6° Numero 3d Magazine
6° Numero 3d Magazine
6° Numero 3d Magazine
- No tags were found...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
anni di storia della città, che passano dai<br />
rami dell’acquedotto del Carmignano<br />
alle opere di alta ingegneria realizzate<br />
nell’Ottocento dai Borbone; dal<br />
ricovero bellico, tragica testimonianza<br />
delle sofferenze dei napoletani durante<br />
la seconda guerra mondiale, fino al<br />
deposito giudiziario, rimessa per le<br />
auto sequestrate a contrabbandieri e<br />
malavitosi. Insomma, la sua esplorazione<br />
è un’esperienza irripetibile ed “un<br />
unicum tutto partenopeo” racconta<br />
Minin, rarità che non ha trovato “in<br />
nessuna altra città: Urbino sotterranea<br />
al confronto è una sciocchezza e<br />
neppure Roma è in grado di competere<br />
con le sorprese offerte dal tufo giallo<br />
partenopeo”. Dal 2010, momento in cui<br />
è stata aperta al pubblico, la Galleria è<br />
una continua scoperta e si susseguono i<br />
lavori al suo interno con nuovi percorsi<br />
e ritrovamenti. Tra gli oltre 400 sacchi<br />
giganti di rifiuti prelevati dall’Asia<br />
negli ultimi 3 anni, anche una scala a<br />
chiocciola settecentesca bombardata e<br />
colonne di Ferdinando Sanfelice nonché<br />
pezzi di riggiole dell’800. Il merito “va al<br />
lavoro di squadra”, ci tiene a sottolineare<br />
il geologo napoletano: “Non potrei fare<br />
a meno della mia equipe, composta dai<br />
migliori tecnici e professionisti di Napoli.<br />
Un lavoro che ha appassionato a tal<br />
punto che tra i 250 volontari sono nati<br />
amori e molti sono convolati a nozze”.<br />
Infatti se oggi è visitabile questa parte<br />
di Parthenope lo si deve all’impegno<br />
dell’associazione culturale Borbonica<br />
Sotterranea e ad un progetto realizzato<br />
appunto dai geologi Gianluca Minin ed<br />
Enzo De Luzio, pionieri del percorso<br />
turistico visitabile in sicurezza. Minin<br />
si nutre dei silenzi a spasso nelle arterie<br />
di tufo giallo. Non sognava altro da<br />
piccolo: “Sono un predestinato - dice<br />
- e senza precedenti in famiglia”: non<br />
vi è traccia di un geologo “neppure<br />
scavando e risalendo - ironizza - fino al<br />
Medioevo”. Napoletano doc, a dispetto<br />
del cognome che gli deriva dal padre<br />
friulano, già a 10 anni fu illuminato<br />
sulla via del Matese quando gli capitò<br />
di imbattersi in alcuni fossili e una<br />
roccia e decise di ripetere per tutta la<br />
vita il prodigio di “veder comparire una<br />
#WHERE<br />
77<br />
#3D