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I Cavalieri dell'arte sfogliabile

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All’inizio degli anni 70, Rudy incotra Maria una donnina tutto pepe e per lui,<br />

sempre pacato e pensieroso avvolto nella sua arte, dovette rappresentare una<br />

ventata di dinamismo. Dalla loro storia nacque Valentina, una bambina<br />

bellissima. Sentendosi resposabile, avendo adesso una famiglia tutta sua, Rudy<br />

decide di abbandonare colori e pennelli: travarsi un’occupazione stabile e<br />

costruirsi una vita ordinaria. Ma il suo estro artistico non gli da pace,<br />

l’impulso irrefrenabile di dipingere lo svegliava di notte incitandolo a mettere<br />

mano a pennelli e colori! Anche la piccola Valentina mostrò ben presto una<br />

forte attrazione per le matite colorate e il disegno con gande sgomento della<br />

mamma e dei nonni che temevano crescesse “strana” come il papà. Alla<br />

bambina fu dunque proibito disegnare. Questo insieme alle altre incomprensioni<br />

e dissapori costrinsero Rudy ad andare a vivere solo. Senza più alcuna remora<br />

si abbandonò completamente alla pittura. Chiuso per ore e ore nel suo studio,<br />

inalando l’aria satura di colori fumando e nutrendosi malamente, Rudy<br />

dimagriva rapidamente. La sua mente vagava ed è in questa atmosfera un po'<br />

allucinata che dipinge la serie degli Alieni. Essri che lui intraeva ponendoli in<br />

un insieme di scenari infuocati. A questa serie appartiene La Venere aliena.<br />

Una straordinaria figura femminile, straiata sull’incorvatura di un lontano<br />

pianeta, e lei giace lì forse abbandonata ed agonizzante. Guarito comunque<br />

dall’esaurimento, Rudy si applica ad un’altra teoria, dietro suggerimento di<br />

una signora gallerista che lodava il suo disegno ardito: abbinare al disegno<br />

forte colori altrettanto forti, puri. Il suo stile cambia drammaticamente pur<br />

rimanendo uguale! La produzione ora è molto più penetrante, esempi e<br />

capolavori di questa fase sono il bolide in corsa, la casetta rossa, etc. Poi<br />

desidera riprodurre gli elementi della natura: come il vento che si abbatte sugli<br />

ombrelloni al mercantino del Pigneto, la velocità con il bolide in corsa, etc. Non<br />

ci siamo frequentati assiduamente essendo la scrivente residente all’estero. Al<br />

ritorno in patria ho incontrato Rudy, che mi parla della sua voglia di<br />

ritornare a Siracusa per ritrovare quella speciale, unica fonte d’ispirazione e<br />

nel giro di qualche anno vende l’appartemento-studio sulla Prenestina e<br />

compra una casetta nel cuore di Ortigia. In procinto di partire viene a casa per<br />

un ultimo saluto. Ero via per lavoro e Rudy lascia un quadretto per me: che io<br />

ho battezzato “Serendipity”! in inglese questa parola vuole esprimere serenità,<br />

gioia pacata… E, infatti, esso sprigiona un sentimento di compiutezza, di<br />

guarigione completa finito l’affanno della ricerca, l’artista è in pace con la sua<br />

arte, con sé stesso e il mondo! Prendo carta e penna e scrivo a Ruby a Siracusa<br />

inviando le mie congratualazioni per la missione ormai compiuta. A sua volta,<br />

Rudy mette mano alla penna, scrive la risposta alla mia breve lettera, ma non<br />

la mette in buca, bensì in tasca, va alla stazione e prende il primo treno per<br />

Roma. In serata è di nuovo a casa da noi ed insieme ci ritroviamo a<br />

contemplare il quadretto. È felice delle mie impressioni, felice di essere stato<br />

370 Casa Editrice Fondazione Costanza – Publishing House Costanza Foundation

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