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ISTRUZIONI TECNICHE - Regione Toscana

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Il dato che si ottiene dalla rottura a compressione del provino (R di carota) non è rappresentativodell’effettiva qualità del conglomerato, in quanto, rispetto alla resistenza caratteristicaconvenzionale (resistenza a 28 gg. misurata in condizioni standard su provini normalizzati) risentedei seguenti fattori:• dimensioni e forma del campione;• direzione di perforazione rispetto a quella del getto;• posizione del prelievo nell’ambito dell’elemento strutturale;• presenza di armature;• passaggio dalla resistenza cilindrica a quella cubica;• modalità di preparazione e stagionatura;• maturazione al momento del prelievo.La valutazione dell’entità dell’influenza con cui tali fattori condizionano il valore di resistenza èincerta. Le formulazioni presenti in letteratura per l’interpretazione dei risultati tengono conto deisuddetti fattori attraverso dei coefficienti correttivi che, applicati al valore di Rcar, consentono diottenere sia il valore di resistenza del calcestruzzo in situ, sia la resistenza cubica convenzionale.Il secondo valore si ottiene infatti da una maggiorazione di circa il 30% rispetto al primo perriportare il valore del cls di cantiere a quello migliorativo dato da condizioni standard dipreparazione e maturazione.• LIMITI1. Il valore puntuale dell’indagine è uno dei limiti per l’estensibilità dei risultati ottenuti, soprattuttoin considerazione del fatto che le indagini vengono effettuate nella maggior parte dei casi sustrutture in c.a. realizzate negli anni ’60 – ‘70, periodo nel quale non erano predisposti controllidi qualità dei materiali nell’esecuzione dei getti.2. Si evidenzia che la legislazione tecnica italiana non fornisce una specifica normativa diriferimento per l’utilizzo delle formule presenti in letteratura, né chiarisce se il valore diriferimento da utilizzare sia quello relativo alla Resistenza cubica in situ oppure alla Resistenzacubica convenzionale.L’Ufficio Regionale ritiene preferibile considerare il valore di Resistenza cubica in situ, cherispecchia maggiormente le reali caratteristiche meccaniche del calcestruzzo relativamenteall’edificio indagato.3. Spetta comunque al professionista o all’Ufficio Tecnico competente valutare e adottareformulazioni maggiormente adatte a rappresentare la situazione esaminata.Per una trattazione completa dell’argomento si rimanda all’ALLEGATO E.22.6 CONCLUSIONILe indagini di valutazione della qualità del calcestruzzo condotte dalla <strong>Regione</strong> <strong>Toscana</strong> sugliedifici strategici e rilevanti, in particolare scuole, delle zone a maggior rischio sismico, hannofornito un quadro dello stato di salute, in relazione all’età, del patrimonio edilizio regionale edinformazioni utili ad una successiva valutazione in termini di vulnerabilità sismica.I risultati di tali indagini hanno evidenziato per molti edifici realizzati principalmente nel ventennio1950-1970, la presenza di conglomerati con caratteristiche strutturali inferiori sia, ovviamente, aquelle richieste dalla normativa attualmente in vigore sia, dato sicuramente più preoccupante, aquelle richieste dalla normativa vigente all’epoca di costruzione del fabbricato (ad es. R.D.2229/39).La presenza di queste condizioni ha reso poco affidabili in termini di sicurezza e di esposizione alrischio sismico parte delle strutture esistenti in cemento armato presenti sul territorio regionale,rendendo improrogabile lo sviluppo di attività finalizzate all’approfondimento delle conoscenzesulle caratteristiche prestazionali di tale materiale, al fine di determinare in maniera univoca laresistenza effettiva delle strutture esistenti, valida anche per un’eventuale progettazione degliinterventi di adeguamento e miglioramento sismico.

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