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RELAZIONE ANNUALE - Salute

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Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeOsservatorio PermanenteOsservatorio della Permanente Programmazione Territorialedella Programmazione Territoriale2010<strong>RELAZIONE</strong> <strong>ANNUALE</strong>SULLO STATO DELLA PIANIFICAZIONE IN LOMBARDIA


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeLa presente relazione è stata redatta dalla Direzione Generale Territorio e Urbanistica, sotto ladirezione di Bruno Mori e la responsabilità organizzativa di Gian Angelo Bravo.Coordinamento generale:Walter CalliniContributi disciplinari:De Luigi Alberto, Federici Maurizio, Dario Fossati, MariaMaggi, Padovan Nadia, Colangelo Paola, Covelli Mario, DalPuppo Donata, De Andrea Silvio, Garbelli Piero,Lampugnani Antonio, Masini Matteo, Norcini Alessandra,Pivotto Antonella, Sacco Antonella, Sala Umberto,Semeraro CarolinaSegreteria di redazione:Penuti CarlaSi ringrazianogli Uffici Tecnici delle Province che hanno fattivamente collaborato all‟interscambio diinformazioni sui dati territoriali di loro competenzala Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatorila Fondazione Lombardia per l‟Ambientel‟Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeINDICEPREMESSA ............................................................................................................................................................................................. 11 ANALISI EX POST DELLA L.R. 12/2005 ................................................................................................................ 21.1 La dinamica legislativa .......................................................................................................................................... 21.2 La rappresentazione della legge: monitoraggio degli adempimenti previsti ................... 72 MONITORAGGIO TERRITORIALE A LIVELLO SOVRAREGIONALE ............................................... 162.1 ESPON – Europian Spatial Planning Observation Network ....................................................... 162.2 Tavolo interregionale “Macro regione Padano-Alpina” ................................................................. 203 MONITORAGGIO DELLA PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ..... 233.1 Il Piano Territoriale Regionale ....................................................................................................................... 233.2 I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale e le altre azioni di livelloprovinciale ................................................................................................................................................................... 293.3 I Piani di Governo del Territorio e le altre azioni di livello comunale ................................ 463.3.1 Monitoraggio della predisposizione dei PGT .................................................................................................. 463.3.2 Monitoraggio sull‟applicazione comunale degli strumenti di programmazione negoziata ....... 673.3.3 Monitoraggio sull‟applicazione comunale della l.r. 13/2009: valutazione degli impatti edelle criticità ................................................................................................................................................................. 743.3.4 Esperienze di pianificazione comunale in Lombardia, a cinque anni dalla l.r. 12/2005 ........... 933.3.4.1 Il Pgt nella L.r. 12/2005: innovazioni e questioni aperte ...................................................................... 983.3.4.2 Buone pratiche ......................................................................................................................................................... 1173.3.4.3 Executive summary................................................................................................................................................ 1714 PRIME CONSIDERAZIONI SULL‟USO E CONSUMO DI SUOLO IN LOMBARDIA .......... 1754.1 Valutazione delle variazioni nell‟uso del suolo tramite il confronto delle banchedati Dusaf 1.1 e Dusaf 2.1 ........................................................................................................................... 1794.2 Sperimentazioni per l‟analisi delle tendenze al consumo di suolo nellapianificazione urbanistica comunale ...................................................................................................... 191ALLEGATI ALLA <strong>RELAZIONE</strong>Allegato 1 - Schede raccolta dati elaborate dagli Uffici Tecnici ProvincialiAllegato 2 - Stato di avanzamento dei PGT al 30.09.2010


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialePREMESSAL‟attività condotta nel corso del 2010 dall‟Osservatorio Permanente della ProgrammazioneTerritoriale si è dispiegata durante tutto l‟arco dell‟anno in sostanziale continuità con ilmetodo, le collaborazioni istituzionali e le tematiche di approfondimento sviluppate nel 2009ed ha prodotto la Relazione Annuale 2010 sullo Stato della Pianificazione inLombardia.Anche nel corso del 2010 l‟Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale, haoperato come strumento di conoscenza e di monitoraggio del funzionamento della leggeregionale 12/2005, nonché di verifica del corretto andamento dell‟attività di pianificazione, inattuazione della nuova legge regionale.Le attività di ricognizione sono state finalizzate infatti: al monitoraggio dell‟applicazione dellenuove normative, alla conoscenza dello stato di attuazione della nuova pianificazione aidiversi livelli territoriali (regionale, provinciale, comunale), all‟approfondimento e analisi dialcuni temi rilevanti che hanno caratterizzato la pianificazione in Lombardia sia dal punto divista delle trasformazioni territoriali (uso e consumo di suolo), sia dal punto di vista dellacultura urbanistica (evoluzione qualitativa dei Piani di Governo del Territorio, evoluzione delrapporto PGT - VAS).Ulteriormente affinata rispetto al 2009 risulta la parte riguardante le considerazioni evalutazioni sui Piani di Governo del Territorio comunali, formulate sulla base di una indaginecampioneeffettuata in collaborazione con Fondazione Lombardia per l‟Ambiente.1


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20101 ANALISI EX POST DELLA L.R. 12/20051.1 La dinamica legislativaNel corso del 2010 è giunta a conclusione un‟ulteriore importante iniziativa legislativa dimodifica della l.r. 12/2005, legge per il governo del territorio.E‟ infatti entrata in vigore la l.r. 5 febbraio 2010, n. 7 “Interventi normativi perl’attuazione della programmazione regionale e di modifica ed integrazione didisposizione legislative – Collegato Ordinamentale 2010”.Di seguito vengono evidenziate le maggiori novità apportate con il provvedimento soprarichiamato.Le modifiche riguardano innanzitutto la proroga dell‟efficacia dei Piani Regolatori Generalicomunali (PRG) fino al 31 marzo 2011 per tutti i Comuni che non hanno ancora un Piano diGoverno del Territorio (PGT) approvato; questi continueranno pertanto ad attuare leprevisioni dello strumento vigente, fatta salva naturalmente l‟applicazione delle misure disalvaguardia del PGT, se e quando adottato. Tuttavia, i Comuni che alla data del 31 marzo2010 non avranno ancora adottato il PGT (esclusi i Comuni interessati dalle opere essenzialidi Expo 2015) non potranno attivare le seguenti procedure:a) Varianti e piani attuativi in variante ai sensi della l.r. 23/1997 (art.25, commi 1 e 8nonies, l.r. 12/2005);b) Piano dei servizi in attuazione del PRG vigente (art.25, comma 1, ultimo periodo, l.r.12/2005);c) Accordi di programma di valenza locale (art.34, D.lgs n. 267/2000);d) Programmi integrati d‟intervento non di rilevanza regionale (art.92, comma 8, l.r.12/2005);e) Varianti di perfezionamento (art.25, comma 1bis, l.r. 12/2005).Rimarranno invece attivabili le procedure di varianti urbanistiche connesse allo Sportello unicoper le attività produttive, alla programmazione negoziale di valenza regionale (sia attraversoAccordi di programma che attraverso PII), nonché le varianti ex l.r. 23/1997 finalizzate alleopere di interesse pubblico, di carattere sanitario, socio-sanitario, assistenziale o sociale.Altre modifiche riguardano la seconda parte della legge (Gestione dei territori) ed inparticolare il Titolo I “Disciplina degli interventi”: per creare le condizioni necessarieall‟integrazione dell‟informazione territoriale (Database topografico) con quella catastale esoprattutto per il loro aggiornamento, sono stati modificati gli articoli 35 (Permesso dicostruire) e 42 (Denuncia di inizio attività). E‟ stato infatti introdotto l‟obbligo, per il titolaredel permesso di costruire o per il progettista (in caso di DIA), di presentare al Comune gli2


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Per ottenere tali obiettivi la Giunta, con questa modifica di legge, definisce linee guida per ladefinizione dei corsi d‟acqua e di misure d‟indirizzo e coordinamento degli enti del sistemaregionale allargato, naturalmente in riferimento alla pianificazione di bacino distrettuale delPo.Art.55bisLa nuova norma individua i sottobacini idrografici lombardi del distretto del fiume Po, come gliambiti territoriali adeguati per il governo delle acque e dei suoli.La Giunta Regionale, nel rispetto del piano di bacino distrettuale, in accordo con i soggettiistituzionali e sociali interessati all‟ambito territoriale, predispone progetti strategici disottobacino idrografico con la finalità di:individuare le priorità d‟intervento per l‟assetto idraulico ed idrogeologico;integrare politiche regionali e locali;raccordarsi con le azioni d‟interesse interregionale;integrare, alla scala di sottobacino, i contenuti relativi alla componente geologica, idrogelogicae sismica degli strumenti di pianificazione territoriale provinciale (PTCP) e comunale (PGT);promuovere un sistema di manutenzione territoriale diffusa con le politiche regionali disviluppo rurale e di forestazione.Infine la Giunta adotta linee guida per la definizione e la caratterizzazione dei progetti, per laregolazione dei processi di condivisione dei soggetti istituzionali e sociali interessati, nonchéper la loro approvazione.Per quanto riguarda il rapporto tra pianificazione di bacino/distretto e progetti strategiciquesti ultimi si configurano sia come proposte da assumere che come strumenti d‟attuazionedei piani di bacino/distretto.E‟ da segnalare inoltre che in attuazione dell‟art.43, comma 2bis, della l.r. 12/2005, cosìcome modificato dalla l.r. 7/2010, le Direzioni Generali Territorio e Urbanistica e Agricolturahanno istituito un fondo regionale da alimentarsi mediante le maggiorazioni dei contributi dicostruzione applicate agli interventi di nuova costruzione che sottraggano superfici agricolenello stato di fatto. Tali interventi sono infatti assoggettati ad una maggiorazione percentualedel contributo di costruzione, determinata dai Comuni entro un minimo dell‟1,5 ed unmassimo del 5 per cento, da destinare obbligatoriamente ad interventi forestali a rilevanzaecologica e di incremento della naturalità.Regione Lombardia aveva a suo tempo, con Deliberazione di Giunta Regionale n. 8757 del22/12/2008 “Linee guida per la maggiorazione del contributo di costruzione per ilfinanziamento di interventi estensivi delle superfici forestali” richiesto ai Comuni d‟individuarele “aree agricole nello stato di fatto” a cui applicare la maggiorazione. In assenza di specifichedeterminazioni comunali in materia si intendono ad oggi valide le aree individuate nello stratoDUSAF 2.0 – Uso del suolo 2005-2007, scaricabili dal geoportale regionale.4


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeIn data 10/02/2010, la Giunta Regionale con Deliberazione n. 11297 ha approvato specifichelinee guida relative all‟applicazione delle disposizioni di cui al comma 2bis e le modalità digestione di un fondo finanziario denominato “Fondo Aree Verdi”, attualmente in fase diavanzata definizione, la cui finalità è sostenere la realizzazione d‟interventi che perseguanoobiettivi di sviluppo territoriale e di salvaguardia e valorizzazione del sistema ruralepaesistico-ambientale,in particolare mediante la valorizzazione dei contesti agricoli, forestali,naturali e paesaggistiche con attenzione al recupero delle aree degradate.Il Fondo sarà alimentato da:a) risorse regionali;b) proventi delle maggiorazioni dei contributi di costruzione derivanti da interventi in areericadenti in:- accordi di programma o programmi integrati d‟intervento di interesse regionale;- Comuni capoluogo di provincia;- Parchi regionali e nazionali;c) proventi delle maggiorazioni che i Comuni non capoluogo di provincia decidano didestinare al fondo.La Regione predisporrà successivamente le modalità e le specifiche tecniche secondo cui ogniAmministrazione dovrà comunicare: le aree agricole nello stato di fatto interessate da interventi che hanno dato titolo allamaggiorazione; le entrate determinate; gli interventi attuati attraverso l‟utilizzo dei suddetti contributi.Nel corso del 2010 è stata emanata un‟ulteriore importante legge regionale in tema digoverno del territorio. E‟ stata infatti pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regionale 2°Supplemento Ordinario al n. 5 del 4 febbraio 2010 la l.r. 2 febbraio 2010, n. 5 “Norme inmateria di valutazione d’impatto ambientale” che andrà a sostituire la vigente l.r.20/1999 adeguando la norma regionale al D.lgs 152/2006 (Codice Ambiente).In sintesi gli elementi principali della nuova normativa sono:conferimento di alcune competenze in materia di VIA/Verifica di assoggettabilità a Province eComuni (a seguito dell‟emanazione del Regolamento attuativo, previsto per l‟inizio dellaprossima legislatura) enti più vicini ai territori interessati;“parallelismo” di competenze tra autorizzazione e valutazione;ruolo di “regia-coordinamento” della VIA rispetto alle altre autorizzazioni ambientali;semplificazione per i progetti delle opere di EXPO 2015;trasparenza e accessibilità agli atti (tracciabili sul web);procedure di controllo su Comuni e Province e potere sostitutivo regionale.5


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Le nuove disposizioni sono vigenti (escluso il conferimento di competenze “legato”all‟emanazione del regolamento attuativo) dal 19 febbraio 2010.Sul sito SILVIA (www.silvia.regione.lombardia.it) nell‟area documentazione saranno adisposizione i facsimile di tutti i moduli necessari per la richiesta di avvio della procedura, aisensi della nuova legge.6


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale1.2 La rappresentazione della legge: monitoraggio degliadempimenti previstiADEMPIMENTI ATTUATIVI DELLA L.R. 12/2005 DI COMPETENZA DELLA REGIONELOMBARDIAAdempimentolegislativoStato dell’adempimentoDGR n. 3838 del 20/12/2006: linee guida di valutazione degli impatti delle grandiinfrastrutture sul sistema rurale(BURL 5 febbraio 2007, n. 6: la DGR nella serie ordinaria, il documento allegatonell‟edizione speciale)DCR n. 352 del 13/03/2007: indirizzi generali per la programmazione urbanisticadel settore commerciale, ai sensi della l.r. n. 14/1999(BURL 2 aprile 2007, n. 14)Definizione di indirizzi dipianificazione atti agarantire processi disviluppo sostenibili(art. 1, comma 3)Ddg (D.G. Qualità dell‟ambiente) 07/05/2007, n. 4517: criteri ed indirizzi tecnicoprogettualiper il miglioramento del rapporto fra infrastrutture stradali ed ambientenaturale(BURL 22 maggio 2007, 1° supplemento straordinario al n. 21)DGR n. 6415 del 27/12/2007: criteri regionali per l‟interconnessione della ReteEcologica Regionale con gli strumenti di programmazione territoriale degli enti locali(BURL 14 gennaio 2008, n. 3)Dds 20/12/2007, n. 16188: linee orientative per l‟incentivazione al riutilizzo dellearee urbane compromesse attraverso la promozione dell‟edilizia sostenibile(BURL 21 gennaio 2008, n. 4)DGR n. 1562 del 22/12/2005: modalità di coordinamento ed integrazione delleinformazioni per lo sviluppo del Sistema Informativo Territoriale Integrato(BURL 16 gennaio 2006, n. 3)Per il 2006:DGR n. 2323 del 05/04/2006: criteri per le misure di sostegno finanziario agli entilocali in attuazione della l.r. n. 12/2005 – allegato D(BURL 18 aprile 2006, n. 16)Definizione delle modalitàdi concertazione epartecipazione nellosviluppo del SIT e dellemodalità di trasmissione deidati(art. 3, comma 3)Dduo 08/06/2006, n. 6451: bando per la produzione di basi cartograficheattraverso Data base topografici(BURL 20 giugno 2006, 1° supplemento straordinario al n. 25)Dduo 10/11/2006, n. 12520: linee guida per la realizzazione degli strumenti del SITintegrato per la pianificazione comunale(BURL 24 novembre 2006, 3° supplemento straordinario al n. 47)Dduo 27/11/2006 n. 13398: approvazione della graduatoria definitiva delledomande relative al bando per “la produzione di basi cartografiche attraverso DataBase Topografico ai sensi della l.r. 12/2005”” – approvato con d.d.u.o.VIII/6451/06(BURL 11 dicembre 2006, n. 50)DGR n. 3879 del 20/12/2006: specifiche tecniche a supporto del SIT(BURL 16 gennaio 2007, 1° supplemento straordinario al n. 3)7


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Per il 2007:DGR n. 4937 del 15/06/2007: definizione dei criteri di finanziamento agli enti localiper lo sviluppo del Data Base Topografico a supporto del SIT integrato(BURL 2 luglio 2007, n. 27)Dduo 26/06/2007, n. 6942: bando per la produzione di basi cartograficheattraverso Data Base Topografici(BURL 9 luglio 2007, n. 28)DGR n. 5174 del 25/07/2007: schema tipo di accordo di partecipazioneall‟infrastruttura per l‟informazione territoriale della Lombardia a supporto del SITintegrato(BURL 6 agosto 2007, n. 32)Dduo 20/11/2007, n. 13954: approvazione della graduatoria definitiva delledomande relative al bando di finanziamento 2007 per “la produzione di basicartografiche attraverso Data Base Topografici” ai sensi della l.r. 12/2005(BURL 4 dicembre 2007, 1° supplemento straordinario al n. 49)Dduo 21/12/2007, n. 16285: linee guida per la realizzazione degli strumenti del SITintegrato per la pianificazione provinciale(BURL 31 gennaio 2008, 2° supplemento straordinario al n. 5)Per il 2008:DGR n. 6650 del 20/02/2008: aggiornamento delle specifiche tecniche a supportodel SIT – sostituiti integralmente i documenti di cui alla DGR n. 3879/2006(BURL 22 aprile 2008, 1° supplemento straordinario al n. 17)DGR n. 7306 del 19/05/2008: finanziamento agli enti locali per lo sviluppo del DataBase Topografico a supporto del SIT integrato(BURL 3 giugno 2008, n. 23)Dduo 03/06/2008, n. 5825: approvazione del bando di finanziamento 2008(BURL 17 giugno 2008, 1° supplemento straordinario al n. 25)[Rettificato con Dduo 08/07/2008, n. 7351, in BURL 21 luglio 2008, n. 30]Dduo 14/10/2008, n. 11321: approvazione del 2° bando di finanziamento 2008(BURL 24 ottobre 2008, 4° supplemento straordinario al n. 43)Per il 2009:DGR n. 9664 del 19/06/2009: finanziamento agli enti locali per lo sviluppo del DataBase Topografico a supporto del SIT integrato(BURL 6 luglio 2009, n. 27)Dduo 08/07/2009, n. 6973: approvazione del bando di finanziamento 2009(BURL 24 luglio 2009, 4° supplemento straordinario al n. 29)Per il 2010:DGR n. 160 del 23/06/2010: finanziamento agli enti locali per lo sviluppo del database topografico a supporto del SIT integrato(BURL 5 luglio 2010, n. 27)Dds 29/07/2010, n. 7571: approvazione del bando di finanziamento 2010(BURL 12 agosto 2010, 2° supplemento straordinario al n. 32)DGR n. 338 del 28/07/2010: atto di indirizzo per l‟aggiornamento del databasetopografico e l‟interscambio con le banche dati catastali(BURL 12 agosto 2010, 2° supplemento straordinario al n. 32)Approvazione degli indirizziDCR n. 351 del 13/03/2007: indirizzi generali per la valutazione di piani e8


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialegenerali per la valutazioneambientale dei piani(art. 4, comma 1)programmi(BURL 2 aprile 2007, n. 14)La proposta della Giunta regionale era stata approvata con DGR n. 1563 del22/12/2005.Ddg 29/12/2006, n. 15728: approvazione del documento “Quadro degli indicatoriper la valutazione ambientale di piani e programmi”(atto interlocutorio)DGR n. 6420 del 27/12/2007: determinazione della procedura per la VAS(BURL 24 gennaio 2008, 2° supplemento straordinario al n. 4)Approvazione degliulteriori adempimenti didisciplina (in particolare:definizione di un sistema diindicatori di qualità)(art. 4, comma 1)DGR n. 7110 del 18/04/2008: Valutazione Ambientale di piani e programmi – VAS– ulteriori adempimenti di disciplina in attuazione dell‟articolo 4 della leggeregionale 11 marzo 2005 n. 12, “Legge per il governo del territorio” e degli“Indirizzi generali per la valutazione ambientale dei piani e programmi “ approvaticon deliberazione di Consiglio regionale il 13 marzo 2007 atti n. VIII/351(Provvedimento n. 2)(BURL 12 maggio 2008, n. 20)DGR n. 8950 del 11/02/2009: modalità per la Valutazione Ambientale dei Pianicomprensoriali di tutela del territorio rurale e di riordino irriguo(BURL 26 febbraio 2009, 2° supplemento straordinario al n. 8)DGR n. 10971 del 30/12/2009: determinazione della procedura di VAS – modifica,integrazione e inclusione di nuovi modelli(BURL 1 febbraio 2010, n. 5)Costituzionedell‟Osservatoriopermanente dellaprogrammazione territoriale(art. 5, sostituito dalla L.R.n. 4/2008)DCR n. 703 del 30/09/2008: costituzione dell‟Osservatorio permanente dellaprogrammazione territoriale, articolo 5 della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12(Legge per il governo del territorio)(BURL 27 ottobre 2008, n. 44)DGR n. 1681 del 29/12/2005: modalità per la pianificazione comunale(BURL 26 gennaio 2006, 2° supplemento straordinario al n. 4)DGR n. 5913 del 21/11/2007: criteri urbanistici per la pianificazione comunale e digestione degli enti locali in materia commerciale ex art. 3 della l.r. n. 14/1999(BURL 3 dicembre 2007, n. 49)Definizione delle modalitàper la pianificazionecomunale(art. 7, comma 2)DGR n. 6053 del 5/12/2007: partecipazione delle Aziende Sanitarie Locali e di ARPAai procedimenti di approvazione dei Piani di Governo del Territorio – indirizzioperativi (l.r. 12/2005)(BURL 17 dicembre 2007, n. 51)DGR n. 8059 del 19/09/2008: criteri per l‟individuazione nei PTCP degli ambitidestinati all‟attività agricola di interesse strategico – allegato 5: modalità e criteriper l‟individuazione delle aree destinate all‟agricoltura nei PGT(BURL 29 settembre 2008, n. 40)DGR n. 8579 del 03/12/2008: criteri di salvaguardia delle infrastrutture per lamobilità e dei territori interessati(BURL 15 dicembre 2008, n. 51)DGR n. 8778 del 22/12/2008: indirizzi di pianificazione per i phone centerDGR n. 10637 del 25/11/2009: indirizzi per i PGT dei Comuni interessati9


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010dall‟aeroporto di MontichiariDefinizione dei contenutidifferenziati per i PGT deiComuni con popolazionecompresa tra 2.001 e15.000abitanti(art. 7, comma 3, sostituitodalla L.R. n. 4/2008)DGR n. 8138 del 01/10/2008: determinazione in merito al Piani di Governo delTerritorio dei comuni con popolazione compresa tra 2001 e 15000 abitanti (art. 7,comma 3, l.r. n. 12/2005)(BURL 13 ottobre 2008, n. 42)Determinazione dei Comuniobbligati a individuare nelpiano dei servizi le aree perl‟edilizia residenzialepubblica(art. 9, comma 1, sostituitodalla L.R. n. 4/2008)DGR n. 7741 del 24/07/2008: approvazione dell‟elenco dei comuni per i quali èobbligatoria l‟individuazione delle aree per l‟edilizia residenziale pubblica, inattuazione dell‟art. 9, comma 1, della legge regionale 11 maggio 2005, n. 12(BURL 4 agosto 2008, n. 32)Determinazione dei criteriper l‟individuazione neiPTCP degli ambiti destinatiall‟attività agricola diinteresse strategico(art. 15, comma 4,modificato dalla L.R. n.4/2008)DGR n. 8059 del 19/09/2008: criteri per la definizione degli ambiti destinatiall‟attività agricola d‟interesse strategico nei Piani Territoriali di Coordinamentoprovinciali (comma 4 dell‟art. 15 della l.r. 12/05)(BURL 29 settembre 2008, n. 40)Determinazione dei criteriper l‟individuazione deicontenuti paesaggistici deiPTCP, fino all‟approvazionedel PTR(art. 15, comma 6,integrato dalla L.R. n.4/2008)DGR n. 6421 del 27/12/2007: criteri ed indirizzi relativi ai contenuti paesaggisticidei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale(BURL 22 gennaio 2008, 1° supplemento straordinario al n. 4)DGR n. 8662 del 12/12/2008: Determinazioni in ordine alla applicazione deicriteri ed indirizzi relativi ai contenuti paesaggistici dei piani territoriali dicoordinamento provinciale di cui alla d.g.r. n. 6421/2007(BURL 22 dicembre 2008, n. 52)DCR n. 951 del 19/01/2010: Approvazione del Piano Territoriale Regionale(BURL 11 febbraio 2010, 3° supplemento straordinario al n. 6)Com.r. 12/02/2010, n. 23:Avviso di approvazione del Piano Territoriale Regionale(BURL 17 febbraio 2010, serie inserzioni e concorsi, n. 7)Approvazione del PTR(art. 21, commi da 1 a 4)Com.r. 15/03/2010, n. 37:Il Piano Territoriale Regionale della Lombardia (2010) - Testo integrato deglielaborati approvati(BURL 30 marzo 2010, 1° supplemento straordinario al n. 13)IterDdg 27/12/2007, n. 16382: formulazione di parere motivato sulla proposta di PianoTerritoriale Regionale e relativo rapporto ambientale(BURL 28 gennaio 2008, n. 5)DGR n. 6447 del 16/01/2008: approvazione di integrazioni ed aggiornamenti delPTPR e trasmissione della proposta di PTR al Consiglio regionale per l‟adozione(BURL 25 marzo 2008, 1° supplemento straordinario al n. 13)DCR n. 874 del 30/07/2009: adozione del Piano Territoriale Regionale10


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale(BURL 25 agosto 2009, 1° supplemento straordinario al n. 34)Aggiornamento del PTRmediante DPEFR(art. 22, comma 1)DCR n. 56 del 28/09/2010: PRS della IX legislatura(BURL 8 ottobre 2010, 3° supplemento straordinario al n. 40)Per il 2006:DGR n. 2323 del 05/04/2006: criteri per le misure di sostegno finanziario agli entilocali in attuazione della l.r. n. 12/2005(BURL 18 aprile 2006, n. 16)Per il 2007:DGR n. 4589 del 18/04/2007: criteri e modalità per l‟erogazione agli enti locali dicontributi per l‟attuazione della l.r. n. 12/2005(BURL 30 aprile 2007, n. 18)DGR n. 4937 del 15/06/2007: definizione dei criteri di finanziamento agli enti localiper lo sviluppo del Data Base Topografico, a supporto del SIT integrato per l‟anno2007(BURL 2 luglio 2007, n. 27)DGR n. 5126 del 18/07/2007: criteri per l‟erogazione di contributi per la formazionedei PGT(BURL 30 luglio 2007, n. 31)Dduo 02/08/2007, n. 8921: bando di finanziamento per la formazione dei PGT(BURL 13 agosto 2007, n. 33)Determinazione di criteri emodalità per l‟erogazione dicontributi a comuni eprovince per la redazionedei rispettivi strumenti dipianificazione(art. 24, comma 2)Dduo 18/10/2007, n. 12122: approvazione della graduatoria(BURL 29 ottobre 2007, n. 44)Per il 2008:DGR n. 7050 del 09/04/2008: determinazioni in merito ai contributi ai Comuni perla formazione dei PGT (l.r. n. 12/2005)(BURL 21 aprile 2008, n. 17)DGR n. 7244 del 08/05/2008: finanziamento alle Province per l‟aggiornamento deiPTCP(BURL 19 maggio 2008, n. 21)Per il 2009:DGR n. 9481 del 20/05/2009: determinazioni in merito ai contributi ai Comuni perla formazione dei PGT(BURL 1 giugno 2009, n. 22)DGR n. 9535 del 27/05/2009: finanziamento alle Province per l‟aggiornamento deiPTCP e per l‟attività di monitoraggio e verifica dei contenuti dei PGT(BURL 8 giugno 2009, n. 23)Per il 2010:DGR n. 11183 del 03/02/2010: finanziamento alle Province per l‟aggiornamento deiPTCP e per l‟attività di monitoraggio e verifica dei contenuti dei PGT(BURL 15 febbraio 2010, n. 7)DGR n. 11364 del 10/02/2010: determinazioni in merito ai contributi ai Comuni perla formazione dei PGT(BURL 22 febbraio 2010, n. 8)Definizione di criteri eDGR n. 9413 del 06/05/2009: Determinazioni in merito alle modalità per11


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010modalità per l‟applicazionedella disciplina restrittivadei PII in variante(art. 25, comma 7,integrato dalla L.R. n.5/2009)l'approvazione dei Programmi Integrati di Intervento in variante, non aventirilevanza regionale, da osservarsi fino all'approvazione dei Piani di Governo delTerritorio(BURL 18 maggio 2009, n. 20)Disposizioni per l‟eserciziodei poteri sostitutiviregionali per l‟avvio delprocedimento diapprovazione del PGT(art. 26, comma 3,sostituito dalla L.R. n.5/2009)DGR n. 9963 del 29/07/2009: Disposizioni per l'esercizio dei poteri sostitutiviregionali per l'avvio del procedimento di approvazione del PGT - Modifica dellad.g.r. n. 41493/99 in materia di criteri, modalità, formazione, gestione earticolazione dell'albo dei commissari ad acta(BURL 10 agosto 2009, n. 32)Definizione di criteri emodalità per la formazione,gestione e articolazionedell‟albo dei commissari adacta(art. 31, comma 2)Resta valida la disciplina definita dalla DGR n. 41493 del 19/02/1999 (BURL 3marzo 1999 /serie inserzioni-concorsi n. 9), come modificata da DGR n. 19905 del16/12/2004(BURL 27 dicembre 2004, n. 53)DGR n. 9963 del 29/07/2009: modifiche alla DGR n. 41493/1999(BURL 10 agosto 2009, n. 32)Definizione di termini emodalità per lapresentazione, da parte deltitolare del permesso dicostruire a seguitodell‟ultimazione dei lavori,degli elaborati diaggiornamento del database topografico e dicertificazione energetica, informa digitale(art. 35, comma 4 bis,introdotto dalla L.R. n.7/2010)DGR n. 338 del 28/07/2010: atto di indirizzo per l‟aggiornamento del databasetopografico e l‟interscambio con le banche dati catastali(BURL 12 agosto 2010, 2° supplemento straordinario al n. 32)Definizione di termini emodalità per lapresentazione, da parte delprogettista a seguitodell‟ultimazione dei lavorioggetto di D.I.A., deglielaborati di aggiornamentodel data base topografico edi certificazione energetica,in forma digitale(art. 42, comma 14,integrato dalla L.R. n.7/2010)DGR n. 338 del 28/07/2010: atto di indirizzo per l‟aggiornamento del databasetopografico e l‟interscambio con le banche dati catastali(BURL 12 agosto 2010, 2° supplemento straordinario al n. 32)Definizione delle linee guidaper l‟applicazione dellamaggiorazione delcontributo di costruzione afronte di nuove edificazionisu suolo liberoDGR n. 8757 del 22/12/2008: linee guida per la maggiorazione del contributo dicostruzione per il finanziamento di interventi estensivi delle superfici forestali (art.43, comma 2 bis, l.r. n. 12/2005)(BURL 12 gennaio 2009, n. 2)Dduo 18/03/2009, n. 2609: Modalità per la segnalazione a Regione Lombardia delle12


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale(art. 43, comma 2 bis,introdotto dalla L.R. n.4/2008)modifiche da apportare allo strato informativo Aree agricole nello stato di fatto(BURL 14 aprile 2009, n. 15)DGR n. 11297 del 10/02/2010: Linee guida relative all'applicazione delledisposizioni di cui al comma 2-bis art. 43 l.r. n. 12/2005 e modalità di gestione delfondo di cui al comma 2 bis 1 art. 43 l.r. n. 12/2005 («Fondo aree verdi»)(BURL 22 febbraio 2010, n. 8)Definizione di criteri eindirizzi per la riduzionedegli oneri diurbanizzazione in relazionea interventi di ediliziabioclimatica o finalizzati alrisparmio energetico(art. 44, comma 18)DGR n. 3951 del 27/12/2006: indirizzi inerenti l‟applicazione di riduzioni degli oneridi urbanizzazione in relazione a interventi di edilizia bioclimatica o finalizzati alrisparmio energetico(BURL 15 gennaio 2007, n. 3)Dds 20/12/2007, n. 16188: linee orientative per l‟incentivazione al riutilizzo dellearee urbane compromesse attraverso la promozione dell‟edilizia sostenibile(BURL 21 gennaio 2008, n. 4)Determinazione del costo dicostruzione per i nuoviedifici(art. 48, comma 1)La norma conferma il meccanismo, in vigore dal 1994, di aggiornamentoautomatico annuale, direttamente ad opera dei ComuniIndividuazione dellemodalità per ladeterminazione ed ilversamento di una sommaper l‟attività svolta, daparte dei comuni che nonprocedono all‟annullamento(art. 50, comma 9)Emanazione di criteri eindirizzi per la definizionedell‟assetto geologico,idrogeologico e sismicocomunale(art. 57, comma 1)DGR n. 1566 del 22/12/2005: criteri ed indirizzi per la definizione della componentegeologica, idrogeologica e sismica del piano di governo del territorio(BURL 19 gennaio 2006, 3° supplemento straordinario al n. 3)DGR n. 7374 del 28/05/2008: aggiornamento dei “Criteri ed indirizzi per ladefinizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano diGoverno del Territorio, in attuazione dell‟art. 57, comma 1, della l.r. 11 marzo2005, n. 12”, approvati con d.g.r. 22 dicembre 2005, n. 8/1566(BURL 12 giugno 2008, 2° supplemento straordinario al n. 24)Emanazione di criteri emodalità attuative perl‟individuazione di aree dadestinare all‟ubicazione dialloggi finalizzati afronteggiare situazioniconseguenti ad eventi dicarattere calamitoso(art. 57, comma 2)Emanazione di criteri eindirizzi per l‟erogazione dicontributi ai comuni e alleprovince per studigeologici, idrogeologici eDGR n. 876 del 20/10/2005: criteri per la concessione ed erogazione di contributi aiComuni e alle Province per gli studi e gli approfondimenti geologici ed idrogeologici(BURL 31 ottobre 2005, n. 44)DGR n. 2323 del 05/04/2006: criteri per le misure di sostegno finanziario agli enti13


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010sismici(art. 58, comma 2)locali – allegato E(BURL 18 aprile 2006, n. 16)DGR n. 4823 del 30/05/2007: contributi ai Comuni e Province per studi eapprofondimenti geologici e idrogeologici(BURL 11 giugno 2007, n. 24)DGR n. 9284 del 08/04/2009: Determinazioni in merito ai criteri di concessionedei contributi a Comuni e Province per studi e approfondimenti geologici eidrogeologici ai sensi della l.r. 12/2005 - Modifica d.g.r. n. 876/2005(BURL 20 aprile 2009, n. 16)sostituisce integralmente i criteri di cui alla DGR n. 876/2005Istituzione dellecommissioni regionali per ibeni paesaggistici(art. 78, comma 1,sostituito dalla L.R. n.4/2008)DGR n. 10725 del 02/12/2009: modalità di istituzione delle commissioni(BURL 14 dicembre 2009, n. 50)Per il 2006:DGR n. 2323 del 05/04/2006: criteri per le misure di sostegno finanziario aglienti locali – allegato C(BURL 18 aprile 2006, n. 16)Erogazione agli enti localied agli enti gestori dellearee regionali protette dicontributi per lacostituzione di idoneestrutture tecniche e perl‟esercizio delle funzionipaesaggistiche(art. 79, comma 1, lett. b,modificata dalla L.R. n.4/2008)Per il 2007:DGR n. 4822 del 30/05/2007: contributi agli enti locali ed agli enti gestori dellearee regionali protette per la costituzione di strutture tecniche idoneeall‟esercizio delle funzioni paesaggistiche loro attribuite(BURL 11 giugno 2007, n. 24)Per il 2008:DGR n. 7641 del 11/07/2008: determinazioni in materia di costituzione diidonee strutture tecniche per l‟esercizio delle funzioni paesaggistiche degli EntiLocali ed Enti Gestori delle aree protette (art. 79, l.r. n. 12/2005)(BURL 21 luglio 2008, n. 30)Per il 2009:DGR n. 9964 del 29/07/2009: Modalità per il sostegno finanziario degli Entilocali e degli Enti gestori delle aree regionali protette per l'esercizio dellefunzioni paesaggistiche loro attribuite(BURL 10 agosto 2009, n. 32), modificata con DGR n. 10173 del 16/09/2009 (BURL28 settembre 2009, n. 39)Per il 2010:DGR n. 11372 del 10/02/2010: Determinazioni in merito alle modalità per ilsostegno finanziario degli Enti locali e degli Enti gestori delle aree regionaliprotette per l'esercizio delle funzioni paesaggistiche loro attribuite(BURL 22 febbraio 2010, n. 8)Approvazione dei criteri perl‟esercizio delle funzioniamministrative inerenti adopere idrauliche realizzatedagli enti locali(art. 80, comma 4)DGR n. 2121 del 15/03/2006: criteri e procedure per l‟esercizio delle funzioniamministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici(BURL 31 marzo 2006, 3° supplemento straordinario al n. 13)14


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeApprovazione dei criteri perl‟esercizio delle funzioniamministrative in materiadi tutela dei benipaesaggistici(art. 84, comma 1)DGR n. 2121 del 15/03/2006: criteri e procedure per l‟esercizio delle funzioniamministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici(BURL 31 marzo 2006, 3° supplemento straordinario al n. 13)Approvazione dei criteri perl‟adeguamento alledisposizioni del Codice delPaesaggio (D.lgs. 63/2008)DGR n. 8/7977 del 6/08/2008: determinazioni in merito alla verifica dellasussistenza dei requisiti di organizzazione e di competenza tecnico-scientifica perl‟esercizio delle funzioni paesaggistiche (art. 146, c. 6 del d.lgs. n. 42/2004)(BURL 18 agosto 2008, n. 34)Supporto agli enti locali inmateria di tutela dei benipaesaggistici(art. 85, comma 1)DGR n. 2121 del 15/03/2006: criteri e procedure per l‟esercizio delle funzioniamministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici(BURL 31 marzo 2006, 3° supplemento straordinario al n. 13)Definizione dei criteri diapplicazione delledisposizioni per lasalvaguardia dei tracciatidelle infrastrutture per lamobilità, a integrazionedella deliberazione didefinizione delle modalitàper la pianificazionecomunale ex art. 7, comma2(art. 102 bis, comma 4,introdotto dalla L.R. n.4/2008)DGR n. 8579 del 3/12/2008: determinazioni in merito alla salvaguardia delleinfrastrutture per la mobilità e dei territori interessati (art. 102-bis, l.r. 12/2005)(BURL 15 dicembre 2009, n. 51)15


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20102 MONITORAGGIO TERRITORIALE A LIVELLO SOVRAREGIONALE2.1 ESPON – Europian Spatial Planning Observation NetworkESPON è la struttura europea volta a sviluppare analisi territoriali tematiche e trasversalifinalizzate alla migliore attuazione delle politiche europee territoriali nello spazio nazionale,regionale e d‟area vasta dell‟Unione Europea.Il Programma, gestito dal Ministero degli Interni del Lussemburgo, ha l‟obiettivo fondamentaledi aumentare la conoscenza e la coesione delle strutture territoriali europee e di rilevare gliimpatti che le politiche adottate hanno ai vari livelli dell‟Unione Europea allargata.La prima fase di costituzione si è concretizzata nel periodo di Programmazione 2000-2006 nelprogramma ESPON 2006, nato per iniziativa della commissione Europea e degli stati membri,che cofinanziano i progetti.Sebbene non sempre i risultati proposti dall‟Osservatorio siano esaustivi e completamentecondivisi dagli stati membri, risulta di notevole interesse il tentativo di lettura integrata delletematiche, compiuto nell‟ambito di ESPON 2006, che proseguirà le sue attività diarricchimento della conoscenza territoriale a livello europeo attraverso il programma ESPON2007-2013.I progetti ESPON rappresentano la concreta occasione di partecipare in prima persona alleattività di ricerca che la Comunità Europea offre. Le macro aree di interesse e i diversiapprocci di ricerca fanno sì che tali progetti vengano suddivisi in 5 priorità così studiate:Priorità 1: "Ricerca applicata sullo sviluppo territoriale, competitività e coesione"Priorità 2: "Analisi concordata basata sulla domanda dell'utente"Priorità 3: "Piattaforma scientifica e strumenti"Priorità 4: "Capitalizzazione, proprietà e partecipazione"Priorità 5: "Assistenza tecnica, supporto analitico e comunicazione"La priorità 1 ha l‟obiettivo di incrementare la conoscenza relativa alla complessità dellosviluppo territoriale europeo. Le informazioni costantemente aggiornate aiutano adidentificare potenziali sinergie e/o conflitti delle politiche sui differenti territori. L‟analisiintegrata dei diversi temi aumenta la consapevolezza degli Amministratori che potrannorispondere più efficacemente ai cambiamenti in atto e cogliere le nuove opportunità disviluppo.Gli studi sugli impatti territoriali facilitano inoltre la miglior comprensione delle relazionicausa/effetto che implicano le scelte intraprese sui diversi livelli territoriali. Lo sviluppo di una16


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialemetodologia sufficientemente elaborata consente poi la valutazione ex-ante degli impatti chele scelte politiche determinano su un determinato territorio.La ricerca è strutturata secondo tre macro aree: (1) Sviluppo territoriale e competenzeregionali, territori urbani e rurali (2) Cooperazione territoriale (3) Impatto territoriale dellepolitiche dell‟Unione Europea.I risultati della ricerca forniscono un quadro della posizione della Regione Lombardiaall‟interno del territorio europeo.Sono state individuate alcune tavole, selezionate dagli studi condotti dal 2005 al 2009,relative allo sviluppo demografico in Europa da cui è possibile estrapolare il posizionamentodella Regione Lombardia nel più ampio contesto Europeo.Incremento demografico e popolazione stimata al 203017


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Incremento demografico in regioni urbane e extra-urbane 2001-200518


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Scenario - Prospettive demografiche. Età media19


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale2.2 Tavolo interregionale “Macro regione Padano-Alpina”A partire dall‟esigenza di rinnovare gli strumenti di pianificazione territoriale e di attivare unconfronto aperto sui temi dello sviluppo territoriale sostenibile, le regioni e le provinceautonome dell‟area padano-alpina hanno costruito con un percorso pluriennale un luogo diconfronto stabile, denominato Tavolo Interregionale per lo sviluppo territoriale sostenibile delbacino padano-alpino.Il Tavolo Interregionale si è insediato a seguito della sottoscrizione, nel febbraio del 2007,della Carta di Venezia da parte degli Assessori delle Regioni Emilia Romagna, Friuli VeneziaGiulia, Lombardia, Piemonte e Veneto e delle Province Autonome di Trento e Bolzano allequali si sono aggiunte nel prosieguo dell'attività del tavolo anche le Regioni Liguria e Valled'Aosta, avviando un'occasione per un proficuo scambio di esperienze nel campo dellapianificazione territoriale e per la costruzione e la condivisione di visioni comuni relative alcapitale territoriale e socio economico delle regioni interessate.Dal 2007 gli impegni definiti a Venezia sono stati implementati attraverso la redazione didocumenti di intenti, condivisi a Milano nel 2007 e Verona nel 2008, e l‟attività di tavoli dilavoro tecnico; nei tre anni di attività del Tavolo i rappresentanti delle Regioni e Provinceautonome si sono incontrati regolarmente (20 incontri effettuati), condividendo strumenti emetodi di lavoro e sviluppando un linguaggio comune che ha facilitato i rapportiinteristituzionali e superato le differenze organizzative delle rispettive amministrazioni.L‟attività del Tavolo è stata presentata durante un momento di pubblico confronto durante ilForum PA 2010 a Roma, quale esempio di buona pratica nelle azioni di cooperazione econfronto tra istituzioni.Il Tavolo ha stabilito un sistema di dialogo permanente tra le istituzioni regionali e delleProvince autonome coinvolte, in merito a diversi temi di rilievo per la pianificazione deiterritori e ha promosso molteplici azioni:- lo scambio di conoscenze sulle politiche territoriali e di “buone pratiche” nello sviluppo diazioni e strumenti di pianificazione territoriale;- lo sviluppo di visioni condivise che sono state recepite nei documenti di pianificazioneregionali;- l‟attivazione di sinergie per progetti di cooperazione europea che partono dalriconoscimento di bisogni condivisi;- la promozione di tavoli di confronto relativi al tema delle risorse idriche, delle retiecologiche, dei nodi infrastrutturali.Il Tavolo ha predisposto alcuni elaborati cartografici di “vision” dell‟area padano-alpina chesono stati inseriti nei Piani Territoriali delle diverse regioni, incluso quello lombardo.20


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 201021


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale22


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20103 MONITORAGGIO DELLA PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONETERRITORIALE3.1 Il Piano Territoriale RegionaleCon l‟approvazione il 19 gennaio 2010 del Piano Territoriale Regionale (DCR n. 951/2010),Regione Lombardia si è dotata del principale strumento di programmazione delle politiche perla salvaguardia e lo sviluppo del territorio della Lombardia.Strumento di supporto all‟attività di governance territoriale regionale, il PTR è l‟espressione dilungo ed intenso percorso – processo avviato formalmente nel dicembre 2005 (già nel 2002sono state intraprese azioni per la costruzione metodologica dello strumento), adottato il 30luglio 2009 con DCR n. 874 e diventato efficace per il territorio lombardo dal 17 febbraio2010.Quadro di riferimento per le scelte territoriali degli Enti Locali e dei diversi attori coinvolti,strumento di dialogo tra le regioni confinanti, amministrazione centrale e l‟Unione Europea,multidisciplinare per impostazione, il Piano è uno strumento dinamico di raccordo per gestiree programmare nella sussidiarietà le trasformazioni territoriali.Gli elaborati costitutivi del Piano Territoriale Regionale, integrati a seguito della DCR del19/01/2010, n.951, sono stati pubblicati sul BURL n. 13 del 30 marzo 2010, 1° SupplementoStraordinario, e sono consultabili e scaricabili dalla sezione Elaborati del PTR all‟indirizzo:www.territorio.regione.lombardia.it.La struttura del PTRStrumento di natura strategica e operativa, il PTR è strutturato in sezioni, elaborati autonomie al contempo interdipendenti, e si caratterizza per una forte integrazione tra politiche,obiettivi e strumenti operativi che si articola ai diversi livelli di pianificazione.Dinamico per concezione, il Piano ha una natura “incrementale” ovvero i suoi contenuti, unnucleo iniziale, vengono integrati con successivi aggiornamenti così come previsto dalla legge12/2005.Sono sei le sezioni in cui il Piano è articolato:PresentazioneLa Presentazione è l'elaborato propedeutico e introduttivo alle sezioni del PTR e illustra ipresupposti normativi del Piano, la struttura, il percorso di costruzione e l'approccio adottato.Fornisce inoltre uno schema di lettura (Mappa del PTR) per identificare facilmente glielementi di interesse e delinea alcuni canali di lettura (normativo, tematico e per soggetti) perorientarsi nel Piano.23


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeDocumento di PianoIl Documento di Piano è l'elaborato di collegamento tra le sezioni del PTR, definisce gliobiettivi di sviluppo socio economico della Lombardia individuando i 3 macro-obiettivi (principiispiratori dell'azione di Piano con diretto riferimento alle strategie individuate a livello europeoe nell‟ambito della programmazione regionale generale) e 24 obiettivi di Piano.Obiettivi del PTR1Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l‟innovazione, lo sviluppo dellaconoscenza e la sua diffusione: in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l‟impatto della produzionesull‟ambiente nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi) nell‟uso delle risorse e nella produzione di energia e nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura dellaprevenzione del rischio2Favorire le relazioni di lungo e di breve raggio, tra i territori della Lombardia e tra il territorio regionale el‟esterno, intervenendo sulle reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali(sistema delle fiere, sistema delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione allasostenibilità ambientale e all‟integrazione paesaggistica3Assicurare, a tutti i territori della regione e a tutti i cittadini, l‟accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità,attraverso una pianificazione integrata delle reti della mobilità, tecnologiche, distributive, culturali, dellaformazione, sanitarie, energetiche e dei servizi4 Perseguire l‟efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazioneintegrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio5Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell‟abitare nella sua accezione estensiva di spaziofisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmentequalificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso: la promozione della qualità architettonica degli interventi la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici il recupero delle aree degradate la riqualificazione dei quartieri di ERP l‟integrazione funzionale il riequilibrio tra aree marginali e centrali la promozione di processi partecipativi6Porre le condizioni per un‟offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, ilcommercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare eriducendo il ricorso all‟utilizzo di suolo libero7 Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell‟ambiente, la prevenzione e ilcontenimento dell‟inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico24


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20108Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sullaprevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico,derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sullapianificazione e sull‟utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque9 Assicurare l‟equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientaliderivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio10Promuovere l‟offerta integrata di funzioni turistico-ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorseambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo noninvasivoPromuovere un sistema produttivo di eccellenza attraverso:11il rilancio del sistema agroalimentare come fattore di produzione ma anche come settore turistico,privilegiando le modalità di coltura a basso impatto e una fruizione turistica sostenibileil miglioramento della competitività del sistema industriale tramite la concentrazione delle risorse su areee obiettivi strategici, privilegiando i settori a basso impatto ambientalelo sviluppo del sistema fieristico con attenzione alla sostenibilità12 Valorizzare il ruolo di Milano quale punto di forza del sistema economico, culturale e dell‟innovazione e comecompetitore a livello globale13Realizzare, per il contenimento della diffusione urbana, un sistema policentrico di centralità urbanecompatte ponendo attenzione al rapporto tra centri urbani e aree meno dense, alla valorizzazione dei piccolicentri come strumenti di presidio del territorio, al miglioramento del sistema infrastrutturale, attraversoazioni che controllino l‟utilizzo estensivo di suolo14Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraversoun attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, dirinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat15Supportare gli Enti Locali nell‟attività di programmazione e promuovere la sperimentazione e la qualitàprogrammatica e progettuale, in modo che sia garantito il perseguimento della sostenibilità della crescitanella programmazione e nella progettazione a tutti i livelli di governo16Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dellosviluppo attraverso l‟utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l‟efficienzanei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle areedismesse, il riutilizzo dei rifiuti17Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, lariduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell‟inquinamento delle acque, acustico,dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata18Favorire la graduale trasformazione dei comportamenti, anche individuali, e degli approcci culturali verso unutilizzo razionale e sostenibile di ogni risorsa, l‟attenzione ai temi ambientali e della biodiversità,paesaggistici e culturali, la fruizione turistica sostenibile, attraverso azioni di educazione nelle scuole, diformazione degli operatori e di sensibilizzazione dell‟opinione pubblica25


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale19Valorizzare in forma integrata il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema deipatrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, forestale e agroalimentare e il riconoscimentodel loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l‟identità della Lombardia20Promuovere l‟integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppoeconomico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degliimpatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati21Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosamitigazione degli impatti, assumendo l‟agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale edi valorizzazione del territorio22Responsabilizzare la collettività e promuovere l‟innovazione di prodotto e di processo al fine di minimizzarel‟impatto delle attività antropiche sia legate alla produzione (attività agricola, industriale, commerciale) chealla vita quotidiana (mobilità, residenza, turismo)23 Gestire con modalità istituzionali cooperative le funzioni e le complessità dei sistemi transregionaliattraverso il miglioramento della cooperazione24 Rafforzare il ruolo di “Motore Europeo” della Lombardia, garantendo le condizioni per la competitività difunzioni e di contesti regionali fortiGli obiettivi sono per tutti i soggetti coinvolti a vario livello nel governo del territorio, unriferimento centrale da condividere per la valutazione dei propri strumenti programmatori eoperativi.Gli obiettivi, con contestuale definizione delle relative linee d‟azione, sono declinati nelcontesto territoriale regionale sulla base dell'individuazione di sistemi territoriali consideraticome chiave di lettura del sistema relazionale a geometria variabile ed integrata, che si attivae si riconosce spazialmente nel territorio: Sistema Metropolitano, Sistema della Montagna,Sistema Pedemontano, Sistema dei Laghi, Sistema della Pianura Irrigua, Sistema del FiumePo e Grandi Fiumi di Pianura.Il Documento di Piano definisce le linee orientative dell'assetto del territorio regionaleidentificando gli elementi di potenziale sviluppo e di fragilità che si ritiene indispensabilegovernare per il perseguimento degli obiettivi.La definizione degli orientamenti è costruita in riferimento agli obiettivi prioritari di interesseregionale, identificati ai sensi dell'art.19, comma 2 lett. b della legge 12/2005: poli di svilupporegionale, le zone di preservazione e salvaguardia ambientale e infrastrutture prioritarie.Il Documento di Piano determina effetti diretti e indiretti la cui efficacia, in relazione alperseguimento degli obiettivi, è valutata attraverso il sistema di monitoraggio.In relazione ai disposti di cui all'art. 20 della l.r. 12/2005, il Documento di Piano evidenziapuntualmente alcuni elementi del PTR che hanno effetti diretti in particolare:26


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010gli obiettivi prioritari di interesse regionale;i Piani Territoriali Regionali d'Area.Il Documento di Piano identifica infine gli Strumenti Operativi che il PTR individua perperseguire i propri obiettivi.Piano Paesaggistico RegionaleIl Piano Paesaggistico Regionale è una sezione specifica del PTR che ha una propria unitarietàe identità.In applicazione dell‟art. 19 della l.r. 12/2005, il Piano Territoriale Regionale ha natura edeffetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi del Dlgs. n. 42/2004 e pertanto lo stesso PTRrecepisce consolida e aggiorna il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente inLombardia dal 2001, integrandone e adeguandone contenuti descrittivi e normativi econfermandone impianto generale e finalità di tutela.Le indicazioni regionali di tutela dei paesaggi di Lombardia, nel quadro del PTR, consolidano erafforzano le scelte già operate dal PTPR pre-vigente in merito all‟attenzione paesaggisticaestesa a tutto il territorio e all‟integrazione delle politiche per il paesaggio negli strumenti dipianificazione urbanistica e territoriale, ricercando nuove correlazioni anche con altrepianificazioni di settore, in particolare con quelle di difesa del suolo, ambientali einfrastrutturali.Le misure di indirizzo e prescrittività paesaggistica si sviluppano in stretta e reciprocarelazione con le priorità del PTR al fine di salvaguardare e valorizzare gli ambiti e i sistemi dimaggiore rilevanza regionale: laghi, fiumi, navigli, rete irrigua e di bonifica, montagna, centrie nuclei storici, geositi, siti UNESCO, percorsi e luoghi di valore panoramico e di fruizione delpaesaggio.Strumenti operativiLa sezione raccoglie gli Strumenti Operativi che Regione Lombardia dispone per perseguire gliobiettivi proposti nel documento di piano.Per alcuni strumenti, l'efficacia nell'applicazione discende da specifici atti di approvazione,indipendentemente dal loro riconoscimento da parte del Piano; tuttavia l'inserimento esplicitoall'interno del PTR ne chiarisce il ruolo nel perseguimento degli obiettivi di piano e rendeimmediatamente evidente la connessione rispetto agli altri strumenti di pianificazione (PGT ePTCP).Nella predisposizione degli strumenti di pianificazione è fondamentale l'attenta valutazione deicontenuti dei diversi strumenti proposti. Pertanto, per facilitarne la lettura, nella sezione vienesempre evidenziato: il legame con gli obiettivi di PTR;27


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialegli ambiti tematici di riferimento;i sistemi territoriali di contesto;nonché la presenza di indicazioni dirette che devono essere recepite nella redazione diPGT e PTCP, fatto salvo che tutti gli strumenti hanno uno specifico riferimento e attinenzacon l'assetto del territorio.Sezioni tematicheLe sezioni tematiche del Piano approfondiscono invece alcuni tematismi che necessitano ditrattazioni e indagini specifiche: elementi, riflessioni e spunti che, pur non avendo immediatae diretta cogenza, offrono l'opportunità di fornire chiavi di lettura e interpretazione deifenomeni omogenee tra i diversi soggetti istituzionali e non.Tra i temi indagati: competitività, corridoi europei, difesa del suolo, sistema delle conoscenze.La trattazione separata di questi tematismi permette al Piano di conservare una certa agilitàsenza precludere l'opportunità di affrontare i contenuti con il necessario dettaglio.Tra gli elaborati, l‟Atlante di Lombardia è una raccolta di immagini, con mappe selezionate eorganizzate a seconda del “livello di zoom”, che si ritengono rappresentative dellecaratteristiche peculiari lombarde. L‟Atlante ha la finalità di rappresentare la realtà regionalenel contesto europeo ed italiano, la Lombardia così come emerge dai piani e dalle politichesettoriali nonché permettere approfondimenti su ambiti territoriali oggetto di specificointeresse, dando spazio anche alle pianificazioni provinciali.Valutazione ambientale - VASLa sezione accoglie gli elaborati inerenti la Valutazione Ambientale del Piano.Il Rapporto Ambientale è il principale documento di riferimento che definisce il percorsometodologico procedurale di valutazione, individua gli strumenti per la partecipazione e lacomunicazione, e analizza il contesto ambientale lombardo attraverso la descrizione deisingoli fattori ambientali, con particolare riferimento ai sistemi territoriali del PTR.Il metodo di lavoro adottato è stato finalizzato all'integrazione delle considerazioni dicarattere ambientale, accanto e allo stesso livello di dettaglio di quelle economiche e sociali,allo scopo di garantire la sostenibilità delle scelte di piano. A tale scopo si sono definitiobiettivi di piano in coerenza con il quadro normativo e programmatico esistente, individuatedelle alternative ragionevoli di sviluppo, verificate la coerenza interna tra obiettivi, lineed'azione e indicatori e creato un efficiente sistema di valutazione e di monitoraggio di piano.Il Rapporto Ambientale è corredato da vari allegati inerenti i contributi forniti dallapartecipazione, gli indicatori di contesto ambientale e le fonti delle informazioni.Una trasposizione dei principali contenuti del Rapporto Ambientale in un linguaggio nontecnico è contenuta nella Sintesi non tecnica.28


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20103.2 I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale e le altre azionidi livello provincialeLa legge regionale 12/2005 agli artt. 15, 16, 17 e 18 disciplina compiutamente i PianiTerritoriali di Coordinamento Provinciale determinandone contenuti, procedure diapprovazione ed effetti sul territorio, in particolare individuando gli aspetti di efficaciaprescrittiva e prevalente sulle previsioni dei Piani di Governo del Territorio comunali. Conl‟emanazione della legge regionale 14 marzo 2008, n. 4, che ha introdotto importantimodifiche e integrazioni alla l.r. 12/2005 anche in riferimento agli articoli che disciplinano iPiani Provinciali, si è aperta un‟ulteriore stagione di adeguamento dei PTCP alle disposizionilegislative.Nelle tabelle seguenti viene evidenziato sinotticamente il processo di attivazione deglistrumenti provinciali di governo del territorio.29


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSTATO DELLA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE – SITUAZIONE ANTE L.R. 12/2005ProvinceAdozionedel PTCPda parte delConsiglio ProvincialeEspressione del parereregionale a’sensi dell’art.3,comma 34, l.r. 1/2000Approvazionedel PTCPda parte del ConsiglioProvincialePubblicazionesul B.U.R.L.della definitiva approvazionedel PTCPBergamoDeliberazionen. 61 del 07/09/2003DGR n.VII/15717del 18/1220/03Deliberazionen. 40 del 22/04/2004Serie Inserzionin. 31 del 28/07/2004BresciaDeliberazionen.41 del 03/11/2003DGR n. VII/16201del 30/01/2004Deliberazionen. 22 del 21/04/2004Serie Inserzionin. 52 del 22/12/2004ComoCremonaDeliberazionen. 04 del 16/01/2002DGR n. VII/11267del 25/11/2002Deliberazionen. 95 del 09/07/2003Serie Inserzionin. 42 del 15/10/2003LeccoDeliberazionen. 76 del 15/092003DGR N. VII/16036del 16/01/2004Deliberazionen. 16 del 04/03/2004Serie Inserzionin. 14 del 31/03/2004LodiDeliberazionen. 27 del 21/04/2004DGR n. VII/19801del 10/12/2004MantovaDeliberazionen. 28 del 24/09/2001DGR n. VII/8702del 09/04/2002Deliberazionen. 61 del 28/11/2002Serie Inserzionin. 05 del 29/01/2003MilanoDeliberazionen. 27 del 05/09/2002DGR n. VII/12404del 14/03/2003Deliberazionen. 55 del 14/10/2003Serie Inserzionin. 45 del 05/11/2003PaviaDeliberazionen. 50 del 13/09/2002DGR n. VII/13038del 16/05/2003Deliberazionen. 53 del 07/11/2003Serie Inserzionin. 53 del 31/12/2003SondrioVarese30


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010STATO DELLA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE AL 2007ProvinceAdozionedel PTCPda parte delConsiglioProvincialeVerifica regionalea’ sensi dell’art.17,l.r.12/2005Approvazionedel PTCPda parte delConsiglioProvincialePubblicazionesul B.U.R.L.della definitivaapprovazione del PTCPAtto di avvio delprocedimento diadeguamento del PTCPvigente allal.r. 12/2005Atto approvativo delleprime azioni diadeguamento del PTCPBergamoBresciaDeliberazionedi Giunta Provincialen. 111 del 23/03/2006Deliberazionedi Consiglio Provinciale n.23del 29/06/2006ComoDeliberazionen.68 del 25/10/2005D.G.R. n.VIII/2950del 12/07/2006Deliberazionen. 59 del 02/08/2006Serie Inserzionin. 38 del 20/09/2006CremonaLeccoLodiMantovaMilanoPaviaSondrioVareseDeliberazionen. 54 del20/10/2006Deliberazionen. 33 del15/06/2006D.G.R. n.VIII/3950del 27/12/2006Deliberazionen. 30 del 18/07/2005Deliberazionen. 27 del 11/04/2007Serie Inserzionin. 06 del 08/02/2006Serie Inserzionin. 18 del 02/05/2007Deliberazionedi Consiglio Provinciale n. 38del 29/03/2006Deliberazionedi Giunta Provincialen. 76 del 29/03/2006Deliberazionedi Giunta Provincialen. 101 del 21/06/2006Deliberazionedi Giunta Provincialen. 256 del 03/10/2005Deliberazionedi Giunta Provincialen. 884 del 16/11/2005Deliberazionedi Giunta Provincialen. 69 del 01/03/2006Deliberazionedi Giunta Provincialen. 162 del 08/08/2007Deliberazionedi Giunta Provincialen. 282 del 14/12/2006Deliberazionedi Giunta Provincialen. 26 del 13/07/200631


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSTATO DELLA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE AL 2008ProvinceAdozione da partedel ConsiglioProvinciale del PTCPEspressione parereregionaleApprovazione daparte del ConsiglioProvincialePubblicazione DeliberaConsiglio Provincialesul B.U.R.L.Delibera di avvioprocedimento diadeguamento delPTCPDelibera di adozione diadeguamento del PTCP alla l.r.12/05BergamoDeliberazionen. 61 del 17/09/03DGR n. VII/15717 del18/12/03Deliberazionen. 40 del 22/04/04Serie inserzionin. 31 del 28/07/04n. 111 del 23/03/2006BresciaDeliberazionen. 41 del 03/11/03DGR n. VII/16201 del30/01/04Deliberazionen. 22 del 21/04/04Serie inserzionin. 52 del 22/12/04n. 109 del 07/03/2006ComoCremonaLeccoDeliberazionen. 68 del 25/10/05Deliberazionen. 4 del 16/01/02Deliberazionen. 76 del15/09/03Deliberazionen. 2950 del 12/07/06DGR n. VII/11267 del25/11/02DGR n. VII/16036 del16/01/04Deliberazionen. 59/53993 del02/08/06Deliberazionen. 95 del 9/07/03Deliberazionen. 16 del 04/03/04Serie inserzionin. 38 del 20/09/06Serie inserzionin. 42 del 15/10/03Serie inserzionin. 14 del 31/03/04Piano adeguato alla l.r.12/2005n. 38 del 29/03/2006n. 76 del 29/03/2006D. Consiglio Provinciale divariante al PTCP n. 72 del 28maggio 2008. Trasmesso in R.L.per verifica il 16/7/08D. Consiglio Provinciale diadeguamento del PTCP n. 49 del24 luglio 2008. Trasmesso in R.L.per verifica il 16/7/08LodiDeliberazionen. 27 del 21/04/04DGR n.VII/19801del 10/12/04Deliberazionen. 30 del 18/07/05Serie inserzionin. 6 del 08/02/06n. 101 del 21/06/2006MantovaDeliberazionen. 28 del 24/09/01DGR n, VII/8702 del9/04/02Deliberazionen. 61 del 28/11/02Serie inserzionin. 5 del 29/01/03n.256/05 del03/10/2005MilanoPaviaDeliberazionen. 27 del 25/09/02Deliberazionen. 50 del 13/09/02DGR n. VII/12404del 14/03/03DGR n. VII/13038 del16/05/03Deliberazionen. 55 del 14/10/03Deliberazionen. 53/33382 del7/11/03Serie inserzionin. 45 del 05/11/03Serie inserzionin. 53 del 31/12/03n.884/05 del16/11/2005.n. 69 del 01/03/2006SondrioDeliberazionen. 54 del 20/10/06VareseDeliberazionen. 33 del 15/06/06DGR n. VIII/3950 del27/12/06Deliberazionen. 27 del 11/04/07Serie inserzionin. 18 del 02/05/07Piano adeguato alla l.r.12/200532


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010STATO DELLA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE AL 2009ProvinceBergamoBresciaComoCremonaLeccoLodiMantovaMilanoAdozione delConsiglioProvincialedel PTCPDeliberazionen. 61 del17/09/03Deliberazionen. 41 del03/11/03Deliberazionen. 68 del25/10/05Deliberazionen. 4 del16/01/02Deliberazionen. 76del15/09/03Deliberazionen. 27 del21/04/04Deliberazionen. 28 del24/09/01Deliberazionen. 27 del25/09/02EspressioneparereregionaleDGR n.VII/15717 del18/12/03DGR n.VII/16201 del30/01/04Deliberazionen. 2950 del12/07/06DGR n.VII/11267 del25/11/02DGR n.VII/16036 del16/01/04DGR n.VII/19801del 10/12/04DGR n.VII/8702 del9/04/02DGR n.VII/12404del 14/03/03Approvazione delConsiglioProvincialeDeliberazionen. 40 del 22/04/04Deliberazionen. 22 del 21/04/04Deliberazionen. 59/53993 del02/08/06Deliberazionen. 95 del 9/07/03Deliberazionen. 16 del 04/03/04Deliberazionen. 30 del 18/07/05Deliberazionen. 61 del 28/11/02Deliberazionen. 55 del 14/10/03PubblicazioneDelibera ConsiglioProvinciale sulB.U.R.L.Serie inserzionin. 31 del 28/07/04Serie inserzionin. 52 del 22/12/04Serie inserzionin. 38 del 20/09/06Serie inserzionin. 42 del 15/10/03Serie inserzionin. 14 del 31/03/04Serie inserzionin. 6 del 08/02/06Serie inserzionin. 5 del 29/01/03Serie inserzionin. 45 del 05/11/03Delibera di avvioprocedimento diadeguamento del PTCPalla l.r. 12/05n. 111 del 23/03/2006n. 109 del 07/03/2006n. 38 del 29/03/2006n. 76 del 29/03/2006n. 101 del 21/06/2006n. 256/05 del03/10/2005Riavv. osserv. al PTCPDCP n.608 del 28/7/09pubb. BURL 34 del 26/81. D. di adozione di adeg.del PTCP alla l.r. 12/052. D.G.R. di Verifica3. D.C.P. di approv. PTCP adeguato alla l.r.12/051. D. C. P. di variante al PTCP n. 14 del 31/03/092. Verifica regionale con DGR n.10284 del 7/10/091. D. C. P. di variante al PTCP n. 72 del 28/5/2008.2. Verifica regionale con DGR n.8406 del 12/11/083. D.C.P. di approv. PTCP n. 66 del 8/4/09 pubb.BURL n.20 del 20/5/091. D.C.P. di adeguamento PTCP n. 49 del 24 /7/08.2. Verifica regionale con DGR n.8577 del 3/12/083. D.C.P. di approv. PTCP n. 7 del 23e24/3/09 pubb.BURL n.20 del 20/5/091. D. C. P. di variante al PTCP n. 8 del 06/04/20091. D. C. P. di variante al PTCP n. 23 del 26/05/20092. Verifica regionale con DGR n.10635 del 25/11/09MonzaPaviaSondrioVareseDeliberazionen. 50 del13/09/02Deliberazionen. 29 del20/04/09Deliberazionen. 33 del15/06/06DGR n.VII/13038 del16/05/03DGR n.VIII/3950 del27/12/06Deliberazionen. 53/33382 del7/11/03Deliberazionen. 27 del 11/04/07Serie inserzionin. 53 del 31/12/03Serie inserzionin. 18 del 02/05/07n. 69 del 01/03/20061. D.C.P. di adozione al PTCP n. 29 del 20/04/092. Verifica regionale con DGR n. 10424 del 2/11/0933


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSTATO DELLA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE AL 2010ProvinceBergamoAdozione delConsiglioProvincialedel PTCPDeliberazionen. 61 del17/09/03EspressioneparereregionaleDGR n.VII/15717 del18/12/03Approvazione delConsiglioProvincialeDeliberazionen. 40 del 22/04/04PubblicazioneDelibera ConsiglioProvinciale sulB.U.R.L.Serie inserzionin. 31 del 28/07/04Delibera di avvioprocedimento diadeguamento del PTCPalla l.r. 12/05n. 111 del 23/03/20061. D. di adozione di adeg.del PTCP alla l.r. 12/052. D.G.R. di Verifica3. D.C.P. di approv. PTCP adeguato alla l.r.12/05BresciaDeliberazionen. 41 del03/11/03DGR n.VII/16201 del30/01/04Deliberazionen. 22 del 21/04/04Serie inserzionin. 52 del 22/12/04n. 109 del 07/03/20061. D. C. P. di variante al PTCP n. 14 del 31/03/09.2. Verifica regionale con DGR n.10284 del 7/10/09ComoCremonaLeccoLodiMantovaMilanoDeliberazionen. 68 del25/10/05Deliberazionen. 4 del16/01/02Deliberazionen. 76del15/09/03Deliberazionen. 27 del21/04/04Deliberazionen. 28 del24/09/01Deliberazionen. 27 del25/09/02DGR n.VII/11267 del25/11/02DGR n.VII/16036 del16/01/04DGR n.VII/19801del 10/12/04DGR n.VII/8702 del9/04/02DGR n.VII/12404del 14/03/03Deliberazionen. 95 del 9/07/03Deliberazionen. 16 del 04/03/04Deliberazionen. 30 del 18/07/05Deliberazionen. 61 del 28/11/02Deliberazionen. 55 del 14/10/03Serie inserzionin. 42 del 15/10/03Serie inserzionin. 14 del 31/03/04Serie inserzionin. 6 del 08/02/06Serie inserzionin. 5 del 29/01/03Serie inserzionin. 45 del 05/11/03n. 38 del 29/03/2006n. 76 del 29/03/2006n. 101 del 21/06/2006n. 256/05 del03/10/2005Riavv. osserv. al PTCPDCP n.608 del 28/7/09pubb. BURL 34 del 26/82. Verifica regionale con DGR n.2950 del 12/07/063. D.C.P. di approv. PTCP n. 59/53993 del 2/8/06pubb. BURL n.38 del 20/09/061. D. C. P. di variante al PTCP n. 72 del 28/5/2008.2. Verifica regionale con DGR n.8406 del 12/11/083. D.C.P. di approv. PTCP n. 66 del 8/4/09 pubb. BURLn.20 del 20/5/091. D.C.P. di adeguamento PTCP n. 49 del 24 /7/08.2. Verifica regionale con DGR n.8577 del 3/12/083. D.C.P. di approv. PTCP n. 7 del 23e24/3/09 pubb.BURL n.20 del 20/5/091. D. C. P. di variante al PTCP n. 8 del 06/04/20091. D. C. P. di variante al PTCP n. 23 del 26/05/2009.2. Verifica regionale con DGR n.10635 del 25/11/093. D.C.P. di approv. PTCP n. 3 del 08/02/2010 pubb.BURL n.14 del 7/4/2010MonzaPaviaSondrioVareseDeliberazionen. 50 del13/09/02Deliberazionen. 29 del20/04/09Deliberazionen. 33 del15/06/06DGR n.VII/13038 del16/05/03Deliberazionen. 53/33382 del7/11/03Serie inserzionin. 53 del 31/12/03n. 69 del 01/03/20062. Verifica regionale con DGR n. 10424 del 2/11/093. D.C.P. di approv. PTCP n. 4 DEL 25 /01/2010 pubb.BURL n.14 del 7/4/20102. Verifica regionale con DGR n. 3950 del 27/12/063. D.C.P. di approv. PTCP n. 27 DEL 11/04/07 pubb.BURL n.18 del 02/05/200734


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Al fine di monitorare efficacemente l‟evoluzione della pianificazione provinciale, gli ufficitecnici delle Province sono stati chiamati a partecipare direttamente allo sviluppo delle attivitàdell‟Osservatorio Permanente della Pianificazione Territoriale, sulla base di una “schedaraccolta dati” appositamente predisposta.La scheda é strutturata in tre sezioni: la prima é rivolta a monitorare specificamentel‟avanzamento delle attività relative all‟adeguamento dei PTCP ai disposti della l.r. 12/2005 (inprospettiva futura, con un‟attenzione particolare al monitoraggio degli aspetti significativirispetto al perseguimento nei PTCP degli obiettivi generali enunciati dal Piano TerritorialeRegionale).In questa sezione vengono anche monitorate le esperienze compiute o avviate diprogrammazione/pianificazione di area vasta a livello provinciale.La sezione contiene inoltre un campo dove evidenziare le principali criticità riscontrate nellavalutazione provinciale dei PGT, rispetto al grado di recepimento degli obiettivi/indirizzi/criteriindividuati a livello provinciale.La seconda sezione riguarda il monitoraggio dell‟azione provinciale nell‟ambito della proceduradi approvazione dei PGT e richiede la restituzione di elementi di conoscenza sia di tipoquantitativo che qualitativo.L‟ultima sezione riguarda la possibilità, da parte delle province, di segnalare particolariproblematiche emergenti a livello provinciale e connotate da un‟importante componented‟impatto territoriale, suscettibili di essere indagate in modo estensivo con un monitoraggio alivello regionale.Di seguito si riporta un quadro sintetico che delinea il processo di adeguamento dei PTCP inatto, per quanto riguarda l‟attività svolta nel corso degli anni 2009 - 2010, per ciascunaProvincia:Provincia di Bergamo:Con riferimento agli “Indirizzi operativi per l'adeguamento del PTCP vigente alla l.r. 12/2005”(approvati con deliberazione della Giunta provinciale n. 560 del 23 ottobre 2008), le attivitàinerenti l‟adeguamento del PTCP si sono concentrate sullo sviluppo del tema individuato comeprioritario: la definizione degli ambiti destinati all‟attività agricola di interesse strategico.In particolare nel secondo semestre 2009, è stata predisposta una prima proposta - nonancora formalizzata - di criteri per l‟individuazione degli ambiti agricoli, a cura del consulenteincaricato con il supporto degli uffici provinciali.35


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeProvincia di Brescia:Con deliberazione di Consiglio Provinciale n. 14 del 31 marzo 2009 è stata adottata lavariante di adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, alla leggeregionale per il governo del territorio n. 12/2005. Il Piano adottato è stato pubblicato sulBURL n° 27, Serie Inserzioni, in data 8 luglio 2009.Provincia di Como:Il PTCP della Provincia di Como è conforme ai disposti della l.r. 12/2005.La Provincia di Como persegue gli obiettivi strategici definiti dal PTCP in relazione:- all‟assetto idrogeologico e la difesa del suolo;- alla tutela dell'ambiente e la valorizzazione degli ecosistemi;- alla costruzione della rete ecologica del PTCP per la conservazione delle biodiversità;- alla sostenibilità dei sistemi insediativi mediante la riduzione del consumo di suolo;- alla definizione dei Centri urbani aventi funzioni di rilevanza sovra comunale;- all‟assetto della rete infrastrutturale della mobilità;- al consolidamento del posizionamento strategico della Provincia di Como nel sistemaeconomico globale;- all‟introduzione della perequazione territoriale;- alla costruzione di un nuovo modello di “governance” urbana.Tali obiettivi sono coerenti con gli indirizzi contenuti nel PTR.E‟ in corso l‟attività di monitoraggio del PTCP ed è in fase di avvio la precisazione all‟internodella rete ecologica definita dal PTCP degli ambiti agricoli di interesse strategico di cui all‟art.15 della l.r. 12/2005.Provincia di Cremona:Il PTCP della provincia di Cremona, adeguato alla l.r. 12/2005, è stato approvato con DCPn°66 dell‟8 aprile 2009 e pubblicato sul BURL n° 20, Serie Inserzioni, in data 20 maggio 2009.Di seguito vengono evidenziati gli aspetti più significativi con cui il PTCP persegue gli obiettivienunciati dal PTR.- Sistema insediativo: razionalizzare il sistema dei servizi di area vasta;- Sistema infrastrutturale: favorire lo spostamento modale verso il trasporto pubblico esostenere l‟adozione di forme alternative di mobilità;- Sistema ambientale: valorizzare i centri storici e gli edifici di interesse storico-culturale;- Sistema rurale: miglioramento della competitività del settore agro-forestale finalizzato almantenimento delle aziende sul territorio tramite azioni di ristrutturazione aziendale epromozione dell‟innovazione e tramite azioni volte a migliorare la qualità della produzione;- Gestione dei rischi territoriali: contenere il rischio alluvionale, industriale e sismico;- Sistema insediativo: orientare la localizzazione delle espansioni insediative verso zone a36


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010maggiore compatibilità ambientale e sviluppare indicazioni per la localizzazione delle areeproduttive di interesse sovracomunale;- Sistema infrastrutturale: armonizzare le infrastrutture con le polarità insediative;- Obiettivi strategici PTCP: orientare la localizzazione delle nuove infrastrutture verso zone amaggiore compatibilità ambientale e razionalizzare la nuove infrastrutture con quelleesistenti al fine di ridurre i consumi di suolo e contenere la frammentazione territoriale;- Sistema ambientale: tutelare le aree agricole dalle espansioni insediative; tutelare laqualità del suolo agricolo; realizzare la rete ecologica provinciale; tutelare il sistema dellearee protette e degli ambiti di rilevanza paesaggistica;- Sistema rurale: miglioramento della competitività del settore agro-forestale finalizzato almantenimento delle aziende sul territorio tramite azioni di ristrutturazione aziendale epromozione dell‟innovazione e tramite azioni volte a migliorare la qualità della produzione.Provincia di Lecco:Il PTCP della provincia di Lecco è stato adeguato alla l.r. 12/2005 ed è definitivamente entratoin vigore il 20 maggio 2009, data in cui è avvenuta la pubblicazione sul BURL dell‟avviso diapprovazione definitiva della variante (BURL n° 20, Serie Inserzioni, in data 20 maggio 2009).In particolare del PTR è stato approfondito il piano paesaggistico. Il PTCP di Lecco haintrodotto nelle norme di attuazione il titolo VII “La dimensione paesaggistica del PTCP” el‟Allegato 2 alle norme stesse che forniscono indirizzi alla pianificazione comunale per la tuteladel paesaggio. Inoltre il piano è corredato di un ulteriore documento, il “Quadro di riferimentopaesaggistico provinciale e indirizzi di tutela” del PTCP, contente specifici indirizzi eorientamenti progettuali per la pianificazione comunale. Il documento contiene infine unospecifico capitolo dedicato a “Degrado, compromissione e rischio paesaggistico”.Provincia di Lodi:Il processo di adeguamento del PTCP vigente ai disposti della l.r. 12/2005 è attualmente incorso. Si evidenziano le necessità di approfondire, in quanto problematiche emergenti dallaspecificità territoriale provinciale, i seguenti temi: EXPO 2015, Indirizzi di governo dellalogistica, Indirizzi di governo per l‟attivazione di impianti di energia da fonti rinnovabili suaree libere.Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale si pone comunque l‟obiettivo generale digovernare la pressione insediativa alimentata dalla vicinanza dell‟area metropolitanamilanese, al fine di mantenere l‟equilibrio e l‟identità della Provincia, limitando l‟espansionedell‟urbanizzato, ovvero contenendo e razionalizzando il consumo della risorsa suoloattraverso la promozione di un “uso qualificato” del suolo agricolo.I Macro-Obiettivi, individuati ed interrelati al processo di VAS, dell‟Adeguando PTCP sono:1. Promuovere e rafforzare il sistema territoriale come sistema reticolare e di relazioni;2. Garantire la qualità dell‟abitare, contenere il consumo di suolo e compattare la formaurbana;37


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale3. Razionalizzare il sistema della mobilità;4. Promuovere la difesa e la valorizzazione degli spazi rurali e delle attività agricole;5. Valorizzare il sistema turistico;6. Sostenibilità delle risorse energetiche e integrazione nel paesaggio degli impianti diproduzione energetica.Il percorso di costruzione del PTCP è stato consolidato secondo il seguente quadro di Azioniprioritarie:AZIONE UNO - Obiettivi PTR e PTPR – Azioni strategiche provinciali e interprovinciali;AZIONE DUE - Sistema della Conoscenza – Sistema Informativo Territoriale – SIT;AZIONE TRE - Valutazione Ambientale Strategica – VAS;AZIONE QUATTRO - Approfondimento degli obiettivi e dei contenuti di Piano e delle lineed‟azione a partire dalle tematiche sovracomunali di competenzaprovinciale;AZIONE CINQUE - Ambiti Agricoli;AZIONE SEI - Progetto di Valorizzazione.Provincia di Mantova:La variante al PTCP, in adeguamento alla l.r. 12/2005 è stata approvata dal ConsiglioProvinciale con deliberazione n°3 in data 8 febbraio 2010.Provincia di Milano:L‟ Amministrazione Provinciale ha riavviato, con deliberazione di Giunta n. 606 del 28/7/2009(avviso BURL n. 34 del 26/8/2009), il procedimento di adeguamento del PTCP vigente alla l.r.12/2005 e la contestuale procedura di valutazione ambientale strategica che accompagna eintegra l‟elaborazione del Piano provvedendo alla valutazione degli effetti sull'ambientederivanti dall‟attuazione del Piano, così come disposto dall‟articolo 4 della l.r. 12/2005 inottemperanza alle disposizioni della Direttiva comunitaria n.42 del 2001.In seguito alla consultazione preventiva (scadenza 12 ottobre 2009) sono state raccolte leesigenze e le proposte emerse da parte di soggetti istituzionali e rappresentanze socialiattinenti le tematiche di interesse e competenza della pianificazione territoriale provinciale econnesse ad interessi di rango provinciale o sovra comunale.Nell‟autunno 2009 è stato inoltre avviato il percorso di informazione e consultazione che hacoinvolto le Amministrazioni Comunali in forma associata. Nello specifico, nei mesi di ottobree novembre 2009 sono stati organizzati nove incontri sul territorio dedicati all‟illustrazionedelle tematiche che saranno oggetto dell‟adeguamento del PTCP e di restituzione della letturadelle specificità locali organizzati nei nove tavoli interistituzionali in cui è attualmentesuddiviso il territorio provinciale in seguito allo scorporo del tavolo dei Comuni della Brianza(Abbiatense-Binaschino, Martesana-Adda, Rhodense, Sud-Est Milano, Castanese, Nord Milano,Legnanese, Magentino, Sud Milano).38


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010La proposta tecnica di adeguamento del PTCP alla l.r. 12/2005 verrà formulata sulla base del“Documento di Linee Guida per l‟adeguamento del PTCP vigente”, elaborato in coerenza conle linee di indirizzo programmatiche assunte dall‟ Amministrazione Provinciale e in seguitoall‟esame delle esigenze e delle proposte pervenute a seguito della consultazione preventiva,tenendo conto anche dei contributi forniti dai Comuni in fase di consultazione.Il Documento di linee guida per l‟adeguamento del PTCP vigente è stato approvato dalConsiglio Provinciale nella seduta del 23 settembre 2010.Nei mesi di giugno e luglio 2010, contestualmente alla presentazione in Giunta Provincialedelle Linee Guida per l‟adeguamento del PTCP vigente, si è svolta una seconda fase diconsultazione con i Comuni sul territorio, che ha coinvolto le Amministrazioni Comunali informa singola e che è stata dedicata alla raccolta di segnalazioni e alcuni primi contributi sulletematiche oggetto dell‟adeguamento del PTCP da parte dei Comuni incontrati.Provincia di Monza e della Brianza:Con deliberazione Giunta provinciale n. 93/2009 del 16/12/2009 Provincia di Monza e dellaBrianza ha avviato il procedimento di redazione del proprio PTCP e della relativa VAS. E‟ incorso la valutazione delle proposte preventive pervenute e delle analisi precedenti effettuate.E‟ in corso di approvazione da parte della G.P. l‟istituzione di un gruppo di lavorointerdirezionale con funzioni consultive e l‟individuazione dell‟Autorità Competente eProcedente. Tale strumento di pianificazione tradurrà a scala provinciale gli obiettivi enunciatidal PTR.Provincia di Pavia:In relazione all‟adeguamento del PTCP è proseguita l‟attività con la presentazione delDocumento di Scoping. Sono in fase di ultimazione, oltre al rapporto ambientale, anche glielaborati del progetto di adeguamento e specificatamente la Carta Urbanistica, la Carta dellePrevisioni di Tutela e Valorizzazione Paesistica e Ambientale, la Carta degli Ambiti Agricoli, laCarta Idrogeologica e della Classificazione Sismica, la Carta Sinottica delle Invarianti.Provincia di Sondrio:Il piano territoriale di coordinamento provinciale è stato definitivamente approvato con gliadeguamenti di legge regionale 12/2005 con atto del Consiglio n°4 del 25 gennaio 2010.L‟efficacia ha avuto decorrenza dalla data di pubblicazione dell‟avviso di approvazione sulBURL, Serie Inserzioni, n°14 del 7 aprile 2010. L‟impostazione generale del PTCP è volta allatutela e valorizzazione del paesaggio provinciale, in cui assume particolare rilevanza il delicatoequilibrio delle risorse idriche, trattato come tema pregnante della politica paesaggisticaprovinciale, in linea con obiettivi ed indicazioni di PTR, nonché di piano paesaggisticoattraverso un‟apposita sezione testuale (Piano di Bilancio Idrico) e nella normativa.39


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeProvincia di Varese:Il PTC della Provincia di Varese è stato approvato con d.c.p. n. 27 dell‟11.04.2007 ed èvigente dal 02.05.2007 a seguito di pubblicazione sul BURL n. 18/2007 dell‟avviso diapprovazione.Il Piano è stato redatto in conformità ai disposti della l.r. 12/2005. È in corso diprogrammazione il suo aggiornamento, per quanto concerne la componente paesaggistica, infunzione del raccordo col PTR; in tale occasione è previsto di affrontare anche il tema dellarevisione delle previsioni inerenti gli ambiti agricoli.L‟insieme dei contributi pervenuti dalle Province permette di affermare che il modello disviluppo territoriale proposto nell‟adeguamento dei vari PTCP, pur nell‟ambito dellediversificate situazioni e specificità territoriali, appare largamente coerente con i principi, gliobiettivi e le indicazioni contenute negli elaborati di Piano Territoriale Regionale approvato dalConsiglio Regionale in data 19 gennaio 2010. I percorsi intrapresi dalle varie Province, leazioni sviluppate e gli step significativi di avanzamento effettuati possono essere approfonditinel dettaglio, verificando i contenuti delle singole schede provinciali che vengono allegate(Allegato 1) alla presente Relazione.I contributi forniti dalle Province permettono di verificare come venga ad assumere semprepiù importanza la pianificazione territoriale provinciale di area vasta che si sviluppa sulla basedei contenuti dei vari strumenti territoriali di coordinamento provinciali e a cui è riconosciutaimportanza fondamentale per un corretto sviluppo del modello insediativo proposto. Larealizzazione concreta di queste esperienze, per quanto in rapida espansione, necessitatuttavia di tempi medio - lunghi e non si possono ad oggi tracciare bilanci significativi sulrisultato delle stesse.Si riportano tuttavia con valore esemplificativo le principali esperienze in atto:Provincia di Bergamo:Con riferimento agli strumenti di pianificazione/programmazione di area vasta, nelnovembre/dicembre 2009 la Provincia di Bergamo ha attivato il Tavolo di coordinamento perIL PROGRAMMA DI SVILUPPO DI ZINGONIAL‟aggregato urbano di Zingonia, progetto urbano degli anni ‟60 realizzato a cavallo deiterritori dei comuni di Ciserano, Verdellino, Boltiere, Osio Sotto e Verdello, in un ambitoterritoriale provinciale strategico sia in termini di accessibilità che per la presenza di centriproduttivi di eccellenza, presenta da tempo gravi problematiche dal punto di vista della40


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010sicurezza, dell‟integrazione sociale, di degrado urbano e delle costruzioni, di carenza diservizi.La Provincia di Bergamo, Presidenza e Assessorato alla Pianificazione territoriale,riconoscendo la necessità di giungere a soluzioni condivise ai problemi sopra riportati, nonchél‟opportunità di programmare uno sviluppo di Zingonia coerente con le peculiarità della zona eche sappia valorizzare la centralità dell‟area in un contesto provinciale che sarà prestointeressato dalla realizzazione di infrastrutture viabilistiche strategiche (quali la Pedemontanacon il casello autostradale e con la Interconnessione alla Brebemi ed alla A4), ha avviatoun‟attività di coordinamento dei Comuni e degli altri soggetti istituzionali coinvolti.La Giunta provinciale con deliberazione n°10 del 18 gennaio 2010 ha approvato lo schema diProtocollo d‟Intesa, primo atto significativo del processo di avanzamento del Programma diSviluppo.Provincia di Cremona:Sono attualmente in corso le seguenti esperienze di programmazione di area vasta:1. Piano d‟Area del medio cremonese dall‟Oglio al Po (comuni interessati: Annicco, Azzanello,Bordolano, Cappella Cantone, Casalbuttano, Casalmorano, Castelleone, Castelvisconti,Corte De‟ Cortesi, Cumignano Sul Naviglio, Formigara, Genivolta, Paderno Ponchielli, SanBassano, Soresina, Trigolo);I comuni fanno parte dell‟area cosiddetta “Terre dei Navigli” (Annicco, Azzanello, CappellaCantone, Casalbuttano, Casalmorano, Castelvisconti, Cumignano S/N, Genivolta, PadernoPonchielli, Soresina, Trigolo) che, come già detto nella precedente scheda di monitoraggiohanno sostenuto un processo di pianificazione intercomunale e di condivisione delle scelte perl‟assetto socio-economico e territoriale, dando vita ad 11 Piani di Governo del TerritorioIntegrati, funzionali a governare le dinamiche sia sovralocali che comunali, in modoomogeneo per tutta l'area.2. Piano Territoriale Strategico della media pianura cremonese (comuni interessati: CappellaDe‟ Picenardi, Cella Dati, Cicognolo, Cingia De‟ Botti, Derovere, Drizzona, Gabbioneta-Binanuova, Gadesco Pieve Delmona, Grontardo, Isola Dovarese, Ostiano, Pescarolo EdUniti, Pessina Cremonese, Piadena, Pieve D‟olmi, Pieve San Giacomo, San Daniele Po,Scandolara Ripa Oglio, Sospiro, Stagno Lombardo, Torre De‟ Picenardi , Vescovato,Volongo);3. PTA regionale CR-BG sull‟ambito interessato dalla BRE-BE-MI (Comuni interessati per laProvincia di Bergamo: Antegnate, Arcene, Arzago d‟Adda, Barbata, Bariano, BrignanoGera d‟Adda, Calcio, Calvenzano, Canonica d‟Adda, Caravaggio, Casirate d‟Adda, CastelRozzone, Cividate al Piano, Cologno al Serio, Comun Nuovo, Cortenuova, Covo, Fara Gerad‟Adda, Fara Olivana, Fontanella, Fornovo San Giovanni, Isso, Lurano, Martinengo, Misanodi Gera d‟Adda, Morengo, Mozzanica, Pagazzano, Pognano, Pontirolo Nuovo, Pumenengo,Romano di Lombardia, Spirano, Torre Pallavicina, Treviglio, Urgnano; per la Provincia41


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeCremona di i Comuni facenti parte del Piano d‟Area dell‟Alto Cremasco, e precisamente:Camisano, Capralba, Casale Cremasco, Castel Gabbiano, Pieranica, Quintano, Sergnano,Torlino Vimercati, Vailate).Provincia di Milano:Piani d‟Area. La Provincia di Milano in collaborazione con i Comuni raggruppati in ambititerritoriali omogenei - denominati “Tavoli Interistituzionali” - e contraddistinti da una chiaraidentificazione culturale, sociale ed economica, ha attivato delle esperienze di copianificazioneper elaborare strumenti di governo delle trasformazioni del territorio di natura volontaristicache approfondiscono e dettagliano a scala locale le indicazioni del PTCP e fornisconoimportanti indicazioni per la pianificazione comunale, denominati Piani d‟Area. Il Piano d‟Areamette a sistema processi, esigenze, aspettative, attraverso l‟adesione partecipata dellecomunità locali al fine di gestire le trasformazioni del territorio in maniera coordinata e agisceparallelamente alla scala sovracomunale e a quella comunale, ricostruendo un quadro diriferimento strategico per la porzione di territorio che indaga ed elaborando un quadropropositivo declinato in progetti, obiettivi e politiche d‟azione individuati sulla base delleproblematiche incontrate, delle possibilità di sviluppo e della visione strategica condivisa dalleamministrazioni coinvolte.Lo stato di attuazione, al 30 giugno 2010, dell‟attività dei Piani d‟area dei Comuni dellaProvincia di Milano è il seguente:Conclusi: Piano d’Area “Martesana Adda”, “Nord Milano”, “Sud-Est Milano”,“Abbiatense-Binaschino” e “Castanese”Enti coinvolti82 ComuniIn fase di conclusione il Piano d’Area “Rhodense”, “Sud Milano”Enti coinvolti28 ComuniAvanzamento elaborazioni: Piani d’Area “Magentino”Enti coinvolti13 ComuniProtocollo d‟intesa tra Provincia di Milano, Milano Metropoli SpA, Navigli s.c.a.r.l. e i Comunidi Bellinzago Lombardo, Bussero, Cassina dè Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Gessate,Gorgonzola, Inzago, Vimodrone. Obiettivo dell'intesa è la costituzione di un tavolo tecnicopermanente per l‟individuazione di progettualità condivise e la ricerca di idonee fonti difinanziamento per la realizzazione di opere e servizi finalizzati alla valorizzazione del sistema42


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Navigli. Il protocollo è stato approvato dal Consiglio Provinciale il 10 giugno 2010 condeliberazione n.23 e in seguito sottoscritto dagli Enti coinvolti.Protocollo d‟intesa tra Provincia di Milano, Milano Metropoli SpA, Navigli s.c.a.r.l., il ParcoAdda Nord e i Comuni di Cassano d‟Adda, Cornate d‟Adda, Paderno d‟Adda, Robbiate, Trezzosull‟Adda, Truccazzano, Vaprio d‟Adda. Obiettivo dell'intesa è la costituzione di un tavolotecnico permanente per l‟individuazione di progettualità condivise e la ricerca di idonee fontidi finanziamento per la realizzazione di opere e servizi finalizzati alla valorizzazione delsistema Navigli. Il protocollo è stato approvato dal Consiglio Provinciale il 10 giugno 2010 condeliberazione n.23 e in seguito sottoscritto dagli Enti coinvolti.43


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeConfronto Province – Comuni: l’attività provinciale di espressione di parere sui PGTI contributi pervenuti dalle Province, relativi al periodo temporale 1 luglio 2009 – 30 giugno2010 fanno emergere l‟intensa attività condotta sui pareri di compatibilità rilasciati ai Comuniin occasione dell‟adozione dei PGT.In effetti nell‟arco temporale considerato risulta che la provincia di Bergamo ha rilasciato 29pareri di compatibilità; la provincia di Brescia 39 pareri; la provincia di Como 18 pareri; laprovincia di Cremona 31 pareri; la provincia di Lecco 11 pareri; la provincia di Lodi 13 pareri;la provincia di Mantova 2 pareri; la provincia di Milano 22 pareri; la provincia di Monza e dellaBrianza 12 pareri; la provincia di Pavia 28 pareri; la provincia di Sondrio 9 pareri e laprovincia di Varese 28 pareri.Dalle informazioni trasmesse a cura degli uffici provinciali risulta inoltre che la percentuale dipareri rilasciati attestanti la completa conformità degli strumenti comunali rispetto alleprescrizioni dei rispettivi PTCP di riferimento, risulta bassissima (meno del 5%), se ne deduceconseguentemente, che la quasi totalità dei pareri provinciali rilasciati, contieneprescrizioni/richieste di riorientamento di strategie / previsioni di piano individuate daglistrumenti comunali.Si può così osservare che le Province, nell‟ambito dell‟attività della verifica di conformità,hanno segnalato sia criticità di carattere legislativo / procedurale, che riferibili a valutazionisull‟uso del suolo e sul modello di progettazione territoriale adottato dai Comuni. Le criticità ditipo legislativo / procedurale si riferiscono alla difficoltà di formulare valutazioni generalipotendo esaminare solo il Documento di Piano anziché l‟intero PGT; oppure le difficoltà diconciliare le tematiche oggetto di possibili prescrizioni aventi carattere prevalente indicatedalla legge, rispetto ad una strutturazione consolidata di prescrizioni, direttive, indirizzi eraccomandazioni presenti, in molti PTCP vigenti.Le criticità riscontrate nelle valutazioni “di merito” sulle scelte territoriali operate dai Comunimirano in generale ad ottenere:- una migliore ricomposizione / riqualificazione delle frange urbane;- una più elevata sensibilità paesaggistica - ambientale;- una più coerente attenzione della rete ecologica;- una più efficace salvaguardia del patrimonio storico e artistico;- una più efficace salvaguardia degli ambiti agricoli;- una più approfondita verifica delle nuove previsioni viabilistiche in relazione alla strutturadel sistema di trasporto pubblico;- una miglior organizzazione delle polarità produttive, con particolare riferimento allarichiesta di apertura di nuovi fronti insediativi;- una più contenuta gestione del tema “consumo di suolo”, ovvero a mantenere, a livellooperativo, un‟impostazione di sviluppo calibrata su un ritmo di crescita di tipo “endogeno”.In tal senso la maggior criticità riscontrata consiste nella gestione individuale talvolta44


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010operata dai Comuni, nel momento in cui recepiscono l‟indicazione come un vincolo e noncome elemento di qualificazione territoriale e di “sostenibilità di lungo periodo”.Nel contempo appare ancora molto consistente l‟attività istruttoria condotta dalle Provincesugli strumenti di programmazione negoziata utilizzati dai Comuni (Programmi Integratid‟Intervento, Sportelli Unici), a dimostrazione di quanta importanza rivestano tuttora questistrumenti nel determinare le trasformazioni territoriali nella nostra Regione.Si rileva, in questo senso, che nel periodo considerato (1 luglio 2009 – 30 giugno 2010) laprovincia di Bergamo ha rilasciato n° 26 pareri per Programmi Integrati d‟Intervento, n° 19pareri per procedure di Sportello Unico; la provincia di Brescia ha rilasciato n° 13 pareri per iProgrammi Integrati d‟Intervento e n° 16 pareri per procedure di Sportello Unico; la provinciadi Como ha rilasciato n° 8 pareri per i Programmi Integrati d‟Intervento e n.11 pareri perprocedure di Sportello Unico; la provincia di Lecco ha rilasciato n° 6 pareri per i ProgrammiIntegrati d‟Intervento e n° 4 pareri per procedure di Sportello Unico; la provincia di Lodi harilasciato n° 3 pareri per i Programmi Integrati d‟Intervento e n° 5 pareri per procedure diSportello Unico; la provincia di Milano ha rilasciato n° 23 pareri per i Programmi Integratid‟Intervento e n° 14 pareri per procedure di Sportello Unico; la provincia di Monza e dellaBrianza ha rilasciato n° 9 pari per i Programmi Integrati d‟ Intervento e n° 4 pareri perprocedure di Sportello Unico; la provincia di Pavia ha rilasciato n° 9 pareri per i ProgrammiIntegrati d‟Intervento e n° 5 pareri per procedure di Sportello Unico; la provincia di Varese harilasciato n° 14 pareri per i Programmi Integrati d‟Intervento e n° 11 pareri per procedure diSportello Unico.45


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale3.3 I Piani di Governo del Territorio e le altre azioni di livellocomunale3.3.1 Monitoraggio della predisposizione dei PGTLe considerazioni di seguito sviluppate si basano sull‟incrocio, operato dagli uffici regionali, deidati provenenti dal Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia, con altre fonti informativequali gli elenchi dei Comuni finanziati dalla Regione per la predisposizione dei PGT, l‟archiviodelle richieste pervenute alla Regione e provenienti dai Comuni di partecipazione alleConsultazioni preliminari / Conferenze / altre iniziative organizzate per la predisposizione deiPGT, gli archivi informatici del SIT e della VAS.Il dato più rilevante che emerge dall‟analisi dell‟ andamento della pianificazione comunalefotografato al 30 settembre 2010 è costituito dal fatto che se da un lato tutti i 1546 Comunilombardi hanno dato formale avvio al procedimento di predisposizione dei PGT, ottemperandopertanto ai disposti dell‟art. 26, comma 3, della l.r. 12/2005 e successive modifiche eintegrazioni, e rendendo pienamente operativi i contenuti innovativi della stessa, dall‟altro ilprocesso che porta all‟approvazione dei nuovi strumenti si dimostra lento e difficoltoso, tantopiù se letto alla luce della scadenza temporale posta dall‟art. 25 della legge stessa (31 marzo2011) per l‟entrata in vigore dei PGT.46


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 201047


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeAccanto al segnale positivo rappresentato dal fatto che nessun Comune risulta “inattivo”rispetto alla redazione del PGT, occorre comunque notare che ha continuato a sussistereanche nel corso del 2010 quella grande differenza numerica tra i Comuni che hanno avviato leprocedure e quelli dove l‟iter ha compiuto gli avanzamenti procedurali significatividell‟adozione prima e dell‟approvazione poi. Segno evidente di come sia ancora lento e nonprivo di criticità il processo di applicazione concreta sul territorio dei nuovi strumenti dipianificazione comunale introdotti dalla l.r. 12/2005.Si riporta, di seguito, la situazione aggiornata al 30 settembre 2010 dei Comuni che hannoavviato, adottato, approvato il PGT, disaggregando il dato a livello provinciale.Situazione avanzamento dei Piani di Governo del Territorioaggiornata al 30 settembre 2010Province Totale Comuni PGT avviati PGT adottati PGT approvatiBG 244 145 (60%) 37 (15%) 62 (25%)BS 206 95 (46%) 33 (16%) 78 (38%)CO 162 107 (66%) 24 (15%) 31 (19%)CR 115 32 (28%) 38 (33%) 45 (39%)LC 90 61 (68%) 10 (11%) 19 (21%)LO 61 33 (54%) 16 (26%) 12 (20%)MN 70 34 (49%) 17 (24%) 19 (27%)MI 134 82 (61%) 16 (12%) 36 (27%)MB 55 25 (45%) 3 (6%) 27 (49%)PV 190 119 (63%) 32 (17%) 39 (20%)SO 78 63 (81%) 10 (13%) 5 (6%)VA 141 92 (65%) 25 (18%) 24 (17%)TOTALE 1546 888 (57%) 261 (17%) 397 (26%)48


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010La tabella seguente che evidenzia i valori assoluti per soglie temporali del processo dipredisposizione dei PGT da parte dei Comuni, mostra come, soprattutto dal 2007 in poi, vi siastata un‟accelerazione significativa del processo relativamente ai Comuni che hanno avviato ilPGT e solo parzialmente rispetto ai Comuni che hanno adottato e approvato il nuovostrumento urbanistico.Evoluzione temporale del processo di approvazione dei PGTdall'entrata in vigore della l.r. 12/2005 al 30.09.2010ANNO AVVII ADOZIONI APPROVAZIONI2006 180 17 32007 332 45 272008 673 131 462009 361 292 1352010 173 186TOTALE 1546 658 39749


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale50


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010PERCENTUALE DEI COMUNI CHE NELLE PROVINCE LOMBARDEHANNO ADOTTATO IL PGT NELLE ANNUALITA’ DAL 2006 al 2010(Rilevazione dal 01.01.2006 al 30.09.2010)(Fonte: Regione Lombardia)51


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale52


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010PERCENTUALE DEI COMUNI CHE NELLE PROVINCE LOMBARDEHANNO APPROVATO IL PGT NELLE ANNUALITA’ DAL 2006 al 2010(Rilevazione dal 01.01.2006 al 31.10.2009)(Fonte: Regione Lombardia)53


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale54


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Per quanto riguarda la distribuzione territoriale dei Comuni che, a tutto il 30 settembre 2010hanno adottato il PGT, in valore assoluto, si evidenziano le province di: Brescia con 111Comuni; Bergamo con 99 Comuni; Cremona con 82 Comuni; Pavia con 71 Comuni; mentre inriferimento alla percentuale di Comuni con PGT adottato rispetto al totale dei Comuniprovinciali, emergono decisamente le Province di: Cremona (71%); Brescia (54%); Mantova(51%); Monza e Brianza (51%); un folto gruppo di province, Bergamo, Como, Lecco, Lodi,Milano, Pavia, Varese si attestano tra il 46% e il 33%; la provincia di Sondrio rimanecaratterizzata dalla percentuale minore (19%).55


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeProvinceComunidelleProvinceComuni che hannoadottato dal 2006 al30.09.2010 il PGTPercentuale dei Comuniche hanno adottato dal2006 al 30.09.2010 ilPGTBERGAMO 244 99 15%BRESCIA 206 111 17%COMO 162 55 8%CREMONA 115 82 13%LECCO 90 30 5%LODI 61 28 4%MANTOVA 70 36 6%MILANO 134 54 8%MONZABRIANZA55 28 4%PAVIA 190 71 11%SONDRIO 78 15 2%VARESE 141 49 7%1546 658 100%ProvinceTotaleComuniComuni che hannoadottato dal 2006 al30.09.2010 il PGTValore percentuale sultotale dei Comuni dellaProvinciaBERGAMO 244 99 40%BRESCIA 206 111 54%COMO 162 55 34%CREMONA 115 82 71%LECCO 90 30 33%LODI 61 28 46%MANTOVA 70 36 51%MILANO 134 54 40%MONZABRIANZA55 28 51%PAVIA 190 71 37%SONDRIO 78 15 19%VARESE 141 49 35%TOTALE 1546 658 43%56


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Per quanto riguarda la distribuzione territoriale dei Comuni che, a tutto il 30 settembre 2010hanno approvato il PGT, in valore assoluto si evidenziano le Province di: Brescia con 78Comuni; Bergamo con 62 Comuni; Cremona con 45 Comuni; Pavia con 39 Comuni; Milanocon 37 Comuni; mentre in riferimento alle percentuali di Comuni con PGT approvato rispettoal totale dei Comuni provinciali emergono le Province di: Monza e Brianza (47%), Cremona(39%); Brescia (38%), Milano (28%); in negativo emerge la Provincia di Sondrio (6%).57


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeProvinceTotaleComuniComuni che hannoapprovato dal 2006 al30.09.2010 il PGTPercentuale dei Comuniche hanno approvato dal2006 al 30.09.2010 il PGTBERGAMO 244 62 16%BRESCIA 206 78 20%COMO 162 31 8%CREMONA 115 45 11%LECCO 90 19 5%LODI 61 12 3%MANTOVA 70 19 5%MILANO 134 37 9%MONZABRIANZA55 26 6%PAVIA 190 39 10%SONDRIO 78 5 1%VARESE 141 24 6%TOTALE 1546 397 100%ProvinceTotaleComuniComuni che hannoapprovato dal 2006 al30.09.2010 il PGTValore percentuale sultotale dei Comuni dellaProvinciaBERGAMO 244 62 25%BRESCIA 206 78 38%COMO 162 31 19%CREMONA 115 45 39%LECCO 90 19 21%LODI 61 12 20%MANTOVA 70 19 27%MILANO 134 37 28%MONZABRIANZA55 26 47%PAVIA 190 39 21%SONDRIO 78 5 6%VARESE 141 24 17%TOTALE 1546 397 26%58


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010PERCENTUALE DEI COMUNI CHE NELLE PROVINCE LOMBARDEHANNO AVVIATO , ADOTTATO E APPROVATO IL PGT(Rilevazione dal 01.01.2006 al 30.09.2010 – Fonte: Regione lombardia)59


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale60


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010EVOLUZIONE TEMPORALE DEI PIANI DI GOVERNO DEL TERRITORIO APPROVATI E ADOTTATI DAI COMUNI LOMBARDI(Rilevazione semestrale da giugno 2007 a settembre 2010 – Fonte: Regione lombardia)61


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialePer quanto riguarda invece il riscontro tra la dimensione demografica dei Comuni el‟avanzamento del processo di predisposizione del PGT si sono individuati, in continuità con ilRapporto 2008 tre tipologie: i Comuni piccoli (al di sotto dei 2000 abitanti), quelli conpopolazione compresa tra i 2001 e 15.000 abitanti e i Comuni di dimensioni consistenti (al disopra dei 15.000 abitanti).Si è ritenuto opportuno adottare questa suddivisione per omogeneità rispetto ai riferimentidimensionali assunti dagli atti di indirizzo regionali che nel frattempo sono stati predisposti. Ineffetti i Comuni al di sotto dei 2000 abitanti trovano i riferimenti pertinenti per lapredisposizione del PGT nell‟art.10 bis della l.r. 12/2005 e successive modificazioni edintegrazioni; i Comuni con popolazione compresa tra 2001 e 15.000 abitanti, devono farriferimento ai criteri allegati alla DGR n°8138/2008, mentre i Comuni al di sopra dei 15.000abitanti trovano indicazioni e modalità operative nel documento allegato alla DGR n°1681/2005e successive integrazioni.I dati riguardanti il processo di avanzamento dei PGT considerando i Comuni per classidemografiche evidenziano una situazione piuttosto omogenea in riferimento al passaggio dell‟adozione (dove si hanno percentuali tra il 44 e il 41% per tutte e tre le categorie) mentre ildato evidenzia divergenze più significative nel passaggio dell‟approvazione, in cui per i Comunicon popolazione superiore a 15.000 abitanti la percentuale è del 28%, per i Comuni tra 2001 e15.000 abitanti è del 31%, mentre per quelli piccoli si attesta al 19%, rimarcando una criticitàgià evidenziata nella Relazione 2009, e rappresentata dalla difficoltà da parte dei piccoliComuni a completare l‟iter approvativo dello strumento urbanistico.62


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 201063


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeComuni per classidemograficheN.ComuniPGT adottatial 30.09.2010Percentualedei PGTadottati al30.09.2010Rapporto tran. comuni ePGT adottatiComuni conpopolazione minoredi 2000 abitanti645 266 41% 41%Comuni conpopolazione tra 2001e 15000 abitanti798 350 53% 44%Comuni conpopolazionemaggiore di 15000abitanti103 42 6% 41%Totale 1546 658 100%64


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Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeComuni per classidemograficheN.ComuniPGT approvatial 31.10.2009Percentualedei PGTapprovati al31.10.2009Rapporto tran. comuni ePGT approvatiComuni conpopolazione minore di2000 abitanti645 121 31% 19%Comuni conpopolazione tra 2001 e15000 abitanti798 247 62% 31%Comuni conpopolazione maggioredi 15000 abitanti103 29 7% 28%Totale 1546 397 100%66


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20103.3.2 Monitoraggio sull’applicazione comunale degli strumenti diprogrammazione negoziataPer quanto riguarda l‟uso da parte dei Comuni degli altri strumenti di pianificazione urbanisticae territoriale, la ricognizione condotta, che ha utilizzato come fonte informativa gli annuncipubblicati attraverso il B.U.R.L., permette di affermare che in questi anni, caratterizzati dallaprogressiva applicazione del nuovo quadro normativo istituito dalla l.r. 12/2005 è avvenutocomunque un importante utilizzo di varianti ai Piani Regolatori Generali (in base all‟art.25 dellal.r. 12/2005 e si tratta esclusivamente di varianti ex l.r. 23/1997), ma con un trendprogressivamente decrescente: ne sono state approvate infatti poco più di 2.100 nel corso del2006, poco meno di 2.000 nel corso del 2007, circa 1.800 nel corso del 2008 e circa 1.300 nelcorso del 2009, circa 540 a tutto il 30 settembre 2010, valori assoluti che comunquedimostrano come l‟uso di questo strumento nel tempo si posizioni su livelli di impiego moltoelevati, anche dopo l‟entrata in vigore della legge, che ne consente l‟uso solo come possibilitàtransitoria in attesa dell‟entrata in vigore dei PGT.I dati elaborati permettono inoltre di rilevare un crescente utilizzo da parte dei Comuni di altristrumenti di pianificazione territoriale, la cui applicazione è consentita dalla l.r. 12/2005sempre nell‟ambito dell‟art.25 e cioè nel periodo temporale transitorio previsto per ilcambiamento degli strumenti di pianificazione generale comunale (dai PRG ai PGT).Per quanto riguarda le trasformazioni territoriali derivanti da procedure di Sportello Unico,risulta infatti che dai 46 casi del 2006 si è passati ai 50 del 2007, ai 137 del 2008, ai 115 del2009, ai 58 del 2010 (periodo gennaio – settembre).Per quanto riguarda invece gli strumenti della Programmazione Negoziata i dati evidenziano ilseguente trend:Programmi Integrati d‟Intervento: 178 nel 2006, 294 nel 2007, 240 nel 2008, 196 nel 2009,71 nel 2010 (periodo gennaio – settembre).Accordi di Programma con ricadute territoriali: 123 nel 2006, 110 nel 2007, 92 nel 2008, 41nel 2009, 13 nel 2010 (periodo gennaio – settembre).67


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSTRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALEUTILIZZATI DAI COMUNI IN LOMBARDIAPERIODO 01/01/2010 – 30/09/2010VARIANTI URBANISTICHE TOTALE 544BG 66BS 100CO 40CR 18LC 37LO 17MN 30MI 60MB 25PV 61SO 30VA 60SPORTELLI UNICI TOTALE 58BG 9BS 14CO 7CR 2LC 1LO 3MN 1MI 4MB 2PV 1SO 6VA 868


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE TERRITORIALEUTILIZZATI DAI COMUNI IN LOMBARDIAPERIODO 01/01/2010 – 30/09/2010PROGRAMMI INTEGRATI DI INTERVENTO TOTALE 71BG 19BS 2CO 4CR 1LC 6LO 1MN 0MI 15MO/BR 1PV 5SO 4VA 13ACCORDI DI PROGRAMMA TOTALE 13BG 0BS 5CO 2CR 0LC 2LO 0MN 0MI 2MO/BR 0PV 1SO 0VA 169


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale70


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Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale3.3.3 Monitoraggio sull’applicazione comunale della l.r. 13/2009:valutazione degli impatti e delle criticitàLa legge regionale n. 13 del 16 luglio 2009 “Azioni straordinarie per lo sviluppo e laqualificazione del patrimonio edilizio e urbanistico” aveva come finalità la massimavalorizzazione e utilizzazione del patrimonio edilizio e urbanistico. In concreto si voleva dare unincentivo al rilancio del settore edilizio, coniugandolo con un miglioramento qualitativo delpatrimonio esistente.Le tipologie di intervento ammissibili erano descritte negli articoli:art. 2. Utilizzo del patrimonio edilizio esistente;art. 3. Facoltà di ampliamento e sostituzione degli edifici esistenti;art. 4. Riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica.La legge prevedeva la possibilità, da parte del Comune, di deliberare su una serie di punti,qualificanti per l‟attuazione della norma, in particolare: sull‟entità della riduzione dell‟onere di urbanizzazione corrispondente agli interventiconsentiti dalla legge. Ovvero sull‟entità del “contributo” che i Comuni erano intenzionati adare al sistema edilizio; all‟individuazione di specifiche aree industriali nei quali erano ammissibili interventi disostituzione di edifici industriali e artigianali esistenti; all‟individuazione di parti del proprio territorio comunale escluse dall‟applicazione dellalegge.Considerato che la legge stabiliva la necessità di un monitoraggio dell‟attuazione, RegioneLombardia ha costituito un sistema di monitoraggio attraverso la predisposizione di una bancadati da alimentare via web da parte dei Comuni.Tale banca dati è costituita da informazioni di due tipi: informazioni relative alle delibere assunte dai Comuni; informazioni relative agli interventi assentiti dai Comuni.A livello generale, si segnala che l‟informazione viene inserita nella banca dati direttamente acura dei Comuni sulla base di un obbligo di legge (art. 6, comma 2), ma senza possibilità daparte di Regione Lombardia di poter rendere tale obbligo effettivamente vincolante. Si deveperciò ritenere che parte dei Comuni non abbia provveduto ad adempiere a questo suo obbligo.Delibere comunaliLa trasmissione delle delibere comunali è stata fatta dal oltre il 58% dei Comuni lombardi. Nelcomplesso un buon esito e una buona copertura del territorio regionale (la sola provincia diPavia è stata sotto il 40%, per tutte le altre province ci sono state percentuali comprese tra il46% di Cremona e il 74% di Monza e Brianza). Questo primo dato ci conferma come la norma74


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010sia stata ben compresa dal territorio e di come le amministrazioni comunali si siano impegnatein materia, producendo delibere articolate di attuazione.Per quanto riguarda la possibilità di escludere parti del territorio comunale dall‟attuazione dellalegge (sostanzialmente a fini di tutelare specifiche aree), si nota che una quantità consistentedi Comuni si è avvalsa di questa possibilità: il 56,5% dei Comuni che hanno deliberato hannoanche usufruito della possibilità di escludere alcune parti del loro territorio.Una percentuale minore, ma sempre cospicua (38,7%), riguarda quei comuni che hannodeterminato specifiche aree industriali nelle quali permettere interventi di sostituzione di edificiindustriali e artigianali.Provincia BG BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA tot.comuni chehannotrasmessola deliberacomuni perprovincia% sul tot.comuni inprovinciacomuni chehannoesclusoaree (art.3,comma 6)% sultotalecomuni chehannocomunicatocomuni chehannoindividuatoareeproduttive(art.3,comma5)% sultotalecomuni chehannocomunicato136 133 111 53 57 30 41 89 45 69 42 96 902244 206 163 115 90 61 55 133 70 190 78 141 154655,7 64,6 68,1 46,1 63,3 49,2 74,5 64,5 67,0 36,3 53,8 68,1 58,379 73 63 25 28 14 28 53 29 35 25 58 51058,1 54,9 56,8 47,2 49,1 46,7 68,3 59,6 64,4 50,7 59,5 60,4 56,562 61 29 26 16 6 22 29 26 19 18 35 34945,6 45,9 26,1 49,1 28,1 20,0 53,7 32,6 57,8 27,5 42,9 36,5 38,775


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeIn merito ai contenuti qualificanti delle delibere, questi erano sostanzialmente di tre tipi:1. individuazione di parti del proprio territorio nelle quali le disposizioni della legge nontrovano applicazione (art. 5, comma 6);2. individuazione di aree a destinazione produttiva nelle quali è ammessa la sostituzione diedifici industriali e artigianali esistenti (art. 3, comma 5):3. quantificazione della riduzione degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione (art.5, comma 4).BG BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VAComuni con areeescluse79 73 63 25 29 14 28 53 29 35 25 58 511% comuni conaree escluserispetto aicomuni chehanno deliberatoComuni con areeindustrialiammesse% comuni conaree industrialiammesserispetto aicomuni chehanno deliberato58,1 54,9 56,8 47,2 50,9 46,7 68,3 59,6 64,4 50,7 59,5 60,4 56,762 61 29 26 16 6 22 29 26 19 18 35 34945,6 45,9 26,1 49,1 28,1 20,0 53,7 32,6 57,8 27,5 42,9 36,5 38,7Come si può notare dalla tabella, la possibilità di esclusione di alcune parti del territoriocomunale è stata utilizzata dalla maggioranza dei comuni (56,7% sul territorio regionale).Indice di una volontà dei Comuni di “tutelare” specifiche aree.Una significativa percentuale dei Comuni, seppure in questo caso una minoranza (38,7% sulterritorio regionale), ha anche deliberato l‟individuazione di aree produttive nelle qualiconsentire l‟applicabilità della legge per la parte relativa alle sostituzioni di edifici produttivi.Per quanto riguarda l‟entità della riduzione dei costi stabilita dai Comuni, si segnala come ilvalore di norma del 30% sia stato modificato dai Comuni, sostituito con un valore mediointorno all‟11%.76


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Tipo di interventoAmpliamento/sostituzione edifici esistenti - Ampliamento di edifici residenziali convolumetria < 1200 metri cubi (Art.3, comma 1, lettera b) )Ampliamento/sostituzione edifici esistenti - Ampliamento di edifici residenziali unibifamiliari(Art.3, comma 1, lettera a) )Ampliamento/sostituzione edifici esistenti - Sostituzione di edifici industriali eartigianali (Art.3, comma 5)Ampliamento/sostituzione edifici esistenti - Sostituzione di edifici non residenziali conedifici residenziali (Art.3, comma 3)Ampliamento/sostituzione edifici esistenti - Sostituzione di edifici parzialmenteresidenziali con edifici residenziali (Art.3, comma 3)Ampliamento/sostituzione edifici esistenti - Sostituzione di edifici residenziali (Art.3,comma 3)Ampliamento/sostituzione edifici esistenti - Sostituzione di edifici residenziali neicentri storici (Art.3, comma 4)Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi di utilizzo di volumetrie edilizie inseminterrato per attivita' economiche ammesse (Art.2, comma 1, lettera b) )Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi di utilizzo di volumetrie edilizie inseminterrato per attivita' professionali (Art.2, comma 1, lettera b) )Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi di utilizzo di volumetrie edilizie inseminterrato per destinazioni accessorie alla residenza (Art.2, comma 1, lettera b) )Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi di utilizzo di volumetrie e superficiedilizie a destinazione residenziale (Art.2, comma 1, lettera a) )Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi di utilizzo di volumetrie e superficiedilizie destinate ad altre funzioni ammesse (Art.2, comma 1, lettera a) )Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi in aree agricole per destinazioniresidenziali (Art.2, comma 2)Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi in aree agricole per destinazioniricettive non alberghiere (Art.2, comma 2)Utilizzo patrimonio edilizio esistente - Interventi in aree agricole per uffici e attivita'di servizio compatibili (Art.2, comma 2)media11,311,912,210,810,611,213,611,011,011,811,811,011,510,610,977


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeInterventi assentitiIn merito agli interventi assentiti, la prima cosa che salta all‟occhio è lo scarso numero deglistessi. 189 interventi censiti su tutta la regione sono effettivamente pochi, anche tenendoconto del fatto che si tratta solo di una parte di quelli effettivamente assentiti, in quanto esistesenz‟altro una parte dei Comuni che non inserisce i dati all‟interno del sistema di monitoraggioregionale.Dalla tabella sotto riportata si può notare come il maggior numero di interventi facciariferimento a poche tipologie. Quelle che superano i 10 interventi sono le seguenti: Interventi di utilizzo di volumetrie e superfici edilizie a destinazione residenziale Ampliamento di edifici residenziali con volumetria < 1200 metri cubi Ampliamento di edifici residenziali uni-bifamiliari.Sostanzialmente si tratta di piccoli interventi residenziali su edifici di ridotte dimensioni.Si segnala la pressoché totale mancanza di interventi di sostituzione di edifici industriali e diinterventi di riqualificazione di edilizia residenziale pubblica.78


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010ARTICOLODI LEGGEArticolo 2Articolo 3Attuazione della Legge regionale 13/2009Azioni straordinarie per lo sviluppo e la riqualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico della LombardiaTIPOLOGIA_INTERVENTOInterventi di utilizzo di volumetrie ediliziein seminterrato per attivita' economicheammesse (Art.2, comma 1, lettera b) )Interventi di utilizzo di volumetrie ediliziein seminterrato per attivita' professionali(Art.2, comma 1, lettera b) )Interventi di utilizzo di volumetrie ediliziein seminterrato per destinazioni accessoriealla residenza (Art.2, comma 1, lettera b) )Interventi di utilizzo di volumetrie esuperfici edilizie a destinazioneresidenziale (Art.2, comma 1, lettera a) )Interventi di utilizzo di volumetrie esuperfici edilizie destinate ad altre funzioniammesse (Art.2, comma 1, lettera a) )Interventi in aree agricole per destinazioniresidenziali (Art.2, comma 2)Interventi in aree agricole per destinazioniricettive non alberghiere (Art.2, comma2)Interventi in aree agricole per uffici eattivita' di servizio compatibili (Art.2,comma 2)Ampliamento di edifici residenziali convolumetria < 1200 metri cubi (Art.3,comma 1, lettera b) )Ampliamento di edifici residenziali unibifamiliari(Art.3, comma 1, lettera a) )Sostituzione di edifici industriali eartigianali (Art.3, comma 5) conequipaggiamento arboreoTOTALEINTERVENTIREGIONE LOMBARDIAVOLUMERECUPERATO(mc)1 245.101 245.282 147.6839 6934.354 1577.107 2045.660 01 31.00VOLUMEINIZIALE(mc)VOLUMEFINALE(mc)24 18387.90 20310.6193 65438.21 73624.780 0 0VOLUMEAMPLIAMENTODI EDIFICIESISTENTI (mc)VOLUMESOSTITUZIONEDI EDIFICIESISTENTI (mc)VOLUMEREALIZZAZIONEDI EDIFICIESISTENTI (mc)79


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeArticolo 4Sostituzione di edifici industriali eartigianali (Art.3, comma 5) senzaequipaggiamento arboreoSostituzione di edifici non residenziali conedifici residenziali (Art.3, comma 3) conequipaggiamento arboreoSostituzione di edifici non residenziali conedifici residenziali (Art.3, comma 3)senza equipaggiamento arboreoSostituzione di edifici parzialmenteresidenziali con edifici residenziali (Art.3,comma 3) con equipaggiamento arboreoSostituzione di edifici parzialmenteresidenziali con edifici residenziali (Art.3,comma 3) senza equipaggiamento arboreoSostituzione di edifici residenziali (Art.3,comma 3) con equipaggiamento arboreoSostituzione di edifici residenziali (Art.3,comma 3) senza equipaggiamento arboreoSostituzione di edifici residenziali neicentri storici (Art.3, comma 4)Riqualificazione di quartieri di ediliziaresidenziale pubblica (Art. 4) conprevisione di cessione ad altri operatoriRiqualificazione di quartieri di ediliziaresidenziale pubblica (Art. 4) da realizzareda parte dell'operatore pubblico1 891.50 917.100 0 01 3795.00 3795.000 0 00 0 05 2886.98 3749.7610 13516.94 15811.240 0 00 0 0 0 0 00 0 0 0 0 0Totali 189 11226.17 104916.53 118208.49 0.00 0.00 0.00N° D.I.A. 100N° PERMESSI PERCOSTRUIRE89 TOTALE D.I.A. E PERMESSI 18980


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 201081


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeElenco Comuni che hanno inserito almeno un interventoALBINOBRANZIBREMBATEBREMBATE DI SOPRACLUSONEFORESTO SPARSOGRASSOBBIOPONTE SAN PIETRORANZANICOROVETTASERIATEVILLONGOZOGNOCOCCAGLIODARFO BOARIO TERMEDESENZANO DEL GARDAGAVARDOGOTTOLENGOINCUDINELONATO DEL GARDAORZINUOVIPONTEVICOPRALBOINOSOIANO DEL LAGOVILLA CARCINAALBAVILLAALZATE BRIANZACARLAZZOERBAFINO MORNASCOACQUANEGRA CREMONESERIVOLTA D`ADDAGALBIATEOLGINATEPADERNO D`ADDALODICESANO MADERNODESIOGIUSSANOLENTATE SUL SEVESOMONZABGBGBGBGBGBGBGBGBGBGBGBGBGBSBSBSBSBSBSBSBSBSBSBSBSCOCOCOCOCOCRCRLCLCLCLOMBMBMBMBMBSEVESOMBTRIUGGIOMBUSMATE VELATEMBVILLASANTAMBARESEMICASSINETTA DI LUGAGNANO MICUSAGOMIDRESANOMIGORGONZOLAMIMEDIGLIAMIPARABIAGOMISENAGOMICASTEL GOFFREDOMNSUZZARAMNCASTEGGIOPVMORTARAPVVOGHERAPVBERBENNO DI VALTELLINA SOCHIAVENNASOCOSIO VALTELLINOSOGROSIOSOTIRANOSOBARASSOVABISUSCHIOVACOMERIOVAGAVIRATEVAGAZZADA SCHIANNOVAISPRAVALUINOVASUMIRAGOVAUBOLDOVAVEDANO OLONAVAVENEGONO SUPERIOREVATOTALE 7482


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Elenco Comuni che hanno inserito la deliberaADRARA SAN MARTINOBGDALMINEBGADRARA SAN ROCCOBGENDINE GAIANOBGALBANO SANT`ALESSANDROBGENTRATICOBGALBINOBGFARA GERA D`ADDABGALGUABGFILAGOBGALME`BGFINO DEL MONTEBGALMENNO SAN BARTOLOMEOBGFOPPOLOBGALMENNO SAN SALVATOREBGFORESTO SPARSOBGALZANO LOMBARDOBGFORNOVO SAN GIOVANNIBGAMBIVEREBGFUIPIANO VALLE IMAGNABGARZAGO D`ADDABGGANDINOBGAZZANO SAN PAOLOBGGAZZANIGABGAZZONEBGGEROSABGBARIANOBGGORLAGOBGBERBENNOBGGRASSOBBIOBGBERGAMOBGISOLA DI FONDRABGBERZO SAN FERMOBGLALLIOBGBOLGAREBGLEFFEBGBONATE SOTTOBGLENNABGBOSSICOBGLOCATELLOBGBRACCABGLOVEREBGBRANZIBGLURANOBGBREMBATEBGMADONEBGBREMBATE DI SOPRABGMAPELLOBGBRUSAPORTOBGMARTINENGOBGCALCINATEBGMEZZOLDOBGCALUSCO D`ADDABGMORNICO AL SERIOBGCALVENZANOBGMOZZOBGCAMERATA CORNELLOBGNEMBROBGCANONICA D`ADDABGOLMO AL BREMBOBGCAPRIATE SAN GERVASOBGOLTRE IL COLLEBGCAROBBIO DEGLI ANGELIBGOLTRESSENDA ALTABGCASTEL ROZZONEBGONETABGCASTROBGONOREBGCAVERNAGOBGORIO AL SERIOBGCHIUDUNOBGOSIO SOPRABGCLUSONEBGOSIO SOTTOBGCOLEREBGPALADINABGCOLOGNO AL SERIOBGPALAZZAGOBGCORNA IMAGNABGPALOSCOBGCOSTA VALLE IMAGNABGPARREBGCOSTA VOLPINOBGPIAZZA BREMBANABGCOVOBGPIAZZATORREBGCREDAROBGPOGNANOBGCUSIOBGPONTE SAN PIETROBG83


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialePONTERANICABGADROBSPONTIDABGANGOLO TERMEBSPRADALUNGABGBAGNOLO MELLABSPREDOREBGBARGHEBSPRESEZZOBGBEDIZZOLEBSRANZANICOBGBERLINGOBSRIVA DI SOLTOBGBERZO DEMOBSROMANO DI LOMBARDIABGBIENNOBSRONCOBELLOBGBORGO SAN GIACOMOBSROVETTABGBORGOSATOLLOBSSAN PAOLO D`ARGONBGBORNOBSSAN PELLEGRINO TERMEBGBOTTICINOBSSANT`OMOBONO TERMEBGBOVEZZOBSSANTA BRIGIDABGBRANDICOBSSARNICOBGBRAONEBSSCANZOROSCIATEBGBRESCIABSSCHILPARIOBGCALCINATOBSSEDRINABGCALVAGESE DELLA RIVIERABSSELVINOBGCAPRIOLOBSSERIATEBGCARPENEDOLOBSSERINABGCASTEL MELLABSSONGAVAZZOBGCASTELCOVATIBSSORISOLEBGCASTENEDOLOBSSOTTO IL MONTE GIOVANNI XXIIIBGCAZZAGO SAN MARTINOBSSOVEREBGCEDEGOLOBSSUISIOBGCELLATICABSTALEGGIOBGCERVENOBSTELGATEBGCEVOBSTORRE BOLDONEBGCHIARIBSTORRE DE` ROVERIBGCIGOLEBSTRESCORE BALNEARIOBGCIVIDATE CAMUNOBSTREVIGLIOBGCOCCAGLIOBSTREVIOLOBGCOLLEBEATOBSURGNANOBGCOLOGNEBSVALBREMBOBGCONCESIOBSVALLEVEBGCORTE FRANCABSVALSECCABGCORZANOBSVERDELLINOBGDARFO BOARIO TERMEBSVERDELLOBGDELLOBSVIADANICABGDESENZANO DEL GARDABSVILLA D`ADDABGEDOLOBSVILLA D`ALME`BGERBUSCOBSVILLA D`OGNABGFLEROBSVILLONGOBGGAMBARABSZANICABGGARDONE RIVIERABSZOGNOBGGARDONE VALTROMPIABSACQUAFREDDABSGAVARDOBS84


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010GHEDIBSPUEGNAGO SUL GARDABSGIANICOBSQUINZANO D`OGLIOBSGUSSAGOBSREZZATOBSIDROBSROCCAFRANCABSINCUDINEBSRODENGO - SAIANOBSISORELLABSROE` VOLCIANOBSLENOBSRONCADELLEBSLIMONE SUL GARDABSRUDIANOBSLODRINOBSSABBIO CHIESEBSLONATO DEL GARDABSSALE MARASINOBSLONGHENABSSALO`BSLUMEZZANEBSSAN FELICE DEL BENACOBSMALEGNOBSSAN PAOLOBSMALONNOBSSAREZZOBSMANERBIOBSSAVIORE DELL`ADAMELLOBSMARCHENOBSSELLEROBSMAZZANOBSSENIGABSMILZANOBSSERLEBSMONNOBSSIRMIONEBSMONTICHIARIBSSOIANO DEL LAGOBSMURABSSONICOBSMUSCOLINEBSTAVERNOLE SUL MELLABSNAVEBSTIGNALEBSNUVOLERABSTORBOLE CASAGLIABSODOLOBSTREMOSINEBSOFFLAGABSTREVISO BRESCIANOBSOMEBSURAGO D`OGLIOBSONO SAN PIETROBSVALVESTINOBSORZINUOVIBSVEROLANUOVABSORZIVECCHIBSVEROLAVECCHIABSOSPITALETTOBSVESTONEBSPADENGHE SUL GARDABSVEZZA D`OGLIOBSPADERNO FRANCIACORTABSVILLA CARCINABSPAISCO LOVENOBSVILLACHIARABSPALAZZOLO SULL`OGLIOBSVILLANUOVA SUL CLISIBSPARATICOBSVIONEBSPASSIRANOBSVOBARNOBSPAVONE DEL MELLABSZONEBSPERTICA ALTABSALBAVILLACOPIANCOGNOBSALBESE CON CASSANOCOPISOGNEBSALSERIOCOPOLPENAZZE DEL GARDABSALZATE BRIANZACOPONCARALEBSANZANO DEL PARCOCOPONTEVICOBSAPPIANO GENTILECOPONTOGLIOBSAROSIOCOPRALBOINOBSASSOCOPROVAGLIO D`ISEOBSBARNICO85


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeBELLAGIOCOLANZO D`INTELVICOBENE LARIOCOLASNIGOCOBEREGAZZO CON FIGLIAROCOLENNOCOBIZZARONECOLEZZENOCOBLEVIOCOLIMIDO COMASCOCOBRENNACOLIPOMOCOBRIENNOCOLOCATE VARESINOCOBRUNATECOLOMAZZOCOBULGAROGRASSOCOLONGONE AL SEGRINOCOCADORAGOCOLUISAGOCOCAGLIOCOLURATE CACCIVIOCOCAGNOCOMARIANO COMENSECOCAMPIONE D`ITALIACOMASLIANICOCOCANTU`COMENAGGIOCOCANZOCOMEZZEGRACOCARATE URIOCOMOLTRASIOCOCARBONATECOMONGUZZOCOCARIMATECOMONTANO LUCINOCOCARLAZZOCOMONTORFANOCOCARUGOCOMUSSOCOCASLINO D`ERBACONESSOCOCASNATE CON BERNATECOOLTRONA DI SAN MAMETTECOCASSINA RIZZARDICOORSENIGOCOCASTELMARTECOOSSUCCIOCOCAVALLASCACOPARE`COCERMENATECOPIANELLO DEL LARIOCOCERNOBBIOCOPOGNANA LARIOCOCIVENNACOPONTE LAMBROCOCLAINO CON OSTENOCOPROSERPIOCOCOMOCOPUSIANOCOCUCCIAGOCORAMPONIO VERNACODIZZASCOCOREZZAGOCODOMASOCORONAGOCODONGOCOROVELLO PORROCODOSSO DEL LIROCOSALA COMACINACOERBACOSAN FEDELE INTELVICOEUPILIOCOSAN FERMO DELLA BATTAGLIACOFAGGETO LARIOCOSAN SIROCOFENEGRO`COSCHIGNANOCOFIGINO SERENZACOSENNA COMASCOCOFINO MORNASCOCOSOLBIATECOGERMASINOCOSORICOCOGIRONICOCOSTAZZONACOGRANDATECOTAVERNERIOCOGRAVEDONACOTORNOCOLAGLIOCOTREMEZZOCOLAINOCOTURATECO86


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010UGGIATE - TREVANOCORICENGOCRVALBRONACORIPALTA ARPINACRVALMOREACORIVAROLO DEL RE ED UNITICRVALSOLDACORIVOLTA D`ADDACRVELESOCOROMANENGOCRVERCANACOSERGNANOCRVILLA GUARDIACOSOSPIROCRZELBIOCOSPINEDACRACQUANEGRA CREMONESECRSPINO D`ADDACRAGNADELLOCRTORLINO VIMERCATICRBONEMERSECRTRESCORE CREMASCOCRCALVATONECRVAIANO CREMASCOCRCAMISANOCRVAILATECRCAPERGNANICACRVOLONGOCRCAPPELLA DE` PICENARDICRANNONE DI BRIANZALCCASALE CREMASCO - VIDOLASCOCRBALLABIOLCCASALETTO VAPRIOCRBARZAGOLCCASALMORANOCRBARZANO`LCCASTELDIDONECRBARZIOLCCASTELLEONECRBELLANOLCCELLA DATICRBRIVIOLCCHIEVECRBULCIAGOLCCICOGNOLOCRCARENNOLCCINGIA DE` BOTTICRCASARGOLCCREDERA RUBBIANOCRCASATENOVOLCCREMACRCASSAGO BRIANZALCCREMONACRCASSINA VALSASSINALCCREMOSANOCRCERNUSCO LOMBARDONELCCROTTA D`ADDACRCESANA BRIANZALCCUMIGNANO SUL NAVIGLIOCRCIVATELCDOVERACRCOLICOLCFIESCOCRCOLLE BRIANZALCGABBIONETA BINANUOVACRCORTENOVALCGERRE DE`CAPRIOLICRCOSTA MASNAGALCGUSSOLACRCREMELLALCISOLA DOVARESECRCREMENOLCMALAGNINOCRDOLZAGOLCMONTODINECRDORIOLCOSTIANOCRELLOLCPERSICO DOSIMOCRERVELCPESCAROLO ED UNITICRESINO LARIOLCPESSINA CREMONESECRGALBIATELCPIANENGOCRGARBAGNATE MONASTEROLCPIEVE SAN GIACOMOCRGARLATELCPIZZIGHETTONECRIMBERSAGOLCPOZZAGLIO ED UNITICRINTROBIOLCQUINTANOCRLECCOLC87


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeLOMAGNALCOSSAGO LODIGIANOLOMALGRATELCSAN MARTINO IN STRADALOMISSAGLIALCSANT`ANGELO LODIGIANOLOMOLTENOLCSANTO STEFANO LODIGIANOLOMONTE MARENZOLCSENNA LODIGIANALOMONTEVECCHIALCTAVAZZANO CON VILLAVESCOLOMONTICELLO BRIANZALCVALERA FRATTALONIBIONNOLCAGRATE BRIANZAMBOLGIATE MOLGORALCAICURZIOMBOLGINATELCALBIATEMBOLIVETO LARIOLCBARLASSINAMBPADERNO D`ADDALCBELLUSCOMBPASTUROLCBESANA IN BRIANZAMBPERLEDOLCBIASSONOMBPESCATELCBOVISIO MASCIAGOMBROBBIATELCBRUGHERIOMBROVAGNATELCBUSNAGOMBSIRTORILCCAPONAGOMBSUELLOLCCARATE BRIANZAMBTACENOLCCARNATEMBVALGREGHENTINOLCCAVENAGO DI BRIANZAMBVALMADRERALCCESANO MADERNOMBVERCURAGOLCCONCOREZZOMBVERDERIO SUPERIORELCCORNATE D`ADDAMBBERTONICOLOCORREZZANAMBBORGO SAN GIOVANNILODESIOMBBREMBIOLOGIUSSANOMBCASALETTO LODIGIANOLOLENTATE SUL SEVESOMBCASALMAIOCCOLOLESMOMBCASALPUSTERLENGOLOLIMBIATEMBCASTELNUOVO BOCCA D`ADDALOLISSONEMBCASTIGLIONE D`ADDALOMACHERIOMBCASTIRAGA VIDARDOLOMISINTOMBCERVIGNANO D`ADDALOMONZAMBCODOGNOLOMUGGIO`MBCOMAZZOLONOVA MILANESEMBCORNO GIOVINELORONCELLOMBFOMBIOLORONCO BRIANTINOMBGALGAGNANOLOSEREGNOMBLIVRAGALOSEVESOMBLODILOSOVICOMBMARUDOLOTRIUGGIOMBMASSALENGOLOUSMATE VELATEMBMERLINOLOVAREDOMBMONTANASO LOMBARDOLOVEDUGGIO CON COLZANOMBMULAZZANOLOVERANO BRIANZAMBORIO LITTALOVILLASANTAMB88


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010VIMERCATEMBMASATEMIABBIATEGRASSOMIMEDIGLIAMIARCONATEMIMELZOMIARESEMIMESEROMIBAREGGIOMIMOTTA VISCONTIMIBASIANOMINERVIANOMIBASIGLIOMINOSATEMIBELLINZAGO LOMBARDOMINOVATE MILANESEMIBESATEMINOVIGLIOMIBINASCOMIOSSONAMIBOFFALORA SOPRA TICINOMIOZZEROMIBOLLATEMIPADERNO DUGNANOMIBRESSOMIPANTIGLIATEMIBUCCINASCOMIPARABIAGOMIBUSCATEMIPESCHIERA BORROMEOMIBUSSEROMIPESSANO CON BORNAGOMIBUSTO GAROLFOMIPIEVE EMANUELEMICALVIGNASCOMIPIOLTELLOMICANEGRATEMIPOGLIANO MILANESEMICASOREZZOMIPREGNANA MILANESEMICASSINA DE PECCHIMIRESCALDINAMICASSINETTA DI LUGAGNANOMIRHOMICASTANO PRIMOMIROSATEMICERNUSCO SUL NAVIGLIOMIROZZANOMICESANO BOSCONEMISAN COLOMBANO AL LAMBROMICESATEMISAN DONATO MILANESEMICINISELLO BALSAMOMISAN GIORGIO SU LEGNANOMICISLIANOMISAN GIULIANO MILANESEMICOLOGNO MONZESEMISANTO STEFANO TICINOMICORBETTAMISEDRIANOMICORMANOMISEGRATEMICORNAREDOMISENAGOMICORSICOMISESTO SAN GIOVANNIMICUSANO MILANINOMISETTIMO MILANESEMIDAIRAGOMITREZZO SULL`ADDAMIDRESANOMITRIBIANOMIGAGGIANOMITURBIGOMIGESSATEMIVAPRIO D`ADDAMIGORGONZOLAMIVILLA CORTESEMIGREZZAGOMIVIMODRONEMIGUDO VISCONTIMIVITTUONEMIINVERUNOMIVIZZOLO PREDABISSIMIINZAGOMIZIBIDO SAN GIACOMOMILISCATEMIACQUANEGRA SUL CHIESEMNMAGENTAMIASOLAMNMAGNAGOMIBAGNOLO SAN VITOMNMARCALLO CON CASONEMIBIGARELLOMN89


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeBORGOFORTEMNCASTEGGIOPVBOZZOLOMNCASTELNOVETTOPVCANNETO SULL`OGLIOMNCERETTO LOMELLINAPVCASALOLDOMNCERTOSA DI PAVIAPVCASALROMANOMNCERVESINAPVCASTEL D`ARIOMNCHIGNOLO POPVCASTEL GOFFREDOMNCIGOGNOLAPVCASTELBELFORTEMNCILAVEGNAPVCASTELLUCCHIOMNCONFIENZAPVCASTIGLIONE DELLE STIVIEREMNCORVINO SAN QUIRICOPVCAVRIANAMNCOZZOPVCERESARAMNFERRERA ERBOGNONEPVCOMMESSAGGIOMNGAMBOLO`PVDOSOLOMNGRAVELLONA LOMELLINAPVGAZOLDO DEGLI IPPOLITIMNGROPELLO CAIROLIPVGAZZUOLOMNLANDRIANOPVGOITOMNLANGOSCOPVGONZAGAMNLINAROLOPVGUIDIZZOLOMNLOMELLOPVMANTOVAMNMAGHERNOPVMARCARIAMNMARCIGNAGOPVMARIANA MANTOVANAMNMEDEPVMARMIROLOMNMEZZANA BIGLIPVMEDOLEMNMEZZANINOPVMOGLIAMNMONTEBELLO DELLA BATTAGLIAPVPEGOGNAGAMNMONTESCANOPVPIEVE DI CORIANOMNMONTESEGALEPVPIUBEGAMNMORNICO LOSANAPVPORTO MANTOVANOMNMORTARAPVQUISTELLOMNNICORVOPVREVEREMNOLEVANO DI LOMELLINAPVRIVAROLO MANTOVANOMNOLIVA GESSIPVRODIGOMNPALESTROPVSAN BENEDETTO POMNPARONAPVSAN GIORGIO DI MANTOVAMNPAVIAPVSERMIDEMNREDAVALLEPVSERRAVALLE A POMNRETORBIDOPVSOLFERINOMNRIVANAZZANO TERMEPVSUZZARAMNROBBIOPVVIADANAMNROCCA SUSELLAPVVIRGILIOMNSANNAZZARO DE` BURGONDIPVALBUZZANOPVSANTA GIULETTAPVBRONIPVSARTIRANA LOMELLINAPVCANDIA LOMELLINAPVSEMIANAPVCANNETO PAVESEPVSIZIANOPVCASORATE PRIMOPVSTRADELLAPVCASTANAPVSUARDIPV90


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010TORRE D`ISOLAPVSPRIANASOTORRICELLA VERZATEPVTALAMONASOTRAVACO` SICCOMARIOPVTEGLIOSOTRIVOLZIOPVTIRANOSOTROMELLOPVTORRE DI SANTA MARIASOVAL DI NIZZAPVTOVO DI SANT`AGATASOVALEGGIOPVTRAONASOVALLE LOMELLINAPVTRESIVIOSOVALLE SALIMBENEPVVAL MASINOSOVARZIPVVALDIDENTROSOVELLEZZO BELLINIPVVALFURVASOVIGEVANOPVAGRAVAVILLANOVA D`ARDENGHIPVANGERAVAVILLANTERIOPVARCISATEVAVOGHERAPVARSAGO SEPRIOVAZERBOLO`PVAZZATEVAANDALO VALTELLINOSOAZZIOVAAPRICASOBARASSOVABEMASOBARDELLOVABERBENNO DI VALTELLINASOBEDERO VALCUVIAVABIANZONESOBESANOVACAMPODOLCINOSOBIANDRONNOVACASPOGGIOSOBISUSCHIOVACASTELLO DELL`ACQUASOBODIO LOMNAGOVACASTIONE ANDEVENNOSOBREGANOVACERCINOSOBRENTAVACHIAVENNASOBRINZIOVACHIESA IN VALMALENCOSOBRISSAGO - VALTRAVAGLIAVACINOSOBRUNELLOVACOLORINASOBUGUGGIATEVACOSIO VALTELLINOSOBUSTO ARSIZIOVADUBINOSOCADEGLIANO - VICONAGOVAGORDONASOCADREZZATEVAGROSIOSOCARDANO AL CAMPOVALANZADASOCARONNO VARESINOVALOVEROSOCASALE LITTAVAMAZZO DI VALTELLINASOCASALZUIGNOVAMESESOCASORATE SEMPIONEVAMONTAGNA IN VALTELLINASOCASSANO MAGNAGOVAMORBEGNOSOCASSANO VALCUVIAVAPEDESINASOCASTELLANZAVAPIATEDASOCASTELLO CABIAGLIOVAPONTE IN VALTELLINASOCASTELSEPRIOVARASURASOCAZZAGO BRABBIAVASAN GIACOMO FILIPPOSOCISLAGOVASONDALOSOCITTIGLIOVASONDRIOSOCLIVIOVA91


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeCOCQUIO - TREVISAGOCOMABBIOCOMERIOCREMENAGACROSIO DELLA VALLECURIGLIA CON MONTEVIASCODAVERIODUMENZADUNOFERRERA DI VARESEGAVIRATEGAZZADA SCHIANNOGERENZANOGORLA MAGGIOREGORNATE OLONAINDUNO OLONAISPRAJERAGO CON ORAGOLAVENA PONTE TRESALAVENO - MOMBELLOLEGGIUNOLOZZALUINOMALGESSOMALNATEMARCHIROLOMARNATEMASCIAGO PRIMOMERCALLOMESENZANAMORAZZONEMORNAGOOGGIONA CON SANTO STEFANOORIGGIOORINOOSMATEPINO SULLA SPONDA DEL LAGOMAGGIOREPORTO CERESIOPORTO VALTRAVAGLIARANCIO VALCUVIARANCOSAMARATESANGIANOSARONNOSESTO CALENDESOLBIATE ARNOSOMMA LOMBARDOVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVASUMIRAGOTAINOTRADATETRAVEDONA - MONATETRONZANO LAGO MAGGIOREUBOLDOVALGANNAVARANO BORGHIVARESEVEDANO OLONAVENEGONO SUPERIOREVERGIATEVIGGIU`VAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVAVA92


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale3.3.4 Esperienze di pianificazione comunale in Lombardia, a cinqueanni dalla l.r. 12/2005Il presente capitolo contiene la relaziona delle attività svolte fino a fine 2010 da FondazioneLombardia per l‟Ambiente nell‟ambito del progetto di supporto tecnico-scientifico alle indagini evalutazioni qualitative sulla nuova pianificazione comunale condotte per conto di RegioneLombardia – DG Territorio e Urbanistica.In particolare, si dà conto delle attività di analisi e valutazione delle esperienze di PGT in corsoal fine di:- individuare e diffondere buone pratiche di pianificazione;- verificare le modalità di attuazione della legge regionale 12/2005 a scala comunale;- fornire un‟analisi qualitativa dei PGT da affiancare alle valutazioni quantitative circa ilprocesso temporale di predisposizione dei nuovi strumenti di pianificazione.Analisi e valutazione delle esperienze di PGT in corsoMetodologicamente si è provveduto a:- organizzare in una tavola cartografica, le informazioni relative alla distribuzione geograficae ai caratteri territoriali (dimensione demografica, grado di appartenenza a uno o piùsistemi territoriali del PTR, localizzazione territoriale, presenza di Unioni di comuni o PGTintercomunali) dei 272 Comuni con PGT adottato da giugno 2009 ad aprile 2010;- definire una griglia di valutazione da utilizzare nell‟analisi dei PGT in corso - tenendo inconsiderazione i risultati dell‟attività di ricerca 2009 sulla VAS e lo schema di classificazionee analisi dei PGT approvati, messo a punto dall‟Osservatorio Permanente dellaprogrammazione Territoriale.La griglia di valutazione a tal fine predisposta è articolata secondo i temi prioritari daconsiderare nell‟analisi dei PGT tenuto conto dei contenuti della l.r. 12/2005, della DGR1681/2005 e della DGR 8138/2008. Al termine di ogni voce di analisi vi è un commento criticosui contenuti rilevati.I temi affrontati sono: Processo di pianificazione; Quadro conoscitivo/ orientativo del piano (sistema informativo territoriale); Scenario strategico di piano; Determinazioni di piano; Focus qualitativi; Sviluppo dei criteri regionali di sostenibilità comunale.93


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeI materiali predisposti sono stati presentati agli Enti di livello regionale detentori diinformazioni e di competenze in materia di PGT e VAS (ARPA Lombardia e D.G. Sanità) e alleprovince individuate dalla DG Territorio e Urbanistica (ovvero le province di Milano, Brescia ePavia) durante un incontro tenutosi il 14 maggio 2010.Tale incontro è stato organizzato al fine di presentare le finalità della ricerca, di condividere lagriglia di valutazione, di definire i criteri di selezione dei comuni e, infine, di raccogliere i primisuggerimenti sulle esperienze comunali di PGT ritenute significative, ovvero idoneeall‟individuazione di buone pratiche.Ciò ha consentito di individuare, a partire dai 272 comuni, rispondenti ai requisiti generali, 20comuni oggetto di ricerca, e alcuni comuni “di riserva” in caso si rendesse necessaria unaeventuale integrazione del primo elenco.I comuni analizzati sono stati:- Azzanello- Besozzo- Bienno- Caino- Campospinoso- Cernusco sul Naviglio- Comerio- Dorno- Dresano- Magherno- Paderno Franciacorta- Pertica Bassa- Provaglio Val Sabbia- Santa Maria della Versa- Taino- Tavernole sul Mella- Tignale- Tromello- Unione dei comuni della Media Val Cavallina- VigevanoI criteri di selezione individuati sono stati i seguenti:a) dimensione demografica;b) localizzazione territoriale e appartenenza a uno o più sistemi territoriali del PTR;c) "qualità" del PGT e della VAS (ove conosciuti);d) comuni contermini (per verificare i riflessi sui singoli PGT);94


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010e) associazione, unione o consorzi tra comuni;f) comuni con PGT adottato dal mese di giugno 2009 ad aprile 2010.Sono stati dunque analizzati 2 comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, 11 comunicon popolazione compresa fra i 2.000 e i 15.000 abitanti, nonché 7 comuni con popolazioneinferiore ai 2.000 abitanti. I comuni individuati interessano le province di Bergamo, Brescia,Cremona, Milano, Pavia e Varese.FLA, con la collaborazione degli Enti coinvolti nella sperimentazione, ha raccolto ladocumentazione relativa ai PGT dei singoli comuni selezionati, anche corredati da cartografie edatabase geografici.L‟analisi della documentazione, finalizzata a evidenziare buone pratiche di pianificazione, èstata effettuata analizzando i 3 atti del PGT (Documento di Piano, Piano dei servizi e Pianodelle regole) nonché la documentazione della relativa VAS.Dall‟analisi dei PGT, effettuata attraverso una griglia di valutazione, è stato così possibileindividuare elementi innovativi e consolidati inerenti a diversi aspetti:- quadro conoscitivo;- partecipazione degli Enti istituzionalmente coinvolti, dei portatori di interesse e dellacittadinanza;- coerenza esterna con la pianificazione sovracomunale, in particolare Ptr e Ptcp;- coerenza interna, quale testimonianza di un percorso di costruzione del piano lineare etrasparente;- tutela e salvaguardia dell‟ambiente;- suolo agricolo, attività e manufatti rurali;- rete ecologica;- paesaggio;- modelli di determinazione, rappresentazione, disegno e norma degli ambiti ditrasformazione;- analisi quali-quantitativa dei servizi materiali e immateriali.L‟esito dell‟attività è stata articolata nel seguente modo:- Il PGT nella LR 12/2005: innovazioni e questioni aperteCapitolo dedicato alla presentazione delle innovazioni introdotte dalla normativa regionalee l‟analisi dei punti critici del processo di costruzione del PGT.In proposito vengono presentate le categorie di innovazione: Il Pgt come percorso decisionale; Forma e struttura del Pgt; Sostenibilità ambientale e territoriale; Ambiti di trasformazione.95


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale- Buone pratichePresentazione delle buone pratiche individuate, suddivise per i temi di innovazioneprecedentemente presentati.- Executive summaryConclusione di sintesi sui temi più rilevanti affrontati dall‟indagine.96


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale97


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale3.3.4.1 Il Pgt nella L.r. 12/2005: innovazioni e questioni aperteLa legge regionale 12/2005 e s.m.i. norma, nei suoi primi articoli, il Piano di governo delterritorio quale strumento centrale di programmazione e disegno dello sviluppo territorialeridefinendone, rispetto al Piano regolatore generale, strumenti, struttura e oggetti diattenzione. In particolare la norma sancisce alcuni concetti, risultato di ampie trattazionidisciplinari e delle sperimentazioni normative proposte negli anni novanta, che costituisconoriferimento anche per le riflessioni che seguono e che sembra pertanto utile richiamarebrevemente.Il primo concetto riguarda l‟unitarietà e la sussidiarietà del processo di pianificazione e lacorrelazione tra i diversi livelli titolari di competenze territoriali e i relativi strumenti digoverno, nonché l‟articolazione di tali strumenti in funzione dell‟ambito territoriale diriferimento e in virtù dei contenuti e delle funzioni loro assegnate. La legge indica infatti che “ilgoverno del territorio si attua mediante una pluralità di piani, fra loro coordinati e differenziati,i quali, nel loro insieme, costituiscono la pianificazione del territorio stesso” (L.r. 12/2005 art. 2comma 1).Il secondo assunto attiene alla necessità di pubblicità e trasparenza nelle attività dipianificazione, e dunque della partecipazione diffusa di cittadini e associazioni (L.r. 12/2005art. 2 comma 5).Il terzo assunto concerne il criterio della sostenibilità, intesa come la garanzia di ugualepossibilità di crescita del benessere dei cittadini e di salvaguardia dei diritti delle futuregenerazioni, con cui i piani si devono uniformare (L.r. 12/2005 art. 2 comma 3) e che siconcretizza anche nella definizione della Valutazione ambientale strategica quale strumento dipromozione dello sviluppo sostenibile e di garanzia di un elevato livello di protezionedell‟ambiente (L.r. 12/2005 art. 4).Il quarto assunto attiene alle differenti valenze del piano, ovvero ai diversi livelli di strategicità,operatività, temporalità e cogenza delle determinazioni in esso contenute. Tale riconoscimentosi concretizza nei tre atti distinti, ma integrati, che costituiscono il Pgt, ciascuno con specifichecompetenze, relazioni ed efficacie: il Documento di piano, atto che sancisce la visionestrategica del territorio e ne definisce operatività e flessibilità; il Piano dei servizi, ove trovaconcretezza la programmazione della città pubblica, e il Piano delle regole, nel quale sonodettate le regole per la gestione ordinaria del territorio, ovvero per la sua conservazione,qualificazione e modificazione (L.r. 12/2005 artt. 7, 8, 9 e 10).L‟ultimo assunto infine, riguarda l‟individuazione di due strumenti privilegiati di attuazione dellescelte: la pianificazione attuativa comunale, compresa la programmazione negoziata convalenza territoriale, e l‟introduzione di meccanismi di compensazione, perequazione eincentivazione urbanistica (L.r. 12/2005 art. 6, 11 e 12).A tali concetti corrispondono le principali categorie di innovazioni e questioni aperte esposte nel98


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010presente studio: la definizione del Pgt quale percorso decisionale potenzialmente caratterizzatoda continuità, trasparenza, partecipazione e interistituzionalità; la forma del Pgt che imponeun‟attenta riflessione sulla capacità dei piani comunali di costruirsi, in prima battuta e neltempo, con coerenza e consapevolezza ovvero di dare voce a una visione compiuta e unica delterritorio; la sostenibilità ambientale e territoriale dei piani che dovrebbe trovare fondamentosia nella Vas che nella definizione di azioni, limiti, scelte e modalità attuative per una efficaceattuazione della qualità territoriale e ambientale; gli ambiti di trasformazione, occasionedecisiva di ridisegno del territorio, e infine gli strumenti di compensazione, perequazione eincentivazione urbanistica da sperimentare e calibrare a scala comunale, intercomunale esovracomunale, in ragione anche delle relative potenzialità e dinamiche territoriali.Il Pgt come percorso decisionaleIl Pgt è inteso, nella legislazione regionale, quale risultato e principio di un processo continuo acui concorrono, dalla fase di redazione alla fase di monitoraggio, in modo diretto (attraversocontributi, istanze, confronti e pareri) e indiretto (attraverso piani) differenti soggetti.Differenti sono i gradi di esplicitazione del percorso decisionale individuati, differenti i livelli diconsapevolezza e gli apporti di enti e soggetti terzi alla definizione delle scelte; è però semprepiù forte la percezione che i Pgt si stanno configurando come risultato di un percorso continuoe aperto. Si tratta pertanto, per le Amministrazioni, per i tecnici, per i cittadini, di renderesempre più espliciti ed evidenti i passaggi decisionali e di approfondire strumenti, tecniche emodalità della sua costruzione sotto vari aspetti: come atto di copianificazione, comepossibilità di attivazione di sinergie e influenze intercomunali, come raccolta di suggerimenti,istanze e proposte dal basso, come punto di equilibrio fra le determinazioni di livellosovracomunale e di livello locale.Co-pianificazione fra entiLa copianificazione fra enti costituisce, come già anticipato, un assunto fondamentale della L.r.12/2005: copianificare significa condividere visioni e proporre sinergie fra politiche e strumenti,significa assumere assieme la responsabilità delle scelte nel rispetto delle singole competenze.Si è già sottolineato come la legge regionale attribuisca ai comuni la piena responsabilitàpianificatoria, da esercitare però in un quadro di compatibilità sovracomunale. Tutti i pianiterritoriali sono tenuti a esplicitare, infatti, alle diverse scale e in funzione delle specifichecompetenze il proprio sistema di obiettivi. Il Ptr per esempio ha individuato tre macro obiettivi,24 obiettivi generali, oltre a un insieme corposo di obiettivi tematici e territoriali. I Ptcpidentificano a loro volta, con differenti gradi di chiarezza e sintesi, i propri obiettivi. I Pgtdovrebbero infine costituire il passaggio ultimo di tale articolazione: partendo dalla verifica e99


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialedall‟assunzione dei livelli sovracomunali ed elaborando in modo partecipato (con cittadini maanche con gli enti a vario titolo coinvolti, tra i quali i comuni contermini) il proprio sistema diriferimento da trasporre nelle determinazioni dei tre atti del Pgt. Nella prassi non sempre ciòavviene, parte anche probabilmente per l‟effettiva difficoltà dei comuni più piccoli dicontestualizzare visioni di scala vasta. L‟attenzione agli spunti e alle proposte di Ptr e Ptcp ècomunque crescente, sia per il maggiore livello di cogenza e di indirizzo assunto dal Ptr e daiPtcp, sia per una più intensa sensibilità dei comuni, sviluppatasi anche grazie alla verifica dicoerenza esterna richiesta dalla procedura di Vas.Tale crescente attenzione è testimoniata nei piani analizzati dal richiamo, presente sia nelquadro conoscitivo che nell‟insieme delle determinazioni, ai temi e agli elementi definiti neipiani sovracomunali, con particolare riguardo alle infrastrutture, al paesaggio e all‟ambiente.Da approfondire invece sembra essere il legame fra obiettivi: rari sono infatti i casi di esplicitaverifica, contestualizzazione e rettifica degli obiettivi regionali, come indicato all‟art. 20 comma2 della L.r. 12/2005, e in particolare di quelli afferenti ai sistemi territoriali.Pianificazione intercomunaleLa pianificazione intercomunale, ovvero la costruzione di Pgt condivisa fra più comuni èun‟opportunità sempre più perseguita. Essa, pur non prevista in normativa fatta eccezione perquanto attiene il Piano dei servizi, è di fatto promossa dalla Regione che ha legato laconcessione di finanziamenti ai comuni che affrontano la formazione del piano in modointercomunale.L‟analisi dei Pgt ha mostrato due modalità prevalenti di trattazione dei piani intercomunali: laprima è costituita dall‟attivazione di una fase negoziale fra comuni volta a migliorare la qualitàcomplessiva del territorio e del suo strumento di governo nonché l‟efficienza e l‟efficacia dellescelte; la seconda, rilevata soprattutto in caso di unioni di comuni di lunga tradizione, è invececonnessa alla definizione di un unico Pgt, ovvero di un piano in cui risulta difficile leggere leistanze e le singolarità delle differenti Amministrazioni. Entrambi i modelli presentano limiti epotenzialità, principalmente associati alle capacità di gestione, nei fatti, del processopianificatorio da parte di Amministratori e progettisti.Il primo caso infatti, se correttamente coordinato come processo negoziale fondato su unsistema di obiettivi, criteri e limiti di sostenibilità definito e condiviso, può portare a unanotevole responsabilizzazione e consapevolezza delle Amministrazioni delle conseguenze delledeterminazioni, della ricchezza delle sinergie attivabili, dei benefici cui tutti possono godere neitempi lunghi conseguenti a scelte localizzative efficaci e razionalizzate. Garantire l‟efficacia,localizzativa e temporale, delle programmazioni territoriali significa infatti limitare gli impattidegli insediamenti sull‟ambiente e sulle comunità in termini di uso delle risorse, di perdita diaree sensibili dal punto di vista ambientale, di effetti sulla qualità urbana legati al trafficogenerato, alla inadeguatezza delle funzioni rispetto al contesto e alla corretta dotazione di100


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010servizi pubblici. Garantire la condivisione delle scelte nelle programmazioni territorialicomporta inoltre il superamento di eventuali fenomeni di “competizione” fra comuni (unasovradimensionata offerta di aree, un abbassamento degli oneri a carico dei lottizzanti, unlivellamento della qualità, ecc) e facilita, per contro, a parità di risorse disponibili, l‟attivazionedi sinergie e politiche di vasta scala rispondenti ad un comune disegno. Si tratta però di unprocesso complesso che non trova spesso concretezza nei piani intercomunali e che ancor piùraramente si innesca attraverso la partecipazione dei comuni contermini nei processi di Vas;un processo da gestire con attenzione, nel quale lo stimolo di Regione e Provincia può risultaredeterminante e verso il quale le Amministrazioni si stanno avviando anche se con una certalentezza e diffidenza.Il secondo modello rilevato ha invece criticità e qualità direttamente legate ai caratteri delcontesto territoriale di riferimento: l‟omogeneità di trattamento è infatti un valore ove questacorrisponda davvero a una visione unitaria e organica dei territori, più facilmente percepita incaso di unioni di piccoli comuni con caratteristiche socioeconomiche simili, e perde invece leproprie potenzialità nel momento in cui il piano, pur non esplicitando le singole voci, rispondedi fatto esclusivamente alle istanze trasformative delle diverse Amministrazioni, ove cioèl‟intercomunalità non porta a una concertazione e razionalizzazione delle scelte.Pianificazione partecipataLa dimensione processuale della costruzione del Pgt si sostanzia anche nei percorsi dipartecipazione che, ai sensi di legge, dovrebbero affiancare la definizione del piano: lapartecipazione istituzionale, quella diffusa e quella connessa alle procedure di avvio eapprovazione del Pgt. La legge regionale definisce a riguardo i criteri minimi di evidenzapubblica:• la pubblicazione di “avviso di avvio del procedimento su almeno un quotidiano o periodico adiffusione locale e sui normali canali di comunicazione con la cittadinanza, stabilendo iltermine entro il quale chiunque abbia interesse, anche per la tutela degli interessi diffusi,può presentare suggerimenti e proposte. Il comune può, altresì, determinare altre forme dipubblicità e partecipazione” (L.r. 12/2005 art. 14 comma 2);• l‟acquisizione, prima dell‟adozione degli atti di Pgt, del parere degli enti e delle parti socialied economiche (L.r. 12/2005 art. 14 comma 3):• il deposito, pena di inefficacia degli stessi, degli atti adottati per un periodo continuativo ditrenta giorni, ai fini della presentazione di osservazioni nei successivi trenta giorni (L.r.12/2005 art. 14 comma 4);• la trasmissione degli atti, contemporaneamente al deposito, alla Provincia e, ove necessarioai sensi del Ptr, alla Regione, che garantendo il confronto con il comune valutano lacompatibilità del documento di piano con il proprio piano (art. 14 comma 5 e 8), nonchéall‟A.s.l. e all‟A.r.p.a. (L.r. 12/2005 art. 14 comma 6);101


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale• la definizione, nel processo di Vas, di almeno due conferenze di valutazione quali momenticentrali e necessari di partecipazione istituzionale con la presenza di autorità procedente,autorità competente, soggetti competenti in materia ambientale, enti territorialmenteinteressati e pubblico, di cui la prima volta a illustrare il Documento di scoping e adacquisire pareri, contributi e osservazioni nel merito e la seconda finalizzata a valutare laproposta di Documento di piano e il Rapporto ambientale, esaminare le osservazioni e ipareri pervenuti, prendere atto degli eventuali pareri obbligatori (L.r. 12/2005 art. 4 eD.g.r. 10971 del 30/12/2009).Il Pgt è pertanto un atto tecnico che assume a sé anche un contenuto dialettico, di confronto econdivisione fra istituzioni, associazioni e cittadini. Per permettere ciò, il piano deve esserecomunicato e comunicabile. La spinta normativa verso un piano condiviso porta infatti, in casivirtuosi, all‟organizzazione di incontri o momenti di scambio dedicati e a un‟ampia messa adisposizione degli elaborati, nelle varie fasi di redazione, accompagnata da una semplificazionedel linguaggio utilizzato nella costruzione degli stessi. La chiarezza degli obiettivi, dellestrategie e dei contenuti tecnici, nonché l‟esplicitazione dei contributi, costituiscono quindi unaulteriore buona pratica. In ragione della capacità di comunicazione bidirezionale (dai soggettitecnici e politici ai cittadini e viceversa), nonché delle tecniche e degli strumenti scelti per ilconfronto, la partecipazione assume infatti meriti e qualità diverse (informazione,consultazione, negoziazione, inclusione e co-decisione), ovvero una maggiore o minorecapacità di costituirsi quale supporto fondamentale per la costruzione del piano e – aspetto nonda trascurare – per il suo rispetto nel tempo.Determinazioni sovracomunali e determinazioni comunaliL‟ultimo elemento che sembra utile sottolineare nel considerare il piano quale percorsoprocessuale è connesso al tema della sovracomunalità. Tale questione si affianca a quella dellacopianificazione evidenziandone un aspetto delicato e complesso. La L.r. 12/2005 infattiattribuisce a ciascun livello di pianificazione elementi di indirizzo e orientamento ed elementiprescrittivi e prevalenti. L‟art. 2 comma 4 in particolare indica che “i piani territoriali regionalee provinciali hanno efficacia di orientamento, indirizzo e coordinamento, fatte salve leprevisioni che, ai sensi della presente legge, abbiano efficacia prevalente e vincolante”.Il Ptr assume immediata prevalenza, qualora ciò sia previsto dal piano, “per le previsioniconcernenti la realizzazione di prioritarie infrastrutture e di interventi di potenziamento edadeguamento delle linee di comunicazione e del sistema della mobilità, nonché inerentiall‟individuazione dei principali poli di sviluppo regionale e delle zone di preservazione esalvaguardia ambientale, espressamente qualificate quali obiettivi prioritari di interesseregionale o sovra regionale” (L.r. 12/2005 art. 20 commi 4 e 5).Il Ptcp ha valore prescrittivo e prevalente in relazione a:• le previsioni in materia di tutela dei beni ambientali e paesaggistici;102


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010• la localizzazione delle infrastrutture riguardanti il sistema della mobilità, qualora dettalocalizzazione sia sufficientemente puntuale, alla scala della pianificazione provinciale, inrapporto a previsioni della pianificazione o programmazione regionale, programmazioni dialtri enti competenti, stato d‟avanzamento delle relative procedure di approvazione, previadefinizione di atti d‟intesa, conferenze di servizi, programmazioni negoziate;• l‟individuazione degli ambiti agricoli di valenza strategica fino alla approvazione del Pgt;• l‟indicazione, per le aree soggette a tutela o classificate a rischio idrogeologico e sismico,delle opere prioritarie di sistemazione e consolidamento, nei soli casi in cui la normativa ela programmazione di settore attribuiscano alla provincia la competenza in materia conefficacia prevalente. (L.r. 12/2005 art. 18 comma 2).Oltre a ciò il Ptcp: “indica elementi qualitativi a scala provinciale o sovracomunale, siaorientativi che prevalenti, secondo le qualificazioni della presente legge, per la pianificazionecomunale e dispone i contenuti minimi sui temi di interesse sovracomunale che devono essereprevisti nel documento di piano, nel piano delle regole e nel piano dei servizi […], definiscecriteri per l‟organizzazione, il dimensionamento, la realizzazione e l‟inserimento ambientale epaesaggistico con le adeguate opere di rinverdimento e piantagione delle infrastruttureriguardanti il sistema della mobilità ed il relativo coordinamento tra tali criteri e le previsionidella pianificazione comunale […], prevede indicazioni puntuali per la realizzazione diinsediamenti di portata sovracomunale, se definiti come tali dai PGT dei comuni” (L.r. 12/2005art. 15 comma 2).Vi sono pertanto, ai sensi di legge, determinazioni che hanno - per strategicità, impatti,potenzialità ed estensione -, carattere sovracomunale. Il rapporto, non sempre facile, fra ilivelli di pianificazione si concretizza quindi anche nell‟equilibrio fra determinazionisovracomunali e comunali. Non sempre nei Pgt analizzati trova però riscontro il tema dellasovracomunalità: se infatti l‟assunzione dalla scala sovracomunale delle previsioniinfrastrutturali, delle aree a rischio idrogeologico e, in parte, degli elementi paesaggistici, èprassi ormai consolidata, pare invece trascurato o fonte di contrasti il rapporto con quelli chesono chiamati insediamenti sovralocali. Nella definizione di questi - sia da parte dei Pgt che deiPtcp che faticano a precisarne il campo di validità -, nella loro gestione, concertazione eattuazione si gioca infatti spesso il complesso rapporto fra competenze comunali e sovralocali.Tale criticità, ormai nota e discussa anche nelle sedi istituzionali, deve però trovare rispostanella mutua consapevolezza degli enti in gioco dell‟essere la pianificazione territoriale fruttoappunto di un processo decisionale ampio e complesso e nella disposizione di legge che indicacome “le valutazioni di compatibilità - sia rispetto a Ptr che a Ptcp - concernono l‟accertamentodell‟idoneità dell‟atto, oggetto della valutazione o verifica, ad assicurare il conseguimento degliobiettivi fissati nel piano, salvaguardandone i limiti di sostenibilità previsti”. La condivisione diobiettivi e strategie di scala territoriale è quindi il primo passaggio fondamentale perl‟individuazione e la localizzazione concordata degli insediamenti e delle trasformazioni divalenza sovracomunale.103


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeForma e struttura del PgtLa legislazione lombarda si inserisce in un quadro articolato e differenziato di riflessionedisciplinare: partendo dalla comune constatazione di pregi e limiti del Piano regolatoregenerale come disciplinato dalla legge urbanistica nazionale del 1942, dal riconoscimento delvalore della sussidiarietà quale opportunità per cogliere tempestivamente potenzialità epeculiarità dei territori e quale garanzia di sostenibilità, partecipazione e controllo sociale dellescelte di sviluppo, ogni regione ha declinato la propria visione del piano comunale. I modelliproposti – pur nelle loro singolarità e diversità - evidenziano comuni obiettivi e ruoli per lapianificazione comunale. Ad essa è infatti richiesta la capacità di coniugare in primo luogo ilriconoscimento delle invarianti e delle qualità territoriali con l‟immagine di sviluppi possibili eauspicabili e in secondo luogo le istanze delle singole comunità con una logica di ampio respirotraguardando le sollecitazioni contingenti, connettendole e riarticolandole in una visionestrategica e sostenibile nei tempi lunghi. Tre paiono pertanto le parole chiave della riflessionedisciplinare e legislativa: invarianti, visione strategica e dimensione operativa; concetti i cuidifferenti accostamenti, la cui diversa precipitazione e contestualizzazione in atti pianificatorihanno portato alle eterogenee proposte di piano definite dalle regioni. Nel modello lombardo,in particolare, questi concetti sono trasversali ai tre atti che compongono il Pgt: sono infattiintegrati nel Documento di piano chiamato a definire invarianti nel quadro ricognitivo,orientativo e conoscitivo e negli obiettivi di tutela, visione strategica negli obiettivi, nellestrategie, negli importanti progetti di trasformazione – e operatività nelle azioni, nei criteri diperequazione, negoziazione e incentivazione, negli indirizzi per il Piano dei servizi e il Pianodelle regole e nelle aree di trasformazione; sono in parte presenti nel Piano delle regole, voltoa tutelare le invarianti, ovvero i segni costituitivi del paesaggio, ma anche a gestirne letrasformazioni in una dimensione operativa e ordinaria; sono coesistenti nel Piano dei servizi,ove invariante è la domanda di qualità e di servizi, ma anche la necessità di garantire lafattibilità economica delle proposte, strategico è il progetto complessivo per l‟offerta di serviziadeguati e di qualità, e operativa è la gestione e l‟implementazione degli stessi.I tre atti di Pgt hanno quindi una valenza multipla: Documento di piano, Piano delle regole ePiano dei servizi rispondono al riconoscimento delle possibili letture della città, con il primoconcentrato sulle proposte per la città della trasformazione, il secondo sulla gestione della cittàconsolidata e il terzo sul disegno della città pubblica. Tre interpretazioni di città e tre atti chesono ovviamente strettamente interrelati e che devono pertanto rispondere alla stessa visionestrategica.Relazioni fra i tre attiLa declinazione di una unica visione strategica del territorio, la coerenza interna del Pgt e diconseguenza la sua capacità di attuare efficacemente e in modo armonico l‟insieme delle104


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010politiche proposte si fonda, in buona parte, su un adeguato raccordo fra contenuti specifici econtenuti trasversali dei tre atti. Trasversali sono infatti i contenuti degli obiettivi, che possonoriguardare la città della trasformazione, la città consolidata e la città pubblica; trasversale, maanche specificatamente connesso ai singoli compiti di ogni atto, è l‟insieme delle politiche edelle azioni; trasversali sono i temi della sostenibilità e della tutela e valorizzazione delpaesaggio; trasversali possono essere infine le riflessioni sull‟accessibilità dei territori oggettoalle varie scale del Documento di piano, del Piano dei servizi e del Piano delle regole.Contestualità e complementarietà di corrispondenze e specificità rende quindi ancor piùpressante l‟esigenza di definire, per ogni Pgt e per ogni territorio, il rapporto fra i contenuti deitre strumenti. La relazione fra i singoli atti di Pgt, affidata al Documento di piano, è infatti ilpunto centrale e più complesso della norma regionale. La difficoltà di un‟adeguataesplicitazione e chiarezza del rapporto fra obiettivi generali e azioni, azioni e contenuti,contenuti e varianti, varianti e obiettivi generali, obiettivi generali e monitoraggio, è connessaa questa fluidità di passaggi, alla conseguente complessità di gestione dei riflessi operativi diogni singolo passaggio: in sintesi alla forte concatenazione di dimensione strategica edimensione operativa.L‟analisi dei piani ha rilevato infatti differenti livelli di esplicitazione del rapporto fra contenuti,indirizzi e direttive, connessi in particolar modo a differenti modalità di definizione delladimensione strategica: in casi virtuosi i Documenti di piano chiariscono la titolaritàdell‟attuazione delle singole azioni; in altri definiscono un disegno di riferimento per tutti gli attidi Pgt rappresentando in forma grafica le azioni strategiche; talvolta invece non dichiarano illegame fra varianti del Piano dei servizi e del Piano delle regole e varianti al Documento dipiano e non affrontano affatto il tema. La diffusione e la sperimentazione quotidiana dellostrumento di governo del territorio così come declinato dalla legge regionale porterà peròsicuramente a una maggiore attenzione al rapporto fra i tre atti poiché ad un‟adeguatadefinizione di questo consegue una più semplice e trasparente gestione e operatività nel tempodel Pgt.Natura dei singoli attiUn ulteriore elemento di riflessione per quanto attiene la forma e la struttura dei Pgt è datodalla natura dei singoli atti, ovvero dalla specificità di ruolo che la legge assegna a ciascuno.DOCUMENTO DI PIANOAlla luce della normativa vigente e dei criteri attuativi, il Documento di Piano è chiamato adefinire (L.r. 12/2005 art. 8):• lo scenario territoriale condiviso dalla comunità, costituito dal quadro ricognitivo eprogrammatorio di riferimento, dal quadro conoscitivo come risultante dalle trasformazioniavvenute;105


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale• l‟assetto geologico, idrogeologico e sismico;• gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione, a valenza strategica per la politicaterritoriale del comune;• gli obiettivi quantitativi di sviluppo del Pgt. Nella loro definizione esso deve tenere contodella riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenzacon l‟utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, della definizione dell‟assetto viabilistico edella mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici edi interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale;• le politiche di intervento adeguate ai sistemi funzionali, residenza, edilizia residenzialepubblica, attività produttive, terziarie e commerciali;• la compatibilità tra le politiche di intervento individuate e le risorse economiche attivabili;• gli ambiti di trasformazione e i relativi criteri di intervento;• gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione;• la sostenibilità ambientale e la coerenza paesaggistica delle previsioni di sviluppo.Il Documento di piano ha pertanto molteplici caratteri: è contemporaneamente strumentostrategico, strumento programmatico e atto di definizione di invarianti.In primo luogo deve delineare le principali strategie di conservazione, valorizzazione e sviluppodi medio e lungo termine dell‟assetto territoriale, ovvero del sistema ambientale,infrastrutturale e insediativo. Tale ruolo di regia delle politiche di governo è affrontato in mododifferenziato nei Pgt analizzati. Sono però riconoscibili alcuni metodi comuni messi in campodai progettisti per rendere effettiva la capacità del Documento di piano di costituirsi qualeriferimento per tutti e tre gli atti del Pgt. Tali modelli, già anticipati nel capitolo precedente eche hanno lo scopo di delineare gli elementi fondativi di coerenza fra Documento di piano ePiano dei servizi e Piano delle regole e di gestirne le modificazioni in un quadro di unitarietàcomplessiva, sono principalmente connessi a:• l‟esplicitazione del legame fra obiettivi e strategie da una parte e strumento attuativodall‟altra;• l‟individuazione di criteri e indirizzi specifici per il Piano dei servizi e il Piano delle regole;• la definizione di un disegno territoriale di riferimento, ovvero la declinazione nella tavoladelle strategie dei limiti e delle azioni che devono guidare tutte le determinazioni.In secondo luogo il Documento di piano si caratterizza per la presenza di una componente dilivello operativo e programmatorio, finalizzata a definire regole e indirizzi per gli ambiti ditrasformazione, la perequazione, la compensazione e l‟incentivazione, la sostenibilitàambientale e territoriale, i tempi di attuazione e la fattibilità economica delle determinazioni dipiano. Nella prassi tali elementi godono di diversi livelli di attenzione e approfondimento: peresempio mentre gli ambiti di trasformazione sono quasi sempre sviluppati compiutamente, icriteri di perequazione, incentivazione e compensazione territoriali non sempre sono definiti ecodificati con chiarezza.In terzo luogo, il Documento di piano è scenario condiviso delle invarianti ambientali,106


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010infrastrutturali e morfologico-insediative del territorio comunale. Tale competenza, fondata sulcompito di inquadrare e sintetizzare l‟insieme delle conoscenze sul territorio, è spessopositivamente interpretata dai progettisti, ovvero assunta come un‟occasione per esplicitare,attraverso un quadro conoscitivo legato dalle determinazioni, quegli elementi di specificità equalità territoriale a cui dichiaratamente collegare obiettivi di conservazione, verifica dellescelte e indirizzi operativi di valorizzazione.PIANO DEI SERVIZIIl Piano dei servizi è chiamato ad assicurare, in ragione delle necessità della popolazione e deicaratteri locali e sovralocali del territorio, la dotazione di attrezzature pubbliche, le eventualiaree per l‟edilizia residenziale pubblica, le dotazioni a verde e i corridoi ecologici, le opereinfrastrutturali attinenti le aree urbanizzate e le opere pubbliche relative alle aree ditrasformazione, nonché la loro efficiente localizzazione sul territorio.In particolare, compatibilmente con le risorse a disposizione dell‟Amministrazione e con quelleattivabili con le trasformazioni previste dal piano, deve definire:• le aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, con particolareriferimento all‟istruzione scolastica, alla cultura, allo sport e al tempo libero, ai servizi per lepersone anziane, ecc.;• le dotazioni a verde compresi i corridoi ecologici e il sistema di connessione tra il territoriorurale e quello edificato;• gli interventi per il completamento della struttura viaria principale del territorio comunalecon attenzione alle condizioni di sicurezza delle strade;• l‟organizzazione e razionalizzazione dell‟assetto delle infrastrutture e dei parcheggi;• le modalità di potenziamento delle piste ciclabili e di connessione alla rete dei percorsiciclabili a scala sovra-comunale;• le eventuali aree per l‟edilizia residenziale pubblica (L.r. 12/2005 art. 9).Il Piano dei servizi deve essere inoltre integrato, per quanto riguarda l‟infrastrutturazione delsottosuolo, con le disposizioni del piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo (L.r.12/2005 art. 9 comma 8).Elementi essenziali della sua costruzione sono:• la verifica della domanda esistente e prevedibile nell‟arco della durata del piano in base allediverse tipologie di utenti e relativi bisogni (L.r. 12/2005 art. 9 comma 2);• la collocazione del comune rispetto al sistema delle polarità, ovvero il suo riconoscimentoquale polo attrattore e la presenza di servizi sovracomunali (L.r. 12/2005 art. 9 comma 5);• il censimento dell‟offerta esistente con riferimento alle differenti tipologie di serviziopubblico e privato individuate e in funzione dei parametri minimi di qualità, fruibilità eaccessibilità nonché di assicurazione della dotazione minima;• la valutazione dell'insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio107


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialecomunale, le necessità e i costi per il loro adeguamento (L.r. 12/2005 art. 9 comma 3);• le modalità di intervento, coordinamento e finanziamento, ovvero la stesura di unprogramma di interventi fortemente connesso al piano triennale delle opere pubbliche (L.r.12/2005 art. 9 comma 4).Già da questo breve elenco di compiti analitici e programmatici si evincono alcuni temi diattenzione rilevati anche nell‟analisi effettuata: la tipologia di servizi da considerare, riconoscitiin alcuni piani come non esclusivamente costituiti da aree e attrezzature ma anche da serviziimmateriali (sociali, culturali, associativi) e da una diffusa qualità urbana; l‟accessibilità –carraia, ciclopedonale e con i mezzi di trasporto pubblico - dei servizi quale elementofondamentale per la valutazione qualitativa degli stessi; il rapporto fra quantità e qualità,ovvero la necessaria prevalenza delle valutazioni qualitative su quelle quantitative (pur con laconsapevolezza dell‟esigenza di approfondire contenuti e metodi valutativi delle prime e pur nelrispetto di una dotazione minima); il rapporto fra pubblico e privato; la sovracomunalità el‟intercomunalità della gestione e programmazione dei servizi.PIANO DELLE REGOLEIl Piano delle regole considera l‟intero territorio comunale, con l‟esclusione degli ambiti ditrasformazione individuati e regolati dal Documento di piano, e disciplina gli ambiti del tessutourbano consolidato, i centri e nuclei storici, gli immobili assoggettati a tutela, le aree a rischiodi compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante, l‟assetto geologico,idrogeologico e sismico comunale, le aree destinate all‟agricoltura, le aree di valorepaesaggistico ambientale ed ecologico e le aree non assoggettate a trasformazione urbanistica(L.r. 12/2005 art. 10). Come noto esso costituisce, più degli altri, lo strumento di continuitàcon il Prg. È però, rispetto al tradizionale piano regolatore, chiamato ad approfondiremaggiormente alcuni temi, con particolare riferimento alla qualità dei progetti – paesaggistica,morfologica, edilizia, di contenimento dei consumi - e al disegno e alla norma degli spaziextraurbani. Come indicato nella D.g.r. 1681/2005 infatti: “il Piano delle regole ha il compito dipromuovere la qualità e la specificità dei contesti, e salvaguardare l‟insieme di valori cherappresenta la connotazione e l‟essenza stessa del territorio e la condizione per la permanenzadella sua identità. La corretta applicazione del percorso di esame paesistico dei progetti puòfornire un contributo importante in tal senso. Il Piano delle regole deve fornire ulteriorielementi di indirizzo che, in coerenza con la carta della sensibilità paesaggistica e gli obiettivi diqualità paesaggistica indicati dal Documento di piano, permettano una forte coerenzapaesaggistica nella impostazione e gestione dei progetti di intervento.“A riguardo l‟analisi dei piani ha confermato la particolare attenzione della pianificazionecomunale per la gestione delle trasformazioni interne al tessuto consolidato e la necessità diapprofondire contenuti e proposte per i tessuti extraurbani. In particolare si evidenziano qualibuone pratiche l‟articolazione dei territori edificati (differenziati per valore storico, per108


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010destinazioni funzionali, per morfologie insediative prevalenti, per modalità di relazione fratipologie edilizie e spazi aperti, ecc) e l‟esplicitazione di criteri, indirizzi, abachi per laprogettazione a garanzia della qualità dei progetti.Un ulteriore elemento di riflessione è costituito poi dal rapporto con eventuali altri regolamenticomunali chiamati a definire requisiti di qualità: dal Regolamento edilizio a quello del verde. Ilrapporto fra Piano delle regole e Regolamento edilizio in particolare non pare esserecompiutamente risolto: i due strumenti, spesso redatti in base a normative, procedure etempistiche differenti, hanno infatti competenze simili eppure specialistiche. Il Regolamentoedilizio ha conseguentemente perso per un verso la sua funzione e per un altro ne ha acquisitedi nuove. Esso infatti da una parte accoglie disposizioni vigenti (procedimenti, definizioni,requisiti, ecc), sovrapponendosi a normative che sono in continua evoluzione e aggiornamentocon conseguenti problemi di coerenza e adeguatezza, o definisce requisiti qualitativi ormaiassorbiti dal Piano delle regole, e dall‟altra è richiamato, anche nei piani analizzati, conriferimento ai requisiti acustici e di efficienza energetica degli edifici.Sostenibilità ambientale e territorialeLa sostenibilità ambientale e territoriale dei piani costituisce, nella riforma urbanisticaregionale, fondamento primo di tutti i livelli di pianificazione. Molteplici sono infatti gli aspetti diprocesso e di contenuto dei piani che fanno esplicito riferimento al tema della sostenibilità, cosìcome numerosi sono i richiami ad essa, primi tra tutti nel Ptr e nelle politiche settorialipromosse da Regione Lombardia. Norma, Ptr e disciplina di settore costruiscono quindi unquadro articolato di riferimento per i soggetti impegnati in attività pianificatorie esostanzialmente volto al miglioramento della qualità ambientale e territoriale. Differenti sonopoi gli strumenti che tale quadro indica: della Valutazione ambientale strategicaall‟articolazione di un complesso di obiettivi, limitazioni e azioni dedicate alla sostenibilità qualila rete ecologica e la tutela e valorizzazione dei corsi d‟acqua; le limitazioni e le compensazioniconnesse al consumo di suolo; la tutela del paesaggio; la mobilità sostenibile; l‟efficienza delletrasformazioni e degli insediamenti.Integrazioni della VasLa Vas ha il compito istituzionale di valutare gli effetti di determinati piani e programmisull‟ambiente e dovrebbe essere, come già indicato, un processo continuo di confronto,verifica, indirizzo e sostegno delle scelte di tali piani.L‟integrazione fra Pgt e Vas costituisce infatti una importante opportunità per:• approfondire il quadro conoscitivo ambientale;• orientare le scelte alla risoluzione di criticità e vulnerabilità ambientali;• coordinare politiche locali e sovralocali verificandone le mutue influenze nella coerenza109


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialeesterna;• connettere gli obiettivi generali e le politiche con le singole azioni constatandone lacoerenza interna;• discutere ipotesi territoriali alternative e valutarne i benefici e gli impatti;• soppesare effetti positivi e negativi, reversibili e irreversibili, mitigabili e compensabili,singoli e cumulativi delle azioni proposte;• definire i criteri di mitigazione e compensazione ambientale per le singole azioni;• misurare nel tempo gli effetti stimati e proporre modalità per il loro controllo ebilanciamento;• facilitare – attraverso momenti istituzionali e incontri diffusi – la partecipazione di enti esoggetti al processo di pianificazione.Si tratta pertanto di un‟integrazione che, oltre a essere complessa e necessaria, dovrebbeessere costante e riguardare numerosi aspetti della costruzione del Pgt: attinente al rapportofra i soggetti responsabili del suo compimento (integrazione decisionale), relativa allapartecipazione istituzionale e diffusa (integrazione di processo), connessa allo scambio eall‟integrazione reciproca dei contenuti specifici di pianificazione – conoscenze, obiettivi edeterminazioni - e valutazione - limiti di sostenibilità, strumenti di valutazione, alternative -(integrazione di contenuti); associata alla circolarità del processo costituito da decisione,attuazione, monitoraggio ed eventuale revisione della decisione (integrazione nel tempo); evolta alla semplificazione e connessione delle diverse procedure previste per la trasformazionedel territorio (integrazione tra procedure).Nella prassi si assiste però ad una sorta di dissociazione fra le letture dei documenti di Vas ePgt: se i Rapporti ambientali segnalano suggerimenti, integrazioni e influenze, gli elaborati deiDocumenti di piano paiono appoggiarsi alla Vas quasi esclusivamente come fattore processualee di garanzia di partecipazione istituzionale e diffusa. Nella maggioranza delle relazioni di Pgtrestano infatti sullo sfondo gli effettivi contributi della Vas in termini di contenuti, strumenti erisultanze, fatta eccezione, in alcuni casi delle indicazioni relative agli ambiti di trasformazione.Il processo di integrazione, pur iniziato e ormai delineato nelle sue aspettative, fatica quindiancora a definirsi nei suoi esiti effettivi per una difficoltà di un efficace dialogo fra progettisti evalutatori, per una non ancora piena maturità degli strumenti di valutazione e per unamigliorata sensibilità dei progettisti che hanno assunto come temi specifici di pianificazionemolti dei criteri di sostenibilità.Rete ecologica e paesaggioQuale atto di sintesi e contestualizzazione della pianificazione sovralocale, al Pgt sono affidatianche due temi di particolare interesse per le politiche regionali: la costruzione e maggiordefinizione della rete ecologica e la tutela e valorizzazione del paesaggio.Il progetto di Rete ecologica regionale è presentato nel Ptr quale infrastruttura prioritaria per la110


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Lombardia e disegnato e disciplinato nelle D.g.r. n. 8515 del 26 novembre 2008 e n. 10962 del30 dicembre 2009. Con tali atti la Regione detta anche gli indirizzi per la programmazione deglienti locali in materia: obiettivi, elementi spaziali e funzionali, condizionamenti e opportunità,criteri attuativi generali. La rete ecologica – la sua definizione territoriale e costruzione - èoggetto quindi sia dei piani provinciali che di quelli comunali. In particolare Ptcp e Pgt sonochiamati a concorrere alla sua realizzazione in relazione alle risorse disponibili e alle azioniprogrammate per il territorio. Progetti infrastrutturali, ambiti di trasformazione, aree destinatea servizi, proposte di modificazioni ordinarie sono infatti occasioni per la qualificazione delterritorio, dei corridoi ecologici e del sistema del verde da inquadrare anche in funzione dellarete ecologica. I Pgt hanno pertanto un compito molteplice: di contestualizzazione nell‟ambitodella programmazione territoriale, di protezione degli elementi fondanti, di contenimento dellecriticità attraverso scelte adeguate, di sostegno all‟attuazione attraverso la pianificazioneattuativa e strumenti dedicati. Per fare ciò sono indispensabili due passaggi: in primo luogo ilriconoscimento dello schema strutturale della rete a livello locale e l‟individuazione deglielementi di continuità extracomunali, ovvero la definizione del suo disegno sulla base di unadeguato sistema della conoscenza, e in secondo luogo l‟individuazione delle tutele e delleazioni applicabili.Il primo passaggio è, nella prassi, spesso affrontato nei Pgt: quasi tutti infatti considerano leindicazioni sovralocali relative alla rete ecologica nel quadro ricognitivo e conoscitivo e molti nearticolano il disegno a scala locale integrandolo nelle strategie di piano. Il secondo inveceappare più complesso e trascurato, soprattutto per quanto attiene il contributo fattivo, e nonsolo regolativo, della pianificazione comunale: sono probabilmente ancora necessari alcuniapprofondimenti per individuare compiutamente da parte di questa le azioni opportune. Asupporto dei comuni si richiamano però materia alcune indicazioni (D.g.r. n. 10962 del 30dicembre 2009 punto 5.2) la cui applicazione si va via via consolidandosi, che suggerisconoinfatti: “il progetto di rete ecologica di livello comunale prevederà le seguenti azioni dicarattere generale:• verifica di adeguatezza del quadro conoscitivo esistente, ed eventualmente un suocompletamente ai fini di un governo efficace degli ecosistemi di pertinenza comunale;• definizione di un assetto ecosistemico complessivo soddisfacente sul medio periodo;• regole per il mantenimento della connettività lungo i corridoi ecologici del progetto di Reteecologica comunale, o del progetto eco-paesistico integrato;• regole per il mantenimento dei tassi di naturalità entro le aree prioritarie per la biodiversitàa livello regionale;• realizzazione di nuove dotazioni di unità polivalenti, di natura forestale o di altra categoriadi habitat di interesse per la biodiversità e come servizio ecosistemico, attraverso cuipotenziare o ricostruire i corridoi ecologici previsti, e densificare quelle esistenti all‟internodei gangli del sistema.”.Al tema della rete ecologica è strettamente connesso anche quello del paesaggio, ossia, come111


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialeindicato nella D.g.r. succitata, “del progetto eco-paesistico integrato”. Tale contenuto fa, inrealtà, riferimento a norme differenti e di più lunga tradizione rispetto a quelle che hannointrodotto il concetto di rete ecologica: dalle leggi paesaggistiche del 1939 alla ConvenzioneEuropea del Paesaggio, dalla legge n. 431 del 1985 al Piano territoriale paesistico regionale del2001. La pianificazione locale appare quindi, anche in relazione alle competenze regionali eprovinciali in materia e alla sua ampia trattazione nel Ptr (ex Ptpr) e nei Ptcp, caratterizzata dauna maggiore consapevolezza e competenza nella salvaguardia e valorizzazione dellecaratteristiche paesaggistiche del territorio, con particolare riguardo al sistema urbano. In lineacon quanto già avveniva nei Prg, infatti i Piani delle regole contengono specifiche disposizioni ditutela paesaggistica per i centri e i nuclei storici e per gli immobili assoggettati a tutela.La legge regionale, però, sollecita i comuni ad approfondire gli aspetti paesaggistici afferentitutti i sistemi territoriali (insediativo, del degrado, rurale, infrastrutturale, naturale) e adesplicitare i passaggi metodologici che hanno portato all‟attribuzione dei valori paesaggistici ealla conseguente disciplina.Per quanto riguarda il primo punto, i Pgt sono quindi chiamati ad evidenziare valenze e criticitàpaesaggistiche presenti in tutto il territorio comprese le componenti che connotano gli ambitiextraurbani. Sempre maggiore attenzione assume infatti nella prassi la definizione di tutelepaesaggistiche per il territorio rurale e per il sistema del verde, anche se appare ancoracomplesso identificare modelli e pratiche diffuse di salvaguardia. Ciò è comunque strettamenteinterrelato alla rete ecologica che fornisce anche un supporto per il riconoscimento dellecomponenti necessariamente oggetto di tutela: le aree boscate o a vegetazione naturale, ifilari, i corsi d‟acqua, i fontanili e le zone umide, ecc. Restano invece ancora sullo sfondo leconsiderazioni paesaggistiche afferenti il tema dell‟inserimento delle infrastrutture, affidato inprimis a Regione e Province, e quello della riqualificazione delle componenti di compromissionee degrado. Anche su tali temi però si evidenzia l‟evoluzione delle riflessioni presenti nellapianificazione comunale, ormai consapevole delle opportunità e delle necessità ad essiconnesse. La riqualificazione delle aree di compromissione e degrado in particolare è ormaicolta come obiettivo fondamentale dei Pgt, pur di difficile attuazione nei fatti.Per quanto attiene infine le analisi paesaggistiche, molti Pgt esaminati propongonometodologie specifiche per la valutazione del paesaggio, in coerenza con le fasi indicate nellaD.g.r. 1681/2005 (ricognitiva, conoscitiva e valutativa) e con le disposizioni provinciali, conl‟obiettivo di oggettivare e rendere condivisibile e condivisa la lettura del paesaggio. Talecondivisione è infatti presupposto necessario per assicurare la coerenza fra trasformazioniproposte e valutazioni paesaggistiche, per la valutazione delle eventuali ricadute delle prime, eper garantire la continuità della scelte fra piano e trasformazioni, siano esse soggette apianificazione attuativa o a intervento diretto. Un ulteriore passaggio atteso e auspicato, èinfatti la trasposizione nei progetti attuativi di questa accresciuta consapevolezza e rigore.112


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Risparmio di risorseIl tema del risparmio delle risorse, ormai centrale nella discussione sulla gestione del territorio,è esplicitato nella L.r. 12/2005 che indica come obiettivo pianificatorio la “minimizzazione delconsumo del suolo in coerenza con l‟utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientalied energetiche” (L.r. 12/2005 art. 8 comma 2, punto b). Le risorse considerate sono quindimolteplici:• il suolo, che assume a sé funzioni ecologiche, economiche e paesaggistiche e che registravalori di „sottrazione‟ in costante ascesa dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo(connesso alla produttività dei suoli trasformati, alla perdita di aree di naturalità, allaframmentazione e alla interruzione della continuità di aree libere e corridoi ecologici, ecc);• l‟energia, con riferimento specifico sia alla sua produzione che ai consumi degli edifici,entrambi normati da una disciplina di settore in rapida evoluzione;• le acque, intese come ciclo complesso connesso alla presenza e all‟efficienza dei sistemifognari, al controllo degli scarichi autorizzati o accidentali, ai prelievi idrici, alla permeabilitàdei suoli, all‟utilizzo di sistemi per il recupero e utilizzo delle acque meteoriche, e allavalorizzazione e rigenerazione ecologica dei corsi d‟acqua;• l‟aria, la cui qualità è influenzata sia dalle pratiche di mobilità che dalla qualità degliinsediamenti.Si tratta pertanto di un insieme articolato di attenzioni e attribuzioni, a cui i comuni dovrebberopartecipare per quanto di loro competenza. In particolare infatti determinante può essere ilcontributo dei Pgt al contenimento del consumo di suolo attraverso l‟indicazione, quali criteriprioritari per l‟individuazione degli ambiti di trasformazione, del riuso dei territorio degradati,sottoutilizzati o dismessi; dell‟adeguatezza delle esigenze di trasformazione alle dinamicheterritoriali rilevate e dell‟efficienza localizzativa delle scelte alla scala locale e sovralocale.Importanti sono poi la definizione di un disegno armonico e coerente delle trasformazioni el‟attuazione degli interventi di mitigazione e compensazione.Tali attenzioni sono sempre più presenti nella pianificazione comunale, grazie anche allosviluppo di pratiche di perequazione, compensazione e incentivazione, nonché dell‟applicazionedella maggiorazione del contributo di costruzione in caso di sottrazione di suolo agricolo nellostato di fatto.Compensazione e incentivazione sono anche fondamentali per la promozione dei risparmi dienergia e acqua che molti dei piani analizzati sviluppano con riferimento ai disposti normativivigenti e all‟applicazione, appunto, di incentivazioni volumetriche o finanziarie.La consapevolezza del legame fra scelte pianificatorie e qualità ambientale è sempre maggioreanche per quanto attiene il tema – ampio e di difficile controllo diretto da parte dei comuni -della qualità dell‟aria: molti Pgt infatti, anche su sollecitazione delle Province, considerano lapresenza di trasporto pubblico e la dotazione di piste ciclopedonali come condizione necessariaper la localizzazione degli ambiti di trasformazione.113


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeDeterminazioni di settoreUn ulteriore spunto di riflessione è legato alla presenza in alcuni dei Pgt analizzati dideterminazioni di settore. Tali piani hanno infatti accolto e integrato nelle politiche di piano, inrelazione alle evidenze del quadro conoscitivo e nell‟ottica di presagire una diffusaqualificazione del territorio, alcune politiche settoriali che in genere i Pgt tralasciano orichiamano in modo marginale (per esempio la gestione del patrimonio forestale, la definizionedi azioni per la sicurezza idrogeologica, la realizzazione di consorzi, ecc). In questi casi invece ilpiano si è fatto elemento attivo e propositivo per la loro attuazione. Si tratta quindi diAmministrazioni e progettisti che hanno saputo cogliere la natura multivalente del Piano digoverno del territorio come proposto dalla legge regionale: un piano flessibile, in grado diadeguarsi ai caratteri e alle esigenze territoriali e di articolare risposte per le istanze localiafferenti i molteplici aspetti di gestione del territorio.Ambiti di trasformazioneGli ambiti di trasformazione, ovvero gli ambiti territoriali coinvolti a vario titolo negli interventidi trasformazione, costituiscono uno degli oggetti principali del Documento di piano. Esso deveinfatti:• “determinare le connotazioni fondamentali di ogni intervento (i limiti quantitativi massimi,le vocazioni funzionali da privilegiare, l‟impostazione generale di progetto dal punto di vistamorfo-tipologico, le eventuali specifiche esigenze di dotazioni infrastrutturali e di servizi);• connettere direttamente l‟azione di sviluppo prevista alla più adeguata tipologia distrumento attuativo cui ricorrere in fase realizzativa, con l‟eventuale eccezione degliinterventi pubblici e di quelli di interesse pubblico o generale;• dettagliare puntuali criteri di intervento per assicurare l‟ottenimento, in fase realizzativa, dicorretto inserimento ambientale e paesaggistico ed elevata qualità progettuale;• definire i criteri di intervento per ogni ambito di trasformazione in riferimento al rispetto edall‟ottemperanza di specifici vincoli ovvero alla tutela di aspetti ambientali, paesaggistici,storico monumentali, ecologici, geologici, idrogeologici e sismici, qualora ladocumentazione conoscitiva segnali situazioni di diretta interferenza o comunque le analisidi contesto evidenzino la necessità di sviluppare particolari attenzioni” (D.g.r. 1681/2005).La norma indica quindi più livelli di disciplina: dalla fondamentale indicazione di indici, funzioni,oneri a carico e strumento attuativo, alla definizione di elementi qualitativi di maggioreraffinatezza. La prassi insorgente considera entrambi tali aspetti definendo in genere per ogniambito di trasformazione obiettivi, quantità, criteri attuativi, disegno di massima, oneri edeventuali mitigazioni. La definizione del disegno di massima presenta poi differenti gradi diperfezionamento: dalla rappresentazione schematica delle sole dotazioni di rilevanza strategicaal dettaglio dei singoli aspetti insediativi, compresa la declinazione delle tipologie insediative.114


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Ciò propone due ordini di riflessioni: il rapporto fra ambiti di trasformazione e strategiegenerali, e l‟adeguatezza dell‟articolazione degli ambiti di trasformazione - come sviluppatanella prassi insorgente - allo spirito della legge.Per quanto attiene il rapporto fra ambiti di trasformazione e strategie generali è opportunosottolineare come:• gli ambiti di trasformazione possono coinvolgere tutte le aree la cui trasformazione, attuatapoi da Piano delle regole, Piano dei servizi o da un atto di pianificazione attuativa, risultistrategica per il raggiungimento degli obiettivi di piano. Pur in un quadro ove in genere gliambiti coincidono con singoli piani attuativi residenziali, produttivi o per destinazionicommerciali, terziarie e ricettive (riproducendo quindi le consuetudini dei Prg), in alcuni deiPgt analizzati la loro individuazione non è circoscritta ma traguarda un insieme più ampio distrategie e azioni. L‟opportunità di definire ambiti e progetti strategici di scala vasta, ingrado di connettere aree diverse al fine del raggiungimento di un obiettivo e di un disegnocomune è pertanto colta soprattutto in quei territori caratterizzati da maggiore articolazionee complessità, dei quali riesce appunto a rappresentare complessità ed articolazione;• la coerenza fra strategie e ambiti di trasformazione è spesso semplificata dall‟utilizzocomune di strumenti di rappresentazione, ovvero dal disegno da una parte delle strategie edall‟altra degli ambiti facilitando la definizione dei reciproci legami;• in alcuni dei casi analizzati, il Documento di piano definisce un quadro di strategie calibratesu tempi lunghi, superiori ai cinque anni di legge, individuando anche ambiti ditrasformazione di cui non prevede l‟attuazione nei tempi di validità del Documento di pianostesso. La temporalizzazione degli ambiti è quindi definita in un regime di concorrenza fraquesti, che vede premiati in genere i progetti che maggiormente si impegnano a contribuire– con oneri aggiuntivi, con livelli alti di qualità, ecc - all‟attuazione delle strategie del Pgt;• le Vas, che in genere hanno sviluppato prassi e modelli di verifica per la valutazione degliambiti, costituiscono un importante strumento a garanzia della coerenza fra ambiti estrategie, esplicitando i contenuti di tale congruenza e suggerendo criteri di attuazione nelrispetto del territorio e dell‟ambiente.Per quanto riguarda infine il secondo punto, ovvero la coerenza della prassi insorgente con lanorma, occorre preliminarmente precisare come questa preveda:• l‟assenza di effetti diretti sul regime giuridico dei suoli per le previsioni del Documento dipiano;• la diretta connessione fra azioni di sviluppo e modalità di attuazione mediante i vari tipi dipiani attuativi comunali con eventuale eccezione degli interventi pubblici e di quelli diinteresse pubblico o generale;• la definizione, in via definitiva e in coerenza con le indicazioni contenute nel Documento dipiano, degli indici urbanistico-edilizi all‟interno dei singoli piani attuativi;• il carattere vincolante e la produzione di effetti diretti sul regime giuridico dei suoli delleprevisioni contenute nei piani attuativi.115


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeLo spirito della norma inquadra quindi gli ambiti di trasformazione quali previsioni nondirettamente generatrici di diritti edificatori, ne indica una certa flessibilità attuativa e prevedeuna progressiva conformazione dei suoli. In questo contesto il disegno nel dettaglio degliambiti, pur finalizzato al rispetto dei criteri definiti nella D.g.r. 1681/2005, può essere fonte difraintendimenti: è infatti comunque prevalente la norma, ovvero l‟attribuzione definitiva diarticolazioni funzionali, capacità edificatorie e regole attuative nel piano attuativo.Intuendo l‟importanza di tale progressiva definizione, alcuni Pgt, infatti, propongono specificheprocedure e regole per le fasi di presentazione e negoziazione dei piani attuativi.116


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20103.3.4.2 Buone praticheConoscenza, comunicazione e partecipazioneLa costruzione di un quadro conoscitivo e ricognitivo adeguato alla realtà territoriale in analisi,capace di mettere in relazione temi e dinamiche di livello sovracomunale, intercomunale ecomunale, focalizzato sulle trasformazioni avvenute, su pregi e carenze del territorio e in gradodi presagire criticità e opportunità per lo stesso è estremamente importante nel processo dicostruzione del piano.Altrettanto importante è la sua comunicazione e condivisione. Ai redattori del piano è quindirichiesto, oltre ad un approccio interdisciplinare, chiarezza e sintesi espositiva sia neglielaborati di piano che nelle fasi partecipative. L‟informazione dei cittadini, dei soggetti “nontecnici” e il loro coinvolgimento fin dalle prime fasi del piano è infatti uno degli elementicardine del processo integrato di pianificazione e valutazione ambientale.Le buone pratiche individuate riguardano la completezza dell’apparato analitico, ilsostegno del Sit nella definizione e nell’aggiornamento del quadro ricognitivo econoscitivo, la presenza di contenuti e visioni interdisciplinari e a differenti scale,nonché le modalità di comunicazione e di costruzione del quadro conoscitivo sia nellefasi partecipative che negli elaborati stessi di piano.Buone praticheCOMPLETEZZA DELL‟APPARATO ANALITICO E SITLa costruzione di un compiuto e efficace quadro conoscitivo, premessa per una consapevolepianificazione del territorio, è pratica sempre più diffusa nei Pgt. Si propongono quindi diseguito due esempi, non gli unici, tratti dai Pgt analizzati.Il quadro ricognitivo e conoscitivo del Documento di Piano di Tromello, composto da numerosielaborati testuali e cartografici che si fondano su un organico e ricco sistema di informazioni inparte già codificate a livello regionale e provinciale e in parte frutto di analisi di dettaglio dilivello comunale, è:• organizzato per sistemi;• redatto a scala sia sovracomunale che comunale;• riproposto in sintesi, al termine di ogni capitolo, nelle considerazioni salienti.In particolare, la relazione tecnico illustrativa è composta da:• Parte prima – Introduzione e analisi statistiche che indaga il sistema socio-economicolocale, il quadro occupazionale, lo sviluppo economico in atto, le caratteristiche dellapopolazione, i trend evolutivi e il sistema produttivo/commerciale;117


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale• Parte seconda – Quadro ricognitivo e programmatorio che analizza gli atti diprogrammazione emanati da Enti sovracomunali e da altri soggetti nelle loro influenze sullapianificazione comunale, gli strumenti di programmazione settoriale, i vincoli amministrativie paesaggistici, le istanze e le proposte provenienti dai cittadini, singoli od in formaassociata• Parte terza – Quadro conoscitivo e orientativo che descrive, nell‟ambito territoriale ecomunale, il sistema delle infrastrutture e della mobilità, il territorio urbano ed extraurbanoe il sistema agricolo.Gli elaborati grafici sono:• Quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per la pianificazione comunaleo Ambiti ed elementi individuati dal Piano Territoriale di Coordinamento Provincialeo Individuazione dei vincoli amministrativi in atto sul territorio comunaleo Sintesi del Piano Regolatore vigente e classificazione delle istanze presentate• Quadro conoscitivo e orientativo del territorio comunaleo I grandi sistemi funzionali territoriali – Il sistema delle infrastrutture e della mobilitào I grandi sistemi funzionali territoriali – Il sistema urbano e extraurbanoo I grandi sistemi funzionali territoriali – Il sistema agricoloo Carta del paesaggioNel quadro ricognitivo sono compiutamente analizzate le indicazioni di Ptr e Ptcp utilizzando ilivelli informativi regionali e provinciali, oltreché è approfonditamente indagato il territoriorurale e naturale considerati sotto la molteplicità delle loro valenze: ecologiche, sistemiche,produttive, fruitive e paesaggistiche.118


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 1: Legenda e tavola degli ambiti ed elementi del PtcpFonte: DP del Comune di TromelloFigura 2: Legenda ed estratto tavola dei grandi sistemi funzionali territoriali: il sistema agricolo119


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFonte: DP del Comune di TromelloFigura 3: legenda ed estratto carta del paesaggioFonte: DP del Comune di Tromello120


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010INTEGRAZIONI DI SCALA: SOVRACOMUNALE, INTERCOMUNALE E COMUNALEIl territorio è un sistema complesso, costituito da mutue influenze e relazioni che non silimitano ai confini comunali. Per tale motivo particolare attenzione deve essere dedicata allaraccolta e all‟interpretazione delle informazioni territoriali alle diverse scale.Il Pgt di Vigevano articola, per esempio, le analisi in „quadri lontani‟, ovvero a scala vasta, e„ambienti vicini‟, ovvero a scala comunale. Le tavole dei „quadri lontani‟ sono dedicate ai temidella mobilità territoriale, delle risorse ambientali territoriali e del sistema insediativoterritoriale mentre gli „ambienti vicini‟ affrontano i temi: infrastrutture esistenti eprogrammate, risorse ambientali, struttura del paesaggio agrario, livelli diimpermeabilizzazione dei suoli, vincoli, tracce storiche, uso del suolo, struttura commerciale,attuazione del Prg, rete dei servizi, rete fognaria e impianti tecnologici. Come indicato nellarelazione del Documento di piano:“Quadri Lontani è la sezione del Documento di piano che si occupa dell‟inquadramento dellacittà di Vigevano in un ambito territoriale di scala vasta. Per inquadrare la città di Vigevanonelle dinamiche di scala provinciale e regionale è stato compiuto un lavoro di sovrapposizionetra differenti strumenti territoriali. […] I Quadri Lontani di Vigevano si costituisconoprevalentemente dall‟unione di tre strumenti differenti e, conseguentemente, di tre politicheterritoriali differenti: i Piani territoriali di coordinamento provinciale delle Province di Pavia,Milano e Novara. A questi strumenti sono stati affiancati i Piani territoriali regionali dellaLombardia e del Piemonte, il Piano stralcio per l‟assetto idrogeologico del delta del fiume Po, ilPiano territoriale di coordinamento del fiume Ticino e il mosaico informatizzato degli strumentiurbanistici comunali delle Province di Milano e Pavia.Ambienti Vicini è il termine con cui si intende contraddistinguere la parte analitica delDocumento di piano che si occupa della definizione del quadro Conoscitivo a livello comunale.Ambienti è un termine che richiama le caratteristiche del paesaggio locale del comune e di cuigli strumenti di governo del territorio devono tenere conto. Attraverso le tavole componenti ilquadro conoscitivo, la descrizione del trend socioeconomico e del patrimonio edilizio, sidescrive la città di Vigevano nelle sue diverse componenti. Negli Ambienti Vicini vienepresentato, attraverso un approccio sistemico, il materiale di riferimento valido ai fini dellacostituzione del quadro programmatorio del Documento di piano, ovvero, la descrizione degliAmbienti Vicini risulta necessaria per l‟impostazione dei futuri scenari strategici di sviluppo.“121


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFigura 7: Estratto della tavola dei quadri lontani - risorse ambientali e territorialiFonte: DP del Comune di VigevanoFigura 8: Estratto della tavola degli ambienti vicini - risorse ambientaliFonte: DP del Comune di Vigevano122


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Il quadro conoscitivo delle Terre dei Navigli ha invece carattere intercomunale. Utile è infatti,soprattutto in piccole realtà, la redazione congiunta del quadro conoscitivo intesa anche comeoccasione per un confronto attivo fra i comuni, per la lettura e l‟interpretazione del territoriocome un „unico‟, caratterizzato da differenti presenze e vocazioni all‟interno di un sistema direlazioni intercomunale. Buoni esempi sono a riguardo le elaborazioni effettuate nei Pgt delleTerre dei Navigli e dell‟Unione dei comuni di Canevino, Golferenzo, Montecalvo, Versiggia,Santa Maria Della Versa, Volpara.Nel primo caso il quadro conoscitivo è comune fra Pgt e Vas ed è, nella parte ricognitiva,dedicato alle indicazioni prevalenti dei piani sovracomunali e, nella parte conoscitiva, suddivisonei sistemi di analisi e progetto del Pgt (insediativo, dei servizi e della mobilità, agricolo eambientale).Il Documento di piano ripropone poi una sintesi mirata delle informazioni del quadro ricognitivoe conoscitivo. In particolare, in linea anche con le elaborazioni della Vas, viene proposta unasintesi delle ricadute della pianificazione sovracomunale sul territorio e vengono redatte duetavole esplicative: la tavola dei vincoli ambientali e urbanistici e la tavola delle sensibilità fisiconaturali dei luoghi e delle opportunità insediative (che richiama anche la componentepaesaggistica).Figura 9: Legenda della tavola dei vincoli ambientali e urbanistici123


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFonte: DP del Comune di AzzanelloObiettivi, strategie e limiti di sostenibilitàLa dimensione strategica del Documento di piano costituisce il perno sul quale si fonda lacapacità dello stesso di essere strumento di visione e condivisione di un‟idea di sviluppo,documento di regia al quale si informano le determinazioni di tutti gli atti del Pgt. Questocostituisce uno degli aspetti più innovativi e più complessi della legge regionale. Innovativoperché alla dimensione strategica è affidato un ruolo essenziale di orientamento e di garanziadi coerenza di tutte le scelte di piano; complesso perché la definizione di obiettivi chiari e ingrado di informare concretamente le determinazioni future ha necessariamente bisogno di unacapacità di visione e di attuazione di lungo periodo, non comprimibile nei 5 anni di validità delDocumento di piano, e perché, se alla dimensione strategica devono essere connessi ai sensi dilegge tutti e tre gli atti di Pgt, nelle diversità di contenuti, efficacia e tempi di validità deglistessi, ciò causa ricadute operative, difficoltà e incertezze di gestione non ancora pienamenterisolte.Nella prassi la struttura della dimensione strategica varia considerevolmente nei Pgt: nel livellostrategico od operativo degli obiettivi; nell‟interpretazione dei termini di sviluppo,miglioramento e conservazione e nella loro trasposizione in concreto; nella definizione deilegami fra obiettivi e contenuti dei tre atti; nell‟architettura complessiva del Documento dipiano e nelle modalità di gestione delle variazioni del Pgt nel tempo.Alcuni piani, per esempio, dichiarano il ruolo di regia del Documento di piano esplicitandoobiettivi, strategie e politiche e definendo criteri per il Piano delle regole e il Piano dei servizi;altri, pur delineando un sistema di obiettivi, non ne precisano le connessioni con il Piano deiservizi e il Piano delle regole; alcuni affiancano alla dimensione strategica l‟individuazione diinvarianti, identificando nella loro tutela gli obiettivi di conservazione del Pgt; altri fannocoincidere lo sviluppo con la mera attuazione degli obiettivi quantitativi, spesso definiti a livellocomunale anche in caso di Pgt redatti a scala intercomunale, e delle aree di trasformazione.Le pratiche individuate presentano differenti modelli di identificazione del sistema diobiettivi e di definizione delle relazioni fra i tre atti di Pgt: alcuni esempi definisconola strutturazione di un sistema di obiettivi qualitativi e quantitativi di sviluppo,124


MOBILITA'Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010conservazione, miglioramento; in un caso vengono individuate le invarianti comelimiti allo sviluppo; in altri casi vengono definite differenti accezioni alla stima dellacrescita insediativa: quale limite di sostenibilità e quale obiettivo quantitativo daraggiungere ai fini del corretto funzionamento del sistema città.Buone praticheNARRAZIONI DELLA DIMENSIONE STRATEGICAIl Documento di piano del comune di Tromello articola la struttura strategica per i grandisistemi territoriali individuati nella normativa regionale: il sistema della mobilità, il sistemaurbano nelle sue differenti funzioni residenziali, produttive e di servizio, il sistema agricolo. Perciascun sistema individua:• principi di base, quali riferimenti primari per la sostenibilità generale del piano, alla luce deiquali lo stesso definisce e verifica gli obiettivi qualitativi per tutti i sistemi;• obiettivi generali di sviluppo;• obiettivi specifici.Figura 19: Estratto della proposta di principi e obiettivi del Pgt di TromelloPrincipio di base 1: MINIMIZZARE IL CONSUMO DEL SUOLO obiettivo qualitativo di sviluppoPrincipio di base 2: RIQUALIFICARE DEL TERRITORIO obiettivo qualitativo di miglioramentoPrincipio di base 3: UTILIZZARE LE RISORSE TERRITORIALI obiettivo qualitativo di conservazionePrincipio di base 4: COMPATIBILITÀ CON GLI OBIETTIVI QUALITATIVI obiettivo quantitativo complessivoOBIETTIVO GENERALEConservazionesalvaguardia dei percorsi storici epanoramici esistenti all‟interno delterritorio comunaleMiglioramentomiglioramento della funzionalitàdel sistema viabilistico attuale inrapporto alle attività ed agliitinerariOBIETTIVO SPECIFICOViabilità storica e panoramica - garantire il rispetto e la tuteladegli antichi tracciati, ed anche degli elementi di pregio localizzatilungo tali percorsi: manufatti, alberi, visualiRete stradale vicinale e campestre - recuperare la rete stradalevicinale e campestre anche in funzione di usi diversi da quellipropriamente connessi alle attività produttive agricole, con il finedella valorizzazione delle aree attraversateRete stradale extraurbana principale - perfezionare la reteveicolare principale (o di primo ordine) in modo da rendere gliitinerari maggiormente funzionali al proprio ruolo di connessioni alargo raggio, ponendo attenzione alla sicurezza stradale, con lasistemazione delle intersezioni critiche e diverse soluzioni dei tratti diattraversamentoRete stradale urbana - riqualificare la rete viabilistica urbana esistemare gli incroci critici esistenti, al fine di rendere più funzionali ipercorsi di transito, anche in rapporto alle esigenze di sicurezzaveicolare e pedonale relativamente alle aree attraversate dalle vie125


RESIDENZAPRODUTTIVORelazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeOBIETTIVO GENERALESvilupponecessità di espansione della reteviabilistica in rapporto alleesigenze dei nuovi interventiConservazioneriqualificazione urbana ed recuperodei nuclei di antica formazioneMiglioramentoriqualificazione dei compartidegradati e delle aree consolidateesistentiSviluppoampliamento delle areeresidenziali in ragione delfabbisogno abitativo previsto,minimizzando il consumo del suoloe privilegiando interventiecosostenibiliConservazioneconsolidamento e recuperodell‟esistente con attenzione allacompatibilità ambientaleMiglioramentoriqualificazione del tessutoproduttivo esistenteOBIETTIVO SPECIFICOstesseSistema dei parcheggi - ottimizzare l'accessibilità locale allediverse destinazioni d'uso, soprattutto in rapporto alla localizzazionedei servizi esistenti, adeguando e completando il sistema deiparcheggi, anche con tipologie di sosta differenziate in base allediverse attività presentiNuova viabilità - ampliare la viabilità locale esistente in rapportoalle nuove attività con attenzione alle soluzioni opportune in ragionedella minore occupazione di suolo e del corretto dimensionamentoTutela del centro storico - incentivare il risanamento ed ilrecupero degli edifici e degli spazi attuali, sulla base del principio dimaggiore tutela degli edifici storici, e dei fronti pubbliciRiqualificazione delle zone residenziali esistenti - sistemare learee residenziali esistenti, favorendo lo spostamento di funzioniinsediate ma non compatibili con la residenza stessa, e inoltrevietando l‟introduzione di nuove destinazioni incompatibili con lefunzioni abitativeCompletamento delle zone residenziali esistenti - favorire ilcompletamento delle zone residenziali consolidate, e favorire lariqualificazione degli edifici esistenti e la progettazione di quelli nuovicon criteri di sostenibilità ambientaleNuove edificazioni residenziali: quantità - contenere le aree ditrasformazione, o soggette a piano attuativo, calibrandole in base alfabbisogno abitativo ipotizzato anche sulla base della quantità diaree edificabili già esistenti.Nuove edificazioni residenziali: qualità - migliorare la qualitàdelle nuove aree residenziali previste, sia in termini ambientali chein termini ecologiciRecupero di aree dismesse - recuperare e riutilizzare le areedismesse, previo completamento delle relative bonifiche ovenecessarieCommercio esistente - mantenere l‟offerta entro le sogliesovraordinate e rivitalizzare le attività commerciali esistenti, conriguardo agli esercizi di vicinatoCambio di destinazione urbanistica - ammettere la possibilità ditrasformazione di aree produttive dismesse in aree residenziali,soprattutto per quelle localizzate in corrispondenza del centroabitato e vicinanzeAree per attività produttive - confermare la localizzazione dellearee produttive esistenti e già localizzate sulla base del prg vigentesollecitando interventi di mitigazione ambientaleUrbanizzazioni - completare e perfezionare il sistemadell'accessibilità, dei parcheggi e delle reti di sottoservizi necessari al126


AGRICOLOOsservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010OBIETTIVO GENERALESvilupponon eccedere la quantità di areecon destinazioni produttive egarantire le sistemazioniambientaliConservazionetutela del paesaggio agrario neisuoi aspetti significativi eproduttiviMiglioramentoriqualificazione dei nuclei cascinalied agricoliSviluppoconversione di aree non piùdestinate all‟agricoltura conattenzione al contesto agricoloesistenteOBIETTIVO SPECIFICOfunzionamento delle aree produttive esistentiNuove aree produttive e commerciali - contenere l‟insediamentodi nuove aree produttive in zone diverse da quelle già destinate adusi produttivi, industriali ed artigianali (e terziari); ed inoltrecontenere l‟insediamento di esercizi commerciali di grandidimensioniMitigazioni - individuare i modi delle mitigazioni ambientali per inuovi interventi produttivi (e commerciali) anche se questi sianoassoggettati ad intervento direttoTutela dell’ambiente agrario - preservare le attività agricole nelleporzioni di territorio a più elevato valore agrario, evitando processidi frammentazione dello spazio rurale, ovvero modifiche nonstrettamente dovute alle necessità colturaliTutela degli elementi del paesaggio rurale - salvaguardare etutelare gli elementi connotativi del paesaggio agrario, anche dalpunto di vista ambientale, ovvero: il sistema delle acque superficiali(corsi d‟acqua, rete idrografica, fontanili, manufatti connessi alsistema irriguo), il sistema del verde e dei corridoi ecologici (alberi,aree boscate, fasce ripariali), il sistema cascinaleRecupero delle cascine e dei nuclei extraurbani - incentivare ilrecupero delle cascine e dei nuclei extraurbani esistenti, anche condestinazioni d‟uso diverse, nel caso di dismissione dalle attivitàagricoleTrama verde - definire le aree dei corridoi ecologici in rapporto allepreesistenze ambientali del paesaggio rurale ed anche all‟areaurbana, privilegiando al loro interno le compensazione ambientaliderivate dalle grandi infrastruttureRiconversione di aree ad altre destinazioni d’uso compatibili -favorire la riconversione delle aree non più utilizzate ai fini agrari perdiverse destinazioni d'uso compatibili con il paesaggio rurale e nelrispetto della normativa e della pianificazione sovracomunaleRegole e divieti - precisare ed evidenziare la normativa in meritoalle attività vietate nelle aree rurali a seconda dell‟area e deglielementi di tutela evidenziati dal quadro conoscitivoFonte: DP del Comune di TromelloIl Documento di piano del Comune di Taino propone invece uno schema strategico articolatoper:• criterio generale, che sottende tutte le scelte di piano inquadrandole in un‟ottica disostenibilità ambientale. Esso è individuato nella “riqualificazione ambientale del verdeintegrato a sistema a livello urbano intesa sotto il duplice aspetto di miglioramentopaesistico del decoro urbano e miglioramento in termini di fruibilità-godimento di aree verdida parte della cittadinanza”;127


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale• scenario strategico, costituito da temi “immateriali” (la qualità dell‟abitato, le valenzepaesaggistiche) e da temi “territoriali” (i due ambiti di recupero che costituiscono leprincipali opportunità di ridisegno e rifunzionalizzazione del territorio con funzioni adelevata capacità attrattiva) e che rappresentano lo scenario di riferimento di lungo periodoin continuità con:- le indagini urbanistiche riportate nel quadro cognitivo e orientativo;- le indicazioni del Ptr di Regione Lombardia;- gli indirizzi del Ptcp della Provincia di Varese;- le politiche degli organi di pianificazione limitrofi o sovraordinati;• obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica, ovvero il sistemadi obiettivi di riferimento per tutti gli atti di Pgt;• indirizzi programmatici, ovvero le determinazioni di piano che esplicitano a livello operativogli obiettivi.I Documenti di piano dei Pgt di Besozzo e di Comerio si articolano invece secondo la seguentestruttura tematica:• fondamenti conoscitivi, ovvero il sistema di invarianti territoriali che fa da riferimento atutto il piano costituendo al contempo limite di sviluppo e opportunità territoriale;• politiche per il governo del territorio, ovvero le politiche per i differenti sistemi (residenza,servizi, sistema produttivo, settore commerciale e terziario, agricoltura) che, come indicatonella relazione, “stabiliscono i target di sviluppo dell‟economia locale e del territorio sottodiversi profili”;• strategie per il governo del territorio che, definite a partire dalle politiche costituiscono ilriferimento per “l‟azione degli strumenti di governo con competenza e capacità operativa”;• indirizzi per le trasformazioni urbanistiche, ovvero per le aree di trasformazione poste aimargini dell‟abitato o ad esso interne nelle quali sono riposte le principali aspettative disviluppo e i relativi criteri trasformativi connessi rispettivamente al miglioramento delleperiferie e delle relazioni tra città e territorio naturale e al rinnovamento e alla qualitàcomplessiva della città. Come indicato nella relazione “Occorre che il Documento di piano,utilizzando leve quali gli indirizzi metodologici per la progettazione, stabilendo ferrei criteriper la quantificazione dei diritti edificatori, eserciti una forte azione di orientamento deiprogetti di trasformazione, anche in assenza di effetti normativi diretti.”Figura 20: Schema della struttura del DPFonte: DP dei Comuni di Besozzo e Comerio128


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Il Documento di piano di Vigevano definisce, invece, quali obiettivi di sviluppo e miglioramentoper la città le quattro strategie „trasversali‟ che coinvolgono tutti gli atti del Pgt sotto delineate.Strategia Descrizione AzioneVIGEVANO VICINA ELONTANA: STRATEGIE PERL‟ACCESSIBILITÀ E LAMOBILITÀVIGEVANO DA VIVERE:STRATEGIE PER LE NUOVETRASFORMAZIONI URBANEVIGEVANO CITTÀ UTILE:STRATEGIE PER LOSVILUPPO DEL SISTEMADEI SERVIZIVIGEVANO CITTÀ NELVERDE: STRATEGIE PERL‟IMPLEMENTAZIONEDELLE RISORSE NATURALIL‟accessibilità è un tema fondamentale per losviluppo della città di Vigevano. L‟attualeassetto viabilistico, sia su ferro che sugomma, non garantisce alla città di otteneredei flussi di spostamento efficienti rispetto aisistemi metropolitani contigui.Non esiste una strategia innovativaimpostata dal Pgt per quel che concerne latrasformazione del sistema insediativo dellacittà di Vigevano. La strategia generale, perla parte trasformativa del Piano, è diconfermare le aree residue derivate dal Prg2005, aggiungendo cinque nuovi ambiti dipotenziamento e valorizzazione dei serviziurbani. A questi cinque nuovi ambiti dipotenziamento si accostano nuove tematicheproposte per la promozione di riqualificazionedella città esistente attraverso misure atte apotenziare l‟offerta dei servizi esistenti e avalorizzare il patrimonio storicoarchitettonico.Parallelamente alla continua evoluzioneinsediativa, sia essa frutto di attuazionidirette o indirette del Piano, è fondamentalegarantire un analogo sviluppo del sistema deiservizi e del commercio. […] Per tali ambiti ilPgt si pone l‟obiettivo di guidare gli indirizzidi trasformazione e valorizzazione,prevedendo, attraverso gli strumenticomplementari al DP, ovvero il PS e il PR,uno specifico disegno localizzativiLa scelta più rilevante che il DP adotta èquella di realizzare una Rete ecologica cheattraversi l‟intera città, connettendomediante la realizzazione di elementi lineari,sponde di canali, viali alberati, parterre verdie percorsi pedonali o ciclabili) le aree verdiesistenti e previste e, successivamente, conle aree naturalistiche esterne alla città. […]• nuovo ponte sul Ticino• by-pass della frazione Sforzesca• adeguamento di Corso Novara• riqualificazione dell‟area dellastazione ferroviaria• conferma delle Aree diTrasformazione previste dal Prg 2005• nuovo ambito di riserva per losviluppo produttivo, industriale eartigianale (di riserva in quantoattuabile solo dopo il completamentodi tutti gli ambiti per attivitàeconomiche previsti dal DP)• cinque nuovi ambiti diriqualificazione• superamento del concetto di centrostorico a favore di quello di cittàstorica (costituita sia dalle parti dicittà tradizionalmente consideratestoriche sia da quelle posterioriall‟Ottocento e in particolare modo leopere architettoniche e urbanistichedel XX secolo• la definizione delle destinazioni perle aree cedute al Comune: verde, ERSe istruzione• gli indirizzi per la gestione dellestrade private• criteri generali per lo sviluppo delcommercio• aumento della permeabilità naturaledei suoli urbani, anche allo scopo digarantire il migliore funzionamentodel sistema fognario e di depurazione;• ambientazione delle infrastruttureviabilistiche, al fine di ridurre gliinevitabili impatti negativi che essecomportano sulla città;• mitigazione dell‟inquinamentoelettromagnetico prodotto dalle grandicondutture energetiche, dai ripetitoriradio e dalle antenne della telefonia129


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialePer realizzare la Rete ecologica il Pgt intendeorientare progettualmente le trasformazioniurbane favorendo quote di verde privato lacui valenza però contribuisca a rafforzare ilverde pubblico esistente e futuromobile• completamento della Rete ecologicaIl quadro programmatico è sintetizzato in tre tavole strategiche:• inquadramento di sviluppo strategico sovralocale, che rappresenta le opere di valenzaterritoriale in grado di incidere direttamente sugli assetti urbani di Vigevano (conriferimento al Ptr, ai Ptcp delle province di Milano, Pavia e Novara, al mosaico dei pianicomunali contermini);• inquadramento di sviluppo strategico locale, che costituisce l‟elaborato programmaticoprincipale del Documento di piano;• ambiti di trasformazione, che presenta gli ambiti di trasformazione in relazione alle classi difattibilità geologica e agli ambiti di tutela ambientale e paesaggistica.Figura 21: Schemi interpretativi della tavola Inquadramento di sviluppo strategico sovralocale e localeSOVRALOCALELOCALE130


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Fonte: DP del Comune di VigevanoGli obiettivi generali e quelli specifici del Pgt di Paderno Franciacorta, individuati sulla basedegli indirizzi dell‟Amministrazione comunale afferenti la città da conservare, la città dasalvaguardare e riqualificare, la città da reinterpretare e la città da trasformare e articolati insistemi (urbano, paesaggio e territorio non urbanizzato, viabilità e mobilità, servizi) sono infineesplicitamente connessi alle criticità e opportunità rilevate.Figura 22: Schema ed estratto del sistema degli obiettivi generali e specificiLinee di indirizzoCriticità /opportunitàObiettivi generaliObiettivi specificiAmbitidi trasformazioneAzioni di pianoFonte: DP del Comune di Paderno Franciacorta131


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSOVRACOMUNALE, INTERCOMUNALE E COMUNALE: COERENZA ESTERNA E INTERNATRA GLI ATTI DEL PGTIl Documento di Piano delle Terre dei Navigli propone uno schema strategico di livellointercomunale articolato in:• principi di riferimento, che richiamano nei contenuti i tre macro-obiettivi per la sostenibilitàdel Ptr (rafforzare la competitività dei territori, riequilibrare il territorio, proteggere evalorizzare le risorse);• obiettivi. Gli obiettivi hanno qui valenza strategica e di vasta scala, ovvero possono esserevalidi per tutti i territori e possono essere attuati secondo plurime modalità;• strategie, ovvero le modalità e i grandi temi sviluppati all‟interno del piano per attuare gliobiettivi di vasta scala con riferimento ai caratteri e alle opportunità del territorio inoggetto;• azioni. Esse costituiscono l‟articolazione operativa delle strategie, sono strettamenteconnesse alle criticità e alle debolezze di sistema in essere, agli elementi di pregioterritoriale, alle opportunità che il territorio ha manifestato e vengono messe in esplicitarelazione, nel Rapporto ambientale, con lo strumento chiamato ad attuarle. Anche inquesto caso quindi, come nel precedente, obiettivi, strategie e azioni riguardano tutti i treatti di Pgt e non solo le specifiche determinazioni del Documento di piano.Il singolo Documento di piano comunale, per esempio quello di Azzanello, dettaglia poi ladimensione strategica condivisa fra gli 11 comuni per il proprio territorio ed evidenzia, alla lucedi invarianti ambientali, infrastrutturali e morfologico insediative, le priorità operative e i nodistrategici ovvero:• la dimensione ecologica ambientale con la progettazione e con la definizione deglistrumenti operativi per la realizzazione della rete ecologica;• la riqualificazione del nucleo urbano esistente, il recupero dei contenitori storici e lavalorizzazione del sistema delle cascine;• il disegno dello spazio pubblico;• l‟opportunità di strategie negoziali da intendersi sia in un‟ottica intercomunale che inun‟ottica comunale.Figura 23: Principi di riferimentoQUALITÀ URBANAE TERRITORIALEcome principio cheriferisce alla qualitàdell‟abitare edell‟agire i luoghiurbani, ai valoripaesistici eCOMPLEMENTARIETÀ E SOLIDARIETÀTERRITORIALEcome principio che rimanda ad un municipalismoaperto e che costruisce reti di relazioni, comecapacità amministrativa di definire congiuntamente,in forme complementari e sinergiche, i criteri e lemodalità di sviluppo delle proprie comunità, sviluppoda fondarsi su valori di solidarietà e di condivisioneINNOVAZIONE ECOMPETITIVITÀ D’AREAcome principio di riferimentoper rafforzare la capacità didefinire e attuare processi diinnovazione e di competitivitàterritoriale, quali la dotazionedi servizi qualificati al sistema132


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010QUALITÀ URBANAE TERRITORIALEambientali,all‟erogazione deiservizi pubblici ecollettivi qualificati,alle opportunitàoccupazionali eimprenditoriali, alpotenziamento dellereti socialiCOMPLEMENTARIETÀ E SOLIDARIETÀTERRITORIALEdelle criticità e delle opportunità che le dinamiche dinatura esogena inducono. Da questo punto di vista, leopportunità offerte dagli strumenti di perequazioneterritoriale possono accompagnare scelte solidali ecomplementari tra più comuni, eliminandocompetizioni interne e configurando giochi a sommapositiva. Inoltre, la metafora dello sviluppo “glocale”,che riesce cioè a contestualizzare su valori e risorselocalmente espresse le spinte alla globalizzazionemanifestate dalle dinamiche dei mercatiinternazionali, è assunta come principio attraverso cuiorientare l‟azione politica e amministrativa comunaleINNOVAZIONE ECOMPETITIVITÀ D’AREAproduttivo (formazione,gestione, ricerca e sviluppo,comunicazione digitale...),elevati profili di accessibilitàinfrastrut-turale edintermodalità, strutture e retitecnologiche avanzate. Sonoinfatti questi i fattori sui qualisi gioca il posizionamentoterritoriale nelle dinamicheglobali e nelle geografie che nescaturisconoFonte: DP intercomunale delle Terre dei NavigliFigura 24: Esempio di articolazione di un obiettivoFonte: DP intercomunale delle Terre dei NavigliINVARIANTI TERRITORIALI COME OBIETTIVI DI CONSERVAZIONE E LIMITI DI SOSTENIBILITÀIl quadro conoscitivo del Documento di piano di Comerio è sintetizzato in alcune tavole chefanno riferimento a quelli che i progettisti chiamano „fondamenti conoscitivi‟ dedicati133


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialeall‟inquadramento urbanistico e territoriale (Ptcp, piani dei comuni contermini, infrastruttureterritoriali, criticità e potenzialità del sistema infrastrutturale vincoli di tutela, uso dei suoli,assetto del sistema insediativo e assetto generale dei servizi, struttura socioeconomica e statodel territorio), alle analisi paesistiche di area vasta (elementi strutturali del paesaggio, sistemadei parchi, rete ecologica provinciale) e comunali (struttura generale, sintesi degli elementi,percezione), all‟evoluzione dell‟edificato e all‟analisi delle soglie storiche. Da tale quadro èderivato il sistema delle invarianti, base per la costruzione delle scelte di governo del territorio.Come indicato nella relazione: “Le invarianti corrispondono alle condizioni che il territorio ponealle azioni di governo, a prescindere da queste; in altri termini corrispondono ai limiti entro iquali deve operare il piano, violati i quali si produrrebbero effetti negativi o ingovernabili dalpiano stesso. Ci si riferisce a componenti antropiche o naturali del territorio che per loro naturapossono essere considerate stazionarie, o soggette a lenta mutazione tanto che i tempi dievoluzione non risultano compatibili con i tempi del piano e con l‟arco temporale di validitàdello strumento.” Le invarianti identificate sono: verde territoriale, elementi di penetrazione delverde, reticolo idrico, qualità degli insediamenti, parchi urbani, valori storici, vedute, vedutestoriche, vocazione residenziale. Esse sono rappresentate con schemi sintetici e comunicativi eil loro riconoscimento è considerato dai progettisti presupposto per sviluppare politiche,strategie e azioni del piano.Figura 28: Schemi delle invarianti134


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Fonte: DP del Comune di ComerioCRESCITA INSEDIATIVA COME OBIETTIVO QUANTITATIVO E LIMITE DI SOSTENIBILITÀLa maggior parte dei Pgt, anche in relazione alle indicazioni dei Ptcp verifica ildimensionamento complessivo di piano definendo, in modo più o meno esplicito, la crescitainsediativa prevista quale obiettivo quantitativo complessivo di piano.Il Pgt intercomunale dei Comuni dell‟Unione della Val Cavallina, ad esempio, definisce perciascun comune uno sviluppo demografico quale progressione lineare (calcolata su 10 anni enon 5) dei trend di popolazione registrati. Come precisato dai progettisti l‟ipotesi di crescitacalcolata è considerata anche “nell‟ambito della quantificazione dei servizi a standard, daeffettuare per il documento programmatico del Piano dei servizi che costituisce parteintegrante del Piano di governo del territorio”.Un differente approccio è quello del Comune di Taino che connette la crescita insediativaall‟esigenza di raggiungere una quota di popolazione tale da garantire un livello adeguato diqualità di servizi. La crescita ipotizzata è quindi intesa come limite di sostenibilità – e difattibilità – degli obiettivi di qualità e delle previsioni previste. Come indicato nella relazione,infatti: “La struttura residenziale di Taino tende nel tempo a svilupparsi in modo da offrire lapresenza „in loco‟ di un sistema di servizi sociologici essenziali al singolo abitante e adeguati auna vita locale sufficientemente autonoma, in grado di rispondere alle esigenze di unacomunità di dimensioni contenute. La letteratura specializzata in materia indica una soglia diriferimento ottimale corrispondente a una dimensione demografica attorno ai cinquemilaabitanti. In tal senso si può ipotizzare tale valore come riferimento quantitativo per lo sviluppodemografico della comunità di Taino sul medio – lungo termine, non riscontrando nel territorio135


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialecomunale altre condizioni più restrittive neppure di carattere ambientale. Sulla base dei valoriregistrati nel passato, tale soglia corrisponde a una domanda di cinquecento/ settecento nuoveresidenze nel caso di Taino, ovvero ad un incremento massimo della capacità insediativateorica di 225.000 mc, stimata applicando la quota volumetrica pro capite pari a 150 mc/abprevista dalla legge regionale 01/01. E‟ opportuno segnalare che, da decenni, lo sviluppoinsediativo di Taino include una presenza di unità abitative adibite ad uso di seconda casa o“residence” pari ad una quota prossima al 15% delle unità abitative occupate da residenti:queste abitazioni non sono destinate a residenti ma a persone che frequentano Tainotemporaneamente durante l‟anno. Questo significa che, ove più opportuno, si terrà conto ditale componente aumentando del 15% la „quota volumetrica pro capite‟ sopra valutata; in talcaso il valore parametrico passerà da 150 mc/ab a 175 mc/ab.”Determinazioni di piano e contenuti emergentiLa pianificazione territoriale in genere, e la pianificazione comunale in particolare, hanno subitoin questi ultimi decenni numerosi cambiamenti: nella struttura stessa dei piani, nei rinnovaticompiti affidati alla co-pianificazione, nei temi oggetto di approfondimento disciplinaresviluppati in primo luogo nelle disposizioni regionali e nel Ptr e in secondo luogo nel Ptcp.Numerosi sono infatti i contenuti portati all‟attenzione dei comuni, quali:• il contenimento dell‟uso di risorse e in particolare del consumo di suolo, tema proposto inprima istanza nelle “Linee generali di assetto del territorio lombardo” della fine degli anninovanta e oggi identificato perfino in norma quale principio ispiratore della pianificazione;• il paesaggio, obbligato riferimento per le scelte pianificatorie fin dall‟approvazione del Ptpr eche, con la Convenzione europea del paesaggio e la normativa statale e regionaleseguente, ha assunto nei Pgt ruolo e dignità di „componente paesaggistica‟ che permea eaccompagna tutte le scelte di piano;• la rete ecologica, già presente quale contenuto dei Ptcp e oggi uniformata e disciplinata ascala regionale con la Rete ecologica regionale;• la tutela del territorio rurale, della sua produttività e continuità attraverso anche gli ambitiagricoli di valenza strategica;• il tema della sovracomunalità, dell‟intercomunalità e della localizzazione degli insediamentisovracomunali portatori di esternalità positive e negative, capaci di generare flussi ditraffico e di ridisegnare il sistema delle polarità; tema affidato alla collaborazione, nelrispetto delle reciproche competenze e prerogative, di comuni e province a garanzia dellasostenibilità e dell‟efficienza complessiva delle scelte;• le aree dismesse e il recupero del patrimonio edilizio esistente ai quali Regione Lombardiaha dedicato sempre maggiore attenzione normativa (si pensi alle L.r. 1/2007 e 13/2009);• l‟efficienza energetica degli edifici, con le relative delibere di Giunta regionale;• la mobilità dolce, con l‟importanza attribuita nel Ptr allo sviluppo del sistema delle reti136


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010ciclabili e con la recente L.r. 7/2009;• i servizi e il commercio, il cui mantenimento - accompagnato da un equilibrato sviluppo neipoli attrattori e da corretti sistemi di relazione -, è importante anche nei piccoli comuni pergarantire la qualità di vita dei cittadini.In linea con ciò le determinazioni del piano comunale dovrebbero quindi integrare i classici“oggetti di piano” - l‟uso del suolo urbano, le aree di trasformazione, il tessuto storico – eaffrontare la totalità degli aspetti territoriali quale opportunità per meglio cogliere e valorizzarele peculiarità e le esigenze del territorio e della società civile che in esso vive.Le buone pratiche individuate sono in questo caso dedicate agli oggetti dellapianificazione, a come i singoli Pgt abbiano sviluppato e proposto, in connessione aipropri peculiari caratteri, alcuni dei temi fondamentali della pianificazione.Buone praticheINTEGRAZIONE ALLE POLITICHE SOVRACOMUNALINove Comuni dell‟Alta Val Sabbia hanno affrontato, anche sulla scorta di un finanziamentoregionale, il Pgt in forma associata. Ciò ha permesso anche di sviluppare con maggiore facilitàuna proposta di integrazione delle politiche provinciali di valorizzazione del territorio. Le analisisvolte a scala intercomunale, la costruzione dei Pgt in una logica di confronto e collaborazionefra le amministrazioni ha portato infatti alla proposta di istituire il „comprensorio delle TreCorne‟ finalizzato alla tutela paesaggistica e alla promozione turistica del territorio attivandosinergie tra i comuni interessati dall‟ambito, con quelli contermini (attraverso la possibilità diun ampliamento della delimitazione) e con l‟ente provinciale.Tale proposta, che contempla una cartografia di delimitazione e uno schema di strutturagenerale, è contenuta nel Piano dei servizi quale servizio di livello sovracomunale ed èdisciplinata nel Piano delle regole attraverso la definizione degli impegni assunti dai singoliComuni appartenenti al comprensorio.L‟iniziativa è riconosciuta come progetto strategico all‟interno della variante di adeguamentoPtcp di Brescia.RETE ECOLOGICALa rete ecologica, come indicato nel Ptr, costituisce „infrastruttura prioritaria per la Lombardia‟ovvero fondamento delle politiche regionali per l‟ambiente e il territorio che province e comunisono chiamati a assumere e sviluppare nei propri piani. Oltre al Pgt delle Terre dei Navigli, chehanno disegnato la propria rete a scala intercomunale identificando gli strumentiamministrativi e finanziari per la sua realizzazione, si sono evidenziati altri Pgt che hannosviluppato alla scala locale politiche e azioni per la realizzazione della rete ecologica.137


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeIl Pgt dell‟Unione dei comuni di Campospinoso e Albaredo, per esempio, propone un disegnocomplessivo del verde e della rete ecologica che considera i seguenti elementi:Sistema ambientale• verde ad uso privato alberato• verde pubblico urbano• verde agricolo extraurbano• ambito di pregio naturalistico• area piantumata• varchi eco-ambientali di primaria e disecondaria importanza• filari in aree agricoleSistema infrastrutturale della mobilità• viali alberati• percorso di fruizione panoramica edambientale• assi di criticitàSistema insediativo• aree urbanizzate densamente edificate• elemento di criticità ambientaleFigura 30: Legenda e estratto della tavola “mappa del verde e dei corridoi ecologici”Fonte: DP dell‟Unione dei comuni di Campospinoso e Albaredo138


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Il progetto individua azioni di carattere generale e principi/criteri generali. Essi sonorispettivamente:Azioni generali• verifica di adeguatezza del quadro conoscitivo esistente, ed eventualmente completamentoai fini di un governo efficace degli ecosistemi di pertinenza locale;• definizione di un assetto ecosistemico complessivo soddisfacente sul medio periodo;• regole per il mantenimento della connettività lungo i corridoi ecologici del progetto di Rec, odel progetto ecopaesistico integrato;• regole per il mantenimento dei tassi di naturalità entro le aree prioritarie per la biodiversitàa livello regionale;• realizzazione di nuove dotazioni di unità polivalenti, di natura forestale o di altra categoriadi habitat di interesse per la biodiversità e come servizio ecosistemico, attraverso cuipotenziare o ricostruire i corridoi ecologici previsti, ed implementare quelle esistentiall‟interno dei gangli del sistema.Principi/criteri generali:• viene promossa la continuità della Rete ecologica regionale;• per gli interventi previsti negli ambiti di trasformazione che costituiscono barrieraambientale, il Documento di piano indica le misure di mitigazione da prevedere conparticolare attenzione all‟inserimento paesistico;• il Pgt norma le modalità di compensazione finalizzate al rafforzamento e al recupero delvalore naturalistico ed ecologico all‟interno del territorio, con particolare attenzione allarealizzazione dei corridoi ecologici.139


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFigura 31: Legenda e estratto della tavola “servizi di progetto e rete ecologica”Fonte: DP dell‟Unione dei comuni di Campospinoso e AlbaredoCORSI D‟ACQUA E SPINE VERDIIl Pgt del comune di Tromello individua la necessità di tutelare e valorizzare la presenza sulterritorio del torrente Terdoppio e pertanto il Piano delle regole perimetra e disciplina larelativa fascia di salvaguardia che “costituisce il principale corridoio ecologico presente sulterritorio comunale ed è prioritariamente destinata alla tutela e alla riqualificazionenaturalistica, paesaggistica ed ecologica e alle forme compatibili di agricoltura e di fruizionepubblica. La sua disciplina comunale costituisce inoltre articolazione locale delleprogrammazioni sovraordinate relative alla tutela e all'uso delle acque e alla pianificazioneterritoriale e paesistica ed è adottata nel rispetto dei principi informatori in tema ambientaledella precauzione, dell'azione preventiva e della sostenibilità dello sviluppo.”Si sintetizzano di seguito gli indirizzi generali e la normativa proposti per la fascia disalvaguardia.140


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010INDIRIZZI DI TUTELA• esclusione delle trasformazioni urbanistiche;• divieto di attività estrattive comunque denominate,comprese le bonifiche agricole;• i trasferimenti di materiale sabbioso e ghiaiosoall‟interno dei fondi agricoli senza asportazione dimateriale devono essere motivati e documentati.Gli elementi costituitivi individuati sono:• elementi di interesse geomorfologico e naturalistico:alveo del Terdoppio, reticolo idrico minore, specchid'acqua, zone umide, scarpate• percorsi di fruizione: strade vicinali e itinerari diconnessione con la viabilità ad accesso pubblico;• aree a verde pubblico, di interesse pubblico egenerale;• elementi di degrado: insediamenti zootecnici,insediamenti produttivi, aree a monocultura,interferenze infrastrutturali;• elementi del paesaggio agrario tradizionale: siepi,filari, singoli esemplari arborei, arginelli a vegetazionenaturale erbacea.INDIRIZZI DI VALORIZZAZIONEE‟ ammessa la realizzazione di:• percorsi ciclopedonali funzionali alla connessioneciclabile e pedonale con l'urbanizzato e con la viabilitàad accesso pubblico;• spazi di sosta o di parcheggio localizzati nelle areeperimetrali e collegati alla viabilità ad accessopubblico, costituiti da superfici drenate ed inerbite emascherati adeguatamente da strutture vegetalilineari arboreo-arbustive;• reti di infrastrutturali appartenenti alla categoriadelle opere di urbanizzazione primaria;• aree verdi pubbliche extraurbane, costituite daradure arborate provviste di infrastrutture leggere perla fruizione e la divulgazioneAll‟interno Fascia di salvaguardia del TorrenteTerdoppio va promossa la realizzazione di progetticoncordati d'area che prevedano la compartecipazionedel Comune, di altri eventuali soggetti pubblici e deititolari delle superfici private e che siano finalizzati almantenimento o al ripristino delle destinazioni d'usoassunte ad obiettivoARTICOLAZIONEAree di tutela,riqualificazionee fruizione deivaloripaesaggisticied ecologiciESTRATTO NORMATIVALe Aree di tutela, riqualificazione e fruizione dei valori paesaggistici ed ecologici sono costituitedagli elementi di interesse geomorfologico e naturalistico, dalle superfici appartenenti aldemanio idrico, dalle superfici intercluse fra il demanio idrico e l'alveo attivo del Terdoppio,dalle fasce di rispetto dal ciglio di sponda dei corpi idrici, dai percorsi, ovvero dalle stradevicinali e dagli itinerari di connessione con la viabilità ad accesso pubblico, nonché dalle aree averde pubblico, di interesse pubblico e generale, e dagli Ambiti di riqualificazionedell'interfaccia.Sono ammesse esclusivamente attività finalizzate alla salvaguardia e al miglioramento dellecaratteristiche ambientali degli elementi di interesse geomorfologico e naturalistico, almantenimento o al ripristino della funzionalità dei percorsi di fruizione, ovvero delle stradevicinali e degli itinerari di connessione, e alla realizzazione delle strutture vegetali atte almascheramento degli elementi di degrado, nonché alla riqualificazione delle aree a verdepubblico, di interesse pubblico e generale.Fermi restando i divieti e le prescrizioni previsti da altre leggi o regolamenti, nelle Aree ditutela, riqualificazione e fruizione dei valori paesaggistici ed ecologici sono sempre vietati:• l'eliminazione e la compromissione di macchie di vegetazione spontanea, fasce ripariali,zone umide, scarpate;• gli interventi passibili di pregiudicare la naturale dinamica morfologica del TorrenteTerdoppio, ad eccezione di quelli finalizzati alla protezione dell'urbanizzato e delle opere edinfrastrutture soggette a rischio idraulico;• l'utilizzo agricolo diverso dalla forestazione a scopo ambientale, dalle azioni agroambientalirelative alle produzioni vegetali estensive, alla realizzazione di strutture vegetali lineari e fascetampone boscate, al miglioramento ambientale del territorio rurale e al ritiro dei seminativiper scopi naturalistici, ovvero dalla copertura vegetale naturale permanente mantenuta inbuone condizioni agronomiche e ambientali;• l'utilizzo delle fasce di rispetto del Torrente e delle zone umide per la viabilità destinata altransito dei mezzi a servizio delle attività agricole;• il recapito nelle zone umide di sistemi di drenaggio superficiale e di colo provenienti daappezzamenti impiegati per produzioni cerealicole;• l'utilizzo agronomico di effluenti di allevamento, letami, fanghi, ammendanti e fertilizzanti141


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeAree dieserciziodell'agricolturacompatibileazotati, ad eccezione delle concimazioni localizzate effettuate per la realizzazione di impiantiarborea arbustivi.All'interno degli Ambiti di riqualificazione dell'interfaccia è ammessa esclusivamente larealizzazione di strutture vegetali lineari arboreo arbustive pluristratificate destinate almascheramento degli elementi di degrado, al fine di eliminare o ridurre la percezione di questiultimi lungo la Fascia di salvaguardia del Torrente Terdoppio.Le Aree di esercizio dell'agricoltura compatibile sono prevalentemente destinate all'attività diproduzione agricola, che va tuttavia esercitata assicurando, in base alle preesistenzeambientali, la ricomposizione della trama naturalistica, ovvero la ricostituzione di un'adeguatadotazione di elementi del paesaggio agrario tradizionale quali siepi, filari, esemplari arborei.In particolare, all'interno delle Aree di esercizio dell'agricoltura compatibile sono individuatiambiti di ricomposizione della trama naturalistica, rappresentati da ampie superfici ad assettocolturale ed ecosistemico fortemente semplificato e che costituiscono elemento di degrado deivalori ambientali e paesaggistici.Nelle Aree di esercizio dell'agricoltura compatibile sono vietate l'eliminazione e lacompromissione degli elementi del paesaggio agrario tradizionale: siepi, filari, singoliesemplari arborei.Figura 33: legenda ed estratto tavola Fascia di salvaguardia del torrente TerdoppioFonte: DP del comune di TromelloAREE RURALI E SILVOPASTORALILa normativa regionale assegna rinnovata attenzione al tema delle aree rurali e degli spaziaperti: alla pianificazione è infatti chiesto di confrontarsi in maniera compiuta anche con lagestione e la valorizzazione del territorio non urbano o non edificato. Si presentano quindiesempi tratti dai Pgt analizzati relativi agli ambiti agricoli periurbani, alla ricomposizionecomplessiva del territorio rurale, alla considerazione dei boschi entro le strategie comunali, alladefinizione dell‟agricoltura quale servizio di interesse pubblico.Il Pgt del comune di Provaglio Val Sabbia, ad esempio, individua „ambiti rurali di tuteladell‟abitato‟, ovvero spazi aperti prossimi all‟edificato a cui viene riconosciuto un elevato valore142


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010paesistico e percettivo e per i quali obiettivo fondamentale è la salvaguardia del rapporto traaree edificate e aree agricole periurbane, salvaguardia che si sostanzia nella limitazione dellenuove edificazioni e nella tutela degli elementi della tradizione costruttiva rurale (nel casospecifico i muri di sostegno tradizionali realizzati in pietrame a secco).Il Pgt dell‟unione dei comuni di Campospinoso e Albaredo indica infine come azioni per gli spaziaperti:• il mantenimento del livello di naturalizzazione dell‟habitat fluviale del fiume Po,preservando l‟assetto di corso d‟acqua, sponde ed alveo di esondazione. Il fiume Pocostituisce infatti corridoio principale della rete ecologica fondamentale, la cuiriqualificazione e ricomposizione naturalistica è centrale nell‟organizzazione territorialecomplessiva. Il piano propone quindi la valorizzazione dell‟ambito fluviale attraverso operedi preservazione e di consolidamento delle fasce verdi esistenti e opere di ripristino dellaconnessione tra la vegetazione di carattere ripariale e le aree boscate esistenti sia lareintroduzione di specie vegetazionali autoctone;• la promozione della formazione di un percorso ciclo - pedonale lungo l‟argine maestro perpermettere la fruizione paesistica del fiume;• l‟attenzione alla tutela del territorio extraurbano e degli elementi che lo compongono conspecifica attenzione ai corsi d'acqua superficiali, alla salvaguardia idrogeologica, alpatrimonio arboreo esistente, agli ambiti boscati e alla vegetazione ripariale;• il recupero della componente naturale delle aree agricole (siepi, filari, macchie boscate e/oarbustive) attraverso l‟applicazione di misure agroambientali;• l‟applicazione di una „tassa per l‟ambiente‟, intesa come estensione della sfera diapplicazione del disposto normativo di cui all‟art. 43 comma 2 bis della L.r. 12/2005,equivalente cioè ad una maggiorazione degli oneri di urbanizzazione da corrispondere nelcaso di attuazione di Piani Attuativi che sottraggono superfici effettivamente adibite ad usoagricolo nello stato di fatto; tale incremento di oneri verrà destinato dall‟ente locale allapromozione di interventi forestali a rilevanza ecologica e di incremento della naturalità.Il Pgt del comune di Taino, visti i caratteri specifici del territorio, prospetta invece lariqualificazione del patrimonio boschivo che circonda l‟abitato mediante la gestione locale dellearee boscate alla luce, in una prima fase, di indirizzi di settore e, in una seconda fase, di unvero e proprio piano di indirizzo forestale comunale. Il comune intende infatti integrare lepolitiche di riqualificazione paesistica con quelle di sostegno alla produzione locale di energiatermica ed elettrica su iniziativa privata e con quelle insediative attraverso la gestione dellearee boscate. Tale gestione ha infatti tre obiettivi operativi: valorizzare e tutelarepaesaggisticamente territori di pregio; garantire l‟assorbimento della biomassa prodotta sulterritorio e fornire energia termica per il piano attuativo strategico individuato nell‟area dellaex-polveriera e gestito dalla società di trasformazione urbana di Taino.143


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeGREENWAY E MOBILITÀ LENTAIl Pgt di Cernusco sul Naviglio propone una strategia complessiva per gli spazi aperti fondatasulla messa a sistema delle aree verdi sia dal punto di vista naturalistico che da quello dipercorrenza ciclabile. Il piano riconosce infatti, nella composita corona di aree presenti attornoall‟edificato - spazi dell‟agricoltura, spazi per il rafforzamento della naturalità, boschi urbani,parchi urbani, giardini, ambiti destinati all‟attività di cava, ambiti già rinaturalizzati e areed‟uso pubblico - una grande opportunità di valorizzazione e connessione a livello sia comunale(con l‟urbano e con la rete ciclabile interna alla città) che sovracomunale (con il Parco dellaMartesana e con i principali percorsi ciclabili extracomunali). Come indicato in relazione delDocumento di piano, “oltre a confermare l‟importanza dell‟asse della Martesana, prevede unagreenway a corona della città che innerva la sequenza di parchi e aree pubbliche e checostituisce la spina dorsale di una sequenza di spazi aperti inclusa tra Martesana e Villoresi, traParco delle Cave e Parco del Molgora. Gli spazi a corona della città sono articolati in quattroambiti paesaggistici in funzione dei quali sono declinate norme e previsioni di Piano dei servizie Piano delle regole:• Parco delle Cave;• Parco storico monumentale della Martesana;• Orti di Cernusco (aree agricole a prevalente coltura orticola a est della città);• Parco Sud.IMPERMEABILIZZAZIONE DEI SUOLIIl tema dell‟impermeabilizzazione dei suoli costituisce un importante argomento di riflessioneper la pianificazione locale che influenza molteplici aspetti: la capacità di ricarica della falda, lasicurezza idrogeologica e idraulica, il comfort termico e la qualità del tessuto consolidato, gliaspetti ecologici.Il quadro conoscitivo del Pgt di Vigevano analizza, alla luce dei dati presenti nel Sit, i livelli diimpermeabilizzazione dei suoli evidenziando per l‟area urbana 5 livelli di permeabilità:• aree ad altissima impermeabilizzazione costituite da suoli con rapporto tra superficieterritoriale e impermeabile maggiore o uguale all‟80%;• aree ad alta impermeabilizzazione con indice maggiore al 50% e inferiore all‟80%;• aree a media impermeabilizzazione con indice maggiore al 10% e minore o uguale al 50%;• aree a bassa impermeabilizzazione con indice minore o uguale al 10%;• aree permeabili non edificate o agricole.La presenza della medesima analisi anche nel Prg vigente ha permesso l‟esame delle variazionifra il 2005 e il 2010 e la conseguente verifica delle politiche attivate. Ciò spinge i progettisti aindividuare due strategie:• la definizione di soluzioni atte a perseguire elevati livelli di permeabilità nelle trasformazioni144


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010urbanistiche;• l‟attivazione, attraverso il PR, di processi di ripermeabilizzazione delle situazioni oggiimpermeabili, presenti in particolare nella Città storica dentro le mura - ove appare difficileprevedere estese ripermeabilizzazioni - e nelle zone industriali e commerciali - dove sipropone di agire su superfici a parcheggio e aree di movimentazione - anche a vantaggio disoluzioni di convogliamento diretto dell‟acqua piovana in aree permeabili anziché nelsistema fognario, oltre che una utilizzazione delle acque meteoriche per alcuni usi nonidropotabili, oggi assolti dall‟acqua potabile e quindi causa di evidenti sprechi per lacollettività.Figura 38: Legenda e tavola dei livelli di impermeabilizzazione dei suoliFonte: DP del comune di Vigevano145


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeEFFICIENZA ENERGETICA DEGLI INSEDIAMENTIIl Pgt del comune di Dorno definisce e disciplina in modo puntuale indici premiali per ilmiglioramento dell‟efficienza energetica degli insediamenti applicabili a tutti i piani attuativiprevalentemente residenziali, nonché agli interventi di ristrutturazione edilizia all‟interno deltessuto storico. In particolare gli indici volumetrici degli ambiti di trasformazione già previstinel Prg, sono riconfermati con le medesime quantità solo se gli insediamenti raggiungonodeterminati standard di efficienza energetica. Di seguito si sintetizzano gli ambiti diapplicazione, i requisiti, gli indici e il tetto massimo di tali premialità.AMBITO DI APPLICAZIONE REQUISITI PREMIALITÀEdifici in classepiani attuativi residenzialiA+ 15%Edifici in classepiani attuativi residenzialiB+ 10%Edifici in classepiani attuativi residenziali e interventi di ristrutturazione ediliziaC+ 5%TETTOMASSIMO+ 15%Città della trasformazioneDalle analisi effettuate è possibile riconoscere una continuità di trattazione fra i piani attuatividel Prg e gli ambiti di trasformazione - At - del Pgt, fra criteri per i PII come indicati neidocumenti di inquadramento e indirizzi per gli At. Vi è quindi una prassi insorgentenell‟interpretazione, nel disegno e nella disciplina di tali ambiti, prassi che dà generalmenteriscontro alle disposizioni di legge chiarendo quindi indici urbanistico-edilizi, vocazionifunzionali, prescrizioni relative all‟infrastrutturazione necessaria in termini di viabilità, didotazioni di servizi, di equipaggiamenti vegetali e di interventi mitigativi ed eventuali criteri diintervento e di negoziazione.Rispetto a tale prassi, nei Pgt analizzati si sono riscontrati casi di definizioni e trattazioni degliAt molto articolate dal punto di vista della loro composizione, della loro destinazione e dellaloro disciplina.Gli ambiti di trasformazione costituiscono la totalità degli interventi di trasformazione esviluppo strategico previsti dal Pgt e possono pertanto:• essere composti da un insieme molteplice di progetti e interventi da attuarsi anche construmenti diversi;• attenere a tutti i sistemi funzionali considerati nel Pgt compreso quello paesistico;• avere valenza sia comunale che sovracomunale, ovvero essere il risultato sia delle146


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010determinazioni del singolo comune che della negoziazione fra più comuni;• rispondere a istanze di lungo periodo e essere pertanto temporalizzati e selezionati in faseattuativa attraverso la verifica di criteri qualitativi.Le buone pratiche individuate sono quindi relative sia alla prassi insorgente didisciplina e disegno degli At quali piani attuativi volti alla trasformazione urbana chea interpretazioni e proposte di maggiore complessità.Buone praticheDISCIPLINA E DISEGNO DEGLI ATPer ciascun ambito di trasformazione, il Documento di piano dell‟Unione di comuni diCampospinoso e Albaredo, nonché quelli dell‟Unione dei comuni di Canevino, Golferenzo,Montecalvo, Versiggia, Santa Maria Della Versa e Volpara, dell‟Unione dei comuni di Filighera,Magherno e Vistrarino:• determinano le connotazioni fondamentali dell‟intervento (l‟estensione, i limiti quantitativi,le eventuali specifiche esigenze di dotazioni infrastrutturali e di servizi, gli usi nonammessi);• dettagliano i criteri di intervento per assicurare l‟ottenimento, in fase realizzativa, di uncorretto inserimento ambientale e paesaggistico;• definiscono eventuali criteri di intervento in riferimento al rispetto e all‟ottemperanza dispecifici vincoli ovvero alla tutela di aspetti ambientali, paesaggistici, storico monumentali,ecologici, geologici, idrogeologici e sismici;• individuano le scelte di pianificazione che comportano la realizzazione di interventi arilevanza sovracomunale con riferimento ai criteri definiti nel Ptcp.Viene quindi redatta una scheda che raccoglie le prescrizioni normative, suggerendo un layoutplanivolumetrico di assetto distributivo considerato ottimale.I DP richiamano poi l‟art. 43 della L.r. 12/2005, ovvero la presenza di una maggiorazionepercentuale del contributo di costruzione per interventi di nuova costruzione che sottraggonosuperfici agricole nello stato di fatto, rinviando la definizione dell‟effettiva maggiorazione ad unsuccessivo atto deliberativo comunale.147


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFigura 52: Esempio di scheda di un ambito di trasformazioneFonte: DP dell‟Unione comuni di Filighera, Magherno e VistrarinoI Documenti di piano dei comuni di Comerio e Besozzo definiscono per ciascuna area ditrasformazione:• gli obiettivi della trasformazione;• i dati quantitativi di base (SC, ST a verde, ST urbanizzabile);• i diritti di edificabilità;• le destinazioni d‟uso (non ammesse);• gli indici e parametri di riferimento (Distanza minima dai confini, Distanza minima dellerecinzioni dal ciglio stradale, Distanza minima degli edifici dal ciglio stradale, Distanzaminima tra gli edifici, Indice di dotazione parcheggi privati, Superficie coperta, Altezzamassima degli edifici , Superficie filtrante);• i servizi di interesse pubblico o generale da prevedere;• gli interventi di compensazione ambientale (maggiorazioni al contributo sul costo dicostruzione);• gli elementi progettuali di interesse pubblico o generale e quelli di interesse privato(caratteri tipologici degli edifici e caratteri morfologici dell‟insediamento);• le direttive in materia di geologia e altre direttive (riduzione del consumo energetico oidrico degli edifici in ottemperanza dei disposti del Regolamento edilizio comunale, impiantiper l‟accumulo e il riutilizzo delle acque meteoriche per l‟irrigazione delle aree verdi e pergli usi sanitari consentiti);• le tempistiche attese (p.e. Coerentemente con le valutazioni di sostenibilità economica delPGT, l‟avvio della fase di attuazione della trasformazione urbanistica dovrà intervenire entro148


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010il quinquennio di validità del DP).Nel Documento di piano di Vigevano gli ambiti di trasformazione sono articolati in:• ambiti di trasformazione ambientale, che comprendono aree libere marginali e periurbanedestinate a nuovi insediamenti prevalentemente residenziali a basse densità e rilevantidotazioni di verde;• ambiti di trasformazione per insediamenti integrati, che comprendono aree libere presentinel tessuto urbano consolidato destinate a un mix di funzioni compatibili con la residenza;• ambiti di trasformazione per attività, che comprendono aree libere o dismesse presentinella città consolidata a vocazione produttiva (artigianale o industriale);• ambito di riserva per lo sviluppo produttivo, industriale e artigianale destinata a uneventuale espansione del patrimonio di aree artigianali/industriali in caso di esaurimentodelle aree produttive libere;• trasformazioni strategiche di scala territoriale, che comprendono il potenziamento o lariqualificazione di immobili e poli a servizio che si dividono in due tipologie: trasformazionidi edifici e trasformazioni di aree.Per ogni tipologia individuata è definita una scheda-norma contenente la ripartizione funzionale(ovvero la definizione delle aree nella quali concentrare l‟edificazione e di quelle destinate averde privato con valenza ecologica, a verde e servizi pubblici, a edilizia residenziale pubblica),il mix funzionale, gli indici e i parametri, le destinazioni d‟uso escluse e le clausole diattuazione.Il Documento di piano definisce anche principi di flessibilità, relativi alla perimetrazione eripartizione funzionale degli At da definire, in ragione della fattibilità degli interventi e incollaborazione con i competenti uffici tecnici comunali, a cura dei progettisti in base a rilievidella situazione fisica e morfologica dei luoghi e alle risultanze catastali, e prescrizioni relativea:• la compatibilità con le infrastrutture viabilistiche esistenti di livello sovracomunale;• la compatibilità con il sistema fognario comunale (l‟attuazione delle previsioni di Piano cheincrementano il carico afferente al sistema fognario è subordinata alla verifica dellacapacità residua del sistema di depurazione e, in caso di inadeguatezza, al suoadeguamento o completamento al fine di non determinare ulteriori impatti negativi sulreticolo idrografico);• il reperimento di spazi idonei per la realizzazione di tratti ciclabili;• l‟attuazione delle misure di mitigazione previste dallo studio di incidenza quali:o massimizzazione delle aree a verde permeabili;o adozione di tecniche specifiche di contenimento delle polveri in fase di cantiere e per lagestione delle acque meteoriche in fase di cantiere;o previsione di fasce vegetazionali (con elevata densità di alberi e arbusti autoctoni) lungoi fronti perimetrali dell‟area di intervento in particolare per i fronti aperti verso lacampagna e tra At residenziali e per attività produttive;149


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialeo messa a dimora delle essenze sin dalle prime fasi della realizzazione dell‟intervento(preverdissement);o elevata qualità formale finale degli edifici;o utilizzo di nuovi impianti di illuminazione esterna, sia pubblici che privati, con i criteriantinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico ai sensi della L.r. 17/2000 edella L.r. 38/2004;o adozione di tutti i provvedimenti tecnici necessari al massimo contenimento dei consumidi risorse ambientali e per la massima riduzione della generazione di inquinanti e diriduzione del carico sulle reti dei servizi;o verifica della capacità delle reti di smaltimento delle acque meteoriche in relazione allesuperfici impermeabilizzate;o riutilizzo delle acque meteoriche non inquinate per l‟irrigazione del verde pertinenziale;• l‟attuazione delle misure di mitigazione previste dallo zonizzazione acustica in caso diricettori all‟interno della fascia di pertinenza acustica, ovvero l‟adozione di opere dimitigazione sulla sorgente lungo la via di propagazione del rumore e direttamente sulricettore, con l‟adozione delle migliori tecnologie disponibili;• il rispetto, sottolineato anche da ARPA, delle disposizioni relative alle classi di fattibilitàgeologica e alle fasce di rispetto e relativi regimi di tutela per pozzi idropotabili,infrastrutture viarie e ferroviarie elettrodotti e cimiteri;• l‟assunzione dei risultati delle valutazioni di criticità presenti negli At e degli eventuali effettiderivati dalla loro attuazione che sono contenuti nel Rapporto Ambientale della Vas;• la necessità, per gli At ricadenti in aree industriali o artigianali dismessi, di provvedere allapreventiva bonifica dei siti per procedere successivamente all‟attuazione della previsione ditrasformazione. Gli esiti della stessa bonifica confermeranno o meno le possibilità ditrasformazione;• la cessione a titolo gratuito di aree per servizi (per nuove aree a verde, per nuovi serviziscolastici, l‟edilizia residenziale sociale e per facilitare l‟attuazione perequativa del Piano)quali acquisizioni compensative da parte del Comune.REQUISITI AMBIENTALI E CONTRIBUTI DEL PROCESSO DI VASIl Documento di piano del comune di Dorno articola gli ambiti di trasformazione in differentitipologie in funzione della destinazione prevalente (residenziale, produttiva, commerciale perservizi) e esplicita per ogni ambito le finalità, gli strumenti attuativi, la delimitazionedell‟ambito, le indicazioni e i criteri di riferimento progettuale quali: regole urbanistiche,paesaggistiche e ambientali, funzioni previste, aree di cessione e/o di uso pubblico, indicazionispecifiche e requisiti ambientali indicati nel Rapporto ambientale. In particolare, in sede dipianificazione attuativa, la progettazione degli ambiti di trasformazione è chiamata adapprofondire:150


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010• il disegno e la suddivisione qualitativa fra le aree pubbliche e/o di uso pubblico e le areeprivate di concentrazione dell‟edificabilità, ricercando soluzioni di compattezza e continuitàdello spazio collettivo;• lo studio delle tipologie edilizie e urbanistiche, ricercando soluzioni qualitative articolate edifferenziate, sia per la possibilità di aggregazione dei moduli abitativi, sia la composizionedegli spazi aperti e delle urbanizzazioni;• il progetto paesaggistico e ambientale delle trasformazioni, con particolare riferimento altema della costituzione della rete ecologica locale;• la valutazione del clima acustico che dovrà essere parte integrante del piano attuativo;• i condizionamenti suggeriti all‟interno della Vas per ciascun ambito di trasformazionerelativi al rapporto con il contesto e al consumo e tutela delle risorse.Figura 55: Esempio di scheda di un ambito di trasformazione con indicate in rosso le integrazioni delRapporto ambientale151


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale152


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Fonte: DP del comune di DornoFLESSIBILITÀ E GESTIONE DELLA NEGOZIAZIONEIl Documento di piano di Vigevano disciplina una specifica procedura per la gestione della fasenegoziale precedente l‟approvazione dei piani attuativi. Prima della redazione del progetto diun piano o programma attuativo di iniziativa privata relativo agli At, il piano prevede l‟avvio diun procedimento volto alla concertazione e negoziazione pubblico-privato per la definizione delprogetto nel rispetto di specifici criteri. Il procedimento indicato contempla:• richiesta da parte del privato, con apposita istanza al Comune, di convocare una riunionepreliminare per la verifica degli elementi di progetto da sottoporre a consultazione.L‟istanza può essere accompagnata dalla formulazione di una o più ipotesi di definizionedelle scelte di massima;• convocazione della riunione preliminare da parte del Dirigente del competente ufficiocomunale entro 20 giorni dal ricevimento della domanda. Alla riunione, a cui potrannopartecipare i rappresentanti degli enti pubblici interessati e i consulenti di fiducia di comunee proprietari, verranno individuate le scelte di massima del piano o programma attuativo ele eventuali verifiche necessarie e opportune. A conclusione della riunione verrà fissata ladata del successivo incontro;• indizione di una seconda riunione nel corso della quale si provvederà agli approfondimentioccorrenti ai fini della definizione delle scelte, alla definizione delle scelte stesse,153


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialeall‟individuazione della soluzione delle questioni emerse per una corretta integrazione deinuovi insediamenti nel contesto urbano e territoriale (previa eventuale acquisizione dispecifiche valutazioni da parte della Giunta Comunale qualora richieste dal Dirigentecomunale);• redazione e sottoscrizione da parete dei partecipanti di un documento conclusivo che daràatto delle ipotesi concordi nonché della eventuale sussistenza di posizioni contrastanti o diquestioni ancora aperte;• presentazione da parte dei proprietari, dopo la conclusione della fase di confronto, di unoschema di assetto preliminare;• pronuncia della Giunta comunale sulle ipotesi di soluzione prospettata, entro 30 giorni dallapresentazione dello schema di assetto preliminare e sulla base delle risultanzedell‟istruttoria del competente ufficio. La Giunta potrà indicare come necessarie o suggeriremodifiche o integrazioni della proposta;• presentazione da parte dei proprietari del progetto di piano o programma attuativo dasottoporre all‟adozione alla Giunta comunale e l‟approvazione al Consiglio comunale, conaccoglimento o meno delle richieste o dei suggerimenti della Giunta;• pubblicizzazione dei progetti, attraverso plastici e rendering o video-rendering e incontricon gli abitanti delle zone interessate per esplicitare gli effetti derivanti dall‟ipotesi ditrasformazione urbanistica.Figura 58: Contenuti dello schema di assetto preliminare• obiettivi specifici da perseguire nelle parti di città interessate e la loro relazione con gli obiettivi generali delDP;• caratteri del contesto insediativo, ambientale e socioeconomico;• individuazione dei vincoli presenti e dei soggetti preposti alla relativa tutela;• sistema della mobilità, compresa quella pedonale e ciclabile, nonché l‟eventuale servizio del trasportopubblico;• assetto urbanistico proposto, sviluppato morfologicamente e funzionalmente, comprensivo delle modalità disoddisfacimento degli standard urbanistici secondo quanto stabilito negli ambiti di trasformazione;• criteri per la qualità della progettazione esecutiva, con l‟indicazione delle eventuali parti da sottoporre aeventuali concorsi di progettazione;• previsioni di massima relative alle modalità di attuazione dei piani o programmi attuativi;• valutazione della fattibilità economica con l‟individuazione delle risorse pubbliche e private disponibili;• valutazione dei probabili impatti sul contesto socioeconomico.Fonte: DP del comune di VigevanoCittà consolidataLa trattazione della città consolidata è sviluppata nella maggior parte dei Pgt in continuità congli assunti disciplinari dei Prg: la sua articolazione e norma è, infatti, oggetto anche deitradizionali piani regolatori e si fonda su una lunga e approfondita tradizione disciplinare.Quanto segue riprende alcune modalità di trattazione della città consolidata, qualeulteriore richiamo a riflessioni e buone pratiche in parte già sperimentate neiregolamenti edilizi.154


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Buone praticheARTICOLAZIONE IN TESSUTIIl Pgt del comune di Vigevano approfondisce in modo completo, vista anche la complessità e lavastità del territorio, l‟analisi dei tessuti consolidati – quali unità urbane con caratteristiche diomogeneità fisico-funzionale, ovvero morfologiche, funzionali, di aggregazione degli edifici e direlazione tra essi e gli spazi pubblici - e in particolare quella della città storica. Il territoriourbano è stato infatti articolato in tre città, per le quali il Pgt definisce obiettivi e tessutispecifici.La tabella seguente riassume quindi per ogni „città‟ obiettivi e articolazione in tessuti.Città Obiettivi TessutiCittà Storica • recupero e migliore utilizzazione del • complesso monumentale del Castellopatrimonio edilizio esistente con marginale e della Piazzapossibilità di demolizione, ricostruzione e • edifici e complessi specialisostituzione di immobili dismessi e privi di • edifici isolatiqualsiasi valore architettonico o anche • corti grandisemplicemente storico-documentativo • edifici o complessi a schiera pre XX• garantire la mixitè urbana, ovvero una secoloampia di destinazioni d‟uso e la massimaflessibilità nell‟intercambiabilità tra le stesse• edifici o complessi in linea pre XXsecoloper la rivitalizzazione della città storica • edifici o complessi a corte e palazzi• inserire “funzioni d‟eccellenza” (cultura, pre XX secoloricerca, tempo libero) per la • edifici storici periferici pre XX secolorifunzionalizzazione della città storica• edifici o complessi a schiera post XXsecolo• edifici o complessi in linea post XXsecolo• edifici o complessi a corte e palazzipost XX secolo• edifici storici periferici post XX secoloCittà Consolidatarealizzataprevalentementenella secondametà del XX secoloCittà Diffusacomprende edificiisolatieinsediamentiprevalentementeunifamiliari abassissimadensità, con fortidiscontinuità e unmix di residenza,attività agricole eattività per iltempo libero,articolati in tre tipidi tessuto urbano• recupero dei tessuti con possibilità didemolizione e ricostruzione e sulla base diuna normativa che consente l‟ampliamentodegli edifici esistenti, nel rispetto delleregole di formazione e d‟impianto deltessuto• tutela delle aree a Verde privato (giardini,orti, frutteti, ecc.) quale patrimonioecologico e ambientale con possibilità direalizzare piccole attrezzature funzionali allamanutenzione del verde• riconoscimento della Città Diffusa compostada tessuti sviluppatisi spontaneamente e aldi fuori di qualsiasi processo dipianificazione.In particolare:• per il Tessuto non Tessuto, limitare ifenomeni di compromissione, attivandoprocessi di riqualificazione degli spazi rurali(compreso il sistema irriguo minore e dellaviabilità rurale) connesse a ampliamenticontenuti degli edifici esistenti e interventilimitati di nuova edificazione• per il Tessuto delle Casotte, attivareprocessi di riqualificazione con limitatiincrementi dell‟esistente• per il Tessuto delle Cascine, perseguire ilriuso e la riqualificazione degli exinsediamenti rurali presenti in continuità conla disciplina del Parco del Ticino, attraversoil loro riutilizzo e riqualificazione conmantenimento delle caratteristichecostruttive degli edifici, dei rapporti con lecorti e con gli spazi aperti e di relazione• tessuto chiuso ad alta densità• tessuto aperto a medio-alta densità• tessuto aperto a medio-bassa densità• tessuto a impianto unitario;• tessuto per attività produttive;• tessuto per attività commercialiSono inoltre individuate le zone a Verdeprivato, per le quali il Piano dispone azionidi tutela senza prevedere nuovi interventiedilizi.• tessuto non Tessuto (condizioneintermedia tra un insediamentourbano e un insediamento agricolo);• tessuto delle Casotte (episodioinsediativo con funzioniprevalentemente legate al tempolibero che testimonia il legameesistente tra la città e il fiumeTicino);• tessuto delle Cascine155


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeOgni tessuto è dettagliatamente descritto, così come la definizione dei tessuti si fonda su unospecifico rilievo e una approfondita schedatura volta a fornire un rigoroso contributoconoscitivo utile anche alla scelta delle specifiche modalità d‟intervento. Queste prevedonoquindi:• la predisposizione, in fase di approvazione del progetto di intervento, di un rilievo dellostato di fatto degli immobili con attenzione alle peculiarità tipo-morfologiche, allastoriografia dell‟evoluzione costruttiva dell‟edificio, alla presenza di superfetazioni;• il confronto con i progetti di miglioramento della viabilità esistente previsti nel Piano deiservizi che hanno ricadute sugli allineamenti su fronte strada di edifici e recinzioni.Partendo dalla necessità di specificare arretramenti e proporzioni degli immobili, il PSpropone infatti rettifiche e ampliamenti di strade con conseguente ridimensionamento dellearee di pertinenza degli edifici.Figura 62: legenda ed estratto tavola assetto della città esistente156


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Fonte: DP del comune di VigevanoANALISI E DISCIPLINA DEL TESSUTO STORICOIl Piano delle regole di Paderno Franciacorta, individuati i nuclei di antica formazione, organizzala disciplina in tre componenti.La prima definisce le prescrizioni generali (in forma di norma) e gli indirizzi operativi (in formadi abaco) per la tutela e la ricostituzione dei caratteri originari degli edifici articolandoli in:Apparato strutturaleSistema facciataSistema coperturaSistema spazi apertiMaterialiIndirizzi generaliIndirizzi generaliManto di coperturaIndirizzi generaliPavimentazioniMuratureSolai, volte, copertureTinteggiature e coloriInfissi e serramentiAggetti e cornicioniCanali di gronda, pluviali elattoneriaRecinzioniAree a verdeFronti commercialiFronti commercialiComignoli, torri campanarieAbbaini, aperture in pendenzaPercorsiElementi di arredo urbanoFigura 63: Estratto abaco degli indirizzi operativi157


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFonte: PR del comune di Paderno FranciacortaLa seconda classifica i singoli immobili (quali fabbricati di valore monumentale, fabbricati divalore storico, ambientale e tipologico, fabbricati di valore storico e ambientale, fabbricati giàprofondamente trasformati o fabbricati nuovi privi di valore ambientale, fabbricati in contrastocon l‟ambiente) e specifica per ogni categoria le destinazioni d‟uso compatibili e gli interventiammessi e vietati.Figura 64: Estratto normativa per categoria di immobile del centro storicoCategoria A2: fabbricati di valore storico, ambientale e tipologicoDestinazioni d‟uso: residenziale e destinazioni compatibiliInterventi ammessi: manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, interventi diadeguamento igienico - sanitario e consolidamento statico nel rispetto dei caratteri architettonici e della tipologiadistributiva esistente, quando sia riferita ai caratteri originari dell'edificio E' ammessa, altresì, la ricostruzione dielementi architettonico-decorativi, nell'assoluto rispetto dei valori architettonici originari.La ristrutturazione è consentita esclusivamente con preventiva approvazione di Piano Attuativo e comunque è semprevietata la demolizione parziale o totale degli edifici di categoria A2 compresi nel P.A. stesso.L'eliminazione delle superfetazioni prive di valore storico e/o ambientale è obbligatoria nelle contestualità di cui soprain caso di interventi di ristrutturazione.E' vietata la chiusura di logge e porticati neppure in caso di Piano attuativo.Non sono ammesse modifiche delle sagome plani - altimetriche (profilo di sedime, linea e imposta di gronda e dicolmo) e di volume.Non è consentito lo spostamento interno dei solai dalla posizione originale.E‟ consentita la variazione delle posizioni dei tavolati divisori, qualora non comportino la modifica o l'eliminazione dielementi architettonici interni di pregio Non possono essere praticate nuove aperture e modificate le esistenti se nonper comprovate ragioni di carattere igienico.Fonte: PR del comune di Paderno FranciacortaLa terza è costituita dal repertorio dei beni architettonici nel quale ciascun bene è statoanalizzato nel dettaglio.158


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 65: Estratto repertorio dei beni architettoniciFonte: PR del comune di Paderno FranciacortaREQUISITI MINIMI PER LE TRASFORMAZIONI EDILIZIEIl Piano delle regole è chiamato a definire “le caratteristiche fisico-morfologiche che connotanol‟esistente, da rispettare in caso di eventuali interventi integrativi o sostitutivi, nonché lemodalità di intervento, anche mediante pianificazione attuativa o permesso di costruireconvenzionato, nel rispetto dell‟impianto urbano esistente, e i criteri di valorizzazione degliimmobili vincolati.” Tale contenuto di legge può essere sviluppato anche attraverso ladefinizione di requisiti minimi per le trasformazioni territoriali.Il Piano delle regole del comune di Tromello, per esempio, definisce requisiti paesaggistici,requisiti urbanistici, requisiti edilizi e requisiti ecologici come sintetizzati nella tabella seguente.159


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFigura 4: Sintesi dei requisiti disciplinatiRequisitipaesaggisticiRequisitiurbanisticiRequisiti ediliziRequisitiecologici• ai fini della tutela del paesaggio, nei casi di interventi edilizi e urbanistici sull‟esistente edi interventi edilizi di nuova costruzione, riguardanti aree di tutela paesaggistica o beniimmobili da tutelare si deve conseguire la compatibilità paesaggistica, nel rispetto dellalegislazione vigente in materia• ai fini della salvaguardia del paesaggio considerato nella sua interezza, nei casi diinterventi edilizi di nuova costruzione e interventi edilizi e urbanistici sull‟esistente cheprevedano spostamenti o ampliamenti della volumetria, nonché in tutti i casi di interventoall‟interno delle aree del nucleo di antica formazione e delle aree destinate all‟agricoltura sideve conseguire il migliore inserimento all‟interno del proprio contesto, nel rispetto dellalegislazione vigente in materia• ai fini della compatibilità urbanistica, per ogni intervento deve essere sempre verificatala presenza o prevista la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria necessariealla piena funzionalità dell‟intervento stesso, anche sulla base delle indicazioni del Pianodei Servizi, nel rispetto della legislazione vigente in materia• oltre a quanto previsto al precedente punto, ai fini del miglioramento infrastrutturale econ attenzione alle problematiche ambientali, per ogni intervento deve essere comunquegarantito un trattamento adeguato delle acque reflue e un opportuno sistema degli scarichirelativi allo stesso, anche sulla base delle indicazioni del Piano Urbano Generale dei Servizinel Sottosuolo, nel rispetto della legislazione vigente in materia• ai fini del miglioramento infrastrutturale e con attenzione all‟inquinamento luminoso e alrisparmio energetico, per ogni intervento dotato di nuovi impianti di illuminazione esternagli stessi devono essere realizzati nel rispetto della legislazione vigente in materia• ai fini della riqualificazione urbanistica, per ogni intervento deve essere comunquegarantita la dotazione minima di aree pubbliche per viabilità e sosta e di parcheggi privatistabilita nel Pgt• ai fini della prevenzione e risanamento dell‟inquinamento acustico, per ogni edificio sideve conseguire la migliore compatibilità acustica con la zona in cui si trova, anchesecondo quanto disposto dal Regolamento Edilizio vigente, nel rispetto della legislazionevigente in materia• ai fini della riduzione dell‟inquinamento atmosferico e del risparmio di energia, per ogniedificio si deve conseguire la migliore efficienza energetica, nel rispetto della legislazionevigente in materia• ai fini della salvaguardia, riqualificazione e formazione del sistema dei corridoi a verdeecologico, per ogni intervento deve essere comunque garantita la dotazione minima diaree a verde stabilita nel Pgt• ai fini della salvaguardia, riqualificazione e formazione del sistema dei corridoi a verdeecologico, per ogni intervento deve essere comunque garantita la dotazione minima dipiantumazione nel Pgt (densità pari a un albero e un arbusto fra quelli indicati nel Pgt perogni nuova unità immobiliare, con un minimo di un albero e un arbusto ogni 100mq disuperficie utile; )Fonte: PR del Comune di TromelloCittà pubblicaLa trattazione della città pubblica è sviluppata nella maggior parte dei Pgt in continuità con gliassunti disciplinari dei Piani dei servizi come esperiti ai sensi della L.r. 1/2001. Dalle analisieffettuate è infatti possibile riconoscere una uniformità nella costruzione della fase analitica delPiano dei servizi, consuetudine che generalmente dà riscontro anche alle disposizioni di legge.Le buone pratiche individuate sono quindi relative sia alla prassi di analisi edisciplina del sistema dei servizi che a letture e proposte che presentano aspetti diinnovazione specificatamente connessi alle citate introduzioni della L.r. 12/2005rispetto alla L.r. 1/2001.160


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Buone praticheANALISI DEI SERVIZI PUBBLICI: TIPOLOGIA, QUALITÀ, ACCESSIBILITÀ E SOVRACOMUNALITÀLa fase di analisi del sistema dei servizi è in genere gestita dai comuni attraversol‟individuazione, la schedatura e la verifica di qualità e quantità dei servizi esistenti.Il Piano dei servizi dei comuni di Besozzo e Comerio, per esempio, presenta la seguentestruttura:• fondamenti del piano dei servizi con un capitolo dedicato alle determinazioni derivanti dalDocumento di piano (area urbana, ambiti territoriali, strumenti di perequazione ecompensazione per l‟equità del piano);• dimensione sovracomunale del sistema dei servizi suddivisa in ambito territoriale diinfluenza (sistema territoriale di riferimento, quadro infrastrutturale, sistema dei trasportipubblici, propensione allo spostamento) e servizi di livello sovracomunale compreso ilsistema del verde;• dimensione comunale del sistema dei servizi;• strategie e azioni per il piano dei servizi (in linea con il Documento di piano);• offerta e domanda di servizi: valutazione del fabbisogno (determinazione dell‟offerta diservizi, determinazione della domanda di servizi, copertura del fabbisogni: previsione dinuovi servizi, interventi sui servizi esistenti);• contenuti operativi del Piano dei servizi con riferimento a:o gli effetti indiretti del Piano dei servizi, in termini di integrazioni al sistema e qualitàdiffusa per la città consolidata e quella in trasformazione;o la localizzazione puntuale dei servizi con precisate le modalità di attuazione (pubblica oda parte di privati);o la possibilità di aree di riserva, ovvero l‟eventuale necessità di preservare ulteriori areeda destinare a servizi necessarie per garantire anche in futuro le condizioni di equilibriosulla dotazioni di servizi;• valutazione dimensionale dei servizi previsti;• valutazione della sostenibilità economica con riferimento alla stima economica delleprevisioni del Piano dei servizi e ai potenziali introiti connessi alle trasformazioni previstedal Documento di piano e dal Piano delle regole.161


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFigura 75: Esempio di analisi, verifica della domanda e specificazione delle azioni per ciascuna categoriadi serviziFonte: PS del Comune di ComerioIl Piano dei servizi di Bienno approfondisce il tema dei servizi immateriali, ovvero considera ilservizio offerto quale sommatoria di due diverse componenti: l‟attrezzatura, intesa comestruttura fisica che ospita un‟attività e l‟attività che ente, associazione o privato offrono.Questa distinzione permette di prendere in considerazione tutte le attività effettivamentedisponibili nel comune, ivi comprese quelle che non si identificano con un‟area o una strutturaedilizia (per esempio l‟assistenza domiciliare per gli anziani). Oltre ai servizi primari, a quelli,all‟edilizia residenziale pubblica e ai servizi di interesse sovracomunale, il Piano dei serviziindividua infatti servizi strategici dal punto di vista territoriale e sociale che hanno un ruolofondamentale nei processi di qualità della vita (definiti leader). Essi sono indicati nella tabellaseguente.Figura 76: Servizi strategici dal punto di vista territoriale e socialeServizi leaderBIENNO A PIEDIBIENNO DEI BAMBINILA PASSEGGIATA DIBIENNOObiettiviformazione di una trama di percorsi pedonali e ciclabili attrezzati e di qualità che tuteli evalorizzi la percorribilità pedonale anche a favore delle categorie più deboli (bambini, anziani,handicap, ecc.) e che incentivi l‟interconnessione tra le varie parti del territorio e i serviziattuazione della L. 285/1997 per ottenere una Bienno sostenibile delle bambine e dei bambiniformazione di interconnessioni tra la Valgrigna, il centro storico, i servizi lungo la strada dellacoltura e il parco del BarberinoFonte: PS del Comune di BiennoIl Piano dei servizi del comune di Dresano, infine, oltre a proporre quantificazione e schedaturadei servizi esistenti, affronta con attenzione e completezza i temi della sovracomunalità edell‟intercomunalità nell‟offerta di servizi e dell‟accessibilità degli stessi anche attraversoelaborazioni cartografiche relative a:162


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010• l‟offerta di servizi nell‟ambito del Melegnanese e del Nord Lodigiano, identificando per icomuni dell‟ambito la presenza delle diverse tipologie di servizi, il loro livello comunale ointercomunale, la rete e i nodi infrastrutturali;• i livelli di dipendenza e polarità del comune di Dresano rispetto ai comuni limitrofi;• i livelli di accessibilità delle attrezzature esistenti nel territorio comunale, compresa lafruibilità delle aree a verde e delle strutture per l‟istruzione scolastica.Figura 77: estratto legenda e tavola Sistema dei servizi nell‟ambito del Melegnanese e del NordLodigiano: offerta ed accessibilità viabilistica e del trasporto pubblico esistente e programmata163


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFonte: PS del Comune di DresanoDALL‟ANALISI AL PROGETTOIl Piano dei servizi di Vigevano è articolato in una fase analitica e una progettuale.La fase analitica identifica, localizza e quantifica le attrezzature di interesse collettivo(costituite sia da servizi pubblici che da servizi privati ad uso pubblico) e ne verifica la capacitàprestazionale analizzandone l‟utilizzo di livello comunale o sovracomunale, l‟accessibilità e lemutue relazioni. Le tabelle di analisi considerano nove variabili: tre di tipo numerico (il codiceidentificativo, la localizzazione e la superficie fondiaria), sei di tipo qualitativo (lo stato diconservazione, gli elementi integrativi rispetto alla funzione principale, la compatibilità con lefunzioni circostanti, l‟accessibilità e la proprietà pubblica o privata).Figura 81: Esempio tabella di valutazione di servizi pubbliciFonte: DP del Comune di Vigevano164


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Come indicato nella relazione: “per ottemperare all‟introduzione di parametri qualitativi siprendono in considerazione elementi quali l‟accessibilità e la fruibilità dell‟area individuando lecaratteristiche urbanistiche edilizie e ambientali che contraddistinguono ogni localizzazione.Inoltre va considerato che il campo di analisi proposto si amplia a tutti quei servizi che abbianoi caratteri di interesse generale e collettivo, siano essi pubblici o privati, adeguando l‟analisi aquanto previsto dalla L.r. 12/2005 che intende superare una identificazione statica epredeterminata del concetto di standard. Da questo punto di vista il PS si occupa di identificarela rete di servizio, inteso nel senso più ampio del termine, che garantisce funzioni di interessecollettivo pur tuttavia non essendo una struttura territorialmente identificabile secondo ilclassico concetto di area a standard urbanistico.”In particolare le tavole conoscitive redatte connettono aree e strutture ai temi della fruibilità edell‟accessibilità. Il Piano dei servizi elabora infatti una tavola del verde e delle piste ciclabililegando i due temi; una tavola delle strutture per l‟istruzione e la mobilità, connettendo quindile strutture con i servizi di trasporto pubblico; e una del commercio e dell‟accessibilità.Figura 82: Legenda ed estratto della tavola del verde e delle piste ciclabiliFonte: PS del Comune di Vigevano165


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFigura 83: Legenda ed estratto della tavola dell‟istruzione e della mobilitàFonte: PS del Comune di VigevanoFigura 84: Legenda ed estratto della tavola del commercio e dell‟accessibilità166


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Fonte: PS del Comune di VigevanoLa dimensione programmatica identifica invece le previsioni per il completamento della cittàpubblica alla luce:• del quadro di riferimento costituito dall‟evoluzione del fabbisogno abitativo (con riferimentoall‟Edilizia residenziale sociale), dalle previsioni del Piano casa 2008, dal Programmatriennale delle opere pubbliche;• della dotazione (localizzazione, quantificazione, qualità e accessibilità) dei servizi esistenti;• dell‟utenza potenziale (popolazione residente, da insediare e fluttuante).L‟analisi della popolazione fluttuante considera capacità attrattiva del comune, quantità eprovenienza dell‟utenza interna ed esterna, mezzo di trasporto e bacini di utenza. I bacini diutenza riprendono l‟assetto di sviluppo di Vigevano, nonché il modello di trasporto scolastico, econsentono di focalizzare il rapporto esistente tra servizi e cittadini individuando, per singoleparti di città, situazioni di deficit o equilibrio degli spazi pubblici. Per ogni bacino e tipologia diservizio sono state quindi verificate le necessità quantitativa come indicato in tabella seguente.Figura 85: Dotazione minima per tipologia di servizioGRUPPI DI SERVIZI DESCRIZIONE MINIMOScuolecomprende le aree per l'istruzione ovvero asili nido, scuole materne e scuoledell'obbligo nonché le attrezzature per l'istruzione superiore all'obbligo4mq/abitanteVerdecomprende le aree per spazi pubblici attrezzati a parco e per il gioco e lo sporteffettivamente utilizzabili per tali impianti con esclusione di fasce verdi lungo le11mq/abitantestrade nonché i parchi pubblici urbaniParcheggi comprende le aree a parcheggio in cessione all‟AC o private di uso pubblico 2mq/abitanteServizi dicaratteregeneralecomprende le attrezzature di interesse comune (religiose, culturali, sociali,assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi ), le attrezzature sanitarieed ospedaliereFonte: PS del Comune di Vigevano1mq/abitante167


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeParticolare attenzione è data poi all‟edilizia residenziale pubblica, per la quale il Piano deiservizi calcola le necessità ai fini di soddisfare il 100% delle domande di alloggio pubblico e il50% di domande per l‟accesso al Fondo sociale affitti.Le necessità rilevate vengono messe in relazione alle previsioni di cessione interne agli ambitidi trasformazione.Il piano stima infine la spesa necessaria per il nuovo assetto degli spazi pubblici (conesclusione dell‟Ers in quanto connessa ai sensi di legge a pluralità soluzioni di finanziamentoderivate da risorse extra piano) e verifica l‟effettiva capacità dell‟Amministrazione comunale direperire le risorse economiche necessarie attraverso:• possibili introiti di bilancio comunale derivati da trasferimenti e da risorse extra-Piano;• entrate derivanti dalle At e connesse alle quote di urbanizzazione primaria e secondaria;• entrate derivanti dalla capacità edificatoria diretta concessa dal Piano per le nuovecostruzioni (ristrutturazione nei tessuti esistenti), anche se tale previsione è evidentementesoggetta a variazioni legate all‟iniziativa privata che rendono tale quantificazione di fattoimpossibile molto difficile.•Figura 86: Esempio stima del bilancio economico del PSFonte: PS del Comune di VigevanoSINERGIE NELL‟OFFERTA DI SERVIZI E MODELLI DI ACQUISIZIONE DELLE AREELe necessità di potenziamento delle dotazioni di servizi di interesse generale dei Pgt dei comunidelle Terre dei Navigli sono definite a scala intercomunale avvalendosi in via prioritaria dimeccanismi perequativi e compensativi. Ciò comporta l‟individuazione nel Piano dei serviziintercomunale dei:• servizi di base di vicinato, ovvero dei servizi primari il cui mantenimento/potenziamento ènecessario per ciascun comune;• servizi di base di livello intercomunale, ovvero dei servizi primari il cui168


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010mantenimento/potenziamento è effettuato a livello intercomunale;• servizi di qualità di valenza locale.Il Piano dei servizi di Azzanello, per esempio, in linea con quello intercomunale indica qualiinterventi sono necessari per il comune, ossia:• Servizi di base di vicinato: Percorso ciclabile di base urbano, potenziamento del servizioStradibus; due aree per attrezzature per lo sport;• Servizi di base di livello intercomunale: Promozione di una convenzione con mercatiambulanti, promozione di una convenzione con il medico di base dei comuni limitrofi,percorso ciclabile di base intercomunale con Genivolta, percorso ciclabile di baseintercomunale con Castelvisconti, percorso ciclabile di base intercomunale conCasalmorano;• Servizi di qualità di valenza locale: interventi di connessione della rete ecologica di livellolocale lungo il margine sud del centro edificato di valenza sovralocale, promozione dellasistemazione di spiagge attrezzate sull‟Oglio, percorso ciclabile di connessione con ilpercorso ciclabile provinciale e lungo i Navigli, percorso ciclabile tematico di connessionecon Riserve Naturali/SIC e Greenways Oglio, percorso ciclabile tematico “Itinerario dellecascine” da Azzanello verso Castelvisconti, verso Genivolta e verso Mirabello Ciria,interventi di connessione e di potenziamento della rete ecologica di livello intercomunalenegli ambiti di tutela paesistica della Valle del Morbasco e dei Navigli.Sono poi indicate, a livello intercomunale, le opportunità costituite dalla realizzazione evalorizzazione dei percorsi dell‟Oglio e delle riserve naturali/SIC e, a livello comunale, lepriorità di intervento.L‟attuazione delle previsioni è fondata sull‟attuazione dei criteri di perequazione urbanistica eincentivazione premiale che costituiscono il principio di riferimento principale per l‟attuazioneintercomunale delle strategie dei Pgt delle Terre dei Navigli. L‟applicazione di modalitàoperative di tipo perequativo e compensativo riguarda infatti in maniera diffusa gli obiettivi disviluppo e tutela relativi sia al sistema insediativo che al sistema dei servizi e dei parchiterritoriali, con particolare attenzione alla costruzione, valorizzazione e al miglioramento dellaefficienza prestazionale della città pubblica. In tal senso il Piano dei servizi prevede:• la limitazione del meccanismo espropriativo a favore di una applicazione estensiva dimodalità attuative perequative, che consentano da una parte di ottenere quale cessionegratuita, all‟interno degli interventi di trasformazione e rigenerazione urbana, le aree dadestinare ad usi pubblica e di interesse generale e dall‟altra di garantire un equotrattamento a tutti i proprietari di suoli coinvolti nei processi di trasformazione;• in alternativa all‟acquisizione onerosa, l‟attribuzione di una edificabilità compensativa allearee destinate a verde e servizi pubblici o di interesse generale che l‟Amministrazionepubblica intenda conseguire in proprietà;• l‟attuazione di una politica per la casa sociale, da realizzare attraverso una diffusadisponibilità di aree, da ottenere all‟interno dei processi di trasformazione privata e capace169


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialedi garantire una effettiva integrazione sociale e urbanistica degli interventi di ediliziapubblica, superando uno dei limiti più critici manifestati nella lunga esperienza dei Piani dizona.In modo simile, il Piano dei servizi dell‟Unione comuni di Filighera, Magherno e Vistrarinospecifica tre differenti modalità di acquisizione con riferimento a procedure attuative e soggetticoinvolti. Il piano individua infatti:• aree caratterizzate dall‟esclusivo impegno dell‟amministrazione pubblica nella realizzazionedelle previsioni: si tratta di aree con vincolo di destinazione pubblica econtemporaneamente con vincolo preordinato alla loro acquisizione che può avveniremediante le tradizionali procedure espropriative;• interventi caratterizzati dal solo vincolo di destinazione: si tratta di interventi finalizzati allarealizzazione di attrezzature pubbliche o di uso pubblico, la realizzazione dei quali puòessere affidata all‟operatore privato (questi casi sono caratterizzati dalla realizzazione diservizi che possono generare ricavi mediante la loro gestione economica);• comparti edificatori perequati con indice di edificabilità territoriale omogeneo: si tratta diinterventi nei quali la capacità edificatoria è identica in tutta la sua estensione al di là delladestinazione finale dell‟area. All‟interno di questi comparti vengono individuate aree dadestinare all‟edificazione e aree da destinare alla realizzazione di interventi pubblici.170


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20103.3.4.3 Executive summarySono passati cinque anni da quando in Regione Lombardia, la Legge regionale 12/2005 haintrodotto il Piano di governo del territorio, quale strumento di programmazione e gestionedelle trasformazioni territoriali, della città consolidata e dei servizi pubblici o di uso pubblico.La pianificazione territoriale in genere, e la pianificazione comunale in particolare, hanno subitoin questi ultimi anni numerosi cambiamenti: nella struttura stessa dei piani, nei rinnovaticompiti affidati alla co-pianificazione, nei temi oggetto di approfondimento disciplinaresviluppati in primo luogo nelle disposizioni regionali, ossia nel Ptr e, in secondo luogo, nel Ptcpe nel Pgt.Numerosi sono i contenuti portati all‟attenzione dei comuni, quali:- il contenimento dell‟uso di risorse e in particolare del consumo di suolo, tema proposto inprima istanza nelle “Linee generali di assetto del territorio lombardo” della fine degli anninovanta e oggi identificato in norma quale principio ispiratore della pianificazione;- il paesaggio, obbligato riferimento per le scelte pianificatorie fin dall‟approvazione del Ptpr eche, con la Convenzione europea del paesaggio e la normativa statale e regionaleseguente, ha assunto nei Pgt ruolo e dignità di „componente paesaggistica‟ che permea eaccompagna tutte le scelte di piano;- la rete ecologica, già presente quale contenuto dei Ptcp e oggi uniformata e disciplinata ascala regionale con la Rete ecologica regionale;- la tutela del territorio rurale, della sua produttività e continuità attraverso anche gli ambitiagricoli di valenza strategica;- il tema della sovracomunalità, dell‟intercomunalità e della localizzazione degli insediamentisovracomunali portatori di esternalità positive e negative, capaci di generare flussi ditraffico e di ridisegnare il sistema delle polarità; tema affidato alla collaborazione, nelrispetto delle reciproche competenze e prerogative, di comuni e province a garanzia dellasostenibilità e dell‟efficienza complessiva delle scelte;- le aree dismesse e il recupero del patrimonio edilizio esistente ai quali Regione Lombardiaha dedicato sempre maggiore attenzione normativa (si pensi alle L.r. 1/2007 e 13/2009);- l‟efficienza energetica degli edifici, con le relative delibere di Giunta regionale;- la mobilità dolce, con l‟importanza attribuita nel Ptr allo sviluppo del sistema delle reticiclabili e con la recente L.r. 7/2009;- i servizi e il commercio, elementi fondamentali per garantire la qualità di vita dei cittadini edelle imprese.L‟attività di studio di seguito presentata, condotta da Fondazione Lombardia per l‟ambiente perconto di Regione Lombardia, e svolta fra marzo e ottobre 2010, ha inteso, attraverso l‟esamedi alcuni Pgt, sia verificare come i comuni stiano concretizzando strumenti e temi dellapianificazione comunale, sia porre in evidenza gli elementi di innovazione e le questioni aperte,171


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialeovvero da una parte i casi e le esperienze che hanno realizzato una efficace trasposizione deicontenuti della norma in atto pianificatorio, e dall‟altra le tematiche per le quali si fatica ariscontrare modalità adeguate e univoche di trattazione nella pianificazione locale.L‟attività è stata condotta attraverso l‟analisi, avvenuta sulla base di una griglia di valutazionecondivisa con gli Enti coinvolti, di venti casi studio selezionati tra i comuni con Pgt adottato dalgiugno 2009 ad aprile 2010 e con la collaborazione di Regione Lombardia, Asl, Arpa e delleProvince di Brescia, Milano, Pavia e Varese.I risultati emersi, lungi dall‟avere la pretesa di fornire un quadro esaustivo delle innumerevoliesperienze lombarde, suggeriscono comunque alcune riflessioni utili a meglio comprendere ipercorsi disciplinari che si stanno realizzando di fatto nella pianificazione comunale.Le buone pratiche evidenziate dimostrano come i comuni, sia quelli di maggiori dimensioni chequelli più piccoli, stiano percorrendo un importante cammino di revisione e modernizzazionedei propri modelli e strumenti pianificatori. Dai Pgt analizzati si evince infatti una sempremaggiore consapevolezza delle potenzialità che il Piano di governo del territorio - tripartito inDocumento di piano, Piano dei servizi e Piano delle regole, accompagnato nella sua redazione,gestione e attuazione dal processo di Vas – ha nel governare i processi di trasformazione, lericadute di questi sul territorio e sull‟ambiente, il rapporto con la cittadinanza e con i portatoridi interesse, la salvaguardia e la valorizzazione del territorio agricolo e naturale, la ricerca dellaqualità urbana, intesa sia come fornitura di servizi alla cittadinanza e alle imprese, sia comegestione della città consolidata.Nei Pgt analizzati appaiono dunque essere elementi consolidati e innovativi (rispetto aiprecedenti Prg) i seguenti aspetti:- la presenza di un approfondito quadro conoscitivo del territorio e delle componentiambientali, grazie anche al supporto dei Sit regionale e provinciali e dei processi di VAS.Sul quadro conoscitivo vengono fondati non solo il sistema di criticità e opportunità, maanche gli obiettivi generali e specifici da perseguire attraverso le scelte del Pgt (Pgt deicomuni di Vigevano, di Dresano, dell‟Unione dei comuni di Canevino, Golferenzo,Montecalvo, Versiggia, S. Maria Della Versa, Volpara);- la partecipazione degli Enti istituzionalmente coinvolti, dei portatori di interesse e dellacittadinanza, che anche grazie alla VAS, ma non solo, possono contribuire al processo diformazione del Pgt e informarsi sulle scelte di pianificazione attraverso la consultazione distrumenti dedicati al confronto tra le parti (Pgt dei comuni di Vigevano, Tignale);- il rapporto di coerenza esterna con la pianificazione sovracomunale, in particolare Ptr ePtcp, che orienta il sistema delle strategie e degli obiettivi (Pgt delle Terre dei Navigli),fornisce contenuti e invarianti (Pgt del comune di Comerio), e, talvolta, definisce i limitidello sviluppo (Pgt del comune di Caino);- la verifica di coerenza interna, ossia l‟esplicitazione di un processo di definizione che vadalle strategie, agli obiettivi generali e specifici, fino a giungere alle azioni, a testimonianzadi un percorso di costruzione del piano lineare, coerente e trasparente (Pgt dei comuni di172


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Besozzo e Comerio);- i contenuti riferiti alla tutela e salvaguardia dell‟ambiente nelle sue diverse accezioni, conparticolare attenzione ai temi del consumo e dell‟impermeabilizzazione del suolo (Pgt delcomune di Vigevano) e del risparmio e della produzione di energia, sia per quanto riguardal‟efficienza degli insediamenti (Pgt dei comuni di Dorno e di Dresano) che l‟incentivazione ela valorizzazione di aree agricole destinate alla produzione di biomassa (Pgt del comune diTaino);- l‟attenzione al suolo agricolo, all‟attività e ai manufatti rurali, attraverso sia analisiricognitive molto dettagliate sull‟uso dei suoli e sugli insediamenti (Pgt del comune diTromello), che l‟applicazione della maggiorazione dei costi di costruzione in caso disottrazione di suolo agricolo nello stato di fatto (Pgt dell‟unione dei comuni diCompospinoso e Albaredo);- la costruzione della rete ecologica, che dal disegno regionale e provinciale viene spessodeclinata e dettagliata a livello locale, non solo attraverso l‟individuazione di aree(pubbliche e private) idonee alla costruzione del sistema verde comunale (Pgt del comunedi Dresano e dell‟unione dei comuni di Campospinoso e Albaredo), ma anche attraversol‟individuazione di meccanismi e di risorse economiche necessari alla sua realizzazione (Pgtdel comune di Caino);- la rilevanza del tema paesaggistico che ha valore di specifica „componente‟ di Pgt,trasversale a tutti gli atti di piano, e che pone l‟attenzione all‟intero territorio – compresi gliambiti privi di qualità o degradati - e non ai soli paesaggi di eccezionale valenza. Vengonoinfatti individuati i caratteri specifici dei luoghi per metterne in evidenza valenze e problemiqualitativi al fine di formulare obiettivi e strategie per la qualificazione paesaggistica, latutela delle emergenze, la gestione degli elementi paesaggistici diffusi e per la „creazione‟di nuovi paesaggi (Pgt dell‟Unione dei comuni della Valcavallina e di Bienno). La riflessionepaesaggistica si pone inoltre anche in rapporto ai progetti attuativi dello stesso Pgt, sianoessi soggetti a pianificazione attuativa o a intervento diretto, definendo criteri diinserimento e di progettazione di particolari elementi architettonici (Pgt del comune diTignale).- i modelli di determinazione, rappresentazione, disegno e norma degli ambiti ditrasformazione, molto spesso indirizzati dalle indicazioni derivanti dal processo di VAS (Pgtdel comune di Dorno), temporalizzati nell‟attuazione (Pgt del comune di Caino) e talvoltariferiti a strategie complessive di piano (Pgt del comune di Cernusco sul Naviglio);- l‟analisi quali-quantitativa dei servizi materiali e immateriali in termini di dotazione, qualitàdi erogazione, accessibilità e stato manutentivo degli immobili (Pgt dei comuni di Bienno eDresano) e i tentativi di quantificarne i costi di realizzazione e di gestione, anche attraversola progettazione di massima degli stessi (Pgt del comune di Tromello);- l‟applicazione dei meccanismi perequativi generalmente finalizzati ad acquisire allaproprietà pubblica, aree di specifico interesse comunale o sovracomunale (Pgt del comune173


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialedi Vigevano, Dresano e Terre dei Navigli).Parallelamente si sono rilevati anche alcuni elementi che, almeno nei Pgt in analisi, non sonoapparsi come prassi consolidata di applicazione e piena interpretazione della norma. Tra questisi ricordano:- la definizione degli “obiettivi quantitativi di sviluppo”, richiesti dall‟art.8 comma 2 dellaLr12/2005;- la difficoltà, soprattutto per i piccoli comuni, di declinare compiutamente ed efficacementele strategie regionali , in particolare quelle del Ptr;- l‟attenzione ai temi ambientali, considerati principalmente solo nei termini di consumo disuolo, efficienza energetica degli edifici e rete ecologica, trascurando dunque le altrecomponenti ambientali che, seppur non governate direttamente dal Pgt, possonocomunque orientarne le scelte (si pensi ad esempio al tema dell‟ambiente sonoro eall‟inquinamento elettromagnetico);- l‟attuazione dei meccanismi di perequazione, che sembrerebbero presentare alcunedifficoltà sia perché spesso affidati a una poco specificata banca dei diritti edificatori, la cuigestione, presumibilmente abbastanza complessa, spetterebbe agli uffici tecnici comunali,sia perché non sempre sembrano finalizzati alla realizzazione di un disegno strategico, maal contrario all‟acquisizione alla proprietà pubblica di aree che seppur indicate nel Piano deiservizi, non presentano gradi di priorità e sistematicità;- l‟applicazione della compensazione, in particolare di quella ambientale, enunciata da moltiPgt, ma scarsamente indagata nelle modalità realizzative e nelle procedure di calcolo perun‟effettiva compensazione ambientale delle trasformazioni;- le difficoltà di integrazione e di rapporto tra i tre atti che compongono il Pgt sia inriferimento alla specificità dei contenuti di ognuno di essi, che alla loro differente valenzatemporale. In particolare molti dei Documenti di piano analizzati, delineano una strategia disviluppo del territorio, che spesso va ben oltre i cinque anni di validità del piano stesso;- ed infine, il monitoraggio del piano, enunciato nei suoi caratteri principali in sede diRapporto ambientale della VAS, ma di fatto spesso non completo per quanto riguardacompetenze, procedure, responsabilità e gestione.174


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20104 Prime considerazioni sull’uso e consumo di suolo in LombardiaUso del suoloLa l.r. 12/2005 pone un forte rilievo al ruolo svolto dal Sistema informativo TerritorialeIntegrato nell‟ambito dei processi di pianificazione. In tale contesto la conoscenza delledinamiche in atto nel territorio regionale diviene strategica nei processi pianificatori in quantopermette ai soggetti coinvolti di valutare, oltre lo stato attuale dei luoghi, le modificazioniintervenute e quelle in atto e, nello stesso tempo, consente di progettare il monitoraggio diquelle che interverranno in futuro.Al fine di avere una conoscenza puntuale dello stato dei luoghi in Lombardia il SistemaInformativo Territoriale rende disponibile la base informativa d‟uso del suolo denominata Dusafin tre aggiornamenti (1998-1999, 2005-2007 e 2007) elaborata tramite un progetto sviluppatoin collaborazione tra le D.G. Agricoltura e D.G. Territorio e Urbanistica realizzatocongiuntamente da ARPA ed ERSAF e basato sulla foto-interpretazione di immagini tele rilevatee l‟uso di diverse fonti informative sviluppate dal sistema regionale allargato.In parallelo, con l‟ausilio di ERSAF, è stato costruito uno strato informativo dell‟uso del suolostorico regionale a partire dalle ortofoto del volo GAI (anni 1954-55) che è stato completatonell‟estate 2010 e rappresenta in modo dettagliato il territorio regionale a partire dalla metàdel secolo scorso. Il livello informativo derivato dal volo GAI riproduce una fotografia delterritorio lombardo all‟inizio del cosiddetto “boom economico”, prima cioè chel‟industrializzazione e meccanizzazione delle pratiche agricole cambiassero profondamente ilpaesaggio agroforestale ed urbano della regione.La banca dati Dusaf 1.0La prima stesura della banca dati, identificata come Dusaf 1.0, risale agli anni 2001-2002 ed èstata realizzata con l‟ausilio delle ortofoto del progetto IT2000 (realizzata con riprese del 1998-99).Nell‟estate del 2000 è stato formalizzato un accordo tra ERSAF e la Direzione GeneraleAgricoltura della Regione Lombardia per la realizzazione di un nuovo progetto denominatoDestinazione d‟Uso dei Suoli Agricoli e Forestali (Dusaf). Successivamente, attraverso unaccordo con la Direzione Generale Territorio ed Urbanistica, si è proceduto al completamentodello strato informativo relativo al progetto Dusaf con la classificazione delle aree diurbanizzato.Scopo originario del progetto è stato quello di realizzare una base informativa omogenea ditutto il territorio lombardo sull‟uso dei suoli, per consentire un‟efficace pianificazione territoriale175


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialedegli interventi nel settore agricolo e forestale e per fornire un supporto per l‟istruttoria e ilcontrollo delle domande di contributo degli agricoltori. In questo senso il progetto Dusaf siintegra con le informazioni già presenti nell‟Anagrafe delle Imprese Agricole realizzatanell‟ambito del SIARL (Sistema Informativo Agricolo della Regione Lombardia).La predisposizione delle basi informative è avvenuta per fotointerpretazione delle ortofotodigitali a colori del progetto “IT2000”, e restituzione cartografica alla scala 1:10.000. I limitifoto interpretati sono stati digitalizzati ed organizzati in coperture (di tipo poligonale perquanto riguarda la carta dell‟uso del suolo e di tipo lineare per le polilinee che rappresentano lesiepi e i filari). La legenda è articolata in classi, che comprendono raggruppamenti omogeneid‟uso del suolo per macro tipologie indicate tramite una sigla, le quali a loro volta sisuddividono in diverse sottoclassi, in cui si dettagliano e si specificano le singole tipologie,indicate tramite una numerazione. Le ulteriori specifiche vengono utilizzate quando necessarioin caso di sottoclasse mista o di difficile interpretazione.La banca dati Dusaf 1.1Il primo passo nell‟attività di aggiornamento è stato quello di riclassificare il dato originarioDusaf secondo la nuova legenda Corine Land Cover. La nuova foto-interpretazione, supportatadalla disponibilità di ortofoto più recenti disponibili a livello di singola provincia (immagini aereerealizzate dall‟Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura 2005-2007) ha portato alla correzione dialcuni errori riscontrati nello strato informativo originario.La base dati frutto di questa attività di riclassificazione e correzione del dato Dusaf originarioha portato alla creazione dello strato informativo Dusaf 1.1.Questa rielaborazione rende possibile il raffronto tra gli strati Dusaf 1.0 e Dusaf 2.0permettendo di verificare i cambiamenti degli usi del suolo intervenuti negli ultimi anni.La banca dati Dusaf 2.0Il passo successivo ha portato alla realizzazione di Dusaf 2.0.Rispetto alla banca dati di partenza si riscontra un cambiamento nella legenda, ora strutturatain cinque livelli gerarchici. I primi tre livelli sono conformi al progetto europeo Corine LandCover; i successivi due livelli di approfondimento sono stati inseriti al fine di descriverespecificità locali. Tale livello di completezza nella legenda è stato raggiunto servendosi delleseguenti banche dati accessorie: SIARL – Si stema Informativo Agricolo Regionale; Strato informativo delle tipologie forestali, tratto da ERSAF; MISURC – Mosaico Informatizzato degli Strumenti Urbanistici Comunali, per creare lostrato informativo delle destinazioni funzionali;176


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010 Mosaico delle immagini Landsat 2004; Mappe di copertura del suolo elaborate da ARPA Lombardia; AIAP – Archivio integrato delle Attività Produttive, sviluppato da ARPA; Mappa della popolazione residente; Archivio delle attività zootecniche.Figura 5. Rappresentazione dei dati Dusaf sovrapposti ad altri tematismi regionaliLe foto aeree utilizzate per l‟aggiornamento sono state scattate fra il 2005 e il 2007 e la nuovadigitalizzazione è stata eseguita alla scala 1:5.000.LA BANCA DATI DUSAF 2.1Il Dusaf 2.1 rappresenta l‟aggiornamento della versione 2.0 con dati al 2007 per l‟interaregione sia per quanto riguarda l‟uso e copertura del suolo sia per quanto riguarda siepi efilari; le specifiche tecniche e le modalità di realizzazione della banca dati sono le stesse dellaversione precedente.Nella versione 2.1 sono state utilizzate le ortofoto IT2007 (realizzate da Blom CGR), con fotoaeree a colori e all‟infrarosso. La struttura geometrica originaria è stata mantenuta nei casi in177


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territorialecui non sia stata evidenziata variazione nell‟uso del suolo, al fine di facilitare il confronto con leprecedenti edizioni. L‟interpretazione è stata condotta a video modificando i poligoni e lepolilinee direttamente sullo strato tematico dell‟uso del suolo della versione precedente. Ladigitalizzazione è stata effettuata ad una scala pari a circa 1:5.000.178


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 20104.1 Valutazione delle variazioni nell’uso del suolo tramite ilconfronto delle banche dati Dusaf 1.1 e Dusaf 2.1Esiti della ricerca condotta da ERSAF nell‟ambito del progetto “Analisi e monitoraggiodell‟uso e consumo di suolo”.È stato condotto da ERSAF un lavoro di confronto tra le banche dati Dusaf 1.1 e Dusaf 2.1 pervalutare le variazioni di uso del suolo nel periodo 1999-2007.Elaborazione per ambiti territoriali definiti (province) degli strati informatividell’uso del suoloI dati Dusaf 1.1 e 2.1 sono stati elaborati e confrontati per ambito provinciale utilizzando ilprimo livello gerarchico della legenda d‟uso del suolo. Tale livello gerarchico comprende 5classi generali che abbracciano le maggiori categorie di copertura del suolo: Aree antropizzate,Aree agricole, Territori boscati ed ambienti seminaturali, Aree umide e Corpi idrici.Di seguito si riporta la tabella riportante il confronto tra i dati Dusaf 1.1 e 2.1.% ClasseLivello diclassificazioneProv.SuperficieDusaf 1.1(ha)SuperficieDusaf 2.1(ha)Variazionesuperficie(ha)Variazione%(Dusaf 2.1)su superficietotaleprovinciale1-AreeantropizzateVA 32.929 34.767 1.838 5,6 28,9CO 19.293 20.506 1.213 6,3 16,0SO 6.934 7.780 846 12,2 2,4MI 56.661 62.620 5.959 10,5 39,8BG 33.887 38.274 4.387 12,9 13,9BS 47.272 53.996 6.724 14,2 11,3PV 24.411 26.780 2.369 9,7 9,0CR 16.524 18.694 2.170 13,1 10,6MN 24.019 29.069 5.050 21,0 12,4LC 11.205 12.174 969 8,6 15,0LO 8.496 9.826 1.330 15,7 12,5MB 20.267 21.578 1.310 6,5 53,32-Aree agricole VA 19.177 18.243 -934 -4,9 15,2CO 20.277 19.406 -871 -4,3 15,2179


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSO 25.387 24.639 -749 -2,9 7,7MI 87.394 81.861 -5.533 -6,3 52,0BG 82.429 77.976 -4.453 -5,4 28,4BS 180.206 167.315 -12.891 -7,2 35,0PV 225.234 219.779 -5.455 -2,4 74,0CR 153.768 151.370 -2.397 -1,6 85,5MN 197.718 192.175 -5.543 -2,8 82,0LC 14.360 12.931 -1.429 -9,9 15,9LO 64.479 62.788 -1.691 -2,6 80,2MB 16.118 14.787 -1.331 -8,3 36,53-Territoriboscati eambientiseminaturaliVA 56.449 55.483 -966 -1,7 46,2CO 77.172 76.831 -341 -0,4 60,0SO 283.263 283.174 -90 0,0 88,6MI 11.426 11.041 -385 -3,4 7,0BG 154.563 154.569 6 0,0 56,2BS 224.910 230.929 6.019 2,7 48,3PV 43.317 46.661 3.344 7,7 15,7CR 4.328 4.723 395 9,1 2,7MN 5.527 6.491 964 17,4 2,8LC 48.246 48.705 460 1,0 60,0LO 3.525 3.921 397 11,3 5,0MB 4.029 4.041 12 0,3 10,04-Aree umide VA 594 567 -27 -4,5 0,5CO 211 216 4 2,1 0,2SO 153 174 22 14,1 0,1MI 72 53 -19 -26,7 0,0BG 47 46 -1 -1,5 0,0BS 303 313 10 3,3 0,1PV 337 402 65 19,2 0,1CR 227 184 -43 -19,0 0,1MN 875 930 55 6,3 0,4LC 162 159 -2 -1,4 0,2LO 153 154 1 0,4 0,2180


Livello diclassificazioneProv.Anno ortofotoDusaf 1.1Anno ortofotoDusaf 2.1AnniSuperficieAntropizzatoDusaf 1.1 (ha)SuperficieAntropizzatoDusaf 2.1 (ha)VariazionesuperficieAntropizzato(ha)Variazione %Variazione peranno %Variazione pergiorno(ha/giorno)Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010MB 5 12 7 135,9 0,05-Corpi idrici VA 11.024 11.113 89 0,8 9,2CO 11.030 11.026 -5 0,0 8,6SO 3.975 3.946 -29 -0,7 1,2MI 1.951 1.930 -21 -1,1 1,2BG 4.038 4.099 60 1,5 1,5BS 25.414 25.552 138 0,5 5,3PV 3.820 3.497 -323 -8,5 1,2CR 2.248 2.123 -125 -5,6 1,2MN 6.123 5.597 -526 -8,6 2,4LC 7.213 7.216 3 0,0 8,9LO 1.659 1.623 -36 -2,2 2,1MB 85 86 1 1,6 0,2Tabella 1. Confronto tra i dati Dusaf 1.1 e 2.1 per ambito provinciale delle aree classificate secondo ilprimo livello gerarchico della legenda d‟uso del suoloNella tabella seguente sono riportati i primi calcoli effettuati confrontando i dati delle dueversioni (Dusaf 1.1 e 2.1) dell‟uso del suolo per quanto attiene alle aree antropizzate. Iconfronti sono stati effettuati a livello provinciale e regionale considerando le variazioni inettari, gli anni a cui si riferiscono le due versioni e sono espresse sia in termini percentualiassoluti che in percentuale di variazione per anno.Infine come indicatore del consumo di suolo si riporta il numero di ettari di nuovo antropizzatoper giorno.1-AreeantropizzateVA 1999 2007 8 32.929 34.767 1.838 5,6 0,70 0,63CO 1999 2007 8 19.293 20.506 1.213 6,3 0,79 0,42SO 1999 2007 8 6.934 7.780 846 12,2 1,53 0,29MI 1998 2007 9 56.661 62.620 5.959 10,5 1,17 1,81BG 1999 2007 8 33.887 38.274 4.387 12,9 1,62 1,50181


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeBS 1999 2007 8 47.272 53.996 6.724 14,2 1,78 2,30PV 1999 2007 8 24.411 26.780 2.369 9,7 1,21 0,81CR 1999 2007 8 16.524 18.694 2.170 13,1 1,64 0,74MN 1999 2007 8 24.019 29.069 5.050 21,0 2,63 1,73LC 1999 2007 8 11.205 12.174 969 8,6 1,08 0,33LO 1999 2007 8 8.496 9.826 1.330 15,7 1,96 0,46MB 1998 2007 9 20.267 21.578 1.310 6,5 0,72 0,40Regione 301.899 336.064 34.165 11,32 1,41 11,42Tabella 2. Confronti tra i dati Dusaf 1.1 e 2.1 per ambito provinciale per la classe Aree antropizzateA livello geografico grazie al metodo di costruzione topologico utilizzato per le banche datiDusaf è possibile rappresentare in modo rapido ed efficace ogni variazione d‟uso del suolo.Negli aggiornamenti dei dati vengono disegnati solo i poligoni variati lasciando la strutturageometrica immutata in caso di uso invariato. Ad ogni poligono è possibile associare uno“storico” di classificazione d‟uso del suolo e seguirne pertanto l‟evoluzione nel tempo.182


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 6. Variazioni (change) della banca dati dell‟uso del suolo in un‟area della provincia di Milano.Immagine in alto: Dusaf 1.1; immagine in basso: Dusaf 2.1.Si riportano in seguito alcune possibili interpretazioni cartografiche di indicatori territorialicostruiti sui dati Dusaf 2.1 e sulle variazioni evidenziate dalla lettura comparata di Dusaf 1.1 eDusaf 2.1.183


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeFigura 7. Rapporto tra la superficie delle aree antropizzate e quella totale comunale (%), dati Dusaf 2.1La carta tematica riportata in figura 3 rappresenta, a livello comunale, la percentuale diterritorio occupata dalle aree antropizzate, corrispondenti alle aree comprese nella classe 1 delDusaf 2.1. Nella definizione di “aree antropizzate” rientrano, oltre alle aree urbanizzate confunzioni residenziali, produttive o di servizio, i cantieri, le aree degradate non vegetate, le areesportive e le aree verdi urbane; si tratta quindi di una definizione che comprende tutte le areein cui l‟attività antropica prevale a discapito delle attività agricole e degli usi naturali oseminaturali del suolo.184


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010La mappa mostra chiaramente che i comuni maggiormente “antropizzati”, oltre a comprenderei capoluoghi di provincia, risultano collocati nella fascia pedemontana e, in particolare, nellazona a nord di Milano e lungo la direttrice Torino-Venezia.Figura 8. Rapporto tra la superficie delle aree residenziali e la popolazione residente (m2), dati Dusaf 2.1e IstatLa carta tematica riportata in figura 4 rappresenta, a livello comunale, il rapporto tra lasuperficie occupata dal tessuto urbano con funzioni residenziali (classi 111, 112 e relativesottoclassi del Dusaf 2.1) e la popolazione residente (dati ISTAT relativi all‟anno 2007 nel qualesono state effettuate le foto aeree utilizzate per la realizzazione della carta Dusaf 2.1).185


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeLa lettura della figura 4 evidenzia chiaramente come nelle aree più urbanizzate la densitàabitativa, ovvero il valore di superficie per abitante, sia molto bassa; tale valore è determinatoprincipalmente dalla prevalenza di una tipologia edilizia sviluppata in altezza, che sullamedesima superficie di territorio occupata da un edificio a bassa densità (mono o bi familiare)è capace di ospitare un numero molto più elevato di abitanti.Nelle aree montane ed in genere nelle aree a maggiore vocazione turistica, le zone a minordensità dovrebbero evidenziare i comuni con maggior presenza di seconde case.Figura 9. Aumento in termine percentuale delle aree antropizzate (1998/99-2007), dati Dusaf 1.1 eDusaf 2.1186


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010La carta tematica riportata in figura 5 rappresenta, a livello comunale, l‟aumento percentualedelle aree antropizzate evidenziato dal confronto tra la cartografia Dusaf 1.1 (1998-1999) e lacartografia Dusaf 2.1 (2007). Il calcolo è stato effettuato prendendo come riferimento lasuperficie antropizzata rilevata dal dusaf 1.1.Si può notare come le aree urbane, a causa delle maggior superficie urbanizzata di partenza,risultano avere un minor incremento percentuale rispetto ai comuni meno urbanizzati, i quali,invece, presentano forti aumenti legati ai grandi progetti di tipo infrastrutturale o alle pressionidel turismo e della produzione.Figura 10. Diminuzione in termine percentuale della superficie agricola (1998/99-2007), dati Dusaf 1.1 eDusaf 2.1187


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeLa carta tematica riportata in figura 6 rappresenta, a livello comunale, la diminuzionepercentuale delle aree agricole evidenziata dal confronto tra la cartografia Dusaf 1.1 (1998-1999) e la cartografia Dusaf 2.1 (2007). Il calcolo è stato effettuato prendendo comeriferimento la superficie delle aree agricole nel periodo 1998-1999. Questa mappa evidenzia inmodo particolare sia quei comuni caratterizzati da scarse superfici agricole di partenza (es.Brianza e fascia pedemontana), sia quei comuni che, pur avendo una buona percentuale disuperfici agricole di partenza, hanno subito importanti riduzioni nel periodo considerato.Costruzione della matrice dei flussi di variazione d’uso del suoloA livello regionale è stata predisposta una matrice sinottica delle variazioni d‟uso del suoloavvenute tra dusaf 1.1 e dusaf 2.1 in cui è possibile leggere il flusso di conversione per ogniuso ad altro uso nel periodo 1998-99/2007 e, viceversa, l‟uso originale rilevato al 1998-1999da cui si sono generati usi diversi al 2007.Il calcolo riportato nella matrice dei flussi è stato effettuato per le classi al secondo livello dellalegenda Dusaf riportate nella tabella seguente.11 Zone Urbanizzate12 Insediamenti produttivi, grandi impianti e reti di comunicazione13 Aree estrattive, discariche, cantieri, terreni artefatti e abbandonati14 Aree verdi non agricole21 Seminativi22 Colture permanenti23 Prati stabili foraggere permanenti31 Aree boscate32 Ambienti con vegetazione arbustiva e/o erbacea in evoluzione33 Zone aperte con vegetazione rada ed assente41 Aree umide interne51 Acque interneDalla lettura della matrice si ha una descrizione delle dinamiche di variazione d‟uso del suolopiù completa, poiché essa è in grado di evidenziare le componenti di perdita e di guadagno diogni uso che avvengono nella trasformazione ad altro uso. Ad esempio, volendo indagare ladiminuzione di uso a seminativo nel periodo 1998-99/2007, calcolata in assoluto come pari acirca 25.000 ettari, dalla matrice si nota che tale bilancio è composto dalla somma algebrica diperdite molto consistenti:circa 23.000 ettari passano da seminativo ad urbanizzato e oltre 4.000 ettari a verdeurbano;quasi 24.000 ettari di seminativo si trasformano in altri usi agricoli;188


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010 circa 3.000 ettari di seminativo variano il proprio uso in boschivo; poco più di 600 ettari si sono convertiti in aree umide o corpi idrici;e guadagni considerevoli: circa 1.300 ettari di aree antropiche si convertono a seminativo; quasi 28.000 ettari di aree agricole diverse si trasformano in seminativo; poco più di 1.000 ettari di aree boschive variano il proprio uso in seminativo; circa 85 ettari di aree umide e corpi idrici si trasformano in seminativo.189


DUSAF 1.1 – 1998/1999Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeDUSAF 2.1 - 2007CLASSITotaleD’USODEL11 12 13 14 21 22 23 31 32 33 41 51SUOLO11 168.951,7 1.913,9 405,7 610,0 227,2 27,1 129,1 53,7 26,7 4,6 0,8 7,1 172.357,612 579,1 90.646,4 1.211,0 326,3 263,6 14,0 85,5 29,7 22,7 3,4 0,3 4,9 93.186,813 1.337,3 1.630,9 5.857,9 970,0 655,5 105,9 372,4 145,2 346,4 22,0 21,8 196,7 11.661,914 548,4 562,1 472,3 22.699,7 136,8 21,9 194,2 24,9 26,4 2,1 0,3 3,7 24.692,721 5.356,2 9.759,8 8.313,1 4.378,7 826.815,6 16.750,5 7.056,6 407,3 2.743,9 6,0 96,4 531,3 882.215,622 248,1 177,2 378,7 161,3 11.640,4 56.009,2 903,2 186,2 928,4 42,4 12,1 87,1 70.774,523 1.632,5 1.023,9 916,5 1.084,6 16.183,5 1.056,3 100.406,0 653,9 10.412,9 81,9 63,7 39,9 133.555,731 567,8 689,0 898,0 527,1 647,4 254,1 1.097,0 574.941,6 1.731,6 363,3 9,6 283,6 582.010,132 126,4 291,5 357,4 210,8 420,9 329,2 1.268,0 7.076,5 138.124,5 1.369,3 28,2 201,3 149.803,933 1,2 1,6 35,3 24,4 13,1 2,6 31,3 353,8 5.481,1 178.421,2 1,2 574,3 184.941,141 0,4 1,2 12,7 4,9 38,0 25,4 13,3 10,6 62,2 - 2.896,7 73,8 3.139,251 1,7 51,4 97,0 10,8 47,4 4,8 21,4 87,9 571,7 1.802,6 79,1 75.803,8 78.579,8Totale 179.350,7 106.749,0 18.955,6 31.008,4 857.089,4 74.601,0 111.578,2 583.971,3 160.478,5 182.119,1 3.210,1 77.807,4 2.386.918,8Tabella 3. Matrice dei flussi di variazione d‟uso del suolo rilevati da Dusaf 1.1 e 2.1190


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale4.2 Sperimentazioni per l’analisi delle tendenze al consumo disuolo nella pianificazione urbanistica comunaleLa procedura di elaborazione dei dati consente di analizzare gli orientamenti dellapianificazione urbanistica comunale, al fine di valutare la tendenza al consumo di suolo delleprevisioni di piano.L‟analisi è basata su un confronto fra i dati sull‟uso effettivo del suolo forniti dal Dusaf 2.1 e leprevisioni del Documento di Piano dei PGT Comunali.Fra i contenuti del PGT, ai fini dell‟analisi, vengono utilizzati in particolare i dati riguardanti learee su cui sussistono previsioni di trasformazione, denominate “Ambiti di trasformazione”,come meglio specificato successivamente nella descrizione delle banche dati.L‟analisi costruita a partire da tali dati è necessariamente limitata ai comuni dotati di Piano diGoverno del Territorio vigente che hanno consegnato gli shapefile relativi alla Tavola dellePrevisioni di Piano in regione, che alla data del 30 settembre 2010 sono 302.Al fine di quantificare l‟espansione dell‟urbanizzazione e, di conseguenza monitorare ilconsumo di suolo, le previsioni di trasformazione desunte dai dati sui PGT sono messe aconfronto con il suolo libero non antropizzato individuato all‟interno delle categorie d‟usodefinite dal Dusaf. Con suolo libero urbanizzabile, quindi soggetto a potenziale consumo, siintende ogni porzione di territorio potenzialmente edificabile il cui valore agricolo o naturalenon sia compromesso da fenomeni di antropizzazione; tale definizione esclude quindi, oltrealle aree che sono escluse a priori dall‟edificazione (aree idriche, ghiacciai e alvei), le areenon edificate localizzate all‟interno del tessuto urbano consolidato (cave, aree degradate nonutilizzate e non vegetate e aree verdi incolte).Le Banche DatiAi fini delle elaborazioni sono state utilizzate le seguenti banche dati: Dusaf 2.1: strato informativo dell‟uso e copertura del suolo regionale; Tavola delle Previsioni di piano dei PGT comunali; Ortofoto 2007; Dati ISTAT sulla popolazione residente per comune aggiornata al 31 dicembre 2009Dusaf 2.1Le caratteristiche della banca dati Dusaf 2.1 sono già state descritte nel paragrafo relativoall‟uso del suolo (allegato 7_1).Con il fine di verificare quanta parte delle trasformazioni previste dai PGT comunali siariconducibile al fenomeno di espansione della città, ovvero ricada su suoli non ancoraantropizzati, sono state individuate all‟interno della banca dati Dusaf le categorie d‟uso del191


1 Aree antropizzateOsservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010suolo che, per proprie caratteristiche, possono essere considerate libere e potenzialmenteurbanizzabili. Fanno parte di questa categoria tutte quelle aree che soddisfano entrambe lecondizioni: le aree agricole, i territori boscati e gli ambienti seminaturali ad esclusione diSpiagge, dune e alvei ghiaiosi e Ghiacciai e nevai perenni.Con lo scopo di misurare l‟incremento della superficie occupata dalle urbanizzazioni neltempo, è stato utile calcolare l‟estensione delle aree urbanizzate. Tale tipologia di suolo èstata estratta anch‟essa dalla banca dati Dusaf e corrisponde alla categoria delle areeantropizzate. Rimangono escluse dalla definizione di suolo libero e da quella di suolourbanizzato quelle superfici che, pur essendo libere da edificazione, non sono idonee a questouso.CLASSIFICAZIONE DUSAF 2.11 2 3 4 511 ZoneUrbanizzate12Insediamentiproduttivi,grandiimpianti ereti dicomunicazione13 Areeestrattive,discariche,cantieri,terreniartefatti eabbandonati14 Areeverdi nonagricole111 Tessuto urbanocontinuo112 Insediamentodiscontinuo121 Zone produttive einsediamenti di grandiimpianti di servizipubblici e privati122 Reti stradali,ferroviarie e spaziaccessori123 Aree portuali124 Aeroporti edeliporti131 Cave132 Discariche133 Cantieri134 Aree degradatenon utilizzate e nonvegetate.141 Aree verdi urbane142 Aree sportive ericreative1111 Tessuto residenziale denso1112 Tessuto residenzialecontinuo mediamente denso.1121 Tessuto residenzialediscontinuo1122 Tessuto residenziale rado enucleiforme1123 Tessuto residenziale sparso 11231 Cascine1211 Insediamenti industriali,artigianali, commerciali e agricolicon spazi annessi1212 Insediamenti di grandiimpianti di servizi pubblici eprivati1221 Reti stradali e spaziaccessori1222 Reti ferroviarie e spaziaccessori1411 Parchi e giardini1412 Aree verdi incolte1421 Impianti sportivi1422 Campeggi e struttureturistiche e ricettive12111 Insediamenti industriali,artigianali, commerciali12112 Insediamenti produttivi agricoli12121 Insediamenti ospedalieri12122 Impianti di servizi pubblici eprivati12123 Impianti tecnologici12124 Cimiteri12125 Aree militari obliterate192


3 Territori boscati e ambienti seminaturali2 Aree agricoleOsservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 201021Seminativi22 Colturepermanenti23 Pratistabiliforaggerepermanenti31 Areeboscate32 Ambienticonvegetazionearbustivae/o erbaceain evoluzione211 Seminativisemplici212 Seminativi in areeirrigue213 Risaie221 Vigneti222 Frutteti e fruttiminori223 Oliveti224 Arboricoltura dalegno231 Prati permanenti311 Boschi di latifoglie312 Boschi di conifere313 Boschi misti diconifere e di latifoglie314 Rimboschimentirecenti321 Praterie naturalid’alta quota1423 Parchi divertimento1424 Aree archeologiche2111 Seminativi semplici2112 Seminativi arborati2113 Colture orticole2114 Colture florovivaistiche2115 Orti familiari2241 Pioppeti2242 Altre legnose agrarie2311 Prati permanenti in assenzadi specie arboree ed arbustive2312 Prati permanenti conpresenza di specie arboree edarbustive sparse2313 Marcite3111 Boschi di latifoglie a densitàmedia e alta3112 Boschi di latifoglie a densitàbassa3113 Formazioni ripariali3114 Castagneti da frutto3121 Boschi conifere a densitàmedia e alta.3122 Boschi di conifere a densitàbassa3131 Boschi misti a densitàmedia e alta3132 Boschi misti a densitàbassa.3211 Praterie naturali d’altaquota assenza di specie arboreeed arbustive3212 Praterie naturali d’altaquota con presenza di speciearboree ed arbustive sparse21131 Colture orticole a pieno campo21132 Colture orticole protette.21141 Colture florovivaistiche a pienocampo21142 Colture florovivaistiche protette31111 Boschi di latifoglie a densitàmedia e alta governati a ceduo31112 Boschi di latifoglie a densitàmedia e alta governati ad alto fusto31121 Boschi di latifoglie a densitàbassa governati a ceduo31122 Boschi di latifoglie a densitàbassa governati ad alto fusto31311 Boschi misti a densità media ealta governati a ceduo31312 Boschi misti a densità media ealta governati ad alto fusto31321 Boschi misti a densità bassagovernati a ceduo31322 Boschi misti a densità bassagovernati ad alto fusto193


5 Corpi idrici4 AreeumideOsservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 201033 Zoneaperte convegetazionerada edassente41 Areeumideinterne51 Acqueinterne322 Cespuglieti earbusteti324 Aree in evoluzione331 Spiagge, dune edalvei ghiaiosi332 Accumuli detriticie affioramenti litoidiprivi di vegetazione333 Vegetazione rada335 Ghiacciai e neviperenni411 Vegetazione dellearee umide interne edelle torbiere511 Alvei fluviali ecorsi d’acqua artificiali512 Bacini idrici3221 Cespuglieti3222 Vegetazione dei greti3223 Vegetazione degli arginisopraelevati3241 Cespuglieti con presenzasignificativa di specie arbustivealte ed arboree3242 Cespuglieti in aree diagricole abbandonate.5121 Bacini idrici naturali5122 Bacini idrici artificiali5123 Bacini idrici da attivitàestrattive interessanti la faldaTabella 4. Legenda Dusaf 2.1. Evidenziate in verde le classi considerate suolo libero urbanizzabile.La tabella 1 riporta tutte le categorie d‟uso del suolo Dusaf con evidenziate in verde le classiconsiderate come suolo libero urbanizzabile.194


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 11. Rappresentazione del suolo libero urbanizzabile individuato tramite estrazione dei dati DusafOltre alle superficie dei suoli liberi, è stata calcolata la superficie dei suoli urbanizzati per ognicomune, estraendo dalla banca dati Dusaf 2.1 tutte le classi d‟uso del suolo antropizzato(classe 1). Questo dato sarà utile per misurare l‟entità della crescita delle aree antropizzate,in rapporto ai nuclei urbani già esistenti.195


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Tavola delle Previsioni di pianoLa Tavola delle previsioni di piano è parte integrante del Documento di Piano del Piano diGoverno del Territorio, l‟attuale strumento urbanistico comunale, e fornisce la sintesi delquadro conoscitivo e degli interventi in previsione, secondo le indicazioni dettate nelDocumento approvato con D.G.R. n. 8/1681 del 29/12/2005, “Modalità per la pianificazionecomunale”, in attuazione dell'art. 7 della legge regionale 11 marzo 2005, n.12.All‟atto dell‟approvazione del PGT i Comuni sono tenuti a fornire alla Regione i dati dellaTavola delle Previsioni, in formato vettoriale. I temi così acquisiti vanno a popolare la bancadati geografica delle previsioni di piano e sono organizzati secondo una legenda unificata,che, accorpando tutte le differenti sfumature esistenti al livello di pianificazione comunale inmacrocategorie, individua classi di informazioni tra loro confrontabili.I dati della Tavola delle Previsioni sono disponibili solo per i Comuni che hanno già completatoil percorso di approvazione del PGT, comprensivo di consegna degli strati informativi vettorialie pubblicazione del piano sul BURL, e che hanno approvato il Piano successivamente all‟anno2007.Nella figura 1 è riportata la mappa rappresentativa dei suddetti comuni aggiornata al 30settembre 2010 (302 comuni con PGT approvato e Tavola delle Previsioni in formatovettoriale, rispetto ai 398 con PGT approvato).Figura 12. Rappresentazione dei comuni dotati di PGT approvato e pubblicato. Aggiornamento dati al30.09.2010196


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010I dati relativi alle aree per le quali il Documento di Piano del PGT prevede interventi ditrasformazione sono raccolti nello strato informativo “Ambiti di trasformazione” e vengonodefiniti come “parti del territorio, già edificate e/o non edificate, in cui sono previsti interventidi edilizia e/o urbanistica finalizzati alla trasformazione funzionale”. Il contenuto minimorichiesto dal punto di vista geometrico è il perimetro dell‟ambito di trasformazione; mentredal punto di vista dei contenuti informativi questo strato deve contenere l‟indicazione relativaa: La funzione prevalente dell‟ambito distinta in Residenziale, Produttivo, Terziario,Turistico/Ricettivo, Infrastrutture di trasporto areali, Servizi, Impianti tecnologici; La funzione non ammessa nell‟ambito distinta in Residenziale, Produttivo, Terziario,Turistico/Ricettivo, Infrastrutture di trasporto areali, Servizi, Impianti tecnologici; La classificazione dell‟intervento nell‟ambito di trasformazione a seconda che coinvolga unsolo comune o più comuni, quindi distinta in Di interesse sovra comunale o Non diinteresse sovra comunale.Ad ognuno degli Ambiti di trasformazione costituenti l‟omonimo strato informativo deveessere collegata una scheda in formato pdf che deve contenere la descrizione di: morfotipologia del progetto; specifiche esigenze di infrastrutturazione e servizi (in particolare nei casi siano prevististrutture caratterizzate da rilevante affluenza); indicazioni della tipologia di strumento attuativo, ad eccezione degli interventi pubblici od‟interesse pubblico, gli eventuali dettagli già definiti relativi allo strumento attuativo; criteri dettagliati di intervento per un corretto inserimento ambientale e paesaggistico; criteri di negoziazione (criteri di perequazione urbanistica, tipo di perequazione etc.); parametri efficienza energetica.197


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Le ortofotoLe ortofoto ad intera copertura regionale realizzate nell‟anno 2007 sono state utilizzate comeimmediato strumento di verifica, ancorché non sistematico, per la correttezza dei dati relativiall‟uso del suolo tramite una sovrapposizione del Dusaf, come rappresentato nelle mappeseguenti.Figura 13. Stralcio dell‟Ortofoto 2007198


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 14. Esempio di sovrapposizione di dati Dusaf 2.1 alle Ortofoto 2007I dati ISTAT sulla popolazioneAl fine di elaborare indicatori che stabiliscano una correlazione tra la variazione del consumodi suolo e le dinamiche demografiche, sono stati utilizzati i dati ISTAT riguardanti lapopolazione residente nei comuni lombardi, aggiornati al 31 dicembre 2009.199


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Elaborazione dei datiL‟elaborazione dei dati descritti nelle pagine precedenti, ha l‟obiettivo di monitorare leprevisioni della pianificazione urbanistica comunale dirette a trasformare il suolo e adespandere le superfici urbanizzate esistenti a discapito dei suoli liberi; in particolare l‟analisi,partendo da dati comunali, ha prodotto elaborazioni su indicatori anche a livello provinciale eha favorito il confronto tra realtà territoriali e strumenti di governo del territorio differenti. Leelaborazioni su scala provinciale sono state prodotte calcolando la media dei dati comunali;per tale motivo e conseguentemente al fatto che solamente una parte dei comuni lombardi èin possesso di PGT approvato e pubblicato, i dati medi provinciali devono essere consideratiindicativi e non esaustivi. Per permettere la lettura dei dati comunali, confrontabili tra loro,sono state realizzate delle elaborazioni riferite alle province di Monza e della Brianza e diBrescia (quelle con maggior numero di comuni con PGT), in cui gli indicatori sonorappresentati su base comunale.Il procedimento di elaborazione dei dati si costituisce di alcuni passaggi fondamentali che, apartire dall‟estrazione dalla banca dati Dusaf delle geometrie identificate come suolo liberourbanizzabile, portano alla generazione di uno strato informativo relativo alle trasformazioniin espansione quale intersezione tra suoli liberi urbanizzabili e ambiti di trasformazione deiPGT.200


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 15. Risultato dell‟intersezione tra suolo libero e ambiti di trasformazioneNella figura 5 è rappresentato il risultato di questo procedimento: le trasformazioni previstedagli strumenti urbanistici comunali presi in esame sono distinte a seconda che rappresentinoun‟espansione dell‟urbanizzato su suoli liberi o una riqualificazione della città esistente.Incrociando questi dati con la superficie comunale, la superficie della città esistente, lasuperficie dei suoli liberi antropizzabili e la popolazione l‟analisi giunge ad elaborare alcuniindicatori di monitoraggio del consumo di suolo.Analisi del dato: aree di trasformazione previste dai PGTUtilizzando il prodotto delle elaborazioni effettuate, descritte nei paragrafi precedenti, si sonoapprontate delle sperimentazioni per la rappresentazione degli scenari evolutivi dellapianificazione e la valutazione delle variazioni di consumo di suolo nei Comuni con PGTapprovato.201


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010In prima battuta è utile fare alcune considerazioni sul campione di dati disponibili per larealizzazione di tale sperimentazione.Sul totale dei 1546 comuni lombardi solamente 398 sono dotati di PGT approvato alla datadel 30 settembre 2010; di questi solo 302 sono stati approvati dopo il 2007 ed hanno messoa disposizione, attraverso la pubblicazione sul BURL, gli strati informativi della Tavola dellePrevisioni di Piano.Questi 302 comuni sono così ripartiti tra le 12 Province: 41 Comuni in Provincia di Bergamo; 64 Comuni in Provincia di Brescia; 24 Comuni in Provincia di Como; 34 Comuni in Provincia di Cremona; 16 Comuni in Provincia di Lecco; 9 Comuni in Provincia di Lodi; 21 Comuni in Provincia di Monza e Brianza; 25 Comuni in Provincia di Milano; 17 Comuni in Provincia di Mantova; 30 Comuni in Provincia di Pavia; 4 Comuni in Provincia di Sondrio; 17 Comuni in Provincia di Varese.È evidente che il numero di comuni dotati di PGT approvato e pubblicato, i cui dati sonooggetto della presente analisi, rappresentano una parte ancora esigua della totalità deicomuni lombardi. Per questo motivo le elaborazioni di confronto tra le diverse situazioniprovinciali e quella regionale sono in grado di fornire solamente dati parziali caratterizzati dauna rappresentatività media del campione pari a circa il 15% per il territorio regionale.Nella tabella 2 sono riportati i valori di rappresentatività del campione per tutte le province; siauspica che l‟utilizzo delle informazioni medie provinciali e regionali avvenga tenendo inconsiderazione la possibilità di errori dipendenti dalla bassa rappresentatività del campione.202


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010ProvinceN. comunianalizzati2009N. comunianalizzati2010N totalecomunilombardiRappresentativitàdel campione2009Rappresentativitàdel campione2010BERGAMO 25 41 244 10,25 16,80BRESCIA 35 64 206 16,99 31,07COMO 11 24 162 6,79 14,81CREMONA 6 34 115 5,22 29,57LECCO 5 16 90 5,56 17,78LODI 3 9 61 4,92 14,75MONZA E DELLABRIANZA13 21 54 24,07 38,89MILANO 13 25 135 9,63 18,52MANTOVA 10 17 70 14,29 24,29PAVIA 9 30 190 4,74 15,79SONDRIO 0 4 78 0,00 5,13VARESE 2 17 141 1,42 12,06Regione Lombardia 132 302 1546 8,54 19,53Tabella 5. Rappresentatività del campione di dati utilizzati. Osservatorio 2009 e 2010.Le figure seguenti illustrano la diffusione, in termini percentuali, dei Comuni dotati di PGTapprovato e pubblicato per singola provincia alle due soglie di rilevamento corrispondenti allastesura del Rapporto annuale dell‟Osservatorio Permanente della Programmazione territoriale,31 ottobre 2009 e 30 settembre 2010.203


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 16. Percentuale di comuni dotati di PGT approvato e pubblicato. Dati per provincia.Aggiornamento 30.09.2010Come evidente dalla figura 6 le province con maggior numero di comuni dotati di PGTapprovato e pubblicato sul totale dei comuni alla soglia del 30 settembre 2010 sono Monzae Brianza, Brescia e Cremona con valori percentuali rispettivamente pari a 38,89%, 31,07%e 29,57%; a queste segue Mantova con valore percentuale poco maggiore di 24%. Laprovincia in assoluto meno dotata di PGT è quella di Sondrio, mentre le rimanenti provincepresentano valori compresi tra il 12 e il 18%.La tabella riportata nelle pagine seguenti riporta i dati di ognuno dei 302 comuni con PGTapprovato e pubblicato al 30 settembre 2010. In particolare la tabella contiene, oltre alladimensione territoriale del comune: La superficie del suolo libero per ogni comune (SL), calcolata attraverso la selezionedelle classi d‟uso del suolo libero e antropizzabile così come descritto nel paragraforelativo alle banche dati;204


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010La superficie del suolo urbanizzato per ogni comune (SU), calcolata sommando tutte learee classificate come aree antropizzate e appartenenti alla classe d‟uso del suolo 1 delDusaf;La superficie degli ambiti di trasformazione (AT) così come desunta dalla Tavola dellePrevisioni del Documento di Piano dei PGT e che rappresenta le aree di nuovaurbanizzazione previste dagli strumenti urbanistici comunali;La superficie delle trasformazioni in espansione (AE), ovvero quelle che utilizzano suololibero;La superficie delle trasformazioni in riuso (AR), ovvero quelle che trasformano suolo giàdestinato ad attività antropiche;Il rapporto percentuale tra superficie degli ambiti di trasformazione e superficie comunale(AT/AC), che definisce l‟andamento della crescita dell‟urbanizzazione;Il rapporto percentuale tra superficie delle aree di trasformazione in espansione e suololibero (AE/SL), che definisce l‟andamento del consumo di aree libere;Il rapporto percentuale tra superficie delle aree di trasformazione in espansione e suolourbanizzato (AE/SU), che definisce l‟andamento della crescita urbana in riferimentoall‟esistente;Il rapporto percentuale tra superficie in espansione e superficie in trasformazione(AE/AT), che individua il peso della trasformazione in termini di consumo di suoli liberi;Il rapporto percentuale tra superficie in riuso e superficie in trasformazione (AR/AT), cheevidenzia la presenza di trasformazioni della città esistente.205


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)1 ALBINO BG 31.645.949 26.295.373 5.127.812 1.709.259 643.761 1.065.498 5,40 2,45 12,55 37,66 62,34ALMENNO SAN2 BARTOLOMEO BG 10.582.900 7.555.011 2.889.764 160.913 125.455 35.458 1,52 1,66 4,34 77,96 22,043 ALZANO LOMBARDO BG 13.605.552 10.672.248 2.845.304 50.216 30.759 19.457 0,37 0,29 1,08 61,25 38,754 ANTEGNATE BG 9.637.331 7.670.201 1.967.129 641.063 271.932 369.131 6,65 3,55 13,82 42,42 57,585 BARZANA BG 2.071.879 1.300.283 771.596 111.032 101.133 9.898 5,36 7,78 13,11 91,08 8,926 BERBENNO BG 6.180.894 5.053.212 1.124.255 117.234 98.849 18.385 1,90 1,96 8,79 84,32 15,687 BERZO SAN FERMO BG 5.873.251 5.525.011 348.239 0 0 0 0,00 0,00 0,00 - -8 BOLGARE BG 8.594.928 5.977.579 2.477.864 937.154 479.130 458.024 10,90 8,02 19,34 51,13 48,879 BONATE SOTTO BG 6.340.292 4.543.639 1.672.022 134.998 116.044 18.954 2,13 2,55 6,94 85,96 14,0410 BOTTANUCO BG 5.814.269 3.736.886 2.072.053 418.321 249.671 168.650 7,19 6,68 12,05 59,68 40,3211 BRANZI BG 26.162.092 24.820.631 503.074 50.608 49.682 926 0,19 0,20 9,88 98,17 1,8312 BRUMANO BG 8.224.340 8.080.506 143.834 31.910 31.178 731 0,39 0,39 21,68 97,71 2,2913 CAMERATA CORNELLO BG 12.516.664 11.852.364 566.300 35.130 16.629 18.501 0,28 0,14 2,94 47,34 52,6614 CAPIZZONE BG 4.684.198 4.137.492 524.260 38.465 30.401 8.064 0,82 0,73 5,80 79,04 20,9615 CENATE SOPRA BG 6.992.932 6.233.386 759.546 135.527 129.735 5.792 1,94 2,08 17,08 95,73 4,2716 CIVIDATE AL PIANO BG 9.946.523 7.917.578 1.906.108 992.841 779.096 213.745 9,98 9,84 40,87 78,47 21,5317 COLERE BG 18.615.719 18.081.673 422.079 2.200.129 2.140.161 59.969 11,82 11,84 507,05 97,27 2,7318 COLOGNO AL SERIO BG 18.005.782 13.497.045 4.338.023 1.458.250 944.293 513.957 8,10 7,00 21,77 64,76 35,2419 COMUN NUOVO BG 6.719.302 4.919.317 1.796.555 247.649 177.117 70.532 3,69 3,60 9,86 71,52 28,4820 CORNALBA BG 9.403.131 9.136.738 264.516 20.793 18.783 2.010 0,22 0,21 7,10 90,33 9,67AR/AT(%)206


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010SuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)21 COSTA VOLPINO BG 19.709.487 15.038.052 2.886.637 504.491 339.539 164.952 2,56 2,26 11,76 67,30 32,7022 CREDARO BG 3.465.418 2.302.113 1.139.617 0 0 0 0,00 0,00 0,00 - -23 FARA OLIVANA CON SOLA BG 5.154.949 4.453.719 675.869 329.530 202.105 127.425 6,39 4,54 29,90 61,33 38,6724 MADONE BG 3.052.462 1.542.580 1.509.882 223.074 87.943 135.132 7,31 5,70 5,82 39,42 60,5825 MOIO DE` CALVI BG 6.534.459 6.330.569 179.614 47.188 44.829 2.360 0,72 0,71 24,96 95,00 5,0026 MORENGO BG 10.022.528 8.702.698 1.016.806 409.330 388.696 20.634 4,08 4,47 38,23 94,96 5,0427 PALOSCO BG 10.720.574 7.785.962 2.678.272 614.999 525.713 89.286 5,74 6,75 19,63 85,48 14,5228 POGNANO BG 3.262.356 2.563.391 698.965 172.233 163.743 8.490 5,28 6,39 23,43 95,07 4,9329 RIVA DI SOLTO BG 8.522.993 3.564.384 423.886 60.442 59.278 1.164 0,71 1,66 13,98 98,07 1,9330 ROMANO DI LOMBARDIA BG 18.998.799 13.690.275 5.040.940 430.357 377.019 53.339 2,27 2,75 7,48 87,61 12,3931 RONCOBELLO BG 25.307.192 24.883.086 398.387 23.828 22.770 1.058 0,09 0,09 5,72 95,56 4,4432 RONCOLA BG 5.016.646 4.467.062 549.584 105.825 80.821 25.004 2,11 1,81 14,71 76,37 23,6333 ROTA D`IMAGNA BG 5.968.655 5.389.531 577.115 56.797 47.714 9.083 0,95 0,89 8,27 84,01 15,9934 SANT`OMOBONO TERME BG 11.107.750 9.535.648 1.572.102 319.655 244.827 74.828 2,88 2,57 15,57 76,59 23,4135 SCHILPARIO BG 64.031.699 63.103.117 775.952 59.893 48.384 11.509 0,09 0,08 6,24 80,78 19,2236 SPIRANO BG 9.349.256 7.457.247 1.892.009 236.018 201.449 34.569 2,52 2,70 10,65 85,35 14,6537 TORRE DE` ROVERI BG 2.721.474 1.863.040 858.435 71.440 59.554 11.886 2,63 3,20 6,94 83,36 16,6438 TREVIOLO BG 8.658.070 5.145.023 3.216.368 429.772 336.632 93.140 4,96 6,54 10,47 78,33 21,6739 VALBREMBO BG 3.628.791 1.872.476 1.744.234 71.346 15.369 55.977 1,97 0,82 0,88 21,54 78,4640 VALTORTA BG 31.433.947 31.010.090 319.974 309.193 281.989 27.204 0,98 0,91 88,13 91,20 8,8041 VERDELLO BG 7.384.321 4.782.433 2.585.356 393.476 318.151 75.324 5,33 6,65 12,31 80,86 19,14AR/AT(%)207


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)42 AGNOSINE BS 13.502.422 12.778.799 723.622 13.278 13.278 0 0,10 0,10 1,83 100,00 0,0043 ANGOLO TERME BS 30.532.150 29.553.911 707.114 104.505 71.983 32.522 0,34 0,24 10,18 68,88 31,1244 BARBARIGA BS 11.372.756 10.068.548 1.304.208 159.143 144.449 14.694 1,40 1,43 11,08 90,77 9,2345 CALVAGESE DELLA RIVIERA BS 11.774.469 8.990.881 2.699.551 144.097 114.431 29.665 1,22 1,27 4,24 79,41 20,5946 CALVISANO BS 45.038.221 38.073.325 6.785.496 216.887 153.378 63.509 0,48 0,40 2,26 70,72 29,2847 CARPENEDOLO BS 30.246.551 24.361.205 5.755.596 372.118 318.827 53.291 1,23 1,31 5,54 85,68 14,3248 CASTEGNATO BS 9.244.785 5.504.397 3.740.388 401.009 375.304 25.705 4,34 6,82 10,03 93,59 6,4149 CASTEL MELLA BS 7.512.431 4.254.103 3.029.619 276.575 224.140 52.435 3,68 5,27 7,40 81,04 18,9650 CAZZAGO SAN MARTINO BS 22.212.083 16.674.717 5.510.892 80.423 54.685 25.738 0,36 0,33 0,99 68,00 32,0051 CEDEGOLO BS 11.101.489 10.665.574 331.595 11.667 11.408 260 0,11 0,11 3,44 97,78 2,2252 CERVENO BS 21.528.044 21.184.716 306.735 29.224 26.605 2.619 0,14 0,13 8,67 91,04 8,9653 CHIARI BS 37.987.778 30.867.440 7.112.463 1.733.347 1.234.311 499.036 4,56 4,00 17,35 71,21 28,7954 CIVIDATE CAMUNO BS 3.292.652 1.974.549 1.188.253 48.826 41.355 7.472 1,48 2,09 3,48 84,70 15,3055 COLOGNE BS 13.888.605 10.737.867 3.150.739 196.064 164.238 31.826 1,41 1,53 5,21 83,77 16,2356 CONCESIO BS 19.122.968 14.927.816 4.095.101 119.386 97.967 21.418 0,62 0,66 2,39 82,06 17,9457 FIESSE BS 16.115.279 14.591.973 1.455.340 92.115 62.515 29.600 0,57 0,43 4,30 67,87 32,1358 GAVARDO BS 29.813.646 25.337.621 4.294.742 370.852 221.513 149.339 1,24 0,87 5,16 59,73 40,2759 GHEDI BS 60.720.594 45.245.703 15.141.494 461.153 409.068 52.085 0,76 0,90 2,70 88,71 11,2960 GIANICO BS 13.230.693 12.360.874 761.084 113.417 81.029 32.387 0,86 0,66 10,65 71,44 28,5661 IDRO BS 22.335.057 15.641.997 1.241.811 150.698 129.705 20.993 0,67 0,83 10,44 86,07 13,9362 ISORELLA BS 15.387.069 12.697.670 2.674.680 186.015 118.004 68.011 1,21 0,93 4,41 63,44 36,56AR/AT(%)208


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010SuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)63 LENO BS 58.712.089 49.995.568 7.956.755 570.365 444.629 125.736 0,97 0,89 5,59 77,96 22,0464 LOGRATO BS 12.324.726 10.320.064 1.936.829 148.452 137.478 10.975 1,20 1,33 7,10 92,61 7,3965 LOSINE BS 6.333.942 6.026.378 221.287 92.688 90.579 2.109 1,46 1,50 40,93 97,72 2,2866 MALEGNO BS 6.936.058 6.309.766 572.363 66.037 32.586 33.451 0,95 0,52 5,69 49,35 50,6567 MANERBIO BS 27.754.519 20.734.807 6.682.430 619.135 390.764 228.371 2,23 1,88 5,85 63,11 36,8968 MARCHENO BS 22.736.418 21.400.993 1.236.119 129.464 123.517 5.947 0,57 0,58 9,99 95,41 4,5969 MARONE BS 23.570.196 13.642.942 1.031.222 78.498 42.203 36.295 0,33 0,31 4,09 53,76 46,2470 MAZZANO BS 15.637.036 10.524.063 5.111.235 763.354 709.964 53.389 4,88 6,75 13,89 93,01 6,9971 MONTIRONE BS 10.532.271 7.443.307 2.595.456 171.903 97.140 74.763 1,63 1,31 3,74 56,51 43,4972 ONO SAN PIETRO BS 13.890.586 13.539.220 312.349 90.528 83.899 6.628 0,65 0,62 26,86 92,68 7,3273 ORZINUOVI BS 48.061.100 40.766.633 6.795.159 507.003 404.201 102.803 1,05 0,99 5,95 79,72 20,2874 ORZIVECCHI BS 9.887.880 8.261.952 1.469.794 142.081 124.579 17.502 1,44 1,51 8,48 87,68 12,3275 PADENGHE SUL GARDA BS 22.174.816 5.945.739 3.482.492 88.651 76.650 12.001 0,40 1,29 2,20 86,46 13,5476 PAITONE BS 7.859.088 6.423.345 1.435.742 175.271 117.641 57.630 2,23 1,83 8,19 67,12 32,8877 PARATICO BS 6.183.281 3.467.740 2.025.495 85.778 47.232 38.546 1,39 1,36 2,33 55,06 44,9478 PASSIRANO BS 13.514.550 10.115.609 3.384.483 132.008 99.851 32.156 0,98 0,99 2,95 75,64 24,3679 PAVONE DEL MELLA BS 11.698.576 9.961.021 1.630.232 147.057 78.726 68.331 1,26 0,79 4,83 53,53 46,4780 PEZZAZE BS 21.598.842 21.026.724 524.832 76.072 70.198 5.874 0,35 0,33 13,38 92,28 7,7281 PIAN CAMUNO BS 10.971.625 9.058.289 1.892.865 247.712 185.196 62.516 2,26 2,04 9,78 74,76 25,2482 PISOGNE BS 49.327.361 40.667.300 2.756.227 116.317 106.278 10.039 0,24 0,26 3,86 91,37 8,6383 POLPENAZZE DEL GARDA BS 9.116.936 7.052.359 2.042.136 159.998 129.644 30.354 1,75 1,84 6,35 81,03 18,97AR/AT(%)209


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)84 POMPIANO BS 15.185.326 12.941.978 1.999.509 262.259 252.459 9.799 1,73 1,95 12,63 96,26 3,7485 PONCARALE BS 12.633.392 9.831.865 2.569.233 272.949 230.942 42.008 2,16 2,35 8,99 84,61 15,3986 PONTEVICO BS 29.238.986 25.174.303 3.856.557 114.574 32.777 81.798 0,39 0,13 0,85 28,61 71,3987 POZZOLENGO BS 21.328.485 17.838.476 3.393.197 137.296 97.572 39.724 0,64 0,55 2,88 71,07 28,9388 PREVALLE BS 9.947.862 7.110.899 2.737.089 373.578 284.515 89.063 3,76 4,00 10,39 76,16 23,8489 PUEGNAGO SUL GARDA BS 10.969.646 9.265.523 1.663.419 231.827 189.659 42.168 2,11 2,05 11,40 81,81 18,1990 REMEDELLO BS 21.371.479 18.914.021 2.361.304 242.319 125.215 117.104 1,13 0,66 5,30 51,67 48,3391 ROE` VOLCIANO BS 5.782.854 4.181.784 1.562.285 41.052 37.300 3.752 0,71 0,89 2,39 90,86 9,1492 RUDIANO BS 9.779.605 7.772.847 1.886.844 255.616 213.343 42.273 2,61 2,74 11,31 83,46 16,5493 SABBIO CHIESE BS 18.349.316 16.394.663 1.820.308 185.786 146.560 39.226 1,01 0,89 8,05 78,89 21,1194 SALO` BS 25.997.262 13.003.446 3.635.530 355.098 244.547 110.550 1,37 1,88 6,73 68,87 31,1395 SAN ZENO NAVIGLIO BS 6.185.506 3.836.106 2.324.529 363.028 294.801 68.226 5,87 7,68 12,68 81,21 18,7996 SELLERO BS 13.989.591 12.936.807 822.791 102.645 76.095 26.550 0,73 0,59 9,25 74,13 25,8797 SERLE BS 18.564.730 15.204.161 3.357.933 16.633 13.706 2.926 0,09 0,09 0,41 82,41 17,5998 SIRMIONE BS 29.395.028 3.195.861 4.604.905 521.315 100.953 420.362 1,77 3,16 2,19 19,37 80,6399 SULZANO BS 10.856.341 8.002.321 875.440 12.405 12.177 228 0,11 0,15 1,39 98,17 1,83100 TAVERNOLE SUL MELLA BS 19.882.006 19.353.179 505.873 27.974 27.760 215 0,14 0,14 5,49 99,23 0,77101 URAGO D`OGLIO BS 10.553.161 9.133.528 1.329.111 195.367 166.641 28.725 1,85 1,82 12,54 85,30 14,70102 VEROLANUOVA BS 25.789.819 20.746.781 5.042.943 326.307 236.431 89.876 1,27 1,14 4,69 72,46 27,54103 VEZZA D`OGLIO BS 54.130.005 53.208.830 709.042 78.252 76.490 1.761 0,14 0,14 10,79 97,75 2,25104 VILLACHIARA BS 16.738.144 15.475.171 1.018.512 31.039 30.957 82 0,19 0,20 3,04 99,74 0,26AR/AT(%)210


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010SuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)105 VILLANUOVA SUL CLISI BS 9.150.937 7.205.919 1.834.231 160.764 88.808 71.956 1,76 1,23 4,84 55,24 44,76106 ALBIOLO CO 2.819.620 1.881.283 938.337 28.395 27.614 780 1,01 1,47 2,94 97,25 2,75107 ALSERIO CO 1.419.226 862.179 459.432 43.032 21.358 21.674 3,03 2,48 4,65 49,63 50,37108 ALZATE BRIANZA CO 7.637.894 5.619.678 2.018.216 227.733 82.967 144.765 2,98 1,48 4,11 36,43 63,57109 BINAGO CO 6.937.075 5.583.268 1.353.807 16.140 11.657 4.484 0,23 0,21 0,86 72,22 27,78110 BREGNANO CO 6.249.793 4.156.103 2.089.533 335.311 211.034 124.277 5,37 5,08 10,10 62,94 37,06111 CABIATE CO 3.223.786 936.898 2.286.888 117.185 15.118 102.067 3,64 1,61 0,66 12,90 87,10112 CAMPIONE D`ITALIA CO 2.654.548 569.635 368.298 76.089 36.419 39.670 2,87 6,39 9,89 47,86 52,14113 CARLAZZO CO 12.684.769 10.922.702 1.123.467 62.598 50.437 12.161 0,49 0,46 4,49 80,57 19,43114 CERMENATE CO 8.124.794 5.236.613 2.888.181 413.609 305.504 108.105 5,09 5,83 10,58 73,86 26,14115 CLAINO CON OSTENO CO 12.547.165 7.841.825 304.528 104.319 54.372 49.947 0,83 0,69 17,85 52,12 47,88116 CUCCIAGO CO 4.981.633 3.388.238 1.593.394 104.041 38.069 65.973 2,09 1,12 2,39 36,59 63,41117 FINO MORNASCO CO 7.238.172 3.816.281 3.421.891 297.111 136.860 160.251 4,10 3,59 4,00 46,06 53,94118 GIRONICO CO 4.302.788 3.493.532 809.256 29.453 26.413 3.040 0,68 0,76 3,26 89,68 10,32119 GRANDATE CO 2.790.316 963.226 1.827.090 1.204 1.199 5 0,04 0,12 0,07 99,61 0,39120 GRIANTE CO 6.997.718 1.935.139 462.143 30.415 27.914 2.501 0,43 1,44 6,04 91,78 8,22121 LURATE CACCIVIO CO 6.007.578 2.475.088 3.532.490 114.848 33.751 81.097 1,91 1,36 0,96 29,39 70,61122 RAMPONIO VERNA CO 5.044.300 4.744.403 298.950 9.337 6.327 3.009 0,19 0,13 2,12 67,77 32,23123 RONAGO CO 2.164.410 1.599.668 560.714 126.658 106.963 19.695 5,85 6,69 19,08 84,45 15,55124 ROVELLO PORRO CO 5.783.059 3.927.526 1.855.533 256.590 188.955 67.635 4,44 4,81 10,18 73,64 26,36125 SAN FERMO DELLA CO 3.107.843 1.814.905 1.292.939 35.542 28.478 7.063 1,14 1,57 2,20 80,13 19,87AR/AT(%)211


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)BATTAGLIASuperficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)126 SENNA COMASCO CO 2.667.051 1.643.494 1.023.556 192.559 54.216 138.343 7,22 3,30 5,30 28,16 71,84127 SOLBIATE CO 4.141.475 3.061.833 1.079.642 17.336 13.250 4.087 0,42 0,43 1,23 76,43 23,57128 VALBRONA CO 13.598.751 11.646.078 992.257 100.722 72.659 28.063 0,74 0,62 7,32 72,14 27,86129 VALMOREA CO 3.134.508 2.160.834 973.674 17.406 3.312 14.094 0,56 0,15 0,34 19,03 80,97130 ACQUANEGRA CREMONESE CR 9.231.116 8.299.539 866.725 141.238 131.568 9.670 1,53 1,59 15,18 93,15 6,85131 ANNICCO CR 19.288.806 17.695.464 1.516.334 142.914 141.034 1.880 0,74 0,80 9,30 98,68 1,32132 AZZANELLO CR 11.117.873 10.460.406 542.013 70.982 46.216 24.767 0,64 0,44 8,53 65,11 34,89133 BONEMERSE CR 5.880.989 5.206.730 674.259 457.857 451.072 6.784 7,79 8,66 66,90 98,52 1,48134 CAMISANO CR 10.821.187 9.861.023 960.164 67.234 56.988 10.245 0,62 0,58 5,94 84,76 15,24135 CAPERGNANICA CR 6.810.635 5.907.522 903.113 248.827 220.719 28.108 3,65 3,74 24,44 88,70 11,30136 CASALBUTTANO ED UNITI CR 23.182.410 20.890.118 2.292.291 310.977 175.856 135.121 1,34 0,84 7,67 56,55 43,45CASALE CREMASCO -137 VIDOLASCO CR 9.034.865 8.060.301 870.420 187.315 186.856 459 2,07 2,32 21,47 99,75 0,25138 CASALETTO CEREDANO CR 6.563.593 5.814.883 626.457 48.687 48.235 452 0,74 0,83 7,70 99,07 0,93139 CASALMAGGIORE CR 64.236.688 53.976.330 8.600.681 485.797 365.365 120.432 0,76 0,68 4,25 75,21 24,79140 CASALMORANO CR 12.140.021 10.919.703 1.094.676 77.135 75.967 1.168 0,64 0,70 6,94 98,49 1,51141 CASTELLEONE CR 45.026.424 39.601.649 5.365.665 1.712.501 989.788 722.713 3,80 2,50 18,45 57,80 42,20142 CASTELVISCONTI CR 9.889.901 9.281.840 499.013 8.345 5.977 2.368 0,08 0,06 1,20 71,62 28,38143 CICOGNOLO CR 6.953.674 6.281.236 672.437 290.267 284.785 5.482 4,17 4,53 42,35 98,11 1,89144 CORTE DE` FRATI CR 20.210.923 18.764.159 1.347.839 87.369 84.757 2.612 0,43 0,45 6,29 97,01 2,99AR/AT(%)212


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010SuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)145 CREMONA CR 70.291.479 46.399.105 22.961.171 2.684.210 1.780.776 903.434 3,82 3,84 7,76 66,34 33,66146 CUMIGNANO SUL NAVIGLIO CR 6.604.767 6.104.318 473.575 14.238 8.824 5.414 0,22 0,14 1,86 61,97 38,03147 GENIVOLTA CR 18.684.676 17.201.607 1.279.041 191.862 50.649 141.213 1,03 0,29 3,96 26,40 73,60148 IZANO CR 6.256.588 5.191.350 1.006.677 150.165 130.926 19.239 2,40 2,52 13,01 87,19 12,81149 MADIGNANO CR 10.763.229 9.187.023 1.445.508 371.175 203.873 167.302 3,45 2,22 14,10 54,93 45,07150 MARTIGNANA DI PO CR 14.467.381 12.625.947 999.304 44.198 40.056 4.142 0,31 0,32 4,01 90,63 9,37151 PADERNO PONCHIELLI CR 23.926.206 22.403.237 1.522.969 30.721 26.500 4.221 0,13 0,12 1,74 86,26 13,74152 PESCAROLO ED UNITI CR 16.564.889 15.405.465 1.157.773 129.256 126.900 2.356 0,78 0,82 10,96 98,18 1,82153 PESSINA CREMONESE CR 22.133.523 20.755.384 1.129.854 108.686 92.231 16.455 0,49 0,44 8,16 84,86 15,14154 PIANENGO CR 5.869.933 4.912.257 898.715 77.830 33.391 44.439 1,33 0,68 3,72 42,90 57,10155 PIERANICA CR 2.756.245 2.347.721 408.524 91.978 83.455 8.523 3,34 3,55 20,43 90,73 9,27156 RIVAROLO DEL RE ED UNITI CR 27.300.039 25.427.558 1.819.909 159.633 139.752 19.881 0,58 0,55 7,68 87,55 12,45157 RIVOLTA D`ADDA CR 29.981.440 26.125.711 3.254.262 491.450 482.895 8.555 1,64 1,85 14,84 98,26 1,74158 ROMANENGO CR 14.879.945 13.207.982 1.653.553 167.906 88.748 79.159 1,13 0,67 5,37 52,86 47,14159 SERGNANO CR 12.481.915 10.625.503 1.670.289 86.787 83.143 3.644 0,70 0,78 4,98 95,80 4,20160 SORESINA CR 28.515.763 24.652.770 3.856.612 354.845 157.517 197.327 1,24 0,64 4,08 44,39 55,61161 SPINO D`ADDA CR 19.890.940 16.797.508 2.620.175 291.922 208.935 82.987 1,47 1,24 7,97 71,57 28,43162 VAIANO CREMASCO CR 6.260.832 4.746.393 1.446.358 42.303 38.103 4.200 0,68 0,80 2,63 90,07 9,93163 VAILATE CR 9.789.415 8.566.165 1.223.250 127.472 120.214 7.258 1,30 1,40 9,83 94,31 5,69164 BARZAGO LC 3.605.460 2.385.065 1.220.394 168.649 43.602 125.047 4,68 1,83 3,57 25,85 74,15165 BULCIAGO LC 3.133.673 1.767.587 1.366.085 52.482 20.200 32.282 1,67 1,14 1,48 38,49 61,51AR/AT(%)213


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)166 CASSINA VALSASSINA LC 2.761.468 2.485.457 276.011 4.954 4.954 0 0,18 0,20 1,79 100,00 0,00167 CREMELLA LC 1.832.761 1.203.685 629.076 23.480 23.238 242 1,28 1,93 3,69 98,97 1,03168 DERVIO LC 11.364.907 5.766.449 1.106.985 19.500 4.486 15.014 0,17 0,08 0,41 23,01 76,99169 GALBIATE LC 16.027.719 12.035.836 2.892.643 64.719 34.847 29.872 0,40 0,29 1,20 53,84 46,16170 INTROZZO LC 3.646.098 3.535.082 111.015 0 0 0 0,00 0,00 0,00 - -171 LOMAGNA LC 3.990.229 2.371.183 1.619.046 22.189 11.625 10.565 0,56 0,49 0,72 52,39 47,61172 MONTICELLO BRIANZA LC 4.618.851 2.657.133 1.961.719 68.864 24.739 44.125 1,49 0,93 1,26 35,92 64,08173 OLGINATE LC 7.994.501 5.023.662 2.475.779 312.405 205.809 106.596 3,91 4,10 8,31 65,88 34,12174 OLIVETO LARIO LC 16.418.603 7.261.570 824.376 70.883 43.332 27.551 0,43 0,60 5,26 61,13 38,87175 OSNAGO LC 4.441.148 2.513.108 1.928.040 207.679 120.761 86.918 4,68 4,81 6,26 58,15 41,85176 PRIMALUNA LC 22.784.488 21.466.883 1.117.655 82.947 69.773 13.175 0,36 0,33 6,24 84,12 15,88177 SUEGLIO LC 4.005.647 3.839.270 165.464 0 0 0 0,00 0,00 0,00 - -178 TREMENICO LC 9.161.216 9.045.445 115.771 0 0 0 0,00 0,00 0,00 - -179 VESTRENO LC 2.776.785 2.593.504 180.913 0 0 0 0,00 0,00 0,00 - -180 CAMAIRAGO LO 12.847.217 11.668.018 762.228 82.313 77.697 4.617 0,64 0,67 10,19 94,39 5,61181 CASTIGLIONE D`ADDA LO 13.102.559 11.527.078 1.443.525 213.654 206.817 6.837 1,63 1,79 14,33 96,80 3,20182 CERVIGNANO D`ADDA LO 4.128.778 3.551.836 527.092 7.356 0 7.356 0,18 0,00 0,00 0,00 100,00183 FOMBIO LO 7.476.949 5.552.296 1.883.984 220.862 213.664 7.199 2,95 3,85 11,34 96,74 3,26184 MELETI LO 7.393.578 6.837.825 391.779 96.201 72.443 23.758 1,30 1,06 18,49 75,30 24,70185 MULAZZANO LO 15.565.379 13.855.499 1.486.091 166.833 136.164 30.670 1,07 0,98 9,16 81,62 18,38186 OSSAGO LODIGIANO LO 11.802.581 10.980.322 822.258 97.319 89.752 7.567 0,82 0,82 10,92 92,22 7,78AR/AT(%)214


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010SuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)187 SALERANO SUL LAMBRO LO 4.382.597 3.501.265 797.206 54.950 46.641 8.308 1,25 1,33 5,85 84,88 15,12TAVAZZANOCON188 VILLAVESCO LO 16.256.963 13.464.744 2.698.258 510.640 230.197 280.443 3,14 1,71 8,53 45,08 54,92189 AGRATE BRIANZA MB 11.253.941 5.727.941 5.504.251 473.287 353.272 120.014 4,21 6,17 6,42 74,64 25,36190 ALBIATE MB 2.896.904 1.298.233 1.598.671 261.783 225.690 36.093 9,04 17,38 14,12 86,21 13,79191 BELLUSCO MB 6.596.132 4.360.093 2.215.279 281.914 224.172 57.742 4,27 5,14 10,12 79,52 20,48192 BESANA IN BRIANZA MB 15.743.013 10.591.376 5.149.055 644.974 502.441 142.533 4,10 4,74 9,76 77,90 22,10193 BOVISIO MASCIAGO MB 5.003.658 1.200.165 3.803.493 372.286 206.100 166.186 7,44 17,17 5,42 55,36 44,64194 BRIOSCO MB 6.690.698 4.396.281 2.294.416 497.913 146.732 351.181 7,44 3,34 6,40 29,47 70,53195 BURAGO DI MOLGORA MB 3.450.563 1.928.248 1.522.315 187.609 171.144 16.464 5,44 8,88 11,24 91,22 8,78196 BUSNAGO MB 5.864.151 3.825.079 2.039.073 81.574 78.095 3.479 1,39 2,04 3,83 95,73 4,27197 CAPONAGO MB 5.044.577 3.121.780 1.922.797 101.520 69.486 32.034 2,01 2,23 3,61 68,45 31,55198 CARATE BRIANZA MB 9.946.624 4.428.747 5.493.748 770.165 681.006 89.159 7,74 15,38 12,40 88,42 11,58199 CAVENAGO DI BRIANZA MB 4.407.496 2.531.652 1.858.687 47.171 40.237 6.935 1,07 1,59 2,16 85,30 14,70200 CORREZZANA MB 2.521.056 1.652.285 868.771 70.717 36.843 33.875 2,81 2,23 4,24 52,10 47,90201 DESIO MB 14.667.596 5.213.023 9.454.573 441.314 407.134 34.180 3,01 7,81 4,31 92,25 7,75202 LAZZATE MB 5.150.600 3.119.058 2.031.542 526.275 461.385 64.890 10,22 14,79 22,71 87,67 12,33203 MONZA MB 33.081.678 5.668.561 27.386.388 11.627.604 1.693.491 9.934.113 35,15 29,88 6,18 14,56 85,44204 MUGGIO` MB 5.489.569 1.497.662 3.956.790 142.660 114.260 28.400 2,60 7,63 2,89 80,09 19,91205 ORNAGO MB 5.783.250 4.340.375 1.442.831 126.214 96.663 29.551 2,18 2,23 6,70 76,59 23,41206 RONCO BRIANTINO MB 2.980.912 1.842.771 1.131.658 100.507 51.632 48.875 3,37 2,80 4,56 51,37 48,63AR/AT(%)215


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)207 SULBIATE MB 5.203.562 4.023.299 1.180.263 380.945 303.645 77.300 7,32 7,55 25,73 79,71 20,29208 USMATE VELATE MB 9.659.190 5.748.149 3.911.040 280.808 145.939 134.869 2,91 2,54 3,73 51,97 48,03209 VAREDO MB 4.869.216 1.480.356 3.388.860 686.182 198.025 488.156 14,09 13,38 5,84 28,86 71,14210 BASIANO MI 4.584.211 2.854.451 1.729.760 438.091 419.300 18.791 9,56 14,69 24,24 95,71 4,29211 BERNATE TICINO MI 12.131.495 8.963.960 2.387.583 132.983 84.582 48.402 1,10 0,94 3,54 63,60 36,40212 BESATE MI 12.607.230 11.494.560 734.218 83.580 80.610 2.970 0,66 0,70 10,98 96,45 3,55213 BRESSO MI 3.384.447 235.373 3.149.075 87.741 8.444 79.297 2,59 3,59 0,27 9,62 90,38214 CAMBIAGO MI 7.325.016 4.945.691 2.377.556 186.120 123.612 62.509 2,54 2,50 5,20 66,41 33,59215 CARPIANO MI 17.216.214 14.802.905 2.409.740 132.464 9.815 122.649 0,77 0,07 0,41 7,41 92,59216 CASTANO PRIMO MI 19.096.835 13.930.767 4.802.719 1.501.840 1.233.388 268.452 7,86 8,85 25,68 82,13 17,87217 CORNAREDO MI 11.070.119 5.624.098 5.446.021 250.557 127.983 122.574 2,26 2,28 2,35 51,08 48,92218 DRESANO MI 3.487.501 2.631.271 856.230 281.173 191.843 89.329 8,06 7,29 22,41 68,23 31,77219 GAGGIANO MI 26.639.358 22.729.442 3.385.504 1.109.984 991.470 118.514 4,17 4,36 29,29 89,32 10,68220 INZAGO MI 12.143.396 9.015.599 3.012.877 402.258 177.641 224.616 3,31 1,97 5,90 44,16 55,84221 MASATE MI 4.365.913 3.412.898 953.015 172.200 149.728 22.473 3,94 4,39 15,71 86,95 13,05222 MELZO MI 9.617.855 5.286.677 4.327.472 634.622 325.569 309.052 6,60 6,16 7,52 51,30 48,70223 MOTTA VISCONTI MI 10.510.954 8.000.898 2.058.861 225.807 151.583 74.225 2,15 1,89 7,36 67,13 32,87224 NERVIANO MI 13.484.336 7.286.847 5.860.984 288.906 187.601 101.305 2,14 2,57 3,20 64,93 35,07225 POZZUOLO MARTESANA MI 12.363.374 9.267.638 2.643.628 365.509 297.313 68.197 2,96 3,21 11,25 81,34 18,66226 ROSATE MI 18.669.606 16.640.351 2.028.159 100.298 74.848 25.450 0,54 0,45 3,69 74,63 25,37227 SESTO SAN GIOVANNI MI 11.768.775 502.468 11.198.070 1.644.095 52.559 1.591.536 13,97 10,46 0,47 3,20 96,80AR/AT(%)216


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010SuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)228 SETTIMO MILANESE MI 10.818.110 5.500.645 5.119.281 811.715 268.910 542.806 7,50 4,89 5,25 33,13 66,87229 TREZZANO ROSA MI 3.441.405 1.882.778 1.558.627 60.356 58.760 1.596 1,75 3,12 3,77 97,36 2,64230 TREZZO SULL`ADDA MI 12.967.555 8.153.420 4.170.706 612.697 338.451 274.247 4,72 4,15 8,11 55,24 44,76231 VANZAGHELLO MI 5.536.774 3.191.444 2.342.638 222.583 143.744 78.839 4,02 4,50 6,14 64,58 35,42232 VIGNATE MI 8.669.927 5.895.147 2.774.780 151.265 127.717 23.548 1,74 2,17 4,60 84,43 15,57233 VIZZOLO PREDABISSI MI 5.714.168 4.113.476 1.562.286 98.172 45.264 52.908 1,72 1,10 2,90 46,11 53,89234 ZIBIDO SAN GIACOMO MI 24.593.070 20.646.551 3.190.886 212.737 203.978 8.759 0,87 0,99 6,39 95,88 4,12235 ASOLA MN 73.562.884 66.218.536 7.059.379 771.207 659.388 111.819 1,05 1,00 9,34 85,50 14,50236 CANNETO SULL`OGLIO MN 25.946.485 22.400.727 2.883.755 31.298 25.107 6.191 0,12 0,11 0,87 80,22 19,78237 CASALOLDO MN 16.944.213 14.658.454 2.282.173 227.173 185.717 41.456 1,34 1,27 8,14 81,75 18,25CASTIGLIONE DELLE238 STIVIERE MN 42.152.322 31.017.621 11.055.180 968.564 793.061 175.503 2,30 2,56 7,17 81,88 18,12239 CAVRIANA MN 36.857.831 32.963.277 3.857.784 194.513 145.173 49.340 0,53 0,44 3,76 74,63 25,37240 DOSOLO MN 25.655.681 20.712.401 2.635.741 303.240 246.096 57.144 1,18 1,19 9,34 81,16 18,84241 GAZOLDO DEGLI IPPOLITI MN 12.950.087 10.525.866 2.424.221 303.840 193.447 110.392 2,35 1,84 7,98 63,67 36,33242 MARIANA MANTOVANA MN 8.821.443 7.986.267 835.176 160.061 155.140 4.921 1,81 1,94 18,58 96,93 3,07243 MARMIROLO MN 42.180.917 33.151.447 7.997.818 3.242.659 1.693.477 1.549.182 7,69 5,11 21,17 52,22 47,78244 MOGLIA MN 31.865.408 26.929.393 4.087.525 740.179 680.039 60.141 2,32 2,53 16,64 91,87 8,13245 OSTIGLIA MN 40.057.279 32.386.764 5.216.274 480.247 212.159 268.088 1,20 0,66 4,07 44,18 55,82246 REVERE MN 14.047.008 10.578.907 1.904.055 114.106 110.702 3.404 0,81 1,05 5,81 97,02 2,98247 SABBIONETA MN 37.372.661 33.521.031 3.535.782 312.084 241.311 70.773 0,84 0,72 6,82 77,32 22,68AR/AT(%)217


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)248 SOLFERINO MN 13.004.765 11.027.033 1.952.831 93.653 53.674 39.979 0,72 0,49 2,75 57,31 42,69249 SUSTINENTE MN 26.815.001 22.901.772 2.017.792 575.565 499.844 75.721 2,15 2,18 24,77 86,84 13,16250 VIADANA MN 102.090.708 86.070.858 11.455.324 1.838.692 1.447.206 391.486 1,80 1,68 12,63 78,71 21,29251 VIRGILIO MN 31.364.449 25.683.849 5.038.811 569.426 437.933 131.493 1,82 1,71 8,69 76,91 23,09252 ALBUZZANO PV 15.420.679 14.053.686 1.357.115 293.819 291.106 2.713 1,91 2,07 21,45 99,08 0,92253 BARBIANELLO PV 11.937.928 11.147.780 783.494 130.291 111.637 18.654 1,09 1,00 14,25 85,68 14,32254 BASTIDA DE` DOSSI PV 1.731.378 1.620.564 110.815 0 0 0 0,00 0,00 0,00 - -255 BELGIOIOSO PV 26.280.303 22.855.574 2.287.581 376.501 370.449 6.052 1,43 1,62 16,19 98,39 1,61256 BEREGUARDO PV 17.431.483 15.126.510 1.181.122 191.748 186.209 5.539 1,10 1,23 15,77 97,11 2,89257 BORGARELLO PV 4.894.651 4.127.226 710.588 528.573 467.042 61.531 10,80 11,32 65,73 88,36 11,64258 BORGO SAN SIRO PV 17.690.923 16.809.322 840.387 79.056 45.649 33.407 0,45 0,27 5,43 57,74 42,26259 BORNASCO PV 12.882.378 11.815.121 1.056.211 474.471 422.617 51.854 3,68 3,58 40,01 89,07 10,93260 CAMPOSPINOSO PV 3.506.112 2.765.864 740.247 105.165 97.034 8.131 3,00 3,51 13,11 92,27 7,73261 CONFIENZA PV 27.025.253 25.537.033 1.289.614 492.633 432.161 60.472 1,82 1,69 33,51 87,72 12,28262 COPIANO PV 4.333.197 3.422.254 898.523 114.309 74.899 39.410 2,64 2,19 8,34 65,52 34,48263 CURA CARPIGNANO PV 10.939.485 9.352.715 1.534.492 467.547 461.474 6.072 4,27 4,93 30,07 98,70 1,30264 DORNO PV 30.506.865 27.451.647 2.779.814 427.554 396.157 31.396 1,40 1,44 14,25 92,66 7,34265 FERRERA ERBOGNONE PV 19.535.500 16.681.363 2.621.887 1.059.559 1.022.726 36.833 5,42 6,13 39,01 96,52 3,48266 INVERNO E MONTELEONE PV 9.846.958 9.062.793 778.748 378.171 353.437 24.733 3,84 3,90 45,39 93,46 6,54267 MAGHERNO PV 5.099.821 4.426.109 636.283 144.492 127.229 17.263 2,83 2,87 20,00 88,05 11,95268 MARCIGNAGO PV 10.229.958 9.342.873 887.085 90.840 79.593 11.247 0,89 0,85 8,97 87,62 12,38AR/AT(%)218


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010SuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)269 MEZZANINO PV 12.525.989 10.898.326 1.040.563 121.749 117.159 4.589 0,97 1,08 11,26 96,23 3,77270 PIEVE ALBIGNOLA PV 17.424.998 15.640.503 927.519 192.940 171.628 21.313 1,11 1,10 18,50 88,95 11,05271 PIEVE PORTO MORONE PV 16.230.850 13.869.473 1.863.660 484.057 462.303 21.754 2,98 3,33 24,81 95,51 4,49272 PORTALBERA PV 4.404.984 3.656.228 708.012 113.323 97.859 15.464 2,57 2,68 13,82 86,35 13,65273 REA PV 2.103.163 1.548.490 300.212 63.380 61.048 2.332 3,01 3,94 20,34 96,32 3,68274 ROBBIO PV 40.227.465 36.902.835 3.190.445 652.526 485.313 167.213 1,62 1,32 15,21 74,37 25,63275 SAN MARTINO SICCOMARIO PV 14.267.589 11.782.861 2.455.278 98.446 91.703 6.743 0,69 0,78 3,73 93,15 6,85SANNAZZARODE`276 BURGONDI PV 23.229.558 18.519.214 3.957.829 57.510 56.992 518 0,25 0,31 1,44 99,10 0,90SANT`ALESSIO CON277 VIALONE PV 6.489.847 6.003.091 470.782 333.726 315.793 17.933 5,14 5,26 67,08 94,63 5,37278 STRADELLA PV 18.793.464 14.189.444 4.588.938 462.552 354.633 107.919 2,46 2,50 7,73 76,67 23,33279 TROMELLO PV 35.099.966 32.825.839 2.114.162 194.144 188.903 5.241 0,55 0,58 8,94 97,30 2,70280 VIGEVANO PV 79.094.982 57.238.774 18.827.810 2.422.317 1.546.100 876.217 3,06 2,70 8,21 63,83 36,17281 VISTARINO PV 9.526.131 8.793.606 633.766 115.361 110.327 5.034 1,21 1,25 17,41 95,64 4,36282 ARDENNO SO 17.042.692 15.490.272 1.307.975 34.431 23.179 11.253 0,20 0,15 1,77 67,32 32,68283 MORBEGNO SO 14.785.912 11.604.457 2.889.673 214.698 125.791 88.908 1,45 1,08 4,35 58,59 41,41284 PRATA CAMPORTACCIO SO 27.781.868 26.507.195 1.112.823 57.111 47.167 9.944 0,21 0,18 4,24 82,59 17,41285 TRAONA SO 6.679.365 5.450.391 1.028.130 28.752 27.279 1.473 0,43 0,50 2,65 94,88 5,12286 AGRA VA 2.904.837 2.434.505 470.332 28.180 26.376 1.804 0,97 1,08 5,61 93,60 6,40287 ARCISATE VA 12.061.243 8.839.841 3.194.446 358.499 209.679 148.820 2,97 2,37 6,56 58,49 41,51AR/AT(%)219


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficieSuolo liberoN Nome comune Prov comunale(SL) (mq)(AC) (mq)Superficie degliSuoloambiti diurbanizzatotrasformazione(SU) (mq)(AT) (mq)Area delletrasformazioniin espansione(AE) (mq)Area delletrasformazioni AT/ACin riuso (AR) (%)(mq)AE/SL AE/SU AE/AT(%) (%) (%)288 AZZIO VA 2.473.194 1.888.629 584.565 23.372 13.869 9.503 0,95 0,73 2,37 59,34 40,66289 BISUSCHIO VA 7.229.661 5.843.478 1.385.791 53.446 51.283 2.163 0,74 0,88 3,70 95,95 4,05290 BREGANO VA 2.337.930 2.005.746 322.693 13.629 5.836 7.792 0,58 0,29 1,81 42,82 57,18291 CASALZUIGNO VA 7.139.030 6.264.091 874.939 136.245 39.647 96.598 1,91 0,63 4,53 29,10 70,90292 CASTELLANZA VA 6.878.116 1.762.476 5.115.641 759.024 78.189 680.835 11,04 4,44 1,53 10,30 89,70293 DUNO VA 2.476.168 2.341.085 135.083 6.052 3.055 2.997 0,24 0,13 2,26 50,48 49,52294 FERNO VA 8.741.950 2.002.544 6.737.689 229.728 178.224 51.504 2,63 8,90 2,65 77,58 22,42295 GORLA MAGGIORE VA 5.407.516 3.334.406 2.073.109 425.035 219.126 205.909 7,86 6,57 10,57 51,55 48,45296 GRANTOLA VA 2.077.823 1.639.440 420.027 12.312 12.048 264 0,59 0,73 2,87 97,86 2,14297 MALGESSO VA 2.715.310 2.011.000 702.463 118.116 90.725 27.391 4,35 4,51 12,92 76,81 23,19298 MONVALLE VA 3.408.364 1.474.729 1.202.938 40.328 31.334 8.994 1,18 2,12 2,60 77,70 22,30299 RANCIO VALCUVIA VA 4.396.179 3.859.420 536.759 126.635 49.491 77.144 2,88 1,28 9,22 39,08 60,92300 RANCO VA 7.977.188 1.812.881 910.023 59.086 32.932 26.154 0,74 1,82 3,62 55,74 44,26301 SANGIANO VA 2.132.667 1.470.710 661.957 55.671 45.358 10.313 2,61 3,08 6,85 81,48 18,52302 UBOLDO VA 10.711.717 6.946.596 3.765.121 894.803 204.353 690.450 8,35 2,94 5,43 22,84 77,16Tabella 6. Dati comunali relativi alle aree di trasformazione nei 302 comuni con PGT approvato al 30 settembre 2010AR/AT(%)220


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010A partire dalla lettura della tabella 3 è possibile fare alcune considerazioni di caratteregenerale, oltre che evidenziare alcuni casi esemplificativi di fenomeni particolari.Innanzitutto è da notare che, dei 302 comuni presi in analisi, solamente 295 hanno esplicitatoattraverso il PGT la previsione di ambiti di trasformazione; tra questi ultimi il comune diCervignano d‟Adda (LO) è l‟unico che, prevedendo unicamente la trasformazione di un ambitogià urbanizzato, non produce attraverso la propria azione di piano un espansione dellasuperficie urbana e quindi non consuma suolo libero.I sette comuni che non prevedono in assoluto ambiti di trasformazione sul proprio territorio sitrovano: 2 in provincia di Bergamo, 4 in provincia di Lecco e uno in provincia di Pavia.Analizzando il rapporto tra superficie degli ambiti di trasformazione e superficie comunale sievince che su 295 comuni 179 hanno valori minori a 2%, 82 comuni presentano valoricompresi tra 2 e 5%, 33 comuni tra 5 e 10%, 7 comuni tra 10 e 15% e, infine, il comune diMonza ha un valore di poco superiore a 35%.Tra i comuni con rapporto tra superficie in trasformazione e superficie comunale più alto,maggiore del 10%, ci sono alcuni casi sui quali vale la pena soffermarsi: il comune di Colere, che prevede di trasformare una buona parte del proprio territorioampliando l‟attuale comprensorio sciistico, rappresenta una particolarità poiché,nonostante l‟ambito di trasformazione coinvolga integralmente più versanti e abbia unasuperficie molto estesa, tale area non sarà costruita che per una parte minima; i comuni di Sesto San Giovanni, Castellanza e Varedo, anche alla luce delle altepercentuali di riuso riportate in tabella pari a, rispettivamente, 96, 89 e 71% del totaledella trasformazione, sono evidentemente interessati da fenomeni di riqualificazione esostituzione del tessuto urbano esistente e delle aree produttive dismesse; i comuni di Lazzate e Borgarello, in cui si registrano, differentemente al caso appenadescritto, percentuali di espansione con valori oltre all‟87% della superficie totale dellatrasformazione, rappresentano il caso di crescita urbana; il comune di Bolgare, che prevede trasformazioni equamente distribuite tra espansione eriuso, rappresenta il caso di comune dinamico, con volontà di sviluppo, ma anche diriqualificazione; il comune di Monza presenta un valore maggiore del 35% che è determinatoprincipalmente dal fatto che l‟area di trasformazione comprende anche l‟estesa superficiedel Parco di Monza, sul quale la previsione non è quella di costruzione, ma divalorizzazione del servizio svolto dal parco senza realizzazione di volumi; è da notareinfatti che la percentuale di riuso si aggira intorno all‟85% della trasformazione.Passando alla valutazione del rapporto percentuale tra superficie delle aree di trasformazionein espansione e suolo libero (AE/SL), che definisce l‟andamento del consumo di aree libere èpossibile evidenziare che 183 comuni presentano un valore minore a 2%, 76 comuni valori221


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010compresi tra 2 e 5%, 33 comuni valori compresi tra 5 e 10%, 9 comuni valori compresi tra 10e 17% e il comune di Monza un rapporto pari a 29,88%.Tra i comuni con valori AE/SL più alti: Colere che, anche alla luce del rapporto AE/SU pari a 507%, rappresenta il comune conpeso maggiore della trasformazione rispetto all‟esistente; Sesto San Giovanni che rappresenta uno dei comuni con valori di crescita urbana alti, maderivanti unicamente dalla riqualificazione dell‟esistente e non dall‟espansione (AE/SUmeno di 1%); Basiano, Borgarello e Lazzate ampliano la superficie urbanizzata di oltre il 20%utilizzando suoli liberi; tale comportamento nei comuni di piccole dimensioni può essereconseguente alla previsione di insediamento di attività produttive o grandi impianti; Monza presenta il valore più alto di AE/SL conseguente al fatto che, essendo il parcoconsiderato come verde urbano, la quota di suolo libero sul totale del territorio comunaleè molto bassa.Strettamente correlato all‟indicatore appena descritto, è il rapporto percentuale tra superficiedelle aree di trasformazione in espansione e suolo urbanizzato (AE/SU), che definiscel‟andamento della crescita urbana in riferimento all‟esistente. I valori registrati: 38 comunivalori minori a 2%, 71 comuni valori compresi tra 2 e 5%, 91 comuni valori compresi tra 5 e10%, 68 comuni valori compresi tra 10 e 20%, 20 comuni valori compresi tra 20 e 30%, 4comuni valori compresi tra 30 e 40%, 5 comuni valori compresi tra 40 e 50, 5 comuni valorisuperiori al 50%.In particolare sono da notare i valori dei comuni di Valtorta (88,13%) e di Colere (507,05%)che ancora una volta sottolineano la peculiarità della trasformazione per ampliamento delcomprensorio sciistico.Infine, valutando l‟incidenza dell‟espansione (AE/AT) e del riuso (AR/AT), risulta significativoevidenziare la composizione della trasformazione secondo le casistiche analizzate. I valoririportati si riferiscono alla percentuale di espansione, complementare al valore relativo al riuso:4 comuni presentano valori minori a 10%, 5 comuni valori compresi tra 10 e 20%, 11 comunivalori compresi tra 20 e 30%, 8 comuni valori compresi tra 30 e 40%, 46 comuni valoricompresi tra 40 e 60%, 29 comuni valori compresi tra 60 e 70%, 44 comuni valori compresitra 70 e 80%, 64 comuni valori compresi tra 80 e 90% e 84 comuni valori maggiori a 90%.A partire dalla lettura di questi dati è possibile produrre alcune considerazioni: la maggior parte dei comuni analizzati prevede di trasformare il proprio territorioprevalentemente espandendo l‟area urbana su suoli liberi; tra i comuni che fanno maggiore uso della riqualificazione e sostituzione del patrimoniourbano esistente minimizzando l‟espansione urbana troviamo due principali casistiche: icomuni di piccola dimensione che non hanno particolari pressioni in direzione dello222


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010sviluppo, come Cervignano d‟Adda e Carpiano, e i comuni di grandi dimensioni che,avendo un ampio patrimonio produttivo ormai in disuso, scommettono sullariconversione, come Sesto San Giovanni e Bresso;i comuni che prevedono di trasformare il proprio territorio unicamente espandendo lasuperficie urbanizzata sono prevalentemente di piccola dimensione, privi di capacitàattrattive e scarsamente accessibili; in particolare in questa casistica troviamo CassinaValsassina, Agnosine e Grandate.Dalla lettura della tabella 4, riportata nella pagina seguente, che contiene i dati mediprovinciali e regionali in riferimento ai cinque indicatori calcolati e descritti, risulta evidenteche: il rapporto tra superficie delle aree di trasformazione e superficie comunale più elevato èregistrato nella provincia di Monza e della Brianza, così come il rapporto tra espansione esuoli liberi, mentre tali indicatori assumono i valori più bassi per la provincia di Sondrio;tali valori devono essere però valutati (e quindi ridimensionati) in relazione conl‟estensione media comunale (ridotta nel primo caso e ampia nel secondo) e con ladimensione delle aree libere esistenti (scarse nel primo caso e abbondanti nel secondo); il rapporto tra espansione e suolo urbanizzato, sintomo di crescita urbana, è maggiorenella provincia di Bergamo e, a seguire, in quella di Pavia, mentre è minore in provinciadi Lecco; la componente di espansione rispetto al totale delle trasformazioni è massima nellaprovincia di Pavia, mentre nella provincia di Lecco è massima la componente di riuso. Inentrambi i casi la proporzione tra espansione e riuso è sbilanciata verso la primacomponente.MEDIE PROVINCIALI AT/AC (%) AE/SL (%) AE/SU (%) AE/AT (%) AR/AT (%)BERGAMO 3,38 3,23 26,61 76,67 23,33BRESCIA 1,35 1,46 7,38 77,81 22,19COMO 2,31 2,16 5,44 61,69 38,31CREMONA 1,62 1,52 11,58 79,64 20,36LECCO 1,24 1,05 2,51 58,15 41,85LODI 1,44 1,36 9,87 74,11 25,89MONZA E DELLABRIANZA 6,56 8,33 8,21 68,92 31,08MILANO 3,90 3,89 8,67 63,21 36,79MANTOVA 1,77 1,56 9,91 76,95 23,05PAVIA 2,41 2,51 20,33 88,83 11,17SONDRIO 0,57 0,48 3,25 75,85 24,16223


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010VARESE 2,98 2,50 5,01 60,04 39,96MEDIA REGIONALE 2,51 2,57 11,53 73,76 26,24Tabella 7. Dati medi provinciali e regionaliFigura 17. Rapporto tra espansione e suolo libero. Dato medio per provincia. Aggiornamento 30.09.2010La figura 7 rappresenta le medie provinciali del rapporto calcolato tra superficie delletrasformazioni in espansione e suoli liberi. Come già detto, tale indicatore è influenzatofortemente dalla disponibilità di aree libere e dalla vocazione del territorio provinciale.Nella figura seguente è rappresentato il rapporto tra superficie delle trasformazioni inespansione e suoli urbanizzati, utile a misurare la crescita urbana: è evidente che le provinceche crescono di più sono quelle di Brescia, di Pavia e di Cremona, mentre quelle che sisviluppano con meno dinamicità sono quelle di Sondrio e Lecco.224


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Tale indicatore, se valutato in relazione ad altre variabili, sottolinea alcune dinamiche tra cuiquelle che vedono una maggior crescita urbana legata alle pressioni infrastrutturali o delturismo o dello sviluppo di specificità produttive da una parte, e, dall‟altra, alle minoridimensioni urbane di partenza.Figura 18. Rapporto tra espansione e suolo urbanizzato. Dato medio per provincia. Aggiornamento30.09.2010La mappa seguente riportata in figura 9 illustra il rapporto medio provinciale tra le superficidelle trasformazioni in espansione e la superficie degli ambiti di trasformazione, mentre lafigura 10 rappresenta il rapporto medio provinciale tra le superfici delle trasformazioni inriuso e la superficie degli ambiti di trasformazione.225


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 19. Rapporto tra espansione e trasformazione. Dato medio per provincia. Aggiornamento30.09.2010Dal confronto tra la figura 9 e la figura 10 (nella pagina seguente), rappresentantirispettivamente il rapporto tra espansione e trasformazione e il rapporto tra riuso etrasformazione, risulta in maniera evidente che: la trasformazione prevista dalle province di Varese, Como, Lecco, Milano e Monza eBrianza si connota per un terzo circa come riuso e per i restanti 2/3 come espansione. Inparticolare la Provincia di Lecco registra il valore percentuale di riuso sul totale delletrasformazioni previste più alto a livello regionale, pari a 41,85%; la percentuale maggiore di espansione viene registrata dalla provincia di Pavia, nellaquale, il riuso rappresenta poco più del 10% della trasformazione totale; la trasformazione prevista nelle altre province si connota per una percentuale di consumodi suolo libero che va dal 74 al 79%.226


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 20. Rapporto tra riuso e trasformazione. Dato medio per provincia. Aggiornamento 30.09.2010La mappa seguente, riportata in figura 11, illustra il rapporto tra le superfici delletrasformazioni in espansione e la superficie degli ambiti di trasformazione mettendo aconfronto il dato medio provinciale e il dato medio regionale.In base ai dati rilevati al 30 settembre 2010 si evidenzia che su una media regionale del73,76% di previsione di utilizzo di suolo libero, 7 delle 12 Province lombarde presentano unaprevisione superiore alla media regionale (fino all‟88,83% calcolato per la provincia di Pavia).Le province con valori più alti della media regionale sono anche quelle che hanno promossosolo recentemente lo sviluppo dei centri urbani e che, di conseguenza, hanno un patrimonioedilizio di ridotte dimensioni su cui intervenire e molto suolo libero da trasformare.227


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 21. Rapporto tra espansione e trasformazione. Confronto tra dato medio provinciale e dato medioregionale. Aggiornamento 30.09.2010La tabella di seguito riportata riassume i dati dei 302 Comuni con PGT approvato al 30settembre 2010 integrati con il dato relativo alla popolazione residente derivato dai dati Istat2009.Sono riportati i dati relativi alle aree di trasformazione e alle aree di trasformazione inespansione, così come calcolati precedentemente.Vengono inoltre evidenziate le percentuali, per ciascun comune, del rapporto calcolato traaree in trasformazione, aree in espansione, aree in riuso e popolazione residente.228


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)1 ALBINO BG 1.709.259 643.761 1.065.498 18.098 94,44 35,57 58,872 ALMENNO SAN BARTOLOMEO BG 160.913 125.455 35.458 5.976 26,93 20,99 5,933 ALZANO LOMBARDO BG 50.216 30.759 19.457 13.558 3,70 2,27 1,444 ANTEGNATE BG 641.063 271.932 369.131 3.085 207,80 88,15 119,655 BARZANA BG 111.032 101.133 9.898 1.726 64,33 58,59 5,736 BERBENNO BG 117.234 98.849 18.385 2.483 47,21 39,81 7,407 BERZO SAN FERMO BG 0 0 0 1.303 0,00 0,00 0,008 BOLGARE BG 937.154 479.130 458.024 5.538 169,22 86,52 82,719 BONATE SOTTO BG 134.998 116.044 18.954 6.538 20,65 17,75 2,9010 BOTTANUCO BG 418.321 249.671 168.650 5.243 79,79 47,62 32,1711 BRANZI BG 50.608 49.682 926 731 69,23 67,96 1,2712 BRUMANO BG 31.910 31.178 731 96 332,39 324,77 7,6213 CAMERATA CORNELLO BG 35.130 16.629 18.501 624 56,30 26,65 29,6514 CAPIZZONE BG 38.465 30.401 8.064 1.310 29,36 23,21 6,1615 CENATE SOPRA BG 135.527 129.735 5.792 2.518 53,82 51,52 2,3016 CIVIDATE AL PIANO BG 992.841 779.096 213.745 5.188 191,37 150,17 41,2017 COLERE BG 2.200.129 2.140.161 59.969 1.145 1.921,51 1.869,14 52,3718 COLOGNO AL SERIO BG 1.458.250 944.293 513.957 10.649 136,94 88,67 48,2619 COMUN NUOVO BG 247.649 177.117 70.532 4.019 61,62 44,07 17,5520 CORNALBA BG 20.793 18.783 2.010 300 69,31 62,61 6,7021 COSTA VOLPINO BG 504.491 339.539 164.952 9.324 54,11 36,42 17,69229


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)22 CREDARO BG 0 0 0 3.356 0,00 0,00 0,0023 FARA OLIVANA CON SOLA BG 329.530 202.105 127.425 1.326 248,51 152,42 96,1024 MADONE BG 223.074 87.943 135.132 3.999 55,78 21,99 33,7925 MOIO DE` CALVI BG 47.188 44.829 2.360 205 230,19 218,68 11,5126 MORENGO BG 409.330 388.696 20.634 2.635 155,34 147,51 7,8327 PALOSCO BG 614.999 525.713 89.286 5.758 106,81 91,30 15,5128 POGNANO BG 172.233 163.743 8.490 1.552 110,97 105,50 5,4729 RIVA DI SOLTO BG 60.442 59.278 1.164 868 69,63 68,29 1,3430 ROMANO DI LOMBARDIA BG 430.357 377.019 53.339 18.622 23,11 20,25 2,8631 RONCOBELLO BG 23.828 22.770 1.058 440 54,16 51,75 2,4132 RONCOLA BG 105.825 80.821 25.004 760 139,24 106,34 32,9033 ROTA D`IMAGNA BG 56.797 47.714 9.083 902 62,97 52,90 10,0734 SANT`OMOBONO TERME BG 319.655 244.827 74.828 3.533 90,48 69,30 21,1835 SCHILPARIO BG 59.893 48.384 11.509 1.271 47,12 38,07 9,0536 SPIRANO BG 236.018 201.449 34.569 5.595 42,18 36,01 6,1837 TORRE DE` ROVERI BG 71.440 59.554 11.886 2.320 30,79 25,67 5,1238 TREVIOLO BG 429.772 336.632 93.140 10.173 42,25 33,09 9,1639 VALBREMBO BG 71.346 15.369 55.977 3.661 19,49 4,20 15,2940 VALTORTA BG 309.193 281.989 27.204 307 1.007,14 918,53 88,6141 VERDELLO BG 393.476 318.151 75.324 7.777 50,59 40,91 9,6942 AGNOSINE BS 13.278 13.278 0 1.842 7,21 7,21 0,00230


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)43 ANGOLO TERME BS 104.505 71.983 32.522 2.586 40,41 27,84 12,5844 BARBARIGA BS 159.143 144.449 14.694 2.427 65,57 59,52 6,0545 CALVAGESE DELLA RIVIERA BS 144.097 114.431 29.665 3.453 41,73 33,14 8,5946 CALVISANO BS 216.887 153.378 63.509 8.598 25,23 17,84 7,3947 CARPENEDOLO BS 372.118 318.827 53.291 12.534 29,69 25,44 4,2548 CASTEGNATO BS 401.009 375.304 25.705 7.805 51,38 48,09 3,2949 CASTEL MELLA BS 276.575 224.140 52.435 10.573 26,16 21,20 4,9650 CAZZAGO SAN MARTINO BS 80.423 54.685 25.738 11.024 7,30 4,96 2,3351 CEDEGOLO BS 11.667 11.408 260 1.257 9,28 9,08 0,2152 CERVENO BS 29.224 26.605 2.619 672 43,49 39,59 3,9053 CHIARI BS 1.733.347 1.234.311 499.036 18.597 93,21 66,37 26,8354 CIVIDATE CAMUNO BS 48.826 41.355 7.472 2.770 17,63 14,93 2,7055 COLOGNE BS 196.064 164.238 31.826 7.594 25,82 21,63 4,1956 CONCESIO BS 119.386 97.967 21.418 14.770 8,08 6,63 1,4557 FIESSE BS 92.115 62.515 29.600 2.169 42,47 28,82 13,6558 GAVARDO BS 370.852 221.513 149.339 11.630 31,89 19,05 12,8459 GHEDI BS 461.153 409.068 52.085 18.398 25,07 22,23 2,8360 GIANICO BS 113.417 81.029 32.387 2.192 51,74 36,97 14,7861 IDRO BS 150.698 129.705 20.993 1.896 79,48 68,41 11,0762 ISORELLA BS 186.015 118.004 68.011 4.183 44,47 28,21 16,2663 LENO BS 570.365 444.629 125.736 14.518 39,29 30,63 8,66231


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)64 LOGRATO BS 148.452 137.478 10.975 3.806 39,00 36,12 2,8865 LOSINE BS 92.688 90.579 2.109 565 164,05 160,32 3,7366 MALEGNO BS 66.037 32.586 33.451 2.096 31,51 15,55 15,9667 MANERBIO BS 619.135 390.764 228.371 13.295 46,57 29,39 17,1868 MARCHENO BS 129.464 123.517 5.947 4.464 29,00 27,67 1,3369 MARONE BS 78.498 42.203 36.295 3.314 23,69 12,73 10,9570 MAZZANO BS 763.354 709.964 53.389 11.486 66,46 61,81 4,6571 MONTIRONE BS 171.903 97.140 74.763 5.021 34,24 19,35 14,8972 ONO SAN PIETRO BS 90.528 83.899 6.628 978 92,56 85,79 6,7873 ORZINUOVI BS 507.003 404.201 102.803 12.372 40,98 32,67 8,3174 ORZIVECCHI BS 142.081 124.579 17.502 2.479 57,31 50,25 7,0675 PADENGHE SUL GARDA BS 88.651 76.650 12.001 4.309 20,57 17,79 2,7976 PAITONE BS 175.271 117.641 57.630 2.055 85,29 57,25 28,0477 PARATICO BS 85.778 47.232 38.546 4.449 19,28 10,62 8,6678 PASSIRANO BS 132.008 99.851 32.156 7.116 18,55 14,03 4,5279 PAVONE DEL MELLA BS 147.057 78.726 68.331 2.845 51,69 27,67 24,0280 PEZZAZE BS 76.072 70.198 5.874 1.604 47,43 43,76 3,6681 PIAN CAMUNO BS 247.712 185.196 62.516 4.291 57,73 43,16 14,5782 PISOGNE BS 116.317 106.278 10.039 8.103 14,35 13,12 1,2483 POLPENAZZE DEL GARDA BS 159.998 129.644 30.354 2.559 62,52 50,66 11,8684 POMPIANO BS 262.259 252.459 9.799 3.920 66,90 64,40 2,50232


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)85 PONCARALE BS 272.949 230.942 42.008 5.272 51,77 43,81 7,9786 PONTEVICO BS 114.574 32.777 81.798 7.120 16,09 4,60 11,4987 POZZOLENGO BS 137.296 97.572 39.724 3.410 40,26 28,61 11,6588 PREVALLE BS 373.578 284.515 89.063 6.798 54,95 41,85 13,1089 PUEGNAGO SUL GARDA BS 231.827 189.659 42.168 3.230 71,77 58,72 13,0690 REMEDELLO BS 242.319 125.215 117.104 3.426 70,73 36,55 34,1891 ROE` VOLCIANO BS 41.052 37.300 3.752 4.490 9,14 8,31 0,8492 RUDIANO BS 255.616 213.343 42.273 5.689 44,93 37,50 7,4393 SABBIO CHIESE BS 185.786 146.560 39.226 3.774 49,23 38,83 10,3994 SALO` BS 355.098 244.547 110.550 10.707 33,16 22,84 10,3395 SAN ZENO NAVIGLIO BS 363.028 294.801 68.226 4.584 79,19 64,31 14,8896 SELLERO BS 102.645 76.095 26.550 1.499 68,48 50,76 17,7197 SERLE BS 16.633 13.706 2.926 3.147 5,29 4,36 0,9398 SIRMIONE BS 521.315 100.953 420.362 8.050 64,76 12,54 52,2299 SULZANO BS 12.405 12.177 228 1.942 6,39 6,27 0,12100 TAVERNOLE SUL MELLA BS 27.974 27.760 215 1.405 19,91 19,76 0,15101 URAGO D`OGLIO BS 195.367 166.641 28.725 4.001 48,83 41,65 7,18102 VEROLANUOVA BS 326.307 236.431 89.876 8.126 40,16 29,10 11,06103 VEZZA D`OGLIO BS 78.252 76.490 1.761 1.448 54,04 52,82 1,22104 VILLACHIARA BS 31.039 30.957 82 1.425 21,78 21,72 0,06105 VILLANUOVA SUL CLISI BS 160.764 88.808 71.956 5.813 27,66 15,28 12,38233


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)106 ALBIOLO CO 28.395 27.614 780 2.629 10,80 10,50 0,30107 ALSERIO CO 43.032 21.358 21.674 1.194 36,04 17,89 18,15108 ALZATE BRIANZA CO 227.733 82.967 144.765 5.092 44,72 16,29 28,43109 BINAGO CO 16.140 11.657 4.484 4.768 3,39 2,44 0,94110 BREGNANO CO 335.311 211.034 124.277 6.077 55,18 34,73 20,45111 CABIATE CO 117.185 15.118 102.067 7.340 15,97 2,06 13,91112 CAMPIONE D`ITALIA CO 76.089 36.419 39.670 2.138 35,59 17,03 18,55113 CARLAZZO CO 62.598 50.437 12.161 2.963 21,13 17,02 4,10114 CERMENATE CO 413.609 305.504 108.105 9.003 45,94 33,93 12,01115 CLAINO CON OSTENO CO 104.319 54.372 49.947 556 187,62 97,79 89,83116 CUCCIAGO CO 104.041 38.069 65.973 3.408 30,53 11,17 19,36117 FINO MORNASCO CO 297.111 136.860 160.251 9.511 31,24 14,39 16,85118 GIRONICO CO 29.453 26.413 3.040 2.258 13,04 11,70 1,35119 GRANDATE CO 1.204 1.199 5 2.914 0,41 0,41 0,00120 GRIANTE CO 30.415 27.914 2.501 651 46,72 42,88 3,84121 LURATE CACCIVIO CO 114.848 33.751 81.097 10.074 11,40 3,35 8,05122 RAMPONIO VERNA CO 9.337 6.327 3.009 412 22,66 15,36 7,30123 RONAGO CO 126.658 106.963 19.695 1.756 72,13 60,91 11,22124 ROVELLO PORRO CO 256.590 188.955 67.635 6.065 42,31 31,16 11,15125 SAN FERMO DELLA BATTAGLIA CO 35.542 28.478 7.063 4.421 8,04 6,44 1,60126 SENNA COMASCO CO 192.559 54.216 138.343 3.200 60,17 16,94 43,23234


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)127 SOLBIATE CO 17.336 13.250 4.087 2.557 6,78 5,18 1,60128 VALBRONA CO 100.722 72.659 28.063 2.725 36,96 26,66 10,30129 VALMOREA CO 17.406 3.312 14.094 2.690 6,47 1,23 5,24130 ACQUANEGRA CREMONESE CR 141.238 131.568 9.670 1.290 109,49 101,99 7,50131 ANNICCO CR 142.914 141.034 1.880 2.093 68,28 67,38 0,90132 AZZANELLO CR 70.982 46.216 24.767 727 97,64 63,57 34,07133 BONEMERSE CR 457.857 451.072 6.784 1.453 315,11 310,44 4,67134 CAMISANO CR 67.234 56.988 10.245 1.332 50,48 42,78 7,69135 CAPERGNANICA CR 248.827 220.719 28.108 2.057 120,97 107,30 13,66136 CASALBUTTANO ED UNITI CR 310.977 175.856 135.121 4.112 75,63 42,77 32,86137 CASALE CREMASCO - VIDOLASCO CR 187.315 186.856 459 1.837 101,97 101,72 0,25138 CASALETTO CEREDANO CR 48.687 48.235 452 1.165 41,79 41,40 0,39139 CASALMAGGIORE CR 485.797 365.365 120.432 14.930 32,54 24,47 8,07140 CASALMORANO CR 77.135 75.967 1.168 1.681 45,89 45,19 0,69141 CASTELLEONE CR 1.712.501 989.788 722.713 9.610 178,20 103,00 75,20142 CASTELVISCONTI CR 8.345 5.977 2.368 347 24,05 17,22 6,83143 CICOGNOLO CR 290.267 284.785 5.482 938 309,45 303,61 5,84144 CORTE DE` FRATI CR 87.369 84.757 2.612 1.446 60,42 58,61 1,81145 CREMONA CR 2.684.210 1.780.776 903.434 72.248 37,15 24,65 12,50146 CUMIGNANO SUL NAVIGLIO CR 14.238 8.824 5.414 420 33,90 21,01 12,89147 GENIVOLTA CR 191.862 50.649 141.213 1.201 159,75 42,17 117,58235


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)148 IZANO CR 150.165 130.926 19.239 2.054 73,11 63,74 9,37149 MADIGNANO CR 371.175 203.873 167.302 3.029 122,54 67,31 55,23150 MARTIGNANA DI PO CR 44.198 40.056 4.142 1.788 24,72 22,40 2,32151 PADERNO PONCHIELLI CR 30.721 26.500 4.221 1.499 20,49 17,68 2,82152 PESCAROLO ED UNITI CR 129.256 126.900 2.356 1.625 79,54 78,09 1,45153 PESSINA CREMONESE CR 108.686 92.231 16.455 700 155,27 131,76 23,51154 PIANENGO CR 77.830 33.391 44.439 2.600 29,93 12,84 17,09155 PIERANICA CR 91.978 83.455 8.523 1.174 78,35 71,09 7,26156 RIVAROLO DEL RE ED UNITI CR 159.633 139.752 19.881 2.076 76,89 67,32 9,58157 RIVOLTA D`ADDA CR 491.450 482.895 8.555 7.950 61,82 60,74 1,08158 ROMANENGO CR 167.906 88.748 79.159 3.043 55,18 29,16 26,01159 SERGNANO CR 86.787 83.143 3.644 3.660 23,71 22,72 1,00160 SORESINA CR 354.845 157.517 197.327 9.286 38,21 16,96 21,25161 SPINO D`ADDA CR 291.922 208.935 82.987 6.982 41,81 29,92 11,89162 VAIANO CREMASCO CR 42.303 38.103 4.200 3.900 10,85 9,77 1,08163 VAILATE CR 127.472 120.214 7.258 4.518 28,21 26,61 1,61164 BARZAGO LC 168.649 43.602 125.047 2.550 66,14 17,10 49,04165 BULCIAGO LC 52.482 20.200 32.282 3.012 17,42 6,71 10,72166 CASSINA VALSASSINA LC 4.954 4.954 0 467 10,61 10,61 0,00167 CREMELLA LC 23.480 23.238 242 1.763 13,32 13,18 0,14168 DERVIO LC 19.500 4.486 15.014 2.728 7,15 1,64 5,50236


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)169 GALBIATE LC 64.719 34.847 29.872 8.636 7,49 4,04 3,46170 INTROZZO LC 0 0 0 123 0,00 0,00 0,00171 LOMAGNA LC 22.189 11.625 10.565 4.772 4,65 2,44 2,21172 MONTICELLO BRIANZA LC 68.864 24.739 44.125 4.240 16,24 5,83 10,41173 OLGINATE LC 312.405 205.809 106.596 7.162 43,62 28,74 14,88174 OLIVETO LARIO LC 70.883 43.332 27.551 1.213 58,44 35,72 22,71175 OSNAGO LC 207.679 120.761 86.918 4.805 43,22 25,13 18,09176 PRIMALUNA LC 82.947 69.773 13.175 2.156 38,47 32,36 6,11177 SUEGLIO LC 0 0 0 157 0,00 0,00 0,00178 TREMENICO LC 0 0 0 192 0,00 0,00 0,00179 VESTRENO LC 0 0 0 313 0,00 0,00 0,00180 CAMAIRAGO LO 82.313 77.697 4.617 676 121,77 114,94 6,83181 CASTIGLIONE D`ADDA LO 213.654 206.817 6.837 4.926 43,37 41,98 1,39182 CERVIGNANO D`ADDA LO 7.356 0 7.356 2.003 3,67 0,00 3,67183 FOMBIO LO 220.862 213.664 7.199 2.244 98,42 95,22 3,21184 MELETI LO 96.201 72.443 23.758 467 206,00 155,12 50,87185 MULAZZANO LO 166.833 136.164 30.670 5.725 29,14 23,78 5,36186 OSSAGO LODIGIANO LO 97.319 89.752 7.567 1.438 67,68 62,41 5,26187 SALERANO SUL LAMBRO LO 54.950 46.641 8.308 2.657 20,68 17,55 3,13188 TAVAZZANO CON VILLAVESCO LO 510.640 230.197 280.443 6.057 84,31 38,01 46,30189 AGRATE BRIANZA MB 473.287 353.272 120.014 14.962 31,63 23,61 8,02237


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)190 ALBIATE MB 261.783 225.690 36.093 6.153 42,55 36,68 5,87191 BELLUSCO MB 281.914 224.172 57.742 7.156 39,40 31,33 8,07192 BESANA IN BRIANZA MB 644.974 502.441 142.533 15.459 41,72 32,50 9,22193 BOVISIO MASCIAGO MB 372.286 206.100 166.186 16.657 22,35 12,37 9,98194 BRIOSCO MB 497.913 146.732 351.181 5.870 84,82 25,00 59,83195 BURAGO DI MOLGORA MB 187.609 171.144 16.464 4.269 43,95 40,09 3,86196 BUSNAGO MB 81.574 78.095 3.479 6.243 13,07 12,51 0,56197 CAPONAGO MB 101.520 69.486 32.034 5.201 19,52 13,36 6,16198 CARATE BRIANZA MB 770.165 681.006 89.159 17.867 43,11 38,12 4,99199 CAVENAGO DI BRIANZA MB 47.171 40.237 6.935 6.767 6,97 5,95 1,02200 CORREZZANA MB 70.717 36.843 33.875 2.519 28,07 14,63 13,45201 DESIO MB 441.314 407.134 34.180 40.312 10,95 10,10 0,85202 LAZZATE MB 526.275 461.385 64.890 7.573 69,49 60,93 8,57203 MONZA MB 11.627.604 1.693.491 9.934.113 121.545 95,67 13,93 81,73204 MUGGIO` MB 142.660 114.260 28.400 23.362 6,11 4,89 1,22205 ORNAGO MB 126.214 96.663 29.551 4.520 27,92 21,39 6,54206 RONCO BRIANTINO MB 100.507 51.632 48.875 3.405 29,52 15,16 14,35207 SULBIATE MB 380.945 303.645 77.300 3.877 98,26 78,32 19,94208 USMATE VELATE MB 280.808 145.939 134.869 9.893 28,38 14,75 13,63209 VAREDO MB 686.182 198.025 488.156 12.906 53,17 15,34 37,82210 BASIANO MI 438.091 419.300 18.791 3.686 118,85 113,75 5,10238


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)211 BERNATE TICINO MI 132.983 84.582 48.402 3.117 42,66 27,14 15,53212 BESATE MI 83.580 80.610 2.970 2.028 41,21 39,75 1,46213 BRESSO MI 87.741 8.444 79.297 26.284 3,34 0,32 3,02214 CAMBIAGO MI 186.120 123.612 62.509 6.379 29,18 19,38 9,80215 CARPIANO MI 132.464 9.815 122.649 3.750 35,32 2,62 32,71216 CASTANO PRIMO MI 1.501.840 1.233.388 268.452 10.903 137,75 113,12 24,62217 CORNAREDO MI 250.557 127.983 122.574 20.447 12,25 6,26 5,99218 DRESANO MI 281.173 191.843 89.329 2.939 95,67 65,27 30,39219 GAGGIANO MI 1.109.984 991.470 118.514 9.011 123,18 110,03 13,15220 INZAGO MI 402.258 177.641 224.616 10.287 39,10 17,27 21,83221 MASATE MI 172.200 149.728 22.473 3.279 52,52 45,66 6,85222 MELZO MI 634.622 325.569 309.052 18.373 34,54 17,72 16,82223 MOTTA VISCONTI MI 225.807 151.583 74.225 7.525 30,01 20,14 9,86224 NERVIANO MI 288.906 187.601 101.305 17.415 16,59 10,77 5,82225 POZZUOLO MARTESANA MI 365.509 297.313 68.197 7.940 46,03 37,44 8,59226 ROSATE MI 100.298 74.848 25.450 5.336 18,80 14,03 4,77227 SESTO SAN GIOVANNI MI 1.644.095 52.559 1.591.536 81.128 20,27 0,65 19,62228 SETTIMO MILANESE MI 811.715 268.910 542.806 19.270 42,12 13,95 28,17229 TREZZANO ROSA MI 60.356 58.760 1.596 4.765 12,67 12,33 0,33230 TREZZO SULL`ADDA MI 612.697 338.451 274.247 12.307 49,78 27,50 22,28231 VANZAGHELLO MI 222.583 143.744 78.839 5.256 42,35 27,35 15,00239


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)232 VIGNATE MI 151.265 127.717 23.548 8.867 17,06 14,40 2,66233 VIZZOLO PREDABISSI MI 98.172 45.264 52.908 3.968 24,74 11,41 13,33234 ZIBIDO SAN GIACOMO MI 212.737 203.978 8.759 6.663 31,93 30,61 1,31235 ASOLA MN 771.207 659.388 111.819 10.080 76,51 65,42 11,09236 CANNETO SULL`OGLIO MN 31.298 25.107 6.191 4.570 6,85 5,49 1,35237 CASALOLDO MN 227.173 185.717 41.456 2.632 86,31 70,56 15,75238 CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MN 968.564 793.061 175.503 22.326 43,38 35,52 7,86239 CAVRIANA MN 194.513 145.173 49.340 3.871 50,25 37,50 12,75240 DOSOLO MN 303.240 246.096 57.144 3.427 88,49 71,81 16,67241 GAZOLDO DEGLI IPPOLITI MN 303.840 193.447 110.392 2.981 101,93 64,89 37,03242 MARIANA MANTOVANA MN 160.061 155.140 4.921 711 225,12 218,20 6,92243 MARMIROLO MN 3.242.659 1.693.477 1.549.182 7.734 419,27 218,97 200,31244 MOGLIA MN 740.179 680.039 60.141 5.967 124,05 113,97 10,08245 OSTIGLIA MN 480.247 212.159 268.088 7.225 66,47 29,36 37,11246 REVERE MN 114.106 110.702 3.404 2.567 44,45 43,12 1,33247 SABBIONETA MN 312.084 241.311 70.773 4.373 71,37 55,18 16,18248 SOLFERINO MN 93.653 53.674 39.979 2.699 34,70 19,89 14,81249 SUSTINENTE MN 575.565 499.844 75.721 2.232 257,87 223,94 33,93250 VIADANA MN 1.838.692 1.447.206 391.486 19.503 94,28 74,20 20,07251 VIRGILIO MN 569.426 437.933 131.493 11.300 50,39 38,76 11,64252 ALBUZZANO PV 293.819 291.106 2.713 3.261 90,10 89,27 0,83240


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)253 BARBIANELLO PV 130.291 111.637 18.654 861 151,33 129,66 21,67254 BASTIDA DE` DOSSI PV 0 0 0 181 0,00 0,00 0,00255 BELGIOIOSO PV 376.501 370.449 6.052 6.389 58,93 57,98 0,95256 BEREGUARDO PV 191.748 186.209 5.539 2.824 67,90 65,94 1,96257 BORGARELLO PV 528.573 467.042 61.531 2.655 199,09 175,91 23,18258 BORGO SAN SIRO PV 79.056 45.649 33.407 1.114 70,97 40,98 29,99259 BORNASCO PV 474.471 422.617 51.854 2.562 185,20 164,96 20,24260 CAMPOSPINOSO PV 105.165 97.034 8.131 922 114,06 105,24 8,82261 CONFIENZA PV 492.633 432.161 60.472 1.695 290,64 254,96 35,68262 COPIANO PV 114.309 74.899 39.410 1.750 65,32 42,80 22,52263 CURA CARPIGNANO PV 467.547 461.474 6.072 4.064 115,05 113,55 1,49264 DORNO PV 427.554 396.157 31.396 4.624 92,46 85,67 6,79265 FERRERA ERBOGNONE PV 1.059.559 1.022.726 36.833 1.142 927,81 895,56 32,25266 INVERNO E MONTELEONE PV 378.171 353.437 24.733 1.238 305,47 285,49 19,98267 MAGHERNO PV 144.492 127.229 17.263 1.596 90,53 79,72 10,82268 MARCIGNAGO PV 90.840 79.593 11.247 2.464 36,87 32,30 4,56269 MEZZANINO PV 121.749 117.159 4.589 1.519 80,15 77,13 3,02270 PIEVE ALBIGNOLA PV 192.940 171.628 21.313 931 207,24 184,35 22,89271 PIEVE PORTO MORONE PV 484.057 462.303 21.754 2.804 172,63 164,87 7,76272 PORTALBERA PV 113.323 97.859 15.464 1.548 73,21 63,22 9,99273 REA PV 63.380 61.048 2.332 435 145,70 140,34 5,36241


Relazione 2010Osservatorio Permanente della Programmazione TerritorialeSuperficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)274 ROBBIO PV 652.526 485.313 167.213 6.179 105,60 78,54 27,06275 SAN MARTINO SICCOMARIO PV 98.446 91.703 6.743 5.661 17,39 16,20 1,19276 SANNAZZARO DE` BURGONDI PV 57.510 56.992 518 5.930 9,70 9,61 0,09277 SANT`ALESSIO CON VIALONE PV 333.726 315.793 17.933 765 436,24 412,80 23,44278 STRADELLA PV 462.552 354.633 107.919 11.603 39,86 30,56 9,30279 TROMELLO PV 194.144 188.903 5.241 3.807 51,00 49,62 1,38280 VIGEVANO PV 2.422.317 1.546.100 876.217 62.956 38,48 24,56 13,92281 VISTARINO PV 115.361 110.327 5.034 1.583 72,87 69,69 3,18282 ARDENNO SO 34.431 23.179 11.253 3.308 10,41 7,01 3,40283 MORBEGNO SO 214.698 125.791 88.908 12.038 17,84 10,45 7,39284 PRATA CAMPORTACCIO SO 57.111 47.167 9.944 2.880 19,83 16,38 3,45285 TRAONA SO 28.752 27.279 1.473 2.498 11,51 10,92 0,59286 AGRA VA 28.180 26.376 1.804 409 68,90 64,49 4,41287 ARCISATE VA 358.499 209.679 148.820 9.933 36,09 21,11 14,98288 AZZIO VA 23.372 13.869 9.503 808 28,93 17,16 11,76289 BISUSCHIO VA 53.446 51.283 2.163 4.228 12,64 12,13 0,51290 BREGANO VA 13.629 5.836 7.792 791 17,23 7,38 9,85291 CASALZUIGNO VA 136.245 39.647 96.598 1.374 99,16 28,86 70,30292 CASTELLANZA VA 759.024 78.189 680.835 14.374 52,81 5,44 47,37293 DUNO VA 6.052 3.055 2.997 159 38,06 19,21 18,85294 FERNO VA 229.728 178.224 51.504 6.899 33,30 25,83 7,47242


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Superficie Area delle Area delle PopolazioneN Nome comune Provdegli ambiti di trasformazioni trasformazioni al AT/pop AE/pop AR/poptrasformazione in espansione in riuso (AR) 31/12/2009 (mq/ab) (mq/ab) (mq/ab)(AT) (mq) (AE) (mq) (mq) (pop)295 GORLA MAGGIORE VA 425.035 219.126 205.909 5.105 83,26 42,92 40,33296 GRANTOLA VA 12.312 12.048 264 1.310 9,40 9,20 0,20297 MALGESSO VA 118.116 90.725 27.391 1.296 91,14 70,00 21,13298 MONVALLE VA 40.328 31.334 8.994 1.963 20,54 15,96 4,58299 RANCIO VALCUVIA VA 126.635 49.491 77.144 952 133,02 51,99 81,03300 RANCO VA 59.086 32.932 26.154 1.370 43,13 24,04 19,09301 SANGIANO VA 55.671 45.358 10.313 1.488 37,41 30,48 6,93302 UBOLDO VA 894.803 204.353 690.450 10.323 86,68 19,80 66,88Tabella 8. Dati comunali relativi alle aree di trasformazione in rapporto alla popolazione nei 302 comuni con PGT approvato al 30 settembre 2010243


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Dalla lettura della tabella 5 è possibile derivare alcune riflessioni di carattere generale: ilrapporto tra superficie in trasformazione/espansione e abitanti concorre all‟individuazionedella tipologia di crescita urbana, ovvero è in grado di evidenziare le situazioni in cui latrasformazione, a seconda della sua entità rapportata al numero di residenti, è conseguenzadella crescita demografica o dello sviluppo di altre attività come il turismo, la produzione, etcL‟indicatore di superficie di espansione pro capite, nei comuni analizzati si comporta comesegue: assume valori fino a 30 mq/ab in 148 comuni, da 30 a 100 mq/ab in 116 comuni, da100 a 300 mq/ab in 31 comuni, da 300 a 500 mq/ab in 4 comuni e oltre 500 mq/ab in 3comuni.In particolare sono da rilevare le situazioni dei comuni di Valtorta e di Colere che presentanoun elevatissimo rapporto tra superficie di espansione e abitanti pari a, rispettivamente 918 e1.8691 mq/ab; tali valori sono chiaramente sintomo di fenomeni di trasformazione diversidalla crescita demografica e, come dichiarato in precedenza, derivanti dall‟ampliamento delcomprensorio sciistico.Anche il comune di Ferrera Erbognone presenta un indicatore elevato, pari a 895mq/abitante; tale dato dipende da una previsione di forte espansione del nucleo urbanoresidenziale, ma anche di sviluppo di grandi nuovi impianti produttivi e tecnologici.L‟indicatore calcolato come superficie della trasformazione in riuso per abitante aiuta adindividuare i comuni che prevedono interventi di riqualificazione urbana di diversa entità, dalrecupero di piccole aree alla riconversione di grandi impianti dimessi. Tale indicatore non è ingrado di dimensionare l‟entità del riuso proprio perché dipendente dalla dimensionedemografica del comune.L‟indicatore riferito ai comuni analizzati assume valori: fino a 10 mq/ab in 167 comuni, da 10a 30 mq/ab in 96 comuni, da 30 a 50 mq/ab in 21 comuni, da 50 a 100 mq/ab in 15 comunie oltre 100 mq/ab in 3 comuni.I comuni che hanno valori più alti di riuso pro-capite sono Genivolta, Antegnate e Marmirolo ehanno valori compresi tra 117 e 200 mq/abitante.La tabella 6 riporta i dati medi provinciali e regionali riferiti agli indicatori appena descritti.MEDIE PROVINCIALIAT/POP AE/POP AR/POPmq/ab mq/ab mq/abBERGAMO 153,09 130,37 22,72BRESCIA 43,04 33,63 9,42COMO 35,22 20,73 14,49CREMONA 81,86 66,10 15,76LECCO 20,42 11,47 8,95LODI 75,00 61,00 14,00MONZA E DELLA 39,84 24,81 15,03244


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010BRIANZAMILANO 44,72 31,95 12,76MANTOVA 108,33 81,58 26,76PAVIA 143,73 131,38 12,34SONDRIO 14,90 11,19 3,71VARESE 52,45 27,41 25,04MEDIA REGIONALE 75,24 60,04 15,19Tabella 9. Dati medi provinciali e regionaliDalla lettura della tabella 6, riportata nella pagina precedente, che contiene i dati mediprovinciali e regionali in riferimento ai tre indicatori calcolati e descritti, risulta evidente che: la quota pro capite di trasformazione è più alta nella provincia di Bergamo e, a seguire diPavia, mentre assume il valore minimo nella provincia di Sondrio; la superficie di espansione per abitante rimane maggiore nelle province di Bergamo ePavia, ma in ordine inverso, mentre Sondrio rappresenta ancora il valore più basso; la superficie di riuso per abitante assume valori più alti nelle province di Mantova e diVarese e minori nella provincia di Sondrio.Le mappe riportate in questa pagina e in quelle seguenti (figure 12, 13 e 14) illustrano ilrapporto tra le superfici totali, in espansione e in riuso delle trasformazioni e la popolazioneresidente al 31 dicembre 2009 nei 302 comuni con PGT approvato al 30 settembre 2010,evidenziando il dato medio provinciale.Anche in questo caso le percentuali riferite alle province sono da considerate indicative poichépotrebbero subire consistenti variazioni con l‟approvazione di nuovi PGT.245


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 22. Rapporto tra superficie totale della trasformazione e popolazione. Dato medio per provincia.Aggiornamento 30.09.2010246


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 23. Rapporto tra superficie della trasformazione in espansione e popolazione. Dato medio perprovincia. Aggiornamento 30.09.2010247


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 24. Rapporto tra superficie della trasformazione in riuso e popolazione. Dato medio per provincia.Aggiornamento 30.09.2010Dal confronto tra le figure 13 e 14, rappresentanti rispettivamente il rapporto tra la superficiedella trasformazione in espansione e la popolazione e il rapporto tra la superficie dellatrasformazione in riuso e la popolazione, risulta in maniera evidente che: la forte espansione procapite prevista nella provincia di Bergamo corrisponde anche aduno dei valori assoluti più elevati di riuso procapite, mentre la provincia di Pavia, a frontedi previsioni di espansione procapite decisamente alte, si attesta su valori di riuso medi; i valori procapite di trasformazione in riuso previsto dalle province di Mantova e diVarese, risultano tra i maggiori registrati a livello lombardo e rappresentano,rispettivamente, circa un quarto e quasi la metà del totale della trasformazione dellarelativa provincia; le province di Sondrio e di Lecco presentano i valori di espansione procapite più bassi,che si attestano intorno a 11 mq/abitante.248


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010La mappa seguente illustra il rapporto tra le superfici delle trasformazioni in espansione e lapopolazione comunale aggiornata al 31/12/2009 e mette a confronto il dato medio provincialecon il dato medio regionale.In base ai dati rilevati al 30 settembre 2010 sul campione di comuni con PGT approvato epubblicato si evidenzia che, su una media regionale pari a 60,04 mq/ab di previsione diespansone urbana su suolo libero, 5 delle 12 province lombarde presentano un valoresuperiore alla media regionale che si spinge fino ai massimi segnati dalle province di Bergamoe Pavia, oltre i 130 mq di espansione per abitante.Figura 25. Rapporto tra espansione e popolazione. Confronto tra dato medio provinciale e dato medioregionale. Aggiornamento 30.09.2010249


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Casi studioCome già segnalato, l‟analisi relativa al dato medio provinciale descritta nelle pagineprecedenti rappresenta solamente una vista parziale che può essere, a seconda dellarappresentatività del campione di comuni con PGT approvato e pubblicato, più o meno vicinaalla realtà. Con il fine di superare questo limite si propongono dei casi studio provinciali in cuiil dato viene rappresentato a livello comunale senza nessun tipo di generalizzazione. I casistudio riportati sono stati selezionati in base alla maggior rappresentatività del campione alladata di aggiornamento del 30 settembre 2010: la provincia di Monza e della Brianza ha 21comuni con PGT approvato e pubblicato su 54 (pari al 38,89%); la provincia di Brescia ha 64comuni su 206 con PGT approvato e pubblicato (pari al 31,07%).I comuni della provincia di Monza e della BrianzaIl rapporto percentuale tra superficie delle aree di trasformazione in espansione e suolo libero(AE/SL), nella provincia di Monza e della Brianza assume valori che vanno da 1,59 per ilcomune di Cavenago di Brianza a 29,88 per il comune di Monza. Per quanto riguarda Monza,si è già avuto modo di spiegare le probabili dinamiche che concorrono alla formazione di talevalore.Oltre ai valori massimo e minimo è da notare che 7 comuni stanno nella classe più bassa, 4comuni nella seconda classe (da 3 a 7%), 4 in quella intermedia, 5 nella quarta classe ecolamente Monza nella classe di valori più alti.Ad ogni modo i valori qui rappresentati acquistano maggior significato se correlati con lamisura della crescita urbana descritta dal rapporto tra espansione e suoli urbanizzati esistenti(vedi figura 17).250


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 26. Rapporto tra superficie della trasformazione in espansione e suoli liberi. Dato comunale.Aggiornamento 30.09.2010Figura 27. Rapporto tra superficie della trasformazione in espansione e suoli urbanizzati. Dato comunale.Aggiornamento 30.09.2010Il rapporto percentuale tra superficie delle aree di trasformazione in espansione e suolourbanizzato (AE/SU), che definisce l‟andamento della crescita urbana in riferimento251


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010all‟esistente, mette in evidenza che: i comuni che crescono meno sono Cavenago di Brianza eMuggiò; nella seconda classe si trovano 8 comuni; nella classe intermedia 5 comuni tra cuiMonza; nella quarta classe 4 comuni; nella classe di valori più alti i comuni di Lazzate eSulbiate.Le figure 18 e 19, riportate nella pagina seguente, mostrano il rapporto tra le superfici delletrasformazioni in espansione o in riuso e la superficie totale degli ambiti di trasformazionecontenuti nei PGT comunali. È evidente come la maggior parte dei comuni campione dellaprovincia di Monza e della Brianza prevedano di trasformare il proprio territorio espandendol‟area urbanizzata, quindi consumando suolo libero, anziché riutilizzando aree giàcompromesse dalle attività antropiche. I comuni di Cavenago di Brianza, Albiate, Lazzate,Carate Brianza, Burago di Molgora, Desio e Busnago registrano un‟espansione superioreall‟85% del totale della superficie che il PGT prevede di trasformare, mentre Monza presentail minor tasso di espansione e il maggiore di riuso, seguita dai comuni di Varedo e Briosco.Figura 28. Rapporto tra espansione e trasformazione. Dato comunale. Aggiornamento 30.09.2010252


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 29. Rapporto tra riuso e trasformazione. Dato comunale. Aggiornamento 30.09.2010La figura seguente rappresenta il rapporto tra la superficie totale delle trasformazioniintrodotte con i PGT e la popolazione residente al 31 dicembre 2009; tale rapporto può essered‟aiuto per individuare la tipologia funzionale degli interventi previsti dal piano: infatti se ilvalore della superficie di trasformazione procapite è molto elevato corrisponderàprobabilmente ad interventi a carattere produttivo o terziario o a grandi progettiinfrastrutturali o di servizi sovralocali.Dalla lettura della figura 20 si evidenziano valori molto elevati di trasformazione procapite,maggiori di 60 mq/ab, per Sulbiate, Monza, Briosco e Lazzate e valori contenuti fino a 20mq/ab per i comuni di Muggiò, Cavenago di Brianza, Desio, Busnago e Caponago.253


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 30. Rapporto tra superficie totale della trasformazione e popolazione. Dato comunale.Aggiornamento 30.09.2010Le figure seguenti (21 e 22) rappresentano il valore procapite della trasformazione suddivisonelle due componenti di espansione e di riuso. Confrontando queste immagini con la figura 20si evidenzia che: alcuni dei comuni con maggiori valori di trasformazione totale procapite sono anche quelliche presentano una componente di riuso più elevata (Monza e Briosco); i comuni che prevedono un valore di trasformazione procapite medio-alto, compreso tra30 e 60 mq/ab, si comportano in modo simile prevedendo le nuove urbanizzazioni susuoli principalmente liberi.254


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 31. Rapporto tra superficie della trasformazione in espansione e popolazione. Dato comunale.Aggiornamento 30.09.2010Figura 32. Rapporto tra superficie della trasformazione in riuso e popolazione. Dato comunale.Aggiornamento 30.09.2010255


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010I comuni della provincia di BresciaIl rapporto percentuale tra superficie delle aree di trasformazione in espansione e suolo libero(AE/SL), nella provincia di Brescia assume valori che vanno da 0,09 per il comune di Serle a7,68 per il comune di San Zeno Naviglio.Nonostante i valori di questo indicatore siano in generale bassi anche nel confronto con lealtre province, è da notare che la maggior parte dei comuni campione presentano valorimedio-bassi: infatti 56 su 64 comuni si situano entro il 2,50%.Figura 33. Rapporto tra espansione e suoli liberi e rapporto tra espansione e suoli urbanizzati. Datocomunale. Aggiornamento 30.09.2010Il rapporto percentuale tra superficie delle aree di trasformazione in espansione e suolourbanizzato (AE/SU), che definisce l‟andamento della crescita urbana in riferimentoall‟esistente, mette in evidenza che il comune che cresce meno è Serle (0,41%) e quello checresce di più è Losine con il 40,93%. In generale la maggior parte dei comuni si situa nelleclassi di crescita medio-basse: 61 comuni su 64 hanno valori inferiori a 15%, Chiari registrapoco più di 17%, Ono San Pietro 26,86% e Losine il valore più alto oltre il 40%.256


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010La figura 24 mostra il rapporto tra le superfici delle trasformazioni in espansione o in riuso ela superficie totale degli ambiti di trasformazione contenuti nei PGT comunali. È evidentecome 24 su 64 comuni campione registrano un‟espansione superiore all‟85% del totale dellasuperficie per il cui il PGT prevede una trasformazione, mentre solamente 2 comuni, Sirmionee Pontevico, prevedono di trasformare per più del 70% suolo già antropizzato.L‟unico comune che non prevede nessun intervento di riuso del patrimonio edilizio esistente èAgnosine.Figura 34. Rapporto tra espansione e trasformazione; rapporto tra riuso e trasformazione. Datocomunale. Aggiornamento 30.09.2010257


Osservatorio Permanente della Programmazione Territoriale Relazione 2010Figura 35. Rapporto tra superficie totale della trasformazione e popolazione; rapporto tra superficie dellatrasformazione in espansione e popolazione. Dato comunale. Aggiornamento 30.09.2010La figura 25 evidenzia valori molto elevati di trasformazione procapite, oltre 90 mq/ab, per icomuni di Ono San Pietro, Chiari e Losine e valori contenuti fino a 10 mq/ab per i comuni diSerle, Pontevico, Cazzago San Martino, Sulzano, Concesio, Agnosine, Roè Volciano eCedegolo. I comuni che registrano la maggio quota di superfici pro-capite di riqualificazione eriuso del patrimonio esistente sono: Sirmione oltre il 52% e Remedello oltre il 34% delleprevisioni di espansione.258

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