Carte bollate - Polizia Penitenziaria
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DOSSIER<br />
Gr carcere<br />
Ai microfoni una redazione speciale e in autunno si ricomincia su 107,6<br />
Radiocronisti per caso<br />
Quando è arrivata la proposta<br />
di un giornale radio fatto interamente<br />
in carcere, abbiamo<br />
capito subito che sarebbe<br />
stata una bella avventura, sia per la<br />
novità, per i detenuti, sia per il progetto,<br />
che permetteva di andare in onda<br />
con la voce dal carcere, quindi poter<br />
raccontare direttamente la realtà che si<br />
viveva. L’idea partiva dall’Associazione<br />
Antigone, che si occupa dei diritti<br />
dei detenuti e il GR sarebbe andato in<br />
onda su Radiopopolare, all’interno di<br />
una trasmissione musicale Jailhouse<br />
rock, prodotta dai detenuti del carcere<br />
romano di Rebibbia e di quello milanese<br />
di Bollate. È stata un’educatrice,<br />
Tilde Napoleone, a raccogliere la proposta<br />
di Susanna Marietti e di Patrizio<br />
Gonnella, i due conduttori: un rapido<br />
sondaggio per valutare se avevamo le<br />
forze per accettare questa sfida e siamo<br />
partiti.<br />
Il GR di circa 5/8 minuti è andato in<br />
onda ogni lunedì alle 20,30 in diretta<br />
da Roma e in replica la domenica sera,<br />
stesso orario, da Milano.<br />
L’avventura inizia con due persone in<br />
redazione, la prima registrazione viene<br />
realizzata con uno sforzo incredibile,<br />
poi con il tempo abbiamo inserito altri<br />
compagni detenuti che hanno dato la<br />
loro disponibilità per questo progetto.<br />
Poco si sa del carcere all’esterno, ma la<br />
possibilità di raccontare un mondo così<br />
distante dalla realtà comune, permette<br />
ai detenuti di far passare un messaggio<br />
fondamentale: quello di esserci, di<br />
voler condividere la realtà esterna e di<br />
voler far sentire la nostra voce.<br />
Quello che abbiamo prodotto è un GR<br />
speciale e i giornalisti che avete sentito<br />
sono redattori particolari, ospiti del<br />
carcere di Bollate, periferia di Milano.<br />
Dallo scorso autunno questi ospiti detenuti,<br />
redattori, scrivono, leggono e<br />
montano il giornale radio che parla anche<br />
di loro.<br />
Sei o sette minuti che aprono uno spiraglio<br />
al mondo di fuori, sui vari pro-<br />
blemi di disagio, ma anche sulle conquiste<br />
e le aspirazioni, insomma un<br />
canale aperto con l’esterno che passa<br />
anche attraverso la radio.<br />
Questo GR ti consente di uscire in<br />
qualche modo dalle mura del carcere,<br />
non fisicamente, ma con la possibilità<br />
di portare esternamente argomenti<br />
che la maggior parte delle persone non<br />
conoscono. Quindi una realtà, quella<br />
del carcere, molto lontana dai luoghi<br />
comuni e spesso anche dalle rappresentazioni<br />
dei media.<br />
È importante parlare del carcere, soprattutto<br />
se lo fa chi lo vive, ma i nostri<br />
GR hanno gettato un occhio anche sul<br />
mondo esterno, di cui comunque facciamo<br />
parte perché il fatto di essere in<br />
carcere dietro a un muro non ci elimina<br />
dalla società o ci fa dimenticare, anche<br />
se molti ci considerano relegati in un<br />
mondo lontano dai loro pensieri.<br />
La cosa che ha sorpreso tutti noi è stata<br />
proprio la capacità di autogestione della<br />
redazione, che ha contribuito a far<br />
carteBollate<br />
15<br />
kja 2007