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enessere<br />

COME PRENDERSI CURA<br />

DEL NOSTRO CUORE<br />

Con un’alimentazione corretta e una sana attività fisica si possono prevenire le malattie<br />

cardiovascolari. Itaeventi incontra il Dott. Giovanni Calì. di Guido Biondi<br />

Cardiologo, fondatore e titolare<br />

dello Studio Medico<br />

Calì dal 2005, il Dott.<br />

Giovanni è specialista nell’attività<br />

clinica cardiologica e nella<br />

diagnostica cardio-vascolare. Ha<br />

un’esperienza ventennale maturata<br />

in strutture ospedaliere (Niguarda,<br />

Policlinico di Milano),<br />

che gli consente un approfondito<br />

e completo inquadramento diagnostico<br />

e una decisione terapeutica<br />

rapida e mirata, con la capacità<br />

di indirizzare il paziente,<br />

ove necessario, fino al ricovero<br />

in strutture di eccellenza. È coautore<br />

di oltre 80 pubblicazioni<br />

su riviste scientifiche. Dal 2005<br />

è membro del Consiglio Direttivo<br />

del Comitato Maria Letizia<br />

Verga per la cura e lo studio delle<br />

leucemie infantili presso l’Ospedale<br />

S. Gerardo di Monza. Abbiamo<br />

chiesto al Dott. Giovanni<br />

Calì qualche domanda per approfondire<br />

alcuni temi di sicuro<br />

interesse per i nostri lettori.<br />

Dott. Giovanni Calì<br />

Quali sono i principali fattori<br />

di rischio delle malattie cardiovascolari?<br />

Cosa si consiglia<br />

a un paziente nell’alimentazione<br />

e nell’attività fisica?<br />

L’approccio è il seguente: se si<br />

presenta un paziente con una<br />

patologia abbiamo la possibilità<br />

di studiarlo con la diagnostica.<br />

Diverso il caso di un paziente<br />

che desidera fare un check-up,<br />

termine che non amo poiché è<br />

molto generico. Normalmente<br />

facciamo una anamnesi al paziente<br />

e cerchiamo di capire i<br />

principali fattori di rischio. I<br />

primi due sono l’età – dato che a<br />

seconda dell’età si può intervenire<br />

in maniera diversa – e il sesso,<br />

perché la donna fintanto che è in<br />

età fertile ha un elevato valore di<br />

estrogeni che la proteggono dalle<br />

malattie cardiovascolari a differenza<br />

dell’uomo. Ovviamente si<br />

chiede al paziente se è un fumatore<br />

e quali sono i valori di pressione,<br />

se ha fatto recentemente<br />

gli esami del sangue in modo da<br />

focalizzare sui valori del colesterolo<br />

e della glicemia. Ancora un<br />

fattore di rischio è il peso corporeo,<br />

assolutamente da valutare.<br />

Gran parte di questi fattori sono<br />

reversibili ovvero modificabili,<br />

ad esempio il fumo, in teoria, è il<br />

più semplice, perché è sufficiente<br />

smettere con le sigarette. Anche<br />

il colesterolo e la pressione sono<br />

fattori modificabili: chiediamo<br />

quali sono le abitudini alimentari<br />

del paziente e, una volta<br />

accertate, si consiglia l’apporto<br />

calorico corretto soprattutto riducendo<br />

i grassi animali (latticini,<br />

carne rossa) e favorendo le<br />

proteine vegetali e quelle derivate<br />

dal pesce (tonno, sgombro, pesce<br />

azzurro, etc.) e dalla frutta secca<br />

(noci, mandorle, pistacchi) che<br />

sono ricche di omega 3 e omega<br />

6. Altri consigli sono quelli di<br />

aumentare l’attività fisica: almeno<br />

trenta minuti di camminata<br />

con un buon passo al giorno,<br />

andare in bicicletta o fare nuoto.<br />

Per quanto concerne la pressione<br />

il consiglio di base è di ridurre<br />

l’uso del sale. Un elemento non<br />

modificabile è la trasmissione<br />

ereditaria di genitori o parenti: se<br />

qualcuno ha avuto un infarto c’è<br />

una predisposizione accentuata.<br />

Oltre alla visita e l’elettrocardiogramma<br />

si può approfondire la<br />

90 ITA EVENTI

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