ambienti degradati.Le aree di <strong>per</strong>tinenza dei corpi idrici artificiali sarannotute<strong>la</strong>te con apposito rego<strong>la</strong>mento ai sensi <strong>del</strong>l’art. 41<strong>del</strong> D.Lgs n. 152 <strong>del</strong> 11 maggio 1999. 5555 Decreto legis<strong>la</strong>tivo 11 maggio 1999, n. 152 “Testo aggiornato <strong>del</strong> decreto legis<strong>la</strong>tivo 11 maggio 1999, n. 152, recante:“Disposizioni sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le acque dall’inquinamento e recepimento <strong>del</strong><strong>la</strong> direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento <strong>del</strong>leacque reflue urbane e <strong>del</strong><strong>la</strong> direttiva 91/676/CEE re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> protezione <strong>del</strong>le acque dall’inquinamento provocato dai nitratiprovenienti da fonti agricole”, a seguito <strong>del</strong>le disposizioni correttive ed integrative di cui al decreto legis<strong>la</strong>tivo 18 agosto 2000, n.258”.72


5.2.8. O<strong>per</strong>e stradaliTIPI D’INTERVENTOIn questa scheda viene presa in considerazione <strong>la</strong> realizzazione di o<strong>per</strong>e stradali re<strong>la</strong>tive alle seguentitipologie di infrastrutture (si confronti <strong>la</strong> definizione di “strada” tratta dal “Nuovo codice <strong>del</strong><strong>la</strong>strada”, D. Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 e successivi aggiornamenti):• strade locali;• strade urbane di quartiere;• strade urbane di scorrimento;• strade extraurbane secondarie;• strade extraurbane principali;• autostrade.Si può trattare di interventi di al<strong>la</strong>rgamento <strong>del</strong><strong>la</strong> sede stradale, come di a<strong>per</strong>tura di nuovi tracciati e dimodifica degli esistenti.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOLe caratteristiche <strong>del</strong>l’intervento dipendono dal<strong>la</strong> tipologia e dimensionamento <strong>del</strong>l’infrastrutturalineare: differenti saranno le modalità di realizzazione di un tratto autostradale, di una su<strong>per</strong>strada o diuna strada d’interesse locale; in linea di massima gli interventi presi in considerazione comportano:• predisposizione di aree <strong>per</strong> occupazioni provvisorie (cantierizzazione e deposito), <strong>per</strong> sgomberi edemolizioni, sondaggi, accesso al cantiere ecc..;• realizzazione di scavi, movimenti di terra, riporti <strong>per</strong> rilevati e scarpate, consolidamenti, bonificadei terreni, sistemazione dei corpi idrici su<strong>per</strong>ficiali e sotterranei;• realizzazione di o<strong>per</strong>e di fondazione, o<strong>per</strong>e di elevazione e sostegno verticale, travature ed o<strong>per</strong>edi sostegno orizzontale, montaggio di elementi prefabbricati;• asfaltatura o realizzazione <strong>del</strong> manto su<strong>per</strong>ficiale;• realizzazione di o<strong>per</strong>e di messa in sicurezza <strong>del</strong>le corsie stradali, predisposizione di segnaletica;• realizzazione di ponti, viadotti e gallerie;• realizzazione di manufatti di servizio.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONINegli ultimi anni lo sviluppo <strong>del</strong><strong>la</strong> rete infrastrutturale è aumentato moltissimo e l’esigenza di averecollegamenti sempre più rapidi ed efficaci ha modificato le caratteristiche <strong>del</strong>le vie di comunicazione:sono state create strutture e tracciati sempre più rigidi, con sezioni più ampie e tracciati più rettilineiche hanno prodotto un maggiore consumo di suolo e accresciuto <strong>la</strong> necessità di interventi pesanti ditrasformazione <strong>del</strong> territorio (trincee, gallerie, rilevati, viadotti) che interrompono <strong>la</strong> continuitàmorfologica dei luoghi.In ogni caso è opportuno, affrontando <strong>la</strong> realizzazione di un’o<strong>per</strong>a stradale e dei manufatti ad essacollegati, studiare in modo approfondito le modalità più corrette <strong>per</strong> l’inserimento dei tracciatiall’interno <strong>del</strong> paesaggio, valutando collocazioni alternative al fine di poter individuare l’alternativa diminore impatto.73


COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 28 – A<strong>per</strong>ture visualiFigura 29Uno tra gli elementi più importanti <strong>per</strong> chi utilizza unarete di collegamento viario è <strong>la</strong> possibilità di fruire <strong>del</strong><strong>la</strong>vista <strong>del</strong> paesaggio, anche <strong>per</strong> strade a rapidoscorrimento; bisognerà <strong>per</strong>tanto tener conto di talenecessità, mediando<strong>la</strong> nel contempo con <strong>la</strong> salvaguardiae l’iso<strong>la</strong>mento degli agglomerati urbani da qualunqueelemento di disturbo e/o d’inquinamento di vario tipo,determinato dal<strong>la</strong> vicinanza di un nastro viario ad alta<strong>per</strong>correnza.Pertanto:• l’inserimento paesistico <strong>del</strong><strong>la</strong> strada dovràcomunque <strong>per</strong>mettere di cogliere gli elementisalienti <strong>del</strong> paesaggio che costituiscono <strong>per</strong> ilviaggiatore fonte di orientamento e piacevolezza;• è opportuno fissare alcuni punti di vista privilegiatisu siti di partico<strong>la</strong>re interesse, nasconderne altri,creare aspettative di partico<strong>la</strong>ri vedute, ad esempiocon studiate sequenze di piantagioni (Figura 28);• nel caso di strade a veloce <strong>per</strong>correnza è necessariotener conto che l’alta velocità moltiplica e confon<strong>del</strong>e immagini, rende sfocate le cose vicine eimmobilizza quelle lontane: <strong>per</strong>tanto un inserimentocorretto nel paesaggio esige che il progetto vada adinteressare anche fasce di territorio non direttamentecoinvolte nel<strong>la</strong> costruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> strada ma ad essalimitrofe;• è opportuno in alcuni casi l’impianto di esemp<strong>la</strong>rivegetali di pronto effetto al fine di realizzare al piùpresto unità alberate di aspetto piacevole e creareelementi di interesse e caratterizzazione visuale <strong>del</strong><strong>per</strong>corso, affiancato da o<strong>per</strong>e di rinverdimento cheinteressino l’intero tracciato stradale 56 ; l’inserimentodi fasce verdi, sopratutto nelle strade di pianura,caratterizzate da una certa uniformità, concorre adaccrescere l’interesse <strong>per</strong> <strong>la</strong> fruizione visiva <strong>del</strong>paesaggio e <strong>del</strong> tracciato (Figura 29);• le misure di cui sopra non dovranno inficiare gliaccorgimenti di protezione acustica e visualeprevisti <strong>per</strong> le zone abitate, in prossimità <strong>del</strong>le qualisi dovranno comunque studiare sistemi di protezionecompatibili con il contesto paesistico: <strong>la</strong>realizzazione di barriere fonoassorbenti artificiali enaturali dovrebbe avere una stretta re<strong>la</strong>zione con lecaratteristiche specifiche dei luoghi in cui siinseriscono (Figura 30);• nel caso in cui <strong>la</strong> strada attraversi una zona56 Le o<strong>per</strong>e di rinverdimento e piantumazione dovranno essere in accordo con quanto stabilito dal Nuovo Codice <strong>del</strong><strong>la</strong> strada, D. Lgs.30 aprile 1992, n. 285 – rispettando le distanze minime di sicurezza dalle carreggiate, stabilite dalle normative in vigore.74


Figura 30Figura 31boschiva, si dovranno <strong>per</strong> quanto possibile evitarelunghi tracciati rettilinei che creino fugheprospettiche di forte impatto visivo e <strong>per</strong>cettivo;• <strong>per</strong> o<strong>per</strong>e di sostegno di scarpate sovrastanti al<strong>la</strong>piattaforma stradale, siano evitate, <strong>per</strong> quantopossibile, o<strong>per</strong>e murarie di rilevante altezza. Per <strong>la</strong>realizzazione di dette o<strong>per</strong>e murarie, soprattutto sericadenti in territori montani e/o collinari, siapreferibilmente realizzato un paramento esterno inblocchi di pietra a spacco di tipo locale disposti aricorsi rego<strong>la</strong>ri con giunti parzialmente a<strong>per</strong>ti, nelrispetto <strong>del</strong>le tradizioni costruttive locali e <strong>del</strong>livello di integrità paesistico-ambientale <strong>del</strong><strong>la</strong>località;• qualora possibile, in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> conformazione<strong>del</strong> versante, sia prevista un’artico<strong>la</strong>zione aterrazzamenti <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e murarie di sostegno e, nelcaso sia necessario l’utilizzo di abbinamenti didifferenti tipologie costruttive, le soluzioni adottatesiano comunque coerenti con i connotati paesisticoambientaliprevalenti <strong>del</strong><strong>la</strong> località;• qualora, <strong>per</strong> ragioni di carattere tecnico-strutturale,si intendano utilizzare elementi prefabbricati incalcestruzzo di tipo cellu<strong>la</strong>re, detti elementidovranno preferibilmente essere collocati lungotratti di versanti collinari e/o pedemontanicaratterizzati da diffusa co<strong>per</strong>tura arboreo-arbustivaed esposizione atta a garantire in ogni stagione unbuon grado di umidità <strong>del</strong> terreno, in modo tale chesia comunque consentito un rapido e diffusosviluppo vegetativo <strong>del</strong>le specie vegetali conconseguente efficace mitigazione <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>amuraria. L’utilizzo di detti elementi prefabbricatinon è auspicabile qualora l’intervento ricada inprossimità e/o continuità con o<strong>per</strong>e murariecaratterizzate da paramenti esterni in pietra di tipotradizionale;• in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> realizzazione di ponti e viadottideve tener presente i valori scenici, prospettici,visuali dei luoghi e l’eventuale preesistenza dimanufatti di attraversamento; può essereconsigliabile l’utilizzo di strutture leggere ed aeree,ma dovrà comunque essere valutato in base aiconnotati di valore riconosciuti <strong>per</strong> l’ambitointeressato (Figura 31).75


COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>Figura 32 – Guard-rail rivestiti in legno dapreferirsi in contesti montani o di partico<strong>la</strong>renaturalitàLa costruzione di un’infrastruttura crea a tutti gli effettiun nuovo paesaggio con forte impatto sul<strong>la</strong>riconoscibilità e identità dei luoghi; <strong>la</strong> strada costituisceun elemento di disturbo locale soprattutto in quanto va amodificare il preesistente sistema di re<strong>la</strong>zioniterritoriali, l’aspetto vocazionale, e le condizioni d’usodi un territorio. E’ necessario che nel<strong>la</strong> realizzazione diuna grande infrastruttura sia attuata una sorta di osmosicon il territorio interessato, al fine di ovviare aicomprensibili disagi creati alle popo<strong>la</strong>zioni localiinteressate, senza dare adito al<strong>la</strong> convinzione chel’o<strong>per</strong>a realizzata abbia unicamente sottratto porzioni diterritorio non fornendo un adeguato “risarcimento” sottoil profilo <strong>del</strong><strong>la</strong> fruibilità <strong>del</strong> paesaggio.A questo proposito si sottolinea:• l’impossibilità di ricostruire il paesaggio com’era inprecedenza;• <strong>la</strong> necessità di valorizzare le peculiarità dei sitiattraversati (atmosfera partico<strong>la</strong>re, singo<strong>la</strong>reconformazione morfologica, declivi, intarsio <strong>del</strong>leparticelle fondiarie, strutture vegetali);• l’esigenza di inserire o<strong>per</strong>e infrastrutturali dicarattere eccezionale (ad esempio viadotti e ponti)deve comportare una partico<strong>la</strong>re qualitàarchitettonica e progettuale, tale da consentire uncorretto inserimento nel paesaggio storicointeressato e un’occasione di qualificazione <strong>del</strong>contesto, connotandosi come una vera e propria“o<strong>per</strong>a d’arte”;• analoga attenzione dovrà essere posta in caso diinterventi di ristrutturazione e ampliamento di pontiesistenti, anche se realizzati in epoca re<strong>la</strong>tivamenterecente, in maniera tale da non introdurremodificazioni suscettibili di alterare i tratticompositivi originari (<strong>per</strong> le preesistenzecaratterizzate da riconosciuto valore storicoculturalee/o documentario);• partico<strong>la</strong>re attenzione nell’utilizzo dei materiali e<strong>del</strong>le tecniche costruttive dovrà essere rivolta al<strong>la</strong>realizzazione di strade e <strong>per</strong>corsi in ambiti dipartico<strong>la</strong>re interesse storico-naturalistico,rapportando gli interventi al grado di qualità edintegrità <strong>del</strong> sito interessato (ad esempio utilizzandoguard-rail e canaline di scolo <strong>del</strong>le acque conelementi in legno – Figura 32), evitando quandopossibile l’utilizzo di asfaltatura.E’ importante considerare l’intero sistema territoriale76


nel quale si inserisce <strong>la</strong> nuova infrastruttura viaria:• <strong>la</strong> realizzazione dei nuovi tracciati stradali nondovrà comportare l’eliminazione e/o l’alterazione dimanufatti di interesse storico-culturale o comunquedocumentario, che, anche se in stato di degrado,possano costituire testimonianza <strong>del</strong>le precedentiutilizzazioni <strong>del</strong> territorio; in casi eccezionali dovenon siano possibili soluzioni alternative di tracciato,detti manufatti, compatibilmente con i re<strong>la</strong>tivicaratteri dimensionali e con il livello diconservazione e di interesse documentario, potrannoessere riposizionati in aree marginali al<strong>la</strong>piattaforma stradale, ed essere sottoposti a interventidi recu<strong>per</strong>o, valorizzandone <strong>la</strong> fruizione visiva; inpartico<strong>la</strong>re si presti attenzione all’accostamento dinuovi ponti a manufatti di attraversamento esistentidi valore storico e documentario, non più funzionalialle esigenze attuali;• qualora <strong>la</strong> nuova sede stradale debbanecessariamente essere realizzata nelle immediatevicinanze di fabbricati di antico impianto, sia postapartico<strong>la</strong>re attenzione nel<strong>la</strong> scelta dei materiali <strong>per</strong>pavimentazioni e o<strong>per</strong>e accessorie, evitandol’utilizzo di soluzioni progettuali che possanorisultare incoerenti con gli elementi costruttivi e iconnotati di interesse paesistico-documentariocaratterizzanti le preesistenze;• nel<strong>la</strong> definizione dei nuovi tracciati stradali si eviti,in linea di massima, l’interferenza <strong>del</strong> nuovo<strong>per</strong>corso viario con tracciati preesistenti (sentieri,mu<strong>la</strong>ttiere, strade interpoderali, ecc..) di partico<strong>la</strong>revalore e significato storico-culturale; eventualiincroci tra nuova viabilità e tracciati dei sentieridovranno essere realizzati con partico<strong>la</strong>re cura eprevalente utilizzo di elementi costruttivi di originenaturale, al fine di consentirne ed incentivarne <strong>la</strong>fruizione e garantire nel contempo il pieno rispetto<strong>del</strong>le tecniche e dei materiali costruttivitradizionalmente in uso nel<strong>la</strong> località. Potrannoaltresì essere previste soluzioni progettuali volte adevidenziare <strong>la</strong> continuità dei sentieri intercettati dainuovi tratti stradali, realizzando collegamenti visivitra gli innesti a monte e a valle <strong>del</strong><strong>la</strong> piattaformastradale, da effettuarsi ad esempio mediantel’utilizzo di tratti e/o fasce di pavimentazione inpietra sul<strong>la</strong> nuova o<strong>per</strong>a viaria (trasversalmente e/o a<strong>la</strong>to <strong>del</strong><strong>la</strong> stessa), che possano richiamare, in linea dimassima, il preesistente tratto di sentiero soppressodal<strong>la</strong> sede stradale.Partico<strong>la</strong>re attenzione progettuale dovrà poi essere posta77


COMPONENTE NATURALEnel<strong>la</strong> progettazione <strong>del</strong>le aree di servizio, allo scopo dievitare che le medesime risultino slegate dal contestopaesaggistico interessato; a tale scopo si prestiattenzione ad eventuali fabbricati esistenti, all’utilizzodi tipologie, materiali e cromatismi in continuità con <strong>la</strong>preesistenza, ricorrendo preferibilmente a materialitradizionali ed evitando possibilmente il ricorso aelementi prefabbricati.I tracciati stradali dovranno essere definiti in maniera dalimitare <strong>la</strong> loro incidenza sul<strong>la</strong> componente naturale edecologica <strong>del</strong> paesaggio evitando, <strong>per</strong> quanto possibiledi interessare zone di partico<strong>la</strong>re valore naturalisticovegetazionaleed ecologico. E’ opportuno:• mitigare <strong>la</strong> discontinuità territoriale indotta dal<strong>la</strong>realizzazione <strong>del</strong> tracciato stradale e conseguirel’attenuazione <strong>del</strong> rischio di erosione e di instabilità<strong>del</strong> suolo, in una logica tendente al<strong>la</strong> conservazionedei geomorfismi naturali preesistenti (andrannoevitati eccessivi <strong>la</strong>vori di rimo<strong>del</strong><strong>la</strong>mento <strong>del</strong>terreno);• è consigliabile adeguare i tracciati al naturaleandamento <strong>del</strong> terreno seguendo le curve di livelloed evitando <strong>per</strong> quanto possibile <strong>la</strong> realizzazione diviadotti e rilevati, nonché <strong>la</strong> realizzazione di nuovitracciati addossati a dorsali montuose o con sviluppoa tornanti eccessivamente ravvicinati, al fine dilimitare l’altezza <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e murarie di sostegno<strong>del</strong><strong>la</strong> sede stradale e <strong>del</strong>le scarpate;• l’area necessaria al<strong>la</strong> realizzazione di rilevati escarpate deve seguire il naturale andamento deiterreni, affinché le scarpate possano esseremo<strong>del</strong><strong>la</strong>te in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> naturale morfologia deiluoghi in continuità con l’intorno;• <strong>per</strong> il consolidamento <strong>del</strong>le scarpate e di partico<strong>la</strong>ripunti di vulnerabilità è sempre preferibile l’impiegodi tecniche di ingegneria naturalistica; nel caso incui debbano essere realizzati muri di contenimento èconsigliabile impiegare soluzioni strutturali checonsentano anche <strong>la</strong> crescita <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione;• il ripristino e rafforzamento <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazionepresente sulle scarpate e nelle zone adiacenti dirispetto al<strong>la</strong> infrastruttura siano realizzati conessenze preferibilmente autoctone;• gli inerbimenti e le piantumazioni possono essereutilizzati con ruoli differenti: mascheramento,raccordo con <strong>la</strong> vegetazione esistente, stabilità deiterrapieni; <strong>la</strong> loro efficacia dipenderà fortemente dauna corretta messa a dimora e dal<strong>la</strong> successiva78


manutenzione sopratutto nelle prime fasi<strong>del</strong>l’impianto.La presenza di manufatti stradali a sviluppo linearedetermina spesso una rottura nel<strong>la</strong> continuità ambientale<strong>del</strong> territorio producendo un effetto di barriera neiconfronti di numerose specie animali che vengonoostaco<strong>la</strong>te nei loro spostamenti con conseguentimodificazioni dei loro habitat; <strong>per</strong> minimizzare questieffetti è utile che:• tutte le o<strong>per</strong>e connesse a tali funzioni (segna<strong>la</strong>tori,dissuasori, sovrappassi o tunnel <strong>per</strong> animali, ecc..)trovino idonea collocazione e rispondano a soluzionitecniche adeguate ad assolvere alle funzionipreposte, tenendo conto nel contempo di tutti gliaccorgimenti necessari ad un naturale inserimentonel contesto interessato.Si presti altresì partico<strong>la</strong>re attenzione al<strong>la</strong> progettazione<strong>del</strong>le aree di <strong>per</strong>tinenza con sistemazioni a verde epiantumazioni di specie arboreo-arbustive autoctone,cercando nel contempo di garantire <strong>la</strong> continuità con ilpaesaggio agrario od urbanizzato circostante.La realizzazione di infrastrutture lineari crea <strong>del</strong>le areedifficilmente utilizzabili: pensiamo alle rotonde stradalie alle aree poligonali intercluse all’interno di svincoli:queste aree spesso sono incolte e vi cresce unavegetazione erbaceo-arbustiva d’invasione; <strong>per</strong>tanto:• è necessario che <strong>la</strong> progettazione sia estesa anchealle aree di risulta in questione affinché diventinoelementi caratterizzanti il <strong>per</strong>corso e contribuiscanoad un migliore inserimento ambientale e paesistico<strong>del</strong><strong>la</strong> strada.Durante le fasi di cantiere è opportuno:• scegliere i luoghi di minor vulnerabilità <strong>per</strong>realizzare depositi di terra di scarto;• prendere accorgimenti di cantiere <strong>per</strong> evitare <strong>la</strong>distruzione su<strong>per</strong>flua di beni naturali e paesaggisticiesistenti; <strong>per</strong> l’attuazione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e disbancamento sia escluso lo scarico a valle conroto<strong>la</strong>mento <strong>del</strong> materiale di scavo, al fine di evitaredanneggiamenti al<strong>la</strong> vegetazione sottostante;• evitare, <strong>per</strong> quanto possibile l’adozione di battuti dicemento e asfaltature <strong>per</strong> le aree di cantiere <strong>per</strong>favorire a <strong>la</strong>vori ultimati il reimpianto <strong>del</strong><strong>la</strong>vegetazione;• realizzare le o<strong>per</strong>e di ripristino vegetativo discarpate e/o riporti di terreno in parallelo al<strong>la</strong>79


costruzione <strong>del</strong><strong>la</strong> strada.5.2.9. Impianti di risalitaTIPI D’INTERVENTOLa scheda in questione è re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> realizzazione di impianti di risalita a fune, piste <strong>per</strong> <strong>la</strong> pratica<strong>del</strong>lo sci, al loro ampliamento, al potenziamento e modificazione <strong>del</strong> tracciato e <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e accessorieal<strong>la</strong> realizzazione quali impianti <strong>per</strong> l’innevamento artificiale, bacini idrici artificiali, aree di accesso,parcheggi, ed interventi ad essi assimi<strong>la</strong>bili.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOGli interventi presi in esame possono comportare:• movimenti di terra e modifiche <strong>del</strong><strong>la</strong> morfologia dei luoghi;• creazione di piste sciistiche, o al<strong>la</strong>rgamento di quelle esistenti, con conseguente abbattimento<strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione boschiva e utilizzo <strong>del</strong>le zone prative;• realizzazione <strong>del</strong>l’arrivo pista con parcheggi <strong>per</strong> le autovetture in prossimità;• realizzazione di seggiovia, funivia, skilift, con o<strong>per</strong>e accessorie;• posa di cavi elettrici <strong>per</strong> l’alimentazione degli impianti;• realizzazione di edifici di servizio;• realizzazione di o<strong>per</strong>e di protezione da fenomeni va<strong>la</strong>nghivi.La realizzazione di impianti <strong>per</strong> l’innevamento artificiale comporta:• prelievo d’acqua da corpi idrici e formazione di bacini idrici <strong>per</strong> l’innevamento artificiale;• o<strong>per</strong>e di convogliamento <strong>del</strong>le acque;• posa di condutture interrate;• edifici accessori.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONIGli interventi presi in considerazione in questa scheda vengono generalmente realizzati in paesaggicon spiccate caratteristiche di naturalità e <strong>per</strong>tanto possono costituire motivo di accentuato impattovisivo, ecologico ed ambientale.E’ quindi importante riuscire a conciliare <strong>la</strong> fruizione sportiva invernale <strong>del</strong> territorio con <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong>salvaguardia <strong>del</strong> medesimo.Nel momento in cui si vuole realizzare un impianto di risalita, e le o<strong>per</strong>e ad esso connesse, dovrannoessere previste forme di mitigazione e compensazione che garantiscano un giusto equilibrio tra <strong>la</strong>pratica <strong>del</strong>lo sci e <strong>la</strong> salvaguardia <strong>del</strong> patrimonio alpino; in ogni caso è opportuno che venganostudiate alternative di tracciato e differenti localizzazioni <strong>per</strong> poterne valutare le ricadute sulpaesaggio e l’impatto sull’ambiente.Innanzi tutto è necessario partire da un’analisi approfondita degli elementi costitutivi <strong>del</strong> paesaggionaturale e costruito, finalizzata al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e al<strong>la</strong> conservazione dei caratteri salienti <strong>del</strong> territorio.COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong>Per quanto riguarda nello specifico <strong>la</strong> componente<strong>PAESAGGIO</strong><strong>per</strong>cettiva <strong>del</strong> paesaggio si evidenziano le seguentiproblematiche e conseguenti interventi di mitigazione:80


Figura 33Figura 34• è necessario un disegno complessivo <strong>del</strong> paesaggio,all’interno <strong>del</strong> quale integrare l’intervento chedetermina alterazioni poco control<strong>la</strong>bili dal punto divista paesistico, <strong>per</strong> <strong>la</strong> geometria dei tracciati ol’emergenza di piloni ed altre infrastrutture;• bisogna verificare se <strong>la</strong> localizzazione proposta èa<strong>per</strong>ta ad ampie visuali, qual’è <strong>la</strong> visibilità<strong>del</strong>l’intervento dal versante opposto e dai principalipunti panoramici e/o <strong>per</strong>corsi di fruizione;• le piste e il loro ampliamento possono comportarel’eliminazione di vegetazione boschiva e <strong>la</strong> rettificadei bordi <strong>del</strong> bosco: questo può determinare <strong>la</strong>linearizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione visiva dei versanti adiscapito <strong>del</strong><strong>la</strong> naturalità <strong>del</strong>l’inserimento; sidovranno privilegiare interventi volti al<strong>la</strong>conservazione <strong>del</strong>l’aspetto naturalistico <strong>del</strong>paesaggio, con soluzioni progettuali che impieghinotecniche di ingegneria naturalistica e disegni sinuosi(Figura 33);• le zone di partenza <strong>per</strong> l’utilizzo <strong>del</strong> bacino sciabiledovranno essere studiate in maniera da non risultareeccessivamente impattanti prestando partico<strong>la</strong>reattenzione al<strong>la</strong> definizione e al<strong>la</strong> mitigazione deglispazi di servizio e di sosta <strong>per</strong> le autovetture(utilizzo di materiali e tecniche costruttive idonee,riduzione al minimo dei disboscamenti);• <strong>la</strong> progettazione di bacini idrici <strong>per</strong> l’innevamentoartificiale e <strong>la</strong> realizzazione di o<strong>per</strong>e accessorie qualicaptazioni, condotte ecc.., deve prevedere un ocu<strong>la</strong>toinserimento nel contesto: sarà opportuno che gliinvasi abbiano forme non troppo artificiali egeometriche, richiamando <strong>per</strong> quanto possibile unpaesaggio naturale; le su<strong>per</strong>fici degli invasidovranno quindi in genere prevedere dei marginiirrego<strong>la</strong>ri (Figura 34) e si dovrà privilegiare <strong>la</strong> lorocollocazione in prossimità di zone coltivate oparzialmente antropizzate piuttosto che in contestiancora intatti;• <strong>per</strong> ridurre l’impatto visivo, se ci troviamo a quoteinferiori al limite <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione arborea, saràopportuno prevedere interventi di rivegetazione<strong>del</strong>le sponde di tali bacini, che nello stesso tempocontribuiscano anche ad un miglior inserimentoambientale ed ecologico. A tal fine dovrà essereutilizzato materiale vegetale autoctono <strong>per</strong> gliinerbimenti e <strong>per</strong> <strong>la</strong> messa a dimora di speciearboree e arbustive e dovranno essere impiegatetecniche di ingegneria naturalistica;81


• sarebbe auspicabile il contenimento <strong>del</strong>l’altezza deisostegni degli impianti e di tutte le strutture inelevazione, soprattutto se risultano inserite in ambitia<strong>per</strong>ti ad ampie visuali, dove modifiche ancheminime hanno un consistente impatto visivo;• quando possibile, le linee elettriche di alimentazionea servizio degli impianti devono essereinterrate <strong>per</strong> ridurre l’impatto visivo.COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>Figura 35COMPONENTE NATURALENel momento in cui si realizza un intervento ènecessario tenere conto di quelle che sono le peculiaritàstorico culturali <strong>del</strong>le valli interessate, così come <strong>del</strong><strong>la</strong><strong>per</strong>cezione sociale <strong>del</strong> paesaggio, <strong>del</strong> senso diappartenenza, <strong>del</strong> radicamento ai luoghi, <strong>del</strong><strong>la</strong> loroidentificabilità e riconoscibilità. E’ necessario:• mantenere <strong>per</strong> quanto riguarda <strong>la</strong> progettazione difabbricati di servizio connessi all’impianto dirisalita, <strong>la</strong> coerenza tipologica ed edilizia rispetto alcontesto storico-architettonico nel quale l’interventosi va a collocare; rispetto <strong>del</strong>le tipologie locali etradizio-nali, utilizzare materiali e formecompositive dei volumi appropriate evitandocomunque forme di pura imitazione; quandopossibile promuovere il riutilizzo di edifici esistenti(Figura 35);• salvaguardare <strong>la</strong> diversità paesistica, con riferimentoagli ambienti coltivati e naturali, conservare<strong>per</strong> quanto possibile gli elementi minori dicostruzione <strong>del</strong> paesaggio che testimoniano l’usostorico <strong>del</strong> territorio.Per quanto riguarda <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong>le componenti naturali<strong>del</strong> paesaggio è importante salvaguardare lecaratteristiche geomorfologiche dei luoghi, evitandoforti movimenti di terra e variazioni <strong>del</strong>le pendenze deiversanti, ricercando <strong>la</strong> maggiore aderenza al<strong>la</strong>morfologia dei luoghi.Dal punto di vista ecologico-ambientale <strong>la</strong> realizzazionedi un impianto di risalita comporta un forte impatto; inpartico<strong>la</strong>re gli interventi in questione possono avereconseguenze fortemente negative su contesti alpiniconsiderati ancora integri, inseriti in parchi regionali oindividuati come biotopi. Pertanto è necessario:• prestare attenzione al fatto che flussi crescenti divisitatori possono <strong>la</strong>mbire o attraversare areenaturali sensibili, con ulteriore disturbo al<strong>la</strong> flora efauna;• evitare profonde e insanabili alterazioni a carico<strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione e degli ambiti di interesse82


naturalistico, con limitazione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>azioni didisboscamento, valutando l’incidenza che l’a<strong>per</strong>turadi piste provoca sull’integrità e sul<strong>la</strong> stabilitàidrogeologica <strong>del</strong> versante boscato e <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>ficiprative; impiegare soluzioni che privilegino tecnichedi ingegneria naturalistica, inerbimento ed impiantocon specie arboree autoctone;• procedere all’immediato inerbimento <strong>del</strong><strong>la</strong> pista conspecie compatibili con il corredo floristico <strong>del</strong>l’areae realizzare le o<strong>per</strong>e necessarie <strong>per</strong> lo smaltimento<strong>del</strong>le acque;• adottare misure di compensazione, come ad esempio<strong>la</strong> riqualificazione di boschi esistenti o di areenaturali degradate o <strong>la</strong> riconnessione ecologica edambientale di spazi ed habitat frammentati,all’interno <strong>del</strong>l’ambito paesistico considerato.83


5.2.10. Linee elettricheTIPI D’INTERVENTOLa scheda in questione è re<strong>la</strong>tiva a:• Sistemi <strong>per</strong> l’approvvigionamento <strong>del</strong>l’energia elettrica.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOLa realizzazione degli interventi presi in esame può comportare:• movimenti di terra ed eventuale eliminazione di alberi e vegetazione preesistente <strong>per</strong> predisporreil sito d’intervento all’instal<strong>la</strong>zione degli impianti e <strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>le fasce di rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong>linea;• instal<strong>la</strong>zione di tralicci o pali <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione di una rete di distribuzione <strong>del</strong>l’energia elettrica;• instal<strong>la</strong>zione di cabine elettriche caratterizzate da un insieme di apparecchiature di collegamento,sezionamento e trasformazione;• posa di condutture interrate <strong>per</strong> il passaggio dei cavi e <strong>per</strong> gli al<strong>la</strong>cciamenti.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONINell’ottica di ridurre il conflitto tra intervento e protezione <strong>del</strong> paesaggio deve essere privilegiata <strong>la</strong>soluzione che meglio rispetterà gli interessi <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong>, valutando localizzazioni alternative, evitando<strong>per</strong> quanto possibile e compatibilmente con le esigenze di funzionalità <strong>del</strong> servizio, zone di partico<strong>la</strong>resensibilità e pregio paesaggistico-ambientale nonché interferenze con elementi architettonici epaesistici di pregio e con significato d’identità dei luoghi.Più nello specifico si esaminano quelle che possono essere le attenzioni rispetto alle principalicomponenti <strong>del</strong> paesaggio.COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 36Allo scopo di tute<strong>la</strong>re le qualità visive <strong>del</strong> paesaggio èimportante adottare accorgimenti progettuali affinchél’impatto visivo <strong>del</strong>l’intervento sia limitato al minimo:• quando tecnicamente possibile, è sempre preferibileal<strong>la</strong> creazione di una nuova linea aerea, raggrupparele nuove condutture con altre già esistenti: adesempio nel caso di linee tra loro parallele, puòessere vantaggioso che siano montate sui medesimitralicci, a meno che, a seguito di tale intervento nonrisultino eccessivamente appariscenti;• al di fuori dei centri abitati le condutture dovrebberoseguire le arterie di grande traffico, le lineeferroviarie e le linee elettriche già esistenti, <strong>per</strong> noncreare ulteriori elementi di disturbo e diattraversamento <strong>del</strong> paesaggio rispetto a quelli giàesistenti (Figura 36);• occorre salvaguardare le visuali d’interessepanoramico evitando di occupare il campo visivo inprimo piano (Figura 37) e le zone maggiormenteesposte al<strong>la</strong> vista come ad esempio le linee di crinale84


Figura 37e le dorsali montuose; nel caso in cui si debbanocomunque oltrepassare dei crinali con <strong>del</strong>le linee, sideve cercare di contenere il più possibile l’altezzadei pali;• in generale il tracciato <strong>del</strong>le linee deve uniformarsiall’andamento generale ed agli elementi morfologicipredominanti <strong>del</strong> rilievo montuoso, seguire ledepressioni naturali <strong>del</strong> terreno in maniera che <strong>la</strong>linea risulti almeno in parte defi<strong>la</strong>ta dalle possibilivisuali;• in zone montuose le linee elettriche dovrebberoseguire i solchi vallivi ed evitare <strong>per</strong> quantopossibile l’attraversamento trasversale <strong>del</strong>le valli; lelinee devono possibilmente essere situate ai piedidei pendii e nelle depressioni naturali <strong>del</strong> terreno;• è preferibile evitare l’attraversamento di crinalimontuosi nelle parti a quote inferiori di selle e/oavval<strong>la</strong>menti privi di vegetazione arborea. Qualorastrettamente necessari detti attraversamentidovranno essere ridotti al minimo ed essereeffettuati sul fianco a monte <strong>del</strong>l’avval<strong>la</strong>mento, inprossimità di un’eventuale co<strong>per</strong>tura boschiva edescludendo il posizionamento di pali sul<strong>la</strong> linea dicrinale <strong>del</strong> rilievo;• le condutture devono seguire tracciati ondu<strong>la</strong>ti e noneccessivamente rettilinei in maniera tale da noncreare fughe prospettiche;• i tralicci e i pali devono integrarsi con gli elementicaratterizzanti <strong>del</strong> paesaggio e <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione <strong>del</strong><strong>la</strong>linea può essere mitigata tramite l’inserimento dialberature di specie coerenti con quelle esistentinelle vicinanze, opportunamente studiate tenendoconto <strong>del</strong>le necessarie fasce di rispetto <strong>del</strong><strong>la</strong> linea;• le strutture di sostegno <strong>del</strong>le antenne devono <strong>per</strong>quanto possibile essere integrate attraverso l’uso dicolorazioni intonate all’ambiente circostante(tenendo conto <strong>del</strong>le tonalità predominanti nel corsonell’anno);• in partico<strong>la</strong>re bisogna evitare i toni eccessivamentechiari o bril<strong>la</strong>nti, privilegiando, soprattutto in ambitiboschivi, i toni più scuri o opachi (ad esempio letonalità più scure <strong>del</strong> marrone e <strong>del</strong> grigio); inversanti montani pressoché privi di vegetazioneparrebbero invece opportune tonalità opachetendenti indicativamente al grigio in coerenza con icircostanti terreni rocciosi privi di co<strong>per</strong>tura.Infine <strong>per</strong> eventuali strutture o loro parti <strong>per</strong>cepibili85


come emergenti rispetto a crinali e/o dorsali collinari omontuose, o emergenti rispetto al<strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura arboreasottostante, si reputano più opportune tonalità opache echiare coerenti con lo sfondo <strong>del</strong> cielo.Figura 38COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>Figura 39Per quanto riguarda <strong>la</strong> realizzazione di cabine diservizio alle linee:• i volumi tecnici potranno essere realizzati all’internodi elementi già costruiti come muri esistenti,elementi di contenimento <strong>del</strong><strong>la</strong> terra, <strong>per</strong> ridurre ilpiù possibile l’impatto visivo (Figura 38). Èconsigliabile, qualora possibile, interrare i volumisui tre <strong>la</strong>ti realizzando fronti brevi, poco impattantiprevedendo, se <strong>del</strong> caso, <strong>la</strong> realizzazione di unmanto di co<strong>per</strong>tura erboso o verde pensile.Per quanto riguarda <strong>la</strong> <strong>per</strong>cezione <strong>del</strong> paesaggio da partedegli abitanti, <strong>la</strong> realizzazione di linee aeree non devefar <strong>per</strong>dere identità e connotazione ai luoghi:• i manufatti e le o<strong>per</strong>e accessorie al<strong>la</strong> linea devonointegrarsi con il contesto nel quale si inseriscono,utilizzando forme, rapporti dimensionali e materialitradizionali propri <strong>del</strong> loro intorno nel caso divicinanza ad abitati di antico impianto, pur evitandosoluzioni di pura imitazione; le strutture inelevazione di contenimento <strong>del</strong>le apparecchiaturedovranno quindi curare in partico<strong>la</strong>r modo l’aspettoesteriore e <strong>la</strong> qualità architettonica prestandoattenzione ai caratteri salienti <strong>del</strong>le tipologie localied evitando <strong>la</strong> creazione di volumi edilizi fuori sca<strong>la</strong>rispetto agli edifici esistenti, come ancherealizzando volumi semplici e netti che nonarrechino disturbo all’intorno anzi ne diventinoelementi funzionali;• i tralicci e i pali non devono interferire con elementiarchitettonici e paesistici di pregio e con significatod’identità dei luoghi (Figura 39 e Figura 40);• <strong>la</strong> realizzazione di cabine elettriche e di altri volumitecnici di servizio, può creare un notevole disturboall’interno <strong>del</strong> paesaggio; <strong>la</strong> realizzazione<strong>del</strong>l’intervento può fornire l’occasione <strong>per</strong> riunire inunico manufatto attrezzature tecniche che,soprattutto in contesti urbanizzati, sonofrequentemente dis<strong>per</strong>si sul territorio.Figura 4086


COMPONENTE NATURALEPer quanto riguarda <strong>la</strong> componente naturale èopportuno:• gli adattamenti <strong>del</strong> terreno necessari dovranno tenereconto <strong>del</strong><strong>la</strong> morfologia esistente, evitando eccessivemovimentazioni di terra: l’inserimento deveavvenire il più possibile in armonia con <strong>la</strong> naturalependenza <strong>del</strong> terreno;• aggirare i siti partico<strong>la</strong>rmente <strong>del</strong>icati dal punto divista naturalistico-ambientale; nel caso in cui siastrettamente necessario attraversarli è opportunoprevedere l’interramento dei cavi;• nel caso di zone boscate in cui si debba realizzareun attraversamento, questo deve avvenire <strong>la</strong>ddove <strong>la</strong>fascia di bosco è più stretta; i pali devono sporgere ilmeno possibile al di sopra <strong>del</strong>le cime degli alberi;inoltre i tracciati dovranno seguire se esistenti lepiste forestali ed essere collocate preferibilmente sul<strong>la</strong>to a monte <strong>del</strong>le stesse;• <strong>per</strong> quanto riguarda i corsi d’acqua, si dovrannoevitare condutture che seguano il tracciato naturale<strong>del</strong>le rive a breve distanza dalle stesse (<strong>per</strong> evitareinterferenze in ambienti ripariali di partico<strong>la</strong>re<strong>del</strong>icatezza); i corsi d’acqua debbonopreferibilmente essere attraversati<strong>per</strong>pendico<strong>la</strong>rmente al loro andamento;• <strong>per</strong> garantire un corretto inserimento ambientale èopportuno che <strong>la</strong> progettazione vada ad interessareanche gli ambiti circostanti; <strong>la</strong> ricucitura dovràavvenire attraverso l’utilizzo di vegetazioneautoctona.87


TIPI D’INTERVENTOVengono ricompresi in questa scheda:5.2.11. Impianti <strong>per</strong> telecomunicazioni• sistemi di trasmissione senza filo quali impianti <strong>per</strong> <strong>la</strong> diffusione <strong>del</strong> segnale radio, <strong>per</strong> <strong>la</strong> telefoniacellu<strong>la</strong>re e stazioni e antenne <strong>per</strong> le trasmissioni radio-televisiveCARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOLa realizzazione degli interventi presi in esame può comportare:• movimenti di terra ed eventuale eliminazione di alberi e vegetazione preesistente <strong>per</strong> predisporreil sito d’intervento all’instal<strong>la</strong>zione degli impianti;• realizzazione di basamento e recinzione di protezione;• instal<strong>la</strong>zione di tralicci metallici o strutture a palo <strong>per</strong> l’instal<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>le antenne necessarie alletrasmissioni radio-televisive e di radio-telefonia mobile;• realizzazione di cabine <strong>per</strong> il contenimento <strong>del</strong>le apparecchiature tecniche;• realizzazione di collegamenti alle linee elettriche o instal<strong>la</strong>zione di dispositivi <strong>per</strong> produzione dienergia elettrica necessaria al funzionamento <strong>del</strong>l’impianto.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONINel caso di instal<strong>la</strong>zione di antenne <strong>per</strong> <strong>la</strong> telefonia mobile sono sempre auspicabili il coordinamentoe <strong>la</strong> programmazione a livello territoriale (comunale/provinciale) e <strong>la</strong> predisposizione di un pianocomplessivo di localizzazione <strong>del</strong>le stazioni; <strong>la</strong> scelta dei siti dovrebbe derivare da approfonditevalutazioni, anche sotto l’aspetto <strong>del</strong>l’inserimento paesistico-ambientale e dall’analisi di diversepossibili alternative insediative.Nell’esame <strong>del</strong>le proposte risulta estremamente utile il confronto con le Amministrazioni Comunaliinteressate e con i soggetti proponenti, volta all’acquisizione di chiarimenti e di ulteriori elementiinformativi, necessari <strong>per</strong> <strong>la</strong> più corretta valutazione <strong>del</strong>le proposte insediative. Nel<strong>la</strong> generalità deicasi è opportuno verificare:• se i Comuni siano dotati di Piani e/o studi settoriali specificatamente riferiti alle attrezzature inargomento;• se le localizzazioni proposte, <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>le stazioni radio base, derivino o meno daapprofondite valutazioni, anche sotto l’aspetto <strong>del</strong>l’inserimento paesistico-ambientale, di diversepossibili alternative insediative, e se possano quindi comportare le minime interferenze possibilicon i connotati paesistici prevalenti <strong>del</strong><strong>la</strong> località;• se nelle vicinanze esistano analoghe attrezzature e se sia conseguentemente possibile <strong>la</strong>condivisione <strong>del</strong>le strutture di sostegno esistenti da parte di più gestori (ciò al fine di evitare <strong>la</strong>dis<strong>per</strong>sione sul territorio degli impianti, in quanto, se tecnicamente possibile, è sempre preferibileevitare l’accostamento di due o più strutture di sostegno, specie se a traliccio).• se le nuove strutture di sostegno che si intendono realizzare possano consentire (o se già siaprevista) <strong>la</strong> condivisione con altre società di gestione di analoghe attrezzature.Più nello specifico si esaminano quelle che possono essere le attenzioni rispetto alle principalicomponenti <strong>del</strong> paesaggio.88


COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Figura 41Allo scopo di tute<strong>la</strong>re le qualità visive <strong>del</strong> paesaggio èimportante adottare accorgimenti progettuali affinchél’impatto visivo <strong>del</strong>l’intervento sia minimo.Localizzazione e visuali:• venga valutata l’incidenza sulle visuali <strong>per</strong>cepibilida punti e/o da <strong>per</strong>corsi (veico<strong>la</strong>ri, cic<strong>la</strong>bili,escursionistici, di navigazione, ecc.) di interessepanoramico, dal<strong>la</strong> viabilità e dalle aree pubbliche;• si salvaguardino le visuali d’interesse panoramicoevitando di occupare il campo visivo in primo pianoe le zone maggiormente esposte al<strong>la</strong> vista come adesempio le linee di crinale e le dorsali collinari e/omontuose;• si valuti se siano possibili ridimensionamenti <strong>del</strong>lestrutture in elevazione che consentano comunque digarantire un’efficace diffusione <strong>del</strong> segnale radio,valutando, al contempo, se sia preferibile impiegarepiù pali di altezza inferiore, piuttosto che un unicopalo di maggior altezza;• si eviti, <strong>per</strong> quanto possibile, <strong>la</strong> realizzazione diterrazzi sommitali o intermedi su pali e/o tralicci confunzione di servizio, in quanto di forte impattovisivo, soprattutto in ambiti sottoposti a tute<strong>la</strong>paesistico ambientale;• si eviti <strong>la</strong> collocazione di nuovi impianti, conre<strong>la</strong>tive strutture di sostegno, nel medesimo campodi apprezzamento e <strong>per</strong>cezione visiva di instal<strong>la</strong>zionigià esistenti, specialmente se in ambienti privi divegetazione boschiva d’alto fusto;• si ricerchino localizzazioni che consentano di ridurre<strong>la</strong> realizzazione di nuove o<strong>per</strong>e viarie di accesso e diminimizzare le trasformazioni <strong>del</strong><strong>la</strong> viabilitàpreesistente;• in territori montani e/o collinari, si ritiene preferibile<strong>la</strong> collocazione a mezza costa integrata nel<strong>la</strong>vegetazione boschiva ad alto fusto, evitando diintervenire su crinali e/o dorsali collinari emontuose, specie se prive di vegetazione arborea(Figura 41);• qualora risulti strettamente necessaria <strong>la</strong>localizzazione e/o il potenziamento degli impianti suporzioni sommitali di rilievi montuosi e/o collinari,al fine di salvaguardare <strong>la</strong> piena fruizione <strong>del</strong>levisuali panoramiche <strong>per</strong>cepibili dal sito, sipropongano in alternativa, localizzazionimaggiormente defi<strong>la</strong>te o il parziale interramento deilocali <strong>per</strong> apparecchiature con l’esclusione di o<strong>per</strong>e89


di recinzione (sia comunque sempre evitato, inambiti caratterizzati da un buon livello di integritàdei connotati naturalistico-ambientali, l’utilizzoelementi di recinzione a griglia rigida e sia invecefavorito l’utilizzo di reti di minima <strong>per</strong>cezionevisiva, che consentano <strong>la</strong> massima trasparenza).• in generale, qualora <strong>la</strong> realizzazione degli elementidi sostegno (tralicci e/o pali) sia prevista in porzionidi territorio interessate da co<strong>per</strong>tura boschiva, onelle immediate vicinanze, l’integrazione di dettielementi potrà essere mitigata tramite l’inserimentodi alberature di specie coerenti con quelle esistentinel<strong>la</strong> località, da sistemare secondo schemi didistribuzione spontanea e soprattutto in continuitàcon le macchie arboree preesistenti;• le varie componenti degli impianti in progetto(strutture di sostegno, locali accessori, recinzioni,ecc.) devono <strong>per</strong> quanto possibile essere integratenel paesaggio attraverso l’uso di colorazioni coerenticon l’ambiente circostante, tenendo conto <strong>del</strong>letonalità predominanti nel corso nell’anno e <strong>del</strong>lepossibili visuali da cui possono essere <strong>per</strong>cepite lestrutture stesse;• <strong>per</strong> i manufatti, o loro parti, che ricadono in ambitiboschivi e che in funzione <strong>del</strong>le principali visualinon possono essere <strong>per</strong>cepiti come emergentirispetto al<strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura arborea, si evitino tonieccessivamente chiari o bril<strong>la</strong>nti, privilegiando,tonalità più scure e opache (ad esempio, le tonalitàpiù scure <strong>del</strong> marrone e <strong>del</strong> grigio);• in versanti montani pressoché privi di vegetazioneparrebbero opportune tonalità opache tendentiindicativamente al grigio in coerenza con icircostanti terreni rocciosi privi di co<strong>per</strong>tura; <strong>per</strong>eventuali strutture o loro parti <strong>per</strong>cepibili comeemergenti rispetto a crinali e/o dorsali collinari omontuose, o emergenti rispetto al<strong>la</strong> co<strong>per</strong>turaarborea sottostante, si reputano più opportunetonalità opache e chiare coerenti con lo sfondo <strong>del</strong>cielo;Per quanto riguarda in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> realizzazione difabbricati di servizio agli impianti:• i manufatti e le o<strong>per</strong>e accessorie agli impiantidovranno integrarsi con il contesto nel quale siinseriscono, e stante il carattere di precarietà checontraddistingue detti elementi, dovranno essereprogettati privilegiando l’utilizzo di materiali diorigine naturale (ad es. legno con finiture scure), che90


COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE DEL <strong>PAESAGGIO</strong>COMPONENTE NATURALEpresuppongano <strong>la</strong> minima incidenza sul paesaggio eimpiegando <strong>per</strong> quanto possibile elementifacilmente rimovibili, che consentano un agevole ecompleto ripristino <strong>del</strong>lo stato dei luoghi;• i volumi tecnici potranno essere realizzati all’internodi elementi già presenti quali muri esistenti,elementi di contenimento <strong>del</strong><strong>la</strong> terra, <strong>per</strong> ridurre ilpiù possibile l’impatto visivo.Per quanto riguarda gli aspetti legati al valore storicoculturale<strong>del</strong> paesaggio:• si escludano le localizzazioni che possono interferirecon elementi architettonici e paesaggistici di pregiocome l’eccessiva vicinanza a fabbricati e re<strong>la</strong>tive<strong>per</strong>tinenze di valore storico-artistico e/o di interessepaesistico-documentario (chiese, cappelle, edificimonumentali, ecc.);• in presenza di manufatti di carattere tradizionale, lestrutture di servizio dovranno essere realizzate conpartico<strong>la</strong>re attenzione all’aspetto esteriore e al<strong>la</strong>qualità architettonica, in coerenza con i caratterisalienti <strong>del</strong>le tipologie locali, forme, rapportidimensionali e materiali tradizionali propri <strong>del</strong> lorointorno, evitando quindi <strong>la</strong> creazione di volumiedilizi fuori sca<strong>la</strong> rispetto agli edifici esistenti, edorientando le scelte progettuali verso volumisemplici e netti che non arrechino disturboall’intorno, e, possibilmente, ne diventino elementifunzionali;• si evitino altresì adeguamenti e/o nuove o<strong>per</strong>e viariedi accesso che possano comportare alterazioni alleoriginarie o<strong>per</strong>e di infrastrutturazione <strong>del</strong> territorio(ad es. rete sentieristica, <strong>la</strong>stricati, muri a secco disostegno e/o di <strong>del</strong>imitazione, ecc.) e/o ad altrecomponenti <strong>del</strong> paesaggio che possono rivestireinteresse documentario (ad es. fi<strong>la</strong>ri di alberi, canaliirrigui, piloni votivi, ecc.).E’ opportuno evitare, ed in ogni caso valutare conpartico<strong>la</strong>re attenzione, l’instal<strong>la</strong>zione degli impianti inconche naturali e/o versanti vallivi caratterizzati dapartico<strong>la</strong>re integrità dei connotati naturalistici epaesistico-ambientali, e che, <strong>per</strong> conformazione deiterreni (a modesta acclività) e assetto vegetativo(carenza di vegetazione arborea ad alto fusto), risultinopartico<strong>la</strong>rmente sensibili alle eventuali trasformazioni.• Gli adattamenti <strong>del</strong> terreno necessari dovrannotenere conto <strong>del</strong><strong>la</strong> morfologia esistente, evitandoeccessive movimentazioni di terra: l’inserimentodeve avvenire il più possibile in armonia con <strong>la</strong>91


Figura 42Figura 43naturale pendenza <strong>del</strong> terreno.• Sia evitata l’eccessiva vicinanza con elementinaturalistici (partico<strong>la</strong>rità geomorfologiche, saltid’acqua, ecc.) con caratteristiche di singo<strong>la</strong>rità e dipreminente connotazione dei lineamenti paesisticoambientali<strong>del</strong><strong>la</strong> località.• Siano altresì escluse instal<strong>la</strong>zioni in zone ritenutepartico<strong>la</strong>rmente lesive dei connotati paesisticiprevalenti, quali isole e territori costieri dei <strong>la</strong>ghi.• Siano ridotti gli interventi di eliminazione di speciearboree ed arbustive connesse al<strong>la</strong> realizzazionedegli impianti ed eventuali o<strong>per</strong>e viarie di accesso,siano comunque previsti adeguati interventi dicompensazione ambientale (ad es. con <strong>la</strong> messa adimora di nuovi esemp<strong>la</strong>ri arborei e/o arbustivi,rimboschimenti compensativi e/o miglioramentiforestali) anche in aree limitrofe da attuarsicontestualmente al<strong>la</strong> realizzazione degli impianti(Figura 42 e Figura 43).• Per garantire un corretto inserimento ambientale e ilripristino dei luoghi è opportuno che <strong>la</strong>progettazione, degli interventi di mitigazione, vadaad interessare anche gli ambiti circostanti,privilegiando l’utilizzo di specie arboreo-arbustive<strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione autoctona.• Si verifichi se possibile l’utilizzo di tipologiealternative che possano dar luogo ad ulterioririduzioni <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e edilizie a carattere <strong>per</strong>manente,privilegiando soluzioni con elementi totalmente efacilmente rimovibili, che consentano un agevole ecompleto ripristino <strong>del</strong>lo stato dei luoghi.92


5.3. Sistemazioni fluviali, o<strong>per</strong>e idrauliche esistemazione idrogeologica dei versanti coinvolti:considerazioni generali.Tali o<strong>per</strong>e rivestono partico<strong>la</strong>re rilevanza, in termini quantitativi e qualitativi, soprattutto nelnostro territorio, memore degli eventi alluvionali <strong>del</strong> 1993, 1994 e <strong>del</strong> 2000 e sono di importanzaprioritaria <strong>per</strong> quanto riguarda l’assetto ed il corretto equilibrio <strong>del</strong> territorio.La rete idrografica rappresenta il principale elemento di connessione degli ambienti naturali e,anche in quanto ecotono, rappresenta l’ambito a maggiore diversità biologica. Per tale motivo gliinterventi puntuali di sistemazione hanno <strong>del</strong>le ricadute a monte e a valle, variabili nel tempo e nellospazio, che devono essere attentamente valutate in sede di progettazione e realizzazione. Inoltre,ogni bacino idrografico, anche il più piccolo, rappresenta una entità con caratteristiche partico<strong>la</strong>ridal punto di vista idronomico, ambientale e paesaggistico.Per quanto riguarda l’efficacia “gli interventi di sistemazione idraulica devono considerarecontemporaneamente le pendici, dove cadono le acque <strong>del</strong><strong>la</strong> pioggia e l’asta <strong>del</strong> torrente, o fiume,ove si raccolgono queste acque. L’applicazione rigida di una so<strong>la</strong> tipologia d’intervento (sul bacinoo sul corso d’acqua) in genere non porta a risultati ottimali e talvolta può provocare l’insuccesso<strong>del</strong><strong>la</strong> sistemazione. La scelta, da parte dal tecnico, <strong>del</strong>le priorità d’intervento andrà stabilita dopoun accurato studio d’insieme 57 ”.Dal punto di vista paesaggistico si possono schematizzare quattro generi di paesaggio fluviale:1. paesaggio naturale non antropizzato;2. paesaggio prettamente agrario-rurale;3. paesaggio urbano;4. paesaggio con presenza di fabbricati, o infrastrutture viarie-ferroviarie.Inoltre il paesaggio fluviale varia in funzione dalle caratteristiche <strong>del</strong> tipo di alveo alle qualicorrispondono diversi tipi di interventi di rego<strong>la</strong>rizzazione e regimazione (alvei di montagna, di57 citazione da Leonardo da Vinci Project ID n. 2495 “La Rinaturalizzazione <strong>del</strong> Territorio Agricolo” promosso da Centro StudiAziendali. Sito http://www.csa.it/Cd-RITA-ITA/CD/leonardo_new.html93


collina, di pianura; interventi di rego<strong>la</strong>rizzazione <strong>del</strong>l’erosione spondale e di fondo, correzione <strong>del</strong><strong>la</strong>pendenza, rego<strong>la</strong>rizzazione <strong>del</strong><strong>la</strong> portata solida, gestione degli ambiti di esondazione, arginature).Figura 44 - Alveo d'alta quotaFigura 45 - Alveo pedemontano. (torrente Gesso in piena)Dagli elementi sopra riportatati discende che:• Nelle sistemazioni idrauliche ed idrogeologiche <strong>la</strong> sicurezza <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione è prioritariarispetto ad altre considerazioni <strong>per</strong> cui gli interventi tecnici condotti in situazioni di emergenza(nell’imminente minaccia o durante le alluvioni) possono prescindere da considerazionipaesaggistiche.• Gli interventi preventivi e di ripristino invece devono tener conto degli elementi paesaggistici eambientali, pena l’inserimento di elementi estranei al contesto che possono determinare ricadutenegative dirette ed indirette, attuali e future;• Ogni intervento, a parità di efficacia tecnica, deve essere adeguato al contesto paesisticoambientale di riferimento.Le indicazioni tecniche che seguono devono <strong>per</strong>tanto essere considerate come segna<strong>la</strong>zione diproblematiche da contestualizzare in sede progettuale e non come prescrizioni assolute.Sono fornite raccomandazioni principalmente ai fini <strong>del</strong>l’inserimento paesaggistico <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e,rimandando gli aspetti connessi alle finalità specificamente ambientali:• al testo coordinato “Criteri tecnici <strong>per</strong> l’individuazione ed il recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong>le aree degradate e <strong>per</strong><strong>la</strong> sistemazione e rinaturalizzazione di sponde ed alvei fluviali e <strong>la</strong>custri” approvati con DCR.31/07/1991, n. 250-11937 e modificati con DCR. 02/04/1997, n. 377-4975 58 ,• al<strong>la</strong> DGR. n. 49-28011 <strong>del</strong> 02/08/1999 “Indirizzi tecnico procedurali in materia di manutenzione58 Si veda a riguardo il sito http://www.regione.piemonte.it/ambiente/tute<strong>la</strong>_amb/rec.htm94


idraulico forestale”;• al<strong>la</strong> “Direttiva <strong>per</strong> <strong>la</strong> progettazione degli interventi e <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione di programmi dimanutenzione” approvata con Deliberazione n.1 <strong>del</strong> Comitato Istituzionale <strong>del</strong>l’Autorità diBacino in data 15/04/1998.Per gli aspetti tecnici progettuali <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e e <strong>per</strong> i materiali ecocompatibili si deve fareriferimento al “Piano stralcio <strong>per</strong> l’Assetto Idrogeologico (PAI) - Interventi sul<strong>la</strong> rete idrografica esui versanti – Quaderno <strong>del</strong>le O<strong>per</strong>e tipo” realizzato dall’Autorità di Bacino <strong>del</strong> Fiume Po.95


TIPI D’INTERVENTOVengono ricompresi in questa scheda:965.3.1. Sistemazioni fluviali e o<strong>per</strong>e idrauliche• interventi di sistemazioni idraulico forestali in alveo destinati a rego<strong>la</strong>re il deflusso <strong>del</strong>le acque edi re<strong>la</strong>tivi fenomeni di erosione e/o deposito;• realizzazione di o<strong>per</strong>e di presa e derivazioni.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOLa realizzazione degli interventi presi in esame può comportare:• taglio o eliminazione <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione spontanea in alveo e sulle sponde;• movimenti o asportazione di materiale in alveo con conseguente alterazione <strong>del</strong> profilo edeventuale linearizzazione <strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong>le acque;• costruzione di o<strong>per</strong>e trasversali, quali soglie o briglie, destinate a modificare <strong>la</strong> pendenza<strong>del</strong>l’alveo;• risistemazione <strong>del</strong>le sponde tramite riprofi<strong>la</strong>ture, consolidamento, costruzione di scogliere o murio argini;• costruzione di o<strong>per</strong>e atte a modificare l’andamento <strong>del</strong><strong>la</strong> corrente e a ridurre gli effetti erosivi inpunti partico<strong>la</strong>ri (pennelli).<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONINel caso di sistemazioni fluviali occorre prevedere interventi mirati che differenzino in manierasostanziale <strong>la</strong> scelta tipologica <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e da realizzare a seconda <strong>del</strong> tipo di paesaggio fluvialesopraccitato.Si esaminano più nel dettaglio gli indirizzi progettuali e di mitigazione re<strong>la</strong>tivamente alle principalicomponenti <strong>del</strong> paesaggio.COMPONENTE PERCETTIVA DEL<strong>PAESAGGIO</strong>E’ necessario:• salvaguardare <strong>la</strong> struttura <strong>per</strong>cettiva <strong>del</strong> paesaggiofluviale e torrentizio, migliorarne <strong>la</strong> leggibilità, <strong>la</strong>varietà e <strong>la</strong> continuità d'immagine;• preservare il <strong>per</strong>corso naturale, <strong>la</strong> sinuosità e <strong>la</strong>possibilità di divagazione <strong>del</strong> corso d'acqua,evitando di incana<strong>la</strong>rlo e costringerlo in <strong>per</strong>corsirigidi;• predisporre e selezionare interventi da realizzarsi, invia preferenziale, con tecniche inerenti l'ingegnerianaturalistica e che utilizzino i materiali propri <strong>del</strong><strong>la</strong>tecnica citata (materiale vegetale vivo inassociazione con terra, legno, pietra, acciaio);• realizzare le scogliere in massi di cava localecoerenti, con le composizioni cromatiche<strong>del</strong>l’intorno. Compatibilmente con le esigenze dinatura idraulica e statica, l’eventuale impiego <strong>del</strong>calcestruzzo cementizio armato (cls) sia limitato al<strong>la</strong>


Figura 46 - Inserimento di vegetazione ingabbionata di sassi fluvialiCOMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE DEL <strong>PAESAGGIO</strong>Figura 47 – Il Fiume Po nel contesto urbano <strong>del</strong><strong>la</strong>città di TorinoCOMPONENTE NATURALE DEL<strong>PAESAGGIO</strong>Figura 48 - In condizioni come queste in <strong>per</strong>iodidi magra è impossibile <strong>per</strong> l’ittiofauna risalire ilcorso <strong>del</strong> torrente.parte più interna <strong>del</strong> manufatto;• in caso di realizzazione di o<strong>per</strong>e in cls, rivestire lestesse in pietra locale di adeguato spessore;• nei casi di utilizzo <strong>del</strong> cls a vista, prevedere sempreil trattamento su<strong>per</strong>ficiale di finitura attraversoidonei trattamenti chimici meccanici, fisici qualiadditivi ritardanti, fiammature, bocciardature,martellinature, uso di casseri speciali (gomma epolistirolo), ecc.• prevedere sempre, lungo le sponde, puntualiinterventi di mitigazione nei punti di ammorsamento<strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e da realizzare (Figura 46).Per quanto riguarda gli aspetti connessi con <strong>la</strong>componente antropico-culturale <strong>del</strong> paesaggio, si reputanecessario che:• <strong>la</strong> progettazione tecnico-costruttiva sia mirata al<strong>la</strong>corretta integrazione <strong>del</strong>l'o<strong>per</strong>a con il contesto e nonlimitata al<strong>la</strong> mera funzionalità (ad esempio si dovràtener conto <strong>del</strong>l’inserimento <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e in contestinaturali non antropizzati o al contrario in contestiurbani – (Figura 47);• il progetto sia basato anche sull’analisi e conoscenza<strong>del</strong><strong>la</strong> tradizione locale, re<strong>la</strong>tivamente al tipo di o<strong>per</strong>ae in questo dovrà essere privilegiato l’impiego dimateriali e tecniche tradizionali.E’ necessario:• prevedere tipologie d'intervento che corrispondano acriteri di basso impatto ambientale, conservazione<strong>del</strong>le caratteristiche di naturalità <strong>del</strong>l'alveo fluviale eil rispetto <strong>del</strong>le aree di espansione, meandri, <strong>la</strong>nche ere<strong>la</strong>tive zone umide collegate. Tali tipologie devonoessere preferibilmente improntate a tecniche diingegneria naturalistica;• restituire il più possibile al fiume <strong>la</strong> fascia fluviale,salvaguardandone al massimo <strong>la</strong> libertà didivagazione, ridurre al minimo le interferenze nel<strong>la</strong>dinamica evolutiva <strong>del</strong> fiume e degli ecosistemifluviali;• evitare, <strong>per</strong> quanto tecnicamente opportuno, <strong>la</strong>manomissione o <strong>la</strong> riduzione <strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazioneripariale, ripristinandone <strong>la</strong> continuità <strong>del</strong><strong>la</strong>vegetazione ed evitando presenze di su<strong>per</strong>fici sterilicontinue;• realizzare tutti gli intervento in alveo, salvo quellicondotti in somma urgenza nel caso di fenomenialluvionali, in modo da interferire il meno possibile97


con <strong>la</strong> qualità <strong>del</strong>le acque e le condizioni di vita<strong>del</strong>l’ittiofauna, garantendo sempre il minimodeflusso vitale costante di cui all'art.3 comma 1,lettera i <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 183/89 59 e legge 36/94 60 edevitando di o<strong>per</strong>are nei <strong>per</strong>iodi connessiall’ovodeposizione e schiusa almeno <strong>del</strong>le principalispecie ittiche;• in ambiti con presenza di ittiofauna, prevedere, incorrispondenza degli sbarramenti, <strong>la</strong> realizzazione dispecifiche rampe in pietrame che consentano <strong>la</strong>risalita <strong>del</strong><strong>la</strong> fauna acquatica (Figura 48).59 Per approfondimenti su DMV vedere il sito http://www.llpp.it/NuovoSito/difesuol/DMVrapporto.htm60 Legge n. 36 <strong>del</strong> 1994 (legge Galli) "Disposizioni in materia di risorse idriche". In questa si precisa che le derivazioni vannorego<strong>la</strong>te in modo da "garantire il livello di deflusso necessario al<strong>la</strong> vita negli alvei sottesi e tale da non danneggiare gli equilibri degliecosistemi interessati".98


TIPI D’INTERVENTOVengono ricompresi in questa scheda:5.3.2. Sistemazione idrogeologica dei versanti 61 lungo i corsi d’acqua• interventi atti a stabilizzare i versanti coinvolti in fenomeni di degrado conseguenti ad alterazioni<strong>del</strong>l’asta torrentizia.CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTOLa realizzazione degli interventi presi in esame può comportare:• movimenti terra, disgaggi, scoronamenti, riprofi<strong>la</strong>ture e inserimento di reti paramassi;• stabilizzazione tramite inserimenti di muri, palificate, cordonate, tiranti ecc.;• ripristini <strong>del</strong><strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura tramite piantumazione o tecniche di ingegneria naturalistica con o senzal’uso di geosintetici;• rego<strong>la</strong>rizzazione dei deflussi ipodermici nell’area oggetto di intervento;• eventuali interventi a carico <strong>del</strong>le formazioni boscate <strong>per</strong> l’alleggerimento <strong>del</strong> versante.<strong>INDIRIZZI</strong> PROGETTUALI e MITIGAZIONIGli interventi sui versanti possono risultare di impatto e necessitano di un attenta progettazioned’inserimento paesaggistico.L'analisi <strong>del</strong>l'area suscettibile d'intervento dovrà essere estesa anche alle zone a margine rispetto aquelle dissestate allo scopo di prevenire altri possibili dissesti e ricucire le aree <strong>del</strong>l'interventoprincipale con il contesto.Si dovrà sempre verificare <strong>la</strong> possibilità di utilizzare metodi e tecniche inerenti l'ingegnerianaturalistica. Tali tecniche siano preferibilmente adottate in sostituzione dei metodi maggiormenteimpattanti <strong>del</strong><strong>la</strong> tecnologia industriale, ogni qualvolta presentino <strong>la</strong> medesima efficacia nelraggiungimento degli obiettivi di sicurezza che rendono necessario l'intervento.COMPONENTE PERCETTIVA <strong>del</strong><strong>PAESAGGIO</strong>Allo scopo di tute<strong>la</strong>re le qualità visive <strong>del</strong> paesaggio èimportante adottare accorgimenti progettuali affinchèl’impatto visivo <strong>del</strong>l’intervento sia limitato al minimo.Pertanto è necessario che:• l’intervento tenda a ricomporre le caratteristichemorfologiche <strong>del</strong> paesaggio;Figura 49 – Recu<strong>per</strong>o di corpo di frana conpalificata doppia e rivestimento in pietrame (fotoLazzarotto).• gli inserimenti di materiali tecnologici (cls, reti,tiranti, gradoni ecc.), qualora indispensabili,prevedano o<strong>per</strong>e di mascheramento e di mitigazionequali, ad esempio, rivestimenti in materiali <strong>la</strong>pidei,inserimenti di vegetazione autoctona ecc. (Figura49);• nei casi in cui siano previste o<strong>per</strong>e d'arte consu<strong>per</strong>ficie in vista in cls, vengano al contempoeffettuati interventi di trattamento su<strong>per</strong>ficiale difinitura.61 Per dissesto di un versante si intende lo scivo<strong>la</strong>mento più o meno veloce di masse di terreno modeste o ingenti, che coinvolgonocoltri su<strong>per</strong>ficiali o su<strong>per</strong>fici di scivo<strong>la</strong>mento profonde, nonché crolli di materiali <strong>la</strong>pidei.99


COMPONENTE ANTROPICO-CULTURALE <strong>del</strong> <strong>PAESAGGIO</strong>COMPONENTE NATURALE• sia partico<strong>la</strong>rmente control<strong>la</strong>to l'inserimentopaesistico ambientale <strong>del</strong>le strade di accesso e diraccordo tra i terrazzamenti utilizzati ai fini agricoli,evitando <strong>la</strong> realizzazione di massicciate in cementoa vista.I mo<strong>del</strong><strong>la</strong>menti di versanti ripidi con gradoni ai fini dicoltivazione agrico<strong>la</strong> e di stabilizzazione idrogeologicarappresentano un elemento d’importanza storicoculturalee di identificazione di determinati paesaggi.Pertanto:• devono essere conservati i manufatti che licaratterizzano, anche mediante una loro scrupolosamanutenzione, avendo cura, nel caso di totali oparziali rifacimenti, di reimpiegare lo stesso tipo dimateriale litoide e le stesse tecniche costruttive;• occorre tute<strong>la</strong>re, in fase di realizzazione, le presenzesignificative <strong>del</strong><strong>la</strong> viabilità minore, dei manufattirurali quali muretti a secco, terrazzamenti ecc.Dato che, in genere, gli interventi sui corsi d’acquaricadono in zone di partico<strong>la</strong>re naturalità, si ritieneimportante:• escludere i riporti e i movimenti di terreno chealterino in modo sostanziale e/o stabilmente ilprofilo <strong>del</strong> terreno;• prestare partico<strong>la</strong>re attenzione al<strong>la</strong> salvaguardia<strong>del</strong><strong>la</strong> vegetazione arborea ed arbustiva presente inloco, avendo cura di ricomporre le aree boscate oprecedentemente boscate, interessate dall’intervento;• che <strong>la</strong> vegetazione impiegata nelle o<strong>per</strong>e direcu<strong>per</strong>o, mitigazione e mascheramento, siapossibilmente di provenienza locale o coerente conil corredo floristico locale;• in tutti i casi in cui siano previsti movimentazioni<strong>del</strong> terreno <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>l'intervento,prevedere, in fase progettuale, <strong>la</strong> sistemazione averde <strong>del</strong> versante <strong>del</strong>le aree coinvolte nel<strong>la</strong>trasformazione, individuando in modo puntuale letecniche di consolidamento e le specie arboreearbustive, nonché erbacee da mettere in o<strong>per</strong>a.100


PARTE IV –PROCEDURE e MODULISTICA6. PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONEDELLE DOMANDENei paragrafi seguenti vengono riportate alcune indicazioni e chiarimenti re<strong>la</strong>tivi ai procedimentisotto elencati:• Procedimento 1- Autorizzazioni <strong>per</strong> modifiche <strong>del</strong>lo stato dei luoghi• Procedimento 2 – Pareri su condoni edilizi• Procedimento 3 – Pareri <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei beniculturali ed ambientali6.1. Procedimento 1 - Autorizzazioni <strong>per</strong> modifiche<strong>del</strong>lo stato dei luoghiCampo di applicazioneOgni intervento modificativo <strong>del</strong>lo stato dei luoghi o <strong>del</strong>l’aspetto esteriore degli edifici darealizzarsi in zone soggette a vincolo di tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale in virtù dei DD. MM. emanatiai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge n. 1497/39, ora D. Lgs. 490/99, ovvero dei provvedimenti emanati con D.G.R.ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge n. 1497/39 ora D. Lgs. 490/99, art. 139, ovvero dei DD.MM. 01/08/85 emanatiai sensi <strong>del</strong> D.M. 21/9/84, ovvero ricadenti nelle categorie di beni individuate ai sensi <strong>del</strong>l’art. 1<strong>del</strong><strong>la</strong> Legge n. 431/85, ora D.Lgs. 490/99, art. 146 (o istanze di sanatoria di o<strong>per</strong>e realizzate inassenza di preventiva autorizzazione).Soggetti ObbligatiI proprietari, possessori o detentori a qualunque titolo degli immobili sottoposti a vincolopaesistico-ambientale (v. art. 151 D. Lgs. 490/99 e art. 10 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89).Modalità e tempiL'istanza presentata ai fini <strong>del</strong> ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong>l'autorizzazione paesistico-ambientale di competenzaregionale deve essere recapitata, completa <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione richiesta, a:101


<strong>Regione</strong> Piemonte, Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica- Settore GestioneBeni Ambientali - C.so Regina Margherita, 304 - 10143 Torino.Il provvedimento autorizzativo viene ri<strong>la</strong>sciato o negato con determinazione <strong>del</strong> Dirigente <strong>del</strong>Settore Gestione Beni Ambientali.Il termine <strong>per</strong> il ri<strong>la</strong>scio od il diniego <strong>del</strong>l'autorizzazione paesaggistica è di 60 giorni.Il decorso <strong>del</strong> termine non comporta una consumazione <strong>del</strong> potere regionale di provvedere inordine al<strong>la</strong> domanda (non si determina silenzio-assenso o silenzio-diniego), ma legittimaunicamente l'interessato a rivolgersi al<strong>la</strong> competente Soprintendenza, <strong>per</strong>ché si sostituisca al<strong>la</strong><strong>Regione</strong> (v. art. 151, comma 5, D. Lgs. 490/99).Adempimenti consequenziali all'adozione <strong>del</strong> provvedimentoLa <strong>Regione</strong> trasmette al Comune due copie <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione progettuale <strong>per</strong>venuta,debitamente timbrata, unitamente al provvedimento regionale adottato. Una copia <strong>del</strong>provvedimento autorizzativo viene altresì trasmessa al richiedente.La <strong>Regione</strong> dà immediata comunicazione al<strong>la</strong> Soprintendenza <strong>del</strong>le autorizzazioni ri<strong>la</strong>sciate,trasmettendo contestualmente 1 copia <strong>del</strong><strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva documentazione.La Soprintendenza può, con provvedimento motivato, annul<strong>la</strong>re l'autorizzazione regionale entro i60 giorni successivi al ricevimento (v. art. 151, comma 4, D. Lgs. 490/99).Validità5 anni dal<strong>la</strong> data <strong>del</strong> provvedimento autorizzativo (v. art. 16, comma 4, R.D. 1357/40 e art. 10comma 4, <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89).ScadenzaSi verifica ipso iure con il decorso <strong>del</strong> quinquennio, allorché i <strong>la</strong>vori non siano stati iniziati o nonsiano ancora conclusi.RinnovoSolo a seguito di presentazione di una nuova istanza, corredata dal<strong>la</strong> documentazione di rito.SanzioniPreviste dagli artt. 163-165 <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99 e dall'art. 16 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89.102


Eventuali adempimentiNel caso in cui sia stata formu<strong>la</strong>ta richiesta di sanatoria, essa dovrà essere preceduta dagliadempimenti sanzionatori di competenza <strong>del</strong> Comune e dovrà essere corredata dal<strong>la</strong> comprova<strong>del</strong>l’avvenuto pagamento in caso di sanzione pecuniaria in base all’art. 164 <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99 (ex.art. 15 d <strong>del</strong><strong>la</strong> L. 1497/39) e all’art. 16 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89.Documentazione da allegare al<strong>la</strong> domandaLe indicazioni che sono riportate di seguito, propongono un ampio e dettagliato elenco <strong>del</strong><strong>la</strong>documentazione descrittiva e progettuale utile <strong>per</strong> <strong>la</strong> migliore rappresentazione dei vari tipi diintervento che a vario titolo vengono presentati agli uffici (nuove edificazioni, stradeagrosilvopastorali, centri commerciali, interventi su corsi d’acqua, ecc.).La diversa connotazione <strong>del</strong>le problematiche, l’estensione territoriale e le ricadute paesaggistichederivanti dalle singole tipologie d’intervento comporteranno una scelta ragionata, all’interno<strong>del</strong>l’elencazione proposta, <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione ritenuta più adeguata <strong>per</strong> <strong>la</strong> descrizione epresentazione <strong>del</strong>le soluzioni progettuali.• DOMANDA DI AUTORIZZAZIONENumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia, di cui unain bollo (se il richiedente èun ente pubblico in duplicecopia in carta libera)• DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICANumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia a coloriContenutiL’istanza, firmata dagli aventi titolo (o da loro <strong>del</strong>egati), deveriportare l’indicazione <strong>del</strong> tipo di intervento <strong>per</strong> il quale si richiedeautorizzazione e <strong>la</strong> specificazione <strong>del</strong> vincolo insistente sull’area diintervento (vedi facsimili allegati – paragrafo 7.1).Contenuti• La documentazione fotografica deve essere costituita da viste ditipo panoramico e di dettaglio, in formato non po<strong>la</strong>roid, atte adescrivere, oltre al contesto e alle caratteristiche dei luoghi e/o deifabbricati interessati, anche i valori paesaggistico-ambientali chemotivano il vincolo di tute<strong>la</strong>.• Le fotografie dovranno essere numerate ed indicate con conivisuali in p<strong>la</strong>nimetria.• Le viste prospettiche devono ritrarre il luogo d’intervento da puntidi vista significativi (ad esempio dalle strade principali e dai puntipanoramici).• ELABORATI GRAFICI di RILIEVO <strong>del</strong>lo STATO di FATTONumero di e<strong>la</strong>boratiPrivati:n. 4 copieContenutiGli e<strong>la</strong>borati grafici devono essere redatti a firma <strong>del</strong> progettista,tecnico abilitato iscritto al re<strong>la</strong>tivo Albo professionale, e devono103


Enti Pubblici: n. 3 copiecontenere:• ELABORATI GRAFICI di PROGETTOPrivati:Numero di e<strong>la</strong>boratiEnti Pubblici:n. 4 copien. 3 copie• Stralcio di p<strong>la</strong>nimetria <strong>del</strong> PRGC con precisa localizzazione<strong>del</strong>l’intervento e re<strong>la</strong>tive norme di attuazione.• Tavo<strong>la</strong> d’inquadramento territoriale in sca<strong>la</strong> opportuna in rapportoal<strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong>l’intervento ed ai contenuti analitici daevidenziare. Si può utilizzare come base cartografica <strong>la</strong> CartaTecnica Regionale, in sca<strong>la</strong> 1:10.000 o in sca<strong>la</strong> maggiore agiudizio <strong>del</strong> progettista. Per gli interventi al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> edilizia <strong>la</strong>tavo<strong>la</strong> d’inquadramento dovrà riferirsi ad un supporto catastale oaltro in sca<strong>la</strong> adeguata al<strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a che si vuolerealizzare.• Eventuale stralcio <strong>del</strong>l’ortofotocarta regionale in sca<strong>la</strong> 1:10.000con precisa localizzazione <strong>del</strong>l’intervento.• Rilievo <strong>del</strong>lo stato attuale 62 e <strong>del</strong>le caratteristiche dei luoghi(piante, sezioni, prospetti quotati), in sca<strong>la</strong> variabile da 1:100,1:200, 1:500 in rapporto al<strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong>l’intervento ed aicontenuti analitici da evidenziare, con stralci significativi deglieventuali edifici contermini.• Il rilievo, se significativo, può essere altresì corredato da una opiù sezioni estese al territorio oggetto d’intervento eall’immediate vicinanze, al<strong>la</strong> sede stradale ed agli edificicircostanti.• Rilievo <strong>del</strong>le specie vegetali presenti nell’area oggettod’intervento e nell’immediato contesto.• Eventuale assonometria ove ritenuta significativa ai fini <strong>del</strong><strong>la</strong>comprensione <strong>del</strong>l’esistente.• Nel caso di interventi non edilizi, <strong>la</strong> documentazione graficapresentata dovrà conseguire i medesimi obiettivi di chiarezzarappresentativa con modalità adeguate al<strong>la</strong> rappresentazione deiluoghi.ContenutiGli e<strong>la</strong>borati di progetto, redatti a firma <strong>del</strong> progettista tecnicoabilitato iscritto al re<strong>la</strong>tivo Albo Professionale, devono contenere:• P<strong>la</strong>nimetria d’inserimento <strong>del</strong>l’intervento nel contestopaesaggistico e ambientale di riferimento in sca<strong>la</strong> 1:500 o 1:1.000o 1:2.000 in rapporto al<strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong>l’intervento ed aicontenuti analitici da evidenziare.• Sezioni ambientali schematiche (1:500, 1:1.000) rappresentative<strong>del</strong> rapporto <strong>per</strong>cettivo e altimetrico fra l’intervento ed il contestoterritoriale assoggettato a vincolo.• Piante ai diversi livelli compresa <strong>la</strong> pianta <strong>del</strong><strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura (nel62 Nel caso di sanatoria di o<strong>per</strong>e realizzate <strong>per</strong> “Rilievo <strong>del</strong>lo stato attuale” si intende <strong>la</strong> riproposizione <strong>del</strong>lo stato dei luoghiantecedenti l’intervento abusivo (nel<strong>la</strong> stessa ottica dovranno essere considerate le successive indicazioni)104


caso di edifici), prospetti e sezioni significative in sca<strong>la</strong> variabiletra 1:100, 1:200 e fino a 1:500 in rapporto al<strong>la</strong> dimensione<strong>del</strong>l’intervento; gli e<strong>la</strong>borati dovranno fornire indicazioni <strong>del</strong>lesoluzioni tecnologiche adottate e dei materiali impiegati.• Tavo<strong>la</strong> <strong>del</strong>le sovrapposizioni stato di fatto-progetto, nel caso diinterventi su manufatti esistenti, con indicazione <strong>del</strong>ledemolizioni e <strong>del</strong>le nuove costruzioni; in tutti i casi dovrannoessere evidenziati l’andamento <strong>del</strong> terreno, eventuali movimentidi terra e sbancamenti, interventi di eliminazione/abbattimento divegetazione e alberature esistenti.• Partico<strong>la</strong>ri costruttivi significativi in sca<strong>la</strong> adeguata utili al<strong>la</strong>comprensione <strong>del</strong>le scelte progettuali e re<strong>la</strong>tivi ai nodi strutturalidi più complessa realizzazione.• Rappresentazione grafica <strong>del</strong>le eventuali proposte di mitigazioneambientale-paesaggistica <strong>del</strong>l’intervento.• Viste prospettiche da punti di vista significativi (es. da vieprincipali, punti panoramici, ecc…); e/o assonometria<strong>del</strong>l’intervento progettato, opportunamente inquadrato rispetto alcontesto e ad eventuali proposte di sistemazione <strong>del</strong>le immediateadiacenze.• Eventuali fotomontaggi da punti di vista significativi (es. da vieprincipali, punti panoramici, ecc…), atti a simu<strong>la</strong>re l’inserimento<strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a progettata nel contesto paesistico.• Nel caso di interventi non edilizi, <strong>la</strong> documentazione grafica diprogetto dovrà conseguire i medesimi obiettivi di chiarezzarappresentativa con modalità adeguate al<strong>la</strong> rappresentazione degliinterventi previsti sul paesaggio.• Re<strong>la</strong>tivamente ad attività ed usi transitori nelle aree interessatedalle o<strong>per</strong>azioni di cantiere:− localizzazione di piazzole, manufatti accessori, piste di accesso;− individuazione <strong>del</strong>le aree da precludere alle attività di cantiere <strong>per</strong> <strong>la</strong>presenza di significativi valori paesistici ed ambientali;− prescrizioni re<strong>la</strong>tive alle modalità di ripristino <strong>del</strong>le aree danneggiatee/o manomesse dalle attività di cantiere.• RELAZIONE TECNICA e PAESAGGISTICO-AMBIENTALENumero di e<strong>la</strong>boratiContenutiPrivati:Enti Pubblici:n. 4 copien. 3 copieLa re<strong>la</strong>zione redatta a firma <strong>del</strong> progettista, tecnico abilitato iscritto alre<strong>la</strong>tivo Albo professionale, deve specificare gli elementi indicatinello schema riassuntivo che segue, i cui contenuti sono stati definitidal Settore Gestione Beni Ambientali <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong> Piemonte in basealle linee guida <strong>del</strong>l’Accordo Stato-Regioni <strong>del</strong> 19 aprile 2001 –“Conferenza <strong>per</strong> i rapporti tra lo Stato e le Regioni e le Provinceautonome di Trento e di Bolzano sull’esercizio dei poteri in materiadi paesaggio”, che si adegua al<strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio(Firenze 20 ottobre 2000).105


Le indicazioni contenute vogliono essere suggerimento <strong>per</strong> un<strong>per</strong>corso di analisi dei luoghi interessati dagli interventi, una guida<strong>per</strong> individuare soluzioni progettuali attente al contesto paesaggisticoed un utile supporto <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione dei progetti proposti agli Enti.FACSIMILE DI RELAZIONE TECNICA e PAESAGGISTICO-AMBIENTALEscheda riassuntiva dei contenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (procedimento 1)da compi<strong>la</strong>rsi a cura <strong>del</strong> progettista incaricato ............................................................Comune:................................................................................................................................................Richiedente:..........................................................................................................................................Oggetto:..................................................................................................................................................Ragione <strong>del</strong>/dei vincoli paesistico/ambientali(*) art. 139 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 (ex art.2 L.1497/39) D.M./D.G.R............................................................(#) DD. MM. 01/08/85 emanati ai sensi <strong>del</strong> D.M. 21/9/84......................................................................(°) art. 146, comma 1, <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99 (ex art.1, L. 431/85), lettera ..................................................(*) Citare gli estremi <strong>del</strong> Decreto Ministeriale che determina il vincolo(#) Specificare <strong>la</strong> denominazione <strong>del</strong> Decreto di riferimento(°) Indicare <strong>la</strong> categoria di vincoloStrumento urbanistico vigenteStrumento.................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................Strumenti di pianificazionePiano paesistico/P.T.O./Piano d’area/[Altro](°).........................................................................................................................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................(°) Barrare <strong>la</strong>/le voci corrispondenti e completare con i dati re<strong>la</strong>tiviLegge istitutiva <strong>del</strong> Parcon.................<strong>del</strong>..........................................................................................................................................Precedenti autorizzazioni paesistico/ambientali (re<strong>la</strong>tivi all’istanza <strong>del</strong> richiedente)D.G.R./Determinazioni n. .......<strong>del</strong> ..........................................................................................................Autorizzazioni Comunali in regime di sub<strong>del</strong>ega n......................<strong>del</strong>.....................................................Eventuali Pareri di altri Enti..................................................................................................................................................................Descrizione <strong>del</strong>lo stato attuale <strong>del</strong>l’area ed eventuali studi ed indagini specialistiche infunzione <strong>del</strong>le trasformazioni da effettuare106


(analisi accurata <strong>del</strong>lo stato di fatto <strong>del</strong>l’ambito di intervento e <strong>del</strong> contesto di riferimento. Inpartico<strong>la</strong>re, dovrà essere descritta <strong>la</strong> morfologia <strong>del</strong> sito, evidenziando gli elementi significativiconnotanti il paesaggio, quali gli aspetti vegetazionali, le strutture di interesse storico-architettonico,i tipi insediativi, il sistema viario ed infrastrutturale, le tipologie edilizie e dei manufatti. Possonoessere riportati eventuali studi, indagini e rilievi specialistici in funzione <strong>del</strong> tipo di trasformazione)..................................................................................................................................................................Valori paesistici <strong>del</strong>l’area oggetto d’intervento(identificazione <strong>del</strong>le emergenze paesaggistiche e dei valori naturali, storico-culturali ed esteticovisivi<strong>del</strong> territorio come esplicitazione <strong>del</strong> significato <strong>del</strong> vincolo)..................................................................................................................................................................Descrizione <strong>del</strong>l’intervento e <strong>del</strong>le modalità realizzative(motivazioni che supportano le scelte progettuali, indicazioni sulle tecniche, sui materiali e lefiniture impiegate, destinazioni d’uso previste, ecc.)..................................................................................................................................................................Congruità (*) <strong>del</strong>l’intervento proposto con i valori riconosciuti dal vincolo(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(evidenziare gli elementi di attenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione nei confronti <strong>del</strong>le problematiche disalvaguardia e valorizzazione <strong>del</strong>l’ambito/bene vinco<strong>la</strong>to e verificare che le scelte progettuali nonpregiudichino il valore <strong>del</strong>l’ambito paesaggistico all’interno <strong>del</strong> quale si interviene; taliargomentazioni derivano dal confronto tra le scelte progettuali e i valori paesistici <strong>del</strong>l’area)..................................................................................................................................................................Coerenza (*) <strong>del</strong>l’intervento proposto con gli obiettivi di qualità paesistica (#)(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(#) Accordo 19 aprile 2001 – art. 4: Obiettivi di qualità paesisticaObiettivi di qualità paesistica:−−mantenimento <strong>del</strong>le caratteristiche, dei valori costitutivi e <strong>del</strong>le morfologie, tenendo conto anche <strong>del</strong>le tipologiearchitettoniche, nonché <strong>del</strong>le tecniche e dei materiali costruttivi tradizionali;previsione di linee di sviluppo compatibili con i diversi valori riconosciuti e tali da non diminuire il pregiopaesistico <strong>del</strong> territorio, con partico<strong>la</strong>re attenzione al<strong>la</strong> salvaguardia <strong>del</strong>le aree agricole;−riqualificazione <strong>del</strong>le parti compromesse o degradate <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o dei valori preesistenti ovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazionedi nuovi valori paesistici coerenti ed integrati.(evidenziare gli elementi di coerenza <strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione rispetto al mantenimento <strong>del</strong>lecaratteristiche e dei valori costitutivi dei luoghi, in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> salvaguardia e di uno sviluppocompatibile ed integrato con i valori preesistenti <strong>del</strong> territorio interessato)..................................................................................................................................................................Conformità (*) <strong>del</strong>l’intervento proposto con le prescrizioni contenute nei piani(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(congruenza <strong>del</strong> progetto con le prescrizioni degli strumenti di pianificazione vigenti)..................................................................................................................................................................Eventuali impatti (*) <strong>del</strong>le trasformazioni sul paesaggio(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(elementi di criticità <strong>del</strong>l’intervento re<strong>la</strong>tivamente al suo inserimento nel contesto)..................................................................................................................................................................Eventuali o<strong>per</strong>e di mitigazione e di compensazione (*) paesaggistico-ambientale(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi107


(descrizione e specificazione degli interventi previsti)..................................................................................................................................................................108


6.2. Procedimento 2 - Pareri su condoni ediliziCampo di applicazioneOgni intervento modificativo <strong>del</strong>lo stato dei luoghi o <strong>del</strong>l’aspetto esteriore degli edifici realizzatoin zone soggette a vincolo di tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale in virtù dei DD. MM. emanati ai sensi<strong>del</strong><strong>la</strong> Legge n. 1497/39 ora D. Lgs. 490/99, art. 144, ovvero dei provvedimenti emanati con D.G.R.ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge n. 1497/39 ora D. Lgs. 490/99, art. 140-43, ovvero dei DD. MM. 01/08/85emanati ai sensi <strong>del</strong> D.M. 21/9/84, ovvero ricadenti nelle categorie di beni individuate ai sensi<strong>del</strong>l’art. 1 <strong>del</strong><strong>la</strong> Legge n. 431/85, ora D. Lgs. 490/99, art. 146, <strong>per</strong> i quali sia stata presentata alComune territorialmente competente domanda di condono ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 28 febbraio 1985, n.47 –“Norme in materia di controllo <strong>del</strong>l'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recu<strong>per</strong>o e sanatoria<strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e edilizie” e s.m.i.Soggetti ObbligatiI soggetti che hanno inoltrato al Comune, nei termini di legge, rego<strong>la</strong>re domanda di condonoedilizio ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> L. 47/85 e s.m.i. <strong>per</strong> interventi realizzati in zone sottoposte a vincolopaesistico-ambientale.Modalità e tempiL'istanza presentata ai fini <strong>del</strong> ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong> parere ex art. 32 L. 47/85 s.m.i. deve essere indirizzata,completa <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione richiesta, a:<strong>Regione</strong> Piemonte, Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica Settore GestioneBeni Ambientali - C.so Regina Margherita, 304 - 10143 TorinoIl parere viene ri<strong>la</strong>sciato con determinazione <strong>del</strong> dirigente <strong>del</strong> Settore Gestione Beni Ambientali.Il termine <strong>per</strong> il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong> parere è di 180 giorni dal<strong>la</strong> data di presentazione, ovvero di 120 giorni<strong>per</strong> gli interventi che non abbiano comportato aumenti di su<strong>per</strong>ficie o di volume. Il decorso <strong>del</strong>termine nel primo caso non comporta una consumazione <strong>del</strong> potere regionale di provvedere inordine al<strong>la</strong> domanda (par<strong>la</strong>si, in questi casi, di silenzio-inadempimento), mentre nel secondo caso dàluogo al formarsi <strong>del</strong> silenzio-assenso (v. art. 32, comma 2 e 3 <strong>del</strong><strong>la</strong> L. 47/85 s.m.i.).Adempimenti consequenziali all'adozione <strong>del</strong> provvedimentoLa <strong>Regione</strong> trasmette al Comune due copie <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione progettuale <strong>per</strong>venuta,debitamente timbrata, unitamente al provvedimento regionale adottato. Una copia <strong>del</strong>provvedimento autorizzativo viene altresì trasmessa al richiedente.109


La <strong>Regione</strong> dà immediata comunicazione al<strong>la</strong> Soprintendenza <strong>del</strong>le autorizzazioni ri<strong>la</strong>sciate,trasmettendo contestualmente 1 copia <strong>del</strong><strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva documentazione.La Soprintendenza può, con atto motivato, annul<strong>la</strong>re il provvedimento regionale entro i 60 giornisuccessivi al ricevimento.OneriPagamento <strong>del</strong>l'indennità risarcitoria prevista dall'art. 164 <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99 (già art. 15 L.1497/39) da calco<strong>la</strong>re sul<strong>la</strong> base dei parametri di cui al D.M. 27.09.97 - <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e eseguite in areegià sottoposte a vincolo paesistico-ambientale (v. art. 2, comma 46, L. 662/96).ValiditàIllimitataSanzioniPreviste dal<strong>la</strong> legge 47/85 nei casi in cui, in seguito a parere negativo, non è possibile procedereal ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong><strong>la</strong> concessione in sanatoria (si rammenta che il parere in questione è obbligatorio evinco<strong>la</strong>nte). Si precisa che il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong><strong>la</strong> concessione in sanatoria estingue l'illecito penale, ma nonl'illecito amministrativo di natura ambientale (v. art. 2, comma 46, L. 662/96 e Decreto MinisteroBeni Culturali ed Ambientali 27/09/97).Eventuali adempimentiIl richiedente deve dimostrare di aver presentato rego<strong>la</strong>re domanda di condono edilizio alComune nei termini di legge.Documentazione da allegare al<strong>la</strong> domandaLe indicazioni che sono riportate di seguito, propongono un ampio e dettagliato elenco <strong>del</strong><strong>la</strong>documentazione descrittiva e progettuale utile <strong>per</strong> <strong>la</strong> migliore rappresentazione dei diversi tipi diintervento che a vario titolo vengono presentati agli uffici.La diversa connotazione <strong>del</strong>le problematiche, l’estensione territoriale e le ricadute paesaggistichederivanti dalle singole tipologie d’intervento comporteranno una scelta ragionata, all’interno<strong>del</strong>l’elencazione proposta, <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione ritenuta più adeguata <strong>per</strong> <strong>la</strong> descrizione epresentazione <strong>del</strong>le soluzioni progettuali.110


• RICHIESTA DI PAREREnumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia, di cui unain bollo (se il richiedente èun ente pubblico in duplicecopia in carta libera)• DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICAnumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia a colori111contenutiL’istanza, firmata dagli aventi titolo (o da loro <strong>del</strong>egati), deveriportare l’indicazione <strong>del</strong> tipo di intervento (o<strong>per</strong>e da condonare) <strong>per</strong>il quale si richiede parere e <strong>la</strong> specificazione <strong>del</strong> vincolo insistentesull’area di intervento (vedi facsimile allegato – paragrafo 7.2).contenuti• La documentazione fotografica deve essere costituita da viste ditipo panoramico e di dettaglio, in formato non po<strong>la</strong>roid, atte adescrivere le caratteristiche dei luoghi e/o dei fabbricati interessatied in partico<strong>la</strong>re <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e da condonare, nonché i valoripaesaggistico-ambientali che motivano il vincolo di tute<strong>la</strong>.• Le fotografie dovranno essere numerate ed indicate con conivisuali in p<strong>la</strong>nimetria.• Le viste prospettiche devono ritrarre il luogo di intervento dapunti di vista significativi (ad esempio dalle strade principali e daipunti panoramici).• ELABORATI GRAFICI di RILIEVO <strong>del</strong>lo STATO di FATTOnumero di e<strong>la</strong>boratiPrivati:Enti Pubblici:n. 4 copien. 3 copiecontenutiGli e<strong>la</strong>borati grafici devono essere redatti a firma <strong>del</strong> progettista,tecnico abilitato iscritto al re<strong>la</strong>tivo Albo professionale, e devonocontenere:• Stralcio di p<strong>la</strong>nimetria <strong>del</strong> PRGC con precisa localizzazione<strong>del</strong>l’intervento e re<strong>la</strong>tive norme di attuazione.• Tavo<strong>la</strong> di inquadramento territoriale in sca<strong>la</strong> opportuna inrapporto al<strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong>l’intervento ed ai contenuti analiticida evidenziare. Si può utilizzare come base cartografica <strong>la</strong> CartaTecnica Regionale, in sca<strong>la</strong> 1:10.000 o in sca<strong>la</strong> maggiore agiudizio <strong>del</strong> progettista. Per gli interventi al<strong>la</strong> sca<strong>la</strong> edilizia <strong>la</strong>tavo<strong>la</strong> di inquadramento dovrà riferirsi ad un supporto catastale oaltro in sca<strong>la</strong> adeguata al<strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong>l’edificio realizzato.• Eventuale stralcio <strong>del</strong>l’ortofotocarta regionale in sca<strong>la</strong> 1:10.000,con indicazione <strong>del</strong>l’area d’intervento.• Rilievo <strong>del</strong>le stato dei luoghi prima <strong>del</strong>le realizzazione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>eabusive con piante, sezioni, prospetti quotati con indicazione <strong>del</strong>lostato e <strong>del</strong>le caratteristiche dei luoghi e <strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong>terreno in sca<strong>la</strong> variabile da 1:100, 1:200, 1:500 in rapporto al<strong>la</strong>dimensione <strong>del</strong>le realizzazioni ed ai contenuti analitici daevidenziare, con stralci significativi degli edifici contermini.• Il rilievo, se significativo, deve essere altresì corredato da una o


• ELABORATI GRAFICI di PROGETTOnumero di e<strong>la</strong>boratiPrivati:Enti Pubblici:n. 4 copien. 3 copiepiù sezioni estese al territorio oggetto d’intervento e alleimmediate vicinanze, al<strong>la</strong> sede stradale ed agli edifici circostantiche evidenzino lo stato dei luoghi prima <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>leo<strong>per</strong>e abusive.• Rilievo <strong>del</strong>le specie vegetali presenti nell’area oggettod’intervento e nell’immediato contesto (se significativo).• Eventuale assonometria ove ritenuta significativa ai fini <strong>del</strong><strong>la</strong>comprensione <strong>del</strong><strong>la</strong> situazione esistente prima <strong>del</strong>l’intervento.112contenutiGli e<strong>la</strong>borati di progetto, redatti a firma <strong>del</strong> progettista tecnicoabilitato iscritto al re<strong>la</strong>tivo Albo Professionale, devono contenere:• P<strong>la</strong>nimetria d’inserimento <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e nel contesto paesaggisticoe ambientale di riferimento in sca<strong>la</strong> 1:500 o 1:1.000 o 1:2.000 inrapporto al<strong>la</strong> dimensione <strong>del</strong>l’intervento ed ai contenuti analiticida evidenziare.• Sezioni ambientali schematiche (1:500, 1:1.000) rappresentative<strong>del</strong> rapporto <strong>per</strong>cettivo e altimetrico fra le o<strong>per</strong>e da condonare, imanufatti esistenti ed il contesto territoriale assoggettato avincolo.• Piante ai diversi livelli compresa <strong>la</strong> pianta <strong>del</strong><strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura,prospetti e sezioni significative in sca<strong>la</strong> variabile tra 1:100 (<strong>per</strong>gli edifici) e 1:200 e fino a 1:500 in rapporto al<strong>la</strong> dimensione<strong>del</strong>l’intervento.• Chiara indicazione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e da condonare attraverso tavole disovrapposizione esistente-o<strong>per</strong>e da condonare, con indicazione<strong>del</strong>le demolizioni in giallo e <strong>del</strong>le nuove costruzioni in rosso.• Viste prospettiche da punti di vista significativi (es. da vieprincipali, belvedere, ecc…); e/o assonometria <strong>del</strong>l’interventoprogettato, opportunamente inquadrato rispetto al contesto; e/ofotomontaggi da punti di vista significativi (es. da vie principali,punti panoramici, ecc…), atti a simu<strong>la</strong>re l’inserimento <strong>del</strong>leo<strong>per</strong>e da condonare nel contesto paesistico.• Nel caso in cui le o<strong>per</strong>e già realizzate non risultassero coerenti eintegrate nel contesto considerato, si propongano interventi diriqualificazione e/o interventi di mitigazione e compensazionepaesaggistico-ambientale al fine di garantire un miglioreinserimento <strong>del</strong>l’intervento nel paesaggio in accordo con gliobiettivi di qualità paesistica (Cfr. il facsimile di re<strong>la</strong>zione nellepagine seguenti).• RELAZIONE TECNICA e PAESAGGISTICO-AMBIENTALEnumero di e<strong>la</strong>boratiPrivati:Enti Pubblici:n. 4 copien. 3 copiecontenutiLa re<strong>la</strong>zione redatta a firma <strong>del</strong> progettista, tecnico abilitato iscritto alre<strong>la</strong>tivo Albo professionale, deve specificare gli elementi indicati


nello schema riassuntivo che segue i cui contenuti sono stati definitidal Settore Gestione Beni Ambientali, in base alle linee guida<strong>del</strong>l’Accordo Stato-Regioni 19 aprile 2001 – “Conferenza <strong>per</strong> irapporti tra lo Stato e le Regioni e le Province autonome di Trento edi Bolzano sull’esercizio dei poteri in materia di paesaggio”, che siadegua al<strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio (Firenze 20 ottobre2000).Le indicazioni contenute vogliono essere suggerimento <strong>per</strong> un<strong>per</strong>corso di analisi dei luoghi interessati dagli interventi, una guida<strong>per</strong> individuare soluzioni progettuali attente al contesto paesaggisticoed un utile supporto <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione dei progetti proposti agli Enti.113


FACSIMILE di RELAZIONE TECNICA e PAESAGGISTICO-AMBIENTALEscheda riassuntiva dei contenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (procedimento 2 - condoni)da compi<strong>la</strong>rsi a cura <strong>del</strong> progettista incaricato ............................................................Comune:................................................................................................................................................Richiedente:..........................................................................................................................................Oggetto:..................................................................................................................................................Ragione <strong>del</strong>/dei vincoli paesistico/ambientali(*) art. 139 <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 (ex art.2 L.1497/39) D.M/D.G.R.............................................................(#) DD. MM. 01/08/85 emanati ai sensi <strong>del</strong> D.M. 21/9/84......................................................................(°) art. 146, comma 1, <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99 (ex art.1, L.431/85), lettera ...................................................(*) Citare gli estremi <strong>del</strong> Decreto Ministeriale che determina il vincolo(#) Specificare <strong>la</strong> denominazione <strong>del</strong> Decreto di riferimento(°) Indicare <strong>la</strong> categoria di vincoloStrumento urbanistico vigenteStrumento.................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................Strumenti di pianificazionePiano paesistico/P.T.O./Piano d’area/[Altro].............................................................................................................................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................(°) Barrare <strong>la</strong>/le voci corrispondenti e completare con i dati re<strong>la</strong>tiviLegge istitutiva <strong>del</strong> Parcon.................<strong>del</strong>..........................................................................................................................................Precedenti autorizzazioni paesistico/ambientali (re<strong>la</strong>tivi all’istanza <strong>del</strong> richiedente)D.G.R./Determinazioni n. .......<strong>del</strong> ..........................................................................................................Autorizzazioni Comunali in regime di sub<strong>del</strong>ega n......................<strong>del</strong>.....................................................Eventuali Pareri di altri Enti.................................................................................................................................................................Descrizione <strong>del</strong>lo stato attuale <strong>del</strong>l’area ed eventuali studi ed indagini specialistiche infunzione <strong>del</strong>le trasformazioni effettuate(analisi accurata <strong>del</strong>lo stato di fatto <strong>del</strong>l’ambito di intervento e <strong>del</strong> contesto di riferimento. Inpartico<strong>la</strong>re, dovrà essere descritta <strong>la</strong> morfologia <strong>del</strong> sito, evidenziando gli elementi significativiconnotanti il paesaggio, quali gli aspetti vegetazionali, le strutture di interesse storico-architettonico,i tipi insediativi, il sistema viario ed infrastrutturale, le tipologie edilizie e dei manufatti. Possonoessere riportati eventuali studi, indagini e rilievi specialistici in funzione <strong>del</strong> tipo di trasformazione)...............................................................................................................................................................114


Valori paesistici <strong>del</strong>l’area oggetto d’intervento(identificazione <strong>del</strong>le emergenze paesaggistiche e dei valori naturali, storico-culturali ed esteticovisivi<strong>del</strong> territorio come esplicitazione <strong>del</strong> significato <strong>del</strong> vincolo)..................................................................................................................................................................Descrizione <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e da condonare e <strong>del</strong>le modalità con le quali sono state realizzate(motivazioni che supportano le scelte progettuali, indicazioni sulle tecniche, sui materiali e lefiniture impiegate, destinazioni d’uso, ecc.)..................................................................................................................................................................Congruità (*) <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e con i valori riconosciuti dal vincolo(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(evidenziare gli elementi di attenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione nei confronti <strong>del</strong>le problematiche disalvaguardia e valorizzazione <strong>del</strong>l’ambito/bene vinco<strong>la</strong>to e verificare che le scelte progettuali nonpregiudicano il valore <strong>del</strong>l’ambito paesaggistico all’interno <strong>del</strong> quale si interviene; taliargomentazioni derivano dal confronto tra le scelte progettuali e i valori paesistici <strong>del</strong>l’area)..................................................................................................................................................................Coerenza (*) <strong>del</strong>l’intervento proposto con gli obiettivi di qualità paesistica (#)(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(#) Accordo 19 aprile 2001 – art. 4: Obiettivi di qualità paesistica :Obiettivi di qualità paesistica:−mantenimento <strong>del</strong>le caratteristiche, dei valori costitutivi e <strong>del</strong>le morfologie, tenendo conto anche <strong>del</strong>le tipologiearchitettoniche, nonché <strong>del</strong>le tecniche e dei materiali costruttivi tradizionali;−previsione di linee di sviluppo compatibili con i diversi valori riconosciuti e tali da non diminuire il pregiopaesistico <strong>del</strong> territorio, con partico<strong>la</strong>re attenzione al<strong>la</strong> salvaguardia <strong>del</strong>le aree agricole;− riqualificazione <strong>del</strong>le parti compromesse o degradate <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o dei valori preesistenti ovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazionedi nuovi valori paesistici coerenti ed integrati.(evidenziare gli elementi di coerenza <strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione rispetto al mantenimento <strong>del</strong>lecaratteristiche e dei valori costitutivi dei luoghi, in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> salvaguardia e di uno sviluppocompatibile ed integrato con i valori preesistenti <strong>del</strong> territorio interessato; nel caso in cui le o<strong>per</strong>erealizzate non risultino coerenti con gli obiettivi di qualità paesistica si faccia riferimento agliinterventi migliorativi previsti)..................................................................................................................................................................Conformità (*) <strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e da condonare con le prescrizioni contenute nei piani(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(congruenza <strong>del</strong> progetto con le prescrizioni degli strumenti di pianificazione vigenti)..................................................................................................................................................................Eventuali impatti (*)<strong>del</strong>le trasformazioni sul paesaggio(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(elementi di criticità <strong>del</strong>l’intervento re<strong>la</strong>tivamente al suo inserimento nel contesto)..................................................................................................................................................................Eventuali o<strong>per</strong>e di riqualificazione, mitigazione e compensazione (*) paesaggistico-ambientale(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(descrizione e specificazione degli interventi previsti)..................................................................................................................................................................115


Campo di applicazione6.3. Procedimento 3 - Pareri <strong>del</strong><strong>la</strong> CommissioneRegionaleOgni intervento modificativo <strong>del</strong>lo stato dei luoghi sottoposto al parere vinco<strong>la</strong>nte <strong>del</strong><strong>la</strong>Commissione Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei Beni Culturali ed Ambientali di cuiall’art. 8 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89, in base agli artt. 40, 41 bis e 49 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77.• Commissione centraleinterventi tipo a) 63− Piani partico<strong>la</strong>reggiati che comprendano immobili individuati dal P.R.G. ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r.56/77 (v. art. 40, comma 8, <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77);− Piani di recu<strong>per</strong>o che comprendano immobili individuati dal P.R.G. ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77ovvero vinco<strong>la</strong>ti ai sensi <strong>del</strong>le L. 1089/39 o 1497/39 – ora D. Lgs. 490/99 (v. art. 41 bis, comma 6, l. r.56/77);− Programmi integrati di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale (l.r. n.18/96), checomprendano immobili inclusi negli insediamenti urbani e nuclei minori individuati dal P.R.G. ai sensi<strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 56/77, comma 1 e 2.interventi tipo b)− Tutti gli interventi soggetti a concessione od autorizzazione edilizia in sanatoria (v. art. 49, comma 15,l.r. 56/77 e Circ. Reg. 5/SG/URB <strong>del</strong> 27.4.1984, pag.12) su immobili definiti dal P.R.G. di interessestorico-artistico ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 56/77, ove non sussistano vincoli ai sensi <strong>del</strong>le L. 1089/39 e1497/39 (ora D. Lgs. 490/99), eseguiti in assenza di preventivo parere e/o provvedimento edilizio.• Commissioni provincialiinterventi tipo b)− Interventi soggetti a concessione od autorizzazione edilizia (v. art. 49, comma 15, l.r. 56/77 e Circ.Reg. 5/SG/URB <strong>del</strong> 27.4.1984) su immobili definiti dal P.R.G. di interesse storico-artistico ai sensi<strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 56/77, ove non sussistano vincoli ai sensi <strong>del</strong>le L. 1089/39 e 1497/39 (ora D. Lgs.490/99) 64 .In base all’art. 49, comma 15, l. r. 56/77, si ha:“Il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong><strong>la</strong> concessione re<strong>la</strong>tiva alle aree e agli immobili che nelle prescrizioni diPiano rego<strong>la</strong>tore Generale sono definiti di interesse storico-artistico, è subordinato alparere vinco<strong>la</strong>nte <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale <strong>per</strong> i beni culturali ambientali che siesprime entro 60 giorni ove non sussistono vincoli che richiedono autorizzazione aisensi <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 1° giugno, n. 1089 e <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 29 giugno 1939, n. 1497”Ne discende che:− non è richiesta l’espressione di parere da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione nel caso in cui gliinterventi, pur ricompresi in aree che il PRG, in base all’art. 24 l.r. 56/77, individua comed’interesse ambientale-storico e culturale, siano al contempo soggetti a vincolo di tute<strong>la</strong> in base63 La suddivisione individuata in interventi di tipo a e di tipo b non fa riferimento ad alcuna normativa vigente, ma è stata introdotta<strong>per</strong> facilitare <strong>la</strong> lettura <strong>del</strong>le indicazioni date nel<strong>la</strong> parte re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> documentazione progettuale116


ai disposti <strong>del</strong> Titolo II, D. Lgs 490/99.Ad eccezione di:- interventi da eseguirsi in zone ricomprese nelle categorie di beni di cui all’articolo 146 <strong>del</strong>D.Lgs. 490/1999, ove non sussistano vincoli imposti con D.M. ai sensi <strong>del</strong> D. Lgs 490/99, artt.139-144, ricadenti in regime autorizzativo di sub<strong>del</strong>ega territoriale in base all’art. 13 bis l.r.20/89, che il PRG in base all’art. 24 l.r. 56/77 individua come d’interesse ambientale, storico eculturale, <strong>per</strong> i quali l’autorizzazione comunale ri<strong>la</strong>sciata in sub<strong>del</strong>ega deve essere precedutadal parere vinco<strong>la</strong>nte <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione (art. 13 bis, comma 2 <strong>del</strong><strong>la</strong> L. r. 20/89 -Sub<strong>del</strong>egaterritoriale).Modalità e tempiLa richiesta di ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong> parere previsto dagli artt. 40, 41 bis, 49 (interventi in sanatoria) e <strong>del</strong><strong>la</strong>l.r. 56/77 deve essere trasmessa dal Comune 65 competente, completa <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione di rito,a:<strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali - Commissione Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong>tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei Beni Culturali ed Ambientali – C.so Regina Margherita n.304, 10143 Torino.La richiesta di ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong> parere previsto dall'art. 49 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 56/77 deve essere trasmessa dalComune interessato 66 , completa <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione di rito, alle Sezioni Provinciali competenti<strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Beni Culturali ed Ambientali:Alessandria<strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali Sezione Provinciale, di Alessandria –Via L. Marchino n. 2,15033 Casale MonferratoAsti<strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali, Sezione Provinciale di Asti – Corso Dante n. 165, 14100 AstiBiel<strong>la</strong><strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali, Sezione Provinciale di Biel<strong>la</strong> – Via Tripoli n. 33, 13900 Biel<strong>la</strong>Cuneo<strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali, Sezione Provinciale di Cuneo – Corso IV Novembre n. 22,12100 Cuneo65 Fatti salvi casi partico<strong>la</strong>ri previsti da normative specifiche in materia66 Fatti salvi casi partico<strong>la</strong>ri previsti da normative specifiche in materia117


Novara<strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali, Sezione Provinciale di Novara – Via Dominioni n. 4, 28100NovaraTorino<strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali, Sezione Provinciale di Torino – Corso Regina Margherita n.304, 10143 TorinoVercelli<strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai Beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali sezione provinciale di Vercelli – Largo Brigata Cagliari n. 11,13100 VercelliVerbano-Cusio-Osso<strong>la</strong><strong>Regione</strong> Piemonte – Assessorato ai beni Ambientali – CommissioneRegionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> Valorizzazione dei Beni Culturali edAmbientali sezione provinciale <strong>del</strong> Verbano-Cusio-Osso<strong>la</strong> – PiazzaResistenza n. 19, 28883 Gravellona ToceIl parere viene ri<strong>la</strong>sciato entro 60 giorni dal ricevimento <strong>del</strong>l'istanza. Il termine è ordinatorio.ValiditàNon sono previsti termini di validità.Documentazione da allegare al<strong>la</strong> richiesta di parereLe indicazioni che sono riportate di seguito, propongono un ampio e dettagliato elenco <strong>del</strong><strong>la</strong>documentazione descrittiva e progettuale utile <strong>per</strong> <strong>la</strong> migliore rappresentazione dei vari tipi diintervento che a vario titolo vengono presentati agli uffici (interventi su fabbricati esistenti, piani direcu<strong>per</strong>o, nuove edificazioni, ecc.). La diversa connotazione <strong>del</strong>le problematiche, l’estensioneterritoriale e le ricadute paesaggistiche derivanti dalle singole tipologie d’intervento comporterannouna scelta ragionata, all’interno <strong>del</strong>l’elencazione proposta, <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione ritenuta piùadeguata <strong>per</strong> <strong>la</strong> comprensione <strong>del</strong>le scelte progettuali.Nell’elencazione <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione si fa riferimento ad interventi di tipo a e di tipo b,rispettivamente di competenza <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale e <strong>del</strong>le Commissioni <strong>del</strong>le SediProvinciali.118


• RICHIESTA DI PAREREnumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia• DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALEnumero di e<strong>la</strong>borati119contenutiLettera di trasmissione <strong>del</strong> Comune <strong>del</strong>l’istanza firmata dagli aventititolo o dai loro <strong>del</strong>egati che deve riportare l’indicazione <strong>del</strong> tipo diintervento <strong>per</strong> il quale si richiede il parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione e <strong>la</strong>specificazione <strong>del</strong> vincolo insistente sull’area di intervento (vedifacsimili allegati) – [interventi a/b]Fatti salvi casi partico<strong>la</strong>ri previsti da normative specifiche in materiacontenuti1 copia Copia <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>del</strong>iberazione <strong>del</strong> Consiglio Comunale di adozione <strong>del</strong>piano partico<strong>la</strong>reggiato, <strong>del</strong> piano di recu<strong>per</strong>o ovvero <strong>del</strong> programmaintegrato; essa deve indicare a quale riguardo è formu<strong>la</strong>ta especificare il vincolo gravante sull’area oggetto di intervento ai sensi<strong>del</strong>l’art. 24, l. r. n. 56/77, indicando <strong>la</strong> presenza di ulteriori vincoli aisensi <strong>del</strong> Titolo I e Titolo II <strong>del</strong> D. Lgs. 490/99 – [interventi a]• DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICAnumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia a coloricontenuti• La documentazione fotografica a colori deve essere costituita daviste di tipo panoramico e di dettaglio, in formato non po<strong>la</strong>roid,atte a descrivere, oltre al contesto e alle caratteristiche dei luoghie/o dei fabbricati interessati, anche i valori paesaggisticoambientaliche motivano il vincolo di tute<strong>la</strong> nonché eventualiprecedenti interventi caratterizzanti il contesto – [interventi a/b]• Le fotografie dovranno essere numerate ed indicate con conivisuali in p<strong>la</strong>nimetria – [interventi a/b]• Le viste prospettiche devono ritrarre il luogo in cui deve essererealizzato l’intervento da punti di vista significativi (ad esempiodalle strade principali e dai punti panoramici) – [interventi a/b]• ELABORATI GRAFICI di RILIEVO <strong>del</strong>lo STATO di FATTOnumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copiacontenuti• Stralcio di p<strong>la</strong>nimetria <strong>del</strong> PRG con precisa ubicazione<strong>del</strong>l’intervento in oggetto e re<strong>la</strong>tive norme di attuazione –[interventi a/b]• Tavo<strong>la</strong> di inquadramento territoriale (scale 1:5.000, 1:10.000)contenente:− <strong>per</strong>imetrazione <strong>del</strong> piano partico<strong>la</strong>reggiato, di recu<strong>per</strong>o o <strong>del</strong>singolo intervento previsto [interventi a/b];− individuazione degli edifici/aree vinco<strong>la</strong>te e <strong>del</strong><strong>la</strong> lorointerazione con l’ambito <strong>del</strong> piano [interventi a];− sistema viario e infrastrutturale esistente e in progetto,eventuali vincoli o trasformazioni progettati o in atto


• ELABORATI GRAFICI di PROGETTOnumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia[interventi a];− usi <strong>del</strong> suolo esistenti e in progetto [interventi a].• Eventuale stralcio <strong>del</strong>l’ortofotocarta regionale in sca<strong>la</strong> 1:10.000con indicazione <strong>del</strong>l’area d’intervento - [interventi a/b]• E<strong>la</strong>borati di rilevo <strong>del</strong>lo stato attuale 67 e <strong>del</strong>le caratteristiche deiluoghi: piante ai diversi livelli compresa <strong>la</strong> pianta <strong>del</strong>le co<strong>per</strong>ture,prospetti e sezioni significative in sca<strong>la</strong> 1:100 (<strong>per</strong> gli edifici) odiversamente in sca<strong>la</strong> 1:200 o 1:500 in rapporto al<strong>la</strong> dimensione<strong>del</strong>l’intervento; gli e<strong>la</strong>borati dovranno dare indicazione deglielementi significativi connotanti il paesaggio, quali gli aspettimorfologici e vegetazionali (rilievo <strong>del</strong>le specie vegetalipresenti), le strutture di interesse storico-architettonico, i tipiinsediativi, il sistema viario ed infrastrutturale, le tipologieedilizie - [interventi a/b]• Gli e<strong>la</strong>borati devono essere corredati da una o più sezioni esteseal territorio oggetto d’intervento e alle immediate vicinanze, al<strong>la</strong>sede stradale ed agli edifici circostanti - [interventi a/b]• Eventuale assonometria ove ritenuta significativa ai fini <strong>del</strong><strong>la</strong>comprensione <strong>del</strong>l’esistente - [interventi a/b]120contenutiGli e<strong>la</strong>borati di progetto, redatti a firma <strong>del</strong> progettista tecnicoabilitato iscritto al re<strong>la</strong>tivo Albo Professionale, devono contenere:• P<strong>la</strong>nimetria d’inserimento <strong>del</strong>l’intervento nel contestopaesaggistico e ambientale di riferimento nonché eventualmenteadottate in sca<strong>la</strong> 1:500 o 1:1.000 o 1:2.000 in rapporto al<strong>la</strong>dimensione <strong>del</strong>l’intervento ed ai contenuti analitici da evidenziare- [interventi a/b]• Sezioni ambientali significative (1:500, 1:1.000) rappresentative<strong>del</strong> rapporto <strong>per</strong>cettivo e altimetrico fra l’intervento ed il contestoterritoriale assoggettato a vincolo di tute<strong>la</strong> con indicazione<strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong> terreno, dei movimenti di terra previsti,nonché <strong>del</strong>le componenti naturali che connotano il paesaggiocontestuale - [interventi a/b]• Piante ai diversi livelli compresa <strong>la</strong> pianta <strong>del</strong><strong>la</strong> co<strong>per</strong>tura,prospetti e sezioni significative in sca<strong>la</strong> 1:100 (<strong>per</strong> gli edifici) odiversamente in sca<strong>la</strong> 1:200 o 1:500 in rapporto al<strong>la</strong> dimensione<strong>del</strong>l’intervento; gli e<strong>la</strong>borati dovranno fornire indicazioni <strong>del</strong>lesoluzioni tecnologiche adottate e dei materiali impiegati -[interventi a/b]• Tavo<strong>la</strong> <strong>del</strong>le sovrapposizioni stato di fatto-progetto, conindicazione <strong>del</strong>le demolizioni in giallo e <strong>del</strong>le nuove costruzioniin rosso, nel caso di interventi su manufatti esistenti; ovenecessario dovranno essere evidenziati l’andamento <strong>del</strong> terreno,67 Nel caso di conservazione di o<strong>per</strong>e già realizzate <strong>per</strong> “Rilievo <strong>del</strong>lo stato attuale” si intende <strong>la</strong> riproposizione <strong>del</strong>lo stato dei luoghiantecedenti l’intervento abusivo e nel<strong>la</strong> stessa ottica dovranno essere considerate le successive indicazioni.


eventuali movimenti di terra e sbancamenti, interventi dieliminazione/abbattimento di vegetazione e alberature esistenti -[interventi a/b]• A seconda <strong>del</strong> tipo di intervento p<strong>la</strong>nimetrie di dettaglio (sca<strong>la</strong>1:200, 1:500) illustrative <strong>del</strong>le proposte di arredo urbano e/o disistemazione <strong>del</strong>l’intorno - [interventi a]• Eventuale abaco riferito a tipologie costruttive, elementiarchitettonici, finiture ed arredi esterni, essenze vegetali damantenere e da porre a dimora - [interventi a]• Eventuali e<strong>la</strong>borati grafici di partico<strong>la</strong>ri architettonici e costruttivisignificativi, in sca<strong>la</strong> opportuna - [interventi a/b]• Eventuale rappresentazione grafica <strong>del</strong>le proposte dirisistemazione e/o mitigazione ambientale e paesistica adintegrazione <strong>del</strong>l’intervento - [interventi a/b]• Viste prospettiche da punti di vista significativi, e/o assonometria<strong>del</strong>l’intervento progettato, opportunamente inquadrato rispetto alcontesto e ad eventuali proposte di sistemazione <strong>del</strong>le immediateadiacenze, e/o fotomontaggi da punti di vista significativi (es. davie principali, punti panoramici, ecc…), atti a simu<strong>la</strong>rel’inserimento <strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>a progettata nel contesto paesistico -[interventi a/b]• NORME DI ATTUAZIONE <strong>del</strong>lo strumento di pianificazione presentato [interventi a]numero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copia121contenutiGli e<strong>la</strong>borati di progetto dei piani partico<strong>la</strong>reggiati devono essereaccompagnati da norme di attuazione disciplinanti in partico<strong>la</strong>re iseguenti aspetti:• Re<strong>la</strong>tivamente alle aree non edificate:− uso <strong>del</strong> suolo;− interventi di recu<strong>per</strong>o e nuovo impianto di elementi diantropizzazione (viabilità interpoderale, sentieri, tratturi,mu<strong>la</strong>ttiere, dossi, bialere, rogge, ecc…) di pregio;− interventi di sistemazione e riqualificazione ambientale.• Re<strong>la</strong>tivamente alle o<strong>per</strong>e di urbanizzazione primaria ed alle retiinfrastrutturali:− caratteristiche formali, dimensionali, e di arredo urbano <strong>del</strong>lesu<strong>per</strong>fici destinate a piazze, viabilità, parcheggi;− trattamento <strong>del</strong> sistema <strong>del</strong> verde pubblico;− illuminazione, reti tecnologiche fuori terra ed elementi diarredo.• Re<strong>la</strong>tivamente all’edificato:− forme, altezze, su<strong>per</strong>fici co<strong>per</strong>te, materiali di finitura di edificie manufatti accessori;− confrontanze, allineamenti, eventuali nuove aree di rispettoinedificabili tra fabbricati, su<strong>per</strong>fici di <strong>per</strong>tinenza ed o<strong>per</strong>e direcinzione;− tecniche e materiali costruttivi e di finitura esterna;campionatura dei colori selezionati <strong>per</strong> armonizzarsi con


l’intorno;− misure di mitigazione degli impatti; intervento di recu<strong>per</strong>osulle preesistenze.• Re<strong>la</strong>tivamente al contesto paesaggistico <strong>del</strong>l’intervento:− categorie e modalità degli interventi non compromissori <strong>del</strong><strong>la</strong>qualità ambientale e dei valori paesaggistici che motivano ilvincolo;− misure di mitigazione degli impatti, specie arboreo-arbustiveammesse <strong>per</strong> <strong>la</strong> risistemazione <strong>del</strong>l’intorno; tipi colturaliidonei; modalità di impianto (allineamenti, distanze reciprochedal filo stradale o dalle sponde fluviali, ecc…).• Re<strong>la</strong>tivamente ad attività ed usi transitori nelle aree interessatedalle o<strong>per</strong>azioni di cantiere:− localizzazione di piazzole, manufatti accessori, piste diaccesso;− individuazione <strong>del</strong>le aree da precludere alle attività di cantiere<strong>per</strong> <strong>la</strong> presenza di significativi valori paesistici ed ambientali;− prescrizioni con riferimento ai singoli lotti di realizzazione<strong>del</strong>le o<strong>per</strong>e, sulle modalità di ripristino <strong>del</strong>le aree danneggiatee/o manomesse dalle attività di cantiere.• RELAZIONE TECNICA e PAESAGGISTICO-AMBIENTALEnumero di e<strong>la</strong>boratiIn duplice copiacontenutiLa re<strong>la</strong>zione redatta a firma <strong>del</strong> progettista, tecnico abilitato iscritto alre<strong>la</strong>tivo Albo professionale, deve specificare gli elementi indicati diseguito i cui contenuti sono stati definiti dal Settore Gestione BeniAmbientali in base alle linee guida <strong>del</strong>l’Accordo Stato-<strong>Regione</strong> 19aprile 2001 – “Conferenza <strong>per</strong> i rapporti tra lo Stato e le Regioni e leProvince autonome di Trento e di Bolzano sull’esercizio dei poteri inmateria di paesaggio”, che si adegua al<strong>la</strong> Convenzione Europea <strong>del</strong>Paesaggio (Firenze 20 ottobre 2000) – [interventi a/b]Le indicazioni contenute vogliono essere suggerimento <strong>per</strong> un<strong>per</strong>corso di analisi dei luoghi interessati dagli interventi, una guida<strong>per</strong> individuare soluzioni progettuali attente al contesto paesaggisticoed un utile supporto <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione dei progetti proposti agli Enti.122


FACSIMILE di RELAZIONE TECNICA e PAESAGGISTICO-AMBIENTALEscheda riassuntiva dei contenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione (procedimento 3)da compi<strong>la</strong>rsi a cura <strong>del</strong> progettista incaricato ............................................................Comune:................................................................................................................................................Richiedente:..........................................................................................................................................Oggetto:..................................................................................................................................................Ragione <strong>del</strong>/dei vincoli paesistico/ambientali(°) art. 24, l.r. 56/77..................................................................................................................................(°) art. 2, Titolo I, D. Lgs. 490/99 (ex L. 1089/39) ..................................................................................(°) art. 139, Titolo II, D. Lgs. 490/99 (ex L. 1497/39).............................................................................(°) Barrare <strong>la</strong>/le voci corrispondentiStrumento urbanistico vigenteStrumento.................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................Strumenti di pianificazionePiano paesistico/P.T.O/Piano d’area/[Altro](°)..........................................................................................................................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................(°) Barrare <strong>la</strong>/le voci corrispondenti e completare con i dati re<strong>la</strong>tiviPrecedenti pareri (re<strong>la</strong>tivi all’istanza <strong>del</strong> richiedente)Pareri <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione regionale in n...............<strong>del</strong>..............................................................................Eventuali pareri di altri Enti..................................................................................................................................................................Descrizione <strong>del</strong>lo stato attuale <strong>del</strong>l’area ed eventuali studi ed indagini specialistiche infunzione <strong>del</strong>le trasformazioni da effettuare(analisi accurata <strong>del</strong>lo stato di fatto <strong>del</strong>l’ambito di intervento e <strong>del</strong> contesto di riferimento. Inpartico<strong>la</strong>re, dovrà essere descritta <strong>la</strong> morfologia <strong>del</strong> sito, evidenziando gli elementi significativiconnotanti il paesaggio, quali gli aspetti vegetazionali, le strutture di interesse storico-architettonico,i tipi insediativi, il sistema viario ed infrastrutturale, le tipologie edilizie e dei manufatti. Possonoessere riportati eventuali studi, indagini e rilievi specialistici in funzione <strong>del</strong> tipo di trasformazione)..................................................................................................................................................................Valori paesistici <strong>del</strong>l’area oggetto d’intervento(identificazione <strong>del</strong>le emergenze paesaggistiche e dei valori naturali, storico-culturali ed esteticovisivi<strong>del</strong> territorio come esplicitazione <strong>del</strong> significato <strong>del</strong> vincolo)..................................................................................................................................................................123


Descrizione <strong>del</strong>l’intervento e <strong>del</strong>le modalità realizzative [interventi a/b](con specifica indicazione di materiali, tipi di serramenti, cornicioni, ringhiere, intonaci, materiali dico<strong>per</strong>tura e colorazioni previste <strong>per</strong> le strutture esterne e <strong>per</strong> gli aspetti significativi interni)...............................................................................................................................................................Sintesi degli obiettivi <strong>del</strong> piano e <strong>del</strong>le modalità e dei tempi di attuazione [solo <strong>per</strong> gli interventidi tipo a]...............................................................................................................................................................Congruità (*)<strong>del</strong>l’intervento proposto con i valori riconosciuti dal vincolo(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(evidenziare gli elementi di attenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione nei confronti <strong>del</strong>le problematiche disalvaguardia e valorizzazione <strong>del</strong>l’ambito/bene vinco<strong>la</strong>to e verificare che le scelte progettuali nonpregiudicano il valore <strong>del</strong>l’ambito paesaggistico all’interno <strong>del</strong> quale si interviene; taliargomentazioni derivano dal confronto tra le scelte progettuali e i valori paesistici <strong>del</strong>l’area )...............................................................................................................................................................Coerenza (*) <strong>del</strong>l’intervento proposto con gli obiettivi di qualità paesistica (#)(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(#) Accordo 19 aprile 2001 – art. 4: Obiettivi di qualità paesisticaObiettivi di qualità paesistica:−−mantenimento <strong>del</strong>le caratteristiche, dei valori costitutivi e <strong>del</strong>le morfologie, tenendo conto anche <strong>del</strong>le tipologiearchitettoniche, nonché <strong>del</strong>le tecniche e dei materiali costruttivi tradizionali;previsione di linee di sviluppo compatibili con i diversi valori riconosciuti e tali da non diminuire il pregiopaesistico <strong>del</strong> territorio, con partico<strong>la</strong>re attenzione al<strong>la</strong> salvaguardia <strong>del</strong>le aree agricole;−riqualificazione <strong>del</strong>le parti compromesse o degradate <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o dei valori preesistenti ovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazionedi nuovi valori paesistici coerenti ed integrati.(evidenziare gli elementi di coerenza <strong>del</strong><strong>la</strong> progettazione rispetto al mantenimento <strong>del</strong>lecaratteristiche e dei valori costitutivi dei luoghi, in funzione <strong>del</strong><strong>la</strong> salvaguardia e di uno sviluppocompatibile ed integrato con i valori preesistenti <strong>del</strong> territorio interessato)..................................................................................................................................................................Conformità (*)<strong>del</strong>l’intervento proposto con le prescrizioni contenute nei piani(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(congruenza <strong>del</strong> progetto con le prescrizioni degli strumenti di pianificazione vigenti)..................................................................................................................................................................Eventuali impatti <strong>del</strong>le trasformazioni sul paesaggio(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(elementi di criticità <strong>del</strong>l’intervento re<strong>la</strong>tivamente al suo inserimento nel contesto)..................................................................................................................................................................Eventuali o<strong>per</strong>e di mitigazione e di compensazione(*) paesaggistico-ambientale(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(descrizione e specificazione degli interventi previsti)..................................................................................................................................................................124


7. MODELLI <strong>per</strong> <strong>la</strong> PRESENTAZIONE <strong>del</strong>leISTANZE7.1. Facsimili procedimento 1Si riportano di seguito:• FACSIMILE <strong>per</strong> presentare DOMANDA di AUTORIZZAZIONE ex art. 151 D. Lgs. 490/99(da inoltrare in duplice copia, di cui una in bollo se presentata da privati, corredata dal<strong>la</strong>documentazione richiesta <strong>per</strong> il PROCEDIMENTO 1)• FACSIMILE <strong>per</strong> presentare DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE al<strong>la</strong> SANATORIA PEROPERE realizzate in assenza di preventiva autorizzazione ex art. 151 D. Lgs 490/99 (dainoltrare in duplice copia, di cui una in bollo se presentata da privati, corredata dal<strong>la</strong>documentazione richiesta <strong>per</strong> il PROCEDIMENTO 1)125


Al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione eGestione UrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliC.so Regina Margherita, 30410143 TORINOOGGETTO:D.P.R. 616/77, art. 82, commi 1 e 2 - D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, Titolo II, Legge regionale03/04/1989, n. 20 e s.m.i.Comune: -Via .........Fg..................... Mapp ...........................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Istanza: Richiesta di autorizzazione ex art. 151 D. Lgs. 490/99 <strong>per</strong> interventi modificativi <strong>del</strong>lostato dei luoghi in zone sottoposte a vincolo di tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale.Il sottoscritto nato..............a............... il................................................................................................cod. fisc. ..............................proprietario/possessore/detentore (indicare <strong>la</strong> voce corrispondente) <strong>del</strong>l'immobile interessatodall'interventoRIVOLGE ISTANZAai sensi <strong>del</strong>le Leggi citate in epigrafe, al fine di ottenere l'autorizzazione <strong>per</strong> l'esecuzione di o<strong>per</strong>econsistenti in..........................................................................................................................................da realizzare nel Comune di .................................................................................................................in area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi:<strong>del</strong>l'art. 139 <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99 (D.M.................... ; D.G.R................................ )<strong>del</strong>l'art. 146, lett......................... , <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99(barrare <strong>la</strong> voce corrispondente)come da progetto allegato, redatto da professionista abilitato:.............................................................Distinti salutiDataFirmaINDIRIZZO AL QUALE DOVRANNO ESSERE RECAPITATE LE COMUNICAZIONI:Cognome .......................................Nome...............................................Via .........................................................n................................................C.a.p .................................... Città...........................................................n. telefonico.............................................................................................n. fax........................................................................................................e-mail.......................................................................................................126


Al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione eGestione UrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliC.so Regina Margherita, 30410143 TORINOOGGETTO:D.P.R. 616/77, art. 82, commi 1 e 2 - D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, Titolo II, Legge regionale03/04/1989, n. 20 e s.m.i.Comune: -Via .........Fg..................... Mapp ...........................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Istanza: Richiesta di autorizzazione al<strong>la</strong> sanatoria <strong>per</strong> o<strong>per</strong>e realizzate in assenza di preventivaautorizzazione ex art. 151 D. Lgs. 490/99 in zone sottoposte a vincolo di tute<strong>la</strong> paesisticoambientale.Il sottoscritto nato..............a............... il................................................................................................cod. fisc. ..............................proprietario/possessore/detentore (indicare <strong>la</strong> voce corrispondente) <strong>del</strong>l'immobile interessatodall'interventoRIVOLGE ISTANZAai sensi <strong>del</strong>le Leggi citate in epigrafe, al fine di ottenere l'autorizzazione al<strong>la</strong> sanatoria <strong>per</strong> o<strong>per</strong>econsistenti in..........................................................................................................................................già realizzate nel Comune di ................................................................................................................in area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi:<strong>del</strong>l'art. 139 <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99 (D.M.................... ; D.G.R................................ )<strong>del</strong>l'art. 146, lett......................... , <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99(barrare <strong>la</strong> voce corrispondente)come da progetto allegato, redatto da professionista abilitato:.............................................................Distinti salutiDataFirmaINDIRIZZO AL QUALE DOVRANNO ESSERE RECAPITATE LE COMUNICAZIONI:Cognome .......................................Nome...............................................Via .........................................................n................................................C.a.p .................................... Città...........................................................n. telefonico.............................................................................................n. fax........................................................................................................e-mail.......................................................................................................127


7.2. Facsimile procedimento 2Si riporta di seguito:• FACSIMILE <strong>per</strong> presentare RICHIESTA DI PARERE <strong>per</strong> interventi che modificativi <strong>del</strong>lostato dei luoghi realizzati in zone soggette a vincolo di tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale <strong>per</strong> i qualisia stata presentata al Comune territorialmente competente DOMANDA DI CONDONO ai sensi<strong>del</strong><strong>la</strong> L. n. 47/85 e s.m.i. (da inoltrare in duplice copia, di cui una in bollo se presentata daprivati, corredata dal<strong>la</strong> documentazione elencata <strong>per</strong> il PROCEDIMENTO 2)128


Al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione eGestione UrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliC.so Regina Margherita, 30410143 TORINOOGGETTO:D.P.R. 616/77, art. 82, commi 1 e 2 - D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, Titolo II, Legge regionale03/04/1989, n. 20 e s.m.i., L. n. 47/85, art. 32 e s.m.i.Comune: -Via .........Fg..................... Mapp ...........................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Istanza: Richiesta di parere <strong>per</strong> interventi realizzati in zone sottoposte a vincolo di tute<strong>la</strong>paesistico-ambientale <strong>per</strong> i quali sia stata presentata al comune territorialmente competentedomanda di condono ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> legge 47/85 e s.m.i.Il sottoscritto nato..............a............... il................................................................................................cod. fisc. ..............................proprietario/possessore/detentore (indicare <strong>la</strong> voce corrispondente) <strong>del</strong>l'immobile interessatodall'interventoRIVOLGE ISTANZAai sensi <strong>del</strong>le Leggi citate in epigrafe, al fine di ottenere il parere inerente <strong>la</strong> realizzazione di o<strong>per</strong>econsistenti in..........................................................................................................................................realizzate nel Comune di ......................................................................................................................<strong>per</strong> le quali è stata presentata al Comune domanda di condono in data................................................in area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi:<strong>del</strong>l'art. 139 <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99 (D.M.................... ; D.G.R................................ )<strong>del</strong>l'art. 146, lett......................... , <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99(barrare <strong>la</strong> voce corrispondente)come da progetto allegato, redatto da professionista abilitato:.............................................................Distinti salutiDataFirmaINDIRIZZO AL QUALE DOVRANNO ESSERE RECAPITATE LE COMUNICAZIONI:Cognome .......................................Nome...............................................Via .........................................................n................................................C.a.p .................................... Città...........................................................n. telefonico.............................................................................................n. fax........................................................................................................129


e-mail.......................................................................................................7.3. Facsimili procedimento 3Si allegano di seguito:• FACSIMILE <strong>per</strong> presentare RICHIESTA di PARERE al<strong>la</strong> COMMISSIONE REGIONALE <strong>per</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei beni culturali e ambientali (da inoltrare in duplice copia,corredata dal<strong>la</strong> documentazione richiesta <strong>per</strong> il PROCEDIMENTO 3)• FACSIMILI <strong>per</strong> presentare RICHIESTA di PARERE al<strong>la</strong> COMMISSIONE REGIONALESEZIONE DECENTRATA in sede PROVINCIALE <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei beniculturali e ambientali (da inoltrare in duplice copia, corredata dal<strong>la</strong> documentazione richiesta <strong>per</strong>il PROCEDIMENTO 3)130


Al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione e GestioneUrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliCommissione Regionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong>valorizzazione dei Beni Culturali e AmbientaliCOMMISSIONE CENTRALEC.so Regina Margherita, 30410143 TORINOOGGETTO:Legge regionale 05/12/1977, n. 56 e s.m.i., artt. 24, 40, 41 bis, 49, 91 bis – legge regionale03/04/1989, n. 20, art. 8Comune: -Via .........Fg..................... Mapp ...........................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Richiedente:...........................................................................................................................................Richiesta di parere ex art. 40/41 bis, l.r. 56/77Il Comune di ....................Provincia di ................................................................................................RIVOLGE ISTANZAai sensi <strong>del</strong>le Leggi citate in epigrafe, al fine di ottenere il parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale <strong>per</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali <strong>per</strong> l’esecuzione di:piano partico<strong>la</strong>reggiato comprendente immobili individuati dal PRG ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n.56/1977 (v. art. 40, comma 8 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n. 56/77)piano di recu<strong>per</strong>o comprendenti immobili individuati dal PRG ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n.56/1977 ovvero vinco<strong>la</strong>ti ai sensi <strong>del</strong> D. Lgs 490/99 (v. art. 41 bis, comma 6 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n. 56/77)programma integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale comprendenti immobiliindividuati ai sensi <strong>del</strong>l’art. 24 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. n. 56/77, comma 1 e 2[altro].....................................................................................................................................................(barrare <strong>la</strong> voce corrispondente)consistente in ........................................................................................................................................da realizzare nel proprio territorio comunale in Loc.............................................................................come da progetto allegato, redatto da professionista abilitato:.............................................................Distinti salutiDataFirmaREFERENTE <strong>per</strong> eventuali COMUNICAZIONI:131


Cognome ...........................Nome...........................................................n. telefonico.............................................................................................n. fax........................................................................................................e-mail.......................................................................................................132


Al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione e GestioneUrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliCommissione Regionale<strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei BeniCulturali e AmbientaliSEZIONE PROVINCIALE di.....................................................................OGGETTO:Legge regionale 05/12/1977, n. 56 e s.m.i., artt. 24, 40, 41 bis, 49, 91 bis – legge regionale03/04/1989, n. 20, art. 8Comune: -Via .........Fg..................... Mapp ...........................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Richiedente:...........................................................................................................................................Richiesta di parere ex art. 49, l.r. 56/77Il Comune di .......................Provincia di .............................................................................................RIVOLGE ISTANZAai sensi <strong>del</strong>le Leggi citate in epigrafe, al fine di ottenere il parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale <strong>per</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali <strong>per</strong> l’esecuzione di:interventi soggetti a concessione od autorizzazione edilizia (in aree individuate ex art. 24, l.r. 56/77e dove non sussistano vincoli ai sensi <strong>del</strong> D. Lgs n. 490/99)consistenti in .........................................................................................................................................da realizzare nel proprio territorio comunale in Loc.............................................................................a nome di ...................................................................................(compi<strong>la</strong>re con i dati <strong>del</strong> richiedente)come da progetto allegato, redatto da professionista abilitato:.............................................................Distinti salutiDataFirmaREFERENTE <strong>per</strong> eventuali COMUNICAZIONI:Cognome ...........................Nome...........................................................n. telefonico.............................................................................................n. fax........................................................................................................e-mail.......................................................................................................133


Al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione e GestioneUrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliCommissione Regionale<strong>per</strong> <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei BeniCulturali e AmbientaliSEZIONE PROVINCIALE di.....................................................................OGGETTO:Legge regionale 05/12/1977, n. 56 e s.m.i., artt. 24, 40, 41 bis, 49, 91 bis – legge regionale03/04/1989, n. 20, art. 8Comune: -Via .........Fg..................... Mapp ...........................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Istanza: Richiesta di parere ex art. 49, l.r. 56/77Il sottoscritto nato a ............provincia di.........................................................il....................................cod. fisc.proprietario/possessore/detentore <strong>del</strong>l’immobile interessato dall’intervento)........................RIVOLGE ISTANZAai sensi <strong>del</strong>le Leggi citate in epigrafe, al fine di ottenere il parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione Regionale <strong>per</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> e <strong>la</strong> valorizzazione dei Beni Culturali e Ambientali <strong>per</strong> l’esecuzione di:interventi soggetti a dichiarazione d’inizio attività di cui al<strong>la</strong> Legge Obiettivo 443/01 (in areeindividuate ex art. 24, l.r. 56/77 e dove non sussistano vincoli ai sensi <strong>del</strong> D. Lgs n. 490/99)consistenti in .........................................................................................................................................da realizzare nel proprio territorio comunale in Loc.............................................................................come da progetto allegato, redatto da professionista abilitato:.............................................................Distinti salutiDataFirmaREFERENTE <strong>per</strong> eventuali COMUNICAZIONI:Cognome ...........................Nome...........................................................n. telefonico.............................................................................................n. fax........................................................................................................e-mail.......................................................................................................134


8. MODELLI <strong>per</strong> le AUTORIZZAZIONI inSUBDELEGAPer supportare le amministrazioni comunali nel<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong>le autorizzazioni da ri<strong>la</strong>sciare insub<strong>del</strong>ega, e <strong>per</strong> garantire una maggior uniformità nel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione dei provvedimenti dicompetenza, si allegano di seguito:• facsimili <strong>del</strong><strong>la</strong> lettera di trasmissione <strong>del</strong><strong>la</strong> documentazione inerente l’esercizio <strong>del</strong><strong>la</strong> sub<strong>del</strong>ega;• mo<strong>del</strong>lo <strong>per</strong> il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong> provvedimento autorizzativo in sub<strong>del</strong>ega;• scheda <strong>del</strong> paesaggio.I mo<strong>del</strong>li allegati sono stati rivisti in coerenza con le indicazioni fornite nel presente <strong>la</strong>voro e<strong>del</strong>le innovazioni introdotte dai recenti provvedimenti europei in materia di paesaggio, tenendoconto che il Comune, nei casi in cui si applica <strong>la</strong> sub<strong>del</strong>ega, è il soggetto a cui compete il ri<strong>la</strong>scio<strong>del</strong>le autorizzazioni paesistiche e <strong>la</strong> verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> coerenza e conformità degli interventi sul<strong>la</strong> base<strong>del</strong>le indicazioni <strong>del</strong>l’Accordo Stato-Regioni e degli indirizzi generali regionali.In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> scheda <strong>del</strong> paesaggio, <strong>la</strong>ddove chiede di specificare gli elementi e i criteri divalutazione <strong>del</strong>l’inserimento <strong>del</strong>le trasformazioni nell’ambito paesaggistico considerato e <strong>del</strong><strong>la</strong>congruenza <strong>del</strong>l’intervento con i valori riconosciuti dal vincolo, potrà costituire riferimentoprocedurale e metodologico <strong>per</strong> i competenti uffici <strong>del</strong>le amministrazioni comunali.Al contempo <strong>per</strong>metterà una più facile verifica da parte <strong>del</strong> Settore Gestione Beni Ambientali e<strong>del</strong><strong>la</strong> Soprintendenza ai Beni Architettonici e <strong>per</strong> il Paesaggio <strong>del</strong> Piemonte <strong>del</strong>le autorizzazioniri<strong>la</strong>sciate dai Comuni in regime di sub<strong>del</strong>ega, contribuendo a velocizzare i tempi procedurali.135


8.1. Facsimile lettera di trasmissione <strong>del</strong> ComuneAl<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione e GestioneUrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliCorso Regina Margherita 30410143 TorinoAl<strong>la</strong> Soprintentendenza <strong>per</strong> i BeniArchitettonici e <strong>per</strong> il Paesaggio <strong>del</strong> PiemontePiazza San Giovanni, 210100 TorinoOGGETTO:D.P.R. 616/77, art. 82, commi 1 e 2 - D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, Titolo II, Legge regionale03/04/1989, n. 20 e s.m.i., art. 13 e 13 bisEsercizio sub<strong>del</strong>ega artt. 13 e 13 bis l. r. 20/89Comune di:............................................................................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Istanza: .................................................................................................................................................Si trasmette in allegato al<strong>la</strong> presente, <strong>la</strong> seguente documentazione in unica copia, inerente ilprocedimento autorizzativo in sub<strong>del</strong>ega di cui in oggetto:• autorizzazione paesaggistica ri<strong>la</strong>sciata in sub<strong>del</strong>ega n./<strong>del</strong>............................................................................................................................................................• scheda <strong>del</strong> paesaggio• istanza <strong>del</strong> richiedente• documentazione progettuale e fotografica, così come da elenco riportato all’interno nel<strong>la</strong> scheda<strong>del</strong> paesaggio e come specificato di seguito:........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Distinti saluti.DataIl Responsabile <strong>del</strong> Competente Ufficio Comunale136


8.2. Facsimile lettera di trasmissione <strong>del</strong> Comune(cave)(nel caso di: “Ri<strong>la</strong>scio, limitatamente ad una so<strong>la</strong> volta, di autorizzazione <strong>per</strong> attività estrattiva dipietre ornamentali ai fini <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione di un progetto di coltivazione in precedenzaautorizzato ai sensi <strong>del</strong>l’art. 82, <strong>del</strong> D.P.R. 616/97” di cui all’art. 13, h ter <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89)Al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> PiemonteDirezione Pianificazione e GestioneUrbanisticaSettore Gestione Beni AmbientaliCorso Regina Margherita 30410143 TorinoAl Ministero <strong>del</strong>l’AmbienteServizio V.I.A.Via Cristoforo Colombo, 4400147 ROMAOGGETTO:D.P.R. 616/77, art. 82, commi 1 e 2 - D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, Titolo II, Legge regionale03/04/1989, n. 20 e s.m.i., art. 13 e 13 bisEsercizio sub<strong>del</strong>ega art. 13 h ter <strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. 20/89Comune di:............................................................................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Istanza: .................................................................................................................................................Si trasmette in allegato al<strong>la</strong> presente, <strong>la</strong> seguente documentazione in unica copia, inerente ilprocedimento autorizzativo in sub<strong>del</strong>ega di cui in oggetto:• autorizzazione paesaggistica ri<strong>la</strong>sciata in sub<strong>del</strong>ega n./<strong>del</strong>............................................................................................................................................................• scheda <strong>del</strong> paesaggio• istanza <strong>del</strong> richiedente• documentazione progettuale e fotografica, così come di seguito specificato:........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Distinti saluti.DataIl Responsabile <strong>del</strong> Competente Ufficio Comunale137


8.3. Facsimile autorizzazione comunale in sub<strong>del</strong>egaOGGETTO:D.P.R. 616/77, art. 82, commi 1 e 2 - D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, Titolo II, legge regionale03/04/1989, n. 20 e s.m.i., art. 13 e 13 bis – Beni AmbientaliComune di:............................................................................................................................................Intervento:.............................................................................................................................................Istanza: .................................................................................................................................................Autorizzazione comunale in virtù di sub<strong>del</strong>ega di funzioni amministrative nelle zone soggetteai disposti di cui al D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, Titolo IIAutorizzazione Comunale n./<strong>del</strong>........................................................................................................Premesso che l'art. 82 <strong>del</strong> D.P.R. n. 616/77 <strong>del</strong>ega alle Regioni l'esercizio <strong>del</strong>le funzioniamministrative già esercitate dagli organi centrali e <strong>per</strong>iferici <strong>del</strong>lo Stato in materia di tute<strong>la</strong> deiBeni Ambientali, ed in partico<strong>la</strong>re al comma 2, lettera b, <strong>del</strong> citato articolo <strong>del</strong>ega espressamente lefunzioni amministrative concernenti il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong>le autorizzazioni <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione dì o<strong>per</strong>emodificative <strong>del</strong>lo stato dei luoghi nelle località soggette ai disposti di cui al Titolo II <strong>del</strong> D. Lgs. 29ottobre 1999, n. 490,visto che gli artt. 13 e 13 bis <strong>del</strong><strong>la</strong> legge regionale 3/04/1989 n. 20 e s.m.i.nelle zone comprese negli elenchi di cui all’art. 140 <strong>del</strong> Titolo II, D. Lgs. 29 ottobre 1999, ovvero inzone soggette a vincolo di tute<strong>la</strong> paesistico-ambientale in virtù dei DD. MM. 01.08.85 emanati aisensi <strong>del</strong> D.M. 21/9/84 e nelle categorie di beni di cui all’art. 146 <strong>del</strong> Titolo II, D. Lgs. 29 ottobre1999, n. 490,sub-<strong>del</strong>egano ai Comuni dotati di Piano Rego<strong>la</strong>tore Generale adottato o approvato ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> L.r.5/12/1977, n. 56 s.m.i., le funzioni amministrative concernenti il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong>le autorizzazioni dì cuiall'art. 151 <strong>del</strong> Titolo II, D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490, così come diversamente normato dagliarticoli prima richiamati,considerato che il Comune scrivente è dotato di P.R.G. approvato/adottato ai sensi <strong>del</strong><strong>la</strong> L.r. 56/77 e<strong>per</strong>tanto è sub<strong>del</strong>egato al ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong>le autorizzazioni <strong>per</strong> gli interventi specificati agli artt. 13 e 13bis L.r. 20/89 s.m.i.;vista l'istanza .........................................................................................................................................presentata dal Sig./Soc. .........................................................................................................................in data....................................................................................................................................................diretta ad ottenere autorizzazione ai sensi <strong>del</strong>l'art. 151 <strong>del</strong> D.Lgs. 490/99 <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione di...............................................................................................................................................................nel Comune di.......................................................................................................................................in località...............................................................................................................................................considerato che <strong>la</strong> zona risulta essere vinco<strong>la</strong>ta alle norme di tute<strong>la</strong> Paesistico-Ambientale in ragionedi:- specifico atto amministrativo ai sensi <strong>del</strong>l’art. 140 o 144 <strong>del</strong> Titolo II, D. Lgs. 29 ottobre1999, D.M./D.G.R. n..............................................................................................................- inclusione nel<strong>la</strong> categoria di beni di cui trattasi all'art. 146 <strong>del</strong> Titolo II, D. Lgs. 29 ottobre1999, n. 490, lett........................................................................................................................considerato che il citato intervento rientra tra quelli disciplinati:art.13, l.r. 20/89, comma/lettera ...........................................................................................................138


art. 13 bis <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89 in quanto trattasi di ......................................................................................in accordo con quanto indicato all’art. 9 <strong>del</strong>l’Accordo 19 aprile 2001 – “Conferenza <strong>per</strong> i rapportitra lo Stato e le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sull’esercizio dei poteri inmateria di paesaggio”,visto il D.P.R. 616/77, art. 82;visto il Titolo II <strong>del</strong> D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490;vista <strong>la</strong> l.r. 20/89 e successive modificazioni ed integrazioni;SI AUTORIZZAai sensi e <strong>per</strong> gli effetti <strong>del</strong>l'art. 13, lett. ..................... o <strong>del</strong>l'art. 13 bis <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89 s.m.i.,il Sig./<strong>la</strong> Soc. .........................................................................................................................................residente a..............................................................................................................................................al<strong>la</strong> realizzazione <strong>del</strong>l'intervento consistente in....................................................................................nel Comune di ......................................................................................................................................località...................................................................................................................................................come da progetto presentato,alle seguenti condizioni:..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................In conformità ai disposti di cui all'art. 14 <strong>del</strong><strong>la</strong> l.r. 20/89 s.m.i., <strong>la</strong> presente autorizzazione Comunalesarà immediatamente trasmessa contestualmente al<strong>la</strong> Soprintendenza ai Beni Architettonici e <strong>per</strong> ilPaesaggio ed al<strong>la</strong> <strong>Regione</strong> Piemonte – Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica – SettoreGestione Beni Ambientali.DataIl Responsabile <strong>del</strong> Competente Ufficio Comunale139


8.4. Facsimile Scheda <strong>del</strong> PaesaggioSCHEDA DEL <strong>PAESAGGIO</strong>Scheda riassuntiva dei dati inerenti l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sub<strong>del</strong>ega ai sensi degli artt. 13 e 13 bis<strong>del</strong><strong>la</strong> l. r. n. 20/89da compi<strong>la</strong>rsi a cura degli uffici comunaliComune:................................................................................................................................................Richiedente:..........................................................................................................................................Oggetto:..................................................................................................................................................Ragione <strong>del</strong>/dei vincoli paesistico/ambientali(°) art. 24, l.r. 56/77..................................................................................................................................(°) art. 2, Titolo I, D. Lgs. 490/99 ............................................................................................................(°) art. 139, Titolo II, D. Lgs. 490/99.......................................................................................................(°) Barrare <strong>la</strong>/le voci corrispondentiIndicazione <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sub<strong>del</strong>ega (l.r. 20/89 e s.m.i.)Tipologia interventi art. 13, comma.........................................................................................................Sub<strong>del</strong>ega territoriale art. 13 bis ..............................................................................................................(spiegare le motivazioni che legittimano l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> sub-<strong>del</strong>ega. Nel caso di fiumi, torrentio corsi d’acqua iscritti negli elenchi di cui al T.U. <strong>del</strong>le disposizioni di Legge sulle acque edimpianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11/12/1933, n. 1775, indicarne il nome)Strumento urbanistico vigenteStrumento.................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................Strumenti di pianificazionePiano paesistico/P.T.O./Piano d’area/ [Altro]............................................................................................................................................................................................................................................................adottato il .................................................................................................................................................approvato il...............................................................................................................................................(°) Barrare <strong>la</strong>/le voci corrispondenti e completare con i dati re<strong>la</strong>tiviPrecedenti autorizzazioni paesistico/ambientali (re<strong>la</strong>tivi all’istanza <strong>del</strong> richiedente)D.G.R./Determinazioni n. .......<strong>del</strong>..............................Autorizzazioni comunali in regime di sub<strong>del</strong>ega n.................<strong>del</strong>............................................................140


Elementi di valutazione che hanno motivato il ri<strong>la</strong>scio <strong>del</strong> provvedimento autorizzativo• Verifica <strong>del</strong><strong>la</strong> coerenza(*) con gli obiettivi di qualità paesistica (#)(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi(#) Accordo 19 aprile 2001 – art. 4: Obiettivi di qualità paesistica :−−mantenimento <strong>del</strong>le caratteristiche, dei valori costitutivi e <strong>del</strong>le morfologie, tenendo conto anche <strong>del</strong>le tipologiearchitettoniche, nonché <strong>del</strong>le tecniche e dei materiali costruttivi tradizionali;previsione di linee di sviluppo compatibili con i diversi valori riconosciuti e tali da non diminuire il pregiopaesistico <strong>del</strong> territorio, con partico<strong>la</strong>re attenzione al<strong>la</strong> salvaguardia <strong>del</strong>le aree agricole;− riqualificazione <strong>del</strong>le parti compromesse o degradate <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o dei valori preesistenti ovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong> creazionedi nuovi valori paesistici coerenti ed integrati...............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................• Elementi di congruità (*) <strong>del</strong>l’intervento con il contesto e con i valori riconosciuti dal<strong>la</strong> lettura einterpretazione <strong>del</strong>l’ambito considerato(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................• Mitigazioni e compensazioni (*) <strong>del</strong>le eventuali criticità proposte dal progetto(*) Accordo 19 aprile 2001 – art. 9: Controllo sugli interventi..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................• Eventuali prescrizioni date quali condizioni al<strong>la</strong> realizzazione..............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................Documentazione da allegare in unica copia− Nota di trasmissione <strong>del</strong>l’Amministrazione comunale− Autorizzazione paesaggistica ri<strong>la</strong>sciata in esercizio di sub<strong>del</strong>ega n. <strong>del</strong>− Scheda <strong>del</strong> paesaggio− Eventuali pareri (Commissione Edilizia, Ente parco, ecc…)− Documentazione progettuale (istanza <strong>del</strong> richiedente, documentazione fotografica, e<strong>la</strong>boratigrafici di rilievo <strong>del</strong>lo stato di fatto, e<strong>la</strong>borati di progetto, re<strong>la</strong>zione tecnica e paesaggisticoambientalecome da indicazioni date <strong>per</strong> i procedimenti autorizzativi di competenza degli ufficiregionali).Note...............................................................................................................................................................DataIl Responsabile <strong>del</strong> competente Ufficio ComunaleSpazio Riservato agli Uffici Regionali141


BibliografiaAIAPP, Inserimento <strong>del</strong>le infrastrutture nel paesaggio francese, in Quaderno supplemento diArchitettura <strong>del</strong> paesaggio, Mi<strong>la</strong>no, Alinea, ottobre 2000F. AGOSTONI, C. M. MARINONI, Manuale di progettazione di spazi verdi, Ozzano Emilia (BO),Zanichelli, 1987BOCA, G. ONETO, Analisi Paesaggistica – Manuale <strong>per</strong> <strong>la</strong> preparazione dei piani previsti dal<strong>la</strong>Legge Ga<strong>la</strong>sso, Mi<strong>la</strong>no, Piro<strong>la</strong> Editore, 1986M. BORIANI, L. SCAZZOSI, Natura ed architettura - La conservazione <strong>del</strong> patrimonio paesistico,Mi<strong>la</strong>no, Città studi, 1994L. CARAVAGGI, Paesaggi di paesaggi, Roma, Meltemi editore, 2002CD-ROM “L’impatto visivo <strong>del</strong>le cabine elettriche, da oggetto funzionale a elemento <strong>del</strong>paesaggio”, realizzato da ENEL Distribuzione, Direzione Piemonte e Valle d’Aosta, SviluppoRisorseCHIUSOLI, La scienza <strong>del</strong> paesaggio, Bologna, Clueb, 1999A. CLEMENTI, Revisioni di paesaggio, Roma, Meltemi editore, 2002P. CORNELINI, C. CRIVELLI, F. PALMIERI, G. SAULI, Il nuovo corso, in Acer, Mi<strong>la</strong>no, 2001,n. 2, pp. 54 – 58P.D’ANGELO, Estetica <strong>del</strong><strong>la</strong> natura. Bellezza naturale, paesaggio, arte ambientale, EditoriLaterza, 2001DIPARTIMENTO FEDERALE DELL’INTERNO, Trasporto <strong>del</strong>l’energia elettrica e protezione<strong>del</strong> paesaggio - Direttive, Berna, novembre 1980FLORTECNICA, La continuità e <strong>la</strong> contiguità floristica e paesaggistica nel<strong>la</strong> progettazione deigiardini – Atti <strong>del</strong> Seminario, Torino, 25 maggio 2000B. GUCCIONE, Progettazione paesaggistica, idee ed es<strong>per</strong>ienze, in I quaderni di Lineaverde,Mi<strong>la</strong>no, 2001V. INGEGNOLI, Fondamenti di ecologia <strong>del</strong> paesaggio, Mi<strong>la</strong>no, Città Studi, 1994ISPAR – R. BAROCCHI (a cura di), Manualetto di progettazione rispettosa <strong>del</strong> paesaggio ad usodi professionisti e <strong>del</strong>le commissioni edilizie integrate, Gorizia, Edizioni <strong>del</strong><strong>la</strong> Laguna, 2002P. LASSINI, D. PANDAKOVIC, Il disegno <strong>del</strong> paesaggio forestale, Mi<strong>la</strong>no, Il Verde Editoriale,1996S. MELCEVSCHI, L. BISAGNI, A. GARIBOLDI, Reti ecologiche ed interventi di miglioramentoambientale, Mi<strong>la</strong>no, Il Verde Editoriale, 1996142


E. MUZZI, F. NEONATO, A. VIGNATI, Colture e paesaggio nel<strong>la</strong> collina bolognese, in GenioRurale, Edagricole, aprile 1986, anno XLIX, n.4, pp. 41 - 46E. MUZZI, F. NEONATO, A. VIGNATI, Stabilità dei terreni e tecniche di <strong>la</strong>vorazione, in GenioRurale, Ed agricole, maggio 1988, anno LI, n.5, pp.47 - 52F. NEONATO, L. RAGGI, Paesaggio e tecniche di recu<strong>per</strong>o ambientale, in Monti e boschi, 1995,n.6, pp. 14 - 17M. PAZIENTI (a cura di), Lo studio d’impatto ambientale: elementi <strong>per</strong> un manuale, Mi<strong>la</strong>no,Franco Angeli, 1991P. PICCAROLO, Spazi verdi pubblici e privati. Progetto, manutenzione, gestione, Mi<strong>la</strong>no, HoepliA. POSTIGLIONE (a cura di), Codice <strong>del</strong>l’Ambiente con direttive comunitarie e leggi regionalicorredato di giurisprudenza, Repubblica di San Marino, Maggioli Editore, 1998POLITECNICO e UNIVERSITA’ DI TORINO, DIPARTIMENTO INTERATENEOTERRITORIO, Valutazione Ambientale Strategica <strong>del</strong> programma <strong>per</strong> le Olimpiadi Invernali 2006,Torino, ottobre 2000PROVINCIA di BIELLA, ASSESSORATO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, C.A.U.A. –Ogni luogo <strong>la</strong> sua casa, Biel<strong>la</strong>REGIONE EMILIA ROMAGNA, REGIONE VENETO, Manuale tecnico di ingegnerianaturalistica, Bologna, Centro di formazione professionale “O. Ma<strong>la</strong>guti”, 1993REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA, DIREZIONE REGIONALE DELLAPIANIFICAZIONE TERRITORIALE, Il corso d’acqua - Tute<strong>la</strong> e progettazione degli interventi,Udine, Ufficio Stampa e Pubbliche Re<strong>la</strong>zioni <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong>, novembre 1992REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA, DIREZIONE REGIONALE DELLAPIANIFICAZIONE TERRITORIALE, La tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio nel Friuli Venezia Giulia, vol. I,Udine, Ufficio Stampa e Pubbliche Re<strong>la</strong>zioni <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong>, 1993REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA, DIREZIONE REGIONALE DELLAPIANIFICAZIONE TERRITORIALE, La tute<strong>la</strong> <strong>del</strong> paesaggio nel Friuli Venezia Giulia, vol. II,Udine, Ufficio Stampa e Pubbliche Re<strong>la</strong>zioni <strong>del</strong><strong>la</strong> <strong>Regione</strong>, 1992REGIONE PIEMONTE – ASSESSORATO ECONOMIA MONTANA E FORESTE, TipiForestali <strong>del</strong> Piemonte, settembre 1997REGIONE PIEMONTE - DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA, Guida<strong>per</strong> <strong>la</strong> pianificazione in aree extraurbane nell’ambito <strong>del</strong> PTR Ovest Ticino, vol. I, Torino,novembre 1998REGIONE PIEMONTE - DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA, Guida<strong>per</strong> gli interventi edilizi di recu<strong>per</strong>o degli edifici agricoli tradizionali, zona Bassa Langa e Roero,vol. II, Torino, novembre 1998REGIONE PIEMONTE - DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA,Sistema <strong>del</strong>le colline centrali <strong>del</strong> Piemonte Langhe – Monferrato – Roero, Studio d’inquadramento,Torino, novembre 1999143


REGIONE PIEMONTE - DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA, Guida<strong>per</strong> gli interventi edilizi nell’area territoriale dei Comuni <strong>del</strong>l’associazione <strong>del</strong> Barolo, Torino,luglio 2000REGIONE PIEMONTE - DIREZIONE PIANIFICAZIONE E GESTIONE URBANISTICA, Guide<strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o <strong>del</strong> patrimonio edilizio tradizionale - Atti <strong>del</strong> seminario, Fontanafredda, 15settembre 2000REGIONE PIEMONTE – ISPAR, La capacità d’uso dei suoli <strong>del</strong> Piemonte, Torino, Edizionil’équipe, 1982V. ROMANI, Il paesaggio - Teoria e pianificazione, Mi<strong>la</strong>no, Franco Angeli, 1994V. ROMANI, Il paesaggio <strong>del</strong>l’Alto Garda Bresciano - Studio <strong>per</strong> un Piano Paesistico, GrafoEdizioniR. VISMARA, Protezione ambientale. Criteri e tecniche <strong>per</strong> <strong>la</strong> pianificazione territoriale, Casoria(Na), Gruppo editoriale Esselibri – Simone, dicembre 2001144

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