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MACADAMIA

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EDITORIALE<br />

NUTSPAPER,<br />

periodico d’informazione sulla frutta secca.<br />

Dalle pagine di Nutspaper<br />

partiremo per un viaggio che<br />

porta lontano, fino all’Australia.<br />

Proprio in questo continente,<br />

infatti, vennero scoperte le prime<br />

piante di noci di macadamia,<br />

il frutto a cui è dedicato<br />

questo numero.<br />

Anche se gli aborigeni hanno<br />

sempre consumato noci<br />

di macadamia, per il resto del<br />

mondo si tratta di un frutto relativamente<br />

“giovane”: i botanici europei<br />

hanno prestato attenzione a questi<br />

semi solo a metà ’800,<br />

diffondendoli negli anni successivi<br />

in tutto il mondo.<br />

Per conoscere a fondo proprietà<br />

e caratteristiche delle noci<br />

di macadamia, vi invitiamo a<br />

leggere le prossime pagine, dove<br />

troverete anche quattro ricette<br />

speciali arricchite dal gusto<br />

della noce di macadamia.<br />

Il merito degli innovativi<br />

accostamenti di sapori è, come<br />

sempre, degli insegnanti<br />

dell’Istituto Alberghiero “Pellegrino<br />

Artusi” di Forlimpopoli, mentre<br />

la scelta dei vini è curata dal<br />

sommelier Andrea Spada.<br />

Per quanto riguarda i servizi utili<br />

per chi lavora con la frutta secca,<br />

non manca l’analisi dell’andamento<br />

di mercato e un articolo dedicato<br />

al termine minimo di<br />

conservazione.<br />

Ricordandovi che la redazione<br />

è a disposizione per le vostre<br />

segnalazioni,<br />

vi auguriamo buona lettura!<br />

la Redazione<br />

N/3


SOMMARIO<br />

Andamento di mercato<br />

delle materie prime<br />

Aprile 2008.<br />

pag. 6<br />

TMC - Termine Minimo di Conservazione<br />

Che cosa è, a cosa serve.<br />

pag. 8<br />

La macadamia<br />

una noce originaria dell’Australia.<br />

pag. 12<br />

Caratteristiche nutrizionali<br />

della noce di macadamia.<br />

pag. 19<br />

Tecnologie & impianti<br />

Il controllo della tenuta dei film plastici.<br />

pag. 22<br />

“NUTSPAPER” anno II - n° 2<br />

aprile - maggio - giugno 2008<br />

Reg. al Tribunale di Forlì il 17/04/2007 n.6/07<br />

Editore: Menabó s.r.l.<br />

Direttore Responsabile: Andrea Masotti<br />

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri<br />

Elaborazione testi: Elisa Ravaglia<br />

Menabó s.r.l.<br />

via Napoleone Bonaparte, 50<br />

47100 Forlì (FC)<br />

tel. 0543.798463<br />

fax 0543.774044<br />

www.menabo.com<br />

info@menabo.com<br />

Comitato di redazione:<br />

Dr.ssa Francesca Buccella<br />

Dr. Giorgio D’Elia<br />

Dr.ssa Costanza Baldrati<br />

Dr.ssa Nicoletta Petrini<br />

Stampa: Faenza Industrie Grafiche,<br />

in attesa di registrazione dal Tribunale di Forlì,<br />

domanda presentata in data 17/04/2008<br />

Chiuso per la stampa nel mese di aprile 2008<br />

IRI Andamento delle vendite<br />

nella grande distribuzione<br />

Marzo 2008.<br />

pag. 26<br />

Nei dintorni:<br />

a tavola con il vino.<br />

pag. 29<br />

RICETTE CON LE NOCI DI <strong>MACADAMIA</strong>.<br />

Le ricette creative, interpretate da chef<br />

della scuola Artusiana<br />

Quattro piatti da gustare e collezionare.<br />

pag. 30<br />

Antipasto caldo<br />

Cipolla farcita con orata e noci di macadamia su<br />

crema di carote, stridoli fritti e lacrime di Brisighello.<br />

pag. 31<br />

Primo in brodo<br />

Crema di lenticchie con riccioli di sogliola,<br />

pomodorini secchi e noci di macadamia tostate,<br />

profumate all’olio.<br />

pag. 32<br />

Secondo di pesce<br />

Medaglioni di rana pescatrice con noci<br />

di macadamia e pancetta su passata<br />

di peperoni e cavolfiori.<br />

pag. 33<br />

N/4<br />

Dolce al cucchiaio<br />

Torta di ricotta<br />

e noci di macadamia.<br />

pag. 34


Andamento di mercato delle materie prime<br />

Aprile 2008.<br />

Questo periodo dell’anno è il momento ideale per fare previsioni<br />

sul nuovo raccolto, tenendo conto della situazione climatica, della<br />

domanda e del potere d’acquisto delle diverse valute mondiali.<br />

Per quanto riguarda prugne, nocciole e mandorle, la cui fioritura<br />

è da poco terminata, si prospetta un buon raccolto favorito dalle<br />

condizioni climatiche sia per la quantità, sia per la qualità.<br />

Si segnala, invece, un generale aumento dei prezzi causato dai<br />

danni del maltempo e dall’aumento della domanda per pistacchi,<br />

arachidi, anacardi e uva sultanina.<br />

Israele:<br />

ARACHIDI<br />

L’Israel Groundnuts Production & Marketing<br />

Board ha comunicato che a causa degli aumenti<br />

degli affitti dei terreni e dei costi di produzione<br />

è molto probabile che le quotazioni del<br />

raccolto 2008 saranno ritoccate al rialzo. Ricordiamo<br />

che i prezzi dello scorso anno, in euro<br />

alla tonnellata C.I.F. porti italiani, sono stati i seguenti:<br />

Giant € 1.750 e Extra Fancy € 1.550.<br />

Iran:<br />

PISTACCHI<br />

Tra la notte del 3 e 4 di aprile una forte gelata ha<br />

colpito alcune zone di produzione di pistacchio<br />

iraniano. I danni reali non sono ancora chiari ma si<br />

stima una riduzione del raccolto dal 30 al 50%. A<br />

causa di questa situazione il mercato dopo essere<br />

rimasto fermo per alcuni giorni ha riaperto con un<br />

aumento medio di 500 dollari alla tonnellata.<br />

U.S.A.: Nel periodo settembre/marzo è stato stabilito il record<br />

di vendite del pistacchio californiano, 300 milioni<br />

di libbre, a causa dell’aumento della<br />

domanda interna e dell’esportazione. Questo fattore,<br />

combinato con un raccolto 2008 che si sa<br />

già essere inferiore a quello dello<br />

scorso anno, sta portando costantemente<br />

a un rialzo dei<br />

prezzi che al momento, F.O.B.<br />

Oakland, sono i seguenti: per il<br />

calibro 21/25 USD 6.050 mentre<br />

per il 26/30 USD 5.850.<br />

Argentina: Le condizioni meteorologiche sono state sufficientemente<br />

buone salvo la mancanza di<br />

precipitazioni nelle regioni del sud (nelle quali<br />

si trovano il 50-60% delle piantagioni) che ha<br />

provocato una riduzione della produttività per<br />

ettaro e un ritardo nella raccolta. La<br />

domanda è molto sostenuta e i<br />

prezzi del nuovo raccolto dovrebbero<br />

aggirarsi intorno ai<br />

1.800 dollari alla tonnellata,<br />

oltre 700 dollari superiore<br />

all’apertura del 2007.<br />

UVA SULTANINA<br />

Turchia: A causa della mancanza di prodotto disponibile in<br />

Turchia continua la fortissima pressione sui prezzi<br />

e molti operatori europei si stanno<br />

spostando sull’origine cinese. Le<br />

quotazioni attuali sono le seguenti:<br />

USD 2.650 per il n°9<br />

e USD 2.800 per il n°10.<br />

PRUGNE<br />

ANACARDI<br />

California:<br />

Cile:<br />

La fioritura, da poco terminata, è stata ottima<br />

e quest’anno si spera in un buon raccolto.<br />

Per le prime stime occorre attendere un paio<br />

di mesi ma al momento tutti gli indicatori<br />

sono positivi. Attualmente le quotazioni al kg,<br />

FAS California, sono le seguenti: 30/40 USD<br />

3,20, 40/50 USD 3,00, 50/60 USD 2,90.<br />

Il raccolto è stato buono e<br />

le quotazioni C.F. porto italiano<br />

sono le seguenti:<br />

30/40 USD 2,85, 40/50 USD<br />

2,75, 50/60 USD 2,65.<br />

India e<br />

Vietnam:<br />

I prezzi sono molto sostenuti ed in continuo<br />

aumento. I fattori che hanno portato a questa<br />

situazione sono vari: danni ai raccolti in India e<br />

Vietnam, stock limitati in Europa a fronte di<br />

una forte domanda a causa dei ritardi negli imbarchi,<br />

aumento del costo<br />

della manodopera e<br />

del consumo interno nei<br />

paesi d’origine. Attualmente<br />

il prezzo del W320 è<br />

di USD 3,25 alla libbra.<br />

N/6


NOCCIOLE<br />

Turchia: Se le condizioni atmosferiche nei mesi di aprile e<br />

maggio si manterranno normali, la previsione per<br />

il 2008 è di un ottimo raccolto che probabilmente<br />

supererà le 750.000 tonnellate. Al momento i<br />

prezzi sono mantenuti piuttosto alti dal continuo<br />

apprezzamento della lira turca sul dollaro americano.<br />

Per cercare di prevedere l’andamento dei<br />

prezzi occorre come sempre verificare quale sarà<br />

la politica di intervento a sostegno dei produttori<br />

da parte del governo turco.<br />

Italia:<br />

La fioritura è stata ottima ed<br />

è probabile che il raccolto<br />

2008 sarà molto<br />

buono sia in qualità che<br />

in quantità. È presto per<br />

fare previsioni di prezzo ma è facile<br />

attendere ribassi a partire da ottobre.<br />

MANDORLE<br />

U.S.A.: Una fioritura ottima apre buone prospettive per il<br />

prossimo raccolto. Siamo in attesa della stima<br />

soggettiva di maggio nella quale avremo le prime<br />

indicazioni ufficiali. In California le vendite del mese<br />

di marzo sono state di 91 milioni di libbre, pari al<br />

29% in più rispetto allo stesso<br />

mese del 2007. Le quotazioni,<br />

F.O.B. California, al<br />

momento sono le seguenti:<br />

Varietà Non Pareil: calibro<br />

23/25 USD 5.800 alla tonnellata,<br />

calibro 27/30 USD 5.200.<br />

NOCI<br />

U.S.A.:<br />

Un raccolto inferiore al previsto ed una crescente<br />

domanda stanno spingendo i prezzi sempre più<br />

verso l’alto. La quotazione della Jumbo Hartley<br />

è di USD 1,50 alla libbra, con un<br />

aumento di oltre il 10% rispetto<br />

ai prezzi di apertura in settembre,<br />

mentre il prodotto sgusciato<br />

ha ormai superato i 10<br />

dollari al kg.


TMC - Termine Minimo di Conservazione<br />

Che cosa è, a cosa serve.<br />

Il termine minimo di conservazione (indicato, per comodità, con<br />

la sigla TMC) è una espressione legata alla sfera legislativa. Le direttive<br />

comunitarie 89/395/CEE e 89/396 CEE concernenti l’etichettatura,<br />

la presentazione e la pubblicità dei prodotti, sono state<br />

recepite con il Decreto Legislativo 27 gennaio 1997, n. 109, che<br />

all’Art. 10. Termine minimo di conservazione recita:<br />

«Il termine minimo di conservazione è la data fino alla<br />

quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà specifiche<br />

in adeguate condizioni di conservazione; esso va<br />

indicato con la dicitura “da consumarsi preferibilmente<br />

entro” quando la data contiene l’indicazione del giorno o<br />

con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro la<br />

fine” negli altri casi, seguita dalla data oppure dalla indicazione<br />

del punto della confezione in cui essa figura.»<br />

Il TMC è un parametro derivato dalla shelf-life: per shelf-life si<br />

intende quel periodo di tempo che corrisponde, in definite circostanze<br />

(confezione, trasporto, condizioni di conservazione, clima)<br />

ad una tollerabile diminuzione della qualità di un prodotto<br />

confezionato. Il periodo è tanto più breve quanto più veloce è lo<br />

scadimento del parametro denominato “indice di shelf-life”.<br />

L’indice di shelf-life è un parametro fisico/chimico/biologico qualiquantitativo<br />

che descrive compiutamente la qualità alimentare<br />

fondamentale e quantifica il livello minimo di qualità accettabile<br />

per l’azienda.<br />

Il TMC può essere di durata pari o minore della shelf-life, ma non<br />

superiore, a seconda anche degli accordi commerciali fra fornitore<br />

e cliente o del tipo di imballo.<br />

Il TMC viene spesso confuso dai consumatori con la “data di<br />

scadenza”, mentre la differenza è notevole:<br />

1. TMC: il decorso non rende inidoneo l’alimento al<br />

suo utilizzo, se questo è stato conservato in condizioni<br />

adatte, ma ne preclude la commerciabilità. La perdita di<br />

alcune caratteristiche, in particolare quelle sensoriali, corrisponde<br />

infatti alla fine della commerciabilità di un prodotto<br />

ma non necessariamente alla perdita delle<br />

caratteristiche merceologiche, igieniche, nutrizionali.<br />

2. data di scadenza: il decorso preclude, per contro,<br />

sia la commerciabilità sia l’impiego dell’alimento, la cui<br />

vendita è punita con una sanzione amministrativa.<br />

Il TMC è sostituito dalla data di scadenza nel caso di prodotti alimentari<br />

rapidamente deperibili dal punto di vista microbiologico<br />

(G. De Giovanni, Le etichette dei prodotti alimentari, 2007).<br />

Per distinguere la TMC dalla data di scadenza basta sapere che<br />

il TMC viene espresso con la frase “da consumarsi preferibilmente<br />

entro il...” oppure con “da consumarsi preferibilmente entro la fine<br />

di ...”, mentre la data di scadenza viene espressa in modo vincolante<br />

con la frase “da consumarsi entro il...” seguita dalla data<br />

stessa espressa almeno con giorno e mese (DL 27 gennaio 1997,<br />

n. 109 - G. De Giovanni, Le etichette dei prodotti alimentari,<br />

2007).<br />

Il calcolo del TMC dei prodotti, spesso sperimentale e predittivo,<br />

viene effettuato tenendo conto di molteplici fattori, fra cui i più importanti<br />

sono:<br />

• dati storici aziendali;<br />

• analisi di vari parametri nel tempo;<br />

• segnalazioni da parte dei clienti in materia di conservabilità<br />

del prodotto;<br />

• dati bibliografici (se esistenti);<br />

• dati sperimentali aziendali relativi a prodotti campione;<br />

• dati sperimentali della gestione dello stock del prodotto finito<br />

presso l’azienda produttrice e presso il distributore;<br />

• caratteristiche dell’imballaggio (Food Packaging).<br />

N/8


La decisione della durata di un alimento spetta agli stessi produttori,<br />

in base a una serie di fattori che vanno dal trattamento<br />

tecnologico alla qualità delle materie prime, dal tipo di lavorazione<br />

e di conservazione per finire con l’imballaggio. In pratica, il giorno<br />

che troveremo indicato sull’etichetta come termine ultimo per<br />

consumare un determinato prodotto può variare a seconda del<br />

produttore o della marca.<br />

Per il calcolo del TMC è necessario conoscere quale caratteristica<br />

del prodotto da sperimentare si deteriora più rapidamente,<br />

ad esempio se gli aspetti organolettici sono predominanti rispetto<br />

a quelli chimico-fisici e microbiologici.<br />

Le modifiche sulla qualità di un prodotto avvengono attraverso<br />

meccanismi chimici, fisici e biologici complessi, diversi nei vari<br />

alimenti ed indotti da eventi primari schematicamente individuabili<br />

come:<br />

• trasmissione di luce;<br />

• trasmissione di gas;<br />

ed essiccata sono certamente quelle legate alla permeazione di<br />

ossigeno.<br />

Trasmissione di umidità: numerose sono le cause di deterioramento<br />

di un prodotto legate al trasferimento di umidità tra<br />

prodotto ed ambiente. Le modifiche che si possono avere sul<br />

prodotto confezionato sono di natura chimica, microbiologica e<br />

fisica.<br />

Trasmissione di calore: l’aumento o la diminuzione di temperatura<br />

di un prodotto hanno effetto sulla sua shelf-life. Tanto le<br />

reazioni enzimatiche che la maggior parte di quelle chimiche aumentano<br />

la loro velocità in modo considerevole anche in caso di<br />

modesto aumento di temperatura. A variazioni del contenuto termico<br />

possono anche essere associate trasformazioni fisiche (es.<br />

cristallizzazioni) o modificazioni nelle prestazioni del materiale da<br />

imballaggio.<br />

Rilevante, infatti è il ruolo dell’imballaggio, le sue prestazioni di<br />

barriera e le caratteristiche di composizione.<br />

• trasmissione di umidità;<br />

• trasmissione di calore.<br />

Trasmissione di luce (sia naturale che artificiale): accelerazione<br />

di processi degradativi quali autossidazione dei lipidi, decadimento/trasformazione<br />

dei pigmenti con conseguente<br />

inevitabile degradazione del colore.<br />

Trasmissione di gas: un gran numero di alterazioni del prodotto<br />

confezionato è collegata a fenomeni di trasmissione di gas<br />

tra il microambiente della confezione ed il macroambiente<br />

esterno.<br />

Le trasmissioni possono riguardare l’ossigeno (dell’ambiente),<br />

l’anidride carbonica (prodotta da una fermentazione o aggiunta),<br />

l’anidride solforosa oppure altre sostanze volatili responsabili di<br />

caratteristiche aromatiche sia positive che negative.<br />

Dunque ossidazioni, perdite di aromi, acquisizioni di “off-flavors”,<br />

sviluppo di microrganismi aerobi, viraggi di colore oltre a molte<br />

altre, possono essere le conseguenze di un passaggio di gas attraverso<br />

l’imballaggio.<br />

Tra tutte le alterazioni, le più rilevanti nel settore della frutta secca<br />

Bibliografia:<br />

DL 27 gennaio 1997, n. 109<br />

Direttiva CEE/CEEA/CE n° 395 del 14/06/1989<br />

Direttiva CEE/CEEA/CE n° 396 del 14/06/1989<br />

G. De Giovanni, Le etichette dei prodotti alimentari, 2007<br />

N/9


La noce di macadamia:<br />

l’unica coltivazione di interesse alimentare originaria dell’Australia.<br />

La Noce di macadamia è una pianta perenne appartenente alla<br />

famiglia delle Proteaceae, originaria del sud-est del Pacifico, che<br />

comprende oltre 10 specie, anche se la classificazione non può<br />

ancora ad oggi dirsi conclusa.<br />

Tutte le specie fino ad oggi classificate sono originarie dell’Australia<br />

orientale ad eccezione della Macadamia hildebrandii che è<br />

originaria dell'Indonesia (Sulawesi).<br />

Si narra che, molto tempo prima che l’Australia fosse scoperta<br />

dagli esploratori europei, le popolazioni indigene delle coste orientali<br />

consumassero, nel corso dei loro banchetti, il prelibato seme<br />

di una pianta sempreverde che chiamavano “Kindal Kindal”.<br />

Durante la metà del XIX secolo la maestosa bellezza di questa<br />

pianta, nativa della foresta tropicale del Queensland, attrasse l’attenzione<br />

anche dei botanici europei. Fino ad allora sconosciuta<br />

dagli europei, la noce di macadamia fu scoperta e classificata fra<br />

il 1828 e il 1860, anche se l’incertezza sulla corretta tassonomia<br />

continuò fino al 1956. Ad oggi si ritiene che il primo uomo bianco<br />

ad essere entrato in contatto con la noce di macadamia sia stato<br />

Allan Cunningham nel 1828.<br />

Il nome del genere Macadamia è un omaggio al famoso scienziato<br />

australiano John McAdam, collega del botanico britannico<br />

Ferdinand von Mueller che fu il primo, insieme a Walter Hill<br />

(direttore del giardino botanico di Birsbane) a descrivere questa<br />

pianta. Dobbiamo a loro la classificazione delle due specie di macadamia<br />

maggiormente diffuse: Macadamia integrifolia dal guscio<br />

liscio e Macadamia tetraphilla dal guscio ruvido.<br />

Anche se in Australia i primi tentativi di coltivazione della noce di<br />

macadamia risalgono al 1880, l’eccezionale resistenza del guscio<br />

comportò molte difficoltà e rallentamenti nell’automazione del<br />

processo di lavorazione di questo frutto.<br />

Si deve infatti attendere fino alla metà del ventesimo secolo perché<br />

in Australia si diffonda la coltivazione a scopo commerciale di<br />

questa noce nei territori del New South Wales e del Queensland.<br />

La noce di macadamia è l’unica coltivazione di interesse alimentare<br />

originaria dell’Australia a essere esportata con successo<br />

in altri parti del mondo, anche se il merito di aver<br />

selezionato le varietà più adatte alla coltivazione deve essere attribuito<br />

agli americani. Infatti agli inizi del ventesimo secolo un<br />

gruppo di coltivatori americani introdusse questa pianta alle Hawaii,<br />

dove vennero isolate le varietà esistenti e si sviluppò con<br />

successo il commercio. Al di fuori dall’Australia, la produzione<br />

commerciale è praticata alle Hawaii (che è il più grosso produttore<br />

dopo l’Australia), Brasile, California, Israele, Kenya, Bolivia, Nuova<br />

Zelanda, Sudafrica e Malawi.<br />

I paesi originari della noce di macadamia sono l’Australia e le Hawaii<br />

e rappresentano a tutt’oggi i principali produttori.<br />

N/13


La pianta.<br />

Delle numerose specie conosciute solo due producono frutti di rilevanza<br />

commerciale, la Macadamia integrifolia e la Macadamia<br />

tetraphilla. L’industria di tutto il mondo si basa su varietà e ibridi<br />

derivanti da queste due specie, adatte all'alimentazione che vennero<br />

scoperte nelle foreste sud orientali dell'Australia, più precisamente<br />

sul Monte Bauple nel Queensland australiano. Per<br />

questo motivo i frutti di queste piante sono noti fra la popolazione<br />

come “Bauple nuts” (noci di Bauple).<br />

In Australia e nelle Hawaii è maggiormente diffusa la M. integrifolia<br />

mentre in Sud Africa e Nuova Zelanda è la M. tetraphylla ad essere<br />

più conosciuta anche a causa della popolarità della<br />

tetraphylla Beaumont. A livello commerciale, la maggiore diffusione<br />

della specie M. integrifolia è principalmente dovuta alla peculiarità<br />

della specie M. tetraphylla di inscurire il frutto durante la<br />

tostatura, a causa di un elevato contenuto di zucchero; la specie<br />

M. integrifolia, inoltre, presenta più elevate rese produttive in<br />

quanto è richiesta una minore selezione dei frutti, la specie M. integrifolia<br />

è anche più resistente agli stress idrici.<br />

Anche se le due specie, da una prima analisi, possono sembrare<br />

uguali, da una valutazione più accurata emergono alcune importanti<br />

differenze.<br />

Entrambe le specie sono grandi piante sempreverdi che sviluppano<br />

altezze anche superiori ai 20 metri che, grazie alla loro<br />

fitta chioma di forma semisferica, sono spesso presenti come<br />

piante da ombra nei giardini del Queensland e in New South<br />

Wales. Le foglie, unite in gruppi da tre nella M. integrifolia e in<br />

gruppi da quattro nella M. tetraphylla, hanno una forma ellittica,<br />

appuntita nella M. tetraphylla e arrotondata nella M. integrifolia,<br />

sono lunghe tra i 6 e i 30 cm ed hanno una larghezza tra i 2 e i<br />

13 cm. La pianta produce numerosi fiori ermafroditi ad impollinazione<br />

entomofila, che sono disposti a gruppi di 40-50 su grappoli<br />

pendenti (racemi) di lunghezza variabile tra i 5 e i 30 cm. Ogni<br />

N/14


singolo fiore misura circa 10-15 mm e presenta quattro sepali<br />

con una colorazione tra il bianco e il rosa.<br />

Dai fiori presenti su ciascun racemo si originano al massimo una<br />

quindicina di frutti.<br />

Il frutto a piena maturità presenta una forma globosa e può raggiungere<br />

un diametro di 25 mm. Il seme è racchiuso all’interno di<br />

un mallo fibroso deiscente, di colore verde-marrone, di 3 mm di<br />

spessore, che a piena maturazione si apre lungo la sutura ventrale<br />

e lascia cadere o un singolo seme di forma sferica oppure,<br />

in alcuni casi, due semi di forma semisferica che si sono sviluppati<br />

in ciascuno dei due opercoli che costituiscono il pericarpo.<br />

Il seme è una noce costituita da un guscio legnoso molto coriaceo<br />

e da un embrione o gheriglio formato da due grandi cotiledoni<br />

semisferici e da una radichetta inserita fra di essi.<br />

Le esigenze climatiche<br />

e il ciclo vegetativo.<br />

La noce di macadamia è originaria delle foreste pluviali a clima<br />

sub tropicale delle coste orientali dell’Australia ed è una specie in<br />

grado di tollerare un ampio range di umidità. I principali fattori climatici<br />

che influenzano la crescita e la produttività della noce di<br />

macadamia sono la temperatura e le precipitazioni.<br />

Le temperature ottimali per la crescita della pianta sono<br />

quelle comprese fra i 24° e i 30°C. L’accumulo dell’olio e lo sviluppo<br />

del frutto avviene con temperature comprese fra i 15° e i<br />

30°C, ma la temperatura ottimale per la crescita del seme è compresa<br />

fra i 25° e i 30°C. Questa pianta non tollera le gelate<br />

ed anche deboli raffreddamenti del clima, con temperature al di<br />

sotto dei 6°C, possono provocare la morte delle giovani piante e<br />

danneggiamenti al fogliame e alla fioritura nelle piante più vecchie.<br />

Anche lunghi periodi con temperature elevate al di sopra dei<br />

40°C possono provocare danni al fogliame e alla produttività della<br />

pianta.<br />

L’escursione termica fra il giorno e la notte non dovrebbe essere<br />

superiore a 8°C e affinché avvenga una buona fioritura le temperature<br />

notturne dovrebbero scendere al di sotto dei 19°C.<br />

Abbondanti precipitazioni (1500-2500 mm per anno) sono necessarie<br />

per tutti i tipi di terreno nei quali viene coltivata questa<br />

specie. Oltre alla quantità è molto importante anche il periodo<br />

nel quale le precipitazioni avvengono, infatti è molto utile che ci<br />

siano abbondanti precipitazioni durante la fase di accumulo dell’olio<br />

e di crescita della noce che in Australia va da novembre a<br />

gennaio. Come molti generi della famiglia delle Proteaceae anche<br />

la noce di macadamia cresce bene quando c’è alternanza fra la<br />

stagione secca e quella umida.<br />

I venti forti possono provocare seri danni alle piantagioni di macadamia.<br />

Durante le stagioni ventose si registrano rallentamenti<br />

nello sviluppo della pianta con ridotta fioritura e di conseguenza<br />

minore produttività.<br />

La noce di macadamia presenta un apparato radicale poco profondo;<br />

non è presente una radice principale (fittone), ma le radici<br />

sono superficiali, e soprattutto le giovani piante sono facilmente<br />

sradicabili in caso di forti raffiche di vento, per questo gli alberi<br />

sono soggetti a spezzarsi e cadere durante i temporali. Sono inoltre<br />

particolarmente temuti i funghi Peronospora che possono provocare<br />

il collasso dell’apparato radicale. La pianta della noce di<br />

macadamia cresce molto lentamente e mediamente entra in<br />

piena produzione solo una decina di anni dopo essere<br />

stata piantata, tuttavia una volta entrata in produzione la fruttificazione<br />

può continuare per oltre 100 anni.<br />

In Australia la fioritura ha inizio nel corso della stagione fredda<br />

quando le giornate sono brevi (mese di maggio). La Macadamia<br />

è un genere di pianta che può autoimpollinarsi, tuttavia all’interno<br />

della stessa specie ci sono cultivar autocompatibili e cultivar autosterili.<br />

Trascorse 5-8 settimane dall’inizio della fioritura le noci<br />

presentano le dimensioni di un pisello e molte di queste si distaccano<br />

e cadono al suolo, solo l’1% dei fiori procede nello sviluppo<br />

e diviene frutto maturo. La lignificazione del guscio<br />

comincia all’inizio di dicembre seguita da un rapido accumulo di<br />

olio fra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Un clima soleggiato<br />

e caldo durante la fase della formazione dell’olio permette<br />

di ottenere un raccolto qualitativamente elevato con gherigli maggiormente<br />

sviluppati e maggiore incidenza del grado 1.<br />

Dalla piena fioritura (antesi) alla completa maturazione delle noci<br />

di macadamia trascorrono circa 30 settimane. Le noci mature<br />

cadono a terra fra marzo e settembre e vengono raccolte a intervalli<br />

regolari.<br />

N/15


Le tecniche colturali.<br />

I terreni più adatti alla crescita della noce di macadamia sono<br />

quelli profondi e ben drenati con un elevato contenuto di sostanza<br />

organica e con un tenore di carbonio organico superiore<br />

al 4%, tuttavia la pianta sviluppa bene anche su ripidi pendii e su<br />

superfici rocciose anche se diventano maggiormente difficoltose<br />

e costose le operazioni di coltivazione e raccolta.<br />

I nuovi impianti sono studiati per consentire la massima automazione<br />

nelle operazioni di coltivazione.<br />

Nei noceti la disposizione ottimale delle file di piante dovrebbe<br />

essere quella nord-sud in modo tale che l’irraggiamento sia ottimale<br />

da entrambi i lati della pianta, soprattutto nei mesi invernali.<br />

La realizzazione di canalette di scolo ricoperte da erba a monte<br />

e in mezzo al noceto permette di portar via le acque durante le<br />

giornate di pioggia. Lungo i filari le piante possono essere fortificate<br />

creando dei fossati larghi e poco profondi fra una fila e l’altra.<br />

Un livellamento del terreno errato rispetto alle piante può<br />

provocare erosioni o ristagni d’acqua. La noce di macadamia è<br />

una specie in grado di propagarsi per seme, tuttavia questo<br />

tipo di propagazione non può essere impiegato per piantagioni<br />

destinate al commercio in quanto le caratteristiche varietali<br />

non vengono mantenute fra la pianta che ha generato il seme e<br />

la giovane pianta. Per non perdere le caratteristiche della varietà<br />

occorre procedere con l’innesto della piantina di semenzaio o<br />

con l’innesto di una gemma. La pianta della noce di macadamia<br />

richiede un’attenzione maggiore nella fase di innesto rispetto<br />

ad altre specie in quanto il legno di questa pianta è molto<br />

duro. Il sesto di impianto può variare da 6x3 a 10x4 e la forma di<br />

allevamento è a vaso a pieno vento.<br />

È estremamente importante l’implementazione di barriere frangivento<br />

lungo i lati esposti costituite da filari di piante particolarmente<br />

resistenti che devono essere piantate almeno 3 anni prima<br />

che sia impiantato il noceto.<br />

Il processo produttivo. La raccolta e la lavorazione.<br />

Raccolta<br />

In Australia la caduta delle noci avviene fra marzo e settembre di ogni<br />

anno e a intervalli regolari vengono raccolte da terra mediante apposite<br />

macchine raccoglitrici oppure manualmente.<br />

La raccolta meccanica ha lo svantaggio di danneggiare il suolo e le<br />

radici delle piante e risulta difficilmente praticabile durante la stagione<br />

umida. Dopo ogni raccolto è necessario rimuovere tutti i rami bassi<br />

per facilitare il raccolto successivo.<br />

Smallatura<br />

Il mallo fibroso esterno deve essere allontanato immediatamente<br />

dopo la raccolta, al massimo entro 24 ore, per evitare il surriscaldamento<br />

all’interno della massa e per facilitare l’essiccazione. Il mallo di<br />

solito viene riutilizzato come concime naturale, mentre la noce in guscio<br />

viene inviata all’essiccazione.<br />

Essiccazione<br />

La fase di essiccazione della noce di macadamia in guscio è un passaggio<br />

estremamente critico in tutto il processo di lavorazione della<br />

noce. Al momento della raccolta le noci presentano un contenuto di<br />

umidità del 30% e il seme riempie per intero il guscio.<br />

La fase di essiccazione richiede circa tre settimane durante le quali<br />

l’umidità scende fino a circa 1,5% e il seme si ritira verso l’interno del<br />

guscio.<br />

L’allontanamento dell’acqua consente una più agevole rimozione del<br />

guscio senza procurare danneggiamenti al seme e migliora la conservabilità<br />

del prodotto.<br />

Sgusciatura<br />

Molti sistemi di rottura sono stati sviluppati per aprire il tenace guscio<br />

della noce di macadamia senza pregiudicare l’integrità del prezioso<br />

seme interno. I sistemi di rottura maggiormente utilizzati sono costituiti<br />

da impianti che presentano un piano fisso ed una lama tagliente<br />

mobile oppure da sistemi di rulli che per compressione rompono il<br />

guscio. Dopo la rottura del guscio le noci devono essere separate dai<br />

frammenti di guscio, per eseguire questa operazione possono essere<br />

impiegati setacci combinati, separatori ad aria, sistemi di flottazione,<br />

sistemi di cernita sia elettronica a colori sia manuale.<br />

Calibratura<br />

La suddivisione delle noci di macadamia sgusciate per differenti calibri<br />

è per lo più effettuata impiegando vagli rotanti.<br />

Confezionamento<br />

La noce di macadamia è molto sensibile al fenomeno dell’irrancidimento<br />

ossidativo, pertanto è necessario che la modalità di confezionamento<br />

sia o sottovuoto o in atmosfera di gas inerte, soprattutto<br />

azoto, e che l’imballo sia impermeabile ed offra una elevata barriera<br />

all’ossigeno.<br />

N/16


Classificazione.<br />

La noce di macadamia sgusciata viene suddivisa in differenti<br />

classi sulla base delle dimensioni del frutto (diametro) o dei frammenti<br />

e sulla percentuale di frutti interi. Tali classi sono denominate<br />

“Style”<br />

STYLE 0<br />

SUPER PREMIUM WHOLES<br />

contiene almeno il 95% di grossi<br />

frutti interi - diametro > 20 mm<br />

STYLE 1<br />

PREMIUM WHOLES<br />

contiene almeno il 95%<br />

di frutti interi - diametro > 17 mm<br />

STYLE 2<br />

PREMIUM WHOLES & HALVES<br />

contiene almeno il 50%<br />

di frutti interi - diametro > 13 mm<br />

STYLE 3<br />

PREMIUM COCKTAIL MIX<br />

contiene almeno il 15% di frutti interi più frutti<br />

a metà di diametro > 13+ mm<br />

STYLE 4<br />

PREMIUM HALVES<br />

contiene almeno l’80% di frutti a metà<br />

di diametro compreso tra 10 e 14 mm<br />

STYLE 5<br />

PREMIUM LARGE CHIPS<br />

pezzi scelti di diametro compreso<br />

tra 8 e 12 mm<br />

STYLE 6<br />

PREMIUM CHIPS<br />

pezzi scelti di diametro compreso<br />

fra 5 e 9 mm<br />

STYLE 7<br />

PREMIUM SMALL CHIPS<br />

pezzi scelti di diametro compreso<br />

tra 3 e 6 mm<br />

STYLE 8 PREMIUM FINE GRANULE calibro max 4 mm<br />

N/17


Le macadamia classificate come Super Premium Wholes<br />

sono spesso chiamate Super Mac per le loro dimensioni e quelle<br />

classificate come Premium Wholes sono particolarmente apprezzate<br />

dai palati più fini come snack sia crude sia tostate o fritte<br />

e salate. Le loro grandi dimensioni e l’ottima qualità le rendono<br />

particolarmente adatte alle preparazioni di pasticceria artigianale,<br />

in particolare si prestano molto bene per essere ricoperte<br />

di cioccolato e anche come prelibato ripieno di tavolette di cioccolato.<br />

Le macadamia classificate come Premium Wholes & Halves<br />

tostate, fritte e salate sono quelle più utilizzate per essere commercializzate<br />

confezionate o sfuse nel settore retail, crude trovano<br />

ampi impieghi fra gli ingredienti delle preparazioni di<br />

pasticceria e dei prodotti da forno.<br />

Le macadamia classificate come Premium Cocktail Mix sono<br />

utilizzate in particolare nei misti, commercializzate nel settore retail<br />

o nel food service.<br />

Danno un tocco di classe agli snack da aperitivo offerti nei locali<br />

di ristorazione e conferiscono un sapore gustoso se aggiunte alle<br />

insalate estive.<br />

Le macadamia classificate come Premium Halves sono molto<br />

sfruttate nei prodotti da forno e anche come snack soprattutto<br />

confezionato. Le restanti classi di macadamia sono costituite da<br />

frammenti di noce di dimensioni sempre più piccole che sono<br />

prevalentemente impiegate come ingredienti nella preparazione di<br />

gelati, biscotti, pasticcini, torte, pane oppure nelle insalate o in<br />

aggiunta ai muesli per la prima colazione.<br />

TOSTATURA<br />

Sia la frittura in olio che la tostatura esaltano le caratteristiche organolettiche<br />

di questo seme. La frittura in olio per tradizione prevede<br />

l’impiego di olio di cocco o di olio di arachidi anche se<br />

sempre più spesso vengono impiegati oli monoinsaturi ed anche<br />

l’olio di macadamia.<br />

CONSERVAZIONE<br />

Per conservare in modo appropriato le noci di macadamia, occorre<br />

tenerle in ambiente privo di odori e al buio, rispettando le seguenti<br />

condizioni:<br />

temperatura: 0-3.3 °C<br />

umidità: < 65%<br />

CURIOSITÀ<br />

Alcune specie di noce di macadamia<br />

producono frutti non idonei al consumo<br />

umano in quanto nocivi (M. whelanii<br />

e M. ternifolia), per la presenza di<br />

glicoside tossico. La componente tossica<br />

comunque può essere rimossa<br />

seguendo un processo di lisciviazione,<br />

che viene praticato anche dagli indigeni<br />

australiani che sfruttano tutte le<br />

specie di macadamia.<br />

Sono piante molto longeve che possono<br />

sopravvivere per più di cento<br />

anni. Nel giardino botanico di Brisbane<br />

si può ammirare un esemplare che è<br />

stato piantato nel 1858. Le noci di macadamia<br />

hanno un alto valore<br />

energetico e sono prive di colesterolo.<br />

Notevolissimo è il contenuto di grassi monoinsaturi sul<br />

totale, circa il 78%, che rappresenta il più alto valore rispetto a<br />

ogni altro olio naturale compreso l’olio di oliva. L’estrazione<br />

dell’olio, che si esegue esclusivamente per pressione a freddo<br />

e filtrazione, viene praticata sia per l’industria alimentare che per<br />

quella cosmetica. Il processo di estrazione a freddo trattiene<br />

l’odore e il sapore caratteristico del frutto. L’olio ha un sapore<br />

molto gradevole e non oltrepassa il 2% di acidità. In ragione<br />

del suo alto potere di penetrazione previene efficacemente il rinsecchimento<br />

della pelle. È anche un ottimo olio da massaggio.<br />

N/18


Caratteristiche nutrizionali della noce di macadamia.<br />

Le noci di macadamia rientrano nella macrocategoria della frutta<br />

secca e, come e più di altri frutti appartenenti a questa tipologia,<br />

hanno un elevato contenuto di grassi o lipidi. Di questi lipidi una<br />

buona percentuale è costituita da acidi grassi monoinsaturi, mentre<br />

sono scarsamente presenti grassi saturi e praticamente assenti<br />

gli acidi grassi polinsaturi.<br />

Contiene inoltre altri composti rilevanti ed importanti per la salute<br />

dell’organismo: gli acidi grassi omega-3 e omega-6.<br />

Esaminando la sostanza grassa, essendo il componente fondamentale<br />

della macadamia, si evidenziano molte differenze nel<br />

confronto con altri tipi di frutta secca abitualmente consumata.<br />

Informazioni Nutrizionali:<br />

valori medi per 100 g di parte edibile<br />

Calorie kcal 718<br />

Energia kj 3005<br />

Proteine g 7.79<br />

Carboidrati g 1.38<br />

di cui fibre g 8,0<br />

di cui zuccheri g 4.14<br />

di cui saccarosio g 4.00<br />

di cui glucosio g 0.07<br />

di cui fruttosio g 0.07<br />

Grassi g 76.08<br />

Acqua g 1.61<br />

LIPIDI TOTALI<br />

g/100g p.e.<br />

SATURI TOTALI<br />

g/100g p.e.<br />

MONOINSATURI TOTALI<br />

g/100g p.e.<br />

POLINSATURI TOTALI<br />

g/100g p.e.<br />

Macadamia 76 12 59 1,00<br />

Noci pecan 71,8 6 25 22,0<br />

Noci secche 68,1 5,57 9,54 40,7<br />

Nocciole secche 64,1 4,16 38,6 5,20<br />

Mandorle dolci secche 55,3 4,59 36,5 10,7<br />

Pistacchi 56,1 5,61 39,4 10,9<br />

Arachidi tostate 50 7,13 23,1 14,2<br />

Anacardi 46 9 27 8,00<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

Macadamia<br />

Noci pecan Noci secche Nocciole secche Mandorle dolci<br />

secche<br />

Pistacchi Arachidi tostate Anacardi<br />

LIPIDI TOTALI g/100g p.e.<br />

SATURI TOTALI g/100g p.e.<br />

MONOINSATURI TOTALI g/100g p.e.<br />

POLINSATURI TOTALI g/100g p.e.<br />

Fonte: Tabelle di Composizione degli Alimenti, aggiornamento 2000, (©INRAN 2000, EDRA)<br />

dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN).<br />

N/19


La noce di macadamia, oltre a essere un frutto molto ricco d'olio<br />

(75% ca.), presenta un buon contenuto di minerali (manganese,<br />

magnesio, potassio, fosforo) e vitamine (B1, B6).<br />

Il D.Lgs. Governo 16/02/1993 n° 0077, recepimento della direttiva<br />

90/496/CEE del 24 settembre 1990 relativa all’etichettatura<br />

nutrizionale dei prodotti alimentari, definisce all’Art.12 le razioni<br />

giornaliere raccomandate, e definisce “significativa” una quantità<br />

di minerale o vitamina per 100 g o 100 ml di prodotto quando sia<br />

presente nella misura di almeno il 15% della dose raccomandata.<br />

Nella tabella seguente sono indicati i valori relativi ai componenti<br />

di maggior interesse, le RDA (razioni giornaliere raccomandate) e<br />

la %RDA, che ci induce in alcuni casi a considerare “significativo”<br />

il componente considerato, secondo quanto espresso dal D.Lgs.<br />

77 del 1993.<br />

valore USDA<br />

2007 (mg)<br />

RDA<br />

%RDA<br />

Calcio 70,000 800,0 9<br />

Ferro 2,650 14,0 19<br />

Magnesio 118,000 300,0 39<br />

Fosforo 198,000 800,0 25<br />

In tabella possiamo notare come la noce di macadamia sia molto<br />

significativa, per manganese (Mn) tiamina (Vit. B1) e magnesio<br />

(Mg). Mn e Mg ricoprono ruoli importanti in processi biologici: venendo<br />

a mancare il loro apporto, si andrebbe incontro ad un mal<br />

funzionamento dell’organismo.<br />

Il manganese è molto importante per il metabolismo, è un cofattore<br />

di importanti enzimi, come la superossido dismutasi e la<br />

RNA sintetasi. Per capire quale possa essere l’importanza di tali<br />

fattori, basta sapere che il tasso di superossido dismutasi varia<br />

nelle diverse specie animali ed è proporzionale alla longevità delle<br />

stesse. I diabetici presentano sovente bassi livelli di manganese.<br />

Questo potrebbe spiegare le alterazioni del ricambio glucidico. Il<br />

manganese partecipa anche alla produzione delle proteine, dei<br />

carboidrati e dei grassi ed è necessario per la regolazione dello<br />

zucchero nel sangue.<br />

Le funzioni del manganese sono volte in particolare a mantenere<br />

regolato l’organismo: aiuta il buon funzionamento del sistema nervoso<br />

e del cervello, il mantenimento della produzione degli ormoni<br />

sessuali, il normale sviluppo dello scheletro, il buon<br />

funzionamento del sistema immunitario e la formazione del sangue.<br />

Il manganese è importante nella cura dell’anemia da carenza<br />

di ferro, e per l’utilizzazione della tiamina (altro componente significativo<br />

in macadamia) e della vitamina E.<br />

Durante il periodo dell’allattamento, l’assunzione di manganese è<br />

fondamentale per la produzione del latte materno, per la formazione<br />

dell’urea e del collagene.<br />

Dunque il Mn va assunto in dose sufficiente, ma si deve prestare<br />

molta attenzione a non eccedere in quanto un livello troppo alto<br />

porta alla cosiddetta “pazzia del manganese” caratterizzata da<br />

insonnia, allucinazioni, impulsività e violenza.<br />

Manganese 3,036 2,0 152<br />

Tiamina (Vit. B1) 0,710 1,4 51<br />

Niacina (Vit. PP) 2,274 18,0 13<br />

Vitamina B6 0,359 2,0 18<br />

N/20


FIGURA1<br />

FIGURA 1: posizione nella Tavola Periodica del manganese<br />

decarbossilazione ossidativa del piruvato, nella decarbossilazione<br />

ossidativa dell’α-chetoglutarato nel ciclo di Krebs e nella reazione<br />

transchetolasica nel ciclo dei pentosi fosfato.<br />

La carenza cronica di tiamina provoca alterazioni del sistema nervoso<br />

accompagnate anche da problemi cardiovascolari e gastrointestinali<br />

che vanno sotto il nome di “beri-beri” (problema<br />

ancora presente in alcune popolazioni dell'Asia Orientale facenti<br />

uso di riso brillato).<br />

Altre sindromi da carenza di tiamina, particolarmente diffuse tra gli<br />

alcolisti, in quanto l'assunzione di alcol fa diminuire l'assorbimento<br />

dei questa vitamina, sono la sindrome di Gayet-Wernike e quella<br />

di Korsakoff.<br />

La tiamina è poco immagazzinata nell’organismo, per cui la sua<br />

mancanza nella dieta dà problemi metabolici, in particolare a livello<br />

del metabolismo dei carboidrati, in pochi giorni.<br />

Il magnesio è indispensabile per le funzioni vitali: la sua attività<br />

riguarda soprattutto le fibre muscolari e nervose. La sua carenza<br />

provoca stanchezza, stress, irritabilità e la cosiddetta sindrome<br />

premestruale.<br />

Tutto questo porta spesso ad insonnia, crampi, sensazione di<br />

gonfiore e ritenzione idrica.<br />

Le donne sono le più esposte alla carenza da Mg in quanto il<br />

flusso mestruale e l'azione degli estrogeni riducono la disponibilità<br />

di Mg nell’organismo.<br />

FIGURA 3<br />

NH 2<br />

FIGURA 2<br />

N<br />

N +<br />

S<br />

CH 3 N<br />

CH 3<br />

OH<br />

FIGURA 3: struttura della Tiamina.<br />

FIGURA 2: posizione nella Tavola Periodica del magnesio<br />

La tiamina (Vit B 1 ) occupa un ruolo centrale nel metabolismo<br />

energetico cellulare. Esso infatti interviene come coenzima nella<br />

In conclusione la noce di macadamia non è essenziale per la vita<br />

dell’organismo umano ma, grazie alle sue caratteristiche organolettiche<br />

ed all’uso tipico europeo (antipasto o accompagnamento<br />

agli aperitivi), è un divertente e gustoso pretesto per<br />

assumere un “integratore” di manganese, magnesio e Vit. B 1 .<br />

N/21


TECNOLOGIE & IMPIANTI<br />

Il controllo della tenuta dei film plastici.<br />

Nelle confezioni sottoposte a test, il gusto è messo a dura prova.<br />

Sugli scaffali dei supermercati la maggior parte dei prodotti appaiono<br />

confezionati dentro a film plastici. Questa scelta è legata<br />

alle alterazioni che l’aria determina quando entra in contatto con<br />

un oggetto e, nel caso degli alimenti, le modificazioni sono particolarmente<br />

evidenti. L’aria e l’elevata umidità provocano infatti<br />

lo sviluppo di muffe e microrganismi, la perdita di sapore, del<br />

profumo e l’alterazione del colore.<br />

La maggior parte dei batteri che danneggiano gli alimenti sono<br />

aerobi, cioè necessitano di ossigeno per moltiplicarsi, ed è per<br />

questo che si sceglie sempre più spesso di confezionare i cibi in<br />

atmosfera protettiva (cfr Nutspaper 1/2008, pag. 8). Naturalmente<br />

l’atmosfera protettiva è funzionale solo se resta conservata<br />

nel tempo, nelle sue caratteristiche, all’interno della<br />

confezione, poiché spesso capita di trovare confezioni che, pur<br />

essendo state commercializzate con atmosfera protettiva, non<br />

contengono più la miscela di gas scelta ed hanno scambiato aria<br />

con l’atmosfera circostante. Questa modificazione può essere<br />

causata da molteplici fattori fra i quali gioca un ruolo importante<br />

anche la qualità del film plastico, le temperature e le pressioni<br />

delle pinze che effettuano la saldatura e molti altri.<br />

Nel confezionamento della frutta secca, la tenuta del film plastico<br />

è particolarmente importante perché la frutta secca ha la caratteristica<br />

di essere ad elevato contenuto di lipidi, cosa che la rende<br />

una matrice molto sensibile alla presenza dell’ossigeno ed i grassi<br />

poliinsaturi in essa presenti vanno facilmente incontro ad irrancidimento<br />

provocando lo scadimento del sapore e la formazione di<br />

odori sgradevoli quali ad esempio il “rancido”. Appare così determinante<br />

per le aziende del settore il controllo della qualità delle<br />

saldature degli imballaggi primari. Eurocompany, sempre alla ricerca<br />

di performance eccellenti, si è dotata di un sistema di controllo<br />

delle saldature che sfrutta un impianto in grado di creare<br />

una depressione dentro una camera a tenuta stagna riempita di<br />

acqua e aria. Dopo aver inserito le confezioni da sottoporre a valutazione<br />

all’interno della camera, viene attivata una pompa che<br />

crea la depressione nello spazio di testa della camera.<br />

Le confezioni sono tenute in immersione da coppie di<br />

ali: la funzione di queste è fondamentale perché, mantenendo le<br />

confezioni immerse, viene facilitata l’individuazione dei punti in cui<br />

la saldatura o il film presentano fuoriuscite di gas.<br />

In presenza di fori o di perdite si evidenzia una copiosa fuoriuscita<br />

di bollicine di gas (spesso appunto atmosfera protettiva) dall’interno<br />

della confezione. Difatti, diminuendo la pressione esterna<br />

alla confezione, i gas presenti all’interno si espandono cercando<br />

di compensare la diminuzione e di conseguenza stressano le saldature<br />

e i punti deboli degli incarti. Il controllo costante della qualità<br />

delle saldature e del film consente al personale qualificato di<br />

intervenire in modo mirato sugli impianti proprio dove si crea il<br />

danno; sulla base di valutazioni statistiche della posizione dei difetti<br />

si individuano infatti i punti deboli. Le indicazioni ottenute grazie<br />

all’utilizzo di tale impianto consentono una più veloce<br />

valutazione e soluzione dei problemi, con tutti i relativi vantaggi<br />

connessi.<br />

Con questo metodo di lavoro si individuano anche microfori che<br />

sarebbero altrimenti invisibili e non individuabili: la correzione delle<br />

impostazioni degli impianti, in questo caso, è molto più precisa rispetto<br />

ai sistemi tradizionali.<br />

Ogni scelta di produzione è così sempre rivolta all’ottenimento<br />

di prodotti di qualità elevata, freschi e<br />

senza alterazioni. Un prodotto mal conservato perde la croccantezza<br />

dovuta alla tostatura, perde il flavour e tutte le altre caratteristiche<br />

organolettiche positive, facendo scadere anche la<br />

percezione della marca produttrice agli occhi del consumatore finale.<br />

II sistema di studio delle saldature pone ancora una volta<br />

un’azienda del settore della frutta secca all’avanguardia nella ricerca<br />

della qualità, dimostrando come ottenere il massimo anche<br />

nelle piccole cose significhi perfezionarsi su tutti i fronti.<br />

N/22


Andamento delle vendite nella grande distribuzione<br />

Marzo 2008.<br />

In questo numero vengono illustrati i dati della categoria Frutta<br />

Secca raccolti sul nuovo universo IRI “ Infoscan Census” che<br />

include tutti i punti vendita a libero servizio con dimensione superiore<br />

ai 100 mq; I dati fanno riferimento ai 12 mesi terminanti a<br />

marzo 2008 rilevati sui canali Ipermercati, Supermercati, Superette<br />

e Libero servizio piccolo.<br />

Il mercato raggiunge complessivamente i 369 Mio di Euro a valore<br />

prezzi al consumo, in crescita del 5,1% rispetto ai 12 mesi<br />

corrispondenti dell’anno scorso. A volume non si registra la medesima<br />

performance, infatti a fronte degli oltre 42 Mio di Kg. venduti<br />

si registra una flessione del 2,9%. Anche negli ultimi mesi la<br />

dinamica dei prezzi è stata particolarmente vivace e solo parzialmente<br />

mitigata da offerte promozionali che si sono concentrate<br />

nel periodo festivo. Tutti i comparti crescono a valore, noci e nocciole<br />

addirittura a doppia cifra, sono in volume solamente pistacchi<br />

e mandorle; più limitatamente le nocciole fanno registrare un<br />

segno positivo. Da segnalare la flessione particolarmente significativa<br />

di noci, datteri e fichi.<br />

Peso a volume<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante marzo ’08<br />

Peso a valore<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante marzo ’08<br />

22 %<br />

7,5 %<br />

5,1 %<br />

13 % 9,9 %<br />

8,2 %<br />

17,7 %<br />

18 %<br />

14,9 %<br />

18,4 %<br />

2,3 %<br />

1,6 %<br />

2,1 %<br />

1,8 %<br />

2,8 %<br />

10,2 %<br />

12,2 %<br />

7,4 %<br />

12,5 %<br />

12,3 %<br />

Analyzer Report<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante marzo ’08<br />

Valore Vendite % Variazione percentuale<br />

Frutta Secca (con/senza guscio e semi tostata) 369.376.522 5,1<br />

Arachidi 47.880.633 4,2<br />

Pistacchi 36.433.383 2,4<br />

Mandorle 30.243.926 5,0<br />

Noci 54.963.230 10,8<br />

Nocciole 6.514.971 10,8<br />

Pinoli 45.389.275 5,7<br />

Prugne 46.097.725 -0,1<br />

Datteri e fichi 27.516.526 5,6<br />

Semi di zucca 7.941.324 0,3<br />

Altra frutta secca e/o mista 66.395.540 6,3<br />

N/26


Peso a valore<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante marzo ’08<br />

Noci<br />

Nocciole<br />

Frutta secca<br />

(con/senza guscio<br />

e semi tostata)<br />

Arachidi<br />

Pistacchi<br />

Mandorle<br />

7,9<br />

10,8 10,8<br />

Pinoli<br />

Datteri<br />

e fichi<br />

Altra frutta<br />

secca e/o<br />

mista<br />

5,1<br />

4,2<br />

2,4<br />

4,3<br />

5<br />

1,1<br />

5,7<br />

Prugne<br />

5,6<br />

Semi di<br />

zucca<br />

0,3<br />

6,3<br />

-0,1<br />

-0,2<br />

-2,9<br />

-1,2<br />

-3,2<br />

-3,7<br />

-3<br />

-6,1<br />

-13,6<br />

Var % Valore<br />

Var % Volume<br />

Analyzer Report<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante marzo ’08<br />

Volume Vendite % Variazione percentuale<br />

Frutta Secca (con/senza guscio e semi tostata) 42.881.139 -2,9<br />

Arachidi 9.431.455 -1,2<br />

Pistacchi 3.205.550 4,3<br />

Mandorle 2.206.716 7,9<br />

Noci 7.610.120 -6,1<br />

Nocciole 704.607 1,1<br />

Pinoli 976.538 -3,2<br />

Prugne 5.228.675 -3,7<br />

Datteri e fichi 4.391.050 -13,6<br />

Semi di zucca 1.221.897 -3,0<br />

Altra frutta secca e/o mista 7.904.530 -0,2<br />

N/27


NEI DINTORNI:<br />

a tavola con il vino.<br />

A cura di Andrea Spada<br />

Abbinare un piatto a un vino non è una scelta semplice. Numerosi<br />

sono gli aspetti che vanno analizzati con attenzione: la struttura<br />

del piatto, le sue caratteristiche organolettiche, se viene<br />

servito come antipasto, primo o secondo, oppure come piatto<br />

unico, o magari nel contesto di un menù completo. Da non trascurare,<br />

poi, è la stagionalità delle sue componenti e magari<br />

anche in che luogo viene proposto. Ogni piatto, non a caso, è<br />

composto da vari elementi ed ognuno garantisce il suo apporto<br />

aromatico e di consistenza che non deve mai essere sottovalutato.<br />

Le noci di macadamia hanno la caratteristica di avere<br />

una maggiore componente e sensazione grassa e una buona acidità.<br />

Aggiunte in una pietanza (come nelle ricette che si riportano<br />

qui di seguito), possono infatti fungere da decorazione e abbellimento,<br />

ma anche imporsi come ingrediente fondamentale per<br />

rendere ancora più prelibato e ricco un piatto.<br />

È quindi naturale che la scelta del relativo vino vada ben ponderata,<br />

in considerazione della preparazione vera e propria, tenendo<br />

ben presente comunque che il vino non stoni con il gusto delle<br />

noci di macadamia e che sia o meno elemento caratterizzante<br />

del cibo proposto.<br />

Cipolla farcita con orata, noci di macadamia,<br />

crema di carote, stridoli<br />

fritti e olio Brisighello.<br />

Questo antipasto richiede un vino bianco di<br />

buona freschezza e sapidità da contrapporre<br />

all’importante tendenza dolce dovuta<br />

alla cipolla e alla crema di carote. Consiglio<br />

il Pinot Bianco 2006 di Niklaserhof-Josef<br />

Solva, produttore emergente dell’Alto-Adige.<br />

Un vino di buona componente acida, lunga<br />

persistenza e una piacevole aromaticità di<br />

fiori bianchi.<br />

Pinot Bianco 2006<br />

Niklaserhof-Josef Solva.<br />

Crema di lenticchie con riccioli di<br />

sogliola, noci di macadamia, pomodorini<br />

essicati e olio extravergine<br />

d'oliva.<br />

Con questa preparazione propongo l’Albana<br />

di Romagna secco “Vigna Rocca” 2006 dell’Azienda<br />

Tre Monti di Imola. È un bianco di<br />

buona struttura e personalità che ben sostiene<br />

l’incisività delle lenticchie e la delicatezza<br />

della sogliola senza prevaricare sul<br />

piatto.<br />

Albana di Romagna secco<br />

“Vigna Rocca” 2006<br />

Azienda Tre Monti.<br />

Medaglioni di rana pescatrice con<br />

noci di macadamia e pancetta su<br />

passata di peperoni e cavolfiori.<br />

Per non rimanere ancora su un altro vino<br />

bianco (un bianco di struttura andrebbe benissimo)<br />

spezzerei il ritmo del menù e della<br />

sequenza dei vini con il Pinot Nero “St. Daniel”<br />

riserva 2004 della Cantina Produttori<br />

Colterenzio. Un vino di grande eleganza e<br />

profondità con tannini fini e “croccanti”.<br />

Pinot Nero “St. Daniel”<br />

Riserva 2004<br />

Cantina Produttori Colterenzio.<br />

Torta di ricotta e noci di macadamia.<br />

Questo dolce richiede un passito bianco di<br />

buona componente zuccherina ma comunque<br />

con un certo nerbo in acidità per non<br />

appesantire l’abbinamento. Ho scelto il Verduzzo<br />

Friulano Colli Orientali del Friuli 2005<br />

di Gigante Adriano: un vino che riesce a sostenere<br />

ed esaltare questo dolce garantendo<br />

un finale di bocca pulito grazie ad una<br />

discreta acidità e una leggera sensazione<br />

tannica che tendono a bilanciare la grassezza<br />

dovuta dalla ricotta.<br />

Verduzzo Friulano Colli Orientali<br />

del Friuli 2005 di Gigante Adriano.<br />

N/29


LE RICETTE CREATIVE,<br />

INTERPRETATE DA CHEF DELLA SCUOLA ARTUSIANA<br />

QUATTRO PIATTI DA GUSTARE E COLLEZIONARE.<br />

I piatti da collezionare, presentati di seguito, continuano ad arricchire<br />

l’originale ricettario dedicato alla frutta secca. Ogni ricetta<br />

può essere staccata e collezionata nel raccoglitore, suddiviso idealmente<br />

in antipasti, primi piatti, secondi e dessert. Il risultato è un<br />

assortimento di sapori sfiziosi e unici, caratterizzati dall’originale<br />

presenza della frutta secca. Le deliziose proposte sono espressioni<br />

di cucina creativa interpretate da due grandi chef e divulgatori,<br />

prendendo spunto dall’insegnamento di Pellegrino Artusi.<br />

L’Istituto professionale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione<br />

"Pellegrino Artusi" di Forlimpopoli è stato, infatti, teatro dell’elaborazione<br />

dei cuochi Gabriele Calderoni e Luca Zannoni, poiché<br />

qui sono insegnanti di cucina.<br />

Lo chef Luca Zannoni vanta un’esperienza di quasi 20 anni,<br />

avendo avuto la vocazione fin dalla più giovane età. Con esperienze<br />

internazionali, tra cui spicca l’incarico all’Harris Bar di Londra,<br />

è stato il più giovane “capo partita” del Grand Hotel di Rimini.<br />

Dopo aver lavorato nei ristoranti dei più prestigiosi hotel quattro<br />

stelle della Riviera romagnola, dal Corallo di Riccione all’Ambasciatori<br />

di Rimini, insegna presso l’Istituto Pellegrino Artusi da 7<br />

anni.<br />

Lo chef Gabriele Calderoni è cuoco diplomato da oltre 27<br />

anni. Dopo importanti esperienze in hotel 4 stelle di Rimini e in ristoranti<br />

di Cortina e Riccione, Calderoni è stato anche cuoco dell’Ammiraglio<br />

della Marina Militare Sarda a Porto Cervo. Insegna<br />

da 21 anni.<br />

L’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e<br />

della Ristorazione “Pellegrino Artusi” sorge nella città natale<br />

dell’Artusi e di questi promuove il pensiero e l’attitudine “dell’arte<br />

di mangiare bene”. La fama della scuola supera i confini<br />

locali e ad oggi è frequentata da centinaia di studenti.<br />

Sopra, il gruppo di lavoro in cucina.<br />

N/30


ANTIPASTO CALDO - NOCI DI <strong>MACADAMIA</strong><br />

Cipolla farcita con orata e noci di macadamia<br />

su crema di carote, stridoli fritti e lacrime di Brisighello.<br />

INGREDIENTI PER 6 PERSONE:<br />

• 3 Cipolle (circa 240 g)<br />

• 1 dl Olio d’oliva extra vergine Brisighello<br />

• 150 g Ricotta vaccina<br />

• 1 Orata (circa 500 g)<br />

• 150 g Noci di macadamia tostate<br />

• 20 g Erba cipollina<br />

• 40 g Scalogno<br />

• 400 g Carote<br />

• 100 g Patate<br />

• 100 g Parmigiano<br />

• 200 g Stridoli<br />

• 1 l Olio di semi<br />

• Sale e pepe q.b.<br />

• 3 dl Brodo vegetale<br />

TEMPO RICHIESTO: 40’<br />

DIFFICOLTÀ: medio<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Preparazione: mettere le cipolle intere con la buccia a cuocere in<br />

acqua bollente per circa 30’, scolarle e farle raffreddare, spellarle e tagliarle<br />

a metà per la circonferenza. Tenere i due anelli esterni di tutte e<br />

sei le metà e tritare la cipolla rimanente finemente. Pulire l’orata e sfilettarla,<br />

spellarla e tagliarla a cubetti piccoli e cuocerli velocemente in<br />

padella con sale e pepe. Unire la ricotta con l’erba cipollina tritata, le<br />

noci di macadamia tritate grossolanamente, l’orata cotta e la cipolla tritata,<br />

insaporire con la metà del parmigiano grattugiato e aggiustare il<br />

tutto di sale e pepe. Con il composto ottenuto, farcire le mezze cipolle<br />

svuotate e sistemarle in una placca con il restante parmigiano grattugiato<br />

sopra e un filo di olio extra vergine di oliva Brisighello. Sbucciare<br />

lo scalogno e le patate, spellare le carote e con l’ausilio di uno scavino<br />

piccolo ricavare tante palline da cuocere in acqua bollente e salata per<br />

qualche minuto. Tritare grossolanamente lo scalogno, le patate e gli<br />

scarti delle carote e fare cuocere il tutto in una casseruola con del<br />

brodo di verdura. Quando risulterà essere tutto ben cotto frullare con<br />

il mini pimer ottenendo una crema fine. Scaldare l’olio di semi in friggitrice<br />

e friggere gli stridoli, mettere la cipolla in forno per circa 20’ a<br />

190° facendola gratinare bene sopra.<br />

Cibo:<br />

aromatico.<br />

Presentazione: sistemare la vellutata di carote e patate calda a<br />

specchio sul piatto, mettere al centro la mezza cipolla farcita e gratinata,<br />

decorare con le palline di carota, adagiarvi sopra un ciuffetto di<br />

stridoli fritti e concludere con qualche goccia di olio Brisighello.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Pinot Bianco 2006<br />

Niklaserhof-Josef Solva


PRIMO IN BRODO - NOCI DI <strong>MACADAMIA</strong><br />

Crema di lenticchie con riccioli di sogliola, pomodorini secchi<br />

e noci di macadamia tostate, profumate all’olio.<br />

INGREDIENTI PER 6 PERSONE:<br />

• 300 g Lenticchie<br />

• 150 g Scalogno<br />

• 2 dl Olio d’oliva extra vergine<br />

• 100 g Patate<br />

• 4 Sogliole (1 kg)<br />

• 150 g Pomodori secchi<br />

• 150 g Noci di macadamia tostate<br />

• 10 g Timo in rametti<br />

• Sale e pepe q.b.<br />

TEMPO RICHIESTO: 1 ora<br />

DIFFICOLTÀ: facile<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Preparazione: pulire lo scalogno e le patate e tagliare il tutto grossolanamente.<br />

In una casseruola fare appassire lo scalogno e le patate<br />

con un filo d’olio d’oliva, poi aggiungere le lenticchie ben lavate e fare<br />

cuocere tutto con l’aggiunta del brodo di pesce. Appena cotte le lenticchie<br />

frullare con il mini pimer, poi passare al colino cinese e aggiustare<br />

di sale e pepe. Spellare le sogliole e sfilettarle ottenendo 4 filetti<br />

da ogni sogliola, tagliare a metà i pomodori secchi e avvolgerli con i<br />

filetti di sogliola (per mezzo pomodoro, un filetto di sogliola) ottenendo<br />

3 involtini per porzione. Sistemare gli involtini in una placca da forno,<br />

salarli, peparli e condirli con delle foglioline di timo e un filo d’olio; cuocerli<br />

in forno a 180° per circa 5 minuti. In una casseruola aromatizzare<br />

dell’olio extra vergine d’oliva riscaldandolo con dei rametti di timo e lasciarlo<br />

intiepidire.<br />

Cibo:<br />

succulento.<br />

Presentazione: sistemare in una fondina la crema di lenticchie ben<br />

calda. Mettervi al centro gli involtini di sogliola e pomodoro e guarnire<br />

con rametti di timo, le noci di macadamia tritate e un filo d’olio d’oliva<br />

extra vergine aromatizzato.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Albana di Romagna secco<br />

“Vigna Rocca” 2006 - Azienda Tre Monti.


SECONDO DI PESCE - NOCI DI <strong>MACADAMIA</strong><br />

Medaglioni di rana pescatrice con noci di macadamia<br />

e pancetta su passata di peperoni e cavolfiori.<br />

INGREDIENTI PER 6 PERSONE:<br />

• 1 kg Code di rospo<br />

• 400 g Noci di macadamia tostate<br />

• 1 dl Olio d’oliva extra vergine<br />

• 300 g Pancetta fresca<br />

• 20 g Scorza di arancia<br />

• 300 g Cavolfiori<br />

• 150 g Cipolla<br />

• 400 g Peperoni rossi<br />

• 2 dl Brodo di pesce<br />

• Sale e pepe q.b.<br />

TEMPO RICHIESTO: 40’<br />

DIFFICOLTÀ: medio<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Preparazione: per la passata pulire la cipolla e i peperoni rossi e tagliarli<br />

a pezzi grossolani, metterli in una casseruola con un po’ di olio<br />

di oliva e il brodo di pesce. Fare cuocere tutto molto bene e frullare<br />

con il mini pimer; se occorre passare al colino cinese. Pulire i cavolfiori<br />

e tagliarli sottili con l’ausilio dell’affettatrice e ricavare tanti ventaglietti<br />

che faremo seccare in forno a calore moderato. Sfilettare le code di<br />

rospo, salarle, peparle e arrotolarle nelle noci di macadamia tritate<br />

grossolanamente, poi avvolgerle nelle fette di pancetta e posizionarle<br />

in una placca da forno. Cuocere in forno a 180° per circa 20’.<br />

Cibo:<br />

aromatico.<br />

Presentazione: sistemare la passata di peperoni rossi a specchio su<br />

un piatto caldo, adagiarvi sopra i medaglioni di coda di rospo, circa 3<br />

a testa, e guarnire con ventagli di cavolfiore disidratati e una grattugiata<br />

di scorza di arancia.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Pinot Nero “St. Daniel” Riserva 2004<br />

Cantina Produttori Colterenzio.


DOLCE AL CUCCHIAIO - NOCI DI <strong>MACADAMIA</strong><br />

Torta di ricotta e noci di macadamia.<br />

INGREDIENTI PER 6 PERSONE:<br />

• 200 g Noci di macadamia in grani<br />

• 200 g Ricotta vaccina<br />

• 1 Bustina vanillina<br />

• 200 g Burro<br />

• 200 g Zucchero<br />

• 6 Uova<br />

Per la glassa<br />

• 200 g marmellata di ciliegie<br />

Per la guarnizione<br />

• 100 g cioccolato fondente<br />

TEMPO RICHIESTO: 1 ora<br />

DIFFICOLTÀ: facile<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Preparazione: imburrare e infarinare una tortiera a cerniera del diametro<br />

di 25 cm circa. In un frullatore cutter montare il burro ammorbidito<br />

con lo zucchero e la vanillina, poi aggiungere i tuorli d’uovo, la<br />

ricotta e la granella di noci di macadamia e amalgamare bene.<br />

A parte, montare gli albumi a neve ben ferma e unirvi il composto preparato<br />

precedentemente con la ricotta e gli altri ingredienti.<br />

Trasferire tutto nella tortiera e cuocere in forno a 170° per circa 35 minuti.<br />

Cibo:<br />

tendente al dolce.<br />

Glassa: sciogliere la marmellata di ciliegie a fuoco moderato e passarla<br />

al colino, con questa gelatina glassare la torta cotta e fare raffreddare<br />

in frigorifero.<br />

Presentazione: servire la torta ricoprendola con scaglie di cioccolato,<br />

a piacere accompagnare con crema inglese.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Verduzzo Friulano Colli Orientali del Friuli<br />

2005 di Gigante Adriano

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