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Tunisia Philippe Daverio - Faac

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Dell’antica città fenicia, checontese a Roma il dominiosul Mediterraneo fino allasua totale distruzione al terminedella terza guerra punica, oggi nonrimane quasi nulla, ma i resti pregevolidel periodo di dominazioneromana, e poi araba, valgono sicuramenteuna visita. Chi è alla ricercadelle vestigia del passato, che perla <strong>Tunisia</strong> significano una continuasovrapposizione di civiltà e culture,dai berberi e fenici passando peri romani, i barbari, gli arabi, i turchie i francesi, non può tralasciare lacapitale, Tunisi, dove si possonoammirare l’arte delle moschee (inparticolare quella della Medina, ilquartiere vecchio centrale dichiaratopatrimonio del genere umanonel 1981). Nella capitale c’è ancheil Museo del Bardo, antica dimoradei beys husseiniti, che offre bellissimecollezioni di oggetti antichi.La città nuova è invece moltopiù europea nella sua struttura: lì,quasi a sorpresa, si trova la cristianacattedrale di San Vincenzo cheriporta influenze bizantine, gotichee arabe. La vera essenza araba della<strong>Tunisia</strong> la si può però respirare ancorameglio a Kairouan, che è statoil primo avamposto arabo in terratunisina. Qui si trovano la GrandeMoschea (che risale al IX secolo)e la Moschea delle tre porte, conla facciata arricchita da splendidecalligrafie. In ogni città si trova ilmercato, il suk, dove perdersi letteralmentenello shopping, per poimagari rilassarsi in un tipico hammam.Restando nella parte centraledella <strong>Tunisia</strong>, gli appassionati diarcheologia potranno trovare paneper i loro denti: nel sito di El-Jem sitrovano i resti di un immenso anfiteatro,il terzo per grandezza ditutto l’Impero romano, e poco piùin là si incontrano i resti dell’anticacittà romana di Sufetula (oggiSbeitla). Ma non sono solo le traccedella storia, pur ricchissime, a renderequesta piccola lingua d’Africaindimenticabile. Il sud del Paese èlambito dal deserto del Sahara e ipaesaggi sono fatti di laghi salati(il più vasto e quello di Cott el-Jerid) e oasi e palmeti come quellodi Tozeur, cittadina sul confine deldeserto. Siamo quasi nel territoriodei berberi, le cui architetture sipossono osservare a Matmata e Tataouine.Per chi non teme il caldo (l’estateè comunque un periodo moltosconsigliabile per un viaggionell’entroterra) si può anche volarein mongolfiera sopra il deserto.Djerba, Monastir e Hammamet,dicevamo all’inizio. Per chi ama ilrelax e vuole godersi un mare daicolori unici queste tre mete, anchese molto affollate di turisti, sonoquasi d’obbligo. Ma chi preferiscerestare un po’ più appartato, purin località turistiche rinomate, puòscegliere le isole Kerkenna, arcipelgoall’altezza del porto di Sfax. Leisole hanno grande fascino: romantichee tranquille (i tramonti sulmare sono i migliori della <strong>Tunisia</strong>)sono famose per le gite in feluca.Questa è una tipica barca a velabassa usata per la pesca.Il cous cous a base di pesce, la mechouia(un’insalata di pomodori,peperoncino piccante e cipolle cottiinsieme condita con olio d’oliva eservita cosparsa di tonno e uovasode) e la torta di datteri, sono trepiatti imperdibili.Un’altra città che vive sulla pescama che, negli ultimi anni, sta vedendocrescere le proprie attrattiveturistiche è Tabarka. Si trovadalla parte opposta della <strong>Tunisia</strong>,sulla costa nord-occidentale, quasial confine con l’Algeria. È un piccoloporto di pesca che tra il 1540e il 1740 fu colonia genovese e cheè famosa per il corallo, l’industriadel sughero e un festival jazz chesi tiene a luglio. La particolaritàgeografica della zona sono le montagnedi roccia che arrivano quasisul mare e si alternano a lunghespiagge di sabbia fine. Fondali protettie incontaminati, con aragoste,gorgonie, branzini e cernie, oltreovviamente a incantevoli coralli,attendono chi si immerge nelle acqueattorno a Tabarka.Ma l’offerta turistica offre anchealtri spunti interessanti: passeggiatea cavallo, a piedi o in biciclettanegli oltre 500 km di piste tracciatenell’entroterra, oppure interminabilipartite a golf negli attrezzatissimicampi di cui dispone il circondario.Poco distante c’è anche ilpaese di Ain Draham, un angolo diSvizzera, verde e fresco, sulle montagnealla frontiera algerina. È unadelle tante prove che testimonianocome la <strong>Tunisia</strong> sia una terra daitantissimi volti, non solo dal puntovista culturale ma anche paesaggistico.Un’Africa mediterranea,sull’altra sponda del nostro mare,molto più vicina a noi di quanto sipotrebbe immaginare.23

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