20.07.2015 Views

1 - Alastor

1 - Alastor

1 - Alastor

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

editoriale211marchio registrato. Il dibattitolascia moltissime perplessitàsulla serietà di una casa editriceche esattamente tren-Super SIAMO Bookstores TUTTIdi Max Boscotacinque anni fa, nell’editorialedi uno dei primi numeriWars SPACE MARINEdi White Dwarf, si scagliavacontro i copyright e il loro utilizzoeccessivamente rigido in campoludico, con velati riferimenti alla Tolkien Enterprises. AlloIl titolo dell’editoriale di questo mese, che ai più farà pensarea piccoli gruppi armati di fanti spaziali impegnati in unastesso tempo fa riflettere il fatto che un termine che risaleagli albori della fantascienza, e che è legato al successodell’ormai “classico” libro “Fanteria dello Spazio” di R.A.sanguinosa lotta contro gli eldar o gli orchi di turno, nonfa riferimento ad un’epica battaglia fantascientifica, ma adHeinlein, pubblicato nel 1959, possa essere registrato comeuna battaglia ben più piccola, di quelle che non si leggonomarchio da un’azienda che sostiene di averlo reso noto nelsulle pagine dei quotidiani nazionali, e che vede una giovanescrittrice scontrarsi contro una multinazionale del gio-mondo, fino al punto di renderlo suo. Il popolo del fanta-webè dunque insorto sostenendo che il termine “space marine”co. Uno scenario dunque tristemente reale, sebbene sembriè stato appunto “rubato” allo stesso Heinlein, e che la GWla sceneggiatura di un film, sul quale è necessario porrepuò si possederne i diritti, ma esclusivamente in campo ludico,e non certo come termine di utilizzo comune, in quan-l’accento e spendere qualche minuto di dovuta riflessione.È di poche settimane fa, infatti, la notizia che la ben notato risalente a decine d’anni fa e divenuto ormai una “sci-fiGames Workshop abbia fatto causa alla altrettanto notaicon”. Nel momento in cui scrivo la Amazon, pressata dalleAmazon e alla scrittrice di fantascienza americana M.C.A.proteste del popolo del web, ha dichiarato che appoggerà laHogarth. Il pomo della discordia è in questo caso rappresentatodal titolo di un e-book scritto dalla Hogarth e pub-Hogwarth e rimetterà l’ebook in vendita nei prossimi giorni.Non ci resta che sperare che la GW riveda la sua posizione ablicato su Amazon, ovvero “Spots the Space Marine”. Doporiguardo e che restituisca agli appassionati di fantascienzala pubblicazione del libro la GW ha infatti prontamente fattoun termine che gli appartiene di diritto, altrimenti si rischiacausa ad Amazon e alla stessa autrice per violazione deldi creare un tristissimo precedente che ci porterà a dovercopyright in quanto il termine “space marine” sarebbe statoregistrato come copyright anni orsono dalla stessa casacensurare il 90% dei termini che usiamo al tavolo da gioco.Nel frattempo, “Siamo tutti space marine”.editrice inglese. Ma la storia non finisce qui. La Amazon ritiradunque il libro, e suggerisce alla Hogarth di “risolverela questione direttamente con la Games Workshop”. Aquesto punto la scrittrice americana, “delusa e scioccata”,come si può leggere sul suo blog, non potendosi permetterein termini economici una causa contro il colosso inglese,fa sentire le sue ragioni sui vari social network, e da cosìinizio alla campagna “Siamo tutti space marine”, sostenutada scrittori, editori, e attori noti nel settore fantascientificocome Will Wheaton, i quali twittano messagi come, appunto,“Siamo tutti space marine, querelateci tutti”, cercano difare chiarezza storica sulla nascita del termine, disegnanovignette satiriche, e scrivono articoli che arrivano ad additarela Games Workshop come “trademark bully”: un bullo delplay it againSebbene non sia il più celebrato, c’è un gioco di ruolo fantascientifico, che i giocatoripiù esperti ricorderanno, che è considerato il capostipite di tale filone digdr. Stiamo parlando di Traveller, un gdr pubblicato per la prima volta nel lontano1977 ed arrivano fino a noi dopo numerosissime eidizioni, tra cui le più note sonoquelle della Steve Jackson Games, che ne fece una sorta di “fusione” con Gurps, equella della Mongoose, del 2009, tradotta in italiano e pubblicata grazie della WildBoar. L’ambientazione è di pura fantascienza “classica”, con riferimenti al ciclo diAsimov, a Dune, e alla serie classica di Star Trek, e permette ai giocatori di viaggiarenel tempo, confrontarsi con razze aliene sconosciute e non, affrontare epichebattaglie “al largo dei bastioni di Orione”, e inquadrare il proprio personaggionell’economia interstellare con estrema precisione. Sebbene infatti Traveller possaessere utilizzato come sistema di gioco a sé stante, è grazie alla dettagliatissimaambientazione – e al suo sviluppo – che si è guadagnato il successo che merita.Le caratteristiche del gioco, infatti, permettono uno sviluppo dettagliatissimo delproprio personaggio, che da maggiore enfasi a qualità come fama, posizione sociale,denaro, e potere all’interno dell’Universo, piuttosto che a caratteristiche di tipo “fisico”. Altrettanto interessanteè l’Universo in sé e la sua evoluzione nel corso delle varie edizioni: una base di sei razze aliene di base con caratteristicheoriginali alle quali fanno da contorno decine di razze minori, di cui numerose espansioni illustrano pregi, difetti,e stile di vita. Alcune caratteristiche interessanti sono poi il fatto che non esista la “Prima direttiva” resa celebre daStar Trek, ovvero che non esistono restrizioni né regole di contatto tra le varie razze, comprese quelle che non hannoancora incontrato forme di vita aliene, il fatto che solamente le astronavi riescono a superare la velocità della luce,cosa che rende difficile la comunicazione interstellare e limita fortemente i mezzi di comunicazione, ed il fatto che cisi possa imbattare nella razza umana a diversi stadi di sviluppo, dalle scimmie a stadi di homo sapiens (e oltre) tecnologicamenteavanzatissimi. A tutto ciò si aggiunga poi il fatto che da qualche anno la Mongoose ha messo onlinegratuitamente il Traveller Developer’s Pack, che contiene la licenza di Traveller, ed un System Reference Document aduso e consumo totalmente gratuito di chiunque abbia intenzione ci creare delle proprie espansioni di Traveller senzaproblemi legati alla licenza. Secondo la nota ufficiale, l’SRD non è una nuova espansione, ma un sistema originale percoinvolgere maggiormente i fan nello sviluppo dell’ambientazione, garantendogli tutto il necessario per creare il propriomateriale di gioco e, volendo, pubblicarlo online per condividerlo con gli altri giocatori. In definitiva, Traveller è unodi quei giochi che ha fatto la storia del gdr, la cui originalità colpisce ancora oggi, e che vale assolutamente la pena diconoscere e di provare.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!