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Phadia S.r.l. Modello di organizzazione, gestione e controllo per la ...

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PARTE GENERALE2


I. LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE PERSONEGIURIDICHE EX D. LGS 231/20011.1 Il decreto legis<strong>la</strong>tivo 8 giugno 2001, n. 231Il Decreto Legis<strong>la</strong>tivo 8 giugno 2001, n. 231 1 , recante <strong>la</strong> “Disciplina del<strong>la</strong> responsabilitàamministrativa delle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che, delle società e delle associazioni anche prive <strong>di</strong><strong>per</strong>sonalità giuri<strong>di</strong>ca” (il “Decreto”), ha introdotto nel nostro sistema giuri<strong>di</strong>co <strong>la</strong>responsabilità da reato anche <strong>per</strong> gli enti 2 .Tale estensione <strong>di</strong> responsabilità mira a coinvolgere nel<strong>la</strong> punizione <strong>di</strong> alcuni illeciti penali ilpatrimonio degli enti e, quin<strong>di</strong>, gli interessi economici dei soci, i quali, sino all’entrata invigore del<strong>la</strong> legge in esame, non subivano conseguenze in caso <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> reati avantaggio del<strong>la</strong> società da parte <strong>di</strong> amministratori e/o <strong>di</strong>pendenti.Infatti, il principio <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonalità del<strong>la</strong> responsabilità penale faceva sì che i soci rimanesseroindenni da profili <strong>di</strong> responsabilità penale, essendo semplicemente tenuti, ove ne ricorressero ipresupposti, al risarcimento dei danni ed al<strong>la</strong> responsabilità civile ex articoli 196 e 197 c.p. incaso <strong>di</strong> insolvenza del reo.L’innovazione normativa, quin<strong>di</strong>, comporta conseguenze <strong>di</strong> grande rilievo; dall’entrata invigore del<strong>la</strong> legge, infatti, <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca e i soci del<strong>la</strong> stessa non potranno piùconsiderarsi estranei ai reati commessi da amministratori e/o <strong>di</strong>pendenti, ed avranno quin<strong>di</strong>tutto l’interesse ad implementare un sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e monitoraggio sugli stessi, tali daescludere o limitare <strong>la</strong> responsabilità penale del<strong>la</strong> società 3 .Quanto al<strong>la</strong> tipologia dei reati <strong>per</strong> cui <strong>la</strong> società può essere chiamata a rispondere, il Decretoagli artt. 24, 25, 25-bis, 25-ter, 25-quater, 25-quinques, 25-sexies, 25-septies, 25-octies 4 e 26considera le seguenti fattispecie:1 Tale decreto, emanato sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> legge delega n. 300/2000, mira ad adeguare <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione interna adalcune Convenzioni internazionali cui l’Italia ha da tempo aderito, quali:- <strong>la</strong> Convenzione <strong>di</strong> Bruxelles del 26 luglio 1995 sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> degli interessi finanziari delle Comunitàeuropee,- <strong>la</strong> Convenzione, anch’essa firmata a Bruxelles il 26 maggio 1997, sul<strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> corruzione nel<strong>la</strong> qualesiano coinvolti i funzionari delle Comunità europee o degli Stati membri, e- <strong>la</strong> Convenzione OCSE del 17 <strong>di</strong>cembre 1997, sul<strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> corruzione <strong>di</strong> pubblici ufficiali stranieri nelleo<strong>per</strong>azioni economiche ed internazionali.2 Sotto il profilo dei soggetti cui <strong>la</strong> nuova normativa è applicabile, il Decreto in<strong>di</strong>vidua i soggetti, con l’ampiadefinizione <strong>di</strong> “enti”, destinatari del<strong>la</strong> normativa, come segue:- gli enti forniti <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonalità giuri<strong>di</strong>ca;- le società;- le associazioni, anche sfornite <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonalità giuri<strong>di</strong>ca;mentre espressamente esclude:- lo Stato;- gli enti pubblici territoriali;- gli enti che svolgono funzioni <strong>di</strong> rilievo costituzionale.3 Con riferimento al<strong>la</strong> natura del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa ex d.lgs. 231/2001, <strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione illustrativa aldecreto sottolinea <strong>la</strong> “nascita <strong>di</strong> un tertium genus che coniuga i tratti essenziali del sistema penale e <strong>di</strong> quelloamministrativo nel tentativo <strong>di</strong> contem<strong>per</strong>are le ragioni dell’efficacia preventiva con quelle, ancor più inelu<strong>di</strong>bili,del<strong>la</strong> massima garanzia”.Il d.lgs. 231/2001 ha, infatti, introdotto nel nostro or<strong>di</strong>namento una forma <strong>di</strong> responsabilità delle società <strong>di</strong> tipo“amministrativo” – in ossequio al dettato dell’art. 27 del<strong>la</strong> nostra Costituzione che sancisce il principiofondamentale secondo il quale “La responsabilità penale è <strong>per</strong>sonale” – ma con numerosi punti <strong>di</strong> contatto conuna responsabilità <strong>di</strong> tipo “penale”.In tal senso si vedano – tra i più significativi – gli artt. 2, 8 e 34 del d.lgs. 231/2001 ove il primo riafferma ilprincipio <strong>di</strong> legalità tipico del <strong>di</strong>ritto penale; il secondo afferma l’autonomia del<strong>la</strong> responsabilità dell’ente rispettoall’accertamento del<strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona fisica autrice del<strong>la</strong> condotta criminosa; il terzo prevede <strong>la</strong>circostanza che tale responsabilità, <strong>di</strong>pendente dal<strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> un reato, venga accertata nell’ambito <strong>di</strong> unproce<strong>di</strong>mento penale e sia, <strong>per</strong>tanto, assistita dalle garanzie proprie del processo penale. Si consideri, inoltre, ilcarattere afflittivo delle sanzioni applicabili al<strong>la</strong> società.4 Si prega <strong>di</strong> fare riferimento al<strong>la</strong> nota 12 che segue.3


Co<strong>di</strong>ce penale- malversazione a danno dello Stato (art. 316-bis);- indebita <strong>per</strong>cezione <strong>di</strong> erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter);- concussione (art. 317);- corruzione <strong>per</strong> un atto d’ufficio (artt. 318 e 321);- corruzione <strong>per</strong> un atto contrario ai doveri d’ufficio (artt. 319, 319-bis e 321);- corruzione in atti giu<strong>di</strong>ziari (artt. 319-ter e 321);- corruzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sona incaricata <strong>di</strong> un pubblico servizio (artt. 320 e 321);- istigazione al<strong>la</strong> corruzione (art. 322);- pecu<strong>la</strong>to, concussione, corruzione e istigazione al<strong>la</strong> corruzione <strong>di</strong> membri degli organidel<strong>la</strong> Comunità europee e <strong>di</strong> funzionari delle Comunità europee e <strong>di</strong> Stati esteri (art.322-bis);- falsificazione <strong>di</strong> monete, spen<strong>di</strong>ta e introduzione nello Stato, previo concerto, <strong>di</strong>monete falsificate (art. 453);- alterazione <strong>di</strong> monete (art. 454);- spen<strong>di</strong>ta e introduzione nello Stato, senza concerto, <strong>di</strong> monete falsificate (art. 455);- falsificazione dei valori <strong>di</strong> bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messain circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo falsificati (art. 459);- contraffazione <strong>di</strong> carta filigranata in uso <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> pubblicocre<strong>di</strong>to o <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo ( art. 460);- fabbricazione o detenzione <strong>di</strong> filigrane o <strong>di</strong> strumenti destinati al<strong>la</strong> falsificazione <strong>di</strong>monete, <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo o <strong>di</strong> carta filigranata (art. 461);- truffa (art. 640);- truffa aggravata <strong>per</strong> il conseguimento <strong>di</strong> erogazioni pubbliche (art. 640-bis);- frode informatica (art. 640-ter).Co<strong>di</strong>ce civile- false comunicazioni sociali (art. 2621);- false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei cre<strong>di</strong>tori (art. 2622);- falsità nelle re<strong>la</strong>zioni o nelle comunicazioni delle società <strong>di</strong> revisione (art. 2624);- impe<strong>di</strong>to <strong>controllo</strong> (art. 2625);- indebita restituzione dei conferimenti (art. 2626);- illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art. 2627);- illecite o<strong>per</strong>azioni sulle azioni o quote sociali o del<strong>la</strong> società control<strong>la</strong>nte (art. 2628);- o<strong>per</strong>azioni in pregiu<strong>di</strong>zio dei cre<strong>di</strong>tori (art. 2629);- formazione fittizia del capitale (art. 2632);- indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art. 2633);- illecita influenza sull’assemblea (art. 2636);- aggiotaggio (art. 2637);- ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza (art. 2638).Terrorismo ed eversione- delitti aventi finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico previsti dalco<strong>di</strong>ce penale;4


- delitti aventi finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico previsti dalleleggi speciali;- delitti previsti dall’art. 2 del<strong>la</strong> Convenzione internazionale <strong>di</strong> New York 9 <strong>di</strong>cembre1999.Reati contro <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità in<strong>di</strong>viduale- riduzione o mantenimento in schiavitù (art. 600);- prostituzione minorile (art. 600-bis);- pornografia minorile (art. 600-ter);- detenzione <strong>di</strong> materiale pornografico (art. 600-quater);- iniziative turistiche volte allo sfruttamento del<strong>la</strong> prostituzione minorile (600-quinquies);- tratta <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone (art. 601);- acquisti ed alienazione <strong>di</strong> schiavi (art. 602) 5 ;- delitti in materia <strong>di</strong> infibu<strong>la</strong>zione 6 .Reati Transnazionali 7- induzione a non rendere <strong>di</strong>chiarazioni o a rendere <strong>di</strong>chiarazioni mendaci all’autoritàgiu<strong>di</strong>ziaria (art. 377-bis);- favoreggiamento <strong>per</strong>sonale (art. 378);- associazione <strong>per</strong> delinquere (art. 416);- associazione <strong>di</strong> tipo mafioso (art. 416-bis);- ricic<strong>la</strong>ggio (art. 648-bis) 8 ;- impiego <strong>di</strong> denaro, beni o utilità <strong>di</strong> provenienza illecita (art. 648-ter) 9 ;5 La rilevanza delle fattispecie <strong>di</strong> reato previste dagli articoli 600 c.p. (riduzione o mantenimento in schiavitù; art.600-bis c.p. (prostituzione minorile); art. 600-ter c.p. (pornografia minorile); art. 600-quater c.p.; (detenzione <strong>di</strong>materiale pornografico); 600-quinquies c.p; (iniziative turistiche volte allo sfruttamento del<strong>la</strong> prostituzioneminorile); art. 601 c.p. (tratta <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone); art. 602 c.p (acquisti ed alienazione <strong>di</strong> schiavi) ai sensi del Decreto, èstata introdotta dal<strong>la</strong> Legge 6 febbraio 2006, n. 38.6 Tale fattispecie è stata introdotta dal<strong>la</strong> Legge n. 7 del 9 gennaio 2006, contenente <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong>prevenzione e <strong>di</strong>vieto delle pratiche <strong>di</strong> infibu<strong>la</strong>zione, che ha esteso l’ambito <strong>di</strong> applicazione Decreto al nuovo reatoin materia (art. 583-bis c.p.). Tale rischio reato appare <strong>per</strong>altro estraneo alle attività del<strong>la</strong> Società e <strong>per</strong>tanto nonverrà preso in considerazione nel prosieguo.7 Si fa presente che <strong>la</strong> rilevanza dei Reati “Transnazionali” ai sensi del d.lgs. n. 231 del 2001 è stata sancita dal<strong>la</strong> l.n. 146 del del 16 marzo 2006 re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> “Ratifica ed esecuzione del<strong>la</strong> Convenzione e dei protocolli delle NazioniUnite contro il crimine organizzato transnazionale, adottati dall’Assemblea generale il 15 novembre 2000 ed il 31maggio 2001” che ha determinato nuovi profili <strong>di</strong> responsabilità <strong>per</strong> gli enti in re<strong>la</strong>zione a reati associativi,ricic<strong>la</strong>ggio, traffico <strong>di</strong> migranti e intralcio al<strong>la</strong> giustizia etc. É opportuno segna<strong>la</strong>re, in proposito, che l‘inclusionedei Reati Transnazionali tra le fattispecie rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti non si èrealizzata attraverso una mo<strong>di</strong>fica, da parte del<strong>la</strong> l. 146 del 2006, del testo del d.lgs. 231 del 2001 il quale nono<strong>per</strong>a, infatti, un espresso richiamo delle fattispecie <strong>di</strong> reato sopra elencate. L‘introduzione dei ReatiTransnazionali tra le fattispecie rilevanti ex d.lgs. 231 del 2001 si è realizzata, piuttosto, attraverso il rinvio o<strong>per</strong>atodall‘art. 10 del<strong>la</strong> l. 146 all‘apparato sanzionatorio <strong>di</strong> cui al d.lgs. n. 231 del 2001. E‘, inoltre, opportuno precisareche le fattispecie sopra richiamate rilevano ai sensi del d.lgs. 231 del 2001 non <strong>di</strong> <strong>per</strong> sè ma solo qualora sianocaratterizzate dal carattere del<strong>la</strong> transnazionalità“; a tal proposito, l‘art. 3 del<strong>la</strong> l. 146 del 2006 <strong>di</strong>spone che „…siconsidera reato transnazionale il reato punito con <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione non inferiore nel massimo a quattroanni, qualora sia coinvolto un gruppo criminale organizzato, nonchè: a) sia commesso in più <strong>di</strong> uno stato; b)ovvero sia commesso in uno stato ma una parte sostanziale del<strong>la</strong> sua preparazione, pianificazione, <strong>di</strong>rezione o<strong>controllo</strong> avvenga in un altro stato; c) ovvero sia commesso in uno stato, ma in esso sia implicato un gruppocriminale organizzato impegnato in attività criminali in più <strong>di</strong> uno stato; d) ovvero sia commesso in uno stato maabbia effetti sostanziali in un altro stato. Per i reati puniti con <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione non inferiore nel massimoa quattro anni nel<strong>la</strong> commissione dei quali abbia dato il suo contributo un gruppo criminale organizzatoimpegnato in attività criminali in più <strong>di</strong> uno stato <strong>la</strong> pena è aumentata da un terzo al<strong>la</strong> metà.“8 Si prega <strong>di</strong> considerare quanto precisato dal<strong>la</strong> nota 12 che segue <strong>per</strong> ciò che concerne <strong>la</strong> abrogazione del comma5 dell’articolo 10 del<strong>la</strong> legge 146 del 2006.5


- associazione <strong>per</strong> delinquere finalizzata al contrabbando <strong>di</strong> tabacchi <strong>la</strong>vorati esteri (art.291-quater del T.U. – D.P.R. n. 43 del 1973)- associazione <strong>per</strong> delinquere finalizzata al traffico illecito <strong>di</strong> sostanze stupefacenti opsicotrope (art. 74 T.U. – D.P.R. n. 309 del 1990);- <strong>di</strong>sposizioni contro le immigrazioni c<strong>la</strong>ndestine (art. 12, comma 3, 3-bis, 3-ter e 5 deld.lgs. 286 del 1998).Trasparenza dei mercati- delitti <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> informazioni privilegiate e manipo<strong>la</strong>zione del mercato ex art. 184,185, 187-bis, 187-ter, 187-quinques d. lgs. n. 58/98, come mo<strong>di</strong>ficati con legge 18aprile 2005 n. 62 nonché falso in prospetto <strong>di</strong> cui all’art. 173-bis d.lgs. n. 58 del 1998(Legge Comunitaria 2004) 10 , che ha recepito <strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina comunitaria sul “marketabuse”, estendendo espressamente i nuovi illeciti alle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che (nuovo art. 25sexies d.l.gs. 231/2001).Reati commessi con vio<strong>la</strong>zione delle norme antinfortunistiche e sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dell’igiene edel<strong>la</strong> salute sul <strong>la</strong>voro 11 .- omici<strong>di</strong>o colposo (art. 589 c.p.);- lesioni colpose gravi o gravissime (art. 590 c.p.);Reati in materia <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio 12- ricettazione (art. 648 c.p.);- ricic<strong>la</strong>ggio (art. 648-bis c.p.);- impiego <strong>di</strong> beni o denaro <strong>di</strong> provenienza illecita (art. 648-ter c.p.).Reato <strong>di</strong> cui all’art. 23 del d.lgs. 231 del 2001- inosservanza delle sanzioni inter<strong>di</strong>ttive.9 Si prega <strong>di</strong> considerare quanto precisato dal<strong>la</strong> nota 12 che segue <strong>per</strong> ciò che concerne <strong>la</strong> abrogazione del comma5 dell’articolo 10 del<strong>la</strong> legge 146 del 2006.10 Pubblicata in G.U. 27 aprile 2005.11 La rilevanza dei reati ex artt. 589 e 590 c.p., qualora tali reati siano commessi in vio<strong>la</strong>zione delle normeantinfortunistiche e sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dell’igiene e del<strong>la</strong> salute sul <strong>la</strong>voro, ai sensi del d.lgs. 231 del 2001 è stataintrodotta dall’articolo 9 del<strong>la</strong> legge 3 agosto 2007, n. 123 (recante "Misure in tema <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e del<strong>la</strong>sicurezza sul <strong>la</strong>voro e delega al Governo <strong>per</strong> il riassetto e <strong>la</strong> riforma del<strong>la</strong> normativa in materia"), pubblicata sul<strong>la</strong>Gazzetta Ufficiale n. 185 del 10.08.2007 ed entrata in vigore a far data dal 25 agosto 2007. Il predetto articolo 9integra, in partico<strong>la</strong>re, quanto <strong>di</strong>sposto dal d. lgs. 231/2001 estendendo <strong>la</strong> responsabilità <strong>di</strong> tali enti <strong>per</strong> i delitti <strong>di</strong>omici<strong>di</strong>o colposo e lesioni colpose gravi (ex artt. 589 e 590 del co<strong>di</strong>ce penale), qualora tali reati siano commessi invio<strong>la</strong>zione delle norme antinfortunistiche e sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dell’igiene e del<strong>la</strong> salute sul <strong>la</strong>voro.12 Si segna<strong>la</strong> che, in data 29 <strong>di</strong>cembre 2007 è entrato in vigore il d.lgs. 231/2007 recante “Attuazione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva2005/60/CE concernente <strong>la</strong> prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio dei proventi <strong>di</strong>attività criminose e <strong>di</strong> finanziamento del terrorismo nonché del<strong>la</strong> <strong>di</strong>rettiva 2006/70/CE che ne reca misure <strong>di</strong>esecuzione”. Il decreto sancisce, tra le altre cose, <strong>la</strong> rilevanza, ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti,dei reati <strong>di</strong> ricettazione, ricic<strong>la</strong>ggio e impiego <strong>di</strong> denaro, beni o utilità <strong>di</strong> provenienza illecita, <strong>di</strong> cui agli articoli,rispettivamente 648, 648-bis e 648-ter del co<strong>di</strong>ce penale, me<strong>di</strong>ante l’introduzione nel decreto legis<strong>la</strong>tivo 231 del2001 del nuovo articolo 25-octies. A tal proposito, si prega <strong>di</strong> considerare che i reati <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio ed impiego <strong>di</strong>denaro, beni o utilità <strong>di</strong> provenienza illecita avevano già acquisito rilevanza, ai sensi del decreto 231 del 2001,purché dotati del carattere <strong>di</strong> del<strong>la</strong> transnazionalità, secondo quanto stabilito, in partico<strong>la</strong>re, dall’articolo 10,commi 5 e 6, del<strong>la</strong> sopra richiamata legge 146 del 2006 (ve<strong>di</strong>, in proposito, <strong>la</strong> nota 7 che precede). Con l’entrata invigore del nuovo decreto legis<strong>la</strong>tivo, i reati <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio ed impiego <strong>di</strong> denaro, beni ed altre utilità <strong>di</strong> provenienzaillecita acquistano, <strong>per</strong>tanto, rilevanza ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti, quali reati tout court,ovvero in<strong>di</strong>pendentemente dal fatto che rivestano, o meno, il carattere del<strong>la</strong> transnazionalità come definito dal<strong>la</strong>richiamata legge 146 del 2006. Non a caso, il decreto legis<strong>la</strong>tivo recentemente approvato dal Consiglio deiMinistri, in un’ottica <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento legis<strong>la</strong>tivo, stabilisce tra le altre cose, l’abrogazione dei commi 5 e 6dell’articolo 10 sopra richiamati.6


E’ anche opportuno ricordare che a breve l’elenco dei reati sopra in<strong>di</strong>cati sarà probabilmenteincrementato ai sensi delle decisioni quadro del Consiglio dell’Unione Europea 13 giugno2002, n. 2002/475/GAI, sul<strong>la</strong> lotta contro il terrorismo, e 27 gennaio 2003, n. 2003/80/GAI,sul<strong>la</strong> <strong>di</strong>fesa dell’ambiente, le quali prevedono che le <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che possano essereritenute responsabili dei reati o comportamenti in<strong>di</strong>cati dalle decisioni predette e commessi aloro beneficio da qualsiasi soggetto che agisca a titolo in<strong>di</strong>viduale o in quanto membro <strong>di</strong> unorgano del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca e rivesta una posizione sostanzialmente equiparabile a quelle<strong>di</strong> cui all’art. 5, comma 1, lettere a) e b), del decreto n. 231, <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà nel prosieguo.Allo stato, sul piano del <strong>di</strong>ritto ambientale <strong>la</strong> Legge Comunitaria 2006, approvatadefinitivamente dal<strong>la</strong> Camera il 17 gennaio 2007, delega tra l’altro il governo, in attuazionedel<strong>la</strong> Direttiva 2005/35/CE e del<strong>la</strong> Decisione quadro del Consiglio del 12 luglio 2005, aprevedere <strong>la</strong> responsabilità amministrativa <strong>per</strong> alcuni reati ambientali (inquinamentoprovocato dalle navi). Il resto del<strong>la</strong> delega comunitaria emanata nel 2000 non è stataesercitata.Si segna<strong>la</strong> altresì il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Legge Comunitaria 2007, approvato dal Consiglio dei Ministriil 25 gennaio 2007, il quale prevede tra l’altro, in attuazione del<strong>la</strong> Decisione quadro delConsiglio UE del 22 luglio 2003, <strong>la</strong> delega al Governo <strong>per</strong> l’introduzione <strong>di</strong> una nuovafattispecie <strong>di</strong> reato societario re<strong>la</strong>tiva agli atti <strong>di</strong> “<strong>di</strong>storsione del<strong>la</strong> concorrenza” (cd.corruzione privata) <strong>per</strong> <strong>la</strong> quale dovrà essere prevista <strong>la</strong> responsabilità amministrativa del<strong>la</strong>società.Da ultimo, <strong>la</strong> legge 18 marzo 2008, n. 48 recante “ratifica ed esecuzione del<strong>la</strong> Convenzionedel Consiglio d’Europa sul<strong>la</strong> criminalità informatica, fatta a Budapest il 23 novembre 2001, enorme <strong>di</strong> adeguamento dell’or<strong>di</strong>namento interno” prevede alcune mo<strong>di</strong>fiche al co<strong>di</strong>ce penalee al d.lgs. 231/2001.L’art. 7 del<strong>la</strong> legge 48/2008, introduce l’art. 24-bis del d.lgs. 231/2001 che estende l’ambito<strong>di</strong> applicazione del decreto ai delitti informatici e trattamento illecito <strong>di</strong> dati e, precisamente,ai delitti <strong>di</strong> cui agli artt. 491-bis (falsità riguardanti documenti informatici), 615-ter (“accessoabusivo ad un sistema informatico o telematico”), 615-quater (“detenzione e <strong>di</strong>ffusioneabusiva <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> accesso a sistemi informatici o telematici”), 615-quinquies (“<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong>apparecchiature, <strong>di</strong>spositivi o programmi informatici <strong>di</strong>retti a danneggiare o interrom<strong>per</strong>e unsistema informatico o telematico”), 617-quater (“intercettazione, impe<strong>di</strong>mento o interruzioneillecita <strong>di</strong> comunicazioni informatiche o telematiche”), 617-quinquies (“instal<strong>la</strong>zione <strong>di</strong>apparecchiature atte ad intercettare, impe<strong>di</strong>re o interrom<strong>per</strong>e comunicazioni informatiche otelematiche”), 635-bis (“danneggiamento <strong>di</strong> informazioni, dati e programmi informatici”),635-ter (“danneggiamento <strong>di</strong> informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Statoo da altro ente pubblico o comunque <strong>di</strong> pubblica utilità”), 635-quater (“danneggiamento <strong>di</strong>sistemi informatici o telematici”), 635-quinquies (“danneggiamento <strong>di</strong> sistemi informatici otelematici <strong>di</strong> pubblica utilità”) e 640-quinquies (“frode informatica del soggetto che prestaservizi <strong>di</strong> certificazione <strong>di</strong> firma elettronica”) del co<strong>di</strong>ce penale 13 .Nelle ipotesi <strong>di</strong> commissione, nelle forme del tentativo 14 , dei delitti rilevanti ai fini del<strong>la</strong>responsabilità amministrativa degli enti, le sanzioni pecuniarie (in termini <strong>di</strong> importo) e lesanzioni inter<strong>di</strong>ttive (in termini <strong>di</strong> tempo) sono ridotte da un terzo al<strong>la</strong> metà, mentre è esclusal’irrogazione <strong>di</strong> sanzioni nei casi in cui l’ente impe<strong>di</strong>sca volontariamente il compimentodell’azione o <strong>la</strong> realizzazione dell’evento (art. 26 del d.lgs. 231/2001). L’esclusione <strong>di</strong>sanzioni si giustifica, in tal caso, in forza dell’interruzione <strong>di</strong> ogni rapporto <strong>di</strong>13 Per completezza si segna<strong>la</strong> che prima dell’entrata in vigore del<strong>la</strong> legge 48/2008, il d.lgs. 231/2001 prevedeva inmateria informatica <strong>la</strong> responsabilità amministrativa dell’ente esclusivamente <strong>per</strong> il delitto <strong>di</strong> frode informatica(art. 640-ter c.p.).14 Secondo l’art. 56, comma 1, del c.p. risponde <strong>di</strong> delitto tentato “Chi compie atti idonei, <strong>di</strong>retti in modo nonequivoco a commettere un delitto…se l’azione non si compie o l’evento non si verifica”.7


immedesimazione tra ente e soggetti che assumono <strong>di</strong> agire in suo nome e <strong>per</strong> suo conto 15 . Sitratta <strong>di</strong> un’ipotesi partico<strong>la</strong>re del c.d. “recesso attivo”, previsto dall’art. 56, comma 4, c.p. 16 .1.2. SanzioniPer quanto attiene alle (rilevanti) sanzioni applicabili al<strong>la</strong> società che incorra nel<strong>la</strong>responsabilità <strong>di</strong> cui al Decreto, esse possono essere <strong>di</strong>stinte in sanzioni <strong>di</strong> tipo pecuniario(attualmente fino ad un massimo <strong>di</strong> 1,55 milioni <strong>di</strong> euro) 17 e <strong>di</strong> tipo inter<strong>di</strong>ttivo, quali <strong>la</strong>proibizione <strong>di</strong> contrarre con <strong>la</strong> pubblica amministrazione 18 , il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> pubblicità e <strong>la</strong>sospensione dell’intera attività, in via temporanea o definitiva e secondo una graduazionecrescente in base al<strong>la</strong> gravità o reiterazione dell’illecito 19 .In partico<strong>la</strong>re, <strong>per</strong> quanto attiene al<strong>la</strong> sanzione pecuniaria, essa è obbligatoriamente applicata,in base all’articolo 10, 1 comma, in ogni ipotesi <strong>di</strong> responsabilità amministrativa da reato,mentre le altre sanzioni sono accessorie a quel<strong>la</strong> pecuniaria ed eventuali a seconda del reatoeffettivamente commesso o tentato.I criteri <strong>di</strong> commisurazione del<strong>la</strong> sanzione pecuniaria sono <strong>di</strong> due tipi:a) quelli oggettivi, legati al<strong>la</strong> gravità del fatto ed al grado del<strong>la</strong> responsabilità dell’ente,nonché alle attività poste in essere <strong>per</strong> eliminare o limitare le conseguenze dannose15 A tale proposito si veda Forlenza, Disciplina speciale <strong>per</strong> i reati contro <strong>la</strong> P.A., in Guida al Diritto, 2001, n. 26,78.16 Tale <strong>di</strong>sposizione “prevede una riduzione del<strong>la</strong> pena nel caso in cui il colpevole volontariamente impe<strong>di</strong>scal’evento del reato. A <strong>di</strong>fferenza dell’istituto penalistico, il recesso attivo dell’ente non comporta una meraattenuazione del regime sanzionatorio, bensì costituisce una vera e propria causa <strong>di</strong> esclusione del<strong>la</strong>responsabilità”; così Gennai-Traversi, op. cit., 157.17 La sanzione pecuniaria è determinata dal giu<strong>di</strong>ce penale attraverso un sistema basato su “quote” in numero noninferiore a cento e non su<strong>per</strong>iore a mille e <strong>di</strong> importo variabile fra un minimo <strong>di</strong> Euro 258,22 ad un massimo <strong>di</strong>Euro 1549,37. Nel<strong>la</strong> commisurazione del<strong>la</strong> sanzione pecuniaria il giu<strong>di</strong>ce determina:− il numero delle quote, tenendo conto del<strong>la</strong> gravità del fatto, del grado del<strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> società nonchédell’attività svolta <strong>per</strong> eliminare o attenuare le conseguenze del fatto e <strong>per</strong> prevenire <strong>la</strong> commissione <strong>di</strong>ulteriori illeciti;− l’importo del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> quota, sul<strong>la</strong> base delle con<strong>di</strong>zioni economiche e patrimoniali del<strong>la</strong> società.18 Un significativo precedente giurisprudenziale in tema <strong>di</strong> sanzioni inter<strong>di</strong>ttive è costituito dal<strong>la</strong> decisione sul casoSiemens-Enelpower. Il Giu<strong>di</strong>ce <strong>per</strong> le Indagini Preliminari <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no, Guido Salvini, ha applicato <strong>per</strong> <strong>la</strong> primavolta in via caute<strong>la</strong>re – in data 27 aprile 2004 – <strong>la</strong> misura dell’inter<strong>di</strong>zione dai rapporti con <strong>la</strong> pubblicaamministrazione a carico <strong>di</strong> Siemens Ag, nell’ambito dell’inchiesta Enelpower, <strong>per</strong> <strong>la</strong> durata <strong>di</strong> un anno.Successivamente, in data 5 maggio 2004, ha <strong>di</strong>sposto l’integrazione dell’originario provve<strong>di</strong>mento restringendonel’applicazione allo specifico ramo d’azienda nell’ambito del quale sarebbe avvenuta <strong>la</strong> presunta corruzione messain atto da manager <strong>di</strong> Siemens nei confronti <strong>di</strong> due amministratori <strong>di</strong> Enelpower. In altre parole, l’inter<strong>di</strong>zione al<strong>la</strong>partecipazione agli appalti pubblici è stata circoscritta al solo ramo d’azienda del<strong>la</strong> <strong>di</strong>visione Power Generation(una delle 14 <strong>di</strong>visioni del gruppo tedesco), che si occupa del<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> energia elettrica me<strong>di</strong>ante turbogas.Rimangono estranee al <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> contrattare con <strong>la</strong> pubblica amministrazione tutte le società del gruppo Siemensin Italia, che hanno <strong>per</strong>tanto potuto continuare a svolgere le proprie attività anche nell’ambito <strong>di</strong> appalti pubblici.Il provve<strong>di</strong>mento integrativo del GIP <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no appare riconducibile al citato art. 14, comma 1, del d.lgs.231/2001, ai sensi del quale “Le sanzioni inter<strong>di</strong>ttive hanno ad oggetto <strong>la</strong> specifica attività al<strong>la</strong> quale si riferiscel’illecito dell’ente”. Si ricorda, altresì, che il secondo comma del<strong>la</strong> medesima <strong>di</strong>sposizione prevede che “Il <strong>di</strong>vieto<strong>di</strong> contrattare con <strong>la</strong> pubblica amministrazione può anche essere limitato a determinati tipi <strong>di</strong> contratto o adeterminate amministrazioni.” Inoltre, ai sensi dell’art. 46 del d.lgs. 231/2001 “Nel <strong>di</strong>sporre le misure caute<strong>la</strong>ri, ilgiu<strong>di</strong>ce tiene conto del<strong>la</strong> specifica idoneità <strong>di</strong> ciascuna in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> natura e al grado delle esigenze caute<strong>la</strong>rida sod<strong>di</strong>sfare nel caso concreto. Ogni misura caute<strong>la</strong>re deve essere proporzionata all’entità del fatto e al<strong>la</strong>sanzione che si ritiene possa essere applicata all’ente. L’inter<strong>di</strong>zione dall’esercizio dell’attività può essere<strong>di</strong>sposta in via caute<strong>la</strong>re soltanto quando ogni altra misura risulti inadeguata”.La stessa re<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001 precisa che <strong>la</strong> sanzione inter<strong>di</strong>ttiva non deve ispirarsi a un criterioapplicativo generalizzato e in<strong>di</strong>scriminato: “Le sanzioni, <strong>per</strong> quanto possibile, devono colpire il ramo <strong>di</strong> attività incui si è sprigionato l’illecito in omaggio a un principio <strong>di</strong> economicità e proporzione. La necessità <strong>di</strong> questaselezione – conviene ripeterlo – deriva proprio dal<strong>la</strong> estrema frammentazione dei comparti produttivi che oggisegna <strong>la</strong> vita delle imprese”.19 A ciò si aggiunge sempre <strong>la</strong> confisca del vantaggio economico tratto dal<strong>la</strong> società come conseguenza del reato,confisca che può essere applicata dal giu<strong>di</strong>ce <strong>per</strong> equivalente, a valere su qualsiasi bene o conto aziendale e, intaluni casi, <strong>la</strong> pubblicazione del<strong>la</strong> sentenza <strong>di</strong> condanna.8


del fatto e prevenire <strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> ulteriori illeciti, che incidono sul<strong>la</strong>determinazione del numero delle quote applicate;b) quelli soggettivi, legati alle con<strong>di</strong>zioni economiche e patrimoniali dell’ente, cheincidono sul<strong>la</strong> determinazione del valore pecuniario del<strong>la</strong> quota, al fine <strong>di</strong> assicurarel’efficacia del<strong>la</strong> sanzione.La sanzione pecuniaria è inoltre soggetta ad un regime <strong>di</strong> riduzione, da un terzo al<strong>la</strong> metà, invirtù <strong>di</strong> determinati fatti, che potrebbero definirsi attenuanti, <strong>di</strong> carattere oggettivo.Per quanto attiene alle sanzioni inter<strong>di</strong>ttive, i criteri <strong>di</strong> scelta <strong>per</strong> <strong>la</strong> determinazione del tipo edel<strong>la</strong> durata del<strong>la</strong> sanzione inter<strong>di</strong>ttiva sono quelli già previsti <strong>per</strong> <strong>la</strong> sanzione pecuniaria e conriferimento al<strong>la</strong> loro idoneità a prevenire illeciti ulteriori; esse hanno quin<strong>di</strong> valenzapreventiva, oltre che punitiva.Da notare che <strong>la</strong> legge prevede <strong>la</strong> possibilità che <strong>la</strong> sanzione del<strong>la</strong> inter<strong>di</strong>zione dal<strong>la</strong> attività -che può assumere i contorni <strong>di</strong> una vera e propria condanna a morte 20 <strong>per</strong> l’ente - può essere<strong>di</strong>sposta dal giu<strong>di</strong>ce, me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> nomina <strong>di</strong> un commissario giu<strong>di</strong>ziale <strong>per</strong> l’ente, al finepreminente <strong>di</strong> evitare gravi pregiu<strong>di</strong>zi <strong>per</strong> <strong>la</strong> collettività 21 o rilevanti ri<strong>per</strong>cussioni <strong>per</strong>l’occupazione. In tal caso il profitto derivante dal<strong>la</strong> prosecuzione dell’attività vieneconfiscato 22 .Segnaliamo infine che l’articolo 16 del Decreto prevede l’esclusione del<strong>la</strong> applicazione <strong>di</strong>sanzioni inter<strong>di</strong>ttive ove, prima del<strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> a<strong>per</strong>tura del <strong>di</strong>battimento <strong>di</strong> primogrado, vengano eliminate le carenze organizzative che hanno determinato il reato, me<strong>di</strong>antel’adozione <strong>di</strong> modelli organizzativi idonei (cfr. successivo paragrafo 2.3), e sempreché ildanno sia stato risarcito e sia stato messo a <strong>di</strong>sposizione il profitto conseguito <strong>per</strong> <strong>la</strong> confisca.Per completezza, segnaliamo da ultimo che, ai sensi dell’articolo 80 del Decreto, è previstal’istituzione presso il casel<strong>la</strong>rio giu<strong>di</strong>ziale centrale l’anagrafe nazionale delle sanzioniamministrative irrogate alle società o altri enti. Tale anagrafe raccoglie i provve<strong>di</strong>mentisanzionatori <strong>di</strong>venuti irrevocabili ove rimangono <strong>per</strong> cinque anni dall’applicazione del<strong>la</strong>sanzione pecuniaria o <strong>per</strong> <strong>di</strong>eci anni dall’applicazione del<strong>la</strong> sanzione inter<strong>di</strong>ttiva.1.3 I presupposti del<strong>la</strong> responsabilità dell’enteL’ente può essere chiamato a rispondere nel caso <strong>di</strong> commissione, o tentata commissione 23 , <strong>di</strong>un reato da parte <strong>di</strong> una o più <strong>per</strong>sone fisiche qualificate, ove tale reato risulti commessonell’interesse dell’ente o a suo vantaggio (salvo le deroghe re<strong>la</strong>tive a taluni reati ed in<strong>di</strong>catenel<strong>la</strong> Parte Speciale).In partico<strong>la</strong>re, il reato deve essere stato commesso da determinati soggetti che abbiano conl’ente un rapporto funzionale e, precisamente, da coloro che si trovino:−in posizione apicale 24 rispetto al<strong>la</strong> struttura dell’ente, cioè al vertice del medesimo;ovvero20 Cfr. l’articolo 16 del D.Lgs 231/2001 che prevede l’ipotesi del<strong>la</strong> sanzione inter<strong>di</strong>ttiva applicata in via definitiva.21 Ciò nel caso <strong>di</strong> ente che svolge un pubblico servizio o un servizio <strong>di</strong> pubblica utilità.22Tale <strong>di</strong>sposizione, <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re gravità e non sufficientemente giustificata, solleverà inevitabilmenteproblematiche <strong>di</strong> non secondario momento.23 Nelle ipotesi <strong>di</strong> tentativo <strong>di</strong> commissione dei delitti rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti,le sanzioni pecuniarie (in termini <strong>di</strong> importo) e le sanzioni inter<strong>di</strong>ttive (in termini <strong>di</strong> tempo) sono ridotte da unterzo al<strong>la</strong> metà, mentre è esclusa l’irrogazione <strong>di</strong> sanzioni nei casi in cui l’ente impe<strong>di</strong>sca volontariamente ilcompimento dell’azione o <strong>la</strong> realizzazione dell’evento (art. 26 del d.lgs. 231/2001). L’esclusione <strong>di</strong> sanzioni sigiustifica, in tal caso, in forza dell’interruzione <strong>di</strong> ogni rapporto <strong>di</strong> immedesimazione tra ente e soggetti cheassumono <strong>di</strong> agire in suo nome e <strong>per</strong> suo conto. Si tratta <strong>di</strong> un’ipotesi partico<strong>la</strong>re del c.d. “recesso attivo”, previstodall’art. 56, comma 4, c.p.24 Si considera soggetto in posizione apicale colui che riveste funzioni <strong>di</strong> rappresentanza dell’ente (ad esempio, ilPresidente del<strong>la</strong> società), <strong>di</strong> amministrazione o <strong>di</strong>rezione (ad esempio, gli Amministratori ed i Direttori Generali);resta inteso che le funzioni <strong>di</strong> cui ai punti precedenti possono essere svolti anche presso una unità organizzativadotata <strong>di</strong> autonomia finanziaria e funzionale (<strong>per</strong> esempio, il Direttore <strong>di</strong> una filiale o <strong>di</strong> una <strong>di</strong>visione). Inoltre, si9


− in posizione <strong>di</strong> sottoposti a tali soggetti 25 .E’ opportuno, altresì, riba<strong>di</strong>re che <strong>la</strong> società non risponde, <strong>per</strong> espressa previsione legis<strong>la</strong>tiva(art. 5, comma 2, del Decreto), se le <strong>per</strong>sone sopra in<strong>di</strong>cate hanno agito nell’esclusivointeresse proprio o <strong>di</strong> terzi 26 .Per quanto attiene al luogo <strong>di</strong> commissione dei reati rilevanti, merita segna<strong>la</strong>re che secondol’art. 4 del d.lgs. 231/2001 l’ente può essere chiamato a rispondere in Italia in re<strong>la</strong>zione a reatirilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti - commessi all’estero. 27 LaRe<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001 sottolinea <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> non <strong>la</strong>sciare sfornita <strong>di</strong>sanzione una situazione criminologica <strong>di</strong> frequente verificazione, anche al fine <strong>di</strong> evitare facilielusioni dell’intero impianto normativo in oggetto.I presupposti (previsti dal<strong>la</strong> norma ovvero desumibili dal complesso del d.lgs. 231/2001) sucui si fonda <strong>la</strong> responsabilità dell’ente <strong>per</strong> reati commessi all’estero sono:(i) il reato deve essere commesso all’estero da un soggetto funzionalmente legato all’ente,ai sensi dell’art. 5, comma 1, del d.lgs. 231/2001;(ii) l’ente deve avere <strong>la</strong> propria sede principale nel territorio dello Stato italiano;considera in posizione apicale colui che esercita <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> e il <strong>controllo</strong> dell’ente, anche <strong>di</strong> fatto (ad esempio,l’amministratore <strong>di</strong> fatto o il socio unico che si occupa del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> ).25 Per quanto attiene ai “sottoposti” degli apicali, devono considerarsi tali tutti i soggetti che o<strong>per</strong>ano in posizionesottoposta al<strong>la</strong> “<strong>di</strong>rezione o al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza” dei vertici dell’ente, ossia ogni <strong>per</strong>sona che abbia, con l’ente, unqualsivoglia rapporto funzionale (tra cui i <strong>la</strong>voratori subor<strong>di</strong>nati, nonché i soggetti che intrattengono con <strong>la</strong> societàrapporti <strong>di</strong> agenzia o rappresentanza commerciale ovvero altri rapporti <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione coor<strong>di</strong>nata e continuativaprevalentemente <strong>per</strong>sonale e senza vincolo <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nazione (quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo,<strong>la</strong>voro a progetto, <strong>la</strong>voro somministrato; inserimento; tirocinio estivo <strong>di</strong> orientamento) ovvero qualsiasi altrorapporto contemp<strong>la</strong>to dall’art. 409 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura civile, nonché i prestatori <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro occasionale.26 La Re<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001, nel<strong>la</strong> parte re<strong>la</strong>tiva all’art. 5, comma 2, d.lgs. 231/2001, afferma: “Ilsecondo comma dell’articolo 5 dello schema mutua dal<strong>la</strong> lett. e) del<strong>la</strong> delega <strong>la</strong> c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> <strong>di</strong> chiusura ed esclude <strong>la</strong>responsabilità dell’ente quando le <strong>per</strong>sone fisiche (siano esse apici o sottoposti) abbiano agito nell’interesseesclusivo proprio o <strong>di</strong> terzi. La norma stigmatizza il caso <strong>di</strong> “rottura” dello schema <strong>di</strong> immedesimazione organica;si riferisce cioè alle ipotesi in cui il reato del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona fisica non sia in alcun modo riconducibile all’ente <strong>per</strong>chénon realizzato neppure in parte nell’interesse <strong>di</strong> questo. E si noti che, ove risulti <strong>per</strong> tal via <strong>la</strong> manifesta estraneitàdel<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona morale, il giu<strong>di</strong>ce non dovrà neanche verificare se <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona morale abbia <strong>per</strong> caso tratto unvantaggio (<strong>la</strong> previsione o<strong>per</strong>a dunque in deroga al primo comma).” Si veda, inoltre, Gennai-Traversi, op. cit., 38:“La responsabilità dell’ente è (…) esclusa – a norma dell’art. 5, comma 2 - quando gli autori del reato “hannoagito nell’interesse esclusivo proprio o <strong>di</strong> terzi”. Tale previsione, che si colloca come con<strong>di</strong>zione negativa inor<strong>di</strong>ne al<strong>la</strong> configurabilità del<strong>la</strong> responsabilità dell’ente, è pienamente coerente con l’impostazione sistematica delprovve<strong>di</strong>mento legis<strong>la</strong>tivo. L’essere stato il reato commesso nell’interesse esclusivo <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>versi dall’ente,recide infatti il collegamento che riconduce il fatto criminoso al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca. In tale fattispecie rimane deltutto in<strong>di</strong>fferente anche l’esistenza <strong>di</strong> un eventuale vantaggio che l’ente può aver tratto dal reato. E ciò in derogaal<strong>la</strong> generale statuizione del medesimo art. 5, comma 1.” Si vedano altresì De Simone, op. cit., 101 e Ferrua, Ilprocesso penale contro gli enti: incoerenza e anomalie nelle regole <strong>di</strong> accertamento, in Responsabilità degli enti<strong>per</strong> illeciti amministrativi <strong>di</strong>pendenti da reato, AA.VV., a cura <strong>di</strong> Garuti, cit., 231. La Circo<strong>la</strong>re Assonime Laresponsabilità amministrativa degli enti, cit., 5, afferma quanto segue: “La formu<strong>la</strong>zione del citato comma 1dell’art. 5 (presenza del<strong>la</strong> preposizione <strong>di</strong>sgiuntiva “o”) sembra dunque consentire <strong>di</strong> ritenere gli enti responsabilivuoi quando, pur avendo agito a tal fine, non si sia recato un beneficio all’ente, vuoi quando, pur non avendo agitoa tal fine, si rechi un beneficio all’ente. La legge aggiunge tuttavia che l’“ente non risponde se le <strong>per</strong>sone (…)hanno agito nell’interesse esclusivo proprio o <strong>di</strong> terzi” (art. 5, comma 2). Le due <strong>di</strong>sposizioni non sono <strong>di</strong> facilecoor<strong>di</strong>namento. La Re<strong>la</strong>zione illustrativa sembra chiarire che l’ente che trae un “vantaggio” da un reato che <strong>per</strong>ònon sia stato commesso <strong>per</strong> <strong>per</strong>seguire l’interesse dell’ente stesso, non potrebbe essere sanzionato secondo leregole proprie del d.lgs. n. 231. L’esclusività dell’interesse in capo al soggetto che ha compiuto il reatorenderebbe, <strong>di</strong> fatto, irrilevante, ai fini dell’applicazione del<strong>la</strong> sanzione, l’eventuale vantaggio ottenuto <strong>di</strong> riflessodall’ente. L’ente è dunque responsabile: a) quando coloro che hanno commesso il reato hanno agito <strong>per</strong> favorirel’ente stesso, anche se dal<strong>la</strong> condotta criminosa l’ente non ha ricavato alcun vantaggio; b) quando ha comunquericevuto un vantaggio dal<strong>la</strong> commissione del reato, a meno che non si riesca a <strong>di</strong>mostrare che coloro che hannoagito erano mossi dall’esclusivo interesse <strong>per</strong>sonale (o <strong>di</strong> terzi).27 L’art. 4 del d.lgs. 231/2001 prevede quanto segue: “1. Nei casi e alle con<strong>di</strong>zioni previsti dagli articoli 7, 8, 9 e10 del co<strong>di</strong>ce penale, gli enti aventi nel territorio dello Stato <strong>la</strong> sede principale rispondono anche in re<strong>la</strong>zione aireati commessi all’estero, purché nei loro confronti non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso ilfatto. 2. Nei casi in cui <strong>la</strong> legge prevede che il colpevole sia punito a richiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia, siprocede contro l’ente solo se <strong>la</strong> richiesta è formu<strong>la</strong>ta anche nei confronti <strong>di</strong> quest’ultimo.”10


(iii) l’ente può rispondere solo nei casi e alle con<strong>di</strong>zioni previste dagli artt. 7, 8, 9, 10 c.p.(nei casi in cui <strong>la</strong> legge prevede che il colpevole - <strong>per</strong>sona fisica - sia punito a richiestadel Ministro del<strong>la</strong> Giustizia, si procede contro l’ente solo se <strong>la</strong> richiesta è formu<strong>la</strong>taanche nei confronti dell’ente stesso). 28Il rinvio agli artt. 7-10 c.p. è da coor<strong>di</strong>nare con le previsioni degli articoli da 24 a 25-sexies del d.lgs. 231/2001, sicché - anche in ossequio al principio <strong>di</strong> legalità <strong>di</strong> cuiall’art. 2 del d.lgs. 231/2001 - a fronte del<strong>la</strong> serie <strong>di</strong> reati menzionati dagli artt. 7-10c.p., <strong>la</strong> società potrà rispondere soltanto <strong>di</strong> quelli <strong>per</strong> i quali <strong>la</strong> sua responsabilità siaprevista da una <strong>di</strong>sposizione legis<strong>la</strong>tiva ad hoc 29 ;(iv) sussistendo i casi e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui ai predetti articoli del co<strong>di</strong>ce penale, neiconfronti dell’ente non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto.1.4 Vicende mo<strong>di</strong>ficative dell’ente.Il d.lgs. 231/2001 <strong>di</strong>sciplina il regime del<strong>la</strong> responsabilità patrimoniale dell’ente anche inre<strong>la</strong>zione alle vicende mo<strong>di</strong>ficative dell’ente quali <strong>la</strong> trasformazione, <strong>la</strong> fusione, <strong>la</strong> scissione e<strong>la</strong> cessione d’azienda.Secondo l’art. 27, comma 1, del d.lgs. 231/2001, dell’obbligazione <strong>per</strong> il pagamento del<strong>la</strong>sanzione pecuniaria risponde l’ente con il suo patrimonio o con il fondo comune, <strong>la</strong>ddove <strong>la</strong>nozione <strong>di</strong> patrimonio deve essere riferita alle società e agli enti con <strong>per</strong>sonalità giuri<strong>di</strong>ca,mentre <strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> “fondo comune” concerne le associazioni non riconosciute. Taleprevisione costituisce una forma <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> a favore dei soci <strong>di</strong> società <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone e degliassociati ad associazioni, scongiurando il rischio che gli stessi possano essere chiamati arispondere con il loro patrimonio <strong>per</strong>sonale delle obbligazioni derivanti dal<strong>la</strong> comminazione28Art. 7 c.p.: “Reati commessi all’estero - E’ punito secondo <strong>la</strong> legge italiana il citta<strong>di</strong>no o lo straniero checommette in territorio estero taluno dei seguenti reati:1) delitti contro <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità dello Stato italiano; 2) delitti<strong>di</strong> contraffazione del sigillo dello Stato e <strong>di</strong> uso <strong>di</strong> tale sigillo contraffatto; 3) delitti <strong>di</strong> falsità in monete aventicorso legale nel territorio dello Stato, o in valori <strong>di</strong> bollo o in carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to italiano; 4) delitticommessi da pubblici ufficiali a servizio dello Stato, abusando dei poteri o vio<strong>la</strong>ndo i doveri inerenti alle lorofunzioni; 5) ogni altro reato <strong>per</strong> il quale speciali <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge o convenzioni internazionali stabilisconol’applicabilità del<strong>la</strong> legge penale italiana”. Art. 8 c.p.: “Delitto politico commesso all’estero - Il citta<strong>di</strong>no o lostraniero, che commette in territorio estero un delitto politico non compreso tra quelli in<strong>di</strong>cati nel numero 1dell’articolo precedente, è punito secondo <strong>la</strong> legge italiana, a richiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia. Se si tratta <strong>di</strong>delitto punibile a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa, occorre, oltre tale richiesta, anche <strong>la</strong> quere<strong>la</strong>. Agli effetti del<strong>la</strong>legge penale, è delitto politico ogni delitto, che offende un interesse politico dello Stato, ovvero un <strong>di</strong>ritto politicodel citta<strong>di</strong>no. E’ altresì considerato delitto politico il delitto comune determinato, in tutto o in parte, da motivipolitici.” Art. 9 c.p.: “Delitto comune del citta<strong>di</strong>no all’estero - Il citta<strong>di</strong>no, che, fuori dei casi in<strong>di</strong>cati nei duearticoli precedenti, commette in territorio estero un delitto <strong>per</strong> il quale <strong>la</strong> legge italiana stabilisce l’ergastolo, o <strong>la</strong>reclusione non inferiore nel minimo a tre anni, è punito secondo <strong>la</strong> legge medesima, sempre che si trovi nelterritorio dello Stato. Se si tratta <strong>di</strong> delitto <strong>per</strong> il quale è stabilita una pena restrittiva del<strong>la</strong> libertà <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>minore durata, il colpevole è punito a richiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia ovvero a istanza o a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong><strong>per</strong>sona offesa. Nei casi preveduti dalle <strong>di</strong>sposizioni precedenti, qualora si tratti <strong>di</strong> delitto commesso a danno delleComunità europee, <strong>di</strong> uno Stato estero o <strong>di</strong> uno straniero, il colpevole è punito a richiesta del Ministro del<strong>la</strong>giustizia, sempre che l’estra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> lui non sia stata conceduta, ovvero non sia stata accettata dal Governodello Stato in cui egli ha commesso il delitto.” Art. 10 c.p.: “Delitto comune dello straniero all’estero – Lostraniero, che, fuori dei casi in<strong>di</strong>cati negli articoli 7 e 8, commette in territorio estero, a danno dello Stato o <strong>di</strong> uncitta<strong>di</strong>no, un delitto <strong>per</strong> il quale <strong>la</strong> legge italiana stabilisce l’ergastolo, o <strong>la</strong> reclusione non inferiore nel minimo aun anno, è punito secondo <strong>la</strong> legge medesima, sempre che si trovi nel territorio dello Stato, e vi sia richiesta delMinistro del<strong>la</strong> giustizia, ovvero istanza o quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa. Se il delitto è commesso a danno delleComunità europee <strong>di</strong> uno Stato estero o <strong>di</strong> uno straniero, il colpevole è punito secondo <strong>la</strong> legge italiana, arichiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia, sempre che: 1) si trovi nel territorio dello Stato; 2) si tratti <strong>di</strong> delitto <strong>per</strong> ilquale è stabilita <strong>la</strong> pena dell’ergastolo ovvero del<strong>la</strong> reclusione non inferiore nel minimo <strong>di</strong> tre anni; 3)l’estra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> lui non sia stata conceduta, ovvero non sia stata accettata dal Governo dello Stato in cui egli hacommesso il delitto, o da quello dello Stato a cui egli appartiene.”29 Così De Simone, op. cit., 96 ss., il quale fornisce ulteriori ragguagli sulle fattispecie <strong>di</strong> reato.11


all’ente delle sanzioni pecuniarie 30 . La <strong>di</strong>sposizione in esame rende, inoltre, manifestol’intento del Legis<strong>la</strong>tore <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una responsabilità dell’ente autonoma rispetto nonsolo a quel<strong>la</strong> dell’autore del reato (si veda, a tale proposito, l’art. 8 del d.lgs. 231/2001) 31 maanche rispetto ai singoli membri del<strong>la</strong> compagine sociale 32 .Gli artt. 28-33 del d.lgs. 231/2001 rego<strong>la</strong>no l’incidenza sul<strong>la</strong> responsabilità dell’ente dellevicende mo<strong>di</strong>ficative connesse a o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> trasformazione, fusione, scissione e cessione <strong>di</strong>azienda. Il Legis<strong>la</strong>tore ha tenuto conto <strong>di</strong> due esigenze contrapposte:−−da un <strong>la</strong>to, evitare che tali o<strong>per</strong>azioni possano costituire uno strumento <strong>per</strong> eludereagevolmente <strong>la</strong> responsabilità amministrativa dell’ente;dall’altro, non penalizzare interventi <strong>di</strong> ri<strong>organizzazione</strong> privi <strong>di</strong> intenti elusivi. LaRe<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001 afferma “Il criterio <strong>di</strong> massima al riguardoseguito è stato quello <strong>di</strong> rego<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sorte delle sanzioni pecuniarie conformemente aiprincipi dettati dal co<strong>di</strong>ce civile in or<strong>di</strong>ne al<strong>la</strong> generalità degli altri debiti dell’enteoriginario, mantenendo, <strong>per</strong> converso, il collegamento delle sanzioni inter<strong>di</strong>ttive con ilramo <strong>di</strong> attività nel cui ambito è stato commesso il reato”.In caso <strong>di</strong> trasformazione, l’art. 28 del d.lgs. 231/2001 prevede (in coerenza con <strong>la</strong> natura <strong>di</strong>tale istituto che implica un semplice mutamento del tipo <strong>di</strong> società, senza determinarel’estinzione del soggetto giuri<strong>di</strong>co originario) che resta ferma <strong>la</strong> responsabilità dell’ente <strong>per</strong> ireati commessi anteriormente al<strong>la</strong> data in cui <strong>la</strong> trasformazione ha avuto effetto.In caso <strong>di</strong> fusione, l’ente che risulta dal<strong>la</strong> fusione (anche <strong>per</strong> incorporazione) risponde deireati <strong>di</strong> cui erano responsabili gli enti partecipanti al<strong>la</strong> fusione (art. 29 del d.lgs. 231/2001).L’ente risultante dal<strong>la</strong> fusione, infatti, assume tutti i <strong>di</strong>ritti e obblighi delle società partecipantiall’o<strong>per</strong>azione (art. 2504-bis, primo comma, c.c.) 33 e, facendo proprie le attività aziendali,accorpa altresì quelle nel cui ambito sono stati posti in essere i reati <strong>di</strong> cui le societàpartecipanti al<strong>la</strong> fusione avrebbero dovuto rispondere 34 .30 Gennai-Traversi, op. cit., 164: “ciò in deroga al<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina generale secondo <strong>la</strong> quale delle obbligazionisociali rispondono anche i soci illimitatamente responsabili (artt. 2267, 2304 e 2318 cod. civ.), così come gliassociati <strong>per</strong> le obbligazioni dell’associazione (art. 38 cod. civ.)”.31 Art. 8 del d.lgs. 231/2001: “Autonomia del<strong>la</strong> responsabilità dell’ente – 1. <strong>la</strong> responsabilità dell’ente sussisteanche quando: a) l’autore del reato non è stato identificato o non è imputabile; b) il reato si estingue <strong>per</strong> unacausa <strong>di</strong>versa dall’amnistia. 2. Salvo che <strong>la</strong> legge <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong>versamente, non si procede nei confronti dell’entequando è concessa amnistia <strong>per</strong> un reato in re<strong>la</strong>zione al quale è prevista <strong>la</strong> sua responsabilità e l’imputato harinunciato al<strong>la</strong> sua applicazione. 3. L’ente può rinunciare all’amnistia.”32 Così Roberti, La responsabilità amministrativa delle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che, delle società e delle associazioni prive<strong>di</strong> <strong>per</strong>sonalità giuri<strong>di</strong>ca e le vicende mo<strong>di</strong>ficative, in Nuove leggi civile commentate, 2001, 1135.33 Art. 2504-bis c.c.: “Effetti del<strong>la</strong> fusione – La società che risulta dal<strong>la</strong> fusione o quel<strong>la</strong> incorporante assumono i<strong>di</strong>ritti e gli obblighi delle società estinte.” Il d.lgs. 6/2003 ha così mo<strong>di</strong>ficato il testo dell’art. 2504-bis: “Effettidel<strong>la</strong> fusione - La società che risulta dal<strong>la</strong> fusione o quel<strong>la</strong> incorporante assumono i <strong>di</strong>ritti e gli obblighi dellesocietà partecipanti al<strong>la</strong> fusione, proseguendo in tutti i loro rapporti, anche processuali, anteriori al<strong>la</strong> fusione.”34 La Re<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001 chiarisce che “Ad evitare che, con partico<strong>la</strong>re riguardo alle sanzioniinter<strong>di</strong>ttive, <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> ora enunciata determini una “<strong>di</strong><strong>la</strong>tazione” <strong>di</strong> dubbia opportunità del<strong>la</strong> misura punitiva -coinvolgendo aziende “sane” in provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>retti a colpire aziende “ma<strong>la</strong>te” (si pensi al caso in cui unamodesta società, responsabile <strong>di</strong> un illecito sanzionabile con il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> contrattare con <strong>la</strong> pubblicaamministrazione, venga incorporata da una grande società con azioni quotate in borsa) - provvedono, <strong>per</strong> vero,da un <strong>la</strong>to, <strong>la</strong> <strong>di</strong>sposizione generale che limita comunque le sanzioni inter<strong>di</strong>ttive all’attività o alle strutture in cuil’illecito è stato commesso (articolo 14, comma 1, dello schema); e, dall’altro, <strong>la</strong> (…) facoltà dell’ente risultantedal<strong>la</strong> fusione <strong>di</strong> chiedere, nei congrui casi, <strong>la</strong> sostituzione delle sanzioni stesse con sanzioni pecuniarie.” IlLegis<strong>la</strong>tore allude, a tale ultimo proposito, all’art. 31, comma 2, del d.lgs. 231/2001, secondo cui “Salvo quantoprevisto dall’articolo 17, l’ente risultante dal<strong>la</strong> fusione e l’ente al quale, nel caso <strong>di</strong> scissione, è applicabile <strong>la</strong>sanzione inter<strong>di</strong>ttiva possono chiedere al giu<strong>di</strong>ce <strong>la</strong> sostituzione del<strong>la</strong> medesima con <strong>la</strong> sanzione pecuniaria,qualora, a seguito del<strong>la</strong> fusione o del<strong>la</strong> scissione, si sia realizzata <strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione prevista dal<strong>la</strong> lettera b) delcomma 1 dell’articolo 17, e ricorrano le ulteriori con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui alle lettere a) e c) del medesimo articolo.” Siricorda che l’art. 17 prevede quanto segue: “1. Ferma l’applicazione delle sanzioni pecuniarie, le sanzioniinter<strong>di</strong>ttive non si applicano quando, prima del<strong>la</strong> <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> a<strong>per</strong>tura del <strong>di</strong>battimento <strong>di</strong> primo grado,12


L’art. 30 del d.lgs. 231/2001 prevede che, nel caso <strong>di</strong> scissione parziale, <strong>la</strong> società scissarimane responsabile <strong>per</strong> i reati commessi anteriormente al<strong>la</strong> data in cui <strong>la</strong> scissione ha avutoeffetto.Gli enti beneficiari del<strong>la</strong> scissione (sia totale che parziale) sono solidalmente obbligati alpagamento delle sanzioni pecuniarie dovute dall’ente scisso <strong>per</strong> i reati commessianteriormente al<strong>la</strong> data in cui <strong>la</strong> scissione ha avuto effetto, nel limite del valore effettivo delpatrimonio netto trasferito al singolo ente.Tale limite non si applica alle società beneficiarie, alle quali risulta devoluto, anche solo inparte, il ramo <strong>di</strong> attività nel cui ambito è stato commesso il reato 35 .Le sanzioni inter<strong>di</strong>ttive re<strong>la</strong>tive ai reati commessi anteriormente al<strong>la</strong> data in cui <strong>la</strong> scissione haavuto effetto si applicano agli enti cui è rimasto o è stato trasferito, anche in parte, il ramo <strong>di</strong>attività nell’ambito del quale il reato è stato commesso.L’art. 31 del d.lgs. 231/2001 prevede <strong>di</strong>sposizioni comuni al<strong>la</strong> fusione e al<strong>la</strong> scissione,concernenti <strong>la</strong> determinazione delle sanzioni nell’eventualità che tali o<strong>per</strong>azioni straor<strong>di</strong>nariesiano intervenute prima del<strong>la</strong> conclusione del giu<strong>di</strong>zio. Viene chiarito, in partico<strong>la</strong>re, ilprincipio <strong>per</strong> cui il giu<strong>di</strong>ce deve commisurare <strong>la</strong> sanzione pecuniaria, secondo i criteri previstidall’art. 11, comma 2, del d.lgs. 231/2001 36 , facendo riferimento in ogni caso alle con<strong>di</strong>zionieconomiche e patrimoniali dell’ente originariamente responsabile, e non a quelle dell’ente cuidovrebbe imputarsi <strong>la</strong> sanzione a seguito del<strong>la</strong> fusione o del<strong>la</strong> scissione.In caso <strong>di</strong> sanzione inter<strong>di</strong>ttiva, l’ente che risulterà responsabile a seguito del<strong>la</strong> fusione o del<strong>la</strong>scissione potrà chiedere al giu<strong>di</strong>ce <strong>la</strong> conversione del<strong>la</strong> sanzione inter<strong>di</strong>ttiva in sanzionepecuniaria, a patto che: (i) <strong>la</strong> colpa organizzativa che abbia reso possibile <strong>la</strong> commissione delreato sia stata eliminata, e (ii) l’ente abbia provveduto a risarcire il danno e messo a<strong>di</strong>sposizione (<strong>per</strong> <strong>la</strong> confisca) <strong>la</strong> parte <strong>di</strong> profitto eventualmente conseguito 37 . L’art. 32 delconcorrono le seguenti con<strong>di</strong>zioni: a) l’ente ha risarcito integralmente il danno e ha eliminato le conseguenzedannose o <strong>per</strong>icolose del reato ovvero si e’ comunque efficacemente ado<strong>per</strong>ato in tal senso; b) l’ente ha eliminatole carenze organizzative che hanno determinato il reato me<strong>di</strong>ante l’adozione e l’attuazione <strong>di</strong> modelliorganizzativi idonei a prevenire reati del<strong>la</strong> specie <strong>di</strong> quello verificatosi; c) l’ente ha messo a <strong>di</strong>sposizione ilprofitto conseguito ai fini del<strong>la</strong> confisca.”35 Tale previsione appare parzialmente in linea con quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 2504-decies, comma 2, c.c., ai sensidel quale “Ciascuna società è solidalmente responsabile, nei limiti del valore effettivo del patrimonio netto ad essatrasferito o rimasto, dei debiti del<strong>la</strong> società scissa non sod<strong>di</strong>sfatti dal<strong>la</strong> società a cui essi fanno carico.” Il d.lgs.6/2003 ha trasferito tale previsione nell’art. 2506-quater c.c., mo<strong>di</strong>ficando<strong>la</strong> come segue: “Ciascuna società èsolidalmente responsabile, nei limiti del valore effettivo del patrimonio netto ad essa assegnato o rimasto, deidebiti del<strong>la</strong> società scissa non sod<strong>di</strong>sfatti dal<strong>la</strong> società cui fanno carico”. Secondo Gennai-Traversi, op. cit., 175:“Per quanto riguarda invece <strong>la</strong> scissione totale, dall’enunciato dell’art. 30, comma 2, si evince - pur in mancanza<strong>di</strong> una previsione espressa - che <strong>la</strong> responsabilità amministrativa <strong>per</strong> gli illeciti <strong>di</strong>pendenti da reati commessianteriormente al<strong>la</strong> scissione è riferibile non già al<strong>la</strong> società scissa, ma esclusivamente alle società beneficiariedel<strong>la</strong> scissione stessa, in quanto sono i soggetti normativamente in<strong>di</strong>cati quali obbligati, in solido tra loro, alpagamento delle sanzioni pecuniarie dovute dall’ente scisso. Il che è <strong>per</strong>altro consequenziale al fatto che, unavolta intervenuta <strong>la</strong> scissione totale, <strong>la</strong> società originaria normalmente si estingue e, in ogni caso, rimane privadel suo patrimonio”.36 Art. 11 del d.lgs. 231/2001: “Criteri <strong>di</strong> commisurazione del<strong>la</strong> sanzione pecuniaria - 1. Nel<strong>la</strong> commisurazionedel<strong>la</strong> sanzione pecuniaria il giu<strong>di</strong>ce determina il numero delle quote tenendo conto del<strong>la</strong> gravità del fatto, delgrado del<strong>la</strong> responsabilità dell’ente nonché dell’attività svolta <strong>per</strong> eliminare o attenuare le conseguenze del fatto e<strong>per</strong> prevenire <strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> ulteriori illeciti. 2. L’importo del<strong>la</strong> quota è fissato sul<strong>la</strong> base delle con<strong>di</strong>zionieconomiche e patrimoniali dell’ente allo scopo <strong>di</strong> assicurare l’efficacia del<strong>la</strong> sanzione.(…)”.37 La Re<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001 chiarisce: “L’ente risultante dal<strong>la</strong> fusione e l’ente che, in caso <strong>di</strong>scissione, risulterebbe esposto ad una sanzione inter<strong>di</strong>ttiva possono ovviamente evitarne in ra<strong>di</strong>ce l’applicazioneprovvedendo al<strong>la</strong> riparazione delle conseguenze del reato, nei sensi e nei termini in<strong>di</strong>cati in via generaledall’articolo 17. Si è ritenuto tuttavia opportuno prevedere (…), che quando l’o<strong>per</strong>atività del<strong>la</strong> citata <strong>di</strong>sposizionerisultasse preclusa dal su<strong>per</strong>amento del limite temporale dell’a<strong>per</strong>tura del <strong>di</strong>battimento, l’ente interessato abbiacomunque facoltà <strong>di</strong> richiedere al giu<strong>di</strong>ce <strong>la</strong> sostituzione del<strong>la</strong> sanzione inter<strong>di</strong>ttiva con una sanzione pecuniaria13


d.lgs. 231/2001 consente al giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> tener conto delle condanne già inflitte nei confrontidegli enti partecipanti al<strong>la</strong> fusione o dell’ente scisso al fine <strong>di</strong> configurare <strong>la</strong> reiterazione, anorma dell’art. 20 del d.lgs. 231/2001, in rapporto agli illeciti dell’ente risultante dal<strong>la</strong> fusioneo beneficiario del<strong>la</strong> scissione, re<strong>la</strong>tivi a reati successivamente commessi 38 . Per le fattispeciedel<strong>la</strong> cessione e del conferimento <strong>di</strong> azienda è prevista una <strong>di</strong>sciplina unitaria (art. 33 deld.lgs. 231/2001) 39 , model<strong>la</strong>ta sul<strong>la</strong> generale previsione dell’art. 2560 c.c. 40 ; il cessionario, nelcaso <strong>di</strong> cessione dell’azienda nel<strong>la</strong> cui attività è stato commesso il reato, è solidalmenteobbligato al pagamento del<strong>la</strong> sanzione pecuniaria comminata al cedente, con le seguentilimitazioni:−−è fatto salvo il beneficio del<strong>la</strong> preventiva escussione del cedente;<strong>la</strong> responsabilità del cessionario è limitata al valore dell’azienda ceduta e alle sanzionipecuniarie che risultano dai libri contabili obbligatori ovvero dovute <strong>per</strong> illecitiamministrativi dei quali era, comunque, a conoscenza.Al contrario, resta esclusa l’estensione al cessionario delle sanzioni inter<strong>di</strong>ttive inflitte alcedente 41 .<strong>di</strong> ammontare pari da una a due volte quel<strong>la</strong> inflitta all’ente <strong>per</strong> il medesimo reato. La sostituzione è ammessa al<strong>la</strong>con<strong>di</strong>zione che, a seguito del<strong>la</strong> fusione o del<strong>la</strong> scissione, si sia realizzata una mo<strong>di</strong>fica organizzativa idonea aprevenire <strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> nuovi reati del<strong>la</strong> stessa specie e che, inoltre, l’ente abbia risarcito il danno oeliminato le conseguenze del reato e messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>per</strong> <strong>la</strong> confisca il profitto eventualmente conseguito(s’intende, <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte riferibile all’ente stesso). Resta salva, in ogni caso, <strong>la</strong> facoltà <strong>di</strong> chiedere <strong>la</strong> conversioneanche in executivis a norma dell’articolo 78”.38 Art. 32 d.lgs. 231/2001: “Rilevanza del<strong>la</strong> fusione o del<strong>la</strong> scissione ai fini del<strong>la</strong> reiterazione - 1. Nei casi <strong>di</strong>responsabilità dell’ente risultante dal<strong>la</strong> fusione o beneficiario del<strong>la</strong> scissione <strong>per</strong> reati commessi successivamenteal<strong>la</strong> data dal<strong>la</strong> quale <strong>la</strong> fusione o <strong>la</strong> scissione ha avuto effetto, il giu<strong>di</strong>ce può ritenere <strong>la</strong> reiterazione, a normadell’articolo 20, anche in rapporto a condanne pronunciate nei confronti degli enti partecipanti al<strong>la</strong> fusione odell’ente scisso <strong>per</strong> reati commessi anteriormente a tale data. 2. A tale fine, il giu<strong>di</strong>ce tiene conto del<strong>la</strong> naturadelle vio<strong>la</strong>zioni e dell’attività nell’ambito del<strong>la</strong> quale sono state commesse nonché delle caratteristiche del<strong>la</strong>fusione o del<strong>la</strong> scissione. 3. Rispetto agli enti beneficiari del<strong>la</strong> scissione, <strong>la</strong> reiterazione può essere ritenuta, anorma dei commi 1 e 2, solo se ad essi è stato trasferito, anche in parte, il ramo <strong>di</strong> attività nell’ambito del quale èstato commesso il reato <strong>per</strong> cui è stata pronunciata condanna nei confronti dell’ente scisso”. La Re<strong>la</strong>zioneillustrativa al d.lgs. 231/2001 chiarisce che “La reiterazione, in tal caso, non o<strong>per</strong>a <strong>per</strong>altro automaticamente, maforma oggetto <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong>screzionale da parte del giu<strong>di</strong>ce, in rapporto alle concrete circostanze. Neiconfronti degli enti beneficiari del<strong>la</strong> scissione, essa può essere inoltre ravvisata solo quando si tratti <strong>di</strong> ente cui èstato trasferito, anche in parte, il ramo <strong>di</strong> attività nel cui ambito è stato commesso il precedente reato”.39 Art. 33 del d.lgs. 231/2001: “ Cessione <strong>di</strong> azienda. - 1. Nel caso <strong>di</strong> cessione dell’azienda nel<strong>la</strong> cui attività è statocommesso il reato, il cessionario è solidalmente obbligato, salvo il benefìcio del<strong>la</strong> preventiva escussione dell’entecedente e nei limiti del valore dell’azienda, al pagamento del<strong>la</strong> sanzione pecuniaria. 2. L’obbligazione delcessionario è limitata alle sanzioni pecuniarie che risultano dai libri contabili obbligatori, ovvero dovute <strong>per</strong>illeciti amministrativi dei quali egli era comunque a conoscenza. 3. Le <strong>di</strong>sposizioni del presente articolo siapplicano anche nel caso <strong>di</strong> conferimento <strong>di</strong> azienda”. Sul punto <strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001chiarisce: “Si intende come anche tali o<strong>per</strong>azioni siano suscettive <strong>di</strong> prestarsi a manovre elusive del<strong>la</strong>responsabilità: e, pur tuttavia, maggiormente pregnanti risultano, rispetto ad esse, le contrapposte esigenze <strong>di</strong>tute<strong>la</strong> dell’affidamento e del<strong>la</strong> sicurezza del traffico giuri<strong>di</strong>co, essendosi al cospetto <strong>di</strong> ipotesi <strong>di</strong> successione atitolo partico<strong>la</strong>re che <strong>la</strong>sciano inalterata l’identità (e <strong>la</strong> responsabilità) del cedente o del conferente”.40 Art. 2560 c.c.: “Debiti re<strong>la</strong>tivi all’azienda ceduta – L’alienante non è liberato dai debiti, inerenti l’eserciziodell’azienda ceduta anteriori al trasferimento, se non risulta che i cre<strong>di</strong>tori vi hanno consentito. Nel trasferimento<strong>di</strong> un’azienda commerciale risponde dei debiti suddetti anche l’acquirente dell’azienda , se essi risultano dai libricontabili obbligatori”.41Secondo Roberti, op. cit., 1141, <strong>la</strong> cessione d’azienda porterebbe a escludere le sanzioni inter<strong>di</strong>ttive. Più ingenerale, sul tema delle responsabilità amministrativa in re<strong>la</strong>zione alle vicende mo<strong>di</strong>ficative degli enti, si vedano,fra gli altri, Castellini, Per trasformazioni e fusioni si segue il Co<strong>di</strong>ce Civile, in Guida al Diritto, 2001, n. 26, 80,Roberti, op. cit., 1127 ss.; De Marzo, Il d.lgs. n. 231/2001: responsabilità patrimoniale e vicende mo<strong>di</strong>ficativedell’ente, in Corriere Giuri<strong>di</strong>co, 2001, n. 11, 1527 ss; Busson, Responsabilità patrimoniale e vicende mo<strong>di</strong>ficativedell’ente, in AA.VV., Responsabilità degli enti, cit. a cura <strong>di</strong> Garuti, 183 ss.; Iannacci, O<strong>per</strong>azioni straor<strong>di</strong>narie –Le vicende mo<strong>di</strong>ficative dell’ente e <strong>la</strong> responsabilità amministrativa, in Diritto e Pratica delle Società, 2002, n. 3,12 ss.; Apice, Responsabilità amministrativa degli enti: profili civilistici, in Diritto e Pratica delle Società, 2002,n. 3, 8 ss; De Angelis, Responsabilità patrimoniale e vicende mo<strong>di</strong>ficative dell’ente (trasformazione, fusione,scissione, cessione d’azienda), in Le Società, 2001, n. 11, 1326 ss.; Napoleoni, Le vicende mo<strong>di</strong>ficative dell’ente,in Responsabilità degli enti <strong>per</strong> i reati commessi nel loro interesse, supplemento al n. 6/03 Cassazione penale, 99ss.14


1.5 Reati commessi all’estero.Secondo l’art. 4 del d.lgs. 231/2001, l’ente può essere chiamato a rispondere in Italia inre<strong>la</strong>zione a reati – rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti – commessiall’estero 42 . La Re<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001 sottolinea <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> non <strong>la</strong>sciaresfornita <strong>di</strong> sanzione una situazione criminologica <strong>di</strong> frequente verificazione, anche al fine <strong>di</strong>evitare facili elusioni dell’intero impianto normativo in oggetto.I presupposti (previsti dal<strong>la</strong> norma ovvero desumibili dal complesso del d.lgs. 231/2001) sucui si fonda <strong>la</strong> responsabilità dell’ente <strong>per</strong> reati commessi all’estero sono:(i) il reato deve essere commesso all’estero da un soggetto funzionalmente legato all’ente,ai sensi dell’art. 5, comma 1, del d.lgs. 231/2001;(ii) l’ente deve avere <strong>la</strong> propria sede principale nel territorio dello Stato italiano;(iii) l’ente può rispondere solo nei casi e alle con<strong>di</strong>zioni previste dagli artt. 7, 8, 9, 10 c.p.(nei casi in cui <strong>la</strong> legge prevede che il colpevole - <strong>per</strong>sona fisica - sia punito a richiestadel Ministro del<strong>la</strong> Giustizia, si procede contro l’ente solo se <strong>la</strong> richiesta è formu<strong>la</strong>taanche nei confronti dell’ente stesso) 43 .Il rinvio agli artt. 7-10 c.p. è da coor<strong>di</strong>nare con le previsioni degli articoli da 24 a 25-octies del d.lgs. 231/2001, sicché - anche in ossequio al principio <strong>di</strong> legalità <strong>di</strong> cuiall’art. 2 del d.lgs. 231/2001 - a fronte del<strong>la</strong> serie <strong>di</strong> reati menzionati dagli artt. 7-10c.p., <strong>la</strong> società potrà rispondere soltanto <strong>di</strong> quelli <strong>per</strong> i quali <strong>la</strong> sua responsabilità siaprevista da una <strong>di</strong>sposizione legis<strong>la</strong>tiva ad hoc 44 ;42 L’art. 4 del d.lgs. 231/2001 prevede quanto segue: “1. Nei casi e alle con<strong>di</strong>zioni previsti dagli articoli 7, 8, 9 e10 del co<strong>di</strong>ce penale, gli enti aventi nel territorio dello Stato <strong>la</strong> sede principale rispondono anche in re<strong>la</strong>zione aireati commessi all’estero, purché nei loro confronti non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso ilfatto. 2. Nei casi in cui <strong>la</strong> legge prevede che il colpevole sia punito a richiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia, siprocede contro l’ente solo se <strong>la</strong> richiesta è formu<strong>la</strong>ta anche nei confronti <strong>di</strong> quest’ultimo”.43Art. 7 c.p.: “Reati commessi all’estero - E’ punito secondo <strong>la</strong> legge italiana il citta<strong>di</strong>no o lo straniero checommette in territorio estero taluno dei seguenti reati:1) delitti contro <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità dello Stato italiano; 2) delitti<strong>di</strong> contraffazione del sigillo dello Stato e <strong>di</strong> uso <strong>di</strong> tale sigillo contraffatto; 3) delitti <strong>di</strong> falsità in monete aventicorso legale nel territorio dello Stato, o in valori <strong>di</strong> bollo o in carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to italiano; 4) delitticommessi da pubblici ufficiali a servizio dello Stato, abusando dei poteri o vio<strong>la</strong>ndo i doveri inerenti alle lorofunzioni; 5) ogni altro reato <strong>per</strong> il quale speciali <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge o convenzioni internazionali stabilisconol’applicabilità del<strong>la</strong> legge penale italiana”. Art. 8 c.p.: “Delitto politico commesso all’estero - Il citta<strong>di</strong>no o lostraniero, che commette in territorio estero un delitto politico non compreso tra quelli in<strong>di</strong>cati nel numero 1dell’articolo precedente, è punito secondo <strong>la</strong> legge italiana, a richiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia. Se si tratta <strong>di</strong>delitto punibile a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa, occorre, oltre tale richiesta, anche <strong>la</strong> quere<strong>la</strong>. Agli effetti del<strong>la</strong>legge penale, è delitto politico ogni delitto, che offende un interesse politico dello Stato, ovvero un <strong>di</strong>ritto politicodel citta<strong>di</strong>no. E’ altresì considerato delitto politico il delitto comune determinato, in tutto o in parte, da motivipolitici.” Art. 9 c.p.: “Delitto comune del citta<strong>di</strong>no all’estero - Il citta<strong>di</strong>no, che, fuori dei casi in<strong>di</strong>cati nei duearticoli precedenti, commette in territorio estero un delitto <strong>per</strong> il quale <strong>la</strong> legge italiana stabilisce l’ergastolo, o <strong>la</strong>reclusione non inferiore nel minimo a tre anni, è punito secondo <strong>la</strong> legge medesima, sempre che si trovi nelterritorio dello Stato. Se si tratta <strong>di</strong> delitto <strong>per</strong> il quale è stabilita una pena restrittiva del<strong>la</strong> libertà <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>minore durata, il colpevole è punito a richiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia ovvero a istanza o a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong><strong>per</strong>sona offesa. Nei casi preveduti dalle <strong>di</strong>sposizioni precedenti, qualora si tratti <strong>di</strong> delitto commesso a danno delleComunità europee, <strong>di</strong> uno Stato estero o <strong>di</strong> uno straniero, il colpevole è punito a richiesta del Ministro del<strong>la</strong>giustizia, sempre che l’estra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> lui non sia stata conceduta, ovvero non sia stata accettata dal Governodello Stato in cui egli ha commesso il delitto.” Art. 10 c.p.: “Delitto comune dello straniero all’estero – Lostraniero, che, fuori dei casi in<strong>di</strong>cati negli articoli 7 e 8, commette in territorio estero, a danno dello Stato o <strong>di</strong> uncitta<strong>di</strong>no, un delitto <strong>per</strong> il quale <strong>la</strong> legge italiana stabilisce l’ergastolo, o <strong>la</strong> reclusione non inferiore nel minimo aun anno, è punito secondo <strong>la</strong> legge medesima, sempre che si trovi nel territorio dello Stato, e vi sia richiesta delMinistro del<strong>la</strong> giustizia, ovvero istanza o quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa. Se il delitto è commesso a danno delleComunità europee <strong>di</strong> uno Stato estero o <strong>di</strong> uno straniero, il colpevole è punito secondo <strong>la</strong> legge italiana, arichiesta del Ministro del<strong>la</strong> giustizia, sempre che: 1) si trovi nel territorio dello Stato; 2) si tratti <strong>di</strong> delitto <strong>per</strong> ilquale è stabilita <strong>la</strong> pena dell’ergastolo ovvero del<strong>la</strong> reclusione non inferiore nel minimo <strong>di</strong> tre anni; 3)l’estra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> lui non sia stata conceduta, ovvero non sia stata accettata dal Governo dello Stato in cui egli hacommesso il delitto, o da quello dello Stato a cui egli appartiene”.44 Così De Simone, op. cit., 96 ss., il quale fornisce ulteriori ragguagli sulle fattispecie <strong>di</strong> reato.15


(iv) sussistendo i casi e le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui ai predetti articoli del co<strong>di</strong>ce penale, neiconfronti dell’ente non proceda lo Stato del luogo in cui è stato commesso il fatto.1.6 Proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> accertamento dell’illecito.La responsabilità <strong>per</strong> illecito amministrativo derivante da reato viene accertata nell’ambito <strong>di</strong>un proce<strong>di</strong>mento penale. A tale proposito, l’art. 36 del d.lgs. 231/2001 prevede “Lacompetenza a conoscere gli illeciti amministrativi dell’ente appartiene al giu<strong>di</strong>ce penalecompetente <strong>per</strong> i reati dai quali gli stessi <strong>di</strong>pendono. Per il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> accertamentodell’illecito amministrativo dell’ente si osservano le <strong>di</strong>sposizioni sul<strong>la</strong> composizione deltribunale e le <strong>di</strong>sposizioni processuali collegate re<strong>la</strong>tive ai reati dai quali l’illecitoamministrativo <strong>di</strong>pende”.Altra rego<strong>la</strong>, ispirata a ragioni <strong>di</strong> effettività, omogeneità ed economia processuale 45 , è quel<strong>la</strong>dell’obbligatoria riunione dei proce<strong>di</strong>menti: il processo nei confronti dell’ente dovrà rimanereriunito, <strong>per</strong> quanto possibile, al processo penale instaurato nei confronti del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona fisicaautore del reato presupposto del<strong>la</strong> responsabilità dell’ente (art. 38 del d.lgs. 231/2001). Talerego<strong>la</strong> trova un contem<strong>per</strong>amento nel dettato dell’art. 38, comma 2, del d.lgs. 231/2001, che,viceversa, <strong>di</strong>sciplina i casi in cui si procede separatamente <strong>per</strong> l’illecito amministrativo 46 .L’ente partecipa al proce<strong>di</strong>mento penale con il proprio rappresentante legale, salvo che questisia imputato del reato da cui <strong>di</strong>pende l’illecito amministrativo 47 ; quando il legalerappresentante non compare, l’ente costituito è rappresentato dal <strong>di</strong>fensore (art. 39, commi 1 e4, del d.lgs. 231/2001) 48 .1.7 Il <strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> prevenzione dei reatiPoiché l’obbiettivo del<strong>la</strong> norma è non solo punire ma anche prevenire <strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> reati,il legis<strong>la</strong>tore ha stabilito in alcune ipotesi una esimente generale, in altre una riduzione <strong>di</strong>pena, in presenza <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> prevenzione idoneo.In partico<strong>la</strong>re, l’articolo 6 del Decreto, nell’introdurre il suddetto regime <strong>di</strong> responsabilitàamministrativa, prevede una forma specifica <strong>di</strong> esenzione da detta responsabilità qualoral'ente, in caso <strong>di</strong> reato commesso da un soggetto in posizione apicale, <strong>di</strong>mostri che:a) l’organo <strong>di</strong>rigente dell’ente ha adottato ed efficacemente attuato, prima del<strong>la</strong>commissione del fatto, modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> e <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> idonei a prevenire reati45 Così, testualmente, si esprime <strong>la</strong> Re<strong>la</strong>zione illustrativa al d.lgs. 231/2001.46 Art. 38, comma 2, d.lgs. 231/2001: “Si procede separatamente <strong>per</strong> l’illecito amministrativo dell’ente soltantoquando: a) è stata or<strong>di</strong>nata <strong>la</strong> sospensione del proce<strong>di</strong>mento ai sensi dell’articolo 71 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedurapenale [sospensione del proce<strong>di</strong>mento <strong>per</strong> l’incapacità dell’imputato, n.d.r.]; b) il proce<strong>di</strong>mento e’ stato definitocon il giu<strong>di</strong>zio abbreviato o con l’applicazione del<strong>la</strong> pena ai sensi dell’articolo 444 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura penale[applicazione del<strong>la</strong> pena su richiesta, n.d.r.], ovvero e’ stato emesso il decreto penale <strong>di</strong> condanna; c) l’osservanzadelle <strong>di</strong>sposizioni processuali lo rende necessario.” Per completezza, si richiama inoltre l’art. 37 del d.lgs.231/2001, ai sensi del quale “Non si procede all’accertamento dell’illecito amministrativo dell’ente quandol’azione penale non può essere iniziata o proseguita nei confronti dell’autore del reato <strong>per</strong> <strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> unacon<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>bilità” (vale a <strong>di</strong>re quelle previste dal Titolo III del Libro V c.p.p.: quere<strong>la</strong>, istanza <strong>di</strong>proce<strong>di</strong>mento, richiesta <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento o autorizzazione a procedere, <strong>di</strong> cui, rispettivamente, agli artt. 336, 341,342, 343 c.p.p.).47 “La ratio del<strong>la</strong> previsione che esclude <strong>la</strong> possibilità che il rappresentante dell’ente sia <strong>la</strong> stessa <strong>per</strong>sonaimputata del reato appare evidente: posto che al primo soggetto spetta il compito <strong>di</strong> assicurare all’ente leprerogative <strong>di</strong>fensive nel proce<strong>di</strong>mento re<strong>la</strong>tivo all’illecito, <strong>la</strong> potenziale conflittualità tra gli interessi delle duefigure potrebbe rendere inconciliabili le linee <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa. Se così è, non pare dubbio che il medesimo <strong>di</strong>vieto debbao<strong>per</strong>are anche quando il legale rappresentante dell’ente sia imputato <strong>di</strong> un reato connesso o collegato a quello dalquale <strong>di</strong>pende l’illecito amministrativo”; così Ceresa- Gastaldo, Il “processo alle società” nel d.lgs. 8 giugno2001, n. 231, Torino, 24.48 “Ove il rappresentante legale dell’ente sia altresì imputato del reato da cui <strong>di</strong>pende l’illecito amministrativo, <strong>la</strong>partecipazione al proce<strong>di</strong>mento penale dell’ente stesso dovrà necessariamente avvenire me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> nomina <strong>di</strong> un<strong>di</strong>verso rappresentante legale <strong>per</strong> il processo” (Garuti, in AA.VV., Responsabilità degli enti, cit., 282 s.).16


del<strong>la</strong> specie <strong>di</strong> quello verificatosi;b) il compito <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>re sul funzionamento e l’osservanza dei modelli nonché <strong>di</strong> curare illoro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell’ente dotato <strong>di</strong> autonomi poteri<strong>di</strong> iniziativa e <strong>controllo</strong>;c) le <strong>per</strong>sone che hanno commesso il reato hanno agito eludendo fraudolentemente isuddetti modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> e <strong>gestione</strong>;d) non vi sia stata omessa o insufficiente vigi<strong>la</strong>nza da parte dell’organismo <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong>precedente lettera b).Si ha esclusione del<strong>la</strong> responsabilità ove le predette con<strong>di</strong>zioni ricorrano, nel loro complesso,al momento del<strong>la</strong> commissione del reato o illecito; tuttavia anche l’adozione e l’attuazione del“modello” avvenute in un momento successivo al<strong>la</strong> commissione del reato o illecito svolgonocomunque effetti positivi in or<strong>di</strong>ne alle sanzioni irrogabili all’ente (artt. 12, comma 3, 17,comma 1, lettera c), e 18, comma 1, del decreto n. 231).Nel caso, invece, <strong>di</strong> un reato commesso da soggetti sottoposti all’altrui <strong>di</strong>rezione o vigi<strong>la</strong>nza,<strong>la</strong> società risponde se <strong>la</strong> commissione del reato è stata resa possibile dal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione degliobblighi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione o vigi<strong>la</strong>nza al<strong>la</strong> cui osservanza <strong>la</strong> società è tenuta 49 . A tal proposito,tuttavia, l’articolo 7 del d.lgs. stabilisce che <strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione degli obblighi <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione ovigi<strong>la</strong>nza è esclusa se <strong>la</strong> società, prima del<strong>la</strong> commissione del reato, ha adottato edefficacemente attuato un modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> idoneo a prevenire ireati del<strong>la</strong> specie <strong>di</strong> quello verificatosi.Il Decreto in<strong>di</strong>vidua le esigenze a cui debbono rispondere i modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>,<strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> in re<strong>la</strong>zione all’estensione dei poteri delegati e al rischio <strong>di</strong> commissionedei reati, dettando nel<strong>la</strong> sostanza lo schema <strong>di</strong> detti modelli, e cioè:a) in<strong>di</strong>viduare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati;b) prevedere specifici protocolli <strong>di</strong>retti a programmare <strong>la</strong> formazione e l’attuazione delledecisioni dell’ente in re<strong>la</strong>zione ai reati da prevenire;c) in<strong>di</strong>viduare modalità <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> delle risorse finanziarie idonee ad impe<strong>di</strong>re <strong>la</strong>commissione dei reati;d) prevedere obblighi <strong>di</strong> informazione nei confronti dell’organismo deputato a vigi<strong>la</strong>re sulfunzionamento e l’osservanza dei modelli;e) introdurre un sistema <strong>di</strong>sciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misurein<strong>di</strong>cate nel modello.Inoltre, esso stabilisce che il modello può essere efficacemente attuato solo a fronte <strong>di</strong>:a) una verifica <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca del modello e l’eventuale mo<strong>di</strong>fica dello stesso quando sonosco<strong>per</strong>te significative vio<strong>la</strong>zioni delle prescrizioni ovvero quando intervengonomutamenti nell’<strong>organizzazione</strong> o nell’attività;b) un sistema <strong>di</strong>sciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure in<strong>di</strong>cate nelmodello.1.8 Co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> comportamento pre<strong>di</strong>sposti dalle associazioni rappresentative deglientiL’art. 6, comma 3, del d.lgs. 231/2001 prevede “I modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> e <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>possono essere adottati, garantendo le esigenze <strong>di</strong> cui al comma 2, sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>comportamento redatti dalle associazioni rappresentative degli enti, comunicati al Ministero49 A tal proposito ve<strong>di</strong>, tra le altre, <strong>la</strong> decisione del Tribunale <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no del 27 aprile 2004 secondo <strong>la</strong> quale“Perché possa configurarsi <strong>la</strong> responsabilità dell’ente <strong>per</strong> i reati commessi da soggetti sottoposti all’altrui<strong>di</strong>rezione e vigi<strong>la</strong>nza (art. 5, comma 1, lett. b)) è necessario che, ai sensi dell’art. 7 del d.lgs. n. 231 del 2001, <strong>la</strong>commissione del reato sia stata resa possibile dal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione degli obblighi <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza e <strong>controllo</strong> al<strong>la</strong> cuiosservanza <strong>la</strong> struttura è tenuta”17


del<strong>la</strong> giustizia che, <strong>di</strong> concerto con i Ministeri competenti, può formu<strong>la</strong>re, entro trenta giorni,osservazioni sul<strong>la</strong> idoneità dei modelli a prevenire i reati”.In ottem<strong>per</strong>anza a quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 6, comma 3, del d.lgs. 231/2001, Confindustria ha<strong>per</strong> prima emanato un co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> comportamento <strong>per</strong> <strong>la</strong> costruzione dei modelli <strong>di</strong><strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> (Linee guida <strong>per</strong> <strong>la</strong> costruzione dei modelli <strong>di</strong><strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> ex D.Lgs. n. 231/2001; <strong>di</strong> seguito, “Linee guida <strong>di</strong>Confindustria”) fornendo, tra l’altro, le in<strong>di</strong>cazioni metodologiche <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione dellearee <strong>di</strong> rischio e <strong>la</strong> struttura del modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>.Sul punto le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria suggeriscono <strong>di</strong> utilizzare i processi <strong>di</strong> riskassessment e risk management e prevedono le seguenti fasi <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione del modello <strong>di</strong><strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>:−−−−identificazione dei rischi;progettazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> preventivo;adozione <strong>di</strong> alcuni strumenti generali tra cui i principali sono un co<strong>di</strong>ce etico e unsistema <strong>di</strong>sciplinare;in<strong>di</strong>viduazione dei criteri <strong>per</strong> <strong>la</strong> scelta dell’organismo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>.1.9 Sindacato <strong>di</strong> idoneitàL’accertamento del<strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> società, attribuito al giu<strong>di</strong>ce penale, avvieneme<strong>di</strong>ante:−−<strong>la</strong> verifica del<strong>la</strong> sussistenza del reato presupposto <strong>per</strong> <strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> società; eil sindacato <strong>di</strong> idoneità sui modelli organizzativi adottati.Il sindacato del giu<strong>di</strong>ce circa l’astratta idoneità del modello organizzativo a prevenire i reati <strong>di</strong>cui al d.lgs. 231/2001 è condotto secondo il criterio del<strong>la</strong> c.d. “prognosi postuma”.Il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> idoneità va formu<strong>la</strong>to secondo un criterio sostanzialmente ex ante <strong>per</strong> cui ilgiu<strong>di</strong>ce si colloca, idealmente, nel<strong>la</strong> realtà aziendale nel momento in cui si è verificatol’illecito <strong>per</strong> saggiare <strong>la</strong> congruenza del modello adottato 50 .In altre parole, va giu<strong>di</strong>cato “idoneo a prevenire i reati” il modello organizzativo che, primadel<strong>la</strong> commissione del reato, potesse e dovesse essere ritenuto tale da azzerare o, almeno,minimizzare, con ragionevole certezza, il rischio del<strong>la</strong> commissione del reatosuccessivamente verificatosi 51 .II. ADOZIONE DEL MODELLO DA PARTE DI PHADIA S.r.l.2.0 <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l.2.0.1 Identità e struttura del gruppo<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l. è società attiva nel<strong>la</strong> commercializzazione, anche quale agente <strong>di</strong>stributore, <strong>di</strong>prodotti chimici in genere, <strong>di</strong> prodotti e preparati farmaceutici, biologici, cosmetici, igienici,50 Paliero, La responsabilità del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca <strong>per</strong> i reati commessi dai soggetti in posizione apicale,Re<strong>la</strong>zione tenuta al convegno Para<strong>di</strong>gma, Mi<strong>la</strong>no, 2002, p. 12 del dattiloscritto. Rordorf, La normativa sui modelli<strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> dell’ente, in Responsabilità degli enti, cit., supplemento al n. 6/03 Cassazione penale, 88 s.51 In tal senso, Amato, nel commento all’or<strong>di</strong>nanza 4-14 aprile 2003 del GIP <strong>di</strong> Roma, in Guida al <strong>di</strong>ritto n. 31 del9 agosto 2003.18


<strong>di</strong>agnostici, <strong>di</strong> prodotti alimentari, <strong>di</strong>etetici, veterinari e zootecnici, <strong>di</strong> apparecchi scientifici,<strong>di</strong>spositivi me<strong>di</strong>ci, presi<strong>di</strong> me<strong>di</strong>co-chirurgici e apparecchi <strong>per</strong> protesi, nonché <strong>di</strong> strumenti emateriali <strong>di</strong> uso generale <strong>per</strong> <strong>la</strong>boratori chimici, farmaceutici e batteriologici.Ha iniziato <strong>la</strong> sua attività nel 2004 a Mi<strong>la</strong>no e fa parte del gruppo <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>. Il capitale sociale <strong>di</strong><strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l. è interamente control<strong>la</strong>to da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> Hol<strong>di</strong>ng AB, con sede in Uppsa<strong>la</strong> (Svezia).Impiega 42 <strong>di</strong>pendenti presso <strong>la</strong> sede <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no.E una società <strong>di</strong> primaria importanza mon<strong>di</strong>ale potendo vantare <strong>la</strong> maggiore competenza inmolteplici aree terapeutiche sia dal punto <strong>di</strong> vista me<strong>di</strong>co che tecnologico.2.0.2 Governo societarioLa Società è amministrata, secondo il sistema tra<strong>di</strong>zionale, da un amministratore unico ovveroda un consiglio <strong>di</strong> amministrazione formato da due o più membri fino ad un massimo <strong>di</strong> setteamministratori.L’assemblea or<strong>di</strong>naria provvede al<strong>la</strong> nomina degli amministratori, previa determinazione delloro numero.Nel caso in cui il consiglio <strong>di</strong> amministrazione sia composto da due membri, lo stesso dovràintendersi imme<strong>di</strong>atamente decaduto nel <strong>di</strong>saccordo degli stessi sul<strong>la</strong> nomina dei consiglieridelegati e/o sull’attribuzione dei poteri agli stessi.Gli amministratori durano in carica <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> volta in volta fissatodall’assemblea all’atto del<strong>la</strong> loro nomina, anche a tempo indeterminato, salvo revoca o<strong>di</strong>missioni e sono rieleggibili. Non è richiesto che gli amministratori siano soci .Nel caso <strong>di</strong> consiglio <strong>di</strong> amministrazione, <strong>per</strong> <strong>la</strong> sostituzione degli amministratori si applical’art. 2386 del co<strong>di</strong>ce civile.Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione nomina fra i suoi membri un presidente, quando a ciò nonprovveda l’assemblea; può inoltre nominare un vicepresidente.Il presidente e il vicepresidente eventualmente nominato restano in carica <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong>volta in volta fissato dall’atto <strong>di</strong> nomina, anche sino a revoca o <strong>di</strong>missioni, e sono rieleggibili,In caso <strong>di</strong> assenza o <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>mento dell’amministratore unico, ovvero del presidente o delvicepresidente, l’assemblea designa il proprio presidente.Il presidente dell’assemblea nomina tra gli intervenuti un segretario ovvero designa, nei casistabiliti dal<strong>la</strong> legge o quando lo ritenga opportuno, un notaio ai fini del<strong>la</strong> redazione delverbale <strong>di</strong> assemblea.Le decisioni dei soci possono essere adottate me<strong>di</strong>ante consultazione scritta ovvero sul<strong>la</strong> basedel consenso espresso <strong>per</strong> iscritto.La procedura <strong>di</strong> consultazione scritta o <strong>di</strong> acquisizione del consenso espresso <strong>per</strong> iscritto nonè soggetta a partico<strong>la</strong>ri vincoli, purchè sia assicurato a ciascun socio il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> partecipareal<strong>la</strong> decisione e sia assicurata a tutti gli aventi <strong>di</strong>ritto adeguata informazione.Il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> deliberazione deve concludersi entro 30 giorni dal suo inizio o nel <strong>di</strong>versotermine in<strong>di</strong>cato nel testo del<strong>la</strong> decisione.Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione si riunisce nel luogo in<strong>di</strong>cato nell'avviso <strong>di</strong> convocazione(presso <strong>la</strong> sede sociale o altrove, in Italia o all’estero).La convocazione del consiglio <strong>di</strong> amministrazione è fatta dal presidente, me<strong>di</strong>ante avvisoin<strong>di</strong>cante giorno, ora, luogo e or<strong>di</strong>ne del giorno del<strong>la</strong> riunione, inviato a tutti gli altriamministratori ed ai sindaci effettivi, se nominati, con lettera o telefax o email o con qualsiasialtro mezzo idoneo allo scopo (almeno cinque giorni prima del<strong>la</strong> data stabilita <strong>per</strong> <strong>la</strong>riunione). In caso <strong>di</strong> urgenza, l'avviso e' validamente comunicato me<strong>di</strong>ante avviso da inviarsinelle suddette modalità almeno un giorno prima del<strong>la</strong> data stabilita <strong>per</strong> <strong>la</strong> riunione.19


Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione è rego<strong>la</strong>rmente costituito, anche in <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> formaleconvocazione, quando sono presenti tutti gli amministratori e i sindaci in carica .Le riunioni <strong>di</strong> consiglio possono svolgersi anche <strong>per</strong> au<strong>di</strong>oconferenza o videoconferenza esono presiedute dal presidente del consiglio <strong>di</strong> amministrazione o, in caso <strong>di</strong> sua assenza oimpe<strong>di</strong>mento, dal vicepresidentese nominato..Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione è rego<strong>la</strong>rmente costituito con <strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> maggioranzadei suoi membri e delibera validamente con il voto favorevole del<strong>la</strong> maggioranza assoluta deipresenti.Le decisioni del consiglio <strong>di</strong> amministrazione possono essere adottate anche me<strong>di</strong>anteconsultazione scritta ovvero sul<strong>la</strong> base del consenso espresso <strong>per</strong> iscritto. La procedura <strong>di</strong>consultazione scritta o <strong>di</strong> acquisizione del consenso espresso <strong>per</strong> iscritto non è soggetta apartico<strong>la</strong>ri vincoli, purchè sia assicurato a ciascun amministratore il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> partecipare al<strong>la</strong>decisione e sia assicurata a tutti gli aventi <strong>di</strong>ritto adeguata informazione. Il proce<strong>di</strong>mento deveconcludersi entro 7 giorni dal suo inizio o nel <strong>di</strong>verso termine in<strong>di</strong>cato nel testo del<strong>la</strong>decisione.Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione è investito dei più ampi poteri <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> del<strong>la</strong> Società.La rappresentanza del<strong>la</strong> Società <strong>di</strong> fronte a qualsiasi autorità giu<strong>di</strong>ziaria od amministrativa edai terzi, nonché <strong>la</strong> firma sociale, spettano all’amministratore unico ovvero al presidente delconsiglio <strong>di</strong> amministrazione o in caso <strong>di</strong> suo impe<strong>di</strong>mento al vicepresidente, se nominato e,in caso <strong>di</strong> consiglio <strong>di</strong> amministrazione composto da due membri, <strong>di</strong>sgiuntamente ai duecomponenti del consiglio <strong>di</strong> amministrazione.La firma sociale e <strong>la</strong> rappresentanza <strong>di</strong> fronte ai terzi ed in giu<strong>di</strong>zio spettano altresì agliamministratori delegati cui il consiglio <strong>di</strong> amministrazione le abbia delegato, entro i limitidel<strong>la</strong> delega.Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione può nominare procuratori <strong>per</strong> singoli affari o <strong>per</strong> categorie <strong>di</strong>affari nonché institori e <strong>di</strong>rettori generali, fissando i limiti ai poteri conferiti e <strong>la</strong> misura deicompensi.2.0.3 Assetto organizzativoL’assetto organizzativo del<strong>la</strong> Società è strutturato come segue.All’amministratore delegato riportano le seguenti <strong>di</strong>rezioni e funzioni:- <strong>per</strong>sonale e amministrazione e finanza (Human resources manager and financemanager)- ven<strong>di</strong>te (sales manager)- marketing (marketing manager)- assistente <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione (executive assistant)- system service managerAl<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione <strong>per</strong>sonale e amministrazione e finanza riportano le seguenti <strong>di</strong>rezioni efunzioni:- administration assistant- accountant /controller- order entry- procurementAl<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione ven<strong>di</strong>te riportano le seguenti funzioni:- tendering- area sales su<strong>per</strong>visor20


Al<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione marketing riportano le seguenti funzioni:- senior product manager clinical allergy- senior product manager allergy <strong>la</strong>b- product manager autoimmunity- product manager system- quality management- assistantAl<strong>la</strong> <strong>di</strong>visione system service manager riportano le seguenti funzioni:- unicap 1000/250 specialists- service engineering- assistantUno schema dell’organigramma e funzionigramma è riportato nelle pagine seguenti:Country ManagerCountry ManagerItalyItalyExecutive AssistantExecutive AssistantFinance ManagerFinance ManagerSales ManagerSales ManagerMarketing ManagerMarketing ManagerAccountant/ControllerAccountant/ControllerOrder EntryOrder EntryAdmin. AssistantAdmin. AssistantAreaAreaSales Su<strong>per</strong>visorSales Su<strong>per</strong>visorTenderingTenderingAreaAreaSales Su<strong>per</strong>visorSales Su<strong>per</strong>visorServiceServiceEngineeringEngineeringAreaAreaSales Su<strong>per</strong>visorSales Su<strong>per</strong>visorAssistantAssistantSystem ServiceSystem ServiceManagerManagerICAP1000/250/100ICAP1000/250/100SpecialistsSpecialistsSenior Product ManagerSenior Product ManagerClinicalClinicalSenior Product ManagerSenior Product ManagerAllergyAllergyProduct ManagerProduct ManagerAutoimmunityAutoimmunitySales ForceSales ForceSales ForceSales ForceSales ForceSales ForceAssistantAssistantProduct ManagerProduct ManagerSystem (ISAC)System (ISAC)Quality ManagementQuality ManagementSept 200921


2.1 Obiettivi del <strong>Modello</strong> e metodologia seguita <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua pre<strong>di</strong>sposizioneIl presente documento, in attuazione dell’art. 6 del Decreto, <strong>di</strong>sciplina il modello <strong>di</strong><strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l. (<strong>di</strong> seguito “<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> ” o <strong>la</strong> “Società”)finalizzato ad evitare <strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> reati <strong>di</strong> cui al Decreto e leggi collegate da parte deisuoi soggetti apicali e sottoposti (<strong>di</strong> seguito, <strong>per</strong> brevità, il “<strong>Modello</strong>”).L’adozione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> e <strong>gestione</strong> ai sensi del Decreto, oltre arappresentare un motivo <strong>di</strong> esenzione dal<strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> Società con riferimento al<strong>la</strong>commissione <strong>di</strong> alcune tipologie <strong>di</strong> reato, è un atto <strong>di</strong> responsabilità sociale <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> da cuiscaturiscono benefici <strong>per</strong> una molteplicità <strong>di</strong> soggetti: soci, manager, <strong>di</strong>pendenti, cre<strong>di</strong>tori etutti gli altri soggetti i cui interessi sono legati al<strong>la</strong> vita dell’impresa.La presenza <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> dell’agire impren<strong>di</strong>toriale, unitamente al<strong>la</strong> fissazione e<strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong> principi etici, migliorando gli standard <strong>di</strong> comportamento adottati dal<strong>la</strong>Società, aumentano infatti <strong>la</strong> fiducia e l’ottima reputazione <strong>di</strong> cui le stesse godono neiconfronti dei soggetti terzi e, soprattutto, assolvono una funzione normativa in quantorego<strong>la</strong>no comportamenti e decisioni <strong>di</strong> coloro che quoti<strong>di</strong>anamente sono chiamati ad o<strong>per</strong>arein favore del<strong>la</strong> Società, in conformità ai suddetti principi etici e standard <strong>di</strong> comportamento.In tale contesto, <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> ha, quin<strong>di</strong>, inteso avviare una serie <strong>di</strong> attività volte a rendere ilproprio modello organizzativo conforme ai requisiti previsti dal Decreto e coerente con ilcontesto normativo e rego<strong>la</strong>mentare <strong>di</strong> riferimento, con i principi già ra<strong>di</strong>cati nel<strong>la</strong> propriacultura <strong>di</strong> governance e con le in<strong>di</strong>cazioni contenute nelle linee guida <strong>di</strong> categoria emanatedalle associazioni maggiormente rappresentative.Con riferimento agli attuali standard <strong>di</strong> comportamento adottati dal<strong>la</strong> Società, è opportunosegna<strong>la</strong>re che le regole che <strong>la</strong> stessa ha adottato <strong>per</strong> <strong>di</strong>sciplinare il suo o<strong>per</strong>ato, nonché iprincipi cui deve uniformarsi l’agire <strong>di</strong> tutti coloro che o<strong>per</strong>ano nel suo interesse sonocontenuti, tra l’altro, nel<strong>la</strong> seguente documentazione:− statuto sociale;− co<strong>di</strong>ce etico.In partico<strong>la</strong>re, il processo <strong>di</strong> attività funzionali allo stu<strong>di</strong>o, e<strong>la</strong>borazione e redazione, da parte<strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, <strong>di</strong> un proprio modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> idoneo al<strong>per</strong>seguimento delle finalità <strong>di</strong> cui al Decreto, è stato strutturato in quattro fasi:− fase 1: identificazione delle aree <strong>di</strong> rischio;− fase 2 : rilevazione del<strong>la</strong> situazione esistente (as-is);− fase 3: gap analysis e piano <strong>di</strong> azione (action p<strong>la</strong>n);− fase 4: <strong>di</strong>segno del modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>.Qui <strong>di</strong> seguito sono sinteticamente descritti gli obiettivi e le attività svolte nel corso <strong>di</strong>ciascuna fase del progetto.2.1.1. Identificazione delle aree <strong>di</strong> rischio.L’art. 6, comma 2, lett. a) del Decreto in<strong>di</strong>ca, tra i requisiti del modello, l’in<strong>di</strong>viduazione deiprocessi e delle attività nel cui ambito possono essere commessi i reati rilevanti ai fini del<strong>la</strong>responsabilità amministrativa degli enti. Si tratta, in altri termini, <strong>di</strong> quelle attività e processiaziendali che comunemente vengono definiti “sensibili” (c.d. “aree <strong>di</strong> rischio”).In questo contesto si collocano gli obiettivi del<strong>la</strong> fase 1, che sono:− l’identificazione degli ambiti aziendali oggetto dell’intervento e l’in<strong>di</strong>viduazionepreliminare dei processi e delle attività sensibili, nonché22


− l’identificazione dei responsabili dei processi/attività sensibili, ovvero le risorse con unaconoscenza approfon<strong>di</strong>ta dei processi/attività sensibili e dei meccanismi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>attualmente in essere (<strong>di</strong> seguito, “<strong>per</strong>sone chiave”).Propedeutica all’in<strong>di</strong>viduazione delle attività sensibili è stata l’analisi, prevalentementedocumentale, del<strong>la</strong> struttura societaria ed organizzativa <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, svolta al fine <strong>di</strong> megliocomprendere l’attività del<strong>la</strong> Società e <strong>di</strong> identificare gli ambiti aziendali oggettodell’intervento.La raccolta del<strong>la</strong> documentazione rilevante e l’analisi del<strong>la</strong> stessa da un punto <strong>di</strong> vista siatecnico-organizzativo sia legale ha <strong>per</strong>messo l’in<strong>di</strong>viduazione dei processi/attività sensibili euna preliminare identificazione delle funzioni responsabili <strong>di</strong> tali processi/attività.Qui <strong>di</strong> seguito sono elencate le attività svolte nel<strong>la</strong> fase 1:− inventario completo <strong>di</strong> tutti i processi e sottoprocessi aziendali;− raccolta delle informazioni/documentazione preliminare;−−in<strong>di</strong>viduazione delle <strong>per</strong>sone chiave <strong>per</strong> il supporto o<strong>per</strong>ativo nell’in<strong>di</strong>viduazione dellearee/attività a rischio;definizione del <strong>per</strong>imetro <strong>di</strong> intervento in<strong>di</strong>viduando preliminarmente le aree che hannoriferimento, <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto, con le attività sensibili in<strong>di</strong>viduate, collegate allefattispecie <strong>di</strong> reato (e <strong>di</strong> illecito amministrativo) rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilitàamministrativa degli enti.2.1.2 Rilevazione del<strong>la</strong> situazione esistente (as-is).Obiettivo del<strong>la</strong> fase 2 è stata l’effettuazione dell’analisi e del<strong>la</strong> valutazione, attraverso leinterviste alle <strong>per</strong>sone chiave, delle attività sensibili precedentemente in<strong>di</strong>viduate, conpartico<strong>la</strong>re enfasi sui controlli.Nello specifico, <strong>per</strong> ogni processo/attività sensibile in<strong>di</strong>viduato nel<strong>la</strong> fase 1, sono stateanalizzate le sue fasi principali, le funzioni e i ruoli/responsabilità dei soggetti interni edesterni coinvolti nonché gli elementi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> esistenti, al fine <strong>di</strong> verificare in qualiaree/settori <strong>di</strong> attività e secondo quali modalità si potessero astrattamente realizzare lefattispecie <strong>di</strong> reato (e <strong>di</strong> illecito amministrativo) rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilitàamministrativa degli enti.In questa fase è stata realizzata, quin<strong>di</strong>, una mappa delle attività che, in considerazione deglispecifici contenuti, sono potenzialmente esposte al<strong>la</strong> commissione dei reati (e degli illecitiamministrativi) rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti.L’analisi è stata compiuta attraverso interviste <strong>per</strong>sonali con le <strong>per</strong>sone chiave che hannoavuto anche lo scopo <strong>di</strong> stabilire <strong>per</strong> ogni attività sensibile i processi <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> e glistrumenti <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, con partico<strong>la</strong>re attenzione agli elementi <strong>di</strong> compliance e ai controllipreventivi esistenti a presi<strong>di</strong>o delle stesse.Nel<strong>la</strong> rilevazione del sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> esistente sono stati presi come riferimento iseguenti principi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>:− esistenza <strong>di</strong> procedure formalizzate;− tracciabilità e verificabilità ex post delle transazioni tramite adeguati supportidocumentali/informativi;− segregazione dei compiti;− esistenza <strong>di</strong> deleghe formalizzate coerenti con le responsabilità organizzative assegnate.La fase 2 è stata caratterizzata dall’esecuzione <strong>di</strong> interviste strutturate con le <strong>per</strong>sone chiave,nonché con il <strong>per</strong>sonale da loro in<strong>di</strong>cato, al fine <strong>di</strong> raccogliere, <strong>per</strong> i processi/attività sensibiliin<strong>di</strong>viduati nel<strong>la</strong> fase precedente, le informazioni necessarie a comprendere:– i processi elementari/attività svolte;23


– le funzioni/soggetti interni/esterni coinvolti;– i re<strong>la</strong>tivi ruoli/responsabilità;– il sistema dei controlli esistenti.2.1.3 Gap analysis e piano <strong>di</strong> azione (action p<strong>la</strong>n).Lo scopo del<strong>la</strong> fase 3 consiste nell’in<strong>di</strong>viduazione i) dei requisiti organizzativi caratterizzantiun modello organizzativo idoneo a prevenire i reati (e gli illeciti amministrativi) rilevanti aifini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti e ii) delle azioni <strong>di</strong> miglioramento delmodello organizzativo esistente.Al fine <strong>di</strong> rilevare ed analizzare in dettaglio il modello <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> esistente a presi<strong>di</strong>o deirischi riscontrati ed evidenziati nell’attività <strong>di</strong> analisi sopra descritta e <strong>di</strong> valutare <strong>la</strong>conformità del modello stesso alle previsioni del Decreto, <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> ha eseguito un’analisicomparativa (<strong>la</strong> c.d. “gap analysis”) tra il modello organizzativo e <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> esistente (“asis”) e un modello astratto <strong>di</strong> riferimento valutato sul<strong>la</strong> base delle esigenze manifestate dal<strong>la</strong><strong>di</strong>sciplina <strong>di</strong> cui al Decreto (“to be”).Attraverso il confronto o<strong>per</strong>ato con <strong>la</strong> gap analysis è stato possibile desumere aree <strong>di</strong>miglioramento del sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> interno esistente e, sul<strong>la</strong> scorta <strong>di</strong> quanto emerso, èstato pre<strong>di</strong>sposto un piano <strong>di</strong> attuazione teso a in<strong>di</strong>viduare i requisiti organizzativicaratterizzanti un modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> conforme a quanto <strong>di</strong>spostodal Decreto e le azioni <strong>di</strong> miglioramento del sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> interno.2.1.4. Disegno del modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>.Scopo del<strong>la</strong> fase 4 è stata <strong>la</strong> definizione del modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> aisensi del Decreto (<strong>di</strong> seguito, <strong>per</strong> brevità, denominato anche il “<strong>Modello</strong>”), artico<strong>la</strong>to in tuttele sue componenti e regole <strong>di</strong> funzionamento, idoneo al<strong>la</strong> prevenzione dei reati e<strong>per</strong>sonalizzato al<strong>la</strong> realtà aziendale, in conformità alle <strong>di</strong>sposizioni Decreto e alle linee guidadelle associazioni <strong>di</strong> categoria maggiormente rappresentative.La realizzazione del<strong>la</strong> fase 4 è stata supportata sia dai risultati delle fasi precedenti sia dallescelte <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo degli organi decisionali del<strong>la</strong> Società.2.2 Adozione del <strong>Modello</strong>.2.2.1 In generaleIl presente <strong>Modello</strong>, e<strong>la</strong>borato e redatto secondo quanto descritto in precedenza, è statoadottato con delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, in conformità all’art. 6,comma 1, lett. a) del Decreto.Il <strong>Modello</strong> rappresenta un insieme coerente <strong>di</strong> principi, procedure e <strong>di</strong>sposizioni che: i)incidono sul funzionamento interno del<strong>la</strong> Società e sulle modalità con le quali <strong>la</strong> stessa sirapporta con l’esterno e ii) rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> <strong>di</strong>ligente <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> delleattività sensibili, finalizzato a prevenire <strong>la</strong> commissione, o <strong>la</strong> tentata commissione, dei reati (edegli illeciti amministrativi) rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa degli enti.<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> ha provveduto, sotto <strong>la</strong> propria esclusiva responsabilità, all’adozione del presente<strong>Modello</strong> me<strong>di</strong>ante autonoma analisi ed apposita decisione del proprio organo amministrativo.24


2.2.2 Attuazione del <strong>Modello</strong><strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> attua il presente <strong>Modello</strong> nell’ambito del<strong>la</strong> propria <strong>organizzazione</strong>.Sotto <strong>la</strong> propria esclusiva responsabilità, <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> provvede all’attuazione del <strong>Modello</strong> nelproprio ambito organizzativo in re<strong>la</strong>zione alle proprie caratteristiche ed alle attività dal<strong>la</strong>stessa in concreto poste in essere nelle aree a rischio .2.2.3 Mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni del <strong>Modello</strong>Essendo il presente <strong>Modello</strong> un “atto <strong>di</strong> emanazione dell’organo <strong>di</strong>rigente” (in conformitàalle prescrizioni dell’art. 6, comma I, lettera a) del Decreto), le successive mo<strong>di</strong>fiche e<strong>di</strong>ntegrazioni <strong>di</strong> carattere sostanziale del presente <strong>Modello</strong> sono rimesse al<strong>la</strong> competenza delConsiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>.È <strong>per</strong>altro riconosciuta al Presidente e/o all’Amministratore Delegato <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> <strong>la</strong> facoltà <strong>di</strong>apportare al testo del presente <strong>Modello</strong> eventuali mo<strong>di</strong>fiche o integrazioni <strong>di</strong> carattereformale (quali, ad esempio, quelle necessarie <strong>per</strong> l’adeguamento del testo del presente<strong>Modello</strong> all’eventuale, futura variazione <strong>di</strong> riferimenti normativi).Il presente <strong>Modello</strong> prevede inoltre, in alcune sue parti, <strong>la</strong> competenza esclusiva delPresidente e/o dell’Amministratore Delegato <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> e, in altre sue parti, <strong>la</strong> competenzaesclusiva dell’Organismo ad apportare integrazioni <strong>di</strong> carattere specifico.2.3 Contenuto, struttura e funzioneIl presente <strong>Modello</strong> è stato pre<strong>di</strong>sposto sul<strong>la</strong> base delle norme contenute nel Decreto nonchédelle linee guida e<strong>la</strong>borate da Confindustria, (tenendo conto anche delle linee guida e<strong>la</strong>boratedall’ABI e dal<strong>la</strong> Confcommercio <strong>per</strong> quanto compatibili) e recepisce, altresì, gli orientamentie le evoluzioni giurisprudenziali in materia.Il <strong>Modello</strong>, strutturato in un complesso artico<strong>la</strong>to <strong>di</strong> documenti, è composto dai seguentielementi:– in<strong>di</strong>viduazione delle attività aziendali nel cui ambito possono essere commessi i reati(e gli illeciti amministrativi) rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa deglienti;– previsione <strong>di</strong> standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> in re<strong>la</strong>zione alle attività sensibili in<strong>di</strong>viduate;– in<strong>di</strong>viduazione delle modalità <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> delle risorse finanziarie idonee a impe<strong>di</strong>re <strong>la</strong>commissione dei reati;– vigenza <strong>di</strong> un Co<strong>di</strong>ce Etico contenente i principi fondamentali a cui si ispira il sistemaorganizzativo, amministrativo e contabile e – quale parte <strong>di</strong> esso – il modello <strong>di</strong><strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>;– l’istituzione <strong>di</strong> un organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza cui sono deputate le funzioni previste dalDecreto;– definizione dei flussi informativi da e verso l’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza e specificiobblighi <strong>di</strong> informazione nei confronti dell’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza;– programma <strong>di</strong> verifiche <strong>per</strong>io<strong>di</strong>che sulle attività sensibili e sui re<strong>la</strong>tivi standard <strong>di</strong><strong>controllo</strong>;– sistema <strong>di</strong>sciplinare atto a sanzionare <strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione delle <strong>di</strong>sposizioni contenute nelmodello;– piano <strong>di</strong> formazione e comunicazione al <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>pendente e ad altri soggetti cheinteragiscono con <strong>la</strong> Società;– criteri <strong>di</strong> aggiornamento e adeguamento del modello.25


Al fine <strong>di</strong> assicurare l’idoneità del <strong>Modello</strong> a prevenire i reati considerati dal Decreto, sonostate tenute in considerazione anche le seguenti linee-guida, e<strong>la</strong>borate da precedenties<strong>per</strong>ienze estere 52 ed ispiratrici anche del legis<strong>la</strong>tore italiano:− l’<strong>organizzazione</strong> deve stabilire standard e procedure <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, rivolte al <strong>per</strong>sonale (ead altri mandatari), che siano ragionevolmente atte a ridurre <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> condotteillegali;−−−−−ad una o più <strong>per</strong>sone <strong>di</strong> alto livello appartenenti al<strong>la</strong> <strong>organizzazione</strong> deve essereassegnata <strong>la</strong> responsabilità <strong>di</strong> sorvegliare <strong>la</strong> conformità agli standard e proceduredefiniti;l’<strong>organizzazione</strong> deve esercitare sufficiente attenzione e non deve delegare rilevantipoteri <strong>di</strong>screzionali a <strong>per</strong>sone <strong>di</strong> cui conosceva – o avrebbe potuto conoscere, me<strong>di</strong>antel’esercizio del<strong>la</strong> or<strong>di</strong>naria <strong>di</strong>ligenza – <strong>la</strong> propensione a svolgere attività illegali;l’<strong>organizzazione</strong> deve fare passi concreti volti a comunicare in maniera efficacestandard e procedure a tutto il <strong>per</strong>sonale (e altri mandatari), ad esempio prevedendo <strong>la</strong>partecipazione a programmi <strong>di</strong> formazione o <strong>di</strong>stribuendo pubblicazioni che spieganoin termini pratici cosa è richiesto;l’<strong>organizzazione</strong> deve adottare misure ragionevoli, volte ad ottenere l’effettivaaderenza agli standard, ad esempio utilizzando sistemi <strong>di</strong> monitoraggio e <strong>di</strong> au<strong>di</strong>tingragionevolmente adatti a scoprire condotte in deroga dei <strong>di</strong>pendenti (e altri mandatari),ed introducendo e pubblicizzando un sistema <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zioni che consenta al <strong>per</strong>sonale(e agli altri mandatari) <strong>di</strong> riferire casi <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> norme (da parte <strong>di</strong> altriall’interno dell’<strong>organizzazione</strong>), senza timore <strong>di</strong> ritorsioni;gli standard devono essere resi esecutivi in maniera coerente me<strong>di</strong>ante appropriatimeccanismi <strong>di</strong>sciplinari, che comprendano, se del caso, anche <strong>la</strong> punizione <strong>di</strong> <strong>per</strong>soneresponsabili <strong>di</strong> non aver sco<strong>per</strong>to una vio<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> omessa o insufficiente vigi<strong>la</strong>nza.L’adeguata punizione delle <strong>per</strong>sone responsabili <strong>di</strong> una vio<strong>la</strong>zione è una componentenecessaria dell’efficacia esecutiva; tuttavia, <strong>la</strong> congruità del<strong>la</strong> punizione dovrà fareriferimento allo specifico caso esaminato;− dopo avere sco<strong>per</strong>to una vio<strong>la</strong>zione, l’<strong>organizzazione</strong> deve compiere tutti i passiragionevolmente necessari <strong>per</strong> dare una risposta appropriata al<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione stessa e <strong>per</strong>prevenire l’avverarsi <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zioni simi<strong>la</strong>ri in futuro; ciò comprende qualunquenecessaria mo<strong>di</strong>fica al modello, allo scopo <strong>di</strong> prevenire e scoprire le vio<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong>leggi.Il <strong>Modello</strong> consta <strong>di</strong> (i) una Parte Generale, illustrativa del contesto normativo <strong>di</strong> riferimento,degli obiettivi, delle linee <strong>di</strong> struttura e delle modalità <strong>di</strong> implementazione dello stesso; e <strong>di</strong>(ii) una Parte Speciale, re<strong>la</strong>tiva alle tipologie <strong>di</strong> reato specificamente sanzionate dal Decreto.Il <strong>Modello</strong> identifica le aree in cui più alto è il rischio <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> reati, ed introducesistemi <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mentalizzazione e <strong>controllo</strong> delle attività, da svolgersi anche in viapreventiva.L’in<strong>di</strong>viduazione delle aree a rischio e <strong>la</strong> proce<strong>di</strong>mentalizzazione delle attività consente (i) <strong>di</strong>sensibilizzare <strong>di</strong>pendenti e management sulle aree ed i rispettivi aspetti del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong>aziendale che richiedono maggiore attenzione; (ii) <strong>di</strong> esplicitare <strong>la</strong> ferma condanna <strong>di</strong> tutte lecondotte che integrino <strong>la</strong> fattispecie <strong>di</strong> reato; (iii) <strong>di</strong> sottoporre tali aree ad un sistema52 Come riportato nelle linee guida pre<strong>di</strong>sposte da Confindustria, versione aggiornata del 31 marzo 2008, , ilriferimento internazionale comunemente accettato come modello <strong>di</strong> riferimento in tema <strong>di</strong> governance e <strong>controllo</strong>interno è il “CoSO Report”, prodotto in USA nel 1992 dal<strong>la</strong> Coo<strong>per</strong>s & Lybrand (ora PricewaterhouseCoo<strong>per</strong>s) suincarico del Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (con l’Institute of InternalAu<strong>di</strong>tors e l’AICPA fra le Sponsoring Organizations) che lo ha adottato e proposto quale modello <strong>di</strong> riferimento<strong>per</strong> il sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> delle imprese. Ad esso si sono ispirate le rego<strong>la</strong>mentazioni nazionali <strong>di</strong> tutti i principalipaesi (Regno Unito, Canada, ecc.). Pur senza essere <strong>di</strong>rettamente menzionato è evidente il riferimento concettualeal Co.SO Report in alcune norme italiane fra cui <strong>la</strong> Guida O<strong>per</strong>ativa Collegio Sindacale (ottobre 2000), leCirco<strong>la</strong>ri dell’ISVAP e del<strong>la</strong> Banca d’Italia.26


costante <strong>di</strong> monitoraggio e <strong>controllo</strong>, funzionale ad un intervento imme<strong>di</strong>ato in caso <strong>di</strong>commissione <strong>di</strong> reati.2.4 Verifiche <strong>per</strong>io<strong>di</strong>che ed aggiornamentoIl presente <strong>Modello</strong> è sottoposto al costante monitoraggio dell’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> (comedefinito ed identificato nel successivo paragrafo 3.1), il quale anche attraverso l’accertamentodelle vio<strong>la</strong>zioni, ne verifica <strong>la</strong> funzionalità, mettendone in evidenza eventuali <strong>la</strong>cune esegna<strong>la</strong>ndo le opportunità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica.L’Organismo ha il compito <strong>di</strong> monitorare costantemente il <strong>Modello</strong>, anche attraversol’accertamento delle vio<strong>la</strong>zioni, verificandone <strong>la</strong> funzionalità, mettendone in evidenzaeventuali <strong>la</strong>cune e segna<strong>la</strong>ndo le opportunità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica. L’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>:−−−presenta <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca (su base almeno semestrale) 53 al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>di</strong><strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> una re<strong>la</strong>zione sullo stato <strong>di</strong> attuazione ed efficacia del <strong>Modello</strong> presso <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> incui sono in<strong>di</strong>cati gli strumenti utilizzati <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione dello stesso, le eventualivio<strong>la</strong>zioni, <strong>la</strong> tipologia e <strong>la</strong> frequenza dei reati commessi, nonché le condotte chehanno portato all’integrazione delle fattispecie;formu<strong>la</strong>, sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> quanto sopra, proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica del <strong>Modello</strong>, da sottoporreall’approvazione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>;verifica l’attuazione e l’efficacia del <strong>Modello</strong> presso <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> a seguito delle mo<strong>di</strong>fichead esso apportate.2.5 Rapporti con il Co<strong>di</strong>ce EticoIl <strong>Modello</strong> costituisce un documento giuri<strong>di</strong>camente <strong>di</strong>stinto ed autonomo rispetto al Co<strong>di</strong>ceEtico, adottato da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> con delibera del consiglio <strong>di</strong> amministrazione. Tale Co<strong>di</strong>ce Eticocostituisce parte integrante del sistema <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> nonché <strong>di</strong>prevenzione adottato da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>.In partico<strong>la</strong>re:−−il Co<strong>di</strong>ce Etico rappresenta uno strumento adottato da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, che contiene l’insiemedei <strong>di</strong>ritti, dei doveri e delle responsabilità dell’ente nei confronti <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti, clienti,fornitori, Pubblica Amministrazione, mercato finanziario (in generale, quin<strong>di</strong>, conriferimento a soggetti portatori <strong>di</strong> interesse nei confronti del<strong>la</strong> società); il Co<strong>di</strong>ce Eticomira quin<strong>di</strong> a raccomandare, promuovere o vietare determinati comportamenti,in<strong>di</strong>pendentemente ed anche al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> quanto previsto dal Decreto o dal<strong>la</strong> normativavigente;il presente <strong>Modello</strong> è strumento adottato sul<strong>la</strong> base delle precise in<strong>di</strong>cazioni normativecontenute nel Decreto, orientato al<strong>la</strong> riduzione del rischio <strong>di</strong> commissione dei reaticontemp<strong>la</strong>ti dal Decreto da parte <strong>di</strong> soggetti apicali del<strong>la</strong> Società e delle altre Societàdel Gruppo e dei loro sottoposti.2.6 DefinizioniNel presente <strong>Modello</strong>, in aggiunta alle ulteriori espressioni definite <strong>di</strong> volta in volta nel testoe non riportate nel presente paragrafo, le seguenti espressioni avranno il significato qui <strong>di</strong>seguito in<strong>di</strong>cato:53 Cfr. Circo<strong>la</strong>re <strong>di</strong> Confindustria n. 18237 del 12 Gennaio 2005.27


“Co<strong>di</strong>ce Etico”“Clienti”“Col<strong>la</strong>boratori”“Consulenti”“Destinatari”“Dipendenti”“Esponenti Aziendali”significa il co<strong>di</strong>ce etico adottato da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, unitamente aglieventuali allegati, come <strong>di</strong> volta in volta integrati omo<strong>di</strong>ficati;significa i soggetti, <strong>di</strong>versi dalle società del gruppo, chehanno stipu<strong>la</strong>to con <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> un contratto <strong>per</strong> l’appalto <strong>di</strong>o<strong>per</strong>e o <strong>la</strong>vori in cui <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> è appaltatore o <strong>per</strong> <strong>la</strong> fornitura adessi <strong>di</strong> beni o servizi da parte <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>.significa i soggetti che intrattengono con <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> rapporti <strong>di</strong>agenzia, rappresentanza, <strong>di</strong>stribuzione commerciale ovveroaltri rapporti <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione coor<strong>di</strong>nata e continuativaprevalentemente <strong>per</strong>sonale e senza vincolo <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nazione(quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, <strong>la</strong>voro aprogetto, <strong>la</strong>voro somministrato; inserimento; tirocinio estivo<strong>di</strong> orientamento) ovvero qualsiasi altro rapporto contemp<strong>la</strong>todall’art. 409 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura civile 54 , le prestazioni <strong>di</strong><strong>la</strong>voro occasionale, nonché qualsiasi altra <strong>per</strong>sona sottopostaal<strong>la</strong> <strong>di</strong>rezione o vigi<strong>la</strong>nza <strong>di</strong> qualsiasi soggetto in posizioneapicale <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> ai sensi del decreto legis<strong>la</strong>tivo 8 giugno2001, n. 231;significa i consulenti esterni incaricati <strong>di</strong> assistere <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> nelcompimento delle proprie attività, su base continuativa ooccasionale;significa i soggetti a cui si applicano le <strong>di</strong>sposizioni delpresente <strong>Modello</strong> e, in partico<strong>la</strong>re, i Dipendenti, iResponsabili, i Col<strong>la</strong>boratori e gli Esponenti Aziendalinonché, nei casi ad essi specificamente riferiti nel presente<strong>Modello</strong>, i Consulenti e i Partner;significa i soggetti che intrattengono con <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> un rapporto<strong>di</strong> <strong>la</strong>voro subor<strong>di</strong>nato (compresi i <strong>di</strong>rigenti), inclusi i<strong>la</strong>voratori a termine o a tempo parziale (nonché i <strong>la</strong>voratori in<strong>di</strong>stacco ovvero in forza con contratti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro subor<strong>di</strong>nato<strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> legge 23 febbraio 2003, n. 30);significa, come <strong>di</strong> volta in volta in carica, il Presidente, imembri del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, del CollegioSindacale, del Comitato Esecutivo (se esistente), i DirettoriGenerali (se esistenti) nonché i membri degli altri organisociali <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> eventualmente istituiti ai sensi dell’art. 238054 Art. 409. Controversie in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro. – Si osservano le <strong>di</strong>sposizioni del presente capo nelle controversiere<strong>la</strong>tive a: 1) rapporti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro subor<strong>di</strong>nato privato, anche se non inerenti all’esercizio <strong>di</strong> un’impresa; 2) rapporti<strong>di</strong> mezzadria, colonia parziaria, <strong>di</strong> compartecipazione agraria, <strong>di</strong> affitto a coltivatore <strong>di</strong>retto, nonché rapportiderivanti da altri contratti agrari, salva <strong>la</strong> competenza delle sezioni specializzate agrarie; 3) rapporti <strong>di</strong> agenzia, <strong>di</strong>rappresentanza commerciale ed altri rapporti che si concretino in una prestazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>a coor<strong>di</strong>nata econtinuativa, prevalentemente <strong>per</strong>sonale, anche se non a carattere subor<strong>di</strong>nato; 4) rapporti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti<strong>di</strong> enti pubblici che svolgono esclusivamente o prevalentemente attività economica; 5) rapporti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro <strong>di</strong><strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> enti pubblici e altri rapporti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, sempreché non siano devoluti dal<strong>la</strong> legge ad altrogiu<strong>di</strong>ce.28


co<strong>di</strong>ce civile (come mo<strong>di</strong>ficato dal decreto legis<strong>la</strong>tivo del 17gennaio 2003 n. 6) o delle leggi speciali, nonché qualsiasialtro soggetto in posizione apicale, <strong>per</strong> tale intendendosiqualsiasi <strong>per</strong>sona che rivesta funzioni <strong>di</strong> rappresentanza,amministrazione o <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, ai sensi del decretolegis<strong>la</strong>tivo 8 giugno 2001, n. 231; a tal fine, si ricorda che, aifini del predetto decreto legis<strong>la</strong>tivo, si considera soggetto inposizione apicale colui che riveste funzioni <strong>di</strong> rappresentanzadel<strong>la</strong> Società (ad es. il Presidente del<strong>la</strong> Società), nonché <strong>di</strong>amministrazione o <strong>di</strong>rezione del<strong>la</strong> Società (ad esempio gliAmministratori ed i Direttori Generali) ovvero <strong>di</strong> unitàorganizzativa dotata <strong>di</strong> autonomia finanziaria e funzionale(quali i Direttori <strong>di</strong> filiale).“Organismo”“<strong>Modello</strong>”“Partner”“Responsabili”o “Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza” significa l’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> dotato <strong>di</strong> autonomi poteri <strong>di</strong> iniziativa e<strong>controllo</strong> in conformità al decreto legis<strong>la</strong>tivo 8 giugno 2001,n. 231, definito e istituito ai sensi del paragrafo III del<strong>la</strong> partegenerale del presente <strong>Modello</strong>;Significa il modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>del<strong>la</strong> Società ed in partico<strong>la</strong>re il presente documento con isuoi allegati e le sue successive mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni,unitamente a tutti le istruzioni, circo<strong>la</strong>ri, e altri documenti inesso richiamati;significa i soggetti terzi che sono parti <strong>di</strong> rapporti contrattualicon <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o-lungo <strong>per</strong>iodo (vale a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> durata pario su<strong>per</strong>iore a 18 mesi, tenuto conto anche <strong>di</strong> eventualirinnovi contrattuali) quali, a titolo esemplificativo, fornitori(anche in forza <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> outsourcing), subappaltatori,sponsor o soggetti sponsorizzati o convenzionati, impresepartecipanti ad eventuali associazioni temporanee <strong>di</strong> impresecon <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, consorzi <strong>di</strong> ogni genere <strong>di</strong> cui sia parte <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>,società comuni in cui <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> sia in rapporto <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> ocollegamento ai sensi dell’art. 2359 c.c. (nonché i soci <strong>di</strong><strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> in tali società comuni) o altri soggetti espressamentein<strong>di</strong>viduati come partner commerciali da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> in una o piùo<strong>per</strong>azioni; <strong>per</strong> evitare dubbi, si chiarisce che i soggettirientranti in una delle altre categorie <strong>di</strong> Destinatari (inpartico<strong>la</strong>re, quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> Clienti, Consulenti o Col<strong>la</strong>boratori) nonrientrano, <strong>per</strong> ciò stesso, nel<strong>la</strong> categoria dei Partner. In sede<strong>di</strong> attuazione del presente <strong>Modello</strong> ed allo scopo <strong>di</strong> rendernepiù agevole l’applicazione, l’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, amezzo <strong>di</strong> apposite comunicazioni circo<strong>la</strong>ri, ha <strong>la</strong> facoltà <strong>di</strong>identificare espressamente ed in maggiore dettaglio i soggettirientranti <strong>di</strong> volta in volta nel<strong>la</strong> categoria dei Partner, ancheme<strong>di</strong>ante redazione <strong>di</strong> apposito elenco esemplificativo,tenendo conto delle attività in concreto esercitate dal<strong>la</strong>Società;significa ciascun responsabile <strong>di</strong> una o più <strong>di</strong>visione o unitàorganizzativa dotata <strong>di</strong> autonomia finanziaria e funzionale <strong>di</strong>29


<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, in conformità all’organigramma <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> come <strong>di</strong>volta in volta vigente; a titolo esemplificativo, i Responsabiliattualmente in carica sono evidenziati nell’allegatoorganigramma attualmente vigente, allegato al<strong>la</strong> partespeciale del presente <strong>Modello</strong>;“<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> ” o “<strong>la</strong> Società”significa <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l.III.ORGANISMO DI VIGILANZA DI PHADIA S.R.L.3.1 Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l.3.1.1 IdentificazioneIn base alle previsioni del Decreto – art. 6, comma 1, lett. a) e b) – l’ente può essereesonerato dal<strong>la</strong> responsabilità conseguente al<strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> reati da parte dei soggettiqualificati ex art. 5 del Decreto stesso, se l’organo <strong>di</strong>rigente ha, fra l’altro:– adottato ed efficacemente attuato modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>idonei a prevenire i reati considerati;– affidato il compito <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>re sul funzionamento e l’osservanza del modello e <strong>di</strong>curarne l’aggiornamento ad un organismo dell’ente dotato <strong>di</strong> autonomi poteri <strong>di</strong>iniziativa e <strong>controllo</strong>.L’affidamento dei suddetti compiti ad un organismo dotato <strong>di</strong> autonomi poteri <strong>di</strong> iniziativa e<strong>controllo</strong>, unitamente al corretto ed efficace svolgimento degli stessi rappresentano, quin<strong>di</strong>,presupposti in<strong>di</strong>spensabili <strong>per</strong> l’esonero dal<strong>la</strong> responsabilità dell’ente prevista dal Decreto. 55Le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria, che rappresentano il primo co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> comportamento <strong>per</strong> <strong>la</strong>redazione dei modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> cui al Decreto redatto daun’associazione <strong>di</strong> categoria, in<strong>di</strong>viduano quali requisiti principali dell’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza l’autonomia e in<strong>di</strong>pendenza, <strong>la</strong> professionalità e <strong>la</strong> continuità <strong>di</strong> azione.In partico<strong>la</strong>re, secondo Confindustriai) i requisiti <strong>di</strong> autonomia ed in<strong>di</strong>pendenza richiedono: l’inserimento dell’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza “come unità <strong>di</strong> staff in una posizione gerarchica <strong>la</strong> più elevata possibile”,<strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> un “riporto” dell’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza al massimo verticeaziendale o<strong>per</strong>ativo, l’assenza, in capo all’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza, <strong>di</strong> compitio<strong>per</strong>ativi che - rendendolo partecipe <strong>di</strong> decisioni ed attività o<strong>per</strong>ative - nemetterebbero a repentaglio l’obiettività <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio;ii) il connotato del<strong>la</strong> professionalità deve essere riferito al “bagaglio <strong>di</strong> strumenti etecniche” 56 necessarie <strong>per</strong> svolgere efficacemente l’attività <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza;55 Secondo l’opinione dell’Associazione fra le società italiane <strong>per</strong> azioni (Assonime), le soluzioni adottabili dallesocietà in or<strong>di</strong>ne all’istituzione dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza potrebbero essere <strong>di</strong>versificate, potendo contemp<strong>la</strong>re,in alternativa all’utilizzo - ove esistente - del<strong>la</strong> “funzione” <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> interno, altre opzioni. Secondo taleopinione, comunque, non sarebbe riscontrabile un unico modello ideale <strong>di</strong> Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza. Il Legis<strong>la</strong>tore,infatti, non avrebbe inteso fornire in<strong>di</strong>cazioni precise in merito ma, esprimendosi in termini generici, avrebbepreferito rinviare <strong>la</strong> definizione dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza alle singole e concrete scelte organizzative aziendali,idonee a in<strong>di</strong>viduare <strong>la</strong> soluzione più efficiente e al tempo stesso efficace rispetto a ciascuna realtà o<strong>per</strong>ativa (si v.Circo<strong>la</strong>re Assonime, cit., 9, secondo <strong>la</strong> quale “In ragione delle caratteristiche <strong>di</strong> efficienza o<strong>per</strong>ativa chel’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza deve possedere in re<strong>la</strong>zione ai compiti affidatigli e del<strong>la</strong> necessità che l’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza sia costituito all’interno dell’ente, non si ritiene che si possa in<strong>di</strong>viduare l’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza nelConsiglio <strong>di</strong> Amministrazione né nel Collegio Sindacale.”).56 “Si tratta <strong>di</strong> tecniche specialistiche proprie <strong>di</strong> chi svolge attività “ispettiva”, ma anche consulenziale <strong>di</strong> analisidei sistemi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e <strong>di</strong> tipo giuri<strong>di</strong>co e, più in partico<strong>la</strong>re, penalistico”. Confindustria, Linee guida, cit., nel<strong>la</strong>versione aggiornata al 31 marzo 2008 , 36. In partico<strong>la</strong>re, si tratta <strong>di</strong> tecniche che possono essere utilizzate:30


iii) <strong>la</strong> continuità <strong>di</strong> azione, che garantisce un’efficace e costante attuazione del modelloorganizzativo partico<strong>la</strong>rmente artico<strong>la</strong>to e complesso nelle aziende <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e<strong>di</strong>mensioni, è favorita dal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> una struttura de<strong>di</strong>cata esclusivamente e atempo pieno all’attività <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza del modello e “priva <strong>di</strong> mansioni o<strong>per</strong>ative chepossano portar<strong>la</strong> ad assumere decisioni con effetti economici-finanziari”.Il Decreto non fornisce in<strong>di</strong>cazioni circa <strong>la</strong> composizione dell’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza. 57Le Linee Guida <strong>di</strong> Confindustria 58 in<strong>di</strong>cano quali opzioni possibili <strong>per</strong> l’ente, al momentodell’in<strong>di</strong>viduazione e configurazione dell’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza:(i) l’attribuzione del ruolo <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza al comitato <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong> interno,ove esistente, purché composto esclusivamente da amministratori non esecutivi oin<strong>di</strong>pendenti;(ii) l’attribuzione del ruolo <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza al<strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> internal au<strong>di</strong>ting,ove esistente;(iii) <strong>la</strong> creazione <strong>di</strong> un organismo ad hoc, a composizione monosoggettiva oplurisoggettiva, costituito, in quest’ultimo caso, da soggetti dell’ente (es. responsabiledell’internal au<strong>di</strong>t, del<strong>la</strong> funzione legale, ecc., e/o amministratore non esecutivo e/oin<strong>di</strong>pendente e/o sindaco) e/o da soggetti esterni (es. consulenti, es<strong>per</strong>ti, ecc.);(iv) <strong>per</strong> gli enti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, sarebbe possibile l’attribuzione del ruolo <strong>di</strong>organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza all’organo <strong>di</strong>rigente.In ottem<strong>per</strong>anza a quanto previsto nel Decreto e tenuto conto delle caratteristiche peculiaridel<strong>la</strong> propria struttura organizzativa, con delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione del 1°luglio 2009 ha affidato <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza deputato a vigi<strong>la</strong>re sulfunzionamento e l’osservanza del presente <strong>Modello</strong> e a curarne l’aggiornamento (<strong>di</strong> seguitodenominato “Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>” o, semplicemente, ’“Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza” o“Organismo”), a un organismo a composizione monosoggettiva.In considerazione del<strong>la</strong> specificità dei compiti attribuiti all’Organismo e delle professionalità<strong>di</strong> volta in volta richieste, nello svolgimento delle funzioni <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza, <strong>controllo</strong> ed− in via preventiva, <strong>per</strong> adottare - all’atto del <strong>di</strong>segno del modello organizzativo e delle successive mo<strong>di</strong>fiche -le misure più idonee a prevenire, con ragionevole certezza, <strong>la</strong> commissione dei reati in questione;− correntemente, <strong>per</strong> verificare che i comportamenti quoti<strong>di</strong>ani rispettino effettivamente quelli co<strong>di</strong>ficati;− a posteriori, <strong>per</strong> accertare come si sia potuto verificare un reato delle specie in esame e chi lo abbiacommesso.A titolo esemplificativo, le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria menzionano le seguenti tecniche:− campionamento statistico;− tecniche <strong>di</strong> analisi e valutazione dei rischi e misure <strong>per</strong> il loro contenimento (procedure autorizzative;meccanismi <strong>di</strong> contrapposizione <strong>di</strong> compiti);− flow-charting <strong>di</strong> procedure e processi <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione dei punti <strong>di</strong> debolezza;− tecniche <strong>di</strong> intervista e <strong>di</strong> e<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> questionari;− elementi <strong>di</strong> psicologia;meto<strong>di</strong> <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> fro<strong>di</strong>.57 Le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria precisano che <strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina dettata dal d.lgs. 231/2001 “non fornisce in<strong>di</strong>cazionicirca <strong>la</strong> composizione dell’Organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza (Odv). Ciò consente <strong>di</strong> optare <strong>per</strong> una composizione sia monoche plurisoggettiva. Nel<strong>la</strong> composizione plurisoggettiva possono essere chiamati a far parte dell’Odv componentiinterni ed esterni all’ente (…). Sebbene in via <strong>di</strong> principio <strong>la</strong> composizione sembri in<strong>di</strong>fferente <strong>per</strong> il legis<strong>la</strong>tore,tuttavia, <strong>la</strong> scelta tra l’una o l’altra soluzione deve tenere conto delle finalità <strong>per</strong>seguite dal<strong>la</strong> legge e, quin<strong>di</strong>,deve assicurare il profilo <strong>di</strong> effettività dei controlli in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> <strong>di</strong>mensione ed al<strong>la</strong> complessità organizzativadell’ente. Con riferimento alle imprese <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, si deve ricordare che l’art. 6 comma 4 consente chei compiti <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> lettera b) dell’art. 6 comma 2, siano assolti dall’organo <strong>di</strong>rigente. Questa impostazione èstata confermata dal<strong>la</strong> giurisprudenza, che ha riba<strong>di</strong>to l’esigenza <strong>di</strong> scegliere il tipo <strong>di</strong> composizione anche inre<strong>la</strong>zione alle <strong>di</strong>mensioni aziendali. Pertanto, nelle realtà <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni (…) che non si avvalgano del<strong>la</strong>facoltà <strong>di</strong> cui al comma 4 dell’art. 6, <strong>la</strong> composizione monocratica ben potrebbe garantire le funzioni demandateall’Organismo, mentre in quelle <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o gran<strong>di</strong> sarebbe preferibile una composizione <strong>di</strong> tipocollegiale. Ciò al fine <strong>di</strong> garantire una maggiore effettività dei controlli demandati dal<strong>la</strong> legge ”. Confindustria,Linee guida, cit., nel<strong>la</strong> versione aggiornata al 31 marzo 2008, 32 s.58 Confindustria, Linee guida, cit., nel<strong>la</strong> versione aggiornata al 31 marzo 2008, 43.31


aggiornamento l’Organismo si avvale del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione delle funzioni interne del<strong>la</strong>Società <strong>di</strong> volta in volta competenti.Inoltre, ove siano richieste specializzazioni non presenti all’interno delle funzioni soprain<strong>di</strong>cate, l’Organismo potrà fare ricorso ad altre funzioni del<strong>la</strong> Società nonché a consulentiesterni, i quali saranno nominati con delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, su specificarichiesta ed in<strong>di</strong>cazione dell’Organismo stesso.3.1.2 NominaL’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza è istituito con delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, sentito ilparere del Collegio Sindacale.L’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza resta in carica <strong>per</strong> il numero <strong>di</strong> esercizi sociali stabilito dalConsiglio <strong>di</strong> Amministrazione all’atto <strong>di</strong> nomina e comunque (ovvero in assenza <strong>di</strong> suadeterminazione all’atto <strong>di</strong> nomina) non oltre tre esercizi, ed è rieleggibile.L’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza cessa <strong>per</strong> scadenza del termine al<strong>la</strong> data dell’assemblea convocata<strong>per</strong> l’approvazione del bi<strong>la</strong>ncio re<strong>la</strong>tivo all’ultimo esercizio del<strong>la</strong> sua carica, pur continuandoa svolgere ad interim le proprie funzioni (in regime <strong>di</strong> cd. prorogatio) fino a nuova nominadei componenti dell’Organismo stesso.3.1.3 Requisiti e decadenzaLa nomina dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, ovvero <strong>di</strong> ciascuno dei suoi componenti in caso <strong>di</strong>Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza a composizione plurisoggettiva, è con<strong>di</strong>zionata al<strong>la</strong> presenza deirequisiti soggettivi <strong>di</strong> eleggibilità <strong>di</strong> seguito elencati e descritti 59 .In partico<strong>la</strong>re, all’atto del conferimento dell’incarico, il soggetto designato a ricoprire <strong>la</strong>carica <strong>di</strong> Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o membro <strong>di</strong> esso deve ri<strong>la</strong>sciare una <strong>di</strong>chiarazione,sostanzialmente conforme all’Allegato 3.1.3, nel<strong>la</strong> quale attesti l’assenza <strong>di</strong>:−re<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> parente<strong>la</strong>, coniugio (o situazioni <strong>di</strong> convivenza <strong>di</strong> fatto equiparabili alconiugio) o affinità entro il quarto grado 60 con componenti del consiglio <strong>di</strong>59 “Allo scopo <strong>di</strong> assicurare l’effettiva sussistenza dei descritti requisiti, sia nel caso <strong>di</strong> un Organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nzacomposto da una o più risorse interne che nell’ipotesi in cui esso sia composto, in via esclusiva o anche, da piùfigure esterne, sarà opportuno che i membri possiedano, oltre alle competenze professionali descritte, i requisitisoggettivi formali che garantiscano ulteriormente l’autonomia e l’in<strong>di</strong>pendenza richiesta dal compito (es.onorabilità, assenza <strong>di</strong> conflitti <strong>di</strong> interessi e <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> parente<strong>la</strong> con gli organi sociali e con il vertice, ecc.).Tali requisiti andranno specificati nel <strong>Modello</strong> organizzativo. I requisiti <strong>di</strong> autonomia, onorabilità eprofessionalità potranno anche essere definiti <strong>per</strong> rinvio a quanto previsto <strong>per</strong> altri settori del<strong>la</strong> normativasocietaria. Ciò vale, in partico<strong>la</strong>re, quando si opti <strong>per</strong> una composizione plurisoggettiva dell’Organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza ed in esso vengano a concentrarsi tutte le <strong>di</strong>verse competenze professionali che concorrono al <strong>controllo</strong>del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> sociale nel tra<strong>di</strong>zionale modello <strong>di</strong> governo societario (es. un amministratore non esecutivo oin<strong>di</strong>pendente membro del comitato <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong> interno; un componente del Collegio sindacale; il preposto al<strong>controllo</strong> interno). In questi casi l’esistenza dei requisiti richiamati viene già assicurata, anche in assenza <strong>di</strong>ulteriori in<strong>di</strong>cazioni, dalle caratteristiche <strong>per</strong>sonali e professionali richieste dall’or<strong>di</strong>namento <strong>per</strong> gliamministratori in<strong>di</strong>pendenti, <strong>per</strong> i sindaci e <strong>per</strong> il preposto ai controlli interni”. Confindustria, Linee guida, cit.,nel<strong>la</strong> versione definitiva al 31 marzo 2008, 37 s.60 Al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare <strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> “parenti e affini entro il 4° grado” deve farsi riferimento alle <strong>di</strong>sposizionidell’art. 74 e ss. co<strong>di</strong>ce civile.Ai sensi <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>sposizioni, <strong>la</strong> parente<strong>la</strong> è il vincolo tra le <strong>per</strong>sone che <strong>di</strong>scendono da uno stesso stipite (ad es. duefratelli sono parenti in quanto <strong>di</strong>scendono da uno stesso stipite, rappresentato dal genitore). I parenti possonoessere in linea retta o col<strong>la</strong>terale: sono parenti in linea retta le <strong>per</strong>sone <strong>di</strong> cui l’una <strong>di</strong>scende dall’altra (ad es.nonno, padre e figlio), mentre sono parenti in linea col<strong>la</strong>terale quelle <strong>per</strong>sone che, pur avendo uno stipite comune,non <strong>di</strong>scendono l’un dall’altra (ad es. due fratelli tra loro oppure lo zio ed il nipote). Nel<strong>la</strong> linea retta si computanotanti gra<strong>di</strong> quante sono le generazioni, escluso lo stipite (ad es. padre e figlio sono tra loro parenti <strong>di</strong> primo grado,nonno e nipote lo sono <strong>di</strong> secondo grado); nel<strong>la</strong> linea col<strong>la</strong>terale i gra<strong>di</strong> si computano dalle generazioni, salendo dauno dei parenti fino allo stipite comune e da questo <strong>di</strong>scendendo all’altro parente, sempre restando escluso lostipite (ad es. due fratelli sono tra loro parenti <strong>di</strong> secondo grado). Quin<strong>di</strong>, i parenti entro il quarto grado sono a) in32


−−−−−−amministrazione, sindaci e revisori incaricati dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, nonché soggettiapicali del<strong>la</strong> Società;conflitti <strong>di</strong> interesse, anche potenziali, con <strong>la</strong> Società tali da pregiu<strong>di</strong>carel’in<strong>di</strong>pendenza richiesta dal ruolo e dai compiti propri dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza,nonché coincidenze <strong>di</strong> interesse con <strong>la</strong> Società stessa esorbitanti da quelle or<strong>di</strong>nariebasate sull’eventuale rapporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza o <strong>di</strong> prestazione d’o<strong>per</strong>a intellettuale;tito<strong>la</strong>rità, <strong>di</strong>retta o in<strong>di</strong>retta, <strong>di</strong> partecipazioni azionarie <strong>di</strong> entità tale da <strong>per</strong>mettere <strong>di</strong>esercitare una influenza dominante o notevole sul<strong>la</strong> Società, ai sensi dell’art. 2359 c.c.;funzioni <strong>di</strong> amministrazione con deleghe esecutive presso <strong>la</strong> Società o altre società delgruppo cui appartiene <strong>la</strong> Società;funzioni <strong>di</strong> amministrazione – nei tre esercizi precedenti al<strong>la</strong> nomina quale membrodell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza ovvero all’instaurazione del rapporto <strong>di</strong>consulenza/col<strong>la</strong>borazione con lo stesso Organismo – <strong>di</strong> imprese sottoposte afallimento, liquidazione coatta amministrativa o altre procedure concorsuali;rapporto <strong>di</strong> pubblico impiego presso amministrazioni centrali o locali nei tre anniprecedenti al<strong>la</strong> nomina quale membro dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza ovveroall’instaurazione del rapporto <strong>di</strong> consulenza/col<strong>la</strong>borazione con lo stesso Organismo;sentenza <strong>di</strong> condanna anche non passata in giu<strong>di</strong>cato, ovvero provve<strong>di</strong>mento checomunque ne accerti <strong>la</strong> responsabilità, in Italia o all’estero, <strong>per</strong> i delitti richiamati dalDecreto o delitti ad essi assimi<strong>la</strong>bili;− condanna, con sentenza anche non passata in giu<strong>di</strong>cato, ovvero con provve<strong>di</strong>mento checomunque ne accerti <strong>la</strong> responsabilità, a una pena che importa l’inter<strong>di</strong>zione, anchetemporanea, dai pubblici uffici, ovvero l’inter<strong>di</strong>zione temporanea dagli uffici <strong>di</strong>rettividelle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che e delle imprese.Laddove alcuno dei sopra richiamati motivi <strong>di</strong> ineleggibilità dovesse configurarsi a carico <strong>di</strong>un soggetto nominato, questi dovrà darne notizia agli altri componenti dell’Organismo edecadrà automaticamente dal<strong>la</strong> carica.I motivi <strong>di</strong> ineleggibilità devono essere considerati anche con riferimento ad eventualiconsulenti esterni coinvolti nell’attività e nello svolgimento dei compiti propridell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza.In partico<strong>la</strong>re, all’atto del conferimento dell’incarico, il professionista esterno deve ri<strong>la</strong>sciareapposita <strong>di</strong>chiarazione nel<strong>la</strong> quale attesta:− l’assenza dei sopra in<strong>di</strong>cati motivi <strong>di</strong> ineleggibilità o ragioni ostative all’assunzionedell’incarico (ad esempio conflitti <strong>di</strong> interesse, re<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> parente<strong>la</strong> con componentidel Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, soggetti apicali in genere, sindaci del<strong>la</strong> Società erevisori incaricati dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, ecc.);− <strong>la</strong> circostanza <strong>di</strong> essere stato adeguatamente informato delle <strong>di</strong>sposizioni e delle regolecomportamentali ed etiche cui <strong>la</strong> Società si informa nell’esercizio <strong>di</strong> tutte le sueattività, tra le quali, innanzitutto, quelle previste dal <strong>Modello</strong>, che egli farà proprienell’espletamento dell’incarico.3.1.4 Rinuncia, sostituzionelinea retta: genitori e figli nonché nonni, bisnonni, trisnonni e nipoti e b) in linea col<strong>la</strong>terale: fratelli tra loro,fratelli e figli <strong>di</strong> una stessa <strong>per</strong>sona, figli e figli dei figli dei figli <strong>di</strong> una stessa <strong>per</strong>sona, figli <strong>di</strong> due fratelli).Ai sensi delle stesse <strong>di</strong>sposizioni, l’affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge. Nel<strong>la</strong> linea enel grado in cui taluno è parente d’uno dei coniugi, egli è affine dell’altro coniuge (ad es. una <strong>per</strong>sona è parente inlinea retta entro il quarto grado dei propri cugini più prossimi, <strong>per</strong> tali intendendosi i figli dei fratelli dei suoigenitori, ed è affine in pari linea e grado dei coniugi <strong>di</strong> tali cugini).33


L’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o il suo membro che rinunzia all’ufficio deve darnecomunicazione scritta al presidente del consiglio <strong>di</strong> amministrazione e al presidente delcollegio sindacale.Se nel corso dell’esercizio vengono a mancare l’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o uno o più dei suoimembri dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione provvede al<strong>la</strong> sua oloro sostituzione con deliberazione, sentito il parere del Collegio Sindacale, econtestualmente <strong>di</strong>spone il re<strong>la</strong>tivo aggiornamento del <strong>Modello</strong>, se del caso.I membri dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza nominati durano in carica <strong>per</strong> il tempo <strong>per</strong> il qualeavrebbero dovuto rimanervi i soggetti da essi sostituiti.3.1.5 In<strong>di</strong>pendenza e revocaL’adozione <strong>di</strong> sanzioni <strong>di</strong>sciplinari nonché <strong>di</strong> qualsiasi atto mo<strong>di</strong>ficativo o interruttivo delrapporto del<strong>la</strong> Società con l’Organismo (o i soggetti che lo compongono) è sottoposto al<strong>la</strong>preventiva approvazione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e del Collegio Sindacale e, incaso <strong>di</strong> approvazione degli interventi mo<strong>di</strong>ficativi o interruttivi adottati senza <strong>la</strong> unanimità <strong>di</strong>decisione, è data adeguata informazione da parte del Presidente, o in sua carenza da parte delPresidente del Collegio Sindacale, all’Assemblea dei soci, al<strong>la</strong> prima occasione utile.Fermo restando quanto precede, al fine <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong> necessaria stabilità all’Organismo <strong>di</strong>Vigi<strong>la</strong>nza o ai suoi membri, <strong>la</strong> revoca dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o <strong>di</strong> alcuno dei suoimembri, ovvero dei poteri loro attribuiti nell’ambito del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva carica, può avveniresoltanto <strong>per</strong> una giusta causa.A tale proposito, <strong>per</strong> “giusta causa” si intende una grave negligenza nell’assolvimento deicompiti connessi con l’incarico quale (a titolo meramente esemplificativo): l’omessaredazione del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione ed al Collegio Sindacalesull’attività svolta; l’omessa redazione <strong>di</strong> un programma semestrale o annuale <strong>di</strong> verificheovvero del<strong>la</strong> sua attuazione; in partico<strong>la</strong>re, costituisce grave negligenza l’“omessa oinsufficiente vigi<strong>la</strong>nza” da parte dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza – secondo quanto previstodall’art. 6, comma 1, lett. d), del Decreto – risultante da una sentenza <strong>di</strong> condanna, anche nonpassata in giu<strong>di</strong>cato, emessa nei confronti del<strong>la</strong> Società ai sensi del Decreto ovvero daprovve<strong>di</strong>mento che comunque ne accerti <strong>la</strong> responsabilità.L’attribuzione al soggetto che ricopra <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, o <strong>di</strong> suomembro, <strong>di</strong> funzioni e responsabilità o<strong>per</strong>ative all’interno dell’<strong>organizzazione</strong> aziendalecomunque incompatibili con i requisiti <strong>di</strong> “autonomia e in<strong>di</strong>pendenza” e “continuità <strong>di</strong>azione” propri dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza comporta l’incompatibilità <strong>di</strong> tale soggetto dal<strong>la</strong>funzione <strong>di</strong> Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o <strong>di</strong> suo membro, a seconda del caso. Taleincompatibilità deve essere tempestivamente comunicata al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione eda esso accertata me<strong>di</strong>ante deliberazione, con conseguente decadenza e sostituzione <strong>di</strong> talesoggetto.In casi <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re gravità, il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione potrà comunque <strong>di</strong>sporre –sentito il parere del Collegio Sindacale – <strong>la</strong> sospensione dei poteri dell’Organismo <strong>di</strong>Vigi<strong>la</strong>nza e <strong>la</strong> nomina <strong>di</strong> un Organismo ad interim.3.1.6 Conflitti <strong>di</strong> interesse, concorrenzaNel caso in cui, con riferimento ad una data o<strong>per</strong>azione a rischio o categoria <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni arischio, l’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o uno o più dei suoi membri dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nzasi trovi, o ritenga <strong>di</strong> trovarsi o <strong>di</strong> potersi venire a trovare, in una situazione <strong>di</strong> potenziale oattuale conflitto <strong>di</strong> interessi con <strong>la</strong> Società nello svolgimento delle sue funzioni <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza,tale soggetto deve comunicare ciò imme<strong>di</strong>atamente al Presidente del Consiglio <strong>di</strong>34


Amministrazione e del Collegio Sindacale (nonché agli altri membri dell’Organismo <strong>di</strong>Vigi<strong>la</strong>nza, se ciò sia applicabile).La sussistenza <strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong> potenziale o attuale conflitto <strong>di</strong> interessi determina, <strong>per</strong>tale soggetto, l’obbligo <strong>di</strong> astenersi dal compiere atti connessi o re<strong>la</strong>tivi a tale o<strong>per</strong>azionenell’esercizio delle funzioni <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza; in tal caso, l’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza provvede a:−sollecitare <strong>la</strong> nomina <strong>di</strong> altro soggetto quale sostituto <strong>di</strong> tale soggetto <strong>per</strong> l’eserciziodelle funzioni <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza in re<strong>la</strong>zione all’o<strong>per</strong>azione o categoria <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni inquestione; oppure, in caso <strong>di</strong> organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza a composizione plurisoggettivaove il conflitto <strong>di</strong> interessi riguar<strong>di</strong> uno solo dei suoi membri,− delegare <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza re<strong>la</strong>tiva all’o<strong>per</strong>azione o categoria <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni in questione aglialtri membri dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza.A titolo esemplificativo, costituisce situazione <strong>di</strong> conflitto <strong>di</strong> interessi in una data o<strong>per</strong>azioneo categoria <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni il fatto che un soggetto sia legato ad uno o più altri soggetticoinvolti in una o<strong>per</strong>azione o categoria <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni a causa <strong>di</strong> cariche sociali, rapporti <strong>di</strong>coniugio, parente<strong>la</strong> o affinità entro il quarto grado, <strong>la</strong>voro, consulenza o prestazione d’o<strong>per</strong>aretribuita, ovvero altri rapporti <strong>di</strong> natura patrimoniale che ne compromettano l’in<strong>di</strong>pendenzaai sensi dell’art. 2399 lett. c) c.c..All’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza ovvero a ciascuno dei suoi membri si applica il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>concorrenza <strong>di</strong> cui all'art. 2390 c.c..3.1.7 Remunerazione e rimborsi speseL’eventuale remunerazione spettante all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o ai suoi componenti (iviincluso il presidente, il vice presidente, i membri delegati o quelli investiti <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>ricariche) è stabilita all’atto del<strong>la</strong> nomina o con successiva decisione del consiglio <strong>di</strong>amministrazione, sentito il parere del collegio sindacale.Ai componenti dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza spetta il rimborso delle spese sostenute <strong>per</strong> leragioni dell'ufficio.3.1.8 Poteri <strong>di</strong> spesa, nomina <strong>di</strong> consulenti esterniL’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza è dotato <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> spesa illimitati, esercitabili senza necessità <strong>di</strong>preventiva autorizzazione dell’organo amministrativo (esclusi in ogni caso gli interventicomportanti innovazioni <strong>di</strong> carattere strutturale dell’azienda), fermo restando il rispetto delleprocedure interne <strong>di</strong> volta in volta vigenti in materia <strong>di</strong> pre-e post-informazione alle funzionicompetenti del<strong>la</strong> Società, anche al fine del<strong>la</strong> redazione dei preventivi e consuntivi <strong>di</strong> spesaannuali o infrannuali – <strong>di</strong> rego<strong>la</strong> semestrali - (budget) del<strong>la</strong> Società.L’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza può avvalersi – sotto <strong>la</strong> sua <strong>di</strong>retta responsabilità – nellosvolgimento dei compiti affidatigli, del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione <strong>di</strong> tutte le funzioni e strutture del<strong>la</strong>Società ovvero <strong>di</strong> consulenti esterni.All’atto del conferimento dell’incarico, il consulente esterno deve ri<strong>la</strong>sciare apposita<strong>di</strong>chiarazione nel<strong>la</strong> quale attesta:−−l’assenza dei sopra elencati motivi <strong>di</strong> ineleggibilità o <strong>di</strong> ragioni ostativeall’assunzione dell’incarico (ad esempio: conflitti <strong>di</strong> interesse; re<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> parente<strong>la</strong>con componenti del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione, soggetti apicali in genere, sindacidel<strong>la</strong> Società e revisori incaricati dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, ecc.);<strong>la</strong> circostanza <strong>di</strong> essere stato adeguatamente informato delle <strong>di</strong>sposizioni e delleregole comportamentali previste dal <strong>Modello</strong> e <strong>di</strong> impegnarsi a rispettarle.35


3.1.9 Funzioni e poteri3.1.9.1 Ciascun componente dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza è in<strong>di</strong>vidualmente tito<strong>la</strong>re deipoteri <strong>di</strong> iniziativa e <strong>controllo</strong> spettanti all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza ai sensi del d. lgs.231/2001 e del <strong>Modello</strong>, fatto salvo quanto stabilito dal successivo art. 3.2.3. Talipoteri <strong>di</strong> iniziativa e <strong>controllo</strong> non sono in alcun modo limitati dalle deliberazioni odecisioni assunte dall’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza ai sensi del presente rego<strong>la</strong>mento,siano esse prese a maggioranza o all’unanimità dei suoi componenti.3.1.9.1 All’Organismo sono affidate le seguenti funzioni:−−−−−−−vigi<strong>la</strong>re sull’effettiva e concreta applicazione del <strong>Modello</strong>, verificando <strong>la</strong>congruità dei comportamenti all’interno del<strong>la</strong> Società rispetto allo stesso;valutare <strong>la</strong> concreta adeguatezza del <strong>Modello</strong> a svolgere <strong>la</strong> sua funzione <strong>di</strong>strumento <strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong> reati;analizzare il mantenimento nel tempo dei requisiti <strong>di</strong> soli<strong>di</strong>tà e funzionalitàdel <strong>Modello</strong>;re<strong>la</strong>zionare agli organi competenti sullo stato <strong>di</strong> attuazione del presente<strong>Modello</strong>;curare, sviluppare e promuovere il costante aggiornamento del <strong>Modello</strong>e<strong>la</strong>borando e formu<strong>la</strong>ndo all’organo <strong>di</strong>rigente, me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> presentazione <strong>di</strong>rapporti e/o re<strong>la</strong>zioni scritte, proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica ed aggiornamento del<strong>Modello</strong> volte (i) a correggere eventuali <strong>di</strong>sfunzioni o <strong>la</strong>cune, come emerse <strong>di</strong>volta in volta; (ii) ad adeguare il <strong>Modello</strong> a significative mo<strong>di</strong>ficazionidell’assetto interno del<strong>la</strong> Società e/o delle modalità <strong>di</strong> svolgimentodell’attività <strong>di</strong> impresa ovvero (iii) a recepire eventuali mo<strong>di</strong>fiche normative;assicurare il <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co aggiornamento del sistema <strong>di</strong> identificazione,mappatura e c<strong>la</strong>ssificazione delle attività sensibili;sottoporre proposte <strong>di</strong> integrazione ovvero <strong>di</strong> adozione <strong>di</strong> istruzioni <strong>per</strong>l’attuazione del presente <strong>Modello</strong> agli organi competenti;− verificare l’attuazione e l’effettiva funzionalità delle mo<strong>di</strong>fiche apportate alpresente <strong>Modello</strong> (follow-up).Nell’espletamento <strong>di</strong> tali funzioni con riferimento a <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, l’Organismo ha ilcompito <strong>di</strong>:−−−−−proporre e promuovere tutte le iniziative necessarie al<strong>la</strong> conoscenza delpresente <strong>Modello</strong> all’interno ed all’esterno del<strong>la</strong> Società;mantenere un collegamento costante con <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione,salvaguardandone <strong>la</strong> necessaria in<strong>di</strong>pendenza, e con gli altri consulenti ecol<strong>la</strong>boratori coinvolti nelle attività <strong>di</strong> efficace attuazione del <strong>Modello</strong>;control<strong>la</strong>re l’attività svolta dalle varie funzioni all’interno del<strong>la</strong> Società,accedendo al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva documentazione e, in partico<strong>la</strong>re, control<strong>la</strong>rel’effettiva presenza, <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>re tenuta e l’efficacia del<strong>la</strong> documentazionerichiesta in conformità a quanto previsto nel<strong>la</strong> Parte Speciale <strong>per</strong> le <strong>di</strong>versetipologie <strong>di</strong> reati;effettuare verifiche mirate su determinati settori o specifiche proceduredell’attività aziendale e condurre le indagini interne <strong>per</strong> l’accertamento <strong>di</strong>presunte vio<strong>la</strong>zioni delle prescrizioni del presente <strong>Modello</strong>;rilevare gli eventuali scostamenti comportamentali che dovessero emergeredall’analisi dei flussi informativi e dalle segna<strong>la</strong>zioni alle quali sono tenuti i36


−−responsabili delle varie funzioni;verificare che gli elementi previsti dal<strong>la</strong> Parte Speciale <strong>per</strong> le <strong>di</strong>versetipologie <strong>di</strong> reati (adozione <strong>di</strong> c<strong>la</strong>usole standard, espletamento <strong>di</strong> procedure,ecc.) siano comunque adeguati e rispondenti alle esigenze <strong>di</strong> osservanza <strong>di</strong>quanto prescritto dal Decreto, provvedendo, in caso contrario, a unaggiornamento degli elementi stessi;coor<strong>di</strong>narsi con le altre funzioni aziendali, al fine <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are <strong>la</strong> mappa dellearee a rischio, monitorare lo stato <strong>di</strong> attuazione del presente <strong>Modello</strong> epre<strong>di</strong>sporre interventi migliorativi o integrativi in re<strong>la</strong>zione agli aspettiattinenti all’attuazione coor<strong>di</strong>nata del <strong>Modello</strong> (istruzioni <strong>per</strong> l’attuazione delpresente <strong>Modello</strong>, criteri ispettivi, definizione delle c<strong>la</strong>usole standard,formazione del <strong>per</strong>sonale, provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari, ecc.);− accedere liberamente presso, ovvero convocare, qualsiasi unità, esponente o<strong>di</strong>pendente del<strong>la</strong> Società – senza necessità <strong>di</strong> alcun consenso preventivo - <strong>per</strong>richiedere ed acquisire informazioni, documentazione e dati, ritenutinecessari <strong>per</strong> lo svolgimento dei compiti previsti dal Decreto, da tutto il<strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>rigente e <strong>di</strong>pendente;− raccogliere, e<strong>la</strong>borare e conservare dati ed informazioni re<strong>la</strong>tiveall’attuazione del <strong>Modello</strong>;−−−promuovere l’attivazione <strong>di</strong> eventuali proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari e proporre leeventuali sanzioni <strong>di</strong> cui al presente <strong>Modello</strong>;in caso <strong>di</strong> controlli, indagini, richieste <strong>di</strong> informazioni da parte <strong>di</strong> autoritàcompetenti finalizzati a verificare <strong>la</strong> rispondenza del <strong>Modello</strong> alle previsionidel Decreto, curare il rapporto con i soggetti incaricati dell’attività ispettiva,fornendo loro adeguato supporto informativo;sentito il parere del Collegio Sindacale, <strong>di</strong>sciplinare il proprio funzionamentoanche attraverso l’introduzione <strong>di</strong> un rego<strong>la</strong>mento delle proprie attività che<strong>di</strong>sciplini, fra l’altro, le risorse a propria <strong>di</strong>sposizione, <strong>la</strong> convocazione, ilvoto e le decisioni dell’Organismo stesso 61 ;− sentito il parere del Collegio Sindacale, adottare su base semestrale unprogramma delle proprie attività, con partico<strong>la</strong>re riferimento alle verifiche dasvolgere, i cui risultati sono riferiti agli organi <strong>di</strong> amministrazione e <strong>controllo</strong>ai sensi del successivo art. 4.1.3.Il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> cura l’adeguata e tempestiva comunicazione allestrutture aziendali dei poteri e delle funzioni dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, stabilendoespressamente specifiche sanzioni <strong>di</strong>sciplinari in caso <strong>di</strong> mancata col<strong>la</strong>borazione neiconfronti dell’Organismo stesso, secondo quanto meglio precisato nei paragrafi cheseguono 62 .IV.FLUSSI INFORMATIVI4.1 Obblighi <strong>di</strong> informazione all’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>4.1.1 Obblighi generali61 Ve<strong>di</strong> in proposito quanto stabilito dal<strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re <strong>di</strong> Confindustria del 12 Gennaio 2005, n. 1823762 Ve<strong>di</strong> in proposito quanto stabilito dal<strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re <strong>di</strong> Confindustria del 12 Gennaio 2005, n. 18237.37


Il corretto ed efficiente espletamento delle proprie funzioni da parte dell’Organismo si basasul<strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità, da parte dello stesso, <strong>di</strong> tutte le informazioni re<strong>la</strong>tive alle aree a rischiononché <strong>di</strong> tutti i dati concernenti condotte funzionali al<strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> reato.All’interno <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, i soggetti in posizione apicale ed i loro sottoposti saranno tenuti acomunicare all’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>:−−−le informazioni e <strong>la</strong> documentazione prescritta nel<strong>la</strong> parte speciale del presente <strong>Modello</strong>con riferimento alle singole fattispecie <strong>di</strong> reato;tutte le condotte che risultino in contrasto o in <strong>di</strong>fformità o comunque non in linea conle previsioni del presente <strong>Modello</strong>;tutte le notizie utili in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> effettiva attuazione del presente <strong>Modello</strong>, a tutti ilivelli aziendali;− ogni altra notizia o informazione re<strong>la</strong>tiva all’attività del<strong>la</strong> società nelle aree a rischio,che l’Organismo ritenga, <strong>di</strong> volta in volta, <strong>di</strong> acquisire.L’Organismo dovrà prontamente trasmettere le segna<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> cui sopra all’organismo <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza del<strong>la</strong> control<strong>la</strong>nte.Le segna<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> condotte non conformi al presente <strong>Modello</strong> dovranno avere ad oggettoogni vio<strong>la</strong>zione o sospetto <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione del <strong>Modello</strong>. L’Organismo agirà in modo dagarantire i segna<strong>la</strong>nti contro qualsiasi forma <strong>di</strong> ritorsione, <strong>di</strong>scriminazione o penalizzazione,assicurando altresì <strong>la</strong> riservatezza dell’identità del segna<strong>la</strong>nte, fatti salvi gli obblighi <strong>di</strong> leggee <strong>la</strong> tute<strong>la</strong> dei <strong>di</strong>ritti del<strong>la</strong> società o delle <strong>per</strong>sone accusate erroneamente e/o in ma<strong>la</strong> fede.Le suddette segna<strong>la</strong>zioni dovranno essere effettuate esclusivamente attraverso uno o più“canali informativi de<strong>di</strong>cati” che saranno istituiti da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, con le modalità <strong>di</strong> volta in voltastabilite e comunicate, con <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> facilitare il flusso <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zioni e informazioniverso l’Organismo e <strong>di</strong> ricevere tempestivamente dall’Organismo eventuali chiarimenti.Gli obblighi <strong>di</strong> informazione su eventuali comportamenti contrari alle <strong>di</strong>sposizioni contenutenel <strong>Modello</strong> rientrano nel più ampio dovere <strong>di</strong> <strong>di</strong>ligenza ed obbligo <strong>di</strong> fedeltà del prestatore<strong>di</strong> <strong>la</strong>voro <strong>di</strong> cui agli artt. 2104 e 2105 c.c.. Il corretto adempimento dell’obbligo <strong>di</strong>informazione da parte del prestatore <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro non può, <strong>per</strong>tanto, dar luogo all’applicazione <strong>di</strong>sanzioni <strong>di</strong>sciplinari. 634.1.2 Obblighi specificiIn aggiunta alle segna<strong>la</strong>zioni re<strong>la</strong>tive a vio<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> carattere generale sopra descritte, iResponsabili e gli Esponenti Aziendali <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> sono tenuti a comunicare all’Organismocompleta informativa in re<strong>la</strong>zione ai seguenti fatti, sia essa re<strong>la</strong>tiva a se stessi ovvero agli altriDestinatari, <strong>di</strong> cui essi siano comunque a conoscenza (unitamente a copia del<strong>la</strong>documentazione <strong>di</strong> supporto, se ad essi <strong>di</strong>sponibile o accessibile e, se in<strong>di</strong>sponibile oinaccessibile, unitamente all’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> dove e come tale documentazione è o si presumepossa ragionevolmente essere ottenuta):−−provve<strong>di</strong>menti e/o notizie provenienti da organi <strong>di</strong> polizia giu<strong>di</strong>ziaria, o da qualsiasialtra autorità, dai quali si evinca lo svolgimento <strong>di</strong> indagini, anche nei confronti <strong>di</strong>ignoti, <strong>per</strong> i reati <strong>di</strong> cui al Decreto;richieste <strong>di</strong> assistenza legale inoltrate da Destinatari in caso <strong>di</strong> avvio <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mentogiu<strong>di</strong>ziario <strong>per</strong> i reati previsti dal Decreto, salvo espresso <strong>di</strong>vieto dell’autorità63 Me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione delle modalità <strong>di</strong> adempimento all’obbligo <strong>di</strong> informazione non si intendeincentivare il fenomeno del riporto dei c.d. rumors interni (whistleblowing), ma piuttosto realizzare quel sistema<strong>di</strong> reporting <strong>di</strong> fatti e/o comportamenti reali che non segue <strong>la</strong> linea gerarchica e che consente al <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>riferire casi <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> norme da parte <strong>di</strong> altri all’interno dell’ente, senza timore <strong>di</strong> ritorsioni. In questosenso l’Organismo viene ad assumere anche le caratteristiche dell’Ethic Officer, senza - <strong>per</strong>ò - attribuirgli poteri<strong>di</strong>sciplinari che sarà opportuno allocare in un apposito comitato o, infine, nei casi più delicati al Consiglio <strong>di</strong>amministrazione”. Confindustria, Linee guida, cit., nel<strong>la</strong> versione aggiornata al 31 marzo 2008, 46.38


−−−giu<strong>di</strong>ziaria;rapporti preparati dai responsabili <strong>di</strong> altre funzioni aziendali nell’ambito del<strong>la</strong> loroattività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e dai quali possano emergere fatti, atti, eventi od omissioni conprofili <strong>di</strong> criticità rispetto all’osservanza delle norme del Decreto;le decisioni re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> richiesta, erogazione ed utilizzazione <strong>di</strong> finanziamenti pubblici;i prospetti riepilogativi degli appalti affidati a seguito <strong>di</strong> gare a livello nazionale,europeo o <strong>di</strong> trattativa privata ovvero notizie re<strong>la</strong>tive a commesse attribuite da entipubblici che svolgano funzioni <strong>di</strong> pubblica utilità.I Col<strong>la</strong>boratori e Dipendenti <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> saranno tenuti a comunicare all’Organismo completainformativa (con copia del<strong>la</strong> documentazione in loro possesso) in re<strong>la</strong>zione ai fatti soprain<strong>di</strong>cati, se re<strong>la</strong>tiva a se stessi ovvero ad altri Destinatari. La documentazione <strong>di</strong> supporto, nelcaso in cui non sia in possesso dei Dipendenti, è ricercata a cura dell’Organismo in forza deisuoi poteri ispettivi.Le competenti funzioni aziendali <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> trasmettono tempestivamente all’Organismocompleta informativa in re<strong>la</strong>zione ai proce<strong>di</strong>menti svolti e alle eventuali sanzioni irrogate oagli altri provve<strong>di</strong>menti adottati (ivi compresi i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari verso iDipendenti), ivi inclusi gli eventuali provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> archiviazione <strong>di</strong> tali proce<strong>di</strong>menti conle re<strong>la</strong>tive motivazioni.Per quanto concerne agenti, partner commerciali, consulenti, col<strong>la</strong>boratori esterni, ecc., ècontrattualmente previsto un obbligo <strong>di</strong> informativa imme<strong>di</strong>ata a loro carico nel caso in cuigli stessi ricevano, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente, da un <strong>di</strong>pendente/rappresentante del<strong>la</strong>Società una richiesta <strong>di</strong> comportamenti che potrebbero determinare una vio<strong>la</strong>zione del<strong>Modello</strong>.Perio<strong>di</strong>camente, l’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> propone, se del caso, al Presidente eall’Amministratore Delegato <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> eventuali mo<strong>di</strong>fiche o integrazioni da apportare alpresente paragrafo 4.1.2.4.1.3 Linee <strong>di</strong> riportoNello svolgimento delle proprie attività, l’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> riporta:a) al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione ed al Collegio Sindacale del<strong>la</strong> Società, su base<strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca (almeno semestrale 64 ), a mezzo del<strong>la</strong> presentazione <strong>di</strong> una re<strong>la</strong>zioneillustrativa del complesso delle attività dallo stesso svolte e dello stato <strong>di</strong> attuazionedel <strong>Modello</strong> (ve<strong>di</strong> par. 2.4);b) al Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione ed all’Amministratore Delegato del<strong>la</strong>Società, su base continuativa, me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> presentazione <strong>di</strong> rapporti scritti,concernenti aspetti puntuali e specifici del<strong>la</strong> propria attività, ritenuti <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>rerilievo e significato nel contesto dell’attività <strong>di</strong> prevenzione e <strong>controllo</strong>. L’Organismo<strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> potrà inoltre essere convocato dagli organi sopra menzionati ogni qualvoltasia dagli stessi ritenuto opportuno, <strong>per</strong> riportare in merito a specifici fatti odacca<strong>di</strong>menti o <strong>per</strong> <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> argomenti ritenuti <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re rilievo nel contestodel<strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong> reati.Inoltre, l’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> potrà riferire agli organi sopra menzionati specifici fatti odacca<strong>di</strong>menti, ogni qualvolta lo ritenga opportuno.Di rego<strong>la</strong>, in caso <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione del <strong>Modello</strong> da parte <strong>di</strong> uno dei membri del Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione o del Collegio Sindacale, l’Organismo riporta a tali organi <strong>per</strong> l’adozione <strong>di</strong>adeguati provve<strong>di</strong>menti, in conformità al successivo paragrafo 6.2.Peraltro, stante <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> garantire l’in<strong>di</strong>pendenza dell’Organismo, <strong>la</strong>ddove esso ritengache <strong>per</strong> circostanze gravi e comprovabili sia necessario riportare <strong>di</strong>rettamente all’Assemblea64 Ve<strong>di</strong> in proposito quanto stabilito dal<strong>la</strong> Circo<strong>la</strong>re <strong>di</strong> Confindustria del 12 Gennaio 2005, no. 18237.39


dei soci del<strong>la</strong> Società informazioni che riguardano vio<strong>la</strong>zioni del <strong>Modello</strong> da parte deimembri del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione o del Collegio Sindacale 65 , esso è autorizzato,me<strong>di</strong>ante richiesta al Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione (o, in caso <strong>di</strong> assenza,impe<strong>di</strong>mento o coinvolgimento <strong>di</strong> quest’ultimo, al Presidente del Collegio Sindacale) adessere ammesso a partecipare al<strong>la</strong> prima assemblea dei soci utile, al fine <strong>di</strong> riferire ai soci,ovvero, in casi <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria gravità e urgenza, <strong>di</strong> esigere <strong>la</strong> convocazione senza indugio <strong>di</strong>una apposita assemblea dei soci.4.1.4 VerificheIl presente <strong>Modello</strong> è soggetto, tra le altre, alle seguenti verifiche, che saranno condottedall’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> con <strong>la</strong> coo<strong>per</strong>azione delle funzioni aziendali competenti:(i) verifiche degli atti:L’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> procede annualmente al<strong>la</strong> verifica dei principali atti societarie dei contratti <strong>di</strong> maggior rilevanza conclusi dal<strong>la</strong> Società in aree <strong>di</strong> attività a rischio,secondo i criteri da esso stabiliti.(ii) verifiche delle procedure:L’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> procede al<strong>la</strong> costante verifica dell’efficace attuazione edell’effettivo funzionamento del <strong>Modello</strong>. Annualmente, l’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>valuta, nel loro complesso, tutte le segna<strong>la</strong>zioni ricevute nel corso dell’anno, le azioniintraprese in re<strong>la</strong>zione a tali segna<strong>la</strong>zioni e gli eventi considerati rischiosi, con <strong>la</strong>col<strong>la</strong>borazione delle funzioni <strong>di</strong> volta in volta competenti.L’Organismo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> illustra analiticamente le suddette verifiche, in<strong>di</strong>cando i meto<strong>di</strong>adottati ed i risultati ottenuti, nel<strong>la</strong> propria re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca al Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione del<strong>la</strong> Società.4.1.5 In<strong>di</strong>pendenzaIl Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione adotta forme <strong>di</strong> tute<strong>la</strong> nei confronti dell’Organismo <strong>per</strong>evitare rischi <strong>di</strong> ritorsioni, comportamenti <strong>di</strong>scriminatori o comunque condottepregiu<strong>di</strong>zievoli nei suoi confronti <strong>per</strong> l’attività svolta.In partico<strong>la</strong>re, l’adozione <strong>di</strong> sanzioni <strong>di</strong>sciplinari nonché <strong>di</strong> qualsiasi atto mo<strong>di</strong>ficativo ointerruttivo del rapporto del<strong>la</strong> Società con l’Organismo (o i soggetti che lo compongono) èsottoposto al<strong>la</strong> preventiva approvazione del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e, in caso <strong>di</strong>approvazione degli interventi mo<strong>di</strong>ficativi o interruttivi adottati senza <strong>la</strong> unanimità <strong>di</strong>decisione, è data adeguata informazione da parte del Presidente, o in sua carenza da parte delPresidente del Collegio Sindacale, all’Assemblea dei soci, al<strong>la</strong> prima occasione utile.V. PIANO DI FORMAZIONE E COMUNICAZIONE5.1 Selezione e formazione del <strong>per</strong>sonale5.1.1 Sistema <strong>di</strong> formazione65 Sebbene i sindaci non possano essere considerati - in linea <strong>di</strong> principio - soggetti in posizione apicale, comeaffermato dal<strong>la</strong> stessa Re<strong>la</strong>zione illustrativa del Decreto (pag. 7), tuttavia è astrattamente ipotizzabile ilcoinvolgimento, anche in<strong>di</strong>retto, degli stessi sindaci nel<strong>la</strong> commissione dei reati <strong>di</strong> cui al d.lgs. 231/2001(eventualmente a titolo <strong>di</strong> concorso con soggetti in posizione apicale).40


L’efficacia e l’effettività del presente <strong>Modello</strong> richiedono che lo stesso sia conosciuto edattuato dai soggetti apicali <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> e dai loro sottoposti e, in partico<strong>la</strong>re, dal <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong><strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, a tutti i livelli.A tal fine, l’attività <strong>di</strong> comunicazione e formazione, <strong>di</strong>versificata e tarata a seconda deiDestinatari cui essa si rivolge e dei livelli e delle funzioni dagli stessi rivestiti, è, in ogni caso,improntata a principi <strong>di</strong> completezza, chiarezza, accessibilità e continuità al fine <strong>di</strong> consentireai <strong>di</strong>versi destinatari <strong>la</strong> piena consapevolezza <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong>sposizioni aziendali che sono tenutia rispettare e delle norme etiche che devono ispirare i loro comportamenti.L’attività <strong>di</strong> comunicazione e formazione è su<strong>per</strong>visionata ed integrata dall’Organismo <strong>di</strong>Vigi<strong>la</strong>nza, con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione delle funzioni aziendali competenti, al quale sono assegnati,tra gli altri, i compiti <strong>di</strong> promuovere e definire le iniziative <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione del<strong>la</strong> conoscenzae del<strong>la</strong> comprensione del <strong>Modello</strong>, nonché <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione del <strong>per</strong>sonale e <strong>la</strong>sensibilizzazione dello stesso all’osservanza dei contenuti del <strong>Modello</strong> e <strong>di</strong> promuovere ede<strong>la</strong>borare interventi <strong>di</strong> comunicazione e formazione sui contenuti del Decreto, sugli impiantidel<strong>la</strong> normativa sull’attività dell’azienda e sulle norme comportamentali.In partico<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> funzione cui fa capo <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle risorse umane, in coor<strong>di</strong>namento conl’Organismo:a) inserisce, tra i criteri <strong>di</strong> selezione del <strong>per</strong>sonale, <strong>la</strong> con<strong>di</strong>visione dei valori espressidal presente <strong>Modello</strong> e <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione ad osservare gli stessi;b) <strong>di</strong>ffonde <strong>la</strong> conoscenza del presente <strong>Modello</strong> attraverso i seguenti momenti formativi:• Responsabili ed altri Dipendenti con funzioni <strong>di</strong> rappresentanza o poteri <strong>di</strong>firma ad efficacia esterna:- seminario iniziale (esteso annualmente a tutti i neo-assunti, in gruppoo in<strong>di</strong>vidualmente a seconda del caso);- informativa nel<strong>la</strong> lettera <strong>di</strong> assunzione <strong>per</strong> i neo-assunti con obbligo<strong>per</strong> gli stessi, <strong>di</strong> sottoscrivere una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> osservanza deicontenuti del <strong>Modello</strong> ivi descritti;- seminari <strong>di</strong> aggiornamento;- comunicazioni occasionali <strong>di</strong> aggiornamento in caso <strong>di</strong> necessità ourgenza anche tramite collocazione <strong>di</strong> tali comunicazioni ad appositasezione del sito intranet aziendale, se <strong>di</strong>sponibile, de<strong>di</strong>catoall’argomento e aggiornato dall’Organismo;• Altri Dipendenti e Col<strong>la</strong>boratori:- nota informativa interna;- informativa nel<strong>la</strong> lettera <strong>di</strong> assunzione <strong>per</strong> i neo-assunti;- comunicazioni occasionali <strong>di</strong> aggiornamento in caso <strong>di</strong> necessità ourgenza anche tramite collocazione <strong>di</strong> tali comunicazioni ad appositasezione del sito intranet aziendale, se <strong>di</strong>sponibile, de<strong>di</strong>catoall’argomento e aggiornato dall’Organismo.Fermo quanto precede, ogni Dipendente ha l’obbligo <strong>di</strong>: i) acquisire consapevolezza deicontenuti del <strong>Modello</strong> e partecipare - con obbligo <strong>di</strong> frequenza - ai momenti formativiorganizzati dal<strong>la</strong> Società; ii) conoscere le modalità o<strong>per</strong>ative con le quali deve essererealizzata <strong>la</strong> propria attività; iii) contribuire attivamente, in re<strong>la</strong>zione al proprio ruolo e alleproprie responsabilità, all’efficace attuazione del <strong>Modello</strong>, segna<strong>la</strong>ndo eventuali carenzeriscontrate nello stesso.La qualità dei momenti <strong>di</strong> formazione è <strong>per</strong>seguita dal<strong>la</strong> Società che, all’uopo, si deveavvalere <strong>di</strong> tutori es<strong>per</strong>ti in materie giuri<strong>di</strong>che e organizzative attinenti al Decreto, <strong>la</strong> cuicompetenza è attestata dal<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva documentazione curricu<strong>la</strong>re soggetta a verificadell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza in via preventiva.A tali fini, deve essere garantita ai <strong>di</strong>pendenti <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> accedere e consultare <strong>la</strong>documentazione costituente il <strong>Modello</strong> anche <strong>di</strong>rettamente sull’Intranet aziendale ove41


<strong>di</strong>sponibile. Ogni <strong>di</strong>pendente deve, inoltre, poter ottenere una copia cartacea del <strong>Modello</strong>.Inoltre, al fine <strong>di</strong> agevo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> comprensione del <strong>Modello</strong>, i <strong>di</strong>pendenti, con modalità<strong>di</strong>versificate secondo il loro grado <strong>di</strong> coinvolgimento nelle attività in<strong>di</strong>viduate come sensibiliai sensi del d.lgs. 231/2001, sono tenuti a partecipare ad una specifica attività formativa.Ai nuovi <strong>di</strong>pendenti verrà consegnata, all’atto dell’assunzione, copia del Documentodescrittivo del <strong>Modello</strong> e del Co<strong>di</strong>ce etico e sarà fatta loro sottoscrivere <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong>osservanza dei contenuti del <strong>Modello</strong> ivi descritti.Ai componenti degli organi sociali <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> sarà resa <strong>di</strong>sponibile copia cartacea del<strong>la</strong>versione integrale del <strong>Modello</strong>. Analogamente a quanto previsto <strong>per</strong> i <strong>di</strong>pendenti, ai nuovicomponenti degli organi sociali sarà consegnata copia cartacea del<strong>la</strong> versione integrale del<strong>Modello</strong> al momento dell’accettazione del<strong>la</strong> carica loro conferita e sarà fatta lorosottoscrivere <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> osservanza dei contenuti del <strong>Modello</strong> stesso.Idonei strumenti <strong>di</strong> comunicazione saranno adottati <strong>per</strong> aggiornare i <strong>di</strong>pendenti circa leeventuali mo<strong>di</strong>fiche apportate al <strong>Modello</strong>, nonché ogni rilevante cambiamento procedurale,normativo o organizzativo.5.1.2 Programma <strong>di</strong> formazioneLa conoscenza da parte <strong>di</strong> tutti i Dipendenti e Col<strong>la</strong>boratori <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, dei principi e delle<strong>di</strong>sposizioni contenuti nel <strong>Modello</strong> rappresentano elementi <strong>di</strong> primaria importanza <strong>per</strong>l’efficace attuazione del <strong>Modello</strong> medesimo.<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> <strong>per</strong>segue, attraverso un adeguato programma <strong>di</strong> formazione rivolto a tutti i Dipendentie Col<strong>la</strong>boratori, una loro sensibilizzazione continua sulle problematiche attinenti al <strong>Modello</strong>,al fine <strong>di</strong> consentire ai destinatari <strong>di</strong> detta formazione <strong>di</strong> raggiungere <strong>la</strong> piena consapevolezzadelle <strong>di</strong>rettive aziendali e <strong>di</strong> essere posti in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rispettarle in pieno.La Società pre<strong>di</strong>spone, con il supporto <strong>di</strong> consulenti esterni con specifiche competenze inmateria <strong>di</strong> responsabilità amministrativa degli enti, interventi formativi rivolti a tutti i<strong>di</strong>pendenti al fine <strong>di</strong> assicurare una adeguata conoscenza, comprensione e <strong>di</strong>ffusione deicontenuti del <strong>Modello</strong> e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere, altresì, una cultura aziendale orientata verso il<strong>per</strong>seguimento <strong>di</strong> una sempre maggiore trasparenza ed eticità.Gli interventi formativi prevedono i seguenti contenuti:− una parte generale avente ad oggetto il quadro normativo <strong>di</strong> riferimento (d.lgs. 231/2001e reati ed illeciti amministrativi rilevanti ai fini del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa deglienti) e il <strong>Modello</strong> (elementi costitutivi, Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, sistema <strong>di</strong>sciplinare,Co<strong>di</strong>ce etico, ecc.);− una parte speciale avente ad oggetto le attività in<strong>di</strong>viduate come sensibili ai sensi deld.lgs. 231/2001 e gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> re<strong>la</strong>tivi a dette attività;− una verifica del grado <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento del<strong>la</strong> formazione ricevuta.L’attività formativa viene erogata attraverso le seguenti modalità:− sessioni in au<strong>la</strong>, con incontri de<strong>di</strong>cati oppure me<strong>di</strong>ante l’introduzione <strong>di</strong> moduli specificinell’ambito <strong>di</strong> altre sessioni formative, a seconda dei contenuti e dei destinatari <strong>di</strong> questeultime, con questionari <strong>di</strong> verifica del grado <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento;− e-learning: attraverso un modulo re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> parte generale <strong>per</strong> tutti i <strong>di</strong>pendenti, conesercitazioni interme<strong>di</strong>e e test <strong>di</strong> verifica <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.I contenuti degli interventi formativi vengono costantemente aggiornati in re<strong>la</strong>zione adeventuali interventi <strong>di</strong> aggiornamento e/o adeguamento del <strong>Modello</strong>.La partecipazione agli interventi formativi è obbligatoria. L’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nzaraccoglie e archivia le evidenze/attestazioni re<strong>la</strong>tive all’effettiva partecipazione a dettiinterventi formativi.42


5.2 Selezione e formazione <strong>di</strong> Consulenti e PartnerL’effettività del presente <strong>Modello</strong> può essere inficiata dall’instaurazione <strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong>col<strong>la</strong>borazione o commerciali con soggetti estranei agli obiettivi ed ai valori da esso previsti.In partico<strong>la</strong>re, obiettivo <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> è estendere <strong>la</strong> comunicazione dei contenuti del <strong>Modello</strong>non solo ai propri Dipendenti ma anche ai soggetti che, pur non rivestendo <strong>la</strong> qualificaformale <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendente, o<strong>per</strong>ano – anche occasionalmente – <strong>per</strong> il conseguimento degliobiettivi <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> in forza <strong>di</strong> rapporti contrattuali.A tal fine, <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> adotta criteri <strong>di</strong> selezione <strong>di</strong> Consulenti e <strong>di</strong> Partner volti a favorire ilrispetto e l’attuazione del presente <strong>Modello</strong> e comunica ai suddetti Consulenti e Partner leprocedure e i criteri adottati da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>. Ai Consulenti e Partner sarà, inoltre, fattasottoscrivere una <strong>di</strong>chiarazione con <strong>la</strong> quale gli stessi attestino <strong>di</strong> essere a conoscenza del<strong>Modello</strong> adottato dal<strong>la</strong> Società e degli obblighi dallo stesso derivanti oltre che l’impegno, daparte degli stessi, ad osservare i contenuti del <strong>Modello</strong>.5.3 Altri destinatariL’attività <strong>di</strong> comunicazione dei contenuti del <strong>Modello</strong> è in<strong>di</strong>rizzata anche nei confronti <strong>di</strong>quei soggetti terzi che intrattengano con <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> rapporti <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione contrattualmenterego<strong>la</strong>ti o che rappresentano <strong>la</strong> Società senza vincoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza e che, sia pure nonrientranti nelle categorie <strong>di</strong> Consulenti o Partner, svolgano attività <strong>di</strong> rilievo nelle aree arischio.A tal fine, ai soggetti terzi più significativi <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> fornirà un estratto del Documentodescrittivo del <strong>Modello</strong> e il Co<strong>di</strong>ce etico. Ai terzi cui sarà consegnato l’estratto delDocumento descrittivo del <strong>Modello</strong> e il Co<strong>di</strong>ce etico, verrà fatta sottoscrivere una<strong>di</strong>chiarazione che attesti il ricevimento <strong>di</strong> tali documenti e l’impegno all’osservanza deicontenuti ivi descritti.<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, tenuto conto delle finalità del <strong>Modello</strong>, valuterà l’opportunità <strong>di</strong> comunicare icontenuti del <strong>Modello</strong> stesso a terzi, non riconducibili alle figure sopra in<strong>di</strong>cate a titoloesemplificativo, e più in generale al mercato.VI.SISTEMA DISCIPLINARE6.1 Sanzioni nei confronti dei <strong>di</strong>pendentiAspetto essenziale <strong>per</strong> l’effettività del <strong>Modello</strong> è costituito, ai sensi <strong>di</strong> quanto previstodall’articolo 6, comma 2, lettera e) e dall’articolo 7, comma 4, lettera b) del Decreto, dal<strong>la</strong>pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un adeguato sistema sanzionatorio <strong>per</strong> <strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione delle regole <strong>di</strong>condotta imposte ai fini del<strong>la</strong> prevenzione dei reati <strong>di</strong> cui al Decreto, e, in generale, delleprocedure interne previste dal <strong>Modello</strong> stesso.Per quanto riguarda <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, al fine <strong>di</strong> incentivare il rispetto e <strong>di</strong> promuovere l’attuazione delpresente <strong>Modello</strong>, è pre<strong>di</strong>sposto un sistema <strong>di</strong>sciplinare, volto a sanzionare le condotte ed icomportamenti in contrasto con le <strong>di</strong>sposizioni in esso contenute.L’osservanza delle <strong>di</strong>sposizioni e delle regole comportamentali previste dal <strong>Modello</strong>costituisce adempimento da parte dei <strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> degli obblighi previsti dall’art.43


2104, comma 2, del co<strong>di</strong>ce civile; obblighi dei quali il contenuto del medesimo <strong>Modello</strong>rappresenta parte sostanziale ed integrante. I comportamenti tenuti dai <strong>di</strong>pendenti invio<strong>la</strong>zione delle <strong>di</strong>sposizioni del presente <strong>Modello</strong> costituiscono, <strong>per</strong>tanto, illeciti <strong>di</strong>sciplinari;<strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> illeciti <strong>di</strong>sciplinari è sanzionata da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> me<strong>di</strong>ante l’applicazione <strong>di</strong>sanzioni, nel rispetto delle procedure previste dall’articolo 7, legge 20 maggio 1970, n. 300(Statuto dei Lavoratori), in partico<strong>la</strong>re allorquando si tratti <strong>di</strong> comminare una sanzione piùgrave del rimprovero verbale.Poiché le regole <strong>di</strong> condotta previste dal presente <strong>Modello</strong> sono assunte da <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> in pienaautonomia rispetto ai profili <strong>di</strong> illiceità eventualmente conseguenti alle condotte stesse,l’applicazione delle sanzioni <strong>di</strong>sciplinari prescinde dall’esito dei proce<strong>di</strong>menti penalieventualmente iniziati nei confronti dei <strong>di</strong>pendenti 66 .<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, in sede <strong>di</strong> stipu<strong>la</strong>zione del contratto in<strong>di</strong>viduale rinvia, <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina dei rapporticon i propri <strong>di</strong>pendenti, al C.C.N.L. <strong>per</strong> gli addetti all’industria chimica, chimicofarmaceutica,delle fibre chimiche e dei settori ceramica, abrasivi, lubrificanti e GPL mentrecon riferimento ai <strong>di</strong>rigenti al C.C.N.L. <strong>di</strong>rigenti industria.Il vigente contratto, concluso il 12 febbraio 2002 è stato rinnovato in data 10 maggio 2006<strong>per</strong> il quadriennio 1/01/2006 –31/12/2009 <strong>per</strong> <strong>la</strong> materia normativa e <strong>per</strong> il biennio 1/01/2006– 31/12/2007 <strong>per</strong> <strong>la</strong> materia retributiva, agli artt. 50, 51 e 52 rego<strong>la</strong> <strong>la</strong> materia deiprovve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari; le previsioni ivi dettate, stante <strong>la</strong> mancata adozione <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce<strong>di</strong>sciplinare aziendale, risultano le uniche <strong>di</strong>sposizioni giusprivatistiche rego<strong>la</strong>nti <strong>la</strong> materia,cui fa <strong>per</strong>tanto riferimento il presente <strong>Modello</strong> al fine <strong>di</strong> sanzionare gli illeciti <strong>di</strong>sciplinaricostruiti dall’inosservanza delle <strong>di</strong>sposizioni e delle regole comportamentali previste dal<strong>Modello</strong> stesso.In applicazione del<strong>la</strong> suddetta <strong>di</strong>sciplina, si procede <strong>di</strong> seguito al<strong>la</strong> mera sussunzione deipossibili illeciti <strong>di</strong>sciplinari afferenti alle vio<strong>la</strong>zioni del presente <strong>Modello</strong> nelle fattispecie iviastrattamente previste.a) richiamo verbale;b) ammonizione scritta;c) multa;d) sospensione;e) licenziamento.I suddetti provve<strong>di</strong>menti saranno presi dal datore <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro in re<strong>la</strong>zione all'entità dellemancanze e alle circostanze che le accompagnano, nel pieno rispetto del principio <strong>di</strong>gradualità e proporzionalità tra infrazione commessa e sanzione irrogata, in conformità conquanto previsto dall’articolo 7 del<strong>la</strong> legge 30 maggio 1970, n. 30 (Statuto dei Lavoratori).Il tipo e l’entità delle sanzioni applicate sono determinate anche in re<strong>la</strong>zione:a) all’intenzionalità del comportamento o al grado <strong>di</strong> negligenza, imprudenza oim<strong>per</strong>izia con riguardo anche al<strong>la</strong> preve<strong>di</strong>bilità dell’evento;b) al comportamento complessivo del <strong>la</strong>voratore (ivi comprese le circostanze specifichenelle quali l’infrazione ha avuto luogo), con partico<strong>la</strong>re riguardo al<strong>la</strong> sussistenza omeno <strong>di</strong> precedenti <strong>di</strong>sciplinari del medesimo, nei limiti consentiti dal<strong>la</strong> legge;c) alle mansioni del <strong>la</strong>voratore;d) al<strong>la</strong> posizione funzionale delle <strong>per</strong>sone coinvolte nei fatti costituenti <strong>la</strong> mancanza;66 “La valutazione <strong>di</strong>sciplinare dei comportamenti effettuata dai datori <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, salvo, naturalmente, ilsuccessivo eventuale <strong>controllo</strong> del giu<strong>di</strong>ce del <strong>la</strong>voro, non deve, infatti, necessariamente coincidere con <strong>la</strong>valutazione del giu<strong>di</strong>ce in sede penale, data l’autonomia del<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione del co<strong>di</strong>ce etico e delle procedureinterne rispetto al<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> legge che comporta <strong>la</strong> commissione <strong>di</strong> un reato. Il datore <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro non è tenutoquin<strong>di</strong>, prima <strong>di</strong> agire, ad attendere il termine del proce<strong>di</strong>mento penale eventualmente in corso. I principi <strong>di</strong>tempestività ed imme<strong>di</strong>atezza del<strong>la</strong> sanzione rendono infatti non soltanto non doveroso, ma altresì sconsigliabileritardare l’irrogazione del<strong>la</strong> sanzione <strong>di</strong>sciplinare in attesa dell’esito del giu<strong>di</strong>zio eventualmente instauratodavanti al giu<strong>di</strong>ce penale”. Confindustria, Linee guida, cit., nel<strong>la</strong> versione aggiornata al 31 marzo 2008 , 30.44


e) al<strong>la</strong> eventuale reiterazione nel compimento del medesimo fatto nell’ambito delbiennio precedente;f) all’entità del danno o del <strong>per</strong>icolo come conseguenza dell’infrazione <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società e<strong>per</strong> tutti i <strong>di</strong>pendenti e i portatori <strong>di</strong> interesse del<strong>la</strong> Società stessa.In applicazione dei principi sopra esposti, incorre nei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> ammonizione scritta,multa o sospensione il <strong>la</strong>voratore:a) che utilizzi in modo improprio gli strumenti <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro aziendali (accesso a reti e sistemi<strong>di</strong> comunicazione, strumenti <strong>di</strong> duplicazione,ecc.) in vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> obblighi o procedure<strong>di</strong> cui al presente <strong>Modello</strong>;b) che non si presenti al <strong>la</strong>voro o abbandoni il proprio posto <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro senza giustificatomotivo, vio<strong>la</strong>ndo le prescrizioni del <strong>Modello</strong>;c) che ritar<strong>di</strong> l'inizio del <strong>la</strong>voro o lo sospenda, o ne anticipi <strong>la</strong> cessazione senzapreavvertire il su<strong>per</strong>iore <strong>di</strong>retto o senza giustificato motivo, vio<strong>la</strong>ndo le prescrizioni del<strong>Modello</strong>;d) che esegua con negligenza il <strong>la</strong>voro affidatogli in re<strong>la</strong>zione agli obblighi o procedure <strong>di</strong>cui al presente <strong>Modello</strong>;e) che compia lieve insubor<strong>di</strong>nazione nei confronti dei su<strong>per</strong>iori in re<strong>la</strong>zione agli obblighio procedure <strong>di</strong> cui al presente <strong>Modello</strong>;f) che costruisca entro le officine dell'impresa oggetti <strong>per</strong> proprio uso, con lieve dannodell'impresa stessa, in vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> obblighi o procedure <strong>di</strong> cui al presente <strong>Modello</strong>;g) che, <strong>per</strong> <strong>di</strong>sattenzione, procuri guasti non gravi o s<strong>per</strong><strong>per</strong>o non grave <strong>di</strong> materialedell'impresa in vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> obblighi o procedure <strong>di</strong> cui al presente <strong>Modello</strong>; che nonavverta subito i su<strong>per</strong>iori <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> eventuali guasti al macchinario o <strong>di</strong> eventualiirrego<strong>la</strong>rità nell'andamento del <strong>la</strong>voro in conseguenza delle suddette vio<strong>la</strong>zioni;h) che effettui irrego<strong>la</strong>re scritturazione o timbratura <strong>di</strong> cartellino/badge o altra alterazionedei sistemi aziendali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e <strong>di</strong> presenza, in vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> obblighi o procedure <strong>di</strong>cui al presente <strong>Modello</strong>;i) che violi le procedure interne previste dal presente <strong>Modello</strong> (ad esempio ometta <strong>di</strong> darecomunicazione all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza delle informazioni prescritte, ometta <strong>di</strong>svolgere controlli, etc.) o adotti nell’espletamento <strong>di</strong> attività nelle aree a rischio uncomportamento non conforme alle prescrizioni del <strong>Modello</strong> stesso;La multa non può su<strong>per</strong>are l'importo <strong>di</strong> 3 ore <strong>di</strong> retribuzione. La sospensione dal servizio edal<strong>la</strong> retribuzione non può essere <strong>di</strong>sposta <strong>per</strong> più <strong>di</strong> 3 giorni e va applicata <strong>per</strong> le mancanze<strong>di</strong> maggior rilievo.L'importo delle multe non costituenti risarcimento <strong>di</strong> danni è devoluto alle istituzioniassistenziali e previdenziali <strong>di</strong> carattere aziendale o, in mancanza <strong>di</strong> queste, all'Ente <strong>di</strong>previdenza nazionale.L'ammonizione verrà applicata <strong>per</strong> le mancanze <strong>di</strong> minor rilievo; <strong>la</strong> multa e <strong>la</strong> sospensione<strong>per</strong> quelle <strong>di</strong> maggior rilievo. In partico<strong>la</strong>re, verrà applicata <strong>la</strong> sospensione dal<strong>la</strong> retribuzionee dal servizio al <strong>la</strong>voratore che, nel vio<strong>la</strong>re le procedure interne previste dal presente <strong>Modello</strong>o adottando, nell’espletamento <strong>di</strong> attività nelle aree a rischio, un comportamento nonconforme alle prescrizioni del <strong>Modello</strong> stesso, arrechi danno al<strong>la</strong> Società o alle cose ricevutein dotazione e uso.Il licenziamento con imme<strong>di</strong>ata rescissione del rapporto <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro può essere inflitto, con <strong>la</strong><strong>per</strong><strong>di</strong>ta dell’indennità <strong>di</strong> preavviso, al <strong>la</strong>voratore che commetta gravi inf<strong>la</strong>zioni al<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplinao al<strong>la</strong> <strong>di</strong>ligenza nel <strong>la</strong>voro o che provochi all’azienda grave nocumento morale o materiale, oche compia azioni delittuose con lo svolgimento del rapporto <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro, in vio<strong>la</strong>zione delleprescrizioni del presente <strong>Modello</strong>.In via esemplificativa, ricadono sotto questo provve<strong>di</strong>mento le seguenti infrazioni:a) assenze ingiustificate prolungate oltre 5 giorni consecutivi o assenze ripetute <strong>per</strong>cinque volta in un anno nei giorni seguenti ai festivi o seguenti alle ferie, con45


vio<strong>la</strong>zione delle prescrizioni del presente <strong>Modello</strong>;b) condanna ad una pena detentiva comminata al <strong>la</strong>voratore, con sentenza passata ingiu<strong>di</strong>cato, pronunciata anche ex art. 444 c.p.p., <strong>per</strong> azione commessa non inconnessione con lo svolgimento del rapporto <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro o <strong>per</strong> un reato rilevante ai sensidel Decreto, in vio<strong>la</strong>zione delle prescrizioni del presente <strong>Modello</strong>;c) gravi guasti provocati <strong>per</strong> negligenza al materiale dell’azienda, in vio<strong>la</strong>zione delleprescrizioni del presente <strong>Modello</strong>;d) furto o danneggiamento volontario al materiale dell’azienda, in vio<strong>la</strong>zione delleprescrizioni del presente <strong>Modello</strong>;e) trafugamento <strong>di</strong> materiale aziendale in vio<strong>la</strong>zione delle prescrizioni del presente<strong>Modello</strong>;f) <strong>di</strong>verbio litigioso seguito da vie <strong>di</strong> fatto avvenuto nel recinto dello stabilimento e cherechi grave <strong>per</strong>turbamento al<strong>la</strong> vita aziendale, in vio<strong>la</strong>zione delle prescrizioni delpresente <strong>Modello</strong>;g) abbandono del posto <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro che implichi pregiu<strong>di</strong>zio al<strong>la</strong> incolumità delle <strong>per</strong>soneod al<strong>la</strong> sicurezza degli impianti o comunque compimento <strong>di</strong> azioni che implichino glistessi pregiu<strong>di</strong>zi in vio<strong>la</strong>zione delle prescrizioni del presente <strong>Modello</strong>;h) costruzione entro le officine dell’azienda <strong>di</strong> progetti <strong>per</strong> uso proprio o <strong>per</strong> conto terzicon danno dell’azienda stessa in vio<strong>la</strong>zione del presente <strong>Modello</strong>;i) insubor<strong>di</strong>nazione verso i su<strong>per</strong>iori in vio<strong>la</strong>zione delle prescrizioni degli obblighi e delleprocedure del <strong>Modello</strong>;j) reci<strong>di</strong>va nel<strong>la</strong> mancanza <strong>di</strong> cui al punto e), h), g) e i) del precedente capoverso;k) trascuranza nell’adempimento degli obblighi del presente <strong>Modello</strong> o delle proceduread esso re<strong>la</strong>tive, quando siano già stati comminati i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong> cuiall’art. 51.E’ fatta in ogni caso salva <strong>la</strong> prerogativa <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> <strong>di</strong> chiedere il risarcimento dei danniderivanti dal<strong>la</strong> vio<strong>la</strong>zione del <strong>Modello</strong> da parte <strong>di</strong> un Dipendente. Il risarcimento dei dannieventualmente richiesto sarà commisurato:– al livello <strong>di</strong> responsabilità ed autonomia del Dipendente, autore dell’illecito<strong>di</strong>sciplinare;– all’eventuale esistenza <strong>di</strong> precedenti <strong>di</strong>sciplinari a carico dello stesso;– al grado <strong>di</strong> intenzionalità del suo comportamento;– al<strong>la</strong> gravità degli effetti del medesimo, con ciò intendendosi il livello <strong>di</strong> rischio cui <strong>la</strong>Società ragionevolmente ritiene <strong>di</strong> essere stata esposta - ai sensi e <strong>per</strong> gli effetti deld.lgs. 231/2001 - a seguito del<strong>la</strong> condotta censurata.In conformità a quanto previsto nel CCNL applicabile, i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari sonoapplicati in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> gravità del<strong>la</strong> mancanza, da parte dell’organo a ciò deputato anchesu richiesta o segna<strong>la</strong>zione dell’Organismo. In partico<strong>la</strong>re, il presente <strong>Modello</strong> (ovvero leparti rilevanti <strong>di</strong> esso ai fini <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> presente Sezione) deve essere affisso<strong>per</strong>manentemente in luoghi <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro accessibili a tutti, ai sensi e <strong>per</strong> gli effetti dell’articolo 7del<strong>la</strong> l. n. 300/70. Il <strong>la</strong>voratore colpito da provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong>sciplinare, il quale intendaimpugnare <strong>la</strong> legittimità del provve<strong>di</strong>mento stesso, può inoltre avvalersi delle procedure <strong>di</strong>conciliazione previste dall'art. 7, legge 20.5.70 n. 300 o <strong>di</strong> quelle previste dal capitolo XII delCCNL.6.2. Sanzioni nei confronti dei <strong>di</strong>rigentiIn caso <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione, da parte <strong>di</strong> Dirigenti, delle procedure interne previste dal presente<strong>Modello</strong> o <strong>di</strong> adozione, nell’espletamento <strong>di</strong> attività nelle aree a rischio, <strong>di</strong> un comportamentonon conforme alle prescrizioni del <strong>Modello</strong> stesso, si provvederà ad applicare nei confrontidei responsabili le misure più idonee in conformità a quanto previsto dal Contratto CollettivoNazionale <strong>di</strong> Lavoro <strong>per</strong> <strong>di</strong>rigenti applicabile.46


6.3 Sanzioni nei confronti <strong>di</strong> altri soggetti6.3.1 Amministratori e sindaciPer quanto riguarda <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, fermo restando quanto stabilito dal precedente paragrafo 4.1.3, incaso <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione del presente <strong>Modello</strong> da parte <strong>di</strong> alcuno degli Amministratori e dei Sindacidel<strong>la</strong> Società, l’Organismo informa il Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione e il Collegio Sindacale<strong>di</strong> tale vio<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> l’adozione <strong>di</strong> adeguati provve<strong>di</strong>menti, che possono consistere, inre<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> gravità del comportamento, in:- censura scritta a verbale;- sospensione del <strong>di</strong>ritto al gettone <strong>di</strong> presenza o al<strong>la</strong> indennità <strong>di</strong> carica fino ad unmassimo corrispondente a tre riunioni dell’organo;- segna<strong>la</strong>zione all’Assemblea dei Soci <strong>per</strong> gli opportuni provve<strong>di</strong>menti (revoca <strong>per</strong>giusta causa, azione <strong>di</strong> responsabilità, altro).Di tali provve<strong>di</strong>menti dovrà darsi tempestiva informazione all’organismo <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza del<strong>la</strong>control<strong>la</strong>nte.6.3.2 Consulenti, PartnerIn caso <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione del presente <strong>Modello</strong> da parte <strong>di</strong> <strong>la</strong>voratori autonomi, fornitori,Consulenti, Partner o altro soggetto avente rapporti contrattuali con <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>, tale dadeterminare il rischio <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> un reato sanzionato dal Decreto, l’Organismoinforma le funzioni aziendali competenti <strong>per</strong> l’adozione degli opportuni provve<strong>di</strong>menti, quali<strong>la</strong> risoluzione dei rapporti contrattuali con gli stessi o l’applicazione <strong>di</strong> penali, in conformitàalle norme <strong>di</strong> legge che <strong>di</strong>sciplinano i rapporti con tali soggetti e le specifiche c<strong>la</strong>usolecontrattuali che saranno inserite nei re<strong>la</strong>tivi contratti, fatta salva l’eventuale richiesta <strong>di</strong>risarcimento danni qualora da tale comportamento derivino danni concreti al<strong>la</strong> società.Tali c<strong>la</strong>usole, facendo esplicito riferimento al rispetto delle <strong>di</strong>sposizioni e delle regole <strong>di</strong>comportamento previste dal <strong>Modello</strong>, potranno prevedere, ad esempio, l’obbligo da parte <strong>di</strong>questi soggetti terzi, <strong>di</strong> non adottare atti o assumere comportamenti tali da determinare unavio<strong>la</strong>zione del <strong>Modello</strong> e/o del Decreto da parte <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong>. In caso <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> taleobbligo, dovrà essere prevista <strong>la</strong> risoluzione del contratto con eventuale applicazione <strong>di</strong>penali.47


ALLEGATO 3.2.3<strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l.<strong>Modello</strong> <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> ex. d. lgs. n. 231/01Dichiarazione dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza (o <strong>di</strong> ciascuno dei suoi componenti)Il sottoscritto,Nome e Cognome:………….…………………………………Luogo e data <strong>di</strong> nascita:………….…………………………………In re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> proposta <strong>di</strong> nomina quale Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza (o suo componente) <strong>di</strong><strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l. (<strong>la</strong> “Società”) ai sensi del vigente modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e<strong>controllo</strong> ex. d. lgs. n. 231/01 del<strong>la</strong> Società (il “<strong>Modello</strong>”)<strong>di</strong>chiara(i) <strong>di</strong> essere pienamente a conoscenza degli adempimenti da espletare e degli obblighida osservare in qualità <strong>di</strong> Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza (o suo componente), conpartico<strong>la</strong>re ma non esclusivo riferimento alle procedure interne ed ai protocolli del<strong>Modello</strong>;(ii) <strong>di</strong> essere dotato delle necessaria professionalità e delle competenze tecniche (conpartico<strong>la</strong>re riferimento a quelle in materia ispettiva, consulenziale in materiegiuri<strong>di</strong>che o <strong>di</strong> analisi dei sistemi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>) <strong>per</strong> svolgere le funzioni assegnatedal<strong>la</strong> legge all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza;(iii) <strong>di</strong> non avere re<strong>la</strong>zioni <strong>di</strong> parente<strong>la</strong>, coniugio (o situazioni <strong>di</strong> convivenza <strong>di</strong> fattoequiparabili al coniugio) o affinità entro il quarto grado con componenti del consiglio<strong>di</strong> amministrazione, sindaci e revisori incaricati dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, nonchésoggetti apicali del<strong>la</strong> Società attualmente in carica;(iv) <strong>di</strong> non essere tito<strong>la</strong>re, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente, <strong>di</strong> partecipazioni azionarie <strong>di</strong>entità tale da <strong>per</strong>mettere <strong>di</strong> esercitare una influenza dominante o notevole sul<strong>la</strong>Società, ai sensi dell’art. 2359 c.c.;(v) <strong>di</strong> non ricoprire funzioni <strong>di</strong> amministrazione con deleghe esecutive presso <strong>la</strong> Societào altre società del gruppo <strong>di</strong> appartenenza;(vi) <strong>di</strong> non aver rico<strong>per</strong>to funzioni <strong>di</strong> amministrazione – nei tre esercizi precedenti al<strong>la</strong>nomina quale membro dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza ovvero all’instaurazione delrapporto <strong>di</strong> consulenza/col<strong>la</strong>borazione con lo stesso Organismo – <strong>di</strong> impresesottoposte a fallimento, liquidazione coatta amministrativa o altre procedureconcorsuali;(vii) <strong>di</strong> non esercitare poteri <strong>di</strong> firma e <strong>di</strong> non svolgere mansioni o<strong>per</strong>ative nelle aree arischio in<strong>di</strong>viduate nel <strong>Modello</strong>;(viii) <strong>di</strong> non intrattenere o aver intrattenuto rapporti <strong>di</strong> pubblico impiego pressoamministrazioni centrali o locali nei tre anni precedenti al<strong>la</strong> nomina quale membrodell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza ovvero all’instaurazione del rapporto <strong>di</strong>consulenza/col<strong>la</strong>borazione con lo stesso Organismo;(ix) <strong>di</strong> non avere subito sentenze <strong>di</strong> condanna anche non passate in giu<strong>di</strong>cato, ovveroprovve<strong>di</strong>menti che comunque ne accertino <strong>la</strong> responsabilità, in Italia o all’estero, <strong>per</strong>i delitti richiamati dal d.lgs. 231/2001 o delitti ad essi assimi<strong>la</strong>bili;(x) <strong>di</strong> non avere subito condanne, con sentenza anche non passata in giu<strong>di</strong>cato, ovverocon provve<strong>di</strong>mento che comunque ne accerti <strong>la</strong> responsabilità, a una pena cheimporta l’inter<strong>di</strong>zione, anche temporanea, dai pubblici uffici, ovvero l’inter<strong>di</strong>zionetemporanea dagli uffici <strong>di</strong>rettivi delle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che e delle imprese;Tutto ciò premesso, il sottoscritto <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> accettare <strong>la</strong> nomina sopra in<strong>di</strong>cata.luogo, data: …………………………………………Firma: …………………………………………48


PARTE SPECIALE49


I. PREMESSA1.1 Categorie <strong>di</strong> reati rilevantiAl fine <strong>di</strong> dare attuazione al Decreto, si è reso necessario esaminare le singole fattispecie <strong>di</strong>reato dallo stesso richiamate e verificare quali <strong>di</strong> esse risultino applicabili al<strong>la</strong> Società.Le fattispecie <strong>di</strong> reato <strong>per</strong> le quali, ai sensi degli artt. da 24 a 25 del Decreto, è prevista <strong>la</strong>responsabilità amministrativa sono state c<strong>la</strong>ssificate nelle seguenti categorie (in re<strong>la</strong>zione allequali sono previste norme speciali in caso <strong>di</strong> delitti tentati, ai sensi dell’art. 26):− reati nei rapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione (in partico<strong>la</strong>re, reati contro ilpatrimonio commessi in danno dello Stato o <strong>di</strong> altro ente pubblico e reati dei pubbliciufficiali contro <strong>la</strong> pubblica amministrazione) (artt. 24 e 25);− reati societari (art. 25-ter);− reati in materia <strong>di</strong> abusi <strong>di</strong> mercato (art. 25-sexies); 67− reati in falsità <strong>di</strong> monete, carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to e valori <strong>di</strong> bollo (art. 25-bis);− reati con finalità <strong>di</strong> terrorismo ed eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico (art. 25-quater);− reati contro <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità in<strong>di</strong>viduale (in partico<strong>la</strong>re, in materia <strong>di</strong> tratta delle<strong>per</strong>sone) (art. 25-quinquies);− reati transnazionali (art. 10 del<strong>la</strong> l. 146 del 2006); 68− reati commessi con vio<strong>la</strong>zione delle norme sul<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute e sicurezza sul<strong>la</strong>voro (articolo 9 del<strong>la</strong> legge 3 agosto 2007, n. 123); 69− reati in materia <strong>di</strong> ricettazione, ricic<strong>la</strong>ggio e impiego <strong>di</strong> denaro, beni o utilità <strong>di</strong>provenienza illecita; 70− reato <strong>di</strong> inosservanza delle sanzioni inter<strong>di</strong>ttive (art. 23 del Decreto).L’analisi delle fattispecie <strong>di</strong> reato è stata seguita dall’in<strong>di</strong>viduazione delle occasioni <strong>di</strong> reatonell’ambito dell’attività del<strong>la</strong> Società e, conseguentemente delle aree e re<strong>la</strong>tive funzioniaziendali del<strong>la</strong> Società a rischio, cioè <strong>di</strong> quelle nell’ambito delle quali gli illeciti possanoessere commessi, allo scopo <strong>di</strong> effettuare una concreta valutazione del rischio-reato presenteall’interno del<strong>la</strong> Società.In tale fase è stata esaminata sia l’attività del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> caratteristica che le altre attività del<strong>la</strong>Società.Infine, sono stati stabiliti i protocolli, cioè gli obblighi e le procedure da osservare al fine <strong>di</strong>prevenire <strong>la</strong> commissione dei reati <strong>di</strong> cui trattasi.La presente Parte Speciale si applica ai Destinatari o<strong>per</strong>anti nelle aree <strong>di</strong> attività e re<strong>la</strong>tivefunzioni aziendali a rischio, come <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>viduate in re<strong>la</strong>zione a ciascuna fattispecie edoccasione <strong>di</strong> reato <strong>di</strong> seguito illustrata.I Destinatari, come sopra in<strong>di</strong>viduati, hanno l’obbligo <strong>di</strong> adottare una condotta conforme al<strong>la</strong>presente Parte Speciale e comunque idonea ad impe<strong>di</strong>re il verificarsi dei reati previsti nelDecreto.In partico<strong>la</strong>re, i Destinatari hanno il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:- porre in essere comportamenti tali da integrare le fattispecie <strong>di</strong> reato sopra considerate;- porre in essere comportamenti che, sebbene risultino tali da non costituire <strong>di</strong> <strong>per</strong> séfattispecie <strong>di</strong> reato rientranti tra quelle sopra considerate, possano potenzialmente<strong>di</strong>ventarlo.67686970Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.Si veda in proposito quanto riferito nel<strong>la</strong> parte generale del presente <strong>Modello</strong>, art. 1.1.50


1.1.2 Standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>Qualsiasi attività del<strong>la</strong> Società svolta nelle aree a rischio identificate dal presente modellodeve essere condotta in conformità a standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, che si pongono quali norme <strong>di</strong>riferimento <strong>per</strong> <strong>la</strong> conduzione <strong>di</strong> tali attività con modalità idonee al<strong>la</strong> prevenzione <strong>di</strong> reatirilevanti ai fini del Decreto.Tali standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> si <strong>di</strong>stinguono in generali o speciali: sono generali quelli applicabilia tutte le attività condotte in qualunque area a rischio; sono speciali quelli applicabili alleattività condotte in una specifica area a rischio in funzione delle sue peculiarità rispetto allealtre aree a rischio.Gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> generali sono i seguenti:1. segregazione delle attività: deve esistere segregazione delle attività tra chiautorizza, chi esegue e chi control<strong>la</strong>;2. norme/Circo<strong>la</strong>ri: devono esistere <strong>di</strong>sposizioni aziendali e procedure formalizzateidonee a fornire principi <strong>di</strong> comportamento, modalità o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> lo svolgimentodelle attività nonché modalità <strong>di</strong> archiviazione del<strong>la</strong> documentazione rilevante;3. procedura scritta: qualsiasi o<strong>per</strong>azione deve essere <strong>di</strong>sciplinata da una procedurainterna conforme agli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> applicabili a tale o<strong>per</strong>azione;4. deleghe e poteri <strong>di</strong> firma – forma e competenza: deve essere adottato da partedel<strong>la</strong> Società un sistema <strong>di</strong> poteri interni (cd. deleghe) ed esterni (cd. poteri <strong>di</strong>firma) illustrato e formalizzato in appositi documenti, da tenere aggiornati,<strong>di</strong>sponibili agli atti del<strong>la</strong> Società ed accessibili da chiunque abbia legittimointeresse; tale sistema deve essere caratterizzato dal principio dell’allocazione <strong>di</strong>ciascuna delega al soggetto dotato delle necessarie competenze;5. poteri bancari: il sistema dei poteri <strong>di</strong> firma bancari deve essere caratterizzato dameccanismi <strong>di</strong> doppia firma <strong>per</strong> quanto attiene alle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> maggiorerilevanza, secondo quanto <strong>di</strong> volta in volta definito dai rego<strong>la</strong>menti interni;6. principio del doppio <strong>controllo</strong> preventivo: deve esistere un doppio e reciproco<strong>controllo</strong> ed una responsabilità in solido fra un responsabile tecnico ed unresponsabile amministrativo nel compimenti <strong>di</strong> attività in aree a rischio;7. tracciabilità: il processo <strong>di</strong> decisione, esecuzione e <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> qualsiasi attoinerente ad attività condotte in aree a rischio deve essere suscettibile <strong>di</strong> verificasuccessiva sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> documenti scritti che forniscano evidenza <strong>di</strong> tale atto,delle sue fonti e dei suoi elementi informativi essenziali;8. archiviazione: deve esistere un sistema <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione e conservazione <strong>di</strong>qualsiasi documento scritto.Gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono in<strong>di</strong>cati nelle parti del presente modello re<strong>la</strong>tive alle areea rischio a cui si riferiscono.1.2 Procedure aziendaliLa Società si dota <strong>di</strong> un re<strong>per</strong>torio <strong>di</strong> procedure interne. Il re<strong>per</strong>torio include i seguentidocumenti, nelle versioni <strong>di</strong> volta in volta vigenti, <strong>di</strong>sponibili agli atti del<strong>la</strong> Società edaccessibili da qualunque Destinatario che abbia legittimo interesse.Le versioni vigenti <strong>di</strong> tali documenti sono <strong>di</strong>sponibili presso le competenti funzioni aziendali,sottoscritte <strong>per</strong> identificazione dal responsabile <strong>di</strong> funzione ed una versione elettronica è<strong>di</strong>sponibile sull’intranet aziendale ed accessibile <strong>per</strong> <strong>la</strong> consultazione da parte dei <strong>di</strong>pendenticoinvolti in tali procedure.51


Le procedure interne sono caratterizzate dal<strong>la</strong> separazione delle funzioni <strong>di</strong> decisione,attuazione e <strong>controllo</strong>, con adeguata formalizzazione e documentazione delle fasi dei re<strong>la</strong>tiviprocessi funzionali.L’elenco delle procedure interne <strong>di</strong> volta in volta adottate dal<strong>la</strong> Società è riportato inAllegato 1. Tale elenco è aggiornato a cura dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza su base almenosemestrale, anche su segna<strong>la</strong>zione dei responsabili <strong>di</strong> funzione in sede <strong>di</strong> adozione <strong>di</strong> nuoveprocedure o mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> quelle esistenti.1.3 Sistema delle deleghe e dei poteri <strong>di</strong> firma, rego<strong>la</strong>mento <strong>di</strong> spesa1.3.1 In generaleLa Società si è dotata del sistema <strong>di</strong> poteri interni (cd. deleghe) ed esterni (cd. poteri <strong>di</strong> firma)illustrato nei documenti qui <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati, nelle versioni <strong>di</strong> volta in volta vigenti,<strong>di</strong>sponibili agli atti del<strong>la</strong> società ed accessibili da chiunque abbia legittimo interesse:(i) Statuto;(ii) Organigramma con descrizione delle re<strong>la</strong>tive responsabilità funzionali (quellovigente al<strong>la</strong> data <strong>di</strong> adozione del presente <strong>Modello</strong> è riportato al paragrafo 2.0.3del<strong>la</strong> parte generale del <strong>Modello</strong>);(iii) Deleghe (ad efficacia interna);(iv) Poteri <strong>di</strong> firma (ad efficacia esterna);(v) Libro firme / re<strong>per</strong>torio delle procure Speciali.Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione è l’organo competente a conferire ed approvare qualsiasidelega o potere <strong>di</strong> firma, i quali vengono assegnati in coerenza con le responsabilità <strong>di</strong>ciascun soggetto, con puntuale in<strong>di</strong>cazione delle soglie <strong>di</strong> approvazione delle spese.Le deleghe e le procure sono formalizzate <strong>per</strong> iscritto.Le deleghe sono comunicate me<strong>di</strong>ante lettere <strong>di</strong> incarico dal<strong>la</strong> Società al destinatario, firmate<strong>per</strong> accettazione da quest’ultimo.Le procure sono conferite me<strong>di</strong>ante atti notarili, comunicate al destinatario e registrate pressoil competente ufficio del registro delle imprese.Ciascun atto <strong>di</strong> delega o potere <strong>di</strong> firma reca le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:− soggetto conferente e fonte del suo potere;−−soggetto delegato o procuratore, con esplicito riferimento al<strong>la</strong> funzione ad essoattribuita ed il legame tra deleghe e procure a lui conferito e <strong>la</strong> posizione da essorico<strong>per</strong>ta nell’organigramma aziendale;oggetto del<strong>la</strong> delega e procura, con elencazione degli atti <strong>per</strong> cui <strong>la</strong> delega o procuraviene conferita;− limiti <strong>di</strong> valore entro cui il delegato o procuratore è legittimato ad esercitare i poteri alui conferiti.Il complesso del<strong>la</strong> documentazione sopra in<strong>di</strong>cata è tenuto e aggiornato a cura del<strong>la</strong> funzionedel <strong>per</strong>sonale.1.3.2 DelegheIl sistema delle deleghe adottato dal<strong>la</strong> Società <strong>di</strong> volta in volta viene recepito in undocumento da conservarsi a cura del<strong>la</strong> funzione del <strong>per</strong>sonale, da tenersi aggiornato a cura <strong>di</strong>tale funzione in caso <strong>di</strong> successive mo<strong>di</strong>fiche. Il sistema delle deleghe è caratterizzato dal<strong>la</strong>allocazione <strong>di</strong> ciascuna delega al soggetto dotato delle necessarie competenze.c) Poteri <strong>di</strong> firma52


Il sistema dei poteri <strong>di</strong> firma è in ogni momento caratterizzato dal conferimento <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong>firma ai soggetti dotati delle necessarie competenze ed è coerente con il sistema delle delegheinterne.d) Poteri <strong>di</strong> firma o<strong>per</strong>ativiLa documentazione che riporta i poteri <strong>di</strong> firma o<strong>per</strong>ativi è conservata dal<strong>la</strong> funzione del<strong>per</strong>sonale ed è aggiornata a cura del<strong>la</strong> stessa in caso <strong>di</strong> successive mo<strong>di</strong>fiche.1.3.3.2 Poteri <strong>di</strong> firma bancariLa documentazione che riporta i poteri <strong>di</strong> firma bancari è conservata dal<strong>la</strong> funzione del<strong>per</strong>sonale ed è aggiornata a cura del<strong>la</strong> stessa in caso <strong>di</strong> successive mo<strong>di</strong>fiche.Inoltre, il sistema dei poteri <strong>di</strong> firma bancari è caratterizzato da meccanismi <strong>di</strong> doppia firma<strong>per</strong> quanto attiene alle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> maggiore rilevanza, secondo quanto <strong>di</strong> volta in voltadefinito dai rego<strong>la</strong>menti interni.1.3.4 Gestione delle risorse finanziarie: rego<strong>la</strong>mento <strong>di</strong> spesaLa Società si dota <strong>di</strong> un rego<strong>la</strong>mento che <strong>di</strong>sciplina le procedure <strong>per</strong> autorizzare l’esecuzione<strong>di</strong> qualsiasi pagamento al<strong>la</strong> o da parte del<strong>la</strong> Società, in re<strong>la</strong>zione ad o<strong>per</strong>azioni a rischio <strong>per</strong> ifini del presente <strong>Modello</strong>, ispirato al principio generale che <strong>la</strong> funzione che autorizzal’esecuzione del pagamento o dell’incasso, previa verifica del<strong>la</strong> sussistenza <strong>di</strong> adeguata causaed evidenza documentale, sia <strong>di</strong>versa da quel<strong>la</strong> che decide <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva o<strong>per</strong>azione.1.4 Protocolli1.4.1 O<strong>per</strong>azioni a rischioPer o<strong>per</strong>azione a rischio (ciascuna, <strong>di</strong> seguito, un’”O<strong>per</strong>azione”) si intende qualsiasio<strong>per</strong>azione il cui compimento richiede l’esecuzione <strong>di</strong> una “attività sensibile” nell’ambitodel<strong>la</strong> quale si può, <strong>per</strong>tanto, verificare una delle “occasioni <strong>di</strong> reato”, secondo quanto sarà <strong>di</strong>volta in<strong>di</strong>cato nel presente documento con riferimento a ciascun reato rilevante.1.4.2 Adozione <strong>di</strong> Protocolli <strong>per</strong> ciascuna O<strong>per</strong>azione o categoria <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioniIn attuazione degli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> in<strong>di</strong>cati in ciascuna sezione del presente documentocon riferimento a ciascun gruppo <strong>di</strong> reati rilevanti, il compimento <strong>di</strong> ciascuna O<strong>per</strong>azione èrego<strong>la</strong>to da protocolli, che <strong>di</strong>sciplinano i processi a rischio coinvolti in tale O<strong>per</strong>azione (i“Protocolli”).I Protocolli sono adottati dall’organo amministrativo, sentite le funzioni aziendali interessatee previo parere del Collegio Sindacale e dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza. L’organoamministrativo valuta <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente l’adeguatezza dei Protocolli, nell’ambitodell’espletamento dei propri doveri.Di rego<strong>la</strong>, i Protocolli sono <strong>di</strong>sciplinati nel rego<strong>la</strong>mento <strong>di</strong> spesa e/o nei rego<strong>la</strong>mentiappositamente emanati <strong>per</strong> <strong>di</strong>sciplinare le procedure interne re<strong>la</strong>tive a ciascuna categoriaomogenea <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioni, me<strong>di</strong>ante apposite circo<strong>la</strong>ri al <strong>per</strong>sonale interessato.L’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza tiene un elenco aggiornato dei Protocolli <strong>di</strong> volta in volta emanaticon riferimento a ciascuna categoria omogenea <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioni e provvede ad assicurareadeguata conoscenza degli stessi da parte dei Responsabili coinvolti nelle re<strong>la</strong>tiveO<strong>per</strong>azioni.Ciascuno dei Responsabili, come <strong>di</strong> seguito definiti, porta i Protocolli re<strong>la</strong>tivi alle O<strong>per</strong>azioniin cui è coinvolto a conoscenza del <strong>per</strong>sonale impiegato nelle funzioni aziendali cui èpreposto e ne esige il rispetto.53


1.4.3 Elementi essenziali <strong>di</strong> ciascun ProtocolloI Protocolli recepiscono il sistema dei controlli <strong>di</strong> cui al precedente art. 2.3, attuano glistandard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> in<strong>di</strong>cati in ciascuna sezione del presente documento e <strong>di</strong>sciplinano lefunzioni aziendali coinvolte nelle O<strong>per</strong>azioni coprendo tutte le occasioni <strong>di</strong> reato in<strong>di</strong>catenell’analisi <strong>di</strong> rischio illustrata nel presente documento con riferimento a ciascuna categoria<strong>di</strong> reati rilevanti.I Protocolli sono e<strong>la</strong>borati nel rispetto degli ulteriori criteri qui <strong>di</strong> seguito esposti.a) ResponsabiliI Protocolli <strong>per</strong> ciascuna O<strong>per</strong>azione in<strong>di</strong>viduano uno o più responsabili -<strong>di</strong>versi dalPresidente del consiglio <strong>di</strong> amministrazione e dal Direttore Generale- in <strong>per</strong>sona dei prepostia ciascuna funzione aziendale coinvolta nell’O<strong>per</strong>azione (ciascuno un “Responsabile”).Ciascun Responsabile:(i) ha un inquadramento <strong>di</strong> livello non inferiore a quadro;(ii) è in possesso dei requisiti <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza stabiliti a carico dei membri del collegiosindacale con riferimento ai soggetti terzi coinvolti, in re<strong>la</strong>zione all’O<strong>per</strong>azione ocategoria <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cui è responsabile;(iii) è in possesso dei requisiti soggettivi <strong>per</strong> <strong>la</strong> partecipazione a gare pubbliche e inpartico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> quelli previsti dal<strong>la</strong> normativa antimafia, come in<strong>di</strong>viduatinell’Allegato 2.Per ciascuna categoria omogenea <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioni, il Responsabile costituisce il soggettoresponsabile del<strong>la</strong> conformità dell’O<strong>per</strong>azione al presente <strong>Modello</strong>, nei limiti delle attività <strong>di</strong>competenza del<strong>la</strong> funzione aziendale cui è preposto. I Protocolli re<strong>la</strong>tivi a ciascunaO<strong>per</strong>azione prevedono che ciascun Responsabile si assuma tale responsabilità, me<strong>di</strong>anteri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> apposita <strong>di</strong>chiarazione redatta secondo lo schema <strong>di</strong> cui all’Allegato 2, fatti salvigli adattamenti a tale schema che si rendano necessari in re<strong>la</strong>zione a ciascun ProtocolloSpeciale.La sig<strong>la</strong> del Responsabile è imposta su ogni atto da sottoscriversi con efficacia verso terziovvero su ogni atto destinato a costituire il presupposto <strong>di</strong> un atto da sottoscriversi conefficacia verso terzi, in aggiunta al<strong>la</strong> firma del soggetto dotato <strong>di</strong> poteri o<strong>per</strong>ativi in re<strong>la</strong>zioneal compimento del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva O<strong>per</strong>azione. Tale sig<strong>la</strong> attesta <strong>la</strong> correttezza proceduraledell’O<strong>per</strong>azione ai fini del presente <strong>Modello</strong>.Nel caso in cui il Responsabile sia il soggetto dotato <strong>di</strong> poteri o<strong>per</strong>ativi in re<strong>la</strong>zione alcompimento <strong>di</strong> una O<strong>per</strong>azione, su ogni atto re<strong>la</strong>tivo a tale O<strong>per</strong>azione è comunque richiesta<strong>la</strong> firma del Presidente o del Direttore Generale.Nel caso in cui, con riferimento ad una O<strong>per</strong>azione in cui è coinvolto, il Responsabile sitrovi, o ritenga <strong>di</strong> trovarsi, in una situazione <strong>di</strong> conflitto <strong>di</strong> interessi con un altro dei soggetticoinvolti in tale O<strong>per</strong>azione (ivi inclusi, altri Responsabili, Dipendenti, Clienti, Col<strong>la</strong>boratori,Consulenti, Partner), tale situazione deve essere imme<strong>di</strong>atamente comunicata dalResponsabile all’Organismo e determina, <strong>per</strong> il Responsabile in questione, l’obbligo <strong>di</strong>astenersi dal compiere atti connessi o re<strong>la</strong>tivi a tale O<strong>per</strong>azione; l’Organismo provvedequin<strong>di</strong> a sollecitare <strong>la</strong> nomina <strong>di</strong> altro soggetto quale responsabile in sua sostituzione,comunicando tale nomina anche all’Organismo. A titolo esemplificativo, costituiscesituazione <strong>di</strong> conflitto <strong>di</strong> interessi in una data O<strong>per</strong>azione il fatto che il Responsabile sialegato ad uno o più soggetti coinvolti nell’O<strong>per</strong>azione a causa <strong>di</strong> cariche sociali, rapporti <strong>di</strong>coniugio, parente<strong>la</strong> o affinità entro il quarto grado 71 , <strong>la</strong>voro, consulenza o prestazione d’o<strong>per</strong>a71 Al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare <strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> “parenti e affini entro il 4° grado” deve farsi riferimento alle <strong>di</strong>sposizionidell’art. 74 e ss. co<strong>di</strong>ce civile.Ai sensi <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>sposizioni, <strong>la</strong> parente<strong>la</strong> è il vincolo tra le <strong>per</strong>sone che <strong>di</strong>scendono da uno stesso stipite (ad es. duefratelli sono parenti in quanto <strong>di</strong>scendono da uno stesso stipite, rappresentato dal genitore). I parenti possonoessere in linea retta o col<strong>la</strong>terale: sono parenti in linea retta le <strong>per</strong>sone <strong>di</strong> cui l’una <strong>di</strong>scende dall’altra (ad es.nonno, padre e figlio), mentre sono parenti in linea col<strong>la</strong>terale quelle <strong>per</strong>sone che, pur avendo uno stipite comune,54


etribuita, ovvero <strong>di</strong> altri rapporti <strong>di</strong> natura patrimoniale che ne compromettanol’in<strong>di</strong>pendenza.b) ArchiviazioneDi ogni O<strong>per</strong>azione è fatto obbligo <strong>di</strong> dare evidenza me<strong>di</strong>ante documentazione <strong>di</strong> qualsiasiatto del proce<strong>di</strong>mento interno re<strong>la</strong>tivo all’O<strong>per</strong>azione (i) <strong>per</strong> iscritto o (i) su supportoinformatico o me<strong>di</strong>ante registrazione nel sistema informatico del<strong>la</strong> Società in conformità alleprocedure <strong>di</strong> autenticazione <strong>di</strong> volta in volta vigenti presso <strong>la</strong> SocietàIn partico<strong>la</strong>re, <strong>per</strong> ogni categoria omogenea <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioni deve essere tenuto da ciascunResponsabile un apposito sistema <strong>di</strong> archiviazione basato su uno o più archivi fisici o logici,da tenere costantemente aggiornati e da cui risulti, <strong>per</strong> ciascuna O<strong>per</strong>azione:a) <strong>la</strong> descrizione dell’O<strong>per</strong>azione, con l’evidenziazione, sia pure a titolo in<strong>di</strong>cativo, delsuo valore economico;b) se del caso, <strong>la</strong> Pubblica Amministrazione (incluso l’eventuale organo giu<strong>di</strong>ziario),l’Organismo <strong>di</strong> Diritto Pubblico o l’ente pubblico coinvolti nell’O<strong>per</strong>azione, conin<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona fisica che ne costituisce il referente ai fini dell’O<strong>per</strong>azione(in genere, il cd. responsabile del proce<strong>di</strong>mento);c) copia <strong>di</strong> tutti i documenti e in<strong>di</strong>cazione delle principali iniziative e dei principali attio altri adempimenti svolti nell’espletamento dell’O<strong>per</strong>azione;d) l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> eventuali Consulenti incaricati <strong>di</strong> assistere <strong>la</strong> Societànell’O<strong>per</strong>azione;e) l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> eventuali Partner ai fini del<strong>la</strong> partecipazione congiuntaall’O<strong>per</strong>azione;f) l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> eventuali Col<strong>la</strong>boratori (in partico<strong>la</strong>re, agenti);g) altri elementi e circostanze rilevanti, attinenti all’O<strong>per</strong>azione (quali: movimenti <strong>di</strong>denaro effettuati nell’ambito del<strong>la</strong> procedura stessa); in partico<strong>la</strong>re, in caso <strong>di</strong>pagamenti effettuati dal<strong>la</strong> o al<strong>la</strong> Società, in<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> causale e dei riferimenti aidocumenti giustificativi.Il Responsabile deve tenere ciascuno <strong>di</strong> tali archivi a <strong>di</strong>sposizione dell’Organismo.Gli archivi sono costituiti in formato cartaceo o elettronico.I Protocolli in<strong>di</strong>cano, in re<strong>la</strong>zione a ciascuna O<strong>per</strong>azione, l’elenco degli archivi re<strong>la</strong>tivi a taleO<strong>per</strong>azione, i soggetti a cui compete <strong>la</strong> loro tenuta ed i luoghi in cui tali archivi sonocusto<strong>di</strong>ti.Per ogni Consulente o Partner, il Responsabile tiene a <strong>di</strong>sposizione dell’Organismo undossier da cui risulti (i) <strong>per</strong> ogni Consulente, l’in<strong>di</strong>cazione delle motivazioni che hannoportato al<strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> tale soggetto, degli elementi <strong>di</strong> verifica assunti, del tipo <strong>di</strong> incaricoconferito, del corrispettivo riconosciuto, <strong>di</strong> eventuali con<strong>di</strong>zioni partico<strong>la</strong>ri applicate, e (ii)<strong>per</strong> ogni Partner, l’in<strong>di</strong>cazione delle motivazioni che hanno portato al<strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> tale Partner,del<strong>la</strong> composizione del suo assetto azionario, del tipo <strong>di</strong> accordo associativo realizzato, dellecon<strong>di</strong>zioni economiche pattuite, <strong>di</strong> eventuali con<strong>di</strong>zioni partico<strong>la</strong>ri applicate, con riferimentonon <strong>di</strong>scendono l’un dall’altra (ad es. due fratelli tra loro oppure lo zio ed il nipote). Nel<strong>la</strong> linea retta si computanotanti gra<strong>di</strong> quante sono le generazioni, escluso lo stipite (ad es. padre e figlio sono tra loro parenti <strong>di</strong> primo grado,nonno e nipote lo sono <strong>di</strong> secondo grado); nel<strong>la</strong> linea col<strong>la</strong>terale i gra<strong>di</strong> si computano dalle generazioni, salendo dauno dei parenti fino allo stipite comune e da questo <strong>di</strong>scendendo all’altro parente, sempre restando escluso lostipite (ad es. due fratelli sono tra loro parenti <strong>di</strong> secondo grado). Quin<strong>di</strong>, i parenti entro il quarto grado sono a) inlinea retta: genitori e figli nonché nonni, bisnonni, trisnonni e nipoti e b) in linea col<strong>la</strong>terale: fratelli tra loro,fratelli e figli <strong>di</strong> una stessa <strong>per</strong>sona, figli e figli dei figli dei figli <strong>di</strong> una stessa <strong>per</strong>sona, figli <strong>di</strong> due fratelli).Ai sensi delle stesse <strong>di</strong>sposizioni, l’affinità è il vincolo tra un coniuge e i parenti dell’altro coniuge. Nel<strong>la</strong> linea enel grado in cui taluno è parente d’uno dei coniugi, egli è affine dell’altro coniuge (ad es. una <strong>per</strong>sona è parente inlinea retta entro il quarto grado dei propri cugini più prossimi, <strong>per</strong> tali intendendosi i figli dei fratelli dei suoigenitori, ed è affine in pari linea e grado dei coniugi <strong>di</strong> tali cugini).55


anche all’ipotesi <strong>di</strong> previsione <strong>di</strong> una maggior contribuzione da parte del<strong>la</strong> Società avantaggio dei Partner stessi.È demandato all’Organismo <strong>di</strong> autorizzare o richiedere <strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> schede <strong>di</strong> evidenza<strong>per</strong> singole o<strong>per</strong>azioni o categorie <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni specifiche, con le modalità che sono <strong>di</strong> voltain volta stabilite dall’Organismo.È inoltre demandato all’Organismo, in casi eccezionali che abbiano il connotato <strong>di</strong>emergenza e mancanza <strong>di</strong> valide alternative, stabilire deroghe all’osservanza del requisitodelle <strong>di</strong>chiarazioni a Consulenti, Partner. In ogni caso, tale deroga sarà possibile qualoral’Amministratore Delegato e l’Organismo abbiano maturato il motivato convincimento che <strong>la</strong>controparte e l’O<strong>per</strong>azione in questione non comportino concreti elementi <strong>di</strong> rischio. Lamotivazione <strong>di</strong> tale convincimento dovrà essere formu<strong>la</strong>ta <strong>per</strong> iscritto e conservata nel dossierre<strong>la</strong>tivo al Consulente o Partner in questione. L’Organismo esercita il <strong>controllo</strong> sulle suddettederoghe e <strong>di</strong> queste deroghe dovrà essere data evidenza nelle re<strong>la</strong>zioni annuali al Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione.c) Consulenti e PartnerIn re<strong>la</strong>zione a ciascun Consulente o Partner coinvolto in qualsiasi O<strong>per</strong>azione, l’Organismo<strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza provvede ad ottenere <strong>la</strong> sottoscrizione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>chiarazione sostanzialmenteconforme agli Allegati 3A e 3B (fatti salvi gli adattamenti che si rendano necessari odopportuni caso <strong>per</strong> caso, anche in re<strong>la</strong>zione alle caratteristiche del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva controparte),quale con<strong>di</strong>zione essenziale <strong>per</strong> <strong>la</strong> costituzione o <strong>la</strong> prosecuzione del rapporto con essi.A tal fine, l’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza istituisce un elenco dei Consulenti e Partner e cura <strong>la</strong>tenuta delle <strong>di</strong>chiarazioni da essi ri<strong>la</strong>sciate.d) Agenti, addetti alle ven<strong>di</strong>te, interme<strong>di</strong>ari e soggetti con mansioni simi<strong>la</strong>riIn re<strong>la</strong>zione agli agenti, agli addetti alle ven<strong>di</strong>te, agli interme<strong>di</strong>ari e ai soggetti con mansionisimi<strong>la</strong>ri, i Protocolli prevedono l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un Responsabile che curi <strong>la</strong> tenuta, <strong>per</strong>ogni soggetto, <strong>di</strong> un fascicolo che contenga – in aggiunta al<strong>la</strong> documentazione contrattuale –l’in<strong>di</strong>cazione delle motivazioni che hanno portato al<strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> tale soggetto, degli elementi<strong>di</strong> verifica assunti, del tipo <strong>di</strong> incarico conferito, del corrispettivo riconosciuto, <strong>di</strong> eventualicon<strong>di</strong>zioni partico<strong>la</strong>ri applicate, nonché dei rapporti <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci che tale soggetto invia al<strong>la</strong>Società in re<strong>la</strong>zione alle attività svolte.1.4.4 O<strong>per</strong>azioni a rischio specifico: obblighi <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zioneNell’ambito <strong>di</strong> una o più aree a rischio e con riferimento ad una o più o<strong>per</strong>azioni o categorie<strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni a rischio, i Protocolli in<strong>di</strong>viduano una o più categorie <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni a rischiospecifico (ciascuna, <strong>di</strong> seguito, un’”O<strong>per</strong>azione RS”), in re<strong>la</strong>zione a cui, <strong>per</strong> loro natura,importo o altre caratteristiche soggettive od oggettive, il rischio <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> reatirilevanti ai sensi del Decreto e <strong>di</strong> conseguente responsabilità amministrativa a carico del<strong>la</strong>Società possa essere ritenuto partico<strong>la</strong>rmente significativo.I Protocolli prevedono che, <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> O<strong>per</strong>azione RS, almeno uno dei Responsabilicoinvolti nell’O<strong>per</strong>azione RS, o un soggetto ad esso <strong>di</strong>rettamente subor<strong>di</strong>nato, trasmettatempestivamente all’Organismo apposita segna<strong>la</strong>zione iniziale <strong>di</strong> avvio del processo a rischiore<strong>la</strong>tivo a tale O<strong>per</strong>azione RS nonché, qualora nel<strong>la</strong> segna<strong>la</strong>zione iniziale non sia già in<strong>di</strong>cata<strong>la</strong> data prestabilita <strong>di</strong> conclusione, apposita segna<strong>la</strong>zione finale <strong>di</strong> conclusione <strong>di</strong> taleprocesso. Da tali segna<strong>la</strong>zioni devono risultare almeno le seguenti informazioni:a) <strong>la</strong> descrizione dell’O<strong>per</strong>azione RS, con l’evidenziazione, sia pure a titolo in<strong>di</strong>cativo,del suo valore economico;b) se del caso, <strong>la</strong> Pubblica Amministrazione (incluso l’eventuale organo giu<strong>di</strong>ziario) ol’ente pubblico che è coinvolto o ha competenza nel<strong>la</strong> procedura che forma oggettodell’O<strong>per</strong>azione RS;56


a) l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> eventuali Consulenti incaricati <strong>di</strong> assistere <strong>la</strong> Societànell’O<strong>per</strong>azione RS;b) l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> eventuali Partner ai fini del<strong>la</strong> partecipazione congiuntaall’O<strong>per</strong>azione RS;c) altri elementi e circostanze rilevanti, attinenti all’O<strong>per</strong>azione RS (quali:movimenti <strong>di</strong> denaro effettuati nell’ambito del<strong>la</strong> procedura stessa).Ciascuna segna<strong>la</strong>zione può essere effettuata in forma <strong>di</strong> documento iscritto o informatico,secondo le modalità in<strong>di</strong>cate nei Protocolli.1.4.5 Istruzioni e verifiche dell’OrganismoL’Organismo ha il compito <strong>di</strong>:a) curare l’emanazione e l’aggiornamento <strong>di</strong> istruzioni standar<strong>di</strong>zzate re<strong>la</strong>tive aiprotocolli <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> Parte Speciale del presente <strong>Modello</strong>.Tali istruzioni devono essere scritte e conservate su supporto cartaceo o informaticoin luogo accessibile a tutti i soggetti a ciò legittimamente interessati;b) verificare <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente - con il supporto delle altre funzioni competenti - ilsistema <strong>di</strong> deleghe in vigore, raccomandando delle mo<strong>di</strong>fiche nel caso in cui ilpotere <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> e/o <strong>la</strong> qualifica non corrisponda ai poteri <strong>di</strong> rappresentanzaconferiti ai soggetti in<strong>di</strong>cati come responsabili <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni o proce<strong>di</strong>mentinel<strong>la</strong> presente Parte Speciale;c) verificare <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente, con il supporto delle altre funzioni competenti,l’effettiva adozione <strong>di</strong> c<strong>la</strong>usole standard finalizzate:(i) all’osservanza da parte dei Destinatari delle <strong>di</strong>sposizioni del Decreto;(ii) al<strong>la</strong> possibilità del<strong>la</strong> Società <strong>di</strong> effettuare efficaci azioni <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> neiconfronti dei Destinatari al fine <strong>di</strong> verificare il rispetto delle prescrizioni inesso contenute;(iii) all’attuazione <strong>di</strong> meccanismi sanzionatori (quali il recesso contrattuale neiriguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Partner o <strong>di</strong> Consulenti) qualora si accertino vio<strong>la</strong>zioni dellere<strong>la</strong>tive prescrizioni.d) in<strong>di</strong>care alle competenti funzioni aziendali le opportune integrazioni ai sistemigestionali delle risorse finanziarie (sia in entrata che in uscita), già presenti nel<strong>la</strong>Società, con l’introduzione degli opportuni accorgimenti suscettibili <strong>di</strong> rilevarel’esistenza <strong>di</strong> eventuali flussi finanziari atipici e connotati da maggiori margini <strong>di</strong><strong>di</strong>screzionalità rispetto a quanto or<strong>di</strong>nariamente previsto.57


II.REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE2.0 Re<strong>per</strong>torio dei reati ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree e funzioni aziendali a rischioIl presente articolo contiene il risultato delle analisi condotte dal<strong>la</strong> Società allo scopo <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare le aree (processi) e funzioni aziendali sensibili, in quanto esposte al rischio <strong>di</strong>commissione <strong>di</strong> reati rilevanti ai fini del Decreto.Per quanto riguarda l’identificazione delle aree a rischio, l’analisi è stata condotta me<strong>di</strong>antecompi<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> apposito re<strong>per</strong>torio dei reati rilevanti ed identificazione delle re<strong>la</strong>tive aree(processi) e funzioni a rischio <strong>per</strong> ciascun reato rilevante.2.1 Nozioni <strong>di</strong> pubblica amministrazione, pubblico ufficiale, incaricato <strong>di</strong> pubblicoservizioQualsiasi riferimento al<strong>la</strong> pubblica amministrazione include, oltre allo Stato ed alle sueamministrazioni, anche enti pubblici economici o non, organismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico (impresea partecipazione pubblica o control<strong>la</strong>te dallo Stato o comunque esercenti attività <strong>di</strong> interessepubblico o <strong>di</strong> pubblica utilità) o altri soggetti privati i cui rappresentanti, esponenti aziendalio <strong>di</strong>pendenti possano essere qualificati pubblici ufficiali o incaricati <strong>di</strong> pubblico servizio aisensi del<strong>la</strong> normativa vigente.Ai fini del<strong>la</strong> presente area a rischio, è fondamentale esaminare in dettaglio le nozioni <strong>di</strong>pubblica amministrazione (<strong>di</strong> seguito, <strong>per</strong> brevità, ‘PA’), <strong>di</strong> pubblico ufficiale (<strong>di</strong> seguito, <strong>per</strong>brevità, ‘PU’) e <strong>di</strong> incaricato <strong>di</strong> pubblico servizio (<strong>di</strong> seguito, <strong>per</strong> brevità, ‘IPS’).Per PA si intende, in estrema sintesi, l’insieme <strong>di</strong> enti e soggetti pubblici (Stato, ministeri,regioni, province, comuni, etc.) e talora privati (ad es., concessionari, amministrazioniaggiu<strong>di</strong>catrici, S.p.A. miste, ecc.) e tutte le altre figure che svolgono in qualche modo <strong>la</strong>funzione pubblica, nell'interesse del<strong>la</strong> collettività e quin<strong>di</strong> nell'interesse pubblico. Oggettodel<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> penale nei reati che rilevano in questa sede è il rego<strong>la</strong>re funzionamento nonché ilprestigio degli Enti Pubblici ed, in generale, quel buon andamento dell’Amministrazione <strong>di</strong>cui all’art. 97 del<strong>la</strong> Costituzione, ovvero, nel caso dei reati <strong>di</strong> truffa, il patrimonio pubblico.La nozione <strong>di</strong> PU è fornita <strong>di</strong>rettamente dal legis<strong>la</strong>tore, all’art. 357 del cod. pen., il qualein<strong>di</strong>ca il ‘pubblico ufficiale’ in “chiunque eserciti una pubblica funzione legis<strong>la</strong>tiva,giu<strong>di</strong>ziaria o amministrativa”, specificandosi che “è pubblica <strong>la</strong> funzione amministrativa<strong>di</strong>sciplinata da norme <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico e da atti autoritativi e caratterizzata dal<strong>la</strong>formazione e dal<strong>la</strong> manifestazione del<strong>la</strong> volontà del<strong>la</strong> pubblica Amministrazione e dal suosvolgersi <strong>per</strong> mezzo dei poteri autoritativi e certificativi”. I ‘pubblici poteri’ qui in rilievosono: il potere legis<strong>la</strong>tivo, quello giu<strong>di</strong>ziario e, da ultimo, quelli riconducibili al<strong>la</strong> ‘pubblicafunzione amministrativa’. Il potere legis<strong>la</strong>tivo trova <strong>la</strong> sua esplicazione nell’attivitànormativa vera e propria ovvero in tutte quelle accessorie e/o preparatorie <strong>di</strong> quest’ultima. E’un PU, in quanto svolge <strong>la</strong> ‘pubblica funzione legis<strong>la</strong>tiva’, dunque, chiunque, al livellonazionale e comunitario, partecipi all’esplicazione <strong>di</strong> tale potere. I soggetti pubblici a cui,normalmente, può ricondursi l’esercizio <strong>di</strong> tale tipo <strong>di</strong> funzione sono: il Par<strong>la</strong>mento, ilGoverno (limitatamente alle attività legis<strong>la</strong>tive <strong>di</strong> sua competenza: es., decreti legge e decretidelegati), le Regioni e le Province (queste ultime <strong>per</strong> quanto attinenti al<strong>la</strong> loro attivitànormativa); le Istituzioni dell’Unione Europea aventi competenze legis<strong>la</strong>tive rilevantinell’ambito dell’or<strong>di</strong>namento nazionale. Il ‘potere giu<strong>di</strong>ziario’ trova <strong>la</strong> sua esplicazionenell’attività dello ius<strong>di</strong>cere, inteso in senso <strong>la</strong>to. Si ritiene, dunque, che sia un PU, in quantosvolge <strong>la</strong> ‘pubblica funzione giu<strong>di</strong>ziaria’ non solo chiunque, al livello nazionale ecomunitario, compia attività <strong>di</strong>retta esplicazione <strong>di</strong> tale potere, ma altresì tutta l’attivitàafferente l’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia, collegata ed accessoria al<strong>la</strong> prima. Svolgono taletipo <strong>di</strong> funzione, <strong>per</strong>tanto, tutti coloro che, al livello nazionale e comunitario, partecipano siaal<strong>la</strong> vera e propria attività dello ius<strong>di</strong>cere, sia a quel<strong>la</strong> amministrativa collegata allo stesso,ovverosia i magistrati (ivi compresi i pubblici ministeri), i cancellieri, i segretari, i membridel<strong>la</strong> Corte <strong>di</strong> Giustizia e del<strong>la</strong> Corte dei Conti Comunitarie, i funzionari e gli addetti a58


svolgere l’attività amministrativa collegata allo ius<strong>di</strong>cere del<strong>la</strong> Corte <strong>di</strong> Giustizia e del<strong>la</strong>Corte dei Conti Comunitarie, ecc.. I poteri riconducibili al<strong>la</strong> ‘pubblica funzioneamministrativa’, da ultimo, sono il potere deliberativo, il potere autoritativo ed il poterecertificativo del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione. Questi poteri, in nessun modo connessi apartico<strong>la</strong>ri qualifiche soggettive e/o mansioni dei soggetti agenti, possono essere qualificatinei termini che seguono:−−il potere deliberativo del<strong>la</strong> PA è quello re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> “formazione e manifestazione del<strong>la</strong>volontà del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione”. Questa formu<strong>la</strong> è letta, in senso assai <strong>la</strong>to e,<strong>per</strong>tanto, comprensiva <strong>di</strong> qualsiasi attività che concorra in qualunque modo adestrinsecare il potere deliberativo del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione; in tale prospettiva,sono stati qualificati come ‘pubblici ufficiali’, non solo le <strong>per</strong>sone istituzionalmentepreposte ad esplicare tale potere ovvero i soggetti che svolgono le attività istruttorie opreparative all’iter deliberativo del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione, ma anche i lorocol<strong>la</strong>boratori, saltuari ed occasionali;il potere autoritativo del<strong>la</strong> PA, <strong>di</strong>versamente, si concretizza in tutte quelle attività che<strong>per</strong>mettono al<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione <strong>di</strong> realizzare i suoi fini me<strong>di</strong>ante veri epropri coman<strong>di</strong>. Questo ruolo <strong>di</strong> supremazia del<strong>la</strong> PA è, ad esempio, facilmentein<strong>di</strong>viduabile nel potere del<strong>la</strong> stessa <strong>di</strong> ri<strong>la</strong>sciare ‘concessioni’ ai privati. Al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong>queste considerazioni, possono essere qualificati come ‘pubblici ufficiali’ tutti isoggetti preposti ad esplicare tale potere;− il potere certificativo viene normalmente riconosciuto in quello <strong>di</strong> rappresentare comecerta una determinata situazione sottoposta al<strong>la</strong> cognizione <strong>di</strong> un ‘pubblico agente’.Anche questa attività <strong>di</strong> certificazione pubblica è stata interpretata in senso assai <strong>la</strong>to,tanto da riconoscere nel<strong>la</strong> stessa, non solo il potere certificativo fidefacente, ma unavera e propria <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> volontà del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione.Diversamente, l’art. 358 riconosce <strong>la</strong> qualifica <strong>di</strong> ‘’incaricato <strong>di</strong> un pubblico servizio’’ a tutti‘’coloro i quali, a qualunque titolo, prestano un pubblico servizio’’, intendendosi <strong>per</strong> tale“un’attività <strong>di</strong>sciplinata nelle stesse forme del<strong>la</strong> pubblica funzione, ma caratterizzata dal<strong>la</strong>mancanza dei poteri tipici <strong>di</strong> questa ultima e con esclusione dello svolgimento <strong>di</strong> semplicimansioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne e del<strong>la</strong> prestazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>a meramente materiale”. E’, <strong>per</strong>tanto, un IPScolui il quale svolge una ‘pubblica attività’, non riconducibile ad alcuno dei ‘poteri’ soprarammentati e non concernente semplici mansioni d’or<strong>di</strong>ne e/o <strong>la</strong> prestazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>ameramente materiale ed, in quanto tali, prive <strong>di</strong> alcun apporto intellettuale e <strong>di</strong>screzionale.Esempi <strong>di</strong> IPS sono i <strong>di</strong>pendenti degli enti che svolgono servizi pubblici anche se aventinatura <strong>di</strong> enti privati. L’effettiva ricorrenza dei su in<strong>di</strong>cati requisiti deve essere verificata,caso <strong>per</strong> caso, in ragione del<strong>la</strong> concreta ed effettiva possibilità <strong>di</strong> ricondurre l’attività <strong>di</strong>interesse alle richiamate definizioni, essendo certamente ipotizzabile anche che soggettiappartenenti al<strong>la</strong> medesima categoria, ma addetti ad espletare <strong>di</strong>fferenti funzioni o servizi,possano essere <strong>di</strong>versamente qualificati proprio in ragione del<strong>la</strong> non coincidenza dell’attivitàda loro in concreto svolta.2.1.1 Art. 316-bis c.p.Malversazione in danno dello Stato“Chiunque, estraneo al<strong>la</strong> P.A., avendo ottenuto dallo Stato o da altro ente pubblico o dalleComunità europee, contributi, sovvenzioni o finanziamenti destinati a favorire iniziative<strong>di</strong>rette al<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e o allo svolgimento <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> pubblico interesse, non lidestina alle predette finalità, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a quattro anni”.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> un reato comune, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui commissione non è richiesta una determinata qualificasoggettiva in capo al soggetto agente che deve comunque essere un soggetto estraneo al<strong>la</strong>Pubblica Amministrazione.59


Presupposto del<strong>la</strong> condotta è l’avvenuta erogazione ad un determinato soggetto, da parte <strong>di</strong>un ente pubblico, <strong>di</strong> sovvenzioni, contributi o finanziamenti:− a con<strong>di</strong>zioni più favorevoli <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> mercato;− in vista <strong>di</strong> un fine <strong>di</strong> pubblica utilità.I contributi e le sovvenzioni sono erogazioni a fondo <strong>per</strong>duto, che possono avere carattere<strong>per</strong>io<strong>di</strong>co od occasionale - “una tantum” -, misura fissa o determinata in base a parametrivariabili, natura vinco<strong>la</strong>ta all’“an” o al “quantum” o <strong>di</strong> pura <strong>di</strong>screzionalità; i finanziamentisono atti negoziali caratterizzati dall’obbligo <strong>di</strong> destinazione delle somme o <strong>di</strong> restituzione oda ulteriori e <strong>di</strong>versi oneri, come cessioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to a con<strong>di</strong>zioni vantaggiose <strong>per</strong> impieghideterminati, mutui agevo<strong>la</strong>ti o cessioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to aventi con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ripagamentopartico<strong>la</strong>rmente vantaggiose.La condotta criminosa si sostanzia nel<strong>la</strong> mancata destinazione delle risorse ottenute alleattività <strong>di</strong> pubblico interesse <strong>per</strong> le quali sono state concesse. Allo scopo <strong>di</strong> conferireall’illecito una <strong>di</strong>mensione realmente offensiva, si esclude <strong>la</strong> sua configurabilità anzituttonelle ipotesi in cui l’o<strong>per</strong>a o l’attività oggetto dell’erogazione sia stata comunque realizzata,in<strong>di</strong>pendentemente cioè dal suo compimento in tempi antecedenti l’erogazione ovvero dal<strong>di</strong>verso impiego delle somme eventualmente risparmiate. Di più, al fine <strong>di</strong> evitare <strong>la</strong>sovrapposizione del<strong>la</strong> fattispecie penale e <strong>di</strong> quelle civili e amministrative in tema <strong>di</strong>inadempimento, <strong>la</strong> sussistenza del reato va parimenti esclusa nei casi in cui il finanziamentosia stato utilizzato <strong>per</strong> finalità <strong>di</strong>verse ma comunque <strong>di</strong> interesse collettivo.Quanto all’elemento soggettivo, il dolo è generico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong> nondestinare le somme ricevute al<strong>la</strong> sod<strong>di</strong>sfazione delle finalità <strong>di</strong> pubblico interesse.Quanto al momento consumativo, il reato, in quanto condotta omissiva, si consuma al<strong>la</strong>scadenza del termine previsto nell’atto <strong>di</strong> erogazione.Considerazioni applicativeAllo stato <strong>la</strong> Società non ricorre a tali forme <strong>di</strong> erogazioni pubbliche e, conseguentemente, l’esposizione a tali aree <strong>di</strong> rischio è solo astrattamente ipotizzabile <strong>per</strong> il futuro. Percompletezza, esponiamo qui <strong>di</strong> seguito le occasioni <strong>di</strong> reato, i processi aziendali a rischio e lefunzioni / aree aziendali a rischio.Occasioni <strong>di</strong> reatoIndebito utilizzo o destinazione a scopi <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> erogazioni pubbliche (nazionali ecomunitarie, in forma <strong>di</strong> contributi, finanziamenti, mutui agevo<strong>la</strong>ti, altre erogazioni) ricevutedal<strong>la</strong> Società, ad esempio, <strong>per</strong> assunzioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale, <strong>per</strong> attività <strong>di</strong> formazione, <strong>per</strong>investimenti ambientali, <strong>per</strong> ricerca ed innovazione tecnologica, <strong>per</strong> adeguamento del<strong>la</strong>sicurezza o <strong>per</strong> a<strong>per</strong>tura <strong>di</strong> unità locali.Processi aziendali a rischio:Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti dal<strong>la</strong> normativa sul <strong>la</strong>voro;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti dal<strong>la</strong> normativa fiscale;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti da specifici ban<strong>di</strong>;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti <strong>per</strong> lo sviluppo <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> ricerca.Funzioni / Aree aziendali a rischio:Amministratore Delegato;Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Personale e Amministrazione e Finanza.60


2.1.2 Art. 316- ter c.pIndebita <strong>per</strong>cezione <strong>di</strong> erogazioni pubbliche in danno dello Stato o dell’UnioneEuropea“Salvo che il fatto costituisca il reato previsto dall’Art. 640-bis, chiunque me<strong>di</strong>antel’utilizzo o <strong>la</strong> presentazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni o documenti falsi o attestanti cose non vereovvero me<strong>di</strong>ante l’omissione <strong>di</strong> informazioni dovute, consegue indebitamente, <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong>altri, contributi, finanziamenti, mutui agevo<strong>la</strong>ti o altre erogazioni dello stesso tipo,comunque denominate, concessi o erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dalleComunità europee, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni. Quando <strong>la</strong> sommaindebitamente <strong>per</strong>cepita è pari o inferiore a lire settemilionisettecentoquaranticinquemi<strong>la</strong>si applica soltanto <strong>la</strong> sanzione amministrativa del pagamento <strong>di</strong> una somma <strong>di</strong> denaro da<strong>di</strong>eci a cinquanta milioni <strong>di</strong> lire. Tale sanzione non può comunque su<strong>per</strong>are il triplo delbeneficio conseguito.”FattispecieLa norma, introdotta dall’Art. 4 del<strong>la</strong> L. 29.09.00, n 300 (contenente <strong>la</strong> ratifica <strong>di</strong> alcuni Attiinternazionali) al fine <strong>di</strong> completare il preesistente sistema repressivo delle fro<strong>di</strong> contro gliinteressi statali e comunitari, introduce un reato comune <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui consumazione è richiestol’ottenimento <strong>di</strong> contributi, finanziamenti, mutui agevo<strong>la</strong>ti o altre erogazioni, me<strong>di</strong>antel’utilizzo o <strong>la</strong> presentazione <strong>di</strong> documentazione falsa, a nul<strong>la</strong> rilevando l’eventuale induzionein errore del soggetto passivo, ovvero <strong>la</strong> causazione <strong>di</strong> un danno (i quali rappresentano inveceelementi costitutivi del reato <strong>di</strong> cui all’Art. 640 c.p., <strong>per</strong> il quale ve<strong>di</strong> infra).Per <strong>la</strong> commissione del reato si richiede che le somme ricevute a titolo <strong>di</strong> contributo,finanziamento o sovvenzione non siano dovute, in quanto manchino gli estremi <strong>per</strong> poteraspirare o pretendere <strong>di</strong> ottenerle e quin<strong>di</strong> manchi <strong>la</strong> giustificazione <strong>di</strong> un pubblico interesse.In questo caso, contrariamente a quanto visto in merito al reato precedente (art. 316-bis), anul<strong>la</strong> rileva l’uso che venga fatto delle erogazioni, poiché il reato viene a realizzarsi nelmomento dell’ottenimento dei finanziamenti.Infine, va evidenziato che tale ipotesi <strong>di</strong> reato è residuale rispetto al<strong>la</strong> fattispecie del<strong>la</strong> truffaai danni dello Stato, nel senso che si configura solo nei casi in cui <strong>la</strong> condotta non integri gliestremi del<strong>la</strong> truffa ai danni dello Stato.Quanto all’elemento soggettivo, il dolo è generico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong>ottenere somme destinate a sod<strong>di</strong>sfare un pubblico interesse pur non avendo titolo arichiederle e ad ottenerle.Quanto al momento consumativo, il reato si consuma all’atto dell’ottenimento <strong>di</strong> erogazionipubbliche non dovute.Considerazioni applicativeVale quanto detto <strong>per</strong> l’art. 316-bis cod. pen.. Peraltro, il reato ha <strong>la</strong>titu<strong>di</strong>ne più ampia <strong>di</strong>quello ex art. 316-bis cod. pen. e può coinvolgere un numero maggiore <strong>di</strong> strutture e funzioni;inoltre lo specifico elemento oggettivo del reato (ottenimento <strong>di</strong> erogazione pubblica senzareale riferimento a concrete iniziative dell’impresa) fa sì che il reato stesso presenti scarsepossibilità <strong>di</strong> preventiva in<strong>di</strong>viduazione.Allo stato <strong>la</strong> Società non ricorre a tali forme <strong>di</strong> erogazioni pubbliche e, conseguentemente, <strong>la</strong>esposizione a tali aree <strong>di</strong> rischio non è concretamente ipotizzabile. Per completezza,esponiamo qui <strong>di</strong> seguito le occasioni <strong>di</strong> reato, i processi aziendali a rischio e le funzioni /aree aziendali a rischio.61


Occasioni <strong>di</strong> reato:Indebita <strong>per</strong>cezione <strong>di</strong> erogazioni pubbliche (nazionali e comunitarie, in forma <strong>di</strong> contributi,finanziamenti, mutui agevo<strong>la</strong>ti, sovvenzioni, altre erogazioni) ricevute <strong>per</strong> qualsiasi fine e inpartico<strong>la</strong>re a scopo <strong>di</strong> ricerca <strong>per</strong> l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> attività produttive (ad es. <strong>per</strong>ristrutturazioni <strong>di</strong> immobili o <strong>per</strong> adeguamento del<strong>la</strong> sicurezza) o <strong>per</strong> <strong>la</strong> assunzione oformazione del <strong>per</strong>sonale, ad es. me<strong>di</strong>ante presentazione <strong>di</strong> documenti o <strong>di</strong>chiarazioni nonveritiere od omissive.Processi aziendali a rischio:Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti dal<strong>la</strong> normativa sul <strong>la</strong>voro;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti dal<strong>la</strong> normativa fiscale;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti da specifici ban<strong>di</strong>;Gestione ed utilizzo <strong>di</strong> aiuti pubblici previsti <strong>per</strong> lo sviluppo <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong> ricerca.Funzioni / Aree aziendali a rischio:Amministratore Delegato;Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Personale e Amministrazione e Finanza.2.1.3 Art. 640 c.p comma 2 n.1Truffa ai danni dello Stato“Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri uningiusto profitto con altrui danno, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni e con <strong>la</strong>multa da lire centomi<strong>la</strong> a due milioni.La pena è del<strong>la</strong> reclusione da uno a cinque anni e del<strong>la</strong> multa da lire seicentomi<strong>la</strong> a tremilioni:1) se il fatto è commesso a danno dello stato o <strong>di</strong> altro ente pubblico o col pretesto <strong>di</strong>far esonerare taluno dal servizio militare;2) se il fatto è commesso ingenerando nel<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa il timore <strong>di</strong> un <strong>per</strong>icoloimmaginario o l’erroneo convincimento <strong>di</strong> dovere eseguire un or<strong>di</strong>ne dell’autorità.Il delitto è punibile a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa, salvo che ricorra taluna dellecircostanze previste dal capoverso precedente o altra circostanza aggravante”.FattispecieLa condotta del reato <strong>di</strong> truffa si sostanzia nell’indurre taluno (me<strong>di</strong>ante artifizi o raggiri) alcompimento <strong>di</strong> un atto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizione patrimoniale determinante un profitto <strong>per</strong> l’agente edun danno <strong>per</strong> <strong>la</strong> vittima.Il Decreto n. 231/01 considera <strong>la</strong> norma con esclusivo riguardo alle ipotesi aggravate <strong>di</strong> cui alcomma 2, n.1, ossia nel caso in cui il reato sia stato commesso in danno dello Stato o <strong>di</strong> altroente pubblico o dell’Unione Europea, ovvero nel caso (<strong>di</strong> scarso interesse <strong>per</strong> quanto quiinteressa) in cui sia stato compiuto con il pretesto <strong>di</strong> far esonerare taluno dal servizio militare.Pertanto, l’ipotesi <strong>di</strong> reato essenzialmente rilevante ai fini del <strong>Modello</strong> si configura nel casoin cui, <strong>per</strong> realizzare un ingiusto profitto, siano posti in essere degli artifici o raggiri tali daindurre in errore e da arrecare un danno allo Stato (oppure ad altro Ente Pubblico oall’Unione Europea). Tale reato può realizzarsi ad esempio nel caso in cui, nel<strong>la</strong>pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> documenti o dati <strong>per</strong> <strong>la</strong> partecipazione a procedure <strong>di</strong> gara, si forniscano62


al<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione informazioni non veritiere (ad esempio supportate dadocumentazione artefatta), al fine <strong>di</strong> ottenere l’aggiu<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> gara stessa.Il soggetto agente può essere senz’altro un soggetto o<strong>per</strong>ante <strong>per</strong> conto <strong>di</strong> un ente pubblicoeconomico.E’ stato tuttavia evidenziato dall’ABI che, in caso <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> un interesse pubblicistico daparte del soggetto agente, dovrebbe a rigore configurarsi, a seconda dei casi, il reato <strong>di</strong>pecu<strong>la</strong>to o <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> ufficio piuttosto che quello <strong>di</strong> truffa.Tuttavia è possibile immaginare che, nel<strong>la</strong> futura applicazione del<strong>la</strong> nuova normativa, al fine<strong>di</strong> estendere <strong>la</strong> responsabilità del singolo o<strong>per</strong>atore all’intera struttura organizzativa, <strong>la</strong>giurisprudenza potrà rilevare in alcuni casi l’esistenza <strong>di</strong> un concorso fra il reato <strong>di</strong> truffa equelli <strong>di</strong> pecu<strong>la</strong>to o <strong>di</strong> abuso <strong>di</strong> ufficio.Il concetto <strong>di</strong> “artifici” e quello <strong>di</strong> “raggiri” recano una partico<strong>la</strong>re qualificazione del<strong>la</strong>condotta fraudolenta: il primo esprime tra<strong>di</strong>zionalmente l’idea del<strong>la</strong> “messa in scena”,dell’“alterazione del<strong>la</strong> realtà”, insomma <strong>di</strong> una situazione apparente che non trova riscontronei fatti; il secondo rappresenta un “<strong>di</strong>scorso o ragionamento” destinato a creare un falsoconvincimento, ossia un “avvolgimento ingegnoso <strong>di</strong> parole” che, al contrario dell’artificionon <strong>la</strong>scia segno <strong>di</strong> caratterizzazione oggettiva, o<strong>per</strong>ando soltanto sul<strong>la</strong> psiche del soggettoingannato. Gli artifici e i raggiri, inoltre, debbono avere <strong>per</strong> effetto l’induzione in errore del<strong>la</strong>vittima. Il soggetto passivo dell’errore dev’essere <strong>per</strong>sona determinata, ma gli artifici e iraggiri possono essere anche rivolti “in incertam <strong>per</strong>sonam”: si pensi, ad es. al<strong>la</strong> pubblicitàfraudolenta. Soggetto passivo dell’inganno può essere <strong>per</strong>sona <strong>di</strong>versa da quel<strong>la</strong> che subisceil danno, purché si trovi in una situazione giuri<strong>di</strong>ca tale da poter compiere l’atto <strong>di</strong><strong>di</strong>sposizione patrimoniale. Per quanto riguarda il danno, è opinione comune che esso debbaavere natura patrimoniale e possa acquistare rilevanza sia sotto il profilo del danno emergentesia sotto quello del lucro cessante.Per quanto attiene all’elemento soggettivo, il dolo è (comunemente ritenuto) generico: tuttigli elementi oggetto del dolo devono quin<strong>di</strong> concretamente verificarsi <strong>per</strong>ché il reato si<strong>per</strong>fezioni, né <strong>la</strong> rappresentazione <strong>di</strong> uno qualsiasi <strong>di</strong> essi deve costituire motivo del<strong>la</strong>condotta dell’agente.Quanto al momento consumativo, il reato si considera consumato nel momento e nel luogo incui l’agente, a seguito dell’attività dolosa, consegue <strong>la</strong> materiale <strong>di</strong>sponibilità del beneoggetto del reato. L’assunzione da parte del soggetto passivo <strong>di</strong> una semplice obbligazionenon seguita dall’adempimento e dal corre<strong>la</strong>tivo acquisto del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità del<strong>la</strong> cosa da partedell’agente realizza <strong>la</strong> figura del<strong>la</strong> truffa tentata e non quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> truffa consumata.Considerazioni applicativeI reati sopra in<strong>di</strong>cati appaiono astrattamente ipotizzabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, con <strong>la</strong> precisazioneche, come detto, il reato interessa solo <strong>per</strong> <strong>la</strong> fattispecie <strong>di</strong> cui al n. 1 del secondo commadell’art. 640. Vale, in via <strong>di</strong> principio, quanto detto <strong>per</strong> <strong>la</strong> corruzione (v. artt. 318 e segg. cod.pen.).Occasioni <strong>di</strong> reatoa) Truffa in gare pubbliche o affidamenti <strong>di</strong>retti da parte <strong>di</strong> enti pubblici (es. ospedali,aziende sanitarie regionali, unità sanitarie locali) o, segnatamente, soggetti privatiqualificabili come Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico), ad es. me<strong>di</strong>ante produzione opre<strong>di</strong>sposizione agli enti pubblici o agli Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico <strong>di</strong> documenti odati informazioni non veritiere (ad esempio supportate da documentazione artefatta) <strong>per</strong><strong>la</strong> partecipazione a procedure <strong>di</strong> gara, al fine <strong>di</strong> ottenere l’aggiu<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> garastessa o al fine <strong>di</strong> evitare l’es<strong>per</strong>imento <strong>di</strong> gare pubbliche con conseguente affidamento<strong>di</strong>retto;b) truffa nell’attività <strong>di</strong> negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti con incaricati<strong>di</strong> pubblico servizio (es. me<strong>di</strong>ci) ad esempio me<strong>di</strong>ante produzione o pre<strong>di</strong>sposizione a63


tali soggetti <strong>di</strong> documenti o dati o informazioni non veritiere al fine <strong>di</strong> stipu<strong>la</strong>re contratti<strong>di</strong> fornitura;c) truffa nell’ottenimento <strong>di</strong> <strong>per</strong>messi <strong>per</strong> instal<strong>la</strong>re le macchine presso i <strong>la</strong>boratori degliospedali e delle richieste <strong>di</strong> autorizzazione al<strong>la</strong> pubblica amministrazione in caso <strong>di</strong>collegamento on line del<strong>la</strong> sede <strong>per</strong> <strong>la</strong> fornitura <strong>di</strong> assistenza tecnica remota;d) truffa con consapevole omissione o alterazione negli adempimenti contributivi,previdenziali, antiricic<strong>la</strong>ggio o antiterrorismo;e) truffa nel<strong>la</strong> trasmissione ad una struttura sanitaria <strong>di</strong> documentazione informativaconcernente un prodotto del<strong>la</strong> società che assicura determinate caratteristiche nel caso incui l’ente viene indotto ad acquistare un notevole quantitativo <strong>di</strong> tale prodotto ma lecaratteristiche si rive<strong>la</strong>no inesistenti;f) sovrafatturazione agli enti pubblici o agli incaricati <strong>di</strong> pubblico servizio sopramenzionati.Processi aziendali a rischio:Adempimenti Fiscali;Adempimenti Contributivi e Previdenziali;Partecipazione a procedure <strong>di</strong> gara d'appalto <strong>di</strong> enti pubblici (es. ospedali, aziende sanitarieregionali o locali) e <strong>di</strong> Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico;Negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti con incaricati <strong>di</strong> pubblico servizio (es.contratti <strong>di</strong> consulenza o <strong>di</strong> ricerca con me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> strutture sanitarie pubbliche);Richiesta <strong>di</strong> <strong>per</strong>messi, licenze ed autorizzazioni al<strong>la</strong> PA;Fatturazione attiva agli Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico.Funzioni/Aree a rischio:Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Amministratore Delegato;Personale e Amministrazione e Finanza;Marketing;Ven<strong>di</strong>te.2.1.4 Art. 640-bisTruffa aggravata <strong>per</strong> il conseguimento <strong>di</strong> erogazioni pubbliche“La pena è del<strong>la</strong> reclusione da uno a sei anni e si procede d’ufficio se il fatto <strong>di</strong> cui all’Art.640 riguarda contributi, finanziamenti, mutui agevo<strong>la</strong>ti ovvero altre erogazioni dello stessotipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, <strong>di</strong> altri enti pubblici odelle Comunità Europee”.FattispeciePer quanto concerne <strong>la</strong> fattispecie prevista dall’Art. 640-bis, si tratta <strong>di</strong> una truffa avente adoggetto erogazioni pubbliche finalizzate al<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e o allo svolgimento <strong>di</strong>attività <strong>di</strong> interesse pubblico.L’elemento <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzione fra tale reato e quello, già esaminato, <strong>di</strong> malversazione in dannodello Stato, è stato in<strong>di</strong>viduato dal<strong>la</strong> Giurisprudenza nel fatto che nel<strong>la</strong> malversazione <strong>la</strong>condotta punibile si sostanzia nel non aver destinato i fon<strong>di</strong> ottenuti alle finalità <strong>per</strong> le qualisono stati erogati, mentre in caso <strong>di</strong> truffa l’azione delittuosa consiste nell’essersi procuratocon frode (me<strong>di</strong>ante artifizi o raggiri) prestazioni alle quali non si avrebbe avuto <strong>di</strong>ritto, non64


ilevando <strong>la</strong> <strong>di</strong>fferente destinazione dei fon<strong>di</strong> a scopi <strong>di</strong>versi da quelli <strong>per</strong> i quali sono staticoncessi. (v. Cass. Pen., Sez. I 98/ 211494).La norma, introdotta dall’art. 22 del<strong>la</strong> legge 19 marzo 1990, n. 55, delinea, nonostante <strong>la</strong>formu<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> rubrica, una figura autonoma <strong>di</strong> reato e non una circostanza aggravantedel<strong>la</strong> comune truffa. Sua finalità è <strong>la</strong> prevenzione del<strong>la</strong> delinquenza <strong>di</strong> tipo mafioso e <strong>di</strong> altregravi forme <strong>di</strong> manifestazione <strong>di</strong> <strong>per</strong>icolosità sociale, in quanto si è rilevata l’insufficienzadei rime<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zionali contro l’abusiva captazione <strong>di</strong> sovvenzioni pubbliche.La condotta costitutiva del reato coincide con quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> truffa, dovendosi <strong>per</strong>altrosottolineare che un’interpretazione restrittiva delle nozioni <strong>di</strong> artifizi e <strong>di</strong> raggiri è suggeritada ragioni sistematiche, re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> necessaria coesistenza dell’art. 640-bis con <strong>la</strong> fattispecie<strong>di</strong> cui all’art. 2 del<strong>la</strong> legge 23 <strong>di</strong>cembre 1986, n. 898 (controlli sugli aiuti comunitari al<strong>la</strong>produzione dell’olio <strong>di</strong> oliva). Ne consegue l’irrilevanza sia del semplice mendacio nonqualificato da partico<strong>la</strong>ri condotte ingannatorie, sia dell’omissione <strong>di</strong> elementi rilevanti <strong>per</strong> ilconseguimento dell’erogazione.È in<strong>di</strong>fferente, oltre al<strong>la</strong> qualità del destinatario, lo scopo a cui tali attribuzioni sonofinalizzate. Soggetti eroganti possono essere, oltre allo Stato, altri enti pubblici o le Comunitàeuropee.Quanto ai precedenti, il fenomeno ha avuto un certo rilievo nelle fro<strong>di</strong> <strong>per</strong> l’ottenimento <strong>di</strong>sovvenzioni e contribuzioni comunitarie, specialmente nel settore agricolo.Considerazioni applicativeIl reato (delitto) è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società. Vale, in via <strong>di</strong> principio, quanto detto sub art640 cod. pen. e sub artt. 316-bis e 316ter cod. pen..2.1.5 Art. 640-terFrode informatica in danno dello Stato“Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento <strong>di</strong> un sistema informatico otelematico o intervenendo senza <strong>di</strong>ritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni oprogrammi contenuti in un sistema informatico o telematico ad esso <strong>per</strong>tinenti, procura asé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi atre anni e con <strong>la</strong> multa da lire centomi<strong>la</strong> a due milioni.La pena è del<strong>la</strong> reclusione da uno a cinque anni e del<strong>la</strong> multa da lire seicentomi<strong>la</strong> a tremilioni se ricorre una delle circostanze previste dal numero uno del secondo commadell’Art. 640, ovvero se il fatto è commesso con abuso del<strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atore delsistema.Il delitto è punibile a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa, salvo che ricorra una delle circostanze<strong>di</strong> cui al secondo comma o un’altra circostanza aggravante”.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> un partico<strong>la</strong>re tipo <strong>di</strong> truffa, introdotta dall’art. 10 del<strong>la</strong> legge 23 <strong>di</strong>cembre 1993,n. 547, nel<strong>la</strong> quale “<strong>la</strong> attività fraudolenta dell’agente investe non il soggetto passivo delreato, bensì il sistema informatico <strong>di</strong> <strong>per</strong>tinenza del medesimo, attraverso <strong>la</strong> manipo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong>detto sistema” (Cass. Pen., Sez. IV, 99/3065).La condotta punibile può consistere sia in un intervento volto ad a<strong>di</strong>bire il sistemainformatico a scopi <strong>di</strong>versi da quelli <strong>per</strong> i quali esso è stato destinato (alterazione delfunzionamento), sia nel manipo<strong>la</strong>rne arbitrariamente i contenuti (intervento su dati,informazioni e programmi), mentre <strong>la</strong> duplicazione è da considerarsi condotta tipica del reato<strong>di</strong> cui all’art. 615-ter cod. pen., potendo l’“intrusione informatica” sostanziarsi sia in unasemplice “lettura” dei dati, sia nel<strong>la</strong> “copiatura” degli stessi.65


Ai fini del<strong>la</strong> responsabilità ex Decreto n. 231, <strong>per</strong>altro, il fatto deve essere commesso indanno dello Stato o <strong>di</strong> altro ente pubblico.Quanto all’elemento soggettivo, il dolo è specifico e consiste nel<strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> alterare ilfunzionamento dei sistemi o <strong>di</strong> intervenire su dati, programmi, informazioni, con <strong>la</strong>previsione del profitto ingiusto e dell’altrui danno, senza che sia necessaria alcuna volontà <strong>di</strong>indurre altri in errore o <strong>di</strong> ingannare.Poiché sia integrata <strong>la</strong> circostanza aggravante dell’abuso del<strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atore delsistema, non rileva un’astratta qualifica del soggetto attivo, ma <strong>la</strong> legittimazione <strong>per</strong> motivi <strong>di</strong>prestazione d’o<strong>per</strong>a. Il partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong>svalore che fonda l’aggravamento <strong>di</strong> pena va rinvenutonel “tra<strong>di</strong>mento del<strong>la</strong> fiducia” riposta nel soggetto attivo da parte dell’ente o soggettodanneggiato.Quanto al momento consumativo, il reato si consuma con <strong>la</strong> realizzazione dell’ingiustoprofitto: in caso <strong>di</strong> ottenimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità elettronica <strong>di</strong> somme, essa coincide conl’accre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> queste presso l’ente che gestisce informaticamente i rapporti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>todell’agente e non con l’incasso materiale del denaro da parte <strong>di</strong> quest’ultimo.Considerazioni applicativeIl reato (delitto) interessa solo <strong>per</strong> <strong>la</strong> fattispecie <strong>di</strong> cui al secondo comma dell’art. 640-ter ed èastrattamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, anche in re<strong>la</strong>zione all’eventuale alterazione <strong>di</strong> flussi<strong>di</strong> informazioni e dati destinati agli Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico ovvero alle PubblicheAmministrazioni nell’ambito dei rapporti con esse.Vale al riguardo, in via <strong>di</strong> principio, quanto detto sub art. 640 cod. pen..Tuttavia, <strong>per</strong> quanto concerne gli strumenti <strong>di</strong> rilevazione e prevenzione, va sottolineato checontrolli e interventi che impe<strong>di</strong>scano utilizzazioni non consentite dei sistemi informativid’impresa devono essere compatibili con i limiti imposti dallo Statuto dei <strong>la</strong>voratori e dal<strong>la</strong><strong>di</strong>sciplina gius<strong>la</strong>voristica in genere.Occasioni <strong>di</strong> reatoa) Frode realizzata attraverso collegamenti telematici o trasmissione <strong>di</strong> dati su supportiinformatici a pubbliche Amministrazioni o ad enti pubblici, o ad Autorità <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza (ad es. invio <strong>di</strong> materiale <strong>per</strong> gare in forma elettronica <strong>di</strong>fforme dalleinformazioni ufficiali trasmesse in forma cartacea);b) Alterazione <strong>di</strong> registri informatici del<strong>la</strong> P.A. <strong>per</strong> far risultare esistenti con<strong>di</strong>zioniessenziali <strong>per</strong> <strong>la</strong> partecipazione a gare (iscrizione in albi, ecc.) ovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong>successiva produzione <strong>di</strong> documenti attestanti fatti e circostanze inesistenti o, ancora<strong>per</strong> mo<strong>di</strong>ficare dati fiscali / previdenziali <strong>di</strong> interesse dell’azienda (es. mod. 770), giàtrasmessi all’Amministrazione.Processi aziendali a rischio:Collegamenti telematici (in entrata e in uscita) o trasmissione <strong>di</strong> dati su supporti informatici aPubbliche Amministrazioni o ad enti pubblici o ad autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza <strong>per</strong> l’invio <strong>di</strong>materiale <strong>per</strong> gare e <strong>per</strong> adempimenti fiscali o societari.Funzioni / aree a rischio:Personale e Amministrazione e Finanza;Ven<strong>di</strong>te.2.1.6 Art. 317 c.p.Concussione66


“Il pubblico ufficiale o l’incaricato <strong>di</strong> pubblico servizio che, abusando del<strong>la</strong> sua qualità odei suoi poteri costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o a unterzo, denaro o altra utilità, è punito con <strong>la</strong> reclusione da quattro a do<strong>di</strong>ci anni”.FattispecieIn generale, il reato <strong>di</strong> concussione si realizza quando un pubblico ufficiale esercita, neiconfronti <strong>di</strong> un privato o <strong>di</strong> altro pubblico ufficiale, una pressione psichica (sotto forma <strong>di</strong>costrizione o induzione) tale da determinare nel soggetto passivo uno stato <strong>di</strong> soggezione(c.d. metus publicae potestatis).Il reato si ra<strong>di</strong>ca sui principi <strong>di</strong> buon andamento e <strong>di</strong> imparzialità del<strong>la</strong> PubblicaAmministrazione, vale a <strong>di</strong>re nel<strong>la</strong> esigenza che <strong>la</strong> condotta del pubblico funzionario siacorretta e imparziale, e aliena da vantaggi <strong>per</strong>sonali, <strong>per</strong> realizzare interessi e finalità del<strong>la</strong>Pubblica Amministrazione, nonché <strong>per</strong> rispettare il principio del<strong>la</strong> libertà <strong>di</strong>autodeterminazione del privato.Quanto al soggetto attivo del reato, l’art. 4 del<strong>la</strong> legge 26 aprile 1990, n. 86, ha al<strong>la</strong>rgato ilnovero dei possibili autori del reato, affiancando al pubblico ufficiale l’incaricato <strong>di</strong> pubblicoservizio, in senso specu<strong>la</strong>re a quanto previsto <strong>per</strong> <strong>la</strong> corruzione. In via <strong>di</strong> interpretazioneapplicativa, il reato può essere commesso anche da un funzionario <strong>di</strong> fatto e dal componente<strong>di</strong> un organo collegiale.Gli elementi oggettivi che, sommandosi, possono dar luogo al reato sono: l’abuso del<strong>la</strong>qualità o del potere, <strong>la</strong> costrizione o induzione, <strong>la</strong> promessa o dazione al soggetto attivo o adun terzo <strong>di</strong> denaro o altra utilità.L’abuso del<strong>la</strong> qualità consiste in una strumentalizzazione, da parte dell’agente, del<strong>la</strong> propriaqualifica soggettiva, in cui sia implicita <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> un esercizio dei poteri al fine <strong>di</strong>costringere o indurre altri all’indebito; l’abuso dei poteri consiste in qualsiasistrumentalizzazione dei poteri <strong>di</strong> cui è investito il pubblico funzionario (anche me<strong>di</strong>anteomissione, ritardo, ostruzionismo) al fine <strong>di</strong> costringere altri all’indebito. Entrambi sonopossibili ove si abbia almeno una competenza <strong>di</strong> fatto nell’agente, rispetto al maleminacciato, derivantegli dal<strong>la</strong> sua qualità pubblicistica. La costrizione è intesa come minaccia<strong>di</strong> un male o come violenza fisica che elimina <strong>la</strong> residua libertà <strong>di</strong> scelta del privato;l’induzione è intesa come attività <strong>di</strong> <strong>per</strong>suasione, convinzione o sug<strong>gestione</strong> o atteggiamento- e secondo alcuni anche inganno o frode - comunque atti ad influire sul<strong>la</strong> vittima. Inentrambi i casi si <strong>di</strong>scute se occorra anche il c.d. “metus publicae potestatis”, cioè <strong>la</strong>consapevolezza nel soggetto passivo del carattere “indebito” del<strong>la</strong> conseguente dazione opromessa e <strong>la</strong> sua consapevole soggezione.La dazione o promessa <strong>di</strong> denaro o altra utilità - anche non <strong>di</strong> natura economica (fino alle“prestazioni sessuali”) - devono essere in rapporto causale con <strong>la</strong> condotta abusiva delfunzionario e quin<strong>di</strong> rispondere ad una pretesa indebita <strong>di</strong> questo. Quanto all’elementosoggettivo, il dolo è generico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong> abusare del<strong>la</strong> qualità odei poteri connessi con <strong>la</strong> pubblica funzione, costringendo o inducendo altri all’indebito.Quanto al momento consumativo, il reato si consuma nel momento del<strong>la</strong> effettuazione del<strong>la</strong>promessa o, solo qualora sia imme<strong>di</strong>ata, del<strong>la</strong> dazione (<strong>la</strong> quale, se non imme<strong>di</strong>ata, è invecesolo un fatto successivo che appesantisce l’offesa subita dal privato), sempre che promessa odazione siano il risultato del<strong>la</strong> condotta costrittiva o induttiva del pubblico ufficiale.Considerazioni applicativeIl reato non appare ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società in considerazione del<strong>la</strong> sua qualità <strong>di</strong> soggetto<strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto privato non incaricato <strong>di</strong> pubblico servizio.2.1.7 Art. 318 c.p.Corruzione <strong>per</strong> un atto d’ufficio67


“Il pubblico ufficiale che, <strong>per</strong> compiere un atto del suo ufficio, riceve, <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> unterzo, in denaro o altra utilità una retribuzione che non gli è dovuta, o ne accetta <strong>la</strong>promessa, è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni.Se il pubblico ufficiale riceve <strong>la</strong> retribuzione <strong>per</strong> un atto d’ufficio da lui già compiuto, <strong>la</strong>pena è del<strong>la</strong> reclusione fino a un anno”.FattispecieL’elemento determinante, e che <strong>di</strong>stingue tra <strong>la</strong> concussione e <strong>la</strong> corruzione, è costituitodall’atteggiamento delle volontà rispettive del pubblico ufficiale e del privato e <strong>di</strong>conseguenza dal tipo <strong>di</strong> rapporto che si instaura tra i due soggetti: si ha infatti concussionequando il pubblico ufficiale strumentalizza <strong>la</strong> propria autorità e il proprio potere <strong>per</strong> coartare<strong>la</strong> volontà del soggetto, facendogli comprendere che non ha alternative rispetto al<strong>la</strong> richiesta,mentre si ha corruzione quando l’iniziativa è del privato, che si sforza <strong>di</strong> convincere ilpubblico ufficiale a sod<strong>di</strong>sfare le sue richieste.Soggetti attivi possono essere, oltre ad ogni pubblico ufficiale, anche l’amministratoregiu<strong>di</strong>ziario, il commissario governativo e il curatore fallimentare, qualora <strong>la</strong> retribuzionevenga corrisposta in riferimento al compimento <strong>di</strong> un determinato atto. Il reato si presentacome plurisoggettivo a struttura bi<strong>la</strong>terale, nel senso che richiede <strong>la</strong> contemporanea presenza<strong>di</strong> due soggetti specu<strong>la</strong>rmene o<strong>per</strong>anti secondo lo schema degli artt. 318-320 e dell’art. 321cod. pen..Il reato, sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zionale e consolidata interpretazione, si incentra su un rapportosinal<strong>la</strong>gmatico tra il pubblico ufficiale e il privato. È necessario che <strong>la</strong> prestazione da partedel pubblico ufficiale si riferisca ad un atto in<strong>di</strong>viduato o in<strong>di</strong>viduabile, cioè determinato nelcontenuto o quanto meno nel genere <strong>di</strong> atti da compiere, anche se suscettibile <strong>di</strong> specificarsiin una pluralità <strong>di</strong> atti non singo<strong>la</strong>rmente previsti. Al<strong>la</strong> luce <strong>di</strong> questa impostazione, l’utilitàdata o promessa nel<strong>la</strong> generica previsione <strong>di</strong> eventuali, futuri e imprecisati atti omissivi ocommissivi, al fine <strong>di</strong> ottenere <strong>la</strong> benevolenza del pubblico ufficiale, non costituisce elementoidoneo a integrare <strong>la</strong> corruzione; <strong>la</strong>ddove <strong>per</strong>ò le dazioni <strong>di</strong> denaro presentino caratteri <strong>di</strong><strong>per</strong>io<strong>di</strong>cità o <strong>di</strong> ripetizione nel tempo, può ravvisarsi al<strong>la</strong> base <strong>di</strong> esse l’impegno del pubblicoufficiale ad attivarsi in favore del privato ogni volta che ne ricorra l’opportunità o <strong>la</strong> necessitàe in tale comportamento-tipo va in<strong>di</strong>viduata <strong>la</strong> controprestazione oggetto dell’accordocorruttivo. Una recente giurisprudenza propone <strong>per</strong>ò una <strong>di</strong>versa soluzione, ritenendo che <strong>la</strong>mancata in<strong>di</strong>viduazione in concreto del singolo atto oggetto <strong>di</strong> corruzione non escluda il reatoqualora si accerti che <strong>la</strong> dazione del denaro sia stata effettuata in ragione delle funzioniesercitate dal soggetto e <strong>per</strong> compensarne i favori.Quanto all’elemento oggettivo, tra l’atto d’ufficio e l’utilità offerta o promessa devesussistere un rapporto <strong>di</strong> proporzione, che certamente è da escludere rispetto ai piccolidonativi d’uso (c.d. “munuscu<strong>la</strong>”).Tale con<strong>di</strong>zione viene talvolta negata dal<strong>la</strong> giurisprudenza, che ravvisa il reatoin<strong>di</strong>pendentemente dal<strong>la</strong> tenuità del<strong>la</strong> somma e dell’equilibrio tra l’atto <strong>di</strong> ufficio e <strong>la</strong>controprestazione del privato. La retribuzione deve essere indebita.Una questione partico<strong>la</strong>re si pone <strong>per</strong> i servizi straor<strong>di</strong>nari a cui il pubblico ufficiale non ètenuto, ad es. <strong>per</strong>ché resi fuori dell’orario <strong>di</strong> ufficio. Un orientamento giurisprudenzialeritiene che in tale ipotesi sia configurabile il reato qualora il pubblico ufficiale vengaremunerato in denaro. La retribuzione può essere ricevuta dal pubblico ufficiale “<strong>per</strong> sé o <strong>per</strong>un terzo”. Nel<strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> “terzo”, ovviamente, non rientra <strong>la</strong> Pubblica Amministrazione. Laricezione dell’utilità e l’accettazione del<strong>la</strong> promessa non richiedono alcuna forma partico<strong>la</strong>re.Quanto all’elemento soggettivo, il dolo è specifico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà delpubblico ufficiale <strong>di</strong> ricevere, <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> un terzo (ovviamente non <strong>la</strong> PubblicaAmministrazione), una retribuzione non dovuta <strong>per</strong> il compimento dell’atto <strong>di</strong> ufficio o <strong>la</strong>mera promessa <strong>di</strong> tale retribuzione comprendendone <strong>la</strong> finalità e <strong>la</strong> valenza retributiva.68


Non vi è corruzione se il pubblico ufficiale accetta <strong>di</strong> compiere l’atto non <strong>per</strong> unaretribuzione ma <strong>per</strong> amicizia, sentimento ecc.. È pacificamente riconosciuta l’in<strong>di</strong>pendenzadelle responsabilità del corrotto e del corruttore, potendo <strong>la</strong> responsabilità dell’uno essereesclusa <strong>per</strong> circostanze soggettive non o<strong>per</strong>anti nei confronti dell’altro.Il reato si consuma nel momento in cui il pubblico ufficiale accetta <strong>la</strong> promessa o riceve <strong>la</strong>retribuzione indebita. È pacifica, ai fini del<strong>la</strong> consumazione del reato, l’irrilevanzadell’effettivo compimento dell’atto.Merita in questa sede <strong>di</strong> accennare inoltre al<strong>la</strong> cd. corruzione (passiva) impropriasusseguente. Prevista dall’art. 318, secondo comma, essa si caratterizza, rispetto al<strong>la</strong> formaantecedente <strong>di</strong> cui all’art. 318, primo comma, <strong>per</strong> il già avvenuto compimento dell’attod’ufficio e <strong>per</strong> l’incriminazione del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> ricezione del denaro o dell’utilità e non anchedell’accettazione del<strong>la</strong> promessa.Considerazioni applicativeIl reato (delitto) è ampiamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, con vasta casistica.Occasioni <strong>di</strong> reato1. Nel caso del<strong>la</strong> Società in veste <strong>di</strong> corruttore:a) Pressioni, sollecitazioni in ogni tipo <strong>di</strong> rapporto, anche <strong>per</strong> via me<strong>di</strong>ata, conPubbliche Amministrazioni e Organismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto Pubblico, tito<strong>la</strong>ri del potere <strong>di</strong>assumere determinazioni favorevoli o sfavorevoli al<strong>la</strong> Società in re<strong>la</strong>zione a:i. adempimenti INPS, INAIL, Ispettorato del <strong>la</strong>voroii. gare pubbliche <strong>per</strong> appalti o forniture, affidamenti <strong>di</strong>retti;iii. attività <strong>di</strong> negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti con entipubblici (es. ospedali o strutture sanitarie pubbliche) o con Organismi <strong>di</strong>Diritto Pubblicoiv. ottenimento <strong>di</strong> concessioni, licenze, autorizzazioni, accre<strong>di</strong>tamenti;v. conciliazioni amministrative;b) dazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> denaro o riconoscimento <strong>di</strong> altri vantaggi in favore <strong>di</strong> Pubbliciufficiali stranieri <strong>di</strong> Paesi Membri del<strong>la</strong> Comunità Europea o <strong>di</strong> altri Stati esteri inre<strong>la</strong>zione a gare, erogazioni o ad altre prestazioni pubbliche;c) offerta <strong>di</strong> denaro o riconoscimento <strong>di</strong> altri vantaggi in favore <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atori sanitari,<strong>di</strong> professionisti o <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci che o<strong>per</strong>ano alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> strutture sanitariepubbliche in re<strong>la</strong>zione ai rapporti <strong>di</strong> fornitura <strong>di</strong> beni e servizi;d) offerta ad un <strong>di</strong>pendente del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione o ad un incaricato <strong>di</strong>pubblico servizio (es. me<strong>di</strong>co) <strong>di</strong> partecipare a congressi fittizi o dazione <strong>di</strong> regalipreziosi in cambio dell'adozione presso <strong>la</strong> struttura sanitaria <strong>di</strong> appartenenza, <strong>di</strong>un determinato prodotto del<strong>la</strong> società;e) stipu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> un contratto <strong>di</strong> ricerca fittizio con il primario <strong>di</strong> una strutturaospedaliera come corrispettivo <strong>per</strong> ottenere <strong>la</strong> dazione presso <strong>la</strong> strutturaospedaliera <strong>di</strong> un determinato prodotto del<strong>la</strong> società;f) offerta <strong>di</strong> denaro o altre utilità ad autorità giu<strong>di</strong>ziarie <strong>per</strong> il tramite <strong>di</strong> propri legaliinterni o <strong>di</strong> consulenti legali esterni.In tutte le soprain<strong>di</strong>cate ipotesi, si precisa che dovrà comunque essere sotteso un <strong>di</strong>fferenteinteresse del<strong>la</strong> Società, quale, ad esempio, accrescere i rapporti contrattuali con un cliente o,ottenere consulenze favorevoli al<strong>la</strong> conclusione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni e dunque ad un incrementodell’attività del<strong>la</strong> Società.Processi aziendali a rischio:69


Partecipazione a procedure <strong>di</strong> gara o affidamento <strong>di</strong>retto con enti pubblici (es. ospedali ostrutture sanitarie pubbliche) o con Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico;Attività <strong>di</strong> negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione ed esecuzione <strong>di</strong> contratti con enti pubblici (es.ospedali o strutture sanitarie pubbliche) o con Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico;Attività <strong>di</strong> scelta dei consulenti e <strong>gestione</strong> dei rapporti con gli stessi in re<strong>la</strong>zione ai rapporticon le pubbliche amministrazioni, enti pubblici o Organismi <strong>di</strong> Diritto Pubblico;Presi<strong>di</strong>o dei proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari;Richiesta <strong>di</strong> <strong>per</strong>messi, licenze ed autorizzazioni al<strong>la</strong> PA;Gestione <strong>di</strong> liberalità destinate al<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione (es. a favore delle strutturesanitarie pubbliche);Omaggi;Campionamenti;Gestione <strong>di</strong> congressi e convegni.Funzioni aziendali a rischio:Amministratore Delegato;Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Amministrazione e Finanza;Ven<strong>di</strong>te;Marketing.2.1.8 Art. 319 c.p.Corruzione <strong>per</strong> un atto contrario ai doveri d’ufficio“Il pubblico ufficiale, che, <strong>per</strong> omettere o ritardare o <strong>per</strong> aver omesso o ritardato un attodel suo ufficio, ovvero <strong>per</strong> compiere o <strong>per</strong> aver compiuto un atto contrario ai doveri <strong>di</strong>ufficio, riceve, <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta <strong>la</strong> promessa, èpunito con <strong>la</strong> reclusione da due a cinque anni.”FattispeciePer atto <strong>di</strong> ufficio si intende ogni concreto esercizio <strong>di</strong> funzioni da parte del pubblico ufficialeidoneo a produrre conseguenze giuri<strong>di</strong>che, anche interinali e provvisorie, compresa <strong>la</strong> stessacondotta omissiva se suscettibile <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare una situazione giuri<strong>di</strong>ca preesistente.In conformità all’assenza del<strong>la</strong> corruzione (antecedente), fondata sul mercimonio dellefunzioni, è necessario che <strong>la</strong> condotta abbia ad oggetto un concreto atto <strong>di</strong> ufficio. Per <strong>la</strong>sussistenza del reato è sufficiente <strong>la</strong> competenza generica dell’agente, derivante dal<strong>la</strong> suaappartenenza all’ufficio o all’organo preposto al compimento dell’atto, quando essa implichi<strong>la</strong> concreta possibilità <strong>di</strong> influire positivamente sul<strong>la</strong> formazione e manifestazione del<strong>la</strong>volontà del<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione, in qualsiasi fase del re<strong>la</strong>tivo proce<strong>di</strong>mento.Quanto all’elemento soggettivo, il dolo è specifico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong>ricevere, <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> un terzo, una dazione o promessa <strong>di</strong> denaro o altra utilità <strong>per</strong> omettere oritardare un atto <strong>di</strong> ufficio o <strong>per</strong> compiere un atto contrario ai doveri <strong>di</strong> ufficio.La giurisprudenza ha ricompreso nel<strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> pubblico ufficiale il componente <strong>di</strong> uncomitato istituito dal<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione <strong>per</strong> fornire elementi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio in vistadell’emanazione <strong>di</strong> un decreto ministeriale su una partico<strong>la</strong>re materia. Pertanto <strong>la</strong> ricezioneda parte del suddetto soggetto <strong>di</strong> denaro o <strong>di</strong> altre utilità date da privati <strong>per</strong> sostenereall’interno dell’organo una tesi a loro favorevole, integra gli estremi del reato <strong>di</strong> corruzione<strong>per</strong> atto contrario ai doveri <strong>di</strong> ufficio <strong>per</strong>ché, pur godendo i componenti dei comitati nominatidal<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione <strong>di</strong> completa libertà nell’espressione delle loro tesi, essi sono70


sempre tenuti al rispetto dei doveri <strong>di</strong> fedeltà allo Stato, e quin<strong>di</strong> all’imparzialità ed onestàche tutti i pubblici ufficiali debbono sempre osservare. I pareri da loro manifestati sonosindacabili <strong>per</strong> accertarne <strong>la</strong> rispondenza ai detti doveri, <strong>la</strong> cui vio<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> denaro o altrocompenso costituisce illecito penale.Considerazioni applicativeIl reato (delitto) è ampiamente ipotizzabile <strong>per</strong> La Società.Vale quanto detto sub art. 318 cod. pen..2.1.9 Art. 319-bis c.p.Circostanze aggravanti“La pena è aumentata se il fatto <strong>di</strong> cui all’art. 319 ha <strong>per</strong> oggetto il conferimento <strong>di</strong>pubblici impieghi o stipen<strong>di</strong> o pensioni o <strong>la</strong> stipu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> contratti nei quali siainteressata l’amministrazione al<strong>la</strong> quale il pubblico ufficiale appartiene”.FattispecieLa norma, introdotta dall’art. 8 del<strong>la</strong> legge 26 aprile 1990, n. 86, prevede in una fattispecieautonoma le circostanze aggravanti già contenute nel previgente art. 319 e sanciscel’inasprimento sanzionatorio non <strong>per</strong> <strong>la</strong> verificazione del risultato bensì <strong>per</strong> l’oggettodell’accordo criminoso. In riferimento al<strong>la</strong> stipu<strong>la</strong>zione dei contratti, è necessario, <strong>per</strong> unverso, che <strong>la</strong> Pubblica Amministrazione ne sia “parte” in senso sostanziale e, <strong>per</strong> altro verso,che il pubblico ufficiale sia inserito all’interno del<strong>la</strong> struttura amministrativa interessata,mentre non è necessario che l’accordo abbia come oggetto l’intervento del funzionariocorrotto nel<strong>la</strong> fase del<strong>la</strong> stipu<strong>la</strong>zione del contratto: è ammissibile dunque ipotizzarel’aggravante in caso <strong>di</strong> attività destinate ad inserirsi nell’iter del proce<strong>di</strong>mento finalizzato al<strong>la</strong>stipu<strong>la</strong>zione.Considerazioni applicativeIl reato (delitto) è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Vale quanto detto sub art. 319 cod. pen., con esclusivo riferimento al<strong>la</strong> partecipazione a garepubbliche indette da enti pubblici (es. ospedali o strutture sanitarie pubbliche) e al<strong>la</strong>stipu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> contratti con l’Organismo <strong>di</strong> Diritto Pubblico / l’Amministrazione al<strong>la</strong> qualeappartiene il pubblico ufficiale.2.1.10 Art. 319-ter c.p.Corruzione in atti giu<strong>di</strong>ziari“Se i fatti in<strong>di</strong>cati agli articoli 318 e 319 sono commessi <strong>per</strong> favorire o danneggiare unaparte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione datre a otto anni.Se dal fatto deriva l’ingiusta condanna <strong>di</strong> taluno al<strong>la</strong> reclusione non su<strong>per</strong>iore a cinqueanni, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da quattro a do<strong>di</strong>ci anni; se deriva l’ingiusta condanna <strong>di</strong>taluno al<strong>la</strong> reclusione su<strong>per</strong>iore a cinque anni o all’ergastolo, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione dasei a venti anni”.71


FattispecieLa norma, introdotta dall’art. 9 del<strong>la</strong> legge 26 aprile 1990, n. 86, ha elevato a fattispecieautonoma le previgenti circostanze aggravanti ex art. 319, commi secondo, n. 2, e terzo, cod.pen.. L’innovazione o<strong>per</strong>a nel senso <strong>di</strong> specificare il bene tute<strong>la</strong>to, che riveste unaconfigurazione autonoma in considerazione del<strong>la</strong> peculiarità degli interessi coinvolti e del<strong>la</strong>esigenza <strong>di</strong> una tute<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>re in tema <strong>di</strong> correttezza dell’esercizio delle funzionigiu<strong>di</strong>ziarie.Quanto all’elemento oggettivo, in conformità dei <strong>la</strong>vori preparatori o del<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione, <strong>la</strong>norma costituisce non una circostanza aggravante ad effetto speciale bensì un reatoautonomo. Il primo comma prevede un inasprimento del<strong>la</strong> pena quando, “<strong>per</strong> favorire odanneggiare una parte in un processo”, sia commesso uno dei fatti in<strong>di</strong>cati negli artt. 318 o319 cod. pen.. La previgente circostanza ex art. 319, secondo comma, n. 2, cod. pen. siconfigurava, come conseguenza dell’attività del pubblico funzionario, e determinava unasituazione che poteva oggettivamente considerarsi come un aiuto o un danno <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte <strong>di</strong>un processo, anche se non necessariamente concretizzatosi in una condanna; <strong>la</strong> norma attualeinvece, non o<strong>per</strong>a alcuna <strong>di</strong>stinzione né richiede <strong>la</strong> verificazione <strong>di</strong> un evento.Risulta fonte <strong>di</strong> <strong>per</strong>plessità il prevalente orientamento dottrinale che esclude l’integrazionedel reato in presenza <strong>di</strong> fatti <strong>di</strong> corruzione impropria. In conformità delle intenzioni dellegis<strong>la</strong>tore e del<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione, deve infatti riconoscersi che <strong>la</strong> norma è stata costruita inmodo da tute<strong>la</strong>re <strong>la</strong> correttezza dell’esercizio delle funzioni giu<strong>di</strong>ziarie, impedendonequalsiasi mercimonio anche rispetto a fatti non produttivi <strong>di</strong> un ingiusto danno o favore;d’altra parte, non è da trascurare come <strong>la</strong> <strong>di</strong>screzionalità insita nelle decisioni del giu<strong>di</strong>cespesso impe<strong>di</strong>sca <strong>di</strong> tracciare il confine tra provve<strong>di</strong>menti “giusti” e “ingiusti”.Il destinatario del favore o del danno deve essere <strong>la</strong> “parte processuale”, cioè il soggetto cheha proposto <strong>la</strong> domanda ovvero colui nei confronti del quale <strong>la</strong> domanda è stata proposta. Nelprocesso penale, tale qualifica spetta non solo all’imputato, al pubblico ministero, al<strong>la</strong> partecivile, al responsabile civile e al civilmente obbligato <strong>per</strong> l’ammenda, ma anche all’indagatoe al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa dal reato.Rispetto al<strong>la</strong> previsione del comma 2, <strong>per</strong> <strong>la</strong> sua configurabilità è necessaria l’inflizione <strong>di</strong>una pena comunque più grave <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> che avrebbe dovuto irrogarsi, risultandoeccessivamente restrittiva sia <strong>la</strong> tesi che richiede una sentenza irrevocabile, sia <strong>la</strong> tesi chepostu<strong>la</strong> <strong>la</strong> condanna <strong>di</strong> un’innocente.Quanto all’elemento soggettivo, il reato <strong>di</strong> cui al primo comma richiede un dolo specifico. Ilreato <strong>di</strong> cui al secondo comma è aggravato dall’evento, il quale ultimo è posto a caricodell’agente come semplice conseguenza del<strong>la</strong> sua condotta.Quanto al momento consumativi, il reato <strong>di</strong> cui al primo comma si consuma come lefattispecie <strong>di</strong> corruzione ex artt. 318 e 319 cod. pen.. Le ipotesi <strong>di</strong> cui al secondo commaassumono invece come evento l’inflizione dell’ingiusta condanna.Considerazioni applicativeIl reato è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Occasioni <strong>di</strong> reatod) Ogni ipotesi <strong>di</strong> contenzioso giu<strong>di</strong>ziario nel quale si inseriscano fattispecie <strong>di</strong>corruzione <strong>per</strong> atto d’ufficio o <strong>di</strong> corruzione <strong>per</strong> atto contrario a doveri d’ufficio;e) erogazione <strong>di</strong> corrispettivi, in tutto o in parte fittizi, a legali o altri consulenti incontatto con organi giu<strong>di</strong>ziari.Processi aziendali a rischio:Stipu<strong>la</strong>zione e <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> contratti con legali e altri consulenti in contatto con organigiu<strong>di</strong>ziari;72


Gestione dei rapporti con i legali del<strong>la</strong> società o <strong>di</strong> eventuali controparti in controversiegiu<strong>di</strong>ziarie;Gestione dei contenziosi e controversie giu<strong>di</strong>ziarie <strong>di</strong> qualsiasi genere, grado o giuris<strong>di</strong>zionenei quali sia coinvolta a qualsiasi titolo <strong>la</strong> Società.Funzioni e aree aziendali a rischio:Tutte le aree e funzioni che possano decidere il ricorso alle vie giu<strong>di</strong>ziarie e/o sostenere <strong>la</strong><strong>gestione</strong> del contenzioso, con partico<strong>la</strong>re riguardo a quelle aree o a quei soggetti che possanoavere rapporti, <strong>di</strong>retti o in<strong>di</strong>retti, con organi giu<strong>di</strong>ziari, quali:Amministratore delegato;Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Personale e Amministrazione e Finanza;Ven<strong>di</strong>te.2.1.11 Art. 320 c.p.Corruzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sona incaricata <strong>di</strong> pubblico servizio“Le <strong>di</strong>sposizioni dell’art. 319 si applicano anche all’incaricato <strong>di</strong> un pubblico servizio;quelle <strong>di</strong> cui all’art. 318 si applicano anche al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona incaricata <strong>di</strong> un pubblico servizioqualora rivesta <strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> impiegato.In ogni caso le pene sono ridotte in misura non su<strong>per</strong>iore a un terzo”.FattispecieLa norma prevede un reato autonomo il cui soggetto attivo può essere, <strong>per</strong> <strong>la</strong> corruzioneimpropria, <strong>di</strong> cui all’art. 319 cod. pen., solo l’incaricato <strong>di</strong> un pubblico servizio che riveste <strong>la</strong>qualità <strong>di</strong> pubblico impiegato e, <strong>per</strong> <strong>la</strong> corruzione propria, <strong>di</strong> cui all’art. 318 cod. pen, ogniincaricato <strong>di</strong> un pubblico servizio.Considerazioni applicativeIl reato è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società. Vale quanto detto sub artt. 318 e 319 cod. pen..2.1.12 Art. 321 c.p.Pene <strong>per</strong> il corruttore“Le pene stabilite nel primo comma dell’Art. 318, nell’Art. 319, nell’Art. 319 bis, nell’art.319 ter e nell’Art. 320 in re<strong>la</strong>zione alle suddette ipotesi degli articoli 318 e 319, si applicanoanche a chi dà o promette al pubblico ufficiale o all’incaricato <strong>di</strong> un pubblico servizio ildenaro o altra utilità”.FattispecieIl privato deve dare o promettere denaro o altra utilità al pubblico ufficiale o all’incaricato <strong>di</strong>pubblico servizio affinché questi compia un atto del suo ufficio o un atto contrario ai doveri<strong>di</strong> ufficio ovvero al fine <strong>di</strong> compensarlo <strong>per</strong> il compimento dell’atto contrario ai doveri <strong>di</strong>ufficio. La dazione o <strong>la</strong> promessa non richiedono alcuna forma partico<strong>la</strong>re e devono esseredeterminate o determinabili. Il reato non si configura se <strong>la</strong> condotta del privato resta ignota alpubblico ufficiale o all’incaricato <strong>di</strong> pubblico servizio. Al contrario, <strong>per</strong> <strong>la</strong> sussistenza delreato a carico del corruttore, qualora sia certo il concorso del funzionario corrotto, è73


irrilevante che questi resti ignoto o che il medesimo sia o non sia conosciuto enominativamente identificato o designato <strong>per</strong> grado e mansioni.Quanto all’elemento soggettivo, il dolo è specifico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong>compensare il pubblico ufficiale o l’incaricato <strong>di</strong> pubblico servizio con doni o promesse <strong>per</strong> ilcompimento dell’atto <strong>di</strong> ufficio o contrario ai doveri <strong>di</strong> ufficio. Le responsabilità del corrottoe del corruttore sono in<strong>di</strong>pendenti.Considerazioni applicativeIl reato (delitto) è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società. Vale quanto detto sub artt. 318, 319, 319-bis,319-ter e 320 cod. pen..2.1.13 Art. 322 c.p.Istigazione al<strong>la</strong> corruzione“Chiunque offre o promette denaro o altra utilità non dovuti ad un pubblico ufficiale o adun incaricato <strong>di</strong> un pubblico servizio che riveste <strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> pubblico impiegato, <strong>per</strong>indurlo compiere un atto del suo ufficio, soggiace, qualora l’offerta o <strong>la</strong> promessa non siaaccettata, al<strong>la</strong> pena stabilita nel primo comma dell’Art. 318, ridotta ad un terzo.Se l’offerta o <strong>la</strong> promessa è fatta <strong>per</strong> indurre un pubblico ufficiale o un incaricato <strong>di</strong>pubblico servizio ad omettere o ritardare un atto del suo ufficio, ovvero a fare un attocontrario ai suoi doveri, il colpevole soggiace, qualora l’offerta o <strong>la</strong> promessa non siaaccettata, al<strong>la</strong> pena stabilita nell’art. 319 ridotta ad un terzo.La pena <strong>di</strong> cui al primo comma si applica a pubblico ufficiale o all’incaricato <strong>di</strong> unpubblico servizio che riveste <strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> pubblico impiegato che sollecita una promessa odazione <strong>di</strong> denaro o altra utilità da parte <strong>di</strong> un privato <strong>per</strong> le finalità in<strong>di</strong>cate all’Art. 318.La pena <strong>di</strong> cui al secondo comma si applica al pubblico ufficiale o all’incaricato <strong>di</strong>pubblico servizio che sollecita una promessa o dazione <strong>di</strong> denaro o altra utilità da parte <strong>di</strong>un privato <strong>per</strong> le finalità in<strong>di</strong>cate dall’Art. 319”.FattispecieLa condotta consiste nell’offrire o promettere a un pubblico ufficiale o ad un incaricato <strong>di</strong>pubblico servizio denaro o altra utilità <strong>per</strong> indurlo a compiere un atto <strong>di</strong> ufficio o contrario aidoveri dell’ufficio, qualora l’offerta o <strong>la</strong> promessa non venga accettata.Quanto all’elemento soggettivo, il dolo è specifico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà,rispettivamente, <strong>di</strong> indurre il pubblico funzionario al compimento dell’atto conforme ocontrario ai doveri <strong>di</strong> ufficio ovvero <strong>di</strong> sollecitare <strong>la</strong> dazione o promessa <strong>di</strong> denaro odell’utilità <strong>per</strong> il compimento dell’atto conforme o contrario ai doveri <strong>di</strong> ufficio.Quanto al momento consumativo, si tratta <strong>di</strong> un reato <strong>di</strong> mera condotta, che si consuma,rispettivamente, con l’offerta o promessa dell’utilità ovvero con <strong>la</strong> sollecitazione del<strong>la</strong>promessa o dazione, che ovviamente non devono essere accettate.Considerazioni applicativeIl reato (delitto) è ampiamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società. Vale quanto detto sub artt. 318,319, 319-ter e 320 cod. pen..2.1.14 Art. 322 bis c.p.Pecu<strong>la</strong>to, concussione, corruzione e istigazione al<strong>la</strong> corruzione <strong>di</strong> membri <strong>di</strong>organi delle Comunità europee e <strong>di</strong> funzionari delle Comunità europee o <strong>di</strong> Statiesteri74


“Le <strong>di</strong>sposizioni degli articoli 314, 316, da 317 a 320 e 322, terzo e quarto comma, siapplicano anche: 1) ai membri del<strong>la</strong> Commissione delle Comunità europee, delPar<strong>la</strong>mento europeo, del<strong>la</strong> Corte <strong>di</strong> Giustizia e del<strong>la</strong> Corte dei conti delle Comunitàeuropee; 2) ai funzionari e agli agenti assunti <strong>per</strong> contratto a norma dello statuto deifunzionari delle Comunità europee o del regime applicabile agli agenti delle Comunitàeuropee; 3) alle <strong>per</strong>sone comandate dagli Stati membri o da qualsiasi ente pubblico oprivato presso le Comunità europee, che esercitino funzioni corrispondenti a quelle deifunzionari o agenti delle Comunità europee; 4) ai membri e agli addetti a enti costituitisul<strong>la</strong> base dei Trattati che istituiscono le Comunità europee; 5) a coloro che, nell’ambito <strong>di</strong>altri Stati membri dell’Unione europea, svolgono funzioni o attività corrispondenti a quelledei pubblici ufficiali e degli incaricati <strong>di</strong> un pubblico servizio.Le <strong>di</strong>sposizioni degli articoli 321 e 322, primo e secondo comma, si applicano anche se ildenaro o altra utilità è dato, offerto o promesso: 1) alle <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nel primo commadel presente articolo; 2) a <strong>per</strong>sone che esercitano funzioni o attività corrispondenti a quelledei pubblici ufficiali e degli incaricati <strong>di</strong> un pubblico servizio nell’ambito <strong>di</strong> altri Statiesteri o organizzazioni pubbliche internazionali, qualora il fatto sia commesso <strong>per</strong>procurare a sé o ad altri un indebito vantaggio in o<strong>per</strong>azioni economiche internazionali.Le <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nel primo comma sono assimi<strong>la</strong>te ai pubblici ufficiali, qualoraesercitino funzioni corrispondenti, e agli incaricati <strong>di</strong> un pubblico servizio negli altri casi.FattispecieLa norma, introdotta dall’art. 3, comma 1, del<strong>la</strong> legge 29 settembre 2000, n. 300, estendetaluni delitti contro <strong>la</strong> Pubblica Amministrazione anche, e correttamente, ad una serie <strong>di</strong>soggetti che, pur non rientrando nel<strong>la</strong> sfera dell’Amministrazione italiana, si connettono conquesta in virtù del<strong>la</strong> loro posizione nell’ambito delle Comunità europee o in altri Statimembri dell’Unione europea o in virtù <strong>di</strong> collegamenti internazionali. V. <strong>per</strong>tanto artt. 317,318, 319, 319-bis, 319-ter e 322 cod. pen..Considerazioni applicativeSalvo il pecu<strong>la</strong>to e <strong>la</strong> concussione, i delitti sono ipotizzabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Per corruzione e istigazione al<strong>la</strong> corruzione vale quanto detto, rispettivamente, sub art. 317cod. pen., sub artt. 318, 319, 319-bis e 319-ter cod. pen., sub art. 322 cod. pen..75


2.2. Sintesi delle attività sensibili nel<strong>la</strong> SocietàL’analisi dei processi aziendali del<strong>la</strong> Società, svolta nel corso dell’e<strong>la</strong>borazione del <strong>Modello</strong>,ha consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le attività nel cui ambito potrebbero astrattamente esserrealizzate le fattispecie <strong>di</strong> reato richiamate dagli articoli 24 e 25 del d.lgs. 231/2001.E’ opportuno <strong>di</strong>stinguere tra attività sensibili e attività strumentali a quelle sensibili.Le attività sensibili sono quelle il cui compimento è corre<strong>la</strong>to al rischio <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> unreato rilevante in considerazione del<strong>la</strong> sussistenza <strong>di</strong> rapporti o contatti <strong>di</strong>retti tra <strong>la</strong> Società e<strong>la</strong> pubblica amministrazione.Le attività strumentali sono quelle il cui compimento è <strong>di</strong> supporto alle attività sensibili, invia propedeutica o esecutiva.In tutte le attività suddette, le funzioni primariamente coinvolte nelle re<strong>la</strong>tive o<strong>per</strong>azionisono quelle del<strong>la</strong> Amministrazione e Finanza /Risorse Umane, del Marketing e del<strong>la</strong> funzioneVen<strong>di</strong>te, che riportano all’Amministratore Delegato.2.2.1 Attività sensibiliLe attività sensibili in<strong>di</strong>viduate sono le seguenti:1. redazione e/o presentazione delle domande volte all’ottenimento da parte del<strong>la</strong>Società <strong>di</strong> erogazioni pubbliche (nazionali e/o comunitarie, in forma <strong>di</strong> contributi,finanziamenti, sovvenzioni etc.);2. <strong>gestione</strong> e destinazione <strong>di</strong> contributi/sovvenzioni/finanziamenti concessi da EntiPubblici a favore del<strong>la</strong> Società;3. <strong>gestione</strong> delle domande e dei rapporti con soggetti pubblici <strong>per</strong> l'ottenimento <strong>di</strong>autorizzazioni e licenze e altri provve<strong>di</strong>menti amministrativi <strong>per</strong> l'esercizio delleattività aziendali;4. negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti e/o convenzioni con <strong>la</strong> PubblicaAmministrazione anche attraverso <strong>la</strong> partecipazione a procedure ad evidenzapubblica (a<strong>per</strong>te, negoziate o ristrette) o affidamenti <strong>di</strong>retti da parte <strong>di</strong> enti pubblici(es. ospedali, aziende sanitarie regionali e unità sanitarie locali);5. negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione ed esecuzione <strong>di</strong> contratti con <strong>la</strong> PubblicaAmministrazione o altri enti i cui <strong>di</strong>pendenti possano qualificarsi come pubbliciufficiali o incaricati <strong>di</strong> pubblico servizio;6. <strong>gestione</strong> rapporti con autorità <strong>di</strong> pubblica sicurezza o altre autorità pubbliche nelnormale svolgimento <strong>di</strong> attività aziendali (es. Enti Pubblici Locali, Ministeri,Autorità Militari);7. <strong>gestione</strong> dei rapporti con Autorità Pubbliche <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o Rego<strong>la</strong>mentazione (es.Autorità Garante <strong>per</strong> <strong>la</strong> Concorrenza e il Mercato; Consob; Banca d’Italia, UIC,Ministeri; Autorità Garante <strong>per</strong> <strong>la</strong> protezione dei dati <strong>per</strong>sonali);8. attività re<strong>la</strong>tiva agli adempimenti INPS, INAIL, Ispettorato del <strong>la</strong>voro;9. <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> software <strong>di</strong> soggetti pubblici o forniti da terzi <strong>per</strong> conto <strong>di</strong> soggettipubblici e collegamenti telematici (in entrata e in uscita) o trasmissione <strong>di</strong> dati susupporti informatici a soggetti pubblici – in partico<strong>la</strong>re <strong>per</strong> l’invio <strong>di</strong> materiale <strong>per</strong> legare e in materia societaria e fiscale;10. <strong>gestione</strong> dei rapporti con pubblici ufficiali stranieri <strong>di</strong> paesi membri del<strong>la</strong> ComunitàEuropea o <strong>di</strong> altri Stati Esteri in re<strong>la</strong>zione a gare, <strong>per</strong>messi licenze e autorizzazioni osovvenzioni;11. <strong>gestione</strong> dei rapporti con pubblici ufficiali stranieri <strong>di</strong> paesi membri del<strong>la</strong> ComunitàEuropea o <strong>di</strong> altri Stati Esteri in re<strong>la</strong>zione a controlli;12. <strong>gestione</strong> dei contenziosi e controversie giu<strong>di</strong>ziarie <strong>di</strong> qualsiasi genere, grado ogiuris<strong>di</strong>zione nei quali sia coinvolta a qualsiasi titolo <strong>la</strong> società;76


13. <strong>gestione</strong> degli omaggi e delle spese <strong>di</strong> rappresentanza / <strong>gestione</strong> delle erogazioniliberali destinate al<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione (es. a favore delle strutture sanitariepubbliche);14. <strong>gestione</strong> dell’attività <strong>di</strong> supporto e re<strong>la</strong>tivi adempimenti in caso <strong>di</strong> ispezioni everifiche da parte del<strong>la</strong> P.A., anche in materia fiscale (es. Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza);15. <strong>gestione</strong> e <strong>di</strong>stribuzione dei campioni <strong>di</strong> prodotti (anche nell’ambito del servizio <strong>di</strong>ritiro e spe<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong>agnostici);16. negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti con incaricati <strong>di</strong> pubblicoservizio (es. contratti <strong>di</strong> consulenza o <strong>di</strong> ricerca con me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> strutture sanitariepubbliche);17. <strong>gestione</strong> dei congressi e convegni.Con riferimento al<strong>la</strong> attività n. 1, 2, 10 e 11 si ritiene opportuno precisare che le stesse sonostate mantenute nell’elenco, anche se in seguito all’effettuazione delle interviste con le<strong>per</strong>sone chiave è emerso che <strong>la</strong> Società non svolge tali attività. La decisione è motivata dalfatto che, sebbene tali attività non risultino attualmente svolte in concreto, ben potrebbeesserlo nell’ambito dell’attività del<strong>la</strong> Società, <strong>la</strong> quale si è organizzata <strong>per</strong> gestire taleeventualità.2.2.2 Attività strumentaliLe attività strumentali in<strong>di</strong>viduate sono le seguenti:1. <strong>gestione</strong> dei flussi finanziari in entrata ed in uscita;2. <strong>gestione</strong>, ricezione e/o movimentazione <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> denaro ovvero altre risorsefinanziarie provenienti dai clienti del<strong>la</strong> Società;3. <strong>gestione</strong> dell’attività re<strong>la</strong>tiva ad azioni <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti insoluti;4. <strong>gestione</strong> dei rapporti con consulenti in materia tecnico-finanziaria, legale o altro tipo;5. selezione e <strong>gestione</strong> dei rapporti con imprese fornitrici <strong>di</strong> beni e servizi del<strong>la</strong> società;6. selezione e assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>pendente (ivi compreso <strong>per</strong>sonale appartenentealle categorie protette o <strong>la</strong> cui assunzione è agevo<strong>la</strong>ta);7. selezione e <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> agenti /procacciatori d’affari /interme<strong>di</strong>ari e col<strong>la</strong>boratori chesvolgono ruoli analoghi;8. <strong>gestione</strong> dei rapporti con i legali del<strong>la</strong> società o <strong>di</strong> eventuali controparti incontroversie giu<strong>di</strong>ziarie;9. utilizzazione e impiego <strong>di</strong> beni del<strong>la</strong> Società a scopo <strong>di</strong> pubblicità esponsorizzazione.2.3. Standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali re<strong>la</strong>tivi a soggetti che intrattengono rapporti con<strong>la</strong> pubblica amministrazioneGli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali da applicare in re<strong>la</strong>zione a soggetti che intrattengonorapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione sono i seguenti:A<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> intrattenere rapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione in autonomia:nessun soggetto può intrattenere rapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione da solo eliberamente. A tale fine:−−Presenza <strong>di</strong> almeno un’altra <strong>per</strong>sona <strong>di</strong> pari livello organizzativo: deveessere presente almeno un’altra <strong>per</strong>sona <strong>di</strong> pari livello nelle fasi piùimportanti del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva attività (ad es. Trattative, accor<strong>di</strong> contrattuali,transazioni, ispezioni o au<strong>di</strong>zioni, accertamenti, etc.).Report: devono esistere report/verbali dettagliati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione77


−o atto <strong>di</strong> procedura ed inviati al su<strong>per</strong>iore gerarchico.Procura: il soggetto che firma atti nei confronti del<strong>la</strong> P.A. deve esserelegittimato a ciò in forza <strong>di</strong> poteri <strong>di</strong> rappresentanza risultanti da attopubblico o soggetto a pubblicità ai sensi <strong>di</strong> legge (ad es. iscritto nel registrodelle imprese).B<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> accesso a risorse finanziarie in autonomia: il soggetto che intrattienerapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione non può da solo e liberamente accedere allerisorse finanziarie e autorizzare <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> pagamento. A tale fine:−−−−Autorizzazione formale: deve esistere una autorizzazione formalizzata al<strong>la</strong>spesa/conferimento dell'incarico, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli e responsabilità.Procedura multifunzionale: deve esistere una procedura che preveda ilcoinvolgimento <strong>di</strong> altri soggetti e/o funzioni <strong>per</strong> <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> pagamento.Report: devono esistere report <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci sull'utilizzo <strong>di</strong> risorse finanziariecon motivazioni e beneficiari, inviati al livello gerarchico su<strong>per</strong>iore earchiviati.Documentazione: devono esistere documenti giustificativi delle speseeffettuate/incarichi conferiti con motivazione, attestazione <strong>di</strong> inerenza econgruità, approvati dal su<strong>per</strong>iore gerarchico e archiviati.C<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> conferimento <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> consulenza o simi<strong>la</strong>ri in autonomia: ilsoggetto che intrattiene rapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione non può da solo eliberamente conferire incarichi <strong>di</strong> consulenza/prestazioni professionali né stipu<strong>la</strong>recontratti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione. A tale fine:−−−−Autorizzazione formale: deve esistere una autorizzazione formalizzata alconferimento dell'incarico, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli e responsabilità.Lista <strong>di</strong> fornitori: l'incarico deve essere conferito sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> una lista <strong>di</strong>fornitori / consulenti / professionisti, gestita dall’unità competente.L'inserimento / eliminazione dal<strong>la</strong> lista deve essere basato su criteri oggettivi.L'in<strong>di</strong>viduazione all'interno del<strong>la</strong> lista deve essere motivata e documentata.Report: devono esistere report <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci sugli incarichi conferiti conmotivazioni e nominativi, inviati al livello gerarchico su<strong>per</strong>iore e archiviati.Documentazione: devono esistere documenti giustificativi degli incarichiconferiti con motivazione, attestazione <strong>di</strong> inerenza e congruità, approvati dalsu<strong>per</strong>iore gerarchico e archiviati.D<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità in autonomia: il soggetto che intrattiene rapporti con<strong>la</strong> pubblica amministrazione non può da solo e liberamente concedere qualsivogliautilità. A tale fine:−−−Autorizzazione formale: deve esistere un’autorizzazione formalizzata aconferire utilità.Elenco degli omaggi: gli omaggi devono essere selezionati da un elencogestito dal servizio competente e, comunque, da soggetto <strong>di</strong>verso da quelloche intrattiene rapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione.Lista dei fornitori: gli eventuali fornitori delle utilità devono essere sceltiall'interno <strong>di</strong> una lista gestita dal servizio acquisti. L'inserimento /eliminazione dei fornitori dal<strong>la</strong> lista deve essere basato su criteri oggettivi.L'in<strong>di</strong>viduazione, all'interno del<strong>la</strong> lista, del fornitore del<strong>la</strong> singo<strong>la</strong> utilità deveessere motivata e documentata.78


−−Report: devono esistere report <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci sulle spese <strong>per</strong> <strong>la</strong> concessione <strong>di</strong>utilità, con motivazioni e nominativi/beneficiari, inviati al livello gerarchicosu<strong>per</strong>iore e archiviati.Documentazione: devono esistere documenti giustificativi delle speseeffettuate <strong>per</strong> <strong>la</strong> concessione <strong>di</strong> utilità con motivazione, attestazione <strong>di</strong>inerenza e congruità, approvati dal su<strong>per</strong>iore gerarchico e archiviati.E<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale in autonomia: il soggetto che intrattiene rapporticon <strong>la</strong> pubblica amministrazione non può da solo e liberamente procedere adassunzioni <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale.−−−−Autorizzazione: deve esistere un’autorizzazione formalizzata all’assunzione<strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale.Procedure: devono esistere procedure con criteri oggettivi <strong>di</strong> selezione deican<strong>di</strong>dati.Report: devono esistere report <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci sulle assunzioni e sulle modalità <strong>di</strong>selezione inviati all’unità competente.Documentazione: devono esistere documenti giustificativi delle assunzionieffettuate.F<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> concedere in autonomia prodotti/servizi a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse da quellestandard: il soggetto che intrattiene rapporti con <strong>la</strong> pubblica amministrazione non puòda solo e liberamente concedere prodotti/servizi a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse da quellestandard. A tale fine:− Autorizzazione: deve esistere un’autorizzazione formalizzata al<strong>la</strong>concessione <strong>di</strong> prodotti/servizi a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse da quelle standard.− Report: devono esistere report <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci sui prodotti/servizi concessi acon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse da quelle standard, con l’in<strong>di</strong>cazione dei soggetti ai qualisono stati concessi e del<strong>la</strong> motivazione, inviati al livello gerarchico su<strong>per</strong>ioree archiviati.− Documentazione: devono esistere documenti giustificativi deiprodotti/servizi concessi a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>verse da quelle standard conmotivazione, approvati dal su<strong>per</strong>iore gerarchico e archiviati.2.4 Altri standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> specialiQui <strong>di</strong> seguito vengono in<strong>di</strong>cati gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali <strong>per</strong> ciascuna delle attivitàsensibili e strumentali sopra in<strong>di</strong>viduate.2.4.1 Attività sensibili1. redazione e/o presentazione delle domande volte all’ottenimento da parte del<strong>la</strong>Società <strong>di</strong> erogazioni pubbliche (nazionali e/o comunitarie, in forma <strong>di</strong>contributi, finanziamenti, sovvenzioni etc.);2. <strong>gestione</strong> e destinazione <strong>di</strong> contributi/sovvenzioni/finanziamenti concessi da EntiPubblici a favore del<strong>la</strong> Società.I controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:− Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura che preveda: i) il coinvolgimento<strong>di</strong> più funzioni aziendali nel<strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> domande inviate a soggettipubblici, ii) poteri <strong>di</strong> firma congiunta <strong>per</strong> le richieste all’ente erogante, iii)modalità <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> dei contributi/finanziamenti, iv) il coinvolgimento <strong>di</strong> più79


−−−−−funzioni aziendali nel<strong>la</strong> ren<strong>di</strong>contazione sull’utilizzo del finanziamento, v)modalità <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> delle eventuali verifiche da parte degli enti erogatori.Segregazione: è necessaria <strong>la</strong> segregazione <strong>di</strong> funzioni tra chi propone <strong>la</strong>richiesta <strong>di</strong> un finanziamento agevo<strong>la</strong>to, chi effettua lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattibilità <strong>per</strong>valutare <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> accedere al finanziamento, chi raccoglie e pre<strong>di</strong>spone <strong>la</strong>documentazione necessaria <strong>per</strong> <strong>la</strong> richiesta e chi approva e sottoscrive <strong>la</strong>richiesta.Controlli preventivi: (i) effettuazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità <strong>per</strong> <strong>la</strong> verifica delpossesso dei requisiti richiesti dal<strong>la</strong> legge <strong>per</strong> l'ottenimento del finanziamento;controlli sul<strong>la</strong> documentazione allegata al<strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong> finanziamento al fine <strong>di</strong>garantire <strong>la</strong> completezza, accuratezza e veri<strong>di</strong>cità dei dati comunicati al<strong>la</strong> PA.Ruoli/Responsabilità: l’attribuzione formale <strong>di</strong> poteri interni/responsabilità (es.attraverso deleghe <strong>di</strong> funzione e <strong>di</strong>sposizioni/comunicazioni organizzative) deveessere fatta verso i soggetti che istituzionalmente intrattengono tali rapporti consoggetti pubblici.Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sonolegittimati ad intrattenere rapporti con gli enti pubblici eroganti. Esclusioneesplicita nel sistema delle procure del<strong>la</strong> “richiesta <strong>di</strong> denaro o altra utilità aterzi”.Monitoraggio <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co: monitoraggio <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co dei progetti co<strong>per</strong>ti dafinanziamenti pubblici allo scopo <strong>di</strong> garantire il <strong>per</strong>sistere delle con<strong>di</strong>zioni inbase alle quali è stato ottenuto il finanziamento.3. <strong>gestione</strong> delle domande e dei rapporti con soggetti pubblici <strong>per</strong> l'ottenimento <strong>di</strong>autorizzazioni e licenze e altri provve<strong>di</strong>menti amministrativi <strong>per</strong> l'esercizio delleattività aziendali.I controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:− Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle richieste <strong>di</strong>licenze /autorizzazioni che preveda: (i) segregazione delle funzioni aziendalicoinvolte, (ii) definizione <strong>di</strong> ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti; (iii)modalità <strong>di</strong> archiviazione del<strong>la</strong> documentazione rilevante.− Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sono legittimatiad intrattenere rapporti con gli enti deputati al ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> licenze o autorizzazioni.− Documentazione: deve esistere adeguata documentazione delle attività econservazione del<strong>la</strong> stessa in apposito archivio con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re o<strong>di</strong>struggere arbitrariamente i documenti archiviati.− Ruoli/Responsabilità: l’attribuzione formale <strong>di</strong> poteri interni/responsabilità (es.attraverso deleghe <strong>di</strong> funzione e <strong>di</strong>sposizioni/comunicazioni organizzative) deveavvenire solo ai soggetti che istituzionalmente intrattengono tali rapporti con <strong>la</strong>P.A..− Attività preventiva: formalizzazione dei contatti avuti con <strong>la</strong> PA,preliminarmente al<strong>la</strong> richiesta dell'autorizzazione (richiesta <strong>di</strong> chiarimenti,verifiche ispettive propedeutiche all’ottenimento dell’autorizzazione).− Segregazione: segregazione <strong>di</strong> funzioni tra chi pre<strong>di</strong>spone <strong>la</strong> documentazionenecessaria <strong>per</strong> <strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong> una autorizzazione/licenza, chi <strong>la</strong> control<strong>la</strong> e chisottoscrive <strong>la</strong> richiesta.− Controlli preventivi: controlli sul<strong>la</strong> documentazione allegata al<strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong>licenza/autorizzazione al fine <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong> completezza, accuratezza e veri<strong>di</strong>citàdei dati comunicati al<strong>la</strong> PA.80


− Monitoraggio <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co: monitoraggio <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co volto a garantire il <strong>per</strong>sisteredelle con<strong>di</strong>zioni in base alle quali è stata ottenuta l'autorizzazione e <strong>la</strong> tempestivacomunicazione al<strong>la</strong> PA <strong>di</strong> eventuali cambiamenti.− Scadenziario: monitoraggio tramite appositi scadenzari delleautorizzazioni/licenze ottenute al fine <strong>di</strong> richiedere il rinnovo delle stesse nelrispetto dei termini <strong>di</strong> legge.4. negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti e/o convenzioni con <strong>la</strong>Pubblica Amministrazione anche attraverso <strong>la</strong> partecipazione a procedure adevidenza pubblica (a<strong>per</strong>te, negoziate o ristrette) o affidamenti <strong>di</strong>retti da parte <strong>di</strong>enti pubblici (es. ospedali, aziende sanitarie regionali e unità sanitarie locali);5. negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione ed esecuzione <strong>di</strong> contratti con <strong>la</strong> PubblicaAmministrazione o altri enti i cui <strong>di</strong>pendenti possano qualificarsi come pubbliciufficiali o incaricati <strong>di</strong> pubblico servizio (es. me<strong>di</strong>ci).I controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:− Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> partecipazione e <strong>gestione</strong> <strong>di</strong>contratti pubblici: i) il coinvolgimento <strong>di</strong> più funzioni aziendali nel<strong>la</strong>pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> offerte inviate a soggetti pubblici, in funzione delle re<strong>la</strong>tivecompetenze, ii) poteri <strong>di</strong> firma congiunta <strong>per</strong> <strong>la</strong> firma dei contratti pubblici, iii)formalizzazione delle verifiche necessarie <strong>per</strong> determinare l’ammissibilità del<strong>la</strong>Società al<strong>la</strong> gara; iv) accesso ristretto al<strong>la</strong> documentazione inerente a contrattipubblici alle sole <strong>per</strong>sone che ne abbiano necessità in considerazione delle lorofunzioni aziendali, v) <strong>controllo</strong> formale dei provve<strong>di</strong>menti pubblici <strong>di</strong>affidamento con il contenuto delle offerte; vi) costante monitoraggio da partedelle funzioni aziendali interessate, dei prezzi praticati al<strong>la</strong> pubblicaamministrazione.− Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sono legittimatiad intrattenere rapporti con gli enti pubblici aggiu<strong>di</strong>catori. Esclusione esplicitanel sistema delle procure del<strong>la</strong> “richiesta <strong>di</strong> denaro o altra utilità a terzi”.− Limiti <strong>di</strong> autorizzazione: le fasi del processo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta devono essereapprovate secondo uno schema che definisca i livelli autorizzativi sul<strong>la</strong> basedelle caratteristiche economiche/tecniche del progetto.− Controlli preventivi: (i) effettuazione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fattibilità <strong>per</strong> <strong>la</strong> verifica delpossesso dei requisiti richiesti dal<strong>la</strong> legge <strong>per</strong> l’affidamento del contratto;controlli sul<strong>la</strong> documentazione allegata alle offerte al fine <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong>completezza, accuratezza e veri<strong>di</strong>cità dei dati comunicati al<strong>la</strong> PA.− Verifica <strong>di</strong> conformità: verifica del<strong>la</strong> conformità tra il materiale promozionalefornito dal<strong>la</strong> Società e le caratteristiche in<strong>di</strong>cate nell’offerta presentata dal<strong>la</strong>stessa.− Ruoli/Responsabilità: l’attribuzione formale <strong>di</strong> poteri interni/responsabilità (es.attraverso deleghe <strong>di</strong> funzione e <strong>di</strong>sposizioni/comunicazioni organizzative) deveessere fatta verso i soggetti che istituzionalmente intrattengono tali rapporti consoggetti pubblici.− Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sono legittimatiad intrattenere rapporti con gli enti pubblici eroganti. Esclusione esplicita nelsistema delle procure del<strong>la</strong> “richiesta <strong>di</strong> denaro o altra utilità a terzi”.− Accesso ristretto: accesso ristretto a determinati soggetti aziendali, chiaramenteidentificati, al sistema informatico utilizzato <strong>per</strong> <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione dell'offerta <strong>di</strong>gara, al fine <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re manipo<strong>la</strong>zioni dei dati da trasmettere all'Ente appaltante.81


−−−Coerenza delle offerte: <strong>controllo</strong> formale <strong>di</strong> conformità delle con<strong>di</strong>zioni e deitermini del<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> aggiu<strong>di</strong>cazione a quanto previsto in fase <strong>di</strong> approvazionedelle offerte.Segregazione: definizione delle responsabilità dei soggetti coinvolti nel processo<strong>di</strong> partecipazione alle gare pubbliche (approvazione ed l'invio all'Ente del<strong>la</strong>documentazione necessaria ai fini del<strong>la</strong> definizione delle Offerte; definizione deiprezzi; rappresentanza del<strong>la</strong> società nei contatti <strong>di</strong>retti con l'Ente appaltante- es.a<strong>per</strong>tura delle buste) nel rispetto del principio <strong>di</strong> segregazione delle funzioni.Monitoraggio <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co: da parte delle funzioni aziendali interessate, delleofferte economiche re<strong>la</strong>tive alle gare/trattative private, nonché delle offerte, e suitrend dei prezzi praticati.6. <strong>gestione</strong> rapporti con autorità <strong>di</strong> pubblica sicurezza o altre autorità pubblichenel normale svolgimento <strong>di</strong> attività aziendali (es. Enti Pubblici Locali, Agenziadelle Entrate, Ministeri, Autorità Militari);7. <strong>gestione</strong> dei rapporti con Autorità Pubbliche <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza o Rego<strong>la</strong>mentazione(es. Autorità Garante <strong>per</strong> <strong>la</strong> Concorrenza e il Mercato; Banca d’Italia, UIC,Ministeri; Autorità Garante <strong>per</strong> <strong>la</strong> protezione dei dati <strong>per</strong>sonali).Si vedano gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> cui alle attività sub punto n. 11.Con partico<strong>la</strong>re riferimento ai rapporti con le autorità fiscali, valgono i seguenti ulterioristandard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali:−−−−Monitoraggio dell'evoluzione del piano normativo <strong>di</strong> riferimento, effettuato conil supporto <strong>di</strong> consulenti esterni, al fine <strong>di</strong> garantire l'adeguamento alle nuoveleggi in materia fiscale.Sistemi <strong>di</strong> doppio <strong>controllo</strong> preventivo e successivo <strong>per</strong> verificare <strong>la</strong>correttezza del calcolo delle imposte ed approvazione formale del<strong>la</strong>documentazione a supporto.Monitoraggio costante attraverso uno scadenzario degli adempimenti <strong>di</strong> legge,al fine <strong>di</strong> evitare ritar<strong>di</strong> e imprecisioni nel<strong>la</strong> presentazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni e/odocumenti fiscali.C<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> <strong>di</strong> rispetto del co<strong>di</strong>ce etico e del modello del<strong>la</strong> Società, al fine <strong>di</strong>sanzionare eventuali comportamenti/condotte contrari ai principi etici, dainserirsi nel contratto con le società esterna che supportano l'aziendanell'espletamento degli adempimenti fiscali.8. attività re<strong>la</strong>tiva agli adempimenti INPS, INAIL, Ispettorato del <strong>la</strong>voro.I controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei trattamentiprevidenziali del <strong>per</strong>sonale che preveda: i) segregazione delle funzioni coinvolte,ii) definizione <strong>di</strong> ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti, iii) modalità <strong>di</strong>archiviazione del<strong>la</strong> documentazione rilevante.Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sono legittimatiad intrattenere rapporti con soggetti appartenenti al<strong>la</strong> Pubblica Amministrazioneo, comunque, con soggetti qualificabili come “pubblici”.9. <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> software <strong>di</strong> soggetti pubblici o forniti da terzi <strong>per</strong> conto <strong>di</strong> soggettipubblici e collegamenti telematici (in entrata e in uscita) o trasmissione <strong>di</strong> datisu supporti informatici a soggetti pubblici – in partico<strong>la</strong>re <strong>per</strong> l’invio <strong>di</strong>materiale <strong>per</strong> le gare e in materia societaria e fiscale.82


I controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:− Autenticazione ai sistemi: è richiesta l’autenticazione in<strong>di</strong>viduale degli utentitramite log in e password od altro sistema <strong>di</strong> autenticazione sicura.− Sistema <strong>di</strong> autorizzazione alle o<strong>per</strong>azioni eseguibili sui dati: deve essereprevisto un sistema <strong>di</strong> autorizzazione (profili <strong>di</strong> utilizzo) <strong>per</strong> l'esecuzione <strong>di</strong>o<strong>per</strong>azioni sui dati o <strong>per</strong> limitare <strong>la</strong> visibilità ad un sottoinsieme dei dati stessi.− Liste <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>: devono essere <strong>di</strong>sponibili liste <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> del <strong>per</strong>sonaleabilitato all'accesso ai sistemi, nonché le autorizzazioni specifiche dei <strong>di</strong>versiutenti o categorie <strong>di</strong> utenti, nel caso in cui sia previsto un sistema <strong>di</strong>autorizzazione.− Obblighi degli utenti: devono esistere procedure che definiscono gli obblighidegli utenti nell'utilizzo dei sistemi informatici.− Poteri: deve essere attribuito esclusivamente al servizio competente <strong>la</strong> facoltà <strong>di</strong>cancel<strong>la</strong>re dati, liste <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> ed archivi. Il servizio deve assicurare <strong>la</strong>tracciabilità delle re<strong>la</strong>tive o<strong>per</strong>azioni.− Altre misure <strong>di</strong> protezione: devono essere documentate le principali misure <strong>di</strong>protezione adottate ai sensi dell’Allegato B del d. lgs. 296/03 (politica <strong>di</strong>aggiornamento dell'antivirus, misure <strong>di</strong> back up, <strong>di</strong>saster recovery ecc.).− Change management: deve esistere una procedura <strong>di</strong> Change Management <strong>per</strong>il tracciamento e <strong>la</strong> documentazione del<strong>la</strong> manutenzione dei sistemi, basati su treambienti segregati (Sviluppo/Quality/Produzione).10. <strong>gestione</strong> dei rapporti con pubblici ufficiali stranieri <strong>di</strong> paesi membri del<strong>la</strong>Comunità Europea o <strong>di</strong> altri Stati Esteri in re<strong>la</strong>zione a gare, <strong>per</strong>messi licenze eautorizzazioni o sovvenzioni;11. <strong>gestione</strong> dei rapporti con pubblici ufficiali stranieri <strong>di</strong> paesi membri del<strong>la</strong>Comunità Europea o <strong>di</strong> altri Stati Esteri in re<strong>la</strong>zione a controlli.I controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:− Procedura: deve esistere una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei rapporti con talisoggetti che preveda: (i) segregazione delle funzioni aziendali coinvolte, (ii)definizione <strong>di</strong> ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti; (iii) modalità <strong>di</strong>archiviazione del<strong>la</strong> documentazione rilevante.− Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sonolegittimati ad intrattenere rapporti con tali soggetti.− Documentazione: deve esistere adeguata documentazione delle attività econservazione del<strong>la</strong> stessa in apposito archivio con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re o<strong>di</strong>struggere arbitrariamente i documenti archiviati.− Ruoli/Responsabilità: l’attribuzione formale <strong>di</strong> poteri interni/responsabilità (es.attraverso deleghe <strong>di</strong> funzione e <strong>di</strong>sposizioni/comunicazioni organizzative) deveessere fatta a soggetti che istituzionalmente intrattengono tali rapporti con isoggetti pubblici.− Motivazione: ciascun rapporto con tali soggetti deve avvenire sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> unagiustificazione documentata.− Reporting: obbligo <strong>di</strong> riferire <strong>per</strong> iscritto al su<strong>per</strong>iore gerarchico su quantoemerso nel corso dei contatti/riunioni avuti e sulle informazioni rilevantiacquisite presso tali soggetti.83


12. <strong>gestione</strong> dei contenziosi e controversie giu<strong>di</strong>ziarie <strong>di</strong> qualsiasi genere, grado ogiuris<strong>di</strong>zione nei quali sia coinvolta a qualsiasi titolo <strong>la</strong> società.I controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−−−−−−Procedura: deve esistere una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei contenziosi giu<strong>di</strong>zialie stragiu<strong>di</strong>ziali che preveda: (i) segregazione delle funzioni aziendali coinvolte,(ii) definizione <strong>di</strong> ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti; (iii) modalità <strong>di</strong>archiviazione del<strong>la</strong> documentazione rilevante.Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sono legittimatiad intrattenere rapporti con l’Autorità Giu<strong>di</strong>ziaria (<strong>di</strong> qualsiasi genere, grado egiuris<strong>di</strong>zione.Documentazione: deve esistere adeguata documentazione delle attività econservazione del<strong>la</strong> stessa in apposito archivio con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re o<strong>di</strong>struggere.Tariffario: adozione ed utilizzo <strong>di</strong> un tariffario standard <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione delcompenso da corrispondere ai consulenti legali.Reporting: obbligo <strong>di</strong> reporting <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co sull'andamento delle cause in corso daparte dei consulenti legali.Monitoraggio: monitoraggio interno sullo status dei contenziosi e reporting almanagement aziendale, re<strong>la</strong>tivo anche alle spese sostenute e da sostenere.Verifica del<strong>la</strong> prestazione: evidenza documentale del <strong>controllo</strong> sul<strong>la</strong>prestazione ricevuta e sulle spese addebitate, prima del benestare al pagamento,al fine <strong>di</strong> verificare <strong>la</strong> conformità al contratto.13. <strong>gestione</strong> degli omaggi e delle spese <strong>di</strong> rappresentanza / <strong>gestione</strong> delle erogazioniliberali destinate al<strong>la</strong> Pubblica Amministrazione (es. a favore delle strutturesanitarie pubbliche).I controlli standard specifici sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:− Richiesta del<strong>la</strong> pubblica amministrazione a ricevere erogazioni liberali: deveesistere una richiesta scritta del<strong>la</strong> pubblica amministrazione al ricevimento <strong>di</strong> taleerogazione.− Mo<strong>di</strong>co valore: gli omaggi devono essere <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>co valore e comunque tali danon poter essere interpretati come finalizzati ad acquisire favori o vantaggi inmodo improprio o indebito.− Report: re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca sulle spese <strong>per</strong> <strong>la</strong> concessione <strong>di</strong> omaggi, conmotivazioni e nominativi dei beneficiari, inviati al livello gerarchico su<strong>per</strong>iore,comunicati all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza e archiviati.− Elenco degli omaggi: gli omaggi devono sempre selezionati/acquistati sul<strong>la</strong> base<strong>di</strong> un elenco gestito dal<strong>la</strong> funzione competente e, comunque, da soggetto <strong>di</strong>versoda quello che intrattiene rapporti con <strong>la</strong> Pubblica Amministrazione.− Budget: le spese <strong>per</strong> omaggi/spese <strong>di</strong> rappresentanza devono essere fatterientrare nell’ambito del budget annuale approvato <strong>per</strong> le attività promozionalicon riferimento allo specifico settore <strong>di</strong> business.− Oggetto e destinatari: definizione dei limiti che le singole e<strong>la</strong>rgizioni devonorispettare <strong>per</strong> quanto riguarda l’oggetto <strong>la</strong> natura degli enti che possono riceveree<strong>la</strong>rgizioni.− Approvazione: <strong>la</strong> richiesta deve essere approvata da almeno due funzioniaziendali del<strong>la</strong> società prima dell’esecuzione dell’erogazione, sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> limiti<strong>di</strong> valore ed oggetto predeterminati.− Verifica: deve essere chiesto al<strong>la</strong> pubblica amministrazione <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>contare <strong>per</strong>84


iscritto in merito all’utilizzo dell’erogazione liberale ricevuta.14. <strong>gestione</strong> dell’attività <strong>di</strong> supporto e re<strong>la</strong>tivi adempimenti in caso <strong>di</strong> ispezioni everifiche da parte del<strong>la</strong> P.A., anche in materia fiscale (es. Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza).I controlli standard speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> ispezioni e verifiche sono quelli <strong>di</strong> seguitoin<strong>di</strong>cati:− Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong>verifiche/ispezioni che preveda, tra l’altro, <strong>la</strong> presenza al<strong>la</strong> verifica/ispezione <strong>di</strong>almeno due soggetti appartenenti al<strong>la</strong> Società.−−−−−−Poteri: attribuzione formale <strong>di</strong> poteri interni/responsabilità (es. attraversodeleghe <strong>di</strong> funzione e <strong>di</strong>sposizioni/comunicazioni organizzative) ai soggetti chedevono presenziare alle verifiche/ispezioni.Report: devono essere pre<strong>di</strong>sposti dei report a cura dei <strong>di</strong>pendenti del<strong>la</strong> societàche hanno presenziato al<strong>la</strong> verifica/ispezione effettuata a carico del<strong>la</strong> società.Ruoli/Responsabilità: l’attribuzione formale <strong>di</strong> poteri interni/responsabilità (es.attraverso deleghe <strong>di</strong> funzione e <strong>di</strong>sposizioni/comunicazioni organizzative) deveavvenire nei confronti dei soggetti che devono presenziare alleverifiche/ispezioni.Verifica documentale: verifica del<strong>la</strong> documentazione inviata o fornita al<strong>la</strong> PAnel corso del<strong>la</strong> verifica al fine <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong> completezza, accuratezza everi<strong>di</strong>cità dei dati comunicati.Scadenziario: monitoraggio, effettuato tramite scadenzari, degli adempimentirichiesti al fine <strong>di</strong> garantire il rispetto dei termini <strong>di</strong> legge.Adeguamento: con<strong>di</strong>visione dei risultati delle verifiche ispettive con iresponsabili aziendali coinvolti al fine <strong>di</strong> definire il piano d'azione <strong>per</strong> <strong>la</strong>tempestiva implementazione delle azioni correttive necessarie a fronte <strong>di</strong>eventuali carenze rilevate dal<strong>la</strong> PA.15. <strong>gestione</strong> e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> prodotti.I controlli standard speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> prodotti sono quelli<strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−−−−Controllo <strong>di</strong> quantità: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura che prevede uninsieme <strong>di</strong> controlli volti ad assicurare che, una volta definite le quantità <strong>di</strong>campioni che il <strong>per</strong>sonale incaricato può <strong>di</strong>stribuire alle strutture sanitariepubbliche visitate (nel rispetto dei vincoli normativi), tale <strong>per</strong>sonale riceva dalmagazzino del<strong>la</strong> Società esattamente le quantità <strong>di</strong> cui necessita.Modulo d’or<strong>di</strong>ne: La <strong>di</strong>stribuzione dei campioni viene <strong>per</strong>tanto effettuata sul<strong>la</strong>base <strong>di</strong> un modulo <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne dei campioni.Gestione a magazzino: <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione dei campione deve avvenire sul<strong>la</strong> base<strong>di</strong> una ‘<strong>gestione</strong> a magazzino dei campioni. Tale <strong>gestione</strong> deve prevedere che ilresponsabile delle funzioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, conoscendo le giacenze iniziali, lequantità spe<strong>di</strong>te <strong>di</strong> campioni e quelle consegnate ai clienti e scaricate dalsistema, conosca ad inizio ciclo le giacenze <strong>di</strong> ciascun ven<strong>di</strong>tore e, quin<strong>di</strong>, <strong>per</strong><strong>di</strong>fferenza, le quantità da spe<strong>di</strong>re.Richiesta scritta: le procedure aziendali prevedono che <strong>la</strong> consegna deicampioni gratuiti alle strutture sanitarie pubbliche avvenga solo previa richiestascritta del<strong>la</strong> struttura stessa.Registrazione: le procedure aziendali devono prevedere che, al<strong>la</strong> consegna dei85


campioni alle strutture sanitarie pubbliche, i ven<strong>di</strong>tori registrino nel sistemainformativo i campioni consegnati a tali strutture e provvedano ad inviare insede i foglietti <strong>di</strong> scarico sottoscritti dalle stesse strutture, al fine <strong>di</strong> consentire insede controlli incrociati sulle quantità <strong>di</strong> campioni consegnati.16. negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti con incaricati <strong>di</strong> pubblicoservizio (es. contratti <strong>di</strong> consulenza o <strong>di</strong> ricerca con me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> strutturesanitarie pubbliche).I controlli standard speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> negoziazione, stipu<strong>la</strong>zione o esecuzione <strong>di</strong> contratti conincaricati <strong>di</strong> pubblico servizio sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−−−−Documentazione: formalizzazione del ‘razionale scientifico’ al fine <strong>di</strong>documentare e rendere trasparenti i motivi dell'attivazione del<strong>la</strong> consulenza ed icriteri <strong>di</strong> scelta del consulente/opinion leader.Tariffario: adozione ed utilizzo <strong>di</strong> un tariffario standard <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione delcompenso da corrispondere al consulente.Richiami al <strong>Modello</strong>: inserimento nel contratto <strong>di</strong> consulenza del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> <strong>di</strong>rispetto del Co<strong>di</strong>ce Etico adottato dal<strong>la</strong> Società, al fine <strong>di</strong> sanzionare eventualicomportamenti/condotte contrari ai principi etici.Autorizzazione: approvazione dell'iniziativa, nel rispetto del principio <strong>di</strong>segregazione delle funzioni, da parte del su<strong>per</strong>visore del soggetto che <strong>la</strong> attiva eda parte del<strong>la</strong> funzione responsabile degli aspetti scientifici.Controlli: evidenza documentale del <strong>controllo</strong> sul<strong>la</strong> prestazione ricevuta, primadel benestare al pagamento, al fine <strong>di</strong> verificare <strong>la</strong> conformità al contratto e <strong>la</strong>qualità scientifica <strong>di</strong> quanto prodotto.17. <strong>gestione</strong> dei congressi e convegni.I controlli standard speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei congressi e convegni sono quelli <strong>di</strong> seguitoin<strong>di</strong>cati:−−−−−−Procedura: definizione <strong>di</strong> regole stringenti da rispettare nell'<strong>organizzazione</strong>dell'evento, re<strong>la</strong>tivamente a località, sede congressuale prescelta, duratadell'ospitalità, attinenza target me<strong>di</strong>ci invitati-argomento trattato, partecipazione<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci stranieri, al fine <strong>di</strong> assicurare il rispetto dei vincoli normativi edevitare il c.d. ‘turismo congressuale.Eventi: possibilità <strong>di</strong> sponsorizzare i soli eventi congressuali attinenti lespecialità me<strong>di</strong>cinali che prevedono l’accre<strong>di</strong>tamento ECM, al fine <strong>di</strong> garantire ilcontenuto e <strong>la</strong> qualità scientifica degli stessi; in assenza <strong>di</strong> accre<strong>di</strong>tamento ECM,devono essere stabiliti criteri <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione del<strong>la</strong> qualità scientifica deglieventi congressuali sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> soggetti esterni in<strong>di</strong>pendenti al<strong>la</strong>società.Controllo: <strong>controllo</strong> sul rispetto dei vincoli normativi e delle policy aziendalieffettuato, nel rispetto del principio <strong>di</strong> segregazione delle funzioni, in fase <strong>di</strong>approvazione dell'iniziativa dal su<strong>per</strong>visore del soggetto aziendale che <strong>la</strong> attivaed in fase <strong>di</strong> presentazione del<strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong> autorizzazione al Ministero del<strong>la</strong>Salute da parte del<strong>la</strong> funzione responsabile degli aspetti scientifici.Selezione: selezione dei fornitori effettuata da due <strong>di</strong>visioni aziendali <strong>di</strong>stinte e<strong>di</strong>n base a criteri definiti a priori.Documentazione: evidenza documentale del processo <strong>di</strong> gara/selezione deifornitori utilizzati, al fine <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong> trasparenza dell'assegnazionedell'incarico.Richiami al <strong>Modello</strong>: inserimento nel contratto con i provider/fornitori del<strong>la</strong>86


−c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> <strong>di</strong> rispetto del Co<strong>di</strong>ce Etico adottato dal<strong>la</strong> Società, al fine <strong>di</strong> sanzionareeventuali comportamenti/condotte contrari ai principi etici.Autorizzazione: necessità <strong>di</strong> autorizzazione formale <strong>di</strong> eventuali spese extra(rispetto al preventivo approvato) sostenute nel corso dell'iniziativa congressualee controlli delle spese a consuntivo al fine <strong>di</strong> portare all'attenzione delManagement eventuali scostamenti rilevanti rispetto al preventivo, che possanofalsare i criteri <strong>di</strong> aggiu<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> gara.2.4.2 Attività strumentali1. <strong>gestione</strong> dei flussi finanziari in entrata ed in uscita2. <strong>gestione</strong>, ricezione e/o movimentazione <strong>di</strong> flussi <strong>di</strong> denaro ovvero altre risorsefinanziarie provenienti dai clienti del<strong>la</strong> SocietàI controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−−−−−−−−−−−Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei flussifinanziari che definisca, fra l’altro: i) ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti;ii) tipologie <strong>di</strong> transazioni eseguibili <strong>di</strong>rettamente dalle varie funzioni aziendali;iii) controlli specifici e preventivi da applicarsi in casi, tassativamente previsti,in deroga al<strong>la</strong> normale procedura (es. pagamenti urgenti); iv) regole <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>gestione</strong> dei flussi finanziari che non rientrino nei processi tipici aziendali e chepresentino caratteri <strong>di</strong> estemporaneità e <strong>di</strong>screzionalità; (v) controlli del<strong>la</strong>documentazione aziendale e, in partico<strong>la</strong>re, delle fatture passive (<strong>la</strong> pratica più<strong>di</strong>ffusa <strong>per</strong> procurarsi <strong>la</strong> provvista <strong>per</strong> corrom<strong>per</strong>e è l’utilizzazione <strong>di</strong> fatture <strong>per</strong>o<strong>per</strong>azioni inesistenti).Autorizzazione e poteri: solo soggetti dotati <strong>di</strong> apposita procura sonolegittimati al<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> e movimentazione dei flussi finanziari.Documentazione: devono esistere documenti giustificativi delle risorsefinanziarie utilizzate, con motivazione e attestazione <strong>di</strong> inerenza e congruitàapprovati da adeguato livello gerarchico ed archiviati.Preventivi e consuntivi: programmazione dei flussi economico-finanziari subase annuale.Spese rimborsabili: definizione delle spese rimborsabili (tipologia e limiti).Note spese: <strong>gestione</strong> delle note spese con specifiche funzioni <strong>di</strong> approvazionegerarchica da parte del su<strong>per</strong>visore previo <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> merito.Campionamenti: <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> adeguatezza procedurale, <strong>di</strong> completezza eaccuratezza dei giustificativi su base campionaria.Utilizzo <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to aziendali: rego<strong>la</strong>te da specifiche procedure <strong>per</strong> ilpagamento delle spese rimborsabili.Segregazione: concorrenza <strong>di</strong> più soggetti responsabili al<strong>la</strong> definizione dellerisorse <strong>di</strong>sponibili e degli ambiti <strong>di</strong> spesa, con l’obiettivo <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong> costantepresenza <strong>di</strong> controlli e verifiche incrociati su un medesimo processo/attività,volta tra l’altro a garantire una adeguata segregazione delle funzioni.Scostamenti: verifica mensile degli scostamenti tra i risultati effettivi e quellifissati nel budget; analisi delle cause degli scostamenti e necessità <strong>di</strong>autorizzazione delle <strong>di</strong>fferenze da parte dell'adeguato livello gerarchico.Conti correnti: a<strong>per</strong>tura <strong>di</strong> conti correnti solo me<strong>di</strong>ante doppia firma e in paesiche garantiscano trasparenza; mensilmente viene effettuata ed adeguatamenteverificata, <strong>la</strong> riconciliazione dei conti bancari.Riconciliazione automatica <strong>di</strong> pagamenti e incassi: il pagamento dei debiti egli incassi dei cre<strong>di</strong>ti, inviati dalle banche sui sistemi aziendali, sono abbinate87


−automaticamente con i debiti e cre<strong>di</strong>ti. Le partite non abbinate vengono indagatee riconciliate.Ciclo attivo e passivo: <strong>di</strong>sciplina del ciclo attivo e passivo basata su procedurascritta con segregazione delle funzioni in re<strong>la</strong>zione a ciascuna fase <strong>di</strong> formazionedel<strong>la</strong> entrata e dell’uscita.3. <strong>gestione</strong> dell’attività re<strong>la</strong>tiva ad azioni <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti insolutiI controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−−−Segregazione <strong>di</strong> funzioni e responsabilità tra chi è incaricato del monitoraggiodei cre<strong>di</strong>ti scaduti e del re<strong>la</strong>tivo recu<strong>per</strong>o, chi si occupa del<strong>la</strong> contabilità clienti echi si occupa dell'attività <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> e registrazione degli incassi.Chiara identificazione dei soggetti autorizzati a rappresentare <strong>la</strong> società neirapporti con <strong>la</strong> PA nelle attività <strong>di</strong> contatto legate al recu<strong>per</strong>o dei cre<strong>di</strong>ti.Formalizzazione dei principali contatti con <strong>la</strong> PA, in partico<strong>la</strong>re <strong>di</strong> quelli chesfociano in piani <strong>di</strong> rientro del cre<strong>di</strong>to.Autorizzazione formale delle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>zione del cre<strong>di</strong>to e <strong>di</strong>emissione <strong>di</strong> note <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to nei confronti del<strong>la</strong> PA ed archiviazione del<strong>la</strong>documentazione a supporto.4. <strong>gestione</strong> dei rapporti con consulenti in materia tecnico-finanziaria, legale o altrotipoI controlli standard speciali sono quelli in<strong>di</strong>cati nel successivo punto 5, tenendo conto delcarattere fiduciario <strong>di</strong> tali consulenti.5. selezione e <strong>gestione</strong> dei rapporti con imprese fornitrici <strong>di</strong> beni e servizi del<strong>la</strong>societàI controlli standard speciali sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:− Procedura: <strong>la</strong> formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> degli acquistiinerenti al core business che preveda: i) segregazione delle funzioni coinvolte,ii) definizione <strong>di</strong> ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti, iii) modalità <strong>di</strong>archiviazione del<strong>la</strong> documentazione rilevante.− Autorizzazione formale: si richiede l’esistenza <strong>di</strong> un’autorizzazioneformalizzata <strong>per</strong> gli acquisti.− Lista fornitori: si richiede che gli eventuali fornitori degli acquisti siano sceltiall’interno <strong>di</strong> una lista gestita dal<strong>la</strong> funzione competente, chel’inserimento/eliminazione dei fornitori dal<strong>la</strong> lista sia basato su criteri qualitativioggettivi <strong>per</strong> categoria <strong>di</strong> bene o servizio, e che l’in<strong>di</strong>viduazione, all’internodel<strong>la</strong> lista, del fornitore del singolo acquisto sia motivata e documentata.− Budget: si richiede che le spese <strong>per</strong> gli acquisti siano fatte rientrare nell’ambitodel budget approvato <strong>per</strong> l’ attività con riferimento allo specifico settore <strong>di</strong>business.− Centralizzazione: <strong>gestione</strong> centralizzata degli acquisti.− Conflict check: richiesta al fornitore <strong>di</strong> una <strong>di</strong>chiarazione re<strong>la</strong>tiva ad eventualirapporti/conflitti <strong>di</strong> interesse con esponenti del<strong>la</strong> PA.− Monitoraggio <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co delle prestazioni e dei requisiti dei fornitori ai finidell'aggiornamento delle Preferred Vendor List aziendali.− Gara: necessario ricorso al processo <strong>di</strong> gara <strong>per</strong> <strong>la</strong> selezione del fornitore <strong>per</strong>acquisti su<strong>per</strong>iori a determinati importi.− Selezione: evidenza documentale del processo <strong>di</strong> selezione e dell'approvazione88


−−−−−−−−−−−−del<strong>la</strong> stessa da parte dell'adeguato livello gerarchico (in re<strong>la</strong>zione all'importodell'acquisto).Or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> acquisto: approvazione degli or<strong>di</strong>ni d‘acquisto <strong>di</strong> servizi e beniin<strong>di</strong>retti all’interno del sistema informatico in base a definiti livelli autorizzativi;approvazione degli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> beni <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> produzione all’interno del sistemainformatico in base a definiti livelli autorizzativi.C<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> <strong>di</strong> rispetto: formalizzazione dei rapporti con i fornitori tramite <strong>la</strong>stipu<strong>la</strong> <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> quadro/contratti/lettere <strong>di</strong> incarico in cui è inserita <strong>la</strong> c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong><strong>di</strong> rispetto del Co<strong>di</strong>ce Etico, al fine <strong>di</strong> sanzionare eventualicomportamenti/condotte contrari ai principi etici.Anagrafica: <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dell'anagrafica fornitori è adeguatamente segregata; lemo<strong>di</strong>fiche all'anagrafica fornitori sono formalizzate e supportate da adeguatadocumentazione; <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente viene effettuato un <strong>controllo</strong> dei fornitoripresenti in anagrafica al fine <strong>di</strong> verificare l'adeguatezza dei requisiti qualitativi equantitativi; l'anagrafica clienti è gestita in accordo con il principio <strong>di</strong>segregazione delle funzioni. Tutte le mo<strong>di</strong>fiche e gli inserimenti sono verificaticon cadenza rego<strong>la</strong>re.Three way match: le fatture vengono registrate in accordo al principio del threeway match: <strong>la</strong> fattura viene registrata so<strong>la</strong>mente in presenza <strong>di</strong> un or<strong>di</strong>neadeguatamente approvato in accordo con i limiti <strong>di</strong> spesa attribuiti ad ogni<strong>di</strong>pendente in funzione delle proprie responsabilità- e dell'evidenza delbene/servizio ricevuto; tale flusso è automatizzato e gestito all'interno delsistema informatico; i pagamenti sono effettuati da una funzione segregatarispetto al<strong>la</strong> contabilità fornitori e sono effettuati a fronte <strong>di</strong> fatture registrate nelsistema informatico; in casi specifici possono essere effettuati pagamenti anchecon richiesta senza or<strong>di</strong>ne, adeguatamente autorizzata e registrata a sistema.Monitoraggio: <strong>per</strong>io<strong>di</strong>camente vengono effettuati dei controlli <strong>per</strong> monitorare lefatture da ricevere.Anticipi a fornitori devono riferirsi ad or<strong>di</strong>ni adeguatamente approvati edevono essere previsti da contratto.Gestione dei contratti: <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei contratti deve avvenire attraverso ilsistema informatico; revisione dei contratti da stipu<strong>la</strong>re, all’interno del suddettosistema, da parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi soggetti aziendali <strong>per</strong> approvazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura(tecnico-economica, legale, fiscale); previsione nel modulo standard utilizzato<strong>per</strong> l’approvazione del contratto (Approval Form) <strong>di</strong> una sezione ‘comments’ incui vengono inseriti i commenti e le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche da apportare al<strong>la</strong>bozza del contratto sottoposto ad approvazione.Or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta sono inviati <strong>per</strong> via telematica dai grossisti sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> unaspecifica procedura aziendale. Tali dati vengono sottoposti a specifici controlliprima <strong>di</strong> avviare il processo <strong>di</strong> spe<strong>di</strong>zione merce e fatturazione.Revenue recognition: viene effettuato un <strong>controllo</strong> sul<strong>la</strong> corretta applicazionedel principio del<strong>la</strong> ‘revenue recognition’: tutti i prodotti fatturati entro il <strong>per</strong>iodocontabile <strong>di</strong> riferimento devono essere stati consegnati.Note <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to: il form <strong>di</strong> richiesta note <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to è verificato ed approvato concriteri gerarchici; l'emissione <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca delle note <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to è approvata daadeguati livelli autorizzativi ed in accordo con il principio del<strong>la</strong> segregazione <strong>di</strong>funzioni.Incassi: gli incassi dei cre<strong>di</strong>ti, inviati dalle banche sui sistemi aziendali, sonoabbinati automaticamente con i cre<strong>di</strong>ti. Le partite non abbinate vengono indagatee riconciliate.Riconciliazione: mensilmente viene effettuata adeguata riconciliazione tra isal<strong>di</strong> a cre<strong>di</strong>to, i partitari e gli estratti conto.89


6. selezione e assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale <strong>di</strong>pendente (ivi compreso <strong>per</strong>sonaleappartenente alle categorie protette o <strong>la</strong> cui assunzione è agevo<strong>la</strong>ta)I controlli standard speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dell’attività <strong>di</strong> assunzione del <strong>per</strong>sonale sonoquelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−−−Procedura: devono esistere procedure <strong>per</strong> l’assunzione del <strong>per</strong>sonale cheprevedano i) criteri <strong>di</strong> selezione dei can<strong>di</strong>dati oggettivi e trasparenti (es. voto <strong>di</strong><strong>la</strong>urea/<strong>di</strong>ploma, conoscenza <strong>di</strong> lingue straniere, precedenti es<strong>per</strong>ienzeprofessionali, ecc.), ii) tracciabilità delle fonti <strong>di</strong> re<strong>per</strong>imento dei curricu<strong>la</strong>, iii)segregazione delle funzioni coinvolte nel processo, iv) definizione <strong>di</strong> ruoli eresponsabilità dei soggetti coinvolti, v) modalità <strong>di</strong> archiviazione del<strong>la</strong>documentazione rilevante.Sistemi premianti: devono esistere <strong>di</strong>sposizioni aziendali in base alle quali gliobiettivi posti ai <strong>di</strong>pendenti nell’esercizio del<strong>la</strong> loro attività e i meccanismi <strong>di</strong>incentivazione previsti non siano basati su target <strong>di</strong> <strong>per</strong>formance palesementeimmotivati e così “sfidanti” da risultare, <strong>di</strong> fatto, irraggiungibili con mezzi leciti.definizione degli obiettivi basata sui seguenti criteri: gli obiettivi devonorappresentare risultati specifici, non generici, e misurabili; devono esseresfidanti, ma realistici.Documentazione: deve esistere adeguata documentazione del processo <strong>di</strong>selezione ed obbligo <strong>di</strong> conservare <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva documentazione in appositoarchivio, con <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re o <strong>di</strong>struggere i documenti archiviati.Centralizzazione: <strong>gestione</strong> centralizzata dei rapporti con gli Enti Pubblicicompetenti in materia <strong>di</strong> adempimenti legati al Personale.− Rapporti con enti pubblici in sede <strong>di</strong> assunzione (categorie protette ecc.):chiara identificazione del soggetto responsabile <strong>di</strong> effettuare il <strong>controllo</strong> <strong>di</strong>accuratezza e completezza dei dati inviati al<strong>la</strong> PA; segregazione <strong>di</strong> funzioni trachi pre<strong>di</strong>spone <strong>la</strong> documentazione da inviare al<strong>la</strong> PA e chi <strong>la</strong> control<strong>la</strong> primadell'invio.− Monitoraggio delle scadenze da rispettare <strong>per</strong> lecomunicazioni/denunce/adempimenti nei confronti degli Enti Pubblicicompetenti, tramite scadenzari e timetable inviate alle funzioni aziendalicoinvolte <strong>per</strong> <strong>la</strong> raccolta e consolidamento dei dati.− Autorizzazione formale: esistenza <strong>di</strong> un’autorizzazione formalizzataall’assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale.−−−−−−Procura: sono autorizzati ad intrattenere rapporti con soggetti appartenenti al<strong>la</strong>P.A. o, comunque, con soggetti qualificabili come “pubblici”, solo i soggettimuniti <strong>di</strong> apposita procura.Anagrafica: segregazione delle funzioni tra chi aggiorna l'anagrafica<strong>di</strong>pendenti, chi provvede al calcolo dei cedolini e chi gestisce il loro pagamento;formale autorizzazione delle mo<strong>di</strong>fiche apportate all'anagrafica <strong>di</strong>pendenti e aidati retributivi e <strong>controllo</strong> volto a garantire che le mo<strong>di</strong>fiche apportateall'anagrafica del <strong>per</strong>sonale (inserimento <strong>di</strong> nuovo <strong>per</strong>sonale, cancel<strong>la</strong>zioni,mo<strong>di</strong>fiche delle retribuzioni) siano dovutamente autorizzate.Effettività: utilizzo <strong>di</strong> meccanismi o<strong>per</strong>ativi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> atti a garantire <strong>la</strong>coerenza tra ore retribuite ed ore <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro effettuate ed evitare il pagamento <strong>di</strong>sa<strong>la</strong>ri/stipen<strong>di</strong> non dovuti o dovuti solo parzialmente.Benefit: definizione formale dei criteri <strong>di</strong> assegnazione dei benefit aziendali subase <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> obiettivi qualitativi e quantitativi.Riconciliazioni <strong>per</strong>io<strong>di</strong>che tra i dati del <strong>per</strong>sonale e <strong>la</strong> contabilità generale.Selezione: formalizzazione dei requisiti richiesti <strong>per</strong> <strong>la</strong> posizione da ricoprire edelle valutazioni dei <strong>di</strong>versi can<strong>di</strong>dati nelle <strong>di</strong>verse fasi del processo <strong>di</strong>90


−−−selezione; archiviazione del<strong>la</strong> documentazione re<strong>la</strong>tiva al processo <strong>di</strong> selezione,al fine <strong>di</strong> garantire <strong>la</strong> tracciabilità dello stesso; richiesta al can<strong>di</strong>dato <strong>di</strong> una<strong>di</strong>chiarazione re<strong>la</strong>tiva a eventuali rapporti <strong>di</strong> parente<strong>la</strong> con esponenti del<strong>la</strong> PA oaltri <strong>di</strong>pendenti del<strong>la</strong> società o del gruppo.Proposta <strong>di</strong> assunzione: formu<strong>la</strong>zione dell'offerta economica in base a LineeGuida aziendali re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> retribuzione e necessaria autorizzazione <strong>per</strong> offerteeconomiche su<strong>per</strong>iore al limite definito <strong>per</strong> <strong>la</strong> posizione.Valutazione, incentivi, bonus: identificazione <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, volti amonitorare il grado <strong>di</strong> raggiungimento degli obiettivi; definizione <strong>di</strong> un sistemaformalizzato <strong>di</strong> valutazione del <strong>per</strong>sonale basato sull'uso <strong>di</strong> criteri e modulistandard volto a verificare il grado <strong>di</strong> raggiungimento degli obiettivi definiti;erogazione degli incentivi basata sul collegamento <strong>di</strong>retto con gli obiettiviraggiunti; definizione <strong>di</strong> un tetto massimo all'erogazione degli incentivi.Richiami al <strong>Modello</strong>: lo standard richiede che il contratto <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro prevedaspecifici richiami al <strong>Modello</strong>.7. selezione e <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> agenti/procacciatori <strong>di</strong> affari, interme<strong>di</strong>ari e col<strong>la</strong>boratoriche svolgono ruoli analoghi;I controlli standard speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> selezione e <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> agenti /procacciatori <strong>di</strong> affari,interme<strong>di</strong>ari e col<strong>la</strong>boratori che svolgono ruoli analoghi sono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−−−Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> selezione e valutazionedegli agenti/procacciatori d’affari/interme<strong>di</strong>ari e col<strong>la</strong>boratori che svolgono ruolianaloghi che preveda: i) criteri oggettivi e trasparenti <strong>per</strong> l’attività <strong>di</strong> selezionedegli agenti/ procacciatori d’affari (richiesta <strong>di</strong> preventiva iscrizione e verificadel<strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza nei ruoli degli Agenti istituiti presso le Camere <strong>di</strong> Commercio,richiesta <strong>di</strong> requisiti soggettivi re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> professionalità e onorabilitàdell’agente/ procacciatore d’affari/interme<strong>di</strong>ario e col<strong>la</strong>boratore che svolge ruolianaloghi, richiesta <strong>di</strong> documentazione quale certificato del casel<strong>la</strong>riogiu<strong>di</strong>ziario/carichi pendenti, certificato camerale con <strong>di</strong>citura antimafia,referenze qualificanti, ecc.), ii) <strong>la</strong> separazione <strong>di</strong> funzioni tra coloro cheselezionano gli agenti/ procacciatori d’affari/interme<strong>di</strong>ari e col<strong>la</strong>boratori chesvolgono ruoli analoghi e coloro che ne control<strong>la</strong>no l’o<strong>per</strong>ato e (iii) il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>instaurare rapporti con agenti/interme<strong>di</strong>ari o col<strong>la</strong>boratori <strong>per</strong> specifici affari.Provvigioni: i) riconoscimento/determinazione <strong>di</strong> provvigioni e rimborsi spesein favore degli agenti/ procacciatori d’affari/interme<strong>di</strong>ari e col<strong>la</strong>boratori chesvolgono ruoli analoghi ancorati a parametri predefiniti e siano comunque inlinea con <strong>la</strong> prassi del mercato; (ii) le provvigioni, i bonus, i premi e i rimborsispese siano preventivamente ed espressamente approvati dal<strong>la</strong> Società e nonpagati con meccanismi <strong>di</strong> corresponsione “automatica” e non sono stabiliti inre<strong>la</strong>zione a specifici affari.Pagamenti: nessun pagamento in favore <strong>di</strong> tali soggetti può essere effettuato incontanti o <strong>per</strong> mezzo <strong>di</strong> titoli al portatore, comunque <strong>per</strong> interposta <strong>per</strong>sona e inluogo/stato <strong>di</strong>verso da quello in cui tale soggetto ha reso i propri servizi.−−−Poteri: agenti/ procacciatori d’affari/interme<strong>di</strong>ari e col<strong>la</strong>boratori che svolgonoruoli analoghi non devono essere dotati <strong>di</strong> potere <strong>di</strong> rappresentanza e gli or<strong>di</strong>niraccolti dagli agenti/ procacciatori d’affari nell’interesse del<strong>la</strong> Società devonoessere comunque soggetti a preventiva approvazione da parte del proponente.Subagenti e <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cessione del contratto: il contratto <strong>di</strong> agenzia deveprevedere <strong>la</strong> preventiva autorizzazione, da parte del proponente, <strong>per</strong> <strong>la</strong> nomina <strong>di</strong>subagenti nonchè il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cessione del contratto.Richiami al <strong>Modello</strong>: il contratto <strong>di</strong> agenzia deve prevedere specifici richiami91


al <strong>Modello</strong> ex d.lgs. 231 del 2001 adottato dal<strong>la</strong> Società e c<strong>la</strong>usole risolutiveespresse volte a sanzionare comportamenti contrari alle previsioni dello stessoda parte dell’agente.8. <strong>gestione</strong> dei rapporti con i legali del<strong>la</strong> società o <strong>di</strong> eventuali controparti incontroversie giu<strong>di</strong>ziarieSi veda il precedente punto 5.9. utilizzazione e impiego <strong>di</strong> beni del<strong>la</strong> Società a scopo <strong>di</strong> pubblicità esponsorizzazione.I controlli standard speciali <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> beni a scopo <strong>di</strong> immagine e sponsorizzazionesono quelli <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:−Procedura: formalizzazione <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> l’utilizzazione <strong>di</strong> benidell’azienda a scopo <strong>di</strong> immagine/sponsorizzazione.− Lista <strong>di</strong> fornitori: deve esistere l’obbligo <strong>di</strong> selezionare eventuali fornitoriscelti all’interno <strong>di</strong> una lista gestita dal<strong>la</strong> funzione competente.L’inserimento/eliminazione dei fornitori dal<strong>la</strong> lista deve essere basato su criterioggettivi e l’in<strong>di</strong>viduazione, all’interno del<strong>la</strong> lista, del fornitore deve esseremotivata e documentata.− Report: esistenza <strong>di</strong> report <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci sulle spese a scopo <strong>di</strong>immagine/sponsorizzazione, con motivazioni e nominativi dei beneficiari,inviati al livello gerarchico su<strong>per</strong>iore, comunicati all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza earchiviati.−−Budget: le spese a scopo <strong>di</strong> immagine/sponsorizzazione siano fatte rientrarenell’ambito del budget annuale approvato <strong>per</strong> le attività promozionali conriferimento allo specifico settore <strong>di</strong> business.Verifica delle spese con ren<strong>di</strong>contazione <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca approvata a livellogerarchicosu<strong>per</strong>iore.92


III.REATI SOCIETARI3.1 PremessaIl D. Lgs. 61/2002 ha esteso <strong>la</strong> responsabilità amministrativa delle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che al<strong>la</strong>commissione <strong>di</strong> reati societari da parte <strong>di</strong> amministratori, <strong>di</strong>rettori generali o liquidatorinonché, in taluni casi, anche da loro sottoposti o altri soggetti che intrattengono rapportiqualificati con <strong>la</strong> Società (ad es. i suoi revisori).In partico<strong>la</strong>re, come previsto dall’art. 25-ter del Decreto, introdotto dal D. Lgs. 61/2002, <strong>la</strong>società può essere chiamata a rispondere nei casi <strong>di</strong> commissione dei reati in materiasocietaria previsti dal co<strong>di</strong>ce civile agli articoli 2621 – 2641. La norma precisa che <strong>la</strong>responsabilità è estesa al<strong>la</strong> società ove detti reati siano commessi nell’interesse del<strong>la</strong> societàstessa. 72In proposito, si ritiene fondato recepire l’orientamento <strong>di</strong> autorevole dottrina, secondo cuinon tutti i reati societari comportano profili <strong>di</strong> responsabilità <strong>per</strong> <strong>la</strong> società: infatti, vi sonoalcuni reati <strong>la</strong> cui commissione risulta in ogni caso dannosa <strong>per</strong> <strong>la</strong> società, <strong>la</strong> cui economiasarà impoverita o comunque danneggiata, “con l’effetto che, re<strong>la</strong>tivamente ad essi, non sipotrà configurare il presupposto <strong>di</strong> fatto del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa del<strong>la</strong> società,cioè <strong>la</strong> loro commissione nell’interesse del<strong>la</strong> società”: 73 trattasi in partico<strong>la</strong>re dei reati <strong>di</strong>indebita restituzione dei conferimenti (art. 2626 c.c.), ripartizione illegale degli utili e delleriserve (art. 2627 c.c.) e illecite o<strong>per</strong>azioni sulle azioni o quote sociali o del<strong>la</strong> societàcontrol<strong>la</strong>nte (art. 2628 c.c.), nonché infedeltà patrimoniale (art. 2634 e 2635 c.c.).Inoltre, come sottolineato anche da Confindustria 74 , “<strong>la</strong> riforma dei reati societari e,soprattutto, <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> sanzioni a carico delle imprese, ripropone in modo evidente lequestioni re<strong>la</strong>tive all’autonomia, al<strong>la</strong> collocazione nell’<strong>organizzazione</strong> aziendale, ai poteried al<strong>la</strong> comunicazione” da e verso l’Organismo; “tali questioni <strong>di</strong>ventano ancora più delicatecon riferimento ai reati in esame, configurabili quali reati “propri” 75 . Questa circostanzarende infatti problematica <strong>la</strong> mera previsione che <strong>la</strong> comunicazione delle predette anomaliesia rivolta proprio agli “unici” soggetti (apicali) che potrebbero commettere i reati che sitenta <strong>di</strong> evitare con <strong>la</strong> medesima comunicazione.”A tale scopo, si è ritenuto opportuno prevedere, nell’ambito dei protocolli generali e specialire<strong>la</strong>tivi a tali reati, obblighi informativi a carico dell’Organismo nei confronti del collegiosindacale e, nei casi più gravi, anche nei confronti dell’azionista <strong>di</strong> riferimento del<strong>la</strong> Società.72 A questo riguardo va notata <strong>la</strong> <strong>di</strong>versa formu<strong>la</strong>zione dell’art. 5 D. Lgs. 231/2001, il quale prevede che l’ente èresponsabile <strong>per</strong> i reati commessi “nel suo interesse o a suo vantaggio”. Secondo <strong>la</strong> dottrina (cfr. nota successiva),“l’agire nell’interesse <strong>di</strong> taluno suggerisce l’idea che l’azione, già nel suo muoversi, sia <strong>di</strong>retta a realizzare quelben determinato interesse; <strong>la</strong>ddove <strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> “vantaggio” appare più obiettiva, potendosi il vantaggio <strong>di</strong>taluno realizzare anche in<strong>di</strong>pendentemente dall’intenzione <strong>di</strong> chi compie l’azione vantaggiosa. Nell’un caso sirichiede un’intenzionalità riscontrabile ex ante; nell’altro un effetto giuri<strong>di</strong>co rilevabile ex post.” (Rordorf “Laresponsabilità amministrativa delle società. D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231” in Le Società, n. 11/2001, pag. 1297).Secondo tale dottrina, quin<strong>di</strong>, il D. Lgs. 6/2001 circoscrive <strong>la</strong> responsabilità amministrativa del<strong>la</strong> società <strong>per</strong> reatisocietari alle sole ipotesi <strong>di</strong> reati commessi con l’intenzione, rilevabile ex ante, <strong>di</strong> realizzare un’utilità <strong>per</strong> <strong>la</strong>società, non assumendo rilievo, invece, le ipotesi in cui il vantaggio dell’ente sia mera conseguenza obiettiva del<strong>la</strong>fattispecie.73 V. Sa<strong>la</strong>fia, “La responsabilità delle società al<strong>la</strong> luce del D.M. n. 201/2003 e delle mo<strong>di</strong>fiche al D. Lgs. n.231/01”, in Le Società, n. 11/2003, pag. 1434.74Cfr. Confindustria“Appen<strong>di</strong>ce integrativa alle Linee Guida <strong>per</strong> <strong>la</strong> costruzione dei Modelli <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>,<strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> ex D. Lgs. n. 231/2001 con riferimento ai reati introdotti dal D. Lgs. n. 61/2002,” Roma, 3ottobre 2002.75 L’art. 25-ter fa infatti espresso riferimento a “amministratori, <strong>di</strong>rettori generali, liquidatori o da <strong>per</strong>sonesottoposte al<strong>la</strong> loro vigi<strong>la</strong>nza”.93


3.2 Re<strong>per</strong>torio dei reati ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree e funzioni aziendali a rischio3.2.1 Art. 2621 76 cod. civ.False comunicazioni socialiSalvo quanto previsto dall’art. 2622, gli amministratori, i <strong>di</strong>rettori generali, i <strong>di</strong>rigentipreposti al<strong>la</strong> redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori i quali,con l’intenzione <strong>di</strong> ingannare i soci o il pubblico e al fine <strong>di</strong> conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altriingiusto profitto, nei bi<strong>la</strong>nci, nelle re<strong>la</strong>zioni o nelle altre comunicazioni sociali previstedal<strong>la</strong> legge, <strong>di</strong>rette ai soci o al pubblico, espongono fatti materiali non rispondenti al veroancorché oggetto <strong>di</strong> valutazioni, ovvero omettono informazioni <strong>la</strong> cui comunicazione èimposta dal<strong>la</strong> legge, sul<strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale o finanziaria del<strong>la</strong> società odel gruppo al quale essa appartiene, in modo idoneo a indurre in errore i destinatari sul<strong>la</strong>predetta situazione, sono puniti con l’arresto fino a due anni.La punibilità è estesa anche al caso in cui le informazioni riguar<strong>di</strong>no beni posseduti odamministrati dal<strong>la</strong> società <strong>per</strong> conto <strong>di</strong> terzi.La punibilità è esclusa se le falsità e le omissioni non alterano in modo sensibile <strong>la</strong>rappresentazione del<strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale o finanziaria del<strong>la</strong> società o delgruppo al quale essa appartiene. La punibilità è comunque esclusa se le falsità o leomissioni determinano una variazione del risultato economico <strong>di</strong> esercizio, al lordo delleimposte, non su<strong>per</strong>iore al 5% o una variazione del patrimonio netto non su<strong>per</strong>iore all’1%.In ogni caso il fatto non è punibile se conseguenza <strong>di</strong> valutazioni estimative chesingo<strong>la</strong>rmente considerate <strong>di</strong>fferiscono in misura non su<strong>per</strong>iore al 10% da quel<strong>la</strong> corretta.Nei casi previsti dai commi terzo e quarto, ai soggetti <strong>di</strong> cui al primo comma sono irrogate<strong>la</strong> sanzione amministrativa da <strong>di</strong>eci a cento quote e l’inter<strong>di</strong>zione dagli uffici <strong>di</strong>rettivi delle<strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che e delle imprese da sei mesi a tre anni, dall’esercizio dell’ufficio <strong>di</strong>amministratore, sindaco, liquidatore, <strong>di</strong>rettore generale e <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong> redazionedei documenti contabili societari, nonché da ogni altro ufficio con potere <strong>di</strong>rappresentanza del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca o dell’impresa.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> un reato proprio, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui commissione è richiesta <strong>la</strong> qualifica <strong>di</strong> amministratore,<strong>di</strong>rettore generale, <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong> redazione dei documenti contabili e societari,sindaco o liquidatore. Il novero dei soggetti attivi é esteso dal successivo art. 2639 c.c. a “chiesercita in modo continuativo e significativo i poteri tipici inerenti al<strong>la</strong> qualifica o al<strong>la</strong>funzione” nonché a “chi è legalmente incaricato dall’autorità giu<strong>di</strong>ziaria o dall’autoritàpubblica <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza <strong>di</strong> amministrare <strong>la</strong> società o i beni gestiti dal<strong>la</strong> stessa”.La condotta criminosa è duplice e si concretizza:1) nel<strong>la</strong> esposizione <strong>di</strong> fatti materiali inveritieri. Tali informazioni possono anche esserefrutto <strong>di</strong> valutazioni;2) nel<strong>la</strong> omissione <strong>di</strong> informazioni imposte ex lege.La falsità delle comunicazioni deve cadere sui bi<strong>la</strong>nci, re<strong>la</strong>zioni o altre comunicazioni socialipreviste dal<strong>la</strong> legge e <strong>di</strong>rette ai soci o al pubblico.In partico<strong>la</strong>re, vengono in considerazione:Re<strong>la</strong>zioni:- re<strong>la</strong>zione degli amministratori e dei sindaci al bi<strong>la</strong>ncio (artt. 2428 e 2429 c.c.)76 Articolo sostituito dall’art. 30, 1 comma del<strong>la</strong> legge 262/2005.94


- re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione degli acconti <strong>di</strong>videndo (art. 2433 bis c.c.)- re<strong>la</strong>zione sul<strong>la</strong> situazione patrimoniale <strong>per</strong> <strong>la</strong> riduzione del capitale a seguito <strong>di</strong><strong>per</strong><strong>di</strong>te (artt. 2446 e 2447 c.c.)- re<strong>la</strong>zione al bi<strong>la</strong>ncio in fase <strong>di</strong> liquidazione e finale <strong>di</strong> liquidazione (artt. 2490 e 2492c.c.)Bi<strong>la</strong>ncio:- <strong>di</strong> esercizio (art. 2423c.c.)- finale <strong>di</strong> liquidazione (artt. 2490 e 2492 c.c.)- straor<strong>di</strong>nari, redatti in occasione <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>ri circostanzeComunicazioni sociali:- tutte le comunicazioni (anche verbali) previste dal<strong>la</strong> legge e genericamente <strong>di</strong>rette aisoci o ai terzi.L’esposizione inveritiera o l’omissione <strong>di</strong> informazioni devono essere re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> situazioneeconomica, patrimoniale o finanziaria del<strong>la</strong> società o del gruppo <strong>di</strong> appartenenza; inoltre,possono anche avere <strong>per</strong> oggetto beni posseduti o amministrati dal<strong>la</strong> società <strong>per</strong> conto <strong>di</strong>terzi.Le comunicazioni false assumono rilievo penale solo ove:- da un <strong>la</strong>to, contengano falsità od omissioni che incidano sul risultato economico <strong>di</strong>esercizio (determinando una variazione del risultato economico <strong>di</strong> esercizio, al lordodelle imposte, su<strong>per</strong>iore al 5%) o sul patrimonio netto (determinando una variazione delpatrimonio netto su<strong>per</strong>iore all’1%) ovvero contengano valutazioni estimative chesingo<strong>la</strong>rmente considerate <strong>di</strong>fferiscono in misura su<strong>per</strong>iore al 10% <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> corretta;- dall’altro, siano idonee ad indurre in errore i destinatari. Tale caratteristica andràaccertata <strong>di</strong>versamente, a seconda che i destinatari siano il pubblico ovvero i soci.Quanto all’elemento soggettivo del reato, <strong>la</strong> norma richiede “l’intenzione <strong>di</strong> ingannare isoci o il pubblico” ovvero il “fine <strong>di</strong> conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri un ingiusto profitto”, equin<strong>di</strong> <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> un dolo specifico.Il reato si consuma nel momento in cui <strong>la</strong> falsa comunicazione idonea ad ingannare ilpubblico giunge a conoscenza dei destinatari; con partico<strong>la</strong>re riferimento al bi<strong>la</strong>ncio, talemomento consumativo va in<strong>di</strong>viduato, <strong>per</strong> quanto riguarda i soci nel re<strong>la</strong>tivo deposito <strong>per</strong>l’approvazione da parte dell’assemblea; <strong>per</strong> quanto riguarda il pubblico col depositosuccessivo al<strong>la</strong> sua approvazione.La fattispecie è sanzionata quale contravvenzione, punita con l’arresto sino a due anni. Lasanzione pecuniaria a carico del<strong>la</strong> società varia da cento a centocinquanta quote.Per completezza, con riferimento al<strong>la</strong> fattispecie in esame non sono state riportate le<strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive alle società quotate (art. 193-bis del d.lgs. 58/1998 “rapporti con societàestere aventi sede legale in Stati che non garantiscono <strong>la</strong> trasparenza societaria” e art. 6del<strong>la</strong> legge 262/2005 “trasparenza delle società estere”) in quanto non applicabili al<strong>la</strong>Società.Considerazioni applicativeIl reato è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Occasioni <strong>di</strong> reato1) Esposizione <strong>di</strong> fatti non rispondenti al vero sulle con<strong>di</strong>zioni economiche, patrimonialie finanziarie del<strong>la</strong> Società:a) figurare in bi<strong>la</strong>ncio attività inesistenti o nascondere passività esistenti(sopravvalutazioni);b) figurare in bi<strong>la</strong>ncio passività inesistenti o nascondere attività esistenti95


(sottovalutazioni);c) omissione <strong>di</strong> informazioni <strong>la</strong> cui comunicazione è imposta dal<strong>la</strong> legge;2) <strong>di</strong>ssimu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> fatti concernenti le con<strong>di</strong>zioni economiche dell’impresa.Processi aziendali a rischio− Adempimenti in materia <strong>di</strong> Contabilità e Bi<strong>la</strong>ncio;− Gestione contabile all’interno delle singole funzioni.Funzioni / Aree aziendali a rischio− Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Amministratore Delegato;− Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Personale e Amministrazione e Finanza;− Collegio Sindacale e Revisore Contabile.3.2.2 Art. 2622 cod. civ.False comunicazioni sociali in danno dei soci o dei cre<strong>di</strong>toriGli amministratori, i <strong>di</strong>rettori generali, i <strong>di</strong>rigenti preposti al<strong>la</strong> redazione dei documenticontabili societari, i sindaci e i liquidatori i quali, con l’intenzione <strong>di</strong> ingannare i soci o ilpubblico e al fine <strong>di</strong> conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> gli altri un ingiusto profitto, nei bi<strong>la</strong>nci, nellere<strong>la</strong>zioni o nelle altre comunicazioni sociali previste dal<strong>la</strong> legge, <strong>di</strong>rette ai soci o alpubblico, esponendo fatti materiali non rispondenti al vero ancorché oggetto <strong>di</strong>valutazioni, ovvero omettendo informazioni <strong>la</strong> cui comunicazione è imposta dal<strong>la</strong> legge,sul<strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale o finanziaria del<strong>la</strong> società o del gruppo al qualeessa appartiene, in modo idoneo a indurre in errore i destinatari sul<strong>la</strong> predetta situazionecagionano un danno patrimoniale al<strong>la</strong> società, ai soci o ai cre<strong>di</strong>tori sono puniti a quere<strong>la</strong>del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a tre anni.Si procede a quere<strong>la</strong> anche se il fatto integra altro delitto, ancorché aggravato a danno delpatrimonio <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>versi dai soci e dai cre<strong>di</strong>tori salvo che sia commesso in danno delloStato, <strong>di</strong> altri enti pubblici o delle Comunità europee.Nel caso <strong>di</strong> società soggette alle <strong>di</strong>sposizioni del<strong>la</strong> parte IV, titolo III, capo II del decretolegis<strong>la</strong>tivo 24 febbraio 1998, n. 58, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, <strong>la</strong> pena <strong>per</strong> i fatti previsti alcomma 1 è da uno a quattro anni e il delitto è proce<strong>di</strong>bile d’ufficio.La pena è da due a sei anni se, nelle ipotesi <strong>di</strong> cui al terzo comma, il fatto cagiona un gravenocumento ai risparmiatori.Il nocumento si considera grave quando abbia riguardato un numero <strong>di</strong> risparmiatorisu<strong>per</strong>iore allo 0,1 <strong>per</strong> mille del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione risultante dall’ultimo censimento ISTAT,ovvero se sia consistito nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>struzione o riduzione del valore <strong>di</strong> titoli <strong>di</strong> entitàcomplessiva su<strong>per</strong>iore allo 0,1 <strong>per</strong> mille del prodotto interno lordo.La punibilità <strong>per</strong> i fatti previsti dal 1° e 3° comma è estesa anche al caso in cui le informazioniriguar<strong>di</strong>no beni posseduti o amministrati dal<strong>la</strong> società <strong>per</strong> conto <strong>di</strong> terzi.La punibilità <strong>per</strong> i fatti previsti dal 1° e 3° comma è esclusa se le falsità o le omissioni nonalterano in modo sensibile <strong>la</strong> rappresentazione del<strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale ofinanziaria del<strong>la</strong> società o del gruppo al quale essa appartiene. La punibilità è comunqueesclusa se le falsità o le omissioni determinano una variazione del risultato economico <strong>di</strong>esercizio al lordo delle imposte non su<strong>per</strong>iore al 5% o una variazione del patrimonio nettonon su<strong>per</strong>iore all’1%.96


In ogni caso il fatto non è punibile se conseguenza <strong>di</strong> valutazioni estimative che,singo<strong>la</strong>rmente considerate, <strong>di</strong>fferiscono in misura non su<strong>per</strong>iore al 10% <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> corretta.Nei casi previsti dai commi 7° e 8°, ai soggetti <strong>di</strong> cui al primo comma sono irrogate <strong>la</strong>sanzione amministrativa da <strong>di</strong>eci a cento quote e l’inter<strong>di</strong>zione dagli uffici <strong>di</strong>rettivi delle<strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che e delle imprese da sei mesi a tre anni, dall’esercizio dell’ufficio <strong>di</strong>amministratore, sindaco, liquidatore, <strong>di</strong>rettore generale e <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong> redazionedei documenti contabili societari, nonché da ogni altro ufficio con potere <strong>di</strong>rappresentanza del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona giuri<strong>di</strong>ca o dell’impresa.FattispecieLa fattispecie é identica a quel<strong>la</strong> <strong>di</strong> false comunicazioni sociali <strong>di</strong> cui all’art. 2621; l’unicoelemento aggiuntivo é dato dal<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> un danno <strong>per</strong> i soci o i cre<strong>di</strong>tori destinatari dellecomunicazioni.Per quanto riguarda <strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> reato valgono quin<strong>di</strong> le considerazioni sopra riportate subart. 2621.La norma prevede due <strong>di</strong>verse ipotesi <strong>di</strong> reato con riferimento al tipo <strong>di</strong> società nell’ambitodel<strong>la</strong> cui <strong>gestione</strong> è commesso l’illecito:a) in caso <strong>di</strong> società quotate nei mercati ufficiali il delitto è proce<strong>di</strong>bile d’ufficio esanzionato con <strong>la</strong> reclusione da uno a quattro anni;b) in caso <strong>di</strong> società non quotate il delitto è sanzionato a quere<strong>la</strong> <strong>di</strong> parte offesa con <strong>la</strong>reclusione da sei mesi a tre anni.Quanto al momento consumativo, il delitto si <strong>per</strong>feziona con il realizzarsi del dannopatrimoniale ai soci o cre<strong>di</strong>tori.Per quanto riguarda <strong>la</strong> sanzione pecuniaria a carico del<strong>la</strong> società, essa è compresa tracentocinquanta a trecentotrenta quote nel caso sub a) e tra duecento e quattrocento quote nelcaso sub b).Per completezza, con riferimento al<strong>la</strong> fattispecie in esame non sono state riportate le<strong>di</strong>sposizioni re<strong>la</strong>tive alle società quotate (art. 193-bis del d.lgs. 58/1998 “rapporti con societàestere aventi sede legale in Stati che non garantiscono <strong>la</strong> trasparenza societaria” e art. 6 del<strong>la</strong>legge 262/2005 “trasparenza delle società estere”) in quanto non applicabili al<strong>la</strong> Società.Considerazioni applicativeOccasioni <strong>di</strong> reatoProcessi aziendali a rischioFunzioni / Aree aziendali a rischioValgono le medesime considerazioni sub 2621.3.2.3 Art. 2623 cod. civ. (ora abrogato e sostituito dall’art. 173-bis del T.U. del<strong>la</strong>Finanza)Falso in prospettoChiunque, allo scopo <strong>di</strong> conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri un ingiusto profitto, nei prospettirichiesti <strong>per</strong> l’offerta al pubblico <strong>di</strong> prodotti finanziari o l’ammissione al<strong>la</strong> quotazione neimercati rego<strong>la</strong>mentati, ovvero nei documenti da pubblicare in occasione delle offertepubbliche <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong> scambio, con l’intenzione <strong>di</strong> ingannare i destinatari delprospetto, espone false informazioni od occulta dati o notizie in modo idoneo a indurre inerrore i suddetti destinatari, è punito con <strong>la</strong> reclusione da uno a cinque anni.Se <strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> cui al 1° comma ha cagionato un danno patrimoniale ai destinatari delprospetto, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da uno a tre anni.97


FattispecieL’art. 34 (Falso in prospetto), comma 2, del<strong>la</strong> legge 262/2005 ha abrogato l’art. 2623 delco<strong>di</strong>ce civile, che puniva il reato in esame 77.La fattispecie criminosa è, attualmente, prevista e sanzionata dall’articolo 173-bis (Falso inprospetto) del T.U. del<strong>la</strong> finanza.Si precisa, con riferimento ai reati presupposto del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa ex d.lgs.231/2001, che l’art. 25-ter del citato decreto richiama, attualmente, <strong>la</strong> norma civilisticaabrogata, mentre non fa riferimento alcuno al reato introdotto dal<strong>la</strong> legge 262/2005. Le novitàlegis<strong>la</strong>tive sembrerebbero, quin<strong>di</strong>, comportare il venir meno del<strong>la</strong> responsabilitàamministrativa del<strong>la</strong> società ai sensi dell’art. 25-ter con riferimento al reato <strong>di</strong> falso inprospetto.Si ritiene in ogni caso opportuno, sia pure in <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> un esplicito richiamo normativo in talsenso, sottoporre a partico<strong>la</strong>re attenzione <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione dei prospetti e dei documentirichiamati dall’art. 173-bis del T.U. del<strong>la</strong> finanza 78.Tale condotta criminosa consiste nell’esporre, nei prospetti richiesti ai fini del<strong>la</strong>sollecitazione all’investimento o dell’ammissione al<strong>la</strong> quotazione nei mercati rego<strong>la</strong>mentati,ovvero nei documenti da pubblicare in occasione delle offerte pubbliche <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong>scambio, false informazioni idonee ad indurre in errore od occultare dati o notizie con <strong>la</strong>medesima intenzione.Si precisa che:− deve sussistere l’intenzione <strong>di</strong> ingannare i destinatari del prospetto;− <strong>la</strong> condotta deve essere idonea ad indurre in errore i destinatari del prospetto;− <strong>la</strong> condotta deve essere rivolta a conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri un ingiusto profitto.Considerazioni applicativeIl reato fa riferimento alle società che chiedono l’ammissione al<strong>la</strong> quotazione nei mercatirego<strong>la</strong>mentati; esso sarebbe configurabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società solo ove <strong>la</strong> società deliberasse <strong>di</strong>procedere a quotazione. Allo stato, <strong>per</strong>tanto, il reato non è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.3.2.4 Art. 2624 del cod. civ.Falsità nelle re<strong>la</strong>zioni o nelle comunicazioni delle società <strong>di</strong> revisioneI responsabili del<strong>la</strong> revisione i quali, al fine <strong>di</strong> conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri un ingiustoprofitto, nelle re<strong>la</strong>zioni o in alte comunicazioni, con <strong>la</strong> consapevolezza del<strong>la</strong> falsità el’intenzione <strong>di</strong> ingannare i destinatari delle comunicazioni, attestano il falso od occultanoinformazioni concernenti <strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale o finanziaria del<strong>la</strong> società,ente o soggetto sottoposto a revisione, in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari77 L’abrogato art. 2623 c.c., in vigore prima del<strong>la</strong> mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong>sposta dal<strong>la</strong> legge n. 262/2005, era il seguente:“Falso in prospetto - Chiunque, allo scopo <strong>di</strong> conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri un ingiusto profitto, nei prospettirichiesti ai fini del<strong>la</strong> sollecitazione all'investimento o dell'ammissione al<strong>la</strong> quotazione nei mercati rego<strong>la</strong>mentati,ovvero nei documenti da pubblicare in occasione delle offerte pubbliche <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong> scambio, con <strong>la</strong>consapevolezza del<strong>la</strong> falsità e l'intenzione <strong>di</strong> ingannare i destinatari del prospetto, espone false informazioni odocculta dati o notizie in modo idoneo ad indurre in errore i suddetti destinatari è punito, se <strong>la</strong> condotta non haloro cagionato un danno patrimoniale, con l'arresto fino ad un anno.Se <strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> cui al primo comma ha cagionato un danno patrimoniale ai destinatari del prospetto, <strong>la</strong> pena èdal<strong>la</strong> reclusione da uno a tre anni”.78 E’ opportuno, altresì, ricordare che il prospetto <strong>di</strong> sollecitazione, rivolto al pubblico in generale, inconsiderazione del<strong>la</strong> sua precipua rilevanza esterna è stato c<strong>la</strong>ssificato dal<strong>la</strong> giurisprudenza come “comunicazionesociale” <strong>di</strong> cui all’art. 2621 c.c. (si veda Cass. 9 aprile 1991, n. 226 in Banca, borsa, titoli <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, 1992, II p.129) e che, <strong>per</strong>tanto, un comportamento illecito re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> redazione <strong>di</strong> tale documento potrebbe integrare i reatiprevisti in tema <strong>di</strong> false comunicazioni sociali, <strong>la</strong>ddove non sia applicabile <strong>la</strong> norma contenuta nel citato art. 173-bis del T.U. del<strong>la</strong> finanza.98


delle comunicazioni sul<strong>la</strong> predetta situazione, sono puniti, se <strong>la</strong> condotta non ha lorocagionato un danno patrimoniale, con l’arresto fino a un anno. Se <strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> cui alprimo comma ha cagionato un danno patrimoniale ai destinatari delle comunicazioni, <strong>la</strong>pena è del<strong>la</strong> reclusione da uno a quattro anni.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> un reato proprio, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui commissione è richiesta <strong>la</strong> qualifica <strong>di</strong> “responsabiledel<strong>la</strong> revisione”.La società <strong>di</strong> revisione è chiamata a verificare (art. 155 T.U.F.):a) che nel corso dell’esercizio siano rego<strong>la</strong>ri <strong>la</strong> tenuta del<strong>la</strong> contabilità sociale e <strong>la</strong> correttarilevazione dei fatti <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> nelle scritture contabili;b) che il bi<strong>la</strong>ncio <strong>di</strong> esercizio e il bi<strong>la</strong>ncio consolidato corrispondano alle risultanze dellescritture contabili e degli accertamenti eseguiti e che siano conformi alle norme che li<strong>di</strong>sciplinano.Per l’esercizio dei suoi compiti, <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione contabile ha <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ottenere dagliamministratori del<strong>la</strong> società sottoposta a <strong>controllo</strong> documenti e notizie utili al<strong>la</strong> revisione epuò procedere ad accertamenti, ispezioni e controlli.Il reato può essere posto in essere me<strong>di</strong>ante due condotte, alternative ed equivalenti:a) me<strong>di</strong>ante l’attestazione del falso (ad es. i revisori attestano, contrariamente, al vero, che<strong>la</strong> contabilità è stata tenuta in maniera rego<strong>la</strong>re, che il bi<strong>la</strong>ncio corrisponde alle scritturecontabili, che c’è conformità tra le norme dettate <strong>per</strong> <strong>la</strong> redazione del bi<strong>la</strong>ncio e i critericoncretamente seguiti nel<strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione, ecc), ovverob) me<strong>di</strong>ante l’occultamento <strong>di</strong> informazioni concernenti <strong>la</strong> situazione economica,patrimoniale o finanziaria del<strong>la</strong> società sottoposta a revisione (ad es. non sono resi noti idati re<strong>la</strong>tivi allo stato economico, patrimoniale e finanziario del<strong>la</strong> società sottoposta a<strong>controllo</strong>).In entrambi i casi <strong>la</strong> condotta deve essere idonea ad indurre in errore i destinatari dellecomunicazioni sul<strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale o finanziaria del<strong>la</strong> società soggetta arevisione.La condotta è sanzionata sia ove abbia cagionato un danno patrimoniale ai destinatari del<strong>la</strong>comunicazione (delitto, punito con <strong>la</strong> reclusione da uno a quattro anni); sia ove tale dannonon sia stato cagionato (contravvenzione, punita con l’arresto fino ad un anno).Il bene giuri<strong>di</strong>co tute<strong>la</strong>to è dunque l’interesse patrimoniale dei destinatari delle re<strong>la</strong>zioni ocomunicazioni.Quanto all’elemento soggettivo del reato, sono richiesti da un <strong>la</strong>to <strong>la</strong> generica consapevolezzadel<strong>la</strong> falsità e <strong>di</strong> ingannare i destinatari delle comunicazioni (dolo generico); dall’altrol’intenzione <strong>di</strong> conseguire <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri un ingiusto profitto (dolo specifico).La sanzione pecuniaria a carico del<strong>la</strong> società varia da cento a centotrenta quote <strong>per</strong> <strong>la</strong>fattispecie contravvenzionale e da duecento a quattrocento quote nell’ipotesi <strong>di</strong> delitto.Considerazioni applicativeSecondo il dettato legis<strong>la</strong>tivo, soggetto attivo del reato sono esclusivamente i soggettio<strong>per</strong>anti all’interno delle società <strong>di</strong> revisione. Tuttavia, poiché il revisore attinge al<strong>la</strong>documentazione redatta da soggetti interni al<strong>la</strong> società, il settore preposto, all’interno del<strong>la</strong>Società, ai rapporti con i revisori si presenta quale area critica, ai fini del<strong>la</strong> prevenzione delreato.Occasioni <strong>di</strong> reato1) Redazione del bi<strong>la</strong>ncio;99


2) Trasmissione <strong>di</strong> dati contabili al<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione.Processi aziendali a rischio− Adempimenti in materia <strong>di</strong> contabilità e bi<strong>la</strong>ncio;Funzioni aziendali a rischio− Consiglio <strong>di</strong> amministrazione;− Amministratore delegato;− Personale e Amministrazione e Finanza.3.2.5 Art. 2625 del cod. civ.Impe<strong>di</strong>to <strong>controllo</strong>Gli amministratori che, occultando documenti o con altri idonei artifici, impe<strong>di</strong>scono ocomunque ostaco<strong>la</strong>no lo svolgimento delle attività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> o <strong>di</strong> revisione legalmenteattribuite ai soci, ad altri organi sociali o alle società <strong>di</strong> revisione, sono puniti con <strong>la</strong>sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.329 Euro.Se <strong>la</strong> condotta ha cagionato un danno ai soci, si applica <strong>la</strong> reclusione fino ad un anno e siprocede a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa.La pena è raddoppiata se si tratta <strong>di</strong> società con titoli quotati in mercati rego<strong>la</strong>mentatiitaliani o <strong>di</strong> altri Stati dell'’Unione europea o <strong>di</strong>ffusi tra il pubblico in misura rilevante aisensi dell'’art. 116 del testo unico <strong>di</strong> cui al d.lg. 24 febbraio 1998 n. 58 79 .FattispecieIl reato si configura quale reato proprio, che può essere commesso solo da chi riveste <strong>la</strong>carica <strong>di</strong> amministratore; l’art. 2639 cod. civ. estende l’ambito dei soggetti attivi a coloro cheesercitano in modo continuativo e significativo i poteri tipici inerenti al<strong>la</strong> carica <strong>di</strong>amministratore.La condotta <strong>di</strong> reato si concretizza:1) Nell’occultamento <strong>di</strong> documenti;2) Nel<strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> altri artifici idonei, ove con artificio si intende una condotta <strong>di</strong>alterazione del<strong>la</strong> realtà esterna, ottenuta o simu<strong>la</strong>ndo l’inesistente, o <strong>di</strong>ssimu<strong>la</strong>ndol’esistente.Le suddette condotte devono avere consistere nell’impe<strong>di</strong>re o comunque nell’ostaco<strong>la</strong>rel’esercizio dell’attività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> o <strong>di</strong> revisione che <strong>la</strong> legge demanda ai soci ovvero adorgani <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> interni (collegio sindacale) od esterni.Si ritiene che non integrino il reato <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>to <strong>controllo</strong> tutte le ipotesi <strong>di</strong> ostruzione oimpe<strong>di</strong>mento delle funzioni <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, che si esauriscano in un rifiuto <strong>di</strong> informazionedoverosa o in una falsa comunicazione; tali ipotesi saranno piuttosto sanzionate ex art. 2621(False comunicazioni sociali) o 2622 (False comunicazioni sociali in danno dei soci o deicre<strong>di</strong>tori).Per quanto riguarda le attività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, il cui impe<strong>di</strong>mento concretizza <strong>la</strong> fattispecie, siavrà riguardo a:a) <strong>per</strong> quanto riguarda i controlli demandati ai sindaci, l’art. 2403 cod. civ. in<strong>di</strong>viduaquesti ultimi con riferimento al<strong>la</strong> generale amministrazione del<strong>la</strong> società,all’osservanza del<strong>la</strong> legge e dell’atto costitutivo, al<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>re tenuta delle scritture79 Il terzo comma dell’art. 2625 del co<strong>di</strong>ce civile è stato aggiunto dall’art. 39, 2 comma, lett. a) del<strong>la</strong> legge262/2005.100


contabili ed al<strong>la</strong> corrispondenza del bi<strong>la</strong>ncio alle risultanze <strong>di</strong> queste, all’osservanzadelle <strong>di</strong>sposizioni co<strong>di</strong>cistiche in tema <strong>di</strong> valutazione del patrimonio sociale, al<strong>la</strong>consistenza <strong>di</strong> cassa ed all’esistenza <strong>di</strong> titoli in pegno, cauzione e custo<strong>di</strong>a. Vaconsiderato che, poiché i sindaci possono avvalersi <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti ed ausiliari (art.2403-bis cod. civ.), assume rilievo penale anche l’impe<strong>di</strong>mento recato allosvolgimento delle funzioni demandate a tali coa<strong>di</strong>utori;b) <strong>per</strong> quanto riguarda l’attività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> dei revisori, l’art. 155 d.lgs. 58/98 considera<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>re tenuta del<strong>la</strong> contabilità sociale e <strong>la</strong> corretta rilevazione dei fatti <strong>di</strong> <strong>gestione</strong>delle scritture contabili, <strong>la</strong> corrispondenza del bi<strong>la</strong>ncio <strong>di</strong> esercizio e del bi<strong>la</strong>ncioconsolidato alle risultanze delle scritture contabili e degli accertamenti eseguiti, oltreche <strong>la</strong> conformità alle norme che li <strong>di</strong>sciplinano;c) con riferimento, infine, ai controlli o<strong>per</strong>ati dai soci, consistenti nel<strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong>informazioni agli amministratori sullo svolgimento degli affari sociali e nel<strong>la</strong>consultazione <strong>di</strong> sociali libri e documenti, va ricordato che questi ultimi vengono inrilievo solo nelle società prive <strong>di</strong> collegio sindacale.La fattispecie è sanzionata sia che ad essa segua, sia che ad essa non segua un danno ai soci.Quanto all’elemento soggettivo del reato, l’illecito in esame postu<strong>la</strong> <strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong>impe<strong>di</strong>re o ostaco<strong>la</strong>re il <strong>controllo</strong> del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>per</strong> effetto del<strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> occultamento(dolo generico) con <strong>la</strong> consapevolezza e <strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> cagionare con tale condotta un danno aisoci (dolo eventuale, essendo sufficiente <strong>la</strong> rappresentazione del<strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> cagionare ildetto danno).La sanzione pecuniaria a carico del<strong>la</strong> società varia da cento a centottanta quote.Considerazioni applicativeLa fattispecie assume rilievo con riferimento al <strong>controllo</strong> esercitato sul<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> del<strong>la</strong>Società dal Collegio Sindacale, dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione o dai Soci.Occasioni <strong>di</strong> reatoImpe<strong>di</strong>mento od opposizione alle attività <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> o <strong>di</strong> revisione legalmente attribuite aisoci, ad altri organi sociali o alle società <strong>di</strong> revisione, in partico<strong>la</strong>re me<strong>di</strong>ante occultamento <strong>di</strong>documenti, simu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> circostanze inesistenti o <strong>di</strong>ssimu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> circostanze esistenti.Processi aziendali a rischio− Area contabile e <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio;− Rapporti con organismi <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>.Funzioni / Aree aziendali a rischio− Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Amministratore Delegato;− Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Personale e Amministrazione e Finanza.3.2.6 Art. 2629 cod. civ.O<strong>per</strong>azioni in pregiu<strong>di</strong>zio dei cre<strong>di</strong>tori101


Gli amministratori che, in vio<strong>la</strong>zione delle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge a tute<strong>la</strong> dei cre<strong>di</strong>tori,effettuano riduzioni del capitale sociale o fusioni con altra società o scissioni, cagionandodanno ai cre<strong>di</strong>tori, sono puniti, a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa, con <strong>la</strong> reclusione da seimesi a tre anni.Il risarcimento del danno ai cre<strong>di</strong>tori prima del giu<strong>di</strong>zio estingue il reato.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> reato proprio, che può essere commesso da chi riveste <strong>la</strong> carica <strong>di</strong> amministratore;<strong>per</strong> estensione ai sensi dell’art. 2369, il reato può essere commesso anche da chi esercita talefunzione in via <strong>di</strong> fatto, ovvero da coloro che sono legalmente incaricati <strong>di</strong> amministrare ibeni del<strong>la</strong> società o i beni dal<strong>la</strong> stessa posseduti dall’autorità giu<strong>di</strong>ziaria o dall’autorità <strong>di</strong>pubblica vigi<strong>la</strong>nza.La norma tute<strong>la</strong> i cre<strong>di</strong>tori sociali, assicurando l’effettività ed integrità del capitale sociale inre<strong>la</strong>zione ad alcune o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> finanza straor<strong>di</strong>naria.La condotta tipica si concretizza nell’effettuare o<strong>per</strong>azioni sul capitale (fusione, scissione,riduzione) in vio<strong>la</strong>zione delle norme poste a tute<strong>la</strong> dei cre<strong>di</strong>tori. Il reato in esame è quin<strong>di</strong>integrato nelle ipotesi seguenti, ove ad esse segua un danno <strong>per</strong> i cre<strong>di</strong>tori:a) riduzione del capitale−−−−−−−−−−−In caso <strong>di</strong> omissione nell’avviso <strong>di</strong> convocazione dell’assemblea delle ragioni emodalità del<strong>la</strong> riduzione;In vio<strong>la</strong>zione dei limiti minimi <strong>di</strong> capitale;In vio<strong>la</strong>zione dei limiti ex 2412 (quando <strong>la</strong> società, avendo emesso obbligazioni,riduce il capitale in misura non proporzionale a quelle rimborsate);Con eventuale acquisto <strong>di</strong> azioni proprie, in eccedenza rispetto ai limiti imposti;Facoltativa <strong>per</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>te al solo fine <strong>di</strong> ripartire utili in danno dei cre<strong>di</strong>tori sociali(cfr. art. 2433 co. 3: in caso <strong>di</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>te non può farsi luogo a ripartizione <strong>di</strong> utilifino a che il capitale non sia reintegrato o ridotto in misura corrispondente);Allo scopo <strong>di</strong> annul<strong>la</strong>re azioni proprie in precedenza acquistate;Con imputazione a riserva del<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> capitale resasi <strong>di</strong>sponibile (consideratoche l’imputazione a riserva è potenzialmente lesivo delle ragioni dei cre<strong>di</strong>tori);In vio<strong>la</strong>zione del <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cui all’art; 2420 bis (che fa obbligo alle società chehanno emesso azioni convertibili in azioni <strong>di</strong> non procedere ad o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong>riduzione, fino a quando non siano scaduti i termini fissati <strong>per</strong> <strong>la</strong> conversione);In presenza <strong>di</strong> delibera non iscritta nel registro delle imprese;Effettuata prima del decorso dei tre mesi dall’iscrizione delle delibera;Malgrado l’opposizione dei cre<strong>di</strong>tori legittimati (o senza autorizzazione deltribunale);− In presenza <strong>di</strong> autorizzazione del tribunale ma senza prestazione <strong>di</strong> garanzia;b) fusione o scissione:− In assenza <strong>di</strong> iscrizione nel registro delle imprese;− Eseguita prima che siano trascorsi i due mesi previsti dal co<strong>di</strong>ce (o vi sia statopreventivo consenso o deposito preventivo o garanzia o ricorra ipotesi in cui <strong>la</strong>garanzia non è richiesta);− Eseguita malgrado l’opposizione dei cre<strong>di</strong>tori.102


Il dolo è generico e consiste nel<strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> effettuare una riduzione, fusione o scissione con<strong>la</strong> consapevolezza <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>re le prescrizioni <strong>di</strong> legge previste a tute<strong>la</strong> dei cre<strong>di</strong>tori sociali.Perché il reato si configuri, è necessario che <strong>la</strong> condotta degli amministratori cagioni undanno ai cre<strong>di</strong>tori.Il reato si consuma al momento del verificarsi <strong>di</strong> tale danno. Il reato si estingue se prima delgiu<strong>di</strong>zio il danno cagionato viene risarcito. La società è punita con sanzione pecuniaria dacentocinquanta a trecentotrenta quote.Considerazioni applicativeLa fattispecie può assumere rilievo <strong>per</strong> <strong>la</strong> società, ove essa sia interessata da o<strong>per</strong>azionistraor<strong>di</strong>narie sul capitale.Occasioni <strong>di</strong> reatoa) Esposizione <strong>di</strong> dati non veritieri nel<strong>la</strong> situazione patrimoniale <strong>di</strong> fusione/scissione;b) In<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> dati non veritieri nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> fusione/scissione;c) Attuazione del<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> riduzione del capitale prima del decorso del termine <strong>di</strong>opposizione <strong>per</strong> i cre<strong>di</strong>tori/malgrado l’opposizione dei cre<strong>di</strong>tori legittimati/senzaautorizzazione del tribunale/senza prestazione del<strong>la</strong> garanzia;d) Attuazione del<strong>la</strong> delibera <strong>di</strong> fusione/scissione in assenza <strong>di</strong> iscrizione nel registrodelle imprese, o prima del decorso <strong>di</strong> due mesi dall’iscrizione/senza preventivoconsenso dei cre<strong>di</strong>tori/senza prestazione <strong>di</strong> garanzia.Processi aziendali a rischio− Gestione dell’assemblea;− Gestione contabile.Funzioni / Aree aziendali a rischio− Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Amministratore Delegato;− Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Collegio Sindacale e Revisore Contabile;− Personale e Amministrazione e Finanza.3.2.7 Art. 2632 del cod. Civ.Formazione fittizia del capitaleGli amministratori e i soci conferenti che, anche in parte, formano od aumentanofittiziamente il capitale sociale me<strong>di</strong>ante attribuzione <strong>di</strong> azioni o quote in misuracomplessivamente su<strong>per</strong>iore all’ammontare del capitale sociale, sottoscrizione reciproca <strong>di</strong>azioni o quote, sopravvalutazione rilevante dei conferimenti <strong>di</strong> beni in natura o <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>tiovvero del patrimonio del<strong>la</strong> società nel caso <strong>di</strong> trasformazione, sono puniti con <strong>la</strong>reclusione fino ad un anno.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> un reato proprio, i cui soggetti attivi possono essere gli amministratori o i sociconferenti. Per estensione ai sensi dell’art. 2639 cod. civ., il reato può essere commessoanche da quei soggetti che, <strong>per</strong> incarico dell’autorità giu<strong>di</strong>ziaria o pubblica, svolgano le103


funzioni <strong>di</strong> amministrazione o che comunque le svolgano <strong>di</strong> fatto con continuità ed in modosignificativo rispetto ai poteri tipici del<strong>la</strong> funzione stessa.La fattispecie vuole tute<strong>la</strong>re l’effettiva ed integrale formazione del capitale sociale; ciò che sivuole garantire, cioè, è il principio <strong>di</strong> effettività del capitale, destinato ad o<strong>per</strong>are nelle fasi <strong>di</strong>costituzione del<strong>la</strong> società e <strong>di</strong> aumento del capitale sociale. Il reato, quin<strong>di</strong>, è integrato soloove si verifichi l’evento <strong>di</strong> “formazione fittizia del capitale”.Tre sono le condotte incriminate che possono portare al verificarsi <strong>di</strong> tale evento:a) <strong>la</strong> prima condotta incriminata consiste nell’attribuire azioni o quote sociali in misuracomplessivamente su<strong>per</strong>iore all'’ammontare del capitale sociale;b) <strong>la</strong> seconda condotta incriminata è descritta come sottoscrizione reciproca <strong>di</strong> azioni oquote. Il requisito del<strong>la</strong> reciprocità richiede l’esistenza <strong>di</strong> uno specifico accordo, avente<strong>di</strong> mira lo scambio <strong>di</strong> azioni o quote; non si presuppone, invece, <strong>la</strong> contestualità o <strong>la</strong>connessione delle due o<strong>per</strong>azioni;c) <strong>la</strong> terza condotta incriminata concerne <strong>la</strong> sopravvalutazione rilevante dei conferimenti<strong>di</strong> beni in natura o <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti ovvero del patrimonio del<strong>la</strong> società in caso <strong>di</strong>trasformazione. La dottrina precisa che deve intendersi rilevante ogni valutazione cheabbia ecceduto i limiti <strong>di</strong> una ragionevole <strong>di</strong>screzionalità tecnica debordando in modoeccessivo e quin<strong>di</strong> arbitrario.In tutti e tre i casi, il reato si consuma nel momento <strong>di</strong> effettiva formazione del capitalesociale, ossia, come precisato dal<strong>la</strong> dottrina, nel momento del<strong>la</strong> formale <strong>di</strong>chiarazione,effettuata attraverso l’iscrizione nel registro delle imprese dell’atto costitutivo del<strong>la</strong> società odegli atti che attestano l’effettuazione <strong>di</strong> un aumento <strong>di</strong> capitale.Per quanto riguarda l’elemento soggettivo, il reato è punito a titolo <strong>di</strong> dolo generico, checonsiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong> formare o aumentare fittiziamente il capitale sociale,attraverso le specifiche modalità <strong>di</strong> comportamento descritte nel<strong>la</strong> fattispecie.La fattispecie è sanzionata con <strong>la</strong> reclusione sino ad un anno; <strong>la</strong> società è punita con sanzionepecuniaria da cento a centottanta quote.Considerazioni applicativeLa fattispecie è configurabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, in sede <strong>di</strong> aumento del capitale come <strong>di</strong>trasformazione del<strong>la</strong> società.Occasioni <strong>di</strong> reatoa) Conferimento <strong>di</strong> beni in natura/cre<strong>di</strong>ti non accompagnato da re<strong>la</strong>zione giuratadell’es<strong>per</strong>to nominato dal tribunale;b) mancato <strong>controllo</strong> delle valutazioni contenute nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione;c) esposizione <strong>di</strong> dati non veritieri nel<strong>la</strong> situazione patrimoniale.Processi aziendali a rischio− Gestione dell’assemblea;− Gestione contabile.Funzioni aziendali a rischio− Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Amministratore Delegato;− Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Collegio Sindacale e Revisore Contabile;− Personale e Amministrazione e Finanza.104


3.2.8 Art. 2633 del cod. civ.Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatoriI liquidatori che, ripartendo i beni sociali tra i soci prima del pagamento dei cre<strong>di</strong>torisociali o dell’accantonamento delle somme necessarie a sod<strong>di</strong>sfarli, cagionano un dannoai cre<strong>di</strong>tori, sono puniti, a quere<strong>la</strong> del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona offesa, con <strong>la</strong> reclusione da sei mesi a treanni. Il risarcimento del danno ai cre<strong>di</strong>tori prima del giu<strong>di</strong>zio estingue il reato.Si tratta <strong>di</strong> un reato proprio, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui commissione è richiesta <strong>la</strong> qualifica <strong>di</strong> liquidatore del<strong>la</strong>società.La condotta incriminata consiste nel ripartire i beni sociali tra i soci prima <strong>di</strong> avere pagato icre<strong>di</strong>tori sociali ovvero prima <strong>di</strong> avere accantonato le somme necessarie a sod<strong>di</strong>sfarli.La fattispecie è integrata solo ove <strong>la</strong> condotta cagioni un danno ai cre<strong>di</strong>tori. La ratioincriminatrice va ravvisata, quin<strong>di</strong>, nell’esigenza <strong>di</strong> proteggere le ragioni dei cre<strong>di</strong>tori, i qualihanno <strong>di</strong>ritto ad essere sod<strong>di</strong>sfatti sui beni sociali, prima che essi vengano ripartiti ai soci.Il reato richiede il dolo generico, che consiste nel<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong> procedere al<strong>la</strong>ripartizione dei beni sociali fra i soci, pur nel<strong>la</strong> consapevolezza che i cre<strong>di</strong>tori sociali nonsono stati pagati <strong>per</strong> intero (né sono state accantonate le somme necessarie <strong>per</strong> pagarli) oltreal<strong>la</strong> coscienza e volontà <strong>di</strong> arrecare, me<strong>di</strong>ante tale condotta, un pregiu<strong>di</strong>zio economico alleragioni <strong>di</strong> uno o più cre<strong>di</strong>tori.Il reato si consuma nel momento in cui è cagionato un danno ai cre<strong>di</strong>tori.Il reato è proce<strong>di</strong>bile a quere<strong>la</strong>.La società è punita con sanzione pecuniaria da centocinquanta a trecentotrenta quote.Considerazioni applicativeLa fattispecie viene in rilievo solo nel caso in cui <strong>la</strong> Società sia messa in liquidazione.Pertanto, allo stato non si ritiene applicabile al<strong>la</strong> Società.3.2.9 Art. 2636 cod. civ.Illecita influenza sull’assembleaChiunque, con atti simu<strong>la</strong>ti o fraudolenti determina <strong>la</strong> maggioranza in assemblea alloscopo <strong>di</strong> procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto è punito con <strong>la</strong> reclusione da sei mesia tre anni.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> un reato comune, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui commissione non è richiesta una determinata qualificasoggettiva. Di fatto, <strong>per</strong>altro, sarà <strong>di</strong>fficile che il reato sia commesso da soggetti che nonrivestano almeno <strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> socio.La norma tute<strong>la</strong> l’interesse al corretto funzionamento dell’assemblea ed in partico<strong>la</strong>re ilrispetto del principio maggioritario.La condotta <strong>di</strong> reato consiste nell’adozione <strong>di</strong> atti simu<strong>la</strong>ti o fraudolenti; <strong>per</strong>ché si configuri ilreato tali condotte devono determinare <strong>la</strong> maggioranza in assemblea.Quanto all’elemento soggettivo, <strong>per</strong>ché <strong>la</strong> fattispecie sia integrata devono sussistere <strong>la</strong>coscienza e volontà <strong>di</strong> determinare <strong>la</strong> maggioranza in assemblea (dolo generico) e il fine <strong>di</strong>procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto (dolo specifico).Il reato si consuma col verificarsi dell’evento.105


La società è punita con sanzione pecuniaria da centocinquanta a trecentotrenta quote.Considerazioni applicativeLa fattispecie può essere integrata in occasione <strong>di</strong> ogni assemblea del<strong>la</strong> società, or<strong>di</strong>naria ostraor<strong>di</strong>naria.Occasioni <strong>di</strong> reatoa) Falsificazione del verbale <strong>di</strong> assemblea al fine <strong>di</strong> far figurare presenti e votanti soggettiche in realtà non sono intervenuti, o che non hanno votato, o che hanno votato in maniera<strong>di</strong>versa;b) c.d. mercato <strong>di</strong> voto;c) ricorso a prestanome al fine <strong>di</strong> ammettere al voto in assemblea soggetti non legittimati;d) impiego <strong>di</strong> azioni non collocate;e) attribuzione <strong>di</strong> voto plurimo;f) computo <strong>di</strong> voti corrispondenti ad azioni rimborsate <strong>per</strong> riduzione del capitale.Processi aziendali a rischioAdempimenti in materia <strong>di</strong> funzionamento dell’assemblea (convocazione; deposito – oveprevisto – delle partecipazioni presso <strong>la</strong> sede del<strong>la</strong> società; verifica del<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>recostituzione; esercizio del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto; verbalizzazione).Funzioni / Aree aziendali a rischio− Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Amministratore Delegato;− Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;− Collegio Sindacale e Revisore Contabile;− Personale e Amministrazione e Finanza.3.2.10 Art. 2637 cod. civ.AggiotaggioChiunque <strong>di</strong>ffonde notizie false, ovvero pone in essere o<strong>per</strong>azioni simu<strong>la</strong>te o altri artificiconcretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo <strong>di</strong> strumentifinanziari non quotati o <strong>per</strong> i quali non è stata presentata una richiesta <strong>di</strong> ammissione allenegoziazioni in un mercato rego<strong>la</strong>mentato, ovvero ad incidere in modo significativosull’affidamento che il pubblico ripone nel<strong>la</strong> stabilità patrimoniale <strong>di</strong> banche o <strong>di</strong> gruppibancari è punito con <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione da uno a cinque anni.FattispecieSi tratta <strong>di</strong> un reato comune, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui commissione non è richiesta una determinata qualificasoggettiva in capo al soggetto agente.L’interesse tute<strong>la</strong>to è l’economia pubblica e in partico<strong>la</strong>re il rego<strong>la</strong>re funzionamento delmercato.La condotta <strong>di</strong> reato consiste:a) nel<strong>la</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> notizie false;b) nel fatto <strong>di</strong> porre in essere o<strong>per</strong>azioni simu<strong>la</strong>te o altri artificiche siano concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo <strong>di</strong> strumentifinanziari, non quotati o <strong>per</strong> i quali non è stata presentata una richiesta <strong>di</strong> ammissione alle106


negoziazioni in un mercato rego<strong>la</strong>mentato, (c.d. informazioni price sensitive), ovverodenotino <strong>la</strong> capacità <strong>di</strong> incidere in modo significativo sull’affidamento che il pubblico riponenel<strong>la</strong> stabilità patrimoniale <strong>di</strong> banche o gruppi bancari.Quanto all’elemento soggettivo del reato, il dolo è generico e consiste nel<strong>la</strong> coscienza evolontà <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere notizie false, o comunque <strong>di</strong> porre in essere o<strong>per</strong>azioni simu<strong>la</strong>te o altripossibili artifici, nel<strong>la</strong> consapevolezza del<strong>la</strong> loro concreta idoneità a provocare una sensibilealterazione del prezzo <strong>di</strong> strumenti finanziari, non quotati o <strong>per</strong> i quali non è stata presentatauna richiesta <strong>di</strong> ammissione alle negoziazioni in un mercato rego<strong>la</strong>mentato, ovvero <strong>di</strong>incidere in modo significativo sull’affidamento che il pubblico ripone nel<strong>la</strong> stabilitàpatrimoniale <strong>di</strong> banche o gruppi bancari.La sanzione pecuniaria a carico del<strong>la</strong> società varia da duecento a cinquecento quote.Considerazioni applicativeLa fattispecie non appare configurabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> società, non essendo essa quotata né parte <strong>di</strong> ungruppo con società quotate.3.2.11 Art. 2638 cod. civ.Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nzaGli amministratori, i <strong>di</strong>rettori generali, i <strong>di</strong>rigenti preposti al<strong>la</strong> redazione dei documenticontabili societari, i sindaci ed i liquidatori <strong>di</strong> società od enti e gli altri soggetti sottoposti<strong>per</strong> legge alle autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza o tenuti ad obblighi nei loro confronti, i qualinelle comunicazioni alle predette autorità previste in base al<strong>la</strong> legge, al fine <strong>di</strong> ostaco<strong>la</strong>rel’esercizio delle funzioni <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza, espongono fatti materiali non rispondenti al veroancorché oggetto <strong>di</strong> valutazione, sul<strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale o finanziaria deisottoposti al<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza ovvero, allo stesso fine, occultano con altri mezzi fraudolenti intutto o in parte fatti che avrebbero dovuto comunicare concernenti <strong>la</strong> situazione medesima,sono puniti con <strong>la</strong> reclusione da uno a quattro anni. La punibilità è estesa anche al caso incui le informazioni riguar<strong>di</strong>no beni posseduti o amministrati dal<strong>la</strong> società <strong>per</strong> conto <strong>di</strong>terzi.Sono puniti con <strong>la</strong> stessa pena gli amministratori, i <strong>di</strong>rettori generali, , i <strong>di</strong>rigenti prepostial<strong>la</strong> redazione dei documenti contabili societari, i sindaci ed i liquidatori <strong>di</strong> società, o enti ei soggetti sottoposti <strong>per</strong> legge alle autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza o tenuti a obblighi neiloro confronti, i quali, in qualsiasi forma, anche omettendo le comunicazioni dovute allepredette autorità, consapevolmente ne ostaco<strong>la</strong>no le funzioni.La pena è raddoppiata se si tratta <strong>di</strong> società con titoli quotati in mercati rego<strong>la</strong>mentatiitaliani o <strong>di</strong> altri Stati dell’Unione europea o <strong>di</strong>ffusi tra il pubblico in misura rilevante aisensi dell’art. 116 del testo unico <strong>di</strong> cui al d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 80 .FattispecieSi tratta <strong>di</strong> reato proprio, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui commissione è necessaria <strong>la</strong> qualifica <strong>di</strong> amministratore,<strong>di</strong>rettore generale, <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong> redazione al<strong>la</strong> redazione dei documenti contabili 81 ,sindaco, liquidatore, nonché i soggetti tenuti <strong>per</strong> legge a determinati obblighi nei confrontidelle pubbliche autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza.La fattispecie tute<strong>la</strong> l’interesse al corretto svolgimento delle funzioni <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> affidate allepubbliche autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza.La condotta criminosa è duplice, potendo concretizzarsi:80 L’art. 39, 2 comma, lett. c) del<strong>la</strong> legge 262/2005 ha aggiunto il 3 comma dell’art. 2638 del co<strong>di</strong>ce civile.81 L’art. 15, comma 1, lett. c) del<strong>la</strong> legge 262/2005 estende anche a tali soggetti <strong>la</strong> responsabilità nel caso in cuipongano in essere <strong>la</strong> condotta penalmente sanzionata.107


a) nel<strong>la</strong> esposizione <strong>di</strong> fatti materiali non rispondenti al vero, ancorché oggetto <strong>di</strong>valutazione; ovverob) nell’occultamento con altri mezzi fraudolenti in tutto o in parte <strong>di</strong> fatti che avrebberodovuto comunicareQuanto all’elemento soggettivo del reato, è richiesto il dolo generico, vale a <strong>di</strong>re <strong>la</strong>consapevolezza <strong>di</strong> ostaco<strong>la</strong>re, con <strong>la</strong> propria condotta, le funzioni degli organismi <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza.La fattispecie è sanzionata con <strong>la</strong> reclusione da uno a quattro anni. La pena è raddoppiata sesi tratta <strong>di</strong> società con titoli quotati in mercati rego<strong>la</strong>mentati italiani o <strong>di</strong> altri Statidell'’Unione Europea o <strong>di</strong>ffusi tra il pubblico in misura rilevante ai sensi dell'’art. 116 deltesto unico <strong>di</strong> cui al d.lgs. 58/1998.La sanzione pecuniaria a carico del<strong>la</strong> società varia da duecento a quattrocento quote.Considerazioni applicativeLa fattispecie è configurabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, solo in re<strong>la</strong>zione ad eventuali attività sottoposteal <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza.Occasioni <strong>di</strong> reato1) Esposizione <strong>di</strong> fatti materiali non rispondenti al vero sulle con<strong>di</strong>zioni economiche,patrimoniali e finanziarie dell’impresa, come ad esempio:a) figurare in bi<strong>la</strong>ncio attività inesistenti o nascondere passività esistenti(sopravvalutazioni);b) figurare in bi<strong>la</strong>ncio passività inesistenti o nascondere attività esistenti(sottovalutazioni);c) omissione <strong>di</strong> informazioni <strong>la</strong> cui comunicazione è imposta dal<strong>la</strong> legge;2) <strong>di</strong>ssimu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> fatti concernenti le con<strong>di</strong>zioni economiche, patrimoniali efinanziarie del<strong>la</strong> società.Processi aziendali a rischio− Area contabile e <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio;− Rapporti con autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nzaFunzioni / Aree aziendali a rischio−−−−−Presidente del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Amministratore Delegato;Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione;Collegio Sindacale e Revisore Contabile;Personale e Amministrazione e Finanza.3.5 Attività sensibili nel<strong>la</strong> SocietàL’analisi dei processi aziendali del<strong>la</strong> Società ha consentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le attività nel cuiambito potrebbero astrattamente esser realizzate le fattispecie <strong>di</strong> reato richiamatedall’articolo 25-ter del d.lgs. 231/2001. Qui <strong>di</strong> seguito sono elencate le cosiddette attivitàsensibili o a rischio identificate con riferimento ai reati societari.1. tenuta del<strong>la</strong> contabilità, redazione del bi<strong>la</strong>ncio d’esercizio, del bi<strong>la</strong>ncio consolidato,108


delle situazioni economiche infrannuali, delle re<strong>la</strong>zioni e delle altre comunicazionisociali previste dal<strong>la</strong> legge, <strong>di</strong>rette ai soci o al pubblico;2. adempimenti re<strong>la</strong>tivi all’attività <strong>di</strong> tenuta, conservazione e aggiornamento del fascicolo<strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio dall’approvazione del consiglio <strong>di</strong> amministrazione al deposito epubblicazione (anche informatica) dello stesso fino al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva archiviazione;3. <strong>gestione</strong> dei rapporti con collegio sindacale e soci. Redazione, tenuta e conservazionedei documenti su cui gli stessi potrebbero esercitare il <strong>controllo</strong>;4. comunicazioni alle Autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza e <strong>gestione</strong> dei rapporti con le stesse;5. attività <strong>di</strong> selezione del<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione;6. attività <strong>di</strong> selezione del<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione e <strong>gestione</strong> dei rapporti con <strong>la</strong> stessa (adesempio comunicazioni, trasmissione <strong>di</strong> dati contabili, tenuta dei documenti su cui glistessi potrebbero esercitare il <strong>controllo</strong>.7. <strong>gestione</strong> dei rapporti con le Autorità <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza (ad esempio Autorità Antitrust,Garante <strong>per</strong> <strong>la</strong> protezione dei dati <strong>per</strong>sonali etc.): comunicazioni, attività <strong>di</strong> supportonello svolgimento dei re<strong>la</strong>tivi controlli, trasmissione dati etc.;8. attività <strong>di</strong> preparazione delle riunioni assembleari, svolgimento e verbalizzazione delleassemblee e degli altri organi sociali (es. consiglio <strong>di</strong> amministrazione, collegiosindacale, comitati interni etc.);9. attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione degli utili e delle riserve;10. attività <strong>di</strong> valutazione, autorizzazione e <strong>gestione</strong> delle o<strong>per</strong>azioni sul capitale (quali adesempio aumenti e riduzioni <strong>di</strong> capitali, o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> fusione e scissione, conferimenti indenaro ed in natura);11. <strong>gestione</strong> delle incombenze societarie re<strong>la</strong>tive a o<strong>per</strong>azioni sul capitale e supartecipazioni.12. comunicazione del conflitto <strong>di</strong> interessi ai sensi dell’art. 2391, comma 1, c.c.;13. liquidazione <strong>di</strong> società.Nell’ambito <strong>di</strong> tali attività sensibili, ruolo preminente è svolto dall’Amministratore Delegatoe dal<strong>la</strong> funzione Personale e Amministrazione e Finanza, accanto agli altri esponenti degliorgani sociali.Con riferimento alle attività n. 9, 12 e 13 si ritiene opportuno precisare che <strong>la</strong> stesse sonostate mantenuta nell’elenco, anche se in seguito all’effettuazione delle interviste con le<strong>per</strong>sone chiave è emerso che <strong>la</strong> Società non svolge tali attività. La decisione è motivata dalfatto che, sebbene tali attività non risultino attualmente svolte in concreto, ben potrebbeesserlo nell’ambito dell’attività del<strong>la</strong> Società, <strong>la</strong> quale si è organizzata <strong>per</strong> gestire taleeventualità.3.6 Il sistema dei controlli.Il sistema dei controlli, applicabili alle attività in<strong>di</strong>viduate, è stato definito utilizzando comeriferimento le linee guida ad oggi pubblicate dalle principali associazioni <strong>di</strong> categoria nonchéle best practice internazionali, ed è stato successivamente adottato dal<strong>la</strong> Società.Per ognuna delle attività sono stati in<strong>di</strong>viduati standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “redazione del bi<strong>la</strong>ncio, delle re<strong>la</strong>zioni e delle altrecomunicazioni sociali previste dal<strong>la</strong> legge, <strong>di</strong>rette ai soci o al pubblico” gli standard <strong>di</strong><strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.A_1 Norme: devono esistere ed essere <strong>di</strong>ffuse al <strong>per</strong>sonale coinvolto in attività <strong>di</strong>pre<strong>di</strong>sposizione del bi<strong>la</strong>ncio, norme che definiscano con chiarezza i principi contabilida adottare <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione delle poste del bi<strong>la</strong>ncio civilistico (e situazioniinfrannuali) e le modalità o<strong>per</strong>ative <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro contabilizzazione. Tali norme devonoessere tempestivamente aggiornate dall'ufficio competente al<strong>la</strong> luce delle novità del<strong>la</strong>109


normativa civilistica e <strong>di</strong>ffuse ai destinatari sopra in<strong>di</strong>cati.B_1 Istruzioni <strong>di</strong> chiusura contabile: devono esistere istruzioni rivolte alle Direzioni,Funzioni e Unità organizzative, che in<strong>di</strong>chino dati e notizie che è necessario fornire al<strong>la</strong>funzione competente <strong>per</strong> <strong>la</strong> redazione del bi<strong>la</strong>ncio in re<strong>la</strong>zione alle chiusure annuali e<strong>di</strong>nfrannuali (<strong>per</strong> il bi<strong>la</strong>ncio civilistico) nonché le re<strong>la</strong>tive modalità e <strong>la</strong> tempistica.C_1 Programmazione: Deve esistere un livello aziendale che prevede ruoli, responsabilitàe scadenze re<strong>la</strong>tivamente al flusso informativo da fornire alle varie <strong>di</strong>visioni internecoinvolte nel processo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio.D_1 Tracciabilità: il sistema informatico utilizzato <strong>per</strong> <strong>la</strong> trasmissione <strong>di</strong> dati einformazioni deve garantire <strong>la</strong> tracciabilità dei singoli passaggi e l'identificazione dellepostazioni che inseriscono i dati nel sistema. Il responsabile <strong>di</strong> ciascunaDirezione/Funzione/Unità Organizzativa coinvolta nel processo deve garantire <strong>la</strong>tracciabilità <strong>di</strong> tutti i dati e le informazioni finanziarie. Il responsabile del<strong>la</strong> <strong>di</strong>visioneAmministrazione e Bi<strong>la</strong>ncio acquisisce dai responsabili delle <strong>di</strong>visioni internecoinvolte nel processo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio (e delle società del Gruppo <strong>per</strong> il bi<strong>la</strong>ncioconsolidato) una <strong>di</strong>chiarazione attestante <strong>la</strong> veri<strong>di</strong>cità e completezza delle informazionifornite ai fini del<strong>la</strong> redazione del bi<strong>la</strong>ncio civilistico e consolidato.E_1 Riunioni tra società <strong>di</strong> revisione e collegio sindacale: devono essere effettuate una opiù riunioni tra <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione e il collegio sindacale, prima delle riunioni delconsiglio <strong>di</strong> amministrazione e del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva assemblea indette <strong>per</strong> l’approvazione delbi<strong>la</strong>ncio, che abbiano <strong>per</strong> oggetto <strong>la</strong> valutazione <strong>di</strong> eventuali criticità emerse nellosvolgimento delle attività <strong>di</strong> revisione.F_1 informazione pre-consiliare: circo<strong>la</strong>zione con congruo anticipo, rispetto al<strong>la</strong> riunione<strong>di</strong> approvazione del bi<strong>la</strong>ncio, del<strong>la</strong> bozza e, ove presente, del giu<strong>di</strong>zio sul bi<strong>la</strong>nciori<strong>la</strong>sciato dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, al consiglio <strong>di</strong> amministrazione.G_1 Sottoscrizione da parte del massimo vertice esecutivo del<strong>la</strong> c.d. lettera <strong>di</strong>attestazione o <strong>di</strong> manleva richiesta dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, ove esistente. La letteradeve essere altresì sig<strong>la</strong>ta dal Responsabile amministrativo e messa a <strong>di</strong>sposizione deimembri del consiglio <strong>di</strong> amministrazione. Occorre precisare che tuttavia tale lettera nonelimina <strong>di</strong> <strong>per</strong> sé <strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione.H_1 Attività <strong>di</strong> formazione: devono essere svolte attività <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> base, rivolte alleDirezioni/Funzioni/Unità Organizzative coinvolte nel<strong>la</strong> redazione del bi<strong>la</strong>ncio e deglialtri documenti connessi, in merito alle principali nozioni e problematiche giuri<strong>di</strong>che econtabili sul bi<strong>la</strong>ncio e alle re<strong>la</strong>tive norme <strong>di</strong> Gruppo.I_1 Conservazione del fascicolo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio: devono esistere regole formalizzate cheidentifichino ruoli e responsabilità, re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> tenuta, conservazione eaggiornamento del fascicolo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio dall'approvazione del consiglio <strong>di</strong>amministrazione e dell’assemblea, al deposito e pubblicazione (anche informatica)dello stesso fino al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva archiviazione.J_1 Mo<strong>di</strong>fiche ai dati contabili: ogni mo<strong>di</strong>fica ai dati contabili <strong>di</strong>Direzione/Funzione/Unità Organizzativa può essere effettuata solo dal<strong>la</strong>Direzione/Funzione/Unità Organizzativa che li ha generati.K_1 Verifica delle Liste <strong>di</strong> Riferimento re<strong>la</strong>tive alle eventuali società estere aventi sedelegale in Stati che non garantiscono <strong>la</strong> trasparenza societaria: dall’entrata in vigoredel<strong>la</strong> legge 262/2005, con <strong>per</strong>io<strong>di</strong>cità semestrale e con primo intervento al momentodell’entrata in vigore del<strong>la</strong> legge stessa, sono verificate le Liste <strong>di</strong> Riferimento(intendendosi <strong>per</strong> tali gli elenchi <strong>di</strong> Stati, in<strong>di</strong>viduati con decreti del Ministro del<strong>la</strong>Giustizia, <strong>di</strong> concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze) che identificanogli Stati i cui or<strong>di</strong>namenti non garantiscono <strong>la</strong> trasparenza del<strong>la</strong> costituzione, del<strong>la</strong>situazione patrimoniale e finanziaria e del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle società. Nell’ipotesi in cuisia ravvisata l’esistenza <strong>di</strong> società control<strong>la</strong>te, collegate o control<strong>la</strong>nti in taluno deipredetti Stati occorrerà procedere all’osservanza degli obblighi previsti dagli articoli110


165-quater, 165-quinquies e 165-sexies T.U. del<strong>la</strong> finanza. 82L_1 Conservazione del fascicolo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio: devono esistere regole formalizzate cheidentifichino ruoli e responsabilità, re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> tenuta, conservazione eaggiornamento del fascicolo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio - inclusi i bi<strong>la</strong>nci delle società esterecontrol<strong>la</strong>te e le re<strong>la</strong>zioni e i pareri re<strong>la</strong>tivi alle società estere control<strong>la</strong>te, collegate econtrol<strong>la</strong>nti (ove esistenti), quali previsti dagli articoli 165-ter – 165-septies, T.U. del<strong>la</strong>finanza - dall'approvazione del consiglio <strong>di</strong> amministrazione e dell’assemblea, aldeposito e pubblicazione (anche informatica) dello stesso fino al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tivaarchiviazione.M_1 Regole <strong>di</strong> comportamento: devono esser previste regole <strong>di</strong> comportamento, rivolteagli amministratori, ai <strong>di</strong>rettori generali, ai sindaci e ai liquidatori, che richiedano <strong>la</strong>82 Gli obblighi specifici previsti dagli articoli 165-quater, 165-quinquies e 165-sexies sono quelli <strong>di</strong> seguitoin<strong>di</strong>cati:– in caso <strong>di</strong> esistenza <strong>di</strong> una società estera control<strong>la</strong>ta avente sede in uno Stato che non garantisce <strong>la</strong>trasparenza del<strong>la</strong> costituzione, del<strong>la</strong> situazione patrimoniale e finanziaria e del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle società:(i) obbligo, <strong>per</strong> le società italiane con azioni quotate in mercati rego<strong>la</strong>mentati e le società italiane emittentistrumenti finanziari <strong>di</strong>ffusi fra il pubblico in misura rilevante, <strong>di</strong> allegare al proprio bi<strong>la</strong>ncio <strong>di</strong> esercizio obi<strong>la</strong>ncio consolidato, qualora <strong>la</strong> siano tenute a pre<strong>di</strong>sporlo, il bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società estera control<strong>la</strong>ta, redattosecondo i princìpi e le regole applicabili ai bi<strong>la</strong>nci delle società italiane o secondo i princìpi contabiliinternazionalmente riconosciuti: (ii) obbligo <strong>di</strong> sottoscrivere il bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società estera control<strong>la</strong>ta,allegato al bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società italiana, da parte degli organi <strong>di</strong> amministrazione, dal <strong>di</strong>rettore generale edal <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong> redazione dei documenti contabili societari, che attestano <strong>la</strong> veri<strong>di</strong>cità e <strong>la</strong>correttezza del<strong>la</strong> rappresentazione del<strong>la</strong> situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economicodell'esercizio; (iii) obbligo <strong>di</strong> allegare al bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società italiana il parere espresso dall'organo <strong>di</strong><strong>controllo</strong> del<strong>la</strong> medesima sul bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società estera control<strong>la</strong>ta; (iv) obbligo <strong>di</strong> allegare al bi<strong>la</strong>ncio unare<strong>la</strong>zione degli amministratori (sottoscritta anche dal <strong>di</strong>rettore generale e dal <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong>redazione dei documenti contabili societari) sui rapporti intercorrenti fra <strong>la</strong> società italiana e <strong>la</strong> società esteracontrol<strong>la</strong>ta, con partico<strong>la</strong>re riguardo alle reciproche situazioni debitorie e cre<strong>di</strong>torie, e sulle o<strong>per</strong>azionicompiute tra loro nel corso dell'esercizio cui il bi<strong>la</strong>ncio si riferisce, compresa <strong>la</strong> prestazione <strong>di</strong> garanzie <strong>per</strong>gli strumenti finanziari emessi in Italia o all'estero dai predetti soggetti; (v) obbligo <strong>di</strong> allegare al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zioneil parere espresso dall’organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>; (vi) obbligo <strong>di</strong> sottoporre il bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società esteracontrol<strong>la</strong>ta, allegato al bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società italiana, a revisione da parte del<strong>la</strong> società incaricata del<strong>la</strong>revisione del bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società italiana (ove <strong>la</strong> suddetta società <strong>di</strong> revisione non o<strong>per</strong>i nello Stato in cuiha sede <strong>la</strong> società estera control<strong>la</strong>ta, dovrà avvalersi <strong>di</strong> altra idonea società <strong>di</strong> revisione, assumendo <strong>la</strong>responsabilità dell'o<strong>per</strong>ato <strong>di</strong> quest'ultima. Ove <strong>la</strong> società italiana, non avendone l'obbligo, non abbiaincaricato del <strong>controllo</strong> contabile una società <strong>di</strong> revisione, dovrà comunque conferire tale incaricore<strong>la</strong>tivamente al bi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società estera control<strong>la</strong>ta); (vii) obbligo <strong>di</strong> trasmettere al<strong>la</strong> CONSOB ilbi<strong>la</strong>ncio del<strong>la</strong> società estera control<strong>la</strong>ta con <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione e i pareri ad esso allegati e il giu<strong>di</strong>zio espresso dal<strong>la</strong>società responsabile del<strong>la</strong> revisione;– in caso <strong>di</strong> esistenza <strong>di</strong> una società estera collegata avente sede in uno Stato che non garantisce <strong>la</strong>trasparenza del<strong>la</strong> costituzione, del<strong>la</strong> situazione patrimoniale e finanziaria e del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle società:(i) obbligo, <strong>per</strong> le società italiane con azioni quotate in mercati rego<strong>la</strong>mentati e <strong>per</strong> le società italianeemittenti strumenti finanziari <strong>di</strong>ffusi fra il pubblico in misura rilevante le quali siano collegate a societàaventi sede legale in uno Stato che non garantisce <strong>la</strong> trasparenza del<strong>la</strong> costituzione, del<strong>la</strong> situazionepatrimoniale e finanziaria e del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle società, <strong>di</strong> allegare al bi<strong>la</strong>ncio una re<strong>la</strong>zione degliamministratori (sottoscritta anche dal <strong>di</strong>rettore generale e dal <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong> redazione deidocumenti contabili societari) sui rapporti intercorrenti fra <strong>la</strong> società italiana e <strong>la</strong> società estera collegata,con partico<strong>la</strong>re riguardo alle reciproche situazioni debitorie e cre<strong>di</strong>torie, e sulle o<strong>per</strong>azioni compiute tra loronel corso dell'esercizio cui il bi<strong>la</strong>ncio si riferisce, compresa <strong>la</strong> prestazione <strong>di</strong> garanzie <strong>per</strong> gli strumentifinanziari emessi in Italia o all'estero dai predetti soggetti; (ii) obbligo <strong>di</strong> allegare a tale re<strong>la</strong>zione il parereespresso dall'organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>;– in caso <strong>di</strong> esistenza <strong>di</strong> una società estera control<strong>la</strong>nte avente sede in uno Stato che non garantisce <strong>la</strong>trasparenza del<strong>la</strong> costituzione, del<strong>la</strong> situazione patrimoniale e finanziaria e del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dellesocietà: (i) obbligo, <strong>per</strong> le società italiane con azioni quotate in mercati rego<strong>la</strong>mentati e <strong>per</strong> le societàitaliane emittenti strumenti finanziari <strong>di</strong>ffusi fra il pubblico in misura rilevante le quali siano control<strong>la</strong>te dasocietà aventi sede legale in uno Stato che non garantisce <strong>la</strong> trasparenza del<strong>la</strong> costituzione, del<strong>la</strong> situazionepatrimoniale e finanziaria e del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle società, <strong>di</strong> allegare al bi<strong>la</strong>ncio una re<strong>la</strong>zione degliamministratori (sottoscritta anche dal <strong>di</strong>rettore generale e dal <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong> redazione deidocumenti contabili societari) sui rapporti intercorrenti fra <strong>la</strong> società italiana e <strong>la</strong> società estera control<strong>la</strong>nte,con partico<strong>la</strong>re riguardo alle reciproche situazioni debitorie e cre<strong>di</strong>torie, e sulle o<strong>per</strong>azioni compiute tra loronel corso dell'esercizio cui il bi<strong>la</strong>ncio si riferisce, compresa <strong>la</strong> prestazione <strong>di</strong> garanzie <strong>per</strong> gli strumentifinanziari emessi in Italia o all'estero dai predetti soggetti; (ii) obbligo <strong>di</strong> allegare a tale re<strong>la</strong>zione il parereespresso dall'organo <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>.111


massima correttezza nel<strong>la</strong> redazione delle altre comunicazioni imposte o comunquepreviste dal<strong>la</strong> legge e <strong>di</strong>rette ai soci o al pubblico. Tali regole devono prevedere chenelle comunicazioni vengano inserite informazioni chiare, precise, veritiere e complete.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile inerente al<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei “rapporti con il collegiosindacale, società <strong>di</strong> revisione e altri organi societari” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> specialisono i seguenti.A_2 Regole <strong>di</strong> comportamento: devono esistere <strong>di</strong>rettive che sanciscano l’obbligo al<strong>la</strong>massima col<strong>la</strong>borazione e trasparenza nei rapporti con <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, ilcollegio sindacale e altri organi societari.B_2 Selezione del<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione e sua in<strong>di</strong>pendenza nel mandato: devonoesistere <strong>di</strong>sposizioni aziendali, che rego<strong>la</strong>mentino le fasi <strong>di</strong> selezione del<strong>la</strong> società <strong>di</strong>revisione contabile, e devono esistere regole <strong>per</strong> mantenere l'in<strong>di</strong>pendenza del<strong>la</strong> società<strong>di</strong> revisione, nel <strong>per</strong>iodo del mandato.C_2 Verifiche: il collegio sindacale deve verificare il grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>pendenza del<strong>la</strong> società <strong>di</strong>revisione al<strong>la</strong> luce delle regole e criteri fissati <strong>per</strong> <strong>la</strong> selezione e valutazione del<strong>la</strong>società <strong>di</strong> revisione.D_2 Obbligo <strong>di</strong> informativa verso l’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza: comunicazione sistematicaall’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza <strong>di</strong> ogni richiesta <strong>di</strong> informazioni o documentazionericevute dall’organo amministrativo o dai suoi delegati e provenienti dai soci, da altriorgani sociali o dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione.E_2 Riunioni tra gli organi deputati al <strong>controllo</strong> (società <strong>di</strong> revisione, Internal Au<strong>di</strong>t ecollegio sindacale): devono svolgersi riunioni tra gli organi deputati al <strong>controllo</strong> aventiad oggetto <strong>la</strong> verifica sull’osservanza del<strong>la</strong> normativa societaria nonché il rispetto deicomportamenti conseguenti da parte del management e dei <strong>di</strong>pendenti del<strong>la</strong> società.F_2 Obbligo <strong>di</strong> trasmettere sistematicamente all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza i seguentidocumenti: (i) copia del verbale delle riunioni <strong>di</strong> cui sopra tra <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione,Internal Au<strong>di</strong>t e collegio sindacale, (ii) comunicazione <strong>di</strong> qualsiasi incarico conferitoal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione o a società ad essa collegate, <strong>di</strong>verso da quello concernente <strong>la</strong>certificazione del bi<strong>la</strong>ncio; (iii) valutazioni in merito al<strong>la</strong> scelta del<strong>la</strong> società <strong>di</strong>revisione.G_2 Obbligo <strong>di</strong> trasmettere al<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione con congruo anticipo tutti idocumenti re<strong>la</strong>tivi agli argomenti posti all’or<strong>di</strong>ne del giorno delle riunionidell’assemblea o del consiglio <strong>di</strong> amministrazione sui quali debba esprimere un parereai sensi <strong>di</strong> legge o in base a rego<strong>la</strong>menti interniH_2 Report: deve esistere l’obbligo <strong>di</strong> riporto bimestrale al collegio sindacale sulleinformazioni richieste dal<strong>la</strong> e rese al<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione e l’obbligo <strong>di</strong> riporto<strong>per</strong>io<strong>di</strong>co al vertice sullo stato dei rapporti con le società <strong>di</strong> revisione da parte deiservizi istituzionalmente deputati ai rapporti con tali soggetti.I_2 Tracciabilità: deve essere garantita <strong>la</strong> tracciabilità <strong>di</strong> fonti e informazioni nei rapporticon soci, collegio sindacale e società <strong>di</strong> revisione.Gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> che che fanno riferimento al<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione si applicano solose ed in quanto una società <strong>di</strong> revisione sia stata nominata dal<strong>la</strong> Società.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile inerente ad “o<strong>per</strong>azioni su azioni e quote proprie,o<strong>per</strong>azioni sul capitale e destinazione degli utili”, gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono iseguenti.A_3 Utili e riserve: esistenza <strong>di</strong> una procedura che rego<strong>la</strong>menti <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> unare<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> il consiglio <strong>di</strong> amministrazione che giustifichi <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> utili eriserve nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto dal<strong>la</strong> legge.B_3 Documentazione: adeguata giustificazione, documentazione e re<strong>la</strong>tiva archiviazione <strong>di</strong>eventuali mo<strong>di</strong>fiche apportate al<strong>la</strong> bozza <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio/situazioni infrannuali da partedell’amministratore delegato e del consiglio <strong>di</strong> amministrazione con partico<strong>la</strong>reriferimento agli utili ed alle riserve.112


C_3 Procedure: devono esistere procedure autorizzative <strong>per</strong> acquisiti e ven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> azioniproprie e/o <strong>di</strong> altre società (esistenza <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione,autorizzazione e <strong>gestione</strong> delle o<strong>per</strong>azioni sul capitale). Deve esistere una procedurache rego<strong>la</strong>menti <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> una re<strong>la</strong>zione <strong>per</strong> il consiglio <strong>di</strong> amministrazioneche giustifichi <strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> utili e riserve nel rispetto <strong>di</strong> quanto previsto dal<strong>la</strong>legge.D_3 O<strong>per</strong>azioni straor<strong>di</strong>narie: devono esistere procedure chiare ed esaustive che<strong>di</strong>sciplinino le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> riduzione del capitale sociale, fusione e scissionesocietaria.E_3 Regole: devono esistere regole formalizzate che identifichino ruoli e responsabilità,re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> tenuta, conservazione e aggiornamento del fascicolo <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>nciodall'approvazione del consiglio <strong>di</strong> amministrazione al deposito e pubblicazione (ancheinformatica) dello stesso fino al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva archiviazione.F_3 Obbligo <strong>di</strong> informativa: deve esistere un obbligo <strong>di</strong> informativa e <strong>di</strong> segna<strong>la</strong>zione agliorgani deputati nel caso <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni sul capitale o <strong>di</strong> compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>azioni del<strong>la</strong> società.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile inerente <strong>la</strong> “attività <strong>di</strong> preparazione delle riunioniassembleari, svolgimento e verbalizzazione delle assemblee”, gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>speciali sono i seguenti:A_4 Obblighi informativi: deve esistere una <strong>di</strong>sposizione aziendale formalizzata cheidentifichi ruoli e responsabilità re<strong>la</strong>tivamente agli obblighi informativi, ove esistenti,del<strong>la</strong> Società con riferimento al<strong>la</strong> stipu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> patti parasociali.B_4 Procedure autorizzative: esistenza <strong>di</strong> un flusso autorizzativo strutturato in materia <strong>di</strong>pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> progetti, prospetti e documentazione da sottoporre al<strong>la</strong>approvazione dell’Assemblea.C_4 Rego<strong>la</strong>mento assembleare: deve essere adottato un rego<strong>la</strong>mento assembleare, che siaadeguatamente <strong>di</strong>ffuso agli azionisti.D_4 Regole <strong>per</strong> l’esercizio: devono essere definite regole formalizzate <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong>dell'esercizio del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> voto e <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong> del<strong>la</strong> raccolta ed esercizio delledeleghe <strong>di</strong> voto.E_4 Gestione del verbale d’assemblea: deve esistere una <strong>di</strong>sposizione aziendale chiara eformalizzata che identifichi ruoli e responsabilità re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> trascrizione,pubblicazione ed archiviazione del verbale dell’Assemblea.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile inerente le “comunicazioni alle Autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza e<strong>gestione</strong> dei rapporti con le stesse”, gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.A_5 Tracciabilità, archiviazione e segna<strong>la</strong>zioni nelle ispezioni: deve esistere una<strong>di</strong>sposizione aziendale <strong>per</strong> l’identificazione <strong>di</strong> un soggetto/Funzione responsabile <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>gestione</strong> dei rapporti con l’autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza in caso <strong>di</strong> ispezioni, appositamentedelegato dai vertici aziendali. Tale <strong>di</strong>sposizione aziendale deve <strong>di</strong>sciplinare anche lemodalità <strong>di</strong> archiviazione, <strong>la</strong> tracciabilità delle informazioni fornite, nonché l'obbligo <strong>di</strong>segna<strong>la</strong>zione iniziale e <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zione sul<strong>la</strong> chiusura delle attività.B_5 Tracciabilità ed archiviazione nelle comunicazioni scritte: il soggetto/l’Unità chere<strong>di</strong>ge le comunicazioni scritte alle autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza deve assicurare <strong>la</strong> tracciabilitàdelle re<strong>la</strong>tive fonti e degli elementi informativi, nonché l’archiviazione delle re<strong>la</strong>tiverichieste <strong>per</strong>venute.C_5 Report: obbligo <strong>di</strong> report <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co all’Alta Direzione sullo stato dei rapporti con leautorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza da parte dei soggetti/Unità istituzionalmente deputati ai rapporticon tali soggetti.113


D_5 Sicurezza informatica: devono esistere adeguate misure <strong>di</strong> sicurezza <strong>per</strong> il trattamentoinformatico dei dati, quali quelle contenute nel d.lgs. n. 196/2003 e nelle best practiceinternazionali.D_6 Obbligo <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione e trasparenza: devono esistere <strong>di</strong>rettive che sanciscanol’obbligo al<strong>la</strong> massima col<strong>la</strong>borazione e trasparenza nei confronti delle autorità <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile inerente a “comunicazione del conflitto <strong>di</strong> interessi aisensi dell’art. 2391, comma 1, c.c.”, lo standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> specifico è il seguente.A_6 Comunicazione del conflitto <strong>di</strong> interessi: esistenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sposizioni societarie cheprevedono l’obbligo, <strong>per</strong> ciascun esponente del<strong>la</strong> Società che assuma il ruolo <strong>di</strong>amministratore in altra società, <strong>di</strong> comunicare, all’a<strong>per</strong>tura del<strong>la</strong> riunione delconsiglio <strong>di</strong> amministrazione <strong>di</strong> tale società, agli altri amministratori e al collegiosindacale, l’eventuale presenza <strong>di</strong> interessi che – <strong>per</strong> conto del<strong>la</strong> Società – abbia inuna determinata o<strong>per</strong>azione del<strong>la</strong> società, precisando, ove presente, l’interesse, <strong>la</strong>natura, l’origine o <strong>la</strong> portata.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile inerente a “liquidazione <strong>di</strong> società”, lo standard <strong>di</strong><strong>controllo</strong> specifico è il seguente.A_7 Regole <strong>di</strong> comportamento: devono esistere regole <strong>di</strong> comportamento che invitinotutti coloro che svolgono attività <strong>di</strong> liquidatori (anche <strong>di</strong> fatto) <strong>di</strong> società del Gruppoa comportarsi con <strong>la</strong> massima lealtà e correttezza nello svolgimento delle o<strong>per</strong>azioni<strong>di</strong> liquidazione. Tali regole <strong>di</strong> comportamento devono, nello specifico, in<strong>di</strong>care che <strong>la</strong>Società sottolinea il dovere <strong>di</strong> non procedere al<strong>la</strong> <strong>di</strong>stribuzione ai soci dei beni socialiprima <strong>di</strong> aver sod<strong>di</strong>sfatto le pretese dei cre<strong>di</strong>tori sociali o <strong>di</strong> aver accantonato lerisorse a tal fine necessarie.3.7 ProtocolliIn attuazione degli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> in<strong>di</strong>cati in precedenza, il compimento <strong>di</strong> ciascunaattività sensibile è rego<strong>la</strong>to da Protocolli conformi a quanto segue.3.7.1 Bi<strong>la</strong>ncio e comunicazioni sociali(a) Responsabile AmministrativoIl soggetto (<strong>di</strong>verso dall’Amministratore Delegato ma in rapporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>retto riporto ad esso)preposto a curare (i) il processo <strong>di</strong> formazione del<strong>la</strong> bozza <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio e delle altrecomunicazioni sociali, nonché (ii) i rapporti con i soci, gli organi sociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e <strong>la</strong>società <strong>di</strong> revisione, è designato “Responsabile Amministrativo”.Il Responsabile Amministrativo è altresì responsabile dell’e<strong>la</strong>borazione delle informazionire<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale e finanziaria del<strong>la</strong> Società, formanti oggettodelle comunicazioni sociali rivolte dal<strong>la</strong> Società ai soci ed al pubblico, nonché delle altreinformazioni destinate ai soci, agli organi sociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> ed al<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione.Il Responsabile Amministrativo costituisce il soggetto referente dell’AmministratoreDelegato e, <strong>per</strong> esso, del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione <strong>per</strong> le tematiche re<strong>la</strong>tive al bi<strong>la</strong>ncioed alle comunicazioni sociali nell’ambito dell’<strong>organizzazione</strong> interna del<strong>la</strong> Società.Il Responsabile Amministrativo possiede i requisiti stabiliti <strong>per</strong> il <strong>di</strong>rigente preposto al<strong>la</strong>redazione dei documenti contabili, <strong>di</strong> cui all’art. 154-bis d. lgs. n 58/98.Nel caso in cui, nel corso del<strong>la</strong> procedura sopra descritta ovvero in qualsiasi altro momento:− dagli accertamenti svolti dall’Organismo emergano elementi che fanno risalire <strong>la</strong>commissione <strong>di</strong> reati societari (o il tentativo <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> tali reati) al Responsabile114


Amministrativo, l’Organismo riferisce al comitato <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong> interno (se esistente), alconsiglio <strong>di</strong> amministrazione e/o al collegio sindacale;− dagli accertamenti svolti dall’Organismo emergano elementi che fanno risalire <strong>la</strong>commissione <strong>di</strong> reati societari (o il tentativo <strong>di</strong> commissione <strong>di</strong> tali reati) al<strong>la</strong> società <strong>di</strong>revisione, al comitato <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong> interno (se esistente), al consiglio <strong>di</strong>amministrazione e/o al collegio sindacale,l’Organismo riferisce a quelli tra tali organi che non siano non coinvolti nell’illecito, nonchéall’azionista <strong>di</strong> riferimento del<strong>la</strong> Società.(b) ProcedureLe procedure interne del<strong>la</strong> Società <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione del bi<strong>la</strong>ncio e delle comunicazionisociali ai soci e al pubblico, nonché alle informazioni destinate ai soci, agli organi sociali <strong>di</strong><strong>controllo</strong> a alle società <strong>di</strong> revisione, devono essere conformi alle seguenti prescrizioniminime.Ai fini delle seguenti procedure, <strong>la</strong> trasmissione <strong>di</strong> dati e documenti da un soggetto ad unaltro implica l’assunzione <strong>di</strong> responsabilità del soggetto trasmittente in merito al<strong>la</strong> veri<strong>di</strong>cità ecompletezza dei dati e dei documenti trasmessi.A) Per quanto concerne il Bi<strong>la</strong>ncio:(i) Il Responsabile Amministrativo fornisce ai <strong>di</strong>pendenti interessati istruzioniche in<strong>di</strong>viduano i dati e le notizie che debbono essere forniti al ResponsabileAmministrativo (ad es, prospetto delle fatture da ricevere); a tal fine, ilResponsabile Amministrativo cura o monitora, con <strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione dellealtre funzioni aziendali competenti, <strong>la</strong> formazione o l’ aggiornamento dellerisorse umane deputate al<strong>la</strong> formazione del bi<strong>la</strong>ncio;(ii) I <strong>di</strong>pendenti interessati trasmettono i dati e le notizie <strong>di</strong> loro competenza alResponsabile Amministrativo;(iii) il Responsabile Amministrativo coor<strong>di</strong>na <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione del<strong>la</strong> bozza <strong>di</strong>bi<strong>la</strong>ncio;(iv) il Responsabile Amministrativo consegna <strong>la</strong> bozza <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncioall’Amministratore Delegato, agli altri consiglieri, ai sindaci, ai competenticomitati interni se esistenti, nonché all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, con congruoanticipo (<strong>di</strong> rego<strong>la</strong>, almeno sette giorni prima) rispetto al<strong>la</strong> riunione delconsigli <strong>di</strong> amministrazione convocato <strong>per</strong> l’approvazione <strong>di</strong> tale bozza;(v) almeno tre giorni prima del<strong>la</strong> riunione del consiglio <strong>di</strong> amministrazioneconvocata <strong>per</strong> l’approvazione del bi<strong>la</strong>ncio, il Responsabile Amministrativo siriunisce con l’Organismo, il collegio sindacale e con <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione<strong>per</strong> esaminare <strong>la</strong> bozza <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio (incluse le bozze <strong>di</strong> re<strong>la</strong>zione redatte dagliamministratori e dai sindaci);(vi) il segretario del<strong>la</strong> riunione del consiglio <strong>di</strong> amministrazione che approva <strong>la</strong>bozza <strong>di</strong> bi<strong>la</strong>ncio con mo<strong>di</strong>fiche rispetto al<strong>la</strong> versione ad esso sottopostainforma l’Organismo <strong>di</strong> quanto precede, trasmettendogli <strong>la</strong> bozza mo<strong>di</strong>ficataunitamente ad una in<strong>di</strong>cazione motivata delle mo<strong>di</strong>fiche apportate;(vii) il giu<strong>di</strong>zio sul bi<strong>la</strong>ncio (o attestazione simi<strong>la</strong>re, sufficientemente chiara edanalitica) da parte del<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, ove esistente, è trasmessoall’Organismo, agli amministratori ed ai sindaci nonché al comitato <strong>per</strong> il<strong>controllo</strong> interno se esistente, non appena <strong>di</strong>sponibile;(viii) l’amministratore delegato sottoscrive c.d. lettera <strong>di</strong> attestazione o <strong>di</strong> manlevarichiesta dal<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, ove esistente. La lettera deve essere altresìsig<strong>la</strong>ta dal Responsabile Amministrativo e messa a <strong>di</strong>sposizione dei membridel consiglio <strong>di</strong> amministratore e del collegio sindacale.(B) Per quanto concerne le comunicazioni sociali115


(ix) il Responsabile Amministrativo coor<strong>di</strong>na <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione del<strong>la</strong> bozza del<strong>la</strong>comunicazione sociale, unitamente alle altre funzioni aziendali competenti;in partico<strong>la</strong>re, nei casi <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re rilievo, il Responsabile Amministrativo,il comitato <strong>per</strong> il <strong>controllo</strong> interno, se esistenti, nonché l’Organismo siriuniscono, su convocazione del Responsabile Amministrativo, <strong>per</strong> l’esamedel<strong>la</strong> bozza del<strong>la</strong> comunicazione sociale prima del<strong>la</strong> sua trasmissione alconsiglio <strong>di</strong> amministrazione, all’amministratore delegato o al soggettoincaricato, a seconda <strong>di</strong> quale <strong>di</strong> essi sia competente all’approvazione del<strong>la</strong>comunicazione sociale: in caso <strong>di</strong> approvazione da parte del consiglio <strong>di</strong>amministrazione, del<strong>la</strong> riunione viene redatto verbale sottoscritto daipartecipanti, mentre negli altri casi <strong>la</strong> comunicazione è vistata dalResponsabile Amministrativo;(x) il Responsabile Amministrativo consegna <strong>la</strong> bozza <strong>di</strong> comunicazione socialeal<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona competente <strong>per</strong> <strong>la</strong> firma e precisamente al soggetto incaricato,all’amministratore delegato o, se competente ad approvar<strong>la</strong> è il consiglio <strong>di</strong>amministrazione, al presidente del consiglio <strong>di</strong> amministrazione (che netrasmette copia agli altri consiglieri e ai sindaci nonché ai competenticomitati interni se esistenti con congruo anticipo prima del<strong>la</strong> data <strong>di</strong> riunionedel consiglio <strong>di</strong> amministrazione convocato <strong>per</strong> l’approvazione dello stesso);<strong>la</strong> consegna è documentata dal ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> apposita ricevuta.(C) Per quanto concerne i rapporti con i soci, gli organi sociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e <strong>la</strong> società <strong>di</strong>revisione(xi) il Responsabile Amministrativo coor<strong>di</strong>na <strong>la</strong> raccolta e <strong>la</strong> trasmissione aidestinatari delle informazioni e dei documenti necessari; <strong>la</strong> consegna deidocumenti è documentata dal ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> apposita ricevuta;(xii) il Responsabile Amministrativo verifica <strong>la</strong> correttezza e verità delleinformazioni riguardanti <strong>la</strong> situazione economica, patrimoniale o finanziariadel<strong>la</strong> Società come riportati nelle re<strong>la</strong>zioni o comunicazioni dei soci, degliorgani sociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e del<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione.Il Responsabile Amministrativo:−−−−comunica all’Organismo qualsiasi incarico conferito, o che si intende conferire, al<strong>la</strong>società <strong>di</strong> revisione (se esistente) o a società ad essa collegate, <strong>di</strong>verso da quelloconcernente <strong>la</strong> certificazione del bi<strong>la</strong>ncio;trasmette all’Organismo copia delle comunicazioni alle autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nzadell’insussistenza <strong>di</strong> cause <strong>di</strong> incompatibilità tra <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione e <strong>la</strong> Società;informa l’Organismo delle valutazioni in or<strong>di</strong>ne al<strong>la</strong> scelta del<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione;trasmette all’Organismo bozza <strong>di</strong> tutte le comunicazioni sociali destinate ai soci, o alpubblico, nonché agli organi sociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> o al<strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione, nonchécopia <strong>di</strong> quelle emesse;− tiene a <strong>di</strong>sposizione dell’Organismo tutta <strong>la</strong> documentazione <strong>di</strong> supporto re<strong>la</strong>tiva alleprocedure <strong>di</strong> cui sopra e, in partico<strong>la</strong>re, quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva ai rapporti con soci, organisociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> e società <strong>di</strong> revisione, lo informa <strong>di</strong> qualsiasi richiesta <strong>di</strong>ispezione o <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> tali soggetti e, con cadenza <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca almeno annuale,trasmette all’Organismo una re<strong>la</strong>zione scritta sui rapporti intercorsi.Qualsiasi rapporto con i soci, gli organi sociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> o <strong>la</strong> società <strong>di</strong> revisione èmotivato e gestito in modo unitario, solo ed esclusivamente dal Responsabile Amministrativoo da <strong>per</strong>sona da questi delegata <strong>per</strong> iscritto <strong>per</strong> singoli atti o pluralità <strong>di</strong> atti omogeneinell’ambito del<strong>la</strong> stessa o<strong>per</strong>azione.Ai soli fini procedurali interni e senza pregiu<strong>di</strong>zio dei poteri <strong>di</strong> firma singo<strong>la</strong> eventualmenteconferiti tramite procura generale o speciale alle competenti funzioni del<strong>la</strong> Società o a suoiconsulenti, qualsiasi atto <strong>di</strong>retto ai soci, agli organi sociali <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> o al<strong>la</strong> società <strong>di</strong>116


evisione è previamente autorizzato a firma congiunta tra il Responsabile Amministrativo el’amministratore delegato.3.7.2 Rapporti con le autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza(a) Responsabile dei rapporti con le autorità pubbliche <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nzaL’amministratore delegato del<strong>la</strong> Società, o un <strong>di</strong>rigente da questi incaricato, in<strong>di</strong>vidua <strong>per</strong>iscritto il <strong>di</strong>pendente incaricato <strong>di</strong> intrattenere i rapporti con il le autorità pubbliche <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza (il “Responsabile”).Tale soggetto:(i) ha un inquadramento <strong>di</strong> livello non inferiore a quadro;(ii) è in possesso dei requisiti soggettivi <strong>per</strong> <strong>la</strong> partecipazione a gare pubbliche ed inpartico<strong>la</strong>re quelli in materia antimafia;Il Responsabile costituisce il soggetto referente e responsabile <strong>per</strong> i rapporti con le autorità <strong>di</strong>vigi<strong>la</strong>nza nell’ambito dell’<strong>organizzazione</strong> interna del<strong>la</strong> Società.(b) ProcedureQualsiasi rapporto è motivato e gestito in modo unitario, solo ed esclusivamente dalResponsabile o da <strong>per</strong>sona da questi delegata <strong>per</strong> iscritto <strong>per</strong> singoli atti o pluralità <strong>di</strong> attiomogenei nell’ambito del<strong>la</strong> stessa o<strong>per</strong>azione.Ai soli fini procedurali interni e senza pregiu<strong>di</strong>zio dei poteri <strong>di</strong> firma singo<strong>la</strong> eventualmenteconferiti tramite procura generale o speciale alle competenti funzioni del<strong>la</strong> Società o a suoiconsulenti, <strong>di</strong>fensori o avvocati, qualsiasi atto <strong>di</strong>retto alle autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza è previamenteautorizzato a firma congiunta tra il Responsabile e l’amministratore delegato.Il Responsabile tiene a <strong>di</strong>sposizione dell’Organismo <strong>la</strong> documentazione <strong>di</strong> supporto re<strong>la</strong>tivaai rapporti con le autorità <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza e lo informa <strong>di</strong> qualsiasi richiesta <strong>di</strong> ispezione o<strong>controllo</strong> e, con cadenza <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca almeno annuale, trasmette all’Organismo una re<strong>la</strong>zionescritta sui rapporti intercorsi.3.7.3 O<strong>per</strong>azioni straor<strong>di</strong>narieQualsiasi o<strong>per</strong>azione societaria <strong>di</strong> carattere straor<strong>di</strong>nario (ivi incluse le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> aumentoo riduzione del capitale sociale, fusione o scissione) è deliberata ed attuata dagli organisociali competenti <strong>per</strong> legge o statuto, sul<strong>la</strong> base <strong>di</strong> apposita documentazione redatta a curadel Responsabile Amministrativo.Il Responsabile Amministrativo trasmette all’Organismo bozza del<strong>la</strong> suddettadocumentazione, nonché copia <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> approvata dai competenti organi sociali, conin<strong>di</strong>cazione delle eventuali mo<strong>di</strong>fiche apportate in corso <strong>di</strong> approvazione da parte degli stessi.3.7.4 Informazioni privilegiateLa Società adotta un rego<strong>la</strong>mento <strong>per</strong> il trattamento delle eventuali informazioni privilegiate(nel<strong>la</strong> nozione <strong>di</strong> cui all’art. 114 d. lgs. n. 58/98), che preveda i seguenti requisiti minimi:(i) i soggetti responsabili nonché quelli incaricati del trattamento <strong>di</strong> informazioniprivilegiate sono in<strong>di</strong>viduati <strong>per</strong> iscritto dall’amministratore delegato e dai rispettiviresponsabili <strong>di</strong> funzione;(ii) tutti i soggetti incaricati sottoscrivono idoneo impegno <strong>di</strong> riservatezza;(iii) le informazioni privilegiate sono identificate come tali e possono essere trasmessesolo a soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano idoneo impegno <strong>di</strong> riservatezza; <strong>la</strong>trasmissione avviene me<strong>di</strong>ante messaggi criptati se in via telematica o in plichisigil<strong>la</strong>ti se in via cartacea.117


3.7.5 Consulenti coinvolti in attività societarie (cd. corporate)Il Responsabile Amministrativo tiene a <strong>di</strong>sposizione dell’Organismo un dossier da cui risulti(i) <strong>per</strong> ogni Consulente, l’in<strong>di</strong>cazione delle motivazioni che hanno portato al<strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> talesoggetto, degli elementi <strong>di</strong> verifica assunti, del tipo <strong>di</strong> incarico conferito, del corrispettivoriconosciuto, <strong>di</strong> eventuali con<strong>di</strong>zioni partico<strong>la</strong>ri applicate.È demandato all’Organismo <strong>di</strong> autorizzare o richiedere <strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> schede <strong>di</strong> evidenza<strong>per</strong> singole o<strong>per</strong>azioni o categorie <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni specifiche, con le modalità che sono <strong>di</strong> voltain volta stabilite dall’Organismo.In re<strong>la</strong>zione a ciascun Consulente o Partner coinvolto in qualsiasi O<strong>per</strong>azione, l’Organismo<strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza provvede ad ottenere <strong>la</strong> sottoscrizione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>chiarazione sostanzialmenteconforme (mutatis mutan<strong>di</strong>s) all’Allegato 3A o 3B, quale con<strong>di</strong>zione essenziale <strong>per</strong> <strong>la</strong>costituzione o <strong>la</strong> prosecuzione del rapporto con essi.A tal fine, l’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza istituisce un elenco dei Consulenti e cura <strong>la</strong> tenuta delle<strong>di</strong>chiarazioni da essi ri<strong>la</strong>sciate.È demandato all’Organismo, in casi eccezionali che abbiano il connotato <strong>di</strong> emergenza emancanza <strong>di</strong> valide alternative, stabilire deroghe all’osservanza del requisito delle<strong>di</strong>chiarazioni a Consulenti. In ogni caso, tale deroga sarà possibile qualora l’AmministratoreDelegato e l’Organismo abbiano maturato il motivato convincimento che <strong>la</strong> controparte el’O<strong>per</strong>azione in questione non comportino concreti elementi <strong>di</strong> rischio. La motivazione <strong>di</strong>tale convincimento dovrà essere formu<strong>la</strong>ta <strong>per</strong> iscritto e conservata nel dossier re<strong>la</strong>tivo alConsulente in questione. L’Organismo esercita il <strong>controllo</strong> sulle suddette deroghe e <strong>di</strong> questederoghe dovrà essere data evidenza nelle re<strong>la</strong>zioni al Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione.118


IV. I REATI DI FALSITA’ IN MONETE, CARTE DI PUBBLICO CREDITO EVALORI DI BOLLO RICHIAMATI DALL’ART. 25-bis DEL D.LGS. 231/2001.4.1 PremessaLa legge 23 novembre 2001 n. 409, <strong>di</strong> conversione del D.L. n. 350/2001 recante <strong>di</strong>sposizioniurgenti in vista dell’euro ha introdotto, all’art. 4, un nuovo articolo al decreto n. 231/01 (l’art.25-bis) re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> falsità in monete, carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to e in valori <strong>di</strong> bollo.4.2 Re<strong>per</strong>torio dei reati ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree e funzioni aziendali a rischio4.2.1 Art. 453 del co<strong>di</strong>ce penaleFalsificazione <strong>di</strong> monete, spen<strong>di</strong>ta e introduzione nello Stato, previo concerto, <strong>di</strong>monete falsificateÈ punito con <strong>la</strong> reclusione da tre a do<strong>di</strong>ci anni e con <strong>la</strong> multa da 516 euro a 3.098 euro:1. chiunque contraffà monete nazionali o straniere, aventi corso legale nello Stato o fuori;2. chiunque altera in qualsiasi modo monete genuine, col dare ad esse l'apparenza <strong>di</strong> unvalore su<strong>per</strong>iore;3. chiunque, non essendo concorso nel<strong>la</strong> contraffazione o nell'alterazione, ma <strong>di</strong> concertocon chi l'ha eseguita ovvero con un interme<strong>di</strong>ario, introduce nel territorio dello Stato odetiene o spende o mette altrimenti in circo<strong>la</strong>zione monete contraffatte o alterate;4. chiunque, al fine <strong>di</strong> metterle in circo<strong>la</strong>zione, acquista o comunque riceve, da chi le hafalsificate, ovvero da un interme<strong>di</strong>ario, monete contraffatte o alterate.FattispecieLa norma in esame sanziona i comportamenti idonei a mettere in <strong>per</strong>icolo <strong>la</strong> certezza el’affidabilità del traffico monetario, <strong>di</strong>stinguendo le seguenti modalità <strong>di</strong> condotta:− contraffazione (ossia produzione <strong>di</strong> monete da parte <strong>di</strong> soggetti non autorizzati, in mododa ingannare il pubblico);− alterazione (ossia mo<strong>di</strong>fica delle caratteristiche materiali o formali <strong>di</strong> monete genuine,col fine <strong>di</strong> creare l’apparenza <strong>di</strong> un valore su<strong>per</strong>iore);− introduzione, detenzione, spen<strong>di</strong>ta, messa in circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> concerto con chi l’haeseguita o con un interme<strong>di</strong>ario e fuori dalle ipotesi <strong>di</strong> concorso nell’alterazione ocontraffazione (l’introduzione consiste nel far giungere nel territorio dello Stato monetecontraffatte altrove, <strong>la</strong> detenzione consiste nel <strong>di</strong>sporre del<strong>la</strong> moneta contraffatta oalterata, <strong>la</strong> spen<strong>di</strong>ta e messa in circo<strong>la</strong>zione consistono nell’uso o comunque nel<strong>la</strong> messain circo<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> moneta);− acquisto o ricezione <strong>di</strong> monete falsificate da parte <strong>di</strong> un contraffattore o <strong>di</strong> uninterme<strong>di</strong>ario al fine <strong>di</strong> metterle in circo<strong>la</strong>zione (l’acquisto consiste nel<strong>la</strong> compraven<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> monete falsificate mentre <strong>la</strong> ricezione consiste nell’esser destinatario delle monetefalsificate <strong>per</strong> effetto <strong>di</strong> un trasferimento <strong>di</strong>verso dal<strong>la</strong> compraven<strong>di</strong>ta).Considerazioni applicativeIl reato è astrattamente ipotizzabile ma privo <strong>di</strong> rischio concreto <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società in quanto essanon gestisce denaro contante in misura significativa (infatti gestisce <strong>la</strong> cassa <strong>per</strong> esigenzecorrenti). Per completezza, in caso <strong>di</strong> detenzione o utilizzo <strong>di</strong> denaro da parte del<strong>la</strong> Società,segnaliamo qui <strong>di</strong> seguito le occasioni <strong>di</strong> reato, i processi aziendali che potrebbero esserecoinvolti e le funzioni/aree aziendali a rischio.119


Occasioni <strong>di</strong> reatoOgni possibilità <strong>di</strong> detenere, maneggiare o utilizzare denaro. Disponibilità <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>.Processi aziendali a rischioGestione del<strong>la</strong> cassa da parte dell’Amministrazione.Funzioni / Aree aziendali a rischioPersonale e Amministrazione e Finanza.4.2.2 Art. 454 del co<strong>di</strong>ce penaleAlterazione <strong>di</strong> moneteChiunque altera monete del<strong>la</strong> qualità in<strong>di</strong>cata nell'articolo precedente, scemandone inqualsiasi modo il valore, ovvero, rispetto alle monete in tal modo alterate, commette alcunodei fatti in<strong>di</strong>cati nei n. 3 e 4 del detto articolo, è punito con <strong>la</strong> reclusione da uno a cinqueanni e con <strong>la</strong> multa da 103 euro a 516 euro.Considerazioni applicativeSi rinvia a quanto previsto nel paragrafo 4.2.1.4.2.3 Art. 455 del co<strong>di</strong>ce penaleSpen<strong>di</strong>ta e introduzione nello Stato, senza concerto, <strong>di</strong> monete falsificateChiunque, fuori dei casi preveduti dai due articoli precedenti, introduce nel territorio delloStato, acquista o detiene monete contraffatte o alterate, al fine <strong>di</strong> metterle in circo<strong>la</strong>zione,ovvero le spende o le mette altrimenti in circo<strong>la</strong>zione, soggiace alle pene stabilite nei dettiarticoli, ridotte da un terzo al<strong>la</strong> metà.FattispecieLa norma in esame punisce un’ipotesi analoga a quel<strong>la</strong> prevista dall’art. 453, n. 3 e 4 delco<strong>di</strong>ce penale, con <strong>la</strong> <strong>di</strong>fferenza che non richiede il concerto del soggetto attivo con l’autoredel<strong>la</strong> falsificazione.Considerazioni applicativeSi rinvia a quanto previsto nel paragrafo 4.2.1.4.2.4 Art. 457 del co<strong>di</strong>ce penaleSpen<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> monete falsificate ricevute in buona fedeChiunque spende, o mette altrimenti in circo<strong>la</strong>zione monete contraffatte o alterate, da luiricevute in buona fede, è punito con <strong>la</strong> reclusione fino a sei mesi o con <strong>la</strong> multa fino a1.032 euro.La norma in esame prevede un’ipotesi meno grave rispetto a quelle in precedenza consideratein considerazione del partico<strong>la</strong>re requisito soggettivo che sorregge il momento del<strong>la</strong> ricezionedelle monete, ossia <strong>la</strong> buona fede: nell’ipotesi considerata, <strong>di</strong>fatti, il soggetto attivo acquistaconsapevolezza del<strong>la</strong> falsità solo dopo <strong>la</strong> ricezione dei valori e, nonostante taleconsapevolezza, li mette in circo<strong>la</strong>zione.120


Considerazioni applicativeOgni possibilità <strong>di</strong> detenere, maneggiare o utilizzare denaro. Disponibilità <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>.Processi aziendali a rischioGestione del<strong>la</strong> cassa da parte dell’Amministrazione;Utilizzo <strong>di</strong> anticipi <strong>di</strong> somme <strong>di</strong> denaro in caso <strong>di</strong> trasferte.Funzioni / Aree aziendali a rischioPersonale e Amministrazione e Finanza;Le funzioni che <strong>di</strong> volta in volta sono coinvolte in caso <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> anticipi <strong>di</strong> somme <strong>di</strong>denaro.4.2.5 Art. 459 del co<strong>di</strong>ce penaleFalsificazione <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione omessa in circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo falsificatiLe <strong>di</strong>sposizioni degli articoli 453, 455 e 457 si applicano anche al<strong>la</strong> contraffazione oalterazione <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo e al<strong>la</strong> introduzione nel territorio dello Stato, o all'acquisto,detenzione e messa in circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo contraffatti; ma le pene sono ridotte <strong>di</strong>un terzo.Agli effetti del<strong>la</strong> legge penale, si intendono <strong>per</strong> valori <strong>di</strong> bollo <strong>la</strong> carta bol<strong>la</strong>ta, le marche dabollo, i francobolli e gli altri valori equiparati a questi da leggi speciali.Considerazioni applicativeIl reato non è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società in quanto non gestisce valori <strong>di</strong> bollo, salvo quantoin<strong>di</strong>cato nel successivo paragrafo.4.2.6 Art. 464 del co<strong>di</strong>ce penaleUso <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo contraffatti o alteratiChiunque, non essendo concorso nel<strong>la</strong> contraffazione o nell'alterazione, fa uso <strong>di</strong> valori <strong>di</strong>bollo contraffatti o alterati è punito con <strong>la</strong> reclusione fino a tre anni e con <strong>la</strong> multa fino a516 euro.Se i valori sono stati ricevuti in buona fede, si applica <strong>la</strong> pena stabilita nell'articolo 457,ridotta <strong>di</strong> un terzo.FattispecieLe norme in esame mirano più specificamente a garantire <strong>la</strong> certezza e l’affidabilità deltraffico giuri<strong>di</strong>co con i valori <strong>di</strong> bollo.In partico<strong>la</strong>r modo, l’art. 459 incrimina i comportamenti <strong>di</strong> cui agli articoli 453, 455, 457 c.p.(ossia contraffazione, alterazione, introduzione nel territorio dello Stato, acquisto, detenzionee messa in circo<strong>la</strong>zione) commessi su valori <strong>di</strong> bollo, ossia, come specificato al secondocomma, carta bol<strong>la</strong>ta, marche da bollo e gli altri valori equiparati a questi da leggi speciali(sono tali ad esempio le marche assicurative, i francobolli <strong>di</strong> Stati esteri, le cartoline, ibiglietti postali, i bollettini e i francobolli <strong>per</strong> pacchi emessi dallo Stato, i francobolli emessida altri enti pubblici o privati <strong>per</strong> concessione dello Stato).L’art. 464, invece, sanziona il semplice uso dei valori citati da parte <strong>di</strong> chi non sia concorsonel<strong>la</strong> loro contraffazione o alterazione, con <strong>la</strong> consapevolezza, sin dal momento del<strong>la</strong>ricezione, del<strong>la</strong> loro falsità. Consapevolezza che, invece, è nel secondo comma dell’art. 464,121


ichiesta solo in re<strong>la</strong>zione all’uso, posto che, ai fini dell’integrazione del reato <strong>di</strong> cui alcomma 2, è necessario che i valori falsi siano stati ricevuti in buona fede.Considerazioni applicativeIl reato è astrattamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società ma privo <strong>di</strong> rischio concreto in quanto <strong>la</strong>Società non gestisce valori <strong>di</strong> bollo in misura significativa. Per completezza, in caso <strong>di</strong>detenzione o utilizzo <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo da parte del<strong>la</strong> Società, segnaliamo qui <strong>di</strong> seguito leoccasioni <strong>di</strong> reato, i processi aziendali che potrebbero essere coinvolti e le funzioni/areeaziendali a rischio.Occasioni <strong>di</strong> reatoOgni possibilità <strong>di</strong> detenere, maneggiare o utilizzare valori <strong>di</strong> bollo.Processi aziendali a rischioUtilizzo <strong>di</strong> marche da bollo.Funzioni / Aree aziendali a rischioPersonale e Amministrazione e Finanza.4.2.7 Art. 460 del co<strong>di</strong>ce penaleContraffazione <strong>di</strong> carta filigranata in uso <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione <strong>di</strong> carte <strong>di</strong>pubblico cre<strong>di</strong>to o <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bolloChiunque contraffà <strong>la</strong> carta filigranata che si ado<strong>per</strong>a <strong>per</strong> <strong>la</strong> fabbricazione delle carte <strong>di</strong>pubblico cre<strong>di</strong>to o dei valori <strong>di</strong> bollo, ovvero acquista, detiene o aliena tale cartacontraffatta, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con <strong>la</strong> reclusione dadue a sei anni e con <strong>la</strong> multa da 309 euro a 1.032 euro.Considerazioni applicativeIl reato non è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società in quanto non fabbrica e non gestisce carta <strong>per</strong>realizzazione <strong>di</strong> carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to nè valori <strong>di</strong> bollo.4.2.8 Art. 461 del co<strong>di</strong>ce penaleFabbricazione o detenzione <strong>di</strong> filigrane o <strong>di</strong> strumenti destinati al<strong>la</strong>falsificazione <strong>di</strong> monete, <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo o <strong>di</strong> carta filigranataChiunque fabbrica, acquista, detiene o aliena filigrane, programmi informatici o strumentidestinati esclusivamente al<strong>la</strong> contraffazione o alterazione <strong>di</strong> monete, <strong>di</strong> valori <strong>di</strong> bollo o <strong>di</strong>carta filigranata è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con <strong>la</strong> reclusioneda uno a cinque anni e con <strong>la</strong> multa da 103 euro a 516 euro.La stessa pena si applica se le condotte previste dal primo comma hanno ad oggettoologrammi o altri componenti del<strong>la</strong> moneta destinati ad assicurarne <strong>la</strong> protezione contro <strong>la</strong>contraffazione o l’alterazione.FattispecieLe due ipotesi <strong>di</strong> reato considerate prevedono due figure <strong>di</strong> reato autonome, volte a punire attipreparatori rispetto ai delitti <strong>di</strong> falsificazione delle monete o dei valori <strong>di</strong> bollo.122


Considerazioni applicativeVale quanto detto nel precedente paragrafo.4.3 Attività sensibili nel<strong>la</strong> SocietàL’analisi dei processi aziendali del<strong>la</strong> Società, svolta nel corso del progetto, ha consentito <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare un’attività nel cui ambito potrebbero astrattamente esser realizzate le fattispecie<strong>di</strong> reato richiamate dall’articolo 25-bis del d.lgs. 231/2001. Qui <strong>di</strong> seguito è in<strong>di</strong>cata l’attivitàsensibile o a rischio con riferimento ai reati <strong>di</strong> falsità in monete, carte <strong>di</strong> pubblico cre<strong>di</strong>to evalori <strong>di</strong> bollo:1. Ogni possibilità <strong>di</strong> detenere, maneggiare o utilizzare denaro/valori <strong>di</strong> bollo.Disponibilità <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>.4.4 Il sistema dei controlliIl sistema dei controlli, applicabili all’attività in<strong>di</strong>viduata, è stato definito utilizzando comeriferimento le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria, il Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento ANCE83 e le lineeguida ad oggi pubblicate dalle principali associazioni <strong>di</strong> categoria, nonché le best practiceinternazionali.Il <strong>Modello</strong>, in re<strong>la</strong>zione all’attività ritenuta sensibile ai sensi dell’art. 25-bis del d.lgs.231/2001, è strutturato secondo gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati:A_1 Esistenza <strong>di</strong> strumenti idonei al<strong>la</strong> verifica dell’autenticità del denaro e dei valoribol<strong>la</strong>ti.B_1 Il soggetto che maneggia denaro contante e valori bol<strong>la</strong>ti deve possedere requisitispecifici.C_1 Esistenza <strong>di</strong> limiti al<strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> denaro contante e valori bol<strong>la</strong>ti.D_1 Esistenza <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>iore gerarchico (e da questi validati) inre<strong>la</strong>zione all’utilizzo del denaro contante e dei valori bol<strong>la</strong>ti, con tracciabilità delleo<strong>per</strong>azioni.E_1 Esistenza <strong>di</strong> apposite misure <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> denaro e/o valori bol<strong>la</strong>ti risultati falsi.C_1 Esistenza <strong>di</strong> una procedura <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> del<strong>la</strong> cassa e dei valori bol<strong>la</strong>ti.D_1 Tracciabilità dei controlli specifici.4.5 ProtocolliLa Società adotta il rego<strong>la</strong>mento <strong>di</strong> spesa e una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei viaggi e dellespese <strong>di</strong> rappresentanza che prevede, tra l’altro, <strong>la</strong> richiesta <strong>di</strong> anticipo <strong>di</strong> denaro contante,l’esecuzione <strong>di</strong> un <strong>controllo</strong> formale <strong>di</strong> tale richiesta e l’approvazione del<strong>la</strong> stessa. Taleprocedura specifica altresì le spese non rimborsabili e il limite dei rimborsi <strong>per</strong> i pasti.83 In partico<strong>la</strong>re, le in<strong>di</strong>cazioni fornite dal Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento ANCE sono utilizzate al fine <strong>di</strong> allineare leprocedure interne ai requisiti previsti dal d.lgs. 231/2001.123


V. I DELITTI CON FINALITA’ DI TERRORISMO O DI EVERSIONEDELL’ORDINE DEMOCRATICO RICHIAMATI DALL’ART. 25-quater DELD.LGS. 231/2001.5.1 PremessaL’art. 25-quater (Delitti con finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico)introdotto nel d.lgs. 231/2001 dall’art. 3 del<strong>la</strong> legge 14 gennaio 2003, n. 7 (Ratifica del<strong>la</strong>Convenzione internazionale contro il finanziamento del terrorismo) prevede l’applicazione <strong>di</strong>sanzioni al<strong>la</strong> società i cui soggetti apicali o sottoposti compiano, nell’interesse dell’ente,delitti aventi finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico, previsti dal co<strong>di</strong>cepenale e dalle leggi speciali nonché delitti, <strong>di</strong>versi da quelli sopra in<strong>di</strong>cati, “che sianocomunque stati posti in essere in vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> quanto previsto dall’articolo 2 del<strong>la</strong>Convenzione internazionale <strong>per</strong> <strong>la</strong> repressione del finanziamento del terrorismo fatta a NewYork il 9 <strong>di</strong>cembre 1999”.La norma in esame è <strong>di</strong>versa dalle altre contenute nel d.lgs. 231/2001, in quanto non prevedeun elenco chiuso e tassativo <strong>di</strong> reati al<strong>la</strong> cui commissione può conseguire <strong>la</strong> responsabilitàdell’ente, ma si riferisce ad una generica categoria <strong>di</strong> fattispecie, accomunate dal<strong>la</strong> partico<strong>la</strong>refinalità <strong>di</strong> terrorismo o eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico, rinviando, <strong>per</strong> <strong>la</strong> loro puntualein<strong>di</strong>viduazione, al co<strong>di</strong>ce penale, alle leggi speciali e al<strong>la</strong> Convenzione <strong>di</strong> New York.5.2 Re<strong>per</strong>torio dei reati ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree e funzioni aziendali a rischioA) I delitti con finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico previstidal co<strong>di</strong>ce penale.Quanto al<strong>la</strong> categoria dei delitti aventi finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>nedemocratico, previsti dal co<strong>di</strong>ce penale, vengono innanzitutto in considerazione i delittipolitici previsti dal co<strong>di</strong>ce penale, ossia quelli che offendono un interesse politico dello Stato,del citta<strong>di</strong>no o <strong>di</strong> Stati esteri: si tratta, in partico<strong>la</strong>re, dei delitti contro <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonalità interna e<strong>di</strong>nternazionale dello Stato e contro gli Stati esteri, i loro Capi e i loro Rappresentanti, previstiai capi I, II, III, IV e V del libro II, caratterizzati dall’essere commessi con finalità <strong>di</strong>terrorismo.A1) Art. 270-bis del co<strong>di</strong>ce penaleAssociazioni con finalità <strong>di</strong> terrorismo anche internazionale o <strong>di</strong> eversionedell’or<strong>di</strong>ne democraticoChiunque promuove, costituisce, organizza, <strong>di</strong>rige o finanzia associazioni che sipropongono il compimento <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> violenza con finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversionedell'or<strong>di</strong>ne democratico è punito con <strong>la</strong> reclusione da sette a quin<strong>di</strong>ci anni.Chiunque partecipa a tali associazioni è punito con <strong>la</strong> reclusione da cinque a <strong>di</strong>eci anni.Ai fini del<strong>la</strong> legge penale, <strong>la</strong> finalità <strong>di</strong> terrorismo ricorre anche quando gli atti <strong>di</strong> violenzasono rivolti contro uno Stato estero, un'istituzione o un organismo internazionale.Nei confronti del condannato è sempre obbligatoria <strong>la</strong> confisca delle cose che servirono ofurono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, ilprofitto o che ne costituiscono l'impiego.B) I delitti con finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico previstida leggi penali speciali.In proposito vengono in considerazione i reati, <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cati, previsti in materia daapposite leggi speciali:124


−art. 1 del<strong>la</strong> l. 15/1980: prevede un’aggravante, che si applica a qualsiasi reato, quando ècommesso <strong>per</strong> finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico. Ove <strong>per</strong>tantoun esponente del<strong>la</strong> società consapevolmente supporti taluno nel compimento <strong>di</strong>un’o<strong>per</strong>azione che costituisca reato, nel<strong>la</strong> consapevolezza del<strong>la</strong> finalità terroristica daquesti <strong>per</strong>seguita, potrà far sorgere <strong>la</strong> responsabilità dell’ente nel cui interesse abbiaagito. Come esempi <strong>di</strong> reati che, se commessi con finalità <strong>di</strong> terrorismo possonoimplicare <strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> società, si in<strong>di</strong>cano le fattispecie <strong>di</strong>:• ricic<strong>la</strong>ggio (articolo 648-bis del co<strong>di</strong>ce penale) ed impiego <strong>di</strong> denaro, beni outilità <strong>di</strong> provenienza illecita (articolo 648-ter del co<strong>di</strong>ce penale);• <strong>di</strong>sposizioni in materia <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pubblico (articoli da 414 a 421 del co<strong>di</strong>cepenale), incolumità pubblica (articoli da 422 a 448 del co<strong>di</strong>ce penale), fedepubblica (articoli da 476 a 498 del co<strong>di</strong>ce penale) ed economia pubblica(articoli da 499 a 517 del co<strong>di</strong>ce penale);• reati in materia <strong>di</strong> ambiente, beni culturali, armi, sostanze stupefacenti.−−L. 342/1976: punisce i delitti contro <strong>la</strong> sicurezza del<strong>la</strong> navigazione aerea.L. 422/1989: punisce i reati <strong>di</strong>retti contro <strong>la</strong> sicurezza del<strong>la</strong> navigazione marittima e ireati <strong>di</strong>retti contro <strong>la</strong> sicurezza delle instal<strong>la</strong>zioni fisse sul<strong>la</strong> piattaforma intercontinentale.C) I delitti con finalità <strong>di</strong> terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico previstidal<strong>la</strong> Convenzione <strong>di</strong> New York.Per quanto concerne i reati <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> Convenzione <strong>di</strong> New York, si rileva che quest’ultimapunisce chiunque, illegalmente e dolosamente, fornisce o raccoglie fon<strong>di</strong> sapendo che glistessi saranno, anche parzialmente, utilizzati <strong>per</strong> compiere:−−atti <strong>di</strong>retti a causare <strong>la</strong> morte o gravi lesioni <strong>di</strong> civili, quando con ciò si realizzi un’azionefinalizzata ad intimi<strong>di</strong>re una popo<strong>la</strong>zione, o coartare un governo o un’<strong>organizzazione</strong>internazionale;atti costituenti reato ai sensi delle Convenzioni in materia <strong>di</strong>: sicurezza del volo e del<strong>la</strong>navigazione; tute<strong>la</strong> del materiale nucleare; protezione <strong>di</strong> agenti <strong>di</strong>plomatici; repressione<strong>di</strong> attentati me<strong>di</strong>ante uso <strong>di</strong> esplosivi.Il richiamo o<strong>per</strong>ato dall’art. 25-quater a tale <strong>di</strong>sposizione tende ad evitare <strong>la</strong>cune, me<strong>di</strong>ante ilrinvio ad atti internazionali.Le ipotesi previste risultano comunque già riconducibili a reati previsti e puniti dal nostroor<strong>di</strong>namento (co<strong>di</strong>ce penale e leggi speciali).Considerazioni applicativeI reati <strong>di</strong> cui sopra sono astrattamente ipotizzabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, poiché <strong>la</strong> stessa non èproprietaria <strong>di</strong> immobili e non svolge attualmente attività finalizzata a consentire l’ingresso <strong>di</strong>una <strong>per</strong>sona nel territorio dello Stato.Processi aziendali a rischioLocazione <strong>di</strong> immobili o mobili registrati, nel<strong>la</strong> consapevolezza o con il ragionevole sospettoche questi vengano dai locatari utilizzati, anche solo strumentalmente, <strong>per</strong> il compimento deireati in paro<strong>la</strong>. Mancata attuazione <strong>di</strong> misure <strong>di</strong> contrasto finanziario imposte da <strong>di</strong>sposizioninormative, comunitarie e nazionali. Assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale coinvolto in iniziative illecite.Funzioni / Aree aziendali a rischio125


Amministratore Delegato;Personale e Amministrazione e Finanza.5.5 Attività sensibili nel<strong>la</strong> SocietàL’analisi dei processi aziendali del<strong>la</strong> Società, svolta nel corso del progetto, ha consentito <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare le attività nel cui ambito potrebbero astrattamente esser realizzate le fattispecie <strong>di</strong>reato richiamate dall’articolo 25-quater del d.lgs. 231/2001. Qui <strong>di</strong> seguito vengono in<strong>di</strong>catele cosiddette attività sensibili o a rischio identificate con riferimento ai delitti con finalità <strong>di</strong>terrorismo o <strong>di</strong> eversione dell’or<strong>di</strong>ne democratico:1. Acquisto e/o cessione <strong>di</strong> beni/servizi con controparti considerate a rischio.2. Realizzazione <strong>di</strong> investimenti con controparti considerate a rischio.3. Selezione dei partner commerciali/finanziari e <strong>gestione</strong> dei re<strong>la</strong>tivi rapporti concontroparti considerate a rischio.4. Negoziazione e stipu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione con controparticonsiderate a rischio.5. Realizzazione e <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> iniziative umanitarie e <strong>di</strong> solidarietà condotte in Paesiconsiderati a rischio.6. Gestione <strong>di</strong> server del<strong>la</strong> Società o <strong>di</strong> siti Internet, nonché dei mezzi <strong>di</strong> comunicazionea <strong>di</strong>stanza (telefoni fissi e mobili, fax, caselle <strong>di</strong> posta elettronica).7. Assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale.8. Gestione delle transazioni finanziarie.9. Concessione in go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> immobili e <strong>di</strong> beni mobili registrati.5.6 Il sistema dei controlli.Il sistema dei controlli, applicabili alle attività in<strong>di</strong>viduate, è stato definito utilizzando comeriferimento le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria, il Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento ANCE84 e le lineeguida ad oggi pubblicate dalle principali associazioni <strong>di</strong> categoria, nonché dalle best practiceinternazionali in tema <strong>di</strong> repressione del finanziamento del terrorismo.Il <strong>Modello</strong>, in re<strong>la</strong>zione alle attività sensibili <strong>di</strong> cui sopra, è strutturato secondo gli standard <strong>di</strong><strong>controllo</strong> generali <strong>per</strong> i quali si rinvia al paragrafo 1.1.2 e secondo degli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>speciali che vengono in<strong>di</strong>cati qui <strong>di</strong> seguito.Gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>, re<strong>la</strong>tivi ai delitti <strong>di</strong> cui all’art. 25-quater del d.lgs. 231/2001, sonoessenzialmente finalizzati – da un <strong>la</strong>to – a verificare il rispetto delle procedure interne inmateria <strong>di</strong> <strong>gestione</strong> e assicurazione del<strong>la</strong> qualità delle attività produttive del<strong>la</strong> Società e –dall’altro <strong>la</strong>to – a gestire il c.d. “rischio controparte”, <strong>per</strong> quanto attiene ad o<strong>per</strong>azioni nonattinenti ad attività <strong>di</strong>verse da quelle produttive. Il “rischio controparte” è ravvisabile in tuttiquei casi in cui <strong>la</strong> Società ha rapporti con soggetti esposti a possibile commissione dei delittiin oggetto.Per le attività sensibili sono stati in<strong>di</strong>viduati i seguenti standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “acquisto e/o cessione <strong>di</strong> beni/servizi con controparticonsiderate a rischio” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.A_1Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:84 In partico<strong>la</strong>re, le in<strong>di</strong>cazioni fornite dal Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento ANCE sono utilizzate al fine <strong>di</strong> allineare leprocedure interne ai requisiti previsti dal d.lgs. 231/2001.126


B_1a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzionecontratti o atti con <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento85 ofacenti parte <strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;b) concedere utilità a <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facentiparte <strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;c) assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse.Tali <strong>di</strong>vieti sono derogabili in presenza dei due requisiti sotto menzionatiformalizzati in uno strumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente del Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione o del Vice Presidente del Consiglio <strong>di</strong>Amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiere una delleattività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità eresponsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuatacon <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse. Nel caso <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità, lespese nel budget e nei consuntivi devono essere separate <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong>utilità. Nel caso <strong>di</strong> assunzione, sono inoltre necessari criteri oggettivi <strong>di</strong>selezione dei can<strong>di</strong>dati, ivi inclusa un’istruttoria specificasull’assunzione <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>sone.Deve essere adottata e attuata una normativa antiricic<strong>la</strong>ggio che sia conforme alleapplicabili <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia e che, tra gli altri, annoveri:a) il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo del contante o altro strumento finanziario alportatore, <strong>per</strong> qualunque o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> incasso, pagamento,trasferimento fon<strong>di</strong>, impiego o altro utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità finanziarie,nonché il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo <strong>di</strong> conti correnti o libretti <strong>di</strong> risparmio informa anonima o con intestazione fittizia;b) l'obbligo <strong>di</strong>:(i)(ii)(iii)utilizzare o<strong>per</strong>atori finanziari abilitati <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione<strong>di</strong> ciascuna delle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente letteraa);richiedere preventivamente e ottenere dalle contropartiuna attestazione sul<strong>la</strong> provenienza non delittuosa deldenaro, dei beni, o delle altre utilità oggetto <strong>di</strong>trasferimento, sostituzione e/o impiego in attivitàeconomico/finanziarie;utilizzare esclusivamente, nell'ambito del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delletransazioni finanziarie, o<strong>per</strong>atori che attestino <strong>di</strong> esseremuniti <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> manuali e informatici e/o telematici atti aprevenire fenomeni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “realizzazione <strong>di</strong> investimenti con controparticonsiderate a rischio” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.85 Per Liste <strong>di</strong> Riferimento si intendono le liste redatte dall’Unione Europea, dall’ONU e dall’OFAC (Office ofForeign Assets Control) nell’ambito del<strong>la</strong> repressione <strong>di</strong> condotte criminose sul piano finanziario ovvero le “liste”<strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui e gruppi terroristi redatto e pubblicato dall’Unione Europea ai sensi del<strong>la</strong> Posizione comune2001/931/PESC del Consiglio, del 27 <strong>di</strong>cembre 2001 e successive mo<strong>di</strong>fiche.127


A_2B_2Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzione contrattio atti con <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse;b) concedere utilità a <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte<strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;c) assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse.Tali <strong>di</strong>vieti sono derogabili in presenza dei due requisiti sotto menzionatiformalizzati in uno strumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente o Vice Presidente del Consiglio<strong>di</strong> Amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiere una delleattività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità e responsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuata con<strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong> organizzazionipresenti nelle stesse. Nel caso <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità, le spese nel budget enei consuntivi devono essere separate <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong> utilità. Nel caso <strong>di</strong>assunzione, sono inoltre necessari criteri oggettivi <strong>di</strong> selezione dei can<strong>di</strong>dati,ivi inclusa un’istruttoria specifica sull’assunzione <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>sone.Deve essere adottata e attuata una normativa antiricic<strong>la</strong>ggio che sia conforme alleapplicabili <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia e che, tra gli altri, annoveri:a) il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo del contante o altro strumento finanziario al portatore,<strong>per</strong> qualunque o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> incasso, pagamento, trasferimento fon<strong>di</strong>,impiego o altro utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità finanziarie, nonché il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>utilizzo <strong>di</strong> conti correnti o libretti <strong>di</strong> risparmio in forma anonima o conintestazione fittizia;b) l'obbligo <strong>di</strong>:(i)(ii)(iii)utilizzare o<strong>per</strong>atori finanziari abilitati <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione<strong>di</strong> ciascuna delle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente letteraa);richiedere preventivamente e ottenere dalle contropartiuna attestazione sul<strong>la</strong> provenienza non delittuosa deldenaro, dei beni, o delle altre utilità oggetto <strong>di</strong>trasferimento, sostituzione e/o impiego in attivitàeconomico/finanziarie;utilizzare esclusivamente, nell'ambito del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delletransazioni finanziarie, o<strong>per</strong>atori che attestino <strong>di</strong> esseremuniti <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> manuali e informatici e/o telematici atti aprevenire fenomeni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “selezione dei partner commerciali/finanziari e<strong>gestione</strong> dei re<strong>la</strong>tivi rapporti con controparti considerate a rischio” gli standard <strong>di</strong><strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.A_3Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:128


B_3a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzione contrattio atti con <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse;b) concedere utilità a <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte<strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;c) assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse.Tali <strong>di</strong>vieti sono derogabili in presenza dei due requisiti sotto menzionatiformalizzati in uno strumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente o del Vice Presidente delconsiglio <strong>di</strong> amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiere unadelle attività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità eresponsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuata con<strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong> organizzazionipresenti nelle stesse. Nel caso <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità, le spese nel budget enei consuntivi devono essere separate <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong> utilità. Nel caso <strong>di</strong>assunzione, sono inoltre necessari criteri oggettivi <strong>di</strong> selezione dei can<strong>di</strong>dati,ivi inclusa un’istruttoria specifica sull’assunzione <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>sone.Deve essere adottata e attuata una normativa antiricic<strong>la</strong>ggio che sia conforme alleapplicabili <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia e che, tra gli altri, annoveri:a) il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo del contante o altro strumento finanziario al portatore,<strong>per</strong> qualunque o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> incasso, pagamento, trasferimento fon<strong>di</strong>,impiego o altro utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità finanziarie, nonché il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>utilizzo <strong>di</strong> conti correnti o libretti <strong>di</strong> risparmio in forma anonima o conintestazione fittizia;b) l'obbligo <strong>di</strong>:(i) utilizzare o<strong>per</strong>atori finanziari abilitati <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> ciascunadelle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente lettera a);(ii) richiedere preventivamente e ottenere dalle controparti unaattestazione sul<strong>la</strong> provenienza non delittuosa del denaro, dei beni, odelle altre utilità oggetto <strong>di</strong> trasferimento, sostituzione e/o impiego inattività economico/finanziarie;(iii) utilizzare esclusivamente, nell'ambito del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle transazionifinanziarie, o<strong>per</strong>atori che attestino <strong>di</strong> essere muniti <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> manualie informatici e/o telematici atti a prevenire fenomeni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “negoziazione e stipu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong>interme<strong>di</strong>azione con controparti considerate a rischio” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> specialisono i seguenti.A_4Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzione contrattio atti con <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse;b) concedere utilità a <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte<strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;129


c) assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse.Tali <strong>di</strong>vieti sono derogabili in presenza dei due requisiti sotto menzionatiformalizzati in uno strumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente o Vice Presidente del Consiglio<strong>di</strong> Amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiere una delleattività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità e responsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuata con<strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong> organizzazionipresenti nelle stesse. Nel caso <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità, le spese nel budget enei consuntivi devono essere separate <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong> utilità. Nel caso <strong>di</strong>assunzione, sono inoltre necessari criteri oggettivi <strong>di</strong> selezione dei can<strong>di</strong>dati,ivi inclusa un’istruttoria specifica sull’assunzione <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>sone.B_4 Deve essere adottata e attuata una normativa antiricic<strong>la</strong>ggio che sia conforme alleapplicabili <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia e che, tra gli altri, annoveri:a) il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo del contante o altro strumento finanziario al portatore,<strong>per</strong> qualunque o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> incasso, pagamento, trasferimento fon<strong>di</strong>,impiego o altro utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità finanziarie, nonché il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>utilizzo <strong>di</strong> conti correnti o libretti <strong>di</strong> risparmio in forma anonima o conintestazione fittizia;b) l'obbligo <strong>di</strong>:(i) utilizzare o<strong>per</strong>atori finanziari abilitati <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong>ciascuna delle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente lettera a);(ii) richiedere preventivamente e ottenere dalle controparti unaattestazione sul<strong>la</strong> provenienza non delittuosa del denaro, deibeni, o delle altre utilità oggetto <strong>di</strong> trasferimento, sostituzionee/o impiego in attività economico/finanziarie;(iii) utilizzare esclusivamente, nell'ambito del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delletransazioni finanziarie, o<strong>per</strong>atori che attestino <strong>di</strong> esseremuniti <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> manuali e informatici e/o telematici atti aprevenire fenomeni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “realizzazione e <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> iniziative umanitarie e <strong>di</strong>solidarietà condotte in Paesi considerati a rischio” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono iseguenti.A_5B_5C_5D_5Criteri <strong>di</strong> selezione: deve esistere un’apposita procedura che in<strong>di</strong>chi, in manierachiara e precisa, i criteri che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> scelta delle associazioni/fondazioni in favoredelle quali effettuare donazioni od erogazioni liberali <strong>di</strong> qualsiasi tipo (ci si riferisce,ad esempio, alle associazioni che raccolgono fon<strong>di</strong> <strong>per</strong> i rifugiati o o<strong>per</strong>anti in Me<strong>di</strong>oOriente).Lista: deve essere redatta una lista <strong>di</strong> associazioni/fondazioni in favore delle qualieffettuare donazioni e/o erogazioni liberali <strong>di</strong> qualsiasi tipo. Le modalità <strong>di</strong>inserimento, mantenimento ed eliminazione delle associazioni/fondazioni da tale listadovranno essere debitamente formalizzate.Autorizzazione: le donazioni e le erogazioni liberali <strong>di</strong> qualsiasi tipo devono essereadeguatamente autorizzate, formalizzate e ren<strong>di</strong>contate.Versamenti: <strong>la</strong> società non può effettuare donazioni né erogazioni liberali <strong>di</strong>130


qualsiasi tipo tramite versamenti in contanti o su conti correnti cifrati.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “<strong>gestione</strong> <strong>di</strong> server del<strong>la</strong> Società o <strong>di</strong> siti Internetnonché dei mezzi <strong>di</strong> comunicazione a <strong>di</strong>stanza (telefoni fissi e mobili, fax, caselle <strong>di</strong> postaelettronica)” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.A_6Sicurezza informatica: devono esistere adeguate misure <strong>di</strong> sicurezza <strong>per</strong> iltrattamento informatico dei dati, quali quelle contenute nelle leggi vigenti e neglistandard internazionali <strong>di</strong> Information Security Management System.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>speciali sono i seguenti.A_7B_7Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzione contrattio atti con <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse;b) concedere utilità a <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte<strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;c) assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse.Tali <strong>di</strong>vieti sono derogabili in presenza dei due requisiti sotto menzionatiformalizzati in uno strumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente o Vice Presidente del Consiglio<strong>di</strong> Amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiere una delleattività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità e responsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuata con<strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong> organizzazionipresenti nelle stesse. Nel caso <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità, le spese nel budget enei consuntivi devono essere separate <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong> utilità. Nel caso <strong>di</strong>assunzione, sono inoltre necessari criteri oggettivi <strong>di</strong> selezione dei can<strong>di</strong>dati,ivi inclusa un’istruttoria specifica sull’assunzione <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>sone.Deve essere adottata e attuata una normativa antiricic<strong>la</strong>ggio che sia conforme alleapplicabili <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia e che, tra gli altri, annoveri:a) il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo del contante o altro strumento finanziario al portatore,<strong>per</strong> qualunque o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> incasso, pagamento, trasferimento fon<strong>di</strong>,impiego o altro utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità finanziarie, nonché il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>utilizzo <strong>di</strong> conti correnti o libretti <strong>di</strong> risparmio in forma anonima o conintestazione fittizia;b) l'obbligo <strong>di</strong>:(i) utilizzare o<strong>per</strong>atori finanziari abilitati <strong>per</strong> <strong>la</strong>realizzazione <strong>di</strong> ciascuna delle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong>precedente lettera a);(ii) richiedere preventivamente e ottenere dalle contropartiuna attestazione sul<strong>la</strong> provenienza non delittuosa deldenaro, dei beni, o delle altre utilità oggetto <strong>di</strong>trasferimento, sostituzione e/o impiego in attivitàeconomico/finanziarie;131


(iii) utilizzare esclusivamente, nell'ambito del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong>delle transazioni finanziarie, o<strong>per</strong>atori che attestino <strong>di</strong>essere muniti <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> manuali e informatici e/otelematici atti a prevenire fenomeni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “<strong>gestione</strong> delle transazioni finanziarie” gli standard<strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.A_8B_8Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzione contrattio atti con <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse;b) concedere utilità a <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte<strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;c) assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse.Tali <strong>di</strong>vieti sono derogabili in presenza dei due requisiti sotto menzionati formalizzatiin uno strumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente o Vice Presidente del Consiglio<strong>di</strong> Amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiere una delleattività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità e responsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuata con<strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong> organizzazionipresenti nelle stesse. Nel caso <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità, le spese nel budget enei consuntivi devono essere separate <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong> utilità. Nel caso <strong>di</strong>assunzione, sono inoltre necessari criteri oggettivi <strong>di</strong> selezione dei can<strong>di</strong>dati,ivi inclusa un’istruttoria specifica sull’assunzione <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>sone.Deve essere adottata e attuata una normativa antiricic<strong>la</strong>ggio che sia conforme alleapplicabili <strong>di</strong>sposizioni vigenti in materia e che, tra gli altri, annoveri:a) il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzo del contante o altro strumento finanziario al portatore,<strong>per</strong> qualunque o<strong>per</strong>azione <strong>di</strong> incasso, pagamento, trasferimento fon<strong>di</strong>,impiego o altro utilizzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità finanziarie, nonché il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>utilizzo <strong>di</strong> conti correnti o libretti <strong>di</strong> risparmio in forma anonima o conintestazione fittizia;b) l'obbligo <strong>di</strong>:(i) utilizzare o<strong>per</strong>atori finanziari abilitati <strong>per</strong> <strong>la</strong>realizzazione <strong>di</strong> ciascuna delle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong>precedente lettera a);(ii) richiedere preventivamente e ottenere dalle contropartiuna attestazione sul<strong>la</strong> provenienza non delittuosa deldenaro, dei beni, o delle altre utilità oggetto <strong>di</strong>trasferimento, sostituzione e/o impiego in attivitàeconomico/finanziarie;(iii) utilizzare esclusivamente, nell'ambito del<strong>la</strong> <strong>gestione</strong>delle transazioni finanziarie, o<strong>per</strong>atori che attestino <strong>di</strong>essere muniti <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> manuali e informatici e/otelematici atti a prevenire fenomeni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio.132


Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “concessione in go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> immobili e <strong>di</strong> benimobili registrati” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti.E_9 Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzione accor<strong>di</strong>con soggetti in<strong>di</strong>cati nelle Liste <strong>di</strong> riferimento al fine <strong>di</strong> concedere ingo<strong>di</strong>mento beni immobili o mobili registrati.F_9 Procedura: deve esistere una procedura che prevede: (i) <strong>la</strong> verificadell’adempimento degli obblighi re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> concessione in go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> immobili(es.: denunzia al<strong>la</strong> questura, registrazione dei contratti <strong>di</strong> locazione) e <strong>di</strong> beni mobiliregistrati nonchè (ii) <strong>la</strong> verifica e il <strong>controllo</strong> dell’utilizzo degli immobili e dei benimobili registrati.133


VI REATI CONTRO LA PERSONALITA’ INDIVIDUALE RICHIAMATIDALL’ART. 25-quinquies DEL D.LGS. 231/2001.6.1 PremessaI profili <strong>di</strong> rischio rilevanti con riferimento ai reati previsti dall’art. 25-quinquies del d.lgs.231 del 2001 possono, verosimilmente, ravvisarsi con riferimento ai soli casi in cui l’enteagisca in concorso con soggetti terzi.In proposito va sottolineato che, affinché sussista <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> imputare l’illecito al<strong>la</strong>società, è necessario che il reato sia stato commesso nell’interesse o a vantaggio del<strong>la</strong> societàmedesima e non semplicemente avvalendosi del<strong>la</strong> sua struttura <strong>per</strong> il <strong>per</strong>seguimento <strong>di</strong>profitto riferibile esclusivamente al soggetto attivo.6.2 Re<strong>per</strong>torio dei reati ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree e funzioni aziendali a rischio6.2.1 Reati finalizzati al<strong>la</strong> repressione del<strong>la</strong> tratta <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone.Si ritengono attività a rischio quelle connesse all’agevo<strong>la</strong>zione, in qualsiasi forma, <strong>di</strong> singolio associazioni, che:− riducano o mantengano una <strong>per</strong>sona in uno stato <strong>di</strong> soggezione continuativa,costringendo<strong>la</strong> a presentazioni <strong>la</strong>vorative o sessuali ovvero all’accattonaggio o comunquea prestazioni che ne comportino lo sfruttamento (art. 600 c.p.);− pongano in essere tratta <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone che si trovino nelle con<strong>di</strong>zioni sopra in<strong>di</strong>cate, ovverole inducano o le costringano, in qualsiasi modo, a fare ingresso o a soggiornare o a usciredal territorio italiano o a trasferirsi al suo interno (art. 601 c.p.);− acquistino o alienino o cedano una <strong>per</strong>sona che si trova in una delle con<strong>di</strong>zioni sopradescritte (art. 602 c.p.).A titolo esemplificativo, si segna<strong>la</strong> che potrà configurarsi un’ipotesi <strong>di</strong> concorso dell’ente neireati <strong>di</strong> riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù, tratta <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone, acquisto ealienazione <strong>di</strong> schiavi, commessi da terzi (e quin<strong>di</strong>, ove sussista un interesse o un vantaggio<strong>per</strong> <strong>la</strong> società, una responsabilità <strong>per</strong> il conseguente illecito <strong>di</strong> questa) nel caso in cui <strong>la</strong>società fornisca ad un soggetto le risorse economiche necessarie <strong>per</strong> <strong>la</strong> costituzione o ilmantenimento <strong>di</strong> una struttura organizzativa finalizzata allo sfruttamento <strong>di</strong> prostitute o<strong>la</strong>voratori non rego<strong>la</strong>ri, ovvero a favorire il loro ingresso nel nostro paese a fini <strong>di</strong>sfruttamento.Considerazioni applicativeIl reato appare remoto anche se è astrattamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società in caso <strong>di</strong> ricorso<strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto a manodo<strong>per</strong>a (appalti).Occasioni <strong>di</strong> reatoStipu<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> appalto me<strong>di</strong>ante i quali vengono corrisposte risorse economiche<strong>per</strong> <strong>la</strong> costituzione o il mantenimento <strong>di</strong> una struttura organizzativa finalizzata allosfruttamento <strong>di</strong> <strong>la</strong>voratori non rego<strong>la</strong>ri, ovvero a favorire il loro ingresso nel nostro paese aifini <strong>di</strong> sfruttamento.Assunzione <strong>di</strong> <strong>la</strong>voratori non rego<strong>la</strong>ri.Processi Aziendali a rischioAdempimenti re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> selezione e all’assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale interinale;Gestione <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> appalto.Funzioni / Aree aziendali a rischioAmministratore Delegato;Personale e Amministrazione e Finanza;Marketing.134


6.2.2 Reati finalizzati al<strong>la</strong> repressione del<strong>la</strong> pedofilia.Si ritengono attività a rischio quelle connesse all’agevo<strong>la</strong>zione, in qualsiasi forma, <strong>di</strong> singolio associazioni, che:− inducano al<strong>la</strong> prostituzione un minore o ne favoriscano o ne sfruttino <strong>la</strong> prostituzione,ovvero compiano, in cambio <strong>di</strong> denaro o altra utilità, atti sessuali con un minore (art.600-bis c.p.);− utilizzando minori, realizzino esibizioni pornografiche o producano materialepornografico, ovvero inducano minori a partecipare ad esibizioni pornografiche, ovverodetengano o facciano commercio od offrano o cedano ad altri, ovvero, con qualsiasimezzo, <strong>di</strong>stribuiscano, <strong>di</strong>vulghino, <strong>di</strong>ffondano, pubblicizzino tale materiale, ovvero<strong>di</strong>stribuiscano o <strong>di</strong>vulghino notizie o informazioni finalizzate all’adescamento osfruttamento sessuale dei minori (artt. 600-ter e 600-quater c.p.);− pongano in essere le condotte <strong>di</strong> cui al punto che precede con riferimento a materialepornografico che rappresenta immagini virtuali realizzate utilizzando immagini <strong>di</strong> minorio parti <strong>di</strong> esse (artt. 600-ter, 600-quater c.p. e 600-quater.1 c.p.);− organizzino o propagan<strong>di</strong>no viaggi finalizzati al<strong>la</strong> fruizione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> prostituzione adanno <strong>di</strong> minori (art. 600-quinquies c.p.).A titolo esemplificativo, si segna<strong>la</strong> che potrà configurarsi un’ipotesi <strong>di</strong> concorso dell’ente neireati <strong>di</strong> prostituzione minorile, pornografia minorile, detenzione <strong>di</strong> materiale pornografico,iniziative turistiche volte al<strong>la</strong> sfruttamento del<strong>la</strong> prostituzione minorile commessi da terzi (equin<strong>di</strong>, ove sussista un interesse o un vantaggio <strong>per</strong> <strong>la</strong> società, una responsabilità <strong>per</strong> ilconseguente illecito amministrativo <strong>di</strong> questa) nel caso in cui <strong>la</strong> società fornisca ad unsoggetto le risorse economiche necessarie <strong>per</strong> l’acquisto del<strong>la</strong> strumentazione <strong>per</strong> <strong>la</strong>realizzazione <strong>di</strong> riprese fotografiche o filmati a contenuto pedopornografico, ovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>gestione</strong> <strong>di</strong> un sito pedopornografico, nel<strong>la</strong> consapevolezza del<strong>la</strong> destinazione delfinanziamento; ovvero nel caso in cui <strong>la</strong> società agevoli un impren<strong>di</strong>tore o<strong>per</strong>ante nel settoredel turismo sapendo che l’agenzia organizza e gestisce viaggi con finalità pedopornografiche.Considerazioni applicativeIl reato è astrattamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società con riferimento al<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> iniziativeumanitarie, donazioni e liberalità.Occasioni <strong>di</strong> reatoNell’effettuare donazioni o e<strong>la</strong>rgizioni liberali si potrebbero fornire risorse economichenecessarie <strong>per</strong> l’acquisto <strong>di</strong> strumentazione <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> riprese fotografiche ofilmati a contenuto pedopornografico, ovvero <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> un sito pedopornografico.Processi Aziendali a rischioAdempimenti re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> <strong>gestione</strong> degli omaggi, delle liberalità e delle iniziative umanitarie.Funzioni / Aree aziendali a rischioAmministratore Delegato;Marketing;Ven<strong>di</strong>te.ProtocolliLa Società si dota <strong>di</strong> una procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> degli omaggi e delle erogazioni liberaliconforme a quanto in<strong>di</strong>cato nel<strong>la</strong> sezione II.6.3 Attività sensibili nel<strong>la</strong> Società135


L’analisi dei processi aziendali del<strong>la</strong> Società, svolta nel corso del progetto, ha consentito <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare le attività nel cui ambito potrebbero astrattamente esser realizzate le fattispecie <strong>di</strong>reato richiamate dall’articolo 25-quinquies del d.lgs. 231/2001. Qui <strong>di</strong> seguito vengonoin<strong>di</strong>cate le cosiddette attività sensibili o a rischio identificate con riferimento ai reati contro <strong>la</strong><strong>per</strong>sonalità in<strong>di</strong>viduale:1. Attività che prevedono il ricorso <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto a manodo<strong>per</strong>a (es.: affidamenti <strong>di</strong>appalti).2. Promozione e/o <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> iniziative umanitarie e <strong>di</strong> solidarietà (es. donazioni o altreliberalità).3. Gestione <strong>di</strong> server del<strong>la</strong> Società o <strong>di</strong> siti Internet.4. Organizzazione / promozione <strong>di</strong> viaggi (es.: viaggi premio) <strong>per</strong> <strong>di</strong>pendenti o partnercommerciali (es.: agenti).5. Attività che prevedono il ricorso a prestazioni <strong>di</strong> servizi forniti da agenzie specializzateo tour o<strong>per</strong>ator.Con riferimento all’attività <strong>di</strong> cui sopra si ritiene opportuno precisare che in fase <strong>di</strong>mappatura preliminare delle attività sensibili è emerso che <strong>la</strong> società svolge in concreto solole attività <strong>di</strong> cui ai punti 1 e 2. Per quanto concerne le altre attività, sebbene non risultinoattualmente svolte in concreto, ben potrebbero esserlo nell’ambito dell’attività del<strong>la</strong> Società,<strong>la</strong> quale si è organizzata <strong>per</strong> gestire tale eventualità.6.4 Il sistema <strong>di</strong> controlliIl sistema dei controlli, applicabili alle attività in<strong>di</strong>viduate, è stato definito utilizzando comeriferimento le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria, il Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento ANCE86 e le lineeguida ad oggi pubblicate dalle principali associazioni <strong>di</strong> categoria, nonché dalle best practiceinternazionali.Per ognuna delle attività devono essere rispettati gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> generali <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong>Sezione I, nonché i seguenti standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile re<strong>la</strong>tiva allo svolgimento <strong>di</strong> “attività che prevedono ilricorso <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto a manodo<strong>per</strong>a (es.: affidamenti <strong>di</strong> appalti)” gli standard <strong>di</strong><strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti:A_1B_1selezione del <strong>per</strong>sonale interinale: l’assunzione <strong>di</strong> tale <strong>per</strong>sonale deve avere luogoin conformità al<strong>la</strong> normativa vigente, tramite società <strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorotemporaneo debitamente autorizzate.sub-appalto: i contratti <strong>di</strong> sub-appalto dei propri fornitori devono essere soggetti adautorizzazione scritta previa verifica dei sub-appaltatori.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “promozione e/o <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> iniziative umanitarie e<strong>di</strong> solidarietà (es. donazioni o altre liberalità)” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono iseguenti:86 In partico<strong>la</strong>re, le in<strong>di</strong>cazioni fornite dal Co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento ANCE sono utilizzate al fine <strong>di</strong> allineare leprocedure interne ai requisiti previsti dal d.lgs. 231/2001.136


A_2Divieto <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> <strong>di</strong> “Attività Sociali” in autonomia: il soggettoresponsabile dell'<strong>organizzazione</strong> <strong>di</strong> “Attività Sociali” non può da solo e liberamenteconferire incarichi e stipu<strong>la</strong>re contratti <strong>di</strong> tale natura.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “<strong>gestione</strong> <strong>di</strong> server del<strong>la</strong> Società o <strong>di</strong> siti Internet” glistandard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti:A_3 Sicurezza informatica: devono esistere adeguate misure <strong>di</strong> sicurezza <strong>per</strong> iltrattamento informatico dei dati, quali quelle contenute nelle leggi vigenti e neglistandard internazionali <strong>di</strong> Information Security Management System.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “<strong>organizzazione</strong> / promozione <strong>di</strong> viaggi (es. viaggipremio) <strong>per</strong> <strong>di</strong>pendenti o partner commerciali (es.: agenti)” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong>speciali sono i seguenti:A_4B_4Divieto <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> <strong>di</strong> “Attività Sociali” in autonomia: il soggettoresponsabile dell'<strong>organizzazione</strong> <strong>di</strong> “Attività Sociali” non può da solo e liberamenteconferire incarichi e stipu<strong>la</strong>re contratti <strong>di</strong> tale natura.Divieto <strong>di</strong> acquisire, utilizzare, <strong>di</strong>ffondere e/o cedere materiale pedo-pornografico.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile re<strong>la</strong>tiva allo svolgimento <strong>di</strong> “attività che prevedono ilricorso a prestazioni <strong>di</strong> servizi forniti da agenzie specializzate o tour o<strong>per</strong>ator” glistandard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali sono i seguenti:A_5B_5C_5Segregazione delle attività: deve esistere segregazione delle attività tra chi esegue,chiDivieto <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> <strong>di</strong> “Attività Sociali” in autonomia: il soggettoresponsabile dell'<strong>organizzazione</strong> <strong>di</strong> “Attività Sociali” non può da solo e liberamenteconferire incarichi e stipu<strong>la</strong>re contratti <strong>di</strong> tale natura.Divieto <strong>di</strong> acquisire, utilizzare, <strong>di</strong>ffondere e/o cedere materiale pedo-pornografico.VII.REATI TRANSNAZIONALI7.1 PremessaLa legge 16 marzo 2006 n. 146 ha ratificato e dato esecuzione al<strong>la</strong> Convenzione e aiProtocolli delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale, adottatidall’Assemblea Generale il 15 novembre 2000 e il 31 maggio 2001 (<strong>di</strong> seguito“Convenzione”).La Convenzione si prefigge lo scopo <strong>di</strong> promuovere <strong>la</strong> coo<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> prevenire ecombattere il crimine organizzato transnazionale in maniera più efficace. A tale riferimento,richiede che ogni Stato parte del<strong>la</strong> Convenzione adotti le misure necessarie, conformementeai suoi principi giuri<strong>di</strong>ci, <strong>per</strong> determinare <strong>la</strong> responsabilità degli enti e delle società <strong>per</strong> i fatti<strong>di</strong> reato in<strong>di</strong>cati dal<strong>la</strong> Convenzione stessa 87.87 L’articolo 10 del<strong>la</strong> Convenzione rubricato Responsabilità delle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che così recita:“1. Ogni Stato Parte adotta misure necessarie, conformemente ai suoi princìpi giuri<strong>di</strong>ci, <strong>per</strong> determinare <strong>la</strong>responsabilità delle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che che partecipano a reati gravi che coinvolgono un gruppo criminaleorganizzato e <strong>per</strong> i reati <strong>di</strong> cui agli artt. 5, 6, 8 e 23 del<strong>la</strong> presente Convenzione.2. Fatti salvi i princìpi giuri<strong>di</strong>ci dello Stato Parte, <strong>la</strong> responsabilità delle <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che può essere penale,civile o amministrativa.3. Tale responsabilità è senza pregiu<strong>di</strong>zio <strong>per</strong> <strong>la</strong> responsabilità penale delle <strong>per</strong>sone fisiche che hanno commessoi reati.137


All’art. 10 del<strong>la</strong> legge sopra menzionata è prevista l’estensione del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina del d.lgs.231/2001 in riferimento ad alcuni reati, ove ricorrano le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui all'art. 3, ossia oveil reato possa considerarsi transnazionale.Ai sensi dell’art. 3 del<strong>la</strong> legge n. 146/2006, si considera reato transnazionale “il reato punitocon <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, qualora sia coinvoltoun gruppo criminale organizzato, nonché:− sia commesso in più <strong>di</strong> uno Stato;− ovvero sia commesso in uno Stato, ma una parte sostanziale del<strong>la</strong> sua preparazione,pianificazione, <strong>di</strong>rezione o <strong>controllo</strong> avvenga in un altro Stato;− ovvero sia commesso in uno Stato, ma in esso sia implicato un gruppo criminaleorganizzato impegnato in attività criminali in più <strong>di</strong> uno Stato;− ovvero sia commesso in uno Stato ma abbia effetti sostanziali in un altro Stato.”Per “gruppo criminale organizzato” ai sensi del<strong>la</strong> Convenzione, si intende “un gruppostrutturato, esistente <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo <strong>di</strong> tempo, composto da tre o più <strong>per</strong>sone che agiscono <strong>di</strong>concerto al fine <strong>di</strong> commettere uno o più reati gravi o reati stabiliti dal<strong>la</strong> convenzione, al fine<strong>di</strong> ottenere, <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente, un vantaggio finanziario o un altro vantaggiomateriale”.Con riferimento ai reati presupposto del<strong>la</strong> responsabilità amministrativa dell’ente, l’art. 10del<strong>la</strong> legge n. 146/2006 annovera le fattispecie <strong>di</strong> seguito in<strong>di</strong>cate.Reati <strong>di</strong> associazione− associazione <strong>per</strong> delinquere (art. 416 c.p.);− associazione <strong>di</strong> tipo mafioso (art. 416-bis c.p.);− associazione <strong>per</strong> delinquere finalizzata al contrabbando <strong>di</strong> tabacchi <strong>la</strong>vorati esteri (art.291-quater del Testo Unico <strong>di</strong> cui al D.P.R. n. 43 del 1973);− associazione finalizzata al traffico illecito <strong>di</strong> sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74del Testo Unico <strong>di</strong> cui al D.P.R. n. 309 del 1990).Reati concernenti il traffico <strong>di</strong> migranti− traffico <strong>di</strong> migranti (art. 12 commi 3, 3-bis, 3-ter e 5 del Testo Unico <strong>di</strong> cui al d.lgs. n.286 del 1998).Reati <strong>di</strong> intralcio al<strong>la</strong> giustizia− induzione a non rendere <strong>di</strong>chiarazioni o a rendere <strong>di</strong>chiarazioni mendaci all’Autoritàgiu<strong>di</strong>ziaria (art. 377-bis c.p.);− favoreggiamento <strong>per</strong>sonale (art. 378 cod. pen).Al<strong>la</strong> commissione dei reati sopra elencati, qualora gli stessi abbiano carattere transnazionaleai sensi dell’art. 3 del<strong>la</strong> legge n. 146/2006, e qualora ricorrano i presupposti previsti dal d.lgs.231/2001, è prevista in conseguenza l’applicazione all’ente <strong>di</strong> sanzioni sia pecuniarie siainter<strong>di</strong>ttive (ad eccezione dei reati <strong>di</strong> intralcio al<strong>la</strong> giustizia <strong>per</strong> i quali è prevista <strong>la</strong> so<strong>la</strong>sanzione pecuniaria) 88.4. Ogni Stato Parte si assicura, in partico<strong>la</strong>re, che le <strong>per</strong>sone giuri<strong>di</strong>che ritenute responsabili ai sensi delpresente articolo siano soggette a sanzioni efficaci, proporzionate e <strong>di</strong>ssuasive , <strong>di</strong> natura penale o non penale,comprese sanzioni pecuniarie.”88 Bibliografia in materia <strong>di</strong> reati transnazionali e responsabilità amministrativa degli enti: CERQUA,Responsabilità degli enti: si amplia <strong>la</strong> categoria dei reati-presupposto, in Diritto e Pratica delle Società, n. 10,2006; BARTOLOMUCCI, Reato transnazionale – Ultima (opinabile) novel<strong>la</strong>zione al d.lgs. n. 231/2001, in LeSocietà, n. 9, 2006; ASTROLOGO, La nozione <strong>di</strong> reato commesso ex art. 3 del<strong>la</strong> legge 146/2006 e riflessi suld.lgs. 231/2001, in Rivista 231, n. 3, luglio-settembre 2006; ARMONE, La convenzione <strong>di</strong> Palermo sul crimine138


7.2 Re<strong>per</strong>torio dei reati ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree e funzioni aziendali a rischio7.2.1 Art. 416 del co<strong>di</strong>ce penale 89Associazione <strong>per</strong> delinquereQuando tre o più <strong>per</strong>sone si associano allo scopo <strong>di</strong> commettere più delitti, coloro chepromuovono o costituiscono od organizzano l’associazione sono puniti, <strong>per</strong> ciò solo, con <strong>la</strong>reclusione da tre a sette anni.Per il solo fatto <strong>di</strong> partecipare all’associazione, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> reclusione da uno a cinqueanni.I capi soggiaciono al<strong>la</strong> stessa pena stabilita <strong>per</strong> i promotori.Se gli associati scorrono in armi le campagne o le pubbliche vie si applica <strong>la</strong> reclusione dacinque a quin<strong>di</strong>ci anni.La pena è aumentata se il numero degli associati è <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci o più.Se l’associazione è <strong>di</strong>retta a commettere taluno dei delitti <strong>di</strong> cui agli articoli 600, 601 e 602,si applica <strong>la</strong> reclusione da cinque a quin<strong>di</strong>ci anni nei casi previsti dal primo comma e daquattro a nove anni nei casi previsti dal secondo comma.FattispecieLa fattispecie <strong>di</strong> delitto in esame si realizza quando tre o più <strong>per</strong>sone si associano allo scopo<strong>di</strong> commettere più delitti. L’art. 416 c.p. punisce coloro che promuovono o costituiscono odorganizzano l'associazione. Anche il solo fatto <strong>di</strong> partecipare all'associazione costituiscereato. I capi soggiacciono al<strong>la</strong> stessa pena stabilita <strong>per</strong> i promotori. La pena è aumentata se ilnumero degli associati è <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci o più.La rilevanza penale delle condotte descritte dal<strong>la</strong> norma in esame appare necessariamentecon<strong>di</strong>zionata all’effettiva formazione dell’associazione criminosa. Una conclusione delgenere emerge dall’analisi dell’art. 416, primo comma, c.p. 90 Tale <strong>di</strong>sposizione infatti, ancorprima <strong>di</strong> richiamare le singole condotte <strong>di</strong> promozione, costituzione, <strong>di</strong>rezione,<strong>organizzazione</strong>, ovvero <strong>di</strong> semplice partecipazione, ne subor<strong>di</strong>na già in anticipo <strong>la</strong> punibilitàal momento in cui (al “quando”) “tre o più <strong>per</strong>sone” si siano effettivamente “associate” <strong>per</strong>commettere più delitti. 91Un aspetto centrale del<strong>la</strong> fattispecie dell’art. 416 riguarda <strong>la</strong> c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> – <strong>di</strong> dubbiainterpretazione – che <strong>di</strong>chiara espressamente punibile tale fattispecie “<strong>per</strong> ciò solo”. Secondol’opinione prevalente, tale c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> svolgerebbe <strong>la</strong> funzione <strong>di</strong> precisare che l’associazionedeve considerarsi illecita anche qualora non abbia posto concretamente in essere attidelittuosi, e che, soprattutto, essa deve ritenersi ugualmente punibile come reato a sé stante,anche ove tali delitti siano stati effettivamente realizzati. 92organizzato transnazionale e <strong>la</strong> responsabilità degli enti: spunti <strong>di</strong> riflessione, in Rivista 231, n. 3, lugliosettembre2006; TRAVERSI, Nuovi profili <strong>di</strong> responsabilità amministrativa delle società <strong>per</strong> ric<strong>la</strong>ggio, in Rivista231, n. 3, ottobre-<strong>di</strong>cembre 2006.89 Bibliografia in materia <strong>di</strong> associazione <strong>per</strong> delinquere: DE BELLA, Il reato <strong>di</strong> associazione a delinquere,Torino, 1933; COSTA, “Associazione <strong>per</strong> delinquere”, in N.D.I., I, Torino, 1937, 1032 ss.; BOSCARELLI,“Associazione <strong>per</strong> delinquere”, in Enc. Dir., III, Mi<strong>la</strong>no, 1958, 865 ss.; CONTIERI, I delitti contro l’or<strong>di</strong>nepubblico, Mi<strong>la</strong>no, 1961, 65 ss.; PATALANO, L’associazione <strong>per</strong> delinquere, Napoli, 1971; INSOLERA,L’associazione <strong>per</strong> delinquere, Padova, 1983, con esauriente appen<strong>di</strong>ce bibliografica; ANTONINI, Leassociazioni <strong>per</strong> delinquere nel<strong>la</strong> legge penale italiana, GP, 1985, II, 286 ss.90 Art. 416, primo comma, c.p.: “Quando tre o più <strong>per</strong>sone si associano allo scopo <strong>di</strong> commettere più delitti,coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, <strong>per</strong> ciò solo, con <strong>la</strong> reclusioneda tre a sette anni”.91 Si veda DE FRANCESCO, Associazione <strong>per</strong> delinquere e associazione <strong>di</strong> tipo mafioso, voce del Digesto delleDiscipline Penalistiche, 2002, p. 298.92 Si veda DE FRANCESCO, cit., p. 293.139


Controversa è <strong>la</strong> configurabilità <strong>di</strong> un concorso eventuale nel reato associativo (c.d. concorso“esterno”) da parte <strong>di</strong> soggetti “estranei” all’associazione criminosa: cioè <strong>di</strong> soggetti che, purnon facendo parte integrante <strong>di</strong> un <strong>organizzazione</strong> criminale in qualità <strong>di</strong> partecipi “interni”al<strong>la</strong> sua struttura, intrattengono tuttavia rapporti <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione con l’<strong>organizzazione</strong>medesima in modo da contribuire al<strong>la</strong> sua conservazione o al suo rafforzamento. 93Considerazioni applicativeIl reato è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Occasioni <strong>di</strong> reatoLa fattispecie in esame punisce coloro che promuovono o costituiscono od organizzanoun’associazione allo scopo <strong>di</strong> commettere più delitti; in partico<strong>la</strong>re, il solo fatto <strong>di</strong> partecipareall’associazione costituisce reato.Tutti i settori dell’impresa sono in via <strong>di</strong> principio interessati, ma in partico<strong>la</strong>re quelli <strong>di</strong> voltain volta in<strong>di</strong>viduati in funzione dei reati già <strong>di</strong> <strong>per</strong> sé considerati dal Decreto, qualora abbianorapporti o svolgano compiti o attività a livello transnazionale.Processi aziendali a rischioGestione del processo <strong>di</strong> acquisto;Gestione del processo <strong>di</strong> commercializzazione <strong>di</strong> prodotti e servizi;Adempimenti contabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> transazioni finanziarie.Funzioni / Aree aziendali a rischioAmministratore Delegato;Personale e Amministrazione e Finanza;Marketing.7.2.2 Art. 416-bis del co<strong>di</strong>ce penaleAssociazione <strong>di</strong> tipo mafioso. 94Chiunque fa parte <strong>di</strong> un’associazione <strong>di</strong> tipo mafioso formata da tre o più <strong>per</strong>sone, èpunito con <strong>la</strong> reclusione da cinque a <strong>di</strong>eci anni.Coloro che promuovono, <strong>di</strong>rigono o organizzano l’associazione sono puniti, <strong>per</strong> ciò solo,93 Si veda FIANDACA-MUSCO, Diritto Penale, Parte Generale, Terza E<strong>di</strong>zione, pp. 476-479; gli Autori,menzionano, a titolo esemplificativo, il caso del politico o del professionista che, pur non essendo formalmente“affiliato” all’associazione mafiosa <strong>di</strong> “Cosa nostra”, realizzi in modo stabile o sistematico comportamenti cheridondano a vantaggio dell’associazione stessa (ad esempio, garantendo l’assegnazione <strong>di</strong> appalti o prestando inmodo continuativo consulenza legale ovvero realizzando condotte <strong>di</strong>rette ad assicurare l’impunibilità o ad“aggiustare” i processi ecc.). La giurisprudenza ha chiarito che caratteristiche del<strong>la</strong> partecipazione all’associazionesono <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza nel reato, ossia l’affidamento che l’associazione può fare sul<strong>la</strong> presenza costante delpartecipe, e l’affectio societatis, cioè l’adesione al programma associativo e <strong>la</strong> volontà <strong>di</strong> realizzarlo. Se non sonoravvisabili tali elementi <strong>per</strong>ché il soggetto ha apportato un contributo iso<strong>la</strong>to e <strong>per</strong> fini egoistici o utilitaristici èconfigurabile un concorso esterno. Chiamate, <strong>di</strong> recente, a pronunciarsi sul tema, le Sezioni Unite del<strong>la</strong>Cassazione, con sentenza del 21-5-2003, n. 22327, hanno precisato che è configurabile il concorso c.d. esterno nelreato associativo (nel<strong>la</strong> specie, associazione <strong>di</strong> tipo mafioso) in capo al<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona che, priva dell’affectio societatise non inserita nel<strong>la</strong> struttura organizzativa del sodalizio, fornisce un contributo concreto, specifico, consapevole evolontario, a carattere in<strong>di</strong>fferentemente occasionale o continuativo, purché detto contributo abbia un’effettivarilevanza causale ai fini del<strong>la</strong> conservazione o del rafforzamento dell’associazione e l’agente se ne rappresenti,nel<strong>la</strong> forma del dolo <strong>di</strong>retto, l’utilità <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione, anche parziale, del programma criminoso.94 Bibliografia in materia <strong>di</strong> associazione <strong>di</strong> tipo mafioso: SPAGNOLO, L’associazione <strong>di</strong> tipo mafioso,Padova, 1984; TURONE, Le associazioni <strong>di</strong> tipo mafioso, Mi<strong>la</strong>no, 1984; FIANDACA, Commento all’art. 1 l. 13-9-1982, n. 646, LP, 1983, 257 ss.; MACRI’-MACRI’, La legge antimafia, Napoli, 1983, 10 ss.; PALAZZO, Larecente legis<strong>la</strong>zione penale, Padova, 1985, 222 ss., con ampi riferimenti. Partico<strong>la</strong>rmente utile, <strong>per</strong> <strong>la</strong> ricostruzionedegli in<strong>di</strong>rizzi dottrinali che giurisprudenziali, il quadro delineato da FIANDACA, L’associazione <strong>di</strong> tipo mafiosonelle prime applicazioni giurisprudenziali, FI, 1985, V, 301 ss.140


con <strong>la</strong> reclusione da sette a do<strong>di</strong>ci anni.L’associazione è <strong>di</strong> tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono del<strong>la</strong> forza<strong>di</strong> intimidazione del vincolo associativo e del<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> assoggettamento e <strong>di</strong> omertàche ne deriva <strong>per</strong> commettere delitti, <strong>per</strong> acquisire in modo <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> ocomunque il <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> attività economiche, <strong>di</strong> concessioni, <strong>di</strong> autorizzazioni, appalti eservizi pubblici o <strong>per</strong> realizzare profitti o vantaggi ingiusti <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri, ovvero al fine<strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re od ostaco<strong>la</strong>re il libero esercizio del voto <strong>di</strong> procurare voti a sé o ad altri inoccasione <strong>di</strong> consultazioni elettorali.Se l’associazione è armata si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione da sette a quin<strong>di</strong>ci anni neicasi previsti dal primo comma e da <strong>di</strong>eci a ventiquattro anni nei casi previsti dal secondocomma.L’associazione si considera armata quando i partecipanti hanno <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità, <strong>per</strong> ilconseguimento del<strong>la</strong> finalità dell’associazione, <strong>di</strong> armi o materie esplodenti, anche seoccultate o tenute in luogo <strong>di</strong> deposito.Se le attività economiche <strong>di</strong> cui gli associati intendono assumere o mantenere il <strong>controllo</strong>sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto <strong>di</strong> delitti, le penestabilite nei commi precedenti sono aumentate da un terzo al<strong>la</strong> metà.Nei confronti del condannato è sempre obbligatoria <strong>la</strong> confisca delle cose che servirono ofurono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, ilprofitto o che ne costituiscono l’impiego.Le <strong>di</strong>sposizioni del presente articolo si applicano anche al<strong>la</strong> camorra e alle altreassociazioni, comunque localmente denominate, che valendosi del<strong>la</strong> forza intimidatrice delvincolo associativo <strong>per</strong>seguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni <strong>di</strong> tipomafioso.FattispecieL’art. 416-bis c.p. punisce chiunque fa parte <strong>di</strong> un’associazione <strong>di</strong> tipo mafioso formata da treo più <strong>per</strong>sone; sanziona altresì coloro che promuovono, <strong>di</strong>rigono o organizzanol’associazione.L’associazione è <strong>di</strong> tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono del<strong>la</strong> forza <strong>di</strong>intimidazione del vincolo associativo e del<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> assoggettamento e <strong>di</strong> omertà chene deriva <strong>per</strong> commettere delitti, <strong>per</strong> acquisire in modo <strong>di</strong>retto o in<strong>di</strong>retto <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> ocomunque il <strong>controllo</strong> <strong>di</strong> attività economiche, <strong>di</strong> concessioni, <strong>di</strong> autorizzazioni, appalti eservizi pubblici o <strong>per</strong> realizzare profitti o vantaggi ingiusti <strong>per</strong> sé o <strong>per</strong> altri ovvero al fine <strong>di</strong>impe<strong>di</strong>re od ostaco<strong>la</strong>re il libero esercizio del voto o <strong>di</strong> procurare voti a sé o ad altri inoccasione <strong>di</strong> consultazioni elettorali.Se l’associazione è armata <strong>la</strong> norma in esame prevede un aggravamento del<strong>la</strong> pena.L’associazione si considera armata quando i partecipanti hanno <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità, <strong>per</strong> ilconseguimento del<strong>la</strong> finalità dell’associazione, <strong>di</strong> armi o materie esplodenti, anche seoccultate o tenute in luogo <strong>di</strong> deposito.Le pene sono altresì aumentate se le attività economiche <strong>di</strong> cui gli associati intendonoassumere o mantenere il <strong>controllo</strong> sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto,o il profitto <strong>di</strong> delitti.Nei confronti del condannato è sempre obbligatoria <strong>la</strong> confisca delle cose che servirono ofurono destinate a commettere il reato e delle cose che ne sono il prezzo, il prodotto, ilprofitto o che ne costituiscono l'impiego.Le <strong>di</strong>sposizioni dell’articolo in esame si applicano anche al<strong>la</strong> camorra e alle altreassociazioni, comunque localmente denominate, che valendosi del<strong>la</strong> forza intimidatrice del141


vincolo associativo <strong>per</strong>seguono scopi corrispondenti a quelli delle associazioni <strong>di</strong> tipomafioso.Considerazioni applicativeIl reato è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Occasioni <strong>di</strong> reatoVale quanto in<strong>di</strong>cato nel<strong>la</strong> precedente sezione 7.2.1.Processi aziendali a rischioGestione del processo <strong>di</strong> acquisto;Gestione del processo <strong>di</strong> commercializzazione <strong>di</strong> prodotti e servizi;Adempimenti contabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> transazioni finanziarie.Funzioni / Aree aziendali a rischioAmministratore Delegato;Personale e Amministrazione e Finanza;Marketing.7.2.3 Articolo 291-quater del D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43Associazione <strong>per</strong> delinquere finalizzata al contrabbando <strong>di</strong> tabacchi <strong>la</strong>voratiesteri 95Quando tre o più <strong>per</strong>sone si associano allo scopo <strong>di</strong> commettere più delitti tra quelliprevisti dall’articolo 291-bis, coloro che promuovono, costituiscono, <strong>di</strong>rigono, organizzanoo finanziano l’associazione sono puniti, <strong>per</strong> ciò solo, con <strong>la</strong> reclusione da tre a otto anni.Chi partecipa all’associazione è punito con <strong>la</strong> reclusione da un anno a sei anni.La pena è aumentata se il numero degli associati è <strong>di</strong> <strong>di</strong>cei o più.Se l’associazione è armata ovvero se ricorrono le circostanze previste dalle lettere d) od e)del comma 2 dell’art. 291-ter, si applica <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione da cinque a quin<strong>di</strong>ci anninei casi previsti dal comma 1 del presente articolo, e da quattro a <strong>di</strong>eci anni nei casiprevisti dal comma 2. L’associazione si considera armata quando i partecipanti hanno <strong>la</strong><strong>di</strong>sponibilità, <strong>per</strong> il conseguimento delle finalità dell’associazione, <strong>di</strong> armi o materieesplodenti, anche se occultate o tenute in luogo <strong>di</strong> deposito.Le pene previste dagli articoli 291-bis, 291-ter e dal presente articolo sono <strong>di</strong>minuite da unterzo al<strong>la</strong> metà nei confronti dell’imputato che, <strong>di</strong>ssociandosi dagli altri, si ado<strong>per</strong>a <strong>per</strong>evitare che l’attività delittuosa sia portata ad ulteriori conseguenze anche aiutandoconcretamente l’autorità <strong>di</strong> polizia o l’autorità giu<strong>di</strong>ziaria nel<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong> elementidecisivi <strong>per</strong> <strong>la</strong> ricostruzione dei fatti e <strong>per</strong> l’in<strong>di</strong>viduazione o <strong>la</strong> cattura degli autori delreato o <strong>per</strong> <strong>la</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> risorse rilevanti <strong>per</strong> <strong>la</strong> commissione dei delitti.95 Bibliografia in materia <strong>di</strong> contrabbando doganale: AZZALI, “Contrabbando doganale”, in Enc. <strong>di</strong>r., IX,Mi<strong>la</strong>no, 1961, 679 ss; CERQUA, La delega <strong>per</strong> <strong>la</strong> depenalizzazione settore <strong>per</strong> settore D) Reati <strong>di</strong> contrabbando,DPP, 1999, 1198 ss.; ID., Attuata <strong>la</strong> depenalizzazione dei reati minori e <strong>la</strong> riforma del sistema sanzionatorio D)Reati <strong>di</strong> contrabbando, DPP, 2000, 432 ss.; DE VINCENTIIS, “Contrabbando doganale”, in NN.D.I., IV, Torino,1959, 429 ss.; DI LORENZO, Il contrabbando e gli altri reati doganali, Padova, 1964; DINACCI,“Contrabbando”, in Enc. giur., VIII, Roma, 1986; FLORA-BERNASCONI-LUCIANI-FRANCHINI, I reatidoganali, VI, in Trattato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penale dell’impresa, a cura <strong>di</strong> Di Amato, Padova, 1999; FORNARI,Lineamenti <strong>di</strong> una riforma degli illeciti e delle sanzionali doganali, RTDPE, 1992, 61 ss.; LABIANCA, Ilcontrabbando doganale, F, 1995, 3108 ss.; I. MAGRO, Rapporto <strong>di</strong> genere a specie e successione <strong>di</strong> leggi sulleprevisioni incriminatici del contrabbando <strong>di</strong> tabacchi, nota a T. Napoli, 11-5-2002, GM, 2002, II, 1051; MAZZA,Profili del tentativo <strong>di</strong> contrabbando doganale, Napoli, 1979; PRONTERA, Contrabbando, in Commentariobreve alle Leggi penali complementari, a cura <strong>di</strong> Pa<strong>la</strong>zzo-Paliero, Padova, 2003, 469 ss.; VINCIGUERRA, Idelitti doganali, Mi<strong>la</strong>no, 1963.142


FattispecieLa fattispecie <strong>di</strong> delitto in esame si realizza quando tre o più <strong>per</strong>sone si associano allo scopo<strong>di</strong> commettere più delitti tra quelli previsti dall’art. 291-bis del D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43(consistenti nel<strong>la</strong> introduzione, ven<strong>di</strong>ta, trasporto, acquisto o detenzione, nel territorio delloStato italiano, <strong>di</strong> quantitativi <strong>di</strong> tabacco <strong>la</strong>vorato estero <strong>di</strong> contrabbando su<strong>per</strong>iore a kg. 10convenzionali). L’art. 291-quater punisce coloro che promuovono, costituiscono, <strong>di</strong>rigono,organizzano o finanziano l'associazione.Anche il solo fatto <strong>di</strong> partecipare all’associazione costituisce reato. La pena è aumentata se ilnumero degli associati è <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci o più.La pena è altresì aumentata se l'associazione è armata. L’associazione si considera armataquando i partecipanti hanno <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità, <strong>per</strong> il conseguimento delle finalitàdell'associazione, <strong>di</strong> armi o materie esplodenti, anche se occultate o tenute in luogo <strong>di</strong>deposito.Le pene previste dall’articolo in esame sono <strong>di</strong>minuite da un terzo al<strong>la</strong> metà nei confrontidell'imputato che, <strong>di</strong>ssociandosi dagli altri, si ado<strong>per</strong>a <strong>per</strong> evitare che l’attività delittuosa siaportata ad ulteriori conseguenze anche aiutando concretamente l’autorità <strong>di</strong> polizia ol’autorità giu<strong>di</strong>ziaria nel<strong>la</strong> raccolta <strong>di</strong> elementi decisivi <strong>per</strong> <strong>la</strong> ricostruzione dei fatti e <strong>per</strong>l’in<strong>di</strong>viduazione o <strong>la</strong> cattura degli autori del reato o <strong>per</strong> <strong>la</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> risorse rilevanti<strong>per</strong> <strong>la</strong> commissione dei delitti.Considerazioni applicativeIl reato non è concretamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, salvo ipotesi <strong>di</strong> concorso attraverso ilsupporto finanziario o logistico ad iniziative illecite.7.2.4 Articolo 74 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309Associazione finalizzata al traffico illecito <strong>di</strong> sostanze stupefacenti opsicotrope. 96Quando tre o più <strong>per</strong>sone si associano allo scopo <strong>di</strong> commettere più delitti tra quelliprevisti dall’art. 73, chi promuove, costituisce, <strong>di</strong>rige, organizza o finanzia l’associazione èpunito <strong>per</strong> ciò solo con <strong>la</strong> reclusione non inferiore a vent’anni.Chi partecipa all’associazione è punito con <strong>la</strong> reclusione non inferiore a <strong>di</strong>eci anni.La pena è aumentata se il numero degli associati è <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci o più o se tra i partecipanti visono <strong>per</strong>sone de<strong>di</strong>te all’uso <strong>di</strong> sostanze stupefacenti o psicotrope.Se l’associazione è armata <strong>la</strong> pena, nei casi in<strong>di</strong>cati dai commi 1 e 3, non può essereinferiore a ventiquattro anni <strong>di</strong> reclusione e, nel caso previsto dal comma 2, a do<strong>di</strong>ci anni<strong>di</strong> reclusione.L’associazione si considera armata quando i partecipanti hanno <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> armi omaterie esplodenti, anche se occultate o tenute in luogo <strong>di</strong> deposito. La pena è aumentatase ricorre <strong>la</strong> circostanza <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> lettera e) del comma 1 dell’art. 80. Se l’associazione è96 Bibliografia in materia <strong>di</strong> traffico <strong>di</strong> stupefacenti: FLICK, Droga e legge penale, Mi<strong>la</strong>no, 1979; DIGENNARO, La droga. Controllo del traffico e recu<strong>per</strong>o dei drogati, Mi<strong>la</strong>no, 1982; ASSINI, AMBROSINI,FORTUNA, SIGNORELLI, MAMMONE, La <strong>di</strong>sciplina degli stupefacenti, Roma, 1988; FARGNOLI, Droga etossico<strong>di</strong>pendenti, Mi<strong>la</strong>no, 1990; FORTUNA, “Stupefacenti. Diritto interno”, in Enc. <strong>di</strong>r., XLIII, Mi<strong>la</strong>no, 1990,1178; RONCO, Il <strong>controllo</strong> penale degli stupefacenti, Napoli, 1990; AMBROSINI, La riforma del<strong>la</strong> legge suglistupefacenti, Torino, 1991; DUBOLINO, Il co<strong>di</strong>ce delle leggi sugli stupefacenti, Piacenza, 1991; AMATO, Drogae attività <strong>di</strong> polizia, Roma, 1992; DI GENNARO-LA GRECA, La droga. Traffico, abusi, controlli, Mi<strong>la</strong>no 1992;PALAZZO, Consumo e traffico degli stupefacenti, Padova, 1993; AMATO-FIDELBO, La <strong>di</strong>sciplina penale deglistupefacenti, Mi<strong>la</strong>no, 1994; AMATO, Teoria e pratica degli stupefacenti, Roma, 1995.143


costituita <strong>per</strong> commettere i fatti descritti dal comma 5 dell’art. 73, si applicano il primo e ilsecondo comma dell’art. 416 del co<strong>di</strong>ce penale.Le pene previste dai commi 1 a 6 sono <strong>di</strong>minuite dal<strong>la</strong> metà a due terzi <strong>per</strong> chi si siaefficacemente ado<strong>per</strong>ato <strong>per</strong> assicurare le prove del reato o <strong>per</strong> sottrarre all’associazionerisorse decisive <strong>per</strong> <strong>la</strong> commissione dei delitti. Quando in leggi e decreti è richiamato ilreato previsto dall’art. 75 del<strong>la</strong> legge 22 <strong>di</strong>cembre 1975 n. 685, abrogato dall’articolo 38,comma 1, del<strong>la</strong> legge 26 giugno 1990 n. 162, il richiamo si intende riferito al presentearticolo.FattispecieLa fattispecie <strong>di</strong> delitto in esame si realizza quando tre o più <strong>per</strong>sone si associano allo scopo<strong>di</strong> commettere più delitti tra quelli previsti dall'art. 73 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309(consistenti, in sintesi, nel<strong>la</strong> produzione, traffico e detenzione illeciti <strong>di</strong> sostanze stupefacentio psicotrope). L’art. 74 punisce chi promuove, costituisce, <strong>di</strong>rige, organizza o finanzial’associazione.Anche il solo fatto <strong>di</strong> partecipare all’associazione costituisce reato. La pena è aumentata se ilnumero degli associati è <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci o più o se tra i partecipanti vi sono <strong>per</strong>sone de<strong>di</strong>te all’uso <strong>di</strong>sostanze stupefacenti o psicotrope.La pena è altresì aumentata se l’associazione è armata <strong>la</strong> pena. L’associazione si consideraarmata quando i partecipanti hanno <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> armi o materie esplodenti, anche seoccultate o tenute in luogo <strong>di</strong> deposito.La pena è inoltre aumentata se le sostanze stupefacenti o psicotrope sono adulterate ocommiste ad altre in modo che ne risulti accentuata <strong>la</strong> potenzialità lesiva.Le pene sono <strong>di</strong>minuite dal<strong>la</strong> metà a due terzi <strong>per</strong> chi si sia efficacemente ado<strong>per</strong>ato <strong>per</strong>assicurare le prove del reato o <strong>per</strong> sottrarre all’associazione risorse decisive <strong>per</strong> <strong>la</strong>commissione dei delitti.Considerazioni applicativeIl reato non è concretamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società, salvo ipotesi <strong>di</strong> concorso attraverso ilsupporto finanziario o logistico ad iniziative illecite.7.2.5 Articolo 12 commi 3, 3-bis, 3-ter e 5 del Testo Unico <strong>di</strong> cui al d.lgs. n. 286 del1998Traffico <strong>di</strong> migranti. 97Si omette il testo dell’articolo, rinviando al<strong>la</strong> descrizione del<strong>la</strong> fattispecie.97 Bibliografia re<strong>la</strong>tiva ai reati in materia <strong>di</strong> immigrazione: DUBOLINO, La lotta all’immigrazionec<strong>la</strong>ndestina nel<strong>la</strong> nuova <strong>di</strong>sciplina normativa, Rpo, 1998, 265; NASCIMBENE, Il commento al<strong>la</strong> l. 6-3-1998, n.40, DPP, 1998, 421; CALLAIOLI-CESARE, Il testo unico delle <strong>di</strong>sposizioni sull’immigrazione e delle normesul<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione dello straniero: una legge organica <strong>per</strong> <strong>la</strong> programmazione dei flussi, il contrasto al<strong>la</strong>criminalità e <strong>la</strong> lotta al<strong>la</strong> <strong>di</strong>scriminazione, LP, 1999, 261; FINOCCHI GHERSI, Il commento al testo unicosull’immigrazione, GDAm, 1999, 5; GIOVAGNOLI, Favoreggiamento del<strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza illecita degli stranierinello Stato e successione <strong>di</strong> leggi penali nel tempo, MGL, 2001, 296; SPIEZA-FREZZA, PACE, Il traffico e losfruttamento <strong>di</strong> esseri umani, Mi<strong>la</strong>no, 2002; AA.VV., Il nuovo <strong>di</strong>ritto dell’immigrazione, Profili sostanziali eprocedurali, Mi<strong>la</strong>no, 2003; GIZZI, Sul<strong>la</strong> natura giuri<strong>di</strong>ca del delitto <strong>di</strong> agevo<strong>la</strong>zione dell’immigrazionec<strong>la</strong>ndestina, GI, 2003, 1012; NASCIMBENE, Diritto degli stranieri, Padova, 2004; ZACCARIA, Il delitto <strong>di</strong>favoreggiamento dell’immigrazione c<strong>la</strong>ndestina al<strong>la</strong> luce delle mo<strong>di</strong>fiche apportate al T.U. 286/1998 dal<strong>la</strong> L.189/2002, in www.altalex.com.144


FattispecieL’art. 12 del Testo Unico <strong>di</strong> cui al d.lgs. n. 286 del 1998 prevede anzitutto <strong>la</strong> fattispecie, notacome favoreggiamento dell’immigrazione c<strong>la</strong>ndestina, consistente nel fatto <strong>di</strong> chi “invio<strong>la</strong>zione delle <strong>di</strong>sposizioni del presente testo unico compie atti <strong>di</strong>retti a procurarel’ingresso nel territorio dello Stato <strong>di</strong> uno straniero”. La seconda fattispecie, contenutanell’art. 12 e nota come favoreggiamento dell’emigrazione c<strong>la</strong>ndestina, consiste nel fatto <strong>di</strong>chi “compie (…) atti <strong>di</strong>retti a procurare l’ingresso illegale in altro Stato del quale <strong>la</strong> <strong>per</strong>sonanon è citta<strong>di</strong>na o non ha titolo <strong>di</strong> residenza <strong>per</strong>manente”.Il legis<strong>la</strong>tore prevede una sanzione più elevata quando i fatti <strong>di</strong> favoreggiamentodell’immigrazione c<strong>la</strong>ndestina ovvero <strong>di</strong> favoreggiamento dell’emigrazione c<strong>la</strong>ndestina sonoposti in essere “al fine <strong>di</strong> trarre profitto anche in<strong>di</strong>retto”.Il comma 3-bis dell’art. 12 <strong>di</strong>spone l’aumento delle pene <strong>di</strong> cui al primo e al terzo comma se:− “il fatto riguarda l’ingresso o <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza illegale nel territorio dello Stato <strong>di</strong> cinqueo più <strong>per</strong>sone;− <strong>per</strong> procurare l’ingresso o <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza illegale <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona è stata esposta a <strong>per</strong>icolo<strong>per</strong> <strong>la</strong> sua vita o <strong>la</strong> sua incolumità;− <strong>per</strong> procurare l’ingresso o <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza illegale <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona è stata sottoposta atrattamento inumano o degradante;− il fatto è commesso da tre o più <strong>per</strong>sone in concorso tra loro o utilizzando serviziinternazionali <strong>di</strong> trasporto ovvero documenti contraffatti o alterati o comunqueillegalmente ottenuti”.Il comma 3-ter dell’art. 12 prevede che le pene sono altresì aumentate “se i fatti <strong>di</strong> cui alterzo comma sono compiuti al fine <strong>di</strong> reclutare <strong>per</strong>sone da destinare al<strong>la</strong> prostituzione ocomunque allo sfruttamento sessuale ovvero riguardano l’ingresso <strong>di</strong> minori da impiegare inattività illecite al fine <strong>di</strong> favorirne lo sfruttamento”.Il quinto comma dell’art. 12 prevede un’ulteriore ipotesi <strong>di</strong> illecito penale, nota in dottrinacome favoreggiamento del<strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza c<strong>la</strong>ndestina, consistente nel fatto <strong>di</strong> chi “al fine <strong>di</strong>trarre un ingiusto profitto dal<strong>la</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> illegalità dello straniero o nell’ambito delleattività punite a norma del presente articolo, favorisce <strong>la</strong> <strong>per</strong>manenza <strong>di</strong> questi nel territoriodello Stato in vio<strong>la</strong>zione delle norme del presente testo unico”.Considerazioni applicativeIl reato non è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società poiché non esiste <strong>per</strong>sonale straniero. Percompletezza, si in<strong>di</strong>cano, qui <strong>di</strong> seguito, le occasioni <strong>di</strong> reato, i processi aziendali a rischio ele funzioni/aree aziendali a rischio che verrebbero coinvolte nel caso in cui <strong>la</strong> Societàdecidesse <strong>di</strong> assumere <strong>per</strong>sonale straniero.Occasioni <strong>di</strong> reatoAssunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale straniero.Processi aziendali a rischioGestione del<strong>la</strong> selezione e assunzione <strong>di</strong> <strong>per</strong>sonale straniero.Funzioni / Aree aziendali a rischioPersonale e Amministrazione e Finanza.7.2.6 Articolo 377-bis del co<strong>di</strong>ce penale145


Induzione a non rendere <strong>di</strong>chiarazioni o a rendere <strong>di</strong>chiarazioni mendaciall’Autorità giu<strong>di</strong>ziaria. 98Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, con violenza o minaccia, o conofferta o promessa <strong>di</strong> denaro o <strong>di</strong> altra utilità, induce a non rendere <strong>di</strong>chiarazioni o arendere <strong>di</strong>chiarazioni mendaci <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona chiamata a rendere davanti all’autoritàgiu<strong>di</strong>ziaria <strong>di</strong>chiarazioni utilizzabili in un proce<strong>di</strong>mento penale, quando questa ha <strong>la</strong>facoltà <strong>di</strong> non rispondere è punito con <strong>la</strong> reclusione da due a sei anni.FattispecieL’art. 377-bis c.p. sanziona le condotte poste in essere da chiunque, facendo ricorso ai mezzidel<strong>la</strong> violenza, del<strong>la</strong> minaccia o del<strong>la</strong> “offerta o promessa <strong>di</strong> denaro o <strong>di</strong> altra utilità”, inducaa non rendere <strong>di</strong>chiarazioni, ovvero a renderle mendaci, tutti coloro che sono chiamati arendere, davanti al<strong>la</strong> autorità giu<strong>di</strong>ziaria, <strong>di</strong>chiarazioni utilizzabili in un proce<strong>di</strong>mento penale,nel caso in cui abbiano facoltà <strong>di</strong> non rispondere. 99In seno a tale norma, convivono tipologie aggressive del tutto eterogenee: da un <strong>la</strong>to, <strong>la</strong>coartazione violenta avente come destinatario chi può avvalersi del<strong>la</strong> facoltà <strong>di</strong> nonrispondere; dall’altro, <strong>la</strong> “subornazione” <strong>di</strong> tale soggetto me<strong>di</strong>ante promessa o offerta <strong>di</strong>denaro o altra utilità.Le condotte induttive in<strong>di</strong>viduabili nel<strong>la</strong> struttura del delitto <strong>di</strong> cui all’art. 377-bis c.p. devonorealizzarsi attraverso mezzi tassativamente delineati dal<strong>la</strong> norma incriminatrice e dunqueconsistere in una violenza, una minaccia, ovvero un’offerta o promessa <strong>di</strong> denaro o <strong>di</strong> altrautilità. 100La scelta <strong>di</strong> reprimere penalmente condotte illecite <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente finalizzatead inquinare il corretto svolgimento del contrad<strong>di</strong>ttorio e <strong>la</strong> genuinità dei suoi risultatiprobatori risulta porsi in un’ottica <strong>di</strong> adeguamento del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina interna concernente i98 Bibliografia in materia <strong>di</strong> induzione al silenzio o al mendacio: AMODIO, Giusto processo, <strong>di</strong>ritto al silenzioe obblighi <strong>di</strong> verità dell’imputato sul fatto altrui, CP, 2001, 3587; CONTI, Il nuovo delitto <strong>di</strong> “subornazione” exartt. 377 bis c.p. Tra <strong>di</strong>ritto penale e processo, DPP, 2004, 1027 s.; DE AMICIS, Le <strong>di</strong>sposizioni penali, in Guidaal<strong>la</strong> riforma del giusto processo, a cura <strong>di</strong> Lattanzi, Mi<strong>la</strong>no, 2002; FORLENZA, Punita l’induzione a rendere<strong>di</strong>chiarazioni mendaci, GDir, 2001, 2001, 13, 66; GIRONI, Ritrattazione <strong>di</strong> falsa testimonianza: estensibilitàall’istigatore e qualità soggettive del destinatario del<strong>la</strong> subornazione, DPP, 2003, 590; GIUNTA, Le innovazioniai delitti contro l’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia introdotte dal<strong>la</strong> legge sulle indagini <strong>di</strong>fensive, SI, 2001, 133; DIMARTINO, Commento all’art. 20 L. 1° marzo 2001, n. 63 – Mo<strong>di</strong>fiche al co<strong>di</strong>ce penale e al co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedurapenale in materia <strong>di</strong> formazione e valutazione del<strong>la</strong> prova in attuazione del<strong>la</strong> legge costituzionale <strong>di</strong> riformadell’art. 111 del<strong>la</strong> Costituzione, LP, 2002, 335; LONGARI, Subornazione, in I delitti contro l’amministrazionedel<strong>la</strong> giustizia, a cura <strong>di</strong> Coppi, Torino, 1996; MARAFIOTI, Scelte auto<strong>di</strong>fensive dell’indagato e alternative alsilenzio; Torino, 2000; NOBILI, Giusto processo e indagini <strong>di</strong>fensive: verso una nuova procedura penale? DPP,2001, 5; PAPA, Il nuovo reato dell’art. 377 bis c.p.: una forma <strong>di</strong> subornazione “transgenica”?, in Giustoprocesso. Nuove norme sul<strong>la</strong> formazione e valutazione del<strong>la</strong> prova, a cura <strong>di</strong> Tonini, Padova, 2001; PIFFER,L’attuazione del giusto processo con <strong>la</strong> legge sul<strong>la</strong> formazione e valutazione del<strong>la</strong> prova (I) – Le mo<strong>di</strong>fiche alCo<strong>di</strong>ce penale, DPP, 2001, 688; ID.; Le mo<strong>di</strong>fiche ai delitti contro l’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia, in Giustoprocesso e prove penali, Mi<strong>la</strong>no, 2001; ID., I delitti contro l’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia, in Trattato <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittopenale, p. spec., I delitti contro l’attività giu<strong>di</strong>ziaria, <strong>di</strong>retto da Marinucci-Dolcini, I, Padova, 2005, 619 s.; PISA,Il nuovo reato <strong>di</strong> induzione a non rendere <strong>di</strong>chiarazioni o a rendere <strong>di</strong>chiarazioni mendaci, in Il giusto processotra contrad<strong>di</strong>ttorio e <strong>di</strong>ritto al silenzio, a cura <strong>di</strong> Kostoris, Torino, 2002; PULITANO’, Nemo tenetur se detegere:quali profili <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto sostanziale?, RIDPP, 1999, 1271; B. ROMANO, La subornazione, Mi<strong>la</strong>no, 1993; ID., Lasubornazione tra istigazione, corruzione e processo, Mi<strong>la</strong>no, 1993; SANNA, L’esame dell’imputato sul fattoaltrui, tra <strong>di</strong>ritto al silenzio e dovere <strong>di</strong> col<strong>la</strong>borazione, RIDPP, 2001, 462; TONINI, Riforma del sistemaprobatorio: un’attuazione parziale del “giusto processo”, DPP, 2001, 271.99 La fattispecie incriminatrice in commento è stata introdotta nel co<strong>di</strong>ce penale, e in partico<strong>la</strong>re nell’ambito deidelitti contro l’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia, dall’art. 20 del<strong>la</strong> legge n. 63 del 2001.100 Si veda SARTARELLI, Induzione al silenzio o al mendacio, voce del Digesto delle Discipline Penalistiche,Aggiornamento, 2005, pp. 776-777.146


delitti contro l’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia alle fondamentali in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> principioespresse a livello internazionale. 101Considerazioni applicativeIl reato non è astrattamente ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Occasioni <strong>di</strong> reatoContenzioso giu<strong>di</strong>ziario transnazionale.Processi aziendali a rischioGestione del contenzioso transnazionale.Funzioni / Aree aziendali a rischioAmministratore Delegato;Personale e Amministrazione e Finanza;Ven<strong>di</strong>te.7.2.7 Art. 378 del co<strong>di</strong>ce penaleFavoreggiamento <strong>per</strong>sonale. 102Chiunque, dopo che fu commesso un delitto <strong>per</strong> il quale <strong>la</strong> legge stabilisce <strong>la</strong> pena <strong>di</strong> morteo l’ergastolo o <strong>la</strong> reclusione, e fuori dei casi <strong>di</strong> concorso del medesimo, aiuta taluno aeludere le investigazioni dell’autorità, o a sottrarsi alle ricerche <strong>di</strong> questa, è punito con <strong>la</strong>reclusione fino a quattro anni.Quando il delitto commesso è quello previsto dall’art. 416-bis, si applica, in ogni caso, <strong>la</strong>pena del<strong>la</strong> reclusione non inferiore a due anni.Se si tratta <strong>di</strong> delitti <strong>per</strong> i quali <strong>la</strong> legge stabilisce una pena <strong>di</strong>versa, ovvero <strong>di</strong>contravvenzioni, <strong>la</strong> pena è del<strong>la</strong> multa fino a lire un milione.Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> questo articolo si applicano anche quando <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona aiutata non èimputabile o risulta che non ha commesso il delitto.FattispecieL’art. 378 c.p. reprime <strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> chiunque, dopo che fu commesso un delitto <strong>per</strong> il quale<strong>la</strong> legge stabilisce l'ergastolo o <strong>la</strong> reclusione, e fuori dei casi <strong>di</strong> concorso nel medesimo, aiutataluno a eludere le investigazioni dell’Autorità, o a sottrarsi alle ricerche <strong>di</strong> questa.Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> questo articolo si applicano anche quando <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona aiutata non èimputabile o risulta che non ha commesso il delitto.101 Si veda SARTARELLI, cit., p. 772-773. Si ricorda che nell’art. 24 del<strong>la</strong> Convenzione delle Nazioni Unitecontro <strong>la</strong> criminalità organizzata transnazionale si obbligano gli Stati membri ad adottare, nell’ambito dei proprimezzi, misure adeguate a garantire efficaci forme <strong>di</strong> protezione da “potenziali ritorsioni o intimidazioni” deitestimoni che depongono nei processi penali re<strong>la</strong>tivi ai reati oggetto dello strumento convenzionale.102 Bibliografia in materia <strong>di</strong> favoreggiamento <strong>per</strong>sonale: DINACCI, Favoreggiamento <strong>per</strong>sonale e tipologiadelle attività investigative tra vecchio e nuovo, Padova, 1989; PADOVANI, “Favoreggiamento”, in Enc. giur.,XIV, Roma, 1989, 1 ss.; FIANDACA-MUSCO, Dir. pen., p. spec., Bologna, 1988, 290 ss.; PISA,“Favoreggiamento <strong>per</strong>sonale e reale”, in Digesto/pen., V, Torino, 1991, 160 ss.; GIANNELLI, Il favoreggiamento<strong>per</strong>sonale, Salerno, 1994; CARACCIOLI, Delitti contro l’amministrazione del<strong>la</strong> giustizia, Torino, 1995, 45 ss.;BLAIOTTA, Favoreggiamento e reato <strong>per</strong>manente nel<strong>la</strong> giurisprudenza del<strong>la</strong> Suprema Corte, CP, 1996, 1153ss.; ANTOLISEI, Manuale, p. spec. 12 , Mi<strong>la</strong>no, II, 1997, 472 ss.147


Secondo <strong>la</strong> linea in giurisprudenza al momento maggiormente accre<strong>di</strong>tata e seguita, occorrerilevare come non sia richiesto che, a seguito del<strong>la</strong> condotta <strong>di</strong> aiuto, <strong>la</strong> giustizia vengaeffettivamente fuorviata, né che l’intento <strong>di</strong> eludere le indagini sia stato concretamenterealizzato, essendo ipotizzabile <strong>la</strong> sussistenza del favoreggiamento <strong>per</strong>sonale quandol’autorità sia a conoscenza del<strong>la</strong> verità dei fatti e abbia già conseguito <strong>la</strong> prova dell’effettivapartecipazione al delitto del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona aiutata. 103Considerazioni applicativeIl reato è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società in tutte le ipotesi in cui viene commesso un delitto <strong>per</strong> cui<strong>la</strong> legge stabilisce l’ergastolo o <strong>la</strong> reclusione. Valgono le considerazioni del<strong>la</strong> sezione 7.2.1.7.3 Attività sensibili nel<strong>la</strong> SocietàL’analisi dei processi aziendali del<strong>la</strong> Società, svolta nel corso del progetto, ha consentito <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare le attività nel cui ambito potrebbero astrattamente essere realizzate le fattispecie<strong>di</strong> reato richiamate dal<strong>la</strong> legge n. 146/2006. Qui <strong>di</strong> seguito sono elencate le cosiddette attivitàsensibili o a rischio identificate con riferimento ai reati transnazionali:1. Gestione dei contratti <strong>di</strong> acquisto e/o ven<strong>di</strong>ta infragruppo e con controparti estere.2. Gestione <strong>di</strong> investimenti in re<strong>la</strong>zione ad attività transnazionali.3. Gestione dei flussi finanziari e <strong>di</strong> transazioni finanziarie infragruppo e concontroparti estere.4. Negoziazione, stipu<strong>la</strong> ed esecuzione <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> mandato e <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione inriferimento ad attività transnazionali.5. Gestione <strong>di</strong> attività finalizzate a consentire l'ingresso <strong>di</strong> una <strong>per</strong>sona nel territorio <strong>di</strong>uno Stato.6. Gestione del contenzioso transnazionale.7. Gestione <strong>di</strong> iniziative umanitarie in riferimento ad attività transnazionali.8. Concessione in go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> immobili in riferimento ad attività transnazionali.9. Gestione <strong>di</strong> richieste provenienti da Autorità <strong>di</strong> Pubblica Sicurezza (Carabinieri,Polizia <strong>di</strong> Stato, Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza etc.) in riferimento ad attività transnazionali.10. Nomina <strong>di</strong> componenti <strong>di</strong> organi sociali <strong>di</strong> società estere del gruppo.Con riferimento alle attività n. 2, 4, 5, 6, 8, 9 e 10 si ritiene opportuno precisare che le stesse,sono state mantenute nell’elenco, anche se in seguito all’effettuazione delle interviste con le<strong>per</strong>sone chiave non sono emersi casi concreti <strong>di</strong> espletamento <strong>di</strong> tale attività. La decisione èmotivata dal fatto che, sebbene tali attività non risultino attualmente svolte in concreto, benpotrebbero esserlo nell’ambito dell’attività del<strong>la</strong> Società, <strong>la</strong> quale si è organizzata <strong>per</strong> gestiretale eventualità.7.4. Il sistema dei controlli.Il sistema dei controlli, applicabili alle attività in<strong>di</strong>viduate, è stato definito utilizzando comeriferimento le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria e quelle ad oggi pubblicate dalle principali103 Si veda VANNINI, Favoreggiamento <strong>per</strong>sonale e reale, voce del Digesto delle Discipline Penalistiche,Aggiornamento, 2000, p. 288.148


associazioni <strong>di</strong> categoria nonché le best practice internazionali, ed è stato successivamenteadottato dal<strong>la</strong> Società.Per ognuna delle attività devono essere rispettati gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> generali <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong>precedente sezione 1.1.2 , nonché i seguenti standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile “<strong>gestione</strong> dei contratti <strong>di</strong> acquisto e/o ven<strong>di</strong>tainfragruppo o con controparti estere” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> sono i seguenti.A_1Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:a) intrattenere rapporti, negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzionecontratti o atti con <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facentiparte <strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;b) concedere utilità a <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facentiparte <strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse;c) assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse.Tali <strong>di</strong>vieti sono derogabili in presenza dei due requisiti sotto menzionati formalizzati in unostrumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente o del Vice Presidente delConsiglio <strong>di</strong> Amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiereuna delle attività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità eresponsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuatacon <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong>organizzazioni presenti nelle stesse. Nel caso <strong>di</strong> concessione <strong>di</strong> utilità, lespese nel budget e nei consuntivi devono essere separate <strong>per</strong> tipologia <strong>di</strong>utilità. Nel caso <strong>di</strong> assunzione, sono inoltre necessari criteri oggettivi <strong>di</strong>selezione dei can<strong>di</strong>dati, ivi inclusa un’istruttoria specificasull’assunzione <strong>di</strong> tali <strong>per</strong>sone.B_1Deve essere adottato e attuato uno strumento normativo e/o organizzativo cheannoveri:(a)(b)(c)<strong>la</strong> nomina <strong>di</strong> un responsabile dell’esecuzione del contratto (“gestore delcontratto”) con in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> compiti, poteri e responsabilità e essoattribuiti;l’accettazione da parte del gestore del contratto <strong>di</strong> ruolo e compitiassegnati;l’autorizzazione da parte <strong>di</strong> posizione su<strong>per</strong>iore abilitata che sia <strong>di</strong>versadal gestore del contratto in caso <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche / integrazioni e/o rinnovidello stesso.G_1H_1I_1L_1Devono essere verificati i requisiti <strong>di</strong> onorabilità e professionalità dei partnercommerciali / finanziari.Devono essere verificati i requisiti minimi in possesso dei soggetti offerenti e devonoesser fissati i criteri <strong>di</strong> valutazione delle offerte nei contratti standard.Deve essere identificata una funzione responsabile del<strong>la</strong> definizione delle specifichetecniche e del<strong>la</strong> valutazione delle offerte nei contratti standard.Devono essere verificati i requisiti <strong>di</strong> onorabilità e professionalità dei fornitori <strong>di</strong> benie/o servizi da inserire in appositi albi.149


Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile “<strong>gestione</strong> <strong>di</strong> investimenti in re<strong>la</strong>zione ad attivitàtransnazionali” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> sono i seguenti.A_2B_2C_2D_2E_2Liste <strong>di</strong> Riferimento: devono essere <strong>di</strong>ffuse, al <strong>per</strong>sonale coinvolto nell’attività <strong>di</strong><strong>gestione</strong> degli investimenti, le Liste <strong>di</strong> Riferimento, sti<strong>la</strong>te da organismi ufficiali, che<strong>per</strong>mettano <strong>di</strong> effettuare gli opportuni controlli prima <strong>di</strong> procedere all’investimento.Deve esistere apposita procedura che garantisca il tempestivo recepimento all’internodel<strong>la</strong> Società delle <strong>di</strong>sposizioni in materia.Istruttoria: qualunque investimento deve presupporre un’adeguata istruttoriadocumentata, cui partecipano e deliberano soggetti e funzioni <strong>di</strong>verse all'interno del<strong>la</strong>Società, che consenta un’adeguata conoscenza del<strong>la</strong> controparte, sempre <strong>la</strong>ddovedetta controparte non sia già conosciuta dal<strong>la</strong> Società <strong>per</strong> essere o<strong>per</strong>atore <strong>di</strong> rilievonazionale o internazionale ovvero <strong>per</strong> aver già intrattenuto rapporti con <strong>la</strong> Società.Procedura: deve esistere una procedura che determini i criteri <strong>di</strong> selezione,stipu<strong>la</strong>zione ed esecuzione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> /joint venture con altre imprese estere <strong>per</strong> <strong>la</strong>realizzazione <strong>di</strong> investimenti.Occorre assicurare <strong>la</strong> trasparenza e tracciabilità degli accor<strong>di</strong> / joint venture con altreimprese estere <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong> investimenti.Deve essere adottato e attuato uno strumento normativo che annoveri:a) <strong>la</strong> verifica preventiva dei presupposti <strong>di</strong> carattere strategico, economico efinanziario nonché dell'attuabilità del<strong>la</strong> proposta <strong>di</strong> investimento da parte <strong>di</strong> unorgano/unità;b) <strong>la</strong> verifica dei requisiti <strong>di</strong> onorabilità e professionalità dei partnercommerciali/finanziari;c) l'identificazione del responsabile del<strong>la</strong> negoziazione degli accor<strong>di</strong> oggetto <strong>di</strong>trattativa e <strong>di</strong> un altro soggetto che verifichi <strong>la</strong> conformità degli stessi rispettoal<strong>la</strong> proposta <strong>di</strong> investimento autorizzata;d) l'autorizzazione del soggetto che ha approvato <strong>la</strong> proposta <strong>di</strong> investimento in caso<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche/integrazioni ai termini e alle con<strong>di</strong>zioni contenuti nell'accordostipu<strong>la</strong>to.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile “Gestione dei flussi finanziari e <strong>di</strong> transazionifinanziarie infragruppo e con controparti estere” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> sono i seguenti.A_3B_3C_3Procedura: deve esistere una procedura formalizzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei flussifinanziari che definisca, fra l’altro: i) ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti; ii)tipologie <strong>di</strong> transazioni eseguibili <strong>di</strong>rettamente dalle varie funzioni aziendali; iii)controlli specifici e preventivi da applicarsi in casi, tassativamente previsti, in derogaal<strong>la</strong> normale procedura (es. pagamenti urgenti); iv) regole <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei flussifinanziari che non rientrino nei processi tipici aziendali e che presentino caratteri <strong>di</strong>estemporaneità e <strong>di</strong>screzionalità.Autorizzazione: deve esistere un’autorizzazione <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> e <strong>la</strong> movimentazionedei flussi finanziari dei soli soggetti muniti <strong>di</strong> apposita procura.Documentazione: devono esistere documenti giustificativi delle risorse finanziarieutilizzate, con motivazione e attestazione <strong>di</strong> inerenza e congruità, approvati daadeguato livello gerarchico ed archiviati.150


Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile “negoziazione, stipu<strong>la</strong> ed esecuzione <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong>mandato e <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione in riferimento ad attività transnazionali” gli standard <strong>di</strong><strong>controllo</strong> sono i seguenti.A_4 Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong>:(a) <strong>di</strong> negoziare e/o stipu<strong>la</strong>re e/o porre in esecuzione contratti <strong>di</strong> mandato e <strong>di</strong>interme<strong>di</strong>azione con soggetti in<strong>di</strong>cati nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento.Tale <strong>di</strong>vieto è derogabile in presenza dei due requisiti sotto menzionati formalizzatiin uno strumento normativo:1) l'autorizzazione formalizzata (del Presidente o del Vice Presidente delconsiglio <strong>di</strong> amministrazione o <strong>di</strong> un Dirigente incaricato) a compiere unadelle attività su menzionate, con limiti <strong>di</strong> spesa, vincoli/modalità eresponsabilità;2) <strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione e l'archiviazione <strong>di</strong> verbali/report inviati al su<strong>per</strong>ioregerarchico, dettagliati e motivati <strong>per</strong> ogni singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione effettuata con<strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento o facenti parte <strong>di</strong> organizzazionipresenti nelle stesse.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile “<strong>gestione</strong> <strong>di</strong> attività finalizzate a consentire l’ingresso<strong>di</strong> una <strong>per</strong>sona nel territorio <strong>di</strong> uno Stato” gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> sono i seguenti.A_5B_5Deve esistere il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> assumere <strong>per</strong>sone in<strong>di</strong>cate nelle Liste <strong>di</strong> Riferimento ofacenti parte <strong>di</strong> organizzazioni presenti nelle stesse.Deve essere adottato e attuato uno strumento normativo che, nell’ambito del<strong>la</strong>promozione e sviluppo in riferimento ad attività transnazionali, annoveri:b) l’obbligo <strong>di</strong> formalizzare le motivazioni del<strong>la</strong> decisione <strong>di</strong>consentire/richiedere l'ingresso <strong>di</strong> una <strong>per</strong>sona nel territorio <strong>di</strong> uno Stato;c) l’attribuzione del<strong>la</strong> responsabilità del<strong>la</strong> verifica: (i) dell’avvenuto ingressodel<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona in coerenza con le motivazioni addotte; (ii) del rispetto del<strong>la</strong>normativa in materia <strong>di</strong> immigrazione nel territorio dello Stato <strong>di</strong> destinazione;d) <strong>la</strong> rilevazione delle <strong>per</strong>sone delle quali <strong>la</strong> Società procura l'ingresso nelterritorio <strong>di</strong> uno Stato con in<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> data <strong>di</strong> uscita dallo stesso, oveprevista.Re<strong>la</strong>tivamente alle attività sensibili <strong>di</strong> “Gestione del contenzioso transnazionale” e <strong>di</strong>Gestione <strong>di</strong> richieste provenienti da Autorità <strong>di</strong> Pubblica Sicurezza (Carabinieri, Polizia<strong>di</strong> Stato, Guar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Finanza etc.) in riferimento ad attività transnazionali” si applicano iprotocolli previsti <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei rapporti con le autorità giu<strong>di</strong>ziarie o <strong>di</strong> vigi<strong>la</strong>nza (aseconda del caso) <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente sezione II.Per quanto concerne le attività sensibili re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> “Gestione <strong>di</strong> iniziative umanitarie inriferimento ad attività transnazionali” e al<strong>la</strong> “concessione in go<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> immobili inriferimento ad attività transnazionali” si applicano i protocolli previsti <strong>per</strong> le medesimeattività ed in<strong>di</strong>cati nel<strong>la</strong> precedente sezione V paragrafo 5.6.Re<strong>la</strong>tivamente all’attività sensibile <strong>di</strong> “Nomina <strong>di</strong> componenti <strong>di</strong> organi sociali <strong>di</strong> societàestere del gruppo” si applicano solo i presi<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> generali <strong>di</strong> cui al paragrafo 1.1.2 .151


VIIII DELITTI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO E IMPIEGO DI DENARO,BENI O UTILITA’ DI PROVENIENZA ILLECITA8.1 PremessaLa conoscenza del<strong>la</strong> struttura e delle modalità realizzative dei reati, al<strong>la</strong> cui commissione daparte dei soggetti qualificati ex art. 5 del d.lgs. 231/2001 è collegato il regime <strong>di</strong>responsabilità a carico dell’ente, è funzionale al<strong>la</strong> prevenzione dei reati stessi e quin<strong>di</strong>all’intero sistema <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> previsto dal decreto.A tal fine, riportiamo, qui <strong>di</strong> seguito, una breve descrizione dei reati richiamati dall’art. 25-octies del d.lgs. 231/2001.8.2 Re<strong>per</strong>torio dei reati ed in<strong>di</strong>viduazione delle aree e funzioni aziendali a rischio8.2.1 Art. 648 del co<strong>di</strong>ce penaleRicettazione 104.“Fuori dei casi <strong>di</strong> concorso nel reato, chi, al fine <strong>di</strong> procurare a sé o ad altri un profitto,acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque siintromette nel farle acquistare, ricevere od occultare, è punito con <strong>la</strong> reclusione da due adotto anni e con <strong>la</strong> multa da euro 516 a euro 10.329.La pena è del<strong>la</strong> reclusione sino a sei anni e delle multa sino a euro 516, se il fatto è <strong>di</strong>partico<strong>la</strong>re tenuità.Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> questo articolo si applicano anche quando l’autore del delitto da cui ildenaro o le cose provengono non è imputabile ovvero manchi una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>proce<strong>di</strong>bilità riferita a tale delitto”.FattispecieLo scopo dell’incriminazione del<strong>la</strong> ricettazione è quello <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re il <strong>per</strong>petrarsi del<strong>la</strong>lesione <strong>di</strong> interessi patrimoniali iniziata con <strong>la</strong> consumazione del reato principale. Ulterioreobiettivo del<strong>la</strong> incriminazione consiste nell’evitare <strong>la</strong> commissione dei reati principali, comeconseguenza dei limiti posti al<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione dei beni provenienti dai reati medesimi.Per “acquisto” dovrebbe intendersi l’effetto <strong>di</strong> un attività negoziale, a titolo gratuito odoneroso, me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> quale l’agente consegue il possesso del bene.Il termine “ricevere” starebbe ad in<strong>di</strong>care ogni forma <strong>di</strong> conseguimento del possesso del beneproveniente dal delitto, anche se solo temporaneamente o <strong>per</strong> mera compiacenza.Per “occultamento” dovrebbe intendersi il nascon<strong>di</strong>mento del bene, dopo averlo ricevuto,proveniente dal delitto.104 Bibliografia in materia <strong>di</strong> ricettazione: ANTOLISEI, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penale, p. spec., I, Mi<strong>la</strong>no, 1994,369 ss.; CARRARA, Ricettazione dolosa <strong>di</strong> cose furtive, in Opuscoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto criminale, Lucca 1870, III, 425 ss.;G. V. DE FRANCESCO, art. 648, c.p., in Commentario breve al co<strong>di</strong>ce penale, a cura <strong>di</strong> Crespi, Stel<strong>la</strong> Zuccalà,Padova, 1992; FIANDACA-MUSCO, Diritto penale, p. spec., II, 2, Delitti contro il patrimonio, Bologna, 1992,182 ss.; MANTOVANI, Diritto penale, parte speciale, delitti contro il patrimonio Padova, 1989, 199 ss.;MANZINI, Trattato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penale italiano, a cura <strong>di</strong> Nuvolone e Pisapia, IX, Torino, 1984; MOCCIA, Impiego<strong>di</strong> capitali illeciti e ricic<strong>la</strong>ggio: <strong>la</strong> risposta del sistema penale italiano, RIDPP, 1995, 741 ss.; ID., Tute<strong>la</strong> penaledel patrimonio e principi costituzionali, Padova, 1988; PAPA, La ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti con marchi contraffatti:spunti sui rapporti tra ricettazione e norme <strong>di</strong>sciplinanti <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> “cose illecite”, RIDPP, 1985, 715 ss.;PECORELLA, “Denaro (sostituzione <strong>di</strong>)”, in Digesto/pen., III, Torino, 1989; PECORELLA “Ricettazione”, inNN.D.I., XV, Torino, 1968; REINOTTI, “Ricettazione e ricic<strong>la</strong>ggio”, in Enc. <strong>di</strong>r., XL, Mi<strong>la</strong>no, 1989, 461 ss.;SAMMARCO, “Ricettazione”, in Enc. giur., XXVII, Roma, 1991.152


La ricettazione può realizzarsi anche me<strong>di</strong>ante l’intromissione nell’acquisto, nel<strong>la</strong> ricezione onell’occultamento del<strong>la</strong> cosa. Tale condotta si esteriorizza in ogni attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione, danon intendersi in senso civilistico (come precisato dal<strong>la</strong> giurisprudenza), tra l’autore del reatoprincipale e il terzo acquirente.L’ultimo comma dell’art. 648 c.p. estende <strong>la</strong> punibilità “anche quando l’autore del delitto, dacui il denaro o le cose provengono, non è imputabile o non è punibile ovvero quando manchiuna con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>bilità riferita a tale delitto”.Il reato <strong>di</strong> ricettazione può essere realizzato in molte aree aziendali e a più livelliorganizzativi.Considerazioni applicativeIl reato è ipotizzabile <strong>per</strong> <strong>la</strong> Società.Occasioni <strong>di</strong> reatoRapporti con clienti o fornitori coinvolti in attività illecite ricadenti nelle fattispecie inoggetto.Ricezione e reimpiego <strong>di</strong> mezzi finanziari costituenti proventi da attività illecita.Impiego <strong>di</strong> capitali in attività economiche o finanziarie che esorbitano rispetto all’oggettosociale.Pagamento <strong>di</strong> prestazioni immateriali o servizi <strong>di</strong> consulenza che possono a loro voltarilevare quali veicoli <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio <strong>di</strong> denaro.Processi aziendali a rischioGestione del processo <strong>di</strong> acquisto;Gestione del processo <strong>di</strong> commercializzazione <strong>di</strong> prodotti e servizi;Adempimenti contabili <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> <strong>di</strong> flussi finanziari e <strong>di</strong> transazioni finanziarie(infragruppo e con controparti);Organizzazione <strong>di</strong> congressi o eventi.Funzioni / Aree aziendali a rischioAmministratore Delegato;Personale e Amministrazione e Finanza;Marketing;Ven<strong>di</strong>te.8.2.2 Art. 648-bis del co<strong>di</strong>ce penaleRicic<strong>la</strong>ggio 105 .105 Bibliografia in materia <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio: G. AMATO, Il ricic<strong>la</strong>ggio <strong>di</strong> denaro sporco, Roma, 1993; AZZALI,Diritto penale dell’offesa e ricic<strong>la</strong>ggio, RIDPP, 1993, 429; BERNASCONI, La rilevanza penale <strong>per</strong> gli o<strong>per</strong>atoribancari e finanziari delle Direttive anti-ricic<strong>la</strong>ggio del<strong>la</strong> Commissione federale delle banche, in Il sistemabancario svizzero contro il ricic<strong>la</strong>ggio, a cura <strong>di</strong> Chopard, Bellinzona, 1993, 78; BRICOLA, Il <strong>di</strong>ritto penale delmercato finanziario, in AA.VV., Mercato finanziario e <strong>di</strong>sciplina penale, Mi<strong>la</strong>no, 1993, 28; COLOMBO, Ilricic<strong>la</strong>ggio. Gli strumenti giu<strong>di</strong>ziari <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> dei flussi monetari illeciti con le mo<strong>di</strong>fiche introdotte dal<strong>la</strong> nuovalegge antimafia, Mi<strong>la</strong>no 1990; FLICK, La repressione dei ricic<strong>la</strong>ggio ed il <strong>controllo</strong> dell’interme<strong>di</strong>azionefinanziaria, problemi attuali e prospettive, RIDPP, 1990, 1225; ID., Le risposte nazionali al ricic<strong>la</strong>ggio <strong>di</strong>capitali. La situazione in Italia, RIDPP, 1992, 1290; ID., Accessi al settore finanziario e segna<strong>la</strong>zioni degliinterme<strong>di</strong>ari: controlli, obblighi, responsabilità, RIDPP, 1994, 1201 ss.; GROSSO, Frode fiscale e ricic<strong>la</strong>ggio:mo<strong>di</strong> centrali <strong>di</strong> politica criminale nel<strong>la</strong> prospettiva comunitaria, RIDPP, 1992, 1279; MACCARI-MAZZA,Usura e ricic<strong>la</strong>ggio, in Il ricic<strong>la</strong>ggio <strong>di</strong> denaro nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione civile e penale, a cura <strong>di</strong> Cortese-Santoro,Mi<strong>la</strong>no, 1996; MANNA, Ricic<strong>la</strong>ggio e reati connessi all’interme<strong>di</strong>azione mobiliare, Torino, 2000; MOCCIA,Impiego <strong>di</strong> capitali illeciti e ricic<strong>la</strong>ggio: <strong>la</strong> risposta del sistema penale italiano, RIDPP, 1995, 733; PALOMBI, Ilricic<strong>la</strong>ggio dei proventi illeciti tra politica criminale e <strong>di</strong>ritto vigente, Napoli, 1996; PECORELLA, Circo<strong>la</strong>zione<strong>di</strong> denaro e ricic<strong>la</strong>ggio, RIDPP, 1991, 1221; SFORZA, Ricic<strong>la</strong>ggio, usura, monitoraggio fiscale, Napoli, 1998;ZANCHETTI, Il ricic<strong>la</strong>ggio <strong>di</strong> denaro proveniente da reato, Mi<strong>la</strong>no, 1997.153


“Fuori dei casi <strong>di</strong> concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni oaltre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in re<strong>la</strong>zione ad essi altreo<strong>per</strong>azioni, in modo da ostaco<strong>la</strong>re l'identificazione del<strong>la</strong> loro provenienza delittuosa, èpunito con <strong>la</strong> reclusione da quattro a do<strong>di</strong>ci anni e con <strong>la</strong> multa da lire due milioni a liretrenta milioni.La pena è aumentata quando il fatto commesso nell’esercizio <strong>di</strong> un’attività professionale.La pena è <strong>di</strong>minuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto <strong>per</strong> il quale èstabilita <strong>la</strong> pena del<strong>la</strong> reclusione inferiore nel massimo a cinque anni. Si applica l’ultimocomma dell’art. 648”.FattispecieLo scopo dell’incriminazione del reato <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio è quello <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re che gli autori deireati possano far fruttare i capitali illegalmente acquisiti, rimettendoli in circo<strong>la</strong>zione comecapitali ormai “depurati” e <strong>per</strong>ciò investibili anche in attività economiche produttive lecite. Intal modo, <strong>la</strong> norma incriminatrice <strong>per</strong>segue anche un ulteriore obiettivo-finale, vale a <strong>di</strong>rescoraggiare <strong>la</strong> stessa commissione dei reati principali, me<strong>di</strong>ante le barriere frapposte al<strong>la</strong>possibilità <strong>di</strong> sfruttarne i proventi.Per “sostituzione” si intende <strong>la</strong> condotta consistente nel rimpiazzare il denaro, i beni o le altreutilità <strong>di</strong> provenienza illecita con valori <strong>di</strong>versi.Il “trasferimento” consiste nel<strong>la</strong> condotta tendente a ripulire il denaro, i beni o le altre utilitàme<strong>di</strong>ante il compimento <strong>di</strong> atti negoziali.Le “o<strong>per</strong>azioni” idonee ad ostaco<strong>la</strong>re l’identificazione dell’illecita provenienza potrebberoessere considerate quelle in grado <strong>di</strong> intralciare l’accertamento da parte del<strong>la</strong> autoritàgiu<strong>di</strong>ziaria del<strong>la</strong> provenienza delittuosa dei valori provenienti dal reato.Come sopra visto, al delitto si ricollegano un’aggravante e un’attenuante. L’aggravante èravvisata nei confronti <strong>di</strong> chi compie il reato esercitando un’attività professionale del<strong>la</strong> quale,quin<strong>di</strong>, abusa. L’attenuante attiene al reato presupposto e tiene conto dell’esigenza <strong>di</strong> ridurreuna pena e<strong>di</strong>ttale molto pesante in casi in cui, in sostanza, si ricic<strong>la</strong>no utilità e si ostaco<strong>la</strong>l’identificazione <strong>di</strong> proventi che conseguono a delitti non gravi.Discussa è <strong>la</strong> realizzabilità del reato <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio me<strong>di</strong>ante omissione. Sul punto, è statosostenuto che <strong>la</strong> condotta omissiva potrebbe rientrare nell’ambito del<strong>la</strong> fattispecie <strong>di</strong>ricic<strong>la</strong>ggio in forza dell’art. 40, secondo comma, c.p. secondo il quale “non impe<strong>di</strong>re unevento che si ha l’obbligo giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re equivale a cagionarlo” 106.Ulteriore questione riguarda <strong>la</strong> possibilità o meno che i reati fiscali possano essere annoveratinel<strong>la</strong> categoria dei reati-presupposto. La compatibilità dei reati tributari quali reatopresuppostodel ricic<strong>la</strong>ggio è sostenuta almeno da una parte del<strong>la</strong> dottrina 107.106 Si veda ANGELINI, Ricic<strong>la</strong>ggio, voce del Digesto delle Discipline Penalistiche, Aggiornamento, 2005, p.1401. Secondo tale Autore, dovrà, quin<strong>di</strong>, rispondere <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio il funzionario <strong>di</strong> banca che, incaricato agliadempimenti previsti dall’art. 3 (“Segna<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni”) del<strong>la</strong> l. 5-7-1991, n. 197, pur <strong>per</strong>fettamenteconsapevole che l’o<strong>per</strong>azione bancaria, ad esempio il versamento e/o il trasferimento <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> su un conto cifrato,riguar<strong>di</strong> proventi delittuosi, ometta dolosamente <strong>di</strong> effettuare <strong>la</strong> debita segna<strong>la</strong>zione all’Autorità preposta (cioèl’Ufficio Italiano Cambi). In questo caso, infatti, il funzionario <strong>di</strong> banca si trova in una posizione <strong>di</strong> garanzia conpoteri impe<strong>di</strong>tivi dell’evento previsto dal reato <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio. Evento, si ba<strong>di</strong>, che non consiste nell’o<strong>per</strong>azione,bensì unicamente nell’occultamento del<strong>la</strong> provenienza delittuosa. Al funzionario <strong>di</strong> banca, infatti, non vieneimposto, ai sensi dell’art. del<strong>la</strong> legge n° 197 del 1991, l’obbligo <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re <strong>la</strong> singo<strong>la</strong> o<strong>per</strong>azione bancaria, bensìunicamente quello <strong>di</strong> evitare che possa essere interrotto il pa<strong>per</strong> trail, e quin<strong>di</strong> che si verifichi l’eventonaturalistico rappresentato dall’occultamento del<strong>la</strong> provenienza delittuosa.107 Si veda ANGELINI, cit., p. 1405. Tra i reati fiscali che possono costituire il presupposto del delitto <strong>di</strong>ricic<strong>la</strong>ggio l’Autore menziona <strong>la</strong> frode fiscale (condotta punita ai sensi degli artt. 2 e 3 d.lgs. 74/2000). Tale reato,154


Considerazioni applicativeOccasioni <strong>di</strong> reatoProcessi aziendali a rischioFunzioni / Aree aziendali a rischioValgono le medesime considerazioni sub art. 648.8.1.3 Art. 648-terImpiego <strong>di</strong> denaro, beni o utilità <strong>di</strong> provenienza illecita“Chiunque, fuori dei casi <strong>di</strong> concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648-bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti dadelitto, è punito con <strong>la</strong> reclusione da quattro a do<strong>di</strong>ci anni e con <strong>la</strong> multa da lire duemilioni a lire trenta milioni.La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell’esercizio <strong>di</strong> un’attività professionale.La pena è <strong>di</strong>minuita nell’ipotesi in cui al secondo comma dell’art. 648. Si applica l’ultimocomma dell’art. 648”.FattispecieAnche in questa fattispecie, è prevista <strong>la</strong> circostanza aggravante dell’esercizio <strong>di</strong> un’attivitàprofessionale ed è esteso ai soggetti <strong>di</strong> cui all’ultimo comma dell’art. 648, ma <strong>la</strong> pena è<strong>di</strong>minuita se il fatto è <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re tenuità.L’inserimento nel co<strong>di</strong>ce del delitto in esame nasce dal rilievo che i profitti del<strong>la</strong> criminalitàorganizzata debbono essere contrastati tenendo conto <strong>di</strong> una duplice prospettiva: mentre in unprimo momento occorre impe<strong>di</strong>re che il c.d. “denaro sporco”, frutto dell’illecitaaccumu<strong>la</strong>zione, venga trasformato in denaro pulito, in un secondo momento è necessario farein modo che il capitale, pur così emendato dal vizio <strong>di</strong> origine, non possa trovare un legittimoimpiego 108.La condotta, espressa dall’inciso “impiega in attività economiche o finanziarie”, consentedue rilievi. Da un <strong>la</strong>to il riferimento specifico alle attività finanziarie intende con evidenzacoinvolgere <strong>la</strong> vasta cerchia <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>ari, bancari e non, i quali o<strong>per</strong>ano in questo campo.D’altro <strong>la</strong>to tale coinvolgimento, a titolo <strong>di</strong> concorso nel reato, è favorito dal verbo“impiegare” <strong>la</strong> cui accezione è <strong>per</strong> certo più ampia rispetto al termine “investire”, chesuppone un impiego finalizzato a partico<strong>la</strong>ri obiettivi, ed esprime il significato <strong>di</strong> “usarecomunque” 109.Il richiamo al concetto <strong>di</strong> “attività” <strong>per</strong> in<strong>di</strong>care il settore <strong>di</strong> investimento (economia ofinanza) consente <strong>di</strong> escludere <strong>la</strong> funzione meramente professionale (sanitaria, educativa,consistente sostanzialmente nell’utilizzo <strong>di</strong> fatture <strong>per</strong> o<strong>per</strong>azioni inesistenti, produce, <strong>per</strong> l’utilizzatore, un duplicevantaggio: uno imme<strong>di</strong>ato, <strong>di</strong> natura contabile, in quanto simu<strong>la</strong>ndo un’uscita <strong>di</strong> cassa, acquisisce <strong>la</strong> <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> denaro documentalmente giustificata (<strong>di</strong>sponibilità utilizzata <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione dei c.d. fon<strong>di</strong> neri); l’altroeventuale, <strong>di</strong> natura fiscale, allorché in sede <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione, ai fini delle imposte <strong>di</strong>rette, il suo red<strong>di</strong>to risulteràartatamente ridotto, e ai fini IVA documenterà un cre<strong>di</strong>to nel<strong>la</strong> misura dell’imposta in<strong>di</strong>cata nel<strong>la</strong> fattura maipagata. La somma <strong>di</strong> cui si simu<strong>la</strong> l’uscita <strong>di</strong> cassa indubbiamente costituisce una utilità economicamenterilevante <strong>per</strong> l’utilizzatore del<strong>la</strong> falsa fattura. Inoltre, essa sarà sempre identificabile in quanto corrisponderà aimezzi <strong>di</strong> pagamento in<strong>di</strong>cati in fattura quali corrispettivi dell’o<strong>per</strong>azione fittizia e non corrisposti.In virtù <strong>di</strong> tale ricostruzione l’Autore su<strong>per</strong>a le obiezioni <strong>di</strong> quel<strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> dottrina che sostiene l’esclusione deireati fiscali dall’ambito dei reati-presupposto del delitto <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio, fondando le proprie argomentazioni sul<strong>la</strong>circostanza che nei reati fiscali <strong>di</strong>fetterebbe il requisito del<strong>la</strong> identificabilità dell’oggetto da ricic<strong>la</strong>re (cfr.ANGELINI, cit., pp. 1406-1407).108 Si veda ANTOLISEI, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto penale, Parte Speciale I, 1999, p. 443.109 Si veda ANTOLISEI, cit., p. 444.155


ecc.), dove ha assoluta prevalenza l’aspetto intellettuale (es.: costituzione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>ome<strong>di</strong>co); non naturalmente quando essa si accompagni ad una struttura <strong>di</strong> tipoimpren<strong>di</strong>toriale (<strong>per</strong> esempio il denaro <strong>di</strong> illecita provenienza è impiegato nel<strong>la</strong> costruzione eattrezzatura <strong>di</strong> una clinica privata). Esclusi i profili sic et simpliciter professionali, èopportuno porre in rilievo che il termine in esame consente del pari <strong>di</strong> non comprendere nel<strong>la</strong>sfera <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atività del<strong>la</strong> norma gli impieghi <strong>di</strong> denaro od altre utilità che abbiano carattereoccasionale o spora<strong>di</strong>co. Inoltre <strong>la</strong> funzione integrativa e, <strong>per</strong> così <strong>di</strong>re residuale dell’illecitoin esame emerge dal rilievo che esso resta escluso, oltreché, come in<strong>di</strong>cato nel caso <strong>di</strong>concorso nei reati presupposti, altresì quando risultino realizzate le ipotesi criminose degliartt. 648 e 648-bis 110.Considerazioni applicativeOccasioni <strong>di</strong> reatoProcessi aziendali a rischioFunzioni / Aree aziendali a rischioValgono le medesime considerazioni sub art. 648.8.3 Attività sensibili <strong>per</strong> <strong>la</strong> SocietàL’analisi dei processi aziendali del<strong>la</strong> Società, svolta nel corso del progetto, ha consentito <strong>di</strong>in<strong>di</strong>viduare le attività nel cui ambito potrebbero astrattamente esser realizzate le fattispecie <strong>di</strong>reato richiamate dall’articolo 25-octies del d.lgs. 231/2001. Qui <strong>di</strong> seguito vengono in<strong>di</strong>catele cosiddette attività sensibili o a rischio identificate con riferimento ai delitti <strong>di</strong> ricettazione,ricic<strong>la</strong>ggio e impiego <strong>di</strong> denaro, beni o utilità <strong>di</strong> provenienza illecita:1. Gestione dei flussi finanziari e delle transazioni finanziarie infragruppo e con controparti.2. Gestione <strong>di</strong> contratti <strong>di</strong> acquisto e/o ven<strong>di</strong>ta infragruppo e con controparti.3. <strong>gestione</strong> delle sponsorizzazioni.8.4 Il sistema dei controlliIl sistema dei controlli, applicabili alle attività in<strong>di</strong>viduate, è stato definito utilizzando comeriferimento le Linee guida <strong>di</strong> Confindustria e quelle ad oggi pubblicate dalle principaliassociazioni <strong>di</strong> categoria nonché le best practice internazionali, ed è stato successivamenteadottato dal<strong>la</strong> Società.Per tutte le attività sensibili devono essere rispettati gli standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> generali <strong>di</strong> cuial<strong>la</strong> precedente sezione I, nonché i seguenti standard <strong>di</strong> <strong>controllo</strong> speciali.M_11 Identificazione; Verifica: deve essere verificata l’identità e l’atten<strong>di</strong>bilitàcommerciale e professionale dei fornitori e partner commerciali e finanziari sul<strong>la</strong>base <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>ci rilevanti (es. dati pregiu<strong>di</strong>zievoli pubblici – protesti, procedureconcorsuali – o acquisizione <strong>di</strong> informazioni commerciali sull’azienda, sui soci esugli amministratori tramite società specializzate; entità del prezzo sproporzionatarispetto ai valori me<strong>di</strong> <strong>di</strong> mercato; coinvolgimento <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone politicamente espostecome definite all’art. 1 dell’allegato tecnico del d.lgs. 231/2007).N_12 Verifiche dei pagamenti: deve essere verificata <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>rità dei pagamenti conriferimento al<strong>la</strong> piena coincidenza tra destinatari /or<strong>di</strong>nanti dei pagamenti econtroparti effettivamente coinvolte nelle transazioni.O_13 Controlli su flussi finanziari: devono essere effettuati controlli formali e sostanzialidei flussi finanziari aziendali, con riferimento ai pagamenti verso terzi e ai pagamenti110 Si veda ANTOLISEI, cit., p. 444.156


o<strong>per</strong>azioni infragruppo. Tali controlli devono tener conto del<strong>la</strong> sede legale del<strong>la</strong>società controparte (ad es. para<strong>di</strong>si fiscali, Paesi a rischio <strong>di</strong> terrorismo etc.), degliIstituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to utilizzati <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to (sede legale delle banche coinvolte nelleo<strong>per</strong>azioni e istituti che non hanno inse<strong>di</strong>amenti fisici in alcun Paese) e <strong>di</strong> eventualischermi societari e strutture fiduciarie utilizzate <strong>per</strong> transazioni o o<strong>per</strong>azionistraor<strong>di</strong>narie.P_14 Divieto <strong>di</strong> uso <strong>di</strong> denaro contante: deve esistere un <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> utilizzare denarocontante oltre limiti predeterminati e <strong>di</strong> importo esiguo nell’ambito <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong>cassa aziendale <strong>per</strong> spese bagatel<strong>la</strong>ri.Q_15 Verifiche <strong>di</strong> tesoreria: devono essere effettuate delle verifiche sul<strong>la</strong> Tesoreria (es.rispetto delle soglie <strong>per</strong> i pagamenti in contanti, eventuale utilizzo <strong>di</strong> libretti alportatore o anonimi <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> del<strong>la</strong> liqui<strong>di</strong>tà etc.).R_16 Selezione tecnica <strong>di</strong> fornitori: occorre determinare i requisiti minimi dei soggettiofferenti e fissazione dei criteri <strong>di</strong> valutazione delle offerte nei contratti standard.S_17 SLA: deve essere identificata una funzione responsabile del<strong>la</strong> definizione dellespecifiche tecniche e del<strong>la</strong> valutazione delle offerte nei contratti standard.T_18 Gestione dei contratti con clienti e fornitori: deve essere identificato un organo/unità responsabile dell’esecuzione del contratto, con in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> compiti, ruoli eresponsabilità.U_19 Regole <strong>di</strong>sciplinari: devono esistere regole <strong>di</strong>sciplinari in materia <strong>di</strong> prevenzione deifenomeni <strong>di</strong> ricic<strong>la</strong>ggio.V_20 Joint venture: devono essere determinati i criteri <strong>di</strong> selezione, stipu<strong>la</strong>zione edesecuzione <strong>di</strong> accor<strong>di</strong> /joint venture con altre imprese <strong>per</strong> <strong>la</strong> realizzazione <strong>di</strong>investimenti.Z_21 Documentazione: deve esistere un’adeguata documentazione degli accor<strong>di</strong> /jointventure ed obbligo <strong>di</strong> conservare <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva documentazione in apposito archivio, con<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> cancel<strong>la</strong>re o <strong>di</strong>struggere i documenti archiviati.AA_22 Congruità degli investimenti: deve essere verificata del<strong>la</strong> congruità economica <strong>di</strong>eventuali investimenti effettuati in joint venture (es. rispetto dei prezzi me<strong>di</strong> <strong>di</strong>mercato, utilizzo <strong>di</strong> professionisti <strong>di</strong> fiducia <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> due <strong>di</strong>ligence etc.).BB_23 Compliance <strong>di</strong> gruppo: deve essere verifcato il livello <strong>di</strong> adeguamento delle societàcontrol<strong>la</strong>te rispetto al<strong>la</strong> pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> misure e controlli antiricic<strong>la</strong>ggio.CC_24 Formazione del <strong>per</strong>sonale in materia antiricic<strong>la</strong>ggio: devono essere adottatiadeguati programmi <strong>di</strong> formazione del <strong>per</strong>sonale ritenuto esposto al rischio <strong>di</strong>ricic<strong>la</strong>ggio.157


ALLEGATO 1ELENCO DELLE PROCEDURE INTERNELe procedure interne attualmente adottate dal<strong>la</strong> Società sono:rapporti con il <strong>per</strong>sonale:− procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei viaggi aziendali e delle re<strong>la</strong>tive spese <strong>di</strong>rappresentanza;− procedura re<strong>la</strong>tiva all’utilizzo del<strong>la</strong> telefonia aziendale;− procedura re<strong>la</strong>tiva all’assegnazione delle auto aziendali ai <strong>di</strong>pendenti;rapporti con i clienti− procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> anagrafica dei clienti;− procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> del fido ai clienti;− procedura re<strong>la</strong>tiva all’emissione <strong>di</strong> note <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to;− procedura <strong>per</strong> lo sblocco degli or<strong>di</strong>ni in sospeso;− procedura <strong>di</strong> invito dei clienti ai congressi;− procedura <strong>di</strong> incarico dei re<strong>la</strong>tori a workshop scientifici;− procedura <strong>di</strong> sponsorizzazione congressuale;− procedura <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> campioni;− procedura <strong>di</strong> conferimento <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o;− procedura <strong>di</strong> iscrizione dei clienti all’area VIP;− procedura <strong>di</strong> ritiro e spe<strong>di</strong>zione dei campioni <strong>di</strong>agnostici;− procedura <strong>di</strong> instal<strong>la</strong>zione ImunoCAP 250 e ImmunoCAP 1000;− procedura aggiornamento ImunoCAP 250 Autoimmunità <strong>per</strong> sistema già instal<strong>la</strong>to efunzionale <strong>per</strong> allergy;− procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei rec<strong>la</strong>mi da parte dei clienti;− procedura <strong>di</strong> gruppo <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> degli strumenti e delle parti <strong>di</strong> ricambio.Per quanto riguarda <strong>la</strong> sicurezza informatica, <strong>la</strong> Società ha adottato (i) <strong>la</strong> procedura generale<strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> degli adempimenti normativi e quin<strong>di</strong> le misure <strong>di</strong> sicurezza <strong>per</strong> il trattamentoinformatico dei dati previste dal D.Lgs. 196/03 (incluso il D.P.S.), (ii) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>gestione</strong> del<strong>la</strong> nomina del responsabile del trattamento ai sensi del D.Lgs. 196/2003; (iii) <strong>la</strong>procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> del<strong>la</strong> nomina ad incaricato del trattamento ai sensi del D.Lgs.196/2003; (iv) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dell’informativa e del consenso ai sensi del D.Lgs.196/2003; procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> del<strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza e <strong>controllo</strong>; (v) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong><strong>gestione</strong> dei <strong>di</strong>ritti dell’interessato ai sensi del D.Lgs. 196/2003; (vi) le linee guida <strong>per</strong>l’utilizzo dei sistemi informatici aziendali; (vii) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> degli archivicartacei ai fini del D.Lgs. 196/2003; (viii) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> dei supporti elettroniciai fini del D.Lgs. 196/2003; (ix) <strong>la</strong> procedura generale <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> degli archivi cartacei edei supporti elettronici ai fini del D.Lgs. 196/2003; (x) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> cessionetemporanea del<strong>la</strong> password; (xi) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> delle chiavi <strong>per</strong> l’accesso ailocali tecnologici; (xii) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> e il salvataggio dei supporti elettronici; e(xiii) <strong>la</strong> procedura <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>gestione</strong> del registro delle informative. La Società ha fornitoistruzioni scritte agli incaricati del trattamento dei dati <strong>per</strong>sonali.158


ALLEGATO 2DICHIARAZIONE DEL RESPONSABILEIl sottoscritto ……………………….……………………,premesso che- il consiglio <strong>di</strong> amministrazione <strong>di</strong> <strong>Pha<strong>di</strong>a</strong> S.r.l. (<strong>la</strong> “Società”) ha adottato il propriomodello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> ai sensi del d. lgs. n. 231/01 (il“<strong>Modello</strong>”);- Ai sensi del <strong>Modello</strong> – parte speciale, il sottoscritto è responsabile del<strong>la</strong> funzioneaziendale ……………………….…………………… e, come tale, è coinvolto ino<strong>per</strong>azioni a rischio, come definite dal <strong>Modello</strong> (le “O<strong>per</strong>azioni”);- sul<strong>la</strong> base delle verifiche effettuate a cura dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza del<strong>la</strong> Società, ilsottoscritto risulta in possesso dei requisiti prescritti ai fini dell’assunzione delleresponsabilità <strong>di</strong> cui al <strong>Modello</strong> e riferite nel<strong>la</strong> presente <strong>di</strong>chiarazione;<strong>di</strong>chiara1. <strong>di</strong> essere pienamente a conoscenza delle norme e procedure interne del<strong>la</strong> Società che<strong>di</strong>sciplinano <strong>la</strong> propria condotta nell’ambito del compimento delle O<strong>per</strong>azioni, comecontenute o emanate in attuazione del modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong>adottato dal<strong>la</strong> Società con delibera del Consiglio <strong>di</strong> Amministrazione del<strong>la</strong> Società indata 1 luglio 2009 e sue successive mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni (il “<strong>Modello</strong>”);2. <strong>di</strong> non essere stato condannato <strong>per</strong> reati che possano comportare responsabilitàamministrativa a carico del<strong>la</strong> Società ai sensi del d. lgs. 231/01 e <strong>di</strong> non essere aconoscenza <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>menti pendenti a proprio carico <strong>per</strong> alcuno <strong>di</strong> tali reati;3. <strong>di</strong> essere in possesso dei requisiti <strong>di</strong> onorabilità previsti <strong>per</strong> gli esponenti aziendali dal<strong>la</strong>normativa in materia <strong>di</strong> banche ed interme<strong>di</strong>ari finanziari. In partico<strong>la</strong>re, ai sensi dell’art.26 d. lgs. 385/93 (come attuato dall’art. 5 D.M. 161/1998) e ai sensi dell’art. 13 d. lgs.58/98 (come attuato dall’art. 3 D.M. 468/98) il sottoscritto <strong>di</strong>chiara:- <strong>di</strong> non trovarsi in stato <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>zione, inabilitazione, fallimento e <strong>di</strong> non essere statocondannato ad una pena che importa l’inter<strong>di</strong>zione, anche temporanea, dai pubbliciuffici o l’incapacità <strong>di</strong> esercitare uffici <strong>di</strong>rettivi;- <strong>di</strong> non essere stato sottoposto a misure <strong>di</strong> prevenzione <strong>di</strong>sposte dall'autoritàgiu<strong>di</strong>ziaria ai sensi del<strong>la</strong> legge 27 <strong>di</strong>cembre 1956 n. 1423 o dal<strong>la</strong> legge 31 maggio1965 n. 575, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni o integrazioni, salvi gli effetti del<strong>la</strong>riabilitazione;- <strong>di</strong> non essere stato soggetto ad applicazione su richiesta delle parti <strong>di</strong> alcuna dellepene <strong>di</strong> cui al<strong>la</strong> precedente lett. b), salvo il caso dell'estinzione del reato;- <strong>di</strong> non essere stato condannato con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti del<strong>la</strong>riabilitazione:(i) a pena detentiva <strong>per</strong> uno dei reati previsti dalle norme che <strong>di</strong>sciplinano l'attivitàbancaria, finanziaria, mobiliare, assicurativa e dalle norme in materia <strong>di</strong> mercatio strumenti finanziari, in materia tributaria o <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> pagamento;(ii) al<strong>la</strong> reclusione <strong>per</strong> uno dei delitti previsti nel titolo XI del Libro V del co<strong>di</strong>cecivile e nel regio decreto del 16 marzo 1942, n. 267;(iii) al<strong>la</strong> reclusione <strong>per</strong> un tempo non inferiore ad un anno <strong>per</strong> un delitto contro <strong>la</strong>pubblica amministrazione, contro <strong>la</strong> fede pubblica, contro il patrimonio, control’or<strong>di</strong>ne pubblico, contro l’economia pubblica ovvero <strong>per</strong> un delitto in materiatributaria;(iv) al<strong>la</strong> reclusione <strong>per</strong> un tempo non inferiore a due anni <strong>per</strong> un qualunque delitto159


non colposo;4. <strong>di</strong> non essere soggetto a cause <strong>di</strong> <strong>di</strong>vieto, <strong>di</strong> decadenza o <strong>di</strong> sospensione in<strong>di</strong>cate dall’art.10 del<strong>la</strong> legge 31 maggio 1965, n. 575 e, <strong>per</strong> l’effetto, <strong>di</strong> non essere stato sottoposto aiprovve<strong>di</strong>menti sottoelencati, ai sensi del d. l.gs. n. 490/94 (cd. normativa antimafia):(a) proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> prevenzione in corso e preventiva comunicazione al giu<strong>di</strong>cecompetente da parte <strong>di</strong> una pubblica amministrazione (art. 10 comma 5-bis secondaparte Legge n. 575/1965)(b) provve<strong>di</strong>mento definitivo <strong>di</strong> applicazione <strong>di</strong> una misura <strong>di</strong> prevenzione (art. 10comma 2 Legge n. 575/1965)(c) sentenza definitiva <strong>di</strong> condanna o sentenza <strong>di</strong> primo grado confermata in grado <strong>di</strong>appello, <strong>per</strong> uno dei delitti <strong>di</strong> cui all’art. 51, comma 3-bis, del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedurapenale (art. 10 comma 5ter Legge n. 575/1965)(d) Provve<strong>di</strong>mento del tribunale che <strong>di</strong>spone in via provvisoria i <strong>di</strong>vieti nel corso delproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> prevenzione, se sussistono motivi <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re gravità (art. 10,commi 3 e 5-bis, legge n. 575/1965)(e) provve<strong>di</strong>mento del tribunale che <strong>di</strong>spone che i <strong>di</strong>vieti o<strong>per</strong>ino anche nei confronti <strong>di</strong>chiunque conviva con <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona sottoposta a misura <strong>di</strong> prevenzione, nonché neiconfronti <strong>di</strong> imprese, associazioni, società e consorzi <strong>di</strong> cui <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona sottoposta amisura <strong>di</strong> prevenzione sia amministratore o determini in qualsiasi modo scelte ain<strong>di</strong>rizzi (art. 10 comma 4 Legge n. 575/1965)5. <strong>di</strong> non essere a conoscenza del<strong>la</strong> esistenza degli stessi provve<strong>di</strong>menti a carico anche deipropri conviventi.e, <strong>per</strong> l’effetto, si impegna- a non commettere vio<strong>la</strong>zioni delle suddette norme e procedure interne nonché averificare l’osservanza delle stesse da parte degli altri soggetti coinvolti nel compimentodell’O<strong>per</strong>azione, nell’ambito del<strong>la</strong> funzione aziendale cui il sottoscritto è preposto;- a dare corso agli adempimenti <strong>di</strong> propria competenza al fine del <strong>per</strong>fezionamento delleO<strong>per</strong>azioni solo previa verifica che tutti gli atti preliminari a tali adempimenti sianocompiuti in conformità alle suddette norme e procedure interne;- a segna<strong>la</strong>re all’Organismo qualsiasi vio<strong>la</strong>zione delle suddette norme o procedure interne,eventualmente riscontrata con riferimento alle O<strong>per</strong>azioni;- a fornire all’Organismo, a sua semplice richiesta, qualsiasi altra informazione odocumentazione necessaria o opportuna in re<strong>la</strong>zione alle O<strong>per</strong>azioni.Luogo e data: ……………………………...Firma……………………………………………..DICHIARAZIONE DI RICEVUTA(da compi<strong>la</strong>rsi a cura dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza)Il sottoscritto, in qualità <strong>di</strong> membro dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> aver ricevutoil presente modulo.………………………………………………………………………………DataFirma160


ALLEGATO 3ADichiarazioneMOD. CONSULENTEIl sottoscritto,Nome e Cognome:………….…………………………………N. matrico<strong>la</strong>: ………….…………………………………in qualità <strong>di</strong> Consulente nominato in data …/…/ …/…/ …/…/…/…/… in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong>seguente categoria <strong>di</strong> o<strong>per</strong>azioni:.……….…………………………………<strong>di</strong>chiara- <strong>di</strong> essere pienamente a conoscenza degli adempimenti da espletare e degli obblighi daosservare nello svolgimento dell’incarico, con partico<strong>la</strong>re ma non esclusivo riferimentoalle procedure interne che lo riguardano come da estratto; esi impegna- a non commettere alcuno dei reati considerati dal d. lgs. n. 231/01 e successivemo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni e a non commettere vio<strong>la</strong>zioni delle procedure interne e deiprotocolli del modello <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, <strong>gestione</strong> e <strong>controllo</strong> adottato dal<strong>la</strong> Società,come descritti o riferiti nel <strong>Modello</strong>; e- a fornire al Responsabile e all’Organismo, a loro semplice richiesta, qualsiasiinformazione o documentazione necessaria o opportuna in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> suddettacategoria <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioni.……………………………………….……………………………………….DataFirma del ConsulenteDICHIARAZIONE DI RICEVUTA(da compi<strong>la</strong>rsi a cura dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza)Il sottoscritto, in qualità <strong>di</strong> membro dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> averricevuto il presente modulo.………………………………………. ……………………………………….DataFirma161


ALLEGATO 3BDichiarazioneMOD. PARTNERIl sottoscritto,Denominazione:………………………………………………………………Sede:………………………………………………………………rappresentante………………………………………………………………in qualità <strong>di</strong> partner commerciale del<strong>la</strong> Società in re<strong>la</strong>zione al<strong>la</strong> seguente categoria <strong>di</strong>O<strong>per</strong>azioni:.……….…………………………………<strong>di</strong>chiara- <strong>di</strong> essere pienamente a conoscenza degli adempimenti da espletare e degli obblighi daosservare nello svolgimento delle O<strong>per</strong>azioni; esi impegna- a improntare i comportamenti finalizzati all’attuazione dell’iniziativa comune al<strong>la</strong>Società a principi <strong>di</strong> trasparenza e <strong>di</strong> correttezza e nel<strong>la</strong> più stretta osservanza delle<strong>di</strong>sposizioni del Decreto; e- a fornire al Responsabile e all’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza del<strong>la</strong> Società, a loro semplicerichiesta, qualsiasi informazione o documentazione necessaria o opportuna in re<strong>la</strong>zioneal<strong>la</strong> suddetta categoria <strong>di</strong> O<strong>per</strong>azioni.……………………………………….……………………………………….DataFirma del PartnerDICHIARAZIONE DI RICEVUTA(da compi<strong>la</strong>rsi a cura dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza)Il sottoscritto, in qualità <strong>di</strong> membro dell’Organismo <strong>di</strong> Vigi<strong>la</strong>nza, <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> averricevuto il presente modulo.………………………………………. ……………………………………….DataFirma162

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