La mente umana non è tabula rasa
Questo mio scritto ha due obiettivi: - descrivere Dio come lo sento nel mio cuore, - tentare di convincere il probabile lettore che siamo “figli” e non “schiavi” di Dio, e di avere ricevuto del Padre un dono che, se compreso e sfruttato, ci permetterà di salvare il mondo.
Questo mio scritto ha due obiettivi: - descrivere Dio come lo sento nel mio cuore,
- tentare di convincere il probabile lettore che siamo “figli” e non “schiavi” di Dio, e di avere ricevuto del Padre un dono che, se compreso e
sfruttato, ci permetterà di salvare il mondo.
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<strong>La</strong> reincarnazione ci presenta uno spirito appena liberato dall’ultimo corpo<br />
mortale.<br />
Ha il ricordo perfetto di tutte le sue esperienze acquisite nei tanti ritorni<br />
nella carne; fa la sommatoria delle azioni positive e negative che ha<br />
compiuto nel totale.<br />
Prende in esame gli “errori” che gli hanno impedito di “correggersi”;<br />
studia il modo di recuperare, con la scelta di una prossima vita, sulla terra<br />
o su qualunque altro “loka” dell’universo, (anche in una forma molto<br />
diversa dalla precedente), allo scopo di rimediare agli errori che gli hanno<br />
impedito di “elevarsi spiritual<strong>mente</strong>” e di avvicinarsi e ritornare a Dio,<br />
quale scopo finale di ogni esistenza.<br />
E’ la reincarnazione che permette a Dio di ”<strong>non</strong> giudicare”, perché se<br />
giudica deve premiare o punire.<br />
Ogni persona, dopo la morte e nella condizione di spirito, “si punisce da<br />
sola”, con la scelta di una vita che gli permetta di rimediare agli errori<br />
precedenti. Tutto questo, col pieno consenso del Padre, che rispetta la<br />
nostra libertà.<br />
Se per tutta la vita ho disprezzato una razza o un’etnia o un mestiere, nella<br />
successiva vita cercherò di appartenere a quella razza o a quella etnia, e<br />
fare quel mestiere che ho odiato, in questa vita.<br />
Ovvia<strong>mente</strong> <strong>è</strong> molto più comodo <strong>non</strong> credere alla reincarnazione, piuttosto<br />
che dover cambiare - oggi – il proprio “odio in amore”!<br />
LA PAURA DELL’INFERNO<br />
“Memento mori”! “ricordati che devi morire”, <strong>è</strong> stato il grido terrificante<br />
lanciato dai religiosi ai peccatori, in pieno medioevo.<br />
Ancora oggi questa minaccia la si avverte moral<strong>mente</strong>: la preghiera, la<br />
confessione, la comunione, le offerte – piccole o grandi – fatte alla Chiesa,<br />
se sotto l’impulso della paura della punizione, o per ottenere un aiuto<br />
materiale, sono ancora “residui medievali”, se <strong>non</strong> addirittura “offese alla<br />
infinita bontà di Dio”!<br />
<strong>La</strong> reincarnazione <strong>non</strong> potrà essere accettata da quelle religioni che, con la<br />
minaccia della “punizione di Dio”, hanno fatto aumentare il loro potere.<br />
<strong>La</strong> paura dell’inferno ha terrorizzato e terrorizza (anche se , oggi, un po’<br />
meno) la massa dei credenti.<br />
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