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1991---Maria-e-i-tempi-dell'attesa-rielaborato-1 - ICONE CRISTIANE

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"<strong>Maria</strong> e i <strong>tempi</strong> <strong>dell'attesa</strong>" di <strong>Maria</strong> Giovanna Muzjarticolo tratto da "Riparazione mariana" <strong>1991</strong>/2La prima venuta nella storiaLa prima venuta è la venuta nella storia: «Maquando venne la pienezza del tempo, Diomandò il suo Figlio, nato da donna, nato sottola legge, per riscattare coloro che erano sottola legge, perché ricevessimo l'adozione a figli»(Gal 4,5).La Vergine OranteII tempo della vita di <strong>Maria</strong> che precedel'istante del passaggio tra il prima e il dopo -l'Annunciazione - e che la tradizione cristiana,esprimendo simbolicamente la sua intuizionespirituale ha visto riempito dalla suapermanenza, consacrata a Dio, nel <strong>tempi</strong>o diGerusalemme, è tipo <strong>dell'attesa</strong> di salvezza daparte di tutta l'umanità, del popolo d'Israele,della Chiesa storica, del singolo credente.Un'antica immagine si riferisce esplicitamentea questo tempo della vita di <strong>Maria</strong>,raffigurandola in atteggiamento di Orante. Sitratta di una illustrazione di fattura moltosemplice, incisa su una lastra di marmoattribuita al V-VI secolo e ritrovata nellachiesa di Saint Maximin in Provenza.L'iscrizione dice: «<strong>Maria</strong> Vergine consacrataal servizio del Tempio».Presso tutti i popoli dell'antichità (Babilonesi,Egiziani, Greci, Romani) e anche presso ilpopolo d'Israele, l'atteggiamento dellapreghiera è simboleggiato dal gesto dellebraccia allargate, con le palme delle manirivolte verso l'alto, compiuto in piedi. Si leggenella Scrittura: «Come incenso salga a te lamia preghiera, le mie mani alzate comesacrificio della sera» (Sal 141,2); «Ascolta lavoce della mia supplica quando ti grido aiuto,quando alzo le mie mani verso il tuo <strong>tempi</strong>o»(Sal 28,2); «Alzate le mani verso il <strong>tempi</strong>o ebenedite il. Signore» (Sal 134,2); «Vogliodunque che gli uomini preghino alzando alcielo mani pure senza ira e senza contese»(1Tm 2,8). Commenta A. Virel, studioso direligioni antiche: «Le braccia alzateesprimono uno stato passivo, ricettivo. E'l'azione corporea che cede il passo allapartecipazione spirituale...». E B. Laeng, inuno studio sulle icone spiega che se vediamo lemani come un sostituto iconograficouniversale della parola, è facile notare nellaloro elevazione l'innalzamento delle paroleverso l'alto, cioè della preghiera (cf Le icone.Uno studio psicologico dell'arte sacra, Roma1990, p. 163-164). Osserviamo però chequesto gesto non manifesta solo passività ma,nella misura in cui presuppone uno sforzo,esprime anche un'attività libera del soggettoche lo compie. La descrizione di Mosè almomento della battaglia contro Amalek puòessere un esempio per tutti: «Quando Mosèalzava le mani Israele era più forte, maquando le lasciava cadere, era più forte

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