Retrospettiva di un inventario al futuro - Biblioteche Filosofiche ...

SCIENZE E ARTI » GIURISPRUDENZA 62
Villey-Saulnier. Tuttavia, ad un ulteriore riscontro della collocazione del volume
in entrambe le edizioni delle Sources & l’évolution des «Essais», Villey non ne
attribuisce la paternità ad Alighieri, ma sceglie di elencarlo sotto la categoria
Décrétales (centrata sulla pagina come lo sono gli autori), seguendo l’ordine alfabetico
tra Dante e Demosthene, ed è plausibile ipotizzare che solo per
un’imprecisione tipografica non venga rispettato il carattere delle altre voci.
Potrebbe essere questa l’origine dell’equivoco, ulteriormente confermata
dall’ordine generale della classificazione seguito dal celebre studioso di Montaigne,
che non adotta mai una categoria in testa alla trascrizione del titolo
quando ne compare l’autore, a sua volta assente anche dal Catalogue sommaire des
Livres de Montaigne classés par ordre de matière inserito nell’edizione del 1933. Del
resto, l’impostazione sembra già chiara nel Catologue Méthodique della prima edizione:
dei tre testi elencati nella sezione «Jurisprudence», il Sextus liber Decretalium
risulta l’unico indicato senza autore. Se si considera inoltre la nota condizione
di cecità di Villey, inevitabilmente supportata dall’ausilio di collaboratori,
si potrebbe far risalire a un semplice errore tipografico una grossolana attribuzione
inspiegabilmente protrattasi nel tempo, di per sé così ingiustificabile da
apparire o palesemente marchiana o l’effetto di una paradossale ironia della
storia che ripropone ancora una volta l’eterno dualismo tra il pontefice e il
Sommo Poeta.