indirizzati a <strong>per</strong>sone con diversa ab<strong>il</strong>ità; alla società civ<strong>il</strong>e, da informare attraverso specifiche campagne disensib<strong>il</strong>izzazione.Dall’analisi dei questionari, ma anche dalle interviste e dai tavoli di discussione tenutisi con gli attori regionali nelcorso del 2010, sono emerse alcune criticità ma anche evidenti punti di forza del sistema regionale.In Italia c’è forte fermento intorno alle tecnologie innovative <strong>per</strong> la qualità <strong>della</strong> vita. Per quanto riguarda la <strong>Puglia</strong>,si può affermare che da qualche anno si è posta l’attenzione al settore e si stanno avviando iniziative di r<strong>il</strong>ievo.Una seconda criticità è legata alla mancanza di conoscenza approfondita di questo mercato da parte del settorepubblico, degli o<strong>per</strong>atori privati e spesso degli stessi utenti finali. Essendo un settore in grande evoluzionetecnologica, non è <strong>per</strong>altro fac<strong>il</strong>e, <strong>per</strong> gli utenti, pubblici o privati, trovare informazioni accurate, aggiornate ed ut<strong>il</strong>i<strong>per</strong> selezionare gli strumenti tecnologici più adatti alle proprie esigenze. E’ emblematico quanto emerge circa lacarenza di collegamenti tra le aziende produttrici di aus<strong>il</strong>i <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>miglioramento</strong> <strong>della</strong> qualità <strong>della</strong> vita e le strutturededicate all’assistenza di anziani o disab<strong>il</strong>i. Alcuni attori sostengono, inoltre, che anche <strong>il</strong> Sistema SanitarioNazionale italiano non sempre tiene conto delle più recenti innovazioni tecnologiche. Emerge quindi la necessità divisitare mostre e fiere specializzate di settore <strong>per</strong> aggiornarsi e conoscere l’evoluzione del settore.Dalla lettura dei questionari risulta che ben un terzo dei rispondenti considera un punto di criticità la capacità diaccesso a fonti di finanziamento. Molto distanziati, in termini <strong>per</strong>centuali, sono gli altri punti di debolezzaindividuati dagli attori regionali: la carenza nelle reti di relazioni e la mancanza di disponib<strong>il</strong>ità di risorse umanededicate alla R&S (17% ciascuno); la carenza nella tempestività del <strong>servizi</strong>o offerto (14%).Sempre tra le criticità emerge la carenza e frammentarietà <strong>della</strong> comunicazione fra i vari attori coinvolti nella f<strong>il</strong>ieradei <strong>beni</strong> e <strong>servizi</strong> <strong>per</strong> la qualità <strong>della</strong> vita; le relazioni sono ancora molto limitate e sporadiche e <strong>per</strong> questa ragioneoccorre stimolare e incentivare l’incontro fra <strong>il</strong> mondo <strong>della</strong> ricerca; le istituzioni, le imprese e infine <strong>il</strong> terzosettore; ancora, l’esigua richiesta di aus<strong>il</strong>i dovuta a disinformazione e scarsa conoscenza delle nuove tecnologie delsettore, di contro <strong>per</strong>ò <strong>il</strong> fabbisogno espresso dai soggetti con ab<strong>il</strong>ità differente non sempre trova una rispostanelle tecnologie presenti; infine una certa attitudine alla autoreferenzialità.Tra i punti di forza, emergono dai questionari soprattutto tre elementi: la qualità del <strong>servizi</strong>o offerto dagli attoriregionali (<strong>per</strong> 61 rispondenti), la qualità del capitale umano proprio e la loro conoscenza del territorio (<strong>per</strong>rispettivamente 54 e 52 attori regionali). Altri elementi di forza individuati dagli o<strong>per</strong>atori pugliesi sono: ladisponib<strong>il</strong>ità di risorse umane dedicate alla ricerca e sv<strong>il</strong>uppo (che è un punto di forza <strong>per</strong> <strong>il</strong> 35 rispondenti), le retidi relazioni (34), la tempestività del <strong>servizi</strong>o offerto (32), <strong>il</strong> prezzo offerto (24) e la fac<strong>il</strong>ità di accesso a risorsefinanziarie (15 soggetti). Infine, la disponib<strong>il</strong>ità di capitale umano altamente specializzato proveniente dal mondouniversitario e con competenze tecnologiche trasversali.14
Figura 5: Punti di forza e debolezza del sistema regionaleIn conclusione, possiamo affermare che dall’indagine è emerso che <strong>il</strong> settore delle tecnologie innovative <strong>per</strong> laqualità <strong>della</strong> vita è estremamente trasversale. I potenziali fornitori di tecnologie innovative considerati o<strong>per</strong>ano neisettori più diversi, dall’agroalimentare al meccanico, dal settore informatico all’elettronica. Inoltre le imprese e icentri di ricerca hanno quasi sempre una focalizzazione non esclusiva, cioè o<strong>per</strong>ano sia sul mercato deinormodotati che su quello dei portatori di handicap o degli anziani. Da ciò ne consegue la presenza di un elevatonumero di attori, spesso di diffic<strong>il</strong>e individuazione.A ciò si aggiunga che esistono competenze ed iniziative significative a livello scientifico e tecnologico, distribuite sututto <strong>il</strong> territorio regionale, e che possono sicuramente rappresentare un’ottima base <strong>per</strong> la programmazioneregionale futura e <strong>il</strong> conseguente sv<strong>il</strong>uppo del settore.È inoltre fondamentale iniziare a considerare le <strong>per</strong>sone anziane e con disab<strong>il</strong>ità come una classe di utenti r<strong>il</strong>evantia cui la tecnologia può fornire supporto <strong>per</strong> garantirne l’indipendenza fisica e psicologica. Per <strong>il</strong> sistema regionalefondamentale è, quindi, promuovere e supportare lo sv<strong>il</strong>uppo di modelli di business che tengano conto di questonuovo approccio, dall’altro, prevedere investimenti in questo settore, incentivando la collaborazione pubblicoprivato.15