30.07.2015 Views

Magnificat n. 95 - Suore Francescane Immacolatine

Magnificat n. 95 - Suore Francescane Immacolatine

Magnificat n. 95 - Suore Francescane Immacolatine

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Carissimi amici,questo magnificat, inserendosi nel calendario di eventi liturgici,culturali ed ecumenici, celebra il bimillenario della nascitadi S. Paolo. Siamo consapevoli che “I Santi non sono cadutidal cielo. Sono uomini come noi, con problemi anche complicati.La santità non consiste nel non avere mai sbagliato, peccato.La santità cresce nella capacità di conversione, di pentimento,di disponibilità a ricominciare, e soprattutto nella capacitàdi riconciliazione e di perdono” (Papa Benedetto XVI).La Redazione


Dalla Missione alle Missionipredicare il Vangelo e a testimoniarlo. Come S. Paolo anchela Serva di Dio è aperta alla collaborazione non opera da solama insieme a persone che condividono fede, scelta e fatiche.Straordinaria la prontezza nell'assumere le diverse incombenzeall'insegna della Croce. Teresa sa che nella nostra esistenzala Croce diventa benedizione. Accettando la Croce,“sappiamo che essa diventa ed è benedizione, e (così) impariamola gioia del cristiano anche nei momenti di difficoltà”.La Croce per Teresa è “la strada sulla quale Cristo arriva sempredi nuovo in mezzo a noi”. A questo punto è lecito interrogarsi:che significato ha riscoprire figure di santità come quelladi S. Paolo e nel nostro caso specifico quello della Serva diDio Teresa Manganiello? La risposta è nelle illuminanti paroledel Pontefice Benedetto XVI: «Nel nostro tempo in cui invaste zone della terra la fede è nel pericolo di spegnersi comeuna fiamma che non trova più nutrimento, la priorità che staal di sopra di tutte è di rendere Dio presente in questo mondoe di aprire agli uomini l'accesso a Dio. Non a un qualsiasidio, ma a quel Dio che ha parlato sul Sinai; a quel Dio il cuivolto riconosciamo nell'amore spinto sino alla fine in Gesù3


Dalla Missione alle MissioniLa sua fu una battaglia nel senso che a questa parolaattribuisce Teresa d'Avila. L'affermazione che «Dio amale anime intrepide» ella la spiega così: «la prima cosa cheil Signore opera nei Suoi amici quando diventano deboliè infondere loro coraggio e togliere loro la paura della sofferenza»(Benedetto XVI). Teresa sulle ormedell'Apostolo delle genti, dunque, ha un cuore che siapre alla carità e al dolore.Queste riflessioni del Papa sono utili per illuminarenon solo i tratti della santità dell'Apostolo, ma anche la fisionomiadei santi e nel nostro caso la splendida “Gemmadell'Irpinia e del Sannio”.«Il successo di San Paolo dipende dalla sua disponibilitàa soffrire in prima persona… la sofferenza e la veritàvanno sempre insieme. Questi fu combattuto perchéera un uomo della verità… San Paolo ha servito la Veritàe ha sofferto per essa. La sofferenza è necessaria per accreditarela Verità, ma solo la Verità dà alla sofferenza unsignificato». La Missionaria delle nostre contrade, viveattuando questo messaggio e come l'Apostolo è pieno didinamismo spirituale. Ma in che cosa consiste questastraripante energia? Ascoltiamo la parola del Papa: «Paoloera un uomo disposto a lasciarsi ferire e proprio questaera la sua vera forza. Non ha protetto se stesso, nonha tentato di tenersi fuori dalle contrarietà e dalle circostanzespiacevoli men che meno ha cercato di assicurarsiuna vita tranquilla» (Benedetto XVI).A quanti pericoli si espone la Serva di Dio TeresaManganiello, senza timore di nessuno se non di Dio, perché“il timore di Dio è l'inizio della sapienza”. L'azionedi San Paolo fu dunque incisiva: portatrice di frutti spirituali.Sulle orme di questo Santo anche la Pietra angolaredelle <strong>Suore</strong> <strong>Francescane</strong> <strong>Immacolatine</strong> è sorgente diluce e di missioni che si irradiano nel mondo.5


M agnificatLa forza della preghieraP. Raffaele Di Muro ofm-convColui che prega è chiamatoad invocare Dio con un atteggiamentodi abbandono- umiltà - distacco. Queste tre dimensionisono tra loro connesse.Infatti, è fondamentale rapportarsiall'Altissimo senza il condizionamentodelle proprie posizioni, delproprio orgoglio, del proprio egoismo.Il fedele è chiamato ad essereattento a ricercare la presenzadi Dio ed il compimento della suavolontà. Solo l'Onnipotente puòdonare all'uomo il bene di cui necessitaveramente, solo a Lui va affidatala propria vita e la propria esperienza di fede. Fondamento dellapreghiera è l'abbandono in Dio, la consapevolezza di appartenere aLui, di essere figli che desiderano solo l'unione d'amore con Lui. Lapreghiera è apertura del figlio alla volontà del Padre. Nelle sue domandegli esprime i suoi desideri, affinché li dilati e li approfondisca.La realtà quotidiana e concreta dell' abbandono al Padre si traducenel proposito rinnovato e gioioso di obbedirgli in tutto. Unclima di silenzio e raccoglimento aiuta il fedele a vivere inmodo ottimale questa comunione profonda. Pregare èuna necessità per l'uomo, un'esigenza che nasce dal fattoche essa è foriera di grazia che rappresenta un ele-6


La forza della preghieramento essenziale per il percorso di conversione e santificazionedell'uomo. Chi prega è chiamato alla fedeltà. E'un requisitoindispensabile per chi vuol progredire nell'orazione.La continuità nel dialogo con Dio è di capitale importanzaperché dona al credente di incentrare sulla preghiera tutta lavita e di far diventare tutta la sua esistenza una lode, una invocazioneed un'offerta all'Altissimo. Condizione fondante dellapreghiera è l'impegno a rimanere alla presenza di Dio con ilsolo desiderio di conoscere e compiere la sua volontà, e questoè la misura dell' amore filiale; le parabole dell'amico importunoe del giudice iniquo lo confermano. Importante è purela conoscenza di sé. Colui che invoca il Creatore è chiamatoa conoscere il suo temperamento, la sua dimensione biologicaoltre che quella spirituale. Conoscersi vuol dire essereconsapevoli di quelle aree bisognose di conversione e purificazionee, dunque, aiuta molto la vita di preghiera.La preghiera può essere liturgica o personale, cioè di lode,adorazione, ringraziamento e di intercessione. La prima è dicarattere comunitario e coinvolge i fedeli della Chiesa nellasua totalità, la seconda è di tipo individuale e caratterizza ildialogo personale tra il fedele e Dio. La celebrazione della Liturgiadelle ore, della Santa Messa e dei Sacramenti in genererappresentano la preghiera liturgica e sono fondamentaliper la vita spirituale del credente che ha modo di invocareDio unitamente a tutta la famiglia ecclesiale convocata daCristo stesso e nel suo nome: egli prega con i propri fratelli, sialimenta alla Parola di Dio proposta quotidianamente in uncontesto cristologico ed ecclesiale e si unisce al mistero pasqualeche nella celebrazione dell'Eucarestia viene ripropostoe attualizzato. Inoltre, la Chiesa, famiglia di credenti e dioranti, che prega è incorporata a Cristo, fornendo all'umanitàuna testimonianza di amore e di unità. Questo genere dipreghiera è fondamentale nella vita del credente che è chia-7


M agnificat8mato a contribuire in modo attivo e responsabile in questo rapportarsicomunitario all'Altissimo: esso rappresenta la forma più alta diorazione perché tutti i cristiani pregano con e nella Chiesa. Naturalmentegrande valore hanno l'adorazione al Santissimo Sacramento egli esercizi di pietà quali il Rosario, la Via Crucis o l'Angelus ancheperché comunitarie e legate alla celebrazionedell'Eucarestia.Pregare vuol dire lodare Dio ed adoralo perquello che rappresenta e compie per la creatura,la quale può rivolgersi a Lui per domandareper sé e per i fratelli qualche beneficio spiritualeo legato ai bisogni materiali. Questo tipo diorazione può avvenire in forma spontanea o ancheprendendo spunto dalla Parola di Dio opportunamentemeditata. La Lectio divina el'adorazione eucaristica individuale e silenziosaaiutano a porsi verso Dio con questi due atteggiamenti.Dunque, pregare vuol dire soprattuttolodare e adorare Dio, che è creatore e sostienel'uomo nell'universo e nella storia, ma vuol direanche ringraziarlo per i benefici che concedealle sue creature. L'orazione di petizione è la richiestaa Dio perché soccorra il credente e i proprifratelli nella proprie necessità, ma è pure larisposta all'Altissimo che promette il Suo sostegnonella debolezza e nella difficoltà. Talvoltal'orazione può diventare richiesta di espiazione, assume - cioè - unadimensione riparatrice perché il fedele chiede il perdono dei propripeccato oppure di quelli dell'umanità. Inoltre, la preghieraha la funzione di sostenere l'azione apostolica del fedele.Essa favorisce la sua adesione a Dio ed alla Sua volontà,rafforza le virtù teologali, fa maturare la comprensionedel mistero del Regno e contribuisce ad il-


La forza della preghieraluminare i fratelli a cui è rivolto l'annuncio.La preghiera genera la comunione con Dio che progressivamentediviene sempre più profonda. Vivere costantementealla presenza della Trinità in un atteggiamento di lode, diammirazione, di adorazione, e di ringraziamento permette alfedele di restare costantemente alla presenzadell'Altis-simo e di intessere conLui un rapporto di amore sempre più totalizzante.Tutto ciò richiede un impegno costantenell'orazione alla quale è importanteriservare congruo tempo. Inoltre,l'orante, portato a meditare la Parola etematiche spirituali, grazie al costantecontatto con Dio e con la luce che Eglidona è in grado di comprendere in modosempre più esauriente i misteri divini.La vita di orazione pone il fedele nellacondizione di pervenire a ragguardevolirisultati in tema di ascesi: egli assumeuno stile di vita improntato alla docilitàall'azione dello Spirito Santo, alla ricettivitàdella grazia santificante, alla caritàverso i fratelli e le sorelle che incontra,nonché la tendenza al raccoglimentointeriore, al sacrificio, alla gioia ed allafortezza. Stare costantemente alla divina presenza è il puntodi partenza dell'ascesi del fedele. La preghiera apre la stradaad un cammino di discernimento nel quale è possibile realizzareun programma di vita spirituale caratterizzato dal desideriodella santità, vale a dire alla volontà di compiere un itinerariodi continua conversione.L'orazione è la via maestrache porta alla vita contemplativa e mistica. Vivere con fervo-9


M agnificat10re, costanza ed attenzione la liturgia e il proprio dialogo individualecon Dio avvia il fedele alla contemplazione, cioè alla scoperta dellapresenza divina nel proprio vissuto ordinario, ed alla mistica cioèall'incontro con l'Onnipotente che avviene in modo immediato e direttosenza le abituali mediazioni che caratterizzano questo rapporto.Quando al centro dell'esperienza spirituale dell'uomo vi è la preghiera,egli giunge a non fare più differenza tra realtà sacra e quotidiana:tutto fa parte del suo dialogo con Dio, tutto diviene comunicazionee scambio d'amore con l'Altissimo.Il costante dialogo con la Dio-Trinità è fonte di grazia nell'attivitàapostolica che da esso trae la forza necessaria per essere più incisiva.La preghiera crea comunione con Dio e corrispondenza alla sua volontàsalvifica: essa è determinante perché il fedele cooperi in modosempre più perfetto al piano di salvezza dell'Altissimo.L'orazione, dunque, pone l'uomo nella condizione di annunciaree testimoniare in modo efficace, collaborandopienamente con il progetto di bene che Dio nutre perl'umanità, perché da essa riceve l'energia e la forza necessarieper la buona riuscita dell'azione apostolica.


Beati i puri di cuoreuando diciamo purezza spontaneamente viene alla mentetutto ciò che è senza difetto, non è mischiato con altro edè perfetto: la purezza di cuore a cui si riferisce la beatitudineevangelica è, invece tutta interiore, è una qualità di ciòche è nel più profondo di noi. “Puri di cuore sono coloro che hannoaccordato la propria intelligenza e la propria volontà alle esigenze dellasantità di Dio soprattutto nell'ambito della carità, della castità,dell'amore della verità e dell'ortodossia della fede” (CCC 2518).L'occhio dei puri non è ottenebrato dalla caligine del peccato edelle passioni, perciò vedono Dio in tutte le cose, tanto nella gioiaquanto nel dolore, nella luce come nelle tenebre, vedono sempreDio e a Lui tendono; la purezza che Gesù domanda è infinitamenteesigente: è il cuore nascosto, che Dio solo conosce, che va purificato.“Puri di cuore”, come afferma San Francesco nella sua sedicesimaAmmonizione, “sono coloro che pospongono le cose terrene ecercano le celesti e con cuore e animo puro non cessano di adorare evedere il Signore Dio vivo e vero”(FF 165). I puri di cuore sono intimamentesgomberi di ogni attaccamento al proprio io, di ogni affezionealle cose, agli uomini e a se stessi, di ogni dipendenza dalla valutazionee dalla stima degli uomini. Lecose terrenedisprezzate dai puridi cuore quindi non sono tanto le realtà visibili quanto piuttostoogni modo di essere, di pensare e di agire estraneo o contrario alla santitàdi Dio. La purezza di cuore può essere intesa quindi anche comelibertà interiorenella quale l'uomo non viene impedito da niente epuò cercare solamente ciò che è di Dio, ciò che porta a Lui ed esseredisponibile totalmente per Dio. La purezza del cuore è la condizionepreliminare per la visione di Dio. Fin d'ora essa ci permette divederesecondo Dio (CCC 2519).E dove l'uomo entra nell'opera di Dio, dove si apre alla sua graziaredentrice, là Dio diventa l'unico amore della sua vita, l'uomo diventabeato, perché vede Dio e il regno di Dio già adesso in questo mondoè diventato realtà.S r. Gius e pp i n a Bozzu to


M agnificatSanta Rita da CasciaVincenzo Maddaloni“Avrebbe potuto essere una mediocre o anche una pessimacristiana, inasprita dalla sofferenza e provocata allaribellione. Fu, invece, una santa”. Sono le paroledell'agostiniano Padre Agostino Trapé, il più recente e prestigiosobiografo di santa Rita, figura tra le più popolari dellastoria cristiana.Rita nacque a Roccaporena nel 137O/71 da AntonioLotti ed Amata (il cognome non è noto), i quali la battezzarononella chiesa di santa Maria della Plebe a Casciacon il nome di Margherita. Crebbe sotto le attentecure dei genitori, ma soprattutto del Signore, come sirileva dal miracolo delle api: mentre i genitori lavoravanonell'orto, la culla incustodita di Rita fu presa dimira da uno sciame di api, che entravano ed uscivanodalla bocca della piccola senza pungerla."Il Signore suscita vocazioni là dove gli uomini concorronoa fomentarle e formarle." Il sereno ambiente familiaree religioso concorse a fomentare in Rita, fin dagiovanissima, la vocazione monacale. Ma i genitori, ormaianziani, preferirono darla in sposa, nel 1387/88, adun giovane del posto, Paolo, figlio di Ferdinando Mancini,per averla vicino e poter avere in famiglial'appoggio di un uomo. Rita era buona, umile, religiosa,caritatevole ed abituata a compiere serenamenteil proprio dovere. Paolo, invece, secondoPadre Agostino Cavallucci, autore12


Santa Rita da Casciadella prima biografia della santa pubblicata nel 161O, era"un uomo feroce che atterriva nel parlare e spaventava nelconversare". Rita "con lui seppe amorevolmente conversaretanto da trasformarlo in un uomo umile e tutto dedito al serviziodi Dio e alla famiglia ".La vita familiare era semplice e laboriosa: educare cristianamentei figli, gemelli, Giangiacomo e Paolo Maria, occuparsicon amore dei vecchi genitori, attendere alla casa eall'orto, rasserenare e ristorare il marito Paolo al rientroda una giornata non sempre tranquilla.La vita matrimoniale scorreva serenamente, quando,una sera del 14O1, qualcuno bussò alla porta dicasa ed annunciò che Paolo, tornando da Cascia,era stato ucciso dai suoi nemici, che da tempomeditavano di vendicarsi dei torti subiti. Il fattoche fosse disarmato, in linea con la nuova vita cristiana,lo rese facile preda dei suoi avversari.Accorsa con i figli sul luogo del delitto, con ilcuore colmo di dolore, Rita, superato il primosmarrimento, espresse subito il suo perdonoper gli assassini, adoperandosi, poi, con i figliperché anche loro perdonassero. Il suo eroicoperdono e la sua azione di pace divennero unbinomio inscindibile da attuare con ogni mezzo.Perdonare come Cristo perdonò, sulla croce,i suoi crocifissori. Perdonare per interrompere lavendetta a catena.Ad un anno dalla morte di Paolo, morirono anchei figli, l'uno dopo l'altro. Nel giro di un anno persetutta la sua famiglia, rimanendo sola.A 3O anni, ancora giovane, forte e capace di amare,scelse di donarsi al Signore per servire quanti avessero bisognodi aiuto soprattutto morale. Si recò a Cascia, presen-13


M agnificat14tandosi al monastero di santa Maria Maddalena, alla cui Superioracon umiltà chiese di essere accolta come monaca agostiniana per vivereil Vangelo alla maniera di sant'Agostino, con amore, carità,umiltà ed amicizia.Fu respinta, non tanto perché vedova, quanto perché il maritoera stato assassinato: troppo recente era l'omicidio e, quindi, ancoravivo l'odio ed il desiderio di vendetta. Rita si sforzò con ogni mezzodi tentare una completa riappacificazione tra i parenti di Paolo ed isuoi assassini. Dopo tanta preghiera e tanta insistenza riuscì a farliincontrare prima davanti ai "pacieri" e, poi, in chiesa, dove la fine delleostilità venne suggellata con un abbraccio. L'opera pacificatrice diRita rimase profondamente impressa nella mente dei suoi contemporaneied è ancora viva nel cuore dei suoi devoti, che la veneranocome la santa delle cose impossibili.Nel 14O7, fu accolta nel monastero. Per 4O anni si dedicò totalmentea Dio, proseguendo la sua opera di pace, di carità e di amoreper la Croce. La sua devozione per la Croce fu così grande che il venerdisanto del 1432, dopo aver ascoltato una predica sulla passione,presa dall'amore per Cristo crocifisso, fu trafitta alla fronte, finoall'osso, da una spina della corona, che le procurava un forte doloredurato fino alla morte. Nel 1443 si ammalò gravemente e dovette rimanerea letto per quattro lunghi anni.Durante la dolorosa malattia, che sopportò con animo forte e sereno,tra le numerose visite ricevute è da ricordare quella di una parentedi Roccaporena, nel gennaio del 1447, rigido e nevoso. Questaparente, prima di congedarsi, le chiese se avesse bisogno di qualcosa.Rita, sorridente, le fece una richiesta veramente singolare per la stagione:due fichi maturi ed una rosa. La parente la salutò un po' perplessa.Ma quando andò nell'orto di Roccaporena, con stupore,vide che nel roseto spoglio ed innevato era fiorita unarosa e che sull'albero di fico vi erano due frutti maturi.L'ultimo desiderio terreno di Rita era stato miracolosamentesoddisfatto. In ricordo di quest'episodio, Ri-


Santa Rita da Casciata è rappresentata con una rosa tra le mani. Ed il 22 maggio,anniversario della morte avvenuta nel 1447, sono distribuiterose rosse davanti ad ogni chiesa intitolata alla Santa.In occasione della sua beatificazione, il 16 luglio del1628, si tenne un solenne festeggiamento nella chiesa disant' Agostino, in Roma, alla presenza di ben 22 Cardinali edi una folla immensa. Fu dichiarata santa solamente il 24maggio del 19OO, a San Pietro in Roma, da Papa Leone XIII.Nella storia del popolo umbro, Rita è la sorella minore didue grandi santi: il patriarca s. Benedetto da Norcia e s. Francescod'Assisi. Ma Rita è la più amata dal popolo ed è lei chePapa Leone XIII definì " la perla più preziosa dell'Umbria".Roccaporena (PG) - Casa Natale di Santa Rita15


M agnificatImmacolata: speranza dell’umanità Angelo Amato SDBLa preparazione della solennità dell'Immacolataè stata resa più suggestiva dalla presenzaautorevole ma anche umile, semplice efraterna di sua Ecc.za Mons. Angelo Amato,prefetto della Congregazione per la causa dei santi. Nelsuo intervento, Mons. Amato ci ha esortato a vivere lanostra fede con e in Maria e indicato sette tappe nella vitaconsacrata quale via di perfezione e gli atteggiamentimariani che le caratterizzano. Mons. Amato hacelebrato la S. Messa nella parrocchia B.V.M .Annunziatain Pietradefusi, il giorno 8 dicembre, solennitàdell'Immaco-lata, alla presenza di molte suore e fedeliconvenuti. Riportiamo di seguito l'omelia.16La parola del Signore ci presenta oggi tre quadri,una specie di trittico.1. Il primo, a sinistra, ci ricorda il peccato originale,la disobbedienza di Adamo ed Eva e la maledizione suldemonio, il nemico dell’uomo. Questo quadro dalletinte scure viene però illuminato da una promessa: lalotta tra la donna e il diavolo vedrà la vittoria della stirpedella donna, che schiaccerà la testa del maligno e lovincerà.2. Il secondo quadro, è la realizzazione dellapromessa: il racconto dell’annunciodell’angelo a Maria, chiamata da Dio a diventareMadre del Figlio di Dio incarnato:“Colui che nascerà sarà dunque san-


Immacolata: speranza dell’umanitàto e chiamato Figlio di Dio”. E il suo nome sarà Gesù.La risposta generosa e ponderata di Maria è il Fiat: “Eccomi,sono la serva del Signore, Avvenga di me quello che haidetto”. Chi è Maria? Chi è questa giovane di Nazareth?La risposta ce la dà la Chiesa: è l’Immacolata, la nuovaEva, la obbediente, quella che riscatta la disobbedienza dellaprima Eva, ingannata dal Maligno a peccare. È altamente suggestivae particolarmente valida ancora oggi ladescrizione che Dante fa di Maria, chiamandolala “faccia che a Cristo più si somiglia”. Gesù,infatti, il tutto santo, colui che non ha maicommesso peccato, ha reso sua madre simile alui, immacolata. Immacolato il Figlio, immacolatala Madre. Per questo Dante eleva a Mariail suo famoso cantico di lode:«Vergine Madre, figlia del tuo figlio,umile ed alta più che creatura,termine fisso d’eterno consiglio,Tu sei colei che l’umana naturanobilitasti sì, che il suo fattorenon disdegnò di farsi sua fattura […].In Te misericordia, in te pietate,in te magnificenza, in te s’adunaquantunque in creatura è di bontate».In Maria la natura umana raggiunge il suoculmine di perfezione e di bellezza e indica atutti noi la meta che ci attende. Maria è iconadi futuro, del nostro futuro, se noi accogliamola grazia e viviamo in santità la nostra vita imitandoMaria. Nella nostra cultura cristiana, infatti,Maria non è stata solo una nota ornamentaledella fede, quanto piuttosto un sistema divalori. Anche nei periodi più difficili del dialo-17


M agnificat18go tra fede e cultura, viene confermata la tesi della reciproca interferenzae del mutuo influsso tra Maria e la cultura.Nell’odierna cultura postmoderna, ad esempio, si assiste a un fattoparadossale. Nel pensiero debole e volutamente refrattario a riferimentiforti, il discorso su Maria diventa particolarmente suggestivoe articolato, riscoprendo in lei una «maestra di valori» nella nottevaloriale. Di conseguenza la Beata Vergine appare come microstoriadella salvezza, modello di somma bellezza umana, donna mistica e relazionale,figura prolettica, che preannuncia e compie nel suo misteroil futuro dell’umanità. Maria è l’Immacolata, così come la proclamòil beato Pio IX nel 1854: «La beatissima Vergine Maria nel primoistante della sua concezione, per una grazia ed un privilegiosingolare di Dio onnipotente, in previsione dei meritidi Gesù Cristo Salvatore del genere umano, è stata preservatada ogni macchia di peccato originale». Viene,qui, ribadito il fatto della preservazione di Maria, con-


Immacolata: speranza dell’umanitàcepita senza peccato per i meriti del suo Figlio divino. Gesùnon volle che il peccato toccasse minimamente Maria sua madre,e fece ciò non purificandola dal peccato, ma preservandolada esso.In Maria si realizzò quello che i fedeli chiedono ogni giornonel Padre nostro: «non c’indurre in tentazione, ma liberacidal male». In lei Dio non ha riparato il male, ma lo ha evitato.Maria realizza la creatura così come la voleva Dio nel suo pianooriginale: «Ella è “redenta in modo così sublime in vistadei meriti del Figlio suo”. Più di ogni altra persona creata, ilPadre l’ha “benedetta con ogni benedizione spirituale, neicieli, in Cristo” (Ef 1,3). In lui l’ha scelta “prima della creazionedel mondo, per essere santa e immacolata al suo cospettonella carità” (Ef 1,4)».In Maria si compie l’essenza della condizione umana qualeDio l’ha voluta: «Ella è donna orientata verso l’alto, noncurva sotto il peso del peccato; non è ripiegata su se stessa,ma aperta all’amore di Dio, degli uomini, della creazione;non è una schiava segnata dal marchio del Nemico del genere8 dicembre 2008 - I Bambini della Scuola Materna“Padre Lodovico Acernese” donano un fiore all’Immacolata19


M agnificat20umano, ma è la figlia prediletta del Padre, che reca fin dal principiodella sua esistenza, “il sigillo di Dio sulla fronte”». In Maria Immacolataabbiamo un triplice messaggio. Anzitutto, in lei si è concretizzatala speranza dell’umanità, che cerca un futuro di pace, di giustizia,di armonia e di fraternità.In secondo luogo, la Madre di Gesù è specchio e modellodell’esistenza discepolare, dal momento che la sua immacolata concezionenon la esime dal pellegrinaggio di fede comune a ogni discepolodel Signore. In terzo luogo, «in Maria risplende la forma vera epura della bellezza, senza menzogna, quindi, né turbamento; bellezzacome splendore della verità e riverbero della bontà; bellezza qualeperfezione e armonia, semplicità e trasparenza».Nell’Immacolata Concezione si realizza la “preredenzione” o la“prima redenzione” operata da Cristo. Mentre tutti gli uomini vengonoinnalzati dalla morte del peccato alla vita della grazia, a Mariafu risparmiata questa discesa- ascesa. La sua preredenzione fu una redenzionemassima, una redenzione in modo più sublime (secondo illinguaggio della Bolla papale). Essa fu veramente rivestita di grazia,la piena di grazia.3. Il terzo quadro di questo trittico riguarda la nostra realtà di battezzati,scelti dal Padre «per essere santi e immacolati al suo cospettonella carità». È il fatto della nostra vocazione a essere santi e immacolatinella carità. E’ possibile questa vocazione? Si, è possibile. Ce loconferma un grande cappuccino, san Pio da Pietrelcina, maestro disantità e di vita di grazia, perché lui stesso viveva nella santità e nellagrazia. Che cosa proponeva Padre Pio ai suoi fedeli?A coloro che a lui accorrevano (Padre Pio) proponeva la santità, ripetendoloro: “Sembra che Gesù non abbia altra cura per le manise non quella di santificare l’anima vostra”. È quanto scrivevaPadre Pio a Raffaelina Cerase, il 15 agosto 1914 (Ep. II,156). Come si è santificato Padre Pio?Mediante tre doni, messi anche a nostra disposizionedal Signore:


Immacolata: speranza dell’umanità1. Anzitutto egli viveva la vita di grazia, che implica la sceltacontinua del bene. Padre Pio faceva esperienza profonda ebeatificante della gioia della grazia. Con le sue virtù eccelse,quasi potentissime armi spirituali, vinceva il male e le tentazioni.Il sacramento della confessione era per lui uno strumentodella propria e altrui santificazione. L’amministrazionedel sacramento fu per Padre Pio la cattedra solenne perla conversione e la perfezione propria e dei fedeli.2. Padre Pio è santificato, in secondo luogo, mediante lacomunione con Gesù nella celebrazione della Santa Messa enell’adorazione a Gesù sacramentato. Ho avuto la fortuna,da piccolo, di assistere ad una Santa Messa di Padre Pio: erauna vera e propria partecipazione al sacrificio della Croce21


M agnificat22per la redenzione dell’umanità. Durante la Santa Messa egli si trovavaspiritualmente sul Calvario.3. Infine, San Pio si è santificato vivendo una profonda pietà mariana.Il Rosario non mancava mai nelle le sue mani.Maria, la Madonnella, come veniva chiamata familiarmente dalui, era la sua vera guida spirituale. In una lettera al suo Padre Spiritualedel 1° maggio 1919 Padre Pio scriveva:«Con quanta cura la Madonna mi ha accompagnato all’altare questamattina per la celebrazione della Santa Messa».Parlando di Maria, Padre Pio soleva dire: «Dite a tutti che sonocresciuto ai suoi piedi». Ecco le tre armi spirituali per essere santi eimmacolati nella carità: la vita di grazia, la comunione con Gesùnell’Eucaristia, la devozione a Maria, madre nostra celeste, che ci tieneper mano in questo pellegrinaggio terreno fino all’incontro nellagioia e nella gloria con il suo Figlio divino. Così ha vissuto Padre Pio,così possiamo e dobbiamo vivere noi, aiutati dall’intercessione potentedell’Immacolata e dalla testimonianza efficace del nostro grandeSanto Taumaturgo.Care sorelle, che oggi rinnovate la Professione religiosa. Il vostronome “<strong>Francescane</strong> <strong>Immacolatine</strong>” deve rispecchiare sia lo spiritofrancescano di povertà, di preghiera e di apostolato, sia l’anelito allasantità, in modo da vivere ogni giorno la chiamata a essere santi e immacolatinella carità. È questo l’invito che vi fanno le vostre Costituzioni,il vostro codice di santità, che vi invitano a una “vita di totaleconsacrazione alla Vergine Immacolata”: Guardando e imitando Lei,come eccelso modello di vita evangelica, vogliamo vivere e operareper la conversione e la santificazione delle anime, animando di generosapenitenza e di amorosa rinuncia tutta la nostra vita» (art. 4).Del resto il vostro velo blu-celeste richiama continuamente avoi e a tutti noi l’immagine di Maria Immacolata.Vi auguro una vita santa a imitazione di Maria e ditutti coloro che hanno testimoniato questo particolarecarisma mariano.


LourdesScende la brezza dai PireneiA valle a carezzar la grotta,dove alla fragile Bernadette,più volte in visione,apparve l'Immacolata Concezione,bella e sorridente le indicòla sorgente dell'acqua benedetta,limpida e zampillante, per guarireinfermità e dolori.Qui si fondono amore, speranzeE pianto, e si prega perché ilDivino amore conceda all'umanitàUna vita armoniosa e santa.Arriva il pellegrino nel Tuo sacroAmbiente a mirar la grotta eBagnare il suo male nella benefica acquaRattrista il cuore vedere l'invalidoIn carrozzella spinto dalla bontà altrui,eppur ha negli occhi la speranza esulle labbra il sorriso del sommo amore.Tra i tuoi verdi monti, di sera,dai tanti ceri accesi, si elevanosoavi canti, mentre ai tuoi piedi,o Madre,L'acqua del Gave scivola silenteE a tutti fa percepire un luogoDi preghiera, di pace e santo.Pasqua le Colella


M agnificatLettera a mio figlioCFausto Baldassarrearo Francesco,giorni, onomastici, compleanni, feste: senza di te.Come vorrei far festa insieme! Mi affido alla Scrittura: donodi Dio. La parola scritta fissa sulla carta l'infinito amore che ho perte. Penso alla crudeltà di chi ci vuole tenere separati e a chi si è impegnatonell'eserciziodel male in una cattiveria inimmaginabile. Sonostato nella chiesa di S. Egidio a Montefusco, dove era esposto il Crocifissodi P. Pio. Sull'immaginetta sta scritto: “sotto la Croce si imparaad amare”.Solo i Santi sanno vivere e dire certe parole. Lì, in quel sacro luogo,hai ricevuto il battesimo dal Vescovo Antonio Forte. Lo stuporedei tuoi occhi rivolti alla fiamma ondeggiante della candela. Tu nonpiangevi. Altri piangono. Tutto ti portava verso l'alto: il mistero. Stupivamodel tuo stupore.Spesso penso che la vita è come un giorno: ombre, oscurità. Poi luce,tanta luce. Squarci di azzurro. Luce che dà speranza.Io e te la mattina compiamo in parte lo stesso tratto di strada. Siamoin macchine diverse. Guardo le automobili con il pensiero di intravederti.Siamo in scuole diverse.Anche il tuo tempo è ritmato dal suono della campanella. Professoriche si avvicendano. Libri, registri, assegni, compiti. Caro Francescoha un valore straordinario ciò che ti comunico. Non soquando leggerai queste mie lettere. So che le leggerai.Comprenderai il bene che ti voglio. A me non è dato, comea tanti papà, condurre il figlio a scuola attenderloall'uscita. Quell'uscita così rumorosa. Esplosione.24


Lettera a mio figlioUna liberazione. C'è il genitore che con il claxon segnala lasua presenza. Anch'io sono spiritualmente presente. Hai ilmio cognome. Sei mio figlio. Questo nessuno può cancellarlo.Trascorro i giorni nella speranza che si verifichi un fatto,una situazione per starti sempre accanto.La vita ormai è una sala di attesa. Siamo tutti passeggeri.Dobbiamo comprendere che ci sono “cose” che non dipendonoda noi. La fede in Dio deve condurci ad affrontare i doloridell'esistenza. Viviamo sotto lo sguardo di Dio. Il maleche subiamo rientra in un disegno che non conosciamo.Ricordo che sin dalla tua tenera età, caro Francesco, il postinoinsieme alla corrispondenza consegnava a casa dei fascicolia stampa con disegni a colori che ancora oggi conservo.Queste erano stampe di artisti quali: Van Gogh, Gauguin e altri;mi incantavano. Belle anche quelle di Henri Matisse. Colorepensato, sognato, immaginato. Di quest'ultimo pittore escultore mi piace riportare una sua riflessione: “io vado ora,come tutte le mattine, a fare la mia preghiera, con la matitain mano davanti a un melograno coperto di fiori nei diversigradi della loro fioritura e spio la loro trasformazione, facendoquesto non con spirito scientifico ma compenetrato di ammirazioneper l'opera divina. Non è questo un modo di pregare?In quel momento è Dio a condurre la mia mano nel disegno”.Forse è anche la mia nello scriverti.Con infinito affetto il tuo papà25


Arte e PoesiaMite ed umile creaturadella verde campagna irpina,dei potenti di quel temponon vi è ricordoai nostri giorni,non così di Teresinache in preghiera e penitenzasopportata tanto intensa,per il bene ai poverelli,non rimase indifferenteall'Amoredel Signoree per questo brillaStellanel ricordo della sua genteLucia Ciar cia


Il fiore biancodell' Irpini a e del SannioIl Tuo cammino sulla terra fu breve,ma seminato di opere di bene.Per il Tuo prossimofosti un ancora di salvezza,perchè guidasti con sicurezzai poveri e i bisognosi verso la lucela fede, la pace e la caritàche furono meta della Tua vita.Ma il Signoreraccolse questo fiore bianco,per farlo diventare Santo.Come alleata Ti volle lassùperché Tu potessi fareancora di più,per tutto il mondo,Elfri ede de ' Morellistando al fiancodella Tua “Mamma adorata”alla Vergine Immacolata,ispiratrice diquesto luogo cosi sacro.Fra mille stellineche illuminano le terre Irpine,sei Tu la stella guidadelle <strong>Francescane</strong> <strong>Immacolatine</strong>e spesso,quando soffia il vento,Ti fermi al Tuo conventoa Pietradefusi.


M agnificat28Teresa ManganielloL ’innamorata della Vergine MariaChiara PaganoIl primo gennaio le <strong>Suore</strong> <strong>Francescane</strong> <strong>Immacolatine</strong> hanno ricordatola nascita e il battesimo della serva di Dio Teresa Manganiello.Per l'occasione nella chiesa parrocchiale di S. Giovannidel Vaglio a Montefusco vi è stata la celebrazione Eucaristica officiatada mons. Pasquale M. Mainolfi, presente il sindaco Errico Bonito,che ha offerto l'olio ricavato dalle piante che si trovano nel Sagratodedicato a Teresa. Come tutti gli anni l'olio, verrà donato all'Arcivescovodi Benevento, che lo consacrerà durante la messa del SacroCrisma il mercoledì santo. Molto significativo il gesto iniziale dellaconsegna dei fiori e dell'accensione della lampada vicino al fonte battesimale:luogo particolarissimo che ricorda il santo battesimo dellagiovinetta montefuscana. Il parroco, don Gerardo Mucci, ha ringraziatoper la presenza anche i fedeli e il Coro dei Giovani della parrocchiadi S. Gennaro in Benevento e la Confraternita della Madonnadel Carmine. Tanti i presenti alla celebrazione per riflettere sul donomeraviglioso di Teresa: “sole che splende nella nostra Irpinia”, comeci ricordava mons. Pasquale M. Mainolfi.L'attenzione è stata posta soprattutto sul rapporto che Teresa avevacon la Vergine Maria in quanto in quello stesso giorno si celebravala Solennità di Maria, Madre di Dio. La Vergine Maria è il talamo dovesi sono celebrate le nozze tra cielo e terra, ci ricordano i Padridella Chiesa. Teresa, spinta dal desiderio di compiaceresempre più il suo Dio, si mostra premurosa nel conservarepurezza di mente, cuore e corpo.Essa giunge persino a fasciarsi le mani quando de-


L’innamorata della Vergine Mariave lavarsi, rigettando qualunque tentazione: “E che padronasono io della mia volontà?”. La Madonna si davada fare con la semplice e povera contadina, guidandolapasso passo nel sentiero della perfezione.La giovane Teresa, ricambiava la Santa Vergine dellesue delicatezze con l'offerta dei fiori più profumatiespressi soprattutto con la recita di tanti rosari. Una piapratica che Teresa osservò fino alla morte, fu quella diinginocchiarsi ad ogni suono di campana in qualsiasi luogoe a qualsiasi ora e così esclamava: “Ecco l'ancella delSignore”, in questo modo esprimeva il gradito saluto allaVergine Maria.Le <strong>Suore</strong> <strong>Francescane</strong> <strong>Immacolatine</strong> -ha aggiuntonella sua omelia mons Mainolfi- sono eredi spirituali diquesto tesoro che è Teresa Manganiello, una parabolamariana vissuta con semplicità, concretezza e trasparenzaevangelica. Una parabola lunga 27 anni, dispiegatanella tenace e fervente volontà di farsi santa, passando...per Maria. E noi che pur ci sforziamo di vivere cristianamentecome mai non riusciamo a cambiare ilmondo, a convertire i cuori? Ci manca la fede, la fedevera. Restiamo ora nella vivissima attesa di vedere Teresaascendere agli onori degli altari. Speriamo che questo2009 sia l'anno propizio. “Come sarà? Sarà come nelvostro cuore lo desiderate”-precisava lo stesso don PasqualeMainolfi. Preghiamo come i primi cristiani echiediamo la protezione per la Congregazione.Teresa Manganiello è testimonianza attuale, luminosae gloriosa. Ora, o Teresa guidaci dal Cielo. Tu nonci hai lasciato case ma uno stile di vita eroico . La tuagrande eredità: amare e fare tutto per amore. A noi tuoifigli ripeti: vi lascio il Vangelo, la Croce, l'Altare,l'Immacolata, il Mondo. Grazie.29


M agnificat30Grazie TeresaSuor Lourdes nell'aprile del 2008 mi incaricò di scrivereuna poesia su Teresa Manganiello, nell'occasione midiede anche del materiale dal quale poter trarre spunto.Nel giro di pochi giorni riuscii a scrivere qualcosa. Leggendoe rileggendo, però, mi sembrava troppo poco quelloche ero riuscita a fare. Avrei voluto fare di più e meglio ma lamente ed il cuore non mi suggerivano altro, allora deposi tuttonel cassetto della scrivania pensando di rivedere la cosanel momento in cui mi sarei sentita più ispirata, del resto madreLourdes non aveva neanche stabilito un termine di scadenza.Però, la notte tra l'uno ed il due gennaio 2009 mi apparvein sogno una giovane donna molto bella e sorridentenella quale riconobbi Teresa Manganiello.Nell'aspetto era un po' simile all'immagine ricorrente nellefoto distribuite, il vestito, però, non era lo stesso, avevauna gonna lunga, ma non proprio fin sopra i piedi ed una magliettanon strettamente aderente al corpo con maniche lunghee scollatura che lasciava vedere la pelle del collo, i colorinon li ricordo bene, sicuramente non erano chiari, in testa,poi, non aveva il fazzoletto che si vede dalle immaginette,ma si potevano vedere i capelli castani raccolti così come sinotano dalle stesse. Ciò che, comunque mi colpì fu ilbell'aspetto (ripeto) di una giovane donna con un sorriso chelasciava trasparire gioia. Continuando con il sogno di lì a pocomi trovai al Sagrato ed attraversato il cancello, fatti pochipassi sulla destra vidi un muretto con una specie di fontanadalla quale usciva acqua ed allora presi a lavarmi il volto, lemani e le braccia, ed infine, poco dopo mi trovai nellaChiesa di Sant'Egidio, lì erano in corso festeggiamenti,ma non capii per che cosa, andai a sedermiavanti al primo posto e 1ì ero seduta solo io,dietro di me erano sedute mia madre ed altrepersone, mia madre nel frattempo mi rim-


Grazie Teresaproverò dicendomi che non potevo stare seduta lì,ma io non le diedi ascolto e rimasi lì e notai alcuni cuscinidi raso rosso che capii servivano per qualcosa diimportante ma non sapevo che cosa Quando mi svegliaila prima cosa che mi chiesi fu: "non è che TeresaManganello è stata proclamata Santa?" Poco dopo cominciaia sentirmi in colpa, perché non avevo ancoraportato lo scritto a suor Lourdes. Lasciai trascorrereancora qualche giorno cercando di far chiarezza inme, poi, domenica 11 gennaio 2009 decisi di portarequei pochi versi così come erano a madre Lourdes allaquale raccontai che cosa era successo e la stessam'invitò a mettere tutto su carta.Lucia Ciarcia (Dentecane)ASettembre 2008 mia figlia M.Grazia partivaper il servizio civile internazionale in Albania,ero molto preoccupata visto che moltivolontari trovano difficoltà in questi tempi e l'ho raccomandataalla protezione di Teresa, promettendoche se tutto andrà bene, a fine servizio verrò a ringraziarla.Sabatoscorso mentre percorrevano la stradadi ritorno alla missione con un altro volontario, la loromacchina viene speronata da un Albanese ubriacoa tutta velocità, la loro macchina è rimasta piantatasulla strada come se una forza potente l'avesse incollataall'asfalto, mentre l'investitore è uscito fuori strada.Loro sono rimasti illesi, solo un grande spavento.Quando mia figlia mi ha telefonato comunicandomil'accaduto ho ringraziato subito il Signore permezzo di Teresa, ho visto la sua ombra materna sullavita di mia figlia. Grazie, Grazie, Grazie. Inviatemimateriale per diffondere la figura di Teresa e soprattuttol'immaginetta col rosario al SS. Sacramento.Pace e Bene.Maria Salis(Cagliari)31


M agnificatVita della CongregazioneSr. Doriana BiasiottiL’anno sociale in corso, quale “tempo di grazia” donatoci gratuitamentedal Signore, è caratterizzato da significative tappedi “rifornimento” spirituale promosse per la formazionepermanente.25/26 ottobre 2008Formazione permanente32Il Sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacratae le Società di Vita Apostolica , preg.ma Sr Enrica Rosanna, ciha illustrato la nuova istruzione “Il servizio dell'autorità e l'obbedienza”.Autorità e obbedienza: unico servizio di amore. “Faciamtuam, Domine, requiram”.“La vita consacrata, chiamata a rendere visibili nellaChiesa e nel mondo i tratti caratteristici di Gesù, vergine,povero ed obbediente, fiorisce sul terreno di


Vita della Congregazionequesta ricerca del volto del Signore e della via che porta a Lui(cf. Gv 14,4-6). La persona consacrata testimonia dunquel'impegno, gioioso e insieme laborioso della ricerca assiduadella volontà divina, e per questo sceglie di utilizzare ognimezzo disponibile che la aiuti a conoscerla e la sostenga neldarvi compimento. Qui trova il suo significato anche la comunitàreligiosa, comunione di persone consacrate che professanodi cercare e compiere insieme la volontà di Dio: comunitàdi fratelli o sorelle con diversità di ruoli, ma con lo stessoobiettivo e la medesima passione. Per questo, mentre tutti,nella comunità, sono chiamati a cercare ciò che a Dio piace ead obbedire a Lui, alcuni sono chiamati ad esercitare, in generetemporaneamente, il compito particolare di essere segnodi unità e di guida nella ricerca corale e nel compimento personalee comunitario della volontà di Dio. E' questo il serviziodell'autorità.” (da 'Il Servizio dell'Autorità e l'Obbedienza',Introduzione, pagg. 3 e 4). Nel cammino della vita consacrata,incide significativamente la Parola che si presenta come:voce, volto, casa, strada. Voce di Dio, la cui prima rivelazioneè la Parola creatrice. Il creato è nato da una Parola chevince il nulla e crea l'essere. Volto di Gesù, perché il Verbo diDio si fece carne. Casa . La Parola di Dio ha una sua casa,cioè la Chiesa. Strada. La Parola esce dalla casa per incontrareil popolo. Non è incatenata, ma deve uscire per essere feconda.La ricerca della volontà di Dio si fonda sulla Parola eCristo ne è riferimento e modello.22/23 ; 25/26 novembre 2008Formazione permanenteNel suo intervento, P. Gesualdo ci ha illustrato l'importanzadella vita fraterna, così come ci viene testimoniata dallaprima comunità cristiana: Atti 2,42-48.“Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli aposto-33


M agnificatli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Tutticoloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosain comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne facevaparte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insiemefrequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo ipasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatiadi tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva allacomunità quelli che erano salvati.”La vita fraterna non è una nostra iniziativa, ma è un miracolo. E'anticipo di quello che sarà in Paradiso: la gioia di essere un cuor solo eun' anima sola.Per vivere bene la vita fraterna, lo strumento “indispensabile” è laliturgia accettata, compresa, celebrata. “Stare insieme” è un Sacramento.Siamo testimoni veraci, credibili, continui di Cristo, permezzo dello Spirito Santo.3427, 28 e 29 dicembre 2008Incontro per superiore e neoprofesseNegli incontri per le superiore e per le “juniores”,


Vita della Congregazioneil rev.do P. Raffaele Di Muro ha proposto la riflessione sull'Istruzione il servizio dell'autorità e l'obbedienza secondola prospettiva biblica dei passi evangelici relativi all'Annunciazionee del Ritrovamento al Tempio.Il contributo offertoci dal rev.do P. Di Muro è statosenz'altro un arricchimento spirituale e un' occasione propiziaper cogliere provocazioni e suggerimenti utili per il nostrocammino di formazione permanente.2/5 gennaio 2009Campo scuola invernaleIl caratteristico paesaggio montefuscano, reso ancor piùsuggestivo da un'inaspettata nevicata e dalla poesia dell'atmosferanatalizia, ha fatto da palcoscenico naturale alcampo scuola invernale delle ragazze (dai 14 anni in su) svoltosipresso il convento di S. Egidio (Montefusco - Av) e tenutodalle suore impegnate nella pastorale giovanile. Alcuni momentidi preghiera e di attività ricreativa sono stati vissuti insiemeai frati cappuccini della provincia di Napoli: la visita alpresepe vivente di Perrillo (Bn), la S. Messa con la nativitàanimata dai ragazzi e dalle ragazze partecipanti al camposcuola e della GIFRA di S. Egidio, la tombolata della smorfianapoletana. L'allegria e la gioia dello stare e pregare insiemedurante questi giorni ha lasciato nel cuore delle partecipantiil desiderio di Dio e dell' incontrarsi ancora.35


M agnificat16 febbraio 2009Anniversario del transito del FondatorePadre Lodovico Acernese36Nel ricordare la nascita al Cielo del nostro Fondatore P. L. Acernese,la madre generale Sr. Pasqualina di Donato Savino e molte consorelledi diverse fraternità hanno partecipato all'Adorazione Eucaristicae alla celebrazione della S.Messa svoltesi a Casa Madre. La S.Messa è stata presieduta dal rev.do P. Prov.le dei cappuccini di NapoliP. Leonardo Izzo. Nella sua omelia , il rev.do Provinciale ci ha illustratola figura di padre Lodovico, che come Gesù, è stato segno dellapresenza e dell'amore di Dio, soprattutto per la Chiesa el'Ordine Francescano di quel tempo.L'autenticità della santità di p. Lodovico ci è testimoniatadalla sua fedeltà a Cristo e alla sua vocazione durantei momenti bui e oscuri della prova e della sofferenza,attraversati e superati con l'aiuto della pre-


Vita della Congregazioneghiera, della devozione filiale alla Vergine Immacolata edell'abbandono fiducioso alla volontà di Dio. Dopo la S.Messa, è seguito un momento di agape fraterna.22/28 febbraio 2009Esercizi spiritualiPredicati dal rev.do P. Biagio Bonasso ofm capp.L'incontro con Dio si realizza attraverso tre tappe: la destrutturazione,il deserto, la ricostruzione. Un viaggionell'interiorità per spogliarsi dell'uomo vecchio e rivestirel'uomo nuovo.37


M agnificatDalle nostre CasePriora di Sorrento (Na)La comunità “Oasi Madre della Pace” di Priora di Sorrento èda sempre luogo di profonda spiritualità.Le suore si prodigano con entusiasmo nell'apostolato facendoconoscere Teresa Manganiello in diverse località, chiese e parrocchietra le quali Capo di Sorrento, S. Atanasio, S. Anna. Si innalzanoa Dio preghiere per la sua glorificazione e molti si raccomandano confiducia alla intercessione della serva di Dio. Commovente e raccoltaè la recita del S. Rosario ogni giovedì presso la chiesa diS. Anna dove viene presentata la figura di Teresa e vengonolette delle riflessioni sulla sua vita e spiritualità.Le suore collaborano anche con i frati minori diSorrento e, ultimamente, il 7 novembre, esse hanno38


Vita della Congregazionepartecipato ad una veglia di preghiera organizzata dai fratiaiutando Padre Antonello Arondine nell'animazione. La vegliaha avuto inizio alle ore 22,30 con la processione della Madonnaa cui ha fatto seguito l'esposizione del SS. Sacramento.Vari i simboli hanno caratterizzato la veglia: la Bibbia,l'acqua benedetta, simbolo del battesimo. Al termine dellaveglia le suore hanno distribuito a tutti le “compresse santificanti”poiché insieme a Maria e meditando con Lei i misteridivini, si giunge al Cuore di Gesù.Non ultima tra le varie attività di apostolato l'accoglienzadegli ospiti donando a tutti la possibilità di trascorrere giornisereni e di ritemprare lo spirito. La comunità innalza lodi eringraziamenti al Signore per le edificanti testimonianze lasciateda coloro che trascorrono anche solo qualche giorno inquesta oasi di pace…Montefusco (Av)Incontri di discernimento vocazionale39


M agnificatAvellinoI bambini della Scuola materna “Santa Chiara di Assisi”nella recita di NatalePietradefusi40La comunità di “Casa San Giuseppe” accoglieil Crocifisso delle Stimmate di San Pio da Pietrelcina


Se nel cuore avverti il desiderio di conoscere di più Gesù,di dare senso alla tua vita, lasciati provocare dallesue parole:“Vieni e vedi”.Ti proponiamo degli incontri di formazione cristiana e didiscernimento vocazionale in queste date:18 - 19 aprile e 9 - 10 maggioCampo scuola per ragazze dai 14 anni in poi:1 - 8 agostoCampo scuola per ragazze dagli 11 ai 13 anni:18 - 23 agostoPer prenotazioni e informazioni:Suor Perseverancia BernabeTel. 0825 962103Cell. 340 2402905Suor Doriana BiasiottiTel. 0825 962003


M agnificatDalle MissioniTeresa: messaggera nel mondodal Brasile...I bambini dell’INSA regalano una rosa alla Vergine MariaLe neoprofesse con Sr. Concetta42


Vita della CongregazioneInaugurazione della “Casa di Formazione Pace e Bene” - Alagoiñasdall’India...I bambini della nuova Scuola Materna di Vayalar43


M agnificatdalle Filippine...Ringraziamo il Signore per il dono della fioritura vocazionale nellaMissione delle Filippine. Altre tre sorelle dedicano per sempre eincondizionatamente la loro vita a Dio con la professione perpetua:Suor Mary Ann, suor Mary May, suor Delaila.Nelle mani di suor Avelina Reyes, Superiora della Missione delleFilippine, e davanti alla Chiesa e al popolo di Dio le tre neoprofesseemettono la professione leggendo la formula scritta di proprio pugnosu di una pergamena, esse consegnano totalmente la loro vita alSignore rappresentato dall'autorità e si impegnano a vivere per semprei tre voti di obbedienza, povertà e castità secondo la Regola delTerz'Ordine di S. Francesco e le Costituzioni della Congregazionedelle <strong>Suore</strong> <strong>Francescane</strong> <strong>Immacolatine</strong>.44


Vita della CongregazioneIl momento suggestivo e toccante del rito:la preghiera litanica.Le tre neoprofesse si prostrano a terra mentre tutta laChiesa prega per loro supplicando Dio, la Vergine Maria e iSanti affinché donino la santa perseveranza nel custodire ilproposito di consacrazione.Segue la solenne consacrazione delle neoprofesse con laquale la Chiesa conferma la professione religiosa e prega il Padreceleste che effonda con abbondanza su di lei i doni delloSpirito Santo. Con la preghieradi consacrazione laChiesa pone il sigillo all'offertadelle neoprofesse a nomedi Dio e con l'azione delloSpirito Santo. Come segnoesteriore della perpetua consacrazionea Dio il Ministroconsegna alle neoprofessel'anello simbolo del patto nuzialeche hanno stipulato conCristo Sposo. Sull'anello vi èla scritta Sposa di Cristo.Auguri di santità!45


M agnificatIncontro delle famiglie46Le aspiranti e postulanti in un incontro fraterno


Vita della CongregazioneBataan: Distribuzione dei viveri alle famiglie bisognoseTagaitay Incontro delle neoprofesse sulle orme di Teresa47


I l Santo o gi orno r de l l a P a squapo rti pac e e speranza p er tutti

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!