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NOCI PECAN 1/2017

• Allergeni • Dati IRI: Andamento delle vendite nella grande distribuzione A Dicembre 2016 • Nei dintorni: a tavola con il vino • Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana Quattro piatti da gustare e collezionare

• Allergeni
• Dati IRI: Andamento delle vendite nella grande distribuzione
A Dicembre 2016
• Nei dintorni: a tavola con il vino
• Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana
Quattro piatti da gustare e collezionare

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Allergeni<br />

Le reazioni avverse agli alimenti:<br />

allergie, intolleranze, pseudoallergie<br />

IRI Andamento delle vendite nella grande distribuzione<br />

A Dicembre 2016<br />

Nei dintorni:<br />

a tavola con il vino<br />

Le ricette creative, interpretate da chef della scuola Artusiana<br />

Quattro piatti da gustare e collezionare<br />

PRODOTTO DEL MESE<br />

<strong>NOCI</strong> <strong>PECAN</strong><br />

Un frutto americano<br />

dalle proprietà salutari<br />

1/<strong>2017</strong>


EDITORIALE<br />

NUTSPAPER,<br />

periodico d’informazione sulla frutta secca.<br />

Sono originarie del nuovo mondo,<br />

in particolare della parte orientale<br />

degli attuali Stati Uniti d’America,<br />

dove gli indiani per primi ne<br />

coltivarono la pianta; si sono<br />

diffuse poi in tutta la parte<br />

settentrionale del continente<br />

americano per arrivare in Europa<br />

solo a fine ’800: si tratta delle noci<br />

di pecan a cui è dedicato questo<br />

numero di Nutspaper.<br />

Oltre ad approfondirne le origini e<br />

le tecniche colturali, ne abbiamo<br />

illustrato la classificazione, per<br />

Paese di provenienza e varietà,<br />

nonché il processo<br />

di produzione e raccolta.<br />

Non abbiamo dimenticato,<br />

inoltre, un tema che in questi<br />

ultimi anni è diventato sempre<br />

più sensibile e centrale per molti<br />

consumatori, tanto da guadagnare<br />

un’attenzione mediatica di rilievo.<br />

Parliamo delle questioni legate<br />

alle allergie e alle intolleranze<br />

alimentari, per le quali abbiamo<br />

redatto un approfondimento<br />

generale, correlato a tutta la frutta<br />

secca… e non solo.<br />

Non manca, infine, il consueto<br />

appuntamento con le ricette –<br />

dal primo piatto al dolce –<br />

che vanno ad arricchire in modo<br />

originale il nostro ricettario<br />

dedicato alla frutta secca<br />

che cresce, di numero in numero.<br />

Buona lettura!<br />

La Redazione.<br />

N/3


SOMMARIO<br />

Allergeni<br />

Le reazioni avverse agli alimenti:<br />

allergie, intolleranze, pseudoallergie.<br />

pag. 6<br />

Noce Pecan<br />

Un frutto americano dalle proprietà salutari.<br />

pag. 10<br />

IRI Andamento delle vendite<br />

nella grande distribuzione<br />

A Dicembre 2016.<br />

pag. 30<br />

“NUTSPAPER” anno X - n° 1<br />

febbraio - marzo - aprile <strong>2017</strong><br />

Reg. al Tribunale di Forlì il 17/04/2007 n.6/07<br />

www.nutspaper.com<br />

Nei dintorni:<br />

a tavola con il vino.<br />

pag. 33<br />

RICETTE CON LE <strong>NOCI</strong> <strong>PECAN</strong><br />

Editore: Menabò Group s.r.l.<br />

Direttore Responsabile: Andrea Masotti<br />

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri<br />

Elaborazione testi: Elisa Ravaglia, Elena De Tullio<br />

Le ricette creative, interpretate da chef<br />

della scuola Artusiana<br />

Quattro piatti da gustare e collezionare.<br />

pag. 34<br />

Menabò Group s.r.l.<br />

via Napoleone Bonaparte, 50<br />

47122 Forlì (FC)<br />

tel. 0543.798463<br />

fax 0543.774044<br />

www.menabo.com<br />

info@menabo.com<br />

Comitato di redazione:<br />

Dr.ssa Francesca Buccella<br />

Dr.ssa Monica Monti<br />

Dr.ssa Francesca Nanni<br />

Dr.ssa Michela Pagnani<br />

Stampa: Faenza Industrie Grafiche<br />

Chiuso per la stampa nel mese di febbraio<br />

Antipasto<br />

Cracker Norvegesi alle noci di pecan.<br />

pag. 35<br />

Primo<br />

Scottato di radicchio, senape,<br />

noci pecan, pere e germogli.<br />

pag. 36<br />

Secondo<br />

Girelle di tortillas con humus di ceci verdure di stagione<br />

noci di pecan e cavolo cappuccio.<br />

pag. 37<br />

N/4<br />

Dolce<br />

Tutto in tazza leggermente affumicato.<br />

Crema di cioccolato fondente al 70% ed olio extravergine,<br />

briciole di cocco, zenzero e noci di pecan.<br />

pag. 38


ALLERGENI<br />

Le reazioni avverse agli alimenti: allergie, intolleranze, pseudoallergie.<br />

L’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica distingue<br />

le reazioni avverse al cibo in tossiche e non tossiche.<br />

Reazioni avverse agli alimenti<br />

allergia o intolleranza alimentare. L’allergia è essenzialmente<br />

un’alterazione immunitaria in cui una sostanza normalmente<br />

innocua viene percepita come una minaccia e attaccata dalle<br />

difese immunitarie dell’organismo. L’intolleranza alimentare invece<br />

coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario.<br />

NON TOSSICHE<br />

TOSSICHE<br />

L’ALLERGIA ALIMENTARE<br />

IgE<br />

mediate<br />

Reazioni immunologiche<br />

ALLERGIE<br />

NON IgE mediate<br />

• da immunocomplessi<br />

• citotossiche<br />

• cellulo mediate<br />

Reazioni NON immunologiche<br />

INTOLLERANZE (metaboliche)<br />

Enzimatiche<br />

Farmacologiche<br />

Indefinite<br />

Le prime (c.d. intossicazioni alimentari) dipendono dalla dose<br />

di una determinata sostanza nociva ingerita e non da una suscettibilità<br />

personale alla sostanza stessa. Possono essere dovute<br />

a sostanze chimiche di sintesi aggiunte ai cibi (ad esempio<br />

additivi, insetticidi, erbicidi, fertilizzanti, antibiotici, metalli), ma<br />

anche causate da sostanze presenti negli alimenti (ad esempio<br />

micotossine, veleni naturali, animali).<br />

Le reazioni avverse al cibo di tipo non tossico, al contrario non<br />

dipendono dalla dose assunta ma dalla suscettibilità individuale<br />

ad uno o più alimenti.<br />

Esistono quattro tipi di reazioni avverse agli alimenti:<br />

1) reazioni allergiche propriamente dette, dovute a meccanismi<br />

immunologici e dose-dipendenti (mediate dalle IgE e dalle IgG);<br />

2) reazioni da intolleranza per deficit di alcuni enzimi necessari<br />

per la digestione dell’alimento (come, ad esempio, intolleranza<br />

al latte per mancanza di lattasi, enzima che scinde il<br />

lattosio e ne permette la digestione);<br />

3) reazioni pseudoallergiche, ovvero intolleranze dovute agli<br />

additivi e ai conservanti contenuti nei cibi e non propriamente<br />

dovute all’ingestione dell’alimento;<br />

4) reazioni a sostanze tossiche contenute nell’alimento (microbi,<br />

inquinanti ambientali, tossine di alcuni funghi, pesticidi e<br />

sostanze chimiche).<br />

L’allergia alimentare ha un’incidenza effettiva intorno al 2% della<br />

popolazione adulta. Nei bambini il dato sale al 3-7%, anche<br />

se nella maggior parte dei casi viene superata nell’età scolare.<br />

Si tratta di una forma specifica di intolleranza ad<br />

alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema<br />

immunitario: un allergene – una proteina presente<br />

in un alimento a rischio e che nella maggioranza delle persone<br />

è del tutto innocua – innesca una catena di reazioni, tra cui la<br />

produzione di anticorpi. Questi determinano il rilascio di sostanze<br />

chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari<br />

sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno.<br />

In una vera reazione allergica, l’organismo, mediante i linfociti<br />

T, produce anticorpi che si posizionano sulla superficie dei<br />

mastociti attivati. La categoria di anticorpi che prende il nome<br />

di immunoglobuline E (IgE) reagisce con l’allergene scatenando<br />

un’ulteriore reazione con i mastociti (cellule cutanee) e i basofili<br />

(cellule ematiche). I mastociti si trovano sotto la superficie cutanea<br />

e nelle membrane che rivestono il naso, l’apparato respiratorio,<br />

gli occhi, l’intestino e rilasciano una sostanza chiamata<br />

istamina o altre sostanze, quali i leucotrieni e le prostaglandine,<br />

che provocano le reazioni vere e proprie.<br />

L’istamina è coinvolta nei processi infiammatori e<br />

nelle reazioni allergiche in quanto causa broncocostrizione<br />

(le vie respiratorie si serrano e rendono la respirazione<br />

difficile, come nel caso dell’asma), ma può anche<br />

portare al danneggiamento dei tessuti provocando<br />

vasodilatazione, edema, aumento della permeabilità dei vasi<br />

sanguigni, alterazioni della muscolatura liscia e del tessuto connettivo,<br />

orticaria.<br />

La maggior parte delle persone può mangiare una gran varietà<br />

di cibi senza alcun problema. Per una piccola percentuale di<br />

individui, tuttavia, determinati alimenti o componenti alimentari<br />

possono provocare reazioni negative che vanno da una leggera<br />

eruzione cutanea ad una risposta allergica di grave entità.<br />

Le reazioni negative agli alimenti possono essere causate da<br />

N/6


Le reazioni negative generalmente sono immediate<br />

e di solito localizzate. Possono aversi anche manifestazioni<br />

generalizzate gravi come l’ipotensione o lo<br />

shock anafilattico, una grave condizione in cui la pressione arteriosa<br />

precipita e il soggetto può morire di arresto cardiaco se<br />

non gli viene rapidamente somministrata adrenalina per aprire<br />

le vie respiratorie.<br />

Alcune reazioni allergiche invece impiegano varie<br />

ore o addirittura giorni a manifestarsi dopo l’esposizione<br />

ad una proteina estranea. In questo caso si parla<br />

di reazioni di ipersensibilità ritardata.<br />

SINTOMI DI REAZIONI ALLERGICHE<br />

AGLI ALIMENTI<br />

RESPIRATORI<br />

Naso che cola o congestione nasale<br />

Starnuti<br />

Asma (difficoltà a respirare)<br />

Tosse<br />

Respiro affannoso-sibilante<br />

ALIMENTI RESPONSABILI<br />

DELLE ALLERGIE<br />

Gli alimenti che vengono riferiti come più frequentemente responsabili<br />

delle allergie alimentari nella popolazione italiana<br />

sono, in ordine di frequenza:<br />

• frutta e vegetali (72%),<br />

• gamberetti (13%),<br />

• pesce (4%),<br />

• latte e uova (3%),<br />

• cereali (2%),<br />

• carne (


Un altro tipo di allergia meno frequente ma da tenere in considerazione<br />

è quella legata alla frutta: il frutto che più di<br />

tutti dà manifestazioni allergiche è la mela, seguita<br />

da pesca, pera, prugna, albicocca e ciliegia. Ananas<br />

e papaia molto raramente danno allergie ma contengono una<br />

sostanza, la bromelina, che viene impiegata frequentemente<br />

nell’industria farmaceutica. Essa è in genere ben tollerata, può<br />

tuttavia risultare allergica per individui predisposti. Inoltre ne è<br />

sconsigliata l’assunzione per le persone trattate con farmaci anticoagulanti.<br />

Pertanto, i soggetti allergici all’ananas o alla papaia<br />

devono sempre controllare la composizione dei farmaci che<br />

vengono loro prescritti per evitare che contengano la bromelina<br />

e, nell’eventualità, consultare un medico.<br />

L’allergia alle arachidi è conosciuta per la sua gravità,<br />

infatti può dar luogo a sintomi anche solo con un<br />

minimo contatto o per inalazione, provocando, nelle forme<br />

più lievi, sfoghi cutanei (orticaria), nausea, mal di testa, rinite<br />

o asma, gonfiore della lingua e delle labbra. Le forme più serie<br />

invece possono essere letali dando luogo a edema laringeo<br />

e shock anafilattico con conseguente morte. È abbastanza<br />

preoccupante, specialmente se riferita ai bambini,<br />

poiché inizia in età precoce: gli allergeni delle arachidi<br />

passano nel latte materno e possono sensibilizzare il lattante<br />

a rischio che, una volta cresciuto, con facilità mangerà a sua<br />

volta frutta secca o dolci che le contengono, rischiando reazioni<br />

allergiche anche gravi. Basti pensare che, nei primi tre anni<br />

di vita, l’85% delle reazioni allergiche è proprio a<br />

causa del consumo di arachidi. Questa forma di allergia<br />

poi, a differenza di altre, perdura per il resto della vita. Spesso<br />

le arachidi sono all’interno di dolciumi, oli, burri, prodotti a base<br />

di cioccolato, merendine preconfezionate, addirittura anche in<br />

prodotti destinati all’infanzia come componente di latte adattato<br />

o come eccipiente in preparati polivitaminici: il loro consumo è<br />

quindi crescente e in certi casi inconsapevole. Sembrerebbe<br />

infatti che l’ampia diffusione di latti formulati contenenti<br />

olio di arachidi abbia contribuito alla diffusione<br />

di questa allergia, anche se alcuni ritengono<br />

che l’olio di arachidi non sia in realtà allergenico:<br />

una recente indagine in Francia però ha analizzato 45 latti formulati,<br />

trovando l’olio di arachidi in 11 di questi e in certi casi in<br />

una concentrazione pari all’80% della componente lipidica totale.<br />

Diversamente dalla maggior parte degli alimenti, le arachidi<br />

una volta tostate aumentano il loro potenziale allergico<br />

anziché diminuirlo. Si è verificato un aumento dei casi<br />

di allergie nei paesi anglosassoni: le segnalazioni, in Inghilterra,<br />

sono cresciute del 95% in 10 anni. In USA è l’allergia principale,<br />

insieme a quella per le noci, ed è causa di reazioni anafilattiche<br />

fatali o quasi fatali. Le popolazioni asiatiche, nonostante<br />

ne facciano un largo consumo, non hanno dimostrato questo<br />

problema se non in rari casi, dal momento che la loro cucina<br />

ne prevede la bollitura o la frittura, che ne riduce la pericolosità.<br />

È indispensabile, per chi soffre di questo tipo di allergia, portare<br />

sempre con sé delle siringhe di adrenalina per neutralizzare<br />

la violenta reazione allergica, oltre che evitare tassativamente il<br />

contatto con questi alimenti.<br />

Un discorso simile può essere fatto per l’allergia alle noci e<br />

alla frutta secca a guscio (mandorle, anacardi, noci<br />

del brasile, pistacchi, nocciole): coloro che presentano<br />

un’allergia a questi alimenti possono infatti manifestare reazioni<br />

crociate con le arachidi. Inoltre, spesso i soggetti allergici alle<br />

noci, alle mandorle e ai pistacchi risultano allergici anche ai pollini<br />

della betulla e del nocciolo, così come i soggetti allergici al<br />

pistacchio risultano spesso allergici anche agli anacardi. Sia le<br />

noci che l’altra frutta secca a guscio vengono molto utilizzati<br />

dall’industria alimentare per la preparazione di dolci, cibi pronti,<br />

gelati, mortadella, alimenti per bambini e altre derrate. Anche<br />

qui, come per l’allergia alle arachidi, i soggetti maggiormente<br />

colpiti sono i bambini.<br />

Secondo alcune scuole di pensiero l’essere esposti prematuramente<br />

al contatto con l’allergene aumenterebbe la probabilità<br />

di sviluppare sintomatologia allergica, talvolta anche grave, fino<br />

allo shock anafilattico, su questo punto però le teorie sono ancora<br />

controverse. Infatti un recente studio, condotto nel 2015<br />

da un team di ricercatori inglesi, ha messo in luce come una<br />

N/8


precoce introduzione di alimenti contenenti arachidi<br />

nella dieta dei bambini possa ridurre la frequenza<br />

nello sviluppo dell’allergia tra i soggetti ad elevato<br />

rischio e possa modulare la risposta immunitaria nei piccoli<br />

pazienti.<br />

ALLERGIE DOVUTE AGLI ADDITIVI<br />

Sempre legato alla problematica della frutta occorre aggiungere,<br />

come visto precedentemente, che a volte non sono i cibi in<br />

sé a dare allergia ma alcuni additivi, come l’anidride solforosa<br />

e i solfiti: in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10<br />

mg/l espressi come SO 2<br />

sono considerati allergeni. Essi vengono<br />

usati soprattutto addizionati ai vini, ma anche nella frutta<br />

essiccata come disinfettante, agente sbiancante o conservante<br />

alimentare. Quando trattata con l’anidride solforosa prima<br />

dell’essiccazione, la frutta mantiene il suo colore e sapore originario<br />

e aumenta la durata di conservazione. Nei soggetti molto<br />

sensibili, soprattutto in pazienti asmatici, il loro consumo può<br />

determinare crisi respiratorie, ma i sintomi possono diventare<br />

gravi solo in una piccola minoranza dei soggetti colpiti.<br />

CONSULENZA E<br />

LE CONTAMINAZIONI CROCIATE<br />

Il pericolo legato agli allergeni è inoltre accentuato dalle possibili<br />

contaminazioni crociate che possono verificarsi<br />

in qualsiasi punto della filiera agro-alimentare, a<br />

partire dall’origine proseguendo nei vari processi<br />

di prima trasformazione industriale, fino alla lavorazione<br />

degli alimenti finiti negli stabilimenti di seconda<br />

trasformazione. In qualsiasi punto della lunga catena di attività,<br />

un alimento può inavvertitamente venire a contatto con tracce<br />

di sostanze allergeniche, non prevedibili e di conseguenza<br />

non dichiarate in etichetta. Proprio per questo motivo la prima<br />

richiesta da parte dei produttori alle autorità di competenza ha<br />

riguardato l’emanazione di soglie di tolleranza. Infatti una volta<br />

accertata la presenza di un allergene in un valore minimo vicino<br />

allo zero analitico è sorto il problema di conciliare due opposte<br />

esigenze: quelle dell’industria e quelle del mondo medico, che<br />

esige sicurezza assoluta dal punto di vista sanitario.<br />

La soglia di tolleranza è un valore che si è provato essere sopportato<br />

almeno dal 90-95% dei pazienti, assicurando, perlomeno<br />

a quella parte di popolazione, prodotti sicuri che altrimenti,<br />

se si pretendesse di raggiungere lo zero assoluto, non esisterebbero<br />

del tutto per l’impossibilità tecnica e strutturale di essere<br />

realizzati industrialmente. Da una panoramica degli studi<br />

fatti sugli allergici, misurando la reattività, è stato evidenziato<br />

che un valore soglia dell’ordine di 10 ppm potrebbe essere<br />

un limite di tolleranza proponibile, oltretutto raggiungibile anche<br />

nella pratica industriale, mettendo a punto procedure specifiche<br />

di contenimento e controllo delle possibili contaminazioni.<br />

PROGETTAZIONE<br />

ASSICURATIVA<br />

Viale della Lirica 21<br />

48124 Ravenna<br />

Tel. 0544 270040<br />

Fax 0544 270560


NOCE <strong>PECAN</strong><br />

Un frutto americano dalle proprietà salutari.<br />

Nome inglese: Pecan nut<br />

N. scientifico: Carya illinoinensis<br />

Classificazione botanica<br />

Classe: Magnoliopsida<br />

Ordine: Juglandales<br />

Famiglia: Juglandaceae<br />

Genere: Carya<br />

Specie: Carya Illinoensis<br />

INFORMAZIONI NUTRIZIONALI<br />

valori medi per 100 g di prodotto<br />

Energia: kJ 2969<br />

Proteine: g 9.2<br />

Carboidrati: g 4.3<br />

di cui zuccheri: g 4.0<br />

Grassi: g 72.0<br />

di cui saturi: g 6.2<br />

Fibre alimentari: g 9.6<br />

Sale: g 0.00<br />

Minerali Vitamine<br />

Aminoacidi Grassi<br />

Calcio mg 70<br />

Ferro mg 2.53<br />

Magnesio mg 121<br />

Fosforo mg 277<br />

Potassio mg 410<br />

Sodio mg 0<br />

Zinco mg 4.53<br />

Rame mg 1.2<br />

Manganese mg 4.5<br />

Selenio µg 3.8<br />

Ac. Ascorbico mg 1.1<br />

Tiamina mg 0.66<br />

Riboflavina mg 0.13<br />

Niacina mg 1.167<br />

Ac. Pantotenico mg 0.863<br />

Vitamina B6 mg 0.21<br />

Folati µg 22<br />

Vitamina B12 µg 0<br />

Vitamina A IU IU 56<br />

Vitamina A, RAE µg 3<br />

Vitamina E mg 1.4<br />

Vitamina K µg 3.5<br />

Triptofano* g 0.093<br />

Treonina* g 0.306<br />

Isoleucina* g 0.336<br />

Leucina* g 0.598<br />

Lisina* g 0.287<br />

Metionina* g 0.183<br />

Cistina g 0.152<br />

Fenilalanina* g 0.426<br />

Tirosina g 0.215<br />

Valina* g 0.411<br />

Arginina g 1.177<br />

Istidina* g 0.262<br />

Alanina g 0.397<br />

Ac. Aspartico g 0.929<br />

Ac. Glutammico g 1.829<br />

Glicina g 0.453<br />

Prolina g 0.363<br />

Serina g 0.474<br />

A. grassi saturi mg 6.180<br />

4:0 mg 0.000<br />

6:0 mg 0.000<br />

8:0 mg 0.000<br />

10:0 mg 0.000<br />

12:0 mg 0.000<br />

16:0 mg 4.366<br />

18:0 mg 1.745<br />

20:0 mg 0.069<br />

A. grassi monoinsaturi mg 40.801<br />

16:1 mg 0.0007<br />

18:1 mg 40.594<br />

20:1 mg 0.207<br />

22:1 mg 0.000<br />

A. grassi polinsaturi mg 21.614<br />

18:2 mg 20.628<br />

18:3 mg 0.986<br />

18:4 mg 0.000<br />

20:4 mg 0.000<br />

20:5 n-3 mg 0.000<br />

22:5 n-3 mg 0.000<br />

22:6 n-3 mg 0.000<br />

Colesterolo mg 0<br />

* aminoacidi essenziali<br />

N/10<br />

Fonte: USDA National Nutrient Database for Standard


ORIGINI E CENNI BOTANICI<br />

Il pecan (carya illinoensis) ha origine nella parte orientale degli<br />

Stati Uniti, nell’area a Sud degli stati dell’Illinois, dello Iowa, del<br />

Kansas, del Missouri, dell’Oklahoma, del Texas e della Virginia.<br />

Successivamente si è adattato e diffuso in tutta la parte settentrionale<br />

del continente americano per poi arrivare in Europa<br />

verso la fine dell’800.<br />

Viene coltivato principalmente in Messico, Australia, Sud<br />

Africa e Israele, oltre che negli Stati Uniti, mentre in Italia<br />

si trova principalmente in Sicilia.<br />

La noce veniva già consumata nel periodo pre-coloniale dagli<br />

abitanti dell’Est e della parte settentrionale del Nord America.<br />

I nativi americani utilizzavano le noci per produrre<br />

una bevanda chiamata powhicora, ottenuta dallo schiacciamento<br />

e bollitura in acqua di questi frutti.<br />

Il successo di questa specie è dovuto alla vicinanza degli alberi<br />

ai corsi d’acqua e alle apprezzate caratteristiche organolettiche<br />

dei frutti. Gli indiani furono quindi i primi a coltivare questi alberi<br />

e solo successivamente, nel periodo di esplorazione e conquista<br />

dell’America, la specie venne scoperta dai Paesi coloniali.<br />

Tra il 1770 e il 1800, i colonialisti intuirono le potenzialità<br />

commerciali della noce pecan: sembra che anche<br />

il presidente Thomas Jefferson piantasse degli alberi di pecan<br />

nel suo frutteto a Monticello, in Virginia. Lo stesso George Washington<br />

riportò nel suo diario che Thomas Jefferson gli aveva<br />

dato delle noci pecan che poi fece personalmente crescere nella<br />

sua casa a Mount Vernon, in Virginia.<br />

La pianta del pecan può raggiungere età e dimensioni<br />

notevoli, ha un portamento assurgente – può crescere<br />

più di 100 piedi (30,5 m) di altezza – e ha un sistema di radici che<br />

si estendono in profondità e in largo.<br />

La corteccia è di color grigio marrone tendente al chiaro, con<br />

creste appiattite e strette fessure; il legno è bruno-rossastro.<br />

In generale questi alberi hanno bisogno di molto spazio per crescere,<br />

quindi non devono avere troppo vicino altri alberi o edifici.<br />

Per poter crescere correttamente, il pecan richiede<br />

enormi volumi d’acqua e necessita di un terreno ben<br />

drenato e profondo, solitamente preferisce zone con un terriccio<br />

sabbioso, ma può anche essere piantato in un terreno<br />

pesante finché è ben drenato, mentre un terreno roccioso o con<br />

molta luce rappresenta un ambiente avverso.<br />

Le radici sono robuste e a fittone e le foglie sono<br />

composte e lanceolate con dentellatura sui bordi,<br />

lunghe da 30 a 40 cm circa. Generalmente è una specie monoica<br />

e autofertile, ma può presentare anche dicogamia, con la<br />

presenza di amenti femminili e maschili.<br />

INFIORESCENZA<br />

MASCHILE<br />

INFIORESCENZA<br />

FEMMINILE<br />

N/11


1<br />

1<br />

La fioritura avviene a maggio e i frutti maturano tra ottobre e<br />

novembre a seconda della cultivar.<br />

I fiori femminili sono come punte sul lato del germoglio vicino<br />

al suo apice. Il fiore femminile ha un racemo terminale a forma<br />

di stella. I fiori maschili sono disposti in gruppi di 2-8 fiori provenienti<br />

da un peduncolo comune. I fiori femminili nascono dalle<br />

gemme apicali di ciascun germoglio (uno o due), mentre i fiori<br />

maschili derivano da gemme primarie e secondarie, tranne le<br />

gemme terminali.<br />

Di solito per la Carya illinoensis è richiesta l’impollinazione<br />

incrociata per avere la massima produttività. L’impollinazione<br />

avviene grazie al vento, quindi è anemofila, infatti i fiori non sono<br />

colorati e appariscenti per gli insetti impollinatori.<br />

Il frutto è una noce racchiusa in una spessa cuticola<br />

verde (mallo) che si divide in 4 parti alla maturazione e che si<br />

apre a fine autunno. Le noci si presentano solitamente in gruppi<br />

da 2 a 6. La dimensione è di 2-5 cm di lunghezza e 2 cm circa<br />

di diametro. Il mallo permette la fotosintesi e protegge<br />

la noce durante lo sviluppo. L’interno della noce (il frutto) è<br />

solitamente liquido fino a settembre, quando si solidifica.<br />

La maturità delle noci inizia con lo sviluppo della dimensione<br />

del guscio e del frutto stesso, il peso e la gravità specifica del<br />

frutto aumentano rapidamente, mentre il contenuto di acqua diminuisce<br />

da circa il 75% al 30%. La quantità di grasso diventa<br />

anche sette volte maggiore nelle noci mature rispetto alle fasi<br />

iniziali dello sviluppo. Il guscio passa dal verde pallido al verdastro<br />

nero accompagnato da crepe a piena maturità.<br />

PAESI PRODUTTORI<br />

Il pecan, originario delle regioni orientali dell’America del Nord al<br />

confine con il Messico, ad oggi è diffuso in tutti i Paesi dal clima<br />

mite, inclusi Israele, Brasile, Australia e, limitatamente ad alcune<br />

zone del Sud, anche in Italia.<br />

Nella stagione 2015/2016, la produzione mondiale ha raggiunto<br />

le 101.000 MT, con una crescita del 5% rispetto a 10 anni fa.<br />

I massimi produttori di noci pecan sono chiaramente gli Stati<br />

Uniti e il Messico, a cui si deve il 92% della produzione mondiale,<br />

rispettivamente di 52.889 e 40.824 MT, seguiti dal Sud Africa<br />

con 5.380 MT e dall’Australia con 1.716 MT.<br />

Others 1<br />

Australia 2<br />

5<br />

africa south<br />

2015 ESTIMATED <strong>PECAN</strong> PRODUCTION<br />

KERNEL BASIS / METRIC TONS<br />

1%<br />

5%<br />

2%<br />

Usa<br />

Mexico<br />

South Africa<br />

Australia<br />

Others<br />

52%<br />

messico 41<br />

53<br />

usa<br />

1 Tabella<br />

40%<br />

Others 1<br />

Australia 1<br />

4<br />

africa south<br />

5 YEAR AVERAGE <strong>PECAN</strong> PRODUCTION<br />

KERNEL BASIS / METRIC TONS<br />

1%<br />

4%<br />

1%<br />

Tabella 1<br />

usa 52<br />

messico 40<br />

usa messico south africa Australia Others<br />

usa messico south africa Australia Others<br />

Usa<br />

Mexico<br />

South Africa<br />

Australia<br />

Others<br />

53%<br />

41%<br />

La qualità della noce dipende da diversi fattori come la dimensione<br />

(numero di noci/kg), la percentuale di frutti presente, il colore<br />

del frutto, la forma e lo spessore.<br />

I dati del 2014 parlano di 45.000 MT di noci pecan esportate,<br />

segnando una crescita del 27% rispetto all’anno precedente e<br />

del 35% rispetto a circa dieci anni fa (2004). L’88% delle noci<br />

esportate provengono dal Messico, che vende soprattutto agli<br />

USA, e dagli USA, che esportano prevalentemente in Canada.<br />

N/12


WORLD <strong>PECAN</strong> PRODUCTION<br />

KERNEL BASIS / METRIC TONS<br />

WORLD <strong>PECAN</strong> EXPORTS<br />

KERNEL BASIS / METRIC TONS<br />

+5%<br />

OVER<br />

2005<br />

96,450<br />

69,910<br />

105,370<br />

60,640<br />

109,253<br />

91,214<br />

91,215<br />

115,768<br />

110,670<br />

122,340<br />

101,709<br />

+35%<br />

OVER<br />

2004<br />

33,155<br />

27,830<br />

32,647<br />

29,703<br />

40,285<br />

39,281<br />

42,436<br />

35,974<br />

38,864<br />

35,440<br />

44,870<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015<br />

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014<br />

IMPORTS / SHELLED / METRIC TONS<br />

COUNTRY 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014<br />

Growth<br />

(2004 - 2014)<br />

Usa 10,991 15,653 20,680 18,792 26,489 22,634 29,089 20,441 22,636 18,448 22,972 11,981<br />

Canada 4,513 4,296 3,751 3,987 4,299 3,687 3,794 4,186 4,554 4,330 4,173 -340<br />

Netherlands 1,131 1,329 1,777 2,120 2,427 2,027 2,480 2,851 2,216 2,408 2,845 1,714<br />

Mexico 148 776 416 699 933 667 1,195 2,046 3,165 2,238 1,649 1,501<br />

UK 1,402 1,713 1,269 1,299 1,716 1,388 1,263 1,898 2,445 2,235 2,478 1,076<br />

Israel 666 426 673 795 1,352 989 978 1,197 949 1,572 1,571 905<br />

France 660 636 459 869 931 673 846 1,065 813 837 645 -15<br />

Korea Rep. 12 36 35 36 128 50 132 166 145 284 406 394<br />

Germany 162 75 54 35 0 39 11 46 214 189 657 495<br />

China 58 81 505 145 1,429 3,707 4,292 0 383 180 133 75<br />

Japan 258 238 249 195 225 154 147 198 153 153 141 -117<br />

Belgium 23 122 16 1 18 104 110 239 152 123 161 138<br />

Italy 91 87 136 86 109 102 67 155 119 115 209 118<br />

Switzerland 3 1 50 48 55 12 18 78 60 109 213 210<br />

Saudi Arabia 11 94 16 104 69 3 23 44 48 107 122 111<br />

UAE 3 15 11 10 42 35 59 32 53 98 101 98<br />

Spain 28 15 - 40 43 30 31 73 44 72 73 45<br />

New Zealand 0 0 9 20 0 0 0 13 47 64 10 10<br />

Australia 0 0 0 3 0 2 85 65 77 31 60 60<br />

South Africa 0 0 0 0 2 0 21 77 66 23 44 44<br />

Others 439 348 234 314 684 989 685 826 512 1,825 1,232 793<br />

Total 20,599 25,941 30,340 29,598 40,951 37,292 45,326 35,696 38,861 35,440 39,893 19,294<br />

COUNTRY<br />

Cons.<br />

MT<br />

ESTIMATED WORLD <strong>PECAN</strong>S CONSUMPTION, KERNEL BASIS<br />

2010 2011 2012 2013 2014<br />

Estimated<br />

Cons./<br />

Cons./<br />

Estimated<br />

cap/kg/<br />

Cons cap/kg/<br />

Cons./<br />

Cons./<br />

Estimated<br />

year<br />

MT year<br />

cap/kg/<br />

Cons cap/kg/<br />

Cons./<br />

Cons./<br />

Estimated<br />

(2)<br />

(1)<br />

year<br />

MT year<br />

cap/kg/<br />

Cons cap/kg/<br />

Cons./<br />

Cons./<br />

(2)<br />

(1)<br />

year<br />

MT year<br />

cap/kg/<br />

Cons cap/kg/<br />

(2)<br />

(1)<br />

year<br />

MT year<br />

(2)<br />

(1)<br />

Cons./<br />

cap/kg/<br />

year<br />

(1)<br />

Usa 74,487 0,24 0,96 51,800 0,16 0,65 67,826 0,20 0,78 45,109 0,16 0,64 48,531 0,22 0,87<br />

Mexico 19,917 0,19 0,37 14,662 0,14 0,27 16,837 0,16 0,31 28,500 0,26 0,53 41,123 0,33 0,66<br />

Canada 3,794 0,11 0,22 4,186 0,12 0,25 4,554 0,13 0,27 4,330 0,13 0,25 4,173 0,12 0,24<br />

Netherlands 2,480 0,15 0,75 2,840 0,17 0,86 2,216 0,13 0,67 2,408 0,14 0,72 2,845 0,17 0,85<br />

UK 1,063 0,02 0,07 1,748 0,03 0,11 2,445 0,04 0,16 2,235 0,04 0,14 2,478 0,04 0,15<br />

South Africa 349 0,01 0,01 411 0,01 0,02 509 0,01 0,02 1,800 0,03 0,07 2,300 0,04 0,09<br />

Israel 978 0,13 0,26 1,197 0,16 0,31 949 0,12 0,25 1,572 0,21 0,41 1,571 0,20 0,39<br />

Australia 888 0,04 0,16 889 0,04 0,19 907 0,04 0,19 859 0,04 0,18 844 0,21 0,18<br />

Germany 11 0,00 0,00 46 0,00 0,01 214 0,00 0,03 189 0,00 0,02 657 0,01 0,08<br />

France 846 0,01 0,07 1,065 0,02 0,09 813 0,01 0,07 837 0,01 0,07 645 0,01 0,05<br />

Korea Rep. 132 0,00 0,03 165 0,00 0,03 145 0,00 0,03 284 0,01 0,06 406 0,01 0,08<br />

Switzerland 18 0,00 0,01 78 0,01 0,04 60 0,01 0,03 109 0,01 0,06 213 0,03 0,10<br />

Italy 67 0,00 0,01 144 0,00 0,02 119 0,00 0,02 115 0,00 0,02 209 0,00 0,04<br />

Belgium 110 0,01 0,10 239 0,02 0,22 152 0,01 0,14 123 0,01 0,11 161 0,01 0,15<br />

Japan 147 0,00 0,01 175 0,00 0,01 153 0,00 0,01 153 0,00 0,01 141 0,00 0,01<br />

China 4,292 0,00 0,03 0 0,00 0,00 393 0,00 0,00 180 0,00 0,00 133 0,00 0,00<br />

Saudi Arabia 23 0,00 0,01 44 0,00 0,02 48 0,00 0,02 107 0,00 0,04 122 0,00 0,04<br />

UAE 59 0,01 0,01 31 0,00 0,01 53 0,01 0,01 98 0,01 0,02 101 0,01 0,02<br />

Spain 53 0,00 0,01 47 0,00 0,01 44 0,00 0,01 72 0,00 0,02 73 0,00 0,02<br />

World Total 110,766 0,02 81,594 0,01 99,412 0,01 110,760 0,02 135,506 0,02<br />

Estimated<br />

Cons./<br />

cap/kg/<br />

year<br />

(2)<br />

N/13


ESIGENZE CLIMATICHE<br />

E CICLO VEGETATIVO<br />

Il clima, nelle regioni originarie del pecan, varia da umido a semiarido<br />

con inverni solo lievemente rigidi. Trattandosi di zone dal<br />

punto di vista climatico diverse tra di loro, nel tempo la specie<br />

ha potenziato le proprie capacità di adattamento<br />

grazie ad un efficientissimo sistema di trasporto dell’acqua e<br />

alla capacità di evitare la chiusura degli stomi in seguito ad alte<br />

temperature (manovra solitamente atta ad evitare perdite idriche<br />

in condizioni ambientali avverse), anche grazie al fatto che l’acqua<br />

disponibile nel terreno solitamente è in quantità sufficienti.<br />

Questa specie arborea infatti ha bisogno di grandi quantità<br />

d’acqua e di un’umidità elevata del suolo per sostenere una<br />

crescita e una produzione di frutti ottimale, per cui lo sviluppo<br />

della pianta è sempre favorito da terreni argillosi,<br />

ben drenati, ai lati di fiumi e valli.<br />

Considerate però le capacità adattative sopra citate, è comunque<br />

fornita di radici possenti e profonde situate nello strato<br />

di humus superficiale, che le permettono sia l’idratazione<br />

dell’albero nei periodi di siccità sia l’assorbimento dei nutrienti<br />

contenuti in quello che è lo strato più ricco del terreno, qualora<br />

il livello di suolo inferiore dovesse risultare saturo e areato.<br />

La germogliazione avviene durante il periodo delle<br />

piogge, tendenzialmente da agosto a settembre, con<br />

ulteriori picchi a marzo e in aprile, quando le precipitazioni medie<br />

raggiungono un minimo di 70-80 cm: tale clima promuove<br />

un buon sviluppo dei semi e la successiva formazione dei fiori,<br />

riducendo al minimo lo stress idrico nonostante sia abbastanza<br />

resistente sia ai ristagni (queste piante possono utilizzare fino<br />

a 350 galloni, ossia più di 1.000 litri d’acqua al giorno) che alla<br />

scarsità di ossigeno nel terreno. Per assicurarsi una buona<br />

crescita delle colture è bene che le temperature<br />

medie mensili durante l’estate superino i 16 °C<br />

e scendano sotto gli 23 °C in inverno. Tra ottobre ed<br />

aprile invece l’albero richiede temperature più alte per la crescita<br />

dei frutti. In un clima così umido, è ovvio che, nelle zone<br />

subtropicali, solo le cultivar che sono tolleranti alla ticchiolatura<br />

(patologia tipica di ambienti con un’alta percentuale di umidità<br />

e scarsità di ossigeno) dovrebbero essere piantate.<br />

LE FASI FENOLOGICHE DEL FIORE<br />

1. PRODUZIONE DELLE GEMME<br />

Di solito ogni ascella fogliare sviluppa 2-3 o più gemme di cui la più importante<br />

è quella vicino all’estremità terminale del germoglio, definita anche<br />

germoglio primario. Gli altri germogli sono in grado di produrre un<br />

fiore femminile, ma rimangono gemme di riserva. All’interno del germoglio<br />

primario si evidenziano tre parti, ognuna delle quali è separata dalle<br />

altre attraverso il proprio involucro.<br />

2. PRODUZIONE DELLE INFIORESCENZE<br />

Quando gli involucri secondari si schiudono, si possono intravedere degli<br />

allungamenti: sono gli amenti ormai sviluppati. Sia gli amenti che i germogli<br />

si allungano e in questa fase le inflorescenze maschili sono abbastanza<br />

evidenti. Ogni ramo possiede un numero di fiori variabile, che può<br />

arrivare fino a 115, e ogni fiore è composto da 3 a 5 antere, ciascuna<br />

fornita di brattea a scopo protettivo. Ogni antera può contenere fino a<br />

2.000 grani di polline. Ricapitolando: ogni germoglio primario possiede<br />

2 amenti, i quali hanno 3 gambi ciascuno; ciascun stelo poi ha circa 110<br />

fiori, i quali a loro volta possiedono 4 antere ciascuno.<br />

3. FIORITURA<br />

A questo punto i getti continuano a crescere finché gli amenti non si sono<br />

N/14 completamente allungati. Ogni getto produce circa 8/10 foglie ciascuno,<br />

prima che vengano sviluppati i fiori. Infatti, essi possono produrre o<br />

meno fiori femminili, a seconda della quantità di carboidrati disponibili nel<br />

fiore: nel caso fossero sufficienti, vi sarà una differenziazione del tessuto<br />

vegetativo sviluppando il fiore femminile che diverrà visibile dalle 4 alle 6<br />

settimane dopo.<br />

Il numero di fiori femminili è determinato dalla varietà e dal vigore di crescita<br />

dei getti. Una volta sviluppato, il fiore femminile misura 5,5-8 mm di<br />

lunghezza e la metà rimane racchiuso nel calice: questi è caratterizzato<br />

da quattro creste, le quali lo dividono virtualmente in quattro parti e di<br />

cui ciascuna di esse termina con una brattea sottile lunga 3-5 mm. Alla<br />

fine del processo vedremo come la crescita vegetativa darà luogo a una<br />

cicatrice all’apice dell’infiorescenza.<br />

4. ALLEGAGIONE<br />

Ad impollinazione avvenuta, la fecondazione avverrà dalle 5 alle 7 settimane<br />

dopo, dopodiché i fiori femminili si svilupperanno rapidamente<br />

in frutti.<br />

Il calice, cioè la parte esterna del fiore femminile, continuerà a crescere<br />

proporzionalmente allo sviluppo della noce in modo da coprire la noce<br />

oramai matura. Quest’ultima fase è nota come crescita dell’involucro e,<br />

appena raggiunta la maturità, si aprirà permettendo alla noce di liberarsi<br />

e cadere.<br />

Se l’involucro non dovesse consentire alla noce di fuoriuscire facilmente,<br />

potrebbero esserci stati problemi nello sviluppo del guscio.


FASI DI FORMAZIONE E RIEMPIMENTO DELLA NOCE <strong>PECAN</strong><br />

Lo sviluppo del frutto del pecan avviene nei primi 14 giorni che seguono<br />

l’impollinazione e può essere diviso in due periodi:<br />

• sviluppo dell’endosperma, che richiede circa 77 giorni;<br />

• crescita dell’embrione (o riempimento), che richiede circa 70 giorni.<br />

Seguono altri due periodi:<br />

• crescita dimensionale, che termina con l’indurimento del guscio;<br />

• riempimento della noce, che inizia quando il guscio comincia ad<br />

indurirsi e termina poi con la fuoriuscita della noce dall’involucro.<br />

Da notare che entro i 56 giorni dall’impollinazione, il frutto aumenterà<br />

più o meno della metà la sua dimensione. Il processo nel dettaglio è il<br />

seguente. Il nucleo dell’endosperma primario inizia a dividersi 14 giorni<br />

dopo l’impollinazione, si può notare un rapido aumento delle dimensioni<br />

della cavità e la crescita del sacco embrionale già dopo 28 giorni. Fin dall’inizio<br />

la caratteristica più visibile dell’endosperma è il grande<br />

vacuolo centrale riempito di liquido. Durante le prime fasi di crescita<br />

dell’ovulo, i nuclei liberi dell’endosperma vengono incorporati in una parte<br />

di citoplasma lungo il margine esterno del vacuolo centrale, a contatto<br />

con la nocella. Per i 42 giorni successivi (o 60 giorni dopo l’impollinazione),<br />

l’endosperma è privo di nucleazione; successivamente si formano le<br />

pareti cellulari. La crescita di dimensioni dell’ovulo avviene rapidamente<br />

tra luglio e agosto, raggiungendo i 5-7 mm. Lo stesso<br />

discorso può essere fatto per la pezzatura dei frutti, anch’essa soggetta<br />

a rapida crescita in questo periodo. Lo sviluppo dell’endosperma e il riempimento<br />

della noce coincidono con la crescita dell’embrione. Durante<br />

il suo periodo di crescita, l’ovulo aumenta notevolmente di dimensioni<br />

per via sia dell’accrescimento del vacuolo centrale che dell’endosperma,<br />

ossia il rivestimento interno del seme. La consistenza è turgida a causa<br />

dell’interno saturo di liquidi; il vacuolo centrale esercita una pressione che<br />

fa sì che la parte inferiore della noce si allunghi. Verso l’ultima settimana<br />

di agosto, la consistenza è ancora soda, il guscio si indurisce<br />

piano piano, la dimensione effettiva è quasi raggiunta (ha superato i due<br />

terzi) e il vacuolo centrale dell’endosperma ha raggiunto la sua massima<br />

proporzione. Nel corso della prima settimana di settembre, sulla<br />

parete interna del rivestimento del seme si forma uno strato<br />

gelatinoso di endosperma e via via che il frutto si sviluppa sempre<br />

più, il vacuolo centrale diminuisce di dimensione per via della crescita<br />

dell’embrione e del rapido aumento della porzione cellulare nell’endosperma<br />

(che ora è trasparente e omogeneo nella struttura). Da qui in poi,<br />

l’endosperma verrà rapidamente circondato dalle pieghe dei cotiledoni ed<br />

entro il 14° giorno verrà assorbito e ridotto a una sottile membrana. Il tessuto<br />

verrà schiacciato tra le pieghe dei cotiledoni nella fase di riempimento<br />

e le si svilupperanno delle pieghe e delle grinze sulla superficie.<br />

TECNICHE COLTURALI<br />

Il pecan si coltiva prevalentemente tramite innesto:<br />

le tipologie più usate sono quello a doppio spacco<br />

inglese e quello a pezza.<br />

L’innesto a spacco inglese, se fatto verso la fine dell’inverno prima<br />

del risveglio vegetativo, ha una buona percentuale di affidabilità.<br />

Come portinnesto si utilizzano semenzali di pecan. È<br />

necessario refrigerare il seme e tenerlo in acqua per qualche<br />

giorno prima di impiantarlo. La fertilizzazione preparatoria del<br />

suolo, precedentemente all’innesto, è essenziale e varierà a seconda<br />

del tipo di terreno, utilizzando prevalentemente azoto,<br />

anidride fosforica (P 2<br />

O 2<br />

) e ossido di potassio (K 2<br />

O).<br />

PORTAINNESTO<br />

A PEZZA<br />

SPACCO<br />

INGLESE<br />

N/15


Indicativamente si consiglia una concimazione con 120-150 unità<br />

di azoto ad ettaro, 60-70 di P 2<br />

O 5<br />

e 80-10 unità di K 2<br />

O, però sia le<br />

percentuali che gli ingredienti possono variare molto da suolo a<br />

suolo: ad esempio, in Arizona, l’azoto e lo zinco non sono presenti<br />

in quantità adeguate nel terreno e per questo devono essere<br />

aggiunti. L’azoto deve essere applicato alla superficie del suolo<br />

mentre lo zinco può essere spruzzato direttamente sulle foglie.<br />

Nel caso la produzione dovesse essere elevata, la concimazione<br />

continuerà ad essere effettuata durante tutto l’anno, con una<br />

preferenza in tardo autunno.<br />

Occorre, inoltre, conoscere il pH: se inferiore a 6.0 potrebbe essere<br />

necessario aggiungere calcare mentre un terreno con un<br />

pH superiore a 7,5 può richiedere l’introduzione di micronutrienti.<br />

Come sistema di irrigazione è consigliabile un sistema<br />

a goccia che faccia da supplemento alla pioggia con una<br />

capacità di 3600-4200 galloni / acro / giorno, considerando 12<br />

alberi per acro. Il fabbisogno idrico, che sappiamo essere molto<br />

elevato, può essere stimato intorno a 1.000 e 115.000 m3/ha.<br />

Qui di seguito presentiamo qualche esempio di sistema di irrigazione<br />

per il pecan.<br />

SOLID SET<br />

È piuttosto costoso, oltre alla<br />

scarsa efficienza nell’utilizzo<br />

dell’acqua. Nonostante ciò,<br />

è in grado di lavorare rapidamente<br />

su grandi aree.<br />

IRRIGAZIONE A GOCCIA A LINEE LATERALI<br />

VARIETÀ E CLASSIFICAZIONE<br />

Vediamo ora le diverse varietà di noci pecan provenienti dalle<br />

differenti aree geografiche di tutto il mondo che sono dedite a<br />

questo tipo di coltivazione.<br />

STATI UNITI D’AMERICA<br />

La nocicoltura di pecan rappresenta un’importantissima risorsa<br />

agricola e alimentare per gli Stati Uniti. Recentemente<br />

una statistica dell’USDA riferisce che 71.000 ettari di pecan<br />

sono coltivati in Texas e 57.000 ettari in Oklahoma e che la<br />

maggior parte delle coltivazioni sono costituite da piante di<br />

pecan native.<br />

Ad oggi, gli Stati Uniti producono tra l’80% e il 95% di<br />

noci pecan del mondo, con un raccolto annuo di 150.000-<br />

200.000 tonnellate proveniente da oltre 10 milioni di alberi. Storicamente,<br />

i principali stati dediti a questa coltivazione sono la<br />

Georgia, seguita da Texas, New Mexico, Arizona, Louisiana, e<br />

Oklahoma. Ma le noci pecan sono coltivate anche in Alabama,<br />

California, Florida, Arkansas, Kansas, Missouri, South Carolina,<br />

North Carolina, Tennessee e Hawaii.<br />

TEXAS<br />

Caddo - È un albero da giardino gradito in tutto il Texas per<br />

via della sua imponenza, della resistenza alla ticchiolatura, della<br />

maturazione precoce e del fogliame piacevole dal punto di vista<br />

estetico. Le sue noci sono molto piccole ma danno frutti di alta<br />

qualità. Gli alberi cominciano a fruttificare a 5-6 anni e resistono<br />

bene durante l’anno. Resa alla sgusciatura: 57%.<br />

Viene normalmente situato<br />

a 6-8 piedi da ogni albero. La<br />

maggior parte degli emettitori<br />

utilizzati sono di 2 GPH, con<br />

8-16 emettitori per albero.<br />

MICRO SPRAYER<br />

In certi casi sono preferiti al sistema<br />

a goccia. Con questi dispositivi,<br />

l’acqua viene rilasciata<br />

nell’aria e il getto viaggia a una<br />

buona distanza rispetto alla superficie<br />

del terreno. I micro-irrigatori<br />

e micro-spruzzatori di solito hanno portate superiori rispetto<br />

al sistema a goccia e bagnano una maggiore superficie di terreno.<br />

N/16


Cheyenne - È un albero molto produttivo, anche se piccolo,<br />

che comincia a produrre noci di alta qualità in soli 5-7 anni.<br />

Cheyenne è particolarmente suscettibile agli afidi. Può essere<br />

coltivato in tutti i suoli del Texas. Resa alla sgusciatura: 57%.<br />

resistenza alla scabbia è moderata: può essere comunque controllata<br />

con gli spray fungicidi. Nonostante non produca molto,<br />

quest’albero ha una produzione regolare rispetto alle coltivazioni<br />

di noci di alta qualità. Resa alla sgusciatura: 54%.<br />

Forkert - È un’antica varietà del Mississippi. Poco conosciuta,<br />

ha ripreso notorietà in Texas grazie all’eccellente qualità dei suoi<br />

frutti. Resa alla sgusciatura: 63%.<br />

Choctaw - È un buon albero da giardino grazie al suo bel fogliame,<br />

alla resistenza alla ticchiolatura e all’elevata produzione<br />

di noci di grandi dimensioni, di qualità elevata. Il Choctaw richiede<br />

i suoli migliori e un grosso impegno gestionale, altrimenti non<br />

è produttivo. Resa alla sgusciatura: 59%.<br />

Houma - È una varietà del 1989 che ha un buon potenziale<br />

per il Texas orientale e per la costa del Golfo. Ha un’eccellente<br />

resistenza alle malattie. Di medie dimensioni, produce noci di<br />

alta qualità. Resa alla sgusciatura: 55%.<br />

Desirable - È una varietà eccezionale per le zone umide<br />

dell’Est e del Sud del Texas, ma anche del centro. L’albero cresce<br />

velocemente, ma richiede almeno 8-10 anni per produrre<br />

15 kg di noci. Ha i rami a “V” con un fogliame verde chiaro. La<br />

Kiowa - È una varietà recente con una buona struttura e un<br />

bel fogliame. Produce noci di grandi dimensioni. Comincia a<br />

produrre a circa 6 anni di età e porta buoni raccolti, ma la qualità<br />

della noce non è costante. Resa alla sgusciatura: 57%.<br />

N/17


Mohawk - È un albero perfetto per il Nord del Texas. Matura in<br />

anticipo – prima delle gelate autunnali – e la struttura del ramo<br />

è forte, oltre al bel fogliame. Produce una gran quantità di noci<br />

ma, come altre varietà di questo tipo, più l’albero invecchia più le<br />

noci risultano scarsamente riempite. Resa alla sgusciatura: 59%.<br />

Sioux - È un albero da giardino eccezionale grazie alla sua<br />

vigoria e alla struttura dei rami. Produce piccole noci di alta<br />

qualità. Ha una moderata suscettibilità alla scabbia e richiede<br />

fungicidi durante i periodi di elevata umidità.<br />

Resa alla sgusciatura: 59%.<br />

Oconee - È un tipo di coltivazione con un buon potenziale per<br />

il Texas orientale e la costa del Golfo. Ha un’ottima resistenza<br />

alle malattie. Produce noci di grandi dimensioni.<br />

Resa alla sgusciatura: 56%.<br />

Tejas - È un albero da giardino ottimo per il Texas occidentale.<br />

L’albero è estremamente vigoroso e di grandi dimensioni, produce<br />

piccole foglie e noci di buona qualità. È altamente sensibile<br />

alle malattie come la ticchiolatura e dovrebbe essere coltivato<br />

solo nelle zone più aride dello stato. Resa alla sgusciatura: 53%.<br />

Panhandle - La noce è di medie dimensioni, con una buona<br />

qualità del frutto. Sono necessari ulteriori anni di valutazione prima<br />

di raccomandare questa varietà per tutto il Texas. Sembra avere<br />

una naturale resistenza agli afidi. Resa alla sgusciatura: 58%.<br />

Western - Può crescere e produrre noci con meno gestione<br />

di qualsiasi altra varietà nel lontano Ovest. L’albero è forte, facile<br />

da coltivare e produttivo. Entra in produzione a 7-8 anni. Deve<br />

essere coltivato solo nel Texas occidentale dove però è suscettibile<br />

alla scabbia. Resa alla sgusciatura: 59%.<br />

N/18


Sede legale:<br />

Via Indipendenza, 46 • Nocera Superiore (SA)<br />

Sede operativa: C.da Cardogna 4/5/6, Zona P.I.P. • Montemiletto (AV)<br />

Tel.: 0825 963002 • Fax: 0825 968663 • P.I./C.F.: 02353260652 • c.s.: 1.032.350 i.v.<br />

info@flessofab.it • www.flessofab.it<br />

N/19


Wichita - È il pecan più produttivo del Texas, cresciuto soprattutto<br />

al centro e ad Ovest, anche se ha sia seri problemi<br />

di scabbia nelle zone umide che problemi di congelamento nel<br />

lontano Nord. L’albero è molto vigoroso e produttivo, cominciando<br />

a fruttare a soli 5-7 anni. Wichita sviluppa negli angoli<br />

dei rami una forma a “V” che si divide, quindi è richiesta una<br />

gestione attenta. È poco attraente se non è ben gestito.<br />

Sumner<br />

È una cultivar di pecan in gran parte sottovalutata. È un albero<br />

moderatamente forte e precoce. Le noci sono di grandi dimensioni<br />

(9,5 g, 48 noci per libbra) e il frutto rappresenta il 54% del<br />

totale. La qualità generale della noce è buona, anche se i frutti<br />

possono risultare un po’ scuri. Ha una elevata resistenza alla<br />

ticchiolatura e ad altre malattie fogliari. È suscettibile agli afidi.<br />

FLORIDA DEL NORD<br />

Elliott<br />

Il legno di questi alberi è forte. È proterogino ma non precoce,<br />

con una produzione moderata. La noce è di piccole dimensioni,<br />

tipicamente 5,5 g e il frutto è pari al 54% del prodotto. Il colore<br />

del frutto è luminoso e la qualità e il sapore sono eccellenti.<br />

Buona capacità di resistenza alla scabbia.<br />

GEORGIA E ALABAMA<br />

Amling<br />

La resistenza alla scabbia è eccellente e la qualità del frutto è<br />

buona. La raccolta avviene in anticipo rispetto al normale. Il suo<br />

limite principale è che non ha rese sufficientemente elevate per<br />

la produzione commerciale. Resa alla sgusciature: 53%<br />

Moreland<br />

È un albero forte che ha una produzione costante ed alti rendimenti<br />

nel nord della Florida. È proterogino e moderatamente<br />

precoce. Le dimensioni della noce sono di circa 8,2 g (55 noci<br />

per libbra). La noce è simile allo Schley come aspetto. La percentuale<br />

di frutto è del 55%. Il colore è poco luminoso ma la<br />

qualità è elevata. La sua tolleranza alla ticchiolatura e ad altre<br />

malattie fogliari è moderatamente alta.<br />

N/20


Adams 5<br />

Come l’Amling, si consiglia l’utilizzo di questa varietà come albero<br />

da giardino. È una varietà con alta resistenza alla scabbia.<br />

La qualità della noce è buona, ma la sua dimensione è probabilmente<br />

troppo piccola per un uso commerciale.<br />

AUSTRALIA<br />

L’Australia ha conosciuto gli alberi di pecan per la prima volta a<br />

partire dal XX secolo, pur facendone un utilizzo totalmente diverso:<br />

venivano utilizzati per abbellire i parchi. A partire dal 1960<br />

sono nati i primi frutteti a scopo commerciale.<br />

Le zone dove vi è una maggior coltivazione sono Munduberra,<br />

Gatton, Bundaberg, la Atherton e Beaudesert nel Queensland.<br />

La specie è coltivata anche nel Nuovo Galles del Sud, da Hunter<br />

Valley attraverso la costa Nord Mid e la costa del Nord. Ad<br />

oggi però è la Stahmann Farm Enterprises a rappresentare<br />

circa l’85% della produzione di pecan in Australia, le cui piantagioni<br />

hanno sede a Moree e dove esiste un grande impianto<br />

di trasformazione e di commercializzazione.<br />

Nel 2009 i dati in merito alla produzione autraliana contano<br />

circa 3.260 tonnellate, considerando anche il<br />

guscio, o 1.746 tonnellate se si tiene conto solo del<br />

frutto.<br />

Elliott<br />

È una tra le cultivar più vecchie, coltivate nel Sud-Est. A più di 80<br />

anni dalla sua uscita sul mercato nel 1925, mantiene una buona<br />

resistenza nella maggior parte delle zone ed ha rappresentato<br />

uno standard di resistenza alla ticchiolatura per molto tempo. La<br />

messa a dimora diffusa ha consentito ai ceppi del fungo di svilupparsi<br />

in determinate posizioni e questo ha fatto sì che si creasse<br />

una buona resistenza dell’albero alla ticchiolatura, comunque<br />

non sufficiente per far crescere questa specie senza che<br />

sia necessario un trattamento spray. Questa noce è suscettibile<br />

a malattie dell’apparato fogliare, è abbastanza sensibile agli afidi<br />

gialli ed all’accumulo di fuliggine. Soffre anche le gelate primaverili<br />

e ha bassi rendimenti nel caso di alberi giovani.<br />

Resa alla sgusciatura: 72%.<br />

Apaches<br />

È un incrocio tra la cultivar Burkett e la Schley. L’Apache è spesso<br />

usato come portainnesto in quanto è adatto a una vasta<br />

gamma di ambienti ed è un albero vigoroso, oltre ad avere una<br />

crescita rapida (8-12 anni).<br />

Western Schley<br />

È un’altra varietà popolare cresciuta in Australia. Spesso piantato<br />

per aiutare l’impollinazione della varietà di Wichita, viene<br />

generalmente potato senza un donatore di polline: il che lo rende<br />

famoso come albero nel giardino di casa. Questa specie<br />

richiede molta acqua ed è una scelta comune per fini culinari e<br />

di pasticceria. Le migliori varietà per gli scopi d’impollinazione<br />

comprendono Wichita, Chicasaw e Kiowa.<br />

N/21


MESSICO<br />

Il pecan rimane il più importante albero da noce, dal punto di<br />

vista economico, in Messico. Il Ministero dell’Agricoltura messicano<br />

ha messo a punto diversi sistemi con l’obiettivo di aiutare<br />

i coltivatori ad ottenere una produzione migliore dal punto di<br />

vista qualitativo, quantitativo ed estetico, incrementando i guadagni<br />

e riducendo i costi. Gli obiettivi comprendono: l’inserimento<br />

dell’albero in diverse zone, l’ammortamento dell’acquisto<br />

di macchinari specializzati nella raccolta e il miglioramento delle<br />

infrastrutture necessarie alla produzione.<br />

L’area di coltivazione nel Nord Messico centrale si basa sulla varietà<br />

Western Schley che rappresenta circa il 70% delle cultivar<br />

presenti in regione.<br />

si trovano nella regione Vaalharts, dov’è situato il piccolo borgo di<br />

Tadcaster, considerato la capitale del pecan in Sud Africa.<br />

Ukulinga<br />

Questa varietà è nata casualmente in Sud Africa. È adatta a<br />

regioni tropicali umide. Le noci sono di grandi dimensioni con<br />

un guscio di medio spessore e la percentuale del frutto è di 52-<br />

54%. È meno soggetto a produzioni irregolari.<br />

Mexico: Pecan Production Area (Ha) and Volume (MT)<br />

MY2009/10 - MY2011/12<br />

In-Shell<br />

Basis<br />

Area<br />

Planted<br />

(Ha)<br />

Area<br />

Harvested<br />

(Ha)<br />

Production<br />

(MT)<br />

Yield<br />

(MT/Ha)<br />

Production<br />

Value<br />

(1000<br />

Pesos)<br />

MY2007<br />

/08<br />

MY2008<br />

/09<br />

MY2009<br />

/10<br />

MY2010<br />

/11<br />

MY2011<br />

/12<br />

Official Official Official Estimate Forecast<br />

77,582 80,048 84,509 88,055 90,000<br />

57,509 64,903 65,478 69,549 70,000<br />

79,162 79,770 115,350 76,627 105,000<br />

1.38 1.23 1.76 1.10 1.50<br />

2,241,543 2,960,632 3,963,385 4,116,578 NA<br />

Stuart<br />

Si tratta di una cultivar popolare antica, che ha avuto origine<br />

come piantina in Mississippi. Le noci sono di grandi dimesioni,<br />

di alta qualità e con le macchie ben definite. Il guscio è abbastanza<br />

spesso. L’albero ha una portata moderata.<br />

Curtis<br />

Questa varietà è adatta a quote più basse, vivendo in stagioni di<br />

crescita prolungate. La noce è piccola e sottile. Il kernel è di alta<br />

qualità. È moderatamente resistente a malattie come la scabbia.<br />

SUD AFRICA<br />

La noce pecan è ampiamente riconosciuta come varietà migliore<br />

per il mercato sudafricano, che è incentrato soprattutto su un tipo<br />

di cultivar: la Ukulinga. I primi alberi sono stati importati a Kwazulu-Natal<br />

a cavallo del XIX–XX secolo. Da lì in poi gli alberi di pecan<br />

si sono diffusi soprattutto nelle regioni subtropicali del Sud Africa<br />

(Kwazulu-Natal e Mpumalanga) ma, con il passare degli anni, gli<br />

agricoltori si sono accorti che una parte della zona orientale del<br />

Sud Africa, soggetta a molte piogge, costituiva un ambiente troppo<br />

umido per poter ottenere noci di qualità. Le coltivazioni si sono<br />

diffuse poi nelle regioni del centro e nord-occidentali (nelle zone<br />

più aride del paese, soprattutto nella provincia del Northern Cape).<br />

Grazie alle condizioni ottimali di crescita, le più grandi piantagioni<br />

Oltre alle varietà appena citate, in Sud Africa si producono anche<br />

queste tipologie di pecan: Desirable, Nellis, Mahan,<br />

Western, Wichita, Cheyenne, Mohawk, Burkett, Elliott,<br />

Moore.<br />

N/22


PROCESSO PRODUTTIVO<br />

RACCOLTA E LAVORAZIONE<br />

La raccolta<br />

Le noci pecan si considerano mature, e quindi pronte<br />

per essere raccolte, quando i gusci iniziano ad aprirsi<br />

e una piccola parte di esse comincia a cadere al suolo.<br />

Indicativamente, il periodo di raccolta coincide con il periodo in cui<br />

il 70-80% delle noci hanno i gusci aperti e l’umidità del frutto è inferiore<br />

al 10%. Prima della raccolta, il frutteto deve essere falciato ad<br />

intervalli frequenti, poi si può utilizzare una macchina spazzatrice<br />

per evitare l’accumulo di residui vegetali. Anche i rami bassi<br />

devono essere rimossi, perché tutto ciò potrebbe interferire<br />

con la raccolta della noce. È importante scegliere con attenzione<br />

i giorni di raccolta, perché una raccolta troppo precoce può danneggiare<br />

la corteccia; se invece la raccolta dovesse avvenire troppo<br />

tardi, aumenterebbero le perdite di prodotto a causa sia di un<br />

peggioramento qualitativo del frutto che della predazione da parte<br />

della fauna selvatica. Per prima cosa si comincia ad agitare<br />

un albero di prova: se l’80% delle noci cade dopo<br />

massimo 10 secondi, si potrà procedere con gli altri.<br />

La maggior parte degli agricoltori scrollano gli alberi con scuotitori<br />

meccanici: a seconda della varietà, può essere sufficiente<br />

una sola agitazione oppure può essere necessaria<br />

una seconda, che avverrà un paio di settimane dopo<br />

la prima. L’intensità dello scuotimento dipende dal carico delle<br />

colture e dalle dimensioni dell’albero: per un albero grande, in<br />

grado di gestire un’agitazione più energica, ne serve una più lunga<br />

rispetto agli alberi piccoli. La durata varia da 6 a 10 secondi. Per<br />

evitare danni al tronco, il morsetto dello scuotitore deve essere sia<br />

imbottito, in buono stato e montato abbastanza strettamente sul<br />

tronco, impedendo qualsiasi slittamento tra i due. Qualora i piccoli<br />

coltivatori non possano utilizzare uno scuotitore o abbiano un<br />

albero troppo piccolo per essere agitato meccanicamente, si può<br />

utilizzare una canna rigida o un palo in PVC usato per trebbiare<br />

gli arti, oppure combinare questi metodi con la raccolta a mano.<br />

La raccolta a mano comporta che lo scuotimento venga fatto su<br />

grandi teloni su cui cadranno le noci, che verranno successivamente<br />

trasferite in sacchi o altri tipi di contenitori. In alternativa le si<br />

può fare cadere sul suolo e raccoglierle una ad una. Indipendentemente<br />

dal metodo utilizzato per il raccolto, le noci<br />

dovrebbero essere raccolte subito dopo l’agitazione.<br />

macchinario addetto alla pulizia chiamato pulitore. I pulitori<br />

sono alloggiati in edifici in grado di operare in qualsiasi condizione<br />

atmosferica su una grande quantità di frutta secca.<br />

Nel caso il raccolto sia modesto, invece, si possono utilizzare<br />

pulitori da campo. La prima fase è quella di rimuovere<br />

i corpi estranei (ad esempio i bastoncini), poi le<br />

noci vengono fatte passare attraverso una serie<br />

di sgranatrici per rompere i gusci. Un flusso d’aria<br />

poi allontana foglie e gusci rotti. Infine, passano su un tavolo<br />

di ispezione dove gli operai rimuovono le noci incrinate, danneggiate<br />

o comunque non ritenute idonee.<br />

2) Calibratura<br />

Dopo la pulizia, le noci devono essere calibrate per garantire<br />

lotti uniformi. Generalmente le varietà con il frutto<br />

più grande hanno il prezzo più basso.<br />

3) Asciugatura<br />

Le asciugatrici sono macchine comunemente usate dai produttori<br />

per abbassare, tramite aria calda, l’umidità<br />

relativa delle noci così da accelerarne il processo<br />

di essicazione. In altri casi particolari, come per esempio<br />

quando alcuni coltivatori scelgono di raccogliere in anticipo le<br />

noci che presentano un contenuto di umidità che può arrivare<br />

al 20% (per ridurre la perdita di prodotto dovuta alla fauna selvatica),<br />

tale livello deve essere abbassato al 4% per ottenere<br />

uno sviluppo qualitativo ottimale. Il processo dura circa 40<br />

ore, a temperature dell’aria che non superano i 32 °C.<br />

4) Classificazione<br />

Prima della commercializzazione le pecan devono essere<br />

classificate perché solo conoscendone la qualità<br />

e la percentuale di frutti commestibili si potrà<br />

poi assegnare loro un prezzo. Si comincia effettuando<br />

Alcune fasi del processo produttivo<br />

Raccolta<br />

Calibratura<br />

Rottura<br />

del guscio<br />

Lavorazioni post-raccolta<br />

Le fasi di lavorazione post-raccolta sono le seguenti:<br />

1) Pulitura dei frutti<br />

Terminata la raccolta, le noci vengono trasferite nei rimorchi<br />

o in dei cassonetti, per poi essere trasportate verso una<br />

Sterilizzazione<br />

Sgusciatura<br />

N/23


una campionatura in cui si ritira almeno l’1% del peso della<br />

partita. Questo 1% proverrà da tre parti distinte: dall’alto, dal<br />

centro e dal fondo del contenitore. Successivamente le tre<br />

parti saranno adeguatamente miscelate. Ne deriveranno poi<br />

3 campioni separati, ciascuno del peso di 1 libbra (equivalente<br />

a 453,6 g), che verranno poi rotti a mano, separando il<br />

gheriglio (che è il seme della noce) dal resto. A questo punto<br />

si calcola la percentuale di frutto commestibile per ogni campione,<br />

dividendo poi il peso dei frutti commestibili con il peso<br />

del campione. La media dei tre campioni sarà rappresentativa<br />

circa la percentuale di frutti nel lotto prelevato. Alcune noci<br />

vengono respinte a causa dei seguenti difetti:<br />

• frutto poco sviluppato e/o raggrinzito,<br />

• frutto con danni provocati da insetti o eventuale<br />

presenza di macchie,<br />

• frutti con discolorazione verde, grigia, marrone, gialla<br />

o nera o con presenza di muffe.<br />

5) Stoccaggio<br />

I coltivatori che decidono di non commercializzare le loro<br />

pecan durante la stagione di raccolta dovranno tenere<br />

stoccata la produzione in celle frigorifere sia per<br />

aumentare la durata della loro conservazione che<br />

per evitare lo scolorimento del gheriglio, che avverrebbe<br />

ad alte temperature, per via dell’alto contenuto di olio<br />

al proprio interno. Il congelamento non danneggia le noci per<br />

via del loro basso contenuto d’umidità.<br />

In caso le noci debbano subire la sgusciatura le tappe successive<br />

sono:<br />

a) Sterilizzazione<br />

Questa fase è preceduta da uno step preparatorio molto<br />

importante che prevede una suddivisione delle noci in<br />

base alla grandezza, in quanto la macchina per la rottura<br />

dei gusci verrà impostata secondo dimensioni specifiche.<br />

Se dovessero venire introdotti frutti di dimensioni<br />

differenti, l’efficienza e la precisione di quest’ultima sarebbero<br />

notevolmente ridotte. La sterilizzazione avviene<br />

immergendo le noci in vasche o serbatoi<br />

contenenti acqua clorurorata in grado di ridurre la<br />

carica batterica. Seguiranno comunque delle analisi microbiologiche<br />

per verificare la presenza soprattutto di E.<br />

coli. Questa fase ha anche la funzione di ammorbidire il<br />

guscio e di rendere più flessibile il gheriglio, in modo tale<br />

da diminuire la probabilità che si sfaldi durante i processi<br />

produttivi successivi.<br />

b) Rottura del guscio<br />

Le noci, grazie alle tramogge, arrivano all’interno della<br />

macchina che compie la rottura dei gusci, dove ogni<br />

noce viene individualmente posizionata e successivamente<br />

colpita alle due estremità da<br />

martelli automatici che causano la rottura del guscio.<br />

c) Sgusciatura<br />

Un nastro trasportatore collega le noci alla macchina sgusciatrice,<br />

di cui vi sono diverse tipologie in commercio. La<br />

maggior parte combinano getto d’aria e vibrovaglio,<br />

ma in certi casi viene utilizzato anche il galleggiamento,<br />

dove i pezzi più piccoli verranno rimossi a causa<br />

della differenza di peso specifico tra gheriglio e guscio<br />

rotto. Utilizzando i vibrovagli, le noci pecan passano sopra<br />

a pannelli con fori di dimensione progressivamente<br />

maggiore a seconda della taglia della noce e grazie a movimenti<br />

scossatori i gusci rotti fuoriescono all’interno dei<br />

buchi. Un primo vibrovaglio separa i gusci dalle metà e un<br />

secondo separa le metà dai pezzi rotti.<br />

d) Calibrazione e cernita<br />

La cernita è necessaria per classificare le noci sulla base<br />

di forma e colore. Può essere totalmente o parzialmente<br />

automatica ed interviene in differenti stadi di lavorazione<br />

del prodotto. Le noci vengono suddivise per colore mediante<br />

cernitrici laser o cernitrici colorimetriche.<br />

e) Selezione<br />

La selezione dello sgusciato viene fatta per eliminare<br />

eventuali residui della sgusciatura ed altre sostanze estranee.<br />

Vengono tolti i semi neri, raggrinziti, marci, rancidi,<br />

amari, intaccati da insetti e in qualche modo alterati<br />

Nut<br />

species<br />

Almonds<br />

in-shell<br />

shelled<br />

Walnuts<br />

in-shell<br />

shelled<br />

Pecan<br />

in-shell<br />

shelled<br />

Pistachios<br />

in-shell<br />

shelled<br />

Chestnuts<br />

in-shell<br />

shelled<br />

32° to 45°F*<br />

(0° to 7.2°C)<br />

1 year +<br />

1 year<br />

1 year<br />

1 year<br />

1 month<br />

1 month<br />

Storage temperature<br />

32°F**<br />

(0°C)<br />

1 year<br />

1 year +<br />

1 year<br />

1 year<br />

2 to 3 months<br />

1 month<br />

0°F<br />

(-17.8°C)<br />

1 year +<br />

1 year +<br />

2 years +<br />

2 years +<br />

2 years +<br />

2 years +<br />

3 years<br />

3 years<br />

1 year +<br />

1 year +<br />

Relative<br />

humidity***<br />

60 to 75%<br />

60 to 75%<br />

70 to 75%<br />

70 to 75%<br />

65 to 70%<br />

65 to 70%<br />

65 to 70%<br />

65 to 70%<br />

90 to 95%<br />

65 to 70%<br />

* Typical home refrigerator temperatures are 38° to 45°F (3.3° to 7.2°C). Nuts stored at these<br />

temperatures will have at least 90 percent of the storage life reported in the table.<br />

** Typical home freezer temperatures may be slightly higher.<br />

*** Except for in-shell chestnuts, relative humidity need not be controlled for nut meats in freezer storage.<br />

Source: Commodity Storage Manual, 1995. The Refrigeration Research Foundation (942). Bethesda, MD.<br />

N/24


STANDARD DI COMMERCIALIZZAZIONE DELLE <strong>NOCI</strong> <strong>PECAN</strong> SGUSCIATE<br />

Per valutare la qualità dei frutti ci si basa sull’United States Standards<br />

for Grades of Shelled pecans (1997) USDA, riguardante il controllo della<br />

qualità commerciale e di marketing delle noci pecan.<br />

1. CALIBRI<br />

1. U.S. N°1 Mezze<br />

Con “U.S. N°1 Mezze” si intendono noci pecan divise a metà che<br />

soddisfano i seguenti requisiti di qualità e di dimensione:<br />

di qualità:<br />

a) ben essiccate;<br />

b) sufficientemente sviluppate;<br />

c) colore sufficientemente uniforme;<br />

d) non più scure della tonalità “ambrata”;<br />

e) senza danni, o senza danni seri, per qualsiasi motivo;<br />

f) prive di pezzi di guscio, setto o corpi estranei;<br />

g) all’interno dei limiti di tolleranza per i difetti.<br />

di dimensione:<br />

a) le metà sono abbastanza uniformi, a livello di dimensioni;<br />

b) le metà si uniformano alla classificazione delle dimensioni o alla<br />

somma specificata;<br />

c) sono all’interno dei limiti di tolleranza per pezzi, particelle e polvere.<br />

2. U.S. N°1 Mezze e a Pezzi<br />

I requisiti per questa classe di noci pecan sono gli stessi di quelli utilizzati<br />

per U.S. N°1 Mezze, con alcune eccezioni:<br />

per dimensione:<br />

a) almeno il 50% del peso è a metà;<br />

b) sia le mezze che i pezzi non devono passare attraverso un’apertura<br />

da 5/16 pollici;<br />

c) si attengono alle tolleranze per dimensioni ridotte (Vedi tabella 3).<br />

3. U.S. N°1 a Pezzi<br />

I requisiti per questa classe di noci pecan sono gli stessi che per U.S.<br />

N°1 Mezze, con alcune eccezioni:<br />

per qualità:<br />

a) non vi è nessun requisito di uniformità del colore.<br />

per dimensione:<br />

a) non vi è nessun requisito di percentuale di mezze;<br />

b) si attengono a qualsiasi classificazione delle dimensioni o ad altre<br />

descrizioni delle dimensioni specificate;<br />

c) sono all’interno dei limiti di tolleranza applicabili a dimensioni diverse<br />

dallo standard (Vedi tabella 3).<br />

4. U.S. Mezze Commerciali<br />

I requisiti per questa classe sono gli stessi di U.S. N°1 Mezze, con<br />

alcune eccezioni:<br />

per qualità:<br />

a) non vi è nessun requisito di uniformità del colore;<br />

b) c’è maggior tolleranza per i difetti.<br />

per dimensione:<br />

a) non vi è nessun requisito di uniformità e dimensione.<br />

5. U.S. Mezze e a Pezzi Commerciali<br />

I requisiti per questa classe sono gli stessi di U.S. N°1 Mezze e a<br />

Pezzi, con alcune eccezioni:<br />

per qualità:<br />

a) non vi è nessun requisito di uniformità del colore;<br />

b) c’è maggior tolleranza per i difetti.<br />

6. U.S. a Pezzi Commerciali<br />

I requisiti per questa classe sono gli stessi di U.S. N°1 a Pezzi salvo<br />

che vi è una maggior tolleranza per i difetti.<br />

2. CLASSIFICAZIONE DEL COLORE<br />

Il colore delle noci pecan può essere definito utilizzando i termini di<br />

classificazione del colore. Quando il colore del frutto in un lotto combacia<br />

in linea di massima alla classificazione chiaro o ambrato chiaro,<br />

questa classificazione può essere usata per descrivere il lotto in connessione<br />

alla classe.<br />

a) Chiaro sta a significare che il frutto è principalmente dorato o comunque<br />

di colore chiaro, con non più del 25% della superficie più<br />

scura dell’oro e nessuna parte della superficie più scura del marrone<br />

chiaro.<br />

b) Ambrato chiaro significa che il frutto ha più del 25% della superficie<br />

di colore marrone chiaro, ma non più del 25% della superficie più<br />

scura del marrone chiaro e nessuna parte della superficie più scura<br />

del marrone.<br />

c) Ambrato significa che il frutto ha più del 25% della superficie di<br />

colore marrone, ma non più del 25% della superficie più scura del<br />

marrone e nessuna parte della superficie più scura del marrone scuro<br />

(marrone estremamente scuro o discolorazione nera-marrone).<br />

d) Ambrato scuro significa che il frutto ha più del 25% della superficie<br />

di colore marrone scuro, ma non più del 25% della superficie più scura<br />

del marrone scuro (marrone estremamente scuro o discolorazione<br />

nera-marrone).<br />

3. CLASSIFICAZIONE DELLE DIMENSIONI<br />

1. Classificazione delle dimensioni per le mezze<br />

La dimensione delle noci pecan mezze, in un lotto, può essere definita<br />

confrontandole con i parametri mostrati nella seguente tabella:<br />

Classificazione<br />

delle dimensioni di noci<br />

pecan mezze<br />

Mammoth halves<br />

Numero di mezze<br />

per libbra<br />

250 o meno<br />

Junior Mammoth halves 251 – 300<br />

Jumbo halves 301 – 350<br />

Extra Large halves 351 – 450<br />

Large halves 451 – 550<br />

Medium halves 551 – 650<br />

Small halves 651 – 750<br />

Midget halves<br />

751 o più<br />

a) Il numero di mezze per libbra si deve basare sul peso del frutto<br />

mezzo dopo che tutti i pezzi, particelle e polvere, gusci, setto e<br />

materiali estranei sono stati rimossi.<br />

b) Al posto della classificazione delle dimensioni nella Tabella 1, la dimensione<br />

delle pecan mezze, in un lotto, può essere definita in<br />

termini di numero di mezze o di un range di numeri di mezze per<br />

libbra. Ad esempio, “400” o “600-700”.<br />

c) Tolleranze nella somma per libbra<br />

Per fornire un margine d’incidente di variazione che si discosti dalla<br />

dimensione corretta, viene permessa una tolleranza. Vi sono però<br />

delle casistiche differenti, ad esempio:<br />

• quando viene specificato un numero esatto di mezze per libbra,<br />

la somma reale non può variare di più del 5% dal numero specificato;<br />

• quando viene specificata una qualsiasi classificazione della<br />

dimensione mostrata nella Tabella 1 o una gamma di numeri<br />

per libbra, non viene permessa nessuna tolleranza al di fuori<br />

della gamma specificata.<br />

d) Tolleranze per pezzi, particelle e polvere<br />

Per permettere incidenti di variazione alla dimensione e al maneggiamento<br />

corretti, non più del 15% del peso, riferito ad ogni lotto,<br />

N/25


può essere costituito da pezzi, particelle e polvere: purché non più<br />

di un terzo di questa quantità, o il 5%, si trovi in porzioni inferiore<br />

alla metà di un frutto completo a metà, incluso non più dell’1% per<br />

particelle e polvere.<br />

2. Classificazione delle dimensioni per pezzi<br />

La dimensione delle noci pecan a pezzi in un lotto può essere definita<br />

in accordo con una delle classificazioni di dimensione mostrata sotto:<br />

Classificazione<br />

delle dimensioni<br />

Diametro massimo<br />

(Passa attraverso aperture<br />

rotonde del seguente<br />

diametro)<br />

Diametro minimo<br />

(Non passa attraverso<br />

aperture rotonde del<br />

seguente diametro)<br />

Pollici<br />

Pezzi mammoth Nessun limite 8/16<br />

Pezzi Extra Large 9/16 7/16<br />

Mezze e a pezzi Nessun limite 5/16<br />

Pezzi Large 8/16 5/16<br />

Pezzi Medium 6/16 3/16<br />

Pezzi Small 4/16 2/16<br />

Pezzi Midget 3/16 1/16<br />

Granella 2/16 1/16<br />

a) Al posto della classificazione delle dimensioni nella tabella, la dimensione<br />

dei pezzi, in un lotto, può essere definita in termini di diametro<br />

minimo oppure come gamma descritta in termini di diametro minimo<br />

e massimo espresso in sedicesimi o sessantaquattresimi di un pollice.<br />

b) Tolleranze nella dimensione dei pezzi<br />

Per permettere incidenti di variazione nella dimensione corretta,<br />

sono fornite tolleranze per pezzi in un lotto che non riescono a incontrare<br />

i requisiti di nessuna dimensione specificata. Le tolleranze,<br />

per peso, sono mostrate nella seguente tabella.<br />

Classificazione<br />

dimensione<br />

Tolleranza<br />

totale<br />

per pezzi che non<br />

soddisfano i requisiti<br />

standard<br />

Tolleranze<br />

(incluse nelle tolleranze totali)<br />

per pezzi più piccoli di<br />

2/16 pollici 1/16 pollici<br />

Percentuale Percentuale Percentuale<br />

Pezzi Mammoth 15 1 ----<br />

Pezzi Extra Large 15 1 ----<br />

Mezze e a pezzi 15 1 ----<br />

Pezzi Large 15 1 ----<br />

Pezzi Medium 15 2 ----<br />

Pezzi Small 15 2 ----<br />

Pezzi Midget 15 ---- 2<br />

Granella 15 ---- 5<br />

Altre dimensioni<br />

specificate<br />

15 1 ----<br />

4. TOLLERANZA PER I DIFETTI<br />

Per permettere incidenti di variazione nella classificazione e maneggiamento<br />

corretti riguardanti ciascuna delle precedenti classi, vengono<br />

fornite le seguenti tolleranze, per peso, come specificato.<br />

1. U.S. N°1 Mezze, U.S. N°1 Mezze e a Pezzi e U.S. N°1 a Pezzi<br />

• 0,05% del guscio, setto e materiale estraneo;<br />

• 3% per porzione di frutti di colore ambrato scuro o di colore ancora<br />

più scuro, o più scuri di qualsiasi colore più chiaro specificato nella<br />

classificazione, ma che non presentano nessun ulteriore difetto;<br />

• 3% per porzione di frutti che non riescono ad incontrare i rimanenti<br />

requisiti della classe appartenente, incluso non più del 0,5% di difetti<br />

che causano danni seri (purché qualsiasi porzione non usata di questa<br />

tolleranza possa essere applicata per aumentare la tolleranza per frutti<br />

che sono ambrati scuri o di colore ancora più scuro, o più scuri di<br />

qualsiasi colore più chiaro specificato nella classificazione).<br />

2. U.S. Mezze Commerciali, U.S. Mezze e a Pezzi Commerciali e U.S.<br />

a Pezzi Commerciali<br />

- 0,15% di gusci, setto e materiale estraneo;<br />

- 25% per porzione di frutti di colore ambrato scuro o di colore ancora<br />

più scuro, o più scuri di qualsiasi colore più chiaro specificato nella classificazione,<br />

ma che non presentano nessun ulteriore difetto;<br />

- 8% per porzione di frutti che non riescono ad incontrare i rimanenti<br />

requisiti della classe, incluso non più dell’1% di difetti che causano<br />

danni seri.<br />

5. DEFINIZIONI<br />

1. Frutti mezzi - Sta ad indicare che una delle due metà separate di un<br />

frutto pecan intero con non più di un ottavo del suo volume originale<br />

mancante, ad esclusione della porzione che connetteva precedentemente<br />

le due metà del frutto.<br />

2. Pezzi - Indica una porzione di frutti che è meno di sette-ottavi di un<br />

frutto a metà, ma che non passa attraverso un’apertura rotonda di duesedicesimi<br />

di pollici di diametro.<br />

3. Particelle e polvere - Significa, per tutte le tipologie di dimensione<br />

tranne che Pezzi midget e Granella, frammenti di frutti che passano<br />

attraverso un’apertura rotonda di due-sedicesimi di pollice di diametro;<br />

4. Abbastanza essiccato - Significa che la porzione di frutto è compatta<br />

e croccante, non flessibile o ruvida.<br />

5. Abbastanza ben sviluppato - Significa che il frutto ha almeno una moderata<br />

quantità di corpo in proporzione alla sua larghezza e lunghezza.<br />

6. Mal sviluppato - Significa che il frutto ha una piccola quantità di corpo<br />

in proporzione alla sua larghezza e lunghezza.<br />

7. Abbastanza uniforme nel colore<br />

Significa che il 90% o più dei frutti in un lotto ha un colore che rientra<br />

nella gamma di uno o due colori presenti nella classificazione.<br />

8. Abbastanza unforme nella dimensione - Significa che, in un campione<br />

rappresentativo di 100 metà, le 10 metà più piccole non pesano meno<br />

della metà delle 10 metà più grandi.<br />

9. Danni - Indica qualsiasi difetto specifico descritto in questa sezione<br />

o qualsiasi sgradevole variazione di uno qualsiasi di questi difetti o<br />

qualsiasi altro difetto o combinazione di difetti che riduce materialmente<br />

l’apparenza, il sapore o le qualità di commercializzazione della porzione<br />

individuale del frutto o del lotto nel complesso.<br />

I seguenti difetti devono essere considerati come danni:<br />

• materiale aderente all’interno del guscio quando è attaccato a più<br />

di un quarto della superficie su un lato del frutto mezzo o del pezzo;<br />

• polvere o sporcizia aderente al frutto quando evidente;<br />

• frutto mal essiccato;<br />

• frutto ambrato scuro o di colore più scuro;<br />

• frutto con più di una macchia scura o con una macchia di dimensioni<br />

maggiori di un-ottavo di pollice;<br />

• rinsecchimento quando la superficie del frutto è rugosa;<br />

• discolorazione interna di gradazione grigia o marrone che si estende<br />

a più di un quarto della lunghezza del frutto mezzo o del pezzo, o aree<br />

minori di discolorazione scura che influiscono sull’aspetto con uguale<br />

o maggiore entità;<br />

• frutto mal sviluppato.<br />

10. Danni seri - Indica qualsiasi difetto specifico descritto in questa<br />

sezione o una qualsiasi sgradevole variazione di uno qualsiasi di questi<br />

difetti o qualsiasi altro difetto o combinazione di difetti che riduce materialmente<br />

l’apparenza, il sapore o le qualità di commercializzazione della<br />

porzione individuale del frutto o del lotto nel complesso.<br />

I seguenti difetti devono essere considerati come danni seri:<br />

• qualsiasi muffa chiaramente visibile;<br />

• rancidità (quando il frutto risulta chiaramente rancido al gusto: un<br />

prodotto stantio non viene classificato come rancido);<br />

• decomposizione con influenza su una qualsiasi porzione del frutto;<br />

• insetti, ragnetele, escrezioni o una qualsiasi distinta evidenza di insetti<br />

che si alimentano sul frutto;<br />

• discolorazione interna di colore grigio scuro, marrone scuro o nero che<br />

si estende a più di un terzo della lunghezza del frutto mezzo o a pezzi;<br />

• materiale aderente all’interno del guscio quando è attaccato a più della<br />

metà della superficie su un lato del frutto mezzo o del pezzo;<br />

• frutto con macchie scure quando ce ne sono più di tre nel frutto o<br />

quando qualsiasi macchia scura o aggregazione di una o più macchie<br />

interessano più del 10% della superficie del frutto mezzo o a pezzi;<br />

• discolorazione scura, più scura del marrone scuro, quando copre più<br />

di un quarto della superficie del frutto mezzo o a pezzi;<br />

• frutto non sviluppato.<br />

N/26


AVVERSITÀ<br />

Il pecan del Texas è suscettibile a malattie che colpiscono<br />

radici, foglie e frutti. Le malattie di natura fungina sono<br />

le più dannose, seppur vi siano varietà più o meno suscettibili a<br />

questi patogeni. È bene spruzzare un fungicida sul fogliame sia in<br />

primavera che in estate a seconda della frequenza delle precipitazioni,<br />

specialmente durante lo sviluppo delle noci.<br />

Insetti<br />

Phereoeca uterella (casebearer)<br />

È uno dei più comuni insetti parassiti, facente parte della famiglia<br />

dei lepidotteri, che attaccano l’albero di pecan e i suoi frutti. Il<br />

casebearer, sotto forma di larva, scava un tunnel nel<br />

frutto poco dopo l’impollinazione. Un metodo di controllo<br />

efficace e affidabile è l’applicazione di insetticidi al momento giusto,<br />

durante la primavera, in modo tale da uccidere le larve prima<br />

che scavino il tunnel nel frutto. Gli insetticidi vanno somministrati<br />

con criterio, dato che potrebbero avvelenare i vettori che a loro<br />

volta servono ad uccidere gli afidi. Il casebearer adulto è di colore<br />

grigio e nero, con una lunghezza pari a circa 1-3 pollici. Le ali<br />

anteriori sono attraversate da bande scure seguite da bande di<br />

colore più chiaro.<br />

Com’è noto, le falene sono attive solo di notte, momento in cui si<br />

accoppiano e depongono le uova sulle noci pecan. Ogni femmina<br />

depone da 50 a 150 uova durante la sua vita di 5-8 giorni. Le uova<br />

sono di forma ovale, piatte e molto piccole. Inizialmente sono di<br />

colore verde-bianco o solo bianco, poi successivamente, prima<br />

di schiudere, appaiono delle piccole macchie rosse che donano<br />

all’uovo un colore rosa. Le larve sono di color grigio-verde e crescono<br />

fino a circa 2-4 cm.<br />

Un modo per combattere questa falena è usare delle trappole<br />

a feromone: la trappola rilascia feromoni della falena femmina<br />

per attirare i maschi, di cui si avrà precedentemente rilevato e<br />

monitorato la comparsa registrando periodicamente le eventuali<br />

catture. Questa informazione può essere utilizzata anche per prevedere<br />

quando saranno rilasciate le uova e quando si verificherà<br />

l’ingresso nella noce.<br />

PHEREOECA UTERELLA (CASEBEARER)<br />

Afidi<br />

Gli afidi che attaccano il pecan sono quello nero (Melanocallis<br />

caryaefoliae) e quello giallo (Monelliopsis pecanis). Sono<br />

gli unici principali parassiti presenti in California. Gli afidi gialli<br />

sono dannosi in primavera mentre quelli neri in autunno,<br />

comunque entrambi i tipi di afidi si riproducono più di una volta<br />

all’anno. Tra i danni causati da questi organismi si cita l’interferenza<br />

con la fotosintesi della pianta, causandone così la diminuzione della<br />

crescita. Gli afidi neri si riconoscono perché producono tossine che<br />

causano macchie necrotiche nella foglia e defogliazione. Un metodo<br />

efficace di contrastarli è quello di utilizzare gli scarabei.<br />

Attacchi fungini<br />

Cladosporium caryigenum (scabbia)<br />

È la malattia più diffusa e impegnativa che attacca gli alberi di<br />

pecan. Non vi è un anno in cui questa malattia non si<br />

presenti nei diversi frutteti in misura più o meno elevata.<br />

Si infettano in genere sia le foglie che il mallo intorno alle noci,<br />

soprattutto quando la pianta è ancora giovane o durante la prima<br />

fase di crescita. Le foglie sono sensibili a questa malattia soprattutto<br />

nelle prime fasi di crescita, mentre il mallo è suscettibile in<br />

tutte le fasi fino alla sua apertura. A volte può anche infettare i<br />

giovani ramoscelli in via di sviluppo e gli amenti (fiori maschili) se le<br />

condizioni sono favorevoli.<br />

Nel complesso, questa malattia è un problema perenne<br />

senza una soluzione facilmente attuabile. Questa problematica<br />

è causata da un fungo: Cladosporium caryigenum.<br />

In una prima fase la malattia si presenta con piccole macchie<br />

nere sulle foglie e all’esterno della cuticola della noce, poi con il<br />

tempo le lesioni aumentano di dimensione e le parti appena citate<br />

si anneriscono. I danni maggiori si hanno quando le noci stesse si<br />

infettano. L’infezione avvenuta ad inizio stagione può ridurre significativamente<br />

la resa e la qualità. Le ticchiolature sui gusci inoltre<br />

favoriscono l’ingresso di patogeni secondari.<br />

Questo fungo sopravvive all’inverno sulle parti di piante infettate<br />

durante l’anno precedente. La maggior parte delle spore vengono<br />

rilasciate a metà aprile, subito dopo la gemmazione, poi si diffondono<br />

a livello locale tramite la rugiada, grazie alle piogge e al vento. Le<br />

spore necessitano di umidità, rendendo la presenza della rugiada<br />

essenziale per il loro sviluppo, e sono favorite da temperature moderate,<br />

tra 65 e 85 °C, per germinare. Si tratta di una malattia correlata<br />

ad eventi climatici, perché maggiori sono le precipitazioni, maggiore<br />

è l’umidità e più la malattia si aggrava. Viceversa, se il clima è secco<br />

con precipitazioni al minimo e l’umidità è bassa, l’impatto della malattia<br />

è minore. Il modo migliore per ridurre l’impatto complessivo<br />

di tale patologia è di piantare delle varietà di<br />

pecan resistenti alla ticchiolatura. Le varietà note per avere<br />

la migliore resistenza a questa malattia sono: Elliott, Excel e Kanza.<br />

N/27


Tuttavia, la resistenza significa solo che gli alberi sono più<br />

tolleranti a tale malattia, ma non immuni: quindi la malattia<br />

si presenterà comunque, ma in forma meno grave. È fondamentale<br />

l’utilizzo di fungicidi per prevenire l’infezione precoce, con cicli di<br />

circa 12 trattamenti durante la stagione di crescita.<br />

Cercospora fusca (macchie marroni)<br />

È un fungo che colpisce solo le foglie mature. Le macchie marroni<br />

si trovano principalmente nei frutteti abbandonati,<br />

situati in zone che subiscono precipitazioni abbondanti<br />

o umidità elevata. Non compare fino a giugno o luglio, ma può<br />

defogliare l’albero entro ottobre se non si prendono provvedimenti<br />

per controllare questa patologia. Le lesioni primarie si sviluppano sulla<br />

superficie delle foglie inferiori come piccoli punti, che aumentano di<br />

dimensione e diventano bruno-rossastri. I sintomi della macchia<br />

marrone possono essere confusi con un’altra malattia:<br />

le macchie su foglie causate da Gnomonia. La differenza tra<br />

le due sta nel fatto che le macchie marroni possono svilupparsi oltre<br />

le vene laterali, mentre le lesioni da Gnomonia rimangono confinate<br />

all’interno delle vene. Per prevenire questa patologia è bene<br />

eliminare qualsiasi stress, irrigando e concimando gli<br />

alberi quando necessario. I fungicidi che controllano la scabbia<br />

agiscono in modo efficace anche sulle macchie marroni.<br />

Gnomonia<br />

Questo fungo infetta solo gli alberi con carenza di zinco. I<br />

primi sintomi compaiono nel mese di giugno, un paio di giorni dopo<br />

l’infezione, e successivamente il fungo sverna nelle foglie cadute. A<br />

scopo preventivo è necessario sanificare l’albero, ossia rimuovere il<br />

materiale vegetale morto e infetto, e contemporaneamente garantire<br />

la corretta concimazione. È indispensabile utilizzare fungicidi: quelli<br />

utilizzabili per la scabbia risultano efficaci anche per la Gnomonia.<br />

CURIOSITÀ<br />

Consumare noci pecan, grazie ai loro costituenti, ha molti vantaggi.<br />

In primis, rappresentano una buona fonte di grassi insaturi,<br />

tra cui gli acidi grassi omega-6. Tali costituenti aiutano a mantenere<br />

il colesterolo LDL (conosciuto come colesterolo cattivo) a bassi<br />

livelli nel circolo sanguigno, mentre innalzano i livelli del colesterolo<br />

HDL (il colesterolo buono), con annessa funzione protettiva nei confronti<br />

dell’arteriosclerosi e delle patologie cardiache. Da una ricerca<br />

clinica, pubblicata sul Journal of Nutrition del settembre 2001, è<br />

emerso che consumare una manciata di noci pecan al<br />

giorno può aiutare ad abbassare i livelli di colesterolo,<br />

ottenendo risultati simili a quanto viene spesso ottenuto con i farmaci<br />

specifici. Altri componenti di questo alimento poi sono i composti<br />

fenolici, con elevata capacità antiossidante: ciò indica che le noci<br />

pecan possono essere considerate un’importante fonte<br />

di antiossidanti. Possono svolgere, inoltre, una funzione a livello<br />

neurologico: difatti secondo uno studio condotto presso l’Università<br />

del Massachusetts e pubblicato in Current Topics in Nutraceutical<br />

Research, consumare noci pecan quotidianamente può<br />

ritardare la degenerazione dei nervi muscolari legata<br />

all’età. Infine, una dieta ricca di queste noci può contribuire<br />

a ridurre il rischio di calcoli biliari nelle donne.<br />

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https://www.sciencedaily.com/releases/2011/02/110224145607.htm<br />

http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/pecan.htm<br />

N/28


N/29


Andamento delle vendite nella grande distribuzione<br />

A Dicembre 2016.<br />

In questo numero vengono illustrati i dati della categoria Frutta<br />

Secca raccolti sul nuovo universo Iri “Infoscan Census”,<br />

che include tutti i punti vendita a libero servizio con dimensione<br />

superiore ai 100 mq; i dati fanno riferimento all’anno terminante<br />

Dicembre 2016 rilevati sui canali Ipermercati, Supermercati, Libero<br />

servizio piccolo.<br />

Il mercato della Frutta Secca sviluppa un fatturato di 653 Mio di<br />

Euro in crescita +10,7% rispetto all’anno precedente, mentre a volume<br />

genera 54.131 (tons) con un trend del +7,6%. La categoria si<br />

sta spostando verso i segmenti con un posizionamento di prezzo<br />

medio più alto rispetto alla media della categoria.<br />

In generale si mantengono ottime performance di crescita per le<br />

varie categorie, mentre si evidenzia una sofferenza su Pistacchi,<br />

Arachidi, Noci, Prugne, Semi di Zucca, Datteri e Fichi.<br />

Pur registrando un aumento percentuale del prezzo medio, la<br />

Frutta Secca Essicata ed esotica è sempre il segmento più dinamico<br />

in crescita del 15,6% a volume e del 23,5% a valore.<br />

Si registra un aumento del prezzo medio su tutti i prinicpali segmenti,<br />

in particolare per Pistacchi e Semi di Zucca.<br />

Il 27,3% dei volumi sono sviluppati in promozione, indicatore<br />

in crescita di +0,4 punto percentuale. Le categorie più promozionate<br />

superiore alla media della categoria sono le Noci<br />

e Datteri e Fichi.<br />

L’assortimento a scaffale nell’intero comparto della Frutta Secca<br />

è in continua crescita: nel totale Iper+Super+LSP il numero<br />

medio di referenze è di circa 142 in crescita (+13 Ref.) rispetto<br />

all’anno precedente.<br />

Trend<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Dicembre 2016<br />

Frutta Essiccata<br />

/Esotica/Altri<br />

Nocciole<br />

(frutta secca<br />

senza guscio)<br />

Var % Volume<br />

Var % Valore<br />

Mandorle<br />

(frutta secca<br />

senza guscio)<br />

Semi di Zucca<br />

Tostati<br />

(semi tostati)<br />

23,5<br />

24,2<br />

22,1<br />

Pistacchi<br />

Tostati<br />

(semi tostati)<br />

1,3<br />

6<br />

Arachidi<br />

(frutta secca<br />

con guscio)<br />

3,9<br />

3,3<br />

Arachidi<br />

Tostate<br />

(semi tostati)<br />

6,1 6<br />

4,3<br />

12<br />

Noci<br />

(frutta secca<br />

con guscio)<br />

Mandorle<br />

(frutta secca<br />

con guscio)<br />

8<br />

Prugne<br />

7,6<br />

5,2 Pinoli<br />

5,7<br />

(frutta secca<br />

senza guscio)<br />

0,9<br />

15,6<br />

17<br />

20,3<br />

Datteri<br />

e Fichi<br />

1<br />

2,8<br />

-1,9<br />

-2,6<br />

-7,3<br />

N/30


Peso a volume<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Dicembre 2016<br />

Peso a valore<br />

Totale Italia Iper+Super+LSP (da 100 a 399 mq)<br />

Anno terminante Dicembre 2016<br />

Datteri e Fichi<br />

8,1%<br />

Nocciole Frutta Secca Senza Guscio<br />

0,9%<br />

Mandorle Frutta Secca<br />

Senza Guscio<br />

7%<br />

Mandorle Frutta Secca<br />

Con Guscio<br />

0,6%<br />

Frutta Essicata/Esotica/Altri<br />

12%<br />

Prugne<br />

10,1%<br />

Pinoli Frutta Secca<br />

Senza Guscio<br />

1,3%<br />

Pistacchi Tostati Semi Tostati<br />

4,4%<br />

Arachidi Frutta Secca Con Guscio<br />

10,2%<br />

Arachidi Tostate Semi Tostati<br />

10,3%<br />

Noci Frutta Secca<br />

Con Guscio<br />

18,2%<br />

Semi di Zucca Tostati<br />

Semi Tostati<br />

1,9%<br />

Datteri e Fichi<br />

5,2%<br />

Nocciole Frutta Secca<br />

Senza Guscio<br />

1,6%<br />

Mandorle Frutta Secca<br />

Senza Guscio<br />

11,9%<br />

Mandorle Frutta Secca<br />

Con Guscio<br />

0,6%<br />

Frutta Essicata<br />

/Esotica/Altri<br />

13,4%<br />

Prugne<br />

8,5%<br />

Pistacchi Tostati Semi Tostati<br />

7,1%<br />

Arachidi Frutta Secca Con Guscio<br />

5,5%<br />

Arachidi Tostate Semi Tostati<br />

5,5%<br />

Pinoli Frutta Secca<br />

Senza Guscio<br />

7,1%<br />

Semi di Zucca Tostati<br />

Semi Tostati<br />

1,8%<br />

Noci Frutta Secca<br />

Con Guscio<br />

11,4%<br />

Analyzer Report<br />

Totale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq) - Anno terminante Dicembre 2016<br />

Valore Vendite % Variazione percentuale<br />

Tot Ctg Frutta Secca 653.194.184 10,7<br />

Pistacchi Tostati Semi Tostati 46.434.266 6,0<br />

Arachidi Frutta Secca Con Guscio 35.921.840 3,9<br />

Arachidi Tostate Semi Tostati 35.772.521 6,0<br />

Semi Di Zucca Tostati Semi Tostati 11.501.559 12,0<br />

Noci Frutta Secca Con Guscio 74.624.641 5,2<br />

Pinoli Frutta Secca Senza Guscio 46.198.454 -7,3<br />

Prugne 55.581.870 0,9<br />

Frutta Essicata/esotica/altri 87.379.795 23,5<br />

Mandorle Frutta Secca Con Guscio 3.810.311 5,7<br />

Mandorle Frutta Secca Senza Guscio 77.765.333 20,3<br />

Nocciole Frutta Secca Senza Guscio 10.600.208 24,2<br />

Datteri E Fichi 33.936.520 2,8<br />

Analyzer Report<br />

Totale Italia Iper+super+LSP (da 100 a 399 mq) - Anno terminante Dicembre 2016<br />

Volume Vendite % Variazione percentuale<br />

Tot Ctg Frutta Secca 54.131.604 7,6<br />

Pistacchi Tostati Semi Tostati 2.361.244 1,3<br />

Arachidi Frutta Secca Con Guscio 5.546.051 3,3<br />

Arachidi Tostate Semi Tostati 5.552.030 6,1<br />

Semi Di Zucca Tostati Semi Tostati 1.005.704 4,3<br />

Noci Frutta Secca Con Guscio 9.869.350 8,0<br />

Pinoli Frutta Secca Senza Guscio 695.087 -1,9<br />

Prugne 5.478.676 -2,6<br />

Frutta Essicata/esotica/altri 6.473.708 15,6<br />

Mandorle Frutta Secca Con Guscio 349.260 7,6<br />

Mandorle Frutta Secca Senza Guscio 3.800.721 17,0<br />

Nocciole Frutta Secca Senza Guscio 468.830 22,1<br />

Datteri E Fichi 4.407.395 1,0<br />

N/31


NEI DINTORNI:<br />

a tavola con il vino.<br />

Utilizzate dagli indiani d’America e importate in Europa solo a<br />

fine ’800, anche le noci di pecan sono un alimento che può<br />

essere utilizzato per preparare piatti gustosi stuzzicanti adatti a<br />

chi segue una dieta vegana/vegetariana o semplicemente ama<br />

le verdure. Ad ogni pietanza il nostro chef ha abbinato un vino,<br />

compagno ideale per valorizzare i sapori di piatti così originali.<br />

Partiamo con la delicatezza del Muller Thurgau del Trentino,<br />

meglio se consumato giovane, che si abbina efficacemente<br />

alla sapidità delle farine e del mix di semi e l’aroma della noce<br />

dell’antipasto di ispirazione norvegese. Passiamo poi al Fiano<br />

di Avellino, dal colore giallo dorato intenso, che ben si abbina,<br />

per il gusto morbido, all’amaro del radicchio e alla dolcezza<br />

della pera. Proseguiamo con il Franciacorta Brut, ricco di<br />

fragranze, in abbinamento ad un piatto che deve la sua particolare<br />

aromaticità all’utilizzo dell’olio di argan. Finiamo con un<br />

Passito di Pantelleria, un vino ricco e complesso con note<br />

di pesche e albicocche, da abbinare fresco al dessert ricco nei<br />

sapori e nella presentazione.<br />

Cracker Norvegesi<br />

alle noci di pecan.<br />

Un vino delicato ed elegante, con sentori<br />

di frutta e di fiori, gradevole e leggero;<br />

adatto per aperitivi e antipasti esprime<br />

al meglio le sue doti se viene consumato<br />

e apprezzato giovane.<br />

Perfetto in abbinamento a questo piatto<br />

dal gusto avvolgente e bilanciato grazie<br />

alla nota aromatica della noce che ben<br />

si sposa con tutti i sapori.<br />

Muller Thurgau<br />

Trentino DOC<br />

Le vie dell’uva<br />

Scottato di radicchio, senape,<br />

noci pecan, pere e germogli.<br />

Vino dal colore giallo dorato intenso che<br />

rivela note di frutta fresca tropicale e secca.<br />

Il suo gusto morbido e raffinato si abbina<br />

con questo piatto fresco ed intrigante con<br />

sapori multipli che spaziano dall’amaro<br />

al dolce, dal sapido all’acido in ottimo<br />

equilibrio tra loro.<br />

Fiano di Avellino Doc<br />

Le vie dell’uva<br />

Girelle di tortillas con humus<br />

di ceci verdure di stagione noci<br />

di pecan e cavolo cappuccio.<br />

Un brut versatile e ricco di fragranza<br />

dal colore giallo paglierino con riflessi<br />

verdognoli, arricchito da un perlage fine<br />

e persistente. La freschezza delle note<br />

floreali, di agrumi, miele d’acacia, albicocca<br />

e frutta secca ben si abbina a questo<br />

piatto energetico e l’avvolgente sapore<br />

dell’olio di argan.<br />

Franciacorta Brut<br />

Contaldi Castaldi<br />

Tutto in tazza leggermente<br />

affumicato.<br />

Crema di cioccolato Fondente al<br />

70% ed olio extravergine, briciole<br />

di cocco, zenzero e noci di pecan.<br />

Di un elegante colore dorato tendente<br />

all’ambra, il Passito di Pantelleria al naso<br />

è molto piacevole, ricco e complesso con<br />

note di pesche e albicocche, frutta candita,<br />

fichi secchi, erbe mediterranee, datteri.<br />

Si serve fresco a fine pasto ed è perfetto<br />

con questo dessert ricco ma non<br />

particolarmente dolce e caratteristico per<br />

effetto dell’affumicatura al fumo di noce.<br />

Passito<br />

di Pantelleria<br />

N/33


LE RICETTE CREATIVE,<br />

INTERPRETATE DA CHEF DELLA SCUOLA ARTUSIANA<br />

QUATTRO PIATTI DA GUSTARE E COLLEZIONARE.<br />

I piatti da collezionare, presentati di seguito, continuano ad arricchire<br />

l’originale ricettario dedicato alla frutta secca.<br />

Ogni ricetta può essere staccata e collezionata nel raccoglitore,<br />

suddiviso idealmente in antipasti, primi piatti, secondi e dessert.<br />

Il risultato è un assortimento di sapori sfiziosi e unici, caratterizzati<br />

dall’originale presenza della frutta secca. Le deliziose proposte<br />

sono espressioni di cucina creativa che uniscono la tradizione<br />

culinaria di Pellegrino Artusi con l’innovativa presenza del gusto<br />

della frutta secca. L’Istituto professionale per i Servizi Alberghieri e<br />

della Ristorazione “Pellegrino Artusi” di Forlimpopoli è stato, infatti,<br />

teatro dell’elaborazione delle ricette presentate nelle prossime<br />

pagine, ideate dalla creatività del cuoco Luca Zannoni, insegnante<br />

di cucina proprio in questa scuola.<br />

Dopo aver lavorato nei ristoranti dei più prestigiosi hotel quattro<br />

stelle della Riviera romagnola, oggi è chef di cucina e consulente<br />

esterno al Centro Sportivo Federale di Coverciano. Nel 2008 ha<br />

rivestito il prestigioso incarico di Executive chef alle Olimpiadi di<br />

Pechino, presso Casa Italia e, nel 2009, ha seguito la Nazionale<br />

italiana di calcio in trasferta in Sud Africa per la Confederation<br />

Cup. Insegna all’Istituto Pellegrino Artusi e tiene corsi di pasticceria<br />

e cucina per le principali associazioni di categoria.<br />

Lo chef Luca Zannoni vanta un’esperienza di quasi 20 anni,<br />

avendo avuto la vocazione fin dalla più tenera età. Con esperienze<br />

internazionali, tra cui spicca l’incarico all’Harris Bar di Londra, è<br />

stato il più giovane “capo partita” del Grand Hotel di Rimini.<br />

L’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e della<br />

Ristorazione “Pellegrino Artusi” sorge nella città natale<br />

dell’Artusi e di questi promuove il pensiero e l’attitudine “dell’arte<br />

di mangiare bene”. La fama della scuola supera i confini locali e ad<br />

oggi è frequentata da centinaia di studenti.<br />

Sopra, il gruppo di lavoro in cucina.<br />

N/34


ANTIPASTO - <strong>NOCI</strong> DI <strong>PECAN</strong><br />

Cracker Norvegesi alle noci di pecan.<br />

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:<br />

• 150 gr Farina d’avena<br />

• 10 gr Fiocchi d’avena<br />

• 90 gr Crusca<br />

• 60 gr Olio di girasole<br />

• 3 dl Acqua<br />

• 2 gr Sale<br />

• 50 gr Sesamo tostato<br />

• 100 gr Noci di Pecan triturate<br />

grossolanamente<br />

• 50 gr Mix di semi di girasole,<br />

zucca e fiocchi d’avena<br />

TEMPO RICHIESTO:<br />

1 ora circa<br />

DIFFICOLTÀ: bassa<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione: impastare con la foglia la farina d’avena, i fiocchi,<br />

la crusca, acqua, sale e l’olio di girasole mescolando bene tutti gli<br />

ingredienti aggiungendo alla fine il sesamo tostato.<br />

Una volta ottenuto un composto omegeneo stendere l’impasto tra 2<br />

fogli di carta da forno precedentemente oliati fino a raggiungere una<br />

sfoglia dello spessore di 2-3 mm. Cospragere la sfoglia con le noci di<br />

pecan e il mix di semi di girasole, zucca e fiocchi d’avena, spianare<br />

ancora con la carta. Incidere la sfoglia con una rotella multipla liscia.<br />

Cuocere in forno a 150-160°c per 30’ circa.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Muller Thurgau - Trentino DOC<br />

Le vie dell’uva<br />

N/35


PRIMO - <strong>NOCI</strong> DI <strong>PECAN</strong><br />

Scottato di radicchio, senape, noci pecan, pere e germogli.<br />

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:<br />

• n 12 Foglie grandi di radicchio rosso<br />

Per la farcia dei radicchi:<br />

• 80 gr Pere sbucciate e tagliate in brunoise<br />

• 60 gr Noci di pecan<br />

• 30 gr Senape<br />

Finitura piatto:<br />

• Yogurt magro di soia<br />

• Olio evo<br />

• Sale integrale<br />

• Germogli<br />

• Semi di zucca e lino<br />

• Aceto balsamico<br />

TEMPO RICHIESTO: 1 ora circa<br />

DIFFICOLTÀ: media<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione: scottare il radicchio in acqua bollente, asciugarlo<br />

bene. Spalmare leggermente le foglie con senape dolce e riempirle<br />

con pere e noci sminuzzate, regolare di sapore. Arrotolare il tutto e<br />

gratinare leggermente in forno.<br />

Composizione: comporre il piatto mettendo gli involtini su un lato,<br />

terminare con lo yogurt magro di soia condito con olio evo e sale<br />

integrale, aggiungere i germogli, i semi di zucca e lino con qualche<br />

goccia di aceto balsamico tradizionale.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Fiano di Avellino Doc<br />

Le vie dell’uva<br />

N/36


SECONDO - <strong>NOCI</strong> DI <strong>PECAN</strong><br />

Girelle di tortillas con humus di ceci verdure di stagione<br />

noci di pecan e cavolo cappuccio.<br />

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:<br />

Per le tortillas:<br />

• 100 gr Farina di tipo 1<br />

• 50 gr Farina di mais<br />

• 50 gr Fecola<br />

• Acqua q.b.<br />

Per Humus al basilico:<br />

• 230 gr Ceci secchi<br />

• n 5 Foglie di basilico<br />

• Pasta di sesamo<br />

• ½ Spicchio d’aglio<br />

• Olio di argan q.b.<br />

Per la farcitura:<br />

• 120 gr Cavolo cappuccio,<br />

bianco e rosso<br />

• 160 gr Misto di verdure<br />

di stagione saltate<br />

• 60 gr Noci di pecan<br />

• Olio evo<br />

• Sale q.b.<br />

TEMPO RICHIESTO: 1 ora e 30’<br />

DIFFICOLTÀ: media<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione tortillas: miscelare le farine e la fecola all’acqua,<br />

fino ad ottenere un impasto liscio e fluido. Lasciarlo riposare 30’ poi<br />

colarlo sulla piastra della piada e cuocere poco da entrambe le parti<br />

e confezionare le tortillas. Le tortillas così confezionate si possono<br />

mantenere in frigo o addirittura congelare.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Preparazione Humus al basilico: cuocere i ceci nel brodo<br />

vegetale e tritare le foglie di basilico e lo spicchio d’aglio nel mixer.<br />

Aggiungete i ceci cotti, l’olio di argan e la pasta di sesamo fino ad<br />

ottenere una crema liscia.<br />

Composizione: riscaldare la tortillas prima dell’uso, farcirla con<br />

Humus al basilico e le verdure miste precedentemente saltate.<br />

Arrotolare e servire con l’insalatina di cavoli condita con olio, sale e<br />

noci di pecan tritate.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Franciacorta Brut<br />

Contaldi Castaldi<br />

N/37


DOLCE - <strong>NOCI</strong> DI <strong>PECAN</strong><br />

Tutto in tazza leggermente affumicato. Crema di cioccolato Fondente<br />

al 70% ed olio extravergine, briciole di cocco, zenzero e noci di pecan.<br />

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:<br />

Per la crema:<br />

• ½ l Panna di riso o di soia<br />

• 250 gr Cioccolato fondente 70%<br />

• 20 gr Olio evo<br />

Per le briciole:<br />

• 100 gr Farina di cocco<br />

• 50 gr Zucchero di canna<br />

• 50 gr Noci di pecan tritate<br />

grossolanamente<br />

• 50 gr Zenzero fresco<br />

Per la decorazione:<br />

• Frutti di bosco q.b.<br />

TEMPO RICHIESTO: 1 ora e 30’ circa + 30’ tempo di<br />

raffreddamento della crema<br />

DIFFICOLTÀ: media<br />

SVOLGIMENTO DELLA RICETTA:<br />

Preparazione per la crema: dopo aver montato la panna in una<br />

ciotola, sciogliere il cioccolato fondete ad una temperatura di 40°,<br />

succesivamente unire il tutto con l’olio evo fino ad ottenre una crema<br />

omogenea.<br />

Abbinamento gastronomico cibo-vino:<br />

Preparazione per le briciole: unire in una sola ciotola la farina<br />

di cocco, lo zucchero di canna, le noci di pecan tritate e lo zenzero<br />

fresco, mescolare bene per far amalgamare tutti gli ingredienti.<br />

Confezionare un crumble e cuocerlo a 160-170°c per circa 15’.<br />

Composizione: servire la crema in un bicchiere o in una tazza con<br />

coperchio o all’interno di una cloche, con il crumble a parte affumicato<br />

precedentemente con il fumo delle noci pecan.<br />

Rifinire il piatto aggiungendo i frutti di bosco.<br />

Queste ricette sono state realizzate con i prodotti<br />

, dalla scuola Artusiana di Forlimpopoli.<br />

Passito<br />

di Pantelleria<br />

N/38

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