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Carciofi alla romana - ITAS Emilio Sereni

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Prendendo spunto da tale comportamento, è stata studiata una tecnica di coltivazione<br />

“fuori suolo” di piante madri per l’ottenimento di carducci da impiegare come materiale di<br />

partenza per la propagazione del carciofo.<br />

Questa tecnica prevede le seguenti fasi:<br />

Alunni : Basili D., Frasacco V., Giannini V.<br />

Laboratorio di Agronomia e Coltivazioni.<br />

Ist. Tec. Agr. <strong>Emilio</strong> <strong>Sereni</strong> Roma.<br />

1) Coltivazione “fuori suolo” delle piante madri;<br />

2) Capitozzatura;<br />

3) Ottenimento di rizomi;<br />

4) Frigoconservazione dei rizomi;<br />

5) Piantine a radice protetta.<br />

Le ricerche effettuate hanno confermato la validità della tecnica di propagazione del<br />

carciofo mediante rizomi frigoconservati. Le piante così prodotte offrono, infatti, le stesse<br />

garanzie di quelle ottenute in vitro, sia in termini di sanità che di uniformità. Trattandosi,<br />

inoltre, di una tecnica di semplice applicazione e che non necessita di strutture che richiedano<br />

elevati capitali di investimento, si può ipotizzare che il costo delle piantine sia inferiore a quelle<br />

micropropagate.<br />

In conclusione questa tecnica, oltre a consentire una riduzione del costo delle piantine,<br />

potrebbe favorire la nascita di una nuova attività vivaistica (attualmente non esistono vivai<br />

specializzati in questo settore) che potrebbe garantire una sufficiente disponibilità di materiale<br />

certificato così come richiesto dai cinaricoltori laziali.<br />

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