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EDILIZIA - ance verona

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Sommarioagosto 2011p. 439• Marani, in manovra troppi tagli agli investimenti epochi alla politicaiAutorizzazione del Tribunale C.P.di Verona n. 3763del 12-6-1948Comitato di redazione:Marani Gr.Uff. Geom. AndreaAloisi Geom. PietroBellè Avv. DamianoCacciatori Arch. RenzoCalò Arch. AntonioCengia Geom. AlbertoFarinelli Ing. Fr<strong>ance</strong>scoTrestini Geom. CarloDirettore ResponsabileSandri Dott. AlbertoDirezione e Redazione:37121 VeronaVia Teatro Filarmonico, 5Tel. 045 8002516 - 045 594764Fax 045 8010650E-mail:collegiocostruttoriedili@<strong>ance</strong>vr.itSito internet: www.<strong>ance</strong>.itLa collaborazione a Edilizia Veroneseè aperta a tutti. Gli articoli devonoessere trasmessi sempre dattiloscrittied in duplice copia, allaredazione di Edilizia Veronese e laloro pubblicazione è subordinata algiudizio insindacabile del Comitatodi Redazione.L’accettazione di uno scritto nonimplica da parte del Comitati di Redazionedel Collegio di cui EdiliziaVeronese stessa è l’organo, riconoscimentood approvazione delleteorie o delle opinioni dell’autore.p. 452p. 448<strong>ance</strong> veneto• Attività di Ance Veneto in materia di Patto diStabilità• Approvazione del Prezzario Regionale deiLavori Pubblici 2011Enti Pariteticieditorialep. 441 • Beni rifugio? Il mattone• Dati Istat economia Veronese nel primo trimestre2011. Analisi della Camera di Commercio• Più risorse alle imprese• Con il progetto “Docet” capocantieri specialisti nel restauro• Iniziativa Fondazione Edilscuola, Esev, Cassa Edile di Verona, Comitatoparitetico Territoriale e Comune di Soave• Intesa per favorire il reinserimento di 30 lavoratori edilip. 457UrbanisticaTerritorio Ambiente• Piano Casa del Veneto – Modifiche allaLegge e proroga al 30 dicembre 2011• Presentato in Gran Guardia il Pianodegli InterventiGli articoli non pubblicati non vengonorestituiti.La riproduzione, anche parziale diarticoli o disegni, è subordinata allacitazione della fonte.Pubblicità: Agenzia OEPI37122 Verona, Piazza Cittadella, 9Tel. 045 596036 - Fax 045 8001490www.oepipubblicita.itProgetto grafico e Stampa:Grafiche AuroraVia della Scienza, 21Tel. 045 8511447 r.a.Fax 045 8511451grafiche.aurora@graficheaurora.itp. 460Lavori Pubblici• Decreto Sviluppo – Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge diconversione• Con il dl sviluppo stop alle riserve negli appalti• I criteri interpretativi per il rilascio delle attestazioni diqualificazione nel periodo transitorio previsto dal D.P.R. n.207/2010• Al via la Stazione unica appaltante• Blocco infrastrutture: pesanti le ricadute economiche• Tracciabilità dei flussi finanziari: pubblicate le linee guidadell’Autorità di Vigilanza• Viabilità. L’arteria “Mediana” è definita strategica per icollegamenti tra i Comuni del Veronese


p. 476Economia Finanza• Nel 2010 consumi fermi a un +0,5%. Il 2011 non stadando segnali significativi con un + 1,1% secondo l’indiceConfcommerciop. 464NEWSFiscalep. 477• D.L. 98/2011: Principali contenuti della “Manovracorrettiva” in materia fiscale• Iva – Chiarimenti ministeriali• Prima casa. Chiarita la decadenza dal bonus• Operazioni Iva: chiarimenti sullo “spesometro”p. 485Qualità del CostruitoEnergie Rinnovabili• D.Lgs. 28/2011: le nuove regole in materia di certificazioneenergetica degli edifici e il ruolo del notaio• Buzzetti, nelle città verdi la sfida del comparto immobiliareSicurezzap. 487 • Morti sul lavoro in calo nel 2010p. 488Estero• Edilizia, sostenibilità e qualità per il rilanciop. 490In Parlamento• Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalitànella pubblica amministrazione: dal Senato il primo via liberaGRUPPO GIOVANIp. 492 • Seminario del Gruppo Giovani Ance Verona Costruttori Edili


editoriale439Accordo AnceUnicredit:due milioni per far ripartirele costruzioniUna collaborazione tra Ance e Unicredit per dareuna risposta concreta alla crisi dell’edilizia. E’ questol’obiettivo dell’iniziativa “Ripresa Cantieri Italia”:l’accordo, siglato a livello nazionale, è stato presentatoper la prima volta a livello locale a Verona, da AndreaMarani, presidente Ance Verona e Vice PresidenteAnce Nazionale, Claudio Aldo Rigo, Responsabiledi Territorio Nord Est di UniCredit e Romano Artoni,Direttore Esecutivo Famiglie & PMI Triveneto Occidentaledi UniCredit.A livello nazionale l’accordo prevede un plafond di 2miliardi di euro per i prossimi 2 anni, prorogabile peraltri 12 mesi, per finanziare nuovi sviluppi immobiliaria carattere residenziale, un osservatorio per monitorareil mercato e favorirne la trasparenza, una “camera dicompensazione” per gestire le criticità, collaborazionetra le Business School di UniCredit e di Ance per laformazione e assistenza alle imprese italiane chelavorano all’estero. “Ripresa Cantieri Italia” stabiliscei criteri per individuare le aziende e le iniziative dafinanziare, la cui dimensione–target è fissata tra 3 e 15milioni di euro.«Si tratta di un accordo sottoscritto a livello di Ancenazionale – ha spiegato Andrea Marani - ho portatoedilizia veronese


ARTICOLI DI FONDOavanti questo progetto con lo staff di Ance e diUniCredit. L’obiettivo è capire le difficoltà che le impresedi costruzioni hanno nel rapportarsi con le Banche, leloro necessità. Vogliamo trovare insieme un progettodi sviluppo per il settore e vogliamo trovarlo con leBanche perché questa crisi è nata da un dialogo nonadeguato Banche-imprese. Dobbiamo impegnarci arimettere in moto l’economia italiana. Questo accordo- ha sottolineato Marani - riguarda i finanziamenti,la necessità di andare incontro alle richieste del clientemantenendo un occhio attento alle esigenze del mercatoper far ripartire i cantieri. Ma accordi di questo tiponon bastano se non c’è un colpo di mano da partedel Ministro Giulio Tremonti: servono agevolazioni eaiuti dall’alto per far ripartire l’economia». Da parte suaClaudio Aldo Rigo ha sottolineato come nell’attualequadro congiunturale “si sia registrata una significativariduzione degli investimenti nel mercato immobiliare,un settore che comunque dà un contributo importanteal sistema economico sia in termini di investimenti chedi occupazione. E’ dunque necessario continuare apromuovere iniziative di qualità con approccio selettivoper supportare il comparto. Per questo UniCredit hasiglato questo accordo con Ance riconoscendo la suaimportanza nell’assistenza alle imprese. Accordo cheoggi formalmente rendiamo operativo per la provinciadi Verona con soluzioni personalizzate di finanziamentoe servizio attraverso il dialogo costruttivo tra la Bancae le imprese – sottolinea-. Per questo è di fondamentaleimportanza il contributo tecnico consulenziale einformativo fornito da Ance. Un aspetto non secondarioinfine è dato dalla formazione. Al riguardo è inprogramma la collaborazione tra le rispettive scuole diBusiness con la creazione di interventi mirati a servizioe supporto delle aziende». L’accordo quadro saràdeclinato anche nel veronese con forme di collaborazionequali un Osservatorio Ance-UniCredit e un Tavolo diconfronto congiunto. Gli obiettivi sono diversi, si vuoleinfatti favorire una più efficace gestione delle criticitàdei progetti in corso, ma non solo. Grazie a una fortesinergia territoriale e al monitoraggio dell’andamentodel settore sarà possibile supportare nuove iniziativeimmobiliari. “Inoltre – ha aggiunto Romano Artoni -grazie alla nostra presenza internazionale, puntiamoa sostenere le imprese di costruzione veronesi chelavorano all’estero o che vogliono esportare anche inquesto settore il “made in Italy”».Unicredit e Ance, infine, si impegneranno nei prossimimesi a sviluppare una linea di prodotti finanziari per leimprese che realizzano immobili ecosostenibili (“mutuiverdi”).440edilizia veroneseEdil Zamperini snc - Via Belvedere, 33 - 37023 AZZAGO di Grezzana (Vr) - Tel. 045 8781623 - effelle_zamperini@libero.it


Il Presidente Andrea MaraniMarani:inmanovratroppitagli agliinvestimentie pochi allapoliticaeditorialeIl Presidente di Ance Verona, AndreaMarani, commenta così la manovra, finalizzata alraggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014, checomporta una correzione quantificabile in 48 miliardidi euro.“Tale correzione viene in parte attuata attraverso unariduzione degli stanziamenti iscritti nelbilancio. Si tratta di 1,5 miliardi nel 2012, 3,5miliardi di euro nel 2013 e 5 miliardi di euronel 2014.Il timore e` che questi tagli, come gia` accaduto in passato,vadano a incidere ancora una volta sulla componentein conto capitale della spesa pubblica e in particolaresu quella destinata alla realizzazione di nuoveinfrastrutture, gia` colpita dalle manovre finanziariedegli ultimi anni, che hanno sensibilmente ridotto lerisorse per nuovi investimenti infrastrutturali(-10,4% nel 2009, -9,5% nel 2010 e -18,4% nel 2011,per una riduzione complessiva, nel triennio,del 34%)”.“Condividiamo” prosegue Marani, “la necessita` diuna manovra di rigore che persegua il giusto obiettivodel pareggio di bilancio entro il 2014. Allo stesso tempochiediamo che sia finalmente avviata una vera stagionedi crescita e di sviluppo. Il contenimento del debitopubblico non puo` essere l`unica meta attualmenteconseguibile. Cosi` il paese arretra, e le nostre impresechiudono. La lenta emorragia di lavoratori che il settoresta vivendo ormai da quasi tre anni e` inarrestabile:si stanno perdendo alla spicciolata, senza troppoclamore anche della stampa, migliaia di operai ognimese. Dall`inizio della crisi siamo gia` arrivati a circa350 mila addetti in meno in tutto il settore dell`edilizia.Mondo Politico ed Economico: questo è un problemanon solo dei Costruttori, ma ben più grave, sociale!”“Eppure”, prosegue il Presidente di AnceVerona, “come evidenziano i dati di tutti gli istituti diricerca a cominciare dal Centro studi Ance, l`ediliziae` uno dei settori con maggiore peso economico se siconsidera che sono circa 3 milioni gli addetti (compresol`indotto) e che ogni miliardo investito nel settore attivainvestimenti diretti e indiretti per 3,3 miliardi. E lo sannobene paesi come la Germania e la Francia che sulleinfrastrutture stanno puntando con successo visto che leperform<strong>ance</strong> del settore sono in netta ripresa con unevidente effetto traino sul Pil. In Germania, nel 2010,gli investimenti in costruzioni sono cresciuti del 2,8%contribuendo all`incremento del Pil che nello stesso annoha registrato un +3,6%; la Francia, invece, sta frenandola caduta negativa degli investimenti in costruzioni degliscorsi anni, grazie ad una politica d`incentivi che hafatto crescere dell`1,8% gli investimenti in abitazioni”.“Siamo certi”, sottolinea Marani, “che tagliandoanche qualche privilegio della nostra strabordanteclasse politica, e mettendo mano a un programmaserio di liberalizzazione e di apertura dei tanti, troppi,mercati chiusi senza concorrenza potremmo recuperarei fondi che servono per mettere in sicurezza il territorio,per costruire strade e ponti, per migliorare la vivibilita`delle nostre citta`. Per avviare, infine, un serio piano diinfrastrutturazione del nostro Paese che manca ormai datroppi anni e che ci sta portando in fondo alle classificheeuropee quando invece negli anni 70 eravamo ai primiposti: con 4.000 km di rete autostradale, l`Italia eraseconda solo alla Germania, mentre oggi, con 6.588km, abbiamo circa la meta` di autostrade di Germaniae Spagna e un terzo in meno della Francia”.“Questo non significa, pero`, che nulla e` stato fatto”,ci tiene a dire il Presidente Marani, “abbiamoedilizia veronese441


ARTICOLI DI FONDOapprezzato lo sforzo del Ministro Matteoli e ora delMinistro Castelli di avviare un difficile percorso di riformaimprontato allo snellimento delle procedure e abbiamovisto con favore alcune norme del decreto sviluppo chehanno introdotto concetti innovativi da noi invocati datempo come quello dell`abbattimento e ricostruzione.Si tratta di un buon punto di partenza per rivitalizzare lenostre citta`. Ma attenzione ai tempi! Noi insieme agliStati Generali della categoria e agli ordini professionalistiamo lavorando per mettere a punto un grande pianocitta`, dal quale ci aspettiamo grandi opportunita` disviluppo sempre e solo con il consenso della politica. Isoldi ci sono? Gli investitori privati sono pronti a fare lapropria parte come gia` avviene nel resto del mondo.Ma serve un quadro di regole chiaro e omogeneo nonretroattivo e premiante.Anche sul fronte delle opere pubbliche le opportunita`non mancano.Di proposte valide sul tavolo sia in parlamento che nellesedi ministeriali competenti ne abbiamo avanzate molte.E molte di queste, ci auguriamo, siano a un buon puntodi maturazione. E` giunto ora il momento di vederleapplicate.Così conclude il Presidente di Ance Verona,“Il tempo delle riflessioni, dei ripensamenti e dei milletavoli e` finito.Bisogna portare a sintesi il lavoro fatto finora e approvareuna riforma del settore che non strangoli le impresemedie (spesso confinate in spazi di mercato troppostretti), che sostenga le piccole (che vanno pagate dalleamministrazioni) e dia prospettive alle grandi (certezzadelle regole e finanziamenti adeguati)”.442TRASPORTI E SCAVI DI MENON & C. sncVia M. Trombelli, 4 - 37137 VERONATel. e Fax 045.954730e-mail: info@menonscavi.itwww.menonscavi.itÉ specializzata in diverse lavorazioni quali:• scavi, rinterri e movimento terra• realizzazione di reti fognarie, acquedotti ed allacciamenti• opere di urbanizzazione e lavori stradali in genere• demolizioni di edifici e/o strutture• spianamenti• giardini e arredo urbano• fornitura e trasporto di materiali inerti• trasporti macchine operatrici per conto terzi1981 30° Anno di Attività 2011edilizia veroneseAndrea Alessandro NikosContattaci tramite mail a:


Beni rifugio?Il mattoneARTICOLI DI FONDOIl mattone è la soluzione che, da sempre, gli italianiprivilegiano per salvare i loro risparmi. Soprattuttoquando arrivano le bufere economiche e finanziarie.Ma oggi ha ancora senso investire sul mattone? Ildibattito sulle prospettive degli immobili come benerifugio è aperto. Da una parte a favore dell’investimentoimmobiliare giocano il ritorno dell’inflazione, chestoricamente induce gli acquisti, e anche un fattorepsicologico non da poco, cioè la sostanziale tenuta deiprezzi anche dopo l’arrivo della crisi globale del 2008:sono scesi i volumi di vendita, ma le quotazioni hannoscricchiolato senza crollare. Dall’altro lato sono proprioi prezzi ancora elevati a suggerire prudenza sull’ipotesidi forti rivalutazioni nel tempo.Difficile sbilanciarsi in previsioni, soprattutto in unquadro finanziario che ormai cambia nel giro di pochigiorni e in Borsa, a volte, anche di qualche ora. E’ peròpossibile volgere uno sguardo al passato prossimo econsiderare, sia pure ricorrendo a elaborazioni tratteda valori medi di mercato, se negli ultimi anni l’acquisto444edilizia veronese


immobiliare effettuato con finalità di investimento (equindi traendone un reddito da locazione) abbiadifeso dall’inflazione e si sia dimostrato una sceltavincente rispetto ad altre forme di impiego del denaro.Per questo CorrierEconomia ha messo a confrontol’acquisto di una casa da affittare nelle quattro principalicittà italiane con l’investimento in borsa, con quello intitoli di Stato a media scadenza e con un altro benerifugio per antonomasia, l’oro. Abbiamo effettuato ilcalcolo a 10, 5 e 3 anni fotografando i valori al 30giugno di ogni anno; per il computo delle perform<strong>ance</strong>immobiliari siamo ricorsi alla serie storica dei total return(rivalutazione/ svalutazione del bene più reddito dalocazione) elaborata da Nomisma; trattandosi di datilordi per il calcolo della redditività effettiva abbiamooperato un abbattimento del 50% dei valori, per tenereconto di tasse e spese di gestione. La gran partedel guadagno della casa a 10 anni è dovuta allarivalutazione dei prezzi: la differenza teorica di valore(al lordo delle spese per l’acquisto) di una casa a Romatra il 2001 e oggi è stata dell’83,4% mentre a Milanosi è limitata al 47,2%. Il calcolo sulla Borsa è statoeffettuato computando la variazione dell’indice Comitperfom<strong>ance</strong> che ingloba anche i dividendi mentre per ititoli di Stato ci siamo basati sull’indice Rendistato lordoa giugno di ogni anno. Il metallo giallo stravince in tuttie tre i casi, non è una sorpresa, ma è davvero dubbioche ai valori attuali, superiori a 1500 dollari per oncia,si possano ripetere gli exploit degli ultimi anni.Nella nostra gara il mattone guadagna la medagliad’argento nel confronto che parte dal 2001, anche seè doppiato dall’oro; tra le città Roma ha la miglioreperform<strong>ance</strong>, perché consente di ottenere i canoni dilocazione più elevati e ha conseguito rivalutazioni neltempo più consistenti. Nel decennio la perform<strong>ance</strong>complessiva di Roma è stata di poco più del 100%,contro il 59% di Milano, un risultato comunque ottimose si considera che l’inflazione di periodo è stata del22,2%. Anche i titoli di Stato hanno garantito unadiscreta difesa dei risparmi, con 18 punti di perform<strong>ance</strong>sopra il dato Istat del costo della vita. Negativi i datidi Borsa, 30 punti sotto l’inflazione; qui però la sceltadella data ha un peso determinante: se il confronto fosseeffettuato non al 30 giugno ma dopo l’11 settembree quindi dopo il crollo dei corsi azionari seguitoall’attentato delle Torri gemelle i dati cambierebberosensibilmente. Nel confronto a cinque anni solo lacasa a Roma pareggia, con +19,5%, il conto con ititoli di Stato, nelle altre grandi città però gli immobilisono riusciti almeno a difendersi dall’inflazione, che asua volta ha sopravanzato la Borsa di 34 punti. L’oro,più che raddoppiato di prezzo nel periodo, ha fattocorsa a sé, esattamente come è successo negli ultimitre anni, quando ha garantito un guadagno del 56%agli investitori. A Roma e Torino la casa ha permessoalmeno di recuperare la bassa inflazione di periodo,i titoli di stato hanno consentito di guadagnare cinquepunti in più. Negativa (-15%) la Borsa, ma anche qui ladata è penalizzante; se fossimo partiti dopo il default diLehman Brothers i risultati sarebbero molto più favorevoli.ARTICOLI DI FONDO445edilizia veronese


ARTICOLI DI FONDO446edilizia veroneseDati Istat economiaveronese nel primotrimestre 2011.Analisi della Camera diCommercioProsegue il trend positivo dell’export veronese. Locomunica la Camera di commercio in una nota. Idati Istat del primo trimestre confermano la tendenza2010: +13,6% per un valore complessivo di 2,1miliardi di euro. Le importazionin segnano +20,9%.«Continua il recupero di competitività», afferma AlessandroBianchi presidente della Camera di Commercio, «unaltro chiaro segnale che l’economia va lentamenteriassestandosi dopo lo choc degli ultimi due anni. L’exportva recuperando velocemente il terreno perso e l’importcresce in modo importante, soprattutto sul fronte materieprime e componentistica. Le aziende acquistano, perfar fronte a ordini in crescita, sia in Italia sia all’estero».Con la premessa che il primo trimestre è indicativo, mafino a un certo punto, dato che segue la chiusura degliesercizi dell’anno precedente, nella top ten dei settoripiù internazionalizzati si conferma al primo posto, comenel 2010, la produzione di macchinari con un valoredi 375,8 milioni, in +21,7% rispetto al primo trimestre2010. Considerando anche carpenteria metallica, emetallurgia, rispettivamente settimo e decimo posto,nella classifica delle merci veronesi più venduteall’estero, il peso della metalmeccanica sul totaledell’export sale al 28,1% con 587 milioni di fatturato.L’agroalimentare si conferma settore di punta: prodottialimentari, bevande e prodotti dell’agricoltura epesca (rispettivamente secondo, terzo e quinto posto)pesano il 22,6% sull’export totale con 472,8 milionidi valore. L’export di prodotti agricoli è di 132milioni, +7,2% rispetto al primo trimestre 2010.«L’agroalimentare è uno dei settori che ha tenutomaggiormente durante la crisi», sottolinea Bianchi «nonparliamo poi del vino, la cui bilancia commerciale è unicanel panorama veronese: esportiamo per 153 milioni eimportiamo per 19,4. Una sempre maggior vocazioneall’internazionalizzazione la dimostra anche l’agricoltura».Buona perform<strong>ance</strong> anche per la moda: calzaturee abbigliamento sono l’unico settore, assiemealle bevande, ad aver recuperato e superato,ancora nel 2010 i livelli pre-crisi. Calzature eabbigliamento, rispettivamente sesto e ottavo posto,proseguono la crescita: +13,3 e +9,1%. I due settoripesano l’11% sul valore totale delle esportazioni.La presenza di alcuni importatori di autoveicoli perl’intero mercato italiano, si legge nella nota dellaCamera di commercio, influenza il valore della bilanciacommerciale veronese. L’import di auto e componentisticaa Verona, infatti, è stato di 1,37 miliardi nel primotrimestre, +11,6% rispetto a un anno fa; -18,8%, invece,l’export che si è attestato su 149,4 milioni. Si trattadell’unica voce negativa dell’export veronese, si leggeancora nella nota, assieme ai settori mobile e legnoche nel primo trimestre hanno registrato una flessione,rispettivamente del 3,4% e del 5,5%. Con 22,3 milionidi vendite all’estero, il mobile veronese occupa il 21°posto nella classifica delle merci esportate per valore,mentre il legno occupa, nella stessa graduatoria, il26° posto per esportazioni per 3,6 milioni di euro.Andamento in crescita, invece per le apparecchiatureelettriche che sono al nono posto della top ten conun export di 101 milioni e una crescita del 31%.Quanto ai paesi di destinazione, nel primo trimestre2011, il principale acquirente delle merci veronesirimane la Germania, seguita da Francia, Spagna, RegnoUnito e Austria. Gli Stati Uniti sono il sesto paese didestinazione, seguiti da Russia, Svizzera, Belgio e Polonia.La Cina sta diventando un mercato di sboccoimportante, occupa, infatti, il quindicesimo posto:vi si sono esportati nel primo trimestre, 32,2milioni di euro di merce con un aumento del 27%.Forte aumento e interesse anche per la Turchia che è iltredicesimo paese per destinazione con 39,4 milionidi euro di export rispetto ai 24,9 del corrispondenteperiodo 2010.


Più risorse alleimpreseGli italiani pensano di essere gli unici a muoversi solo sulla spinta dell’emergenza, ma in realtà la stessa cosasi dice in tutti i Paesi del mondo. La molla per le grandi decisioni, non c’è da scandalizzarsi, è lo stato diemergenza. Non ci sono riforme che nascono nei periodi tranquilli. Succede esattamente lo stesso in Francia,dove da decenni sento i miei concittadini imputare a se stessi l’inerzia di cui si autoaccusano gli italiani.La storia insegna, invece, che gli italiani sanno distinguere tra l’ordinarietà della contesa politica el’interesse nazionale. Negli anni 90, con la grande manovra di aggiustamento dei conti pubblici diGiuliano Amato e soprattutto con l’incredibile corsa per l’ingresso nell’euro guidata dal ministro delTesoro Carlo Azeglio Ciampi e dal presidente del Consiglio Romani Prodi, il Paese ha dimostrato unacoesione e una forza inaspettate solo per chi non conosce veramente l’Italia. Per questo non sono sorpresodalle reazione di questi giorni davanti all’attacco della speculazione al debito pubblico del Paese.Nello stesso tempo dico che l’attacco subito sui mercati non va sottovalutato perché potrebbe implicareconseguenze molto serie anche per gli altri Paesi europei, per la tenuta della moneta unica e dell’Europastessa. A ben vedere, la situazione italana non è molto diversa da quella delle settimane, dei mesi e,addirittura, degli anni passati. Il debito pubblico è lì da venti anni in proporzioni più o meno simili. E comesappiamo bene, molti Paesi europei hanno difficoltà di bilancio molto maggiori: l’Irlanda, la Grecia, ilPortogallo, la Spagna. Peraltro, dopo la crsi del 2008, anche i Paesi più grandi ed economicamenteforti, hanno difficoltà nel tenere a bada i conti pubblici e il debito. L’attacco viene portato all’Italiaperché, proprio per la sua fama, è un bersaglio più facile di altri, ma nasconde un attacco all’Europa.Per questo il problema della riduzione del debito pubblico va affrontato contemporaneamente alivello nazionale ed europeo. Senza crescita non si può ripagare il debito - e crescere è un problemaprincipalmente nazionale -, senza tassi d’interessi bassi la rincorsa rischia di durare all’infinito- e i tassi d’interesse bassi sono un problema che si affronta più facilmente a livello europeo.In questo caso specifico, l’Europa ha in mano la soluzione e da un anno sta con le mani in mano,cincischiando e rinviando le decisioni per egoismo e interessi nazionali mal posti. Dico subito che lasoluzione è il debito federale e l’eurobond. Portare il debito di tutti i Paesi in un contenitore federaleaumenterebbe le garanzie e renderebbe vani gli attacchi ai singoli Paesi.ARTICOLI DI FONDO447COPERTURE INDUSTRIALI E CIVILI IN ALLUMINIO,ACCIAIO, RAME - LATTONERIEPANNELLI COIBENTATI - ISOLAMENTIRIVESTIMENTI - LUCERNARISede legale: 37030 Velo Veronese (VR) - Via Roma, 22Sede amministrativa e magazzino:37036 San Martino Buon Albergo (VR) - Viale della Repubblica, 2/a Int, 10Tel. 045 990130 - Fax 045 8975863 - Cell. 335 244243 - e-mail: info@fmcoperture.itedilizia veronese


<strong>ance</strong> venetoDamiano BellèATTIVITA’DI ANCEVENETO INMATERIA DIPATTO DISTABILITA448edilizia veroneseRitengo importante che le imprese associate siano aconoscenza dell’attività che ANCE Veneto ha svoltonei confronti della Regione Veneto e di altre Istituzioniin questi ultimi due anni, relativamente al gravosoproblema del vincolo del patto di Stabilità.L’impegno quotidiano, per trovare le possibili soluzionidi alleggerimento della pesante situazione venutasi acreare per le nostre imprese, ha permesso di individuarele soluzioni qui di seguito elencate di cui è possibileusufruire.avv. Damiano Bellè -ATTIVITA’ DI ANCE VENETO IN MATERIA DIPATTO DI STABILITALe imprese specializzate nel settore dei Lavori Pubblici,principalmente operanti nel comparto infrastrutturaleper la mobilita e in quello della difesa idraulica,rappresentano circa il 50% di quelle appartenentiall’Industria delle Costruzioni veneto.E’ evidente, quindi, come il vincolo del Patto diStabilita, causa primaria del vero e proprio crollo degliinvestimenti pubblici nel 2010, pari a circa il 70%negli ultimi tre anni, e i conseguenti ritardati pagamentisiano all’origine della crisi di molte imprese che hannonelle Stazioni appaltanti i loro principali, se non unici,committenti.Non solo: questo vincolo rappresenta una veraemergenza anche per lo sviluppo del territorio, ancorpiù nella nostra regione, caratterizzata da alti standarddi produttività, in cui anche Comuni virtuosi nella spesapubblica, non possono dare avvio a nuovi investimenti.Ance Veneto, consapevole delle nefaste conseguenze diquesto provvedimento per il sistema dell’industria dellecostruzioni, si è fatta più volte promotrice di interventi eproposte di natura politica e finanziaria verso le Autoritàregionali e le Istituzioni competenti, al fine di trovare lesoluzioni per un alleggerimento di questo vincolo.Di seguito alcune delle iniziative sviluppate negli ultimidue anni.Accordo Regione Veneto - Istituti BancariIl ritardo dei pagamenti della Pubblica Amministrazioneverso le imprese, motivato anche dal vincolo del Pattodi Stabilità, ha ulteriormente ridotto la disponibilità diliquidità necessaria per le loro attività. Ance Veneto hapromosso un’intensa azione nei confronti delle Autoritàregionali affinchè si pervenisse ad una soluzione diquesta situazione penalizzante, in particolar modo, perle imprese del settore delle costruzioni.La Regione Veneto ha siglato nel luglio del 2009 unProtocollo d’intesa con le rappresentanze regionalidell’ABI e delle Banche di Credito Cooperativo.L’accordo prevede sia la certificazione che la cessionepro soluto dei crediti vantati dalle imprese verso laRegione, oltre ad altre facilitazioni finanziarie.Pur accogliendo con soddisfazione la sottoscrizione diquesto accordo, Ance Veneto ha sottolineato che la suaefficacia rimane limitata, se non replicato da tutti gli Entilocali. Per questo motivo Ance Veneto ha richiesto chesiano emanati atti di indirizzo della Regione verso gliEnti Locali affinchè adottino convenzioni con gli Istitutidi credito sul modello adottato dalla Regione Veneto. Eallo stesso tempo si è rivolta alle Associazioni Territorialiaffinchè questo tipo di accordo sia promosso a livellolocale , così da consentire alle stesse aziende associatedi sollecitare direttamente all’Ente locale debitoree all’istituto bancario di riferimento l’applicazionedell’eventuale protocollo d’intesa concluso tra gli stessiper la cessione del credito pro soluto.Rapporto con Cassa Depositi e PrestitiLa Cassa Depositi e Prestiti, a seguito della riformadel 2009, ha la possibilità di sostenere investimentidi interesse pubblico che incidono sullo sviluppo


economico e sociale dell’intera collettività, con modalitàinnovative e senza gravare sul debito pubblico. Si trattadi interventi promossi da Enti pubblici, nell’ambito deiquali la CDP può destinare le proprie risorse a soggettiprivati con adeguato merito di credito e per progettiche presentino sostenibilità economico-finanziaria. Maanche di interventi di sostegno all’economia anchemediante l’utilizzo del credito agevolato.In tal senso, Ance Veneto ha sensibilizzato sia i verticidella CDP, sia le Autorità regionali e i vertici dellaFinanziaria regionale Veneto Sviluppo, affinchè laCassa potesse sviluppare una sinergia con la Finanziariaregionale, per sbloccare i crediti certificati delle impresenei confronti degli Enti Locali.Ance Veneto, a tal proposito, è intervenuta durante ilavori del CREL per sollecitare un intervento politicopresso i vertici della Cassa, composti da Parlamentari,al fine di superare le difficoltà che la Regione Venetoha incontrato presso la Cassa Depositi e Prestiti permettere in atto strumenti finanziari a sostegno dell’attivitàregionale e degli Enti Locali.Partecipazione di Ance Veneto al CREL -Conferenza Regionale per l’Economia e ilLavoroLa Conferenza regionale sulle dinamiche economichee del lavoro, investita dalle parti sociali del problemadel Patto di Stabilità ha attivato nel novembre del 2009un gruppo di lavoro allargato all’assessorato regionaleal Bilancio, all’ANCI Veneto, all’URPV e alle Partisociali, tra cui Ance Veneto, chiamato ad elaborare undocumento di proposte e azioni per la risoluzione delproblema del vincolo del Patto e dei ritardati pagamentida parte della P.A. verso le imprese.Si sono tenuti due incontri del Gruppo di lavoro, da cuiè scaturito un documento di proposte, poi approvatodall’Assemblea straordinaria del CREL del 4 dicembre2009.In conclusione il CREL ha identificato in Veneto Sviluppoil soggetto in grado di coalizzare i diversi interessi di entipubblici debitori e di soggetti creditori e dà mandato diindividuare la prassi operativa per convogliare con entibancari e finanziari le risorse costitutive del fondo peranticipare i pagamenti degli enti territoriali verificandole modalità più opportune di gestione del rapporto diacquisizione e di cessione del credito.A tal proposito, Ance Veneto è prontamente intervenutasulle Autorità regionali competenti per sollecitare unacollaborazione tra Veneto Sviluppo e la Cassa Depositie Prestiti.Veneto Sviluppo e Sace FactoringA seguito delle decisioni prese dal CREL, in merito alruolo di Veneto Sviluppo, nella risoluzione dei ritardatipagamenti della P.A. verso le imprese a causa del Pattodi Stabilità, la Finanziaria Regionale ha predisposto unaserie di interventi per una movimentazione prevista di50 milioni di euro. I provvedimenti più direttamente diinteresse per le imprese sono:- un accordo con Anci Veneto per favorire la certificazionee l’anticipazione bancaria dei crediti detenuti neiconfronti dei Comuni fino a 50 mila abitanti, derivantidal patto di stabilità;- la cessione pro soluto dei crediti delle imprese neiconfronti della P.A. alla società pubblica Sace Factoring.Ance Veneto si è, quindi, attivata presso VenetoSviluppo e Sace Fct. Quest’ultima ha messo a punto unostrumento di Factoring, denominato Reserve Factoring,che prevede uno schema contrattuale trilaterale traPubblica Amministrazione debitrice, Fornitore e SACEFct, preordinato a realizzare il trasferimento del creditocommerciale dal Fornitore a SACE Fct, in un contesto dicooperazione tra quest’ultimo e la P.A. debitrice.Il prodotto si basa sui seguenti elementi: 1. Cessione delCredito pro-soluto a SACE Fct dei crediti del Fornitoredi una P.A.; 2. Certificazione dei titoli di credito daparte della P.A. a SACE Fct.; 3. Anticipo o pagamentoalla scadenza ai Fornitori da parte di SACE Fct.; 4.Successivo pagamento di tali crediti da parte della P.A.a SACE Fct..Ance Veneto ha lavorato affinchè alcune criticità delsistema, soprattutto penalizzanti per le imprese creditrici,fossero risolte.Regionalizzazione del Patto di StabilitàIl Patto di stabilità interno costituisce il principalestrumento di controllo di indebitamento netto degli Entilocali. Si tratta di uno strumento indispensabile per ilrispetto dei criteri fissati dal Patto di Stabilità e crescitaeuropeo, sebbene rappresenti una fonte di rischio per lasopravvivenza delle imprese del nostro settore a causadei ritardati pagamenti per i lavori eseguiti nonché perla riduzione degli investimenti della P.A..La risoluzione del problema del Patto va ricercatanell’allentamento dei vincoli fissati per gli enti locali.E una delle possibilità offerte dall’attuale normativaè rappresentata dalla regionalizzazione del Pattodi Stabilità interno, secondo una visione decentratadell’applicazione delle regole del Patto.Tuttavia soltanto 9 Regioni su 19 hanno utilizzato questostrumento. Il Veneto ancora non è intervenuta in tal senso.Per questo motivo, Ance Veneto, negli ultimi mesi, haripetutamente sollecitato le Autorità regionali ad adottareun provvedimento di regionalizzazione del Patto diStabilità, anche fornendo agli Uffici competenti analisi edati prodotti dal Centro Studi ANCE.La regionalizzazione del Patto, infatti, avrebbe consentitodi liberare oltre 100 milioni di euro tra 2009 e 2010 edeviterebbe di assoggettare i Comuni veneti alle sanzioniper il mancato pagamento dei debiti verso le imprese,inadempienti seppur con disponibilità di cassa.<strong>ance</strong> venetoedilizia veronese449


<strong>ance</strong> venetoApprovazione delprezziario regionaledei Lavori Pubblici2011 aggiornato asettembre 2010Con deliberazione n. 603 del 10 maggio 2011, la Giunta regionale ha approvatol’aggiornamento a tutto settembre 2010 del Prezzario regionale dei Lavori Pubblici, conl’elenco dei costi parametrici e dell’incidenza della manodopera nelle varie categorie dilavori.450Si segnala che, in occasione dell’aggiornamento, sono stati introdotti alcuni meccanismidi flessibilità dei valori stabiliti dal prezzario. Sono previsti, infatti, coefficienti daapplicarsi a tutti i prezzi, che potranno variare all’interno di una fascia prefissata inrelazione all’adattamento a particolari situazioni ambientali. Inoltre, saranno possibiliulteriori scostamenti rispetto agli importi stabiliti dal prezzario se dovuti da dinamiche dimercato, a patto che i nuovi prezzi siano adeguatamente motivati dall’Amministrazioneaggiudicatrice in sede d’indizione della gara d’appalto.Il Prezzario regionale, ai sensi dell’art. 12 della Lr n. 27 del 2003, costituiscestrumento vincolante per i lavori di competenza regionale e, allo stessomodo, rappresenta il riferimento obbligatorio per le altre Amministrazioniche realizzano opere d’interesse regionale.E’ possibile prendere visione del prezzario aggiornato regionale nel sito della RegioneVeneto al seguente link http://www.regione.veneto.it/prezzario2010/home.aspx,edilizia veronese


AdriAticAcommerciAlemAcchineMassima sicurezzanelle condizioni estremewww.adriatica-macchine.comLa collaborazione pluriennale con marchileader del settore quali Liebherr e Neuson,fa sì che ACM offra un’ampia gamma dimacchine movimento terra personalizzabilisecondo le specifiche necessità. Ma ACM èmolto di più: dalla consulenza alla vendita,dall’assistenza al noleggio, è un gruppo dipersone che punta a costruire un rapportounico con il cliente per dare sempre unamano nel migliorare l’attività dell’impresa.PADOVA SEDEVia dell’Artigianato, 5 - 35020 Due Carrare (PD) - Tel. 049.9125266 - Fax 049.9125410UDINEVia dei Prati - 35050 Santa Maria la Longa (UD) - Tel. 0432.655011 - Fax 0432.685061VERONAVia della Meccanica, 28 - 37139 Verona - Tel. 045.8511078 - Fax 045.8518217


Con il progetto Docetcapocantieri specialisti nelrestauroenti paritetici452edilizia veronese“Abbiamo voluto interpretare l’esigenza delle impreseche richiedono figure formate in grado di riconosceresituazioni che necessitano di azione di restauro”.Luca Mantovani, presidente di Esev (Ente Scuola EdileVeronese) spiega così la nascita del nuovo corsoorganizzato nell’ambito del progetto Docet,cofinanziatoda Fondazione Cari<strong>verona</strong>, volto alla formazione delcapocantiere specializzato nel recupero edilizio.“Durante le lezioni” continua Mantovani “si acquisirannonozioni teoriche e pratiche necessarie alla gestionedel cantiere in interventi sul costrutto storico”. Dauna parte ci saranno vantaggi per i lavoratori, chepotranno così essere aggiornati in un campo in cui c’ècontinuo bisogno di formazione, stabilizzando e quindimigliorando la posizione lavorativa. Ma anche leimprese avranno dei vantaggi, perché potranno contaresu soggetti professionalmente autosufficienti.Proprio la collaborazione tra Esev e imprese ha permessodi delineare quali fossero gli argomenti che avrebberodovuto caratterizzare il corso. Il principale obiettivo è lasomministrazione di informazioni operative, spendibilipoi all’interno del cantiere, evitando però di confondereil ruolo del capomastro con quello del progettista e deldirettore dei lavori.Il capocantiere si inserisce infatti nel ciclo quando tuttele scelte sono già state prese e quando il progetto ègià stato redatto e approvato. Partendo da questopresupposto, il corsista si troverà ad ogni lezione nellasituazione di mettere in pratica scelte fatte da altri: laparte applicativa sarà quindi in primo piano! Il docentein ogni lezione dovrà quindi simulare l’esistenza di unedificio e la presenza di un progetto e, partendo daquello che prevedono gli elaborati e dalla verifica dellacorrispondenza con la situazione reale, accompagnarel’allievo attraverso la fase operativa illustrando in primoluogo le varie modalità applicative e il meccanismofunzionale delle stesse.Questa impostazione – oltre ad essere più appetibile perl’utenza - ha permesso di evitare un altro tipico malintesodei corsi di restauro per operatori edili, come quello diconcentrare l’attenzione sulle modalità di messa in operadi strutture con tecniche storiche (esempi tipici sono larealizzazione in laboratorio di archi e volte in laterizioo murature miste…), a svantaggio dell’illustrazione dellemetodologie di consolidamento e restauro delle stesse.“Le lezioni” spiega Marco Cofani, tutor del progettoDocet “verteranno su problematiche relative al costruitostorico e gli argomenti saranno tarati in modo da esseremolto vicini alle necessità dell’operatore di restauro.Il docente” continua Cofani “in ogni lezione simuleràl’esistenza di un edificio e la presenza di un progettoe, partendo dagli elaborati e dalla verifica dellacorrispondenza con la situazione reale, accompagneràil corsista attraverso la fase operativa illustrando le variemodalità applicative e il meccanismo funzionale dellestesse”.Il docente avrà inoltre il compito di correlare le tecnichee le metodologie trattate durante la lezione con quellepreviste nei prezziari e nei capitolati specialistici direstauro più diffusi in ambito nazionale. In questo modo,oltre ad avere un riferimento diretto con il mercatoedilizio e il cantiere, il singolo lavoratore, ma anchee soprattutto l’impresa in cui è collocato, avranno unriferimento specifico sulla codificazione e il valore delleoperazioni che verranno illustrate nel corso delle lezionidi Docet.“Dalla prassi alla teoria”, così si potrebbe quindisintetizzare la metodologia adottata per la didatticache vuole portare l’attenzione più sull’intervento diconsolidamento e conservazione che sulla semplice,ma spesso sterile, conoscenza delle tecniche e deimateriali della tradizione. Ogni allievo del corso avràa disposizione una dispensa contenente i materialidelle lezioni. Verrà realizzata anche una specificapubblicazione sullo “stato dell’arte” della materia inambito veronese, che consisterà nella costruzione di unricco repertorio di tecniche e materiali tipici dell’ediliziapre-industriale Veronese.Ma il ruolo di Esev non si concluderà con la fine dellelezioni: “Noi seguiremo i quindici allievi dopo la finedei corsi in un follow up occupazionale” sottolinea ilpresidente Mantovani “per verificare nei successivi dueanni la dinamica nel mercato del lavoro per impresee lavoratori”. Sono quindici i posti a disposizione egli allievi che fossero interessati potranno scaricare ladomanda di partecipazione dal sito di Esev (www.esev.it) oppure telefonare alla sede (045 523366) e chiederedi Grazia Veronesi (veronesi@esev.it), coordinatriceorganizzativa del progetto per Esev.


Iniziativa FondazioneEdilscuola, Esev, CassaEdile di Verona e ComitatoParitetico Territoriale eComune di SoaveÈ stata firmata alla scuola elementare «IppolitoNievo» la convenzione tra il Comune di Soave, laFondazione Edilscuola, la Scuola edile veronese, laCassa Edile di Verona e il Comitato paritetico territoriale(Cpt) di Verona per dare corso ad un progetto per laformazione professionale dei giovani non occupati,dei disoccupati, di lavoratori ed imprese dellecostruzioni, in due cantieri che serviranno a sistemarealtrettanti edifici pubblici danneggiati dalle alluvioni.La copertura finanziaria del doppio intervento è statagarantita dalla Cassa Edile di Verona ed è di 70 milaeuro, quarantamila dei quali servono a restaurare tuttala facciata della scuola elementare soavese, compreso ilbalcone del primo piano, con la tinteggiatura. Qui sonostati impiegati una quindicina tra muratori disoccupatie studenti della Scuola Edile e dell’istituto tecnicoper geometri «Luciano Dal Cero» di San Bonifacio.«L’intervento alla scuola elementare sarà conclusoad inizio settembre», ha assicurato ieri Ruggero Tosi,direttore della Fondazione Edilscuola, «poi apriremo ilcantiere per il muro di cinta di Palazzo del Capitano,il secondo intervento che abbiamo finanziato e cheandremo a realizzare in base a questo accordo traenti bilaterali delle costruzioni e Comune di Soave».«Il secondo progetto vedrà coinvolti sempre gli studentidell’istituto per geometri di San Bonifacio e disoccupatidel settore edile che così hanno la possibilità di avereun impiego temporaneo e un’occasione di formazioneprofessionale nel campo del restauro», ha aggiuntoTosi. «Il secondo restauro prevede di ritoccare le maltee fissare le pietre del portone di accesso al cortiledel municipio e di consolidare il muro tra il portaledi accesso e Porta Aquila, lungo via Camuzzoni».Lavori, questi, che saranno coperti con i rimanenti30 mila euro a disposizione. Il tecnico progettistae direttore lavori di entrambi i cantieri è l’architettoRenato Molinarolo. «Era improponibile per noinon fare qualcosa per le zone alluvionate», hasottolineato durante la firma del protocollo ilpresidente della Cassa Edile di Verona, Renzo Begalli.«Dopo Soave, interverremo anche a Montefortedove abbiamo fatto uno stanziamento di circa 60mila euro che saranno destinati a due interventi chestiamo ancora definendo con il Comune, uno deiquali dovrebbe interessare l’antica chiesa di SantaMaria Fossa Dragone all’interno del cimitero».Assieme a Begalli e Tosi, ieri a Soave sono arrivati ancheil vice presidente della Cassa Edile, Stefano Facci, ildirettore del Comitato paritetico territoriale Luca Picottie il vice presidente del Cpt Mario Ortombina. Per ilComune ha firmato invece il sindaco, Lino Gambaretto.«Ringrazio gli enti bilaterali delle costruzioni chesi sono messi a disposizione per darci una manonella ricostruzione dopo l’alluvione», ha rimarcatoGambaretto, «una situazione che si va evolvendogiorno per giorno. Purtroppo, mentre qualche attività cela farà a rimettersi in piedi, qualche altra sarà costrettaa chiudere. Speriamo, per settembre, di poter dare atutte le famiglie e alle aziende alluvionate la parte dirisarcimenti che ancora manca”enti pariteticiedilizia veronese453


NISSAN CABStAR E AtLEONNISSAN CABStAR E AtLEONCAPACI dI tUttO.CAPACI dI tUttO.• Motori Euro4 eCABStARda 150 CV (35• Motori Euro4: 2.5 AtLEONe 3.0 Common Rail • Trasmissioni cda 110, 130 e 150 • Motori CV Euro4 e Euro5: Common Rail a 5, 6 rapportCABStARda 150 CV (350 Nm) a 185 CV (700 Nm)• Cabina ribaltabile di serie• Massa Totale• Motori Euro4: 2.5 e 3.0 Common Rail • Trasmissioni con cambida 110, 130 e 150 CV• Valori di portata fino a a 5, 2.700 6 rapporti Kg• Cabina ribaltabile di serie• Massa Totale a Terra da 3,5 a 8 ton• Massa Totale a Terra da 2,8 a 4,5 ton• Valori di portata fino a 2.700 Kg• Massa Totale a Terra da 2,8 a 4,5 tonCON SERvIzIO dI ASSIStENzA 24h E fINANzIAmENtO A tASSO zERO IN 24 mESI. *CON SERvIzIO dI ASSIStENzA 24h E fINANzIAmENtO A tASSO zERO IN 24 mESI. *AtLEON*Es. di finanziamento: Nissan Cabstar 32.11 EASY passo 1 a € 18.587, prezzo chiavi in mano IVA esclusa, IPT esclusa. Anticipo € 0, importo finanziato € 18.587, 24 rate da € 790,26. Life inclusa. TAN 0%, TAEG 1,66%. Spese di gestione pratica € 250 + imposta di bollo. Salvo approvazione Nissan Finanziaria. Offertavalida fino *Es. al 30/06/2010. di finanziamento: Fogli informativi Nissan presso Cabstar i punti 32.11 vendita EASY della Rete passo Nissan 1 e a sul € sito 18.587, www.nissanfinanziaria.it. prezzo chiavi in Messaggio mano IVA pubblicitario esclusa, con IPT finalità esclusa. promozionale. Anticipo € 0, importo finanziato € 18.587, 24 rate da € 790,26. Life inclusa. TAN 0%, TAEG 1,66%. Spese di gestione pratica € 250 + imposta di bollo. Savalida fino al 30/06/2010. Fogli informativi presso i punti vendita della Rete Nissan e sul sito www.nissanfinanziaria.it. Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.nissan-veicolicommerciali.itnissan-veicolicommerciali.itCONCESSIONARIA NISSAN NISSANCONCESSIONARIA Via Flaminia 495/497 - 00100 RomaConcessionaria NISSAN unica per <strong>verona</strong> NISSAN e provinciaVia Flaminia 495/497 - 00100 RomaVia Torricelli, 4637136 Verona (Vr)Tel. 045 8620416Fax 045 8620664Via E. Fermi 1/A37010 AFFI VeronaTel. 045 6200573fax 045 6206027Loc. Ritonda, 7937047 San Bonifacio (Vr)Tel. 045 6104783Fax 045 7210664Via E. Ferrari, 1737048 Legnago (Vr)Tel. 0442 22775Fax 0442 602831


Intesa per favorire ilreinserimento di 30lavoratori ediliÈ un progetto per il reinserimento iniziale di 30 lavoratoriedili in difficoltà occupazionale, finanziato attingendoal fondo da 1,72 milioni messo a disposizione dallaFondazione Cari<strong>verona</strong> e per 460mila euro dellaProvincia, quello che ha visto ieri l’ente territorialedei Palazzi Scaligeri, l’Ente scuola edile veronese(Esev) e l’agenzia sociale Lavoro&Società siglare unaccordo biennale per avviare l’iniziativa. Il settoreedile viene da quattro anni di sofferenza, che potrebbeconfermare nel 2011 il trend da comparto in cadutalibera, con un’ulteriore perdita di 9 punti percentuali,che porterebbero al 48% il dato sugli investimenti persiin 5 anni per la realizzazione di nuove case. Ed èpurtroppo lo stesso andamento che si rileva per le operepubbliche, che subiscono un altro taglio del 3% dopo il-6% del 2008, il -7% del 2009 ed il -4,9% del 2010.I 30 lavoratori beneficeranno del piano d’azionedell’importo di 2.600 euro ciascuno, di cui mille totaliin quattro mesi al lavoratore come sostegno al reddito,mille all’azienda che si prende in carico il lavoratore e600 all’agenzia sociale per i costi di tutoraggio delladurata di 80-120 ore formative e di accompagnamentonella ricerca di nuova occupazione. Forse questointervento rappresenta «una goccia nel mare delladisoccupazione in questo settore», ma quello che ilpresidente Giovanni Miozzi e l’assessore alle Attivitàproduttive e alla Formazione professionale, FaustoSachetto, vogliono lanciare è un forte e simbolicosegnale di solidarietà e speranza in una ripresadell’attività del mattone. Il protocollo è stato sottoscritto,oltre che da Miozzi e da Sachetto, dal presidentedell’Esev, Luca Mantovani, e dal rappresentantedi Lavoro&Società, Mirko Tavella; presente ancheMarco Valdinoci, vicepresidente responsabile delleattività istituzionali della Fondazione Cari<strong>verona</strong>.«Abbiamo sentito la necessità di un’azione forterivolta al settore edile, un’area della nostra economiaalla quale ancora non avevamo prestato sostegno»,spiega Miozzi ringraziando Cari<strong>verona</strong> per la sinergiacon la Provincia che «sta dando importanti risultati».L’assessore Sachetto parla di «ulteriore tassello a unprogetto iniziato nel 2009 con l’Agenzia sociale.I 30 lavoratori saranno segnalati e selezionatida Esev ed il loro sarà un percorso formativodi supporto pratico, ma anche psicologico edumano in un momento difficile della loro vita».La Fondazione, dcie Valdinoci, «non è un organismoa parte rispetto al suo territorio. La Fondazione è delterritorio e per il territorio ed in un momento in cui ilmondo dell’edilizia ha bisogno di sostegno finanziario,il denaro che investiamo serve a creare progetticoncreti come questo, che facciano da volano per laripresa».R.C.enti pariteticiedilizia veronese455


Piano Casa del Veneto –Modifiche alla legge e prorogaal 30 novembre 2013urbanistica territorio ambiente457Il Consiglio Regionale del Veneto ha deliberatol’approvazione delle modifiche e della prorogaalla Legge n. 14/2009 (“Piano Casa del Veneto”), invigore dal 9 luglio 2011.Si segnalano di seguito le principali modifiche apportatealla Legge:• introdotta la possibilità di intervenireanche sugli edifici situati nel centrostorico, purché siano privi di grado di protezione,ovvero con grado di protezione di demolizionee ricostruzione, di ristrutturazione o sostituzioneedilizia, di ricomposizione volumetrica o urbanistica,anche se soggetti a piano urbanistico attuativo.• ampliamento del 20% (art. 2): introdotta lapossibilità di ampliamento di un ulteriore15% per gli edifici residenziali in caso diriqualificazione globale che ne porti la prestazioneenergetica in classe B;• demolizione e ricostruzione con ampliamento(art. 3): introdotta la possibilità di demoliresolo parzialmente gli edifici; in tale caso lapercentuale di ampliamento è calcolata sulla partedemolita;• introdotta la possibilità di modificare ladestinazione d’uso, purché la nuovadestinazione sia consentita dalladisciplina edilizia di zona. Nel caso in cui gliinterventi riguardino edifici situati in zona impropria,purché diversa dalla zona agricola, la destinazioned’uso degli edifici può essere modificatalimitatamente al volume che sarebbe realizzabile aisensi della specifica disciplina di zona, incrementatodella percentuale di ampliamento consentita dallapresente legge;Relativamente a questultima modifica, i Comunipossono deliberare, entro il 30 novembre 2011, see con quali modalità consentire tali interventi; decorsoinutilmente tale termine gli interventi sono realizzabili intutto il centro storico limitatamente alla prima casa diabitazione.I Comuni inoltre, ad eccezione degli edifici “primacasa” e sempre entro il 30 novembre 2011, possonodeliberare se e con quali eventuali limiti e modalitàapplicare la normativa modificata; decorso inutilmentetale termine le modifiche si applicano integralmente.Il termine per presentare le istanze relativeagli interventi ai sensi della Legge è statoprorogato al 30 novembre 2013.edilizia veronese


urbanistica territorio ambientePresentato ingran guardia il pianodegli interventiIl vice sindaco Vito Giacino sarà alpiù presto ospite di Ance Verona perillustrare nel dettaglio l’importanteprovvedimento.04/07/2011458edilizia veroneseE’ stato presentato in Gran Guardia il Piano degli Interventiper l’intero territorio comunale. Oltre al SindacoFlavio Tosi e al Vicesindaco con delega all’UrbanisticaVito Giacino, che insieme ai tecnici e progettisti haillustrato lo strumento di pianificazione, hanno partecipatoi presidenti delle Circoscrizioni cittadine, i rappresentantidelle categorie economiche e degli Ordiniprofessionali, i professionisti del comparto dell’edilizia,assessori e consiglieri comunali. Il Piano degli Interventi,licenziato dalla Giunta lo scorso 22 giugno, èattualmente all’esame delle Circoscrizioni per il pareredi competenza ed ha già iniziato l’esame preliminarein Commissione consiliare Urbanistica , in vistadell’approvazione da parte del Consiglio comunale.“Oggi - ha detto il Sindaco Tosi - è una giornata importanteper la città, per l’Amministrazione comunale e peril vicesindaco in particolare, che ha curato uno dei provvedimentipiù rilevanti di questo mandato amministrativo.Credo si debba essere soddisfatti per questo progettoambizioso e molto atteso, che modificherà Verona per iprossimi 20 anni, con tempi di attuazione molto più rapididi quelli degli strumenti di pianificazione precedentie che darà la possibilità di investire sulla nostra città edi farla crescere soprattutto dal punto di vista qualitativo.Attraverso il Piano degli Interventi – ha aggiunto Tosi –non solo Verona sud verrà trasformata completamente,diventando la porta di accesso nobile alla città, ma ilcambiamento riguarderà tutti i quartieri comunali, chetrarranno benefici in termini di qualità della vita, connuovi spazi verdi e importanti opere architettoniche”.


Il Sindaco ha ringraziato “gli Uffici del Comune per illavoro enorme che hanno fatto in così poco tempo eper quello che dovranno compiere nei mesi a venire; lecategorie cittadine, che sono state coinvolte nelle fasi diconfronto e di elaborazione del Piano; le Circoscrizionialle quali, se pure precedentemente coinvolte nella stesuradel Piano, è stato chiesto di esprimere il parere atempo di record per accelerare i tempi di approvazionedel provvedimento; tutti i Consiglieri comunali, chesaranno chiamati in luglio ad una prima votazione delPiano e, dopo l’esame delle osservazioni dei cittadini,all’approvazione definitiva in autunno. Si tratta di unPiano che è ancora migliorabile fino all’approvazionedefinitiva - ha concluso il Sindaco – in modo chesia uno strumento il più possibile condiviso dalla cittàintera, e non l’espressione di una sola parte politica”.“Dopo 40 anni di immobilismo e oltre 300 varianti –hadetto Giacino- Verona ha finalmente un nuovo Pianodegli Interventi, che manda in soffitta il vecchio Pianoregolatore del 1956, aggiornato dalla Variante del1975. E’ un Piano flessibile, perchè tiene conto deimutamenti del comparto dell’edilizia, rispondendo alleesigenze attuali e con un tratto liberale, perché riconosceil diritto del cittadino a non essere bloccato dallaPubblica amministrazione con vincoli posti a priori. E’un piano che rivoluziona il “nocciolo” principale dellavecchia urbanistica, passando dal criterio del metrocubo a quello del metro quadro: un meccanismo introdottoper favorire un’edilizia maggiormente di qualità,che porterà quindi a realizzare edifici con spazi comunipiù ampi. Il Piano degli Interventi si articola sutre livelli –ha spiegato Giacino- regolativo, operativo eprogrammatico. Il livello regolativo, che riguarda tuttoil territorio comunale, accantona definitivamente il vecchioPiano regolatore, consentendo di risolvere tutti iproblemi della città. In quest’ambito sono state catalogate4500 unità abitative nel centro storico maggiore,2000 nei centri storici minori, 180 corti rurali, 1200edifici storici e liberty, con una scheda specifica perciascun immobile, che ne individua il grado di interventoconsentito. Il Piano operativo prevede di realizzareaccordi pubblico-privato, con l’obiettivo di coniugare laqualità allo sviluppo. Dagli interventi che verranno realizzatidai privati, l’Amministrazione comunale conta diincamerare negli anni 145 milioni di euro, da spenderesul territorio per migliorare la qualità della vita dei quartieri,con opere infrastrutturali, servizi, nuova viabilità,aumento del verde pubblico. Anche l’Amministrazionecomunale, quindi, farà la sua parte, facendo partire isuoi cantieri per accompagnare gli interventi di iniziativaprivata e favorire uno sviluppo armonico e complessivodella città. La Giunta comunale nei giorni scorsi haapprovato circa 300 delle 418 proposte di interventopresentate dai privati e ritenute ammissibili, puntando invia prioritaria al recupero dell’esistente, attraverso progettidi riqualificazione di aree in degrado del territoriocomunale. Il Piano programmatico, infine, definisce lapianificazione delle infrastrutture strategiche per la città,dalle grandi scelte legate alla viabilità ordinaria, finoalla rete di piste ciclabili, considerate di primaria importanzaal fine di realizzare una viabilità alternativa,riservata al trasporto ciclopedonale di collegamento frai quartieri e con il centro città, in totale sicurezza. Infinel’ambiente, alla cui tutela e valorizzazione viene riservataun’attenzione prioritaria. Il Piano, oltre a prevedereindici di edificabilità molto più bassi del presedentestrumento urbanistico, disegna infatti una città compatta,che non si espande, ma che crea le condizioni dellosviluppo in armonia con il territorio: l’80 per cento degliinterventi proposti dai privati prevede, infatti, il recuperoe la riqualificazione di aree esistenti, mentre soloil 20 per cento riguarda nuove zone di espansione”.Nel suo intervento, il vicesindaco si è anche soffermatosui temi urbanistici affrontati nell’ambito dell’attuale mandatoamministrativo: “il recupero delle ex Cartiere è statorisolto, dando avvio all’intervento di riqualificazione-ha elencato Giacino- le 150 aziende fuori zona hannoavuto risposta, sbloccando un iter amministrativo, fermodagli anni Ottanta; il progetto di recupero dell’areadella Passalacqua è avviato; Castel San Pietro, grazieall’accordo di programma con la Fondazione Cari<strong>verona</strong>,è sbloccato e a giorni sarà inaugurato il primo parcopubblico; a Verona sud è stato risolto il tema del PoloCulturale con un accordo di programma con la FondazioneCari<strong>verona</strong>, per il recupero degli ex MagazziniGenerali; con il nuovo Polo fieristico nell’area dell’exPolo finanziario è stata data risposta alle esigenze disviluppo della Fiera; nel Prusst è partito il primo lottodell’impresa Marani; il progetto per la realizzazionedel Passante nord delle Torricelle è stato approvato; nelQuadrante Europa è stato inaugurato nei giorni scorsiil nuovo stabilimento Iveco, è già approvato il Pianourbanistico attuativo del Consorzio Zai per lo sviluppodella parte nord, mentre per l’area della Marangona lastessa Zai si è impegnata a far partire a settembre gliespropri”.urbanistica territorio ambienteedilizia veronese459


lavori pubblici460edilizia veroneseDecreto Sviluppo -Pubblicata in GazzettaUfficiale la Legge diconversioneE` stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 160del 12 luglio 2011, Serie Generale, la Legge n.106/2011, di conversione del c.d. Decreto Sviluppo(D.L. 13 maggio 2011, n. 70).Il testo della Legge, che e` entrata in vigore il giornosuccessivo alla sua pubblicazione (ossia il 13.7.2011),modificando il testo del D.L. Sviluppo interviene sullenovita` introdotte da quest`ultimo. Se da un lato,infatti, vengono confermate molte delle disposizionigia` oggetto di commento da parte dell`Ance (si vedala news n. 984 del 7.6.2011), dall`altro vengonoapportati ulteriori cambiamenti alle disposizioni delCodice dei contratti ed al Regolamento di attuazione.Fra questi, si segnalano le modifiche piu` rilevanti.- Relativamente alla causa di esclusione disciplinatadall`art. 38, comma 1, lett. b), (concernente lasussistenza di procedimenti per l`applicazionedi misure di prevenzione antimafia), come noto ilD.L. Sviluppo ha aggiunto all`elenco dei soggettiinteressati dalla disposizione (titolare o direttoretecnico per imprese individuali; socio o direttoretecnico per societa` in nome collettivo; sociaccomandatari o direttore tecnico per societa` inaccomandita semplice; amministratori con poteri dirappresentanza o direttore tecnico per altre societa`)il socio unico o il socio di maggioranza in caso disocieta` con meno di quattro soci nelle societa` dicapitali. Analoga estensione e` stata introdotta perl`ipotesi concernente i reati incidenti sulla moralita`professionale di cui alla lett. c) dell`art. 38. L`ulterioremodifica introdotta dalla Legge n. 106/2011, sianella lett. b) che nella lett. c) del citato comma 1,fa si` che, esclusivamente con riferimento al sociounico, il controllo debba riguardare la sola ``personafisica``. La modifica in commento, tuttavia, destaalcune perplessita`. Non si comprendono, infatti,le ragioni della mancata previsione del controllosulla persona fisica anche nell`ipotesi del controllosul socio di maggioranza nelle societa` con menodi quattro soci. Sebbene la relazione tecnica diaccompagnamento al maxi emendamento, infatti,interpreti la disposizione in tal senso, dal testo dellanorma non sembra emergere la possibilita` di unainterpretazione differente da quella letterale, chesembrerebbe comportare, dunque, che nel casodi societa` con meno di quattro soci, i controllidebbano essere effettuati anche sui soci che sianopersone giuridiche.Peraltro, con riferimento al controllo da effettuaresul socio di maggioranza nelle societa` con menodi quattro soci, occorre rilevare che la Legge diconversione non ha chiarito se debba farsi riferimentoalla maggioranza assoluta o a quella relativa. Data,infatti, la finalita` della norma in commento, chesembrerebbe essere quella di attuare una verificasui soggetti cui sia effettivamente riconducibile lavolonta` dell`impresa, la precisazione sarebbe stataopportuna, poiche` nelle societa` di capitali il sociodi maggioranza assoluta e quello di maggioranzarelativa esercitano un`influenza diversa. Il socio dimaggioranza relativa, infatti, puo` essere ``messo inminoranza`` dagli altri soci che decidano di votareallo stesso modo, con la conseguenza che in taleipotesi quest`ultimo non potrebbe effettivamenteorientare la volonta` dell`impresa. Tuttavia, allo statoattuale, l`assenza di una precisazione normativa intal senso comporta, al fine di evitare l`esclusione dallegare, la necessita` di interpretare la disposizione dilegge nel senso dell`effettuazione dei controlli anchesul socio di maggioranza relativa.- Sempre nell`articolo 38 del D.Lgs. n. 163/2006,viene soppressa la modifica introdotta dal D.L.Sviluppo nella lettera e) del comma 1 delladisposizione, che, relativamente ai soggetti chehanno commesso violazioni alle norme in materiadi sicurezza ed agli obblighi derivanti dai rapportidi lavoro, aveva specificato che le violazionidovessero essere definitivamente accertate. Rivive,pertanto, la precedente formulazione della letterae), secondo cui e` causa di esclusione l`avercommesso ``gravi infrazioni debitamente accertatealle norme in materia di sicurezza e ogni altroobbligo derivante dai rapporti di lavoro, risultantidai dati in possesso dell`Osservatorio``. Al riguardo,sebbene il termine ``debitamente`` sia idoneo asuscitare alcune perplessita` interpretative, occorrerilevare che nella Determinazione n. 1/2010,riferendosi alla previsione in commento l`Autorita`di Vigilanza ha precisato che ``le infrazioni peressere rilevanti ai fini dell`esclusione devono essere``gravi`` e ``debitamente accertate``, intendendosiper tali quelle definitivamente accertate. [...]Ladefinitivita` dell`accertamento puo` discendere,a seconda dei casi, da una sentenza passata ingiudicato (laddove la violazione configuri un reato)ovvero da un provvedimento amministrativo divenuto


inoppugnabile (qualora si tratti di mero illecitoamministrativo)``.- Si ritiene opportuno in questa sede fare alcuneprecisazioni relative a quanto esposto nel commentosul D.L. Sviluppo (news n. 984 del 7.6.2011) inmerito alle cause di esclusione di cui all`art. 38,comma 1, lett. c) ed h), per false dichiarazioni resein gara.Ai fini della lettera c), poiche` e` ora espressamenteprevisto che il concorrente dichiari tutte le condannepenali riportate, si ricorda che l`esclusione dallaprocedura di gara e` comminata dalla stazioneappaltante in tutti i casi in cui il concorrente abbiaomesso l`indicazione di una sentenza di condanna,indipendentemente dalla sussistenza di dolo o colpagrave. La stessa stazione appaltante, inoltre, e` tenutaa segnalare la condotta del partecipante alla garaall`Autorita` di Vigilanza, che, ai sensi del comma1-ter dell`art. 38, se ritiene che le dichiarazioni o ladocumentazione siano state rese con dolo o colpagrave (in considerazione della rilevanza o dellagravita` dei fatti, oggetto della falsa dichiarazioneo della presentazione di falsa documentazione),dispone l`iscrizione nel casellario informatico ai finidell`esclusione dalle successive procedure di gara edagli affidamenti in subappalto, ai sensi della lett. h)del comma 1, per un periodo di un anno, decorsoil quale l`iscrizione e` c<strong>ance</strong>llata e perde comunqueefficacia.Quanto, invece, alla citata lettera h) del comma 1,essa e` relativa alla sola esclusione comminata dallastazione appaltante che rilevi che il concorrente e`iscritto nel casellario informatico dell`Autorita` diVigilanza a seguito delle verifiche sulla sussistenzadel dolo o colpa grave, di cui si e` detto sopra.In altre parole, al momento della gara, la stazioneappaltante, ai fini dell`esclusione di cui alla lett.c) del comma 1, deve verificare se il concorrenteabbia riportato o meno tutte le condanne risultantidal certificato del casellario giudiziale, mentre, aifini dell`esclusione di cui alla lett. h), deve verificarese il concorrente risulti iscritto al casellario informaticodell`Autorita` di Vigilanza per false dichiarazioni.- Nell`art. 40 del Codice dei contratti, laddovee` previsto che il Regolamento di attuazione delCodice definisce i criteri per la determinazione delletariffe applicabili all`attivita` di qualificazione, laLegge n. 106/2011 stabilisce l`inderogabilita` deiminimi tariffari. In tal modo, mediante la modificanormativa viene superato il recente orientamentogiurisprudenziale favorevole alla derogabilita`dei minimi tariffari, che aveva suscitato numeroseperplessita` in ordine agli aspetti pratici della suaapplicazione.- Nell`art. 48 (concernente la verifica a campione daparte delle stazioni appaltanti dei requisiti tecnicied economici), la Legge n. 106/2011 introduceuna nuova previsione. Viene stabilito, infatti, che lestazioni appaltanti verificano il possesso dei requisitidi qualificazione per eseguire i lavori attraverso ilcasellario informatico di cui all`articolo 7, comma10, del Codice e attraverso il sito del Ministero delleinfrastrutture per i contraenti generali, mentre, perquanto riguarda i servizi e le forniture, si avvalgonodella Banca dati nazionale dei contratti pubblici.- Al comma 2, lett. c) dell`art. 49 del Codice deicontratti, che disciplina l`istituto dell`avvalimento,viene aggiunta la previsione secondo cui l`impresaausiliaria deve produrre una dichiarazione che attestiil possesso dei requisiti tecnici e delle risorse oggettodi avvalimento messi a disposizione del partecipantealla gara. La novita` introdotta dalla Legge diconversione si rivela quanto mai opportuna, poiche`pone l`accento sulla necessita` di utilizzare l`istitutodell`avvalimento come strumento per la messa adisposizione effettiva delle risorse necessarie allapartecipazione alle gare d`appalto, e non, piuttosto,come mezzo di elusione delle disposizioni di Leggein materia.- All`art. 81 del D.Lgs. n. 163/2006, relativo aicriteri per la scelta dell`offerta migliore, vieneaggiunto il comma 3-bis, secondo cui l`offertamigliore dev`essere determinata al netto delle speserelative al costo del personale, valutato sulla base deiminimi salariali definiti dalla contrattazione collettivanazionale di settore e delle misure di adempimentoalle disposizioni in materia di salute e sicurezza neiluoghi di lavoro.- Nell`art. 87 del Codice la Legge n. 106/2011sopprime la lett. g) del comma 2, che nell`ambitodelle giustificazioni delle offerte prevedeva quellarelativa al costo del lavoro.- Come gia` precisato nella precedente nota dicommento, il D.L. Sviluppo ha modificato il comma 7dell`art. 122 del Codice dei contratti, innalzando da500.000 euro a un milione di euro la soglia entro cuie` possibile ricorrere alla procedura negoziata senzabando, a cura del responsabile del procedimento.Il D.L. ha inoltre previsto che all`elevazione dellasoglia si accompagni l`aumento del numero minimodei soggetti che devono essere obbligatoriamenteinvitati alla procedura, stabilendo che debbanoessere almeno 10 per lavori di importo superiorea 500.000 euro e almeno 5 per lavori di importoinferiore, ed ha reso obbligatoria la regola della postinformazionesui soggetti invitati, gia` prevista conriferimento ai soggetti aggiudicatari, da attuare entrodieci giorni dalla data di aggiudicazione definitiva.La nuova Legge in commento aggiunge al comma7 l`ulteriore previsione secondo cui i lavori inferiorial milione di euro affidati mediante proceduranegoziata senza pubblicazione del bando, relativialla categoria prevalente, sono affidabili a terzimediante subappalto o subcontratto nel limitedel 20 per cento dell`importo della medesimacategoria, mentre per le categorie specialistichedi cui all`articolo 37, comma 11 del Codice,restano ferme le disposizioni ivi previste. Proprio conriferimento a tale modifica, occorre rilevare che lanuova disposizione introduce un limite piu` stringenterispetto a quello generale della subappaltabilita` neilavori pubbliciedilizia veronese461


lavori pubblici462edilizia veroneselimiti del 30% dei lavori della categoria prevalente,contemplato nell`art. 170 del Regolamento n.207/2010, la cui ratio ispiratrice appare di difficileindividuazione. Si potrebbe ipotizzare che, date lemodalita` di selezione degli operatori da invitare,e la natura ``fiduciaria`` dell`affidamento dei lavorimediante procedura negoziata senza bando,il Legislatore abbia voluto limitare la possibilita`che l`impresa esecutrice affidasse, a sua volta,l`esecuzione ad un soggetto ulteriore. Tuttavia, talelettura non appare del tutto convincente alla lucedella normativa sui requisiti che il subappaltatoredeve possedere e che ne garantiscono l`affidabilita`:l`articolo 118 del Codice dei contratti, infatti,ponendo specifiche condizioni per l`affidamento erichiedendo che il subappaltatore possegga idoneirequisiti di qualificazione, integra un utile strumentoper la verifica dei soggetti che eseguono l`appalto.In assenza, pertanto, di una adeguata motivazionealla previsione introdotta nell`art. 122, restanonumerose perplessita` in ordine a quanto sopraesposto.- Nell`art. 125 del Codice, relativo ai lavori, servizi eforniture in economia, la nuova Legge di conversioneintroduce l`elevazione da 20.000 a 40.000 eurodella soglia oltre la quale e` possibile l`affidamentomediante cottimo fiduciario, e al di sotto dellaquale e` possibile l`affidamento diretto da parte delresponsabile del procedimento.- All`articolo 204, concernente il settore dei beniculturali, viene ridotta da 1,5 milioni a 1 milionedi euro la soglia per la quale e` possibile ricorrerealla procedura negoziata senza bando di gara.La modifica normativa realizza, in tal modo, unaequiparazione con l`art. 122 del Codice deicontratti, che come gia` detto ha elevato a 1 milionedi euro la soglia entro cui e` possibile ricorrere allaprocedura negoziata senza bando.- Nell`art. 240 del Codice, che disciplina l`istitutodell`accordo bonario, con la Legge di conversioneviene introdotta la deroga secondo cui la disposizionein commento non si applica ai contratti relativialle infrastrutture strategiche affidati a contraentegenerale.- In merito all`istituto della lite temeraria, introdottocon l`art. 246-bis nel Codice dei contratti propriodal D.L. Sviluppo, la Legge n. 106/2011 apportauna modifica relativa all`ammontare della sanzionepecuniaria cui puo` essere condannata la partesoccombente. Infatti, laddove il D.L. n. 70/2011aveva stabilito che la misura non potesse essereinferiore al doppio e superiore al triplo del contributounificato dovuto per il ricorso introduttivo, la nuovaLegge stabilisce che la sanzione debba essere diimporto compreso tra il doppio e il quintuplo delcontributo unificato. Come evidente, la nuovadisposizione introduce un notevole inasprimentodelle conseguenze della proposizione di ricorsiingiustificati.Come gia` accennato, la Legge n. 106 del 2011interviene anche sulle disposizioni del D.L. Svilupporelative al Regolamento n. 207/2010. Di seguito,le principali novita`.- L`art. 357 del Regolamento, che ha subito numerosemodifiche da parte del D.L. 70/2011, subisceulteriori interventi da parte della Legge in commento.Come noto, nel comma 12 della disposizione, con ilD.L. Sviluppo sono stati prorogati dal 181° giorno, al366° giorno dall`entrata in vigore del Regolamento,i termini contemplati per la vigenza delle attestazionie/o dei relativi importi rilasciate nella vigenza delD.P.R. n. 34/2000. Fino alla scadenza del periodotransitorio, il 7 giugno 2012, le stazioni appaltantidovranno bandire le gare di appalto sulla basedelle declaratorie previste dal D.P.R. n. 34/2000.E` stato altresi` previsto che fino al 7 giugno 2012le imprese potranno utilizzare per la partecipazionealle gare anche gli attestati rilasciati sulla base delD.P.R. n. 34/2000 per le categorie c.d. ``variate``(anche se scaduti tra la data di pubblicazionedel nuovo regolamento, ossia il 10.12.2010 e ilpredetto termine del 7 giugno 2012). Da notareche, a seguito delle modifiche introdotte dalla Leggedi conversione del D.L. n. 70/2011, dall`elencodelle categorie ``variate`` vengono espunte la OG10 e la OS 20.- Sempre nell`art. 357 viene introdotto il nuovocomma 12-bis, secondo cui i certificati diesecuzione dei lavori, relativi alla categoria OS20 (rilevamenti topografici) di cui all`Allegato Adel D.P.R. n. 34/2000, sono utilizzabili ai finidella qualificazione nella categoria OS 20-A di cuiall`allegato A del regolamento n. 207/2010, eche le attestazioni relative alla categoria OS 20,rilasciate nella vigenza del D.P.R. n. 34/2000,possono essere utilizzate ai fini della partecipazionealle gare in cui e` richiesta la qualificazionenella categoria OS 20-A di cui all`allegato A delRegolamento n. 207/2010.- Da ultimo, si segnalano le modifiche apportate aicommi 14 e 15 dell`art. 357, che comportanoun generale coordinamento dei termini previstinell`articolo 357, e concernono il rilascio deicertificati di esecuzione lavori relativi alle categorieOG 10 e OS 35.


Con il dl sviluppostop alle riserve negliappaltiAppaltatori orfani delle riserve. Con il decretoSviluppo lo strumento che finora aveva consentitoai costruttori di rientrare da spese aggiuntive, disanare eventuali carenze del progetto, ma anche,di fatto, di recuperare rispetto all`offerta a prezzistracciati, viene praticamente c<strong>ance</strong>llato in uncolpo solo.In teoria la norma lascia ancora in vita la riservae si limita a imporre un tetto del 20% massimorispetto all`importo del contratto di appalto. Mal`effetto dirompente e` legato a un piccolo comma,che viene subito dopo il tetto: «Non possonoessere oggetto di riserva - recita il comma 1-bisdel nuovo articolo 240 del Codice appalti - gliaspetti progettuali che, ai sensi dell`articolo 112e del Regolamento, sono stati oggetto di verifica».In pratica, nessuna riserva e` piu` ammessa seil progetto e` stato verificato. E dall`8 giugnoscorso (data di entrata in vigore del Regolamentodi attuazione del Codice appalti) tutti i progettidevono essere validati e verificati.Di fatto quindi impedire le riserve sui progettiverificati, equivale a escluderle per tutte le opere.Ed e` proprio questa norma del dl 70/2011,uscita indenne dal primo esame del Parlamento,che pesa di piu` agli appaltatori. A volerla e`stato direttamente il ministro dell`Economia GiulioTremonti, convinto che proprio le riserve sianouno dei meccanismi che piu` fanno lievitare i costidelle opere pubbliche. E a lui hanno scritto neigiorni scorsi le grandi imprese di costruzioni riunitenell`Agi per chiederne la c<strong>ance</strong>llazione (si veda ilSole 24 ore del 22 maggio). Per l`Agi la normaimpone «forti limitazioni alla tutela delle impreseappaltatrici a fronte dei danni loro derivanti daerrori e/o carenze dei progetti posti a base dellegare». In altre parole, se nonostante la verifica, ilprogetto risulta comunque carente, e` sempre esoltanto il costruttore a farne le spese.Da Agi, Ance e Legacoop era arrivata la propostadi prevedere almeno la possibilita` per le impresedi rivalersi sul progettista e sul validatore, con unarichiesta di risarcimento danni. In alternativa, lestesse associazioni avevano chiesto di avviaredurante la gara un confronto preliminare traimprese, amministrazione e progettista perindividuare da subito eventuali errori. Niente dafare: questi emendamenti non sono stati approvati.Nessun ammorbidimento e` arrivato anche per iltaglio degli indennizzi per gli aumenti eccezionalidei materiali: gia` oggi, dopo lo stop allarevisione prezzi dell`era post-Tangentopoli, incaso di aumenti gli appaltatori possono chiedereun indennizzo e solo in casi «eccezionali». Orale somme ottenute vengono comunque tagliate ameta`.La scure si abbatte anche sulle grandi operestrategiche e interviene in corsa, anche su quelleche hanno il progetto preliminare gia` approvato.Colpira` ad esempio, anche l`opera simboloper eccellenza, il Ponte sullo Stretto, il tetto alleopere compensative, che non potranno piu`superare il 2% del valore dell`opera. Ma potrebbecostringere a cambiare in corsa tutto il progettoanche l`obbligo di approvare varianti allalocalizzazione dell`opera a costo zero, visto cheproprio in questi giorni si discute di una varianteper la nuova stazione di Messina.Da segnalare, infine, il dietrofront sulla certificazioneper i disabili: con un emendamento del Pd sara`di nuovo obbligatoria l`autocertificazione per ilrispetto della legge sul collocamento obbligatorioe non bastera` piu` un generico riferimento allalegge n. 69/99.A fronte del giro di vite, gli appaltatori trovanonel dl 70 anche alcune misure di favore, di cuibeneficeranno soprattutto le pmi. Va in questosenso, ad esempio la proroga fino al 2013della possibilita` di ottenere l`attestato Soa perl`accesso alle gare con requisiti piu` morbidi,ovvero pescando tra i bilanci dei migliori cinqueanni dell`ultimo decennio e non solo negli ultimi,orribili, cinque anni. Cosi` come dara` una manoa calmierare i ribassi anche l`aumento da unmilione fino a 4,8 della fascia in cui se lo sconto e`anomalo si viene esclusi, in modo automatico. Delresto, lo ha dimostrato anche l`ultima Relazionedell`Autorita` di vigilanza sui contratti pubblici cheproprio in questa classe di importo i ribassi medisono schizzati al 26,7%, quasi cinque punti inpiu` della fascia sotto il milione dove invece gia`vigeva l`esclusione automatica.lavori pubbliciedilizia veronese463


newsnewsNEWS464Il 16 giugno, si è svolto, presso la sede della Camera di Commercio Italo-Germanica, a Casale sul Sile, il convegno “ Obiettivo Alta Velocità. La Tav cela facciamo da soli” organizzato in collaborazione con Confindustria Veneto. E’intervenuto il Presidente di Ance Verona, Gr, Uff, Andrea Marani***Il 21 giugno, a Roma presso la sede di Confindustria, si è tenuta l’assemblea diFedercostruzioni. Ha partecipato il Presidente di Ance Verona, Gr. Uff, AndreaMarani***Il 21 giugno, presso l’Università di Padova, Bankitalia ha presentato il Rapporto“L’Economia del Veneto nel 2010”, risultati delle analisi condotte dalla sede diVenezia della Banca d’Italia sull’attuale situazione economica e sulle condizioniche possono permettere di consolidare la ripresa. E’ intervenuto il Presidente Marani***Il 23 giugno, presso la sede di Unicredit a Roma, Unicredit e Ance hanno sottoscrittoun protocollo d’intesa particolarmente importante per gli impegni che l’istituto dicredito ha deciso di prendere nei confronti delle imprese di costruzioni associateall’Ance. La Banca, infatti, ha deciso di puntare sul nostro settore, riservando, nelsuo Piano industriale, un plafond di 2 miliardi di euro per i prossimi 12 mesi perfinanziare operazioni di sviluppo immobiliare nel settore residenziale. E’ intervenutoil Presidente di Ance Verona Andrea Marani.***Il 5 luglio, si è svolto a Padova, il convegno “Social Housing nel Veneto. Potenzialitàe soluzioni”. E’ intervenuto il Presidente di Ance Verona, Andrea Marani.***Il 20 luglio, a Roma presso la sede dell’Ance, si è tenuta l’Assemblea Annuale delleAssociazioni aderenti all’Ance. E’ intervenuto il Presidente, Andrea MaraniIl 17 giugno, presso la sede di Ance Veneto, si è riunito il Gruppo Tecnologico eInnovazione dell’Associazione Regionale. All’ordine del giorno vi erano l’esamedel Piano Energetico Regionale ed il Progetto Ance Qualità. Ha partecipato l’Arch.Andrea Allegriedilizia veroneseIl 21 giugno, presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona, si è tenuto ilconvegno. “Verso un nuovo Piano Casa?”organizzato dalla Regione Veneto. PerAnce Verona è intervenuto l’Arch. Antonio Calò


Il 29 giugno, presso la sede di Ance Verona, si è riunita la Commissione Sindacalepresieduta dal Geom. Carlo Trestini per un incontro con le OrganizzazioniSindacali. Gli argomenti all’ordine del giorno erano: l’esame della situazioneeconomica del settore e le situazioni di criticità che hanno coinvolto le aziendeedili veronesiIl 7 luglio, presso il Comune di San Martino Buon Albergo, si è tenuta unariunione per illustrare gli obiettivi strategici del PAT adottato nel dicembre 2010,le azioni operative attraverso i successivi Piani degli interventi che saranno attivatidall’Amministrazione comunale, le tangenziali venete per i tratti interessati sul nostroterritorio. Per Ance Verona è intervenuto il Geom. Alberto GuerraNEWSIl 15 luglio, in via Scalzi, zona Porta Palio, è stata celebrata la cerimoniacommemorativa per il 67° anniversario dell’assalto al Carcere degli Scalzi.Successivamente il corteo ha raggiunto il cortile dell’ex carcere degli Scalzia ricordo degli eroi dell’assalto sotto il cippo a loro dedicato. Erano presenti,ilSindaco di Verona e le massime autorità cittadine. Per Ance Verona è intervenutol’Ing. Fr<strong>ance</strong>sco Farinelli465Sede e Cantiere: Via Spartidori, 237050 S. Maria di Zevio (Verona)Tel. 045 7850243 - Fax 045 6067056e-mail: info@cavamaffea.itwww.cavamaffea.itCAVA MAFFEA S.R.L.Movimento terraScavi - Fornitura inertiTerra da giardinoProdotti sottoposti a marcatura CE secondo il sistema “2+”.Dotata del sistema di attestazione tipo “2+” relativo allaconformità dei prodotti da costruzione alle specificazionitecniche delle norme armonizzate UNI EN 12620, UNI EN13139, UNI EN 13043, UNI EN 13242.edilizia veronese


lavori pubblici466I criteri interpretativiper il rilascio delle attestazionidi qualificazione nel periodotransitorio previsto dalD.P.R. n.207/20101.1. Considerazioni GeneraliCon il Comunicato del Presidente del 10 giugno 2011l`Autorita` di vigilanza sui contratti pubblici ha ritenutoopportuno fornire indicazioni in ordine alla disciplinatransitoria della qualificazione SOA ex D.P.R. n.207/2010.1.2. Normativa di riferimentoIn base al principio ``tempus regit actum`` tutti contrattidi qualificazione (o variazioni minime, verifica triennale,integrazioni di categorie / classifiche e rinnovodell`attestazione) sottoscritti fino alla data dell` 8giugno 2011 sono disciplinati dalle norme vigenti almomento della stipula del relativo contratto (dal D.P.R.n. 34/2000).Nuovi modelli saranno messi a disposizione per gliattestati rilasciati sulla base del D.P.R. n. 207/2010,con i quali sara` possibile, su richiesta delle imprese,accedere alle nuove classifiche III-bis e IV-bis. I soggettiin possesso di tali categorie e attestazioni potranno,comunque, partecipare alle gare indette sulla basedel ``vecchio`` D.P.R. n. 34/2000, cio` in coerenzacon il principio di libera concorrenza e di massimapartecipazione alle gare di appalti pubblici.1.3. Categorie ``variate``Riguardo alle attestazioni ex D.P.R. n. 34/2000,contenenti solo una o piu` categorie ``variate`` OG10,OG11, OS7, OS8, OS12, OS18, OS20, OS21 eOS2, a far data dall`8 giugno 2011 non sara` piu`possibile stipulare contratti per ottenere :``variate`` saranno efficaci ai fini della partecipazionealle gare a decorrere dal 7 giugno 2012, e riporterannonel nuovo modello di attestazione l`espresso riferimentoal D.P.R. n. 207/2010.Da notare, infine, che la legge conversione del D.L.``sviluppo`` n. 70/11, potrebbe escludere le categorieOG10 e OS20 tra quelle variate.1.4. Attestazioni ``miste ``In virtu` della prorogatio ope legis fino al 6 giugno2012 delle attestazioni in corso di validita` alla datadel 10 dicembre 2010 relative alle qualificazioninelle categorie ``variate``, l`impresa in possesso diun`attestazione ``mista`` (ovvero contenente anchecategorie non variate) con scadenza nel suddettoperiodo, potra` stipulare con una SOA un contrattoper il rinnovo dell`attestazione limitatamente alle solecategorie ``non variate``.L`impresa che dall`8 giugno 2011 abbia stipulato unaltro contratto di qualificazione nelle categorie ``nonvariate`` dovra` utilizzare (vedi impresa ``D`` nelloschema allegato) due diverse attestazioni:quella ex D.P.R. n. 34/2000 relativa allecategorie ``variate`` (in regime di ``prorogatio``);quella ex D.P.R. n. 207/2010 relativaalle categorie ``non variate`` (regime di doppiaattestazione).Le eventuali variazioni minime e verifica triennalecompariranno su entrambi icertificati.edilizia veronesel`integrazione di categoria dell`attestazione oggettodi prorogatio;l`integrazione di classifica della categoria ``variata``.Permane, comunque, l`obbligo di effettuare la verificatriennale e le variazioni minime su tali attestati (vediimpresa ``A`` nello schema allegato). A conclusionedelle predette operazioni le SOA dovranno adottare ilmodello di attestazione di cui al D.P.R. n. 34/2000.Le attestazioni ottenute sulla base di contratti stipulatia partire dall`8 giugno 2011, concernenti categorie1.5. Regime ordinarioAllo scadere del periodo transitorio le imprese potrannorichiedere un nuovo attestato alla SOA che effettuera` la``rivalutazione`` delle categorie ``variate`` ex D.P.R. n.34/2000, che hanno cessato la loro validita` alla datadel 6 giugno 2012 (vedi impresa ``A`` nello schemaallegato).Nel caso l`impresa abbia piu` categorie di cui almenouna variata, questa dovra` rivedere l`intero attestato(come se fosse una nuova attestazione), qualora le altre


categorie rimaste immutate con il nuovo regolamento nonsiano state rilasciate ai sensi del D.P.R. n. 207/2010(vedi impresa ``C`` nello schema allegato).In caso contrario, la rivalutazione (che si configurera`come una ``integrazione di categoria``) verra` effettuatain applicazione delle disposizioni contenute nel D.P.R.n. 207/2010 sulle sole categorie variate (vedi impresa``D`` nello schema allegato).Si ricorda, in proposito, che il D.P.R. n. 207/2010impone, tra i vari adempimenti, l`impiego di solicertificati on-line e la presentazione alla SOA dei bandidi gara da cui ha avuto origine il certificato stesso.1.6. ConclusioniLe linee direttive ora esposte sembrerebbero penalizzaresoprattutto le imprese che sono in possesso di dueattestati, uno per le categorie variate e uno per lecategorie non variate (rilasciate ai sensi del DPR n.34/2000); tali imprese a partire dal 7 giugno 2012saranno costrette a rivedere entrambi gli attestatisoggiacendo ai complessi e nuovi adempimenti previstidal D.P.R. n. 207/2010.Sorprende, infine, la necessita` di procedere allaverifica triennale per le imprese con attestati contenenticategorie variate.Tale precisazione, non prevista dalla legge, costringera`le imprese ad effettuare una verifica sui requisiti, cio`nonostante la stessa attestazione sara` completamenterivista a giugno del prossimo anno.Si attua, in tal modo, una disparita` con le attestazionisottoposte a scadenza finale, rispetto a alle quali non e`previsto nessun oneroso adempimentolavori pubblici467CENTROdi PagliariniSilvio & C. S.n.c.PRODUZIONEIC03503INFISSI• Serramenti in legno e legno alluminio• Oscuri di varie tipologie• Porte interne di ogni genere • Porte blindateC.P.I. Centro Produzione InfissiIllasi (VR) - Via Prognolo, 63 • Tel. 045.783.4352 - 045.652.0275Fax 045.7833266 • www.cpi-infissi.it • e-mail: cpi@cpi-infissi.itedilizia veronese


Al via la Stazione unicaappaltantelavori pubblici468edilizia veroneseAl via la Stazione unica appaltante, su base regionale,cui potranno fare riferimento le amministrazioni statali, leRegioni e gli enti locali come centrale di committenza perl`affidamento di appalti di lavori, forniture e servizi; allaStazione unica appaltante (Sua) gli enti rimborserannoi costi sostenuti e il rapporto fra l`ente e la Sua sara`definito da apposita convenzione. E` quanto prevede ildpcm firmato dal presidente del Consiglio dei ministri edai ministri Maroni, Alfano, Romani, Matteoli, Sacconi,Fitto e Brunetta sulla stazione unicaappaltante previsto dall`art. 13 della legge 13 agosto2010, n. 136 (Piano straordinario contro le mafieapprovato dal Consiglio dei ministri il 28 gennaio2010). Il decreto e` finalizzato a promuovere l`istituzionein ambito regionale di una o piu` stazioni unicheappaltanti con l`obiettivo di rendere piu` penetrantel`attivita` di prevenzione e contrasto ai tentativi dicondizionamento della criminalita` mafiosa, favorendola celerita` delle procedure, l`ottimizzazione delle risorsee il rispetto della normativa in materia di sicurezza sullavoro. Il ricorso alla Stazione unica appaltante (una opiu` su base regionale) non rappresentera` un obbligoper le amministrazioni ma una facolta`; potranno aderirealla Sua lo Stato, le Regioni, gli enti pubblici territoriali,gli altri enti pubblici non economici, gli organismi didiritto pubblico, le associazioni, unioni e concorsi di entipubblici, le imprese pubbliche e i soggetti che operanoin virtu` di un diritto speciale o di esclusiva. Nellosvolgimento della funzione di centrale di committenza(che in base al Codice dei contratti pubblici si esplicanell`acquisizione di forniture, lavori e servizi destinati adaltre amministrazioni e nell`aggiudicazione di appalti onella conclusione di accordi-quadro) rientra in generalel`attivita` di «gestione della procedura di gara», maanche la collaborazione con l`ente che ha aderito allaSua per la messa a punto dello schema di contratto,la scelta della procedura di gara, la predisposizionedei capitolati speciali e generali, l`applicazione deicriteri di valutazione dell`offerta economicamente piu`vantaggiosa, quale criterio di aggiudicazione utilizzaree per predisporre tutti gli atti di gara (bando, disciplinaree lettere di invito). La Sua dovra` inoltre prendersi caricodello svolgimento della procedura di gara, curandoanche la fase di pubblicita` e le comunicazioni agliinteressati, oltre a effettuare anche le verifiche in ordineal possesso dei requisiti di partecipazione; semprealla Sua spetta il compito di nominare la commissionegiudicatrice (in caso di aggiudicazione con offertaeconomicamente piu` vantaggiosa), curare gli eventualicontenziosi e infine collaborare con l`ente per la stipuladel contratto. Il decreto definisce i contenuti essenzialidella convenzione facendo particolare riferimentoall`ambito di applicazione della convenzione (cioe` lao le procedure interessate), ai profili attinenti al rimborsodei costi sostenuti della Sua, alla suddivisione deglioneri relativi ai contenziosi, all`obbligo di trasmissioneda parte dell`ente aderente, alla Sua e alla prefettura,dei contratti stipulati e delle varianti intervenute nel corsodell`esecuzione dei contratti. Per quel che riguarda leforme di monitoraggio e di controllo sugli appalti il dpcmprevede un serrato collegamento fra prefetture, soggettocui dovranno affluire tutte le informazioni e i dati utilialla prevenzione delle infiltrazioni della criminalita`organizzata, e Sua, alla quale le prefetture metterannoa disposizione le informazioni sulle imprese partecipantialla gara. Chi aderisce alla Sua potra` invece delegarela verifica dei progetti e l`esame delle varianti alprovveditorato interregionale per le opere pubbliche.L`ente interessato ad avvalersi della Sua dovra` stipulareuna convenzione per disciplinare la collaborazione.


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Bloccoinfrastrutture: pesantile ricadute economiche470edilizia veroneselavori pubbliciSono passati piu` di dieci anni da quando SilvioBerlusconi disegno` a Porta a Porta il grande pianoinfrastrutturale che avrebbe dovuto modernizzare l`Italia.Per fare un paragone storico, nel decennio compreso frail 1861 e il 1872 vennero costruiti in Italia circa 5milachilometri di ferrovie.Ma senza andare tanto a ritroso, la realizzazione dei754 chilometri dell`Autostrada del sole, fra il 1956 e il1964, richiese appena otto anni di lavori.A un ritmo di 94 chilometri l`anno il Paese cambio`faccia. Non siamo nell`Ottocento e nemmeno neglianni del boom, d`accordo. Resta il fatto che dal 2001a oggi e` cambiato poco o nulla. Tranne qualcheeccezione, come il Passante di Mestre (fatto in regimedi commissariamento e tuttora commissariato) quelleinfrastrutture del sogno berlusconiano sono rimaste segnidi pennarello nero su un foglio bianco. A dispetto dellepromesse e delle favole che ci vengono frequentementeraccontate. Il 10 dicembre 2010 il presidente delConsiglio ha detto: «Nei prossimi due anni di legislaturaapriremo cantieri e ne completeremo per 55 miliardidi euro». Due mesi dopo ha ammesso che in Italia«c`e` il 50% in meno di infrastrutture rispetto a Franciae Germania», aggiungendo che e` colpa tanto delnostro enorme debito pubblico quanto degli «ecologistidi sinistra». Difficile dire se i protagonisti degli scontricon la polizia in Val di Susa siano qualificabili come«ecologisti di sinistra». Di solito quando si sconfinanel codice penale la passione politica c`entra poco.Che pero` spesso un pregiudizio radicale, travestito damalinteso e ottuso ambientalismo, abbia complicato lavita a ferrovie e autostrade, e` innegabile. Ma la paralisidelle infrastrutture e il conseguente rischio di perdereanche cospicui finanziamenti europei (come nel caso,appunto della Tav in Val di Susa) non possono esserenaturalmente addebitati solo alle pressioni ecologiste.Indipendentemente dalle ragioni, in molti casi legittime,di chi si oppone per motivi ambientali, l`Italia si e`trasformata nel «Paese del non fare». Non fare,naturalmente, le infrastrutture: perche` in questi ultimidieci anni abbiamo comunque consumato territorio auna velocita`, accusa Salvatore Settis in Paesaggio


COLUMNSWORK THE SHELLNow, what about identifying if the output is aninteractive terminal, file or pipe?stdin coming from a pipe or file$ cat inter.sh | sh inter.shstdin coming from a pipe or filePerfect. Now, what aboutidentifying if the output is aninteractive terminal, file or pipe?It turns out that you can use thesame basic test, just replace thefile ID 0 with #1:if [ -t 1 ] ; thenecho output going to the screenelsefiecho output redirected to a file or pipeThe results:$ sh inter.shscript running interactivelyoutput going to the screen$ sh inter.sh | catscript running interactivelyoutput redirected to a file or pipe$ sh inter.sh > output.txt$ cat output.txtscript running interactivelyoutput redirected to a file or pipePretty cool, actually.Let’s back up a bit and have anotherlook at file redirection before leavingthis topic, however.I already talked about the commontrick of 2>&1 to redirect stderrto stdout—something that’s veryhelpful on the command line. Youalso can redirect specific lines ofoutput in a shell script to stderr, soyour error messages are sent to thescreen even if stdout is being sent toa pipe or file:echo Error: this is an error message >&2But, what if you want to haveyour script force stdout to a specifictarget regardless of what someonedoes on the command line? It canbe done—of course—although itinvolves a very different approach:the use of the exec command.At its most basic, the exec call islike a subshell invocation (which isreally what happens each time youinvoke any system command like lsor fmt), but it’s the existing shellthat’s replaced with the specifiedcommand, effectively killing thecurrent process. If you have a shellscript that sets up specific parametersWWW.LINUXJOURNAL.COM / DECEMBER 2012 / 39


lavori pubblici472Tracciabilita` dei flussifinanziari: pubblicate lelinee guida dell`Autorita` diVigilanzaedilizia veroneseLa Determinazione n. 4 del 7 luglio u.s., pubblicata sulsito internet dell`Autorita` di Vigilanza (in allegato),fornisce nuove linee interpretative ed applicativedelle disposizioni in materia di tracciabilita` dei flussifinanziari, contenute nella L. n. 136/2010.Tale atto, che sostituisce le due Determinazioni precedenti(numeri 8 e 10 del 2010), e` infatti finalizzato alriordino dei temi e degli orientamenti espressi negliatti precedenti, nonche` all`approfondimento diproblematiche specifiche sorte con l`applicazioneconcreta della disciplina legislativa.Fra i nuovi argomenti trattati, si segnalano:- Esempi in merito alla filiera delle imprese.In particolare, viene dapprima ribadito che il criterioper l`individuazione del perimetro della filieradev`essere quello della dipendenza funzionale dellaprestazione oggetto del subcontratto rispetto a quellodell`appalto principale, ossia dell`individuazionedella correlazione dell`attivita` realizzata con il ciclodi esecuzione dell`appalto. Ad avviso dell`Autorita`,infatti, saranno considerati come rientranti nellafiliera delle imprese i subcontratti che presentino unfilo di derivazione dal contratto principale, che sianoad esso attinenti.Viene, poi, precisato che l`applicazione di talecriterio agli appalti di forniture dovrebbe comportareche l`ultimo rapporto ritenuto rilevante ai fini dellatracciabilita` dovrebbe essere quello relativo allarealizzazione del bene oggetto della fornituraprincipale, mentre dovrebbero essere escluse tuttele subforniture destinate a realizzare il prodottofinito oggetto del contratto. In tale contesto,pero`, l`eccezione alla regola dovrebbe essereindividuata nei casi di subforniture di materie primeesclusivamente destinate alla realizzazione dei beni


in questione, poiche` l`esclusivita` del collegamentocon l`oggetto del contratto di fornitura dovrebbecomportare la riconducibilita` del contratto allafiliera rilevante e la conseguente necessita` diapplicare le norme sulla tracciabilita`. Riportandotale concetto anche agli appalti di esecuzione deilavori, si possono fare i seguenti esempi: si prendail caso di un appalto di esecuzione di lavori, incui l`appaltatore acquisti dei pannelli di rame dalfornitore; tale rapporto sara` soggetto sicuramente atracciabilita`, mentre non lo sara` l`ulteriore rapportoesistente fra il fornitore dei pannelli ed il subfornitoredi rame. Il fornitore/produttore, infatti, acquista rameindipendentemente dall`esecuzione di una specificacommessa pubblica.Si prenda, poi, il caso di un contratto per lavoridi manutenzione di una strada comunale, in cuil`appaltatore debba acquistare dei lampionispeciali (corrispondenti a specifici parametri tecnicirichiesti dall`ente appaltante) dal fornitore. Talerapporto sara` sicuramente soggetto a tracciabilita`,cosi` come l`ulteriore rapporto fra il fornitore deilampioni ed il suo subfornitore di lampade, poiche`quest`ultimo le realizzera` appositamente secondo leprescrizioni indicate dalla stazione appaltante perquello specifico contratto.- Maggiori indicazioni circa l`individuazionedei ``concessionari di finanziamentipubblici anche europei``.In particolare, la Determina esamina il profilodell`applicabilita` delle disposizioni sullatracciabilita` ai finanziamenti o alle agevolazionierogati da un soggetto pubblico a sostegnodell`attivita` d`impresa, concludendo che, laddoveil soggetto beneficiario dei finanziamenti non sia ``aqualsiasi titolo interessato ai lavori, servizi o forniturepubblici``, si debba escludere l`applicazione delladisciplina suddetta. Al contrario, secondo l`Autorita`,devono ritenersi inclusi nella nozione di concessionaridi finanziamenti pubblici, e assoggettati al regimedi tracciabilita`, i soggetti anche privati che sianodestinatari di finanziamenti pubblici e che stipulanoappalti pubblici per la realizzazione dell`oggettodel finanziamento, indipendentemente dall`importodegli stessi.- Precisazioni circa l`applicazione dellenorme sulla tracciabilita` ai contrattid`appalto stipulati dalle stazioniappaltanti con operatori stranieri.Al riguardo, viene precisato che le disposizioni sugliobblighi di tracciabilita`, avendo natura imperativa,si applicano anche ai rapporti nei quali uno deisoggetti sia straniero, alla luce delle regole deldiritto internazionale privato. Peraltro, l`Autorita`ricorda che, in base al principio di territorialita`,l`operatore economico straniero non stabilito inItalia non puo` essere soggetto alle sanzioni di cuiall`art. 6 della L. n. 136/2010, che colpisconoil mancato rispetto degli obblighi di tracciabilita`,potendo solo rispondere delle conseguenze rilevantisul piano contrattuale. Quanto, poi, al caso in cuil`amministrazione concluda contratti di fornitureo servizi infungibili con operatori stranieri, che sioppongano all`applicazione delle disposizionisulla tracciabilita`, l`Autorita` chiarisce che sara`onere della stazione appaltante, sia motivarecirca l`impossibilita` di individuare altri contraentiper la medesima prestazione, sia conservare ladocumentazione che dimostri l`avvenuta richiesta diottemperare alle norme sulla tracciabilita`. L`esempioriportato nella Determinazione concerne il caso deiservizi consistenti nella predisposizione e concessionedi utenze per la consultazione, tramite rete, dellaversione elettronica di riviste scientifiche. Qualoral`editore straniero rifiuti di inserire nei contratti a vallela clausola di tracciabilita`, la stazione appaltantedovra` procedere comunque all`acquisto del beneo del servizio, motivando in ordine alla unicita`del prestatore ed in ordine alla stretta necessita`di acquisire quella determinata prestazione. Daultimo, l`Organo di vigilanza ribadisce che nonsono soggetti a tracciabilita` i contratti stipulati daun operatore economico italiano con una stazioneappaltante estera;- Approfondimento del tema dellacompensazione dei crediti.L`Autorita` precisa che la compensazione tra creditie debiti dei soggetti della filiera, ad esempio, fraappaltatore e subappaltatore, non e` in contrasto congli obblighi di tracciabilita`. Gli operatori dovrannoosservare le regole di tracciabilita` nei rapporti avalle; tutti i contratti dovranno contenere la clausola ditracciabilita` e seguire un regime di rendicontazioneche possa comprovare, a posteriori, l`avvenutacompensazione. Analogamente, per la ``datioin solutum`` ossia il caso in cui l`amministrazionetrasferisca all`affidatario del contratto la proprieta`di propri beni immobili al posto del corrispettivo,secondo i parametri dell`art. 53, comma 6, delCodice, il CIG dovra` essere indicato negli strumentidi pagamento e dovranno essere rispettati gliobblighi di tracciabilita`;- Esame delle modalita` di applicazionedegli obblighi di tracciabilita` alle cessionidei crediti.In particolare, viene ribadito che i cessionari di creditida corrispettivo di appalto, concessione, concorsidi progettazione e incarico di progettazione sonotenuti ad indicare il CIG e il CUP (ove presente) e adeffettuare i pagamenti con strumenti tracciabili. Gliaspetti che vengono poi approfonditi concernono lacessione, da parte di un appaltatore, di piu` creditiriconducibili a differenti contratti d`appalto, stipulaticon diverse stazioni appaltanti, e la cessione dicrediti futuri.Quanto alla prima fattispecie, il factor puo` effettuarele anticipazioni verso l`appaltatore cedente medianteun solo bonifico, a condizione che ricorrano 6condizioni precise:lavori pubbliciedilizia veronese473


lavori pubblici474edilizia veronese1) i CIG e i CUP devono essere tutti indicati nelcontratto di cessione;2) il factor deve indicare nello strumento dipagamento il CIG/CUP relativo al contratto dicessione col valore nominale piu` elevato (fermala necessita` che il cedente, a sua volta, possaricollegare ogni credito ceduto al suo CIG/CUP);3) il conto corrente su cui il factor effettua ilpagamento deve coincidere con il conto indicatodal cedente alla stazione appaltante quale contodedicato, e cio` deve risultare dal contratto dicessione comunicato alla stazione appaltante;in caso negativo, il cedente dovra` effettuaretanti atti di cessione quanti sono i conti correntidedicati che intende utilizzare;4) il cedente deve indicare, per ogni fatturaceduta, il relativo CIG/CUP;5) il factor deve conservare tutta ladocumentazione relativa ai contratti correlati aicrediti ceduti;6) l`appaltatore che riceva il pagamento daparte del factor deve applicare gli obblighidi tracciabilita` e indicare tutti i CIG/CUP neipagamenti che fara` a sua volta.Nel caso in cui non sia possibile rispettare tutti ipassaggi delineati, il factor e` tenuto ad effettuaretutte le anticipazioni al cedente con singoli bonifici,indicando il CIG di ogni contratto cui sonoricollegabili i crediti ceduti.Quanto alla seconda fattispecie, la Determinasottolinea che la cessione di crediti futuri o nonancora in essere non comporta la possibilita` diderogare alla tracciabilita`; sebbene, infatti, nonpossa essere indicato un CIG/CUP nell`anticipo,la normativa suddetta dev`essere rispettata edapplicata al futuro contratto d`appalto cui siriferiscono i crediti ceduti, e fermo il dovere diconservare la documentazione dei movimenti.- Precisazioni sull`utilizzo di conti correntibancari o postali dedicati.L`Autorita` ribadisce in sostanza quanto precisatonelle Determinazioni precedenti, e sottolinea,inoltre, che devono essere ritenuti assimilabili aiconti correnti bancari o postali i conti di pagamentoaccesi presso i prestatori di servizi di pagamentodi cui all`art. 114 sexies del decreto legislativo 1settembre 1993, n. 385 (TU delle leggi in materiabancaria e creditizia) e, con il prossimo recepimentodella direttiva CE 110/2009, presso gli istituti dimoneta elettronica;- Indicazioni circa gli acquisti di materialedestinato a piu` commesse.Nella Determina in commento viene precisato chesarebbe opportuno effettuare diversi pagamentiper ogni commessa, oppure, un unico pagamento,ad esempio mediante bonifico, che contengal`indicazione di tutti i CIG, con l`obbligo diconservazione di idonea documentazione. Comeipotesi residuale si ammette la possibilita` dieffettuare un solo pagamento mediante l`indicazionedi un solo CIG, relativo al flusso prevalente, e diriportare tutti i restanti codici nella fattura. Taleultimo adempimento, che non e` espressamenteprevisto dalla legge, puo` essere interpretato qualesoluzione per conservare le tracce dei movimentifinanziari effettuati e per favorire la ricostruzione aposteriori della filiera;- Esempi circa il regime della c.d.tracciabilita` attenuata, ossia il regimerelativo ai casi ricompresi nei commi 2 e3 dell`art. 3.Nel ribadire che l`effettuazione dei pagamentiper tali spese non necessita dell`indicazione deicodici CIG e CUP, e che gli stessi possono essereeffettuati anche con strumenti diversi dal bonificobancario o postale purche` idonei a garantire latracciabilita` delle operazioni per l`intero importodovuto, la Determina esamina i casi delle c.d.``carte carburante`` e dei pagamenti delle utenzedell`amministrazione.Quanto alla prima ipotesi, viene specificatoche l`uso delle carte che abbiano una limitatadisponibilita` e che siano finalizzate a specificiacquisti possa essere assoggettato ad un regimedi tracciabilita` limitata ``parziale``. Occorre, insostanza, che ogni transazione effettuata con lacarta sia riconducibile ad un conto dedicato, asua volta ricollegato ad uno specifico CIG. In talmodo, ogni operazione effettuata con la cartasara` univocamente riconducibile al codice di gara.Quanto, poi, ai pagamenti che le impreseeffettuano nei confronti delle amministrazioni per leutenze (ad esempio luce, gas telefono), e` ritenutoammissibile anche l`utilizzo del RID, senza lanecessita` dell`indicazione dei codici CIG e CUP,che dovranno essere indicati solo nella delegamonte.


Viabilità. L’arteria“Mediana” è definitastrategica per i collegamentitra i Comuni del VeroneseSi è chiuso il cerchio delle grandi opere viarie destinateal nostro territorio. Nel precedente Consiglio provincialeera stato ratificato un accordo di programma con laRegione che garantisce l’esecutività entro il mandatodella Giunta di Palazzo Balbi, che scadrà nel 2015,delle principali opere infrastrutturali necessarie altessuto economico Veronese, che il presidente dellaProvincia, Giovanni Miozzi, è riuscito a far firmareall’assessore regionale alle Infrastrutture, Renato Chisso.Stiamo parlando del Sistema delle tangenziali venete(Sitave), della Mediana provinciale che collegheràl’autostrada del Brennero da Nogarole Rocca allaSerenissima a San Bonifacio e della Nogara-Mare.Se a queste opere primarie si aggiunge anchel’accordo tra la Regione, le Province di Verona ePadova e Venetostrade, che si è votato ieri nell’ultimoConsiglio provinciale, per la realizzazione inproject financing del prolungamento da Legnagoad Este (Padova) della Sp10, il quadro è completo.«Per la Mediana», spiega Miozzi, «è nata con questoaccordo di programma una commissione tecnicapresieduta dalla nostra Provincia, con il compito diaggiudicare il bando in finanza di progetto che sarà lanciatodalla Regione», spiega il sindaco di Isola della Scala.«L’intesa è importante perché mette assieme tutte le grandiopere che stanno in piedi economicamente, senza chesi accavallino. Per la Mediana erano già disponibili 35milioni di euro dall’accordo fra Provincia e Autobrenneroed ora se ne aggiungono 10 dalla Regione e 20 dallaConferenza Stato-Regioni. Tra l’altro, fino a 3 anni faci trovavamo in 3 o 4 sindaci della provincia a parlaredella Mediana, poi nel novembre 2010 è stata inseritadal Cipe e da Venezia fra le opere prioritarie di interessenazionale come opera strategica per il Veneto».Quanto è strategica? «Per il nostro territorio ed inparticolare per tutta la media pianura è un’operafondamentale, perché metterà in rete tutti quei comunidove ci sono importanti centri di sviluppo come il futuroMotorcity, la Fiera agoalimentare, l’Interporto di Isoladella Scala, la filiera agroalimentare, la zona industrialedi Bovolone e Oppeano e tanti altri, oltre a risolvere laviabilità di Zevio e Belfiore e lo snodo di San Bonifacio».È soddisfatto? «Moltissimo, perché la nostra situazioneviaria attuale è gravemente insufficiente e blocca losviluppo economico potenziale delle comunità veronesi.Ora possiamo guardare più serenamente al futuro»,conclude Miozzi.lavori pubblici475Via Oreste Galeazzi, 9 - 37060 Erbè (VR)Tel. 045 7325298 - Fax 045 6674140e-mail: gecchele.renato@tiscalinet.itCostruzione di strade, acquedotti,opere fognarie, opere di irrigazione ecanalizzazioni interrate di urbanizzazione.Autotrasporti di merci per conto terzi.edilizia veronese


economia476edilizia veroneseNel 2010 consumi fermia un +0,5%. Il 2011 nonsta dando segnali significativicon un +1,1% secondol’indice ConfcommercioConsumi sostanzialmente piatti per le famiglie italiane nel2010 rispetto all’anno precedente. L’anno scorso, rendenoto l’Istat, la spesa media mensile per famiglia è pari a2.453 euro, con una variazione rispetto all’anno precedentedi +0,5%. a fronte dell’inflazione in aumento dell’1,5%).Differenze notevoli invece dal punto di vista geografico.LOMBARDIA IN TESTA. La Lombardia si conferma laregione con la spesa media più elevata pari a 2.896 euro almese, seguita da Emilia-Romagna (2.885) e Veneto (2.876).SICILIA IN CODA, Fanalino di coda, ancorauna volta, la Sicilia con una spesa media mensile(1.668) di oltre 1.000 euro inferiore a quella delleregioni con la spesa più elevata. Queste differenzesi riflettono anche nella composizione della spesa.In tutte le regioni del Mezzogiorno alla spesa alimentareviene destinato oltre un quinto della spesa totale (inCampania, Sicilia e Calabria tale quota di spesarappresenta più di un quarto), mentre nelle regionidel Nord la quota di questa voce è inferiore a quellamedia nazionale, fatta eccezione per la Liguria (19,7%)dove è elevata la presenza di popolazione anziana.In generale, le regioni con i livelli di spesa piùbassi mostrano quote di spesa più contenute peraltri beni e servizi e per tempo libero e cultura: talispese, complessivamente, rappresentano il 10,3%della spesa totale delle famiglie siciliane, controcirca il 17% di Piemonte e Trentino-Alto Adige.A livello nazionale risultano in calo le spese perparrucchiere e centri estetici, viaggi, arredamento perla casa mentre aumentano quelle per scuola e sanità.CRESCE LA SPESA SANITARIA. I maggiori esborsisostenuti per visite mediche, dentista, esami radiologici edecografici hanno determinato, in particolare nel Centro-Nord, l’aumento della quota di spesa totale per servizisanitari, mentre sono le spese per televisore e abbonamentia radio, tv e internet (presumibilmente legate all’eventocalcistico dei mondiali) ad aver contribuito, soprattutto nelNord, all’aumento della quota per tempo libero e cultura.STABILI I CONSUMI DI TABACCHI, Stabili, a livellonazionale, sono le quote destinate ai tabacchi (21 euromensili), alle comunicazioni (48 euro), ai trasporti (339euro) e all’abbigliamento e calzature (142 euro). Restanoimmutate anche le abitudini di spesa per l’acquisto di scarpee vestiti: il 66,4% delle famiglie continua ad acquistareprevalentemente nel negozio tradizionale, quasi il 20%in un ipermercato/supermercato e il 12% al mercato.LA RIPRESA NON ARRIVA. Dopo un 2010 freddoper i consumi, anche l’anno in corso non presenta unaripresa significativa. Secondo l’indicatore consumidi Confcommercio a maggio sono state scommesse elotterie, comunicazioni e ict domestico a trainare i consumiin Italia mentre battuta d’arresto per i generi alimentari.L’indice a maggio registra un +1,1% su base annua.Confcommercio rileva che la dinamica tendenzialedell’indice di maggio riflette un aumento delladomanda relativa ai servizi (+1,6%) ed un recuperodella spesa per i beni (+0,9%). In particolare,Confcommercio segnala un -1% di domanda peralimentari e bevande, a sottolineare come l’aumentoregistrato ad aprile sia derivato principalmente dafattori stagionali e non da una ripresa dei consumi.I consumatori commentano con preoccupazione. IlCodacons nota che «rispetto al 2008, quando la spesamedia mensile era 2.485 euro al mese, i consumi dellefamiglie del 2010 sono ancora sotto di 32 euro al mese,ossia ben 384 euro all’anno».


D.L. 98/2011: Principalicontenuti della ``Manovracorrettiva`` in materia fiscaleSulla Gazzetta Ufficiale n.155 del 6 luglio 2011 e`stato pubblicato il Decreto Legge 6 luglio 2011,n.98 recante ``Disposizioni urgenti per la stabilizzazionefinanziaria``, in vigore dal 6 luglio 2011, che contienealcune misure fiscali di particolare interesse per il settoredelle costruzioni.In particolare, tra le numerose disposizioni, si segnalano:Ammortamento beni gratuitamente devolvibili(Art.23, co.10-11)A decorrere dal periodo d`imposta in corso alla data dientrata in vigore del presente decreto (periodo d`imposta2011), per i beni gratuitamente devolvibili al teminedella concessione (come quelli oggetto di operazioni di``project financing``), viene introdotto un limite quantitativoai fini della determinazione della quota d`ammortamentodeducibile.Infatti, sia se il contribuente scelga l`ammortamento``ordinario`` (ai sensi degli artt. 102 e 103 del TUIR -D.P.R. 917/1986) o quello ``finanziario`` di tali beni (aisensi dell`art. 104 del medesimo TUIR), viene previstoche la quota d`ammortamento deducibile nonpossa in ogni caso superare l`1% del costodegli stessi beni.Secondo la disciplina vigente sino al periodo d`imposta2010:- in base all`ammortamento ``finanziario``, ilcontribuente poteva dedurre, durante tutta la duratadella concessione, una quota d`ammortamento parial: costo complessivo del bene diviso il numero deglianni di durata della concessione,- in base all`ammortamento ``ordinario``, il contribuentepoteva dedurre quote d`ammortamento calcolate inbase all`applicazione di determinati coefficientistabiliti, per ciascun bene e per ogni settore d`attivita`,dal D.M. 31 dicembre 1988 (es., per le imprese dicostruzioni e relativamente agli immobili, e` stabilitoun coefficiente d`ammortamento pari al 3% del costodegli stessi).Inoltre, con riferimento alle concessioni relative allacostruzione e gestione di opere pubbliche, vieneabrogata la possibilita`, prevista dall`art.104, comma 4,del TUIR, di dedurre quote d`ammortamento differenziate,da calcolare sull`investimento complessivo e determinate,caso per caso, con apposito decreto del Ministrodell`Economia e delle Finanze in funzione del pianoeconomico-finanziario della concessione.Tale disposizione appare particolarmente penalizzante,poiche` non solo fissa all`1% il limite massimo dellaquota d`ammortamento deducibile, ma anche perche`elimina totalmente la possibilita` di ``ammortamentodifferenziato``, per le concessioni di costruzione egestione di opere pubbliche[1].In pratica, con tali vincoli, il periodo fiscale dicompleto ammortamento del bene viene esteso a 100anni, a prescindere dalla durata della concessione(frequentemente pari a 30 anni).Cio` crea un forte disincentivo all`utilizzo dello strumentodel ``project financing``, che dovrebbe essere invecestimolato, al fine di potenziare l`intervento degli operatorieconomici nella realizzazione di opere d`interessepubblico, in un`ottica di efficienza del partenariatopubblico-privato.Tra l`altro, la modifica normativa va ad incidere, coneffetto retroattivo, anche sulle concessioni gia` avviate,invalidando i piani economici-finanziari a fondamentodei quali e` stata definita la redditivita` dell`intervento ela conseguente adesione all`operazione.Allo stesso modo, tale misura appare in nettacontrotendenza rispetto alla volonta` di creare un quadronormativo di favore per tale strumento, ed, in genere, perla partecipazione del capitale privato alla realizzazionedi nuove infrastrutture.Sotto il profilo del maggior gettito, il Governo stima unamaggiore entrata pari a 218,4 milioni di euro per il2012 e 124,8 milioni di euro per il biennio 2013-2014(ammortamento annuo ridotto da 453,7 milioni a 195milioni di euro), senza considerare gli effetti negativi sulmercato futuro e sui progetti gia` avviati.Come gia` espresso in un comunicato congiuntocon Confindustria, Agi e Aiscat, l`Ance consideratale disposizione «estremamente dannosa» e nechiede l`abrogazione anche alla luce dei profili diincostituzionalita` riguardo al principio di ``capacita`contributiva`` e dell`evidente violazione del principio di``certezza del diritto``.Riduzione della ritenuta del 10% (Art.23, co.8)Da accogliere con favore la riduzione dal 10% al4% della ritenuta, operata dal 1° luglio 2010,sui bonifici relativi alle spese agevolate conle detrazioni del 36% e del 55%.Come noto, l`art.25 del D.L.78/2010 (convertito conmodifiche nella Legge 122/2010) ha introdotto unaritenuta del 10% a titolo di acconto delle imposte sulreddito dovute dai beneficiari, con l`obbligo di rivalsa,all`atto dell`accredito dei pagamenti relativi ai bonificidisposti dai contribuenti per beneficiare della detrazioneIRPEF del 36% per interventi di ristrutturazione di immobiliresidenziali (attualmente applicabile fino al 31 dicembre2012) e della detrazione del 55% per interventidi riqualificazione energetica degli edifici esistentiFiscaleedilizia veronese477


Fiscale478edilizia veronese(attualmente applicabile fino al 31 dicembre 2011).In altri termini, le banche e le Poste italiane s.p.a.,destinatarie dei bonifici di pagamento delle spese,operano una ritenuta a titolo d`acconto delle impostedovute dall`impresa destinataria del pagamento.La modifica ora intervenuta accoglie leistanze dell`Ance, secondo la quale la ritenuta sitraduce unicamente in una minor disponibilita` monetariache va ad aggiungersi alle gia` ingenti problematichefinanziarie legate all`attuale congiuntura economicanegativa ed alla conseguente ``stretta creditizia`` che stavivendo il settore delle costruzioni.In ordine alla decorrenza della disposizione,in attesa di specifici chiarimenti da partedell`Amministrazione finanziaria, si ritiene che lariduzione della ritenuta operi con riferimentoai bonifici effettuati a decorrere dal 6 luglio2011, data di entrata in vigore del D.L. 98/2011.Riporto delle perdite (Art.23, co.9)Viene modificato il meccanismo di riporto delle perdite,disciplinato dall`art.84 del TUIR, che in origine prevedevala possibilita` di portare le perdite fiscali d`esercizio indiminuzione dal reddito imponibile complessivo dei 5periodi d`imposta successivi e sino a capienza di questo.Le modifiche prevedono, in pratica:- l`introduzione di un limite quantitativo al riporto dellaperdita negli esercizi successivi: la perdita di unperiodo d`imposta puo` essere portata in diminuzionedel reddito imponibile degli esercizi successivi, per unimporto massimo pari all`80% del reddito imponibileconseguito in ciascuno di essi e per l`intero importoche trova capienza in tale ammontare,- l`eliminazione del limite temporale per il riporto dellaperdita: la perdita puo` essere riportata negli esercizisuccessivi, senza il limite temporale attualmenteprevisto (5 anni dal conseguimento della stessa).Per le imprese di nuova costituzione, inoltre, conriferimento alle perdite realizzate nei primi 3 periodid`imposta dalla data di costituzione, non opera il limitequantitativo (dell`80% del reddito imponibile) per il riportodelle perdite negli esercizi successivi.Studi di Settore (Art.23, co.28)In tema di applicazione degli Studi di Settore vieneprevista:- a decorrere dall`anno 2012, la proroga deltermine di pubblicazione degli Studi inG.U., che viene fissata, dall`attuale 30 settembre,al 31 dicembre di ciascun periodo d`impostad`applicazione. Eventuali integrazioni per particolariandamenti economici o dei mercati devono esserepubblicate in G.U. entro il 31 marzo del periodod`imposta successivo a quello d`applicazione;- in caso di omessa presentazione del Modelloper la comunicazione dei dati rilevanti aifini dell`applicazione degli Studi di Settore,laddove sia dovuto ed il contribuente non abbiaprovveduto alla presentazione dello stesso anche aseguito di specifico invito da parte dell`Agenzia delleEntrate, l`erogazione di:o una sanzione pari a 2.065,83 euro (sanzioneoomassima prevista dall`art.8, co.1, del D.Lgs.471/1997, relativo a violazioni del contenutoe della documentazione delle dichiarazioni deiredditi e IVA),una sanzione tra il 150% e il 300% della maggiorimposta dovuta, qualora siano accertate ancheviolazioni in materia di imposte dirette e il maggiorreddito d`impresa accertato (a seguito dellacorretta applicazione degli Studi di Settore) siasuperiore al 10% di quello dichiarato,una sanzione tra il 150% e il 300% della maggiorimposta dovuta, qualora siano accertate ancheviolazioni in materia di IVA e la maggior impostaaccertata (a seguito della corretta applicazionedegli Studi di Settore) sia superiore al 10% diquella dichiarata ,o una sanzione tra il 150% e il 300% dellamaggior imposta dovuta, qualora siano accertateanche violazioni in materia di IRAP e il maggiorimponibile accertato (a seguito della correttaapplicazione degli Studi di Settore) sia superioreal 10% di quello dichiarato;- la possibilita` di applicazione dei metodidi ``accertamento induttivo`` (previstodall`art.39, del D.P.R. 600/1973), nell`ipotesi diomessa o infedele indicazione dei dati previsti neiModelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai finidell`applicazione degli Studi di Settore, nonche` diindicazioni di cause di esclusione o inapplicabilita`degli Studi non sussistenti, a condizione che il maggiorreddito d`impresa accertato (a seguito della correttaapplicazione degli Studi di Settore) sia superiore al10% di quello dichiarato;- l`eliminazione dell`obbligo di motivare, nell`attod`accertamento, le ragioni che induconogli uffici verificatori a disattendere lerisultanze degli Studi di Settore.Esecutivita` avvisi d`accertamento (Art.23, co.30)Viene differito, dal 1° luglio al 1° ottobre 2011,il termine a decorrere dal quale l`avvisod`accertamento diviene titolo esecutivo,senza bisogno di procedere alla successiva iscrizione aruolo per la riscossione (art.29, comma 1, lett.b, D.L.78/2010, convertito nella legge 122/2010).Revisione criteri d`ammortamento dei Beni d`impresa(Art.23, co.47)In attesa della riforma fiscale, a decorrere dal periododi imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre2012 (dal periodo d`imposta 2013), viene prevista larevisione della disciplina fiscale degli ammortamenti deibeni materiali e immateriali d`impresa, sulla base di criteridi sostanziale semplificazione che individuino:- attivita` ammortizzabili individualmente, in funzionealla vita utile e a quote costanti,- attivita` ammortizzabili cumulativamente, con aliquotaunica di ammortamento.La revisione sara` disposta con Decreto del Presidentedella Repubblica, previa deliberazione del Consiglio deiMinistri (ai sensi dell`art. 17, comma 2, della legge 23agosto 1988, n. 400).


Proroga detassazione premi di produttivita` (Art.26)Nell`ambito dell`omogeneizzazione delle agevolazionifiscali e contributive previste per i premi di produttivita`[2]erogati a lavoratori dipendenti del settore privato,viene confermata, anche per il 2012, una tassazioneagevolata del reddito dei lavoratori e uno sgravio deicontributi dovuti dal lavoratore e dal datore.In particolare, le somme devono essere erogate inattuazione di quanto previsto da accordi o contratticollettivi aziendali o territoriali sottoscritti da associazionidei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamentepiu` rappresentative sul piano nazionale, compresii contratti aziendali sottoscritti ai sensi dell`accordointerconfederale del 28 giugno 2011 tra Confindustria,Cgil, Cisl e Uil.L`esatta quantificazione dell`agevolazione sara`determinata dal Governo, sentite le parti sociali, entro il31 dicembre 2011, nei limiti delle risorse stanziate conla legge di stabilita` o previste a tali fini dalla vigentelegislazione.Sanatoria Controversie Pendenti (Art.39, co.12)Al fine di ridurre il numero delle pendenze giudiziarie,viene prevista la possibilita` di definire le liti fiscaliin cui e` parte l`Agenzia delle Entrate, di ammontarenon superiore a 20.000 euro e pendenti[3], alladata del 1° maggio 2011, dinnanzi alle CommissioniTributarie e al Giudice ordinario in ogni grado delgiudizio (e anche a seguito di rinvio).La facolta` di definizione e` riconosciuta al soggettoche ha proposto l`atto introduttivo del giudizio, con ilpagamento dei seguenti importi:- se il valore della lite[4] e` di importo fino a2.000 euro: 150 euro,- se il valore della lite e` di importo superiore a2.000 euro:o il 10% del valore della lite, in caso di soccombenzadell`Amministrazione finanziaria nell`ultima ounica pronuncia giurisdizionale non cautelare resa,sul merito ovvero sull`ammissibilita` dell`atto introduttivodel giudizio, alla data di presentazione delladomanda di definizione della lite,o il 50% del valore della lite, in caso disoccombenza del contribuente nell`ultima ounica pronuncia giurisdizionale non cautelareresa, sul merito ovvero sull`ammissibilita` dell`attointroduttivo del giudizio, alla predetta data,o il 30% del valore della lite nel caso in cui,alla medesima data, la lite penda ancora nel primogrado di giudizio e non sia stata gia` resa alcunapronuncia giurisdizionale non cautelare sul meritoovvero sull`ammissibilita` dell`atto introduttivo delgiudizio.La sanatoria, inoltre, e` ammessa nel rispetto delleseguenti tempistiche:- 30 novembre 2011: pagamento degli importi dovuti,in un un`unica soluzione;- 31 marzo 2012: presentazione della domanda didefinizione;- 15 luglio 2012: trasmissione agli Organi giudiziaridell`elenco delle liti pendenti per le quali e` statapresentata domanda di definizione;- 30 settembre 2012:ootermine entro il quale le liti pendenti, per le quali e`stata presentata domanda di definizione, risultanosospese,termine entro il quale gli uffici competenti devonodepositare la comunicazione attestante laregolarita` della domanda e del pagamento,o termine di comunicazione al contribuentedell`eventuale diniego della domanda didefinizione.In ogni caso le liti fiscali definibili ai sensi della presentedisposizione sono sospese sino al 30 giugno 2012.Con provvedimento del Direttore dell`Agenziadelle Entrate verranno stabilite le modalita` diversamento, presentazione della domandadi definizione ed ogni altra disposizioneapplicativa.479edilizia veroneseFiscale


IVA - Chiarimenti ministeriali- C.M. 28/E/2011Fiscale480edilizia veroneseIn caso di cessione di area su cui insiste un fabbricatoindustriale in dismissione, il regime di tassazione ai finiIVA e` strettamente correlato alla natura oggettiva delbene ceduto, allo stato di fatto e di diritto dello stessoall`atto della cessione, a prescindere dalla successivadestinazione del bene.Nell`ipotesi di locazione con patto reciproco di futuravendita, viene inoltre ribadito che, anche quando talenegozio venga concluso tra una cooperativa edilizia edi propri soci, il momento impositivo ai fini IVA si rinvienesempre nella data di stipula della locazione e non gia`in quella successiva dell`atto di trasferimento, ai sensidell`art.6, co. 1 del D.P.R. 633/1972.Questi alcuni dei chiarimenti forniti dall`Agenzia delleEntrate con la recente Circolare n.28/E del 21giugno 2011, nella quale vengono raccolte diverserisposte dell`Amministrazione alla stampa specializzata,anche in tema di regime IVA applicabile ad particolarioperazioni di cessione e locazione immobiliareIn tale specifico ambito, le tematiche affrontate nellacitata C.M. 28/E/2011, riguardano:1. il regime Iva applicabile alle cessioni difabbricati strumentali.In particolare, l`Agenzia delle Entrate affronta il caso diuna cessione di area sulla quale insiste un complessoimmobiliare industriale dismesso (categoria catastale``D``), per la quale il venditore ha stipulato unaconvenzione urbanistica per l`attuazione di un PianoIntegrato di Intervento, volto alla riqualificazione urbanadel medesimo complesso.Prima di dare attuazione al suddetto piano, senza chesia stato dato avvio ai lavori di demolizione e bonificaprevisti, il contribuente, in sede di alienazione delfabbricato, chiede di conoscere se la vendita debbaessere considerata come:cessione di ``area edificabile``, soggetta in ogni caso adapplicazione dell`IVA,ovverotrasferimento di ``immobile strumentale``, per il qualee` previsto, ai sensi dell`art.10, co. 1, n. 8 ter delD.P.R. 633/1972, un generale regime di esenzione,salvo il caso di cessione operata dal soggetto che haoperato la costruzione o la ristrutturazione del medesimoimmobile, entro il quarto anno dal compimento di taliopere, ovvero (tra gli altri casi) l`esercizio di opzioneper l`assoggettamento ad imposta, con contestualeapplicazione del regime di ``inversione contabile`` daparte del cessionario, ai sensi dell`art.17, co.6, lett. abis) dello stesso Decreto.Sul caso, l`Amministrazione chiarisce che trattasi dicessione di ``immobile strumentale``, per il qualesi applica il disposto di cui al citato art.10. Ed, intermini generali, l`Agenzia afferma che il regimedi tassazione ai fini IVA e` strettamentecorrelato alla natura oggettiva del beneceduto, allo stato di fatto e di diritto nel quale lo stessobene si trova all`atto della cessione, a prescinderedall`uso e dalla destinazione che se ne facciasuccessivamente.Pertanto, nel caso di specie la successiva demolizionedel fabbricato non incide sul regime IVA applicabile almomento della sua cessione;2. l`esatta individuazione del momentoimpositivo ai fini IVA per i contratti di locazionecon patto reciproco di futura venditaLa fattispecie in esame riguarda una cooperativa ediliziache intende stipulare con i propri soci (futuri assegnataridegli appartamenti) un contratto di locazione con patto difutura vendita vincolante per entrambe le parti.La stessa cooperativa chiede di conoscere se, ai fini IVA,un simile contratto sia riconducibile:ad una vera e propria ``locazione con clausola ditrasferimento della proprieta` vincolante per ambedue leparti`` di cui all`art.2, co. 2, n. 2), del D.P.R. 633/1972,per la quale il momento di effettuazione dell`operazionee` rintracciabile nel momento della stipulazione dell`atto,ai sensi dell`art.6, co. 1, del medesimo Decreto, checosi` dispone per i beni immobili,ovveroad una ``assegnazione in proprieta` di case di abitazionefatte ai soci da cooperative edilizie a proprieta` divisa``,per la quale il momento di effettuazione dell`operazionee` rintracciabile nella data del rogito notarile, ai sensidell`art.6, co. 2, lett. d bis), del D.P.R. 633/1972.Sul caso, l`Agenzia delle Entrate, nel ribadire quanto gia`affermato nel passato in ordine al regime IVA applicabilealle locazioni con patto reciproco di futura vendita (Cfr.R.M. n. 250873 del 2 giugno 1983, e R.M. n. 338/Edel 1° agosto 2008), chiarisce che tale operazione aisensi del citato art. 2, co. 2, n. 2, del D.P.R. 633/1972costituisce una cessione di beni e che, avendo adoggetto un immobile, si considera effettuata, secondo leprevisioni di cui all`art. 6, co. 1, dello stesso Decreto, almomento della stipulazione, sebbene gli effetti traslativi siproducano posteriormente.Conseguentemente, l`imposta e` dovuta al momentodella stipula dell`atto originario, sull`intero prezzo pattuitotra le parti per la futura vendita, mentre il pagamento


dei canoni, considerati componenti del prezzo dellacessione, e` escluso da IVATale principio vale anche nel caso di speciein cui il contratto sia posto in essere tra unacooperativa edilizia a proprieta` divisa e ipropri soci.Nell`ipotesi esaminata, l`Agenzia afferma che ilcontratto concluso non consiste in una ``assegnazionein proprieta``` dell`immobile residenziale da parte dellacooperativa edilizia ai propri soci, escludendo quindil`applicabilita` dell`art.6, co. 2, lett. d bis), del D.P.R.633/1972Trattasi, ad avviso dell`Amministrazione, di una``assegnazione in godimento`` dell`alloggio, medianteun contratto che contiene anche una clausola che,vincolando entrambe le parti (la cooperativa edilizia edi propri soci), impone il trasferimento della proprieta` delbene in un momento successivo.Pertanto, la riconducibilita` del negozio concluso alla``assegnazione in godimento`` fa ritenere che questosconti lo stesso regime impositivo della locazioneche, qualora preveda il successivo trasferimento dellaproprieta` del bene, sia assimilabile alla ``locazione conclausola di trasferimento della proprieta` vincolante perambedue le parti``,.In tal caso, quindi, il momento di effettuazionedell`operazione e` rintracciabile nel momento dellastipulazione dell`atto di assegnazione in godimento, aisensi del combinato disposto degli artt. 2, co.2, n. 2) e6, co. 1, del D.P.R. 633/1972.Viceversa, nell`ipotesi in cui non sia previstocontrattualmente il vincolo del trasferimento successivodel bene, il contratto concluso dalla cooperativacon i propri soci e` assimilabile alla mera locazionedell`immobile, che sconta il regime di cui all`art.10, co.1, n.8), del D.P.R. 633/1972.Fiscale481Piacenza Antonio - c/o ECOSICURA di Piacenza Antonio & C. s.a.s.Via Garibaldi 14f - 37063 ISOLA DELLA SCALA VRTel. 335/6096449 - e-mail: eco_sicura@alice.itTecnico competente in acustica ambientale ai sensi dell'art. 2 commi 6 e 7 della Legge 447/95(n° 192 dell'elenco della Deliberazione ARPAV n° 372 del 28/05/02)esegue le seguenti prestazioni professionali nell’ambito di:ACUSTICA AMBIENTALE E NEI LUOGHI DI LAVORODETERMINAZIONE DEL CLIMA ACUSTICO (Legge 447/95)DETERMINAZIONE PREVENTIVA DEI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DELLESTRUTTURE (D.P.C.M. 05/12/97)DETERMINAZIONE PREVENTIVA DELL’IMPATTO ACUSTICO DI UNAFUTURA ATTIVITÀ (Legge 447/95)CERTIFICAZIONE DEI REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI,MEDIANTE IDONEE MISURE STRUMENTALI E RILASCIO DELCONSEGUENTE CERTIFICATO DI VERIFICA (D.P.C.M. 05/12/97)VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO DI UNA ATTIVITÀ ESISTENTE,MEDIANTE IDONEE MISURE STRUMENTALI (Legge 447/95)VALUTAZIONE PREVENTIVA DELL’IMPATTO ACUSTICO DEL CANTIEREE DOMANDA IN DEROGA AL SINDACO, PER IL SUPERAMENTO DEI LIMITIACUSTICI PREVISTI DAL COMUNE (L.R. 10/05/99 n° 21, art. 7)VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE PERSONALE DEI LAVORATORI ARUMORE (D.Lgs 81/08)edilizia veronese


Prima casa: chiarita ladecadenza dal bonusFiscale482edilizia veroneseCon una interessante sentenza (la 13291 del 17 giugno),la Cassazione torna a occuparsi dei benefici fiscaliconnessi all`acquisto della prima casa e, in particolare,dell`interpretazione della normativa che ne disciplina leipotesi di decadenza.Nel caso specifico, i giudici di piazza Cavourhanno affermato che - nell`ipotesi di trasferimentoinfraquinquennale dell`immobile comprato usufruendo deibenefici prima casa - il successivo acquisto non dell`interaproprieta` ma solo di una piccola quota millesimale diun altro immobile, entro un anno dalla precedentevendita, determina la decadenza dai benefici fiscali,laddove l`esiguita` della quota acquistata non permettadi disporre del bene in modo tale da poterlo adibire apropria abitazione.La normativa di riferimentoL`attuale nota II bis), articolo 1, parte I, della Tariffaallegata al dpr 131/1986, prevede l`applicazioneagevolata dell`imposta di registro con aliquota del 3%agli atti traslativi a titolo oneroso della proprieta` di case``non di lusso`` e agli atti traslativi o costitutivi della nudaproprieta`, dell`usufrutto, dell`uso e dell`abitazione relativialle stesse a condizione che:1. l`immobile sia ubicato nel territorio del Comunein cui l`acquirente ha o stabilisca entro diciotto mesidall`acquisto la propria residenza o, se diverso, in quelloin cui l`acquirente svolge la propria attivita`;2. nell`atto di acquisto l`acquirente dichiari di non esseretitolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei dirittidi proprieta`, usufrutto, uso e abitazione di altra casadi abitazione nel territorio del Comune in cui e` situatol`immobile da acquistare;3. nell`atto di acquisto l`acquirente dichiari di nonessere titolare, neppure per quote, anche in regime dicomunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti diproprieta`, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprieta` sualtra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggettoo dal coniuge con le agevolazioni in parola.Detti requisiti soggettivi e oggettivi devono ricorrerecongiuntamente per l`applicazione delle aliquoteagevolate previste ai fini dell`imposta di registro,ipotecaria e catastale.Il comma 4, articolo 1, della citata nota, dispone poi che,nelle ipotesi di trasferimento (a titolo oneroso o gratuito)degli immobili acquistati con i benefici in parola, primadel decorso del termine di cinque anni dalla data delloro acquisto, le imposte in trattazione sono dovute nellamisura ordinaria; l`ultimo periodo del comma prevedetestualmente che ``... Le predette disposizioni non siapplicano nel caso in cui il contribuente, entro un annodall`alienazione dell`immobile acquistato con i beneficidi cui al presente articolo, proceda all`acquisto di altroimmobile da adibire a propria abitazione principale``.Ne consegue che, nel caso di immobili acquistati coni benefici prima casa e rivenduti prima del decorso deltermine di cinque anni dalla data del loro acquisto,l`Amministrazione finanziaria procede al recupero delladifferenza fra l`imposta ordinaria e quella ad aliquotaagevolata, nonche` all`irrogazione della sanzioneamministrativa pari al 30% della differenza medesima.Devono, inoltre, essere recuperate le maggiori imposteipotecaria e catastale, maggiorate della sanzioneamministrativa del 30 per cento.La revoca dell`agevolazione non ha luogo, invece,come detto, nel caso in cui il contribuente, entro un annodall`alienazione dell`immobile acquistato con i beneficiprima casa, acquisti un altro immobile da adibire apropria abitazione principale.Per completezza, si rammenta che il termine triennale(articolo 76 del dpr 131/1986) per l`accertamentodell`intervenuta decadenza dalle predette agevolazionifiscali non si determina a far data dalla cessionedell`immobile bensi` dall`anno successivo alla data diregistrazione dell`atto di compravendita senza che ilcontribuente abbia posto in essere un nuovo acquisto (cfr,Cassazione 3782/2011).Il giudizio di meritoL`Amministrazione finanziaria propone ricorso inCassazione contro la sentenza di una Commissionetributaria regionale che, nel rigettare l`appello erariale,aveva annullato l`avviso di liquidazione con il qualeerano stati revocati i benefici concessi a un contribuentesull`atto di acquisto della prima casa, per avere - lo stessoacquirente - alienato il bene entro il termine quinquennale,senza procedere, tuttavia, nell`anno successivo allavendita, all`acquisto di altro immobile da adibire apropria abitazione principale.In merito, il contribuente - che aveva impugnato l`attoimpositivo - sostiene di avere invece adempiuto allaprescrizione di legge, avendo acquistato una quota delquattro per mille di altro immobile da destinarsi a primacasa.Secondo il giudice d`appello, i benefici in esamepossono essere concessi a chi acquista anche e soltantouna quota di immobile in quanto, sulla base del dispostonormativo, non si ritiene sussistere un limite quantitativoall`acquisto pro-quota dell`immobile che determini ladecadenza dall`accesso ai benefici stessi.Unica condizione prevista dalla legge, continuanoi giudici del gravame, affinche` non si verifichi la


decadenza dalle agevolazioni e` quella di adibire ilsecondo immobile acquistato ad abitazione principale,entro il termine annuale (senza quindi che assumarilevanza la quota di proprieta` acquistata).Nel ricorso, l`Amministrazione denuncia la violazionedell`articolo 1, nota II bis), dell`articolo 1 della Tariffa,parte I, allegata al Tur, in quanto e` dell`avviso che ilrequisito dell`idoneita` dell`immobile da adibire adabitazione principale avrebbe carattere funzionale e nonformale, non potendosi prescindere dalla valutazione delquantum del diritto di proprieta` dell`immobile di cui ilcontribuente e` in concreto titolare, rispetto alla pienezzaed esclusivita` del dominio.La sentenza della CassazioneSecondo i giudici di legittimita`, il ricorso meritaaccoglimento.In tema di benefici prima casa, la richiamata notaprescrive, al comma 4, che il contribuente, entro un annodal trasferimento dell`immobile acquistato con i predettibenefici, deve procedere all`acquisto di altro immobileda adibire a propria abitazione principale.Per la Corte suprema, tuttavia, l`acquisto non dell`intero,ma di una quota dell`immobile, non e` di per se` ostativoad integrare il requisito, anzi, potrebbe ben integrarloma a condizione che la quota acquistata sia significativain relazione alla concreta possibilita` di disporre delbene, in modo da poterlo adibire a propria abitazioneprincipale.Al riguardo, infatti, precisa la Cassazione, come stabiliscel`articolo 1102 del codice civile, ciascun partecipantealla comunione ``... puo` servirsi della cosa comunepurche` non ne alteri la destinazione e non impediscaagli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo illoro diritto``.Ne consegue che, ``l`acquisto di una quotaparticolarmente esigua di un immobile non puo` percio`comportare da solo il potere di disporre del bene comeabitazione propria; esso e`, cioe`, inidoneo a realizzarel`adibizione ad abitazione che e` la finalita` perseguitadal legislatore con il riconoscimento dell`aliquotadell`imposta ridotta sugli atti d`acquisto, e non vale,pertanto a realizzare la condizione dello `acquisto dialtro immobile`...``.La Cassazione giunge a tale conclusione anche sullabase di speculari precedenti pronunce in cui e` statoaffermato che ``... la mera titolarita` di una quota di unappartamento in comunione non preclude (a meno chenon abbia a vertersi in ipotesi di comunione fra coniugi)la fruizione della disciplina agevolativa sull`acquisto dellacosiddetta `prima casa`...``, in quanto ``... la facolta`di usare il bene comune, purche` non si impedisca aciascuno degli altri comunisti `di farne parimenti uso`,assicurata dall`art. 1102 del codice civile, non consenteinfatti al singolo comunista di destinare idoneamente lacasa in comunione a sua abitazione`` (cfr Cassazione,sentenze 10984/2007 e 9647/1999).In altre parole, se il semplice acquisto di una quota incomunione di un immobile non e` ostativo alla fruizionedel benefico prima casa, e` comunque necessario che laquota acquistata sia tale da consentire al contribuente/acquirente - nel rispetto della normativa civilistica in temadi comunione - di destinare la stessa a propria abitazioneprincipale (tale onere probatorio, ovviamente, spetta alcontribuente/beneficiario).483edilizia veroneseFiscale


Operazioni Iva: chiarimentisullo “spesometro”Fiscale484edilizia veroneseLe risposte dell`Agenzia alla stampa specializzata sulnuovo, ma anche sui gia` rodati strumenti accertativiIn primo piano la comunicazione che i soggetti Ivadevono inviare on line all`Amministrazione finanziaria perinformarla di tutte le operazioni rilevanti ai fini dell`Impostasul valore aggiunto con corrispettivi che raggiungono osuperano i 3mila euro. In scena anche accertamentosintetico e redditometro (circolare 28/E).Sullo spesometroLa regola generale, introdotta dal dl 78/2010, chericade sui soggetti passivi Iva, e` l`obbligo di comunicarein via telematica all`agenzia delle Entrate tutte leoperazioni rilevanti ai fini dell`Imposta sul valore aggiunto(cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute)con corrispettivi che raggiungono o superano i 3milaeuro (di imponibile, Iva esclusa). Ma, tra il dire e il fare,tra la stesura della norma e la sua entrata a regime, e`stata emanata una serie di documenti, affinche` quantodisposto potesse trovare applicazione. Tra questi, ilprovvedimento direttoriale del 22 dicembre 2010, dacui, la circolare 28/E del 21 giugno, attinge alcuneprecisazioni che consentono all`Agenzia di chiarirediversi dubbi proposti dalla stampa economica.Cosi`, in risposta al quesito relativo alle modalita` di verificadella soglia dei 3mila euro in caso di piu` operazioni trauno stesso fornitore nei confronti di uno stesso cliente,la circolare ribadisce, sulla scia del provvedimento, cheper taluni tipi di contratti (anche verbali), caratterizzatidalla continuita` della prestazione, e` previsto che i3mila euro vadano computati avendo riguardo al totaledei corrispettivi dell`anno solare. I contratti in questionesono gli appalti, le forniture, le somministrazioni e, ingenerale tutti quelli da cui derivano corrispettivi periodici.Per le altre tipologie, il limite va verificato in relazione allasingola operazione.Sulla ``data dell`operazione`` da indicare nellacomunicazione e` specificato che va riportata quella diregistrazione, ma se quest`ultima non e` prevista fa fedela data della fattura.Si` alla comunicazione per le cessioni di autoveicoli, noper le compravendite di immobili. Il motivo del differentetrattamento va ricercato negli ``archivi`` dell`Anagrafetributaria che ospitano soltanto le ``variazioni`` delmercato immobiliare e non accolgono, invece, i passaggidi proprieta` degli autoveicoli che, pertanto, non possonoessere monitorati facilmente.Privati o meno, sopra determinati importi la comunicazioneva sempre effettuata. A questo proposito si ricorda chepoco rileva l`elemento soggettivo, mentre conta quellooggettivo, in particolare il corrispettivo connesso alleoperazioni. Il dl 78/2010 ha, infatti, stabilito chel`obbligo scatta al superamento di due diverse soglie,rispettivamente di 3mila e 3.600 euro, a seconda chela transazione sia o non sia soggetta all`emissione dellafattura. In piu`, va detto che per il periodo d`imposta2010, la soglia e` elevata a 25mila euro e la debuttantecomunicazione e` limitata alle sole operazioni conobbligo di fatturazione.Accertamento sintetico e redditometro: l`unoo l`altroL`Agenzia conferma l`alternativita` dei due strumentiaccertativi. In particolare, la scelta dell`uno o dell`altroda parte degli uffici sara` effettuata di volta in volta, inbase al caso concreto.Nell`ipotesi di acquisto di beni tramite finanziamenti(mutuo, leasing, eccetera), l`accertamento sintetico nonguardera` all`intero valore dell`operazione, bensi` soloalle quote o ai canoni versati nel corso del periodod`imposta sotto la lente.Sul ``sintetico`` regna il principio di cassa. Quindi, seper una operazione di compravendita e` stato versato unacconto nel 2010, ma la transazione si concludera` in undiverso periodo d`imposta, ai fini dell`accertamento valeesclusivamente l`acconto.La prova contrariaIl contribuente ``spendaccione``, o presunto tale,individuato tramite l`accertamento sintetico, ha comunquela possibilita` di dimostrare in modo documentato di averesostenuto le spese ricorrendo a redditi differenti rispetto aquelli realizzati e dichiarati nel periodo d`imposta, comequelli esclusi legalmente dalla base imponibile.


Avv. CallipariIl D.Lgs.28/2011: lenuove regolein materia dicertificazioneenergeticadegli edificie il ruolo delNotaioqualità del costruitoenergie rinnovabiliIl recente D.Lgs. 3 marzo 2011 n. 28 - emanato inattuazione della direttiva comunitaria n. 2009/28/CE -ha innovato il D.Lgs. n. 192/2005 istitutivo dell’obbligodi certificazione energetica degli edifici oggetto dicontratti di compravendita e/o di contratti di locazione.La nuova norma ha importo un nuovo requisito di carattereformale ovvero la necessità della dichiarazione, resa dallaparte acquirente in caso di contratto di compravenditao dal conduttore in caso di contratto di locazione, diaver ricevuto dal venditore o dal locatore le esatteinformazioni sulla situazione energeticadell’unità immobiliare oggetto del contratto,con espressa menzione dell’avvenuta consegna dellarelativa certificazione energetica inerente la stessa.La previsione legislativa peraltro solleva non pochequestioni interpretative.La prima attiene alla circostanza che il Legislatore halimitato l’applicabilità della norma in questione ai solicontratti di compravendita e/o di locazione.Dato, tuttavia, lo scopo precipuo della normativa in esame(consistente nella necessità di dare, al futuro utentedel bene, una rappresentazione documentalee precisa delle capacità energetichedell’immobile di cui egli sta entrando in possesso,anche al fine di condurre lentamente fuori mercatogli immobili caratterizzati dalle peggiori prestazionienergetiche), è indubbio che l’obbligo di dotazionedella certificazione andrà sicuramente esteso anche aquelle diverse fattispecie contrattuali che determinino iltrasferimento di un diritto reale sull’immobile dalla sferagiuridica e patrimoniale di un soggetto a quella di unaltro.Altra aspetto problematico della nuova disciplina riguardala mancata previsione di sanzioni per il caso di omissionedel requisito formale della dichiarazione, resa dallaparte acquirente in caso di contratto di compravenditao dal conduttore in caso di contratto di locazione, diaver ricevuto dal venditore o dal locatore specificheinformazioni sulla situazione energetica dell’immobile.L’unica certezza in proposito sembra essere quella per cuinon si può trattare di un’ipotesi di nullità dell’atto attesoche la nullità non discende se non dall’esistenza di unanorma che espressamente la preveda.Ecco allora che entra in gioco la figura del Notaio ilquale nell’esercizio delle sue funzione è chiamatoall’osservanza anche di quelle prescrizioni di leggesfornite, almeno apparentemente, di specifica sanzione.Egli, infatti, qualora ricevesse un atto contrario a normedi quel genere, andrebbe incontro alla responsabilitàdisciplinare discendente dall’applicazione dell’art.135 legge not. secondo cui “Le pene disciplinari []si applicano [] anche nel caso che l’infrazione nonproduca la nullità dell’atto []” nonché a una possibileresponsabilità patrimoniale qualora venisse dimostrato cheil professionista non ha adeguatamente avvertito le partidella necessità della certificazione e della consegna diquesta allacquirente. Quindi, lattività del Notaio andràben oltre la mera stesura dell’atto e dovrà ricomprendereanche unattività precedente di capillare informazione,data alle parti, dei contenuti della disciplina in materiaenergetica e dei conseguenti obblighi e rispettivi diritti.edilizia veronese485


qualità del costruitoenergie rinnovabili486edilizia veroneseBuzzetti, nelle cittàverdi la sfida del compartoimmobiliareSanta Alleanza del mondo del mattone per rilanciare ilcomparto in crisi. E la via maestra sulla quale puntaree` la svolta verde, ecosostenibile applicata allariqualificazione delle citta`, senza consumare nuovoterritorio ma migliorando l`esistente. «C`e` una grandeopportunita` da cogliere e si chiama Progetto citta`;una grande politica di sviluppo urbano da fare partirea livello nazionale, basata sulla manutenzione deifabbricati, il risparmio energetico, la riqualificazionedel territorio, le densificazioni, le ricostruzioni di edificiobsoleti senza consumare nuovo territorio, la qualita`dell`abitare. Le citta` sono a livello mondiale i motori dellosviluppo futuro, i luoghi dove verra` prodotto l`80% dellaricchezza». Questa, secondo Paolo Buzzetti, presidentenazionale dei costruttori (Ance), e` la sfida che il compartoimmobiliare deve accettare. Il suo intervento ha conclusogli Stati generali del Real Estate che hanno tenuto abattesimo, ieri, l`edizione 2011 di Eire, il salone del realestate alla Fiera di Rho-Pero fino a venerdi`. Soddisfatto ilpresidente di Gefi (societa` che organizza Eire), AntonioIntiglietta che ha creato questo momento di confronto,punto di partenza di un percorso per dar vita a un nuovosoggetto economico, mutuandolo dall`esperienza deglistati generali dell`Ance, gia` avviata due anni fa. E lo hafatto con l`intento di chiamare a raccolta tutte le forze delsettore per redigere insieme un manifesto della rinascitadel settore. «Un comparto, quello del real estate, cherappresenta cosi` tanto deve credere piu` in se stesso»,ha detto, «deve capire cosa significa essere una grandecategoria, deve poter proporre un patto alle istituzioni edefinire che tipo di rapporto vuole avere con la finanzae le banche. Per questo domani presenteremo qui a Eireil primo manifesto del Real Estate Italiano». E gia` ieri sie` passati alla fase operativa con le riunioni di tutta lafiliera costruttori e Federimmobiliare con Assoimmobiliarealla ricerca di una proposta condivisa sul patto per lariqualificazione delle citta` che dovra` tradursi in unastrategia nazionale e poi coniugata a livello dellesingole amministrazioni locali. E bene sarebbe, in questasituazione, a giudizio di Buzzetti, se anche l`Italia avessequel ministero delle aree urbane come ha la Francia cosi`attenta alle politiche urbane.Un settore che esce da quattro anni di crisi durissima,riassunti dai dati presentati da Federico Oriana, presidentedi Aspesi. La crisi, dal 2008 al 2010, ha ridotto del17,8% gli investimenti nel settore costruzioni, pari a 29miliardi, con una perdita complessiva di 300mila posti dilavoro. L`impatto sull`economia nazionale e` enorme se sipensa che costruzioni e immobiliare insieme generano il15% della produzione italiana.«Ma noi siamo sopravvissuti alla crisi e abbiamo vogliadi fare e cogliere questa sfida», ha detto Buzzetti, «Isoldi? Ci sono, a patto che ci siano finalmente regolechiare e tempi certi per la realizzazione dei progetti. Sulfronte normativo chiediamo che il decreto sviluppo checontiene innovazioni per il nostro settore (trasferimentodiritti edificatori e sanzione dei ricorsi strumentalinelle gare pubbliche) venga approvato in Parlamento.Noi operatori, tutti insieme, dobbiamo pero` fare un saltodi qualita`. Dobbiamo modernizzare il nostro settore,crescere come dimensioni, professionalita`, innovazione,senza perdere per strada la nostra grande capacita`artigianale che rappresenta il nostro valore aggiunto».Serve un coordinamento del comparto e questaesigenza di fare squadra e` stata riconosciuta da tutti gliintervenuti all`assemblea, per i quali serve un interventodi valorizzazione dei beni culturali che in tutto il mondosono protagonisti dello sviluppo. «E` urgente soprattuttoun grande intervento sulle citta`, inserito in una cornicenazionale, con una strategia a 10 anni» ha conclusoBuzzetti. Perche` le nostre grandi citta` sono in concorrenzanon solo con le capitali dell`Europa occidentale, maanche con quelle dell`Est. E` il caso di Vilnjus capitaledell`Estonia che e` stata scelta dalla Barclais Bank comesede del suo quartier generale europeo, perche` a parita`di qualita` delle costruzioni offerte ha un costo moltocompetitivo.


Morti sul lavoroin calo nel 2010Nel 2010 sono 775 mila gli infortuni avvenuti e denunciati all’Inail, in calo dell’1,9% rispetto ai 790 miladel 2009 mentre sono 980 i morti sul lavoro, in calo del 6,9% rispetto ai 1.053 dell’anno precedente.E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inail presentato alla Camera. Gli infortuni sul lavoro in Italianel 2010 sono, dunque, in calo anche se in misura molto piu’ contenuta rispetto al 2009. La fotografiaal 30 aprile 2011 conferma le stime preliminari pubblicate dall’Inail all’inizio dell’anno in corso: 15mila infortuni in meno nel 2010 rispetto all’anno 2009 e un numero di decessi che scende sotto i millecasi, per la prima volta nel nostro Paese dal dopoguerra. Il calo degli infortuni nel 2010, spiega l’Inail,‘’non e’ affatto un risultato scontato, nonostante il trend in diminuzione gia’ osservato negli ultimi anni’’. Ilconfronto, infatti, e’ con il 2009, un anno che ‘’ha rappresentato un calo record per gli infortuni, in partedovuto anche al raggiungimento del picco della grave crisi economica e occupazionale che ha colpitol’Italia e tutto il mondo. Infatti, il calo infortunistico 2009- 2008, pari a -9,7%, si presentava comunquecome la diminuzione piu’ alta dell’ultimo quindicennio pur stimando in circa un terzo il contributo della crisioccupazionale. Era pertanto da temere che il confronto con un anno di contrazione cosi’ eccezionale sirisolvesse in una ripresa del fenomeno infortunistico, con un riallineamento ai livelli piu’ consolidati deglianni precedenti: una sorta di ‘’effetto-rimbalzo’. Cosi’ non e’ stato e la diminuzione degli infortuni nel2010, dell’1,9% pur in un perdurante clima di incertezza economica, rappresenta pertanto un risultatodi particolare rilievo’’. Per il 2010, l’istituto di statistica ha rilevato un calo occupazionale pari allo 0,7%(153.000 occupati in meno). Nel 2009 il calo rispetto all’anno precedente era stato molto piu’ elevato:-1,6%, con 380.000 occupati (e quindi esposti al rischio d’infortunio) in meno; ad aggravare nel 2009la situazione lavorativa c’’era poi la concreta riduzione di quantita’ di lavoro anche per chi risultavaoccupato, per effetto di tagli sugli orari di varia natura e del ricorso alla cassa integrazione. Per tenereconto anche di questi effetti e del diverso andamento nel biennio osservato, si considerino allora le Ula(unita’ di lavoro anno) rilevate dall’Istat: se nel 2009 si riducevano rispetto al 2008 del 2,9% (contro il-1,6% degli occupati-forze di lavoro), quantificando meglio il reale effetto della crisi sull’esposizione alrischio, nel 2010 il calo rispetto all’anno precedente delle unita’ di lavoro anno e’ invece perfettamenteallineato a quello occupazionale (-0,7%), complici, tra l’altro, un minor ricorso nel 2010 delle aziende allacassa integrazione (ravvisato da piu’ parti come segnale di dinamismo nell’imprenditoria) e un aumentodell’occupazione a tempo parziale. Il calo ‘’reale’’ (al netto dell’effetto perdita di quantita’ di lavorosvolta), a livello del tutto indicativo si puo’ comunque stimare superiore all’1% per gli infortuni in generale eal 6% per quelli mortali. Nella gestione assicurativa Industria e servizi si concentra il 90% degli infortuni, il6% in Agricoltura e il restante 4% tra i Dipendenti del conto Stato. Nel 2010 la riduzione degli infortuni e’stata piu’ sostenuta in Agricoltura (-4,8%), seguita dall’Industria e servizi (-1,8%), mentre in controtendenzasi registra un lieve aumento, osservato gia’ negli scorsi anni, per i Dipendenti del conto Stato (+0.8%).Per i casi mortali, il maggior decremento si registra nelle gestioni minori (Agricoltura -10,2% e Dipendenticonto Stato -11,1%) con l’Industria e servizi che consegue comunque il rilevante calo del 6,4% (58 decessiin meno rispetto al 2009).487edilizia veronesesicurezza


Edilizia, sostenibilità equalità per il rilancioestero488edilizia veroneseCostruttori italiani alla ricerca di un prodotto edilizionuovo, innovativo, che riduca i costi di edificazionegarantendo comunque la qualita` anche estetica.C`e` bisogno di innovare imboccando quella viadella green economy che affida alla nuova ediliziaanche la funzione di produzione di energia grazieall`applicazione nelle nuove costruzioni delle fonti dienergia rinnovabile. La svolta ecologica di rinnovamentosara` capace di ridare nuovo ossigeno all`industriadelle costruzioni in crisi continua da oltre quattro anni.E dovra` estendersi anche alla riqualificazione urbana,cioe` al rifacimento di interi quartieri delle citta`. E` conquesto spirito che l`Ance ha voluto toccare con manol`esperienza di housing sociale e di riqualificazioneurbana piu` innovativa d`Europa con un viaggio studioa Copenaghen, citta` piu` green d`Europa. Quello cheserve, secondo il presidente nazionale dei costruttoriedili, Paolo Buzzetti, e` una svolta in sette punti: fiscalita`,neutralita` dell`Iva, risparmio energetico, semplificazionenormativa, qualita`, manutenzione, housing sociale. ACopenaghen e` realta. Cultura urbanistica innovativa,nuove case costruite con materiali all`avanguardia,frutto di prefabbricazione leggere capaci di ridurre costie tempi di realizzazione: costruzioni con il cappottoche garantisce il risparmio e l`efficienza energetica,involucri di legno o metallo sottili rivestiti di lana di vetrocome isolante. Massimo utilizzo del vetro, che lasciaentrare la luce contro la depressione che procura il cielobuio dei paesi nordici e nello stesso tempo cattura ilcalore per trattenerlo nelle case dove regna il legno,e sono teleriscaldate grazie al calore ottenuto daltrattamento dei rifiuti. Case che con l`housing socialecosi` come viene inteso in Italia hanno poco a che fare.Se si parla di prezzi, nella citta` della Sirenetta il lussodel nuovo modo di abitare costa meno che in Italia.Non basta: a Copenhaghen la riqualificazione urbanatrova un ottimo esempio nel rifacimnento del water-fronte nella trasformazione di fabbriche in edifici residenzialidi lusso dove ogni appartamento ha terrazzo, giardinoe attracco per la propria barca: e` il Torpedohallen.L`ex fabbrica di motosiluranti e` stata trasformata senzatroppa burocrazia, e con regole trasparenti, in 67appartamenti di lusso progettati intorno alle colonne ealle travi originali di cemento introducendo una nuovastruttura di indipendente. Impensabile in Italia. Ancora.Un altro esempio edificante di trasformazione di manufattiin nuove residenze e` Frosilos con 84 appartamentiaffacciati sul fronte del porto costruiti intorno ai due exsilos in cemento. Demolirli sarebbe costato di piu` eallora i progettisti Mvrdv hanno scelto di progettare gliappartamenti all`esterno della circonferenza dei silos,come fossero una seconda pelle, lasciando lo spaziovuoto all`interno dei silos coperto con una doppia cupolatrasparente. Modelli esportabili? secondo Buzzetti,sicuramente sono uno stimolo che, in un momento di crisicome questo, deve indurre a ragionamenti ambiziosicapaci di innescare cambiamenti e miglioramenti. Lanuova edilizia puo` migliorare la qualita` della vita edell`abitare. La via danese al rinnovamento edilizioindica anche la necessita` di innovare i materiali.La strada e` quella di una nuova prefabbricazionedove nei cantieri a secco, cosi` come si costruisce inDanimarca, gli edifici vengono soltanto assemblaticon componenti prefabbricati prodotti altrove. Per leimprese, e` la convinzione del presidente, Buzzetti, e`possibile costruire case di qualita` a prezzi competitivilavorando sulla riduzione dei costi di costruzione conprefabbricazioni innovative.


parlamentoDisposizioni perla prevenzionee la repressionedella corruzionee dell`illegalitànella pubblicaamministrazione: dalSenato il primo via libera.490edilizia veroneseL`Aula del Senato ha licenziato, in prima lettura, il disegnodi legge recante ``Disposizioni per la prevenzione ela repressione della corruzione e dell`illegalita` nellapubblica amministrazione`` (DDL 2156/S - RelatoriLucio Malan e Alberto Balboni del Gruppo parlamentarePdL) con modifiche al testo iniziale, trasmesso dalleCommissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia chenon ne hanno concluso l`esame.In particolare, e` stata approvata una normasostitutiva dell`originario articolo 5 del testosull`istituzione delle c.d. ``white list``. Lasuddetta disposizione, che accoglie parzialmentequanto richiesto ed auspicato dall`ANCE (siveda al riguardo, la notizia su ``Interventi Ance`` del 7giugno 2011), identifica - ai fini dell`applicazionedelle norme in materia di controlli antimafia, mediantegli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutoridi lavori non soggetti a rischio d`inquinamento mafioso- le attivita` d`impresa particolarmenteesposte a rischio d`inquinamento mafiosoe precisamente:- trasporto di materiali a discarica conto terzi;- trasporto e smaltimento di rifiuti a conto terzi;- estrazione, fornitura e trasporto di terra e materialiinerti;- confezionamento, fornitura e trasporto di calcestruzzoe di bitume;- noli a freddo di macchinari;- fornitura di ferro lavorato;- noli a caldo, qualora il relativo contratto non siaassimilabile al subappalto, ai sensi dell`articolo118, comma 11, del decreto legislativo 12 aprile2006, n. 163;- autotrasporti conto terzi;- guardiani`a dei cantieri.Al riguardo, viene precisato che l`indicazionedelle attivita` puo` essere aggiornata, entroil 31 dicembre di ogni anno, con appositodecreto ministeriale, da adottarsi previo parere delleCommissioni parlamentari competenti. Qualora leCommissioni non si pronuncino entro il termine di trentagiorni dalla data di trasmissione, i decreti possonoessere comunque emanati.Con altra norma, approvata in corso d`esame, vienedisciplinata, in attuazione di quanto stabilito dallaConvenzione ONU contro la corruzione, la costituzionedella Commissione indipendente per lavalutazione, la trasparenza e l`integrita`delle amministrazioni pubbliche (CiVIT) qualeAutorita` nazionale anticorruzione. In qualita`di Autorita` nazionale, la Commissione, in particolare,approva il Piano nazionale anticorruzionepredisposto dal Dipartimento della funzionepubblica; esercita la vigilanza e il controllo sull`effettivaapplicazione e sull`efficacia delle misure adottate dallepubbliche amministrazioni; riferisce annualmenteal Parlamento sull`attivita` di contrasto al fenomenoe sull`efficacia delle disposizioni vigenti in materia,esercita poteri ispettivi. Apposite funzioni vengonoindividuate a carico del Dipartimento della funzionepubblica e delle pubbliche amministrazioni centrali.Altre disposizioni, anche esse inserite in corsod`esame, attengono poi: la delega al Governo adadottare un testo unico delle disposizioni in materia diincandidabilita` e divieto di ricoprire cariche elettivee di governo conseguenti a sentenze definitive dicondanna per delitti non colposi; modifiche al D.Lgs165/2011 (Norme generali sull`ordinamento dellavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche)in tema di incarichi dei dipendenti pubblici; la tutela deldipendente pubblico che denuncia condotte illecite dicui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto dilavoro e modifiche alla legge 20/1994 sull`azione diresponsabilita` della Corte dei Conti.Confermata, invece, la norma con la quale vienedisciplinato l`obbligo di pubblicazione, sui


siti istituzionali delle amministrazioni, delleinformazioni relative a taluni procedimentiamministrativi. Si tratta, in particolare, di quelliche hanno ad oggetto: autorizzazioni o concessioni,erogazioni di benefici economici a persone o entipubblici o privati, scelta del contraente perl`affidamento di lavori, forniture e servizianche con riferimento alla modalita`di selezione prescelta di cui al D.Lgs.163/2006 (Codice degli appalti). Al riguardo,viene demandato ad uno o piu` regolamenti successivi- da emanarsi entro sei mesi dalla data di entrata invigore della legge - l`individuazione delle concretemodalita` di pubblicazione. Viene, inoltre, specificatoche restano ferme le disposizioni in materiadi pubblicita` previste dal Codice appalti eche la mancata o incompleta pubblicazionecostituisce violazione degli standard qualitativi edeconomici.L`Aula ha, altresi`, soppresso alcuni articoli gia`contenuti in alcuni provvedimenti legislativi. Si trattain particolare dell`articolo 3 (recante ``Misure perfavorire la trasparenza nei contratti pubblici`` cheprevedeva, tra l`altro, attraverso una modifica all`art. 7del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizie forniture, l`istituzione della Banca dati nazionaledei contratti pubblici); dell`articolo 4 (recante``Trasparenza e riduzione degli obblighi informativi neicontratti pubblici`` che a integrazione dell`art. 74 sulla``Forma e contenuto delle offerte`` del citato Codiceappalti, disciplinava l`utilizzo di modelli standard per ladichiarazione sostitutiva dei requisiti di partecipazionedi ordine generale); dell`articolo 6 (recante``Modifiche all`articolo 17 del D.Lgs 163/2006``sulla competenza a dichiarare la ``segretezza`` diopere, servizi e forniture), e dell`articolo 11 (recante``Modifiche all`art. 58 del T.U. enti locali`` sulle causeostative alla candidatura alle elezioni provinciali,comunali e circoscrizionali).Ha, infine, approvato tre proposte di stralciodirette a ricondurre ad appositi ed autonomi disegni dilegge, gli articoli 7, 8 e 9 concernenti rispettivamente:``Modifiche del testo unico delle leggi sull`ordinamentodegli enti locali di cui al D.Lgs 267/2000``; ``Revisioneeconomico-finanziaria``; ``Fallimento politico``.parlamento491servizi F inanziari per l’impresaAgenzia di VeronaASSICURAZIONI37138 VERONA Via Albere, 1- tel 045 569700 - fax 045 569233 - 045 8103317info@assifidassicurazioni.it - cauzioni@assifidassicurazioni.itwww.assifidassicurazioni.itconvenzione con il Collegio Costruttori Edili di <strong>verona</strong>di Torre Federico e c. sasedilizia veronese


gruppo giovani492Geom. Alberto CengiaSeminario del gruppogiovani Ance VeronaCostruttori Ediliedilizia veroneseVenerdì 1 luglio 2011 si è svolto, presso il Parc HotelParadiso & Golf Resort di Peschiera del Garda, ilconsueto appuntamento assembleare estivo del GruppoGiovani Ance Verona Costruttori Edili con il Seminario:“Conoscere per crescere. Evoluzione e qualità dellecostruzioni”.L’evento, in linea con gli incontri già organizzati dalGruppo Giovani in tema di edilizia sostenibile, è statooccasione per la presentazione dei nuovi corsi CQ- Costruire in Qualità, organizzati da Ance Verona edESEV per rispondere alle esigenze fondamentali di unacorretta formazione e informazione sulle nuove tecnichedi progettazione, prodotti e metodologie di intervento,necessari alla realizzazione di costruzioni ecocompatibili.Il Presidente del Gruppo Giovani, Geom. Alberto Cengia,ha introdotto i lavori con l’intervento che riportiamo diseguito:“Desidero anzitutto porgere a nome del Gruppo Giovanidi Ance Verona, un saluto ed un ringraziamento a tutti perla partecipazione a questo seminario.Porto i saluti del Presidente Andrea Marani che purtroppoper impegni istituzionali non sarà oggi presente.Un ringraziamento ai relatori di questa sera per ladisponibilità accordataci ed il contributo che fornirannocon i loro interventi.Il seminario odierno prosegue l’approfondimento da


parte del nostro Gruppo Giovani, sulle nuove tipologiee metodologie costruttive che stanno caratterizzandosempre più il mercato immobiliare. Nuove tendenzeche rispecchiano le richieste di una clientela preparataed esigente con una accentuata sensibilità ai temidell’ambiente, dell’energia, della sostenibilità senzatrascurare il confort abitativo”.“Conoscere per crescere”, vuol essere un’occasionedi approfondimento per una corretta acquisizione dinuove competenze per adeguare le nostre imprese allatrasformazione in atto.Nel corso del pomeriggio unitamente ai nostri relatoricercheremo di fare un po’ di chiarezza sull’evoluzionedelle nuove tecnologie, sulla loro corretta applicazione,rivolgendo l’attenzione verso quanto ci aspetta per ilprossimo futuro nel campo dei nuovi materiali.Vorrei lanciare qualche spunto per gli interventi cheseguiranno e fare a tutti qualche domanda;- le nostre maestranze, i nostri tecnici e noi stessiconosciamo le corrette metodologie di posa dei varimateriali ?- siamo in grado di districarci nella scelta degli svariatiprodotti che il mercato ogni giorno ci propone ?- siamo sicuri che i nostri tecnici o capocantieri abbianole competenze adeguate per evitare irreversibili erroridi posa ?E se l’anomalia provenisse da una leggerezzaprogettuale, saremmo in grado di individuarla esegnalarla per risolvere anticipatamente il problema?Io me lo auguro di cuore perché se cosi non fosse, cisi troverebbe ad affrontare situazioni imbarazzanti ea volte irreparabili.Sottolineo irreparabili e aggiungo molto onerose,senza tener conto del danno all’immagine arrecatoalle nostre aziende.Il seminario odierno, intende sottolineare l’importanzadella formazione quale opportunità di crescita per leaziende.Opportunità che viene offerta alle nostre impreseattraverso i corsi CQ “Costruire in Qualità”organizzati da Esev con il patrocinio del GruppoGiovani Ance Verona che a breve vi verrannopresentati, dove tecnici professionisti analizzerannomateriali, innovazioni tecnologiche di processo eimpiantistiche, dimostrando come gli stessi se gestitie progettati in modo adeguato, potranno aggiungereulteriore valore alla costruzione.Passo subito la parola all’amico e Presidente di ESEVIng. Luca Mantovani per una breve spiegazione dicome saranno strutturati questi corsi.Voglio ringraziare ancora una volta l’Ing. Mantovani,il Geom. Giuseppe Mosconi e il Dott. CristianoVassanelli per i loro interventi, un ringraziamento a tuttivoi, a tutto il mio Direttivo per l’aiuto alla realizzazionedi questo seminario, alla Dott.ssa Santomo e a tuttala struttura di Ance Verona, per il supporto e ladisponibilità.Nel suo intervento il Presidente di Esev, Ing.Luca Mantovani, ha riferito che Ance Verona, incollaborazione con il Gruppo Giovani ed ESEV (EnteScuola Edile Veronese) ha messo a punto un progettomirato a creare una stretta sinergia tra tutti i soggetti dellafiliera dell’edilizia, per il conseguimento di maggioricompetenze sia delle imprese edili sia dei professionisticon riferimento alle nuove tecniche costruttive, ai nuovimateriali ed al loro corretto utilizzo.Entrando nel merito, l’Ing. Mantovani ha così proseguito:“Il mondo dei produttori di materiali ed impianti, è datempo in continuo sviluppo, peraltro estremamenteveloce, e non c’è un’informazione tale da permettereun pari innalzamento delle competenze dei fruitori finali(imprese e professionisti).Le nuove normative tecniche (risparmio energetico,acustica, antisismica, ecc.) ed una sempre maggioreattenzione verso il rispetto dell’ambiente e l’utilizzo dienergie alternative (solare, eolico, geotermico, ecc.)hanno dato una brusca accelerazione alla ricerca eproduzione di materiali sempre più performanti.Tanto le imprese che i professionisti, tuttavia, nellamaggior parte dei casi non sfruttano pienamente lepotenzialità dei nuovi prodotti, sia per una non adeguataconoscenza delle loro caratteristiche, sia a causa di unutilizzo spesso caratterizzato da una metodologia di“vecchia generazione” e, quindi, non adatta a garantirele perform<strong>ance</strong> migliori.D’altro canto, materiali e sistemi hanno raggiunto livellitecnici e qualitativi così elevati da non trovare adeguatoriscontro nel corretto ed efficace utilizzo da parte delleimprese.La causa principale di tale situazione è da ravvisarsiessenzialmente nella mancanza di una cultura informativacondivisa tra i soggetti della filiera, che i corsi “C.Q. –Costruire in Qualità” hanno proprio lo scopo di facilitaree rendere efficaci ed efficienti”.“I corsi, infatti, strutturati in uno base ed altri avanzati”,ha concluso l’Ing. Mantovani, metteranno in condizione iprofessionisti e gli imprenditori di utilizzare correttamentei prodotti ed i sistemi e di ottenerne i conseguentivantaggi”.493edilizia veronesegruppo giovani


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